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Utopie dell‘ abitare
"In qual parte del nuovo mondo si trovi Utopia, né a me è venuto in mente di
domandare, né a lui di dire«
Nel 1516 viene pubblicata la prima edizione di Utopia, l’opera con cui Thomas
More non inventa un genere letterario e filosofico, ma gli assegna un nome. Da
allora, le opere che descrivono un mondo altro, separato nello spazio e/o nel
tempo dal mondo dell’autore, si definiscono utopie, un termine di natura
piuttosto ambigua, che potrebbe procedere etimologicamente da ou-topos
(non-luogo) o eu-topos (luogo buono), oppure da una fusione dei due prefissi.
A 500 anni dalla sua prima pubblicazione, si celebra il testo di More non
semplicemente in quanto opera letteraria di importanza capitale, ma come
occasione per ricordare come Utopia non sia un luogo a cui approdare, quanto
più una direzione a cui tendere, un’ipotesi di alterità che ci permetta di
ripensare il nostro mondo da una prospettiva radicalmente differente.
Klimahouse è la sede ideale di questa celebrazione, perché la sua vocazione
utopistica, che si traduce in una spinta costante verso l’innovazione, sembra
rigenerarsi anno dopo anno, progetto dopo progetto, proposta dopo proposta.
Da qui il senso più profondo dell’ideale utopico: non un progetto inattuabile,
ma una tendenza inesauribile.
"Chi conosce una sola città le conosce tutte, tanto sono interamente simili
tra loro, per quel che consente la natura del luogo"
Utopia a Klimahouse prende le forme di due «isole di isole», due luoghi
immaginari – eppure visitabili – in cui sono raccolte, e in qualche modo
raccontate, un certo numero di utopie.
Da una parte vi è l’isola dell’architettura contemporanea, nata dall’appello
agli architetti proposto da Klimahouse in collaborazione con l’unione
architetti delle alto adige. L’invito è stato di partecipare con il proprio
contributo, sotto forma di schizzo di progetto, a una riflessione collettiva
sull’utopia dell’abitare: idee di città, edifici e interni libere dalle costrizioni
delle contingenze, immaginate per un mondo che non è ancora.
Dall’altra vi è l’isola della storia dell’utopia letteraria, la mappa originale
della terra immaginata nel 1516 da More le cui 54 città sono, in questa
installazione, altrettante opere significative all’interno del variegato universo
letterario dell’utopia. A partire dalla capitale Utopia (posta nel luogo in cui
More immagina la capitale del suo regno utopico, Amauroto), si può
esplorare la storia della letteratura utopica come se fosse un Paese
sconosciuto, con le sue prossimità e le sue differenze. Oltre alla capitale,
altri nove «capoluoghi» – ovvero nove testi chiave – orientano questa ipotesi
di riepilogazione, traducendosi in edifici immaginari, che vogliono
raccontare il senso del testo da cui traggono origine.
L’invito al pubblico è di esplorare queste isole, alla ricerca della propria
utopia…
Wohnutopien
"Weder ist es mir in den Sinn gekommen, danach zu fragen, noch ihm, es
zu sagen, in welcher Gegend jenes neuen Erdteils Utopia liegt."
1516 erscheint die erste Ausgabe von „Utopia“ des englischen Staatsmannes
und Humanisten Thomas More. Mit diesem Werk erfand More zwar kein
literarisches und philosophisches Genre, er gab aber den Anstoß zum Genre
der Sozialutopie. Seitdem werden nämlich Romane, die eine erfundene Welt
beschreiben, die räumlich und/oder zeitlich von der Welt des Autors entfernt
sind, als Utopien definiert, ein recht zweideutiger Begriff, dessen
etymologische Herkunft ou-topos („Nichtort“) oder eu-topos („guter“ Ort)
oder eine Fusion beider Präfixe sein könnte.
500 Jahre nach seiner Erstauflage feiert man den Test von More nicht
einfach als literarisches Werk grundlegender Bedeutung, sondern man
nutzt den Anlass, um daran zu erinnern, dass Utopia kein Ort ist, den man
erreichen muss, sondern vielmehr eine Richtung vorgeben will, der man
folgen soll, eine Vermutung der Alterität, die es uns erlaubt, unsere Welt
aus einer völlig anderen Perspektive neu zu überdenken.
Klimahouse bietet den idealen Rahmen für diese Feier, denn ihre
utopistische Formel, die stets zur Innovation drängt, scheint sich Jahr um
Jahr, Projekt nach Projekt, Vorschlag nach Vorschlag zu regenerieren. So
erklärt sich der tiefere Sinn des utopischen Ideals: kein nicht umsetzbares
Projekt, sondern eine grenzenlose Tendenz.
"Wer eine Stadt kennt, kennt alle: so völlig ähnlich sind sie einander,
soweit nicht die Beschaffenheit des Geländes dem entgegensteht."
„Utopia“ nimmt auf der Klimahouse die Formen von zwei „Inseln von
Inseln“, zweier Fantasieorte ein – die man aber besichtigen kann – in denen
eine gewisse Anzahl von Utopien versammelt sind und auch erzählt werden.
Auf der einen Seite ist da die Insel der zeitgenössischen Architektur. Sie
entstand aus dem an die Architekten gerichteten Appell, der von
Klimahouse in Zusammenarbeit mit der Architektengemeinschaft Südtirol
vorgeschlagen wurde. Die Architekten waren eingeladen, mit einer
Projektskizze zu einer gemeinsamen Überlegung zur Utopie des Wohnens
beizutragen: Ideen von Städten, Gebäuden und Innenbereichen, die frei von
Kontingenzzwängen sind und für eine Welt ersonnen wurden, die noch nicht
ist.
Dem gegenüber steht die Insel der Geschichte der literarischen Utopie, die
1516 von More ersonnene originale Weltkarte, deren 54 Städte - bei dieser
Installation - ebenso viele bedeutende Werke innerhalb des
abwechslungsreichen literarischen Universums der Utopie sind. Ausgehend
von der Hauptstadt Utopia (die an dem Ort liegt, an dem More sich die
Hauptstadt seines utopischen Inselreichs Amauroto vorstellt), kann man die
Geschichte der utopischen Literatur wie ein unbekanntes Land mit seinen
Ähnlichkeiten und Unterschieden erforschen. Neben der Hauptstadt richten
sich weitere neun „Städte“ – d. h. neun Schlüsseltexte – nach dieser
Zusammenfassungstheorie aus und zeigen imaginäre Bauwerke, die den
Sinn des Textes, dem sie entsprungen sind, erzählen möchten.
Das Publikum ist dazu eingeladen, diese Inseln auf der Suche nach ihrer
eigenen Utopie zu erforschen
Projekte
Progetti
• Carlo Ratti Associati
• www.carloratti.com
Carlo Ratti
• Kengo Kuma and
associates
• www.kkaa.co.jp
Kengo Kuma
• TU München
Thomas Auer
• Thomas Herzog
Architekten
• www.thomasherzog
architekten.de
Thomas Herzog
• TU München
Daniele Santucci
• Politecnico Milano
Niccolò Aste
• Präsident KlimaHaus
Agentur
• Presidente Agenzia
CasaClima
• www.klimahaus.it
www.agenziacasaclima.it
Stefano Fattor
www.klimahaus.it
www.agenziacasaclima.it
Ulrich
Klammsteiner
• Direktor Messe Bozen
Direttore Fiera Bolzano
• www.fierabolzano.it
www.messebozen.it
Thomas Mur
• Journalist
• Giornalista
Reinhold Marsoner
Diego Speraddio
"Vorrei dare una riflessione collettiva sull’utopia
dell’abitare e lo vorrei fare con la mia Tesi di Laurea che il
recupero e la ridestinazione delle aree militari dismesse
della città di Corinto, in Grecia attraverso una nuova
caratterizzazione che ne privilegi la dimensione pubblica,
rappresentativa e ambientale. L’introduzione di
connessioni geometriche circolari permette di integrare
l’attuale disgregazione volumetrica e il verde diviene
elemento costruttivo in grado di risolvere
ambientalmente e figurativamente lo spazio pubblico. Il
nuovo complesso potrà essere utilizzato per il riposo, il
gioco, il pranzo, fiere settimanali o altro attraverso la
realizzazione di un palasport uno studentato, palazzi
amministrativi, il parco urbano, aree commerciali e di
primo servizio.
Con questa riprogrammazione di elementi, il complesso
risulterà attrezzato in tutte le sue superfici e alla
gerarchia spaziale stabilita dai volumi corrisponderà il
carattere pubblico degli edifici con un forte carattere
unitario, quale segnale d’identità. "
Diego Speraddio
• Metropolis im Gebirge
• www.angelika-mair.com
Angelika Mair
Ariadne Radi Cor
• Phenomenological House
- where we hugged
• Studio Chantilly Cream
(London, UK)
• www.chantillycream.co.uk
“The plan has been
traced over the
calendar August 2014 -
August 2015 (each
room being a month).
The dotted areas
represent the time
spent with my partner,
an architect.”
Ariadne Radi Cor
• Holz und Glas
• Studio di architettura
Carlo Rosso
Carlo Rosso
• Rigenerare la città
• Studio architettura
italiana, Roma
• www.architettura-
italiana.com
Claudio Ciccotti
"Il progetto "purtroppo" è slegato dal
contesto reale nella misura in cui vuole
ripensare una porzione di tessuto urbano
altamente degradata, secondo i principi di
semplice sostenibilità e ripensando
l'habitat a misura d'uomo.
Spazi verdi, piste ciclabili, collegamenti su
ferro, integrazione con sistemi naturali.
Tutto all'insegna del minimo consumo di
suolo e sviluppando gli edifici in altezza.
Complicato pensare di rigenerare una
porzione "quartiere" di una città
(nell'ipotesi verebbero ricollocati i circa
4.000 abitanti presenti), ma per me utopia è
anche pensare che possiamo progettare
per migliorare la qualità della vita nelle
nelle nostre città..."
Claudio Ciccotti
• Città utopista
• Studio Calas
• www.studio-calas.net
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• Strukturen aus der
Natur
• Foto: Pragser Wildsee
am 02.01. 2016
• aichner_seidl
Architekten
• www.as-architekten.it
Dora Aichner
• Titolo: Villa
• Studio di Architettura
Corletto Flaviano
Flaviano Corletto
• Utopie ZEIT
• Architektengemeinschaft
Tasser & Fistill
• www.sabwaistorys.net
Friedrich Tasser
Julian Mahlknecht
• next european city
• freier Mitarbeiter Studio
Lukas Mayr Architekt
• www.lukasmayr.com
• City of Organisms
• Studio di architettura
Leonardo Roperti, Merano
• www.roperti.wix.com/roperti
Leonardo Roperti
Disegno fatto a mano
• Margareta Schwarz
Architekturbüro
• www.archschwarz.com
Margareta Schwarz
• Imago Naturae
• Città utopistica
Matteo Sargentini
"Architetture naturali
emergono dalla Terra in
una spirale di emozioni
lontane. Vetro e materiali
vegetali si uniscono
dando vita a eteree
fortezze, ove la Natura
cullerà e custodirà gli
Uomini."
Matteo Sargentini
• Roberto Menza
Architettura
Roberto Menza
• Studio UNOAUNO
_spazioArchitettura
• www.unoaunostudio.it
Alberto Ulisse
• Sottosopra
• Sospesa nella tempesta
• Studio di architettura
Flavio Palermo
Flavio Palermo
• The Jungle
• Studio Tecnico Lorenzi
• www.studiolorenzi.eu
Francesco Lorenzi
Gianluca Pilia
• Naturopolis
• Mei e Pilia Ingegneri
Associati
• www.facebook.com/
meiepilia
• Klimahaus
• www.matthiasgotter.
wordpress.com
Matthias Gotter
• Madrid Roof Gardens
• www.stephanprossliner.it
Stephan Prossliner
"Veralterung der Bevölkerung, Mangel an Baugrund,
Überteuerte Wohnungen, hohe Verkehrsaufkommen
und kaum Freizeiteinrichtungen oder Parkanlagen:
diese Situationen treffen auch in einer Großstadt wie
Madrid zu. Ziel meiner Arbeit ist es ein globales
System in die bestehende Stadtstruktur zu
implementieren welches das Potential besitzt vorerst
nur das Problem der nicht vorhandenen
Grünzonen/Freizeiteinrichtungen zu lösen.
Freistehende Baulücken werden mit einer imaginären
Pflanze bespielt welche aus dem städtischen Gefüge
heraus nach oben wachsen soll, um sich dann
oberirdisch zu vereinen. In einer sich entwickelnden
„Maschine“ soll der Mensch vom täglichen Stress und
chaotischen urbanen Leben, mit wenigen
Rückzugsmöglichkeiten, gefiltert werden. Er soll die
Möglichkeit erhalten, die Erlebniswelt welche sich
oberhalb der Dächer abspielt zu entdecken, um dabei
die Erfahrung der Loslösung vom Alltäglichen zu
erfahren. Dabei soll ein außergewöhnlicher
Kontrapunkt zu einer Stadt entstehen, die durch den
Auto- und Busverkehr auf dem Straßenniveau immer
mehr an Lebensqualität einbüßt."
Stephan Prossliner
• TurtleHome
• TurtleHome – Design
• info.turtlehome@gmail.com
5B Fachoberschule für
Bauwesen Bozen
"Peter Anich"
"TurtleHome ist eine
mobile
Wohnunterkunft für
Flüchtlinge und kann
durch das Nut und
Feder System schnell
und einfach auf- und
abgebaut werden."
5B Fachoberschule
für Bauwesen Bozen
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• Casatreseizero
• www.casatreseizero.com
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• Südtiroler
Architekturstiftung
• Fondazione Architettura
Alto Adige
Ute Oberrauch
• Pockethouse 4 Travel
• francescabellucci@libero.it
• f.verrazzani@gmail.com
Francesca Bellucci
Francesco Verrazzani
Thomas Ghisellini
Antonio Gasparri
Michele Degiorgis
Fiorenzo Valbonesi
Edoardo Turozzi
• Luigi Einaudi, Alba
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Bruno Montaldo
• Casa Di Vetro
• ISISS „M. Casagrande“
Pieve di Soligo
Federico Calderan
Lorenzo
Luigi Einaudi,
Alba
Carlo Boasso
Luigi Einaudi,
Alba
Irene e Davide
Vicenza
Irene e Davide
Francesco
Ilaria Prandi
Luigi Einaudi,
Alba
4^D
Luigi Einaudi,
Alba
Andrea Rossato
ITCG Galilei,
Avigliana
Silvia
Sean Camera
Luigi Einaudi,
Alba
Samuele Ferro
Eleonora Donato
Luigi Einaudi,
Alba
Mario Bassino
Luigi Einaudi,
Alba
Andrea Servetti
Luigi Einaudi,
Alba
Marco Capra
Luigi Einaudi,
Alba
Marina Servidei
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Luigi Einaudi,
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Gloria
Ilenia
9 anni
Heidi
Sissi
Klammsteiner
• Carlo Ratti Associati
• www.carloratti.com
Carlo Ratti
Asia
Nilo
16 mesi
Progetto a cura di
Klimahouse
ideato e realizzato con
il Funambolo
in collaborazione con
Fondazione Architettura Alto Adige
Realizzazioni grafiche delle illustrazioni
il Funambolo (Marco Furgeri, Guido Laino, Tiziana Poli)
Progettazione installazione
arch. Ute Oberrauch
Stampa materiali
Cuccia
Fornitura e montaggio Ditta Unionbau
Fornitura sedie Ditta Plank
Fornitura luce Selectra
Projektleitung
Klimahouse
Idee und Umsetzung
il Funambolo
in Zusammenarbeit mit
Architekturstiftung Südtirol
grafische Umsetzung der Illustrationen
il Funambolo (Marco Furgeri, Guido Laino, Tiziana Poli)
Planung der Installation
Arch. Ute Oberrauch
Druck
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Utopia Klimahouse 2016

  • 1.
  • 2. Utopie dell‘ abitare "In qual parte del nuovo mondo si trovi Utopia, né a me è venuto in mente di domandare, né a lui di dire« Nel 1516 viene pubblicata la prima edizione di Utopia, l’opera con cui Thomas More non inventa un genere letterario e filosofico, ma gli assegna un nome. Da allora, le opere che descrivono un mondo altro, separato nello spazio e/o nel tempo dal mondo dell’autore, si definiscono utopie, un termine di natura piuttosto ambigua, che potrebbe procedere etimologicamente da ou-topos (non-luogo) o eu-topos (luogo buono), oppure da una fusione dei due prefissi.
  • 3. A 500 anni dalla sua prima pubblicazione, si celebra il testo di More non semplicemente in quanto opera letteraria di importanza capitale, ma come occasione per ricordare come Utopia non sia un luogo a cui approdare, quanto più una direzione a cui tendere, un’ipotesi di alterità che ci permetta di ripensare il nostro mondo da una prospettiva radicalmente differente. Klimahouse è la sede ideale di questa celebrazione, perché la sua vocazione utopistica, che si traduce in una spinta costante verso l’innovazione, sembra rigenerarsi anno dopo anno, progetto dopo progetto, proposta dopo proposta. Da qui il senso più profondo dell’ideale utopico: non un progetto inattuabile, ma una tendenza inesauribile.
  • 4. "Chi conosce una sola città le conosce tutte, tanto sono interamente simili tra loro, per quel che consente la natura del luogo" Utopia a Klimahouse prende le forme di due «isole di isole», due luoghi immaginari – eppure visitabili – in cui sono raccolte, e in qualche modo raccontate, un certo numero di utopie. Da una parte vi è l’isola dell’architettura contemporanea, nata dall’appello agli architetti proposto da Klimahouse in collaborazione con l’unione architetti delle alto adige. L’invito è stato di partecipare con il proprio contributo, sotto forma di schizzo di progetto, a una riflessione collettiva sull’utopia dell’abitare: idee di città, edifici e interni libere dalle costrizioni delle contingenze, immaginate per un mondo che non è ancora.
  • 5. Dall’altra vi è l’isola della storia dell’utopia letteraria, la mappa originale della terra immaginata nel 1516 da More le cui 54 città sono, in questa installazione, altrettante opere significative all’interno del variegato universo letterario dell’utopia. A partire dalla capitale Utopia (posta nel luogo in cui More immagina la capitale del suo regno utopico, Amauroto), si può esplorare la storia della letteratura utopica come se fosse un Paese sconosciuto, con le sue prossimità e le sue differenze. Oltre alla capitale, altri nove «capoluoghi» – ovvero nove testi chiave – orientano questa ipotesi di riepilogazione, traducendosi in edifici immaginari, che vogliono raccontare il senso del testo da cui traggono origine. L’invito al pubblico è di esplorare queste isole, alla ricerca della propria utopia…
  • 6. Wohnutopien "Weder ist es mir in den Sinn gekommen, danach zu fragen, noch ihm, es zu sagen, in welcher Gegend jenes neuen Erdteils Utopia liegt." 1516 erscheint die erste Ausgabe von „Utopia“ des englischen Staatsmannes und Humanisten Thomas More. Mit diesem Werk erfand More zwar kein literarisches und philosophisches Genre, er gab aber den Anstoß zum Genre der Sozialutopie. Seitdem werden nämlich Romane, die eine erfundene Welt beschreiben, die räumlich und/oder zeitlich von der Welt des Autors entfernt sind, als Utopien definiert, ein recht zweideutiger Begriff, dessen etymologische Herkunft ou-topos („Nichtort“) oder eu-topos („guter“ Ort) oder eine Fusion beider Präfixe sein könnte.
  • 7. 500 Jahre nach seiner Erstauflage feiert man den Test von More nicht einfach als literarisches Werk grundlegender Bedeutung, sondern man nutzt den Anlass, um daran zu erinnern, dass Utopia kein Ort ist, den man erreichen muss, sondern vielmehr eine Richtung vorgeben will, der man folgen soll, eine Vermutung der Alterität, die es uns erlaubt, unsere Welt aus einer völlig anderen Perspektive neu zu überdenken. Klimahouse bietet den idealen Rahmen für diese Feier, denn ihre utopistische Formel, die stets zur Innovation drängt, scheint sich Jahr um Jahr, Projekt nach Projekt, Vorschlag nach Vorschlag zu regenerieren. So erklärt sich der tiefere Sinn des utopischen Ideals: kein nicht umsetzbares Projekt, sondern eine grenzenlose Tendenz.
  • 8. "Wer eine Stadt kennt, kennt alle: so völlig ähnlich sind sie einander, soweit nicht die Beschaffenheit des Geländes dem entgegensteht." „Utopia“ nimmt auf der Klimahouse die Formen von zwei „Inseln von Inseln“, zweier Fantasieorte ein – die man aber besichtigen kann – in denen eine gewisse Anzahl von Utopien versammelt sind und auch erzählt werden. Auf der einen Seite ist da die Insel der zeitgenössischen Architektur. Sie entstand aus dem an die Architekten gerichteten Appell, der von Klimahouse in Zusammenarbeit mit der Architektengemeinschaft Südtirol vorgeschlagen wurde. Die Architekten waren eingeladen, mit einer Projektskizze zu einer gemeinsamen Überlegung zur Utopie des Wohnens beizutragen: Ideen von Städten, Gebäuden und Innenbereichen, die frei von Kontingenzzwängen sind und für eine Welt ersonnen wurden, die noch nicht ist.
  • 9. Dem gegenüber steht die Insel der Geschichte der literarischen Utopie, die 1516 von More ersonnene originale Weltkarte, deren 54 Städte - bei dieser Installation - ebenso viele bedeutende Werke innerhalb des abwechslungsreichen literarischen Universums der Utopie sind. Ausgehend von der Hauptstadt Utopia (die an dem Ort liegt, an dem More sich die Hauptstadt seines utopischen Inselreichs Amauroto vorstellt), kann man die Geschichte der utopischen Literatur wie ein unbekanntes Land mit seinen Ähnlichkeiten und Unterschieden erforschen. Neben der Hauptstadt richten sich weitere neun „Städte“ – d. h. neun Schlüsseltexte – nach dieser Zusammenfassungstheorie aus und zeigen imaginäre Bauwerke, die den Sinn des Textes, dem sie entsprungen sind, erzählen möchten. Das Publikum ist dazu eingeladen, diese Inseln auf der Suche nach ihrer eigenen Utopie zu erforschen
  • 11. • Carlo Ratti Associati • www.carloratti.com Carlo Ratti
  • 12.
  • 13.
  • 14. • Kengo Kuma and associates • www.kkaa.co.jp Kengo Kuma
  • 15.
  • 17.
  • 18. • Thomas Herzog Architekten • www.thomasherzog architekten.de Thomas Herzog
  • 19.
  • 21.
  • 23.
  • 24. • Präsident KlimaHaus Agentur • Presidente Agenzia CasaClima • www.klimahaus.it www.agenziacasaclima.it Stefano Fattor
  • 25.
  • 27.
  • 28. • Direktor Messe Bozen Direttore Fiera Bolzano • www.fierabolzano.it www.messebozen.it Thomas Mur
  • 29.
  • 31.
  • 33.
  • 34. "Vorrei dare una riflessione collettiva sull’utopia dell’abitare e lo vorrei fare con la mia Tesi di Laurea che il recupero e la ridestinazione delle aree militari dismesse della città di Corinto, in Grecia attraverso una nuova caratterizzazione che ne privilegi la dimensione pubblica, rappresentativa e ambientale. L’introduzione di connessioni geometriche circolari permette di integrare l’attuale disgregazione volumetrica e il verde diviene elemento costruttivo in grado di risolvere ambientalmente e figurativamente lo spazio pubblico. Il nuovo complesso potrà essere utilizzato per il riposo, il gioco, il pranzo, fiere settimanali o altro attraverso la realizzazione di un palasport uno studentato, palazzi amministrativi, il parco urbano, aree commerciali e di primo servizio. Con questa riprogrammazione di elementi, il complesso risulterà attrezzato in tutte le sue superfici e alla gerarchia spaziale stabilita dai volumi corrisponderà il carattere pubblico degli edifici con un forte carattere unitario, quale segnale d’identità. " Diego Speraddio
  • 35. • Metropolis im Gebirge • www.angelika-mair.com Angelika Mair
  • 36.
  • 37. Ariadne Radi Cor • Phenomenological House - where we hugged • Studio Chantilly Cream (London, UK) • www.chantillycream.co.uk
  • 38.
  • 39. “The plan has been traced over the calendar August 2014 - August 2015 (each room being a month). The dotted areas represent the time spent with my partner, an architect.” Ariadne Radi Cor
  • 40. • Holz und Glas • Studio di architettura Carlo Rosso Carlo Rosso
  • 41.
  • 42. • Rigenerare la città • Studio architettura italiana, Roma • www.architettura- italiana.com Claudio Ciccotti
  • 43.
  • 44. "Il progetto "purtroppo" è slegato dal contesto reale nella misura in cui vuole ripensare una porzione di tessuto urbano altamente degradata, secondo i principi di semplice sostenibilità e ripensando l'habitat a misura d'uomo. Spazi verdi, piste ciclabili, collegamenti su ferro, integrazione con sistemi naturali. Tutto all'insegna del minimo consumo di suolo e sviluppando gli edifici in altezza. Complicato pensare di rigenerare una porzione "quartiere" di una città (nell'ipotesi verebbero ricollocati i circa 4.000 abitanti presenti), ma per me utopia è anche pensare che possiamo progettare per migliorare la qualità della vita nelle nelle nostre città..." Claudio Ciccotti
  • 45. • Città utopista • Studio Calas • www.studio-calas.net David Calas
  • 46.
  • 47. • Strukturen aus der Natur • Foto: Pragser Wildsee am 02.01. 2016 • aichner_seidl Architekten • www.as-architekten.it Dora Aichner
  • 48.
  • 49. • Titolo: Villa • Studio di Architettura Corletto Flaviano Flaviano Corletto
  • 50.
  • 51. • Utopie ZEIT • Architektengemeinschaft Tasser & Fistill • www.sabwaistorys.net Friedrich Tasser
  • 52.
  • 53. Julian Mahlknecht • next european city • freier Mitarbeiter Studio Lukas Mayr Architekt • www.lukasmayr.com
  • 54.
  • 55. • City of Organisms • Studio di architettura Leonardo Roperti, Merano • www.roperti.wix.com/roperti Leonardo Roperti Disegno fatto a mano
  • 56.
  • 57. • Margareta Schwarz Architekturbüro • www.archschwarz.com Margareta Schwarz
  • 58.
  • 59. • Imago Naturae • Città utopistica Matteo Sargentini
  • 60.
  • 61. "Architetture naturali emergono dalla Terra in una spirale di emozioni lontane. Vetro e materiali vegetali si uniscono dando vita a eteree fortezze, ove la Natura cullerà e custodirà gli Uomini." Matteo Sargentini
  • 63.
  • 64. • Studio UNOAUNO _spazioArchitettura • www.unoaunostudio.it Alberto Ulisse
  • 65.
  • 66. • Sottosopra • Sospesa nella tempesta • Studio di architettura Flavio Palermo Flavio Palermo
  • 67.
  • 68.
  • 69. • The Jungle • Studio Tecnico Lorenzi • www.studiolorenzi.eu Francesco Lorenzi
  • 70.
  • 71. Gianluca Pilia • Naturopolis • Mei e Pilia Ingegneri Associati • www.facebook.com/ meiepilia
  • 72.
  • 74.
  • 75. • Madrid Roof Gardens • www.stephanprossliner.it Stephan Prossliner
  • 76.
  • 77. "Veralterung der Bevölkerung, Mangel an Baugrund, Überteuerte Wohnungen, hohe Verkehrsaufkommen und kaum Freizeiteinrichtungen oder Parkanlagen: diese Situationen treffen auch in einer Großstadt wie Madrid zu. Ziel meiner Arbeit ist es ein globales System in die bestehende Stadtstruktur zu implementieren welches das Potential besitzt vorerst nur das Problem der nicht vorhandenen Grünzonen/Freizeiteinrichtungen zu lösen. Freistehende Baulücken werden mit einer imaginären Pflanze bespielt welche aus dem städtischen Gefüge heraus nach oben wachsen soll, um sich dann oberirdisch zu vereinen. In einer sich entwickelnden „Maschine“ soll der Mensch vom täglichen Stress und chaotischen urbanen Leben, mit wenigen Rückzugsmöglichkeiten, gefiltert werden. Er soll die Möglichkeit erhalten, die Erlebniswelt welche sich oberhalb der Dächer abspielt zu entdecken, um dabei die Erfahrung der Loslösung vom Alltäglichen zu erfahren. Dabei soll ein außergewöhnlicher Kontrapunkt zu einer Stadt entstehen, die durch den Auto- und Busverkehr auf dem Straßenniveau immer mehr an Lebensqualität einbüßt." Stephan Prossliner
  • 78. • TurtleHome • TurtleHome – Design • info.turtlehome@gmail.com 5B Fachoberschule für Bauwesen Bozen "Peter Anich"
  • 79.
  • 80. "TurtleHome ist eine mobile Wohnunterkunft für Flüchtlinge und kann durch das Nut und Feder System schnell und einfach auf- und abgebaut werden." 5B Fachoberschule für Bauwesen Bozen "Peter Anich"
  • 82.
  • 83. • Südtiroler Architekturstiftung • Fondazione Architettura Alto Adige Ute Oberrauch
  • 84.
  • 85.
  • 86. • Pockethouse 4 Travel • francescabellucci@libero.it • f.verrazzani@gmail.com Francesca Bellucci Francesco Verrazzani
  • 87.
  • 89.
  • 91.
  • 93.
  • 95.
  • 96.
  • 98.
  • 99. • Luigi Einaudi, Alba • brunomontaldo@gmail.com Bruno Montaldo
  • 100.
  • 101. • Casa Di Vetro • ISISS „M. Casagrande“ Pieve di Soligo Federico Calderan
  • 102.
  • 104.
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  • 108.
  • 110.
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  • 114.
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  • 118.
  • 119. Silvia
  • 120.
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  • 130.
  • 132.
  • 134.
  • 136.
  • 137. Gloria
  • 138.
  • 140.
  • 141. Heidi
  • 142.
  • 144.
  • 145. • Carlo Ratti Associati • www.carloratti.com Carlo Ratti
  • 146. Asia
  • 147.
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  • 151.
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  • 188.
  • 189.
  • 190. Progetto a cura di Klimahouse ideato e realizzato con il Funambolo in collaborazione con Fondazione Architettura Alto Adige
  • 191. Realizzazioni grafiche delle illustrazioni il Funambolo (Marco Furgeri, Guido Laino, Tiziana Poli) Progettazione installazione arch. Ute Oberrauch Stampa materiali Cuccia Fornitura e montaggio Ditta Unionbau Fornitura sedie Ditta Plank Fornitura luce Selectra
  • 192. Projektleitung Klimahouse Idee und Umsetzung il Funambolo in Zusammenarbeit mit Architekturstiftung Südtirol
  • 193. grafische Umsetzung der Illustrationen il Funambolo (Marco Furgeri, Guido Laino, Tiziana Poli) Planung der Installation Arch. Ute Oberrauch Druck Cuccia Material und Aufbau Unionbau Stühle Plank Beleuchtung Selectra