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Da Abu Dhabi, sede mondiale dell’Agenzia internazionale per le energie rinnovabili Irena, è decollato il 9 marzo il futuristico aereo Solar Impulse. Tenterà il primo giro del mondo a tappe, mosso solamente dall’energia solare. Se l’impresa riuscirà, Solar Impulse ha buone chance di diventare il simbolo di un’epoca. Viene allora da pensare a un’altra icona tecnologica, che già fu il simbolo di un era: il supersonico civile Concorde, la cui fulminante carriera iniziò nel 1976 e finì nel 2002. Materialmente i due aerei non hanno niente in comune: energia solare, invece di 96 tonnellate di cherosene, 2,3 tonnellate di peso, invece di 184, un passeggero, invece di cento, velocità di 50 km/h, invece di 2200 km/h, costo di progetto di 100 milioni di euro, invece di 2 miliardi. «Una follia impossibile», avevano detto molti gruppi industriali, rifiutando di impegnarsi nel progetto Solar Impulse. «Il futuro dell’aviazione civile» dissero del progetto Concorde ingegneri e industriali europei. Secondo loro, nel Duemila 400 Concorde avrebbero solcato i cieli.
Per molti Solar Impulse è un costoso esercizio senza futuro: trasporta un solo passeggero, in condizioni di comfort miserabili, alla velocità di una bicicletta, incapace di affrontare venti impetuosi. Sono le stesse condizioni che valsero nel 1903 per il Wright Flyer, il primo aereo a motore che si alzò in volo. Uguale a quella del Wright Flyer è anche la potenza dei motori di Solar Impulse: 28 cavalli. Il supersonico Concorde invece non era uno stravagante giocattolo. Volava da Parigi a New York in tre ore e mezza. «Arrivate prima di partire» diceva la pubblicità, grazie alla velocità con la quale attraversava i fusi orari.
Il progetto Solar Impulse nacque nel 2003, proprio mentre venivano ritirati gli ultimi dei pochi Concorde costruiti. La brillante avventura tecnologica del Concorde fu un fiasco economico ed ecologico. In gran parte sovvenzionati dai governi di Francia e Gran Bretagna, gli enormi costi dello sviluppo, della costruzione e dell’esercizio dell’aereo supersonico non erano compensati dal suo scarso successo economico.
Rispetto ad altri aerei la velocità del Concorde era doppia, il consumo di carburante triplo, il costo del biglietto decuplo (e in buona parte sovvenzionato dai contribuenti). Il pretesto per la sua eutanasia fu la tragedia di Parigi del 25 luglio 2000, quando «l’aereo più sicuro del mondo» precipitò uccidendo 113 persone.
Tanto diversi sono i due aerei materialmente, tanto simile è la loro vocazione simbolica. Ognuno è l’icona di un’epoca. Nella sua forma snella di uccello elegante, il Concorde sarà forse ricordato come il canto del cigno dell’era dei carburanti fossili a buon mercato: era infatti un’enorme bolla volante di cento tonnellate di cherosene, l’unico aereo di linea in cui il carburante pesava più di tutto il resto. A dispe