2. • The gerbera is still increasing in popularity. Over
the last few years, it has earned a stable place in
the top 5 of the most cultivated varieties in the
world.
• Popularity of this flower has also increased
worldwide, closely following flowers such as the
rose and carnation. It is grown in a variety of
climates in all parts of the world.
• The most important production areas are: the
Netherlands, Italy, Germany, France, and
California.In 1880, Captain Jameson discovered
a wild species of gerbera in South Africa and
took it with him to Great Britain. The species was
called Gerbera jamesonii and a crossing in
approximately the year 1890 with gerbera
viridifolia has formed the base for the many
gerbera varieties, as we know them today.
3. Gèrbera
• Specie erbacea perenne
“acaule”, provvista di un
breve fusto raccorciato da
cui si dipartono foglie e un
rizoma da cui si dipartono
radici carnose
• Le cultivar attuali sono il
risultato di un lungo lavoro
di ibridazione e selezione
a partire da specie
spontanee del Sud Africa,
in particolare:
• G. jamesonii
• G. viridifolia •Insetti minatori delle foglie: Liriomyza (metamidophos
o abamectina)
Mosca minatrice sud americana, in Italia dal 1990
Dittero
4. • Gerbera jamesonii è spontanea nella
regione del Transval, in Sud-Africa, dove
vegeta ad una altitudine media di 1100
metri, con condizioni di clima freddo e
asciutto per circa 5 mesi durante i quali la
pianta entra in riposo e perde le foglie e
con una stagione calda e piovosa durante
la quale la pianta vegeta e fiorisce.
5. Motivi ornamentali
Gli steli terminano con un capolino
composto da fiori ligulati femminili alla
periferia e fiori tubulati femminili e maschili
al centro (fiori del disco)
L’assortimento si distingue:
• Fiori/capolino (n)
• Lunghezza e larghezza delle ligule
• Lunghezza dello stelo
• Colore
6. Assortimento
• Due Categorie di prodotto: Standard e Mini
• Forma del Fiore: semplice, doppio e semidoppio
• Colore del Disco: nero, verde, giallo
• Diametro del capolino Standard: 11-12-13 cm
• Diametro del capolino Mini: 7 cm
• Lunghezza stelo: 55 sino a 70 cm
• Produzione Standard = N. steli/mq= da 160 a
220
• Produzione Mini = N. steli/mq= da 400 a 470
• Novità = simbolo New
7. Vi sono tre tipi di gerbere da fiore
reciso:
a fiore semplice, con un solo cerchio di
ligule;
a fiore semidoppio, dove le ligule formano
due piani sovrapposti di cui quello interno
è una sorta di collarino di circa 30-40 ligule
corte;
a fiore doppio, con ligule lunghe esterne,
come nel fiore semplice, e alcune centinaia
di ligule corte al centro.
8. •
La fioritura ha un andamento centripeto
ed il frutto è rappresentato da un achenio
La temperatura ottimale di germinazione
è intorno ai 20-25 gradi centigradi.
9. Assortimento varietale
nella coltura f.s.
• Le varietà impiegate nella coltura f.s. della
gerbera sono numerose e sono
rappresentate esclusivamente da cloni
micropropagati
14. OBIETTIVI AGRONOMICI DEL
MIGL.GENET
• The Stem
(Cut Flower)
• Tall (65 – 75cm), strong standing stem,
resists extreme changes in temperature,
humidity and light conditions in the
greenhouse, during long shipments, in the
shop and in the purchaser's home.
15. Resistance
•
Highly resistant to common diseases, and
almost totally genetically resistant to
Bothrytis.
16. • Nel resto del mondo si coltiva una terza
categoria:
• SPIDER
18. • Nome commerciale
Abriana®
• Ibridatore Schreurs
• Tipo di fiore Standaard
• Colore dei fiori Rosa
• Colore del centro del
fiore Nero
• Grandezza del fiore 10 -
12 cm
• Lunghezza dello stelo 65
- 70 cm Sopravvivenza in
vaso 14 - 16 giorni
• Numero di fiori prodotti
200-240
• Nr. di fiori prodotti, fuori Schreurs
suolo 280-300
27. NOVITA’
Garvinea
• Gerbera
da giardino
Questa selezione si chiama Garvinea
28. Propagazione
• Seme: (frutto secco=) achenio solo MG
• rizoma (non più praticato)
Attualmente solo Micropropagazione per
l’ottenimento della piantina
Per l’ impianto della gerbera si
procede con il trapianto delle piantine
32. PIANTAGIONE
Nella coltivazione su suolo evitare di piantare
troppo in profondità, avendo
cura di lasciare il vasetto di torba fuori del terreno
per 0.5 – 1 cm.
Nella maggioranza dei casi si pianta su file binate
distanti 60 – 65 cm, su tavole rialzate larghe 40
cm;
la distanza tra le piante sulla stessa fila è di 20 -25
cm (in questo modo si realizzano densità di circa
6 piante per metro quadro lordo).
33. E’ una specie erbacea di lenta
crescita che si coltiva
prevalentemente in serra, con ciclo
annuale o biennale.
Presenta elevate esigenze
termiche (macroterma), ma è poco
sensibile al fotoperiodo
(neutrodiurna), per cui è possibile
una fioritura continua in serra
durante tutto l’anno.
A livello di mercato i fiori recisi
sono maggiormente richiesti nel
periodo ottobre-giugno in grande
varietà di colore e di tipologie.
34. Esigenze climatiche
• E’ una coltura da serra calda
• per una produzione continua nel periodo invernale la
temperatura del substrato non deve scendere sotto i 12
°C perché favorisce lo sviluppo di un buon apparato
radicale, con la formazione di molti peli radicali; le radici,
a loro volta, stimolano la produzione di foglie.
• Occorre che siano presenti 10-15 foglie affinchè si
formino i fiori.
• per una produzione continua nel periodo invernale:
la T min. notturna ambientale ottimale= 13-15°C;
la T min. diurna ambientale ottimale= 20°C
35.
36. • T. min . Biologica: (le piante arrestano la
crescita) 8-10°C.
• Le piante possono attraversare l’inverno
anche a T=4°C con una successiva
fioritura ritardata e inferiore in qualità e
quantità
37. Stress da basse temperature
basse temperature possono compromettere
le vitalità dell’apparato radicale e bloccare
l’assorbimento delle sostanze nutritive; lo
stelo diverrà sensibilmente più corto, il
capolino presenterà un disco più
sviluppato mentre i colori della corolla
risulteranno sbiaditi; le foglie più esterne
acquisteranno una colorazione rossastra
caratteristica.
38. Durante la notte l’uso di appropriati schermi
interni permette di ridurre
significativamente la cubatura unitaria
delle serre e quindi il costo unitario del
riscaldamento.
L’uso di un doppio impianto di riscaldamento
(acqua calda basale ed aria calda aereo)
permette una corretta distribuzione ed
uniformità del calore in tutta la serra.
39. La Radiazione come LUCE
La luce è la radiazione (REM) percepita
dall'occhio umano.
E' in uso chiamare 'luce' anche la REM
'percepita' dalla pianta quando si fa
riferimento alla funzione fotosintetica.
40. Come si misura la LUMINOSITA'
La luminosità di una sorgente è
espressa in LUX (lx)
1 lx= 1 lumen/mq
1 lumen = 1 candela x 1 ster
1 candela è la radiazione emessa
da 1/60 cm2
di Platino alla temperatura di fusione.
41. Diversi gradi di luminosità
• Giorno d'estate luminoso fino a 100,000
Lux
• Giorno estivo coperto 30,000 - 40,000 Lux
• Stanza senza luce diretta 250 - 300 Lux
• Illuminazioni esterne negli edifici 60 Lux
• Illuminazione notturna stradale 10 Lux
42. RADIAZIONE
• La gerbera ha bisogno di molta luce, però è
indifferente al fotoperiodo , è UNA SPECIE
NEUTRODIURNA
• Da metà primavera a tutta l’estate occorre
ombreggiare poiché nel paese di origine (Sud
Africa) la gerbera cresce in condizione di luce
diffusa.
• L’impiego della rete ombreggiante favorisce
l’allungamento dello stelo, evita gli eccessi di
temperatura e riduce l’evaporazione dal terreno.
43. Luminosità
• 45.000 lux nelle prime 2-3 settimane dopo il
trapianto
• Fino a tutto il mese di luglio l’ombreggiamento
deve assicurare non più di 55.000 lux
• Da agosto ad ottobre 50.000 lux
• Inverno: 30.000 lux
• E’ consigliabile avere materiali di copertura della
serra che garantiscano la massima trasparenza
durante il periodo invernale.
44. Ciclo colturale
• Il ciclo colturale può essere annuale o
biennale in relazione alle condizioni
sanitarie delle piante e, per assicurare una
produzione continua durante l’inverno, è
indispensabile il riscaldamento basale del
terreno (con tubi ad acqua calda).
45. Coltivazione invernale
• Trapianto: maggio-giugno,
• Produzione: da settembre a maggio
dell’anno successivo;
• Messa a riposo: periodo estivo
47. Tappe evolutive nella tecnica
colturale
• Cloni micropropagati
• Riscaldamento basale
• Microirrigazione
• Fuori suolo
48. Riscaldamento basale
• Scopo: ridurre i costi di produzione
attraverso il risparmio energetico
• I tubi vengono posti a profondità di 40 cm
(oppure all’esterno del bancale o sotto la
canaletta se in f. suolo)
49. microirrigazione
• È un mezzo di lotta indiretto: ha ridotto
l’incidenza di Phitophtora cryptogea
• L’acqua ad una certa distanza dal colletto
della pianta impedisce la diffusione delle
zoospore
50. Fuori suolo
• Su substrati artificiali consente un miglior
controllo della fitoftora e incrementa la
resa produttiva (qualità che quantità)
51.
52. impianto ed inizio raccolta (1) e tempo medio di fioritura (2) in giorni e produzione totale per pianta (3) nella gerbera
(1) (2) (3)
Varietà rosse
54 136 9.2
In media dall’impianto
Rollo 49 144 11.8 all’inizio della raccolta
Etna 49 127 8.7
Si va da 50-60-70-80
Rosso 48 63 138 7.1
Varietà rosa
giorni;
53 137 8.4
Ischia 49 136 9.8
Vivax 53 140 9.7
Il tempo medio di
Laetizia 53 124 7.5 fioritura (sulla stessa
Maracaibo 56 147 6.6 pianta
Varietà arancio
64 158 11.0
dall’Inizio alla fine
Wilma 81 165 13.2 della fioritura:
Cupido 49 152 11.0
130-140-150-160-170
Campese 63 159 8.8
Varietà bianche
giorni
66 160 9.1
Emilia 68 159 8.4
Snow ball 49 146 11.0
Biancobetti 81 176 7.9
53.
54.
55. Il sistema di
coltivazione deve
garantire una
buona
trasmissione del
calore al terreno,
pertanto la
gèrbera si coltiva:
• in aiuole
sopraelevate di
20-25 cm rispetto
ai passaggi,
• in bancali
56. Epoca dell’impianto
• Il periodo di piantagione ideale dipende
molto dalla zona di coltivazione, dal flusso
produttivo che si vuole ottenere e dalle
attrezzature che si hanno in dotazione:
nella generalità dei casi in Italia è bene
non piantare prima della prima settimana
di marzo e dopo la seconda settimana di
luglio.
57. Gerbera su terreno
• Nel nord barese la gerbera viene posta a
dimora in maggio-giugno, solitamente in
serra di vetro o plastica.
59. Cure colturali
• OPERAZIONI PRE-IMPIANTO
• Prima della messa a dimora delle giovani
piantine è bene sempre effettuare una
analisi delle acque irrigue e del terreno per
poter effettuare una idonea concimazione
di fondo che tenga conto delle reali
necessità della nuova coltivazione.
60. Esigenze pedologiche
• La gerbera preferisce terreni sciolti che
garantiscano un buon drenaggio delle
acque di irrigazione: nel caso in cui si
opera con suoli pesanti è buona norma
alzare le aiuole anche di 40-50 cm.
61. pH
• Il PH del terreno deve essere compreso tra 5,5 e
6,5 intervenendo con opportuni correttivi; il pH
superiore a 7 favorisce la clorosi per carenze
indotte di Fe e Mn
Valori alti di pH vanno corretti con correttivi di fondo a
base di zolfo .
Anche le torbe acide sono degli ottimi ammendanti e
correttivi: il loro uso è da preferire in terreni con
scarsa ritenzione idrica, privi di struttura, bassa
capacità di scambio cationico ed elevato indice di
salinità.
62. Salinità
È classificata come specie mediamente resistente alla salinità
La salinità deve essere mantenuta bassa, al di
sotto di 1,5 mmhos/cm
L’indice di salinità si può correggere efficacemente
procedendo ad una opportuna lisciviazione con
acque idonee a tale uso (che presentino
una conducibilità inferiore a 0,5 mS/cm);
ovviamente l’uso continuato di tali acque e
l’adozione di un corretto piano di fertirrigazione
permetterà di tenere sotto controllo il livello
salino del terreno.
63. Sterilizzazione del terreno
• Il terreno di coltura deve essere
efficacemente sterilizzato
• L’alternativa è la coltura in fuori-suolo
64. CURE COLTURALI
Lavorazioni
• Il terreno va lavorato ad una profondità di
30 cm, perché l’apparato radicale ha la
tendenza ad approfondirsi.
65. Concimazione di fondo
• Interramento della s.o.: (20Kg/mq)
• insieme a fosforo e potassio
• Da evitare un eccesso di azoto che
favorirebbe lo sviluppo fogliare a scapito
del n. e qualità dei fiori
66. Piantine da trapianto
Nei primi giorni dopo il trapianto è
necessario tenere alta l’umidità relativa
(U.R.) della serra utilizzando, se presente,
il Fog-system in modo da avere valori di
U.R. non inferiori al 60%; in assenza di
tale sistema ricorrere a frequenti
bagnature sovrachioma concentrando gli
interventi (di breve durata) nelle prime ore
mattutine.
67. impianto
Nella coltivazione su suolo evitare di
piantare troppo in profondità, avendo cura
di lasciare il vasetto di torba fuori dal
terreno per 0,5 – 1 cm.
68. impianto
• L’impianto si effettua su aiuole rialzate di
20-25 cm, larghe 60 cm, con passaggi
larghi 40 cm;
• Sulle aiuole si dispongono le piante in due
file distanti 30 cm
• Lungo la fila 16-20 cm di distanza
• Densità complessiva 8-10 piante/mq
70. • In caso di piantagioni precoci bisogna
comunque garantire alla coltura la giusta
temperatura per far crescere regolarmente le
piantine (15°C). Controllare l’uniformità di
bagnatura delle piantine evitando ristagni e zone
meno umide.
• Nelle prime settimane alla piantine deve essere
garantita la massima regolarità di crescita
limitando gli stress ambientali di qualsiasi
natura.
71. Concimazioni di copertura
• Rapporti di asportazione
• 1:0,3:1,7 N:P2O5:K2O
Si effettuano fertirrigazione con un
elevato tenore di potassio e con dosi
modeste di azoto, perché questo
elemento favorisce lo sviluppo delle
foglie a scapito delle infiorescenze.
72. Fertirrigazione
Nelle colture su suolo non intervenire con la
fertirrigazione se non dopo due/tre settimane
dall’avvenuto attecchimento e con concimi
(almeno inizialmente) che non contengono
ammonio.
Per questi motivi nella prima settimana dopo la
piantagione si possono usare concimi organici
che tendono a ridurre la crisi post- trapianto (es.
amminoacidi ) facendo attenzione ad usare dosi
molto basse.
74. • Nella gestione di un impianto bisogna
tener conto di tutti i parametri che possono
essere da ostacolo alla coltura o peggio
favorire l’insorgenza di patologie: eccessi
d’acqua, eccessi di concimi, cattiva
aerazione sono delle condizioni che
predispongono fortemente all’attacco di
parassiti fungini che spesso risultano
essere convenientemente tenuti sotto
controllo usando molta prevenzione.
75. Irrigazione
• La gèrbera ha elevate esigenze idriche,
soprattutto quando le piante sono adulte
ed è presente una elevata superficie
fogliare traspirante, si debbono tuttavia
evitare eccessi di umidità che determinano
asfissia radicale, marciumi al colletto e
all’apparato radicale.
• Volume d’acqua annuo : 300 m3/ha
76. Irrigazione
• L’irrigazione viene effettuata a goccia,
evitando di porre gli ugelli in vicinanza
delle piante per impedire lo svilupparsi di
marciumi;
• L’acqua deve essere somministrata in
turni brevi e volumi bassi affinché non
insorgano marciumi all’apparato radicale.
77. Sfogliatura delle piante
• Occorre effettuare periodicamente sfogliature
della pianta, rimuovendo le foglie vecchie alla
base del picciolo, fare molta attenzione a questa
pratica poiché monconi di piccioli lasciati sulla
pianta sono fonte di attacchi di Botrytis.
• Togliendo le foglie più vecchie si assicurano
migliori circolazione di aria e passaggio della
luce, contribuendo alla sanità della coltura.
78. Anticipo di fioritura
• Per anticipare la fioritura si effettuano
irrorazioni con GA3 (acido gibberellico),
alla dose di 100 mg/l,
• Questo trattamento, però, non aumenta la
produzione di fiori.
79. Raccolta
• Gli steli fiorali vengono raccolti quando i
capolini presentano i primi fiori tubulati in
antesi (solo due file di fiori del disco sono
in antesi), vengono presi alla base e tirati
con movimento laterale-
80. Produzione
• Produzione: 25-30steli/pianta (molto
variabile in funzione delle cv)
• si confezionano in 50 esemplari in
confezioni di cartone con fori in cui è
infilato lo stelo o con 20 steli /mazzo in
busta di cellophane .
81. CONSERVAZIONE DEL FIORE RECISO
La durata del fiore reciso dipende da vari fattori:
1. caratteristiche genetiche della varietà ;
2. fertirrigazione,
3. quantità di luce e la temperatura di crescita del fiore;
4. turgidità dei tessuti al momento della raccolta
(dipende dall’umidità relativa al momento della
raccolta),
5. tempo che intercorre dalla raccolta al momento in cui
viene posto in acqua
6. qualità dell’acqua usata per “far bere” il fiore (deve
essere pulita ed avere una conducibilità bassa)
7. temperatura alla quale viene posto il fiore per farlo
idratare.
82. Le soluzioni commerciali servono a rendere
solo più efficiente il passaggio
di acqua nello stelo mantenendo la
soluzione a PH controllato e in condizioni
igieniche migliori.
83. Difesa antiparassitaria
Attacchi crittogamici al colletto e alle radici:
• Phytophtora cryptogea
• Rhizoctonia solani
• Verticillium dahlie
• Sclerotinia sclerotiorum
Lotta:
Sterilizzazione del terreno + piante sane