I commissario montalbano e il cibo
•Als PPTX, PDF herunterladen•
1 gefällt mir•1,275 views
Ricerca su Montalbano e il cibo
Empfohlen
Weitere ähnliche Inhalte
Kürzlich hochgeladen
Kürzlich hochgeladen (7)
Empfohlen
Empfohlen (20)
I commissario montalbano e il cibo
- 1. Il Commissario Montalbano e il Cibo Caroline Demeulemeester, 18.12.2015
- 2. Indice • Biografia di Andrea Camilleri • Il linguaggio di Camilleri • Commissario Montalbano a tavola • Relazione cibo e il giallo • I luoghi dei pasti • Le ricette di Montalbano
- 3. L’Uomo Andrea Camilleri 6 settembre 1925, nascita a Porto Empedocle, Sicilia 1943 maturità senza fare gli esami 1942 inizio come regista teatrale e sceneggiatore 1944 facoltà di lettere e filosofia (senza laurea) Iscrizione al PCI 1949-1952 accademia d’arte drammatica Silvio d‘Amico a Roma 1958 messa in scena di Beckett, prima volta in Italia 1957 matrimonio con Rosetta Dello Siesto, carriera presso RAI, Maigret 1977 – 1997 cattedra di regia all‘Accademia Nazionale d‘Arte Drammatica 2002 direttore artistico del Teatro Comunale Regina Margherita di Racalmuto 2015 novant’anni, tre figli, quattro nipoti
- 4. La carriera da scrittore • 1978 pubblica Il corso delle cose, scritto dieci anni prima e pubblicato da un editore a pagamento . • 1980 pubblica Un filo di fumo, primo di una serie di romanzi, riceve il suo primo premio letterario a Gela. • 1992 riprende a scrivere dopo dodici anni di pausa • Il primo romanzo poliziesco con il commissario Mantalbano esce nel 1994: La forme dell‘acqua • Dal 1995 al 2003 culmina i successi, i suoi gialli vanno a ruba anche grazie alla serie televisiva su Montalbano (Luca Zingaretti) • Traduzione in almeno 120 lingue e vendita di oltre 10 milioni di copie
- 5. Il linguaggio di Camilleri • Usa un misto fra italiano e siciliano • Ha scritto poesie in un italiano letterario • Quando decide di scirvere opere per il teatro con parole sue, si rende conto che non riesce a raccontare le storie in italiano e si mette a mischirarci delle parole sicliane • Il linguaggio di Camilleri si forma dopo la morte di suo padre • Scrivere solamente in siciliano non sarebbe abbastanza conprensibile
- 6. Esempio “Ci vada chiano chiano e leggero”, lo consigliò il cammareri proprietario. “Ma che c’è?”, spiò Montalbano ancora mezzo assufficato. “Oglio, mezza cipuddra, dù spicchi d’agliu, dù angiovi salati, un cucchiarinu di chiapparina, aulive nivure, pummadoro, vasalicò, mezzo pipiruncinu piccanti, sali, caciu picurrnu e pipi niuna”, elencò il baffuto con una nota di sadismo nella voce. “Gesù” disse Montalbano. Intercalando le forchettate con sorsate di vino e gemiti ora di estrema agonia ora di insostenibile piacere “esiste un piatto estremo come il sesso estremo?”, gli venne di spiarsi a un certo punto, Montalbano ebbe macari il coraggio di mangiarsi col pane il condimento rimasto sul fondo del piatto, asciucandosi di tanto in tanto il sudore che gli spuntava in fronte. “Che vuole per secondo, signore?”. Il commissario capi che con quel «signore» il padrone gli stava rendendo l’onore delle armi. “Niente”. (L’odore della notte)
- 7. http://goo.gl/k0PuV0 Serie TV di Montalbano:
- 8. Montalbano a tavola • Identificazione attraverso il cibo • Montalbano buon gustaio e peccati di gola • Caffè e Whiskey
- 9. Relazione cibo e il giallo • Pasti silenziosi • Rapporto fra la cameriere e l‘amante
- 10. I luoghi dei pasti • Casa di Montalbano a Punta Secca • Trattoria San Calogero • Itinerari gourmet attraverso tutta la Sicilia
- 11. Le ricette di Montalbano • Pasta 'ncasciata a' missinisi • Caponata di melenzane • Alici con cipollata • Pasta con le sarde • Pasta alla salsa coralline • Pasta al nero di seppia • Triglie di scoglio con la salsetta, aglio e prezzemolo • Purpi alla carrettera • Baccala` a' la ghiotta • Arancini (o arancine) • Ecc.
- 12. FONTI • I segreti della tavola di Montalbano, Stefania Campo, Il leone verde Edizioni, 2009 • Crimini di gola, Giovanni Manetti e Alberto Sorbini, Zefiro Editrice, 1994 • https://it.wikipedia.org/wiki/Andrea_Camilleri • http://www.giannellachannel.info/2013/05/08/a-tavola-con-montalbano-e-con-andrea-camilleri/ • http://www.vigata.org/bibliografia/intorno_alla_tav_montalb.pdf
Hinweis der Redaktion
- Andrea Calogero Camilleri, Porto Empedocle, 6 settembre, 1925 Dal 1939 al 1943. dopo una breve esperienza in collegio vescovile, fu espulso e studia al liceo classico Empedocle di Agrigento et 1943 ottiene la maturità senza fare gli esami (sbarco degli alleati in Sicilia) 1942 inizia a lavorare come regista teatrale e sceneggiatore 1944 si iscrive alla facoltà di lettere e filosofia ma non fa la laurea. S’iscrive al partita comunista e 1949-1952 viene ammesso come unica allievo regista al Accademia d’arte drammatica Silvio d‘Amico, Roma. 1958: È il primo a portare Beckett in Italia, di cui mette in scena Finale di Partita al Teatro Satiri di Roma e poi ne cura una versione televisiva. Dal 1957 fai una carriera presso la RAI e sposa Rosetta Dello Siesto con chi avrà 3 figli 1959 cura anche le inchieste del commissario Maigret presso la RAI. 1977 cattedra di regia all‘Accademia Nazionale d‘Arte Drammatica. La mantiene fino al 1997. Alla fine del 2002, accetta la nomina di direttore artistico del Teatro Comunale Regina Margherita di Racalmuto, inaugurato nel febbraio 2003 alla presenza del Capo dello Stato, Carlo Azeglio Ciampi
- 1945-1950 racconti e poesie ( Antologia da Ungaretti) 1978 Il corso delle cose, insuccesso 1980 Un filo di fumo, premio letterario a Gela 1984 La strage dimenticata, senza successo 1992 La stagione della caccia 1993 La bolla di componenda 1994 Primo romanzo poliziesco con il commissario Montalbano: La forme dell‘acqua 1995-2003 grande successo con Montalbano, serie televisiva sulla Rai Uno, interpretata da Luca Zingaretti, 2009 La danza del gabbiano, vincitore della XXVI edizione del Premio Cesare Pavese. 2010 Successivi romanzi di Montalbano, La caccia al tesoro e Il sorriso di Angelica, terzo romanzo, Acqua in bocca, scritto con Carlo Lucarelli2007 Maruzza Musumeci 2007 Maruzza Musumeci, Il colore del sole (Caravaggio) 2008 Il tailleur grigio e Il casellante, La Vucciria (Guttuso) 2009 Il sonaglio. 2008 Premio internacional de novela negra RBA con La muerte de Amalia Sacerdote 2009 in Italia il titolo La rizzagliata, Il cielo rubato. Dossier Renoir (Renoir), La tripla vita di Michele Sparacino. 2010 Il nipote del Negus, L'intermittenza. 2011 Camilleri e Edoardo De Angelis Spasimo, album Sale di Sicilia con Franco Battiato. Premio Fondazione Il Campiello. Camilleri: 120 lingue e 10 milioni di copie vendute.
- Il linguaggio di Camilleri Una particolarità di alcuni romanzi di Camilleri è l'uso di un linguaggio commisto di italiano e siciliano. Come sue prime opere letterarie Camilleri scriveva poesie che rispettavano scrupolosamente le regole di composizione e usavano il linguaggio letterario italiano. Le sue poesie sono state premiate in concorsi poetici importanti e riconosciute come notevoli tanto che Ungaretti le fa stampare in una sua antologia e anche Ugo Fasolo. Il nuovo interesse per il teatro fa però abbandonare a Camilleri la poesia anche se continua con la scrittura di brevi racconti in italiano. Questo fino a quando, avendo deciso di voler rappresentare opere teatrali sue con parole sue, si rende conto di non riuscire ad esprimersi in italiano in opere di grande respiro e così smise di scrivere sia in versi che in prosa. Lavorando per il teatro Camilleri scopre le opere in dialetto di Carlo Goldoni e del Ruzzante e poi nasce l’amore per l'uso letterario del siciliano che gli fa tornare la voglia di scrivere. Il particolare linguaggio di Camilleri si forma quando, assistendo in ospedale suo padre morente, voleva raccontargli una storia che avrebbe voluto pubblicare ma che non era capace di comporre in italiano: era suo padre a suggerirgli di scriverla come l'aveva a lui raccontata. Tuttavia uno scrittore che volesse essere compreso da tutti non poteva esprimersi completamente in siciliano, pertanto occorreva adottare un linguaggio equilibrato dove i termini dialettali avessero la stessa qualità e significanza , la stessa risonanza di quelli italiani. E un lavoro di elaborazione che continua tuttora, ad esempio nei romanzi scritti in vigatese dove la base del lavoro è sempre una iniziale struttura in lingua italiana, con cui mescolare i termini tratti non dalla letteratura alta ma dai vari dialetti siciliani comunemente parlati. «... Non si tratta di incastrare parole in dialetto all’interno di frasi strutturalmente italiane, quanto piuttosto di seguire il flusso di un suono, componendo una sorta di partitura che invece delle note adopera il suono delle parole. Per arrivare ad un impasto unico, dove non si riconosce più il lavoro strutturale che c’è dietro. Il risultato deve avere la consistenza della farina lievitata e pronta a diventare pane.»
- “Ci vada chiano chiano e leggero”, lo consigliò il cammareri proprietario. “Ma che c’è?”, spiò Montalbano ancora mezzo assufficato. “Oglio, mezza cipuddra, dù spicchi d’agliu, dù angiovi salati, un cucchiarinu di chiapparina, aulive nivure, pummadoro, vasalicò, mezzo pipiruncinu piccanti, sali, caciu picurrnu e pipi niuna”, elencò il baffuto con una nota di sadismo nella voce. “Gesù” disse Montalbano. Intercalando le forchettate con sorsate di vino e gemiti ora di estrema agonia ora di insostenibile piacere “esiste un piatto estremo come il sesso estremo?”, gli venne di spiarsi a un certo punto, Montalbano ebbe macari il coraggio di mangiarsi col pane il condimento rimasto sul fondo del piatto, asciucandosi di tanto in tanto il sudore che gli spuntava in fronte. “Che vuole per secondo, signore?”. Il commissario capi che con quel «signore» il padrone gli stava rendendo l’onore delle armi. “Niente”. (L’odore della notte)
- La RAI dal 1998 ha prodotto e trasmesso su Rai Uno i riadattamenti televisivi di gran parte dei racconti che vedono protagonista Montalbano. Lo stesso Camilleri è stato un celebre sceneggiatore televisivo (ha curato alcune serie del commissario Maigret e del tenente Sheridan), e non ha mai negato che i suoi romanzi avessero una struttura ottima per la trasposizione sul piccolo schermo. Ogni puntata riprende la trama delle opere, in alcuni casi unendo più racconti brevi; la regia è stata curata in tutta la serie da Alberto Sironi.
- Montalbano è legato profondemente alla sua terra, la Sicilia e quindi anche alla sua cultura e cucina. Sulla sua veranda il commissario si siede quotidianamente a tavola gusta i piatti tradizionali celebrando la sua identità. Tramite Montalbano Camilleri rievoca gli alimenti e pietanze dai ricordi dell’infanzia in Sicilia. Il cibo diventa protagonista di tutte le storie, acquista una valenza affettiva molto forte, la passione che Montalbano ha verso il cibo è così prepotente da preferirlo anche la passione amorosa. Per lui, il cibo è l’oggetto del desiderio, più importante degli altri piaceri e deve essere conquistato a tutti i costi ma i segreti delle gustose pietanze sono custoditi da altri, dalla “cammarera” Adelina; Calogero, proprietario della trattoria omonima (“un diavolo in cucina, mi costringe a peccare”) e il suo successore, l’oste Enzo. Buon gustaio, ma perniente cuoco. Il caffè e il whiskey hanno un importante ruolo comunicativo nella vita di Montalbano. Su di lui il caffè ha un’effetto calmante, invece il whiskey va consumato con una persona a chi si propone l’amicizia.
- I piatti vengono consumati ad orari siciliani, cioè tardi, cena dopo le ore 21 e durano talvolta a lungo. Per il commissario Montalbano sedersi a tavola e un rito, non una necessità. Spesso i pranzi vengono consumati da soli in un silenzio quasi religioso. E un momento di pace per reflettere. Salvo Montalbano è un buon gustaio «Gustare un piatto fritto come Dio comanda è uno dei piaceri solitari più raffinati che l’omo possa godere, da non spartirsi con nessuno, manco con la persona alle quale vuoi più bene.» Il cibo attraverso la cammarera Adelina diventa mezzo di comunicazione. Talvolta non si vedono giorni, ma lui le lascia i soldi per la spisa o spesa e lei i piatti da infornare. Il commissario spesso preferisce lasciare la fidanzata Livia sola per farsi un piatto di arancine o altre specialità locali. Quindi lei è in costante situazione concorrenziale con la cameriera. Ma per fortuna è un rapporta a distanza, Livia vive a Genova.
- La casa di Montalbano a Marinella, dove il commissario si intrattiene in cene romantiche sul terrazzo davanti all’orizzonte blu del Canale di Sicilia, è un luogo mitico. Punta Secca, frazione di Santa Croce di Camerina. Montalbano va a mangiare le croccanti triglie fritte alla trattoria San Calogero. E prendere il caffè al Frontemare Cafè. Ci sono oggi itineranti gastronomici per visitare tutti i luoghi dove Montalbano ha pranzato o cenato.