1. Monza, 31 maggio 2014
Una società a 2000 Watt
Roberto Meregalli – meregalli.roberto@gmail.com
2. 2
“Lo scenario della “società a 2000 Watt” funge da traguardo
auspicabile per la politica energetica e climatica;
esso comporterebbe a lungo termine la riduzione dei gas a effetto
serra (in primo luogo CO2) a un sostenibile valore di 1 t/pro capite
e la copertura del consumo energetico in misura di
500 Watt pro capite mediante agenti energetici fossili e di
1500 Watt pro capite mediante agenti energetici rinnovabili.”
Consiglio federale (il governo svizzero)
www.deza.admin.ch/ressources/resource_it_23811.pdf
2002: la Svizzera ci prova
“Strategia per uno sviluppo sostenibile 2002”:
3. 3
30 novembre 2008:
il 76% dei votanti zurighesi decidono
con un referendum di scrivere nella costituzione comunale
l‘obiettivo di una „società a 2000 watt“
5. 5
2010-2050 (2100) : TRANSIZIONE ENERGETICA delle 3R
1) RIDUZIONE
dell‘uso mondiale di energia primaria a ca. 13-15 TW
(nel 2010: 15 TW. Previsioni per il 2050: 30 TW)
2) REDISTRIBUZIONE
- „finestra energetica“ tra 1000 e 6000 watt per persona
3) RINNOVABILI
100 % energie rinnovabili
6. 6
Flusso continuo di potenza di 2000 watt = 1 goccia petrolio al secondo
in un anno, energia primaria per 1,5 tep = 60 GJ = 18 000 kWh
tep: tonnellate equivalenti di petrolio
Per soddisfare tutti i nostri bisogni energetici, immaginate
un rubinetto dal quale esce una goccia di petrolio al
secondo …
7. SOCIETÀ A 2000 WATT
Perché 2000 Watt pro capite?
Ci sono dei limiti!
Le risorse naturali,
l’energia, lo spazio ecc.
non sono infiniti.
Equità!
Tra le nazioni e le
generazioni, per
garantire un uguale
accesso alle risorse.
8. SOCIETÀ A 2000 WATT
Perché 1 ton CO2 pro capite e anno?
Sostenibilità
climatica!
1 tonnellata di CO2 pro
capite per un aumento
medio della
temperatura globale
pari al massimo a +
2C° (ETH/IPCC).
9. TRE STRATEGIE
Verso la Società a 2000 Watt
Efficienza
Ottenere le medesime prestazioni consumando meno.
Sostituzione
Ottenere le medesime prestazioni in modo diverso
(energie rinnovabili).
Sobrietà
Ridurre il proprio fabbisogno senza ridurre la qualità di
vita: liberarsi del superfluo, adottare uno stile di vita
slow, sostenere il locale e regionale.
10. 1. Dove siamo?
• Clima
• Emissioni
• Energia
1. Abbiamo un piano 2000 Watt?
E in Italia?
15. Emissioni Italia
Nel 2013 in Italia le emissioni di gas serra si sono
attestate a 435 MtCO2eq.
30 Mt in meno rispetto al 2012 (-6%).
Meno consumo di combustibili fossili:
• 3,4 milioni di tonnellate di petrolio ( 5%),‐
• 4,8 miliardi di m3
di gas ( 6%)‐
• 3,7 milioni di tonnellate di carbone ( 14%).‐
17. Energia, dove siamo oggi (rispetto al target 1,5)?
Paese Tep pro-capite
Svizzera 3,22
Italia 2,76
Germania 3,81
Francia 3,88
USA 7,02
Cina 2,03
Africa 0,67
Mondo 1,88
Anno 2011
29. Fonte: Enea
Fabbisogno energia primaria
Da qui al 2050 dobbiamo calare dello 0,8-1% l’anno
Siamo scesi a 176 Mtep (livello del 1997),dobbiamo scendere a 120 Mtep
(saremo così a 1,9 tep pro-capite)
30. Sempre più energia dovrà essere rinnovabile
FER
Per inerzia nel 2030 useremo il 79% di fossili (il 75% nel 2050)
Il target deve essere 65% da FER = 85 Mtep (oggi siamo a 26,6)
Triplicare le rinnovabili
36. Herman Daly, economista:
Mettere l’efficienza al primo posto
non porta con sè la sufficienza,
perchè la rende meno necessaria.
Mettere la sufficienza al primo posto
porta alla efficienza,
perchè la rende più necessaria
Efficiency-first does not give frugality-second –
it makes frugality less necessary.
Frugality-first gives us efficiency-second
by making it more necessary.”
37.
38. “Voler mitigare la povertà senza
mitigare la ricchezza è ipocrisia”
Wolfangs Sachs
39. CONCENTRAZIONE DELLA RICCHEZZA
IN ITALIA
L’aumento degli squilibri è segnalato anche dall’incremento della
concentrazione della ricchezza: tra il 2008 e il 2010 la quota di ricchezza
netta posseduta dai tre quartili di reddito più bassi è diminuita a vantaggio
della classe più elevata. L’esigua frazione di ricchezza detenuta dai nuclei
giovani, si è ridotta ulteriormente.
Sempre più concentrata la
ricchezza in Italia. Il 10% delle
famiglie più ricche possiede il
46,6% della ricchezza netta
totale
Hinweis der Redaktion
LEGGI…
Vorrei sottolineare la portata storica di questo decisione.
Per millenni l’aumento del benessere materiale e l’aumento dell’uso di energia
sono andati di pari passo, tanto da essere oggi considerati inscindibili – quasi per dogma.
Orbene, uno dei più ricchi Paesi del mondo decide
che ora bisogna avere l’intelligenza e il coraggio
di saper migliorare la qualità materiale della vita,
riducendo contemporaneamente il consumo di energia.
Il 76% dei votanti zurighesi hanno deciso
di scrivere nella costituzione comunale
l‘obiettivo di una „società a 2000 watt“
Una “società a 2000 watt” nel 2050
vuol dire ridurre i propri consumi energetici di 2/3,
riportandoli al livello degli anni ‘60.
“Impossibile farlo !” direbbero molti.
“Impossibile convincere l’80 per cento dei votanti !”
potremmo dire tutti.
Se invece questo non fosse già realmente successo.
Vediamo come si è arrivati a questo risultato.
1°) RIDUZIONE
2°) REDISTRIBUZIONE
3°) RINNOVABILI
Chiarisco perché si parla di WATT, una unità di potenza
e non di joule o di altre unità di energia.
Per soddisfare tutti i nostri bisogni energetici,
immaginate un rubinetto dal quale esce
una goccia di petrolio-equivalente al secondo,
Il che equivale a un flusso continuo di 2000 watt.
Moltiplichiamo la goccia per i 33 milioni di secondi di un anno
e otteniamo 1,5 t di petrolio-equivalente.
Queste sono pari a 60 GJ o 18 000 kWh.
Queste unità di energia ci sono meno familiari dei watt.
E’ per questo che si è scelto di parlare di “società da 2000 watt”,
Immaginate 20 lampadine da 100 watt, accese tutto l’anno:
Questo è un flusso di 2000 watt.
Perché 2000 Watt?
È la disponibilità media pro capite di energia primaria a livello mondiale, espressa in potenza continua.
I paesi industrializzati hanno un fabbisogno di energia molto più elevato di quelli in via di sviluppo o del terzo mondo: ad oggi le risorse energetiche disponibili non sono sufficienti per consentire a questi ultimi l’accesso al nostro standard di vita.
Il nostro sistema socio-economico si basa sulle energie fossili (carbone, petrolio, gas naturale e i rispettivi derivati). Queste fonti energetiche sono esauribili e non possono quindi garantire un approvvigionamento energetico a lungo termine.
→2000 Watt: equità globale e approvvigionamento energetico sostenibile.
A quanto corrispondono 2000 Watt?
Il Watt (J/s) è un’unità di misura per la potenza e non per il consumo di energia, che si misura invece in Wattora (Wh). La potenza indica l’energia al secondo dell’apparecchio o dell’impianto. Se passiamo l’aspirapolvere, che ha una potenza di 1500 Watt, per mezz’ora, l’energia consumata corrisponde a 1500 W * 0.5 h = 750 Wh oppure 0.75 kWh. 2000 Watt di potenza continua corrispondono pertanto a 17520 kWh all’anno: 2000 Watt • 24 h • 365 giorni = 17520 kWh/anno
Perché 1 ton CO2 pro capite e anno?
È la quantità di emissioni che consentirebbe di limitare l’aumento della temperatura globale media a massimo +2°C (Consiglio climatico dell’ONU, IPCC), contenendo i danni del surriscaldamento climatico a un livello sostenibile.
Il nostro sistema socio-economico si basa sulle energie fossili (carbone, petrolio, gas naturale e i rispettivi derivati). La combustione di queste fonti energetiche genera gas serra che, emessi in atmosfera, provocano il surriscaldamento climatico.
Le emissioni di gas serra a livello mondiale sono in costante crescita (circa 2% all’anno): in Svizzera queste corrispondono a circa 9 ton CO2 pro capite e anno.
→1 ton CO2 pro capite e anno: neutralità dal profilo del cambiamento climatico.
Efficienza
Efficienza nelle catene di approvvigionamento e in impianti, veicoli, apparecchi, illuminazione.
Investimento di meno energia e meno risorse per il medesimo risultato.
Sostituzione
Sostituzione delle fonti energetiche fossili (carbone, petrolio, gas naturale e i rispettivi derivati) con energie rinnovabili e locali (sole, acqua, vento, calore ambientale, biomassa).
Sobrietà
La sobrietà non indica una mancanza o una rinuncia, ma la soglia a partire dalla quale un individuo ha abbastanza di qualcosa (superficie abitativa pro capite, vestiti, apparecchi elettronici, pasti al ristorante ecc.).
La soglia della sobrietà è soggettiva e dipende anche dalla società in cui l’individuo si trova (paese industrializzato, in via di sviluppo o del terzo mondo). Nei paesi industrializzati, in cui l’accesso ai beni di consumo e praticamente illimitato, tale soglia deve essere dettata dal buon senso e da uno stile di vita consapevole e che integra quindi, nell’approccio al consumo, anche il concetto di necessità.
Questo aspetto rimane fondamentale per evitare che la riduzione dei consumi raggiunta attraverso l’impiego di tecnologie efficienti venga in parte vanificata da un comportamento individuale non consapevole.
Perché 1 ton CO2 pro capite e anno?
È la quantità di emissioni che consentirebbe di limitare l’aumento della temperatura globale media a massimo +2°C (Consiglio climatico dell’ONU, IPCC), contenendo i danni del surriscaldamento climatico a un livello sostenibile.
Il nostro sistema socio-economico si basa sulle energie fossili (carbone, petrolio, gas naturale e i rispettivi derivati). La combustione di queste fonti energetiche genera gas serra che, emessi in atmosfera, provocano il surriscaldamento climatico.
Le emissioni di gas serra a livello mondiale sono in costante crescita (circa 2% all’anno): in Svizzera queste corrispondono a circa 9 ton CO2 pro capite e anno.
→1 ton CO2 pro capite e anno: neutralità dal profilo del cambiamento climatico.
Perché 1 ton CO2 pro capite e anno?
È la quantità di emissioni che consentirebbe di limitare l’aumento della temperatura globale media a massimo +2°C (Consiglio climatico dell’ONU, IPCC), contenendo i danni del surriscaldamento climatico a un livello sostenibile.
Il nostro sistema socio-economico si basa sulle energie fossili (carbone, petrolio, gas naturale e i rispettivi derivati). La combustione di queste fonti energetiche genera gas serra che, emessi in atmosfera, provocano il surriscaldamento climatico.
Le emissioni di gas serra a livello mondiale sono in costante crescita (circa 2% all’anno): in Svizzera queste corrispondono a circa 9 ton CO2 pro capite e anno.
→1 ton CO2 pro capite e anno: neutralità dal profilo del cambiamento climatico.
Perché 1 ton CO2 pro capite e anno?
È la quantità di emissioni che consentirebbe di limitare l’aumento della temperatura globale media a massimo +2°C (Consiglio climatico dell’ONU, IPCC), contenendo i danni del surriscaldamento climatico a un livello sostenibile.
Il nostro sistema socio-economico si basa sulle energie fossili (carbone, petrolio, gas naturale e i rispettivi derivati). La combustione di queste fonti energetiche genera gas serra che, emessi in atmosfera, provocano il surriscaldamento climatico.
Le emissioni di gas serra a livello mondiale sono in costante crescita (circa 2% all’anno): in Svizzera queste corrispondono a circa 9 ton CO2 pro capite e anno.
→1 ton CO2 pro capite e anno: neutralità dal profilo del cambiamento climatico.
Perché 1 ton CO2 pro capite e anno?
È la quantità di emissioni che consentirebbe di limitare l’aumento della temperatura globale media a massimo +2°C (Consiglio climatico dell’ONU, IPCC), contenendo i danni del surriscaldamento climatico a un livello sostenibile.
Il nostro sistema socio-economico si basa sulle energie fossili (carbone, petrolio, gas naturale e i rispettivi derivati). La combustione di queste fonti energetiche genera gas serra che, emessi in atmosfera, provocano il surriscaldamento climatico.
Le emissioni di gas serra a livello mondiale sono in costante crescita (circa 2% all’anno): in Svizzera queste corrispondono a circa 9 ton CO2 pro capite e anno.
→1 ton CO2 pro capite e anno: neutralità dal profilo del cambiamento climatico.
Efficienza
Efficienza nelle catene di approvvigionamento e in impianti, veicoli, apparecchi, illuminazione.
Investimento di meno energia e meno risorse per il medesimo risultato.
Sostituzione
Sostituzione delle fonti energetiche fossili (carbone, petrolio, gas naturale e i rispettivi derivati) con energie rinnovabili e locali (sole, acqua, vento, calore ambientale, biomassa).
Sobrietà
La sobrietà non indica una mancanza o una rinuncia, ma la soglia a partire dalla quale un individuo ha abbastanza di qualcosa (superficie abitativa pro capite, vestiti, apparecchi elettronici, pasti al ristorante ecc.).
La soglia della sobrietà è soggettiva e dipende anche dalla società in cui l’individuo si trova (paese industrializzato, in via di sviluppo o del terzo mondo). Nei paesi industrializzati, in cui l’accesso ai beni di consumo e praticamente illimitato, tale soglia deve essere dettata dal buon senso e da uno stile di vita consapevole e che integra quindi, nell’approccio al consumo, anche il concetto di necessità.
Questo aspetto rimane fondamentale per evitare che la riduzione dei consumi raggiunta attraverso l’impiego di tecnologie efficienti venga in parte vanificata da un comportamento individuale non consapevole.
Efficienza
Efficienza nelle catene di approvvigionamento e in impianti, veicoli, apparecchi, illuminazione.
Investimento di meno energia e meno risorse per il medesimo risultato.
Sostituzione
Sostituzione delle fonti energetiche fossili (carbone, petrolio, gas naturale e i rispettivi derivati) con energie rinnovabili e locali (sole, acqua, vento, calore ambientale, biomassa).
Sobrietà
La sobrietà non indica una mancanza o una rinuncia, ma la soglia a partire dalla quale un individuo ha abbastanza di qualcosa (superficie abitativa pro capite, vestiti, apparecchi elettronici, pasti al ristorante ecc.).
La soglia della sobrietà è soggettiva e dipende anche dalla società in cui l’individuo si trova (paese industrializzato, in via di sviluppo o del terzo mondo). Nei paesi industrializzati, in cui l’accesso ai beni di consumo e praticamente illimitato, tale soglia deve essere dettata dal buon senso e da uno stile di vita consapevole e che integra quindi, nell’approccio al consumo, anche il concetto di necessità.
Questo aspetto rimane fondamentale per evitare che la riduzione dei consumi raggiunta attraverso l’impiego di tecnologie efficienti venga in parte vanificata da un comportamento individuale non consapevole.
Efficienza
Efficienza nelle catene di approvvigionamento e in impianti, veicoli, apparecchi, illuminazione.
Investimento di meno energia e meno risorse per il medesimo risultato.
Sostituzione
Sostituzione delle fonti energetiche fossili (carbone, petrolio, gas naturale e i rispettivi derivati) con energie rinnovabili e locali (sole, acqua, vento, calore ambientale, biomassa).
Sobrietà
La sobrietà non indica una mancanza o una rinuncia, ma la soglia a partire dalla quale un individuo ha abbastanza di qualcosa (superficie abitativa pro capite, vestiti, apparecchi elettronici, pasti al ristorante ecc.).
La soglia della sobrietà è soggettiva e dipende anche dalla società in cui l’individuo si trova (paese industrializzato, in via di sviluppo o del terzo mondo). Nei paesi industrializzati, in cui l’accesso ai beni di consumo e praticamente illimitato, tale soglia deve essere dettata dal buon senso e da uno stile di vita consapevole e che integra quindi, nell’approccio al consumo, anche il concetto di necessità.
Questo aspetto rimane fondamentale per evitare che la riduzione dei consumi raggiunta attraverso l’impiego di tecnologie efficienti venga in parte vanificata da un comportamento individuale non consapevole.
Efficienza
Efficienza nelle catene di approvvigionamento e in impianti, veicoli, apparecchi, illuminazione.
Investimento di meno energia e meno risorse per il medesimo risultato.
Sostituzione
Sostituzione delle fonti energetiche fossili (carbone, petrolio, gas naturale e i rispettivi derivati) con energie rinnovabili e locali (sole, acqua, vento, calore ambientale, biomassa).
Sobrietà
La sobrietà non indica una mancanza o una rinuncia, ma la soglia a partire dalla quale un individuo ha abbastanza di qualcosa (superficie abitativa pro capite, vestiti, apparecchi elettronici, pasti al ristorante ecc.).
La soglia della sobrietà è soggettiva e dipende anche dalla società in cui l’individuo si trova (paese industrializzato, in via di sviluppo o del terzo mondo). Nei paesi industrializzati, in cui l’accesso ai beni di consumo e praticamente illimitato, tale soglia deve essere dettata dal buon senso e da uno stile di vita consapevole e che integra quindi, nell’approccio al consumo, anche il concetto di necessità.
Questo aspetto rimane fondamentale per evitare che la riduzione dei consumi raggiunta attraverso l’impiego di tecnologie efficienti venga in parte vanificata da un comportamento individuale non consapevole.