Il COVID 19 ha cambiato tutto.
Ma cosa sta cambiando oggi e cosa cambierà domani? Quali sono le tendenze del 2021? In che cosa si dovrebbe investire?
Lo abbiamo chiesto al nostro team.
1. Cosa è cambiato oggi e
cosa cambierà domani?
Il COVID 19 ha cambiato tutto.
Ma cosa sta cambiando oggi e cosa cambierà
domani?
Quali sono le tendenze del 2021?
In che cosa si dovrebbe investire?
2. MARCO FERRETTI
Senior Java Architect
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Come il cambiamento in azione si riflette nella tua
area di competenza?
Il cambiamento c’era già solo che non lo sapevamo. La pandemia da COVID-
19 ha accelerato la pervasività delle tecnologie digitali nel nostro paese.
Prendiamo ad esempio lo smart working: so che dirlo adesso sembra banale,
ma già nel 2011 Microsoft Italia aveva eliminato i cartellini da timbrare.
Oggi si accoda, tra le big, Fastweb ed il numero di aziende che seguono questo
trend non può che crescere: nelle società che hanno sperimentato il modello a
obiettivi e scadenze, in contrapposizione a quello dell’orario, la produttività
media è cresciuta del 10-15%. Certo, questa rivoluzione pone delle
problematiche nuove da affrontare. Ad esempio, sempre parlando di smart
working, il problema maggiore che i manager delle grandi aziende si trovano
ad affrontare è quello di chi “sovra-lavora” ed è quindi soggetto ad uno stress
totalmente diverso da prima.
3. 3
Pe nso che ci sia bisogno di una
formazione continua e non
ne ce ssariamente orie ntata alla
propria “ nicchia” di inte re ssi,
siano e ssi lavorativi o
pe rsonali.
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Quali sono le tendenze nel 2021?
Credo fermamente che la multidisciplinarietà e la condivisione dei dati
saranno sempre più fondamentali nelle riuscite dei progetti. È davanti agli
occhi di tutti il risultato, per certi versi fantascientifico, dei vaccini prodotti in
neanche un anno dalla comparsa del virus SARS-COV 2. Questo risultato è
stato ottenuto grazie, in primis, alla condivisione a livello planetario dei dati di
ricerca. In misura minore, ma non per questo di secondo piano, grazie al
contributo di persone che hanno saputo apportare esperienze dalle discipline
più svariate: si va dalla statistica alla biologia molecolare passando per
l’ingegneria dei materiali e i designer di modelli matematici. Questo è
avvenuto grazie al coordinamento di persone che hanno capito quale tipo di
apporto sarebbe potuto arrivare da discipline, a prima vista, poco correlate. Un
altro esempio è quello dei social media: è indubbio che giganti come
Facebook e Twitter entrino costantemente nelle nostre vite ed influenzino il
nostro pensiero. Ci sarebbe da chiedersi come facciano a tenerci incollati e a
suscitare le nostre reazioni o il nostro continuo coinvolgimento: usano team
multidisciplinari. Le strategie di ingaggio vengono studiate da psicologi, messe
su “carta” da designer, trasformate in servizi web da ingegneri e valutate da
esperti di marketing.
In che cosa si dovrebbe investire nel 2021?
Credo che il primo settore in cui si debba (continuare a) investire sia la
conoscenza: il mondo moderno è in continua evoluzione e per poter anche
solo pensare di riconoscere, prima ancora di poter cogliere, una occasione sia
quella di aumentare il proprio bagaglio di conoscenze.
Sempre per rimanere in tema di cambiamenti avvenuti nella mia vita a seguito
della pandemia: ho dovuto imparare a respirare per tenere sotto controllo i
livelli di stress, specialmente nella prima fase, dovuti all’incertezza sia della
situazione sanitaria che di quella lavorativa. Respirare sembra una delle cosa
più automatiche a cui possiamo pensare; fatto sta che non lo facevo bene e
questo influiva sui miei livelli di stress e quindi su tutta la mia giornata,
lavorativa e non. Altro settore dove, secondo la mia modesta opinione, bisogna
stare al passo è quello del data processing e del machine learning: la mole di
dati prodotti ogni istante e disponibile a chiunque è semplicemente troppo
elevata per poter essere gestita proficuamente da un essere umano. Sempre
più spesso si sente parlare di “data driven” negli ambiti più disparati, dal policy
making alle operazioni finanziarie: non sapere di cosa si parla, semplicemente,
ci mette fuori non dal processo decisionale in sé ma dalle conseguenze che
questo ha sulle nostre vite di tutti i giorni.
4. RUBENS DE GIORGIO
Application Consultant
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Come il cambiamento in azione si riflette nella tua
area di competenza?
Nell'ultimo anno l'incremento di "acquisti a distanza" e online hanno portato ad
una crescita esponenziale della presenza di piattaforme eCommerce e
soprattutto di nuovi modi di interagire con le vendite online: ciò che mi ha
colpito come è cambiato il modo in cui le piccole realtà, piccole imprese e
negozi, prima lontane da questo tipo di vendite ora si relazionano con maggior
naturalezza alle piattaforme e i canali di vendita digitali.
Per esempio, a partire dal momento più intenso del 2020 alcuni negozianti nei
paesi di piccole dimensioni, spesso non raggiunte dalle consegne a domicilio
tramite "Riders", con una pratica e immediata risposta all'improvviso
cambiamento hanno introdotto la vendita di alimenti e generi di prima
necessità tramite prenotazione Whatsapp o altre piattaforme di
comunicazione, qualcuno arrangiando un sito web con prenotazione online o i
più tecnologici anche una vera e propria piattaforma eCommerce.
5. 5
In futuro, probabilmente , ve dremo
un'e voluzione de i m odelli di
ve ndita tram ite e- Commerce
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Quali sono le tendenze nel 2021?
Le tendenze a partire da fine 2020/inizio 2021 sono quelle di fornire lo strumento
adatto a questo tipo di vendita: tramite alcune piattaforme cloud (Wix.com o
Shopify, ma anche provider di servizi come GoDaddy), ognuno ha la possibilità
di crearsi la sua vetrina sul web e il suo ecommerce personale senza alcuna
conoscenza tecnologica di tipo informatico.
Nel prossimo periodo ci sarà un potenziamento di questi servizi cloud, che
permetteranno alle piccole imprese lontane dal settore IT, ai commercianti e
anche ai produttori handcraft di avere il loro spazio eCommerce creandolo in
piena autonomia.
In che cosa si dovrebbe investire nel 2021?
In futuro, probabilmente, vedremo un'evoluzione del canale e dei modelli di
vendita: il metodo consumer-to-manufacturer (C2M) e il Social Shopping di
Pinduoduo è l'esempio reale di come questo processo di cambiamento sia già
consolidato in alcuni paesi come ad esempio in Cina e che coinvolgerà anche
altri paesi nel prossimo futuro.
Prendendo questo esempio, tramite il Social Ecommerce, Pinduoduo ha
consentito la connessione di consumatori o gruppi di consumatori
direttamente con i produttori rendendo l'esperienza di acquisto online il più
simile possibile al reale acquisto offline.
Pinduoduo a differenza di siti web come Amazon o Alibaba non è basato sul
concetto di ricerca del prodotto, ma è incentrato sull'esperienza di shopping
online interattiva e social: il social shopping è pensato per essere "interattivo e
divertente" ad esempio condividendo il feedback immediato dell'acquisto a
famigliari e amici e ricompensando il feedback con premi, ottimizzando in
questo modo i tassi di conversione dell'acquisto.
La parte core è però il modello di vendita C2M di Pinduoduo, in cui si è
dimostrato pioniere: si basa sull'acquisto in gruppo, in cui gli acquirenti
formano un gruppo per ricevere sconti dai fornitori.
I commercianti, per ogni articolo, decidono due prezzi: uno per l'acquisto
individuale e uno per l'acquisto di gruppo. In caso di acquisto in gruppo,
l'utente può unirsi ad un gruppo già esistente o creare un suo team di
acquisto. Se l'utente ha avviato un acquisto di squadra, può utilizzare
piattaforme social come WeChat/Whatsapp per incoraggiare in modo
proattivo gli amici a unirsi al proprio team.
Anu Hariharan, partner della società americana YCombinator, in "Pinduoduo
and the Rise of Social E-Commerce" dice: capire il successo di Pinduoduo
significa capire il futuro dell'e-commerce globale.
6. SARA CIPRIANI
Digital Communication & Transformation
Manager
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Come il cambiamento in azione si riflette nella tua
area di competenza?
La resilienza è diventata un aspetto fondamentale in questi tempi di
cambiamento, sia per il singolo, ma anche in famiglia e nei team di lavoro.
Ma non solo. Questo nuovo modo di vivere ci “costringe” ad essere creativi,
ingegnosi.
Come? Siamo in un momento di svolta, in cui sarà necessario creare servizi e
prodotti innovativi, in grado di esplorare concetti ed idee del tutto nuove, a cui
non avevamo mai pensato prima e di cui non sapevamo nemmeno di averne
la necessità.
Un focus particolare all’empatia, molto importante quando si lavora e ci si
relaziona a distanza.
La comunicazione interna è diventata essenziale: se pensiamo all’on-boarding
delle nuove risorse, ad esempio, le modalità sono cambiate totalmente
rispetto a prima della pandemia. La distanza non deve influire con i processi
dedicati alle risorse, e comunicare in modo differente, più mirato, ci aiuta ad
ovviare a questo ed a coinvolgere le persone nonostante tutto.
7. 7
Ma que sta paura non può e non
de ve condizionarci. Essa è il più
grande ostacolo alla costruzione
di un futuro m igliore.
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Quali sono le tendenze nel 2021?
Sicuramente accessibilità e design inclusivo giocheranno un aspetto
fondamentale e guadagneranno sempre più importanza, comunicando i
valori dell'organizzazione agli utenti.
L’user experience dovrà essere quindi elevata affinché possa soddisfare
parametri sempre più esigenti.
La cultura aziendale continuerà il suo viaggio nel cambiamento: come detto
sopra, è importante che le organizzazioni tendano a migliorare la resilienza in
un momento di evoluzione. Rigidità e burocrazia ce le lasceremo alle spalle, in
modo da consentire maggiore agilità e flessibilità.
In che cosa si dovrebbe investire nel 2021?
Si dovrebbe investire su quello che consente di prepararsi al viaggio verso il
cambiamento: il domani fa un po’ paura a tutti, questo è fuori discussione.
Ma questa paura non può e non deve condizionarci. Essa è il più grande
ostacolo alla costruzione di un futuro migliore.
Si dovrebbe iniziare a puntare sulle soluzioni che consentono di applicare i
nuovi modelli operativi e culturali, così che sia possibile garantirsi il successo in
diverse situazioni.
8. MARCO BARBIERO
Senior Application Consultant
8
Come il cambiamento in azione si riflette nella tua
area di competenza?
Inizierei così: Marzo 2020/Marzo 2021, un anno esatto di smartworking. Chi se lo
sarebbe aspettato un cambiamento simile? Direi, senza timore di essere smentito,
nessuno! L'introduzione del lavoro da remoto è un'innovazione: per moltissime
aziende italiane, prima della pandemia, organizzare l'attività quotidiana lontana da
quegli open spaces aziendali, sarebbe risultata infatti una lontana chimera.
Con altrettanta certezza, posso dire che per alcune di loro, non vi era neanche la
volontà, o non rientrava nelle priorità, formulare tale alternativa di lavoro: questa
pandemia ha accelerato il futuristico avvenire, tanto da essere state quasi
"costrette" ad accettare il futuro e ad organizzarsi in tal senso.
Le difficoltà (dismissione pc fissi, fornitura accessi in VPN e client per riunioni) non
sono mancate, a partire dal cambio di abitudini, ma ha anche portato, per quanto
mi riguarda, enormi vantaggi.
Dal punto di vista personale, la parola che mi sento di usare è «Comodità». Riesco a
gestire con molta più facilità (soprattutto in termini di orari) tutti gli impegni,
lavorativi e non.
Dal punto di vista della mia vita professionale, la parola che mi sento di utilizzare
per riassumere il cambiamento è «Efficienza». Infatti, sono molto più produttivo ed
efficiente da casa, poche distrazioni e zero spostamenti hanno aiutato a
focalizzarmi per deliverare al meglio e nel minor tempo possibile, raggiungere sale
riunioni virtuali ha ridotto inoltre i tempi morti e reso più produttive le giornate di
lavoro.
Ma riconosco che non c’è solo un lato positivo del lavoro da remoto, sia che si
contestualizzi nella vita personale sia che lo si declini in quella professionale.
L'aspetto negativo è sicuramente la mancanza del rapporto con i colleghi, in
quanto dietro ad uno schermo tende ad annullarsi.
Quindi credo che la ricerca di un equilibrio, per quanto soggettivo possa essere, tra
le due cose risulti essere fondamentale.
MARCO BARBIERO
Senior Application Consultant
9. 9
L'automazione è la de clinazione de l
futuro. A d oggi, non riusciamo più a
vive re se nz a sm artphone con il
quale orm ai facciamo ve ramente di
tutto (tranne il caffè, pe r fortuna )
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Quali sono le tendenze nel 2021?
L'automazione è la declinazione del futuro. Ad oggi, non riusciamo più a vivere
senza smartphone con il quale ormai facciamo veramente di tutto (tranne il
caffè, per fortuna ).
Tutte le applicazioni nate, durante l'ultimo anno, per rispondere alle richieste
degli utenti -sempre più crescenti- di soluzioni per il delivery, o di acquisto di
beni e/o servizi hanno rivoluzionato il soddisfacimento di tutte le necessità
quotidiane di ogni singola persona, di qualsiasi natura (materiali o astratte).
Per qualsiasi cosa venga in mente vi è già un’app che ci assiste in tal senso! Ci
avete mai pensato?
Ma soprattutto, penso al 2021 e non posso che associarvi l’aumento
esponenziale nell’utilizzo dell’IoT (Internet of Things).
Infatti ad oggi i dispositivi tecnologici sono a nostra completa disposizione
anche solo per la gestione di tutta la domotica di casa o anche più
semplicemente per istruirci sugli avvenimenti storici, spiegarci una ricetta,
raccontarci una barzelletta, per impostare un timer, o supportarci in
qualunque altra strana richiesta ci frulli per la testa nell'esatto momento in cui
pronunciamo la parola magica per attivarli.
Ebbene si, loro hanno la risposta a tutto!
Queste tendenze tecnologiche continueranno a rafforzarsi, a migliorarsi e si
svilupperanno esponenzialmente.
La direzione è segnata: un mondo, una vita, sempre più "totalmente"
automatizzata. Certo è che non sempre è facile star dietro a tutte queste
innovazioni, ma di contro, occorre farlo se si vuole rimanere al passo con i
tempi.
In che cosa si dovrebbe investire nel 2021?
Ritengo che, investire nell'IoT descritto poco fa, possa essere la chiave di lettura
dei prossimi anni: percepire i cambiamenti, saperli leggere, in tutte le sue
sfaccettature, permetterà di fornire, all'utenza finale, sempre più soluzioni per
semplificare la propria vita quotidiana.
Investire nelle infrastrutture tecnologiche permetterà un lavoro da remoto più
confortevole e in condizioni migliori rispetto a quelle attuali: per chi vive a
Milano, ad esempio, la rete internet è pressoché presente in ogni angolo, anche
in hotspot a libero accesso e condivisibili in bar e ristoranti, inoltre l’ormai
affermata fibra mille supporta le famiglie in ogni attività. Ma la realtà non è
uguale in ogni città e i problemi, di qualsiasi natura, non è raro che vi siano.
L'avvento del 5G, sono sicuro, migliorerà il contesto nazionale, ma ci vorrà del
tempo per far sì che prenda piede tale tecnologia e che si vedano, quindi, i
relativi benefici di questa rete moderna ed iper veloce (uno tra tutti
sicuramente la diminuzione in termini di latenza nelle connessioni che
garantisce così tempi di risposta in "tempo reale" necessari anche per
applicazioni critiche, come l'utilizzo di queste ultime in ambito medico).
10. VINCENZO QUARTA
Project Manager
1 0
Come il cambiamento in azione si riflette nella tua
area di competenza?
L’avvento del Coronavirus ha sicuramente portato delle modifiche nel modo di
lavorare.
Dopo un primo momento di disorientamento generato dal fatto di non poter
più lavorare “gomito a gomito”, ci sono stati dei cambiamenti sostanziali.
1. C’è stata la (ri)scoperta dei sistemi di video-conferenza, presenti nelle
aziende da tempo ma rimasti a lungo poco utilizzati. Questo ha permesso
di effettuare delle riunioni, sia con colleghi che con i clienti, più brevi ma
focalizzate su pochi argomenti e quindi più efficaci.
2. Ha influito positivamente sulla produttività perché, in molti casi, ha
diminuito i tempi di trasferimento. Poteva capitare, infatti, di spendere 4 ore
di viaggio (2 per andare e 2 per tornare) per partecipare ad una riunione di
1 ora. Adesso, la stessa riunione fatta a distanza, ci impegna sempre solo 1
ora ma con la possibilità di utilizzare le ore di viaggio in modo più
costruttivo.
3. Ci sono anche risvolti negativi: ho notato che la mancanza di momenti di
relax, magari «mentre si prende un caffè» con il cliente, ha eliminato quelle
occasioni di allargare gli orizzonti e di cogliere, per tempo, la nascita di
nuove esigenze.
11. 1 1
Cre do che l’approccio
“ Se lf-Service” avrà un ulte riore
incremento rispe tto a que llo, già
considere vole, a cui abbiamo
assistito in pre cedenza.
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Quali sono le tendenze nel 2021?
Sicuramente si continuerà a lavorare a distanza anche nel 2021 e quindi la
necessità di avere accesso ai dati in modo continuativo da qualunque posto in
cui ci si trovi e con tutti i dispositivi, dal pc allo smartphone.
Credo che l’approccio “Self-Service” avrà un ulteriore incremento rispetto a
quello, già considerevole, a cui abbiamo assistito negli ultimi tempi.
In conseguenza di ciò credo che gli utenti avranno la necessità di ampliare le
tipologie di informazioni a loro disposizione e di poterle relazionarle tra di loro in
modo semplice e flessibile.
La facilità di analisi e di utilizzo deve essere assicurata anche per condividere
le proprie considerazioni durante una riunione effettuata in mobilità.
In che cosa si dovrebbe investire nel 2021?
Probabilmente si dovrebbe investire sulla customer experience per dare la
possibilità ad ogni utente di accedere a nuove tipologie di informazioni che
siano facilmente navigabili, cioè poter passare velocemente e con semplicità
dalla sintesi al dettaglio.
12. DARIO VALSECCHI
Senior Consultant
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Come il cambiamento in azione si riflette nella tua
area di competenza?
Nella mia area di competenza il cambiamento è sia tecnologico che
metodologico: i dati da analizzare sono sempre più disomogenei e si sta
cercando di sfruttare a pieno la potenza dell’AI, del machine learning e dei BIG
Data.
La te nde nza de i prossimi anni
sarà un approccio attivo alle
attività se lf se rvice de gli
ute nti.
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13. 1 3
Quali sono le tendenze nel 2021?
La tendenza dei prossimi anni sarà un approccio attivo alle attività self service
degli utenti.
Anche senza conoscenze tecniche si riesce ad ottenere rapidamente delle buone
analisi.
La grossa tendenza che deriva dalla pandemia in atto è sicuramente lo Smart
Working, che ha fatto scoprire:
Ai dipendenti
• la comodità di lavorare da casa eliminando i tempi di viaggio
• maggior efficienza ed efficacia nel lavoro
• miglior gestione del tempo libero
• ma ha anche portato al problema della mancanza di socializzazione
(lo SW a mio parere non dovrebbe superare i 3 giorni alla settimana)
Alle aziende:
inizialmente molte aziende si sono trovate in difficoltà perché non erano
attrezzate per tale tipologia di lavoro e anche per una diffidenza nei confronti
dei dipendenti, si sono dovute attrezzare con sistemi di video-call e di chat.
Riduzione dei costi : le aziende possono avere sedi più piccole perché non
devono garantire una postazione di lavoro per il 100% dei dipendenti ma sono
per un 50-60%
In che cosa si dovrebbe investire nel 2021?
Sfortunatamente mi è caduta la sfera di cristallo e si è incrinata ed Amazon è
in ritardo con la consegna della nuova
Scherzi a parte, penso che si debba decidere cosa fare da grandi. Per le
organizzazioni è sempre più vitale investire su azioni di marketing mirate, senza
trascurare l’importanza della formazione interna, affinché opportunità,
tecnologia e competenze viaggino nella stessa direzione.
14. MARIA COLOMBO
Project Leader & Senior Software Developer
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Come il cambiamento in azione si riflette nella tua
area di competenza?
Il cambiamento principale è dato sicuramente dalla possibilità di lavorare in
luoghi diversi da quello abituale e non in presenza dei propri colleghi, con i
quali però, attraverso l'utilizzo degli strumenti adeguati, è stato possibile
continuare a collaborare.
Oltre agli strumenti, ancor più importante, è utilizzare una metodologia di
lavoro orientata agli obiettivi, propri o del team, che permetta di ottimizzare al
meglio le attività lavorative tenendo in considerazione anche ciò che sta al di
fuori dell'area professionale.
Quali sono le tendenze nel 2021?
Immagino tutto ciò che ha a che fare con il remote working, sia in termini di
possibilità di lavorare al di fuori dal proprio luogo di lavoro, che di sicurezza e
disponibilità delle risorse.
Quindi infrastrutture cloud, processi di digitalizzazione aziendale e
Cybersecurity.
In che cosa si dovrebbe investire nel 2021?
Credo che il settore che avrà più ampio raggio nel 2021 e nei prossimi anni
sarà quello dell'Intelligenza Artificiale. Ormai sempre più aziende stanno
proponendo soluzioni di questo tipo in diversi ambiti, da quello medicale a
quello automobilistico e commerciale per esempio, oltre a ciò a cui siamo
abituati già da un po’ come i prodotti basati sul riconoscimento vocale (vedi
"Ehi Google..."), quindi un'espansione/evoluzione di ciò che risponde a comandi
espressi in linguaggio umano.