1. Il Vino
Metodologia di realizzazione:
Dal punto di vista delle modalità con le quali si eseguono le lavorazioni (in campagna e in
cantina) ovvero in relazione al ricorso a tecniche e procedimenti per coltivare le viti, ottenere
le uve e produrre il vino (in termini di impatto sull'ambiente, di "naturalità" o di livello di
"tradizione" della tecnologia impiegata, di attenzione per la salute, di grado di utilizzo della
chimica di sintesi e della fisica "artificiale"), abbiamo:
vini convenzionali;
vini biologici;
vini biodinamici;
vini naturali.
In pratica, questa è una classificazione del livello di "bio" del vino, della "sostenibilità" delle
tecniche colturali e vinicole impiegate, dei principi filosofici assunti. Dal punto di vista della
qualità (non di altri aspetti) il consumatore deve essere consapevole che come esistono ottimi
vini convenzionali, anche con bassissimi tenori di solfiti, esistono pessimi vini naturali al
limite della bevibilità (per citare i due estremi della scala).
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2. Vino convenzionale
● Il vino convenzionale è il vino "normale" ovvero quello ottenuto
impiegando sistemi chimici e fisici ammessi dalla legge.
● Chi si vuole avvicinare all'agricoltura biologica, comincia a
praticare agricoltura convenzionale progressivamente sempre meno
invasiva (vigneto in fase di passaggio) ovvero da agricoltura
integrata, a meno che non si cominci da un appezzamento o da un
vigneto mai coltivato con la convenzionale
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3. Vino biologico
● Dal 1º agosto 2012, grazie al recepimento del reg. ce n.203/12, il vino ottenuto da
agricoltura biologica si può etichettare come vino biologico mentre prima
occorreva scrivere "vino ottenuto da uve da agricoltura biologica".
● È l'unico delle tre tipologie "bio" ad avere una norma e una certificazione. La
peculiarità del vino biologico rispetto a quello convenzionale riguarda quasi
esclusivamente i trattamenti in campagna, mentre per quelli in cantina la
legislazione attuale non prevede limitazioni particolari sui procedimenti comuni.
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4. ● In sintesi le caratteristiche del vino biologico sono:
● 1) procedimenti di vinificazione, i cui requisiti sono approvati dallo Standing Committee on Organic
Farming (SCOF), il Comitato permanente per l’agricoltura biologica;
● 2) logo autorizzato da apporre in etichetta;
● 3) numero dei coadiuvanti dell'agricoltura convenzionale ridotto a meno della metà;
● 4) livelli di solforosa nel prodotto imbottigliato ridotti (attualmente[18] 100 mg/l per i vini rossi secchi,
e 150 per i vini bianchi secchi);
● 5) in campagna non si devono impiegare sostanze chimiche di sintesi (concimi, diserbanti, anticrittogamici,
insetticidi, pesticidi in genere) né OGM
● 6) in cantina si possono utilizzare i prodotti enologici e i processi di vinificazione, maturazione,
invecchiamento, imbottigliamento autorizzati dal regolamento CE.
● 7) ottenimento della certificazione come per tutti i prodotti da agricoltura bio.
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5. Vino biodinamico
● Non esiste, tuttora, dal punto di vista legislativo, il "vino biodinamico" ma il vino ottenuto da
agricoltura biodinamica. Il cosiddetto vino biodinamico è cosa diversa da un vino biologico: è un vino
"molto" biologico ottenuto, in più, con una precisa visione "cosmica" di tipo antroposofica. Il vino da
agricoltura biodinamica deve essere comunque certificato biologico.
● Esiste un'associazione mondiale privata di produttori biodinamici (con sede anche in Italia[19]), la
Demeter, che certifica il proprio marchio (vino Demeter/Biodynamic®) secondo uno specifico
disciplinare.
● I vini biodinamici hanno limiti ancor più severi di quelli bio, soprattutto nella fase della lavorazione in
cantina (si escludono gli additivi di fermentazione e vinificazione, nonché molti procedimenti
enologici chimico-fisici ammessi dalla biologica in cantina).
● Non esistono inoltre prove verificabili scientificamente di una qualsiasi differenza chimico fisica tra
vino ottenuto per vie tradizionali e con metodi biodinamici. Scientificamente è da considerarsi quindi
una superstizione, anche se l'argomento è dibattuto.
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6. Vino naturale
● Il vino cosiddetto "naturale" è quello prodotto da quei piccoli vignaioli che pur aderendo a tutti i
principi "naturalistici" dell'agricoltura biologica e di quella biodinamica, non vogliono aderire a
regolamenti, certificazioni, ecc. In pratica, non utilizzano prodotti di sintesi o pratiche invasive ma si
sentono un po' vincolati da requisiti tecnici o filosofici di sorta.
● A differenza delle altre 2 categorie (in particolare del vino biologico[23]), il vino naturale è concepito
perché sia ottenuto non utilizzando nessuna delle sostanze ammesse in vinificazione dalle altre
metodologie (a parte bassissimi tenori di solforosa). Similmente, non sono utilizzati i comuni
procedimenti chimico-fisici di cantina per il trattamento dei mosti e dei vini (ammessi per il vino
biologico, e alcuni, per il biodinamico).
● Chi afferma di produrre vini naturali fa sempre molto appello al concetto di vino del terroir come
chiave per fare vino nel rispetto dei cicli della natura e, soprattutto, per favorire l'espressione e la
tipicità della zona (vitigno, terreno, clima, tradizione). Chiaramente, non esiste alcuna legislazione o
regolamentazione (anche privata) dei vini naturali. Invece, esistono associazioni (quelle francesi sono
le più antiche e conosciute), anche nazionali, che riuniscono produttori di vini naturali.
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7. Produzione del vino
Maggiori Paesi produttori e consumatori
Le zone di produzione nel mondo sono:
● in Italia: tutte le regioni[17].
● in Francia: la Gironda, tra la provincia di Bordeaux, il Lesparre-Médoc e Libourne; la Borgogna e il
Beaujolais ; la Champagne; l'Alsazia; la valle della Loira con la Turenna, il Berry e il nord
dell'Alvernia ; la valle del Rodano; il Sud-ovest (Bergerac, valle della Garonna, Béarn, Paese basco,
Cahors, Aveyron) ; la Giura e la Savoia; la Meuse e la Mosella in Lorena ; la Linguadoca-Rossiglione;
la Provenza ; la Corsica;
● in Germania: attorno al fiume Reno; a sud-ovest di Coblenza, lungo la Mosella; lungo il Neckar vicino
a Stoccarda; vicino Würzburg, lungo il Meno; la valle della Nahe; l'Assia Bergstraße;
● in Spagna: la zona della Rioja e la Navarra; la Catalogna; la zona dello Sherry intorno a Jerez de la
Frontera; la Ribera del Duero; la regione di Valencia; le isole Canarie;
● in Portogallo: la zona di Porto con il Minho e il Douro; la zona tra Beira Alta e Beira Litorale; l'isola
di Madeira;
● in Libano: soprattutto la Valle della Beqa';
● negli USA: in California: le Napa; Mendocino; e Sonoma valleys; più a nord tra l'Alameda e le
montagne di Santa Cruz e lungo il fiume di Salinas; ma anche in Oregon, Idaho e Washington;
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8. ● in Argentina: nelle province di Mendoza, San Juan, La Rioja, Salta, Rio Negro, Cordoba ecc;
● in Cile;
● nella zona del Tokaj tra Slovacchia e Ungheria;
● in Siria: nell'Aleppo, nell'Homs e nel Damasco;
● in Cipro;
● in Australia: nel Victoria e in Tasmania; in alcune zone del Nuovo Galles del Sud; in Australia
Meridionale (attorno ad Adelaide; lungo il fiume Margaret River e altrove;
● in Nuova Zelanda;
● in Sudafrica, al sud;
● in Slovenia
● nell'Austria orientale;
● in Svizzera specie nel Canton Ticino, nel Vallese e nella zona del Lago Lemano;
● nella Repubblica Ceca: la Moravia;
● in Croazia;
● in Grecia: in Macedonia, nel Peloponneso del sud e a Creta;
● in Albania;
● in Georgia;
● Ecc... ecc...
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9. I dieci principali produttori mondiali di vino
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Paese Migliaia di quintali
Italia 86.200 (13,14%)
Francia 67.785 (10,33%)
USA 63.275 (9,645%)
Spagna 59.258 (9,03%)
Cina 56.000 (8,53%)
Turchia 36.500 (5,56%)
Argentina 28.297 (4,31%)
Iran 28.000 (4,27%)
Cile 22.500 (3,43%)
Australia 20.265 (3,09%)
10. L'evoluzione della produzione di vino
nell'Unione Europea nel 2005 e 2006
● Previsione 2006 (migliaia di ettolitri)
● Italia: 52.036
● Francia: 51.700
● Spagna: 39.301
● Germania: 8995
● Portogallo: 7390
● Grecia: 3908
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● Previsione 2005 (migliaia di ettolitri)
● Italia: 60.562
● Francia: 52.105
● Spagna: 34.789
● Germania: 9256
● Portogallo: 7266
● Grecia: 3997