SlideShare ist ein Scribd-Unternehmen logo
1 von 19
Downloaden Sie, um offline zu lesen
Pratica e cultura dello spettacolo Tv




6. La fiction tv
    Prof. Matteo Asti
La fiction tv
    La fiction : testi basati sull’invenzione narrativa,
    sulla costruzione di un universo diegetico costituito
    da ambienti, personaggi e azioni, dinamizzati in un
    racconto (promessa finzionale)

    Il termine fiction, derivazione inglese dal verbo
    latino “fingo” (creare), in opposizione a “factual”, e
    ancor di più il temine “drama” si connettono al
    concetto classico/aristotelico di mimesi, imitazione
    o rappresentazione del reale.

    La fiction televisiva       ha definito le proprie
    specifiche forme culturali a partire da:
    - prosa teatrale (teledramas e sceneggiati)
    - radiodramma (da cui trae origine, come diretta
    filiazione, la soap opera),
    - cinema di narrazione o di finzione.
SOAP, DRAMA e COMEDY

        La fiction si differenzia in base a stile e soprattutto
        contenuti in tre grandi macrogeneri:

        - SOAP: un'unica storia che non giunge ad una
        conclusione narrativa (serial aperto), pochi luoghi,
        impostazione teatrale, ricambio dei personaggi,
        forte continuità tra puntate che non giungono mai
        ad alcuna conclusione.

        - SITCOM: una sola o poche ambientazioni, pochi
        punti di ripresa, al chiuso, impostazione teatrale.
        Un ristretto numero di personaggi immersi in un
        ambiente ordinario usati come pretesti per trattare
        temi di vita quotidiana da prospettive insolite e
        come fonte di spunti per gag. Gli episodi sono
        sostanzialmente indipendenti (o stand-alone).
SOAP, DRAMA e COMEDY



        La fiction si differenzia in base a stile e soprattutto
        contenuti in tre grandi macrogeneri:

        - DRAMA: molte location e punti di ripresa,
        impostazione cinematografica, forte variabilità di
        temi tra puntate, approfondimento psicologico dei
        personaggi e loro evoluzione, numerosi personaggi
        secondari più o meno stabili, grande variabilità di
        generi.
La struttura della serie



        I Simpson   Csi   Big bang theory   Lost       Soap


SERIE                                                     SERIAL



                            Serie Serializzata:
                               plot episodico
                               plot stagionale
                               plot inter-stagionale
La struttura della serie


         Il formato viene definito soprattutto in base alle
         modalità di scansione o disposizione temporale del
         discorso narrativo che il medium sceglie e colloca
         all’interno del palinsesto, derivante da:

         - il numero dei segmenti (per esempio 2, 4, 22 o
         potenzialmente infiniti come nelle soap,
         estremamente ridotti come nelle miniserie)
         - la loro morfologia (episodio “chiuso” o puntata
         “aperta”)
         - la struttura narrativa (evoluzione cronologica o
         meno delle vicende e dei personaggi).
La struttura della serie


Serie: suddivisa in episodi, cioè segmenti narrativi autoconclusivi senza sviluppo
cronologico delle vicende, e che prevede un ritorno ciclico del tempo;

Serial: suddiviso in puntate, cioè segmenti narrativi aperti con sviluppo
cronologico delle vicende, e che prevede uno sviluppo lineare del tempo;

Miniserie: suddivisa in puntate, da due a sei, e prevede uno sviluppo
cronologico delle vicende attraverso un percorso narrativo molto breve rispetto
ad altre forme seriali ed perciò è definita una forma seriale debole;

Film per la Tv: non presenta caratteri di serialità (serialità zero), la cui durata
è di circa 90 minuti (al netto dei break pubblicitari), e che è la forma più affine
al lungometraggio cinematografico.
La struttura della puntata


La serie ha un formato standard, che è determinato
dalla sua collocazione in un palinsesto rigido (slot di
1 ora e ½ ora)

La serie drammatica (drama) ha una durata standard
di 1 ora (lorda) per episodio

L’episodio è segmentato in blocchi dai break
pubblicitari (normalmente 4, preceduti dal nero):

Ogni segmento si chiude con un climax (più o
meno forte) per mantenere fedeltà spettatoriale
(curva crescente/break etc)
La struttura della puntata: inizio


              RESUME: in alcune serie serializzate: breve
              riassunto (funzionale ai temi della puntata)

              TEASER: breve blocco che precede la sigla: il
              tema/soggetto dell’episodio è introdotto; oppure
              introduce un certo “guest character” o una nuova
              location etc.

              OPENING CREDITS (sigla): tema musicale e
              montaggio in stile clip; serve a indicare i credits
              (attori, creator, writer, regista etc.)
              La sigla è molto indicativa del genere cui la serie si
              richiama e può modificarsi nel corso degli anni.
La struttura della puntata DRAMA


             La serie ha un formato standard, che è determinato
             dalla sua collocazione in un palinsesto rigido (slot di
             1 ora e ½ ora)

             La serie drammatica (drama) ha una durata standard
             di 1 ora (lorda) per episodio

             L’episodio è segmentato in blocchi dai break
             pubblicitari (normalmente 4, preceduti dal nero):

             Ogni segmento si chiude con un climax (più o
             meno forte) per mantenere fedeltà spettatoriale
             (curva crescente/break etc)
La struttura della puntata SITCOM

              La puntata della sitcom ha una durata compresa tra
              i 20 e i 30 minuti.

              Ogni puntata prevede una o due storie che si
              concludono entro la puntata.

              Ogni due o tre frasi c'è una battuta che è
              sottolineata da una risata (vera o finta) del pubblico
              invisibile allo spettatore.

              L’episodio è segmentato in blocchi dai break
              pubblicitari (il numero si basa sulla durata). Ogni
              segmento si chiude con un climax (più o meno
              forte) per mantenere fedeltà spettatoriale (curva
              crescente/break etc).
La serialità di culto

       -         Nasce        la        figura       del
       produttore/creatore/AUTORE: ampio controllo
       creativo. I creatori/autori diventano “marchi” e
       garanzie per attrarre pubblico: Stephen Bochco
       (Hill Street Blues, NYPD), David E. Kelley (Ally
       McBeal, The Practice), Chris Carter (X-files,
       Millenium), Joss Whedon(Buffy, Angel), David
       Chase (Sopranos)

       - Dagli anni Ottanta, e poi negli anni
       Novanta/Duemila, nasce una “quality popular
       television”: una serialità di qualità destinata a
       frazioni di spettatori più ristrette, sul mercato
       interno (“democraphically desirable audience”) e sul
       mercato globale (esportazione delle serie e vendita
       dei diritti)
La serialità di culto
       - Dalla programmazione di flusso (Williams, anni
       70) a programmazione “per appuntamenti
       imperdibili” (must-see-tv);

       - Meccanismo del “double coding”: il testo si
       rivolge a un pubblico generalista MA ANCHE a un
       pubblico competente/appassionato (un pubblico di
       fan)

       - Le serie di culto sono quelle che conseguono
       culture di fandom attive e consistenti, con fan
       impegnati in pratiche creative e interpretative
       (scrittura di fan-fiction, produzione di fan-art…
       etc.)

       - Le serie di culto comprendono/prevedono uno
       spettatore/fan, forme di fruizione di fandom
La serialità di culto



       La cult-testualità si definisce a partire da una serie
       di caratteristiche “testuali” (Matt Hills):

       a) autorialità [auteurism];

       b) narrazione costruita su un costante differimento
       che genera un’ ermeneutica perpetuata;

       c) iper-diegesi [hyperdiegesis]
Lost



Lost è un serial televisivo americano d'avventura.
Trasmesso a partire dal 2004 negli Stati Uniti, è
ambientato su una misteriosa isola tropicale in cui si
ritrovano i sopravvissuti di un incidente aereo.

Il serial, le cui riprese si svolgono principalmente
sull'isola di Oahu (Hawaii), è prodotto negli USA
dalla ABC, Bad Robot Productions e Grass Skirt
Productions. La storia è stata scritta da J.J. Abrams,
Damon Lindelof e Jeffrey Lieber,
Lost

Tra le 324 persone a bordo, solo 71 se ne salvano
(72 aggiungendo un cane) sparse attraverso le tre
sezioni dell'aereo precipitato.
La stagione di apertura rappresenta 14 ruoli
principali da protagonista, che fa di Lost il secondo
più grande cast televisivo in America (dietro a
Desperate Housewives). Questo fa si che, come
afferma il produttore esecutivo Bryan Burk, "Puoi
avere più interazioni tra i protagonisti e così creare
più personaggi, più storie passate, più triangoli
amorosi."
Durante le prime due stagioni, molti personaggi
principali sono stati fatti uscire di scena e fatti
entrare degli altri personaggi con le loro storie.
Lost
- Vite collegate (le vite dei protagonisti di Lost
sembrerebbero già correlate tra loro prima di
trovarsi sull'isola)

- Bianco e nero (I colori bianco e nero, che
simbolicamente rappresentano le forze naturali e
negative o il bene e il male, appaiono alcune volte –
Backgammon, Sassi, Occhiali)

- Padri (La maggior parte dei personaggi è in
conflitto con il proprio padre, ha rapporti difficili
con lui o lo ha perso)

- I numeri (I numeri 4, 8, 15, 16, 23 e 42 (alla base
dell'Equazione di Valenzetti): hanno attratto il
gruppo di Danielle Rousseau; Hurley ha vinto la
lotteria; incisi sul portello di ingresso della botola,
il tempo per digitare il codice computer).

- Redenzione
Lost

I nomi di alcuni personaggi sono in realtà nomi di
noti filosofi o personaggi letterari:

John Locke → John Locke
Danielle Rousseau → Jean-Jacques Rousseau
Desmond David Hume → David Hume
Mikhail Bakunin → Michail Aleksandrovič Bakunin
Boone Carlyle → Thomas Carlyle
Anche il nome di Jack è molto significativo: Jack
Shephard, molto simile a shepherd, pastore in
inglese.
Penny, diminutivo di Penelope con Desmond nei
panni di un Ulisse tropicale.
Jacob, il personaggio misterioso dell'isola richiama
la figura del patriarca Giacobbe.
Un'esempio di partecipazione intermediale:
       il Multimedia storytelling

                  La casa di produzione ABS del serial televisivo
                  LOST (Usa 2004-2009) ospita sul suo sito una
                  sezione dedicata a questo prodotto nella quale
                  risultano presenti una quantità notevole di materiali
                  multimediali:
                  - Foto
                  - Bio personaggi
                  - Guida agli episodi
                  - Video tratti dagli episodi e commentativi
                  - Forum
                  - Podcast autori
                  - Magazine ufficiale
                  - Book club

Weitere ähnliche Inhalte

Andere mochten auch (7)

Chi vuol eessere milionario
 Chi vuol eessere milionario  Chi vuol eessere milionario
Chi vuol eessere milionario
 
Hiragana flashcards ra - ro
Hiragana flashcards   ra - roHiragana flashcards   ra - ro
Hiragana flashcards ra - ro
 
Asking about your pets
Asking about your petsAsking about your pets
Asking about your pets
 
Manual de construccion de aero generador
Manual de construccion de aero generadorManual de construccion de aero generador
Manual de construccion de aero generador
 
Chi vuol eessere milionario
 Chi vuol eessere milionario  Chi vuol eessere milionario
Chi vuol eessere milionario
 
New hiragana ha ho
New hiragana ha hoNew hiragana ha ho
New hiragana ha ho
 
Counting people
Counting peopleCounting people
Counting people
 

Ähnlich wie Pratica e cultura 6. la fiction tv (6)

Ep 7 norme elaborato
Ep 7 norme elaboratoEp 7 norme elaborato
Ep 7 norme elaborato
 
Buona Maestra
Buona MaestraBuona Maestra
Buona Maestra
 
Linguaggio cinematografico
Linguaggio cinematograficoLinguaggio cinematografico
Linguaggio cinematografico
 
Il cinema classico e moderno
Il cinema classico e modernoIl cinema classico e moderno
Il cinema classico e moderno
 
House MD
House MDHouse MD
House MD
 
Magix video easy_terratec_edition_manual_it
Magix video easy_terratec_edition_manual_itMagix video easy_terratec_edition_manual_it
Magix video easy_terratec_edition_manual_it
 

Pratica e cultura 6. la fiction tv

  • 1. Pratica e cultura dello spettacolo Tv 6. La fiction tv Prof. Matteo Asti
  • 2. La fiction tv La fiction : testi basati sull’invenzione narrativa, sulla costruzione di un universo diegetico costituito da ambienti, personaggi e azioni, dinamizzati in un racconto (promessa finzionale) Il termine fiction, derivazione inglese dal verbo latino “fingo” (creare), in opposizione a “factual”, e ancor di più il temine “drama” si connettono al concetto classico/aristotelico di mimesi, imitazione o rappresentazione del reale. La fiction televisiva ha definito le proprie specifiche forme culturali a partire da: - prosa teatrale (teledramas e sceneggiati) - radiodramma (da cui trae origine, come diretta filiazione, la soap opera), - cinema di narrazione o di finzione.
  • 3. SOAP, DRAMA e COMEDY La fiction si differenzia in base a stile e soprattutto contenuti in tre grandi macrogeneri: - SOAP: un'unica storia che non giunge ad una conclusione narrativa (serial aperto), pochi luoghi, impostazione teatrale, ricambio dei personaggi, forte continuità tra puntate che non giungono mai ad alcuna conclusione. - SITCOM: una sola o poche ambientazioni, pochi punti di ripresa, al chiuso, impostazione teatrale. Un ristretto numero di personaggi immersi in un ambiente ordinario usati come pretesti per trattare temi di vita quotidiana da prospettive insolite e come fonte di spunti per gag. Gli episodi sono sostanzialmente indipendenti (o stand-alone).
  • 4. SOAP, DRAMA e COMEDY La fiction si differenzia in base a stile e soprattutto contenuti in tre grandi macrogeneri: - DRAMA: molte location e punti di ripresa, impostazione cinematografica, forte variabilità di temi tra puntate, approfondimento psicologico dei personaggi e loro evoluzione, numerosi personaggi secondari più o meno stabili, grande variabilità di generi.
  • 5. La struttura della serie I Simpson Csi Big bang theory Lost Soap SERIE SERIAL Serie Serializzata: plot episodico plot stagionale plot inter-stagionale
  • 6. La struttura della serie Il formato viene definito soprattutto in base alle modalità di scansione o disposizione temporale del discorso narrativo che il medium sceglie e colloca all’interno del palinsesto, derivante da: - il numero dei segmenti (per esempio 2, 4, 22 o potenzialmente infiniti come nelle soap, estremamente ridotti come nelle miniserie) - la loro morfologia (episodio “chiuso” o puntata “aperta”) - la struttura narrativa (evoluzione cronologica o meno delle vicende e dei personaggi).
  • 7. La struttura della serie Serie: suddivisa in episodi, cioè segmenti narrativi autoconclusivi senza sviluppo cronologico delle vicende, e che prevede un ritorno ciclico del tempo; Serial: suddiviso in puntate, cioè segmenti narrativi aperti con sviluppo cronologico delle vicende, e che prevede uno sviluppo lineare del tempo; Miniserie: suddivisa in puntate, da due a sei, e prevede uno sviluppo cronologico delle vicende attraverso un percorso narrativo molto breve rispetto ad altre forme seriali ed perciò è definita una forma seriale debole; Film per la Tv: non presenta caratteri di serialità (serialità zero), la cui durata è di circa 90 minuti (al netto dei break pubblicitari), e che è la forma più affine al lungometraggio cinematografico.
  • 8. La struttura della puntata La serie ha un formato standard, che è determinato dalla sua collocazione in un palinsesto rigido (slot di 1 ora e ½ ora) La serie drammatica (drama) ha una durata standard di 1 ora (lorda) per episodio L’episodio è segmentato in blocchi dai break pubblicitari (normalmente 4, preceduti dal nero): Ogni segmento si chiude con un climax (più o meno forte) per mantenere fedeltà spettatoriale (curva crescente/break etc)
  • 9. La struttura della puntata: inizio RESUME: in alcune serie serializzate: breve riassunto (funzionale ai temi della puntata) TEASER: breve blocco che precede la sigla: il tema/soggetto dell’episodio è introdotto; oppure introduce un certo “guest character” o una nuova location etc. OPENING CREDITS (sigla): tema musicale e montaggio in stile clip; serve a indicare i credits (attori, creator, writer, regista etc.) La sigla è molto indicativa del genere cui la serie si richiama e può modificarsi nel corso degli anni.
  • 10. La struttura della puntata DRAMA La serie ha un formato standard, che è determinato dalla sua collocazione in un palinsesto rigido (slot di 1 ora e ½ ora) La serie drammatica (drama) ha una durata standard di 1 ora (lorda) per episodio L’episodio è segmentato in blocchi dai break pubblicitari (normalmente 4, preceduti dal nero): Ogni segmento si chiude con un climax (più o meno forte) per mantenere fedeltà spettatoriale (curva crescente/break etc)
  • 11. La struttura della puntata SITCOM La puntata della sitcom ha una durata compresa tra i 20 e i 30 minuti. Ogni puntata prevede una o due storie che si concludono entro la puntata. Ogni due o tre frasi c'è una battuta che è sottolineata da una risata (vera o finta) del pubblico invisibile allo spettatore. L’episodio è segmentato in blocchi dai break pubblicitari (il numero si basa sulla durata). Ogni segmento si chiude con un climax (più o meno forte) per mantenere fedeltà spettatoriale (curva crescente/break etc).
  • 12. La serialità di culto - Nasce la figura del produttore/creatore/AUTORE: ampio controllo creativo. I creatori/autori diventano “marchi” e garanzie per attrarre pubblico: Stephen Bochco (Hill Street Blues, NYPD), David E. Kelley (Ally McBeal, The Practice), Chris Carter (X-files, Millenium), Joss Whedon(Buffy, Angel), David Chase (Sopranos) - Dagli anni Ottanta, e poi negli anni Novanta/Duemila, nasce una “quality popular television”: una serialità di qualità destinata a frazioni di spettatori più ristrette, sul mercato interno (“democraphically desirable audience”) e sul mercato globale (esportazione delle serie e vendita dei diritti)
  • 13. La serialità di culto - Dalla programmazione di flusso (Williams, anni 70) a programmazione “per appuntamenti imperdibili” (must-see-tv); - Meccanismo del “double coding”: il testo si rivolge a un pubblico generalista MA ANCHE a un pubblico competente/appassionato (un pubblico di fan) - Le serie di culto sono quelle che conseguono culture di fandom attive e consistenti, con fan impegnati in pratiche creative e interpretative (scrittura di fan-fiction, produzione di fan-art… etc.) - Le serie di culto comprendono/prevedono uno spettatore/fan, forme di fruizione di fandom
  • 14. La serialità di culto La cult-testualità si definisce a partire da una serie di caratteristiche “testuali” (Matt Hills): a) autorialità [auteurism]; b) narrazione costruita su un costante differimento che genera un’ ermeneutica perpetuata; c) iper-diegesi [hyperdiegesis]
  • 15. Lost Lost è un serial televisivo americano d'avventura. Trasmesso a partire dal 2004 negli Stati Uniti, è ambientato su una misteriosa isola tropicale in cui si ritrovano i sopravvissuti di un incidente aereo. Il serial, le cui riprese si svolgono principalmente sull'isola di Oahu (Hawaii), è prodotto negli USA dalla ABC, Bad Robot Productions e Grass Skirt Productions. La storia è stata scritta da J.J. Abrams, Damon Lindelof e Jeffrey Lieber,
  • 16. Lost Tra le 324 persone a bordo, solo 71 se ne salvano (72 aggiungendo un cane) sparse attraverso le tre sezioni dell'aereo precipitato. La stagione di apertura rappresenta 14 ruoli principali da protagonista, che fa di Lost il secondo più grande cast televisivo in America (dietro a Desperate Housewives). Questo fa si che, come afferma il produttore esecutivo Bryan Burk, "Puoi avere più interazioni tra i protagonisti e così creare più personaggi, più storie passate, più triangoli amorosi." Durante le prime due stagioni, molti personaggi principali sono stati fatti uscire di scena e fatti entrare degli altri personaggi con le loro storie.
  • 17. Lost - Vite collegate (le vite dei protagonisti di Lost sembrerebbero già correlate tra loro prima di trovarsi sull'isola) - Bianco e nero (I colori bianco e nero, che simbolicamente rappresentano le forze naturali e negative o il bene e il male, appaiono alcune volte – Backgammon, Sassi, Occhiali) - Padri (La maggior parte dei personaggi è in conflitto con il proprio padre, ha rapporti difficili con lui o lo ha perso) - I numeri (I numeri 4, 8, 15, 16, 23 e 42 (alla base dell'Equazione di Valenzetti): hanno attratto il gruppo di Danielle Rousseau; Hurley ha vinto la lotteria; incisi sul portello di ingresso della botola, il tempo per digitare il codice computer). - Redenzione
  • 18. Lost I nomi di alcuni personaggi sono in realtà nomi di noti filosofi o personaggi letterari: John Locke → John Locke Danielle Rousseau → Jean-Jacques Rousseau Desmond David Hume → David Hume Mikhail Bakunin → Michail Aleksandrovič Bakunin Boone Carlyle → Thomas Carlyle Anche il nome di Jack è molto significativo: Jack Shephard, molto simile a shepherd, pastore in inglese. Penny, diminutivo di Penelope con Desmond nei panni di un Ulisse tropicale. Jacob, il personaggio misterioso dell'isola richiama la figura del patriarca Giacobbe.
  • 19. Un'esempio di partecipazione intermediale: il Multimedia storytelling La casa di produzione ABS del serial televisivo LOST (Usa 2004-2009) ospita sul suo sito una sezione dedicata a questo prodotto nella quale risultano presenti una quantità notevole di materiali multimediali: - Foto - Bio personaggi - Guida agli episodi - Video tratti dagli episodi e commentativi - Forum - Podcast autori - Magazine ufficiale - Book club