Obiettivi: raccontare l'innovazione tecnologica in termini di rinnovamento culturale: Open Source, Open Access e Open Content
L’inizio: Richard Stallman e la Free Software Foundation
Dal copyleft alle “Creative Commons”: l’open content
Usuer Generatede Content, Wikipedia e “La saggezza della folla”
Open Access: gli open data e open governement
Viaggio tra i progetti open più interessati (Arduino, Smart city...)
Modelli open e possibili applicazioni di business
6. Se una persona ha una mezza buona idea e l'altra metà sta nella testa di un altro, il Web è
il connettore che permette alle due metà del cerchio di unirsi. (Tim Berners Lee)
7. Il 30 aprile 1993 il CERN decise di mettere il WWW a
disposizione del pubblico rinunciando ad ogni diritto d'autore.
In pochi anni il WWW divenne la modalità più diffusa al mondo
per inviare e ricevere dati su Internet, facendo nascere quella
che oggi è nota come "era del web".
8. Il Web è uno strumento collaborativo che abilita la
partecipazione globale e necessita di un sistema di
governance.
I governi devono imparare a usare il web come supporto
alla democratizzazione e garantire l’accessibilità dei dati.
L'accesso a internet è un diritto.
Bisogna ridurre il divario digitale.
9. Il World Wide Web ha le potenzialità per svilupparsi in un'enciclopedia universale che copra
tutti i campi della conoscenza e in una biblioteca completa di corsi per la formazione.
(Richard Stallman)
10. R. Stallman è uno dei principali esponenti e attivisti del movimento
del software libero.
Nel settembre del 1983 diede avvio al progetto GNU con l'intento
di creare un sistema operativo composto interamente da software
libero. Nell'ottobre del 1985 fondò la Free Software Foundation
(FSF). Fu il pioniere del concetto di copyleft ed è il principale
autore di molte licenze copyleft compresa la GNU General Public
License (GPL), la licenza per software libero attualmente più
diffusa.
11. 1983 - GNU - progetto collaborativo con finalità sociali, etiche e politiche.
“Il mio lavoro sul software libero è motivato da un obiettivo idealistico:
diffondere libertà e cooperazione … quindi rendere la nostra società
migliore.” (Richard M. Stallman)
12. 1985 - FSF - corporazione no profit costituita da programmatori che fornisce
un'infrastruttura legale e si concentra sugli aspetti
politici dei software liberi a supporto del Progetto GNU.
13. La licenza GNU GPL assicura all'utente libertà di utilizzo, copia, modifica
e distribuzione. È oggi la più diffusa licenza per il software libero.
15. L'espressione “software libero” si riferisce al rispetto delle libertà
degli utenti e della comunità.
libertà 0 - eseguire il programma, per qualsiasi scopo.
libertà 1 - studiare come funziona il programma e di modificarlo in
modo da adattarlo alle proprie necessità. L'accesso al codice
sorgente ne è un prerequisito.
libertà 2 - ridistribuire copie in modo da aiutare il prossimo.
libertà 3 - migliorare il programma e distribuirne pubblicamente i
miglioramenti apportati in modo tale che tutta la comunità ne tragga
beneficio. L'accesso al codice sorgente ne è un prerequisito.
17. Il copyleft altro non è che una modalità di esercizio del diritto
d'autore che sfrutta i principi di base del diritto d'autore non per
controllare la circolazione dell'opera bensì per stabilire un
modello virtuoso di circolazione dell'opera, che si contrappone
al modello detto proprietario.
È un modello innovativo di applicazione del diritto d’autore non
è un metodo per TUTELARE le opere ma solo un metodo per
GESTIRNE i diritti.
23. UGC: User Generated Content, ogni materiale disponibile sul web prodotto da
utenti invece che da società specializzate.
24. La saggezza della folla: la folla è molto più intelligente della persona più
intelligente che ne fa parte. Devono venire rispettate le condizioni di diversità,
indipendenza e decentralizzazione. Le migliori decisioni nascono da una
discussione.
26. Open Access: libera disponibilità online di contenuti digitali, libera diffusione
dei contenuti di valore scientifico accademico in ambito telematico.
27. Dichiarazione di Messina (2004)
"Il modello attuale della comunicazione scientifica è infatti in
crisi per la sua insostenibilità economica: le università
finanziano i progetti di ricerca, pagano gli accademici che la
conducono e infine attraverso le biblioteche acquistano le
pubblicazioni scientifiche a costi sempre maggiori. Cedendo i
diritti agli editori, paradossalmente le università perdono a
possibilità di poter riprodurre i propri lavori o di poterli
riutilizzare o rielaborare per scopi didattici o di ricerca."
28. Open Data: i dati sono beni comuni e devono essere liberamente accessibili a
tutti, privi di brevetti o altre forme di controllo.
31. Open Learning: i MOOC, corsi di apprendimento e istruzione a distanza,
generalmente di livello universitario, erogati gratuitamente online a livello
mondiale da apposite piattaforme dedicate.
33. Smart Citizen, piattaforma generata dalla partecipazione degli utenti basata
sulla geolocalizzazione che raccoglie dati sulle città in tempo reale. Connette
luoghi e persone.
36. Modello “Peer to peer Community”
Comunità, dove i soggetti possono condividere
informazioni, opinioni e risorse, e collaborare allo
sviluppo e all’evoluzione di diversi progetti.
Distribuzione (peerdistribution),
valutazione congiunta (peerevaluation),
attribuzione di valore e di importanza (peer
relevance).