1. Le teorie evolutive
Dal Fissismo al Neodarwinismo
Alessia Agostini, Marco Bello e Gaia Paganelli
2. Fissismo-Creazionismo
Cos’è?
Il fissismo è la teoria biologica
secondo la quale le specie vegetali ed
animali sono destinate a rimanere
sempre uguali a sé stesse.
Il fissismo si contrappone dunque
all'evoluzionismo.
Le teorie fissiste erano legate ad
un'interpretazione letterale
della Genesi, e cioè all'idea di un'unica
creazione originaria di tutte le specie
viventi (creazionismo). Il riferimento
alla creazione iniziò a venir meno,
soprattutto nella cultura francese, in
epoca illuministica
Aristotele
Linneo
3. Aristotele
Aristotele, il primo grande
biologo della storia, credeva che
tutti gli esseri viventi potessero
essere disposti in una scala
gerarchica, cioè ordinata per
complessità crescente. In questa
gerarchia (chiamata poi Scala
Naturae «scala della natura»), gli
organismi più semplici occupano
lo scalino più basso, l’uomo
quello più alto e tutti gli altri
organismi si trovano in una
posizione intermedia.
4. Linneo
Il suo merito maggiore fu la
definizione e l'introduzione
nel 1735 della nomenclatura
binomiale, basata sul
modello aristotelico di definizione
mediante genere
prossimo e differenza
specifica,.Con questo
metodo tassonomico a ciascun
organismo sono attribuiti due nomi:
il primo si riferisce al Genere di
appartenenza dell'organismo
stesso ed è uguale per tutte le
specie che condividono alcuni
caratteri principali (nomen
genericum); il secondo termine, che
è spesso descrittivo, designa
la Specie propriamente detta (nome
triviale o nome specifico).
5. Attualismo
La teoria dell’ Attualismo afferma
che i lenti processi naturali che si
verificano sulla superficie della
Terra (come la formazione delle
montagne e l'erosione,
l'escavazione dei letti dei fiumi e
così via) siano avvenuti
seguendo un ritmo costante nel
corso della storia della Terra.
Afferma anche che ciò che
vediamo accadere oggi (in
ambito astronomico, geologico, p
aleontologico, ecc.) può essere
usato per interpretare ciò che è
accaduto in passato.
Hutton
6. Hutton
• James Hutton fu fra i primi a
comprendere il ruolo
fondamentale degli agenti
esogeni nel modellamento
della superficie terrestre e intuì
il ruolo determinante del fattore
tempo in geologia. Fu infatti il
primo grande studioso a intuire
l'antichità della Terra: molti
milioni di anni, non i 6000 anni
che le attribuivano sulla base
di una grottesca
interpretazione troppo letterale
della Bibbia. In questo Hutton
difendeva una visione
razionale della scienza, priva
di pregiudizi.
7. Catastrofismo
Secondo questa teoria
la Terra sarebbe stata
interessata nel corso della sua
lunga storia da eventi
catastrofici, di breve durata, di
carattere violento ed
eccezionale. Si opponeva quindi
alla teoria dell'uniformitarismo,
secondo la quale qualunque
processo che si sia esercitato in
un lontano passato continua ad
agire anche nel presente
Cuvier
8. Cuvier
Georges Cuvier intendeva
spiegare in questo modo
l'esistenza dei fossili, che egli per
primo riconobbe come
appartenenti a specie estinte,
cioè le specie scomparse nel
corso degli eventi catastrofici.
Cuvier basò la sua teoria
principalmente su due
osservazioni: l'evidenza
di estinzioni di massa e l'assenza
di forme graduali tra una specie
e l'altra
9. Lamarck
• Jean-Baptiste Lamarck, il cui
nome completo è Jean-Baptiste
Pierre Antoine de Monet
cavaliere di Lamarck (Bazentin-
le-Petit, 1º agosto 1744 – Parigi,
18 dicembre 1829), è stato un
naturalista, zoologo, botanico,
enciclopedista e chimico
francese. Introdusse verso la fine
del XVIII secolo il termine
"biologia" ed elaborò la prima
teoria dell'evoluzione degli
organismi viventi basata
sull'adattamento e sulla
ereditarietà dei caratteri acquisiti,
conosciuta come lamarckismo
12. Neodarwinismo
La Sintesi moderna si basa sulle teorie di Darwin, ma se il naturalista
britannico non seppe trovare risposta alla fonte delle variazioni e delle
mutazioni degli individui, la nuova corrente si avvale dei principi di
Gregor Mendel, che furono estesi dagli individui alle popolazioni. Per
questa ragione questa teoria è denominata più precisamente
Neodarwinismo mendeliano.
Il Neodarwinismo cerca di dare anche prova tangibile all’evoluzione
stessa, dando importanza assoluta a discipline come la Geologia, ma
soprattutto la Paleontologia assume un ruolo rilevante nella dimensione
della Sintesi moderna.
Il punto di vista espresso dalla corrente del neodarwinismo non è fisso
ed univoco, ma influenzato da diverse personalità, e si sta ancora
formando del tutto.
Ernst Mayr
13. Ernst Mayr
Ernst Mayr definì le specie come
“gruppi di popolazioni naturali
realmente esistenti o potenzialmente
interfeconde e isolate
riproduttivamente da altri gruppi
simili”. Da questo enunciato si evince
la chiara importanza raggiunta dalla
genetica all’interno della biologia. La
selezione naturale trova il suo naturale
completamento: non è più
semplicemente una lotta per la
sopravvivenza, che vede uscire
vincitore chi meglio si adatta
all’ambiente, ma l’importanza si sposta
dal più forte al più prolifico, in quanto
riesce ad influenzare maggiormente il
pool genetico della popolazione di cui
fa parte.
Il focus passa quindi dagli individui
ai geni
14. Interpretazioni del
Neodarwinismo
OVVIAMENTE IL
NEODARWINISMO E’ ANCORA
IN EVOLUZIONE, INFATTI
SCIENZIATI COME Dawkins E
Margulis STANNO DANDO LA
LORO INTERPRETAZIONE DEL
NEODARWINISMO, MA COME
SUCCEDE SPESSO LE LORO
TEORIE SONO MOLTO
DISCUSSE E CRITICATE
TANTO CHE ANCORA NON
SONO STATE RICONOSCIUTE
COME INVECE LO SONO
QUELLE PRECEDENTI
Un'altra disciplina scientifica,
la sociobiologia, fondata nel
1975, per merito dello
zoologo Edward O. Wilson,
utilizza il modello
neodarwiniano per indagare
il comportamento degli
esseri umani, grazie alla
collaborazione tra le scienze
sociali e la biologia.
Una corrente filosofica diffusa nel
XIX secolo, il cosiddetto
"neodarwinismo sociale",
ovverosia l'idea che, nell'ambito di
un'economia liberal-capitalista, il
soggetto forte dovrà avere la
meglio sul soggetto debole, per
garantire un miglioramento delle
condizioni della collettività,
influenza ancora oggi le politiche
internazionali
15. Richard Dawkins
Lo studioso che pone maggiormente
l’accento questo concetto, talvolta
estremizzandolo, è Richard Dawkins, che
nel suo libro The Selfish Gene si chiede
su quale livello intervenga la selezione
naturale, ed individua l’unità fondamentale
evolutiva nel gene, e tenta di spiegare
anche l’etologia mediante l’egoismo dei
geni stessi, che tentano di affermarsi e
conservarsi attraverso gli individui che
costituiscono le specie, visti come
macchine di sopravvivenza. Secondo
Dawkins bisogna partire dal livello più
basso possibile per dare una spiegazione a
questo fenomeno. Questa visione ha
creato molti dibattiti, essendo basata per lo
più su assunti non verificabili, ma ha fornito
comunque diversi spunti interessanti.