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EVOLUZIONE DELL’UOMO
Matteo Bellomo
Matteo Casadei
Silvia Gatto
Mattia Ricci
Sara Riciputi
PURGATORIUS
L’uomo e le scimmie antropomorfe
hanno notevoli somiglianze, infatti dal
punto di vista genetico possiedono più
del 99% del DNA uguale a quello
dell’uomo.
Alcuni antropologi hanno pensato ad
un antenato comune e, attraverso degli
studi è stato possibile risalire al più
antico primate conosciuto:
Purgatorius. Esso é vissuto 70 milioni di
anni fa, presentava caratteristiche
simili ad uno scoiattolo con la coda
lunga. Viveva sugli alberi e si cibava di
insetti; si originano da lui le antiche
proscimmie
OMINOIDEI E OMINIDI
40 milioni di anni fa le proscimmie iniziarono ad
evolversi in scimmie con caratteri più moderni,
definite perciò antropoidi (d’aspetto simile
all’uomo).
Queste diedero origine ad altri rami evolutivi tra
gli OMINOIDEI.
15 milioni di anni fa cominciò a formarsi una
frattura della crosta terrestre che ha dato origine
alla Great Rift Valley:
Questa formazione determinò cambiamenti nel
clima che diventò più arido, infatti la foresta che
prima ricopriva tutta la parte equatoriale lasciò il
posto alla savana
Ominoidei: adattati alla foresta rimasero lì e da
essi si sono evolute le attuali scimmie
antropomorfe
Ominidi: si adattarono alla savana, svilupparono
caratteri che caratterizzeranno l’evoluzione degli
antenati dell‘uomo.
Evoluzione ominidi
L’evoluzione degli ominidi è data da più fattori che si sono influenzati
reciprocamente, contribuendo tutti allo sviluppo del cervello:
Andatura bipede: lo scheletro si è progressivamente modificato fino alla conquista
della posizione eretta
Diversificazione degli arti: l’arto inferiore si è modificato per sostenere il peso del
corpo e, contemporaneamente, l’arto superiore rimasto libero, è stato utilizzato
per manipolare oggetti. La mano dell’uomo e delle scimmie antropomorfe presenta
il pollice opponibile, che consente la presa degli oggetti. Il pollice dell’uomo è più
lungo di quello del gorilla e ciò consente maggiore mobilità
Sviluppo delle capacità visive: la necessità di coordinare sempre meglio i
movimenti delle mani ha fatto sì che le capacità visive si sviluppassero
Riduzione progressiva della mandibola, E dei muscoli masticatori e la
modificazione della dentatura, hanno favorito il passaggio da un’alimentazione
esclusivamente erbivora ad una onnivora.
Aumento volume della scatola cranica dovuto all’aumento delle dimensione
della massa celebrare
Sviluppo capacità cerebrali è la conseguenza di tutti i fattori precedenti
L’EVOLUZIONE DELL’UOMO
Australopiteco
• Australopiteco dal greco ‘scimmia del sud’
• Comparso 4,2 milioni di anni fa in Africa primo nella famiglia degli ominidi
• Caratteristiche: volto scimmiesco, dentatura robusta e arcata sopracciliare
prominente, mascella sporgente
• Animali piccoli e gracili tra i 120 e i 150 cm. È presente un dismorfismo
sessuale, con il maschio due volte più grande della femmina
• Pollice opponibile comparso 3,2 milioni di anni fa conseguente probabile
all’uso degli utensili anche se la conferma arriverà solo con la comparsa
dell’homo habilis. Cervello pari al 35% di quello moderno
• Possedevano un’andatura bipede, in seguito all’avanzamento della savana a
causa di cambiamenti climatici
• ABITUDINI
• Gruppi capitanati da un maschio
dominante, trascorrevano le notti sugli
alberi come riparo sicuro
• Erano nomadi
• Si cibavano prevalentemente di frutti,
bacche e radici
RITROVAMENTI:
• Australopiteco Lucy, scoperta il 24
novembre 1974 in Etiopia da Donald C.
Johanson, risalente a 3,18 milioni di anni fa.
Il vero nome di Lucy è Al-288 ovvero il sito
in cui è stata ritrovata. Prima prova che il
bipedismo si sviluppò molto prima del
genere homo
HOMO HABILIS
Considerato dagli studiosi il primo homo a far parte degli ominidi, visse circa 2,5 milioni di
anni fa, in Africa. Si presume fosse alto 1,40/1,50 cm e pesasse circa 50 kg. Il suo cervello
era più grande e complesso, presentava una testa arrotondata e il volto piccolo (lungo e
stretto) a differenza dell’australopiteco camminava a due gambe, i suoi piedi erano adatti
all’andatura.
L’uomo habilis trovava solitamente riparo in caverne o costruiva capanne vicino a corsi
d’acqua. Era nomade, viveva in piccoli gruppi, era cacciatore e raccoglitore di frutta e
radici fu il primo ominide a fabbricare utensili in pietra come il chopper (ciottolo
scheggiato) utilizzato con lo scopo di tagliare oggetti oppure per uccidere e squartare la
carne degli animali.
All’interno della tribù c’erano compiti ben divisi: i maschi si dedicavano alla caccia, difesa
e costruzione degli utensili, mentre le femmine crescevano i piccoli e raccoglievano frutta.
Inoltre fu il primo della specie homo ad utilizzare una sorta di versi simili ad una forma di
linguaggio con il quale si faceva capire dagli altri del gruppo.
Chopper, utensile
HOMO ERECTUS
L’homo erectus (= uomo eretto che sta dritto) assunse
l’andatura eretta simile all’uomo d’oggi, visse da 1milione e
600 mila anni fa fino a 150 mila anni fa.
Dove? L’homo erectus visse inizialmente in Africa poi a causa
di continui spostamenti si diffuse anche in Europa e Asia.
CARATTERISTICHE FISICHE:
L’homo erectus era alto 1,60/1,80 cm e pesava 45/70 kg.
Il suo cervello era abbastanza grande e complesso, presentava
inoltre una struttura fisica abbastanza robusta, il volto piatto,
la fronte e le arcate sopracciliari marcate ed una mascella
massiccia.
MODO DI SPOSTARSI:
L’homo erectus assunse una posizione eretta e l’andatura sui
due arti inferiori, come l’uomo moderno
• COME VIVEVA
Era un cacciatore/raccoglitore nomade, conosceva l’uso del fuoco ed imparò ad
accenderlo, sfregando pietre e bastoni.
Il fuoco fu una delle scoperte più importanti degli uomini primitivi:
Intorno ad esso si riuniva la famiglia, inoltre scaldava, teneva lontani i predatori, veniva
utilizzato per spingere le prede nelle trappole, per indurire le punte delle lance e
soprattutto per cuocere il cibo: l’uomo erectus si cibava di vegetali e delle carni cotte
degli animali.
Abitazioni: trovava riparo in grotte naturali o costruiva capanne fatte di rami e riunite in
grandi accampamenti; inoltre si fermava temporaneamente in zone favorevoli alla
possibilità di procurarsi cibo ed acqua.
Abbigliamento, utilizzava pelli e pellicce degli animali per ripararsi dal freddo
Utensili, fabbricava numerosi utensili ben lavorati come pietre scheggiate su due facce
taglienti su entrambi i lati che potevano assumere varie forme: mandorla, cuore, goccia,
grattatoi, raschiatoi, punte di lancia e asce.
Organizzazione, ruoli e linguaggio: l’homo erectus viveva in gruppi numerosi. I maschi si
dedicavano alla caccia, alla difesa, alla fabbricazione degli utensili. Le donne si dedicavano
alla cura dei piccoli, alla raccolta dei vegetali e al mantenimento del fuoco.
Le attività come la caccia e le riunioni attorno al fuoco favorirono il linguaggio, la
comunicazione e gli scambi.
HOMO DI NEANDERTHAL
Si chiama homo di neanderthal una particolare specie di Homo sapiens.
Perché si chiama così? Il primo esemplare è stato ritrovato in Germania nella
valle del fiume Neander: alcuni operai lavoravano in una caverna e trovarono
alcune ossa, inizialmente non ne diedero importanza poi quando estrassero
dalle macerie una parte di cranio allarmarono i loro superiori, essi chiesero
consulenza a Johann Carl Fuhlrott che, dopo aver controllato crede che sia un
uomo preistorico. La comunità scientifica di allora lo derise e da quel momento
non si fecero più scavi fino a quando Charles Lyell confermo la sua teoria.
L’uomo di Neanderthal visse in Europa e Asia.
Com’era? Esso presentava una corporatura abbastanza robusta adatta a basse
temperature, con spalle larghe, mani forti, cranio allungato posteriormente e di
dimensioni superiori, mandibola sporgente, naso enorme e sporgente, arcate
sopracciliari sporgenti e pronunciate. Alto 1,60 cm circa era perfettamente
eretto e secondo alcune dicerie probabilmente aveva occhi e pelle chiari con
capelli rossicci
COME VIVEVA E COME SI COMPORTAVA
Viveva in gruppo, lavorava con le ossa degli animali catturati per costruire
utensili e manufatti: utilizzava pietre levigate, punte, cunei, frecce fatte con
ossa di mammut, clave da corna di renne. Utilizzava quindi strumenti
efficaci ma semplici che richiedevano capacità e manualità. Questo tipo di
uomo grazie alle sue possenti braccia riusciva a uccidere prede molto
grandi pugnalandole a distanza ravvicinata.
Lavorava le pelli degli animali per abiti con i quali potersi riparare dal
freddo e per costruire tende. Conosceva il fuoco infatti lo utilizzava
racchiudendolo solitamente in cerchi di pietra: in una grotta di Gibilterra
sono stati trovati altri resti e fra questi erano presenti frammenti di ossa di
cervo. Queste ossa erano letteralmente spaccate e non cotte, si pensa che
fossero state fracassate per ottenere il grasso e il midollo presente
all’interno per poterlo mangiare crudo. Inoltre si crede che il fuoco venisse
acceso una sola volta e alimentato con ossa e rifiuti e infine veniva
abbandonato. L’homo di Neanderthal scomparve 35.000 anni fa .
Homo di Neanderthal
HOMO SAPIENS
• L’Homo Sapiens (dal latino uomo sapiente) è la definizione tassonomica dell’essere umano
moderno. È un primate della famiglia degli ominidi (noti anche come grandi scimmie).
• CARATTERISTICHE FISICHE:
• L’homo sapiens era alto 150/171 cm.
• Presentava una faccia piatta, il mento sporgente, fronte alta ed il cranio in espansione. Il
suo cervello era grande come o più dell’uomo moderno. Inoltre aveva una corporatura
robusta, mandibole sporgenti e denti incisivi massicci
• LE TEORIE:
• Una teoria sostiene che esso si sia evoluto in Africa circa 125 mila anni fa.
• D’altra parte c’è chi sostiene che esso sia una diretta evoluzione interregionale avvenuta
dall’homo erectus che si era spostato in Europa e che, vivendo in gruppi isolati l’uno
dall’altro per mezzo di limiti territoriali come deserti e ghiacciai, aveva assunto
conformazioni proprie.
• LA VITA:
• L’homo sapiens era un cacciatore/raccoglitore nomade. Viveva in gruppi
numerosi composti da più famiglie (clan). Viveva in caverne o tende costruite
con rami, tronchi e pelli di animali. Cacciava principalmente mammut, e
utilizzava la sua pelle per creare abiti da indossare.
• L’Homo sapiens fabbricava utensili per diversi usi, utilizzando anche l’osso e il
corno degli animali.
• Esso, oltre ad avere compreso il fuoco, ne era diventato l’artefice. Si presume
anche che avesse acquisito un linguaggio più sviluppato.
• L’homo sapiens si prendeva cura dei malati e seppelliva i morti, ai quali
mettevano accanto cibi ed indumenti
HOMO SAPIENS SAPIENS
L’homo sapiens sapiens è il nostro più diretto antenato, fece la sua
comparsa circa 100.000 anni fa. Esso si spostò dall’Africa verso l’Asia,
Europa, America e successivamente Australia. Fu capace di adattarsi
immediatamente ad ambienti e climi molto diversi.
CARATTERISTICHE:
L’homo sapiens sapiens era alto 1,60/1,80 cm e pesava circa 70/80
kg. Il suo cervello era come quello dell’uomo attuale. Esso aveva una
faccia piatta, il naso e le mascelle piccole, e il mento poco
sporgente. Si spostava camminando in posizione eretta
LA VITA:
L’homo sapiens sapiens è un cacciatore/raccoglitore nomade: oltre
la caccia e la raccolta di vegetali praticava la pesca di conseguenza si
cibava di carne, pesce, frutti e vegetali. Esso costruiva ripari e
capanne facilmente trasportabili nei vari luoghi. Confezionava anche
abiti con pelli e pellicce che venivano cuciti; anche lui come gli altri
utilizzava utensili ma con la differenza che introdusse una nuova
arma: l’arco. Inoltre l’uomo sapiens sapiens vivevano in tribù dove
tutti collaboravano; seppelliva anche morti con vecchi corredi.
L’ARTE: per l’homo sapiens sapiens era la
capacità di esprimersi e comunicare con
pitture e disegni e oggetti scolpiti. C’erano due
tipi di arte:
Arte mobiliare ovvero piccole sculture o
incisioni che raffiguravano animali o donne
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e scene di caccia che ricoprivano le grotte
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Evoluzione uomo 1

  • 1. EVOLUZIONE DELL’UOMO Matteo Bellomo Matteo Casadei Silvia Gatto Mattia Ricci Sara Riciputi
  • 2. PURGATORIUS L’uomo e le scimmie antropomorfe hanno notevoli somiglianze, infatti dal punto di vista genetico possiedono più del 99% del DNA uguale a quello dell’uomo. Alcuni antropologi hanno pensato ad un antenato comune e, attraverso degli studi è stato possibile risalire al più antico primate conosciuto: Purgatorius. Esso é vissuto 70 milioni di anni fa, presentava caratteristiche simili ad uno scoiattolo con la coda lunga. Viveva sugli alberi e si cibava di insetti; si originano da lui le antiche proscimmie
  • 3. OMINOIDEI E OMINIDI 40 milioni di anni fa le proscimmie iniziarono ad evolversi in scimmie con caratteri più moderni, definite perciò antropoidi (d’aspetto simile all’uomo). Queste diedero origine ad altri rami evolutivi tra gli OMINOIDEI. 15 milioni di anni fa cominciò a formarsi una frattura della crosta terrestre che ha dato origine alla Great Rift Valley: Questa formazione determinò cambiamenti nel clima che diventò più arido, infatti la foresta che prima ricopriva tutta la parte equatoriale lasciò il posto alla savana Ominoidei: adattati alla foresta rimasero lì e da essi si sono evolute le attuali scimmie antropomorfe Ominidi: si adattarono alla savana, svilupparono caratteri che caratterizzeranno l’evoluzione degli antenati dell‘uomo.
  • 4. Evoluzione ominidi L’evoluzione degli ominidi è data da più fattori che si sono influenzati reciprocamente, contribuendo tutti allo sviluppo del cervello: Andatura bipede: lo scheletro si è progressivamente modificato fino alla conquista della posizione eretta Diversificazione degli arti: l’arto inferiore si è modificato per sostenere il peso del corpo e, contemporaneamente, l’arto superiore rimasto libero, è stato utilizzato per manipolare oggetti. La mano dell’uomo e delle scimmie antropomorfe presenta il pollice opponibile, che consente la presa degli oggetti. Il pollice dell’uomo è più lungo di quello del gorilla e ciò consente maggiore mobilità
  • 5. Sviluppo delle capacità visive: la necessità di coordinare sempre meglio i movimenti delle mani ha fatto sì che le capacità visive si sviluppassero Riduzione progressiva della mandibola, E dei muscoli masticatori e la modificazione della dentatura, hanno favorito il passaggio da un’alimentazione esclusivamente erbivora ad una onnivora. Aumento volume della scatola cranica dovuto all’aumento delle dimensione della massa celebrare Sviluppo capacità cerebrali è la conseguenza di tutti i fattori precedenti
  • 7. Australopiteco • Australopiteco dal greco ‘scimmia del sud’ • Comparso 4,2 milioni di anni fa in Africa primo nella famiglia degli ominidi • Caratteristiche: volto scimmiesco, dentatura robusta e arcata sopracciliare prominente, mascella sporgente • Animali piccoli e gracili tra i 120 e i 150 cm. È presente un dismorfismo sessuale, con il maschio due volte più grande della femmina • Pollice opponibile comparso 3,2 milioni di anni fa conseguente probabile all’uso degli utensili anche se la conferma arriverà solo con la comparsa dell’homo habilis. Cervello pari al 35% di quello moderno • Possedevano un’andatura bipede, in seguito all’avanzamento della savana a causa di cambiamenti climatici
  • 8. • ABITUDINI • Gruppi capitanati da un maschio dominante, trascorrevano le notti sugli alberi come riparo sicuro • Erano nomadi • Si cibavano prevalentemente di frutti, bacche e radici RITROVAMENTI: • Australopiteco Lucy, scoperta il 24 novembre 1974 in Etiopia da Donald C. Johanson, risalente a 3,18 milioni di anni fa. Il vero nome di Lucy è Al-288 ovvero il sito in cui è stata ritrovata. Prima prova che il bipedismo si sviluppò molto prima del genere homo
  • 9. HOMO HABILIS Considerato dagli studiosi il primo homo a far parte degli ominidi, visse circa 2,5 milioni di anni fa, in Africa. Si presume fosse alto 1,40/1,50 cm e pesasse circa 50 kg. Il suo cervello era più grande e complesso, presentava una testa arrotondata e il volto piccolo (lungo e stretto) a differenza dell’australopiteco camminava a due gambe, i suoi piedi erano adatti all’andatura. L’uomo habilis trovava solitamente riparo in caverne o costruiva capanne vicino a corsi d’acqua. Era nomade, viveva in piccoli gruppi, era cacciatore e raccoglitore di frutta e radici fu il primo ominide a fabbricare utensili in pietra come il chopper (ciottolo scheggiato) utilizzato con lo scopo di tagliare oggetti oppure per uccidere e squartare la carne degli animali. All’interno della tribù c’erano compiti ben divisi: i maschi si dedicavano alla caccia, difesa e costruzione degli utensili, mentre le femmine crescevano i piccoli e raccoglievano frutta. Inoltre fu il primo della specie homo ad utilizzare una sorta di versi simili ad una forma di linguaggio con il quale si faceva capire dagli altri del gruppo.
  • 11. HOMO ERECTUS L’homo erectus (= uomo eretto che sta dritto) assunse l’andatura eretta simile all’uomo d’oggi, visse da 1milione e 600 mila anni fa fino a 150 mila anni fa. Dove? L’homo erectus visse inizialmente in Africa poi a causa di continui spostamenti si diffuse anche in Europa e Asia. CARATTERISTICHE FISICHE: L’homo erectus era alto 1,60/1,80 cm e pesava 45/70 kg. Il suo cervello era abbastanza grande e complesso, presentava inoltre una struttura fisica abbastanza robusta, il volto piatto, la fronte e le arcate sopracciliari marcate ed una mascella massiccia. MODO DI SPOSTARSI: L’homo erectus assunse una posizione eretta e l’andatura sui due arti inferiori, come l’uomo moderno
  • 12. • COME VIVEVA Era un cacciatore/raccoglitore nomade, conosceva l’uso del fuoco ed imparò ad accenderlo, sfregando pietre e bastoni. Il fuoco fu una delle scoperte più importanti degli uomini primitivi: Intorno ad esso si riuniva la famiglia, inoltre scaldava, teneva lontani i predatori, veniva utilizzato per spingere le prede nelle trappole, per indurire le punte delle lance e soprattutto per cuocere il cibo: l’uomo erectus si cibava di vegetali e delle carni cotte degli animali. Abitazioni: trovava riparo in grotte naturali o costruiva capanne fatte di rami e riunite in grandi accampamenti; inoltre si fermava temporaneamente in zone favorevoli alla possibilità di procurarsi cibo ed acqua. Abbigliamento, utilizzava pelli e pellicce degli animali per ripararsi dal freddo Utensili, fabbricava numerosi utensili ben lavorati come pietre scheggiate su due facce taglienti su entrambi i lati che potevano assumere varie forme: mandorla, cuore, goccia, grattatoi, raschiatoi, punte di lancia e asce. Organizzazione, ruoli e linguaggio: l’homo erectus viveva in gruppi numerosi. I maschi si dedicavano alla caccia, alla difesa, alla fabbricazione degli utensili. Le donne si dedicavano alla cura dei piccoli, alla raccolta dei vegetali e al mantenimento del fuoco. Le attività come la caccia e le riunioni attorno al fuoco favorirono il linguaggio, la comunicazione e gli scambi.
  • 13. HOMO DI NEANDERTHAL Si chiama homo di neanderthal una particolare specie di Homo sapiens. Perché si chiama così? Il primo esemplare è stato ritrovato in Germania nella valle del fiume Neander: alcuni operai lavoravano in una caverna e trovarono alcune ossa, inizialmente non ne diedero importanza poi quando estrassero dalle macerie una parte di cranio allarmarono i loro superiori, essi chiesero consulenza a Johann Carl Fuhlrott che, dopo aver controllato crede che sia un uomo preistorico. La comunità scientifica di allora lo derise e da quel momento non si fecero più scavi fino a quando Charles Lyell confermo la sua teoria. L’uomo di Neanderthal visse in Europa e Asia. Com’era? Esso presentava una corporatura abbastanza robusta adatta a basse temperature, con spalle larghe, mani forti, cranio allungato posteriormente e di dimensioni superiori, mandibola sporgente, naso enorme e sporgente, arcate sopracciliari sporgenti e pronunciate. Alto 1,60 cm circa era perfettamente eretto e secondo alcune dicerie probabilmente aveva occhi e pelle chiari con capelli rossicci
  • 14. COME VIVEVA E COME SI COMPORTAVA Viveva in gruppo, lavorava con le ossa degli animali catturati per costruire utensili e manufatti: utilizzava pietre levigate, punte, cunei, frecce fatte con ossa di mammut, clave da corna di renne. Utilizzava quindi strumenti efficaci ma semplici che richiedevano capacità e manualità. Questo tipo di uomo grazie alle sue possenti braccia riusciva a uccidere prede molto grandi pugnalandole a distanza ravvicinata. Lavorava le pelli degli animali per abiti con i quali potersi riparare dal freddo e per costruire tende. Conosceva il fuoco infatti lo utilizzava racchiudendolo solitamente in cerchi di pietra: in una grotta di Gibilterra sono stati trovati altri resti e fra questi erano presenti frammenti di ossa di cervo. Queste ossa erano letteralmente spaccate e non cotte, si pensa che fossero state fracassate per ottenere il grasso e il midollo presente all’interno per poterlo mangiare crudo. Inoltre si crede che il fuoco venisse acceso una sola volta e alimentato con ossa e rifiuti e infine veniva abbandonato. L’homo di Neanderthal scomparve 35.000 anni fa .
  • 16. HOMO SAPIENS • L’Homo Sapiens (dal latino uomo sapiente) è la definizione tassonomica dell’essere umano moderno. È un primate della famiglia degli ominidi (noti anche come grandi scimmie). • CARATTERISTICHE FISICHE: • L’homo sapiens era alto 150/171 cm. • Presentava una faccia piatta, il mento sporgente, fronte alta ed il cranio in espansione. Il suo cervello era grande come o più dell’uomo moderno. Inoltre aveva una corporatura robusta, mandibole sporgenti e denti incisivi massicci • LE TEORIE: • Una teoria sostiene che esso si sia evoluto in Africa circa 125 mila anni fa. • D’altra parte c’è chi sostiene che esso sia una diretta evoluzione interregionale avvenuta dall’homo erectus che si era spostato in Europa e che, vivendo in gruppi isolati l’uno dall’altro per mezzo di limiti territoriali come deserti e ghiacciai, aveva assunto conformazioni proprie.
  • 17. • LA VITA: • L’homo sapiens era un cacciatore/raccoglitore nomade. Viveva in gruppi numerosi composti da più famiglie (clan). Viveva in caverne o tende costruite con rami, tronchi e pelli di animali. Cacciava principalmente mammut, e utilizzava la sua pelle per creare abiti da indossare. • L’Homo sapiens fabbricava utensili per diversi usi, utilizzando anche l’osso e il corno degli animali. • Esso, oltre ad avere compreso il fuoco, ne era diventato l’artefice. Si presume anche che avesse acquisito un linguaggio più sviluppato. • L’homo sapiens si prendeva cura dei malati e seppelliva i morti, ai quali mettevano accanto cibi ed indumenti
  • 18. HOMO SAPIENS SAPIENS L’homo sapiens sapiens è il nostro più diretto antenato, fece la sua comparsa circa 100.000 anni fa. Esso si spostò dall’Africa verso l’Asia, Europa, America e successivamente Australia. Fu capace di adattarsi immediatamente ad ambienti e climi molto diversi. CARATTERISTICHE: L’homo sapiens sapiens era alto 1,60/1,80 cm e pesava circa 70/80 kg. Il suo cervello era come quello dell’uomo attuale. Esso aveva una faccia piatta, il naso e le mascelle piccole, e il mento poco sporgente. Si spostava camminando in posizione eretta LA VITA: L’homo sapiens sapiens è un cacciatore/raccoglitore nomade: oltre la caccia e la raccolta di vegetali praticava la pesca di conseguenza si cibava di carne, pesce, frutti e vegetali. Esso costruiva ripari e capanne facilmente trasportabili nei vari luoghi. Confezionava anche abiti con pelli e pellicce che venivano cuciti; anche lui come gli altri utilizzava utensili ma con la differenza che introdusse una nuova arma: l’arco. Inoltre l’uomo sapiens sapiens vivevano in tribù dove tutti collaboravano; seppelliva anche morti con vecchi corredi.
  • 19. L’ARTE: per l’homo sapiens sapiens era la capacità di esprimersi e comunicare con pitture e disegni e oggetti scolpiti. C’erano due tipi di arte: Arte mobiliare ovvero piccole sculture o incisioni che raffiguravano animali o donne Arte rupestre ovvero vivaci pitture di animali e scene di caccia che ricoprivano le grotte Arte e religione in quanto l’arte aveva anche un significato magico-religioso ed era legata a riti