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Evidenze cliniche nelle terapie con
integratori contro l’obesità
Vincenzo Bacci

Modena 23 Settembre 2010
I nutraceutici nella prevenzione
dell’obesità.
 L’obesità

puo essere influenzata
dalla composizione dell'apporto
alimentare e da specifici
supplementi nutrizionali che
hanno molteplici meccanismi
d'azione. .
I nutraceutici nel management
dell’obesità.


I nutraceutici sono supplementi dietetici che
contengono un concentrato di sostanza bioattiva
in una quantità non ottenibile con cibi naturali



Rientrano ad esempio in questa categoria i
preparati e base di di acidi grassi omega-3
derivati dal pesce e di fitosteroli derivati dalle
piante
Definizioni – by Health Canada


functional food is similar in appearance to, or may be, a
conventional food that is consumed as part of a usual diet,
and is demonstrated to have physiological benefits and/or
reduce the risk of chronic disease beyond basic nutritional
function, i.e., they contain bioactive compounds.



nutraceutical is a product isolated or purified from

foods that is generally sold in medicinal forms not usually
associated with foods. A nutraceutical is demonstrated to
have a physiological benefit or provide protection against
chronic disease
IUFoST Scientific Information Bulletin June 2009
Nutraceutici e Integratori


Nutraceutico è un termine ampio sotto il
quale vengono compresi i cibi funzionali,
gli integratori alimentari, i probiotici e i
prebiotici.



Gli integratori alimentari sono prodotti
che contengono composti attivi estratti da
alimenti di origine vegetale che svolgono
un'azione se assunti in dosi concentrate.
Integratori: normativa europea


Secondo la definizione normativa (direttiva
comunitaria 2002/46/CE attuata con DL 21 maggio
2004, n. 169), gli integratori alimentari sono fonti
concentrate di sostanze a effetto nutritivo o
"fisiologico" e comprendono oggi prodotti con
nutrienti, come vitamine e minerali, ma anche con
sostanze di altro tipo, come estratti vegetali
ammissibili per finalità "salutistiche".



per queste ultime la Commissione europea ha
decretato che mancano le condizioni per avviare
l'armonizzazione, vista la forte disomogeneità
dell'approccio e delle situazioni nazionali dei vari
Stati membri.
Integratori: normativa italiana


L'approccio italiano parte dal presupposto che un
integratore alimentare ha ragione di esistere solo se
la fonte concentrata di sostanze a effetto fisiologico
da cui è composto è attiva in modo plausibile



integratori sono legittimati come opzione salutistica
solo dalla effettiva capacità di svolgere gli effetti per i
quali vengono ideati.



Quindi è necessario indicare in etichetta in che
direzione si svolge l’azione terapeutica, sulla base del
complesso delle evidenze scientifiche e dell'uso
tradizionale, per orientare correttamente le scelte dei
consumatori
Scala degli interventi
terapeutici

INTEGRATORI
I nutraceutici : prospettive per la
terapia dell’obesità.
 Verrano

discussi i principali
integratori potenzialmente attivi
sull’obesità, tenendo conto delle
revisioni della letteratura
disponibili e della medicina basata
sull'evidenza.
Nutraceutici con possibili
effetti sulla massa grassa
Chitosano
Cromo picolinato
Garcinia Cambogia
Glucomannano
Guar
Idrossi-metil-butirrato
Plantago Psyllium
Piruvato
Yerba Maté
Yohimbina
Ephedra Sinica
Meccanismi d’azione
Meccanismo d’azione

Principi terapeutici

Stimolante /
termogenico

Prodotti contenenti efedrina o
pseudoefedrina:
ephedra (mahuang),
malva (Sidacordifolia)
Prodotti contenenti caffeina e
teofillina o teobromina:
cola, guarana, yerba mate
Arancia amara (Citrus aurantium)
Fucus vesiculosus
7-keto-dehydroepiandrosterone
Meccanismi d’azione
Meccanismo
d’azione

modulazione
del
metabolismo
lipidico e
glucidico

Principi terapeutici
Cromo picolinato
acido linoleico coniugato (CLA)
Carnitina
Tè verde
Gymnema
B-idrossi-metil-butirato
Piruvato
acio idrossi-citrico (Garcinia
Cambogia)
Meccanismi d’azione
Meccanismo
d’azione

Principi terapeutici

Riduzione
delll’iperfagia
correlata a stress
e depressione

Ginkgo Biloba
Erba di S. Giovanni
Yohimbe
Meccanismi d’azione
Meccanismo
d’azione

Principi terapeutici

Induzione di
sazieta

Fibre solubili:
glucomannano,
psyllium,
metilcellulosa, pectina
Meccanismi d’azione
Meccanismo
d’azione

Principi terapeutici

Inosina
Inibizione
Estratti di
dell’assorbimento fagioli(Phaseoli fructus)
dei carboidrati
estratto di fagiolo verde
estratto di grano
Meccanismi d’azione
Meccanismo d’azione
Lassativo

Principi terapeutici
Corteccia di Frangola
Cascara
semi di lino
Manna
Buccia del seme di Psyllium
Radice di rabarbaro
Senna
Meccanismi d’azione
Meccanismo d’azione

Principi terapeutici

anoressizzanti

capsaicina

Inibizione
dell’assorbimento dei
lipidi

chitosano
Cromo picolinato


Studio controllato su 80
pazienti BMI 36 -24 settimane
randomizzato, doppio cieco



Una supplementazioe di 1000
microg of cromo picolinato
associata o meno a educazione
nutrizionale non ha
influenzato il peso in un
gruppo di obesi. La risposta al
Cromo non era correlata all
grasso addominale.
J Altern Complement Med. 2010 Mar;16(3):291-9
.A pilot study of chromium picolinate for weight loss.Yazaki
acidi linoleici coniugati (CLA)


I CLA sono acidi grassi presenti
nella carne bovina, latticini e
supplementi dietetici,, riducono
l’adiposita in diversi modelli di
obesità animale e in alcuni studi
umani.



Tuttavia i meccanismi isomerospecifici dei CLA non sono chiari, e
l’uso terapeutico e controverso.

REVIEW: Antiobesity mechanisms of action of conjugated linoleic acid
Arion Kennedy, Journal of Nutritional Biochemistry 21 (2010) 171–179
CLA
 Le

preparazioni commerciali di
CLA sono derivate da olio di
cartamo o girasole in ambiente
alcalino con sintesi di una
miscela di CLA contenente circa
il 40% del 9,11 isomero e il 44%
del 10,12 isomero (che ha
l’effetto anti obesità).
CLA


La supplementazione con CLA riduce l’adiposità
chiaramente in modelli animali, in particolare nei roditori, ma
questo effetto si e osservato solo occasionalmente in studi
umani.



Possibili ragioni per tale discrepanza includono:



(a) gli isomeri CLA impiegati (Solo l’isomero 10,12-CLA
riduce l’adiposità e il contenuto in TG del WAT)



(b) il dosaggio (spesso nei roditori si usano dosi 20 volte
superiori all’impiego umano).



(c) età, peso, massa grassa, stato metabolico
CLA in pediatria


La somministrazione di 3 g/giorno di 80% CLA
(50:50 cis-9,trans-11 e trans-10,cis-12 isomeri))
per 7 mesi a 28 bambini sovrappeso/obesi di eta
6–10 anni:



Ha diminuito la massa grassa (minore aumento
del BMI (0.5+/- 0.8) rispetto al placebo (1.1 +/ 1.1) (P = 0.05).)



Non ha migliorato il quadro lipidico e glucidico.

Racine Am J Clin Nutr 2010;91:1157–64.
CLA – meccanismi
d’azione
(a) riduzione dell’apporto calorico per effetto
anoressizzante;
 (b) aumento del consumo energetico nel
WAT, muscolo, fegato LBM;
 (c) riduzione lipogenesi o adipogenesi
 (d) aumento lipolisi
 (e) apoptosi mediante stress adipocitico,
infiammazione, e/o insulinoresistenza.

CLA: possibili effetti
negativi


Antagonizzano l’attivita PPAR, portando
a insulinoresistenza e delipidazione



Accumulano i FFA nel sangue, fegato e
muscolo.



Se il consumo energetico non è sufficiente a
ossidare i FFA, ne può conseguire,
iperlipidemia, iperglicemia e lipodistrofia.
CLA: possibili rischi


Necessari ulteriori studi per identificare
potenziali mediatori a monte per la catena di
eventi da stress negli adiposità



Informazioni importanti per determinare
efficacia, specificità e potenziali effetti collaterali
dei CLA come terapia per la perdita di peso e il
suo mantenimento.



Conoscenze essenziali per un uso efficace e
sicuro dei CLA nell’obesità.
Tè verde


Tutti i tipi di tè sono derivati dalla
stessa pianta--Camellia sinensis– il tè
nero è fermentato, il tè oolong è
parzialmente fermentato e il tè verde
non è fermentato.



Le catechine contenute nel tè verde
sono state impiegate per promuovere
perdita di peso.
Tè verde


il meccanismo d’azione non è
chiaro



La tirosina e le catechine del tè
verde, come anche la caffeina,
stimolano il simpatico e aumentano
il dispendio energetico



La somministrazione di preparati in
capsule ha indotto un calo ponderale
di circa 0.5 Kg al mese in studi a
breve termine
Tè verde


Studi umani hanno dato risultati
misti e il ruolo dellla caffeina non è
chiaramente definito



Sembra assodato che dosi elevate di
polifenoli del tè possono avere effetti
indesiderati.

7. J Nutr. 2010 Mar;140(3):446-53.20
Laboratory, epidemiological, and human intervention studies show that tea
may be useful in the prevention of obesity.Grove KA, Lambert JD
Capsaicina – studi su
animali


Componente attivo del peperoncino



Induce apoptosi and inibisce l’adipogenesi



Inibisce la risposta infiammatoria dei macrofagi
nel tessuto adiposo



Ratti desensibilizzati alla Capsaicina mostrano
una riduzione a lungo termine della massa
grassa e del tessuto adiposo bruno



Stimola il sistema nervoso simpatico, aumenta
il dispendio energetico e riduce l’appetito.
Capsaicina – studi umani
1.

Studio controllato a doppio cieco di 8 settimane
con capsaicina in soggetti obesi: riduzione della
massa grassa.

2.

Studio randomizzato controllato a doppio cieco di
12 settimane con un capsinoide: riduzione
significativa del grasso addominale

1 - Belza A, Frandsen E, Kondrup J. 2007.. Int. J. Obes. (Lond.) 31:121–30
2 - Snitker S, 2009. Am. J. Clin.Nutr. 89:45–50
Glucomannano


Fibra solubile viscosa derivata dalla radice del konjac



Calo ponderale



Miglioramento del quadro lipidico



Miglioramento del quadro glucidico



Minimi effetti collaterali gastrointestinali
Chitosano


Polimero deacetilato della Nacetil glucosamina derivata dalla
chitina (Shepherd 1997)



Si lega ai lipidi elettronegativi
riducendone l’assorbimento
gastrointestinale negli animali
(Deuchi 1995; Sugano 1980;
Zacour 1992)



Riduce la
colesterolemia(Nagyvary
1979;Ormrod 1998).
Chitosano
 Alcuni

trials clinici hanno
suggerito un effetto sul calo
ponderale (Schiller 2001)



una meta-analisis (Ernst 1998) ha
rilevato una perdita di 3.3 kg
indotta da chitosano rispetto al
placebo.
Chitosano


NHLBI EBM Cochrane 2008:



Il Chitosano è un supplemento dietetico
ampiamente disponibile e ritenuto capace di
promuovere riduzione del peso e della
colesterolemia



Sono stati analizzati 15 studi con follow-up di 424 settimane su un totale di 1219 pazienti.



Conclusione: il chitosano potrebbe avere un
modesto effetto sul peso corporeo, ma i risultati
degli studi di buona qualità indicano che tale
effetto è minimo
Chitosano
 La

dose of chitosano impiegata
variava da 0.24 g/die a 15 g/die
(media 3.7 g/die)

 In

5 studi (Colombo 1996; Giustina
1995; Sciutto 1995; Veneroni 1996;
Woodgate 2003) la dose non veniva
riportata.
Chitosano effetti sul BMI
Chitosano effetti a 6 mesi
Altre spezie
Curcumino


Pigmento derivato dalla
spezia turmeric
(componente essenziale
del curry), studiato
estesamente nella terapia
dell’obesità e della
sindrome metabolica



Colorante E-100
Aggarwal BB Targeting inflammation-induced obesity
and metabolic diseases by curcumin and other nutraceuticals.
Annu Rev Nutr. 2010 Aug 21;30:173-99.
curcumino
Curcumino


Gli antagonistsi CB-1 riducono l’intake alimentare
e il peso corporeo.



studi recenti mostrano che il curcumino si lega
selettivamente al CB-1 e agisce come antagonista.



Somministrato ripetutamente ai topi (2–10 mg/kg;
2 volte al giorno x 3 giorni ; IP × 3 days), riduce il
peso corporeo con andamento dose-dipendente

SeelyKA, Levi MS,Prather PL. 2009. J. Pharmacol. Exp. Ther. 330:31–39
Curcumino


In studi umani si è dimostrato un effetto

Ipolipemizzante
 Riducente il grasso epatico
 Antiossidante
 Antidiabetico


SeelyKA, Levi MS,Prather PL. 2009. J. Pharmacol. Exp. Ther. 330:31–39
Curcumino


Il Curcumino direttamente interagisce con gli
adipociti, macrofagi, miociti e cellule
pancreatiche.



in tali tessuti sopprime fattori di trascrizione
proinfiammatori e attiva il PPAR gamma con
conseguente downregulation di adipochine
(TNF IL-6, resistina, leptina,e upregulation
dell’adiponectina
Curcumino


Vengono quindi migliorate
insulinoresistenza iperglicemia,
dislipidemia



Altri nutraceutici strutturalmente
omologhi, derivati dal peperoncino,
cannella, chiodi di garofano, pepe nero e
zenzero mostrano effetti sull’obesità e
insulinoresistenza.
Gingerolo – studi su
animali


Uno dei componenti più attivi
dello zenzero



Previene ipercolesterolemia,
ipertrigliceridemia, iperglicemia,
iperinsulinemia e aumento di peso
in ratti alimentati con fruttosio



Stimola la differenziazione
adipocitaria e l‘uptake di glucosio
insulinosensibile
Cannella: azioni






inibizione dei prodotti glicati
Riduzione della pressione, FFA, C-LDL
trigliceridi (risultati contrastanti)
Effetto antiossidante
Alcuni studi suggeriscono che la cannella
modula favorevolmente i livelli di vari
biomarkers legati all’insulinoresistenza e
obesità.
Calcio e vitamina D
Calcio e obesità


Una serie di studi cross-section ha suggerito una
relazione inversa tra apporto di calcio e peso
corporeo, massa grassa e sindrome metabolica



Studi longitudinali hanno mostrato risultati
discordanti sul rischio di sviluppare obesità e
apporto di calcio



Alcuni trials clinici su campioni limitati hanno
suggerito che l’aggiunta di supplementi di calcio
o di latticini possa facilitare il calo ponderale
Calcio e obesità
 Possibili

meccanismi:

Il calcio può combinarsi agli acidi grassi
nel lume intestinale con formazione di
saponi non assorbibili
 Un riduzione del calcio può facilitare la
deposizione di trigliceridi negli adipociti

Calcio e obesità
 Conclusione

di una revisione sistematica
della letteratura su 13 studi
randomizzati :
 Nell’ambito di una dieta ipocalorica la
somministrazione di supplementi di
calcio o di prodotti caseari NON
influenza il calo ponderale


Trowman R et al. A systematic review on the effect of calcium
supplementation on body weight. Br J Nutr 95: 1033-1038, 2006
Calcio e obesità
Assenza di differenza significativa in
peso corporeo o massa grassa in 1471
donne randomizzate a terapia con 1 g
di calcio (come calcio citrato) o
placebo per 30 mesi per prevenire
fratture.
26. Reid IR, Horne A, Mason B, Ames R, Bava U, Gamble GD. Effects of
calcium supplementation on body weight and blood pressure in normal older
women: a randomized controlled trial. J Clin Endocrinol Metab. 2005;90:
3824-9.
Calcio e obesità


L’analisi terziaria delle 36 282 donne della WHI
(Women’s Health Initiative) mostrava che una
supplementazione di calcio 1000 mg + colecalciferolo 400 IU era associata con una piccola
differenza di peso nella coorte (0.13 kg) e un rischio
minore di aumento di peso per gli individui con
apporto di calcio dietetico < 1200 mg.

22. Caan B, Neuhouser M, Aragaki A, Lewis CB, Jackson R, LeBoff MS, et al.
Calcium plus vitamin D supplementation and the risk of postmenopausal weight
gain. Arch Intern Med. 2007
Calcio e obesità
2009

Dopo due anni di supplementazione di
calcio in capsule ai pasti non si
osservavano differenze in peso corporeo
o massa grassa
Vitamina D
Introduzione
con la dieta

Produzione
endogena
ORMONE
(tubulo renale)

1,25(OH) 2
D
25(OH)D la sua

Quando
concentrazione resta stabile o
aumenta per azione del PTH

CITOCHINA
(macrofagi)
Quando
25(OH)D la
sua sintesi diminuisce

Ridotta esposizione al sole e
dieta povera in vitamina D

Iperparatiroidismo
Rarefazione del tessuto
osseo
Osteomalacia
Osteoporosi

Diminuita sintesi di molecole
antimicrobiche (cathelicidina) e di
altre molecole con effetti
protettivi
Aumentato rischio di CVD, CCR
DMT2 ,insulinoresistenza,
ipertensione arteriosa, obesità
Vitamina D - correlazioni


Inverno



Latitudini elevate



Ipovitaminosi


Vasculopatia periferica (National Health and
Nutrition Examination Survey) Arterioscler. Thromb.
Vasc. Biol. 2008



Infarto miocardico (Heath Professionals Follow-up
Study) Arch. Intern. Med.2008



Incidenza di malattie CV (Framingham Offspring
Study – Circulation 2008 e Ludwigshafen Risk and
Cardiovascular Health study Arch. Intern. Med. 2008)
Soggetti a rischio di carenze di vitamina D
PAZIENTI SOTTOPOSTI A
CHIRURGIA BARIATRICA
-

introito dietetico di VD

-

esposizione al sole

-

assorbimento VD

- inadeguata assunzione dei
supplementi nutrizionali

OBESI
- Aumentato

volume di
distribuzione della vitamina D
- Preferenziale deposito nel
tessuto adiposo rispetto alla
circolazione ematica
Fitoterapia dell’obesita
Fitoterapia e obesità


La revisione include 77 studi (19 umani e 58
animali).



Studi che hanno mostrato una riduzione di peso
significativa:







Cissus quadrangularis (CQ),
Sambucus nigra
Asparagus officinalis
Garcinia atroviridis
ephedra e caffeina
Slimax (estratto con Zingiber officinale e
Bofutsushosan)
Fitoterapia e obesità


Componenti che hanno mostrato
efficacia nella terapia dell’obesità






ephedra
CQ
Ginseng
Melone amaro
Zingiber
Fitoterapia e obesità
Malassorbimento
lipidico

Phillyrin
AlliumVictorialis
Kochia scoparia Panax
Tè Oolong japonicus
Aesculus turbinata
Foglia melograno

Effetto
anoressizzante

si

no

si

si
Fitoterapia e obesità
Stimolazione
metabolica
Ephedra
Terminalia arjuna Roxb
Ginseng rosso coreano
Gyeongshang Angjeehwan
Parasitic loranthus
Rabarbaro raffinato
Caralluma fimbriata
Bacca Panax ginseng
Agave tequilana (TEQ)
Dasylirion spp (DAS)
Albero peony
acido idrossicitrico (HCA-SX)

si

Effetto
anoressizzante
si

si
Farmacoterapia
combinata


L’obesità e’ una malattia cronica e la terapia
farmacologica e’ attualmente molto meno sviluppata di
altre patologie croniche



Sono in sperimentazione terapie combinate
verosimilmente più efficaci di quelle attuali



Le monoterapie tendono a un plateau a sei mesi e a un
calo ponderale fino al 5%



Le terapie combinate dovrebbero raggiungere il plateau
più tardi con un calo ponderale del 5-10%
Fallimento della terapia a
lungo termine
Risultati combinati di 4 studi a lungo
termine:
perdita totale di peso con terapie non
chirurgiche 4% !!
Davis BR, et al. Arch Intern Med 1993;153:1773– 82.
Stamler R, et al. JAMA 1987;257:1484 –91.
Hypertension Prevention Trial Research Group. Arch Intern Med 1990;150:153– 62.
The Trials of Hypertension Prevention Collaborative Research Group. Arch Intern Med 1997;157:657– 67.
Conclusioni


Alcuni integratori hanno mostrato effetti benefici
sull’obesita e l’equilibrio energetico



Raramente ma chiaramente sono stati rilevati effetti
tossici per alcuni preparati



L’uso degli integratori deve essere guidato dalla
medicina basata sull’evidenza (EBM)



Gli studi osservazionali possono essere inficiati da
numerosi fattori confondenti



Conclusioni fondate possono essere ottenute solo da
studi prospettici randomizzati d’intervento.
nutraceutici e integratori nella terapia dell'obesità - 2010

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nutraceutici e integratori nella terapia dell'obesità - 2010

  • 1. Evidenze cliniche nelle terapie con integratori contro l’obesità Vincenzo Bacci Modena 23 Settembre 2010
  • 2. I nutraceutici nella prevenzione dell’obesità.  L’obesità puo essere influenzata dalla composizione dell'apporto alimentare e da specifici supplementi nutrizionali che hanno molteplici meccanismi d'azione. .
  • 3. I nutraceutici nel management dell’obesità.  I nutraceutici sono supplementi dietetici che contengono un concentrato di sostanza bioattiva in una quantità non ottenibile con cibi naturali  Rientrano ad esempio in questa categoria i preparati e base di di acidi grassi omega-3 derivati dal pesce e di fitosteroli derivati dalle piante
  • 4. Definizioni – by Health Canada  functional food is similar in appearance to, or may be, a conventional food that is consumed as part of a usual diet, and is demonstrated to have physiological benefits and/or reduce the risk of chronic disease beyond basic nutritional function, i.e., they contain bioactive compounds.  nutraceutical is a product isolated or purified from foods that is generally sold in medicinal forms not usually associated with foods. A nutraceutical is demonstrated to have a physiological benefit or provide protection against chronic disease IUFoST Scientific Information Bulletin June 2009
  • 5. Nutraceutici e Integratori  Nutraceutico è un termine ampio sotto il quale vengono compresi i cibi funzionali, gli integratori alimentari, i probiotici e i prebiotici.  Gli integratori alimentari sono prodotti che contengono composti attivi estratti da alimenti di origine vegetale che svolgono un'azione se assunti in dosi concentrate.
  • 6. Integratori: normativa europea  Secondo la definizione normativa (direttiva comunitaria 2002/46/CE attuata con DL 21 maggio 2004, n. 169), gli integratori alimentari sono fonti concentrate di sostanze a effetto nutritivo o "fisiologico" e comprendono oggi prodotti con nutrienti, come vitamine e minerali, ma anche con sostanze di altro tipo, come estratti vegetali ammissibili per finalità "salutistiche".  per queste ultime la Commissione europea ha decretato che mancano le condizioni per avviare l'armonizzazione, vista la forte disomogeneità dell'approccio e delle situazioni nazionali dei vari Stati membri.
  • 7. Integratori: normativa italiana  L'approccio italiano parte dal presupposto che un integratore alimentare ha ragione di esistere solo se la fonte concentrata di sostanze a effetto fisiologico da cui è composto è attiva in modo plausibile  integratori sono legittimati come opzione salutistica solo dalla effettiva capacità di svolgere gli effetti per i quali vengono ideati.  Quindi è necessario indicare in etichetta in che direzione si svolge l’azione terapeutica, sulla base del complesso delle evidenze scientifiche e dell'uso tradizionale, per orientare correttamente le scelte dei consumatori
  • 9. I nutraceutici : prospettive per la terapia dell’obesità.  Verrano discussi i principali integratori potenzialmente attivi sull’obesità, tenendo conto delle revisioni della letteratura disponibili e della medicina basata sull'evidenza.
  • 10. Nutraceutici con possibili effetti sulla massa grassa Chitosano Cromo picolinato Garcinia Cambogia Glucomannano Guar Idrossi-metil-butirrato Plantago Psyllium Piruvato Yerba Maté Yohimbina Ephedra Sinica
  • 11. Meccanismi d’azione Meccanismo d’azione Principi terapeutici Stimolante / termogenico Prodotti contenenti efedrina o pseudoefedrina: ephedra (mahuang), malva (Sidacordifolia) Prodotti contenenti caffeina e teofillina o teobromina: cola, guarana, yerba mate Arancia amara (Citrus aurantium) Fucus vesiculosus 7-keto-dehydroepiandrosterone
  • 12. Meccanismi d’azione Meccanismo d’azione modulazione del metabolismo lipidico e glucidico Principi terapeutici Cromo picolinato acido linoleico coniugato (CLA) Carnitina Tè verde Gymnema B-idrossi-metil-butirato Piruvato acio idrossi-citrico (Garcinia Cambogia)
  • 13. Meccanismi d’azione Meccanismo d’azione Principi terapeutici Riduzione delll’iperfagia correlata a stress e depressione Ginkgo Biloba Erba di S. Giovanni Yohimbe
  • 14. Meccanismi d’azione Meccanismo d’azione Principi terapeutici Induzione di sazieta Fibre solubili: glucomannano, psyllium, metilcellulosa, pectina
  • 15. Meccanismi d’azione Meccanismo d’azione Principi terapeutici Inosina Inibizione Estratti di dell’assorbimento fagioli(Phaseoli fructus) dei carboidrati estratto di fagiolo verde estratto di grano
  • 16. Meccanismi d’azione Meccanismo d’azione Lassativo Principi terapeutici Corteccia di Frangola Cascara semi di lino Manna Buccia del seme di Psyllium Radice di rabarbaro Senna
  • 17. Meccanismi d’azione Meccanismo d’azione Principi terapeutici anoressizzanti capsaicina Inibizione dell’assorbimento dei lipidi chitosano
  • 18. Cromo picolinato  Studio controllato su 80 pazienti BMI 36 -24 settimane randomizzato, doppio cieco  Una supplementazioe di 1000 microg of cromo picolinato associata o meno a educazione nutrizionale non ha influenzato il peso in un gruppo di obesi. La risposta al Cromo non era correlata all grasso addominale. J Altern Complement Med. 2010 Mar;16(3):291-9 .A pilot study of chromium picolinate for weight loss.Yazaki
  • 19. acidi linoleici coniugati (CLA)  I CLA sono acidi grassi presenti nella carne bovina, latticini e supplementi dietetici,, riducono l’adiposita in diversi modelli di obesità animale e in alcuni studi umani.  Tuttavia i meccanismi isomerospecifici dei CLA non sono chiari, e l’uso terapeutico e controverso. REVIEW: Antiobesity mechanisms of action of conjugated linoleic acid Arion Kennedy, Journal of Nutritional Biochemistry 21 (2010) 171–179
  • 20. CLA  Le preparazioni commerciali di CLA sono derivate da olio di cartamo o girasole in ambiente alcalino con sintesi di una miscela di CLA contenente circa il 40% del 9,11 isomero e il 44% del 10,12 isomero (che ha l’effetto anti obesità).
  • 21. CLA  La supplementazione con CLA riduce l’adiposità chiaramente in modelli animali, in particolare nei roditori, ma questo effetto si e osservato solo occasionalmente in studi umani.  Possibili ragioni per tale discrepanza includono:  (a) gli isomeri CLA impiegati (Solo l’isomero 10,12-CLA riduce l’adiposità e il contenuto in TG del WAT)  (b) il dosaggio (spesso nei roditori si usano dosi 20 volte superiori all’impiego umano).  (c) età, peso, massa grassa, stato metabolico
  • 22. CLA in pediatria  La somministrazione di 3 g/giorno di 80% CLA (50:50 cis-9,trans-11 e trans-10,cis-12 isomeri)) per 7 mesi a 28 bambini sovrappeso/obesi di eta 6–10 anni:  Ha diminuito la massa grassa (minore aumento del BMI (0.5+/- 0.8) rispetto al placebo (1.1 +/ 1.1) (P = 0.05).)  Non ha migliorato il quadro lipidico e glucidico. Racine Am J Clin Nutr 2010;91:1157–64.
  • 23. CLA – meccanismi d’azione (a) riduzione dell’apporto calorico per effetto anoressizzante;  (b) aumento del consumo energetico nel WAT, muscolo, fegato LBM;  (c) riduzione lipogenesi o adipogenesi  (d) aumento lipolisi  (e) apoptosi mediante stress adipocitico, infiammazione, e/o insulinoresistenza. 
  • 24. CLA: possibili effetti negativi  Antagonizzano l’attivita PPAR, portando a insulinoresistenza e delipidazione  Accumulano i FFA nel sangue, fegato e muscolo.  Se il consumo energetico non è sufficiente a ossidare i FFA, ne può conseguire, iperlipidemia, iperglicemia e lipodistrofia.
  • 25.
  • 26. CLA: possibili rischi  Necessari ulteriori studi per identificare potenziali mediatori a monte per la catena di eventi da stress negli adiposità  Informazioni importanti per determinare efficacia, specificità e potenziali effetti collaterali dei CLA come terapia per la perdita di peso e il suo mantenimento.  Conoscenze essenziali per un uso efficace e sicuro dei CLA nell’obesità.
  • 27. Tè verde  Tutti i tipi di tè sono derivati dalla stessa pianta--Camellia sinensis– il tè nero è fermentato, il tè oolong è parzialmente fermentato e il tè verde non è fermentato.  Le catechine contenute nel tè verde sono state impiegate per promuovere perdita di peso.
  • 28. Tè verde  il meccanismo d’azione non è chiaro  La tirosina e le catechine del tè verde, come anche la caffeina, stimolano il simpatico e aumentano il dispendio energetico  La somministrazione di preparati in capsule ha indotto un calo ponderale di circa 0.5 Kg al mese in studi a breve termine
  • 29. Tè verde  Studi umani hanno dato risultati misti e il ruolo dellla caffeina non è chiaramente definito  Sembra assodato che dosi elevate di polifenoli del tè possono avere effetti indesiderati. 7. J Nutr. 2010 Mar;140(3):446-53.20 Laboratory, epidemiological, and human intervention studies show that tea may be useful in the prevention of obesity.Grove KA, Lambert JD
  • 30. Capsaicina – studi su animali  Componente attivo del peperoncino  Induce apoptosi and inibisce l’adipogenesi  Inibisce la risposta infiammatoria dei macrofagi nel tessuto adiposo  Ratti desensibilizzati alla Capsaicina mostrano una riduzione a lungo termine della massa grassa e del tessuto adiposo bruno  Stimola il sistema nervoso simpatico, aumenta il dispendio energetico e riduce l’appetito.
  • 31. Capsaicina – studi umani 1. Studio controllato a doppio cieco di 8 settimane con capsaicina in soggetti obesi: riduzione della massa grassa. 2. Studio randomizzato controllato a doppio cieco di 12 settimane con un capsinoide: riduzione significativa del grasso addominale 1 - Belza A, Frandsen E, Kondrup J. 2007.. Int. J. Obes. (Lond.) 31:121–30 2 - Snitker S, 2009. Am. J. Clin.Nutr. 89:45–50
  • 32. Glucomannano  Fibra solubile viscosa derivata dalla radice del konjac  Calo ponderale  Miglioramento del quadro lipidico  Miglioramento del quadro glucidico  Minimi effetti collaterali gastrointestinali
  • 33. Chitosano  Polimero deacetilato della Nacetil glucosamina derivata dalla chitina (Shepherd 1997)  Si lega ai lipidi elettronegativi riducendone l’assorbimento gastrointestinale negli animali (Deuchi 1995; Sugano 1980; Zacour 1992)  Riduce la colesterolemia(Nagyvary 1979;Ormrod 1998).
  • 34. Chitosano  Alcuni trials clinici hanno suggerito un effetto sul calo ponderale (Schiller 2001)  una meta-analisis (Ernst 1998) ha rilevato una perdita di 3.3 kg indotta da chitosano rispetto al placebo.
  • 35. Chitosano  NHLBI EBM Cochrane 2008:  Il Chitosano è un supplemento dietetico ampiamente disponibile e ritenuto capace di promuovere riduzione del peso e della colesterolemia  Sono stati analizzati 15 studi con follow-up di 424 settimane su un totale di 1219 pazienti.  Conclusione: il chitosano potrebbe avere un modesto effetto sul peso corporeo, ma i risultati degli studi di buona qualità indicano che tale effetto è minimo
  • 36. Chitosano  La dose of chitosano impiegata variava da 0.24 g/die a 15 g/die (media 3.7 g/die)  In 5 studi (Colombo 1996; Giustina 1995; Sciutto 1995; Veneroni 1996; Woodgate 2003) la dose non veniva riportata.
  • 40. Curcumino  Pigmento derivato dalla spezia turmeric (componente essenziale del curry), studiato estesamente nella terapia dell’obesità e della sindrome metabolica  Colorante E-100 Aggarwal BB Targeting inflammation-induced obesity and metabolic diseases by curcumin and other nutraceuticals. Annu Rev Nutr. 2010 Aug 21;30:173-99.
  • 42. Curcumino  Gli antagonistsi CB-1 riducono l’intake alimentare e il peso corporeo.  studi recenti mostrano che il curcumino si lega selettivamente al CB-1 e agisce come antagonista.  Somministrato ripetutamente ai topi (2–10 mg/kg; 2 volte al giorno x 3 giorni ; IP × 3 days), riduce il peso corporeo con andamento dose-dipendente SeelyKA, Levi MS,Prather PL. 2009. J. Pharmacol. Exp. Ther. 330:31–39
  • 43. Curcumino  In studi umani si è dimostrato un effetto Ipolipemizzante  Riducente il grasso epatico  Antiossidante  Antidiabetico  SeelyKA, Levi MS,Prather PL. 2009. J. Pharmacol. Exp. Ther. 330:31–39
  • 44. Curcumino  Il Curcumino direttamente interagisce con gli adipociti, macrofagi, miociti e cellule pancreatiche.  in tali tessuti sopprime fattori di trascrizione proinfiammatori e attiva il PPAR gamma con conseguente downregulation di adipochine (TNF IL-6, resistina, leptina,e upregulation dell’adiponectina
  • 45. Curcumino  Vengono quindi migliorate insulinoresistenza iperglicemia, dislipidemia  Altri nutraceutici strutturalmente omologhi, derivati dal peperoncino, cannella, chiodi di garofano, pepe nero e zenzero mostrano effetti sull’obesità e insulinoresistenza.
  • 46. Gingerolo – studi su animali  Uno dei componenti più attivi dello zenzero  Previene ipercolesterolemia, ipertrigliceridemia, iperglicemia, iperinsulinemia e aumento di peso in ratti alimentati con fruttosio  Stimola la differenziazione adipocitaria e l‘uptake di glucosio insulinosensibile
  • 47. Cannella: azioni     inibizione dei prodotti glicati Riduzione della pressione, FFA, C-LDL trigliceridi (risultati contrastanti) Effetto antiossidante Alcuni studi suggeriscono che la cannella modula favorevolmente i livelli di vari biomarkers legati all’insulinoresistenza e obesità.
  • 49. Calcio e obesità  Una serie di studi cross-section ha suggerito una relazione inversa tra apporto di calcio e peso corporeo, massa grassa e sindrome metabolica  Studi longitudinali hanno mostrato risultati discordanti sul rischio di sviluppare obesità e apporto di calcio  Alcuni trials clinici su campioni limitati hanno suggerito che l’aggiunta di supplementi di calcio o di latticini possa facilitare il calo ponderale
  • 50. Calcio e obesità  Possibili meccanismi: Il calcio può combinarsi agli acidi grassi nel lume intestinale con formazione di saponi non assorbibili  Un riduzione del calcio può facilitare la deposizione di trigliceridi negli adipociti 
  • 51. Calcio e obesità  Conclusione di una revisione sistematica della letteratura su 13 studi randomizzati :  Nell’ambito di una dieta ipocalorica la somministrazione di supplementi di calcio o di prodotti caseari NON influenza il calo ponderale  Trowman R et al. A systematic review on the effect of calcium supplementation on body weight. Br J Nutr 95: 1033-1038, 2006
  • 52. Calcio e obesità Assenza di differenza significativa in peso corporeo o massa grassa in 1471 donne randomizzate a terapia con 1 g di calcio (come calcio citrato) o placebo per 30 mesi per prevenire fratture. 26. Reid IR, Horne A, Mason B, Ames R, Bava U, Gamble GD. Effects of calcium supplementation on body weight and blood pressure in normal older women: a randomized controlled trial. J Clin Endocrinol Metab. 2005;90: 3824-9.
  • 53. Calcio e obesità  L’analisi terziaria delle 36 282 donne della WHI (Women’s Health Initiative) mostrava che una supplementazione di calcio 1000 mg + colecalciferolo 400 IU era associata con una piccola differenza di peso nella coorte (0.13 kg) e un rischio minore di aumento di peso per gli individui con apporto di calcio dietetico < 1200 mg. 22. Caan B, Neuhouser M, Aragaki A, Lewis CB, Jackson R, LeBoff MS, et al. Calcium plus vitamin D supplementation and the risk of postmenopausal weight gain. Arch Intern Med. 2007
  • 54. Calcio e obesità 2009 Dopo due anni di supplementazione di calcio in capsule ai pasti non si osservavano differenze in peso corporeo o massa grassa
  • 55.
  • 56.
  • 57. Vitamina D Introduzione con la dieta Produzione endogena
  • 58. ORMONE (tubulo renale) 1,25(OH) 2 D 25(OH)D la sua Quando concentrazione resta stabile o aumenta per azione del PTH CITOCHINA (macrofagi) Quando 25(OH)D la sua sintesi diminuisce Ridotta esposizione al sole e dieta povera in vitamina D Iperparatiroidismo Rarefazione del tessuto osseo Osteomalacia Osteoporosi Diminuita sintesi di molecole antimicrobiche (cathelicidina) e di altre molecole con effetti protettivi Aumentato rischio di CVD, CCR DMT2 ,insulinoresistenza, ipertensione arteriosa, obesità
  • 59. Vitamina D - correlazioni  Inverno  Latitudini elevate  Ipovitaminosi  Vasculopatia periferica (National Health and Nutrition Examination Survey) Arterioscler. Thromb. Vasc. Biol. 2008  Infarto miocardico (Heath Professionals Follow-up Study) Arch. Intern. Med.2008  Incidenza di malattie CV (Framingham Offspring Study – Circulation 2008 e Ludwigshafen Risk and Cardiovascular Health study Arch. Intern. Med. 2008)
  • 60. Soggetti a rischio di carenze di vitamina D PAZIENTI SOTTOPOSTI A CHIRURGIA BARIATRICA - introito dietetico di VD - esposizione al sole - assorbimento VD - inadeguata assunzione dei supplementi nutrizionali OBESI - Aumentato volume di distribuzione della vitamina D - Preferenziale deposito nel tessuto adiposo rispetto alla circolazione ematica
  • 62. Fitoterapia e obesità  La revisione include 77 studi (19 umani e 58 animali).  Studi che hanno mostrato una riduzione di peso significativa:       Cissus quadrangularis (CQ), Sambucus nigra Asparagus officinalis Garcinia atroviridis ephedra e caffeina Slimax (estratto con Zingiber officinale e Bofutsushosan)
  • 63. Fitoterapia e obesità  Componenti che hanno mostrato efficacia nella terapia dell’obesità      ephedra CQ Ginseng Melone amaro Zingiber
  • 64. Fitoterapia e obesità Malassorbimento lipidico Phillyrin AlliumVictorialis Kochia scoparia Panax Tè Oolong japonicus Aesculus turbinata Foglia melograno Effetto anoressizzante si no si si
  • 65. Fitoterapia e obesità Stimolazione metabolica Ephedra Terminalia arjuna Roxb Ginseng rosso coreano Gyeongshang Angjeehwan Parasitic loranthus Rabarbaro raffinato Caralluma fimbriata Bacca Panax ginseng Agave tequilana (TEQ) Dasylirion spp (DAS) Albero peony acido idrossicitrico (HCA-SX) si Effetto anoressizzante si si
  • 66. Farmacoterapia combinata  L’obesità e’ una malattia cronica e la terapia farmacologica e’ attualmente molto meno sviluppata di altre patologie croniche  Sono in sperimentazione terapie combinate verosimilmente più efficaci di quelle attuali  Le monoterapie tendono a un plateau a sei mesi e a un calo ponderale fino al 5%  Le terapie combinate dovrebbero raggiungere il plateau più tardi con un calo ponderale del 5-10%
  • 67. Fallimento della terapia a lungo termine Risultati combinati di 4 studi a lungo termine: perdita totale di peso con terapie non chirurgiche 4% !! Davis BR, et al. Arch Intern Med 1993;153:1773– 82. Stamler R, et al. JAMA 1987;257:1484 –91. Hypertension Prevention Trial Research Group. Arch Intern Med 1990;150:153– 62. The Trials of Hypertension Prevention Collaborative Research Group. Arch Intern Med 1997;157:657– 67.
  • 68. Conclusioni  Alcuni integratori hanno mostrato effetti benefici sull’obesita e l’equilibrio energetico  Raramente ma chiaramente sono stati rilevati effetti tossici per alcuni preparati  L’uso degli integratori deve essere guidato dalla medicina basata sull’evidenza (EBM)  Gli studi osservazionali possono essere inficiati da numerosi fattori confondenti  Conclusioni fondate possono essere ottenute solo da studi prospettici randomizzati d’intervento.