1. Titolo: Il corno violato
Dove: Museo della Specola Firenze
http://www.msn.unifi.it/event/il-corno-violato/
http://www.unifi.it/upload/sub/news/stefano_bombardieri_il_peso_del_tempo_sospeso.jpg
16 marzo 16 giugno 2016
Una mostra di grande interesse a livello contenutistico. Ci svela i macabri effetti dell’estirpazione dei corni e
dell’estinzione di esseri meravigliosi dal pianeta terra. E’ una mostra che ci conduce all’interno del percorso
della Specola, dove tutt’oggi si rabbrividisce a cospetto di cere di corpi sezionati in modo tanto realistico, e
nondimeno, dinanzi ad animali imbalsamati nei secoli, adesso non più esistenti nella maggior parte, e che fa
riflettere su quanto ancora oggi si perpetua senza sosta. Belle le opere raffiguranti corni in ceramica e
lustro e bronzo e cera, di Vitartali che mi ricordano alcune realizzazioni ceramiche e bronzee di Maggie
Maggi (http://www.premiocombat.it/2014/maggie-maggi-64920/) e a effetto ludico quelle di Bombardieri.
Vi sono filmati, che documentano quanto sta accadendo ad animali importanti come i rinoceronti, e
l’urgenza di porre fine alle stragi. Tuttavia, ancora una volta debbo lamentare la mancanza assoluta di
apparati, nonché di opere che illustrino il tema. Si capisce che le nostre università non abbiano risorse
economiche soddisfacenti, eppure certi effetti si possono realizzare anche con poco, e mi meraviglia sapere
che i giovani universitari, sempre pronti a illustrare teoricamente e guidare nei percorsi espositivi delle
Facoltà, non siano stati coinvolti per la realizzazione della medesima esposizione. Insomma, si poteva fare
di più, anche solo per il fatto che un titolo talmente evocativo, mi ha fatto pensare ai tempi delle
Wunderkammern, alle infinite possibilità che il tema avrebbe assicurato, lavorando sul percorso storico
delle continue manipolazioni che il corno del rinoceronte ha subito per secoli. Ripercorrendo la geografia
storica, si possono desumere le ipotetiche relazioni del corno, con le condizioni afrodisiache, o a livello
antropologico-cultuale, l’elezione dello stesso a funzione terapeutica, per citare solo alcune tra miriadi di
possibilità. E’ davvero un peccato, mi aspettavo di più, e come me molti altri visitatori, che non si possono
allettare senza offrire loro un racconto corposo, un’elaborazione storica, artistica, antropologica, mistica,
per finire infine, con la tematica attuale che sta tanto a cuore a noi tutti, che è quella dell’urgenza di
cambiare gli infausti eventi in atto. Spero che in futuro si possa davvero realizzare una mostra con lo stesso
tema in modo diverso e più ampio. Cercherò di mettermi a disposizione.
Vanessa Maggi
Storica dell’arte
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