5. macro trends
Nella seconda metà del 2007,
quattro anni dopo l’inizio del
conflitto in Iraq, si è registrato
un picco nell’attenzione per
questa tematica da parte degli
esponenti del mondo culturale,
soprattutto artistico e
cinematografico.
Il filo rosso della 64ma
Mostra del Cinema di
Venezia è stata
indubbiamente la guerra.
CINEMA E GUERRA
1. LA GUERRA INVISIBILE
6. macro trends
Numerose le pellicole uscite tra
il 2007 e il 2008 dedicate al
tema della guerra (Iraq e
Afghanistan):
Lions for lambs di Robert
Redford (USA, 2007)
Rendition di Gavin Hood
(USA, 2007)
In the Valley of Elah di Paul
Haggis (USA, 2007)
Redacted di Brian de Palma
(USA/Canada, 2007)
CINEMA E GUERRA
1. LA GUERRA INVISIBILE
7. macro trends
The Hurt Locker di Kathryn
Bigelow (USA, 2008)
The Kingdom di Peter Berg
(USA/Germania, 2007)
Grace is Gone di James C.
Strouse (USA, 2007)
CINEMA E GUERRA
1. LA GUERRA INVISIBILE
8. macro trends
Tuttavia il risultato ai botteghini
è stato tutt’altro che
soddisfacente:
Lions for lambs, nonostante
un cast di superstar (Robert
Redford, Tom Cruise e Meryl
Streep) è costato 35 milioni di
dollari ma ne ha incassati solo
15.
Rendition è costato 27,5
milioni con un incasso di 10.
In the Valley of Elah è
costato 23 milioni ma ne ha
incassati meno di 7.
CINEMA E GUERRA
1. LA GUERRA INVISIBILE
9. macro trends
La gente ha preferito ai film
impegnati pellicole come
Spider-Man 3 (1° classificato al
box office nel 2007), Shrek the
Third (2° ), Transformers (3° ),
Pirates of the Caribbean: At
World's End (4° ), Harry Potter
and the Order of the Phoenix
(5° )…
E nel 2008 Iron Man e Indiana
Jones…
CINEMA E GUERRA
1. LA GUERRA INVISIBILE
10. macro trends
Altre pellicole sono state
congelate: The Lucky Ones
di Neil Burger doveva uscire nel
settembre del 2007 ma è stato
fatto slittare di un anno.
Valkyrie di Bryan Singer, dove
Tom Cruise interpreta un
ufficiale tedesco che complotta
per uccidere Hitler, doveva
uscire a giugno 2007 invece è
stato spostato al 13 febbraio
2009.
CINEMA E GUERRA
1. LA GUERRA INVISIBILE
11. macro trends
Elevata presenza di opere
dedicate alla guerra anche
nell’ultima Biennale di
Venezia 2007.
L’artista spagnolo Ignasi
Aballì dal 1997 raccoglie ritagli
di titoli di giornali che riportano
liste tra le piùdisparate.
Le piùtoccanti sono quelle che
riguardano il numero di morti in
guerre e catastrofi.
ARTE E GUERRA
1. LA GUERRA INVISIBILE
Ignasi Aballì, Lists, 1997-2005
12. macro trends
Le immagini delle torture nelle
caserme americane in zona di
guerra hanno suscitato
riprovazione anche nel mondo
dell’arte.
La reazione è stata
comprensibilmente molto dura
e critica come in questo collage
dell’autore concettuale
sudamericano Leó n Ferrari.
ARTE E GUERRA
2. LA GUERRA INVISIBILE
León Ferrari, Infierno,
2004
13. macro trends
Le fotografie della serie
Hospital party sono state
scattate dall’israeliano Tomer
Ganihar in un ospedale del
suo Paese.
I soggetti ritratti sono manichini
di uomini, donne e bambini
menomati dalla guerra e
vengono comunemente
impiegati per la formazione dei
medici.
ARTE E GUERRA
2. LA GUERRA INVISIBILE
Tomer Ganihar, Hospital party, 2006
14. macro trends
L’americana Jenny Holzer
realizza, a partire dal 2003,
opere di grandi dimensioni
basate sulle trascrizioni ufficiali
desegretate di interrogatori
effettuati a Guantanamo e in
Iraq.
Nell’opera a fianco le impronte
digitali di un Talebano.
ARTE E GUERRA
2. LA GUERRA INVISIBILE
Jenny Holzer, Left
Hand, 2007
15. macro trends
Rosemary Laing, artista
multimediale australiana, ha
realizzato degli scatti fotografici
alle recinzioni perimetrali di
aree militari e top secret.
ARTE E GUERRA
2. LA GUERRA INVISIBILE
Rosemary Laing, and you can even pay later, 2004
16. macro trends
Alla Biennale ’07 Ernesto
Salmeró n ha presentato delle
“reliquie” della guerra
combattuta negli anni ottanta in
Nicaragua tra sandinisti e
contras.
Tra queste anche El Gringo, un
camion utilizzato dai sandinisti
come mezzo per trasportare le
truppe.
ARTE E GUERRA
2. LA GUERRA INVISIBILE
Ernesto Salmerón, Auras de
guerra project, 2006
17. macro trends
L’americana Emily Prince, in
un suo progetto in progress
iniziato nel 2004, disegna a
matita degli accurati ritratti di
tutte le vittime americane della
guerra in Iraq e Afghanistan.
ARTE E GUERRA
2. LA GUERRA INVISIBILE
Emily Prince,
American
Servicemen
and Women
who have died
in Iraq and
Afghanistan
(but not
including the
wounded, nor
the Iraquis, nor
the Afghanis),
2004 ad oggi
18. macro trends
Nell’opera video di Óscar
Muñ oz si intravede una mano
che con un pennello immerso
nell’acqua, traccia dei volti su
un foglio.
Quando la mano si ritrae
l’acqua evapora e il volto
scompare.
Le persone ritratte sono
decedute nella guerra in
Colombia.
ARTE E GUERRA
2. LA GUERRA INVISIBILE
Óscar Muñoz, Proyecto
para un memorial, 2003-
2005
19. macro trends
Alla Biennale 2007 Paolo
Canevari ha presentato il
video di un bambino che
palleggia con un teschio
davanti all’ex quartier generale
dell’esercito serbo a Belgrado
bombardato dalla NATO nel
1999.
ARTE E GUERRA
2. LA GUERRA INVISIBILE
Paolo Canevari, Bouncing Skull, 2007
20. macro trends
ART BASEL 2008
L’indiano Subodh Gupta,
celebre per l’impiego di batterie
di pentole come medium
plastico, ha predisposto
all’esterno dei padiglioni
fieristici enormi sculture
raffiguranti i volti di soldati con
elmetti e maschere antigas.
ARTE E GUERRA
2. LA GUERRA INVISIBILE
21. macro trends
ART BASEL 2008
Thomas Hirschhorn,
attraverso l’istallazione Hotel
Democracy, allestisce una serie
di camere dall’arredamento
kitsch che si fondono con
gigantografie di conflitti
internazionali che diventano
carte da parati.
ARTE E GUERRA
2. LA GUERRA INVISIBILE
23. macro trends
The World Without Us di
Alan Weisman, racconta di
un futuro possibile in cui
l’umanità potrebbe sparire del
tutto.
Senza gli esseri umani quanto
ci metterebbe la natura a
riprendersi il suo spazio?
(worldwithoutus.com).
VISIONI APOCALITTICHE
2. ASPETTANDO LA FINE DEL MONDO…
24. macro trends
The Road di Cormac
McCarthy, vincitore del
premio Pulitzer, è il viaggio di
un padre e di un figlio in cerca
di calore attraverso un mondo
devastato dall’apocalisse.
Non vengono raccontate le
cause di ciò ma gli effetti: il
mondo è gelido e coperto da
una perenne coltre di neve
sporca di cenere. L’umanità è
regredita a uno stato di
barbarie in cui si compiono
anche atti di cannibalismo.
Il film in uscita a novembre.
VISIONI APOCALITTICHE
2. ASPETTANDO LA FINE DEL MONDO…
25. macro trends
Nel film I am Legend (USA,
2007) il protagonista,
interpretato da Will Smith, è
rimasto l’ultimo sopravvissuto a
un’epidemia che ha trasformato
gli esseri umani in vampiri.
VISIONI APOCALITTICHE
2. ASPETTANDO LA FINE DEL MONDO…
26. macro trends
Cloverfield (USA, 2008) è un
film di fantascienza ambientato
in una New York apocalittica
attaccata da un mostro.
È ripreso “dal basso”, con una
telecamera amatoriale.
Quello che terrorizza è tutto ciò
che resta ignoto, fuori
dall’inquadratura.
2. ASPETTANDO LA FINE DEL MONDO…
VISIONI APOCALITTICHE
27. macro trends
In Wall*E (USA, 2008), film in
computer grafica prodotto da
Pixar e Walt Disney Pictures, il
robot protagonista si aggira
solo in un pianeta coperto da
rifiuti.
VISIONI APOCALITTICHE
2. ASPETTANDO LA FINE DEL MONDO…
28. macro trends
In The Happening di M.
Night Shyamalan (USA, 2008)
una misteriosa tossina,
sprigionata dalle piante, induce
a inspiegabili suicidi di massa.
Oggi, come negli anni ’50 e ’60,
si respira un’ansia apocalittica
nei confronti del futuro. Un
tempo era la paura di una terza
guerra mondiale a spaventarci
e film come L’invasione degli
ultracorpi e La notte dei morti
viventi nascono da quel clima.
Ora è la natura che si ribella
con i terremoti, lo tsunami, il
global warming…
VISIONI APOCALITTICHE
2. ASPETTANDO LA FINE DEL MONDO…
29. macro trends
Anche due TV shows di
successo degli ultimi anni,
Jericho (USA, 2006-2008) e
Battlestar Galactica (2003-),
parlano di un gruppo di
sopravvissuti.
VISIONI APOCALITTICHE
2. ASPETTANDO LA FINE DEL MONDO…
30. macro trends
Nel videogame Half-Life 2 il
protagonista si ribella a una
razza di alieni che hanno
invaso la Terra.
VISIONI APOCALITTICHE
2. ASPETTANDO LA FINE DEL MONDO…
31. macro trends
Si è conclusa all’inizio di
quest’anno la serie a fumetti di
Brian K. Vaughan e Pia Guerra
Y: The Last Man.
Yorick Brown, il protagonista, è
l’unico sopravvissuto a
un’epidemia che ha ucciso tutti
i mammiferi di sesso maschile
viventi sulla Terra.
VISIONI APOCALITTICHE
2. ASPETTANDO LA FINE DEL MONDO…
32. macro trends
I Nine Inch Nails ambientano
il loro ultimo album Year Zero
(2007) in un immaginario 2022,
caratterizzato da un inverno
nucleare e da una società in cui
non esiste la libertà personale.
VISIONI APOCALITTICHE
2. ASPETTANDO LA FINE DEL MONDO…
33. macro trends
Il Time ha dedicato una recente
copertina al nuovo libro di
Amanda Ripley The
Unthinkable: Who Survives
When Disaster Strikes -
and Why che analizza le
risposte del nostro cervello alle
situazioni critiche e fornisce
consigli utili a fronteggiare
cataclismi e disastri.
VISIONI APOCALITTICHE
2. ASPETTANDO LA FINE DEL MONDO…
34. macro trends
What if New York City… è
il titolo di un concorso dedicato
alla progettazione di soluzioni
abitative temporanee e
d’emergenza per una New York
devastata da un ipotetico
evento catastrofico.
Cloud City, la proposta di
Studio Lindfors, consiste in
strutture gonfiabili in grado di
ospitare una famiglia di 4
persone.
VISIONI APOCALITTICHE
2. ASPETTANDO LA FINE DEL MONDO…
35. macro trends
Il designer newyorkese Diddo
Velema ha realizzato una
serie di maschere anti-gas di
lusso firmate Gucci, Louis
Vuitton e incrostate di diamanti.
Ovviamente si tratta di un
progetto concettuale/artistico: le
maschere non sono in
vendita…
VISIONI APOCALITTICHE
2. ASPETTANDO LA FINE DEL MONDO…
36. macro trends
Come mai la pop culture
americana sta producendo tale
quantità e varietà di visioni
apocalittiche?
L’apocalisse è una tragedia
epica, ma è anche una fantasia
di pulizia e rigenerazione, dove
ciò che è superfluo e
inautentico viene spazzato via
per lasciare spazio a ciò che è
nuovo.
Contiene la paura e la
speranza legate al
cambiamento.
VISIONI APOCALITTICHE
2. ASPETTANDO LA FINE DEL MONDO…
37. macro trends
La paura causata da un
problema ambientale che ci
sta sfuggendo di mano.
La speranza che si riesca a
trovare una strada per costruire
un rapporto piùequilibrato con il
mondo in cui viviamo.
VISIONI APOCALITTICHE
2. ASPETTANDO LA FINE DEL MONDO…
38. macro trends
La paura causata da un forte
cambiamento a livello di
politica interna: il primo
afroamericano, la prima
donna…
La speranza che si riesca a
ricominciare da capo: l’81%
degli Americani crede che il
Paese stia andando nella
“direzione sbagliata”.
VISIONI APOCALITTICHE
2. ASPETTANDO LA FINE DEL MONDO…
39. macro trends
La paura causata
dall’emergere di un
pluralismo che mette in
discussione la sovranità e
l’unicità degli USA a livello
politico, economico, scientifico,
culturale...
La speranza che si crei un
equilibrio piùarmonico con gli
altri Paesi e una situazione di
nuove opportunità per tutti.
VISIONI APOCALITTICHE
2. ASPETTANDO LA FINE DEL MONDO…
40. macro trends
Nel recente The Post
American World Fareed
Zakaria respinge la tesi
dell’inesorabile tramonto degli
Stati Uniti.
Non c’è un vero declino
americano, ma è il resto del
mondo che sta crescendo. È
l’avvio di un’era post-americana
in cui gli USA possono
continuare ad avere un ruolo-
chiave solo se riformano il loro
sistema politico in accordo con
questo cambiamento.
VISIONI APOCALITTICHE
2. ASPETTANDO LA FINE DEL MONDO…
42. ECO-HOOLIGANS
1. ATTIVISMO E IMPEGNO POLITICO
CRITICAL MASS E
NOWTOPIANS
YES WE CAN
GUERRILLA GARDENING
GIARDINI PENSILI
43. macro trends
Gli ecologisti britannici sono
sempre piùspesso sul piede di
guerra. L’industria aeronautica
è uno dei loro target prediletti.
L’evento annuale in cui si
radunano è il Camp for
Climate Action; l’edizione
2008 si terrà a Heathrow.
La loro parola d’ordine è Direct
Action: “I voli aerei emettono
ogni anno piùCO2 del Perù. In
Gran Bretagna sono
responsabili del 13% delle
emissioni nazionali”.
ECO-HOOLIGANS
1. ATTIVISMO E IMPEGNO POLITICO
44. macro trends
Le strategie di protesta adottate
sono di stampo situazionista,
poichè si ritiene che l’azione
convenzionale non sortisca i
risultati sperati.
L’incursione piùfamosa è il
“Sermone sulla pista”: una
messa celebrata sulla linea di
decollo principale dell’aeroporto
di Heathrow dal parroco
attivista Malcolm Carroll (ha
all’attivo oltre 40 azioni) in
memoria delle vittime del
cambiamento climatico,
150mila ogni anno secondo
l’Oms.
ECO-HOOLIGANS
1. ATTIVISMO E IMPEGNO POLITICO
45. macro trends
A Londra sei agenzie di viaggio
sono state impacchettate con
adesivi “Chiuso: siamo al
Campo del Clima”.
O ancora l’invasione di una
fabbrica da parte di un gruppo
di attivisti vestiti da uccelli.
ECO-HOOLIGANS
1. ATTIVISMO E IMPEGNO POLITICO
46. macro trends
Una delle associazioni che
promuovono il Camp for
Climate Action è Plane
Stupid, fondata nel 2006 da
Joss Garman.
Viene paragonata dai sociologi
inglesi alle avanguardie che
hanno cambiato la società,
come il movimento per il voto
alle donne.
ECO-HOOLIGANS
1. ATTIVISMO E IMPEGNO POLITICO
47. macro trends
Approccio situazionista anche
per il brand di cosmetici
ecosostenibili Lush.
Nato nel 1994 non utilizza
ingredienti testati su animali e
vende i prodotti senza
packaging.
L’ultima campagna ha utilizzato
un gruppo di ragazzi e ragazze
vestiti con solo un grembiule
con la scritta “Ask me why I’m
naked”.
ECO-HOOLIGANS
1. ATTIVISMO E IMPEGNO POLITICO
48. macro trends
Il guerrilla gardening una
forma di giardinaggio politico
praticata soprattutto da gruppi
ambientalisti.
Gli attivisti rilevano un pezzo di
terra abbandonato, che non gli
appartiene, per farci crescere
piante o culture.
GUERRILLA GARDENING
1. ATTIVISMO E IMPEGNO POLITICO
49. macro trends
Certi gruppi di guerrilla
gardening compiono le loro
azioni (attacchi) durante la
notte, in relativa segretezza,
per seminare e prendersi cura
di un nuovo tappeto vegetale o
tappeto fiorito.
Altri lavorano piùapertamente,
cercando di coinvolgere le
comunità locali.
GUERRILLA GARDENING
1. ATTIVISMO E IMPEGNO POLITICO
50. macro trends
Il Building C1, progettato da
Jean Nouvel in Francia, è
una palazzo con una
gigantesca serra al posto del
terrazzo.
GIARDINI PENSILI
1. ATTIVISMO E IMPEGNO POLITICO
51. macro trends
Anche l’Egg Building a
Mumbai, progettato da James
Law Cybertecture
International, prevede un
innesto di verde sul “tetto”.
GIARDINI PENSILI
1. ATTIVISMO E IMPEGNO POLITICO
52. macro trends
I Living Walls di Michael
Hellgren sono delle istallazioni
di verde che possono ricoprire
interamente le pareti dei luoghi
piùimpensati: dalle stazioni
metropolitane alle hall degli
alberghi.
GIARDINI PENSILI
1. ATTIVISMO E IMPEGNO POLITICO
53. macro trends
Un lavoro molto vicino a quello
portato avanti da anni da
Patrick Blanc coi suoi
Vertical Gardens.
GIARDINI PENSILI
1. ATTIVISMO E IMPEGNO POLITICO
54. macro trends
I Silicone Planters di Paula
Hayes sono vasi
appositamente pensati per la
creazioni di “boschetti”
estemporanei sui terrazzi.
GIARDINI PENSILI
1. ATTIVISMO E IMPEGNO POLITICO
55. macro trends
Rendering virtuale del Miami
Art Museum, di Herzog &
De Meuron.
L’impianto generale modernista
è “contaminato” dalla presenza
di piante rampicanti.
Apertura prevista per il 2011.
GIARDINI PENSILI
1. ATTIVISMO E IMPEGNO POLITICO
56. macro trends
Interamente ricoperti di erbacee
perenni anche i muri esterni e
interni del negozio fashion di
Ann Demeulemeester.
Autori del progetto: Mass
Studies.
GIARDINI PENSILI
1. ATTIVISMO E IMPEGNO POLITICO
57. macro trends
Il giardino pensile Elevation
Garden progettato da Philip
Nash.
GIARDINI PENSILI
1. ATTIVISMO E IMPEGNO POLITICO
58. macro trends
Il movimento, nato a San
Francisco nel settembre del
1992 quando un gruppo di
ciclisti decise di passare
ugualmente sul Golden Gate
(all’epoca vietato alle biciclette),
è ritornato al centro
dell’attenzione.
Inizialmente era un modo per
rivendicare uno spazio nelle
strade del traffico urbano.
CRITICAL MASS E
NOWTOPIANS
1. ATTIVISMO E IMPEGNO POLITICO
59. macro trends
Oggi la bicicletta non è solo
un’alternativa all’automobile o
alla civiltà del petrolio, ma
anche uno strumento per
sovvertire in modo silenzioso e
pacifico modelli di vita e società
basati sul profitto e l’alienazione
di sé.
È una strada per dare forma a
quella che Chriss Carlsson
chiama nowtopia.
CRITICAL MASS E
NOWTOPIANS
1. ATTIVISMO E IMPEGNO POLITICO
60. macro trends
La crescita di questo trend ha
anche una motivazione di
carattere generazionale.
Anche in Europa, come già
negli USA e in Giappone, è
ormai stato isolato il fenomeno
di quella che viene definita la
“generazione dei perdenti”
(Baby Losers): IPOD
(Insecure, Pressured,
Overtaxed and Debt Ridden) in
Inghilterra; Milleuristas in
Spagna, Gené ration P
(precaire) in Francia,
Bamboccioni in Italia…
CRITICAL MASS E
NOWTOPIANS
1. ATTIVISMO E IMPEGNO POLITICO
61. macro trends
Appartengono alla
Generazione X: sono
cresciuti nel comfort della
classe media. Hanno studiato
piùdei loro genitori.
Eppure sono consapevoli che
faranno una vita peggiore: con
un lavoro meno pagato, con
case meno eleganti, con minor
possibilità di viaggiare,
consumare, divertirsi…
CRITICAL MASS E
NOWTOPIANS
1. ATTIVISMO E IMPEGNO POLITICO
62. macro trends
I nowtopians rispondono agli
eccessi contemporanei di
lavoro e precarietà unendosi in
progetti pratici. Non si salva il
pianeta consumando bene, ma
consumando meno.
La spesa etica è diventata uno
status symbol e corriamo il
rischio di affogare nella
spazzatura ecologica.
CRITICAL MASS E
NOWTOPIANS
1. ATTIVISMO E IMPEGNO POLITICO
63. macro trends
Campagna elettorale
americana.
Dopo gli anni di disillusione
caratteristici della Generazione
X è in crescita l’interesse per la
politica.
Oggi il 74% dei giovani tra i 18
e i 29 anni si dichiara
interessato alle presidenziali
contro il 42% del 2004 e il 13%
del 2000.
YES WE CAN
1. ATTIVISMO E IMPEGNO POLITICO
64. macro trends
La campagna di Barack Obama
si è trasformata in movimento
popolare.
Un Paese in cui appena la
metà dei cittadini vota per le
presidenziali sta vivendo la
politica con un’intensità che
non si vedeva dagli anni ’60.
Obama riceve tante piccole
donazioni da 25, 50, 100 dollari
da parte di milioni di persone.
YES WE CAN
1. ATTIVISMO E IMPEGNO POLITICO
65. SLOW LIFE
2. UN ALTRO STILE DI VITA…
BACK TO THE FUTURE
COMUNITÀ A IMPATTO
ZERO
AUTARCHIA ENERGETICA
CONTROLLARE LE
EMISSIONI
66. macro trends
Andare piano. Smettere di
correre, liberarsi
dall’ossessione di essere
connessi, cambiare il ritmo
della propria vita.
Viene definito downshifting,
un cambiamento volontario e a
lungo termine del proprio stile di
vita che, disinnescando
l’equazione “il tempo è denaro”,
porta verso una ragionata
decrescita.
SLOW LIFE
2. UN ALTRO STILE DI VITA…
67. macro trends
“Per almeno 150 anni il ritmo
del mondo è stato in costante
accelerazione – dice Carl
Honorè, teorico della filosofia
slow (50mila copie vendute in
29 Paesi del libro In Praise of
Slowness: How A Worldwide
Movement Is Challenging the
Cult of Speed).
“Nell’ultimo decennio, però ,
siamo entrati in una fase di
riflusso: la velocità ha
cominciato a procurarci più
danni che benefici”.
SLOW LIFE
2. UN ALTRO STILE DI VITA…
68. macro trends
Dagli Usa al Giappone
aumentano le rinunce
all’auto. La recessione,
sommata alla difficoltà di
parcheggiare e al costo della
benzina, sta facendo collassare
il mito dell’automobile come
status symbol.
SLOW LIFE
2. UN ALTRO STILE DI VITA…
69. macro trends
La recessione e l’aumento del
prezzo del petrolio stanno
incidendo notevolmente sullo
stile di vita di molti Americani.
Si consuma piùpasta e meno
carne. Diminuiscono le cene al
ristorante e i take away. Si va
meno al cinema e si noleggiano
piùfilm. Ci si sposta meno in
auto e in aereo e piùin
metropolitana e in bicicletta. Si
risparmia anche sugli alcolici:
meno birra Corona, ad
esempio, e piùmarche locali.
SLOW LIFE
2. UN ALTRO STILE DI VITA…
70. macro trends
L’abbigliamento è uno dei
settori piùcolpiti dalla
recessione.
Il mercato dell’usato sta
invece vivendo una stagione
d’oro: il trend di crescita è del
5% ogni anno.
I punti vendita negli Usa sono
25mila e dal 16 al 18% degli
Americani fa shopping nei
thrifts.
SLOW LIFE
2. UN ALTRO STILE DI VITA…
71. macro trends
La comunità ecologista
propone, per rallentare l’usura
del pianeta, di inserire tasselli
di passato in un mondo sempre
piùtecnologico.
Dalle cisterne per raccogliere la
pioggia all’acqua del rubinetto
al posto della minerale. Dal
compost casalingo al vuoto a
rendere.
In espansione anche le attività
culinarie da trasformare in riti
collettivi: il pane fatto in casa, le
marmellate preparate con la
frutta raccolta assieme agli
amici...
BACK TO THE FUTURE
2. UN ALTRO STILE DI VITA…
72. macro trends
BUCATO RETRÒ
In numerosi Stati americani, in
Canada, Belgio e Gran
Bretagna è partito un
movimento finalizzato ad
abrogare il divieto a stendere i
panni ad asciugare al sole.
In crescita anche il mercato del
detersivo alla spina.
BACK TO THE FUTURE
2. UN ALTRO STILE DI VITA…
73. macro trends
Il neo-pauperismo è spinto,
oltre che da istanze di natura
ambientalista, anche dalla crisi
economica e dal vertiginoso
aumento del prezzo del
petrolio.
I piùintegralisti fanno parte di
comunità a impatto zero
(consumano il meno possibile
ed enfatizzano il ruolo di
scambio e baratto) come The
Compact, Froogles o
Freecycler.
COMUNITÀ A IMPATTO ZERO
2. UN ALTRO STILE DI VITA…
74. macro trends
Negli States suscita nuovo
interesse il movimento
Voluntary Simplicity.
L’idea di fondo del movimento
è che tutto ciò che possiedi in
realtà finisce per possederti.
I fautori della semplicità si
ispirano agli hippy e ai romanzi
di Jack Kerouac: la loro vita era
diventata troppo stressante,
aveva perso significato perché
la loro professione richiedeva e
imponeva loro troppo.
COMUNITÀ A IMPATTO ZERO
2. UN ALTRO STILE DI VITA…
75. macro trends
Le icone della generazione dei
nuovi Hippy sono il cantante
pre-war folk Devendra
Banhart e l’artista Miranda
July.
COMUNITÀ A IMPATTO ZERO
2. UN ALTRO STILE DI VITA…
76. macro trends
In Inghilterra è nato un
movimento di piccole città “in
transizione” che si preparano
alla fine del petrolio senza aiuti
politici ma solo grazie alla
buona volontà e allo spirito di
auto-organizzazione degli
abitanti.
Un esempio di Transition
Town è Totnes, nel Devon.
L’esempio italiano è Varese
Ligure, premiato dalla
Comunità Europea come
“paese rurale piùvirtuoso
d’Europa”.
COMUNITÀ A IMPATTO ZERO
2. UN ALTRO STILE DI VITA…
77. macro trends
Il movimento partito da Totnes
è per chi è stanco di aspettare
e alle parole preferisce i fatti. Si
tratta di fare ricorso alla stessa
creatività che abbiamo usato
sulla strada di uno sviluppo
ascendente per imboccare il
senso opposto.
Non vuol dire ritornare a
un’esistenza primitiva ma
inventare un nuovo modello di
comunità in cui si viaggia
meno, si mangiano cibi locali, si
consuma solo ciò che serve e
si riscopre un modo diverso di
stare insieme. (Rob Hopkins)
COMUNITÀ A IMPATTO ZERO
2. UN ALTRO STILE DI VITA…
78. macro trends
Dalla bioedilizia, ossia dalla
semplice riduzione dell’impatto
ambientale degli edifici, si è
passati a strutture
architettoniche in grado di
produrre energia, e magari
anche di ripulire l’aria.
Un esempio è Anti-Smog,
due edifici con destinazione
museale da inserire nel
contesto post-industriale
parigino. Il progetto è di Vincent
Callebaut.
AUTARCHIA ENERGETICA
2. UN ALTRO STILE DI VITA…
79. macro trends
Si chiama GreenPix e porta la
firma dello studio di architettura
Simone Giostra and Partners
Architects di New York . Si
tratta di un involucro
multimediale a impatto zero
progettato per rivestire
l’entertainment center “Xicui” di
Pechino, nel quartiere delle
Olimpiadi 2008.
GreenPix è simile a un
organismo vivente
autosufficiente, che assorbe
energia solare durante il giorno
per utilizzarla di notte.
AUTARCHIA ENERGETICA
2. UN ALTRO STILE DI VITA…
80. macro trends
Secondo svariati economisti e
ricercatori, fra cui Jeremy
Rifkin, il futuro del risparmio e
la tutela dell’ambiente passano
dall’autoproduzione
energetica.
Se fino a poco tempo fa questo
significava solo pannelli
fotovoltaici, ora le nuove
tecnologie mettono a
disposizione mini-eolico, pompe
di calore geotermiche, mini-
idroelettrico…
AUTARCHIA ENERGETICA
2. UN ALTRO STILE DI VITA…
81. macro trends
Una mini pala eolica, realizzata
da Pramac e disegnata da
Philippe Starck, per produrre
energia a buon mercato e
democratizzare l’ecologia.
È ad asse verticale, e non
orizzontale, così da catturare i
venti anche a bassa quota. Il
sistema si può collocare
praticamente ovunque: tetti,
giardini, gazebo, ma anche in
cima a un semaforo o al bordo
dei tracciati autostradali.
Il lancio è previsto a fine 2008.
AUTARCHIA ENERGETICA
2. UN ALTRO STILE DI VITA…
82. macro trends
Volitan è il prototipo di uno
yacht a inquinamento zero: al
posto delle vele ha due ali
rigide rivestite da pannelli
solari. Queste si muovono agli
ordini di un pc che le fa aprire,
chiudere e ruotare in modo da
ottenere dal vento il massimo
della spinta e dal sole l’energia
per ricaricare la batteria.
Il progetto è dello studio di
design turco Designnobis.
AUTARCHIA ENERGETICA
2. UN ALTRO STILE DI VITA…
83. macro trends
Il Solar Tree di Ross
Lovegrove è un lampione a
forma di albero che si ricarica di
energia durante il giorno per
tramutarla in illuminazione nelle
ore notturne.
AUTARCHIA ENERGETICA
2. UN ALTRO STILE DI VITA…
84. macro trends
Il caricatore di pile ad energia
solare Eneloop: riconversione
di energia a costo zero che
consente al contempo di evitare
inutili rifiuti.
AUTARCHIA ENERGETICA
2. UN ALTRO STILE DI VITA…
85. macro trends
La londinese Green Home
Concierge aiuta le famiglie a
monitorare l’impatto della loro
abitazione e suggerisce le
modifiche da apportare per
risparmiare CO2.
CONTROLLARE LE
EMISSIONI
2. UN ALTRO STILE DI VITA…
86. macro trends
Aumentano le proposte di
apparecchiature per controllare
il consumo energetico
domestico.
Wattson rappresenta l’energia
consumata in valuta corrente
(euro, dollari, sterline o yen) ed
enfatizza il tutto attraverso
variazioni cromatiche.
Home Joule invia le
informazioni relative all’impatto
economico acquisendole
direttamente dall’azienda
fornitrice.
CONTROLLARE LE
EMISSIONI
2. UN ALTRO STILE DI VITA…
87. macro trends
Il software per cellulare
mobGas, sviluppato dal Ccr
della Comunità Europea e
scaricabile gratuitamente da
Internet, aiuta a calcolare la
produzione individuale di CO2.
È anche disponibile
un’animazione che colloca lo
stile di vita dell’utente in un
grafico rispetto al protocollo di
Kyoto.
CONTROLLARE LE
EMISSIONI
2. UN ALTRO STILE DI VITA…
88. macro trends
Transcendentist è la prima
clinica ecodontoiatrica fondata
a Berkeley, in California, da una
coppia di dentisti e attivisti
ambientali.
Le apparecchiature sono
alimentate a energia eolica, le
forniture vengono gestite
secondo il criterio del km 0 e i
raggi-X sono stati sostituiti da
un sistema di diagnostica
digitale che riduce l’esposizione
dei pazienti alle radiazioni.
CONTROLLARE LE
EMISSIONI
2. UN ALTRO STILE DI VITA…
90. macro trends
Il riciclaggio è diventato
mainstream: non si contano gli
esempi (sia sostanziali che
meramente estetici) nell’arte,
nella moda e nel design.
Nike ha cavalcato il trend con il
modello Trash Talk, prodotto
utilizzando gli scarti delle
lavorazioni.
RICICLAGGIO
3. UN’ALTRA MODA…
91. macro trends
Il brand inglese
Fromsomewhere recupera gli
scarti dell’industria della moda
(resti degli abiti, stoffe
danneggiate, fondi dei rotoli di
tessuto…) e li converte in abiti-
pezzi unici.
RICICLAGGIO
3. UN’ALTRA MODA…
92. macro trends
La giapponese Uniqlo ha un
programma di riciclaggio di abiti
usati: possono essere portati
nei punti vendita nei mesi di
marzo e settembre.
I prezzi ancora in buono stato
vengono consegnati
all’associazione umanitaria
Japan Relief Clothing Center.
Gli scarti vengono recuperati
per imbottiture o combustibile.
RICICLAGGIO
3. UN’ALTRA MODA…
93. macro trends
Marks & Spencer consegna
un buono sconto di 5 sterline a
chi dona i propri abiti usati (fra
cui deve esserci almeno un
capo M&S) all’associazione
umanitaria Oxfam.
RICICLAGGIO
3. UN’ALTRA MODA…
94. macro trends
Softwalker ritira i vecchi jeans
e li riconsegna al consumatore
sotto forma di sandali.
Altri brand che recuperano
materiali usati sono
TRAIDremade, Worn Again,
Junky Styling, Use-UK e
Goodone.
RICICLAGGIO
3. UN’ALTRA MODA…
95. macro trends
Lo swapping (scambio di abiti)
è un trend sempre più
dilagante.
Si fa a feste private oppure
durante eventi appositamente
organizzati come lo Swap-a-
rama Razzmatazz, ogni
mese al Favela Chic di Londra:
ogni volta che suona il clacson
bisogna scambiare un capo con
la persona che si trova di
fianco.
SWAPPING
3. UN’ALTRA MODA…
96. macro trends
… oppure grazie a community
on-line come
Whatsmineisyours.com e
Commuto.com (quest’ultimo
dedicato non solo
all’abbigliamento).
SWAPPING
3. UN’ALTRA MODA…
97. macro trends
Craftivism è un termine
creato da Betsy Greer unendo
le parole craft e activism.
Alla base del movimento c’è il
concetto che ogni qualvolta si
decide di realizzare un capo di
abbigliamento a mano anzichè
acquistarlo si compie un atto
propositivo (e anche critico) a
livello sociale.
Ci si distanzia dal consumismo
di massa, sottraendosi dalla
logica dell’acquisto.
HANDMADE E CRAFTIVISM
3. UN’ALTRA MODA…
98. macro trends
Il craftivism si concretizza
anche in tangibili manifestazioni
di aiuto: è il caso del charity
knitting di Tricoteuse sans
frontiè res, che devolvono i
loro incassi ai medici impegnati
in prima linea.
HANDMADE E CRAFTIVISM
3. UN’ALTRA MODA…
99. macro trends
O anche di The StreetKnit
Project.
Fondato da Sadie Lewis nel
2006, riunisce gli sferruzzatori
di Toronto per aiutare, con le
loro sciarpe e maglioni, i
senzatetto durante i mesi
invernali.
HANDMADE E CRAFTIVISM
3. UN’ALTRA MODA…
100. macro trends
Ma fare a maglia, a uncinetto,
cucire o ricamare in compagnia
è anche un modo per stringere
connessioni profonde con le
persone.
Ai circoli Stich ‘n Bitch made
in USA è dedicato il bestseller
The Friday Night Knitting
Club di Kate Jacobs. Julia
Roberts ne ha già acquistato i
diritti e lo sta trasformando in
un film (uscita prevista nel
2010).
HANDMADE E CRAFTIVISM
3. UN’ALTRA MODA…
101. macro trends
Il craftivism può diventare
anche concreta azione di
protesta politica.
Un esempio è l’opera Pink
M.24 Chaffee dell’artista
danese Marianne
Jørgensen: un carrarmato
coperto con una coperta di lana
rosa (creata con 4mila pezzi
inviati da sferruzzatori di tutto il
mondo) sistemato nell’aprile
2006 di fronte al Contemporary
Art Center di Copenaghen per
protestare contro la
partecipazione della Danimarca
alla guerra in Iraq.
3. UN’ALTRA MODA…
HANDMADE E CRAFTIVISM
102. macro trends
Knitta Please è una forma di
street art nata a Houston nel
2005: di notte si rivestono di
lavori a maglia lampioni,
antenne, cartelli, monumenti...
3. UN’ALTRA MODA…
HANDMADE E CRAFTIVISM
103. macro trends
microRevolt è un collettivo di
craftivists fondato da Cat
Mazza, un’artista che propone
il lavoro a maglia come atto di
resistenza molecolare contro le
multinazionali sfruttatrici della
manodopera a basso costo.
3. UN’ALTRA MODA…
HANDMADE E CRAFTIVISM
104. macro trends
Utilizzano Knitpro,
un’applicazione che permette di
trasformare immagini digitali
GIF, JPEG, o PNG, inferiori a
1Mb, in pattern per lavori a
maglia, uncinetto e punto-
croce.
3. UN’ALTRA MODA…
HANDMADE E CRAFTIVISM
105. macro trends
In Italia l’esempio più
significativo è quello di
Serpica Naro, un
metabrand/evento creato nel
2005 da 200 persone che
lavorano nel mondo del fashion
e della comunicazione con
“contratti atipici” per denunciare
le forme di precariato presenti
nei settori in cui operano
(Serpica Naro è l’anagramma
di San Precario).
3. UN’ALTRA MODA…
HANDMADE E CRAFTIVISM
106. macro trends
Nel 2006 il brand Serpica Naro
è stato liberato con la stesura
della prima licenza Creative
Commons ed è diventato
collettivo.
Chi desidera utilizzarlo deve
garantire la non presenza di
manodopera precaria in tutta la
filiera produttiva.
3. UN’ALTRA MODA…
HANDMADE E CRAFTIVISM
107. macro trends
Hacking Couture, movimento
creato da Giana Gonzalez,
introduce nel mondo della
moda il concetto di open
source.
Nella open source library del
sito vengono analizzati i codici
stilistici e semantici delle griffe
piùfamose. Altri stilisti possono
così impadronirsi di questi
codici per inserirli nelle loro
creazioni: non si tratta di un
plagio, ma di una
implementazione di carattere
open source.
3. UN’ALTRA MODA…
HANDMADE E CRAFTIVISM
108. macro trends
Questo è un esempio della
decodifica dei codici semantici
e stilistici del marchio Chanel.
Gli aspetti considerati sono i
temi, le tecniche esecutive e I
materiali.
3. UN’ALTRA MODA…
HANDMADE E CRAFTIVISM
109. macro trends
TEMI
Lo stile di Gabrielle Chanel
Il logo con la doppia C
Lo schema cromatico bianco e
nero
La gioielleria bizantina
La camelia
…
3. UN’ALTRA MODA…
HANDMADE E CRAFTIVISM
114. macro trends
The Counterfeit Crochet
Project di Stephanie
Syjuco, artista di San
Francisco, indaga invece senso
e problematiche del fenomeno
della pirateria e della
contraffazione dei brand
dell’alta moda.
3. UN’ALTRA MODA…
HANDMADE E CRAFTIVISM
115. macro trends
Sul sito si possono scaricare i
cartamodelli per le creazioni.
Il risultato finale presenta
somiglianze con l’originale ma
ovviamente sembra tutto
fuorché autentico.
3. UN’ALTRA MODA…
HANDMADE E CRAFTIVISM
116. macro trends
Knitting for Good!: A
Guide to Creating
Personal, Social, and
Political Change Stitch by
Stitch di Betsy Greer, in
uscita il prossimo mese di
novembre.
3. UN’ALTRA MODA…
HANDMADE E CRAFTIVISM
118. DESIGN PER L’ALTRO 90%
4. UN ALTRO DESIGN…
DESIGN PER MIGLIORARE
LA VITA
HANDMADE E BRICO
DESIGN
119. macro trends
I grandi designer creano per il
10 per cento della popolazione
mondiale.
Un’esposizione al Cooper-
Hewitt National Design
Museum di NY, conclusasi nel
settembre 2007, ha fatto il
punto sulle soluzioni creative
per il restante 90% povero del
mondo.
4. UN ALTRO DESIGN…
DESIGN PER L’ALTRO 90%
120. macro trends
Lifestraw
Una specie di cannuccia che
purifica e rende potabile l’acqua
dei fiumi.
Designer: Torben Vestergaard
Frandsen
Produttore: Vestergaard
Frandsen S.A.
Cina e Svizzera, 2005
Utilizzato in Ghana, Nigeria,
Pakistan, Uganda
4. UN ALTRO DESIGN…
DESIGN PER L’ALTRO 90%
121. macro trends
Jaipur foot and below-knee
prosthesis
È una protesi realizzata con
materiale a basso costo ma di
lunga durata. Può essere portata
con o senza scarpa.
Designer: Master Ram Chandra
Sharma e Dr P. K. Sethi
Produttore: Bhagwan Mahavir
Viklang Sahayata Samiti
Jaipur, India, 1968
4. UN ALTRO DESIGN…
DESIGN PER L’ALTRO 90%
122. macro trends
AMD Personal Internet
Communicator
Garantisce le funzionalità di
base di un computer, Internet
incluso, a un prezzo
accessibile.
Designer: M3 Design
Produttore: Solectron e FIC
USA, Messico e Brasile, 2004
Utilizzato in: Brasile, Isole
Vergini, India, Jamaica,
Messico, Panama, Russia,
Sudafrica, Turchia, Uganda,
USA
4. UN ALTRO DESIGN…
DESIGN PER L’ALTRO 90%
123. macro trends
Q Drum
Una tanica da 75 litri per
trasportare a piedi l’acqua.
Designer: P. J. and J. P. S.
Hendrikse
Produttore: Kaymac
Rotomoulders e Pioneer
Plastics
South Africa, 1993
Utilizzato in: Kenya, Namibia,
Ethiopia, Rwanda, Tanzania,
Cote d’Ivoire, Nigeria, Ghana,
South Africa, Angola
4. UN ALTRO DESIGN…
DESIGN PER L’ALTRO 90%
124. macro trends
One Laptop per Child
Il progetto piùfamoso (e anche
controverso).
Concept: Nicholas Negroponte
Designer: Yves Béhar,
fuseproject (with Martin
Schnitzer and Bret Recor),
Design Continuum (prototype)
Produttore: Quanta Computer,
Inc., and OLPC
China, 2007
4. UN ALTRO DESIGN…
DESIGN PER L’ALTRO 90%
125. macro trends
World Bike - Big Boda
load-carrying bicycle
Facilità il trasporto di merci e
persone.
Designer: WorldBike e vari
Produttore: WorldBike e
laboratorio di Moses Odhiambo
Kenya, 2002–05
Utilizzata in: Kenya, Uganda
4. UN ALTRO DESIGN…
DESIGN PER L’ALTRO 90%
126. macro trends
StarSight
È un lampione alimentato a
energia solare e Internet
wireless, in modo da bypassare
la rete elettrica e telefonica in
caso di disastri.
Designer/produttore: Kolam
Partnership Ltd.
Malaysia and Indonesia, 2007
Utilizzato in: Cote d’Ivoire,
Republic of Congo, Cameroon
DESIGN PER L’ALTRO 90%
4. UN ALTRO DESIGN…
127. macro trends
Engineers Without Borders
È un’associazione canadese
fondata nel 2000 che gestisce
una rete di centinaia di volontari
per aiutare a sviluppare
tecnologie per i milioni di
persone che vivono in povertà.
DESIGN PER L’ALTRO 90%
4. UN ALTRO DESIGN…
128. macro trends
AMD Open Architecture
Challenge
Ogni due anni indice un
concorso tra aziende e
professionisti per promuovere
idee a sostegno delle
popolazioni che vivono con
meno di due dollari al giorno.
L’edizione 2009 è dedicata agli
edifici scolastici.
DESIGN PER L’ALTRO 90%
4. UN ALTRO DESIGN…
129. macro trends
Architecture for Humanity
È un’organizzazione che
coordina il lavoro di ingegneri e
architetti in varie zone
disastrate del mondo.
Alcuni dei loro progetti sono
presentati nel volume Design
like you give a damn
(Thames&Hudson)
DESIGN PER L’ALTRO 90%
4. UN ALTRO DESIGN…
130. macro trends
Index. Design to improve
the life
L’INDEX:AWARD di
Copenaghen è il piùimportante
premio di design a livello
internazionale.
L’edizione 2007 è partita da
337 segnalazioni fra cui sono
stati selezionati 110 finalisti,
scelti in base ai loro progetti di
natura sociale e umanitaria.
4. UN ALTRO DESIGN…
DESIGN PER MIGLIORARE
LA VITA
131. macro trends
Bleakened Cigarettes
Designer: Li Jin, Cina, prototipo
La carta che avvolge la
sigaretta si scurisce man mano
che la temperatura aumenta,
facendo percepire visivamente I
danni del fumo.
DESIGN PER MIGLIORARE
LA VITA
4. UN ALTRO DESIGN…
132. macro trends
C-CAP
Designer: Bang & Olufsen
Medicom e Made By Makers,
Danimarca, prototipo
Ricorda ai pazienti diabetici
l’iniezione di insulina.
DESIGN PER MIGLIORARE
LA VITA
4. UN ALTRO DESIGN…
133. macro trends
Sutwell
Designer: Hakeem Adebola
Lawal & Tina Askholm Lawal,
Danimarca, prototipo
Tettarella che sterilizza l’acqua
del biberon.
DESIGN PER MIGLIORARE
LA VITA
4. UN ALTRO DESIGN…
134. macro trends
Mousecap
Designer: Martín Belzunce &
Nahuel Gonzalez, prototipo,
Argentina
Mouse per disabili. Un paio di
occhiali a cui sono applicati dei
sensori permettono di inviare
segnali al computer tramite
semplici movimenti della testa.
DESIGN PER MIGLIORARE
LA VITA
4. UN ALTRO DESIGN…
135. macro trends
BCK Solar Cooker
Designer: Javier Bertani,
Ezequiel Castro & Vera Kade,
prototipo, Argentina
Contenitore per conservare e
trasportare il cibo e cucinare
tramite energia solare.
DESIGN PER MIGLIORARE
LA VITA
4. UN ALTRO DESIGN…
136. macro trends
Solar Bottle
Designer: Alberto Meda &
Francisco Gomez Paz,
prototipo, Italia
Una bottiglia che rende l’acqua
potabile. Dopo 6 ore gli agenti
patogeni alla base di diarrea,
epatite A e colera vengono
eliminati.
DESIGN PER MIGLIORARE
LA VITA
4. UN ALTRO DESIGN…
137. macro trends
6Lockers
Designer: Ben Dromey,
prototipo, Irlanda
Un armadietto accessibile
anche dalla strada che, posto
nei centri di aiuto, può essere
utilizzato da persone senza
fissa dimora per contenere gli
oggetti personali.
DESIGN PER MIGLIORARE
LA VITA
4. UN ALTRO DESIGN…
138. macro trends
Type 1 Tools
Designer: Lisa Powell, Doug
Powell, in produzione, USA
Aiuta i bambini diabetici a
gestire consapevolmente
l’alimentazione quotidiana.
DESIGN PER MIGLIORARE
LA VITA
4. UN ALTRO DESIGN…
139. macro trends
Il trend del do-it-yourself è
sempre piùforte: bricolage,
ricamo, cucito, uncinetto,
scrapbooking, stencil… Pezzi
unici, imprecisi e imperfetti.
È un modo per esprimere se
stessi e per avere qualcosa di
veramente personalizzato. Il
mass-market è vissuto come
alienante, qui invece domina la
creatività allo stato puro.
HANDMADE E BRICO
DESIGN
4. UN ALTRO DESIGN…
140. macro trends
Il sito di chi vuole comprare il
vero “fatto a mano” è
www.buyhandmade.org.
Dietro a questi oggetti c’è
qualcosa che il mass design
non potrà mai dare: un
romanzo individuale.
HANDMADE E BRICO
DESIGN
4. UN ALTRO DESIGN…
141. macro trends
E riscuotono sempre più
successo corsi e workshop
dove imparare a realizzare
qualcosa con le proprie mani.
Il servizio New York
Wedding Ring accompagna i
futuri sposi nella modellazione
della propria fede nuziale, sotto
la guida di esperti artigiani.
4. UN ALTRO DESIGN…
HANDMADE E BRICO
DESIGN
142. macro trends
Il brico design sottintende
invece un concetto di non-finito:
sarà il consumatore a terminare
l’opera, rendendola così
veramente “sua”.
Un esempio è Less Lamp
dello spagnolo Jordi
Canudas: a forma di uovo, è
customizzabile grazie a uno
scalpellino.
4. UN ALTRO DESIGN…
HANDMADE E BRICO
DESIGN
143. macro trends
Ikeacker propone immagini
raccolte in tutto il mondo che
mostrano come personalizzare
i mobili acquistati all’Ikea.
Ad oggi il blog ha ricevuto quasi
14mila visite.
Ogni anno gli utenti premiano la
migliore modifica: nel 2007 ha
vinto il tedesco Marcus Winter
che ha trasformato il porta
televisore modello Benno in
una serra per tartarughe.
4. UN ALTRO DESIGN…
HANDMADE E BRICO
DESIGN
144. macro trends
I fratelli Bouroullec hanno
creato The Stitch Room, una
stanza “stacca e attacca”, per
la collettiva My Home al Vitra
Design Museum (2007).
4. UN ALTRO DESIGN…
HANDMADE E BRICO
DESIGN
146. macro trends
Il concetto di FOOD MILES è
stato inventato nei primi anni
’90. La visibilità a livello
mainstream del trend è stata
tuttavia raggiunta solo un paio
d’anni.
LOCAVORE (persona che
mangia solo cibo prodotto
localmente) è stata proclamata
“parola del 2007” dal New
Oxford American Dictionary.
5. UN ALTRO CIBO…
MANGIARE LOCALE
147. macro trends
Sono nati i primi ristoranti a
tema, come lo Urban Rustic a
New York e il 100 Mile Café a
Melbourne.
In Italia leader è proprio il
Veneto, dove la Coldiretti
regionale ha ideato il marchio
KM 0 (da apporre sui menu o
in vetrina), presente in una rete
di locali selezionati che si
impegnano ad acquistare
almeno il 30% dei prodotti in
loco.
5. UN ALTRO CIBO…
MANGIARE LOCALE
148. macro trends
In Italia una norma inserita
nell’ultima Finanziaria
promuove i “mercati a vendita
diretta degli imprenditori
agricoli”. Ossia da gennaio
2008 hanno diritto di
cittadinanza anche nel nostro
Paese i FARMER’S
MARKET, mercatini dove gli
agricoltori portano le loro merci
per venderle direttamente al
pubblico.
5. UN ALTRO CIBO…
MANGIARE LOCALE
149. macro trends
Secondo le previsioni del
Ministero dell’Agricoltura ne
dovrebbero nascere circa 100
entro l’anno, ma l’obbiettivo è
quello di arrivare a 4/500 entro
il 2010 coinvolgendo tra 6mila e
8mila aziende agricole.
5. UN ALTRO CIBO…
MANGIARE LOCALE
150. macro trends
I farmer’s market sono un trend
in forte ascesa negli USA: lo
stato di New York ne conta
ormai almeno 300.
Ma quella del local è una
tendenza che sta conquistando
anche la grande distribuzione:
Tesco ha lanciato Local
Choice Milk, un brand di latte
acquistato direttamente dai
produttori locali, i quali
beneficiano di un premium
price.
5. UN ALTRO CIBO…
MANGIARE LOCALE
151. macro trends
Un altro modo per accorciare la
filiera tra produttore e
consumatore sono i GAS,
Gruppi di Acquisto
Solidale, comunità
organizzate di persone che
fanno grossi ordini direttamente
ai contadini o agli allevatori
privilegiando le realtà locali.
A Torino sono nati i GAC,
Gruppi di Acquisto
Collettivo, che stanno
tentando di avvicinare anche le
fasce di popolazione con basso
potere d’acquisto a un modello
di spesa ecosostenibile.
5. UN ALTRO CIBO…
MANGIARE LOCALE
152. macro trends
Il localismo è ormai un
movimento che ha delle regole,
delle pagine web e dei manuali.
Negli Stati Uniti la vocazione
all’autarchia alimentare ha
contagiato anche le comunità
urbane che improvvisano orti e
pollai nei terrazzi o sui tetti di
casa (city farmers).
5. UN ALTRO CIBO…
MANGIARE LOCALE
153. macro trends
Un contributo fondamentale al
ripensamento delle città in
funzione
dell’autosostentamento
agroalimentare arriva dal
mondo dell’architettura e in
particolare dal movimento delle
fattorie verticali.
Si tratta di grattacieli verdi ad
alta sostenibilità ambientale,
alimentati a biomassa
(decomposizione di scarti
organici) e irrigati grazie al
riciclaggio delle acque nere.
5. UN ALTRO CIBO…
MANGIARE LOCALE
154. macro trends
Ha fatto discutere il libro The
Omnivore’s Dilemma del
giornalista Michael Pollan.
L’autore racconta la catena
alimentare come se fosse un
giallo, da quella industriale a
quella biologica.
5. UN ALTRO CIBO…
MANGIARE LOCALE
155. macro trends
FAST FOOD VEGETARIANO
Zen Burger a New York
Yellow Sunshine a Berlino
V.G. Burgers a Boulder, in
Colorado
BIOLOGICO MAINSTREAM
5. UN ALTRO CIBO…
157. macro trends
Economici, a basso impatto
ambientale, largamente diffusi,
estremamente nutrienti e ricchi
di proteine… gli insetti
potrebbero essere il cibo del
futuro.
100 gr di Usata terpsichore, un
bruco di cui si cibano le
popolazioni dell’Africa centrale,
contiene 28 gr di proteine, più
della stessa quantità di pollo. I
water bugs contengono una
quantità di ferro 4 volte
superiore alla carne di manzo.
5. UN ALTRO CIBO…
IL CIBO PIÙ SOSTENIBILE…
158. macro trends
CONTRO L’ACQUA IN
BOTTIGLIA
Il sindaco di New York Michael
Bloomberg ha investito 700mila
dollari in pubblicità per
convincere i suoi concittadini a
bere acqua del rubinetto.
Il New York Post dedica un
servizio al declino della San
Pellegrino (e di tutte le altre
minerali): anche i ristoranti più
lussuosi servono tap water in
caraffa.
5. UN ALTRO CIBO…
IL PRIMO ELEMENTO
159. macro trends
L’associazione Tappening ha
promosso una significativa
campagna di marketing per
spingere gli americani a
rinunciare all’acqua in bottiglia.
5. UN ALTRO CIBO…
IL PRIMO ELEMENTO
160. macro trends
In Italia l’acqua del rubinetto è
servita in molti ristoranti e
mense scolastiche.
Si segnalano poi le campagne
contro la privatizzazione
dell’acqua (es. 100%
pubblica a Venezia).
5. UN ALTRO CIBO…
IL PRIMO ELEMENTO
161. macro trends
Quanta acqua serve per
produrre ciò che mangiamo? Il
designer tedesco Timm
Kakeritz si è basato su dati
scientifici per il suo poster
Virtual Water.
5. UN ALTRO CIBO…
IL PRIMO ELEMENTO
162. macro trends
La Coastal Fog Tower di
Alberto Fernández e Susana
Ortega è un grattacielo
strutturato per sfruttare la
comanchacha, la densa nebbia
costiera cilena.
Il vapore viene filtrato e
convogliato per ricavarne
dell’acqua.
5. UN ALTRO CIBO…
IL PRIMO ELEMENTO
163. macro trends
La bicicletta Aquaduct,
progettata da Bill Moggridge,
cofondatore di IDEO, con le
pedalate filtra l’acqua e la
trasporta senza produzione di
gas di scarico.
5. UN ALTRO CIBO…
IL PRIMO ELEMENTO
164. macro trends
Presentato lo scorso gennaio al
Sundance Film Festival, For
Love of Water (F.L.O.W.) è il
documentario di Irina Salina
sullo stato del problema acqua
nel mondo globalizzato.
Si è aggiudicato il Grand Jury
Award al Mumbai International
Film Festival.
5. UN ALTRO CIBO…
IL PRIMO ELEMENTO
166. macro trends
Mark Wallinger (1959),
vincitore del Turner Prize 2007.
Con State Britain (2006) alla
Tate ha stimolato una
riflessione sulla politica inglese,
in particolare in riferimento alla
guerra.
ARTE IMPEGNATA
6. UN’ALTRA ARTE…
167. macro trends
Lo street artist JR ha appeso
questi manifesti illegali su un
muro di un quartiere di Gaza
logorato dalla guerra.
6. UN’ALTRA ARTE…
ARTE IMPEGNATA
168. macro trends
Lucy e Jorge Orta, con
Antartic Village. No
borders, un villaggio di 50
abitazioni a cupola ricoperte da
bandiere di tutte le nazionalità,
invitano a riflettere sulle
condizioni di donne e uomini
costretti a lasciare il Paese
d’origine a causa di catastrofi
naturali, dissesti economici o
guerre.
6. UN’ALTRA ARTE…
ARTE IMPEGNATA
169. macro trends
Il duo multimediale Bigert &
Bergstrom ha ideato il progetto
sul clima Everybody Talks
About The Weather, but
Nobody Does Anything
About.
Si tratta di una serie di
installazioni multimediali e
interattive con lo scopo di
spiegare le piùrecenti teorie sui
cambiamenti climatici e
sensibilizzare il grande
pubblico.
6. UN’ALTRA ARTE…
ARTE IMPEGNATA
170. macro trends
Gli abiti-installazione dell’artista
Robin Lasser fondono
diverse discipline con
un’attenzione alle
problematiche sociali.
Illegal entry dress tent è
dedicato agli immigrati che
cercano di passare il confine tra
Messico e California.
ARTE IMPEGNATA
6. UN’ALTRA ARTE…
172. macro trends
L’attenzione per la sostenibilità
ambientale ha finalmente
coinvolto anche il mondo
dell’IT.
Il 2% della CO2 emessa nel
mondo arriva infatti
dall’industria informatica, una
percentuale paragonabile a
quella del trasporto aereo.
GREEN HI-TECH
7. UN ALTRO HI-TECH…
173. macro trends
Ma le motivazioni per questo
interesse sono anche
economiche: per ogni dollaro
speso in hardware circa la metà
se ne va in energia consumata
per il suo funzionamento e
questa spesa sta crescendo del
15% annuo.
La quantità necessaria per
raffreddare i server
quadruplicherà nei prossimi 5
anni. Negli USA i data center
utilizzano piùcorrente elettrica
di tutti i televisori messi
insieme.
GREEN HI-TECH
7. UN ALTRO HI-TECH…
174. macro trends
Nel 2007 Ibm ha lanciato
Project Big Green: una task
force di 850 specialisti e un
investimento annuo di un
miliardo di dollari per diventare
leader tra i produttori di data
center a basso consumo.
L’obiettivo è quello di arrivare a
offrire ai clienti un risparmio
energetico del 42%.
GREEN HI-TECH
7. UN ALTRO HI-TECH…
175. macro trends
Insieme a Ibm le altre grandi
aziende statunitensi dell’IT –
Microsoft, Sun, Intel, Hp, Dell…
- hanno dato vita nel 2006 al
The Green Grid, un
consorzio che ha l’obiettivo di
unire gli sforzi per migliorare
drasticamente l’efficienza
energetica dei data center e
creare degli standard affidabili.
GREEN HI-TECH
7. UN ALTRO HI-TECH…
176. macro trends
Intanto nel settore del
consumer hi-tech è un fiorire di
idee e soluzioni per tagliare i
consumi.
La Dell ha dotato i suoi laptop
di ultima generazione della
configurazione Energy Smart
che taglia in consumi del 70%.
GREEN HI-TECH
7. UN ALTRO HI-TECH…
177. macro trends
La Sony si è aggiudicata il
premio “Televisore ecologico
Europeo 2007-2008” grazie a
un modello della serie Lcd
Bravia in grado di consumare
solo 0,0395 watt di energia per
cm² di schermo.
GREEN HI-TECH
7. UN ALTRO HI-TECH…
178. macro trends
Polaroid ZINK è una
stampante fotografica portatile
che si collega tramite Bluetooth
o USB a telefonini e fotocamere
digitali.
La sua particolarità risiede
nell’adozione della tecnologia di
stampa Zero Ink che usa il
calore per riprodurre su carta
speciale i cromatismi delle foto
digitali, senza ricorrere agli
inchiostri.
GREEN HI-TECH
7. UN ALTRO HI-TECH…
179. macro trends
Il sito Clash of the Consoles
by Greenpeace mette a
confronto l’impatto ecologico di
Wii, Playstation e Xbox.
GREEN HI-TECH
7. UN ALTRO HI-TECH…
180. macro trends
Motorola e Angstrom
Power hanno presentato il
prototipo di un cellulare a
idrogeno che si ricarica con
l’acqua del rubinetto.
GREEN HI-TECH
7. UN ALTRO HI-TECH…
181. NO FLIGHT E SLOW
TRAVEL
8. UN ALTRO VIAGGIARE…
STAYCATION
182. macro trends
Mark Ellingham - il fondatore
delle Rough Guides e l’uomo
che ha incoraggiato un’intera
generazione di giovani a partire
alla scoperta del mondo - ha
paragonato i danni causati dal
turismo all'impatto dell’industria
del tabacco.
Tutti noi che lavoriamo
nell’industria del turismo
abbiamo la responsabilità di
informare i viaggiatori sul costo
ambientale dei loro voli.
NO FLIGHT E SLOW TRAVEL
8. UN ALTRO VIAGGIARE…
183. macro trends
Dobbiamo incoraggiare le
persone a viaggiare meno.
Valutando i pro e i contro non
sono convinto che esista una
vacanza responsabile o etica.
Ellingham propone di istituire
una tassa verde di circa 150
euro su tutti i voli per l’Europa e
l’Africa e di 400 euro per il resto
del mondo.
8. UN ALTRO VIAGGIARE…
NO FLIGHT E SLOW TRAVEL
184. macro trends
Se potessi cambiare una sola
cosa, eliminerei il binge flying.
Viviamo in una società in cui la
gente prende un aereo e va a
Budapest per 48 ore. Voliamo
dappertutto alla minima
occasione. È un problema che
va affrontato subito.
Anche Tony Wheeler,
ideatore della guida Lonely
Planet, sostiene la filosofia fly
less and stay longer.
8. UN ALTRO VIAGGIARE…
NO FLIGHT E SLOW TRAVEL
185. macro trends
Leo Hickman, dopo il
fortunato A life stripped bare,
ha pubblicato The Final Call:
In Search of the True Cost
of Our Holidays (2007) in cui
denuncia i danni del turismo
fast food.
Dietro di lui c’è tutto il
movimento dello slow travel,
eco travel, green travel
che, sebbene scarso in Italia,
spopola dagli Usa al Nord
Europa.
8. UN ALTRO VIAGGIARE…
NO FLIGHT E SLOW TRAVEL
186. macro trends
Il vademecum per ecoturisti
prevede regole come:
1) Volare il meno possibile e
mai per soggiorni brevi.
2) Controllare la “bontà” del tour
operator su Tourism Concern.
3) Informarsi sulla
responsabilità etica e
ambientale dell’hotel.
4) Evitare di sprecare risorse.
5) Usare guide locali e trasporti
pubblici.
8. UN ALTRO VIAGGIARE…
NO FLIGHT E SLOW TRAVEL
187. macro trends
Siti per trarre ispirazione sono
slowtrav.com, scritto da una
community di viaggiatori
consapevoli.
E lowcarbontravel.com,
dove l’ambientalista Ed
Gillespie racconta come
viaggiare il mondo senza mai
usare l’aereo.
8. UN ALTRO VIAGGIARE…
NO FLIGHT E SLOW TRAVEL
188. macro trends
Ian Roberts e Fiona Godlee
hanno pubblicato sul British
Medical Journal un editoriale
sull’impronta ecologica dei
convegni di medicina.
Hanno scoperto che i voli dei
partecipanti ai convegni annuali
della European respiratory
society e dell’American thoracic
society hanno immesso
nell’atmosfera piùCO2 di
quanto facciano, in un anno,
110mila ciadiani o 11mila
indiani.
8. UN ALTRO VIAGGIARE…
NO FLIGHT E SLOW TRAVEL
189. macro trends
Fra i trend segnalati
dall’agenzia JWT per il 2008
rientra anche il fenomeno dello
staycation: passare le
vacanze a casa propria per
risparmiare denaro e CO2.
8. UN ALTRO VIAGGIARE…
STAYCATION
190. macro trends
Travelling without moving
è il workshop organizzato dal
collettivo di artisti finlandesi
Katastro.fi nell’ambito del
festival Pixelache (marzo 2008)
per parlare di come usare
meno gli aerei e di piùe meglio
le videoconferenze.
8. UN ALTRO VIAGGIARE…
STAYCATION
192. macro trends
Ideato da Muhammad Yunus
– economista e banchiere
bengalese, fondatore della
Grameen Bank e premio Nobel
per la Pace 2006 – è un
sistema di piccoli prestiti
destinati ad imprenditori troppo
poveri per ottenere credito dai
circuiti bancari tradizionali.
Viene considerata una delle
strade giuste per affrontare i
problemi di milioni di diseredati
attraverso lo sviluppo di una
imprenditorialità minore e
diffusa.
MICROCREDITO
9. UN’ALTRA FINANZA…
193. macro trends
Ma il prestito che coinvolge e
non esclude, che dà fiducia e
dignità, si sta affermando
anche nel “primo mondo”.
In Italia le somme erogate
secondo questo meccanismo
sono aumentate nell’ultimo
biennio del 33% e i beneficiari
del 24%.
Chi richiede il prestito (in
genere fino ai 25mila €) non
deve presentare garanzie
patrimoniali o di reddito, bensì
una rete fiduciaria con più
soggetti che fanno da garanti.
MICROCREDITO
9. UN’ALTRA FINANZA…
194. macro trends
AFRICA Works è un’iniziativa
speciale nata per promuovere il
progetto di Microcredito in
Senegal messo in atto dalla
Birma, la società di credito
cooperativo del cantante
senegalese Youssou N’Dour.
A questa iniziativa ha aderito la
Benetton, che ha destinato un
solido sostegno economico.
MICROCREDITO
9. UN’ALTRA FINANZA…
195. macro trends
Prestatori e richiedenti
interagiscono direttamente sul
web, negoziando sulle
condizioni del prestito, tassi, la
durata.
Esempi sono Zopa e Prosper.
CREDITO PEER-TO-PEER
9. UN’ALTRA FINANZA…
197. macro trends
L’industria del cinema è una di
quelle a maggior impatto
ambientale: le scenografie in
legno, costruite e distrutte;
centinaia di camion per
trasportare i materiali; i km
percorsi dalle star a bordi di jet
privati; l’elettricità consumata
dai generatori di cineprese e
proiettori…
Ogni anno solo i set americani
producono 140mila tonnellate di
CO2.
ECO HOLLYWOOD
10. UN ALTRO SHOW-BUSINESS…
198. macro trends
Così gli studios e le grandi star
del cinema americano, spronati
dal governatore
Schwarzenegger, fanno a gara
per limitare i consumi.
Per Ocean’s Thirteen
Steven Soderbergh ha scelto
materiali riciclati, limitando
illuminazione aria condizionata.
ECO HOLLYWOOD
10. UN ALTRO SHOW-BUSINESS…
199. macro trends
No country for old man dei
Coen ha rivendicato uno statuto
ecologico, avendo recuperato il
diossido di carbonio prodotto
dalle riprese.
Syriana si vanta di essere il
primo film carbon neutral,
avendo compensato le CO2
emesse con un investimento di
50mila dollari in energie pulite.
ECO HOLLYWOOD
10. UN ALTRO SHOW-BUSINESS…
200. macro trends
E poi c’è l’impegno delle
singole star:
In prima linea ci sono Leonardo
Di Caprio (ha prodotto The
Eleventh Hour e collabora con
svariate associazioni), Brad Pitt
(lavora da tempo nel campo
dell’architettura ecosostenibile),
George Clooney, Robert
Redford, Gwyneth Paltrow,
Cameron Diaz…
ECO HOLLYWOOD
10. UN ALTRO SHOW-BUSINESS…
201. macro trends
La Ema, Associazione dei
Media Ambientalisti fondata nel
1989, si incontra regolarmente
con i piùinfluenti attori e
produttori di Hollywood per
consigliare loro le tematiche
ambientali che hanno più
bisogno di essere affrontate sul
grande schermo.
Ricorriamo a personaggi famosi
semplicemente perché quando
parlano la gente ascolta.
ECO HOLLYWOOD
10. UN ALTRO SHOW-BUSINESS…
202. macro trends
Uscirà fra a giugno 2009
Home, film ambientalista
prodotto da Luc Besson,
sponsorizzato dal gruppo del
lusso PPR e diretto da Yann
Arthus-Bertrand.
Mostrerà come, negli ultimi 50
anni, la Terra si sia modificata
piùrapidamente che in tutta la
storia dell’umanità.
Sarà diffuso
contemporaneamente alla tv, al
cinema, in dvd e scaricabile via
Internet.
ECO HOLLYWOOD
10. UN ALTRO SHOW-BUSINESS…
203. macro trends
L’ultimo tour dei Radiohead In
rainbows è concepito con
l’intento di limitare al massimo
l’impatto sull’ambiente: impianto
luci a consumo limitato, niente
spostamenti in aereo, location
servite dal trasporto pubblico e
invito ai fans a recarsi al
concerto in treno, autobus,
bicicletta o a piedi.
ECO MUSIC
10. UN ALTRO SHOW-BUSINESS…
204. macro trends
Anche i Babyshambles
suonano in piccoli posti
raggiungibili con i bus e usano
poca elettricità nelle esibizioni.
I System of a Down stanno
progettando invece un tour fatto
di concerti olografici che
arrivino via Internet ai fan,
senza che questi siano costretti
a spostarsi inquinando.
ECO MUSIC
10. UN ALTRO SHOW-BUSINESS…
205. macro trends
Si amplifica l’impegno di divi e
popstar per cause di tipo
umanitario.
Le attività di Bono Vox, Bob
Geldof, Richard Gere, George
Clooney, Brad Pitt e Angelina
Jolie sono note da tempo. Ma ci
sono anche Mia Farrow,
Sharon Stone, Scarlett
Johansson…
ETHICAL CELEBRITIES
10. UN ALTRO SHOW-BUSINESS…
206. macro trends
Mick Jagger ha finanziato la
realizzazione del videoclip dei
Mattafix Living Darfur, il
primo girato in un campo
profughi.
Hanno collaborato Scarlett
Johansson, Matt Demon, Elle
McPherson, i Black Eyed Peas
e Desmond Tutu.
ETHICAL CELEBRITIES
10. UN ALTRO SHOW-BUSINESS…
207. macro trends
George Clooney ha interpretato
assieme al padre Nick (che è
anche produttore della
pellicola) il documentario A
Journey to Darfur.
ETHICAL CELEBRITIES
10. UN ALTRO SHOW-BUSINESS…
208. macro trends
Ma c’è chi dissente con questo
approccio: Naomi Klein,
scrittrice simbolo dei no global
(il suo ultimo libro è The Shock
Doctrine) denuncia
l’imborghesimento dello spazio
di protesta operato dai vari
Bono e Geldof.
ETHICAL CELEBRITIES
10. UN ALTRO SHOW-BUSINESS…
209. macro trends
La Bonizzazione della protesta
ha spostato la discussione su
un terreno molto più sicuro.
È un modello di protesta rock,
da stadio: ci sono i personaggi
famosi e poi ci sono gli
spettatori che agitano i loro
braccialetti.
È meno pericoloso ed è meno
efficace. (N. Klein)
ETHICAL CELEBRITIES
10. UN ALTRO SHOW-BUSINESS…
211. macro trends
Greenwashingindex.com,
creato dalla società
EnviroMedia Social Marketing,
è un nuovo sito in cui i
consumatori possono
segnalare le pubblicità
ambientali false e ingannevoli.
GREEN O GREENWASHING?
11. UN ALTRO BUSINESS?
212. macro trends
I don’t know where to start with
this nonsense. Hydrogen fuel
cells? That is not clean energy,
that is not even energy. The
cells are used to store energy,
and that energy has to come
from somewhere (most likely
not going to be wind, water or
sun).
Ride the bus, then you can be
as clean as a 12 year old.
GREEN O GREENWASHING?
11. UN ALTRO BUSINESS?
213. macro trends
From a Bluenotes store in
Toronto. "Made in Bangladesh",
roughly 12,600 km away.
GREEN O GREENWASHING?
11. UN ALTRO BUSINESS?