SlideShare ist ein Scribd-Unternehmen logo
1 von 6
Downloaden Sie, um offline zu lesen
SENATO DELLA REPUBBLICA - CAMERA DEI DEPUTATI
------GRUPPO PARLAMENTARE "MOVIMENTO 5 STELLE"

DENUNCIA PER LA MESSA IN STATO DI ACCUSA DEL
PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA, CONCERNENTE IL REATO
DI ATTENTATO ALLA COSTITUZIONE REPUBBLICANA
Il Presidente della Repubblica, On. Giorgio Napolitano,
nell'esercizio delle sue funzioni, ha violato - sotto il profilo oggettivo e
soggettivo, e con modalità formali ed informali - i valori, i principi e le
supreme norme della Costituzione repubblicana.
Il compimento e l'omissione di atti e di fatti idonei ad impedire e a
turbare l'attività degli organi costituzionali, imputabili ed ascrivibili
all'operato del Presidente della Repubblica in carica, ha determinato una
modifica sostanziale della forma di stato e di governo della Repubblica
italiana, delineata nella Carta costituzionale vigente.
Si rilevano segnatamente, a seguire, i principali atti e fatti volti a
configurare il reato di attentato alla Costituzione, di cui all'articolo 90 Cost..

1.

ESPROPRIAZIONE DELLA FUNZIONE LEGISLATIVA DEL
ABUSO DELLA DECRETAZIONE D'URGENZA

PARLAMENTO

E

La nostra Carta costituzionale disegna una forma di governo
parlamentare che si sostanzia in un saldo rapporto tra Camere
rappresentative e Governo. La prevaricazione governativa assoluta,
caratterizzata da decretazione d'urgenza, fiducie parlamentari e
maxiememendamenti configura, piuttosto, un ordinamento altro e diverso
che non conosce più il principio supremo della separazione dei poteri.
Il predominio legislativo da parte del Governo, attraverso decreti
legge, promulgati dal Presidente della Repubblica, viola palesemente sia
gli articoli 70 e 77 della Costituzione, sia le norme di primaria rilevanza
ordinamentale (quale la Legge n. 400 del 1988), sia numerose sentenze
della Corte costituzionale (tra tutte: sentenza n. 29 del 1995, n. 22 del
2012 e n. 220 del 2013).
Ma al di là del pur impressionante aspetto quantitativo che,
comunque, sotto il profilo del rapporto costituzionale tra Parlamento e
Governo assume fortissima rilevanza, è necessario rimarcare,
parallelamente, una preoccupante espansione della loro portata, insita nei
contenuti normativi e, soprattutto, nella loro eterogeneità.
Aspetto ulteriormente grave è la reiterazione, attraverso decretolegge, di norme contenute in altro decreto-legge, non convertito in legge.
La promulgazione, da parte del Presidente della Repubblica, di simili
provvedimenti è risultata in palese contrasto con la nota sentenza della
Corte costituzionale n. 360 del 1996, che ha rilevato come «il decretolegge reiterato - per il fatto di riprodurre (nel suo complesso o in singole
disposizioni), il contenuto di un decreto-legge non convertito, senza
introdurre variazioni sostanziali - lede la previsione costituzionale sotto più
profili».

2
La forma di governo parlamentare, alla luce dell'attività normativa
del Governo, pienamente avallata dalla connessa promulgazione da parte
del Presidente della Repubblica, si è sostanzialmente trasformata in
«presidenziale» o «direttoriale», in cui il ruolo costituzionale del
Parlamento è annientato in nome dell'attività normativa derivante dal
combinato Governo-Presidenza della Repubblica.

2.

RIFORMA DELLA COSTITUZIONE E DEL SISTEMA ELETTORALE

Il Presidente della Repubblica ha formalmente e informalmente
incalzato e sollecitato il Parlamento all'approvazione di un disegno di
legge costituzionale volto a configurare una procedura straordinaria e
derogatoria del Testo fondamentale, sia sotto il profilo procedimentale che
sotto quello degli organi deputati a modificare la Costituzione
repubblicana.
In particolare, il disegno di legge costituzionale governativo
presentato alle Camere il 10 giugno 2013, sulla base dell'autorizzazione
da parte del Capo dello Stato, istituiva una procedura di revisione
costituzionale in esplicita antitesi sia rispetto all'art. 138 Cost., sia rispetto
all'art. 72, quarto comma, della Costituzione che dispone: «La procedura
normale di esame e di approvazione diretta da parte della Camera è
sempre adottata per i disegni di legge in materia costituzionale ed
elettorale».
Il Capo dello Stato ha, dunque, promosso l'approvazione di una
legge costituzionale derogatoria, tra le altre, della norma di chiusura della
Costituzione - ovvero l'art. 138 Cost. - minando uno dei principi cardine del
nostro ordinamento costituzionale: la sua rigidità. Egli ha tentato di
trasformare la nostra Carta in una Costituzione di tipo flessibile. Flessibilità
che, transitivamente, si sarebbe potuta ritenere espandibile, direttamente
ed indirettamente, alla Prima Parte della Costituzione repubblicana, in cui
sono sanciti i principi fondamentali della convivenza civile del nostro
ordinamento democratico.
Il Presidente della Repubblica ha, inoltre, in data 24 ottobre 2013,
nel corso dell'esame parlamentare riferito alla riforma della legge
elettorale, impropriamente convocato alcuni soggetti, umiliando
istituzionalmente il luogo naturalmente deputato alla formazione delle
leggi. Si tratta, segnatamente, del Ministro per le Riforme Costituzionali,
del Ministro per i Rapporti con il Parlamento e Coordinamento delle Attività
di Governo, dei Presidenti dei Gruppi Parlamentari "Partito Democratico",
"Popolo della Libertà" e "Scelta Civica per l'Italia" del Senato della
Repubblica, e del Presidente della Commissione Permanente Affari
Costituzionali del Senato.

3
3.

MANCATO ESERCIZIO DEL POTERE DI RINVIO PRESIDENZIALE

Il Presidente della Repubblica, recita l’articolo 74 della Costituzione,
prima di promulgare un progetto approvato dalle due Camere, può
rinviarlo al mittente, chiedendo una nuova deliberazione. Il rinvio
presidenziale costituisce una funzione di controllo preventivo, posto a
garanzia della complessiva coerenza del sistema costituzionale.
Spiccano, con evidenza, alcuni mancati e doverosi interventi di
rinvio presidenziale, connessi a norme viziate da incostituzionalità
manifesta.
Possono, in particolare, evidenziarsi sia con riferimento alla legge
n. 124 del 2008 (c.d. «Lodo Alfano»), sia con riguardo alla legge n. 51 del
2010 (c.d. «Legittimo impedimento»). Nel primo caso, le violazioni di
carattere costituzionale commesse ad opera della Presidenza della
Repubblica sono risultate duplici, stante sia l'autorizzazione alla
presentazione alle Camere del disegno di legge governativo, sia la sua
relativa promulgazione; norma, questa, dichiarata integralmente
incostituzionale dalla Consulta con sentenza n. 262 del 2009. Nel secondo
caso, la legge promulgata è stata dichiarata parzialmente illegittima dalla
Corte costituzionale, con sentenza n. 23 del 2011 ed integralmente
abrogata con referendum popolare del giugno 2011.
4.

SECONDA ELEZIONE DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

Ai sensi dell'articolo 85, primo comma, della Costituzione «Il
Presidente della Repubblica è eletto per sette anni». É, dunque, evidente
che il testo costituzionale non contempla la possibilità dello svolgimento
del doppio mandato da parte del Capo dello Stato.
A tal riguardo, il Presidente Ciampi ebbe a dichiarare che: «Il
rinnovo di un mandato lungo, quale è quello settennale, mal si confà alle
caratteristiche proprie della forma repubblicana del nostro Stato».
In definitiva, anche in occasione della sua rielezione, il Presidente
della Repubblica - accettando il nuovo e doppio incarico - ha violato la
forma e la sostanza del testo costituzionale, connesso ai suoi principi
fondamentali.

5.

IMPROPRIO ESERCIZIO DEL POTERE DI GRAZIA

L'articolo 87 della Costituzione assegna al Presidente della
Repubblica la possibilità di concedere la grazia e di commutare le pene.
La Corte costituzionale ha sancito, a tal riguardo, con sentenza n. 200 del

4
2006, che tale istituto trova supporto costituzionale esclusivamente al fine
di «mitigare o elidere il trattamento sanzionatorio per eccezionali ragioni
umanitarie».
Viceversa, in data 21 dicembre 2012, il Capo dello Stato ha firmato
il decreto con cui è stata concessa al direttore del quotidiano "Il Giornale",
dott. Sallusti, la commutazione della pena detentiva ancora da espiare
nella corrispondente pena pecuniaria. A sostegno di tale provvedimento
presidenziale, il Quirinale ha «valutato che la volontà politica bipartisan
espressa in disegni di legge e sostenuta dal governo, non si è ancora
tradotta in norme legislative».
Analogamente, il Presidente della Repubblica, in data 5 aprile 2013
ha concesso la grazia al colonnello Joseph L. Romano, in relazione alla
condanna alla pena della reclusione e alle pene accessorie inflitta con
sentenza della Corte d'Appello di Milano del 15 dicembre 2010. La
Presidenza della Repubblica ha reso noto che, nel caso concreto,
«l'esercizio del potere di clemenza ha così ovviato a una situazione di
evidente delicatezza sotto il profilo delle relazioni bilaterali con un Paese
amico».
Con nota del 13 agosto 2013, inoltre, il Presidente della Repubblica
ha impropriamente indicato le modalità dell'esercizio del potere di grazia,
con riferimento alla condanna definitiva del dottor Berlusconi, a seguito di
sentenza penale irrevocabile relativa a gravissimi reati.
Dunque, anche con riguardo agli istituti di clemenza, il potere nelle
mani del Capo dello Stato ha subito una palese distorsione, ai fini risolutivi
di controversie relative alla politica estera ed interna del Paese.

6.

RAPPORTO CON LA MAGISTRATURA: PROCESSO STATO - MAFIA

Anche nell'ambito dei rapporti con l'ordine giudiziario i
comportamenti commissivi del Presidente della Repubblica si sono
contraddistinti per manifeste violazioni di principi fondamentali della nostra
Carta costituzionale, con riferimento all'autonomia e all'indipendenza della
magistratura da ogni altro potere statuale.
La Presidenza della Repubblica, attraverso il suo Segretario
generale, in data 4 aprile 2012, ha inviato al Procuratore generale presso
la Corte di Cassazione una lettera nella quale si chiedevano chiarimenti
sulla configurabilità penale della condotta di taluni esponenti politici
coinvolti nell’indagine concernente la trattativa Stato-mafia e, addirittura,
segnalando l’opportunità di raggiungere una visione giuridicamente
univoca tra le procure di Palermo, Firenze e Caltanissetta.

5
Inoltre, il Presidente della Repubblica ha sollevato Conflitto di
attribuzione dinanzi alla Corte costituzionale nei confronti della Procura
della Repubblica di Palermo, in merito ad alcune intercettazioni telefoniche
indirette riguardanti lo stesso Capo dello Stato. Tale iniziativa
presidenziale, fortemente stigmatizzata anche da un presidente emerito
della Corte costituzionale, ha mostrato un grave atteggiamento
intimidatorio nei confronti della magistratura, oltretutto nell'ambito di un
delicatissimo procedimento penale concernente la presunta trattativa tra le
istituzioni statali e la criminalità organizzata.
Sempre con riferimento al suddetto procedimento penale, il
Presidente della Repubblica ha inviato al Presidente della Corte di Assise
di Palermo una missiva, al fine di sottrarsi alla prova testimoniale. In
particolare egli ha auspicato che la Corte potesse valutare «nel corso del
dibattimento a norma dell'art. 495, comma 4, c.p.p. il reale contributo che
le mie dichiarazioni, sulle circostanze in relazione alle quali è stata
ammessa la testimonianza, potrebbero effettivamente arrecare
all'accertamento processuale in corso».
***
Il Presidente della Repubblica in carica non sta svolgendo, dunque,
il suo mandato, in armonia con i compiti e le funzioni assegnatigli dalla
Costituzione e rinvenibili nei suoi supremi principi.
Gli atti e i fatti summenzionati svelano la commissione di
comportamenti sanzionabili, di natura dolosa, attraverso cui il Capo dello
Stato ha non solo abusato dei suoi poteri e violato i suoi doveri ma, nei
fatti, ha radicalmente alterato il sistema costituzionale repubblicano.
Pertanto, ai sensi della Legge 5 giugno 1989, n. 219, è quanto mai
opportuna la presente denuncia, volta alla messa in stato di accusa del
Presidente della Repubblica per il reato di attentato alla Costituzione.

6

Weitere ähnliche Inhalte

Andere mochten auch

мбоу «сош №14» алакет из рода быка, береснева валерия вячеславовна, ученица 5...
мбоу «сош №14» алакет из рода быка, береснева валерия вячеславовна, ученица 5...мбоу «сош №14» алакет из рода быка, береснева валерия вячеславовна, ученица 5...
мбоу «сош №14» алакет из рода быка, береснева валерия вячеславовна, ученица 5...Sergej Mara
 
мбоу «сош №34» григорьевой анастасии константиновны, 5 «б» «образ родной рек...
мбоу «сош №34» григорьевой  анастасии константиновны, 5 «б» «образ родной рек...мбоу «сош №34» григорьевой  анастасии константиновны, 5 «б» «образ родной рек...
мбоу «сош №34» григорьевой анастасии константиновны, 5 «б» «образ родной рек...Sergej Mara
 
New canaan advisors u. conn school of business (9 january 2014)
New canaan advisors   u. conn school of business (9 january 2014)New canaan advisors   u. conn school of business (9 january 2014)
New canaan advisors u. conn school of business (9 january 2014)NewCanaanAdvisors
 
мбоу сош 84 анисова татьяна сергеевна 6в класс «военная лирика михаила небога...
мбоу сош 84 анисова татьяна сергеевна 6в класс «военная лирика михаила небога...мбоу сош 84 анисова татьяна сергеевна 6в класс «военная лирика михаила небога...
мбоу сош 84 анисова татьяна сергеевна 6в класс «военная лирика михаила небога...Sergej Mara
 
Federal office space evolution
Federal office space evolutionFederal office space evolution
Federal office space evolutionUSGSAR8
 
Prueba saber 5 matemáticas 2012
Prueba saber 5 matemáticas 2012Prueba saber 5 matemáticas 2012
Prueba saber 5 matemáticas 2012francisco páramo
 
Prueba saber 5 lenguaje 2012
Prueba saber 5 lenguaje 2012Prueba saber 5 lenguaje 2012
Prueba saber 5 lenguaje 2012francisco páramo
 
Prueba saber 5 ciencias naturales 2012
Prueba saber 5 ciencias naturales 2012Prueba saber 5 ciencias naturales 2012
Prueba saber 5 ciencias naturales 2012francisco páramo
 

Andere mochten auch (8)

мбоу «сош №14» алакет из рода быка, береснева валерия вячеславовна, ученица 5...
мбоу «сош №14» алакет из рода быка, береснева валерия вячеславовна, ученица 5...мбоу «сош №14» алакет из рода быка, береснева валерия вячеславовна, ученица 5...
мбоу «сош №14» алакет из рода быка, береснева валерия вячеславовна, ученица 5...
 
мбоу «сош №34» григорьевой анастасии константиновны, 5 «б» «образ родной рек...
мбоу «сош №34» григорьевой  анастасии константиновны, 5 «б» «образ родной рек...мбоу «сош №34» григорьевой  анастасии константиновны, 5 «б» «образ родной рек...
мбоу «сош №34» григорьевой анастасии константиновны, 5 «б» «образ родной рек...
 
New canaan advisors u. conn school of business (9 january 2014)
New canaan advisors   u. conn school of business (9 january 2014)New canaan advisors   u. conn school of business (9 january 2014)
New canaan advisors u. conn school of business (9 january 2014)
 
мбоу сош 84 анисова татьяна сергеевна 6в класс «военная лирика михаила небога...
мбоу сош 84 анисова татьяна сергеевна 6в класс «военная лирика михаила небога...мбоу сош 84 анисова татьяна сергеевна 6в класс «военная лирика михаила небога...
мбоу сош 84 анисова татьяна сергеевна 6в класс «военная лирика михаила небога...
 
Federal office space evolution
Federal office space evolutionFederal office space evolution
Federal office space evolution
 
Prueba saber 5 matemáticas 2012
Prueba saber 5 matemáticas 2012Prueba saber 5 matemáticas 2012
Prueba saber 5 matemáticas 2012
 
Prueba saber 5 lenguaje 2012
Prueba saber 5 lenguaje 2012Prueba saber 5 lenguaje 2012
Prueba saber 5 lenguaje 2012
 
Prueba saber 5 ciencias naturales 2012
Prueba saber 5 ciencias naturales 2012Prueba saber 5 ciencias naturales 2012
Prueba saber 5 ciencias naturales 2012
 

Ähnlich wie Vogliamosapere impeachment napolitano

IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA ITALIANA
IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA ITALIANAIL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA ITALIANA
IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA ITALIANAtelosaes
 
Riforma costituzionale #Orasì
Riforma costituzionale #Orasì Riforma costituzionale #Orasì
Riforma costituzionale #Orasì Massimo Micucci
 
Quesiti M5S a Cantone su ordini professionali
Quesiti M5S a Cantone su ordini professionaliQuesiti M5S a Cantone su ordini professionali
Quesiti M5S a Cantone su ordini professionaliMoVimento 5 Stelle
 
DAL CONTE I AL CONTE II. DIARIO DELLA CRISI DI GOVERNO
DAL CONTE I AL CONTE II. DIARIO DELLA CRISI DI GOVERNO DAL CONTE I AL CONTE II. DIARIO DELLA CRISI DI GOVERNO
DAL CONTE I AL CONTE II. DIARIO DELLA CRISI DI GOVERNO telosaes
 
Riforma del Senato e del titolo v della Costituzione in sintesi
Riforma del Senato e del titolo v della Costituzione in sintesiRiforma del Senato e del titolo v della Costituzione in sintesi
Riforma del Senato e del titolo v della Costituzione in sintesiPaolo Pascucci
 
ANALISI, COMMENTI E GIUDIZI SULLE MODIFICHE ALLA COSTITUZIONE
ANALISI, COMMENTI E GIUDIZI SULLE MODIFICHE ALLA COSTITUZIONEANALISI, COMMENTI E GIUDIZI SULLE MODIFICHE ALLA COSTITUZIONE
ANALISI, COMMENTI E GIUDIZI SULLE MODIFICHE ALLA COSTITUZIONEtramerper
 
Appendice titolo ii nascita costituzione
Appendice titolo ii nascita costituzioneAppendice titolo ii nascita costituzione
Appendice titolo ii nascita costituzioneVoglioscendere
 
Ddl costituzionale bicameralismo
Ddl costituzionale bicameralismoDdl costituzionale bicameralismo
Ddl costituzionale bicameralismoSerafino La Corte
 
Progetto riforma costituzionale_20140331
Progetto riforma costituzionale_20140331Progetto riforma costituzionale_20140331
Progetto riforma costituzionale_20140331Fabrizio Patti
 
Riforma del Senato e del titolo v Costituzione - slide
Riforma del Senato e del titolo v Costituzione - slideRiforma del Senato e del titolo v Costituzione - slide
Riforma del Senato e del titolo v Costituzione - slidePaolo Pascucci
 
REGOLAMENTI PARLAMENTARI: CHI LI CONOSCE BENE VINCE
REGOLAMENTI PARLAMENTARI: CHI LI CONOSCE BENE VINCEREGOLAMENTI PARLAMENTARI: CHI LI CONOSCE BENE VINCE
REGOLAMENTI PARLAMENTARI: CHI LI CONOSCE BENE VINCEtelosaes
 
Procedimento legislativo e potere di emendamento
Procedimento legislativo e potere di emendamentoProcedimento legislativo e potere di emendamento
Procedimento legislativo e potere di emendamentoReti
 
Presidente della Repubblica su condanna definitiva Berlusconi
Presidente della Repubblica su condanna definitiva BerlusconiPresidente della Repubblica su condanna definitiva Berlusconi
Presidente della Repubblica su condanna definitiva BerlusconiPaolo Pascucci
 
Il Presidente della Repubblica
Il Presidente della RepubblicaIl Presidente della Repubblica
Il Presidente della RepubblicaEdoardo Montefusco
 
Dieci motivi per tenere divisi riforma del Senato e Italicum
Dieci motivi per tenere divisi riforma del Senato e ItalicumDieci motivi per tenere divisi riforma del Senato e Italicum
Dieci motivi per tenere divisi riforma del Senato e ItalicumForza Italia
 
Isola di capo rizzuto sentenza tar ricorso contro lo scioglimento del consigl...
Isola di capo rizzuto sentenza tar ricorso contro lo scioglimento del consigl...Isola di capo rizzuto sentenza tar ricorso contro lo scioglimento del consigl...
Isola di capo rizzuto sentenza tar ricorso contro lo scioglimento del consigl...Pino Ciampolillo
 
RIFORMA DEL SENATO E FUNZIONE LEGISLATIVA: DALL’ATTUALE (PRESUNTA) IPERTROFI...
RIFORMA DEL SENATO E FUNZIONE LEGISLATIVA:  DALL’ATTUALE (PRESUNTA) IPERTROFI...RIFORMA DEL SENATO E FUNZIONE LEGISLATIVA:  DALL’ATTUALE (PRESUNTA) IPERTROFI...
RIFORMA DEL SENATO E FUNZIONE LEGISLATIVA: DALL’ATTUALE (PRESUNTA) IPERTROFI...telosaes
 
Ordinanza del Tribunale di Napoli sul cd. “contratto con italiani” di Berlusc...
Ordinanza del Tribunale di Napoli sul cd. “contratto con italiani” di Berlusc...Ordinanza del Tribunale di Napoli sul cd. “contratto con italiani” di Berlusc...
Ordinanza del Tribunale di Napoli sul cd. “contratto con italiani” di Berlusc...Guido Stampanoni Bassi
 

Ähnlich wie Vogliamosapere impeachment napolitano (20)

IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA ITALIANA
IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA ITALIANAIL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA ITALIANA
IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA ITALIANA
 
Riforma costituzionale #Orasì
Riforma costituzionale #Orasì Riforma costituzionale #Orasì
Riforma costituzionale #Orasì
 
Quesiti M5S a Cantone su ordini professionali
Quesiti M5S a Cantone su ordini professionaliQuesiti M5S a Cantone su ordini professionali
Quesiti M5S a Cantone su ordini professionali
 
Ordinamento della repubblica
Ordinamento della repubblicaOrdinamento della repubblica
Ordinamento della repubblica
 
DAL CONTE I AL CONTE II. DIARIO DELLA CRISI DI GOVERNO
DAL CONTE I AL CONTE II. DIARIO DELLA CRISI DI GOVERNO DAL CONTE I AL CONTE II. DIARIO DELLA CRISI DI GOVERNO
DAL CONTE I AL CONTE II. DIARIO DELLA CRISI DI GOVERNO
 
14 road map_riforme
14 road map_riforme14 road map_riforme
14 road map_riforme
 
Riforma del Senato e del titolo v della Costituzione in sintesi
Riforma del Senato e del titolo v della Costituzione in sintesiRiforma del Senato e del titolo v della Costituzione in sintesi
Riforma del Senato e del titolo v della Costituzione in sintesi
 
ANALISI, COMMENTI E GIUDIZI SULLE MODIFICHE ALLA COSTITUZIONE
ANALISI, COMMENTI E GIUDIZI SULLE MODIFICHE ALLA COSTITUZIONEANALISI, COMMENTI E GIUDIZI SULLE MODIFICHE ALLA COSTITUZIONE
ANALISI, COMMENTI E GIUDIZI SULLE MODIFICHE ALLA COSTITUZIONE
 
Appendice titolo ii nascita costituzione
Appendice titolo ii nascita costituzioneAppendice titolo ii nascita costituzione
Appendice titolo ii nascita costituzione
 
Ddl costituzionale bicameralismo
Ddl costituzionale bicameralismoDdl costituzionale bicameralismo
Ddl costituzionale bicameralismo
 
Progetto riforma costituzionale_20140331
Progetto riforma costituzionale_20140331Progetto riforma costituzionale_20140331
Progetto riforma costituzionale_20140331
 
Riforma del Senato e del titolo v Costituzione - slide
Riforma del Senato e del titolo v Costituzione - slideRiforma del Senato e del titolo v Costituzione - slide
Riforma del Senato e del titolo v Costituzione - slide
 
REGOLAMENTI PARLAMENTARI: CHI LI CONOSCE BENE VINCE
REGOLAMENTI PARLAMENTARI: CHI LI CONOSCE BENE VINCEREGOLAMENTI PARLAMENTARI: CHI LI CONOSCE BENE VINCE
REGOLAMENTI PARLAMENTARI: CHI LI CONOSCE BENE VINCE
 
Procedimento legislativo e potere di emendamento
Procedimento legislativo e potere di emendamentoProcedimento legislativo e potere di emendamento
Procedimento legislativo e potere di emendamento
 
Presidente della Repubblica su condanna definitiva Berlusconi
Presidente della Repubblica su condanna definitiva BerlusconiPresidente della Repubblica su condanna definitiva Berlusconi
Presidente della Repubblica su condanna definitiva Berlusconi
 
Il Presidente della Repubblica
Il Presidente della RepubblicaIl Presidente della Repubblica
Il Presidente della Repubblica
 
Dieci motivi per tenere divisi riforma del Senato e Italicum
Dieci motivi per tenere divisi riforma del Senato e ItalicumDieci motivi per tenere divisi riforma del Senato e Italicum
Dieci motivi per tenere divisi riforma del Senato e Italicum
 
Isola di capo rizzuto sentenza tar ricorso contro lo scioglimento del consigl...
Isola di capo rizzuto sentenza tar ricorso contro lo scioglimento del consigl...Isola di capo rizzuto sentenza tar ricorso contro lo scioglimento del consigl...
Isola di capo rizzuto sentenza tar ricorso contro lo scioglimento del consigl...
 
RIFORMA DEL SENATO E FUNZIONE LEGISLATIVA: DALL’ATTUALE (PRESUNTA) IPERTROFI...
RIFORMA DEL SENATO E FUNZIONE LEGISLATIVA:  DALL’ATTUALE (PRESUNTA) IPERTROFI...RIFORMA DEL SENATO E FUNZIONE LEGISLATIVA:  DALL’ATTUALE (PRESUNTA) IPERTROFI...
RIFORMA DEL SENATO E FUNZIONE LEGISLATIVA: DALL’ATTUALE (PRESUNTA) IPERTROFI...
 
Ordinanza del Tribunale di Napoli sul cd. “contratto con italiani” di Berlusc...
Ordinanza del Tribunale di Napoli sul cd. “contratto con italiani” di Berlusc...Ordinanza del Tribunale di Napoli sul cd. “contratto con italiani” di Berlusc...
Ordinanza del Tribunale di Napoli sul cd. “contratto con italiani” di Berlusc...
 

Vogliamosapere impeachment napolitano

  • 1. SENATO DELLA REPUBBLICA - CAMERA DEI DEPUTATI ------GRUPPO PARLAMENTARE "MOVIMENTO 5 STELLE" DENUNCIA PER LA MESSA IN STATO DI ACCUSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA, CONCERNENTE IL REATO DI ATTENTATO ALLA COSTITUZIONE REPUBBLICANA
  • 2. Il Presidente della Repubblica, On. Giorgio Napolitano, nell'esercizio delle sue funzioni, ha violato - sotto il profilo oggettivo e soggettivo, e con modalità formali ed informali - i valori, i principi e le supreme norme della Costituzione repubblicana. Il compimento e l'omissione di atti e di fatti idonei ad impedire e a turbare l'attività degli organi costituzionali, imputabili ed ascrivibili all'operato del Presidente della Repubblica in carica, ha determinato una modifica sostanziale della forma di stato e di governo della Repubblica italiana, delineata nella Carta costituzionale vigente. Si rilevano segnatamente, a seguire, i principali atti e fatti volti a configurare il reato di attentato alla Costituzione, di cui all'articolo 90 Cost.. 1. ESPROPRIAZIONE DELLA FUNZIONE LEGISLATIVA DEL ABUSO DELLA DECRETAZIONE D'URGENZA PARLAMENTO E La nostra Carta costituzionale disegna una forma di governo parlamentare che si sostanzia in un saldo rapporto tra Camere rappresentative e Governo. La prevaricazione governativa assoluta, caratterizzata da decretazione d'urgenza, fiducie parlamentari e maxiememendamenti configura, piuttosto, un ordinamento altro e diverso che non conosce più il principio supremo della separazione dei poteri. Il predominio legislativo da parte del Governo, attraverso decreti legge, promulgati dal Presidente della Repubblica, viola palesemente sia gli articoli 70 e 77 della Costituzione, sia le norme di primaria rilevanza ordinamentale (quale la Legge n. 400 del 1988), sia numerose sentenze della Corte costituzionale (tra tutte: sentenza n. 29 del 1995, n. 22 del 2012 e n. 220 del 2013). Ma al di là del pur impressionante aspetto quantitativo che, comunque, sotto il profilo del rapporto costituzionale tra Parlamento e Governo assume fortissima rilevanza, è necessario rimarcare, parallelamente, una preoccupante espansione della loro portata, insita nei contenuti normativi e, soprattutto, nella loro eterogeneità. Aspetto ulteriormente grave è la reiterazione, attraverso decretolegge, di norme contenute in altro decreto-legge, non convertito in legge. La promulgazione, da parte del Presidente della Repubblica, di simili provvedimenti è risultata in palese contrasto con la nota sentenza della Corte costituzionale n. 360 del 1996, che ha rilevato come «il decretolegge reiterato - per il fatto di riprodurre (nel suo complesso o in singole disposizioni), il contenuto di un decreto-legge non convertito, senza introdurre variazioni sostanziali - lede la previsione costituzionale sotto più profili». 2
  • 3. La forma di governo parlamentare, alla luce dell'attività normativa del Governo, pienamente avallata dalla connessa promulgazione da parte del Presidente della Repubblica, si è sostanzialmente trasformata in «presidenziale» o «direttoriale», in cui il ruolo costituzionale del Parlamento è annientato in nome dell'attività normativa derivante dal combinato Governo-Presidenza della Repubblica. 2. RIFORMA DELLA COSTITUZIONE E DEL SISTEMA ELETTORALE Il Presidente della Repubblica ha formalmente e informalmente incalzato e sollecitato il Parlamento all'approvazione di un disegno di legge costituzionale volto a configurare una procedura straordinaria e derogatoria del Testo fondamentale, sia sotto il profilo procedimentale che sotto quello degli organi deputati a modificare la Costituzione repubblicana. In particolare, il disegno di legge costituzionale governativo presentato alle Camere il 10 giugno 2013, sulla base dell'autorizzazione da parte del Capo dello Stato, istituiva una procedura di revisione costituzionale in esplicita antitesi sia rispetto all'art. 138 Cost., sia rispetto all'art. 72, quarto comma, della Costituzione che dispone: «La procedura normale di esame e di approvazione diretta da parte della Camera è sempre adottata per i disegni di legge in materia costituzionale ed elettorale». Il Capo dello Stato ha, dunque, promosso l'approvazione di una legge costituzionale derogatoria, tra le altre, della norma di chiusura della Costituzione - ovvero l'art. 138 Cost. - minando uno dei principi cardine del nostro ordinamento costituzionale: la sua rigidità. Egli ha tentato di trasformare la nostra Carta in una Costituzione di tipo flessibile. Flessibilità che, transitivamente, si sarebbe potuta ritenere espandibile, direttamente ed indirettamente, alla Prima Parte della Costituzione repubblicana, in cui sono sanciti i principi fondamentali della convivenza civile del nostro ordinamento democratico. Il Presidente della Repubblica ha, inoltre, in data 24 ottobre 2013, nel corso dell'esame parlamentare riferito alla riforma della legge elettorale, impropriamente convocato alcuni soggetti, umiliando istituzionalmente il luogo naturalmente deputato alla formazione delle leggi. Si tratta, segnatamente, del Ministro per le Riforme Costituzionali, del Ministro per i Rapporti con il Parlamento e Coordinamento delle Attività di Governo, dei Presidenti dei Gruppi Parlamentari "Partito Democratico", "Popolo della Libertà" e "Scelta Civica per l'Italia" del Senato della Repubblica, e del Presidente della Commissione Permanente Affari Costituzionali del Senato. 3
  • 4. 3. MANCATO ESERCIZIO DEL POTERE DI RINVIO PRESIDENZIALE Il Presidente della Repubblica, recita l’articolo 74 della Costituzione, prima di promulgare un progetto approvato dalle due Camere, può rinviarlo al mittente, chiedendo una nuova deliberazione. Il rinvio presidenziale costituisce una funzione di controllo preventivo, posto a garanzia della complessiva coerenza del sistema costituzionale. Spiccano, con evidenza, alcuni mancati e doverosi interventi di rinvio presidenziale, connessi a norme viziate da incostituzionalità manifesta. Possono, in particolare, evidenziarsi sia con riferimento alla legge n. 124 del 2008 (c.d. «Lodo Alfano»), sia con riguardo alla legge n. 51 del 2010 (c.d. «Legittimo impedimento»). Nel primo caso, le violazioni di carattere costituzionale commesse ad opera della Presidenza della Repubblica sono risultate duplici, stante sia l'autorizzazione alla presentazione alle Camere del disegno di legge governativo, sia la sua relativa promulgazione; norma, questa, dichiarata integralmente incostituzionale dalla Consulta con sentenza n. 262 del 2009. Nel secondo caso, la legge promulgata è stata dichiarata parzialmente illegittima dalla Corte costituzionale, con sentenza n. 23 del 2011 ed integralmente abrogata con referendum popolare del giugno 2011. 4. SECONDA ELEZIONE DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA Ai sensi dell'articolo 85, primo comma, della Costituzione «Il Presidente della Repubblica è eletto per sette anni». É, dunque, evidente che il testo costituzionale non contempla la possibilità dello svolgimento del doppio mandato da parte del Capo dello Stato. A tal riguardo, il Presidente Ciampi ebbe a dichiarare che: «Il rinnovo di un mandato lungo, quale è quello settennale, mal si confà alle caratteristiche proprie della forma repubblicana del nostro Stato». In definitiva, anche in occasione della sua rielezione, il Presidente della Repubblica - accettando il nuovo e doppio incarico - ha violato la forma e la sostanza del testo costituzionale, connesso ai suoi principi fondamentali. 5. IMPROPRIO ESERCIZIO DEL POTERE DI GRAZIA L'articolo 87 della Costituzione assegna al Presidente della Repubblica la possibilità di concedere la grazia e di commutare le pene. La Corte costituzionale ha sancito, a tal riguardo, con sentenza n. 200 del 4
  • 5. 2006, che tale istituto trova supporto costituzionale esclusivamente al fine di «mitigare o elidere il trattamento sanzionatorio per eccezionali ragioni umanitarie». Viceversa, in data 21 dicembre 2012, il Capo dello Stato ha firmato il decreto con cui è stata concessa al direttore del quotidiano "Il Giornale", dott. Sallusti, la commutazione della pena detentiva ancora da espiare nella corrispondente pena pecuniaria. A sostegno di tale provvedimento presidenziale, il Quirinale ha «valutato che la volontà politica bipartisan espressa in disegni di legge e sostenuta dal governo, non si è ancora tradotta in norme legislative». Analogamente, il Presidente della Repubblica, in data 5 aprile 2013 ha concesso la grazia al colonnello Joseph L. Romano, in relazione alla condanna alla pena della reclusione e alle pene accessorie inflitta con sentenza della Corte d'Appello di Milano del 15 dicembre 2010. La Presidenza della Repubblica ha reso noto che, nel caso concreto, «l'esercizio del potere di clemenza ha così ovviato a una situazione di evidente delicatezza sotto il profilo delle relazioni bilaterali con un Paese amico». Con nota del 13 agosto 2013, inoltre, il Presidente della Repubblica ha impropriamente indicato le modalità dell'esercizio del potere di grazia, con riferimento alla condanna definitiva del dottor Berlusconi, a seguito di sentenza penale irrevocabile relativa a gravissimi reati. Dunque, anche con riguardo agli istituti di clemenza, il potere nelle mani del Capo dello Stato ha subito una palese distorsione, ai fini risolutivi di controversie relative alla politica estera ed interna del Paese. 6. RAPPORTO CON LA MAGISTRATURA: PROCESSO STATO - MAFIA Anche nell'ambito dei rapporti con l'ordine giudiziario i comportamenti commissivi del Presidente della Repubblica si sono contraddistinti per manifeste violazioni di principi fondamentali della nostra Carta costituzionale, con riferimento all'autonomia e all'indipendenza della magistratura da ogni altro potere statuale. La Presidenza della Repubblica, attraverso il suo Segretario generale, in data 4 aprile 2012, ha inviato al Procuratore generale presso la Corte di Cassazione una lettera nella quale si chiedevano chiarimenti sulla configurabilità penale della condotta di taluni esponenti politici coinvolti nell’indagine concernente la trattativa Stato-mafia e, addirittura, segnalando l’opportunità di raggiungere una visione giuridicamente univoca tra le procure di Palermo, Firenze e Caltanissetta. 5
  • 6. Inoltre, il Presidente della Repubblica ha sollevato Conflitto di attribuzione dinanzi alla Corte costituzionale nei confronti della Procura della Repubblica di Palermo, in merito ad alcune intercettazioni telefoniche indirette riguardanti lo stesso Capo dello Stato. Tale iniziativa presidenziale, fortemente stigmatizzata anche da un presidente emerito della Corte costituzionale, ha mostrato un grave atteggiamento intimidatorio nei confronti della magistratura, oltretutto nell'ambito di un delicatissimo procedimento penale concernente la presunta trattativa tra le istituzioni statali e la criminalità organizzata. Sempre con riferimento al suddetto procedimento penale, il Presidente della Repubblica ha inviato al Presidente della Corte di Assise di Palermo una missiva, al fine di sottrarsi alla prova testimoniale. In particolare egli ha auspicato che la Corte potesse valutare «nel corso del dibattimento a norma dell'art. 495, comma 4, c.p.p. il reale contributo che le mie dichiarazioni, sulle circostanze in relazione alle quali è stata ammessa la testimonianza, potrebbero effettivamente arrecare all'accertamento processuale in corso». *** Il Presidente della Repubblica in carica non sta svolgendo, dunque, il suo mandato, in armonia con i compiti e le funzioni assegnatigli dalla Costituzione e rinvenibili nei suoi supremi principi. Gli atti e i fatti summenzionati svelano la commissione di comportamenti sanzionabili, di natura dolosa, attraverso cui il Capo dello Stato ha non solo abusato dei suoi poteri e violato i suoi doveri ma, nei fatti, ha radicalmente alterato il sistema costituzionale repubblicano. Pertanto, ai sensi della Legge 5 giugno 1989, n. 219, è quanto mai opportuna la presente denuncia, volta alla messa in stato di accusa del Presidente della Repubblica per il reato di attentato alla Costituzione. 6