Il quadro programmatico che l'Unione comunale di Belluno, nel corso di questi anni, ha prodotto. Questo lavoro è frutto dell'impegno di tutte quelle parti del PD e della cittadinanza che hanno fortissimamente voluto impegnarsi per costruire, insieme, domani, una città milgiore !!
1. L’IDEA DI CITTA’, UNA CITTA’ DI
IDEE
BELLUNO
CITTA’ CAPOLUOGO DELLE DOLOMITI
ASSEMBLEA UNIONE COMUNALE DI BELLUNO 22 OTTOBRE 2011
2. L’IDEA DI CITTA’, UNA CITTA’ DI IDEE
ASSEMBLEA UNIONE COMUNALE DI BELLUNO 22 OTTOBRE 2011
Un progetto per la città nel suo insieme: un’idea di ampio
respiro adeguata, contestualmente, al contesto politico e
socioeconomico odierno, all’emergenza e alle scelte
inevitabilmente restrittive che la crisi ci impone.
Senza un progetto di città non potremo pensare di uscire
dalla crisi e non potremo dare ai giovani una speranza per
pensare al proprio futuro.
UNA VISIONE ……..NON VISIONARIO
3. L’IDEA DI CITTA’, UNA CITTA’ DI IDEE
ASSEMBLEA UNIONE COMUNALE DI BELLUNO 22 OTTOBRE 2011
BELLUNO CAPITALE DELLE DOLOMITI O PERIFERIA DI VENEZIA ?
Essere città alpina ci impone
un diverso rapporto con
l’Europa, con l’arco alpino e
le città omologhe oltre che
con l'intero asse Valbelluna.
Ciò non toglie che si
dovrebbe ipotizzare una
nuova alleanza con Venezia
Belluno come cerniera tra per supportare progettualità
Veneto e Dolomiti, legate al turismo, alla
città ALPINA per mobilità, allo scambio
caratteristiche territoriali culturale.. Ma lo sguardo
prioritario è quello rivolto
,socio/economiche e
alla piattaforma territoriale
culturali dolomitica e delle Alpi.
IL RUOLO
4. L’IDEA DI CITTA’, UNA CITTA’ DI IDEE
ASSEMBLEA UNIONE COMUNALE DI BELLUNO 22 OTTOBRE 2011
polo di servizi per un
bacino di utenze che
riguarda tutta la
provincia, polo urbano
che deve mettersi in rete
con gli altri provinciali.
Impossibile quindi non
esprimersi circa le
questioni che ci vedono
impegnati sul fronte
SANITA’/SCUOLA/MOBILI
TA’/SERVIZI provinciali
e, più in
generale, rispetto alla Altrettanto importante è mantenere la
battaglia per mantenere natura “urbana” di Belluno per i
la montagna abitata e giovani, la cultura e il turismo (insieme
dotata di forme a Feltre/Cortina/Agordo/Pieve.)
adeguate di
autogoverno. IL RUOLO
5. L’IDEA DI CITTA’, UNA CITTA’ DI IDEE
ASSEMBLEA UNIONE COMUNALE DI BELLUNO 22 OTTOBRE 2011
Dobbiamo ricreare quel rapporto che caratterizzava
Belluno come città attiva e dialogante con le diverse
componenti della città.
La macchina amministrativa deve riprendere
a funzionare in virtù di un rinnovato
rapporto con la politica che deve avere la
capacità non solo di dettare le linee per rendere
concreto il proprio programma, ma anche di
modificare stile di lavoro per essere, nell’ottica della
sussidiarietà, l’Ente più vicino ai cittadini. Dobbiamo
semplificare al massimo la capacità del servizio
pubblico di rispondere in tempi brevi e modi
semplici al bisogno di ognuno. Sarebbe utile in tal
senso migliorare i servizi informativi relativi a tutte
le forme procedurali e al funzionamento della
macchina amministrativa (un esempio è l'intervento
sulle pratiche urbanistiche).
AMMINISTRAZIONE E CITTÀ
6. L’IDEA DI CITTA’, UNA CITTA’ DI IDEE
ASSEMBLEA UNIONE COMUNALE DI BELLUNO 22 OTTOBRE 2011
Pur internamente ad un quadro di obiettiva difficoltà data dalle regole nazionali
(patto di stabilità o scelta su una sola partecipata) non dobbiamo dimenticare
l’esito dei referendum e quanto i cittadini ci hanno detto sulla necessità di
mantenere in mano pubblica la gestione dei cosiddetti “beni comuni”.
Nuove forme di governance sono necessarie, staccandosi dall’idea
aziendalistica del Comune. Questo significa:
•non perdere di vista la missione sociale e integrativa dell’amministrazione
pubblica, diversa dalla logica meramente competitiva del mercato
•mantenere in mano pubblica il monitoraggio e l’arbitrato delle decisioni anche
quando la gestione avviene mediante privati, imprese, società civile e società
pubblico-privato (per dare prestazioni di qualità alla cittadinanza)
•evitare che la gestione del servizio pubblico e delle società partecipate sia
influenzata da pesi politici e distribuzione partitica
RAPPORTO PUBBLICO-PRIVATO PER L'EROGAZIONE DEI SERVIZI
7. L’IDEA DI CITTA’, UNA CITTA’ DI IDEE
ASSEMBLEA UNIONE COMUNALE DI BELLUNO 22 OTTOBRE 2011
Come noto, il nuovo quadro normativo impone ai comuni tra i 30.000 e i 50.000 abitanti di avere
una sola società partecipata e la “imputazione” della spesa del personale delle partecipate anche
al comune (in pratica il comune potrebbe dover scegliere se assumere un geometra comunale o
un dipendente della casa di riposo). Delicate saranno dunque le scelte sul nuovo assetto delle
partecipate, sulla loro governance e sui nuovi equilibri tra comune e partecipate . Si
dovrebbero comunque assumere decisioni politicamente rilevanti quali:
•distinguere e privilegiare il rapporto con le società che si occupano di servizi
essenziali alla persona e/o al territorio, mettendo a punto strumenti di controllo sul
livello qualitativo delle prestazioni
•i CDA devono avere soggetti con competenza specifica e non segnalati per
equilibrare pesi politici e alleanze tra partiti
•far sì che i servizi essenziali a tutela della salute e dell’assistenza ai cittadini non
autosufficienti escano dai vincoli imposti dalla legge (ad esempio la stabilizzazione
della sperimentazione SERSA)
SOCIETA’ PARTECIPATE
8. L’IDEA DI CITTA’, UNA CITTA’ DI IDEE
ASSEMBLEA UNIONE COMUNALE DI BELLUNO 22 OTTOBRE 2011
E’ essenziale tornare a lavorare di concerto con le forze sociali/economiche
della città. Partecipazione, cooperazione e concertazione devono essere strumenti
per la gestione della complessità degli interessi, orientati verso obiettivi comuni e
pubblicamente rilevanti. Questo significa
1. riprodurre un senso civico connesso alla responsabilità
collettiva, peraltro insita nell’indole culturale bellunese, e riportare i cittadini ad
essere co-autori della cura e della manutenzione della cosa pubblica
2. attivare le forme partecipative definite da tempo nel regolamento
comunale (ad esempio le consulte) e studiare un nuovo modello di rapporto
tra comune e cittadino partendo, ad esempio, dagli incontri pubblici
3. responsabilizzare e coinvolgere il sistema volontaristico/associazionistico nelle
decisioni relative alle scelte e alla spesa pubblica
4. sviluppare nuove forme di progettazione
partecipata/autogestione/organizzazione dello spazio pubblico
COOPERAZIONE E PARTECIPAZIONE ATTIVA
9. L’IDEA DI CITTA’, UNA CITTA’ DI IDEE
ASSEMBLEA UNIONE COMUNALE DI BELLUNO 22 OTTOBRE 2011
Si dovrebbe accedere a tutto ciò che è “collettivo” e che è
messo a disposizione per la qualità della vita dei cittadini e
per le imprese. Nello specifico:
1. informazione sui servizi-offerti dal privato o dal
pubblico
2. riduzione dei costi dei mezzi pubblici, abbonamenti
ridotti nella fascia oraria dell’attività che si svolge ecc.
3. Abbattimento delle barriere architettoniche
4. agevolare i cittadini nell'usufruire con facilità (tempi e
orari) di tutti i servizi e della città nel suo complesso
5. finire di dotare l'intero territorio comunale, frazioni
comprese, di banda larga (ADSL) o altra opportuna
tecnologia; creazione di una rete civica WI-FI
comunale per il controllo del territorio e per garantire il
servizio di banda larga nelle aree periferiche in cui le
compagnie telefoniche non hanno interesse ad
estendere la rete, applicando tariffe agevolate.
ACCESSIBILITÀ DI LUOGHI, PERSONE, SERVIZI, INFORMAZIONI
10. L’IDEA DI CITTA’, UNA CITTA’ DI IDEE
ASSEMBLEA UNIONE COMUNALE DI BELLUNO 22 OTTOBRE 2011
Dobbiamo delineare un quadro chiaro della situazione occupazionale a livello comunale.
Azioni
1. risoluzione delle difficoltà di accesso al credito, emerse in questi anni di crisi con un calo
dei finanziamenti, soprattutto per i giovani e per quanti non hanno già “patrimoni” da
ipotecare
2. attivare incentivi e stringere patti con le banche per agevolare il credito
3. Implementare un nuovo modello di sviluppo, legato imprescindibilmente al territorio e
alle sue caratteristiche ambientali, alla sua identità e alle sue vocazioni culturali
4. integrare i settori produttivi (commercio-industria-agricoltura) con l’offerta terziaria e dei
servizi (interrelazione lavoro pubblico e privato)
5. sviluppare il mercato dell’edilizia volta al recupero e alla bio-architettura (es. CasaClima)
6. sviluppare il mercato delle energie rinnovabili (partendo dagli impianti per
l’autosufficienza degli edifici pubblici) (occasione persa AGEMAS)
7. Attrattività di investimenti anche privati su progettualità strategiche. Occorre predisporre
progetti e stringere accordi che attivino le leve degli incentivi e dei disincentivi, occorre che
il Comune sia il partner politico dei giovani e delle imprese nell'accesso
al credito e nel combattere il problema della scarsa liquidità
ECONOMIA E LAVORO
11. L’IDEA DI CITTA’, UNA CITTA’ DI IDEE
ASSEMBLEA UNIONE COMUNALE DI BELLUNO 22 OTTOBRE 2011
Questo passa attraverso scelte legate a più temi: il ciclo dei rifiuti, il
risparmio energetico, lo sviluppo delle energie
rinnovabili, (acqua/legno/sole…)
1. Mettere in atto operazioni che si attendono da anni: Levego ad esempio;
ristabilire un rapporto con il mondo delle imprese sul territorio comunale
che contribuiscono anche allo sviluppo provinciale (filiere
dell’alimentazione, dell’architettura, dell’artigianato, della
commercializzazione dei prodotti bellunesi….)
2. Vuol dire anche avere una diversa visione dell’agricoltura e dell’uso del
suolo.
AUTOSOSTENIBILITA’
12. L’IDEA DI CITTA’, UNA CITTA’ DI IDEE
ASSEMBLEA UNIONE COMUNALE DI BELLUNO 22 OTTOBRE 2011
1. Revisione completa della distribuzione con gli attori della filiera. (Il piccolo commercio
ancora vive, tuttavia le tipologie dell'offerta sono sempre più omologate, manca una
visione d’insieme che dia input a innovazione, diversificazione e investimento .
2. Si deve connettere la questione commerciale con quella della vitalità complessiva e
della mobilità
3. Anche in rispetto da quanto normato nel PTCP, non dovrebbero essere consentite le
aperture di nuovi supermercati cittadini, bisogna piuttosto curare e sostenere i
negozi in città e di vicinato (empori) a
Bolzano, Tisoi, Salce, Bes, Sargnano, Sopracroda, Orzes,, magari in rete, al fine di
ridurre la micro-mobilità automobilistica e, in centro, pensare di attivare il cosiddetto
“ipermercato naturale”.
4. Il commercio si deve integrare alle offerte culturali e ai vari eventi per aiutare la
categoria a sentirsi “parte” dei progetti e per incentivare gli indotti
COMMERCIO
13. L’IDEA DI CITTA’, UNA CITTA’ DI IDEE
ASSEMBLEA UNIONE COMUNALE DI BELLUNO 22 OTTOBRE 2011
Belluno per molti non è città turistica. Ha tuttavia un grosso peso sia come punto
di passaggio tra luoghi più vocati (Dolomiti/Nevegal) sia come polo
culturale. Il turismo a Belluno deve essere attivato attraverso azioni e
iniziative di ampio respiro (culturali e sportive) e connettendolo alle
politiche legate all’agricoltura.
Progetti turismo/agricoltura:
•rete ristorazione prodotti locali km.0
•Belluno showroom dei prodotti bellunesi
•Progetti turismo/cultura:
•riprendere la stagione grandi mostre ed eventi sportivi ma
in forma coordinata con gli operatori turistici
TURISMO
14. L’IDEA DI CITTA’, UNA CITTA’ DI IDEE
ASSEMBLEA UNIONE COMUNALE DI BELLUNO 22 OTTOBRE 2011
Nevegàl - Valle dell’Ardo e Schiara
Aree totalmente diverse, prealpina la prima, Dolomitica ed alpina la
seconda, ma complementari tra loro.
Il Nevegàl, dove il progetto della scuola alberghiera rimane attualmente un
punto interrogativo, deve essere un punto di forza per un ipotetico sviluppo
del colle, in un ambito dove la bellezza della natura fa da supporto per uno
sviluppo in senso naturalistico e attraverso il coinvolgimento dei privati che
hanno interessi.
La valle dell’Ardo, la Schiara patrimonio dell’Unesco, il sito archeologico del
paleolitico e il Bus del Buson, auditorium di roccia, realtà da utilizzare per uno
sviluppo turistico non certamente di massa, che garantisca la nascita di nuove
realtà ricettive, bed and breakfast.
Con questi presupposti si pone la possibilità di creare proposte turistiche che
vedano incluse la città, il Nevegàl, la valle di san Mamante, la valle dell’Ardo e
del Medon, la Schiara e il Pedeserva.
PIAVE E NEVEGAL
15. L’IDEA DI CITTA’, UNA CITTA’ DI IDEE
ASSEMBLEA UNIONE COMUNALE DI BELLUNO 22 OTTOBRE 2011
Buona parte del comune è costituito da territorio agricolo. Si denuncia una assenza totale di politiche adeguate
che guardino all’agricoltura in quanto tale e per le ricadute che la manutenzione e la cura del territorio ha sul
settore turismo, sulla difesa del suolo e come possibile ambito lavorativo.
Bisogna:
1. nel nuovo piano regolatore definire modalità nuove di riordino fondiario e possibilità di scambi (con
crediti edilizi)
2. trovare meccanismi incentivanti/disincentivanti per manutenzione (sfalcio ad esempio) anche
attraverso tasse di scopo
3. incentivare la filiera corta, la vendita diretta dei prodotti locali, l’acquisto da parte della ristorazione e del
commercio
4. ricostruire un forte rapporto agricoltura-turismo (edilizia/alimentazione/manutenzione
paesaggio)
5. utilizzare le risorse del territorio (biomasse) per la produzione di energia; incentivare uso del fotovoltaico
sugli edifici, NON consumando suolo agricolo
6. incentivare la manutenzione e la limitazione del bosco attraverso l’affido di lotti per il taglio della legna
7. ipotizzare il rilancio ad esempio degli orti urbani, dell’autogestione degli spazi aperti agricoli
abbandonati, delle politiche alimentari (le case dell’acqua, del latte, del prodotto locale….)
8. obbligare i proprietari alla manutenzione del proprio terreno e qualora impossibilitati dare la possibilità ad
altri di farlo
AGRICOLTURA
16. L’IDEA DI CITTA’, UNA CITTA’ DI IDEE
ASSEMBLEA UNIONE COMUNALE DI BELLUNO 22 OTTOBRE 2011
Belluno ha un ruolo ed una storia di polo culturale per l’intera provincia. Sede
dell’unico teatro “all’italiana” aperto e funzionante (con la sua offerta
teatrale, musicale e coreutica), polo museale ed archivistico, sede di un’offerta
scolastica articolata che ha garantito la formazione culturale e civile della città e
della provincia. Questa è l’eredità da cui oggi Belluno deve
ripartire.
Belluno, città delle Alpi e capoluogo della provincia delle Dolomiti patrimonio
Unesco, deve giocare il ruolo che le spetta in uno scenario che deve essere
quantomeno triveneto ed alpino, cioè sovraregionale e sovranazionale, nella
nuova partita culturale ed ambientale che è
identitaria prima ancora
che una risorsa turistica o commerciale. Per questo, nel prossimo
decennio, la sfida di Belluno si gioca tra spazi e tempi, spazi urbani e tempi
del vivere collettivo.
LA CULTURA, L’IDENTITA’, LA FORMAZIONE
17. L’IDEA DI CITTA’, UNA CITTA’ DI IDEE
ASSEMBLEA UNIONE COMUNALE DI BELLUNO 22 OTTOBRE 2011
Spazi
Storia e architettura hanno lasciato monumenti straordinari che devono trovare nuove funzioni, ma rispettando il più
possibile il vissuto dell’edificio e della comunità:
Caserma Tasso: l’ex collegio dei Gesuiti con l’ex chiesa di Sant’Ignazio, va restituito all’uso cittadino..
Palazzo Crepadona: la struttura raccolta e le dimensioni degli spazi interni, vanno restituiti alla Biblioteca civica, che
non solo ha bisogno di ulteriori depositi, ma che potrebbe finalmente articolare meglio gli spazi da destinare a sale di
studio, biblioteca a scaffali aperti, biblioteca ragazzi, sale multimediali e internet cafè, riaprendo lo spazio del cortile
interno.
Palazzo Bembo: svanita nel medio periodo ogni prospettiva universitaria, il nuovo spazio – baricentrico tra centro
storico e polo della mobilità (stazione Ffss e bus) – va destinato quale nuovo polo espositivo.
Palazzo Fulcis-de Bertoldi: A Palazzo Fulcis dovranno finalmente articolarsi separatamente e trovare posto non solo
l’eredità ottocentesca del museo “di belle arti”, che nell’edificio settecentesco troverà la sua sede ideale, ma anche le
raccolte di scienze naturali e di arte moderna.
Museo Civico-Palazzo dei Giuristi: la vecchia sede, da ristrutturare al momento del trasloco di uffici e collezioni a Palazzo
Fulcis, andrà destinata a sede del museo archeologico,
Auditorium:, gli spazi dell’Auditorium vanno restituiti alla loro funzione di didattica artistica, non solo quale sede della
Scuola di Musica e del Corpo Bandistico, ma anche perATTIVAZIONE le scuole di teatro e di danza (e liceo musicale e
liceo coreutico)
LA CULTURA, L’IDENTITA’, LA FORMAZIONE: PALAZZI E
SPAZI
18. L’IDEA DI CITTA’, UNA CITTA’ DI IDEE
ASSEMBLEA UNIONE COMUNALE DI BELLUNO 22 OTTOBRE 2011
Tempi (ORIENTARSI NEL TEMPO E NELLO SPAZIO E’ PARTE
DELL’IDENTITA’)
La vita della comunità è scandita da appuntamenti storici
(l’Addolorata, San Martino) e da tradizioni più recenti (le grandi
mostre, Oltre le Vette, l’ex tempore di scultura, i giovedì in piazza
d’estate, i mercatini dell’antiquariato) che vanno ripensate e
potenziate, individuando assieme agli operatori turistici e commerciali
della città altre iniziative che possano arricchire e completare l’offerta
culturale di Belluno.
In questa idea dei “tempi della cultura e dell’identità ” va
inserita una programmazione artistica (espositiva per le arti visive, ma
anche aperta a musica e poesia) che offra spazi a tutte le
generazioni: devono tornare in città i laboratori dei Gabls, così come
devono trovare spazio la poesia dialettale e gli artisti locali, il grande
teatro di ricerca così come le compagnie amatoriali. Senza gli uni non
crescono gli altri, e viceversa.
LA CULTURA, L’IDENTITA’, LA FORMAZIONE
19. L’IDEA DI CITTA’, UNA CITTA’ DI IDEE
ASSEMBLEA UNIONE COMUNALE DI BELLUNO 22 OTTOBRE 2011
Cultura e libertà per valorizzare la ricchezza delle offerte
Ma perché tutto ciò accada dovremo “liberare” l’offerta culturale dai giochi partitici e
di spartizione di potere ristabilendo un clima di convivenza delle diverse offerte
culturali.
1. La stagione delle grandi mostre dovrebbe riprendere con slancio.
Restituire alla città un'adeguata offerta teatrale, puntando su:
1. mappatura delle risorse esistenti e distinzione delle caratteristiche dell’offerta
(cooperative che producono cultura e lavoro specializzato; mondo amatoriale;
associazioni culturali di varia natura)
2. ridare spazio al pluralismo nel rispetto delle specifiche caratteristiche e
prestazioni e alla produzione di cultura e di lavoro culturale.
LA CULTURA –LIBERTA’-DIVERSITA’
20. L’IDEA DI CITTA’, UNA CITTA’ DI IDEE
ASSEMBLEA UNIONE COMUNALE DI BELLUNO 22 OTTOBRE 2011
Servizi al polo scolastico
Essere il polo scolastico urbano principale in provincia vuol dire dare servizi adeguati ai tempi.
Bisogna rinnovare il servizio biblioteca e proporre nuove pratiche per attivare l’accesso alla conoscenza
(banda larga, servizi informatici e adeguati tempi di apertura dei servizi volti alla informazione e alla formazion
La comunità locale deve investire nella formazione dei giovani attraverso il sostegno alle famiglie e azioni
correlate (trasporti, edilizia scolastica, professioni tipiche del territorio, sostegno alla formazione
universitaria, incentivi per studenti meritevoli …..).
Scuole Gabelli
Ridare le scuole Gabelli alla città.
L’edificio storico della scuola Aristide Gabelli di Belluno è una delle molte infrastrutture fantasma (vedi caserme
del nostro centro città, che nei suoi settantacinque anni di vita ha avuto, per i cittadini bellunesi e non solo
perché conosciuta anche fuori dai confini provinciali e nazionali, un ruolo e una storia importante sotto il profil
educativo e scolastico.
E' necessario il recupero dell’edificio storico, ispirato a principi pedagogici ancor oggi innovativi, che al tempo h
portato alla costruzione di uno stabile che potrebbe essere ancora esempio attuale e moderno della centralità
dell’attività scolastico educativa, della vita cittadina.
L’attività scolastica della scuola fino ad oggi è stata caratterizzata dallo studio e dalla valorizzazione di quelle
esperienze pedagogiche che si sono susseguite negli anni all’interno di storiche mura.
Insomma il recupero, oltre all’importante valore di memoria storica, sarebbe un importante servizio e punto di
riferimento per tutti i cittadini che vivono, lavorano e abitano il centro della nostra città sempre meno
pulsante. LA CULTURA, L’IDENTITA’, LA FORMAZIONE
21. L’IDEA DI CITTA’, UNA CITTA’ DI IDEE
ASSEMBLEA UNIONE COMUNALE DI BELLUNO 22 OTTOBRE 2011
La vocazione di Belluno come città solidale e legata al
volontariato richiede un maggiore riconoscimento e
coinvolgimento di queste figure, riportando questa
solidarietà ad essere partner fondamentale della
amministrazione della città.
WELFARE, SOCIALITA’ E INTEGRAZIONE
22. L’IDEA DI CITTA’, UNA CITTA’ DI IDEE
ASSEMBLEA UNIONE COMUNALE DI BELLUNO 22 OTTOBRE 2011
RIFIUTI – RACCOLTA
Proseguire sulla strada della raccolta differenziata spinta, ponendosi
l'obiettivo del passaggio a tariffa puntuale (più differenzio, e meno
pago).
Verificare la possibilità di creare economie di scala con i comuni
contermini.
Riprendere l’informazione-formazione dei cittadini sul corretto
smaltimento dei rifiuti, partendo dalle scuole.
Riproporre un servizio di smaltimento a domicilio dei rifiuti ingombranti.
prevedere spazi idonei per le campane (ad es. quelle davanti al Parco
di Mussoi intralciano il passaggio dei pedoni)
prevedere che in ogni frazione ci sia almeno una volta al mese il
camion di Cordele cui consegnare i rifiuti che non si possono smaltire
nel secco
RIFIUTI
23. L’IDEA DI CITTA’, UNA CITTA’ DI IDEE
ASSEMBLEA UNIONE COMUNALE DI BELLUNO 22 OTTOBRE 2011
Giovani: risorse, potenzialità
Dedicare più risorse all’Informa giovani e allo spazio giovani
Fornire ai giovani maggiori informazioni anche con le reti
informatiche circa il lavoro, le opportunità di stage e tirocini (in
collaborazione con la Provincia di Belluno)
Organizzare annualmente "borsa del lavoro – domanda e offerta si
incontrano"
LAVORO ED ECONOMIA
24. L’IDEA DI CITTA’, UNA CITTA’ DI IDEE
ASSEMBLEA UNIONE COMUNALE DI BELLUNO 22 OTTOBRE 2011
Politiche per la famiglia e i soggetti deboli
•Sostegno alle famiglie nella crescita ed educazione dei figli
•Sostegno alla cura e supporto domiciliare per gli anziani
•Consolidare la gestione duale con l’ULSS 1 della Sersa espandendone l’attività di fornitore di
servizi specializzati nell’Alzheimer e nelle altre malattie gravemente invalidanti. Aprire
l'esperienza Sersa ad altri Comuni, partendo dal territorio del Distretto n 3 di Belluno
•Intervenire per fornire di un minimo di competenze medico infermieristiche le badanti che si
prendono cura degli anziani bellunesi non autosufficienti.
•Sgravi per le famiglie numerose (es. scorporo tasse rifiuti)
•Formazione per la collaborazione familiare
•Studio di una sorta di Quoziente Familiare sull’esperienza di altre città italiane (Parma, Reggio
Emilia…)
•garantIRE servizi per l'adempienza di normali operazioni della quotidianita' (bollette, spesa,
medico, farmacia), in accordo con associazioni e volontariato
•Interventi per le fasce “dimenticate” come i bambini con difficoltà d’apprendimento, le
giovani coppie in cerca di una prima abitazione, le persone che vivono sole (numero sempre
più ampio)
WELFARE, SOCIALITA’ E INTEGRAZIONE
25. L’IDEA DI CITTA’, UNA CITTA’ DI IDEE
ASSEMBLEA UNIONE COMUNALE DI BELLUNO 22 OTTOBRE 2011
La città dei bambini e la città dei giovani
Ripensare la città dei bambini non solo in termini di attività ludiche ma
anche di apprendimento e autonomia. Pensare anche alla città dei
giovani (eventi sportivi e culturali in collaborazione con scuole e
associazioni).
WELFARE, SOCIALITA’ E INTEGRAZIONE
26. L’IDEA DI CITTA’, UNA CITTA’ DI IDEE
ASSEMBLEA UNIONE COMUNALE DI BELLUNO 22 OTTOBRE 2011
Prima Accoglienza e punto d’incontro per gli immigrati
Si individui edificio da recuperare e adibire a centro di prima accoglienza
per soggetti bisognosi di assistenza emergenziale, prevedendo almeno 30
posti letto e una mensa. Servirà per accogliere profughi in attesa di
cittadinanza, senzatetto e senza dimora, poveri ecc.
In questo stesso edificio si dovrebbe prevedere un'area in cui immigrati
prima di tutto (e italiani poi) possano incontrarsi nelle ore diurne al
coperto e al caldo durante la stagione invernale.
Progetti da valutare ed eventualmente realizzare con le organizzazioni già
presenti sul territorio.
Politiche d’integrazione e convivenza con gli immigrati
Realizzare iniziative culturali e di formazione in cui italiani e immigrati si
mescolino
WELFARE, SOCIALITA’ E INTEGRAZIONE
27. L’IDEA DI CITTA’, UNA CITTA’ DI IDEE
ASSEMBLEA UNIONE COMUNALE DI BELLUNO 22 OTTOBRE 2011
Sistema insediativo
•Ripensare al ruolo del centro e delle periferie, soprattutto in termini di mix
funzionale. La quantità oggi è in esubero. Puntare sulla qualità edilizia
(bioarchitettura). Nello specifico:
•stop alla costruzione selvaggia e senza servizi (c'è ancora molto invenduto)
•riqualificazione e diffusione di un nuovo/vero sistema di edilizia sociale
•Recupero e rivitalizzazione dello spazio pubblico /collettivo Aperto
•recupero degli edifici ancora senza esito: Palazzo Fulcis e Palazzo Bembo
•ridare le scuole Gabelli alla città (rimozione amianto e messa in sicurezza
dell'edificio)
•decidere il destino di Palazzo Crepadona – Biblioteca-Museo Civico
•sistemare le scuole rurali del primo 900, e le ex caserme e il demanio passato
dallo Stato agli Enti Locali
IL GOVERNO DEL TERRITORIO. SCELTE
URBANISTICHE/VIABILITA’/AMBIENTE
28. L’IDEA DI CITTA’, UNA CITTA’ DI IDEE
ASSEMBLEA UNIONE COMUNALE DI BELLUNO 22 OTTOBRE 2011
Sistema naturale
Essenzialmente i due elementi cardine restano il Piave e il Nevegal, ma non bisogna
dimenticare che la relazione tra spazi aperti e chiusi per Belluno è caratteristica
prevalente.
Le aree verdi urbane devono riprendersi spazio e i “lembi” della città costruita devono
essere ripensati per recuperare il perduto rapporto con spazi non necessariamente iper-
attrezzati ma curati e resi agibili. Nello specifico
non si può più attendere che si concretizzino azioni di riqualificazione per il Piave/Ardo
(proseguire nel progetto approvato in modo definitivo in Consiglio Comunale per l’area
ex Bardin, pulendo l’argine e rendendo igienicamente vivibile l’area)
occorre prendere in mano il progetto “Abitare il Nevegal”, oggi incomprensibilmente
avvolto nel mistero, per verificarne il reale stato di attuazione e la reale presenza di
potenziali investitori, sinora solo annunciati. Il progetto può essere un volano per lo
sviluppo se contestualizzato in un progetto di sviluppo complessivo di Belluno e se
risponde ai necessari requisiti di sostenibilità ambientale (oltre che economica).
IL GOVERNO DEL TERRITORIO. SCELTE
URBANISTICHE/VIABILITA’/AMBIENTE
29. L’IDEA DI CITTA’, UNA CITTA’ DI IDEE
ASSEMBLEA UNIONE COMUNALE DI BELLUNO 22 OTTOBRE 2011
Sicurezza, mobilità sostenibile e città pedonale
La sicurezza sulla strada è molto peggiorata anche per le peggiori condizioni di
viabilità (es. punti critici: Veneggia, La Cerva, Mussoi, Stazione corriere in orario
scolastico).
Necessari:
interventi di manutenzione ordinaria di strade e marciapiedi giunti al massimo del
degrado storico tanto da costituire un costante pericolo
realizzazione dei marciapiedi ancora mancanti
piste ciclabili;
incentivazione dell’uso di navette elettriche e dei mezzi pubblici in genere.
IL GOVERNO DEL TERRITORIO. SCELTE
URBANISTICHE/VIABILITA’/AMBIENTE
30. L’IDEA DI CITTA’, UNA CITTA’ DI IDEE
ASSEMBLEA UNIONE COMUNALE DI BELLUNO 22 OTTOBRE 2011
Viabilità
Per Belluno, in quanto capoluogo, il sistema dei collegamenti con il resto della provincia e verso l’esterno ha importanza vitale. Punti di riferimento sono i contenuti
del PTCP prodotto dalla amministrazione provinciale di CSX. Due punti interessano più da vicino il territorio comunale:
Asse della Valbelluna, asse principale dell’intera provincia - tra Ponte nelle Alpi e ad ovest confini con TV e TN. Va considerato come asse di collegamento
provinciale ed extra-provinciale est- ovest e connessione con la direttrice di Alemagna, tenendo conto che il territorio interessato può essere considerato una “città
diffusa”, il più popoloso e di collegamento tra le due città principali Belluno e Feltre.
La Ferrovia quale asse portante del sistema di trasporto pubblico provinciale ed extra-provinciale; sistema di collegamento del capoluogo con i principali centri della
provincia e i principali snodi ferroviari extra provinciali; va urgentemente salvaguardata e rilanciata.
Per quanto riguarda espressamente le infrastrutture sul proprio territorio:
A) Completamento della circonvallazione ad ovest attraverso il collegamento della sx Piave con la dx e l Agordino ( collegamento Visomelle - S. Fermo - SR 203
Agordina);
B) Galleria Cadola-Levego;
C) Sviluppo del SFMR ;
Per quanto riguarda il sistema viario comunale:
a) Completamento della “strada interna della Veneggia” indispensabile per il riordino della mobilità in un’area ad alta densità abitativa ma dove insistono anche i
principali insediamenti commerciali, direzionali e produttivi del territorio comunale e della relativa bretella che scarichi il traffico attuale e futuro dagli abitati di
Levego e Sagrogna;
b) Realizzazione del ponte di S. Piero in Campo per collegare l’area di cui sopra con la grande viabilità;
c) FIO 2 anello interno della viabilità cittadina che può, parzialmente, assumere un ruolo di circonvallazione ovest;
d) Realizzazione del ponte “definitivo” in sostituzione del “provvisorio” ponte Bailey sul fiume Piave;
e) Realizzazione del collegamento diretto con il castionese individuando come tracciato più idoneo, tra quelli prospettati, quello che dalla nuova rotonda (
ponte Dolomiti) collega Castion in prossimità del distributore di carburante ( piazzetta Fontana Ogol).
Per quanto riguarda il Trasporto Pubblico Locale va perseguito un riordino che assieme ad un miglior servizio con le frazioni consenta una miglior
integrazione con il servizio extraurbano da e verso i comuni più vicini ( Ponte n. Alpi, Limana, Sedico) e con la ferrovia anche nell’ottica dello
sviluppo del sistema di trasporto metropolitano di superficie.
IL GOVERNO DEL TERRITORIO. SCELTE
URBANISTICHE/VIABILITA’/AMBIENTE
31. L’IDEA DI CITTA’, UNA CITTA’ DI IDEE
Frazioni ASSEMBLEA UNIONE COMUNALE DI BELLUNO 22 OTTOBRE 2011
Le Frazioni sono una parte importante della città, dove risiede la metà dei cittadini.
Le frazioni negli ultimi anni sono state dimenticate e la creazione di un Assessorato non ha certo migliorato la
situazione, viabilità, qualità, servizi né tanto meno i rapporti con l’Amministrazione Comunale.
Rapporti con le Frazioni
La tanto conclamate istituzione dei Capi Frazioni di fatto non ha funzionato, riteniamo pertanto che la rappresentatività
debba essere demandata alle Frazioni che sceglieranno il modo e il metodo più appropriato di
rappresentanza e di come relazionarsi con l’Amministrazione Comunale.
Tale rapporto deve tendere a dare voce alle problematiche Frazionali e l’individuazione di almeno un intervento annuale
considerato prioritario e di interesse collettivo.
Servizi essenziali
Ottimizzazione del trasporto pubblico, garantendolo soprattutto alle persone anziane e a chi lo utilizza come mezzo di
trasporto per il lavoro;
la presenza di negozi, soprattutto alimentari attraverso una detassazione dei rifiuti, tasse di nuova apertura nonché un
percorso semplificato per favorire l’apertura di nuove realtà;
la concessione di licenze legate direttamente alla struttura e non esportabile nell’ambito comunale.
La viabilità frazionale e minore
Garantire ogni anno un budget minimo per effettuare la manutenzione ordinaria della viabilità frazionale e minore in
modo diretto e attraverso rapporti di sussidiarietà con le associazioni presenti sul territorio (interventi minori)
coinvolgendo così direttamente le Frazioni per il loro mantenimento.
Cofinanziamento di interventi sul territorio con la Comunità Montana e collaborazione con il Servizio Forestale Regionale
in interventi di loro competenza.
Realizzazione piccoli parcheggi frazionali oggi completamente assenti in gran parte delle Frazioni.
LA VIVIBILITA’ DELLE FRAZIONI
32. L’IDEA DI CITTA’, UNA CITTA’ DI IDEE
ASSEMBLEA UNIONE COMUNALE DI BELLUNO 22 OTTOBRE 2011
CON L’AIUTO DI TUTTI IL NOSTRO PROGETTO POTRA’ SOLO
MIGLIORARE…INTANTO GRAZIE