1. Les Annales
la nuova storia
Corrente di pensiero e di metodologia della ricerca storica espressa dalla rivista fondata nel
1929 da Marc Bloch e Lucien Febvre, Annales d'histoire économique et sociale, divenuta nel
1946 dopo vari mutamenti di titolo Annales. Economies. Sociétés. Civilisation e dal 1994
Annales. Histoire et sciences sociales.
Caratteristiche:
Storia non événementielle
Srutturalismo
La lunga durata
Storia sociale e comparazione tra società
Storia numerica e seriale
Storia della mentalità
mercoledì 14 dicembre 2011
4. La storia oggi
Non esistono fonti inutili, né minori, né maggiori, né MONUMENTI. Lo
storico deve considerare tutte le fonti che il passato ci ha tramandato.
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5. La storia oggi
La visione soggettiva non si può sopprimere solo “controllare” con consapevolezza e onestà
intellettuale perché:
non esiste la fonte oggettiva, non intenzionale ed esaustiva. Nel guardare a una fonte si deve
sempre considerare:
l'emissione
la conservazione
l'accumulo dei dati
l'interpretazione è sempre soggettiva.
la ricostruzione prevede diverse fasi interpretazione, interpolazione, scelta, ipotesi
lo storico può solo suggerire un possibile percorso della ricostruzione della realtà,
quella che sulla base della sua interpretazione delle fonti è stata la vicenda storica
lo storico elabora, quindi, memorie prodotte da altri e le riorganizza, secondo i suoi
schemi e i suoi parametri interpretativi in una nuova memoria.
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6. La storia oggi
Non esiste una storia maggiore e una minore. Anche la microstoria può costituire un
utilissimo spiraglio di comprensione del passato.
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7. La storia oggi
La storia è narrazione
Ci si accosta al passato solo ricostruendo punti di vista, emozioni, intenzioni di chi ha raccontato
e facendosi a propria volta narratore. Ogni scrittura storica è in larga misura un’invenzione
narrativa che si arricchisce e si tramanda nel tempo.
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8. La storia oggi
Se la percezione del passato ha limiti ambigui e mobili.
Se l’oggetto della storia non esiste più e non è riproducibile in laboratorio.
Se lo storico si limita a suggerire un possibile percorso della ricostruzione della realtà.
Come si può supporre di raccontare una storia “vera”? Esiste una storia “vera”?
L'ambito in cui si muove lo storico non é quello del relativismo assoluto e la sua soggettività
incontra un limite, un vincolo epistemologico saldamente ancorato a quella "ricerca della verità" che
è il compito fondamentale per chiunque faccia ricerca.
Lo storico deve essere al costante inseguimento della verità anche se quella verità è destinata
sempre a sfuggirgli..
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9. Il metodo storico
inseguire costantemente la "verità"
essere consapevole dei limiti della “domanda”
raccogliere le fonti senza alcuna esclusione a priori, senza avere
alcuna "teoria predeterminata"
verificare le fonti raccolte
selezionarle e farne una gerarchia
interpretarle
stabilire i fatti/fenomeni e renderli intelligibili procedendo a una
loro PERIODIZZAZIONE
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10. Linea e punti
Il passato è dal punto di vista cronologico cronologico-temporale
temporale un continuum che può essere raffigurato su una linea
anche se ciò non significa che la linea sia continua (progresso)
Come tale, e in senso proprio, il continuum è difficilmente
sezionabile. La periodizzazione è pertanto, rispetto alla natura
intrinseca del passato, artificiale, arbitraria e spesso falsificante.
Il sezionamento e, quindi, la periodizzazione non sono mai assoluti:
persistenze e tracce di un’epoca agevolmente si trovano nella
precedente o nella successiva.
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11. Perché Periodizzare
Una ricostruzione del passato che escluda periodizzazioni appartiene
all’ambito della cronologia (elencazione e successione ininterrotta di
avvenimenti) e non della storia (ricostruzione degli avvenimenti e
inquadramento e contestualizzazione).
La periodizzazione è un elemento estrinseco del passato ma è un
elemento intrinseco della storia, appartiene a qualsiasi attività storica,
cioè di analisi del passato.
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12. La periodizzazione
La periodizzazione è cruciale perché dà senso al passato ed è
il cuore del lavoro dello storico.
Il discrimine è dato dal mutamento. Una realtà statica e non
problematica porta alla semplice descrizione, mentre una realtà
dinamica e problematica convoglia l'attenzione sul mutamento e porta
alla narrazione.
Dato un ambito / tema di partenza la modifica è data dalle crisi,
dalle trasformazioni e dai crolli che segnano lo sviluppo
contemporaneo di nuove istanze
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13. La periodizzazione
Proporre una periodizzazione significa sostenere la rilevanza di certi
fenomeni storici, identificare caratteristiche omogenee e durature che
concorrono alla definizione di intere epoche / periodi. Le "epoche" così
identificate non devono esser considerate rigidamente definite in termini
cronologici e soprattutto non devono essere intese come "effettivamente
esistite", ma come modalità di lettura del passato.
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14. Noi periodizziamo
Anche dal punto di vista individuale, ciascuno di noi, pensando alla
propria storia, attua periodizzazioni al fine di “sistemare” e
“configurare” gli avvenimenti; ne privilegia alcuni e ne tralascia
altri.
Tale operazione consente di leggere la propria storia e
interpretarla, mentre rimane individualmente impossibile la
ricostruzione e l’analisi totale del passato (cioè di tutti gli istanti
che compongono la nostra linea temporale).
Un’ipotetica ripresa filmata della nostra vita non ne sarebbe la
storia.
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15. Quando inizia il tuo -
nostro presente?
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16. Le epoche non sono
neutre né oggettive
Antichità Ma devono tuttavia
possedere elementi
Medioevo intrinseci che le
Età Moderna descrivano e le
differenzino le une
Età Contemporanea dalle altre
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17. Preistoria / Storia
Scrittura --> ma le civiltà amerinde? L’Italia
dell’età del ferro? La cultura celtica?
Grandi civiltà fluviali --> struttura sociale,
tecniche, religione, tipi di insediamento,
modifiche istituzionali
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18. Antichità / Medioevo
Mutamento oggettivo della fine dell’impero
romano e della civiltà classica
Mutamento graduale e sfumato: crescita di
importanza dell’epoca tardo antica
Accento dato alle persistenze in incrocio con
i nuovi apporti
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19. Medioevo/Età Moderna
I primi a parlare di età moderna furono proprio gli uomini della
prima età moderna che definirono tale la loro epoca
Usando il termine moderno, nel significato derivante dal latino di
recente (modo), essi contrapponevano la loro età a quella
immediatamente passata, la media aetas, e l’età antica, la antiqua
aetas.
I termini moderno e antico assumevano così carica valorizzante
(positiva) rispetto a una indefinita e non meglio definita età di
mezzo iniziata con la barbarica corruzione dello splendore romano
e terminata con la ripresa e riscoperta della classicità attuate
dall’umanesimo
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20. Modernità
Contemporaneità
Limiti continuamente in movimento
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23. La storia è spesso un racconto finalizzato a legittimare un ordine
gerarchico fra centri di potere o fra ceti, a spiegare perché chi ha
vinto, o chi vince, o chi vincerà aveva, ha, avrà dalla sua un percorso
causale e temporale con radici lontane e prospettive future. Delimita le
appartenenze, legittima i gruppi di potere e le scelte politiche,
individua nessi di casualità e di derivazione dell'attualità da ciò che
l'ha preceduta, ritrova o inventa radici e tradizioni al fine di
ricostruire l'identità
ma..
La conoscenza dell’altro può esistere soltanto se io mi sforzo di andargli
incontro, dimenticando per un momento la mia persona, uscendo dame per
chinarmi su di lui [H.-I. Manrou, La conoscenza storica, p. 88]
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