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Storia Digitale
                            2012-2013




giovedì 18 ottobre 12
La Filologia Digitale
                        • Unico esemplare manoscritto: realtà più sermplice
                        • Più esemplari manoscritti: comporta la scelta di un
                          idoneo criterio di edizione
                               • Lachmann
                               • Bédier
                               • Neo- e Post-lachmannismo
                               • New Philology
                               • Critica genetica




giovedì 18 ottobre 12
Karl Lachmann (1793-1851)
                    Filologo tedesco, esperto in filologia classica,
                 germanica e neotestamentaria.
                 Definì la prima teoria sistematica e il primo metodo
                 scientifico per preparare un’edizione critica,
                 rifiutando il concetto di textus receptus,
                 ossia testo ricevuto”, cioè “comunemente accettato, accolto”.
                 Vuole eliminare l’arbitrarietà del giudizio e puntare
                 all’oggettività della tradizione testuale. Per questo motivo
                 indica sempre la necessità di attraversare una serie di passi
                 obbligati di analisi per poter arrivare a una valutazione quasi
                 meccanica, “sine interpretatione”.



giovedì 18 ottobre 12
Metodo Lachmann
                        Si basa sugli errori guida (Maas), considerando la
                        differenza fra errori e varianti

                        •errori: evidenti e sicuri perché meccanici (lacune),
                        contrari al significato generale, alle regole linguistiche
                        e grammaticali

                        •varianti adiafore (o indifferenti): lezioni
                        apparentemente accettabili (l. singulares)




giovedì 18 ottobre 12
Metodo Lachmann
         determinazione delle relazioni tra i testimoni
  non ci si basa sulle concordanze, ma sulla presenza di certi tipi di errori
  che si possono essere prodotti indipendentemente e poi propagati.
  1) Errori congiuntivi: La connessione fra due testimoni (B e C) contro un
  terzo (A) viene dimostrata per mezzo di un errore comune ai testimoni B
  e C, che sia di tal natura, che secondo ogni probabilità B e C non
  possano essere caduti in questo errore indipendentemente l’uno
  dall’altro.
  2) Errori separativi: La indipendenza di un testimone (B) da un altro (A)
  viene dimostrata per mezzo di un errore di A contro B, che sia di tal
  natura, che, per quanto ci è dato sapere riguardo allo stato della critica
  congetturale nel tempo intercorso fra A e B, non può essere stato
  eliminato per congettura in questo spazio di tempo.


giovedì 18 ottobre 12
Stemma Codicum
       Vi si individuano:                           Enorme lo sforzo
                                                      della collatio
      • un archetipo, cioè il capostipite
        dell’intera tradizione posseduta (lettera
        ΩΩ), la cui esistenza è dimostrata dalla
        presenza di almeno un errore
        congiuntivo comune a tutta la
        tradizione;
      • uno o più codices interpositi, cioè
        testimoni interposti tra l’archetipo e i
        manoscritti posseduti (lettere
        dell’alfabeto greco);
      • uno o più codici posseduti (lettere
        dell’alfabeto latino).




giovedì 18 ottobre 12
Stemma Codicum
                                  Stemma codicum
                                       Divina
                                     Commedia




giovedì 18 ottobre 12
Joseph Bédier (1864-1938)
                    Filologo francese, nel 1889 pubblica
                 edizione critica del Lai de l’ombre in base al
                 metodo lachmanniano.
                 Nel 1913 presenta una nuova edizione in cui
                 respinge tale metodo a favore della scelta
                 del bon manuscript
                 Contesta, del metodo lachmanniano, la silva
                 portentosa di alberi bipartiti e respinge l’arbitrarietà
                 dell’archetipo, che considera una costruzione artificiosa
                 senza basi nella realtà




giovedì 18 ottobre 12
Neo- Post- Lachmannismo
       •      Nel secondo dopoguerra, con Gianfranco Contini recupera Lachmann come
              metodo di razionalizzazione dei dati ma abbandona il mito della ricostruzione
              dell’originale. L’edizione critica è un’ipotesi di lavoro, la più fondata ed
              economica possibile. Ogni problema editoriale va studiato in sé e ha una sua
              particolare risoluzione, in relazione alla storia della tradizione.
       •      Cesare Segre afferma che i manoscritti sono frutto del compromesso fra sistemi
              diversi, quello dell’originale e quello del primo copista, quello del primo copista
              e quello del secondo e così via. Ogni singolo sistema non è solo formale, ma
              anche dotato di contenuti ideologici. Per tornare il più vicino possibile
              all’originale, bisogna cercare di capire che cosa fa parte dell’originale e cosa del
              sistema proprio del copista. L’edizione critica deve quindi stare bene attenta al
              dato testuale. Nuova relazione fra il LUOGO DEL REALE, cioè il testo e il
              LUOGO DEL VIRTUALE, cioè l’apparato. Nell’apparato si può fare qualunque
              ipotesi , ma il testo si deve attenere il più possibile al dato manoscritto
              storicamente esistito.



giovedì 18 ottobre 12
Neo- Post- Lachmannismo
          D’Arco Silvio Avalle, La letteratura medievale in lingua d’oc nella sua tradizione
          manoscritta (1961)
          Cerca di studiare la tradizione di un autore per ricostruire non solo il testo di un
          singolo componimento, ma un corpus più allargato. Definisce:
             •La CRITICA INTERNA studia delle varianti di un testo singolo.
             •La CRITICA ESTERNA riguarda invece il paratesto e cioè i raggruppamenti
             (poesie, rubriche, miniature ecc.)

  Gli elementi di critica esterna non bastano per definire i rapporti genealogici, però,
  combinati a quelli di critica interna, possono risultare di grande utilità. Importa
  inoltre capire cosa veniva fruito nel Medioevo e come; quali erano per esempio le
  scelte nella collocazione di un autore in un libro. Si passa dalla verità del
  protagonista, l’autore (es. Peire Vidal), a quella del copista e del contesto.




giovedì 18 ottobre 12
New Philology
                        Rafforzato l’interesse sul manoscritto come opera a sé stante. Si pone a
                        metà strada tra la Filologia e la Storia perché, usando le fonti scritte di
                        una cultura, cerca di capire la sua stessa prospettiva sulla propria storia
                        (storia dei popoli coloniali / medioevo).
                 Princìpi nella New Philology:
                 • Le opere letterarie non esistono indipendentemente dal loro supporto che
                   è parte integrante del loro significato: si deve quindi guardare al “libro
                   intero” e alle relazioni tra il testo e tutto ciò che lo riguarda (supporto,
                   miniature, rubriche, apparato, commenti).
                 • Questi oggetti hanno subito nel tempo tutta una serie di processi che
                   hanno coinvolto le persone e sono comparsi in tempi e contesti particolari
                   che hanno influenzato non solo la forma ma anche il significato.
                 • Si sono diffusi e sono stati usati in modi diversi e di queste diverse
                   fruizione gli oggetti possono recare traccia.




giovedì 18 ottobre 12
Critica genetica
                        Studia come un’opera raggiunga una forma definitiva attraverso
                        varie redazioni

                 Es. Canzoniere del Petrarca. L’autore scrive alcune parti del Canzoniere di
                 sua mano (abbiamo anche alcuni fogli su cui aveva scritto per la prima
                 volta) e si tiene per sé la versione finale (Vaticano Latino 3195) fino alla
                 morte, per poterla continuamente rivedere e cambiare. Pubblica solo
                 alcune parti, per esempio quando, morta Laura nel 1348, si accorge di
                 essere arrivato a metà della sua vita. Il manoscritto della versione finale è
                 senza tradizione: dopo la morte di Petrarca è passato ai suoi discendenti
                 rimanendo per tutto il ’400 alla famiglia padovana di Santasofia e non
                 venendo mai pubblicato.




giovedì 18 ottobre 12
Edizioni digitali
                Vantaggi materiali relativi alle comodità / funzioni
                offerte dal digitale

               •riproduzione a costo minore
               • unione testo / immagine + altri oggetti
               •massima diffusione (edizioni sul Web)
               •inclusione di materiale interessante (edizioni precedenti,
               commento, etc.)
               •navigazione ipertestuale
               •strumenti di ricerca (produzione liste e concordanze,
               restauro digitale)

giovedì 18 ottobre 12
Edizioni digitali
                        Edizione digitale e Lachmann e post-Lachmann: superamento
                        dei limiti della carta stampata nell’esposizione dell’apparato
                        critico

                        Edizione digitale e Bédier: ottima per il principio del bon
                        manuscript con l’unione di testo e immagine (buona parte delle
                        attuali edizioni digitali riguarda infatti interi manoscritti)

                 Edizione digitale e la new philology: vede il testo come un
                 oggetto dinamico, non statico e quindi l’edizione digitale appare
                 lo strumento perfetto per rendere la mouvance del testo

                 Edizione digitale e critica genetica: possibilità di ricostruire i
                 vari stadi relativi alla creazione del testo letterario


giovedì 18 ottobre 12
Edizioni digitali
     Novità di carattere metodologico date dalla possibilità di superare i
     limiti del supporto cartaceo
   • possibili più edizioni contemporaneamente (facsimile, diplomatica,
     interpretativa, critica)
   • diversa la gestione delle varianti, apparato critico non limitato da
     considerazioni di spazio, confronto fra più esemplari
   • non più e non solo stemma codicum: testimoni diversi presenti e
     confrontabili allo stesso tempo
   • si possono inserire testi supplementari (trascrizione/edizione
     precedente)
   • senza togliere la responsabilità all’editore è favorita l’interpretazione
     dell’utente/lettore che può comprendere il processo di edizione
   • possibile il lavoro collaborativo (équipe)
giovedì 18 ottobre 12
Edizioni digitali
                 • Si può usare UN METODO o proporre un’edizione
                        che confronti o faccia interagire più metodi

                 • non deve imporre un ‘testo base’
                 • l’apparato critico può essere adattato in maniera
                        dinamica in base alle scelte dell’utente

                 • non viene meno la responsabilità del curatore




giovedì 18 ottobre 12
Filologia computazionale / digitale

                        • filologia computazionale: elabora gli strumenti software
                          per aiutare i filologi nelle diverse fasi del loro lavoro;
                          strumenti diversi a seconda del metodo scelto

                        • filologia digitale: l’insieme delle tecniche e dei metodi
                          per predisporre una edizione digitale




giovedì 18 ottobre 12
Filologia computazionale
                          Sono stati creati soprattutto strumenti per effettuale la
                          collazione in modo semi-automatico. Infatti è
                          impossibile una collazione del tutto automatica

                        •Collate creato da P.W. Robinson
                        •CollateX versione per XML (http://
                        www.sdeditions.com/blog/)
                        •Juxta (http://www.juxtasoftware.org/)
                        •Versioning Machine (http://v-machine.org/)




giovedì 18 ottobre 12
Filologia digitale
                        standard disponibili:

                        •per scansione e archiviazione di immagini (tiff, jpeg..)
                        •per la codifica dei testi (XML)
                        •per la ricerca testuale: ambito frammentato
                        •per funzionalità di vario tipo (elaborazione
                        immagini, restauro virtuale, produzione di liste e
                        concordanze): ambito frammentato
                        • per la visualizzazione e la navigazione dell’edizione
                        digitale: ambito frammentato



giovedì 18 ottobre 12
Edizione digitale
                         Si tratta un’edizione critica (diplomatica, o interpretativa,
                         o mista) in formato elettronico, distribuita su supporto
                         digitale o via web. Varie tipologie
                                    web-based               solo testo

                                stand-alone                 testo e immagini

                        uso di un navigatore web                software specifico

                        full digital edition: testo dell’edizione + di tutte (o di buona
                                parte) le varianti + immagini del manoscritto




giovedì 18 ottobre 12
giovedì 18 ottobre 12
giovedì 18 ottobre 12
HTML vs XML

              Potrebbe essere composto direttamente in HTML?
       Vantaggi:
         • ottimo per il Web
              • conoscenza molto diffusa
              • standard ben implementato
              • relativamente facile da imparare


                             Enorme svantaggio: HTML è un sistema di
                                marcatura formale e non strutturale




giovedì 18 ottobre 12
XML

       • XML: sistema di marcatura formale e
         descrittiva
         L’XML consente di marcare il testo anche parola per parola o all’interno di una parola
       stessa e poi scegliere liberamente il tipo di rappresentazione da applicare al testo a
       seconda del software che di volta in volta lo riprodurrà.
                           Separa quindi la struttura dalla rappresentazione.

                        CDLM : Codice Diplomatico della Lombardia Medievale




giovedì 18 ottobre 12
Cod. Dipl. Lomb. Mediev.
           Possiede una propria Document Type
           Definition




giovedì 18 ottobre 12
Cod. Dipl. Lomb. Mediev.




giovedì 18 ottobre 12
Cod. Dipl. Lomb. Mediev.




giovedì 18 ottobre 12
Esempio
giovedì 18 ottobre 12
Vantaggi
                        • i documenti codificati in questo modo sono
                          indipendenti dall’hardware e dal software che
                          si utilizzano

                        • possono essere visualizzati in maniera diversa
                          tramite dei fogli di stile

                        • possono essere “marcati” in modo da operare
                          ricerche di tipo semantico

                        • possono consentire visualizzazioni multiple



giovedì 18 ottobre 12
Sistemi di codifica

                        • TEI (projects)
                        • LaTeX
                        • EPIDOC
                        • MATHML
                        • ...


giovedì 18 ottobre 12
TEI
                                 TEI: Text Encoding Initiative

                 Consorzio formato da istituzioni accademiche, gruppi e centri di
                 ricerca e singoli studiosi, che sviluppa e mantiene collettivamente
                 uno standard per la rappresentazione dei testi in forma digitale. Il
                 suo prodotto principale - dal 1994 - consiste in un set di LINEE
                 GUIDA sui metodi di codifica dei testi digitali, principalmente
                 nel campo degli studi umanistici, delle scienze sociali e della
                 linguistica. Oltre alle linee guida, il consorzio fornisce anche tutta
                 una serie di risorse (tutorial, eventi, pubblicazioni e software) per
                 i ricercatori che intendono partecipare alla TEI.



giovedì 18 ottobre 12
TEI v. P5
                        Le Guidelines for Electronic Text Encoding and Interchange sono giunte
                        alla versione P5

                           http://www.tei-c.org/release/doc/tei-p5-doc/en/html/index.html
                  Tra le novità, un modulo per la descrizione dei manoscritti e la possibilità di
                                    creare un collegamento fra testo e immagine:
                  <facsimile> contains a representation of some written source in the form of a set of
                                   images rather than as transcribed or encoded text.
                     @facs (facsimile) points to all or part of an image which corresponds with the
                                                  content of the element
                    <surface> defines a written surface in terms of a rectangular coordinate space,
                       optionally grouping one or more graphic representations of that space, and
                                          rectangular zones of interest within it.
                      @start points to an element which encodes the starting position of the text
                                    corresponding to the inscribed part of the surface.
                         <zone> defines a rectangular area contained within a surface element.



giovedì 18 ottobre 12
Collegamento testo - immagine
                        Aggiungendo il modulo transcr allo schema di codifica un
                        documento TEI può essere composto da:

                        •un <teiHeader> e un elemento <text>
                        •un <teiHeader> e un elemento <facsimile>
                        •un <teiHeader>, un elemento <facsimile> e un <text>
                 <facsimile>, come <text>, può contenere gli elementi <front> e <back>
                 questo permette una grande flessibilità:

                           •facsimile digitale
                           •immagini e testo a fronte
                           •immagini e testo a fronte collegati fra loro


giovedì 18 ottobre 12
UVic Image Markup Tool
                       Per individuare le coordinate
                       esatte di una parte del testo-
                       immagine
                   Martin Holmes (University of
                   Victoria) ha sviluppato http://
                   www.tapor.uvic.ca/~mholmes/
                   image_markup/ uno strumento
                   open source che permette di definire
                   aree rettangolari in un’immagine e
                   associarle ad annotazioni.
                   Non richiede la conoscenza di XML
                   o della TEI (ma il risultato può
                   essere integrato in documenti TEI)
                   I dati sono salvati in base a uno
                   schema di codifica compatibile TEI
                   P5


giovedì 18 ottobre 12
giovedì 18 ottobre 12
Limiti
                        • IMT è molto efficace per annotare un’immagine, ma per
                          il momento è limitato a immagini singole

                        • nessun supporto per editing XML editing: i documenti
                          TEI XML che produce devono essere integrati a mano
                          con quelli della trascrizione

                        • manca un software di navigazione dell’edizione

                        • gli strumenti a disposizione devono essere integrati




giovedì 18 ottobre 12
LaTeX
       •        è un linguaggio di markup usato per la preparazione di testi basato sul
                programma di composizione tipografica TEX.

       •        creato nel 1985 da Leslie Lamport

       •        LaTeX viene usato soprattutto da fisici, matematici, informatici,
                sociologi, ingegneri

       •        LaTeX ha trovato un’ampia diffusione nel mondo accademico, grazie
                all’ottima gestione dell’impaginazione delle formule matematiche ed
                alla gestione dei riferimenti bibliografici.




giovedì 18 ottobre 12
MathML
      • Acronimo di Mathematical Markup Language: linguaggio derivato
        dall’XML usato per rappresentare simboli e formule matematiche, di
        modo che possano essere presentati in modo chiaro nei documenti
        web. È una specifica del gruppo di lavoro sulla matematica del
        W3C.

      • Versione 1.01 (1999); ora 2.0 (2001).

      • Non si occupa solo della presentazione ma anche del significato dei
        componenti delle formule.




giovedì 18 ottobre 12
EpiDoc
       • Insieme di linee guida e di strumenti, prodotto in forma
         collaborativa, per la codifica digitale dei testi antichi, specialmente
         scritti su pietra, metallo e altri materiali durevoli.

       • Linguaggio di markup per documenti epigrafici secondo standard
         TEI XML.

       • Nato nel 2000 da studiosi della University of North Carolina

       • Lo schema EpiDoc può essere usato anche nell’edizione digitale di
         sigilli e monete

       • Esempi: http://irt.kcl.ac.uk/irt2009/IRT030.html


giovedì 18 ottobre 12
giovedì 18 ottobre 12
giovedì 18 ottobre 12
giovedì 18 ottobre 12
Codifica della Musica
       • Mx: linguaggio standard XML per la rappresentazione
         dell’informazione musicale simbolica ideato nel 2001 dal
         Laboratorio Informatico Musicale (LIM) dell’Università di Milano.
         L’obiettivo di MX è permettere di codificare in un unico file tutta
         l’informazione necessaria a trattare un brano musicale sotto tutti i
         suoi aspetti.

       • MusicXML: linguaggio XML utilizzato come formato comune di
         scambio dell’informazione musicale fra vari programmi software
         nell’ambito musicale. Ideato nel 2001 dalla software house
         Recordare.



giovedì 18 ottobre 12
MA..
                        Le edizioni digitali non sono ancora molto diffuse

    • sono ancora accolte da scetticismo in determinati ambienti

    • problema enorme dato dalla (NON) valutazione accademica
    dell’edizione digitale

    • la consultazione richiede un minimo di competenze
    informatiche;

    • ha problemi di compatibilità, rischia l’obsolescenza, stanca la
    vista, non è trasportabile, non è univoca




giovedì 18 ottobre 12
MA..
                        Le edizioni digitali non sono ancora molto diffuse

    • creare una edizione digitale completa è costoso

    • necessita di molte competenze unite: (filologia), codifica dei testi,
    trattamento delle immagini, tools per unire testo e immagine,
    software di consultazione ecc.

    • la scelta digitale comporta un mutamento profondo
    dell’ambiente di lavoro: dal singolo studioso all’équipe
    •conseguente mutamento anche nel metodo di lavoro




giovedì 18 ottobre 12

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Corso di Storia Digitale - quarta Lezione

  • 1. Storia Digitale 2012-2013 giovedì 18 ottobre 12
  • 2. La Filologia Digitale • Unico esemplare manoscritto: realtà più sermplice • Più esemplari manoscritti: comporta la scelta di un idoneo criterio di edizione • Lachmann • Bédier • Neo- e Post-lachmannismo • New Philology • Critica genetica giovedì 18 ottobre 12
  • 3. Karl Lachmann (1793-1851) Filologo tedesco, esperto in filologia classica, germanica e neotestamentaria. Definì la prima teoria sistematica e il primo metodo scientifico per preparare un’edizione critica, rifiutando il concetto di textus receptus, ossia testo ricevuto”, cioè “comunemente accettato, accolto”. Vuole eliminare l’arbitrarietà del giudizio e puntare all’oggettività della tradizione testuale. Per questo motivo indica sempre la necessità di attraversare una serie di passi obbligati di analisi per poter arrivare a una valutazione quasi meccanica, “sine interpretatione”. giovedì 18 ottobre 12
  • 4. Metodo Lachmann Si basa sugli errori guida (Maas), considerando la differenza fra errori e varianti •errori: evidenti e sicuri perché meccanici (lacune), contrari al significato generale, alle regole linguistiche e grammaticali •varianti adiafore (o indifferenti): lezioni apparentemente accettabili (l. singulares) giovedì 18 ottobre 12
  • 5. Metodo Lachmann determinazione delle relazioni tra i testimoni non ci si basa sulle concordanze, ma sulla presenza di certi tipi di errori che si possono essere prodotti indipendentemente e poi propagati. 1) Errori congiuntivi: La connessione fra due testimoni (B e C) contro un terzo (A) viene dimostrata per mezzo di un errore comune ai testimoni B e C, che sia di tal natura, che secondo ogni probabilità B e C non possano essere caduti in questo errore indipendentemente l’uno dall’altro. 2) Errori separativi: La indipendenza di un testimone (B) da un altro (A) viene dimostrata per mezzo di un errore di A contro B, che sia di tal natura, che, per quanto ci è dato sapere riguardo allo stato della critica congetturale nel tempo intercorso fra A e B, non può essere stato eliminato per congettura in questo spazio di tempo. giovedì 18 ottobre 12
  • 6. Stemma Codicum Vi si individuano: Enorme lo sforzo della collatio • un archetipo, cioè il capostipite dell’intera tradizione posseduta (lettera ΩΩ), la cui esistenza è dimostrata dalla presenza di almeno un errore congiuntivo comune a tutta la tradizione; • uno o più codices interpositi, cioè testimoni interposti tra l’archetipo e i manoscritti posseduti (lettere dell’alfabeto greco); • uno o più codici posseduti (lettere dell’alfabeto latino). giovedì 18 ottobre 12
  • 7. Stemma Codicum Stemma codicum Divina Commedia giovedì 18 ottobre 12
  • 8. Joseph Bédier (1864-1938) Filologo francese, nel 1889 pubblica edizione critica del Lai de l’ombre in base al metodo lachmanniano. Nel 1913 presenta una nuova edizione in cui respinge tale metodo a favore della scelta del bon manuscript Contesta, del metodo lachmanniano, la silva portentosa di alberi bipartiti e respinge l’arbitrarietà dell’archetipo, che considera una costruzione artificiosa senza basi nella realtà giovedì 18 ottobre 12
  • 9. Neo- Post- Lachmannismo • Nel secondo dopoguerra, con Gianfranco Contini recupera Lachmann come metodo di razionalizzazione dei dati ma abbandona il mito della ricostruzione dell’originale. L’edizione critica è un’ipotesi di lavoro, la più fondata ed economica possibile. Ogni problema editoriale va studiato in sé e ha una sua particolare risoluzione, in relazione alla storia della tradizione. • Cesare Segre afferma che i manoscritti sono frutto del compromesso fra sistemi diversi, quello dell’originale e quello del primo copista, quello del primo copista e quello del secondo e così via. Ogni singolo sistema non è solo formale, ma anche dotato di contenuti ideologici. Per tornare il più vicino possibile all’originale, bisogna cercare di capire che cosa fa parte dell’originale e cosa del sistema proprio del copista. L’edizione critica deve quindi stare bene attenta al dato testuale. Nuova relazione fra il LUOGO DEL REALE, cioè il testo e il LUOGO DEL VIRTUALE, cioè l’apparato. Nell’apparato si può fare qualunque ipotesi , ma il testo si deve attenere il più possibile al dato manoscritto storicamente esistito. giovedì 18 ottobre 12
  • 10. Neo- Post- Lachmannismo D’Arco Silvio Avalle, La letteratura medievale in lingua d’oc nella sua tradizione manoscritta (1961) Cerca di studiare la tradizione di un autore per ricostruire non solo il testo di un singolo componimento, ma un corpus più allargato. Definisce: •La CRITICA INTERNA studia delle varianti di un testo singolo. •La CRITICA ESTERNA riguarda invece il paratesto e cioè i raggruppamenti (poesie, rubriche, miniature ecc.) Gli elementi di critica esterna non bastano per definire i rapporti genealogici, però, combinati a quelli di critica interna, possono risultare di grande utilità. Importa inoltre capire cosa veniva fruito nel Medioevo e come; quali erano per esempio le scelte nella collocazione di un autore in un libro. Si passa dalla verità del protagonista, l’autore (es. Peire Vidal), a quella del copista e del contesto. giovedì 18 ottobre 12
  • 11. New Philology Rafforzato l’interesse sul manoscritto come opera a sé stante. Si pone a metà strada tra la Filologia e la Storia perché, usando le fonti scritte di una cultura, cerca di capire la sua stessa prospettiva sulla propria storia (storia dei popoli coloniali / medioevo). Princìpi nella New Philology: • Le opere letterarie non esistono indipendentemente dal loro supporto che è parte integrante del loro significato: si deve quindi guardare al “libro intero” e alle relazioni tra il testo e tutto ciò che lo riguarda (supporto, miniature, rubriche, apparato, commenti). • Questi oggetti hanno subito nel tempo tutta una serie di processi che hanno coinvolto le persone e sono comparsi in tempi e contesti particolari che hanno influenzato non solo la forma ma anche il significato. • Si sono diffusi e sono stati usati in modi diversi e di queste diverse fruizione gli oggetti possono recare traccia. giovedì 18 ottobre 12
  • 12. Critica genetica Studia come un’opera raggiunga una forma definitiva attraverso varie redazioni Es. Canzoniere del Petrarca. L’autore scrive alcune parti del Canzoniere di sua mano (abbiamo anche alcuni fogli su cui aveva scritto per la prima volta) e si tiene per sé la versione finale (Vaticano Latino 3195) fino alla morte, per poterla continuamente rivedere e cambiare. Pubblica solo alcune parti, per esempio quando, morta Laura nel 1348, si accorge di essere arrivato a metà della sua vita. Il manoscritto della versione finale è senza tradizione: dopo la morte di Petrarca è passato ai suoi discendenti rimanendo per tutto il ’400 alla famiglia padovana di Santasofia e non venendo mai pubblicato. giovedì 18 ottobre 12
  • 13. Edizioni digitali Vantaggi materiali relativi alle comodità / funzioni offerte dal digitale •riproduzione a costo minore • unione testo / immagine + altri oggetti •massima diffusione (edizioni sul Web) •inclusione di materiale interessante (edizioni precedenti, commento, etc.) •navigazione ipertestuale •strumenti di ricerca (produzione liste e concordanze, restauro digitale) giovedì 18 ottobre 12
  • 14. Edizioni digitali Edizione digitale e Lachmann e post-Lachmann: superamento dei limiti della carta stampata nell’esposizione dell’apparato critico Edizione digitale e Bédier: ottima per il principio del bon manuscript con l’unione di testo e immagine (buona parte delle attuali edizioni digitali riguarda infatti interi manoscritti) Edizione digitale e la new philology: vede il testo come un oggetto dinamico, non statico e quindi l’edizione digitale appare lo strumento perfetto per rendere la mouvance del testo Edizione digitale e critica genetica: possibilità di ricostruire i vari stadi relativi alla creazione del testo letterario giovedì 18 ottobre 12
  • 15. Edizioni digitali Novità di carattere metodologico date dalla possibilità di superare i limiti del supporto cartaceo • possibili più edizioni contemporaneamente (facsimile, diplomatica, interpretativa, critica) • diversa la gestione delle varianti, apparato critico non limitato da considerazioni di spazio, confronto fra più esemplari • non più e non solo stemma codicum: testimoni diversi presenti e confrontabili allo stesso tempo • si possono inserire testi supplementari (trascrizione/edizione precedente) • senza togliere la responsabilità all’editore è favorita l’interpretazione dell’utente/lettore che può comprendere il processo di edizione • possibile il lavoro collaborativo (équipe) giovedì 18 ottobre 12
  • 16. Edizioni digitali • Si può usare UN METODO o proporre un’edizione che confronti o faccia interagire più metodi • non deve imporre un ‘testo base’ • l’apparato critico può essere adattato in maniera dinamica in base alle scelte dell’utente • non viene meno la responsabilità del curatore giovedì 18 ottobre 12
  • 17. Filologia computazionale / digitale • filologia computazionale: elabora gli strumenti software per aiutare i filologi nelle diverse fasi del loro lavoro; strumenti diversi a seconda del metodo scelto • filologia digitale: l’insieme delle tecniche e dei metodi per predisporre una edizione digitale giovedì 18 ottobre 12
  • 18. Filologia computazionale Sono stati creati soprattutto strumenti per effettuale la collazione in modo semi-automatico. Infatti è impossibile una collazione del tutto automatica •Collate creato da P.W. Robinson •CollateX versione per XML (http:// www.sdeditions.com/blog/) •Juxta (http://www.juxtasoftware.org/) •Versioning Machine (http://v-machine.org/) giovedì 18 ottobre 12
  • 19. Filologia digitale standard disponibili: •per scansione e archiviazione di immagini (tiff, jpeg..) •per la codifica dei testi (XML) •per la ricerca testuale: ambito frammentato •per funzionalità di vario tipo (elaborazione immagini, restauro virtuale, produzione di liste e concordanze): ambito frammentato • per la visualizzazione e la navigazione dell’edizione digitale: ambito frammentato giovedì 18 ottobre 12
  • 20. Edizione digitale Si tratta un’edizione critica (diplomatica, o interpretativa, o mista) in formato elettronico, distribuita su supporto digitale o via web. Varie tipologie web-based solo testo stand-alone testo e immagini uso di un navigatore web software specifico full digital edition: testo dell’edizione + di tutte (o di buona parte) le varianti + immagini del manoscritto giovedì 18 ottobre 12
  • 23. HTML vs XML Potrebbe essere composto direttamente in HTML? Vantaggi: • ottimo per il Web • conoscenza molto diffusa • standard ben implementato • relativamente facile da imparare Enorme svantaggio: HTML è un sistema di marcatura formale e non strutturale giovedì 18 ottobre 12
  • 24. XML • XML: sistema di marcatura formale e descrittiva L’XML consente di marcare il testo anche parola per parola o all’interno di una parola stessa e poi scegliere liberamente il tipo di rappresentazione da applicare al testo a seconda del software che di volta in volta lo riprodurrà. Separa quindi la struttura dalla rappresentazione. CDLM : Codice Diplomatico della Lombardia Medievale giovedì 18 ottobre 12
  • 25. Cod. Dipl. Lomb. Mediev. Possiede una propria Document Type Definition giovedì 18 ottobre 12
  • 26. Cod. Dipl. Lomb. Mediev. giovedì 18 ottobre 12
  • 27. Cod. Dipl. Lomb. Mediev. giovedì 18 ottobre 12
  • 29. Vantaggi • i documenti codificati in questo modo sono indipendenti dall’hardware e dal software che si utilizzano • possono essere visualizzati in maniera diversa tramite dei fogli di stile • possono essere “marcati” in modo da operare ricerche di tipo semantico • possono consentire visualizzazioni multiple giovedì 18 ottobre 12
  • 30. Sistemi di codifica • TEI (projects) • LaTeX • EPIDOC • MATHML • ... giovedì 18 ottobre 12
  • 31. TEI TEI: Text Encoding Initiative Consorzio formato da istituzioni accademiche, gruppi e centri di ricerca e singoli studiosi, che sviluppa e mantiene collettivamente uno standard per la rappresentazione dei testi in forma digitale. Il suo prodotto principale - dal 1994 - consiste in un set di LINEE GUIDA sui metodi di codifica dei testi digitali, principalmente nel campo degli studi umanistici, delle scienze sociali e della linguistica. Oltre alle linee guida, il consorzio fornisce anche tutta una serie di risorse (tutorial, eventi, pubblicazioni e software) per i ricercatori che intendono partecipare alla TEI. giovedì 18 ottobre 12
  • 32. TEI v. P5 Le Guidelines for Electronic Text Encoding and Interchange sono giunte alla versione P5 http://www.tei-c.org/release/doc/tei-p5-doc/en/html/index.html Tra le novità, un modulo per la descrizione dei manoscritti e la possibilità di creare un collegamento fra testo e immagine: <facsimile> contains a representation of some written source in the form of a set of images rather than as transcribed or encoded text. @facs (facsimile) points to all or part of an image which corresponds with the content of the element <surface> defines a written surface in terms of a rectangular coordinate space, optionally grouping one or more graphic representations of that space, and rectangular zones of interest within it. @start points to an element which encodes the starting position of the text corresponding to the inscribed part of the surface. <zone> defines a rectangular area contained within a surface element. giovedì 18 ottobre 12
  • 33. Collegamento testo - immagine Aggiungendo il modulo transcr allo schema di codifica un documento TEI può essere composto da: •un <teiHeader> e un elemento <text> •un <teiHeader> e un elemento <facsimile> •un <teiHeader>, un elemento <facsimile> e un <text> <facsimile>, come <text>, può contenere gli elementi <front> e <back> questo permette una grande flessibilità: •facsimile digitale •immagini e testo a fronte •immagini e testo a fronte collegati fra loro giovedì 18 ottobre 12
  • 34. UVic Image Markup Tool Per individuare le coordinate esatte di una parte del testo- immagine Martin Holmes (University of Victoria) ha sviluppato http:// www.tapor.uvic.ca/~mholmes/ image_markup/ uno strumento open source che permette di definire aree rettangolari in un’immagine e associarle ad annotazioni. Non richiede la conoscenza di XML o della TEI (ma il risultato può essere integrato in documenti TEI) I dati sono salvati in base a uno schema di codifica compatibile TEI P5 giovedì 18 ottobre 12
  • 36. Limiti • IMT è molto efficace per annotare un’immagine, ma per il momento è limitato a immagini singole • nessun supporto per editing XML editing: i documenti TEI XML che produce devono essere integrati a mano con quelli della trascrizione • manca un software di navigazione dell’edizione • gli strumenti a disposizione devono essere integrati giovedì 18 ottobre 12
  • 37. LaTeX • è un linguaggio di markup usato per la preparazione di testi basato sul programma di composizione tipografica TEX. • creato nel 1985 da Leslie Lamport • LaTeX viene usato soprattutto da fisici, matematici, informatici, sociologi, ingegneri • LaTeX ha trovato un’ampia diffusione nel mondo accademico, grazie all’ottima gestione dell’impaginazione delle formule matematiche ed alla gestione dei riferimenti bibliografici. giovedì 18 ottobre 12
  • 38. MathML • Acronimo di Mathematical Markup Language: linguaggio derivato dall’XML usato per rappresentare simboli e formule matematiche, di modo che possano essere presentati in modo chiaro nei documenti web. È una specifica del gruppo di lavoro sulla matematica del W3C. • Versione 1.01 (1999); ora 2.0 (2001). • Non si occupa solo della presentazione ma anche del significato dei componenti delle formule. giovedì 18 ottobre 12
  • 39. EpiDoc • Insieme di linee guida e di strumenti, prodotto in forma collaborativa, per la codifica digitale dei testi antichi, specialmente scritti su pietra, metallo e altri materiali durevoli. • Linguaggio di markup per documenti epigrafici secondo standard TEI XML. • Nato nel 2000 da studiosi della University of North Carolina • Lo schema EpiDoc può essere usato anche nell’edizione digitale di sigilli e monete • Esempi: http://irt.kcl.ac.uk/irt2009/IRT030.html giovedì 18 ottobre 12
  • 43. Codifica della Musica • Mx: linguaggio standard XML per la rappresentazione dell’informazione musicale simbolica ideato nel 2001 dal Laboratorio Informatico Musicale (LIM) dell’Università di Milano. L’obiettivo di MX è permettere di codificare in un unico file tutta l’informazione necessaria a trattare un brano musicale sotto tutti i suoi aspetti. • MusicXML: linguaggio XML utilizzato come formato comune di scambio dell’informazione musicale fra vari programmi software nell’ambito musicale. Ideato nel 2001 dalla software house Recordare. giovedì 18 ottobre 12
  • 44. MA.. Le edizioni digitali non sono ancora molto diffuse • sono ancora accolte da scetticismo in determinati ambienti • problema enorme dato dalla (NON) valutazione accademica dell’edizione digitale • la consultazione richiede un minimo di competenze informatiche; • ha problemi di compatibilità, rischia l’obsolescenza, stanca la vista, non è trasportabile, non è univoca giovedì 18 ottobre 12
  • 45. MA.. Le edizioni digitali non sono ancora molto diffuse • creare una edizione digitale completa è costoso • necessita di molte competenze unite: (filologia), codifica dei testi, trattamento delle immagini, tools per unire testo e immagine, software di consultazione ecc. • la scelta digitale comporta un mutamento profondo dell’ambiente di lavoro: dal singolo studioso all’équipe •conseguente mutamento anche nel metodo di lavoro giovedì 18 ottobre 12