discorso generale sulla fisica e le discipline.pptx
Laboratorio visuo spaziale r. tusa
1. “La geometria può essere
significativa solo se esprime le sue
relazioni con lo spazio
dell’esperienza …. essa è una delle
migliori opportunità per
matematizzare la realtà”.
H. Freudental
l
T
R
i
S
i
G
i
u
s
a
o
s
a
a
m
o
n
a
a
c
c
o
n
e
-
"
'
"
l
/
/
I
i
C
i
F
D
A
i
i
M
i
t
t
t
1
0
0
5
2
0
1
0
s
u
o
o
m
p
r
e
n
v
s
o
s
s
s
a
n
o
1
-
.
2. Laboratorio sulle abilità visuo-spaziali.
Dal mondo tridimensionale all’orienteering: un progetto sperimentale
nelle classi prime e seconde della scuola primaria.
Il progetto sperimentale:
si è sviluppato in due classi prime e seconde della scuola primaria
è stato un lavoro interdisciplinare che ha affrontato concetti trasversali
alla matematica, geografia, educazione motoria e immagine
si è realizzato in una classe-laboratorio dove i bambini hanno potuto
costruire conoscenze geometriche, partendo dalla realtà che li circonda.
I bambini hanno:
affrontato dapprima i rapporti spaziali e i concetti topologici
costruito una casa, un castello, il plastico prima della loro aula e poi quello
di una sezione della scuola
ricavato le relative piante geografiche che sono state utilizzate per
effettuare percorsi nello spazio conosciuto e una corsa di orientamento,
propedeutica all’orienteering.
l
T
R
i
S
i
G
i
u
s
a
o
s
a
a
m
o
n
a
a
c
c
o
n
e
-
"
'
"
l
/
/
I
i
C
i
F
D
A
i
i
M
i
t
t
t
1
0
0
5
2
0
1
0
s
u
o
o
m
p
r
e
n
v
s
o
s
s
s
a
n
o
2
-
.
3. Studiosi che hanno preso in esame come il bambino si
relaziona con la geometria.
Piaget – Potter – Petter - Vianello
Per il bambino di sei anni, è fondamentale, avere un primo approccio con la
geometria, attraverso le figure solide, perché questo permette di recuperare
l’esperienza spaziale, visiva, tattile e motoria che porta con se, in quanto vive in
una realtà tridimensionale: l’oggetto 3D deve essere il punto di partenza e non di
arrivo.
D’Amore – Sbaragli – Arrigo – Fandiño Pinilla
La geometria deve essere “introdotta nella scuola primaria, a partire dalla
prima, come attività euristica del reale, con frequenti passaggi dal 3D al 2D e
viceversa” (Arrigo e Sbaragli 2004).
Il passaggio alle figure piane, concetti più astratti, deve avvenire
naturalmente, attraverso lo sviluppo e l’analisi di quelle solide.
Nello studio della geometria è importante mantenere un continuo rapporto
dialogico tra le figure piane e quelle solide.
l
T
R
i
S
i
G
i
u
s
a
o
s
a
a
m
o
n
a
a
c
c
o
n
e
-
"
'
"
l
/
/
I
i
C
i
F
D
A
i
i
M
i
t
t
t
1
0
0
5
2
0
1
0
s
u
o
o
m
p
r
e
n
v
s
o
s
s
s
a
n
o
3
-
.
4. Didattica della geometria
Misconcezioni: evitabili e inevitabili
Nel presente progetto abbiamo operato scelte in modo da creare le condizioni
affinché gli alunni superassero, le loro convinzioni personali su un concetto,
utilizzando diversi registri semiotici, in modo da “ampliare le vecchie immagini –
misconcezioni, annullando i tratti distintivi dell’oggetto che non lo caratterizzano
dal punto di vista matematico, per puntare l’attenzione su quelli che invece lo
rappresentano in questo contesto; in tal modo l’alunno eviterà il formarsi di
modelli parassiti nella sua mente” (D’amore, 2003).
I bambini hanno affermato:
“ Le figure geometriche sono come Cristian, che non diventa un bambino diverso se
non si veste sempre allo stesso modo, oppure, si mette disteso, in piedi o a testa in
giù”.
l
T
R
i
S
i
G
i
u
s
a
o
s
a
a
m
o
n
a
a
c
c
o
n
e
-
"
'
"
l
/
/
I
i
C
i
F
D
A
i
i
M
i
t
t
t
1
0
0
5
2
0
1
0
s
u
o
o
m
p
r
e
n
v
s
o
s
s
s
a
n
o
4
-
.
5. Il progetto nelle classi prime
I primi approcci con la geometria.
I bambini hanno:
consolidato i concetti topologici e i rapporti spaziali utilizzando la fiaba
di Scataglini “L’albero delle stagioni”.
interiorizzato i concetti di “in alto”, “in basso”, “destra e sinistra”,
giocando ad individuare la posizione di alcuni oggetti posizionati dentro
scatole delle stesse dimensioni.
trasferito l’esperienza dallo spazio al piano, utilizzando un foglio,
messo in verticale, sul quale hanno riprodotto gli oggetti collocati nelle
scatole.
l
T
R
i
S
i
G
i
u
s
a
o
s
a
a
m
o
n
a
a
c
c
o
n
e
-
"
'
"
l
/
/
I
i
C
i
F
D
A
i
i
M
i
t
t
t
1
0
0
5
2
0
1
0
s
u
o
o
m
p
r
e
n
v
s
o
s
s
s
a
n
o
5
-
.
6. In un momento successivo, aspettando l’arrivo dello gnomo Numerino,
hanno costruito e abbellito la casa che doveva ospitarlo, utilizzando
un parallelepido e una piramide.
l
T
R
i
S
i
G
i
u
s
a
o
s
a
a
m
o
n
a
a
c
c
o
n
e
-
"
'
"
l
/
/
I
i
C
i
F
D
A
i
i
M
i
6
t
t
t
1
0
0
5
2
0
1
0
s
u
o
o
m
p
r
e
n
v
s
o
s
s
s
a
n
o
-
.
7. In un altro momento, i bambini, hanno:
classificato i solidi in quelli che “rotolano” e che “non rotolano”
tagliato delle scatole per ottenere il loro sviluppo, effettuando un primo
passaggio dal 3D al 2D
scoperto che le facce dei solidi sono delle figure piane
costruito i solidi con spiedini stuzzicadenti e pongo
chiesto i nomi di quelli più importanti; molto successo ha avuto il
parallelepido, poiché per molti di loro era un nome nuovo e “strano”.
l
T
R
i
S
i
G
i
u
s
a
o
s
a
a
m
o
n
a
a
c
c
o
n
e
-
"
'
"
l
/
/
I
i
C
i
F
D
A
i
i
M
i
t
t
t
1
0
0
5
2
0
1
0
s
u
o
o
m
p
r
e
n
v
s
o
s
s
s
a
n
o
7
-
.
8. 1
0
/
0
5
2 /
0
1
0
I
u T
s
t i
s
t
u
a
t
o
o R
s
C
o
a
i l
- a
m
p
r
S
i
e
n
v
s i
m
o
o
n
a
. F "
G
a
c
D
A '
c
i
o
s
n
s i
e
s i
"
-
M
i
l
a
n
o
8
9. Quando abbiamo affrontato il numero “0”, Giulia, ha portato in classe la fiaba
del “Principe Zero” e i bambini hanno pensato di costruirgli un castello.
l
T
R
i
S
i
G
i
u
s
a
o
s
a
a
m
o
n
a
a
c
c
o
n
e
-
"
'
"
l
/
/
I
i
C
i
F
D
A
i
i
M
i
t
t
t
1
0
0
5
2
0
1
0
s
u
o
o
m
p
r
e
n
v
s
o
s
s
s
a
n
o
9
-
.
10. Costruire il plastico e la pianta della classe
Questo laboratorio si è realizzato, a partire dal mese di gennaio 2008, nelle
ore di geografia, matematica e educazione motoria. Inizialmente i bambini,
utilizzando pezzi di LEGO e, osservando la collocazione degli arredi, hanno
realizzato un primo plastico della classe con la relativa schematizzazione.
Dopodichè hanno proposto di realizzare un plastico più bello e simile alla
realtà. Le insegnanti hanno disegnato il pavimento che bambini hanno
colorato e collocato sulla base di una scatola, che avrebbe rappresentato
la classe.
l
T
R
i
S
i
G
i
u
s
a
o
s
a
a
m
o
n
a
a
c
c
o
n
e
-
"
'
"
l
/
/
I
i
C
i
F
D
A
i
i
M
i
t
t
t
1
0
0
5
2
0
1
0
s
u
o
o
m
p
r
e
n
v
s
o
s
s
s
a
n
o
1
0
-
.
11. 1
0
/
0
5
2 /
0
1
0
I
u T
s
t i
s
t
u
a
t
o
o R
s
C
o
a
i l
- a
m
p
r
S
i
e
n
v
s i
m
o
o
n
a
. F "
G
a
c
D
A '
c
i
o
s
n
s i
e
s i
"
-
M
i
l
a
n
o
1
1
12. 1
0
/
0
5
2 /
0
1
0
I
u T
s
t i
s
t
u
a
t
o
o R
s
C
o
a
i l
- a
m
p
r
S
i
e
n
v
s i
m
o
o
n
a
. F "
G
a
c
D
A '
c
i
o
s
n
s i
e
s i
"
-
M
i
l
a
n
o
I bambini impegnati a costruire la loro classe
2
1
13. 1
0
/
0
5
2 /
0
1
0
I
u T
s
t i
s
t
u
a
t
o
o R
s
C
o
a
i l
- a
m
p
r
S
i
e
n
v
s i
m
o
o
n
a
. F "
G
a
c
D
A '
c
i
o
s
n
s i
e
s i
"
-
M
i
l
a
n
o
1
3