1. Università degli Studi di Genova
Facoltà di Economia
Corso di Processi Organizzativi
Modulo Mercato del Lavoro e Flessibilità
Relatore: Prof. Elisabetta Garbarino
Studenti: Mirco Cerisola, Giacomo D’Angelo, Tiziano Ostigoni
Anno Accademico 2009 - 2010
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2. Ipotesi:
“I giovani percepiscono il lavoro a tempo
determinato qualitativamente inferiore rispetto al
lavoro a tempo indeterminato”
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3. Introduzione & Contesto Sociale
Eterogeneità dei percorsi
Mancanza di paradigma interpretativo
Il lavoro non è più un punto di arrivo
Desiderio di indipendenza insoddisfatto
Mancanza di status sociale e di identità propria
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4. Da punto di arrivo a processo
Confine tra formazione e lavoro difficilmente definibile
Elaborazione di una strategia
Valore dell’esperienza
Il tempo determinato è veramente così negativo?
E se sì, è una sensazione diffusa?
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5. Campione di 100 studenti
della Facoltà di Economia
suddiviso equamente per sesso Contratto di lavoro standard
e per anni di corso con termine di durata
“I giovani percepiscono il lavoro a tempo determinato
qualitativamente inferiore rispetto al lavoro
a tempo indeterminato”
Fattori motivazionali
ed igienici di Herzberg
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6. The Motivation to Work
>>>_______Motivazionali_______>>
>>_______Igienici_______>>>
Fattori che agiscono
sulla soddisfazione
Fattori che agiscono
sull’insoddisfazione
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7. Fattori Igienici
Disponibilità di tempo libero
Condizioni dell’ambiente lavorativo
Stabilità/sicurezza del posto di lavoro
Indipendenza/autonomia del lavoro
Prestigio/status sociale
Aspetto economico
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8. Fattori Motivazionali
Responsabilità
Avanzamento di carriera
Crescita professionale o autorealizzazione
Interesse verso il lavoro
Riconoscimento da parte di superiori,
colleghi e dipendenti
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9. Questionario
Dieci domande a risposta chiusa
Studiate in modo da non influenzare le risposte
Suddivise in due parti
Confronto tra percezioni
Dal percorso di studi all’attività lavorativa
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13. Confronto tra le percezioni
L’indeterminato è più “ideale”
Stabilità e salario caratteristiche ideali
Il determinato è più “disperso”
Un lavoro interessante prima di tutto
Crescita professionale o avanzamento di carriera?
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14. Dall’università al mondo del lavoro
Validità del percorso di studi?
Il 78% dice sì, ma con integrazioni
Master, tirocini o stage?
Studenti disponibili per oltre l’80%, ma vogliono garanzie,
retribuzione, maggiori certezze
Che cosa rappresenta il lavoro?
Per il 78% è un attività con cui potersi auto-realizzare
Ora e tra dieci anni, differenze e similitudini
Andando avanti con gli studi aumenta la percezione negativa…
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16. Conclusioni
I giovani percepiscono il lavoro a tempo determinato
qualitativamente inferiore rispetto al lavoro a tempo indeterminato?
A favore Contro
Corrispondenza tra lavoro Vengono maggiormente
ideale e percezione del lavoro a associati al lavoro a tempo
tempo indeterminato determinato i fattori
motivazionali
Il percorso formativo è
indirizzato verso un lavoro a
tempo indeterminato
L’IPOTESI NON È FALSIFICATA
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17. Bibliografia
• Accornero A. (1997), Era il secolo del lavoro, come era e come
cambia il grande protagonista del novecento, Il Mulino, Bologna
• Bresciani P. G. – Franchi M. (2006), Biografie in transizione, i
progetti lavorativi nell’epoca della flessibilità, Franco Angeli, Milano
• De Masi D. (1999), Il futuro del lavoro: fatica ed ozio nella società
post industriale, Rizzoli, Milano
• Herzberg F. - Mausner B. - Snyderman B. (1959), The motivation
to work, John Wiley & Sons, Inc., New York
• Osservatorio sul mercato del lavoro (1994), Indagine sulla
disoccupazione di lunga durata in liguria, Marietti, Genova
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18. Doverosi sono i ringraziamenti alla professoressa Elisabetta
Garbarino, coordinatrice del Modulo Mercato del lavoro e flessibilità,
per i consigli che ci ha dato durante le fasi iniziali di elaborazione
dell’ipotesi, la realizzazione del questionario e l’elaborazione dei dati.
Un riconoscimento particolare va fatto alla professoressa Teresina
Torre, docente di Management della qualità e Organizzazione e
gestione delle risorse umane, che ci ha permesso di conoscere gli
studi di Herzberg e sviluppare così una miglior analisi della
valutazione del qualità del lavoro.
Un grazie anche al Professor Antonio Gambini, docente dei corsi di
Statistica della Facoltà, il quale ci introdotto i metodi di analisi dei
dati derivati dai campioni statistici.
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