1. Roma, 23 aprile 2017
In riferimento all’articolo sulla nomina del nuovo direttore della Tenuta di
Castelporziano, apparso in data 23 aprile sul “Fatto quotidiano” a firma
Mackinson, si chiede ai sensi della vigente legge sulla stampa di precisare
quanto segue:
Costituisce motivo di forte rincrescimento constatare che la vis
polemica ha indotto l’autore dell’articolo a disattendere informazioni fornitegli
e a presentare una raffigurazione distorta e infondata della procedura svolta e
della scelta effettuata.
La scelta ha riguardato una persona relativamente giovane, di
riconosciuta e qualificata competenza, esperta di biodiversità sia per le
componenti di ecosistema che per quelle vegetazionali, con aggiornate
esperienze nel settore, ampiamente maturate anche a livello europeo.
Competenze ed esperienze che risultano chiaramente dal suo curriculum, di
cui però i lettori del “Fatto” sono rimasti all’oscuro, pur avendolo il signor
Mackinson esplicitamente richiesto e ottenuto dall’ufficio stampa del Quirinale
(le mail e le relative risposte sono a disposizione di chi ne avesse interesse).
Se l’articolista avesse pubblicato le informazioni ottenute da questo
ufficio (ha posto 10 domande ricevendo risposte in 48 ore), i lettori avrebbero
anche appreso che, a valutare i curricula e a svolgere i colloqui, è stato un
Gruppo di lavoro di esperti, coordinato dal Segretario generale Ugo Zampetti,
al quale prendevano parte, a titolo del tutto gratuito, il vicesegretario
generale, Flavio Salvadori, il Consigliere capo dell’ufficio della segreteria
generale Daniele Cabras, il professor Marco Apollonio, ordinario di Zoologia
all’Università di Sassari, il professor Marco Blasi, ordinario di Ecologia
vegetale alla Sapienza di Roma (tutti componenti della Commissione tecnico-
scientifica della tenuta), l’ex comandante generale dell’Arma dei Carabinieri
Generale Leonardo Gallitelli, il dirigente del Ministero dell’Ambiente Silvio
Vetrano e il funzionario dottor Gino Onorato.
Allo stesso modo, tra le informazioni ottenute dall’articolista e non
pubblicate, vi era la circostanza – non certo secondaria - che il Segretariato
Generale ha proceduto alla nomina della dottoressa Bonella per l’incarico
triennale in base all’avviso unanime del Gruppo di lavoro.
Può risultare comprensibile il disappunto di due aspiranti all’incarico che
non sono stati prescelti – uno dei quali, peraltro, prossimo all’età della
pensione – ma raccoglierne il sentimento di delusione non autorizza a
ignorare o, peggio, a cercare di contestare o addirittura di dileggiare il
2. carattere seriamente innovativo e imparziale della procedura seguita per la
scelta.
Va, a questo proposito, chiarito che Castelporziano non è un parco
naturale ma una riserva che, oltre ad essere una residenza del Presidente
della Repubblica, comporta diversi compiti di carattere operativo e persegue,
inoltre, obiettivi specifici di tutela della biodiversità e degli ecosistemi e di
sperimentazione scientifica.
Castelporziano, va aggiunto, oltre a essere aperto a visite di
scolaresche e di coloro che lo desiderano, ospita anche attività di rilevanza
sociale quali un centro per disabili, con la frequenza quotidiana, nei mesi
estivi, di gruppi di portatori di disabilità che ne frequentano la spiaggia e i
boschi, nonché, per i mesi autunnali, di anziani di case di riposo che ne
visitano edifici, antichi insediamenti romani e boschi.
E’ spiacevole dover constatare come, con la strumentale polemica sui
legami familiari della dottoressa Bonella, si voglia oscurare l’opera di
rinnovamento dell’intero sistema direzionale di Castelporziano, volta a
modificarne profondamente il quadro normativo e organizzativo interno.
E’ appena il caso di sottolineare che la madre della dottoressa Bonella,
professoressa Carmela De Caro, ha prestato servizio al Quirinale, da
estranea all’amministrazione, chiamata dal Presidente Ciampi come Vice
Segretario Generale-Consigliere esclusivamente per i sette anni della sua
presidenza, conclusasi nel 2006, ossia 11 anni fa. Pertanto, risulta fuorviante
e lesivo della onorabilità di tutti gli interessati e dell’istituzione nel suo
complesso, scrivere o alludere all’ipotesi che la dott.ssa Bonella sia stata
prescelta per suoi presunti e inesistenti rapporti di parentela all’interno
dell’amministrazione del Quirinale.
Peraltro, se è vero, come è stato vero nel caso della dott.ssa Bonella,
che i genitori non devono costituire, in alcun modo, una condizione di
privilegio, è altrettanto vero che non possono esserlo neppure di pregiudizio.
Infine, per quel che riguarda il conflitto di attribuzioni ricordato
nell’ultima parte dell’articolo, va precisato che l’episodio da cui il conflitto
prende le mosse non riguarda la vicenda dell’ex Segretario Generale
Gaetano Gifuni.
L’Ufficio Stampa della Presidenza della
Repubblica
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