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Santalessandro
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ProLocoTreviglio.it
BergamoAvvenimenti.it
AccademiaSantaGiulia.it
Reti TV pag. 225
Bergamo TV
Treviglio TV
71. 15/6/2014 Interview with Mladen Miljanovic / The BlankKitchen | Art * Texts * Pics
http://atpdiary.com/exhibit/mladen-miljanovic/ 1/7
Interview with Mladen Miljanovic /
The Blank Kitchen
I n t e rv i e w
w i t h
Ml a d e n
Mi l j a n o v i c
/ T h e
B l a n k
Ki t c h e n
72. 15/6/2014 Interview with Mladen Miljanovic / The BlankKitchen | Art * Texts * Pics
http://atpdiary.com/exhibit/mladen-miljanovic/ 2/7
MLA D EN MI LJ A N O V I C T H E G A R D EN O F D ELI G H T S D ET A I L EN G R A V ED D R A W I N G O N G R A N I T E 20 1 3
P H O T O D R A G O V EJ N O V I C CO U R T ESY BY A R T I ST
(Scroll down for the English version)
Testo e intervista di Valentina Gervasoni
Uno shot di rakija in mano in attesa di cuocere i ćevapčići, il piatto forte della cena affinché possa
esser servito ben caldo. Il chiacchiericcio degli ospiti della serata – che aspettano curiosi lo chef del
mese e la fetta di Bosnia che ha scelto di portare in tavola – popola le stanze della residenza di The
Blank facendo aumentare l’agitazione e l’emozione del nostro che confessa come discorsi e
congratulazioni durante gli opening non fanno per lui. Mladen Miljanovic racconta di come preferisce
nascondersi dietro a performance inaugurali. È stato così anche a giugno, alla Biennale di Venezia,
durante l’inaugurazione del padiglione della Bosnia e Herzegovina The Garden of Delights dove, per
circa due ore, si è nascosto sotto il peso dei desideri, ovvero dietro una lastra di granito, sperando che
i più desistessero. Ma l’insolita “performance” ai fornelli si sta per concludere e la serata avere inizio.
The Blank Kitchen ospita nella città di Bergamo alcuni dei più interessanti artisti emergenti del
panorama internazionale, facendoli entrare in relazione con gli appassionati d’arte e i curiosi
attraverso uno strumento trasversale e unificante come quello del cibo e della cucina.
Un’intervista per conoscere meglio Mladen:
Valentina Gervasoni: Come ricordi la Bosnia Herzegovina di vent’anni fa?
Mladen Miljanovic: A quel tempo avevo 12 anni e da allora fino a oggi è stato un periodo molto
S i t e :
h t t p ://w w w .m l a de n m i l j a n o v i c .c o m /
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http://atpdiary.com/exhibit/mladen-miljanovic/ 3/7
turbolento e di difficili cambiamenti per la Bosnia Herzegovina e la sua società. Vent’anni fa, il
periodo peggiore della guerra è coinciso con il periodo della mia infanzia, affrontato con tutte le
difficoltà dell’andare alla scuola elementare, del perdere membri di mezza famiglia in guerra, del
camminare otto chilometri in una direzione per arrivare a scuola e lavorare con mio nonno nei campi
per sfamare tre famiglie. Ma, tutto sommato, quel periodo per me è ancora il migliore da cui
attingere conoscenza e senso di responsabilità verso gli altri, per apprezzare i valori della vita e della
famiglia. Questo è stato il punto più buio in tutta la storia della Bosnia Herzegovina di sempre,
credo. Chris Jenks afferma che è la cultura che ci definisce dalla nostra stessa nascita, il che significa
che il carattere specifico di una comunità forma ognuno di noi e come si cresce. Un modo per
interpretare o estendere la sua idea è dire che non tutto è possibile in qualsiasi luogo e non tutto è
possibile in qualsiasi momento. Così, il mio esser cresciuto durante la guerra si riflette chiaramente
nella maggior parte dei miei primi lavori; tuttavia, queste opere mostrano una tendenza a sublimare i
ricordi attraverso l’arte, nonostante la loro qualità riflessiva. Christa Wolf ha scritto nelle sue memorie
che è più facile romanzare il passato piuttosto che ricordarlo, e considerando questo atteggiamento, le
mie aspirazioni artistiche sono state quella di cercare, di partecipare alla creazione di una nuova
realtà che non cancella il passato , ma piuttosto lo ricicla.
V.G.: Cosa ti ha dato la pratica dell’insegnamento più dell’esperienza artistica?
M.M.: L’aspetto didattico è qualcosa che gioca un ruolo molto importante non solo a livello artistico,
ma anche nella mia vita. Posso dire che i migliori insegnanti sono quelli che al momento della
didattica imparano a loro volta. Non molto tempo fa ero studente e ora con questi ricordi ancora
freschi sto cercando di non creare distanza tra loro e me, siamo insieme nel creare uno spazio di
lavoro sulle idee in cui mostro loro gli strumenti per svilupparle e realizzarle. È molto prezioso e
responsabile poter guardare come i giovani studenti/artisti si sviluppano e come plasmano la scena
dell’arte e della cultura nelle loro società.
V.G.: Quale opera d’arte avresti voluto realizzare?
M.M.:Non ho mai avuto pensieri in tale proposito ma se potessi scegliere artisti di cui mi sarebbe
piaciuto avere la coscienza nella creazione di un lavoro sarebbero Marcel Duchamp e Joseph Beuys.
Sarebbe interessante incrociare questi diversi approcci uno basato sul modo di avvicinarsi all’arte
proprio dell’avanguardia che sposta i confini dell’arte verso nuove aree, e un altro esperto, consapevole
della vita e della sua trasformazione in arte e viceversa .
V.G.: In che modo la storia sarà raccontata in futuro?
M.M.: Per immagini, questo è sicuro! In realtà, ogni immagine è fatta di storia già nel momento
successivo alla sua creazione. Siamo testimoni di come oggigiorno la società stia mutando la
quotidiana forma d’iscrizione dal testo all’immagine. Ciò significa che duecento anni fa il testo aveva il
ruolo principe nel documentare la vita e ciò che chiamiamo zeitgeist (spirito del tempo), e che in quel
momento le persone durante la lettura di testi immaginavano per immagini. Oggi leggiamo immagini
che di continuo creano testo che è l’opposto a quanto accadeva prima. Ciò significa che oggi, e in
futuro, la storia verrà raccontata da immagini e dal loro potere. La responsabilità dell’artista sta,
infatti, nell’avere la legittimazione a usare quel potere; in realtà chiunque abbia il permesso di
rivolgere/presentare immagini in pubblico detiene questo potere. Rappresentare le immagini
pubblicamente significa affrontare il potere di qualcuno e formare un potere che poi è o potrebbe
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http://atpdiary.com/exhibit/mladen-miljanovic/ 4/7
esser letto come un fatto storico.
V.G.: L’ arte apre conflitti?
M.M.: L’arte è il puro prodotto di un conflitto! L’arte è un prodotto formale del nostro conflitto
interiore o il prodotto di conflitti del nostro immaginario interiore nel momento in cui si scontra con
la realtà. Noi siamo i nostri peggiori nemici; quando vinciamo noi stessi, vinceremo la guerra. Questo
tipo di atteggiamento può sembrare troppo brusco o può sembrare mutuato da un gergo politico, ma
è indice della maturità spirituale e intellettuale di una persona. Il linguaggio dell’espressione artistica
può essere una simulazione, ma ciò che appartiene a un’opera d’arte non è certamente un mondo
inesistente perché l’arte è espressione della consapevolezza del mondo. È impossibile separare la
consapevolezza della verità dal mondo dall’arte; secondo Ješa Denegri l’arte di oggi è l’impatto totale
dell’arte del passato. Devo dire anche che chiudiamo un occhio sulla verità, e per la maggior parte,
l’impegno artistico presente è un confronto con quest’ultima. Solo in questo modo possiamo prevenire
la guerra: se sappiamo come fare la guerra attraverso l’arte. È possibile cambiare coscienza sociale su
scala più ampia con l’aiuto dell’arte. Sfatiamo questo mito sull’arte. L’arte non esiste, è solo una scusa.
Dovremmo iniziare la guerra delle idee in noi stessi: è così che vorrei affrontare la guerra dell’arte:
portando la guerra fuori per essere tranquillo all’interno.
V.G.: E la cucina, con il suo essere insieme di varie influenze culturali, appiana i conflitti? A tal
proposito, cosa pensi del progetto The Blank Kitchen?
Penso che questa idea di invitare gli artisti a cucinare per gli altri, possa sembrare non chiara o
abituale per qualcuno che non vede la connessione tra cibo e cultura. In realtà, la base di entrambi gli
elementi è l’agricoltura. In entrambi produrre significa prendersi cura di qualcosa e di qualcuno.
Dall’altro lato c’è l’aspetto più importante di The Blank Kitchen: quello della socializzazione e del
diffondere la conoscenza dell’arte attraverso il consumo di un cibo. Ricerche di psicologia elementare
hanno dimostrato che le persone sono più emotivamente e intellettualmente aperte a ciò che le
circonda e agli altri in momenti in cui stanno consumando del cibo. Perché aprire il nostro corpo
nell’accettare del cibo equivale inconsciamente all’aprire le nostre emozioni e stati d’animo agli
altri. Per questo motivo questo happening tra cibo e arte è un approccio unico e sono stato entusiasta
di accettare questa esperienza. Dall’altro lato, le differenze manifestate attraverso la pratica artistica di
artisti provenienti da diverse culture può essere visibile anche nel portare gli spettatori, in questo caso
i consumatori, a una visione delle differenze proprie della cultura alimentare.
75. 15/6/2014 Interview with Mladen Miljanovic / The BlankKitchen | Art * Texts * Pics
http://atpdiary.com/exhibit/mladen-miljanovic/ 5/7
MLA D EN MI LJ A N O V I C T H E SW EET SI MP H O N Y O F A BSU R D I T Y 20 1 3 P H O T O D R A G O V EJ N O V I C – CO U R T ESY BY A R T I ST CO P I A
Interview with Mladen Miljanovic
V.G.: How do you remind Bosnia and Herzegovina of 20 years ago?
M.M: At that time I had 12, and period from that time till now is one very turbulent and difficult
period of changes for Bosnia and Herzegovina and its society. 20 years ago when was the worst
period of war and period of my childhood which was faced with all its difficulties of going to the
elementary school, lost of half family members in war, walking 8km to school in one direction and
working with grandfather in agriculture to feed three families. All in all, that period for me is still
period of getting knowledge and feeling of responsibility for others, appreciation of values of life and
family. That was the most darkness spot in whole history of Bosnia and Herzegovina ever I
think. Chris Jenks says it is culture that defines us from our very birth, which means the specific
character of a community shapes each one of us as we grow up. One way to interpret or expand on
his idea is to say that not everything is possible at any place and not everything is possible at any
time. Thus, my growing up during the war is clearly reflected in most of my early works; nevertheless,
these works show a tendency to sublimate memories through art, in spite of their reflective quality.
Christa Wolf wrote in her memoirs that it is easier to fictionalise a past than to remember it, and in
view of this attitude, my artistic aspirations have been to try and participate in the creation of a new
reality which does not erase the past, but rather recycles it.
What has given you the teaching practice more than artistic experience?
The teaching aspect is something that play very important role not only in my art but as well in my
life. I can say that best teachers are those who at time of teaching are being teached too. Not so long
ago I was student and now with these fresh memories of that I’m trying to not to create distance
between them and me, we are all together creating one space of labor of ideas in which I’m showing
them tools how to develop and realize ideas. It’s very precious and responsible to watch young
students/artists development and how they shaping art scene and culture in their own societies.
th
76. 15/6/2014 Interview with Mladen Miljanovic / The BlankKitchen | Art * Texts * Pics
http://atpdiary.com/exhibit/mladen-miljanovic/ 6/7
Whose piece of art do you wish you had created?
I never thought about that, but if I could choose artists whose consciences I would like to have and in
creating work that would be Marcel Duchamp and Joseph Beuys. It would be interesting to intercross
these to different approaches, one based on avangard way of approaching art and moving the borders
of art in to the new areas, and other experienced one with awareness of life and its transformation to
art and vice versa.
How will history be told in the future?
In pictures, that’s sure! Actually, any picture is fact of history already in the moment after their
creation. Today we are witnessing that nowadays society is switching form of everyday life inscription
from text to picture. That means, 200 years ago text had main role in documenting life and that
what we call zeitgeist, and at that time people while reading texts where imagining pictures. Today we
are reading pictures who in continuum are creating text and that is opposite of that how was before.
That means today, and in the future history will be told by pictures, and there is her power. Artist
responsibility today is in fact that he/she has legitimization of that to use power, actually anyone who
has permission to address/present pictures publicly means having power. Representing pictures
publicly means addressing power to someone and forming power which later is/could read as
historical fact.
Does the art open conflicts?
Art is pure product of conflict! Art is one formal product of our inner conflict, or its product of
conflict of our inner imaginary world in moment of clash with reality. We are our greatest enemies;
when we overcome ourselves, we will win the war. This kind of attitude may sound too sharp or it
may sound like political jargon, but that is an indication of a person’s spiritual and intellectual
maturity. The language of artistic expression may be a simulation, but what an artwork pertains to is
most certainly not a non-existent world, because art is an expression of the awareness of the world. It
is impossible to separate that awareness of the truth and of the world from art, according to Ješa
Denegri: today’s art is the total impact of past art. I should also say that we turn a blind eye to the
truth, and for the most part, today’s engaged art is confrontation with that truth. Only in this way we
can prevent war: if we know how to make war with art. Let’s change social conscience on a broader
scale by means of art. Let’s break this myth of art. Art doesn’t exist, it’s just an excuse. We should
start the war of ideas in ourselves: that’s how I would like to approach the war of art, bringing war
outside and being peaceful inside.
The cooking with its being set of different cultural influence, smooth out these one (conflicts)? For this
reason, what do you think about the project The Blank Kitchen?
I think that this idea of inviting artists to cooking for others looks obscurely or common for someone
who don’t see connection between food and culture. Actually the basis of those both is in one and that
is agriculture. In both those to produce them means to care about something and about someone.
From the other side there is more important aspect of “The Blank Kitchen” is aspect of socialization
and spreading awareness of art trough consuming food. Researches on elementary psychology were
shown that people are more emotionally and intellectually open to their surrounding and others in
process when they are consuming food. Because, to open our body and accept food are unconsciously
open our emotions and state of mind to others. From that reason this happening of food and art is
80. 18/4/2014 The BlankKitchen - Incontri - Eventi bergamo - Corriere di Bergamo
http://bergamo.corriere.it/bergamo/eventi/441962_scheda.shtml 1/1
The Blank Residency
Via Giacomo Quarenghi 50
Bergamo (BG)
01 marzo - Dalle 20:00
INCONTRI
The Blank Kitchen
Ripartono gli appuntamenti con «The Blank Kitchen: a cena
dall'artista»: primo ospite Andrea Mastrovito, artista nato a
Bergamo nel 1978 e attualmente di casa a New York, dove è
impegnato in un programma di residenza presso l'International
Studio & Curatorial Program e in un vasto progetto pubblico nel
quartiere di Bushwick
Corriere Della Sera > Bergamo > Eventi > The Blank Kitchen
88. 18/4/2014 THE BLANK KITCHEN - a cena con il regista - Bergamo Film Meeting
http://www.bergamofilmmeeting.it/texts/view/the-blank-kitchen-a-cena-con-il-regista 1/4
(/)
(http://www.bergamofilmmeeting.it/eng)
(http://www.bergamofilmmeeting.it/ita)
THE BLANK KITCHEN - a cena con il regista
In collaborazione con The Blank: Bergamo Modern and Contemporary Art (https://www.facebook.com/theblankbergamo),
appuntamento con Valentin Hotea, regista di Roxanne (http://bergamofilmmeeting.it/Films/view/4600) in concorso a
BFM32.
THE BLANK KITCHEN - A CENA CON IL REGISTA
Domenica 9 Marzo 2014, ore 20.30
The Blank, Via Quarenghi, 50 – Bergamo
Dopo il successo dello scorso anno, che aveva visto la partecipazione della regista di animazione Regina Pessoa,
prosegue la ricca collaborazione tra The Blank e Bergamo Film Meeting: con l’iniziativa “a cena con il regista” le due
associazioni culturali propongono un momento di incontro, un appuntamento dedicato al mondo del cinema d’autore in
cui il pubblico potrà conoscere alcuni dei protagonisti del Festival in un ambiente informale e attraverso un elemento
trasversale e unificante come quello del cibo.
Ospite della cena di Domenica 9 Marzo sarà Valentin Hotea (Bucarest, Romania, 1967), laureato in regia all’UNATC
(National University of Theatre and Film I.L. Caragiale) di Bucarest nel 1995, ha diretto diversi cortometraggi, tra gli altri
Unde mergi tu, mielule? (1990), Şi ce dacă? (1992), Meditaţia (1994) e due documentari − D’ale Bucurestilor (1995), Lucy
Castle-Hotea (1996) − oltre a numerosi videoclip e spot commerciali. Dal 2000 ha diretto alcune serie tv per la
televisione nazionale (TVR), tra cui Serviciul omoruri (Homicide Squad, 2008) ed è stato direttore artistico per i primi
episodi di Fetele marinarului (Sailor’s Daughters, 2008) prodotto da Antena 1. Roxanne è il suo esordio nel
lungometraggio, presentato al festival di Locarno nel 2013 (Concorso Cineasti del presente).
L’iniziativa The Blank Kitchen – a cena con il regista testimonia ancora una volta l’importanza della
collaborazione tra The Blank e Bergamo Film Meeting, per offrire stimolanti momenti di dialogo culturale e artistico
nella città.
La cena è esclusivamente su prenotazione, riservata a un massimo di quaranta persone e ha un costo di 20,00 Euro.
Per informazioni e prenotazioni: associazione@theblank.it. Tel: 03519903477 – da martedì a venerdì dalle 9.00 alle 13.00
89. 18/4/2014 THE BLANK KITCHEN - a cena con il regista - Bergamo Film Meeting
http://www.bergamofilmmeeting.it/texts/view/the-blank-kitchen-a-cena-con-il-regista 2/4
(http://www.addthis.com/bookmark.php?v=300&winname=addthis&pub=ra-5280ec046d56c289&source=tbx-
(/img/texts/1602174_652333261481093_486837647_o.jpg)
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92. 18/4/2014 Andrea Mastrovito, alias Mastrochef | Art * Texts * Pics
http://atpdiary.com/exhibit/andrea-mastrovito/ 1/5
Andrea Mastrovito, alias Mastrochef
A N D R EA MA ST R O V I T O , D R A CU LA , 20 0 8, V I D EO P R O I EZ I O N E SU LI BR I , P H O T O D A V I D E V I CO
A n d re a
Ma s t ro v i t o ,
a l i a s
Ma s t ro c h e f
93. 18/4/2014 Andrea Mastrovito, alias Mastrochef | Art * Texts * Pics
http://atpdiary.com/exhibit/andrea-mastrovito/ 2/5
In principio erano i Sardella & Co che all’interno delle loro settimanali spedizioni per il Belpaese
dedicavano spazio a qualche ricetta locale. Poi, La prova del cuoco ha aperto le porte a un format,
quello del programma di cucina, che, oggi, non conosce rivali se non nei talent show. Così, nasce il
fenomeno Masterchef, la sfida ai fornelli in cui aspiranti chef si contendono il titolo di vincitore della
serie.
Dalla cucina per la cucina, alla cucina per lo spettacolo: su pubblicità, libri, trasmissioni televisive,
blog e social, la presentazione visiva e orgasmica del cibo, allettante e spettacolare, è diventata
transmediale e condivisa.
Un’ossessione che rischia di alterare il rapporto di scambio e condivisione inscritto nel cucinare e nel
cibo. Quel rapporto autentico che, invece, continua nel progetto The Blank Kitchen: la cucina
dell’associazione The Blank – un appartamento che ha l’aria di uno studio d’artista, di una co-
housing, una residenza, che per sua natura è spazio di crossing-over – ospita una serie di
appuntamenti culinari dove il menu, pensato e preparato da un artista, è pretesto conviviale per
favorire conversazioni tra le parti. Soprattutto quando lo chef d’eccezione è l’incontenibile Andrea
Mastrovito, alias Mastrochef (per adeguarsi, giustamente, ai tempi che corrono).
Così, in occasione dell’appuntamento di sabato 1 marzo, Mastrochef consiglia “Pasta ‘alla Mastrovito’,
ovvero l’unica che so far finta di cucinare”.
ATPdiary non poteva di certo mancare e ha approfittato del momento per far qualche domanda ad
Andrea.
Valentina Gervasoni: Andrea Mastrovito, un bergamasco a New York, impegnato in un programma di
residenza presso l’International Studio & Curatorial Program. Che significato ha per te “casa”?
Andrea Mastrovito: Sai Valentina che è una domanda che, ultimamente, mi faccio sempre più
spesso? L’ultima volta è successo proprio il mattino prima di tornare qui in Italia, mercoledì scorso.
Dalla finestra del mio appartamento a Brooklyn è entrato un raggio di sole – il primo dopo mesi di
neve – e mi son sentito davvero a casa. E poi, subito dopo, ho guardato l’orologio e mi son detto: “È
tardi, devo fare la valigia per tornare a cas…” e non ho finito la frase. Da un paio d’anni passo metà
tempo lì, a NY, e metà qui, in Italia.
Forse, alla fine, la vera “casa”non sta in nessun posto, ma nella distanza mentale che le separa.
V.G.: …E cucina?
A.M.: Cucina, sì. In verità devo dirti che proprio in cucina ho imparato a disegnare e dipingere. Da
piccolo facevo i compiti in cucina, come tanti. Poi quando finivo mia madre copriva con i giornali il
tavolo e io ci davo dentro con pennelli e colori, i colori della Giotto, che all’epoca sembravano
fichissimi e guai a sprecarli.
Così anche ora, a Brooklyn, lavoro sullo stesso tavolo su cui mangio. Il problema è che spesso
confondo le due cose e mi capita, a volte, di bere l’acqua dei pennelli.
V.G.: Oggi stai preparando una cena e una mostra. Ci sono “ingredienti” in comune? Se sì, quali?
A.M.: Sì certo. Tu, Stefano e Sara che arriva fra poco. (n.d.r.: Stefano Raimondi e Sara Fumagalli,
curatori di At the End of the Line, GAMeC, 2014)
94. 18/4/2014 Andrea Mastrovito, alias Mastrochef | Art * Texts * Pics
http://atpdiary.com/exhibit/andrea-mastrovito/ 3/5
Per il resto direi di no, perché stasera cucino delle buonissime pennette con gamberi zucchine panna e
zafferano – che è in fondo l’unico piatto che so preparare (oltre al caffellatte, dai) – quindi, vado sul
sicuro.
In mostra no: sto lavorando su qualcosa che non ho mai provato prima e, come al solito, fino alla fine
neanch’io saprò quel che sarà.
D’altronde con le mostre è cosa buona rischiare, mentre con le cene lo è meno. Mi è già capitato di
prendere salmonella e intossicazioni varie. E noto che qui c’è solo un bagno e saremo in sessanta. No,
no facciamo qualcosa di tranquillo va…
V.G.: Ci parli del progetto che stai portando avanti nel quartiere di Bushwick, NY?
A.M.: Sì, ti racconto solo che c’è un grande entusiasmo attorno a questo progetto. L’obiettivo è
collaborare attivamente con circa trecento bambini e adolescenti della comunità sudamericana di
Bushwick. Molti di loro non sono neanche mai stati a Manhattan (che è a dodici minuti di metro) e
vivono la strada più che la casa o la scuola. Passerò un mese con loro, cercando di raccontare, a
grandi linee, la storia dell’arte e, soprattutto, proverò a spiegare come sia possibile ottenere risultati
enormi con pochissimo, semplicemente osservando le cose da un diverso punto di vista.
Così, tra il 17 e il 18 maggio, un grande playground abbandonato da decenni tornerà a vivere grazie a
questi ragazzi, qualche chilo di polvere di grafite e un centinaio di palloni da calcio, per un risultato
che poi diventerà installazione permanente.
Come? Sorpresa!
V.G.:
Mi fermai a esaminare e analizzare tutti i dettagli della relazione di causa ed effetto, così come
si presenta nel passaggio dalla vita alla morte e della morte alla vita, fino a quando, dal
profondo di questa oscurità una luce improvvisa mi colpì – una luce così brillante e meravigliosa
– e assieme così semplice, che, mentre mi sentivo stordito di fronte alle immense prospettive che
essa mi presentava, fui sorpreso che fra tanti uomini di genio che avevano diretto le loro
ricerche verso la stessa scienza, solo a me dovesse essere riservato di scoprire un segreto così
stupefacente
Non una citazione a caso. È Victor Frankestein che parla. Hai un rapporto particolare con il romanzo
di Mary Shelley? C’è un filo conduttore che parte dal libro visibile non solo nel tuo lavoro The
Modern Prometeus, 2012 ma anche in At the End of the Line, tua mostra personale che sta per
inaugurare alla GAMeC di Bergamo, di cui presto avremo modo di parlare approfonditamente.
A.M.: Senz’altro. Per The Modern Prometheus avevo applicato il metodo di Victor Frankenstein al
romanzo stesso, utilizzando una collezione di oltre ottanta differenti edizioni del libro per ottenerne
una nuova, costruita dalle differenti pagine tratte da ogni volume. Quest’idea della collezione, della
ricerca, del portare alla luce il particolare per poi incastrarlo in una visione più universale,
semplicemente scoprendo le “correspondances” tra i vari elementi, è al centro del mio lavoro e nella
mostra che inaugura in GAMeC questo aspetto diventa manifesto nel grande lavoro a terra. Per
realizzarlo ho davvero dovuto aggirarmi – anche di nascosto – nei cimiteri del Nord Italia e dello
stato di New York, una barretta di grafite al posto della vanga e un rotolo di carta al posto del sacco.
Tra mille vicissitudini: dalla neve alta un metro, alle tombe che si aprivano e io che ci cascavo dentro.
E proprio ora che te ne parlo mi sovvengo di Leonardo e Michelangelo, e di Gericault, che si
95. 18/4/2014 Andrea Mastrovito, alias Mastrochef | Art * Texts * Pics
http://atpdiary.com/exhibit/andrea-mastrovito/ 4/5
aggiravano nei cimiteri e negli obitori per studiare di nascosto l’anatomia umana e poter dar vita alle
loro creature…
V.G.: Prometeo uomo di scienza e di arte; lo scienziato come l’artista e viceversa. Analizzare
Frankestein è stato un po’ analizzare te stesso e la tua genesi creativa?
A.M.: Sì, io stesso ho una formazione scientifica di base, precedente agli studi all’Accademia di Belle
Arti. Sostanzialmente Frankenstein è ossessionato dall’inaccettabilità della perdita. Vuole riavere quello
che gli è stato tolto. Per questo cerca la vita nella morte (fondamentale la metafora del buio luminoso,
che tra l’altro riprendo nella videoproiezione in GAMeC). Cerca di esorcizzare i suoi fantasmi,
creandone di nuovi che, alla fine, si rivelano ancora più mostruosi.
Se ci penso, è esattamente quello che faccio anch’io: riportare la vita laddove non sembra esserci
più. O almeno ci provo.
Testo e intervista a cura di Valentina Gervasoni
A N D R EA MA ST R O V I T O , F R A N KEN ST EI N O R T H E MO D ER N P R O MET H EU S, A R T I ST BO O K, 20 1 2
98. 15/6/2014 The BlankKitchen ☞ Intervista con Salvatore Arancio | Art * Texts * Pics
http://atpdiary.com/exhibit/intervista-salvatore-arancio/ 1/6
The Blank Kitchen ☞ Intervista con
Salvatore Arancio
T h e
B l a n k
Ki t c h e n ☞
I n t e rv i s t a
c o n
S a l v a t o re
A ra n c i o
99. 15/6/2014 The BlankKitchen ☞ Intervista con Salvatore Arancio | Art * Texts * Pics
http://atpdiary.com/exhibit/intervista-salvatore-arancio/ 2/6
SA LV A T O R E A R A N CI O , BF I SLA N D A 38, 20 1 4, G LA Z ED C ER A MI C
Nuovo appuntamento con The Blank Kitchen, a cena da Salvatore Arancio per gustare il suo the best
of. Salvatore raccoglie in un menu le sue preparazioni migliori e regala agli ospiti profumi e sapori
che riflettono l’attenzione ai dettagli propria del suo lessico artistico: se l’olio di tartufo a crudo esalta
il gusto speciale della zuppa di patate e sedano rapa, il caramello al Grand Marnier avvolge
pienamente le arance.
La ricerca di Salvatore genera dal potenziale narrativo illimitato delle immagini cui si accosta per
manipolazione e ripetizione, e, come racconta lo stesso agli ospiti attenti della serata, senza
prescindere da una sorta di fascinazione estetica capace di coinvolgere lo spettatore.
ATPdiary curiosa nuovamente all’interno della cucina dell’associazione The Blank, che continua ad
accogliere artisti italiani che vivono e lavorano all’estero per raccontare quel “nomadismo insito nella
ricerca artistica – sempre mobile, dinamica e mutevole – che ci porta a conoscere culture e storie
diverse”.
Valentina Gervasoni: Prima di parlare di cucina – in genere, è un argomento che “spaventa” molto il
povero artista-chef – inizierei con il chiederti un breve trattatello (scherzo, ovviamente) del perché
abiteresti, o non abiteresti, lo spazio di una tua opera.
Salvatore Arancio: Beh, a essere sincero, ho cucinato per più di 6 anni in un ristorante per
mantenermi durante i miei studi in Inghilterra, quindi, più che spaventarmi, la cucina mi riporta alla
mente molti incubi! Scherzi a parte, la tua domanda mi intriga…
100. 15/6/2014 The BlankKitchen ☞ Intervista con Salvatore Arancio | Art * Texts * Pics
http://atpdiary.com/exhibit/intervista-salvatore-arancio/ 3/6
Forse non ho mai considerato questa possibilità, presumo per lo più perché ho sempre pensato ai miei
paesaggi come fantastiche visioni senza tempo associabili a un futuro, o passato, distanti, a
una temporalità remota e inaccessibile. Comunque, di sicuro, sarei affascinato dall’idea di vivere
dentro uno dei miei lavori e investigare questi spazi; la parola che mi viene subito in mente è
curiosità. Penso mi ritroverei al posto di uno dei goffi scienziati che di solito abitano le immagini
originali che utilizzo per i miei photo-etchings…
V.G.: In riferimento alla tua produzione artistica, mi piace usare con una certa liquidità, quasi fossero
sinonimi, le parole spazio e opera. Qui, racchiudi campionature diverse, sul modello delle collezioni di
naturalia e artificialia di memoria settecentesca. Così, offri al pubblico una visione del tuo “museo”
privato, quasi in una sorta di rituale che enfatizza un modo di vedere organico ed eterogeneo…
S.A.: Sì, condivido l’idea del mio lavoro come una sequenza di visioni soggettive, create attraverso un
continuo sampling e riutilizzo di materiale d’archivio. Questo materiale di origini diverse a sua volta
viene nuovamente collezionato e reinventato in qualcosa di più personale, mischiando presente e
passato, creando, così, delle temporalità ambigue. Il fatto che tutto alla fine sembra eterogeneo e
organico, presumo provenga anche dalla mia attenzione nel mantenere una coerenza concettuale tra la
tecnica e il soggetto.
V.G.: Salvatore, sei cosmopolita per necessità o vocazione? La storia di un catanese, che scappa nella
grigia Londra, ha dell’epico e surreale al contempo.
S.A.: Presumo che tu ti riferisca, in parte, alle condizioni climatiche… Diciamo che, dopo 20 anni, non
mi sono totalmente abituato al grigiore londinese; forse nemmeno gli inglesi, cosa che mi fa sentire un
po’ meglio… Beh, ho lasciato l’ Italia per diverse ragioni: politiche, personali, specialmente perché sono
cresciuto in Sicilia, seguendo una forte influenza culturale anglosassone. È stata veramente dura
all’inizio ma Londra non smette mai di sorprendermi; dopo tutti questi anni, trovo sempre un angolo,
un dettaglio, un’atmosfera che non conoscevo prima e, quindi, continuamente un confronto. Ho
sempre avuto un forte desiderio di conoscere che solo una metropoli pluriculturale di queste
dimensioni può soddisfare.
V.G.: Lontano dalla realtà artistico-culturale italiana (oserei anche un politica, ma non è questo il
“luogo” adatto), come vedi e, soprattutto, come vivi le sue problematiche?
S.A.: Visto un po’ dall’esterno, devo ammettere che mi sembra che in Italia, in contrasto con le varie
problematiche e difficoltà finanziarie, esista una forte energia e multiple interessanti realtà; basti
pensare alle varie fondazioni, riviste e spazi no-profit sparsi qua e là nel nostro paese. Questo a volte
mi sorprende perché il sistema italiano, al contrario di quello Olandese, Francese o Tedesco, si basa
per la maggior parte sul supporto di collezionisti privati invece che su finanziamenti pubblici e,
quindi, la mancanza di grants fa diventare sicuramente tutto più difficile. A queste difficoltà si
aggiunge anche la mancanza di un forte network di sostegno delle istituzioni museali per la giovane
arte italiana, ma questo a poco, a poco, forse, sta un leggermente cambiando. Un fenomeno che trovo
decisamente positivo è la migrazione di diversi interessanti curatori italiani in varie istituzioni di
rilievo nel mondo: sono sicuro che non solo aiuterà a far conoscere un po’ di più quanto viene
prodotto in Italia, ma anche a creare interessanti connessioni.
Mi sembra, comunque, che diverse problematiche nel mondo dell’arte contemporanea, in Italia, siano
causate dai suoi vari regionalismi; basti pensare, per esempio, all’anomalo numero di fiere che
101. 15/6/2014 The BlankKitchen ☞ Intervista con Salvatore Arancio | Art * Texts * Pics
http://atpdiary.com/exhibit/intervista-salvatore-arancio/ 4/6
esistono nel nostro paese se comparate alle altre realtà Europee e d’oltreoceano. Sostenersi a vicenda e
fare network mi sembra una essenziale maniera per crescere.
V.G.: Mi sembra di intuire che per te, seppur in forme diverse, l’incontro tra arte e cucina non sia
una novità da The Blank Kitchen. Sbaglio forse?
S.A.: A me piace molto cucinare, è un altro modo per esprimere la mia creatività e riesce a
gratificarmi immediatamente, ma sopratutto è anche una maniera, quando ho un po’ di tempo, per
viziare gli amici…
Ho pensato a un menu che contenesse alcuni dei miei piatti forti, un po’ come una cena ideale, un
best of… tutto da condividere in maniera rilassata, a lume di candela e con molto vino! Forse la parte
della mia pratica artistica che più mi fa pensare alla cucina è il lavorare con l’argilla. La maniera in
cui si preparano le lastre, per esempio, non è tanto distante dal preparare della pasta fresca… O
quando mi è capitato di dover mischiare vari ingredienti chimici per creare alcuni smalti: tutto molto
preciso, di sicuro, in quel caso cucinare sarebbe stato molto più divertente!
Valentina Gervasoni
A R A N CE CA R A MELLA T E A L G R A N D MA R N I ER
102. 15/6/2014 The BlankKitchen ☞ Intervista con Salvatore Arancio | Art * Texts * Pics
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SA LV A T O R E A R A N CI O , O U LE SO LEI L R EC O MP O SE SA G EO MET R I E D E LU MI ER E, 20 1 2, I N K A N D
CO LLA G E O N P R I N T ED P A P ER
104. 18/4/2014 The BlankConversations - Giulia Cenci | Artribune
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luglio 2011
giugno 2011
maggio 2011
aprile 2011
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Bergamo - dal 01/04/2014 al 04/04/2014
The Blank Conversations - Giulia Cenci
THE BLANK RESIDENCY
via Quarenghi 50
sito web
Più informazioni su questa sede
Eventi in corso nei dintorni
Un progetto trasversale che coinvolge residenza d'artista, interviste, pubblicazioni, fotografia per creare un
106. 18/4/2014 Giulia Cenci | MAM Multimedia Art Magazine
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Archivi tag: Giulia Cenci
1 aprile 2014 – The Blank Conversations – The
Blank via Quarenghi, 5 Bergamo
01 martedì apr 2014
PUBBLICATO DA REDAZIONE IN ANNO 2014, BERGAMO
≈ LASCIA UN COMMENTO
Claudia Santeroni, Conversations, Giulia Cenci, TheBlank
107. 18/4/2014 Giulia Cenci | MAM Multimedia Art Magazine
http://progettovolpinimagazine.wordpress.com/tag/giulia-cenci/ 2/4
A cura di Claudia Santeroni
L’associazione culturale The Blank lancia The Blank Conversations, un progetto trasversale che
coinvolge residenza d’artista, interviste, pubblicazioni, fotografia per creare un nuovo veicolo di
comunicazione che racconti l’arte contemporanea in una chiave spontanea e accessibile.
Con The Blank Conversations si vuole ripristinare il contatto diretto tra tutti i protagonisti del mondo
108. 18/4/2014 Giulia Cenci | MAM Multimedia Art Magazine
http://progettovolpinimagazine.wordpress.com/tag/giulia-cenci/ 3/4
Con The Blank Conversations si vuole ripristinare il contatto diretto tra tutti i protagonisti del mondo
dell’arte, gli artisti i curatori e il pubblico, per stimolare occasioni di ricerca, spunti di riflessione e
percorsi comuni da seguire, in favore di un’arte non più percepita come elitaria ed inaccessibile.
Scopo dell’iniziativa è indagare la pratica artistica in modo non convenzionale, attraverso una serie
di interviste che si propongono di esplorare l’approccio emotivo che gli artisti contemporanei hanno
verso le loro opere e, in generale, verso tutto il panorama artistico attuale. Nel corso del 2014 saranno
coinvolti tre artisti italiani sotto i 35 anni, invitati a trascorrere un breve periodo nella residenza
dell’associazione The Blank per rispettivi appuntamenti in primavera, autunno e inverno.
Il primo incontro avrà come protagonista Giulia Cenci, che dall’1 al 4 Aprile 2014 sarà ospite nella
residenza di The Blank in via Quarenghi, 50 a Bergamo. In questo periodo il pubblico avrà la
possibilità di incontrare l’artista assistendo ed intervenendo attivamente alle conversazioni. The
Blank Conversations è organizzato in momenti di conversazione, sia nell’ambiente “domestico”
della quotidianità presso la sede di The Blank, che ogni anno ospita artisti internazionali con il
progetto di residenza The Blank Residency, sia in luoghi diversi della città di Bergamo. Gli artisti
potranno così parlare del loro lavoro e della genesi della ricerca che ne sta alla base. Secondo le
parole di Claudia Santeroni, ideatrice e curatrice del progetto, è fondamentale “il rapporto dialettico,
il confronto verbale serrato tra l’artista e il curatore. In tal modo, passando del tempo con gli artisti,
ascoltandoli, raccontandoli per divulgarne il pensiero, si offre anche al pubblico la possibilità di
innamorarsi di una situazione, non più percepita come elitaria”.
Con The Blank Conversations si raccontano storie (stra)ordinarie, per riavvicinare le persone all’arte
e alla creatività. Tutto il materiale raccolto nei tre giorni di permanenza dell’artista verranno poi
trasferite in una pubblicazione dedicata, corredata da fotografie che testimoniano lo scambio
avvenuto fra il curatore, l’artista, la realtà di The Blank e la città di Bergamo. L’intento di The Blank
Conversations si riflette a pieno anche nei cataloghi, editi da Lubrina Editore: piccoli, leggeri, pratici,
stampati su carta riciclata e totalmente gratuiti. Vogliono allontanarsi dall’idea del catalogo
convenzionale proponendo un oggetto a cui avvicinarsi senza riserve o soggezione, pensato per
essere collezionato. Per ogni appuntamento saranno disponibili 200 cataloghi, rintracciabili presso la
Residenza di The Blank e presso i membri aderenti al Network di The Blank.
Il primo volume sarà presentato Domenica 18 Maggio, dalle 13.00 alle 15.00 in occasione di Art Date
2014 | Dialogo nel tempo, appuntamento con l’arte contemporanea a Bergamo, organizzato da The
Blank e giunto quest’anno alla sua quarta edizione. Dopo l’Accademia di Belle Arti di Bologna,
Giulia Cenci frequenta attualmente il Master in Fine Art presso la Joost Academy di Breda –‘den
Bosh in Olanda. Ha partecipato a numerosi workshop e programmi di residenze d’artista in Italia e
all’estero, tra cui il progetto “Are We Really Free?” a Como e la Residency organizzata dallo HIAP
di Helsinki. Le sue opere sono state esposte in occasione di Present Future, Artissima Fair di Torino
nel 2013, presso lo SpazioA Gallery di Pistoia, Yart Project di Bologna e ancora Farnè Sapzio di
Milano. Tra le mostre collettive: nel 2009 “Schhh”, presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna
curata da John Duncan, nel 2012 “Corso Aperto”, curata da Andrea Lissoni, presso la Fondazione
Antonio Ratti di Como; nel 2013 “Still Light” curated by Taru Elfving, Augusta Gallery, Hiap,
Helsinki, “cartabiancaxpalermo”, curata da Silvia Cini, Teatro Garibaldi, Palermo e “Xohouille”,
curata da Emmanuel Lambion, w-o-l-k-e, Brussel.
Sarà possibile incontrare l’artista Giulia Cenci in qualsiasi momento
Per informazioni e appuntamenti con l’artista: email: associazione@theblank.it tel: 03519903477 –
da martedì a venerdì dalle 9.00 alle 13.00
109. 18/4/2014 Giulia Cenci | MAM Multimedia Art Magazine
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The Blank
via Quarenghi, 5 Bergamo
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111. 18/4/2014 The BlankConversations The BlankBergamo
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Il primo volume sarà presentato Domenica 18 Maggio, dalle 13.00 alle 15.00 in
occasione di Art Date 2014 | Dialogo nel tempo, appuntamento con l’arte
contemporanea a Bergamo, organizzato da The Blank e giunto quest’anno alla sua
quarta edizione. Dopo l’Accademia di Belle Arti di Bologna, Giulia Cenci frequenta
attualmente il Master in Fine Art presso la Joost Academy di Breda –‘den Bosh in
Olanda. Ha partecipato a numerosi workshop e programmi di residenze d’artista in
Italia e all’estero, tra cui il progetto “Are We Really Free?” a Como e la Residency
organizzata dallo HIAP di Helsinki. Le sue opere sono state esposte in occasione di
Present Future, Artissima Fair di Torino nel 2013, presso lo SpazioA Gallery di
Pistoia, Yart Project di Bologna e ancora Farnè Sapzio di Milano. Tra le mostre
collettive: nel 2009 “Schhh”, presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna curata da
John Duncan, nel 2012 “Corso Aperto”, curata da Andrea Lissoni, presso la
Fondazione Antonio Ratti di Como; nel 2013 “Still Light” curated by Taru Elfving,
Augusta Gallery, Hiap, Helsinki, “cartabiancaxpalermo”, curata da Silvia Cini,
Teatro Garibaldi, Palermo e “Xohouille”, curata da Emmanuel Lambion, w-o-l-k-e,
Brussel.
Sarà possibile incontrare l'artista Giulia Cenci in qualsiasi momento
Per informazioni e appuntamenti con l’artista: email: associazione@theblank.it tel:
03519903477 - da martedì a venerdì dalle 9.00 alle 13.00
The Blank
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Venerdì 11 aprile alla Casa del Pellegrino di Sotto il Monte Giovanni XXIII la Fondazione Bernareggi apre la
mostra "51 (11 aprile 1963)" di Maria Francesca Tassi. Saranno esposte 51 sculture di carta che prendono
ispirazione dall'enciclica "Pacem in Terris" di Papa Roncalli.
Le 51 sculture di carta
di Maria Francesca Tassi
in mostra a Sotto il Monte
CULTURA
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Nel contesto dell’accoglienza offerta ai molti visitatori che arrivano a Sotto il Monte attratti
dalla memoria di Papa Giovanni XXIII, La Fondazione Bernareggi promuove due volte all’anno
istallazioni di arte contemporanea negli spazi riqualificati della casa del pellegrino.
Giovani artisti vengono chiamati a confrontarsi attraverso il loro lavoro con alcuni dei più
importanti temi legati al magistero del papa bergamasco.
Le istallazioni, realizzate in collaborazione con l’Associazione Giovanni XXIII, hanno l’intenzione
di evidenziare la densità culturale di cui è portatrice la figura di Giovanni XXIII, e di renderla
nuovamente attuale attraverso nuove meditazioni artistiche. In questo modo la devozione
religiosa a un papa diventa anche profondo esercizio culturale. Per credenti e non credenti.
Maria Francesca Tassi decide di lavorare su uno dei testi per i quali papa Giovanni è divenuto
Sculture di carta a Sotto il Monte
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più celebre e ascoltato in tutto il mondo.
Si tratta dell’enciclica Pacem in Terris, promulgata il giorno 11 Aprile 1963, e alla quale si deve
anche il premio Balzan conferito al papa da importanti organizzazioni internazionali in virtù del
suo impegno per la pacificazione dell’ordine internazionale. L’enciclica di Giovanni XXIII colloca
il tema della pace nell’intersezione di molte questioni strutturali legate alla costruzione di un
mondo umano, dall’economia alla geopolitica, dalla dignità umana alla cura del pianeta, dalla
qualità della politica al discernimento delle coscienze.
Un testo di grande respiro e di grande forza profetica. Di questo documento ispiratore Maria
Francesca Tassi acquisisce soprattutto il non ingenuo respiro ecologista che lega la
costruzione di un mondo umano e pacifico alla rispettosa conservazione dell’equilibrio
ecologico del pianeta, alla misura dello sfruttamento delle sue risorse naturali, alla limitazione
dell’impatto umano sull’intero sistema organico del pianeta. Questa responsabilità dell’uomo
nei confronti del pianeta, che è una acquisizione alquanto recente nella coscienza comune
della nostra cultura, ha in molti passaggi della Pacem in Terris parole del tutto esplicite e
preconizzatrici.
Maria Tassi sceglie questo spiraglio specifico per meditare artisticamente il testo magisteriale
del papa. Lo traduce dando vita, attraverso a particolari tecniche di lavorazione scultorea
della carta, a una biosfera immaginaria, popolata di creature vegetali, a volte reali a volte
immaginarie, che rappresentano il grande generoso metabolismo della natura che trasforma se
stessa generando continuamente risorse nuove.
Quei depositi di materia da cui l’uomo occidentale ha imparato ha trarre la propria energia è il
frutto infatti di un millenario depositarsi di sostanze, di esseri, di creazioni evolutive, che
depositate, stratificate e fossilizzate si sono tramutate in materia combustibile. Questa miniera
energetica, pazientemente accumulata dalla natura nei depositi della terra, rischia di essere
depredata senza criterio dalla mancanza di limite della società contemporanea, non lasciando
all’ecosistema il tempo e le condizioni di mantenersi nel suo vitale metabolismo. Il lavoro di
Maria Tassi, che con le sue sculture di carta mette in luce anche la bellezza depositata nelle
forme della natura, intende dare da pensare sul laborioso sedimentarsi delle risorse naturali e
sulla facilità della loro depredazione. Il visitatore vedrà sulla grande parete della Casa del
pellegrino un insieme di sculture, ottenute attraverso la lavorazione della carta, in cui si potrà
immaginare un sottobosco fossile, variegato e affascinante, evocazione artistica del silente
servizio offerto dalla natura alla ricchezza del pianeta. Una vegetazione fantastica come
piacere degli occhi e sollecitazione della mente. Un lavoro di profonda poesia e di grande
intelligenza. Per suscitare nostalgia di un mondo imperturbato ma soprattutto per sollecitare
le responsabilità di cui l’uomo continua a non essere troppo cosciente.
Curatela di Fondazione Adriano Bernareggi in collaborazione con l’Associazione Papa Giovanni
Sotto il Monte Giovanni XXIII
Vorrei un mondo nuovo Work shop in collaborazione con The Blank ‐ Art date Casa del
Pellegrino 16 maggio 2014, dalle 17.00 alle 20.00
Progettazione e costruzione di forme naturali di carta, con la stessa tecnica delle sculture.
Alla fine del laboratorio i partecipanti potranno portare a casa una piccola scultura. Rudimenti
di costruzione geometrica tridimensionale. Il work‐shop è dedicato ad adulti e bambini; i
bambini dovranno essere accompagnati da un adulto.
Mercoledì, 9 Aprile, 2014
Autore: Redazione Bergamonews
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Paese non cresce»
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ARTDATE 2014 - Dialogo nel Tempo
appuntamento con l’arte contemporanea a Bergamo. 15 ‐ 16 ‐ 17 ‐ 18 maggio 2014
¬¬¬¬¬ARTDATE 2014 - Dialogo nel Tempo
15 ‐ 16 ‐ 17 ‐ 18 maggio 2014
The Blank organizza ARTDATE 2014 - Dialogo nel Tempo, appuntamento con l’arte contemporanea a Bergamo.
Giunta alla sua quarta edizione, ARTDATE si conferma un’occasione unica per scoprire la città di Bergamo e il
suo territorio attraverso l’arte contemporanea.
The Blank dedica l’edizione di ARTDATE 2014 - Dialogo nel tempo al rapporto tra arte contemporanea e arte
antica, come omaggio alla futura riapertura dell’Accademia Carrara di Bergamo.
STUDIO VISIT: apertura al pubblico di alcuni tra i più significativi studi d’artista in città
THE BLANK OPEN FACTORY: visite guidate presso aziende che operano nella lavorazione dei materiali per l’arte,
studi di grafica e di comunicazione per la cultura
THE BLANK ONCE UPON A TIME: aperture straordinarie dei luoghi storici simbolo dell’arte lombarda
THE BLANK RESIDENCY: la II edizione del progetto di residenza internazionale d’artista presso la Residenza di
The Blank
THE BLANK KITCHEN: a pranzo con l’artista
FESTA FINALE ARTDATE: performance di Luigi Presicce - Respiro ultimo con Legno a lato diritto e gallo a lato
manco
A partire da giovedì 15 e fino a domenica 18 maggio 2014, grazie ad ARTDATE 2014 - Dialogo nel tempo sarà
possibile visitare musei, istituzioni, gallerie che animeranno la città con inaugurazioni, performance, visite
guidate e concerti, testimoniando ancora una volta il successo di ARTDATE nel panorama culturale di Bergamo e
non solo.
Oltre 60 eventi, tra studio visit, residenza d’artista, inaugurazioni e aperture straordinarie di musei, gallerie,
fondazioni e project spaces del territorio, collezioni private eccezionalmente aperte al pubblico, visite guidate ad
aziende che operano nell’ambito dei materiali artistici e itinerari nei luoghi storici della città, sulle orme dei più
grandi artisti bergamaschi di ieri e di oggi.
Tutte le mostre e gli eventi di ARTDATE 2014 e organizzati da The Blank saranno incentrati sul dialogo tra arte
contemporanea e arte antica: un modo per raccontare l’arte attraverso il tempo e per celebrare la futura
riapertura dell’Accademia Carrara.
Due le novità per questa edizione di ARTDATE 2014: Open factory, visite guidate presso realtà aziendali
bergamasche che si dedicano all’arte e alla cultura, e Once upon a time, itinerari alla scoperta dei luoghi storici
simbolo dell’arte lombarda, nella città di Bergamo e dintorni.
Per ARTDATE 2014, The Blank ha infatti voluto intensificare l’interazione con il territorio di Bergamo, dando la
possibilità al pubblico di visitare alcune aziende caratterizzate dall’attenzione e dall’utilizzo di materiali
costantemente impiegati dagli artisti: con Open Factory sarà possibile visitare la cava di marmo di Zandobbio e
l’azienda Freri e Brignoli, nonché gli studi Multiconsult e Studio Temp, impegnati nella comunicazione e nella
grafica per l’arte.
Grazie all’iniziativa Once upon a time sarà possibile visitare Palazzo Moroni in Città Alta e alcune delle più
importanti chiese di Albino (BG), sulle orme di Giovan Battista Moroni, Giovanni Cavagna, Antonio Cifrondi e
Enea Salmeggia.
Il viaggio nella storia dell’arte della città è possibile anche grazie alle significative collaborazioni che The Blank
ha avviato con la storica Biblioteca Angelo Maj e con la Fondazione Bergamo nella Storia, che in occasione di
ARTDATE 2014 apriranno le porte al pubblico con visite guidate, performance e proiezioni.
Per l’iniziativa Studio Visit quest’anno sarà la volta di Matteo Rubbi, Domenico Pievani, Virgilio Fidanza e Marco
Grimaldi, oltre agli studi di architettura e design Studio Balini, Spazio AZERO e Baleri Abitare. Confermata
anche per questa edizione la visita a un’importante collezione privata della città, una collezione d'artista che nel
corso della sua vita ha raccolto opere d'arte antica e opere a lui contemporanee.
Come ogni anno interviste e immagini inedite verranno pubblicate sul sito www.theblank.it: con il progetto
Collezione e Passione si indagherà la pratica del collezionismo, con The Blank Board sarà possibile conoscere e
approfondire le storie degli artisti protagonisti di ARTDATE.
Anche presso la sede dell’associazione The Blank in via Quarenghi 50 non mancheranno gli appuntamenti. Ci
saranno infatti gli artisti selezionati per il programma internazionale di residenza d’artista: tema di questa II
edizione di The Blank Residency è il rapporto tra l’artista e le comunità locali, il loro confrontarsi con le
caratteristiche socio-culturali della città e del territorio. Christian Fogarolli e Jan Kaesbach esporranno al
pubblico i risultati dei propri progetti durante la giornata di Open Studio.
Giulia Cenci sarà la protagonista di The Blank Kitchen: a pranzo dall’artista. In questa occasione verrà
presentato il primo catalogo della serie The Blank Conversations - progetto trasversale che coinvolge residenza
d’artista, interviste, pubblicazioni e fotografia -.
115. 27/4/2014 ARTDATE 2014 - Dialogo nel Tempo
http://www.murmurofart.com/testo-2.asp?Progr=18256 2/6
d’artista, interviste, pubblicazioni e fotografia -.
Le iniziative di ARTDATE si estenderanno anche alla provincia di Bergamo. Treviglio, Sotto il Monte, Albino,
Seriate, Albano Sant'Alessandro, Treviolo, San Paolo d’Argon testimoniano la loro attenzione verso il mondo
dell’arte con un fitto programma di inaugurazioni, performance e workshop aperti al pubblico.
Dopo il successo delle edizioni passate The Blank ripropone ARTPASSPORT: la partecipazione agli eventi
durante le giornate di ARTDATE darà diritto a timbrare il proprio ART PASSPORT, il passaporto dell’arte, con
timbri in edizione speciale. Anche in questa occasione ciascun membro dell’associazione o spazio che aderisce
all’iniziativa collaborerà con un artista per la realizzazione di un timbro personalizzato.
The Blank è un’associazione culturale senza scopo di lucro che dal 2010 opera per promuovere l’arte e la
cultura contemporanea nel territorio di Bergamo. The Blank riunisce in un unico network
gli operatori pubblici e privati di arte contemporanea a Bergamo: dalla GAMeC – Galleria d’Arte Moderna e
Contemporanea, all’Accademia Carrara di Belle Arti, dal Museo Bernareggi alla Basilica di Santa Maria
Maggiore, da ALT Arte Contemporanea, Spazio Fausto Radici a TBS, da Ars Arte + Libri, alla BAF – Bergamo
Arte Fiera, dallo Spazio Polaresco a Upper Lab, a Baco Arte Contemporanea e Contemporary Locus, fino alle
gallerie d’arte Elleni, Studio d’arte Fioretti, Shots Gallery, Studio Vanna Casati, Galleria Marelia, Thomas
Brambilla, Triangolo Arte e Viamoronisedici.
The Blank crede che lo sviluppo di una progettualità culturale sia più efficace se condiviso e costruito da una
molteplicità di operatori. Con ARTDATE 2014 - Dialogo nel tempo The Blank porta avanti il proprio progetto di
Network culturale, creando un’occasione unica e rara per vivere e vedere la città di Bergamo attraverso l’arte e
la cultura.
ARTDATE 2014 - Dialogo nel Tempo
Bergamo, 15 - 18 maggio 2014
Per ulteriori richieste e informazioni:
Letizia Ferrari
THE BLANK | Ufficio Stampa
cell. +39 348 7627898
press@theblank.it - ltz.ferrari@gmail.com
ARTDATE 2014 – Dialogo nel tempo
Bergamo, 15 – 18 maggio 2014
PROGRAMMA
Giovedì 15 maggio
h.18.30 – 22.00
GAMeC – GALLERIA D’ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA, Via San Tomaso 53, Bergamo
Robert Overby. Opere 1969 – 1987
a cura di Alessandro Rabottini
Inaugurazione
Artists’ Film International. Yuri Ancarani. Il capo
a cura di Sara Fumagalli e Stefano Raimondi
Inaugurazione
Matteo Fato. Senza titolo con Fiamma
In visione alla GAMeC come artista selezionato al progetto Level 0 – ArtVerona 2013
Inaugurazione
Riscoprire la Carrara: Mantegna, Bellini, Raffaello, Moroni. Restauri e capolavori in dialogo
a cura dell'Accademia Carrara di Bergamo
Andrea Mastrovito. At the end of the line
a cura di Sara Fumagalli e Stefano Raimondi
h. 18.30 – 20.30
ACCADEMIA DI BELLE ARTI G. CARRARA, Piazza Carrara 82/d, Bergamo
Galleria Accademia. Mostra collettiva degli allievi dell'Accademia Carrara di Belle Arti.
a cura di Francesco Pedrini, Emma Ciceri, Carloalberto Treccani
Inaugurazione
h. 18.30 – 21.00
ARS ARTE+LIBRI, Via Pignolo 116, Bergamo
Triplo ritratto, ovvero le tre età. Francesco De Francesco, Giovanni De Francesco, Rio Cicolari
Inaugurazione
h. 19.00 – 23.00
TRAFFIC GALLERY, Via San Tomaso 92, Bergamo
Mustafa Sabbagh. Risen from the Dead solo show
Special Guest: Karin Andersen
a cura di Roberto Ratti con post scriptum di Antonio Mancinelli, Stefania Seoni, Fabiola Triolo
Inaugurazione
h. 19.00 – 23.00
BACO – Project Space, Via Nazario Sauro 1, Bergamo
Jacopo Miliani, GUST
a cura di Stefano Raimondi e Mauro Zanchi
Inaugurazione
Venerdì 16 maggio
h. 10.00 – 12.30
116. 27/4/2014 ARTDATE 2014 - Dialogo nel Tempo
http://www.murmurofart.com/testo-2.asp?Progr=18256 3/6
h. 10.00 – 12.30
The Blank Open Factory
Cava di marmo di Zandobbio, Via Della Vena, Zandobbio
Dalla natura all’uomo: visita guidata
(su prenotazione: associazione@theblank.it, tel. 035 19903477)
h. 10.00 – 12.30
The Blank Open Factory
Freri e Brignoli, Via Volta 23, San Paolo D'Argon
Dalla pietra all’opera: visita guidata
Andrea Romano. Claque & Shill. Lavori realizzati in collaborazione con l’azienda
h. 16.00 – 18.30
Studio Balini, Via Alberico da Rosciate 16 f, Bergamo
Proprio così (40.50.60 anni di astrazione). Elena Mezzadra, Romano Rizzato, Giacomo Nuzzo
Inaugurazione
h. 16.00 – 19.00
spazio AZERO, Via Corridoni 19 G, Bergamo
Sonia Ciscato
a cura di Luciano Passoni
Inaugurazione
h. 16.00 – 18.00
Walk with the artist
Stefania Migliorati. Direzioni di percorso
A cura dell’Associazione 22:37
(partecipazione gratuita, su prenotazione: news22e37@gmail.com, tel. 3347458490. Info su
walkwiththeartist.wordpress.com)
h. 17.00 – 19.00
A spasso nella storia dell’arte: opere, collezioni, restauri
Le botteghe dell’arte
Studio di Restauro Minerva Tramonti Maggi, Palazzo Agliardi, Via Pignolo 86, Bergamo
h. 17.00 – 21.30
Auditorium del Centro Civico Culturale, Vicolo Bicetti 11, Treviglio
Frenetica. In the White Room #0
eclettico, bianco, frenetico: l'arte contemporanea raccontata dagli addetti ai lavori
Proiezione in loop
h. 17.00 – 21.30
Centro Civico Culturale, Sala Crociera, Vicolo Bicetti 11, Treviglio
Treviglio contemporanea. Opere dalle collezioni trevigliesi
a cura di Sara Fontana e del Museo Civico, progetto di Alessandro Frecchiami
h. 18.00 – 21.00
Spazio19, Via Sangalli 19, Treviglio
Marisol Malatesta. A∆B
a cura di Alessandro Frecchiami
Inaugurazione
h. 19.00 – 21.00
Spazio SanPaolo Invest, via Cavallotti 31B, Treviglio
Matteo Fato. (PARENTESI)
a cura di Sara Fontana
Include un intervento nella collezione del Museo Civico Della Torre (Vicolo Bicetti 11, Treviglio)
Inaugurazione
h. 20.00 – 21.30
Centro Civico Culturale. In Con Tra, Vicolo Bicetti 12, Treviglio
Daniela Peracchi. Airbag
a cura di Sara Fontana
Inaugurazione e performance
h. 21.30 – 24.00
Centro Civico Culturale. Chiostro, Vicolo Bicetti 11, Treviglio
Jammin’ Cafe + DJ set Bond Street
Aperitivo e DJ set
h. 17.00 – 20.00
Casa del Pellegrino, Viale Pacem in Terris 30, Sotto il Monte
Maria Francesca Tassi. Vorrei un mondo nuovo
Workshop all’interno della mostra 51 (11 aprile 1963) di Maria Francesca Tassi
a cura di Fondazione Adriano Bernareggi in collaborazione con l’Associazione Papa Giovanni Sotto il Monte
Giovanni XXIII
h. 18.00 – 21.00
FONDAZIONE ADRIANO BERNAREGGI, Ex Oratorio San Lupo, Via San Tomaso 7, Bergamo
Claudio Parmiggiani. Parmiggiani a San Lupo
Inaugurazione
h. 18.00 – 21.00
Banca Popolare di Bergamo, Chiostro di Santa Marta, Piazza Vittorio Veneto 8
IN BETWEEN. Invito all’opera di Anish Kapoor
a cura di Enrico De Pascale
18.00 – 19.00 Proiezione video sull’opera di Anish Kapoor
19.00 Anish Kapoor. UNTITLED (collezione UBI Banca Popolare di Bergamo)
Visita guidata a cura di Massimo Minini ed Enrico De Pascale
117. 27/4/2014 ARTDATE 2014 - Dialogo nel Tempo
http://www.murmurofart.com/testo-2.asp?Progr=18256 4/6
Visita guidata a cura di Massimo Minini ed Enrico De Pascale
20.00 Aperitivo e concerto ZAYT TRIO (Anahì Gendler vox/perc, Dudu Kouate vox/perc, Roger Rota sax)
h. 18.00 – 21.00
Banca Popolare di Bergamo, atrio sede, Piazza Vittorio Veneto 8, Bergamo
ART UP. Ferrario Freres. All blood of watermelon
a cura di Enrico De Pascale
Inaugurazione
h. 18.00 – 21.00
SPAZIO POLARESCO, Via del Polaresco 15, Bergamo
CONTEMPORANEAMENTE. Una visione al femminile
Esposizione del workshop curato da Pamela del Curto, Michela Benaglia e Paola Bonacina con le ragazze degli
Spazi Giovanili del Comune di Bergamo
Inaugurazione
Pietro Bonfanti. IL BALCONE DEL DUCE
a cura di Daniele Maffeis nell’ambito di POLAREXPO
Inaugurazione
Sabato 17 maggio
h. 9.00 – 11.00
Studio visit
Domenico Pievani, Via San Lorenzo 22, Bergamo
h. 10.00 – 11.00
The Blank Once Upon a Time
Visita guidata Palazzo Moroni, Via Porta Dipinta 12, Bergamo
(su prenotazione: associazione@theblank.it, tel. 035 19903477)
h. 10.00 - 12.00
Biblioteca Angelo Mai, Piazza Vecchia, Bergamo
10.00 e 11.00 visite guidate
(su prenotazione: associazione@theblank.it, tel. 035 19903477)
h. 11.00 - 12.30
S. Rocco, Piazza Mercato delle Scarpe, Bergamo
CONTEMPORARY LOCUS 6. Margherita Moscardini, Jo Thomas
a cura di Paola Tognon
Inaugurazione
h. 11.00 - 13.00
BACO - Palazzo della Misericordia, Via Arena 9, Bergamo
Annika Kahrs. Playing to the birds
Sara Benaglia. Running reverse. Inaugurazione
Le regard se fait lieu. Enrico De Pascale e Mauro Zanchi presentano il catalogo di Domenico Pievani
Ogni cosa a suo tempo. Presentazione del catalogo e ri-allestimento della mostra
a cura di Stefano Raimondi e Mauro Zanchi
Collettivo dyzerotre. POST FATA RESURGO. Performance
h. 14.30 – 20.30
Credito Bergamasco, Palazzo Creberg, Largo Porta Nuova 2, Bergamo
Italiani a Parigi. Da Severini a Savinio, da de Chirico a Campigli
Renato Birolli, Giovanni Boldini, Anselmo Bucci, Massimo Campigli, Giorgio de Chirico, Filippo de Pisis, Carlo
Levi, Alberto Magnelli, Francesco Menzio, Amedeo Modigliani, René Paresce, Fausto Pirandello, Enrico
Prampolini, Gino Rossi, Alberto Savinio, Gino Severini, Ardengo Soffici, Mario Tozzi, Federico Zandomeneghi.
Sabato 14.30 – 20.30 - Visite guidate gratuite
Domenica 10.30 – 19.30 - Visite guidate gratuite
René Paresce. Un italiano a Parigi
28 opere tratte dalla collezione del Banco Popolare
Sabato 14.30 - 20.30. Visite guidate gratuite
Domenica 10.30 - 19.30. Visite guidate gratuite
h. 14.30-16.30
The Blank Open Factory
Studio Temp - Dal 1923 al 2050, Via Locatelli 62, Bergamo
h. 14.00 – 16.00
The Blank Open Factory
Multiconsult - Dalla strategia al progetto, Via Locatelli 31, Bergamo
h. 15.00 - 17.00
Residenza Casarotto, Via Frizzoni 5, Albegno di Treviolo
Matthew Attard. We are all posers
Preview
h. 16.00 – 17.00
Museo Storico di Bergamo - Fondazione Bergamo nella Storia, Convento di San Francesco, Piazza Mercato del
Fieno 6a, Bergamo
Enrico Prometti. Dal mito dalla storia dalla strada
Visita guidata
(su prenotazione: info@bergamoestoria.it, tel. 035 247116)
h. 16.00 – 18.00
Walk with the artist
Silvia Giambrone. Vice Veritatis
A cura dell’Associazione 22:37
(partecipazione gratuita, su prenotazione: news22e37@gmail.com, tel. 3347458490. Info su
118. 27/4/2014 ARTDATE 2014 - Dialogo nel Tempo
http://www.murmurofart.com/testo-2.asp?Progr=18256 5/6
(partecipazione gratuita, su prenotazione: news22e37@gmail.com, tel. 3347458490. Info su
walkwiththeartist.wordpress.com)
h. 16.00 – 18.00
Sala Galmozzi, Via Tasso 4, Bergamo
L'humour le ombre proiettate, testo di Yves Bonnefoy, incisioni di Maura Cantamessa, introduzione di Fabio
Scotto
Presentazione del libro d'artista con interventi di Fabio Scotto, Enrico De Pascale e Maura Cantamessa
h. 18.00 – 21.00
ELLENI, Via Broseta 37, Bergamo
Mario Cresci. WELCOME BACK SIGNOR CONTE!
Inaugurazione
h. 18.00 – 21.00
VIAMORONISEDICI SPAZIOARTE, Via Moroni 16, Bergamo
Valerio Ambiveri. a e u o i euòi. A(mbiveri)
h. 18.00 – 21.00
STUDIO VANNA CASATI, Via Borgo Palazzo 42, Bergamo
Uno sguardo al passato con il linguaggio dell'oggi. Alessandra Baldoni, Lino Invernizzi, Rosa Velasco
Inaugurazione
h. 14.00 – 19.00
THOMAS BRAMBILLA, Via Casalino 25, Bergamo
Erik Saglia. SNIFFINGLUE
h. 21.00 – 24.00
GALLERIA MARELIA, Via Torretta 4, Bergamo
FuturoAnteriore. Marco Manzoni, Elena Tortia
a cura di Paolo Plebani e Paola Silvia Ubiali
Inaugurazione
h. 18.30 – 22.00
STUDIO D’ARTE FIORETTI, presso IKONOS, via C.A. Dalla Chiesa 10, Treviolo
ARTE, MUSICA E MOTORI GIOIE E DOLORI. Andy, Ben Vautier, Massimo Caccia, Niki Cooper, Spaghetti pop
a cura di Marco Fioretti con il critico Igor Zanti e Edizioni Ikonos
Inaugurazione
h. 18.00 – 22.00
TRIANGOLOARTE, Via Palma il Vecchio 18/e, Bergamo
Gaetano Orazio. Omaggio a J.F.Millet: Elemento Germinante
A cura di Paolo Bosc
Inaugurazione
h. 20.00 – 24.00
GAMeC – GALLERIA D’ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA, Via San Tomaso 53, Bergamo
20.30 e 21.30 visite guidate gratuite alle mostre in occasione della Notte Europea dei Musei.
(su prenotazione: visiteguidate@gamec.it, tel. 035 270272 int. 408)
h. 21.00 – 24.00
upper Lab, Via Pescaria 1, Bergamo
Matteo Maino. Cinque nanosecondi fa
A cura di upper Art
Inagurazione
Domenica 18 maggio
h. 10.00 - 12.00
A spasso nella storia dell’arte tra XVI e il XXI secolo: visita a una collezione d’artista
Collezione privata, Bergamo
(su prenotazione: associazione@theblank.it, tel. 035 19903477)
h. 10.00–12.00
Studio visit
Virgilio Fidanza, Via Spiazzi 6, Albino
h. 10.00 – 12.00
Walking Talking Studio Visit
Matteo Rubbi, Via Colombo 4, Albano Sant’Alessandro
h. 10.00 ritrovo e partenza del percorso
h. 11.30 – 13.00
The Blank Once Upon a Time
Visita guidata ad Albino e dintorni
11.30 ritrovo e partenza della visita presso S.M. Assunta, Vall’Alta (parcheggio via Monte Grappa), a seguire S.
Barbara Bondo Petello (parcheggio via Crespi) e S. Giuliano, Albino (parcheggio piazzale Pio la Torre)
(su prenotazione: associazione@theblank.it, 035 19903477)
h. 11.00 – 13.00
Baleri Abitare, Via Alessandro Volta 2/4, Albino
Clara Luiselli. Tra
a cura di Mauro Zanchi
Inaugurazione
h. 13.00 – 15.00
The Blank Kitchen, The Blank Residency, Via Quarenghi 50, Bergamo
A pranzo dagli artisti. Giulia Cenci, Ian Kaesbach, Christian Fogarolli
119. 27/4/2014 ARTDATE 2014 - Dialogo nel Tempo
http://www.murmurofart.com/testo-2.asp?Progr=18256 6/6
A pranzo dagli artisti. Giulia Cenci, Ian Kaesbach, Christian Fogarolli
(su prenotazione - al costo di 15 €: associazione@theblank.it, 035 19903477)
Conversation 1 | Meeting Giulia Cenci. Presentazione del volume a cura di Claudia Santeroni.
h. 13.00 – 15.00
The Blank Project Proposal Residency, II edizione, The Blank Residency, Via Quarenghi 50, Bergamo
Christian Fogarolli, Jan Kaesbach - Open studio
h. 15.00 – 17.00
Studio visit e presentazione di nuovi lavori
Marco Grimaldi, Via Cervino angolo via Gran S. Bernardo 2, Seriate
h. 15.30 – 17.30
GAMeC – GALLERIA D’ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA, Via San Tomaso 53, Bergamo
Tutti giù per terra
Laboratorio per bambini dai 5 agli 11 anni
(su prenotazione: visiteguidate@gamec.it, tel. 035 270272 int. 408)
h. 16.00 – 18.00
Walk with the artist
Borders.de & Bernardo Giorgi. in between
A cura dell’Associazione 22:37
(partecipazione gratuita, su prenotazione: news22e37@gmail.com, tel. 334.7458490. Info su
walkwiththeartist.wordpress.com)
h. 16.30 – 18.00
Complesso "Promessi Sposi" - Via Promessi Sposi, Bergamo
Andrea Mastrovito. Neverending End - 100 Last Pages
Opera permanente vincitrice del concorso Qui l'arte è di casa
Visita guidata a cura di The Blank
h. 17.00 - 19.00
Parco 8 Marzo, Via Leopardi, Bergamo
Lighting Moods – Atmosfere di luce. Installazioni nel parco
a cura di sybin - Susanna Bianchini
h. 19.00 – 24.00
Museo Storico di Bergamo - Fondazione Bergamo nella Storia, Sala Capitolare, Convento di San Francesco,
Piazza Mercato del Fieno 6 a, Bergamo
Proiezione a cura di Bergamo Film Meeting
h. 19.00 – 24.00
Museo Storico di Bergamo - Fondazione Bergamo nella Storia, Chiostro, Convento di San Francesco, Piazza
Mercato del Fieno 6a, Bergamo
20.00 – 21.00 TrainDogs. La linea dell'orizzonte
Spettacolo di racconti e musica
h. 21.30
Festa ARTDATE
Luigi Presicce. Respiro ultimo con Legno a lato diritto e gallo a lato manco
Performance
Letizia F errari
<<< torna indietro
120. 28/4/2014 ARTDATE 2014 - Bergamo Avvenimenti
http://www.bergamoavvenimenti.it/calendario/event/4129/ARTDATE-2014/ 1/3
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15 maggio 2014 | 18 maggio 2014 | Bergamo
ARTDATE 2014
The Blank organizza la quarta edizione di “ARTDATE 2014 – Dialogo nel tempo”, appuntamento imperdibile per chi ama l'arte.
Si terranno oltre 60 eventi, tra cui studio visit, inaugurazioni, visite ad aziende artistiche e a luoghi storici di Bergamo, aperture
straordinarie di musei, gallerie, fondazioni e collezioni private, eccezionalmente accessibili al pubblico.
artdate artdate 2014 arte arte antica arte contemporanea bergamo cultura eventi a bergamo gallerie musei ospiti visite
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122. 28/4/2014 ARTDATE 2014 DIALOGO NEL TEMPO 15-18 MAGGIO | Bergamo - EventViva
https://eventviva.com/event/1492352137660241 1/16
ARTDATE 2014 DIALOGO NEL TEMPO 15-18
MAGGIO
Thu, 15 May 2014, 12:00 am to Thu, 15 May 2014, 12:00 am
The Blank: Bergamo Modern and Contemporary Art, Via Quarenghi 50, Bergamo,
Lombardy, italy
Details of organizer
ARTDATE 2014 - Dialogo nel Tempo
15 ‐ 16 ‐ 17 ‐ 18 maggio 2014
The Blank organizza ARTDATE 2014 - Dialogo nel Tempo, appuntamento con l’arte contemporanea a
Bergamo.
Giunta alla sua quarta edizione, ARTDATE si conferma un’occasione unica per scoprire la città di
Bergamo e il suo territorio attraverso l’arte contemporanea.
The Blank dedica l’edizione di ARTDATE 2014 - Dialogo nel tempo al rapporto tra arte
contemporanea e arte antica, come omaggio alla futura riapertura dell’Accademia Carrara di
Bergamo.
STUDIO VISIT: apertura al pubblico di alcuni tra i più significativi studi d’artista in città
THE BLANK OPEN FACTORY: visite guidate presso aziende che operano nella lavorazione dei
materiali per l’arte, studi di grafica e di comunicazione per la cultura
THE BLANK ONCE UPON A TIME: aperture straordinarie dei luoghi storici simbolo dell’arte lombarda
THE BLANK RESIDENCY: la II edizione del progetto di residenza internazionale d’artista presso la
Residenza di The Blank
THE BLANK KITCHEN: a pranzo con l’artista
FESTA FINALE ARTDATE: performance di Luigi Presicce - Respiro ultimo con Legno a lato diritto e
gallo a lato manco
A partire da giovedì 15 e fino a domenica 18 maggio 2014, grazie ad ARTDATE 2014 - Dialogo nel
tempo sarà possibile visitare musei, istituzioni, gallerie che animeranno la città con inaugurazioni,
performance, visite guidate e concerti, testimoniando ancora una volta il successo di ARTDATE nel
panorama culturale di Bergamo e non solo.
Oltre 60 eventi, tra studio visit, residenza d’artista, inaugurazioni e aperture straordinarie di musei,