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Anna Maria Vissani
Adoratrice del Sangue di Cristo
Ha insegnato, per diversi anni, Teologia spirituale.
Ha dato inizio al Centro di Spiritualità“Sul Monte”,a
Castelplanio (AN),curando con particolare interesse
una collana di Quaderni di Spiritualità e altre
pubblicazionisulMisteroPasqualeeSanguediCristo.
Presso il Centro Studi Sanguis Christi,ha pubblicato:
Il Sangue dell’Agnello Pasquale, Roma 1987.
Presso l’Università Cattolica di Roma, nella collana
CEPSAG: Creatività e apertura al futuro nelle
suore anziane, Roma 1997 e La donna marchi-
giana. Una femminilità vissuta in pienezza,
Roma 1998.
Da 5 anni vive una particolare esperienza di eremi-
taggio, presso il Santuario Madonna del Monte, in
provinciadiMassaCarrara.L’immersionenellanatu-
ra, la vita solitaria e silenziosa, unita all’ospitalità di
quanti salgono sul monte diventano luogo misterio-
so di prolungata riflessione e di feconda sintesi spiri-
tuale.
Da questo stile di interiorità sono nati alcuni libri:
Solo per amore (in coll.), Sul Monte, 18 Maggio 2003;
L’identità Pasquale, Sul Monte, 1 Luglio 2003;
Pregare è Pace,Sul Monte,Pasqua 2005 e quet’ultimo:
L’essenzialeèlibertà(incoll.),SulMonte,4Febbraio2006.
Valeria Mantinovi
ViveelavoraaJesi(AN).Èsposataemammadi4figli.
Ha curato, in questo libro, l’attualizzazione delle tappe
di riflessione.
Mariano Piccotti
SacerdoteeParroco.professorediCatecheticaall’Istituto
teologicodiAncona.Direttoredell’Ufficiocatechistico
dellaDiocesidiJesi.promotoredelCentrodiSpiritualità
“SulMonte”,insiemealleAdoratricidelSanguediCristo.
Ha collaborato alla pubblicazione dei quaderni di spi-
ritualità“SulMonte”eall’approfondimentodelMistero
Pasquale di Cristo.
In questo libro ha curato le immagini, con le foto da lui
fatte nei viaggi in Palestina.
Sonoio(diceGesùRisorto)
chehodistruttolamorte,
chehotrionfatodelnemico,
chehorapitol’uomoallasommitàdeicieli.
Orsù,dunque,venitevoituttestirpiumane,
immerseneipeccati.
Ricevetelaremissionedeipeccati.
Sonoio,infattilavostraremissione;
sonoiolaPasquadellasalvezza.
Iol’Agnelloimmolatopervoi,
ioilvostroriscatto,
iolavostravita,
iolavostrarisurrezione,
iolavostraluce,
iolavostrasalvezza,
ioilvostrore,
iovimostreròilPadre».
(MelitonediSardi,Sullapasqua,102-103)
A.M.VISSANI
Sul Monte
A.M.VISSANIL’essenzialeèlibertàSulMonte
ALLE SORGENTI
A.M.Vissani - Identità Pasquale, Sul Monte, 1 Luglio 2003
A.M.Vissani - Pregare è Pace, Sul Monte, Pasqua 2005
A.M.Vissani (e coll.) - L’essenziale è libertà,
Sul Monte, 4 Febbraio 2006
Foto di Mariano Picciotti.
L’essenziale
èlibertà
Comeattraversare ledunedell’interiorità
L’essenziale
èlibertà
L’occhio della contemplazione
“L’uomo aveva un terzo occhio, l’occhio della
contemplazione, con il quale vedeva
i misteri divini e la presenza di Dio
nella propria vita.
Quando entrarono nel cuore dell’uomo
le tenebre del peccato,
l’occhio della contemplazione si spense
e non fu più capace di vedere”
(Riccardo di San Vittore, XII sec)
Sonoio(diceGesùRisorto)
chehodistruttolamorte,
chehotrionfatodelnemico,
chehorapitol’uomoallasommitàdeicieli.
Orsù,dunque,venitevoituttestirpiumane,
immerseneipeccati.
Ricevetelaremissionedeipeccati.
Sonoio,infattilavostraremissione;
sonoiolaPasquadellasalvezza.
Iol’Agnelloimmolatopervoi,
ioilvostroriscatto,
iolavostravita,
iolavostrarisurrezione,
iolavostraluce,
iolavostrasalvezza,
ioilvostrore,
iovimostreròilPadre».
(MelitonediSardi,Sullapasqua,102-103)
L’essenziale
è libertà
Come attraversare le dune dell’interiorità
TACCUINO DIVIAGGIO
PER 40 GIORNI DI DESERTO
Sul Monte
4 Febbraio 2006
Anna MariaVissani
con la collaborazione di
Valeria Mantinovi e Mariano Piccotti
ALLE SORGENTI
A.M.Vissani - Identità Pasquale, Sul Monte, 1 Luglio 2003
A.M.Vissani - Pregare è Pace, Sul Monte, Pasqua 2005
A.M.Vissani e coll. - L’essenziale è Libertà, Sul Monte, 4 Febbraio 2006
Eremo “Sanguis Christi”
Madonna del Monte
54026 Mulazzo (MS)
Tel. 0187.439432
eremo.sc@hotmail.it
Un cammino speranza: dall’arido deserto del silenzio del cuore al giardino
dellapaceedell’amiciziarinnovata.Unatraversatadi40giorni:untemposuf-
ficiente per maturare alcune decisioni interiori, il numero della pienezza della
vita, che la Chiesa offre ad ogni cristiano in tempo di quaresima.
Nontivienechiestodifareunsaltonelbuio,néunarapidacorsasulleauto-
stradedelpotere,nonunascalatafrettolosadelmonte dei tuoi desideri,néuna
sostaansiosanelgiardinodeipiacerimondani.Questolibrotiinvitaafareuna
lenta e fiduciosa discesa nel cuore della vita.
Scegli per te un piccolo spazio quotidiano per sostare in pace nella cella del-
l’incontro con Dio.
Rimani lì, nell’angolo della tua camera, nel cuore di una Chiesa, o ai piedi
diunalberoamicoeleggilentamente,assaporapregando,guardatidentrocon
misericordia e perdono, gusta la pace della presenza vigile e amica del Cristo
Risorto.
Dal deserto di una società frenetica alla cella silenziosa del cuore, dall’ar-
dua scalata della montagna, al giardino dell’amore! Sono luoghi di partenza
e di arrivo, dove solo chi ama l’essenziale può dimorarvi a lungo.
Quattro tappe di un unico percorso in compagnia della Parola chiave della
liturgiaquaresimale,cheaccoglielasaggiariflessionedellatradizionespirituale
e si incarna nella vita quotidiana di chi ama il mondo e lo guarda con gli occhi
di Dio.Tutto diventa preghiera,lode e rendimento di grazie a Dio per chi deci-
de di scalare la vetta della libertà interiore.
In questo libro ti viene offerto l’essenziale: quel poco che può illuminare i
tuoi occhi, purificare la tua mente, riscaldare il tuo cuore e dare senso a quan-
to accade dentro e attorno a te.
I tuoi occhi abituati alla luce del giorno, e ai 1000 colori della natura, pos-
sono cantare lo stupore della terra di Dio: la Palestina. Le foto che accompa-
gnano le riflessioni di ogni giorno sono una promessa di libertà: quella stessa
che Dio fece ad Abramo agli inizi della storia.
In Cristo Gesù la libertà ha il sapore della essenzialità della fede e la cer-
tezza della luce pasquale. Sei invitato a diventare testimone della resurrezio-
ne e a proclamare che Lui, il Signore della vita, è morto ed è risorto per ren-
derci partecipi della Sua Libertà!
Prova a regalarti un tempo per aprire il cuore al mistero pasquale, gusterai
la sorpresa dell’essere abitato/a dal Mistero di Dio.
Dallatuaesperienzanasceràildesideriodiinvogliarealtriafarealtrettanto.
Buon viaggio!
A.M.V.
Scendi nell’intimo e …ascolta …!
Questo non è certamente un libro fotografico, ma un percorso spirituale in
cui la parola biblica e la parola che nasce dall'esperienza della vita, conduco-
no i lettori a pellegrinare dentro la propria anima e scoprirvi il suoVolto." Dio
nessuno lo ha mai visto; è Gesù che ce lo ha rivelato",e da allora possiamo fare
un cammino spirituale con solo "ascoltando" e chiudendo gli occhi, ma anche
aprendo gli occhi e cantando.
C'è una terra che ha visto particolarmente viva l'esperienza della ricerca
di Dio. La geografia biblica da sempre ha fatto da memoria e da attenzione
al percorso di Dio tra noi. Ho camminato piu' d'una volta su questa terra del
"Mistero"ehovolutofermareperilmioricordoeperlamiameditazionetante
immagini. Non artistiche. Ma sintomatiche del mio camminare da credente
in ricerca.
Ora queste sono qui ad accompagnare il libro, sulla libertà.
Ho scelto anzitutto le immagini dai siti archeologici dove alle rovine delle
città,deiluoghidiculto,ecc.. fadasfondoilcielo.Dentroognicasachehacusto-
dito l'esperienza del mistero e che ora è senza tetto e anche senza pareti , c'è
come un rimando necessario al cielo, a quell'oltre che ha sempre rappresenta-
to il Mistero di Dio. E' un chiara allusione al percorso della libertà dell'uomo.
C'è poi la serie di immagini che si rifanno alla montagna sacra del Sinai e
al deserto. Il deserto di Giudea , o quello in Egitto, è fatto di rocce rosse. E' il
rosso del sole al mattino o al tramonto; è il rosso dell'uomo che carico di feb-
bre,sta passando da questo mondo all'altro. La libertà è passata lì sopra quel-
le rocce ; lì hanno calpestato gli israeliti in fuga dalla prigione egiziana; lì
hannosubitolaprovadellafedeltàedellafiducia;lìhannoaccoltoledieciparo-
le della libertà. E lì sono sempre tornati ( come Gesù, come il Battista, come le
comunità monastiche ) per ritrovare l'essenziale, cioè la libertà interiore.
Ci sono poi le immagini dei luoghi "santi" che hanno visto il Figlio di Dio
nascere, crescere, morire e…. risorgere. Ormai ogni luogo riflette questa luce
di vita. La sua Pasqua è la libertà definitiva, da un destino di morte.
Non sono foto artistiche. Ma non sono solo turistiche o da souvenirs; per
chi ha percorso questa terra ,con la Bibbia e il cuore aperti,vogliono essere solo
"memoria" per una nuova esperienza di libertà, che tocca a fare a ciascuno di
noi..
Buon viaggio !
Don Mariano Piccotti
L’essenziale è libertà
4
Le foto in questo libro
IldesertodellaprovaIldesertodellaprova
I
6
Bisognapassareattraversoildesertoeabitarviperriceverelagra-
zia di Dio; è là che ci si svuota, che si scaccia via da sé tutto quel-
lochenonèDioechesivuotacompletamentelapiccolacasadell’
anima per lasciare tutto il Posto a Dio solo.Gli ebrei sono passa-
ti per il deserto, Mosè vi ha vissuto prima di ricevere la sua mis-
sione,sanPaoloesanGiovanniCrisostomosisonoanch’essipre-
parati nel deserto.È indispensabile.È ...un tempo di grazia,è un
periodo attraverso il quale deve necessariamente passare ogni
anima che vuole portare frutto.C’è bisogno di questo silenzio,di
questo raccoglimento,di questo oblio di ogni cosa creata perché
là in mezzo Dio stabilisca il suo regno e formi nell’anima lo spi-
rito interiore.
(Charles de Foucauld)
1.LASCIATI CONDURRE
Oggi non indurite il vostro cuore,
ma ascoltate la voce del Signore! (cf Sal 94,8)
Deserto: dove la luce è più tersa, la povertà è beata, la fatica garanti-
sce la vittoria, la fede non fa sentire la fame, la vicinanza di Cristo non
fa patire i disagi di ogni penitenza,durezza e squallore,in una proiezio-
ne escatologica della vita presente (San Girolamo).
Il deserto è essenzialmente uno stato di insicurezza. L’uomo che si è
smarrito nel deserto si trova davanti ad un’unica realtà oggettiva, una
sola soluzione: guardare a Dio che lo redime e restare in attesa fidando-
si di lui totalmente, sorretto da una assoluta e radicale fede in Dio sol-
tanto.
“Si va nella solitudine per espletare un servizio, una specie di contrap-
pesoalladispersioneumana.Testimonidell’Assoluto,testimonidelfattoche
lares,larealtà,èaldilàdelsegno…EssereèpreghieravistadaDio.Ilrisve-
glio all’essere è l’opera più mirabile che l’uomo ha da compiere nel mondo
e per il mondo. Egli allora è veramente un maestro spirituale, che collega
edècollegato,cheraccoglieilmondodispersonell’essere,nell’unità.Unmae-
stro di spirito per tutte le creature ha soltanto ormai lo sguardo di Dio. E
allo stesso modo egli ha per Dio soltanto più lo sguardo di Dio su se stes-
so…Èvenutal’oradeicontemplativi.Macomedevonoessereviviallapre-
senza del mondo, dal profondo del loro silenzio! Non una fuga dalla real-
tà, ma un penetrare nel cuore delle cose…”
(Henri Le Saux).
L’essenziale è libertà
7
Lasciarsicondurre,portarepermanodaqualcunodicuiconosciamolavoce:
ognibambino,anziano,disabile,innamoratolofaconfiducia,senzaporsitrop-
pe domande.
Chiguidasadovearrivare,dovefermarsiperunasosta,quantotempoaspet-
tare,cosa offrire per rigenerare.
Lacreaturapuòporgereconlapropriamanotuttoilbisognodiaiutocheha.
8
SIGNORE DIO MIO...
Tu ami tutte le tue creature, Signore,
e nulla abbandoni di ciò che hai creato:
tu chiami alla solitudine quanti cercano
la libertà di amare. Sei in attesa di quanti
vogliono incontrarti nella interiorità più pura.
Sei il Signore nostro Dio. Eccomi!
Fà di me ciò che a te piace.
2.LASCIATI LIBERARE
Cercate il bene e non il male;
allora vivrete e il Signore sarà con voi. (cf Am 5,14)
L’unica causa della sofferenza umana consiste nell’attaccamento che si
sviluppa per le cose, il potere e le persone.Togliete via questi ormeggi e tro-
verete la pace (Antony de Mello).
Questa è la terapia proposta per guarire la causa più profonda della
sofferenza e giungere così alla vera comunione con la realtà,con gli altri
e con Dio.
L’attaccamento è un cancro che mina la felicità, la pace e la sicurez-
za delle persone. Quando ci leghiamo a una persona o a una cosa (di
tipomaterialecomeildenaro,ditiporelazionecomeilsuccessoelabuona
reputazione), siamo assaliti dall’ossessione di tenerci ben stretto ciò a
cui siamo legati e di evitare ad ogni costo di perderlo, per sentirci feli-
ci e sicuri.
L’attaccamento è frutto di una visione deformata della vita; quando
questavisioneentrainconflittoconlavitastessa,sprofondiamonelpozzo
buiodellasofferenza.Occorreunimpegnocostanteperliberarelanostra
interioritàmalataeavvoltanell’oscurità,perrenderladimorapulitaesegre-
ta dell’incontro con Dio.
Quando iniziamo a prestare attenzione alla nostra interiorità faccia-
mo un notevole passo in avanti per decifrare la nostra sofferenza e gua-
rirla.
Questo passo, tuttavia, è solo il primo di un appassionante viaggio
per ritrovare se stessi, gli altri e Dio.
L’essenziale è libertà
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“Lasciaillavoroperaiutareipoveri”.Agrandicaratteriunalocandinadavan-
tialgiornalaioriportavaquestanotizia“sconcertante”,questapazziainmezzo
alla frenesia di stabilità.
Cercareilbene,pernoieperglialtri,conquellochesiamoechefacciamo,que-
sta è la pazzia, l’impegno che, solo se liberi da àncore troppo pesanti, pos-
siamo vivere nella quotidianità.
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SIGNORE DIO MIO...
Ti invoco, Signore Dio mio!
Ascolta il bisogno di libertà
che sale dal profondo del mio cuore.
Affido a te la gioia
della mia guarigione interiore.
Mi abbandono a Te,
come un bimbo in braccio a sua madre.
L’essenziale è libertà
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3.NONTEMERE IL SILENZIO DELLA PROVA
Fate penitenza, dice il Signore
perché il Regno dei cieli è vicino. (cf Mt 4,17)
Ogni prova della nostra esperienza spirituale porta con sé il vuoto
del silenzio e dell’assenza di Dio. Sono i momenti misteriosi in cui Dio
sembra tacere e non ricordarsi più delle sue creature.La notte dello spi-
rito, che comporta e porta in sé la trasfigurazione dei sensi umani, tra-
ghetta ogni creatura, che segue la via dello spirito, al di là della sensibi-
litàumana,oltrelepropriepotenzialitàecapacità,peresserecosìintrodotti
nello spazio misterioso e divino che solo Dio abita e ci abita.
Anche Gesù ha sperimentato in sé il silenzio di Dio, in quel Sabato
Santo,quandodisceseagliinferiperriportaretuttiall’altezzadellamise-
ricordia divina.
Molte vicende ci spingono a credere e a sperare in un’attesa segreta
eumile,perchécaricadinudafede.Un’attesachedobbiamoteneredesta
con l’olio della vigilanza e della preghiera, ripetendo nel nostro intimo
e incessantemente:“Vieni Signore Gesù”!, sempre consapevoli che ogni
sua venuta è imprevedibile e carica di sorpresa. Lo Spirito educa il
nostro cuore a saper ricevere tutto e soltanto da Dio. Quando avremo
appreso la preziosità di questa segreta relazione d’amore e di predile-
zione, allora ci verrà donata la gioia e l’intensità della luce del mattino
di pasqua, nel candore e nel sapore dell’unione totale con il Risorto.
Undonoinaspettato,grande,asorpresa,chespiazzalanostrapoveraelenta
umanità,peresempiounfiglio,vienepoichiestoindietrocomeoffertaesacri-
ficio.È l’incredulità di una prova troppo grande di chi ha riconosciuto in Dio
il Signore anche della propria storia.E non ci sono risposte da trovare attor-
no,neanche nelle persone più care; c’è solo il dolore ed il silenzio dentro cui
cercaredicurarelatuaferitaconlapreghierael’attesa,epoiancorapreghiera
fino a che sentirai di nuovo“Non temere”.
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SIGNORE DIO MIO...
Ascoltami, Signore, Dio della mia salvezza!
Tu hai pietà di me, in ogni tempo di prova;
sei mia vittoria in ogni sconfitta che mi affligge.
Ogni mio desiderio di bene è davanti a te.
L’essenziale è libertà
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4.IMMERGITI NELLA SOLITUDINE
Non voglio la morte del peccatore, dice il Signore,
ma che si converta e viva. (cf Ez 33,11)
Quando sarai totalmente solo davanti a Dio, quando starai alla sua
presenzainunreligiososilenzio,vedrailatuaimmaginecomenellospec-
chiodiDioescoprirailamediocritàdeltuoaspettoecomenongliasso-
migli in nulla.
A motivo della sua estrema tenerezza, Dio non ti svelerà la tua ver-
gogna e la tua nudità in un sol colpo, perché la tua anima non sia pro-
strata dalla tristezza. Il Signore ti farà scoprire a poco a poco i motivi di
risentimentocontrodite:infedeltà,orgoglio,collera,rivolta,furto,calun-
nia, invidia, gelosia; ti mostrerà come queste accuse, sebbene sempre in
vigorecontrodite,sianostatesospesegraziealsigillodelSanguediCristo,
nell’attesa di una conversione sincera e di un patto sacro.
La scoperta,da parte dell’uomo,dei propri peccati è una grande gra-
zia; è l’unica via che conduce alla guarigione.È nel silenzio che tu potrai
vedere chiaramente i tuoi difetti e i peccati che ti trascinano al giudizio.
È ancora nel silenzio che troverai l’occasione di piangere per lavare con
le tue lacrime la stupidità delle tue azioni. E uscirai dall’udienza divina
L’essenziale è libertà
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solodopoaverricevuto,ognivolta,nuovoissopochelaveràlatuaanima
rendendola più bianca della neve.
Manoncrederechesiasufficienteallontanarsidagliuominiperesse-
re nella solitudine,né ritirarsi nella propria stanza per essere in silenzio.
No,lasolitudinenasceinnanzituttonelcuoreeilsilenziocomincianella
mente, non nella bocca. L’uomo che entra nella solitudine ha vuotato il
propriocuoreditutto:dellafelicitàedellatristezza,dellasperanzaedella
disperazione,dell’amoreedell’odio;haabbandonatoogniinteresseeogni
riflessione, ha affidato tutto, consegnato tutto, come uno che s’appresta
a entrare nella tomba.
La solitudine non è semplicemente un tempo trascorso nella calma
lontano dal mondo, trascorso il quale riprendiamo le nostre abitudini
delpassato,lechiacchiere,lediscussioni,lepolemiche,glischerzieicom-
menti politici,le letture dei fatti di cronaca e i giudizi degli altri.L’uscita
dallasolitudineèinqualchemodoparagonabileall’uscitadelrisortodalla
tomba: l’anima deve conservare, calma, la discrezione, il silenzio e l’al-
lontanamento dal mondo nella misura del possibile.
Dopo aver vissuto tempi di silenzio, tornando in mezzo agli uomi-
ni, custodisci, per quanto ti è possibile, la purezza del tuo pensiero, dei
tuoi sensi e dei sentimenti del cuore,affinché ti sia facile,tornando nella
solitudine, lanciarti senza ostacoli nello spazio misterioso della presen-
za divina.
L’essenziale è libertà
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È decisamente arduo ricavarsi spazi di solitudine nella nostra vita familiare,
comunitaria,parrocchialesenzaessereguardaticonsospetto.Ancorapiùarduo
èavereilcoraggiodiporci,nellasolitudine,davantiaDio,vederepianopianole
nostrelontananze,ripulirementeecuore,chiederegraziapersanareilnostropec-
cato e trovare la lingua giusta per comunicare con chi vivi.
Laviadelbeneèesigente,perchécichiedenitidezzadipensieroedicuoreesolo
con Lui è possibile.
SIGNORE DIO MIO...
Ascoltami, Signore mio Dio.
È grande la tua misericordia!
Ti riveli clemente e pronto a perdonare,
ogni volta che ti cerco
nel segreto del mio deserto interiore.
Volgi ancora verso di me il tuo volto di pietà e di tenerezza.
5.LASCIATI SEDURRE DALL’AMORE
Ecco ora il momento favorevole,
è questo il giorno della salvezza. (cf 2 Cor 6,2)
Dio si serve abbastanza spesso dei «quarant’anni di deserto» per
introdurci alla rivelazione al mistero del suoVolto.Il modo con cui rea-
giremoallesuerichiesteeallachiamataanonfermarcilungoilcammino,
sarà decisivo e lo scoglio delle tempeste si trasformerà nel «Capo di
buonasperanza”,altrimentiDioaspetteràun’altraoccasionepropiziache
potrebbe presentarsi solo al momento della nostra morte, per immer-
gerci nel deserto estremo della solitudine.
Checosasuccedenelcuoredell’uomoquandoèneldeserto?Eglinon
hapiùnientenénessunoedeveavanzarealdilàdellesuepossibilitàumane
e di tutto ciò che rende possibile la relazione. Scopre allora quanto sia
ancora impura la sua fiducia.Crede in Dio,ma deve sperimentare come
la sua fede si basi ben poco sulla vera speranza teologale. Egli fa ancora
leva sulle proprie forze, sulle proprie qualità, sulle proprie virtù, su ciò
che lo circonda. Nel deserto tutto crolla ed egli è alla mercé del più pic-
colo imprevisto, come Pietro che cammina sulle acque e appena smet-
te di guardare Gesù va a fondo.
Verrà il giorno in cui potrà dire come san Paolo: So infatti a chi ho
creduto (2 Tm 1, 12). Anche se gli manca la terra sotto i piedi,la sua fede
non vacilla in questo senso, il tempo del deserto è necessario perché sia
eliminata ogni illusione e ogni sicurezza.È la prova della fede che Paolo
descrive così bene nei capitoli 11 e 12 della Lettera agli Ebrei. Quando
avremo capito che tutto dipende dal reciproco interscambio fra miseri-
cordia e fiducia, non avremo più problemi nella vita.
Ed è tipico della fiducia non cercare altro e contare solo sull’amore
esullamisericordia.Perpoterciaffidaresoltantoallamisericordia,occor-
re fare l’esperienza del salmista e gridare a Dio: Nel mio affanno invocai
il Signore, nell’angoscia gridai al mio Dio: dal suo tempio ascoltò la mia
voce, al suo orecchio pervenne il mio grido (Sal 17,7). Come gli ebrei nel
deserto,bisognatrovarsidifronteaunpericolorealeeinvocareDioper-
ché egli ci esaudisca. Non è più possibile contare su altre cose se non su
di lui e su lui soltanto: Chi si vanta dei carri e chi dei cavalli, noi siamo
forti nel nome del Signore nostro Dio (Sal 19,8).
L’essenziale è libertà
16
Tutti,inqualchemodo,dobbiamorecarcineldesertoaffinchéDiopossa
infrangere il nostro cuore di pietra e riconciliarci con lui. E se il deserto
è il crogiolo in cui si purifica la nostra fede, è anche la sorgente da cui
scaturisce la vera preghiera.
Tuttociònonavverràinseguitoainostrisforzi,maperchéDiovorrà
colmarci della sua misericordia: Quindi non dipende dalla volontà né
dagli sforzi dell’uomo, ma da Dio che usa misericordia (cf. Rm 9,16).
Occorre pertanto fare in modo che Dio si intenerisca, come il cuore di
un padre si lascia commuovere dai gemiti del figlio infermo o malato.
Siccome però non lo si può costringere, l’unica cosa da fare è dirgli:
«Riconosco che non mi è dovuto,che non ne sono degno,ma te lo chie-
do a causa del Tuo Nome che è Misericordia». L’avere ammesso e con-
fessato la nostra miseria dà modo a Dio di penetrare in noi e fare brec-
cia nel nostro cuore di pietra.
L’essenziale è libertà
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Fare esperienza dell’amore misericordioso di Dio: davvero non dipende dai
nostrisforziedallanostravolontà,madalSuointenerimentoperilnostrocuore
di pietra se solo,gemendo e pigolando come rondine,incominciamo a chie-
dere perdono ed aiuto.
Ho sentito la meraviglia della misericordia anche nelle parole di Sara che mi
ha raccontato un giorno particolare della sua vita.
SIGNORE DIO MIO...
I miei occhi, o Signore, sono fissi su di Te,
come il servo è attento al minimo cenno del suo padrone.
Le lacrime scorrono sul mio viso
come rivoli di perdono e di pace.
Ti chiedo pietà, in questo deserto di provata aridità interiore.
L’essenziale è libertà
18
6.ACCOGLI LA CHIAMATA ALLA NOVITÁ
Non di solo pane vive l’uomo,
ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio. (Mt 4,4)
Chisiritiradalmondo,èperavvicinarsimaggiormenteallafontedivi-
nadacuiscaturisconoleenergiechespingonoavantiilmondoepercom-
prendere in questa luce i grandi disegni dell’uomo. È nel deserto, infat-
ti, che l’anima riceve spesso le ispirazioni più alte. È là che Dio ha
plasmato il suo popolo. È là che lo riconduce, dopo il peccato, “per
sedurloeparlarealsuocuore”(Os2,16).Èneldeserto,inoltre,cheilSignore
Gesù,dopoavervintoildemonio,hadispiegatotuttalasuapotenza,pre-
figurando così la vittoria della Pasqua.
Non è forse attraverso un’esperienza analoga che il popolo di Dio,in
ogni generazione,deve rinascere e rinnovarsi? Il contemplativo,che per
vocazionesièritiratoinquestodesertospirituale,sentediviverealcuore
stesso della chiesa: la sua esperienza non gli appare esoterica ma,al con-
trario,tipica di ogni esperienza cristiana.Egli sa riconoscersi nelle prove
e nelle tentazioni che subiscono molti suoi fratelli cristiani. Sa capire le
lorosofferenzeenediscerneilsignificato.Conoscetuttal’amarezzael’an-
goscia della notte oscura: Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?
(Sal 22,2; Mt 27,46). Ma sa anche, dalla vicenda di Cristo, che Dio è il
vincitore del peccato e della morte.
L’essenziale è libertà
19
Sarahavolutofarmipartecipedelmomentoincuilasuavitavecchiaèmorta
ed è iniziata una nuova vita. Si trovava bloccata a letto da molti giorni, tra
grandi dolori per ernie vertebrali; non poteva più contare sulle sue forze né
fisiche,né razionali.Aveva chiesto una corona del rosario che non aveva mai
recitato,elatenevasottoilcuscino.Unpomeriggioincuierarimastasolaper
qualchemomentosentìilbisognodiaccenderelaradiosulcomodino,masape-
vabenechenonpotevafarloperchénonriuscivaneancheadallungareilbrac-
cio.Ciprovò,l’acceseedincominciòadascoltareleparolediunsacerdote,che
non aveva mai sentito prima.Nitida ascoltò la frase:“Alzati e cammina”.Sara
pensò di essere impazzita perché incominciò ad alzarsi nonostante i forti
dolori ed i divieti dei medici.
Da quel giorno“è incominciata la mia nuova vita”ha detto:“quella dentro”.
L’essenziale è libertà
20
SIGNORE DIO MIO...
Ricorda, Signore, il tuo amore e la tua bontà;
le tue misericordie che sono da sempre.
Fà che il male non trionfi su di me.
Conducimi nel deserto dell’ascolto e della purificazione.
Liberami da tutte le mie angosce.
7.AVVOLGITI DI SILENZIO
Ritornate a me con tutto il vostro cuore, dice il
Signore, perché io sono buono e misericordioso.
(cf Gioe 2,12-13)
Ilsilenziodeldesertoeilsuorichiamorisuonanocontinuamentenella
Bibbia. Il deserto designa il luogo delle alleanze individuali e collettive,
degli incontri, delle unioni, delle nozze. Il Signore ode le grida, le pre-
ghiere di coloro che stanno nelle terre sterili. Non è necessario dire con
Geremia (18. 19): «Prestami ascolto, Signore», oppure col secondo libro
deiRe(19,16):«Porgi,Signore,l’orecchioeascolta».L’uditodiDioèatten-
to ai gemiti di coloro che nel deserto camminano orientandosi verso il
suo volto. Quando l’uomo è privo di attaccamenti terrestri, la sua voce
è come un grido; quando è trattenuto da questi legami, la sua voce non
desta nessun’eco. Il Signore ode i singhiozzi di Agar e il pianto del suo
bambino. Non solo ode la madre e il bambino, ma li vede e li soccorre.
L’esiliato,ilnomadediDio,sacheèamato:bastachedepongalasuapena
inDio.Dioconduceuominiedonneneldeserto,epoiancheilsuopopo-
lo, per ascoltarli meglio e guardarli con amore. Li conduce nel deserto
peravvicinarsi,perlegarsi,percondividereunatenerezzacomune.Iltesto
sacrodimostracomeildesertosiaunareplicadellacreazionedivinaprima
chel’uomoorganizzilaterrasecondoisuoiscopi,costruendocittàdove
la voce divina non è più percepita dagli uomini, travolti dall’agitazione
della società, incapaci di volgere lo sguardo verso il volto di Dio.
L’essenziale è libertà
21
Nella storia di ognuno di noi ci sono piccole e grandi rinascite a vita nuova,
ogni volta che la Sua voce ci ha raggiunto nei deserti e miraggi della quoti-
dianità.Molteplicisonoleconversionidegliuominichiamatialasciarenelpas-
sato aridità,angosce,menzogne,compromessi,offese,ribellioni che solo Lui
può curare.In ognuno di noi ci sono ferite affidate al Suo amore silenzioso e
comprensivo per ogni creatura in ascolto.
SIGNORE DIO MIO...
Ti invoco, Signore Dio mio! Ascolta il bisogno
di libertà che sale dal profondo del mio cuore.
Affido a te la gioia della mia guarigione interiore.
Mi abbandono a Te, come un bimbo in braccio a sua madre.
2222
SIGNORE DIO MIO...
Ricorda, Signore, il tuo amore e la tua bontà; le tue misericordie
che sono da sempre. Fà che il male non trionfi su di e.
Conducimi nel deserto dell’ascolto e della purificazione.
Liberami da tutte le mie angosce.
L’essenziale è libertà
23
8.ACCETTA LATUA POVERTÀ
Chiedete e vi sarà dato;
cercate e troverete, dice il Signore. (cf Mt 7,7)
Per poter parlare al nostro cuore e mostrarci il suo Volto (cf. Os
2,16),Dio deve condurci nel deserto.Tutti coloro che hanno fatto espe-
rienza di vita eremitica lo sanno bene: quegli anni nel deserto ci metto-
no duramente a confronto con noi stessi e ci fanno perdere le illusioni
che abbiamo su di noi.È quello che accadde al popolo dell’Esodo,desti-
nato a prendere coscienza della propria povertà attraverso i suoi falli-
menti, le sue ribellioni e la sua conversione.
Il popolo guidato da Mosè sperimenta la fame, la sete, è continua-
mente minacciato dai nemici naturali o dagli egiziani e allora arriva a
rimpiangerelecipolledell’Egittoelepentoledicarne.Lamannagliappa-
re insipida e si rivolta contro Dio e contro Mosè: «Perché ci hai condot-
ti in questa terra arida e inospitale?».
Èlaleggedeldesertodovesimuoredisete.GliIsraelitiscopronoallo-
raladurezzadellorocuoreeMosèècostrettoadalzarelebracciaeinter-
cederepressoDioperottenereilperdonoelariconciliazione.EDioplaca
la sua collera e si riconcilia con il popolo. Molti secoli più tardi, i profe-
ti comprenderanno che il tempo trascorso nel deserto è stato un tempo
di grazia,un’epoca in cui Dio si è unito al suo popolo in modo del tutto
privilegiato (cf. Os 2,16 e 21-22).
Tuttociòvaleanchepernoiquandoattraversiamolaprovadeldeser-
to e non dev’essere necessariamente un deserto materiale. Quando Dio
non ha un luogo desertico sottomano ci pone in un deserto spirituale,
in seno alla famiglia o a una comunità e allora sperimentiamo la nostra
povertàelanostramiseria;inunparola,ciaccorgiamodiavereuncuore
durochesichiudeall’amore.Sepotessimocapirechealdilàdellenostre
ribellioni lo Spirito Santo è pronto a unirsi a noi nel più profondo del
nostroessere,diremmocomeilprofetaGeremia:Èbeneaspettareinsilen-
zio la salvezza del Signore. È bene per l’uomo portare il giogo fin dalla gio-
vinezza. Sieda costui solitario e resti in silenzio, poiché egli glielo ha impo-
sto; cacci nella polvere la bocca (Lam 3,26-29).
Nel deserto l’uomo deve lasciarsi riconciliare con Dio e nello stes-
so tempo con se stesso e con i fratelli. In altre parole deve convertirsi
per diventare un povero, un bambino a cui sono rivelati i segreti del
Regno. Su questo Dio non può transigere: o siamo come dei bambini
o non lo siamo;se lo siamo,abbiamo tutto,se non lo siamo,non abbia-
mo niente.
L’essenziale è libertà
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I nostri programmi,le nostre aspettative e risorse tante volte sono stati spaz-
zati via,rimescolati,annullati,intrecciati,sostituiti da altre vie lungo le quali
abbiamo scoperto ricchezze insperate.“Ma lo avevate programmato?” è la
domanda più frequentemente rivolta a famiglie fuori dagli standard demo-
grafici.Per fortuna oltre i nostri piani c’è la fantasia di Dio,oltre le nostre illu-
soriecertezze,laricchezzadellospirito,prontoacolmareognipovertàumana.
L’essenziale è libertà
25
SIGNORE DIO MIO...
Ascolta le mie parole, Signore.
Odi il lamento che sale a Te
dal profondo della mia miseria.
Trasforma la mia povertà in oasi di pace
per tutti coloro che insieme a me
cercano il Tuo Volto amico,
o mio Re e mio Dio.
26
L’OASI DELLA PAROLA DI DIO
*“ricordati di tutto il cammino che il Signore tuo Dio ti ha fatto
percorrere in questi quaranta anni nel deserto…”
DEUTERONOMIO cap. 8
* “Gesù… fu condotto dallo Spirito nel deserto, dove, per qua-
ranta giorni, fu tentato dal diavolo”
LUCA 4, 1-13
La“cella”dell’incontroLa“cella”dell’incontro
II
28
Afferma Pavel Evdokimov (1901-1970):“Nelle catacombe l’im-
magine che ricorre più frequentemente è la figura di una donna
in preghiera, l’orante. Rappresenta la sola vera attitudine dell’a-
nima umana”.
Nonèsufficientepossederelapreghiera:dobbiamodiventarepre-
ghiera,preghiera incarnata.Non basta avere momenti di lode; la
nostrainteravita,ogniazioneeognigesto,ancheunsorriso,devo-
nodiventareuninnodiadorazione,un’offerta,unapreghiera.“Noi
dobbiamooffrirenonciòcheabbiamo,maciòchesiamo.Questo
è ciò di cui il mondo necessita sopra ogni altra cosa: non perso-
ne che dicono preghiere, con più o meno grande regolarità, ma
persone che sono preghiera.
È questa la preghiera del cuore. Il cuore è il centro assoluto.
Interpretato in questo modo, il cuore è molto lontano dall’es-
sere un organo materiale del corpo;il cuore fisico è simbolo este-
riore della potenzialità spirituale illimitata della creatura umana,
fatta a immagine di Dio, chiamata a realizzare la sua somi-
glianza.
SiamoinvitatidalloSpiritoSantoacompieretuttoilviaggiointe-
riore e realizzare in noi la vera preghiera. Per fare ciò dobbiamo
entrare in questo“centro assoluto”, o“cella interiore”, cioè scen-
deredallamentealcuore;piùesattamente,siamochiamatiascen-
derenonda,maconlamente.Loscopononètanto“lapreghiera
del cuore ma la preghiera della “mente nel cuore”, perché le
nostre varie forme dì comprensione,inclusa la ragione,sono un
dono di Dio e devono essere usate per il suo servizio, non rifiu-
tate. Questa unione “della mente nel cuore” significa la reinte-
grazione della nostra natura caduta e frammentata, la restaura-
zione della originaria interezza.
Entrarenellasacracelladelnostrocuore,vuoldirefarel’esperienza
diun“ritornoalParadiso”,unariparazionedellacaduta,unrista-
bilire lo status antepeccatum.
Questo significa che è una realtà escatologica, un pegno, un’an-
ticipazione dell’età a venire - qualcosa che nell’età presente non
è ancora pienamente e interamente realizzato.
(Kallistos Ware)
9.LAVITA SPIRITUALE
Formatevi un cuore nuovo e uno spirito nuovo,
dice il Signore. (cf Ez 18,31)
Seentriintestesso/aincontreraiundesiderioprofondo,moltospes-
so bistrattato dalla frantumazione quotidiana della vita. È il bisogno di
vivere la vita in maniera più spirituale.
La vita spirituale è la condizione o destino della nostra vita perso-
nale. Essa non è un fenomeno raro, dalla sola statura mistica e contem-
plativa, riservata a pochi, ma è la condizione di esseri“spirituali”, dota-
ti cioè d’uno spirito, di una coscienza, di una libertà.
Essanonèuninsiemedisovrastruttureinseritenellacostruzioneadul-
ta della nostra persona, ma è quell’intera nostra vita che, nella sua quo-
tidianità, si trova a fare l’esperienza di un crescente tormento interiore,
derivato dal bisogno di trovare la propria qualità, la propria profondi-
tà, il proprio compimento.
In tutti noi vi sono momenti in cui avvertiamo come una voce che
ci chiama dal profondo del nostro cuore ad educarci per divenire per-
sone libere e originali, capaci di relazionarci con gli altri in modo per-
sonale e approfondito. Spesso cerchiamo la “vera vita”, sollecitati dalla
brucianteconstatazionechelavitachestiamovivendoèincompleta,muti-
lata, oppressa. Molte altre volte sentiamo viva l’aspirazione a sviluppa-
retuttoilnostroumano,perchéavvertiamodipoterdiveniresemprequal-
checosadipiùecisentiamosospintiadunoltrechecifacercareilsenso
piùprofondodellanostravitainterioreeumana.Moltecircostanzedella
vita, avvenimenti più o meno positivi, incontri con persone, situazioni
che sembrano capovolgere la nostra normale situazione, provocano un
desideriostruggentediriscoprirel’essenziale.Èlafameelasetedellapie-
nezza di vita.
L’essenziale è libertà
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L’essenziale è libertà
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“Le cose inutili lasciale agli altri,per la tua serenità c’è…”dice la pubblicità di
unprodottobancariosicuramenteadeffetto.Diquantecoseinutilicicarichiamo
ogni giorno,ogni incontro,ogni anno in più della nostra crescita! Con quan-
to assurdo e dannoso“per di più”facciamo crescere i nostri ragazzi,assecon-
dandolioprecedendoliinunacorsa pergarantireilmeglio!Davverostiamo
cercandoilmegliopernoistessieperinostrifigli,osololatranquillitàelafaci-
lità di ciò che rassicura prima? È lotta quotidiana,è crisi sottile e snervante di
ogni giorno la coerenza, l’attenzione per il superfluo e vuoto che rischiamo
di prendere a piene mani anche quando sentiamo di voler rivolgere il nostro
sguardo all’essenziale di una vita assetata di bene.
L’essenziale è libertà
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SIGNORE DIO MIO...
Concedimi, Signore, di crescere interiormente
secondo il Tuo Spirito d’amore.
Rendimi umile e piccola,
desiderosa solo della tua presenza
in me e attorno a me.
10.L’AZIONETRASFORMANTE
10.DELLO SPIRITO
Beati coloro che custodiscono la parola di Dio
in cuore buono e sincero
e portano frutto con la loro perseveranza. (cf Lc 8,15)
I luoghi privilegiati in cui lo Spirito muove e porta a maturazione la
vita interiore di ognuno di noi sono il corpo e il cuore. Il Corpo, tem-
pio dello stesso Spirito, lo accoglie e si lascia elevare alla sfera spirituale,
giornodopogiorno,digraziaingrazia.SoloDio,nellaforzadelsuoSpirito,
può iniziare e portare a compimento dentro di noi questa “pasqua”,
questo passaggio alla sfera dello Spirito.
MaèsoprattuttoilcuorelaveradimoradelloSpiritoSanto.Èinesso
che lo Spirito attesta al nostro spirito che siamo figli di Dio (Rm 8,16). È
ilcuore,insiemeallamente,adascoltare,adacconsentire,aessereimpre-
gnatoointrisodalloSpirito,adassimilareloSpiritomanmanocheassi-
mila la Parola, e a portare i frutti spirituali della lode e dell’eucaristia.
Non resteremo chiusi e sorpresi di fronte alle prove che purificano
la nostra mente, il nostro cuore e il nostro corpo, perché sappiamo che
quelli sono i momenti in cui possiamo accogliere la chiamata dello
Spirito a lasciarci“fare”e“rifare”,per divenire degni di quell’Amore che
misteriosamente cresce dentro di noi e ci sostiene nel cammino imper-
vio della vita terrena, nonostante tutta la nostra vulnerabilità. Dio ci ha
promesso di dissetare la nostra sete di felicità:
O voi tutti assetati venite all’acqua, chi non ha denaro venga ugual-
mente… porgete l’orecchio e venite a me, ascoltate e voi vivrete… (Isaia
55, 1-2).
L’essenziale è libertà
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Man mano che ci alleggeriamo, lasciando perdere le zavorre dell’inutilità,
riusciamoaleggeremegliodentrodinoiibisognirealidicreaturafattadicorpo
e di spirito ed abbiamo voglia di fare spazio, dentro e fuori, per un incontro
nuovo; abbiamo voglia di pregare, di lodare, di ringraziare, di amare. Allora
puòcapitarcidisentirelaSuavocechecidice“Alzati”edincominciareamuo-
verci con passo nuovo.
SIGNORE DIO MIO...
Donami, Signore, di avvertire una sete ardente di Te.
La mia vita è stretta tra le braccia paterne del Padre.
Apro il mio cuore all’azione creatrice del tuo Spirito,
per divenire ogni giorno nuova creatura.
33
L’essenziale è libertà
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SIGNORE DIO MIO...
La tua legge, Signore, è parola d’amore per me.
Essa dà ristoro alla mia anima,
e rende più saldo il mio cuore.
Tu mi cerchi nell’immenso giardino della vita;
incontrarti per me è pace e misericordia.
Ti rendo grazie.
11.IL SAPORE DELL’INCONTRO
Siate misericordiosi,
com’è misericordioso il Padre vostro. (Lc 6,36)
Ci sarà anche per te un momento o più occasioni in cui ti verrà dato
di vincere la notte della ricerca ansiosa di Colui che da sempre ti abita e
ti attende.
L’incontroèsempreunasorpresa,comelofuperlaMaddalenalamat-
tina di Pasqua, nel giardino del risorto. Come fu per lei, così anche a te
verràdettonelprofondodelcuore,diandareeannunciarecheLuièvivo.
Devi allora essere pronto a lasciare anche il godimento del contatto con
il maestro e Signore, per immergerti nella storia di tutti i giorni e vive-
re come tutti, ma con il cuore abitato dal Signore della Vita.
La felicità di un incontro bello non basta a sé stessa,non può essere solo per
noi.Così se riusciamo ad assaporare il nutrimento,il ristoro di un abbraccio
consolatoreprestocitroviamomoltoprossime:pietretaglientiebuchedivo-
ratrici di energia,disponibilità,gioia.E non ci sono scuse per i nostri tentativi
di dire“No,non posso”perché per primi siamo stati perdonati ed abbraccia-
ti e l’Amore misericordioso esige anche da noi questo tentativo di misericor-
dia.
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12.LA CUSTODIA DI SÈ
Chi si innalzerà sarà abbassato
e chi si abbasserà sarà innalzato. (Mt 23,12)
Bada bene che non ti entri in cuore alcun desiderio di vendetta, dice
la Scrittura (Dt 15,9), cioè sta attento a te stesso in tutta la tua interez-
za, non soltanto ad una parte, a discapito di un’altra. Come? Tenendo
benvigilelamentenelcuore.Innessunaltromodoèpossibileessereatten-
ti a se stessi in tutti gli aspetti della propria vita. Stabilisci dunque que-
sta custodia, che i primi monaci definivano come un “abitare secum”,
Custodiscilatuainterioritàeiltuocorpo.Grazieaquestacustodiatilibe-
rerai con facilità dalle tentazioni e dalle passioni del corpo e dell’anima.
Perciò vigila su te stesso, osserva te stesso; o meglio, custodisciti, osser-
L’essenziale è libertà
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vati ed esaminati: sottometterai allo Spirito la carne in rivolta e non ci
sarà più nel tuo cuore un pensiero iniquo (Dt 15,9). Se l’ira di un potente
si accende contro di te, non lasciare il tuo posto, perché la calma placa le
offese anche gravi (Qo 10,4). Dice il Qoelet di non lasciare senza sorve-
glianzanéiltuocuore,néiltuocorpo.Diventeraiallorainaccessibileagli
spiriti che ti attaccano dal basso e ti presenterai con sicurezza a Colui che
prova mente e cuore, al Dio giusto (Sal 7,10), senza che egli ti esamini,
perché tu stesso ti sei esaminato. Paolo dice infatti: Se ci esaminassimo
attentamente da noi stessi, non saremmo giudicati (1Cor 11,31). Godrai
l’esperienzadellostessosalmista(Davide),facendotuelesuestesseparo-
le: nemmeno le tenebre per te sono oscure, e la notte è chiara come il gior-
no; per te le tenebre sono come luce…. Tu mi hai tessuto nel seno di mia
madre… mi conosci fino in fondo (Sal 138 12-13). Di vittoria in vittoria
diventerai sempre più sensibile e il tuo cuore sarà capace di penetrare te
stesso,il mistero degli esseri e delle cose.Il Piccolo Principe è guidato su
questopercorsodellacustodiainterioredaunavolpe:“Eccoilmiosegre-
to, dice la volpe. E’ molto semplice: si vede bene solo con il cuore.
L’essenzialeèinvisibileagliocchi”.ESant’Agostino,nellesueConfessioni
può gridare davanti a tutti:“Il nostro cuore resterà inquieto finché non
riposerà in Te”.Questo riposo,che l’uomo convertito cerca,è proprio la
custodia di se stesso, o meglio la capacità di abitare nel proprio intimo.
Ciòèpossibilesoloquandosidecidedidiscenderenell’abissodell’umiltà,
dove lo Spirito crea e ricrea la vera umanità cristificata, fino ad abilita-
re la creatura a dimorare nel silenzio e nella pace del proprio cuore.
L’essenziale è libertà
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Una volta che il nostro cuore è stato riscaldato e dilatato dal fuoco dello
Spirito,ilsanguechevienepompatoverràspinto,conlostessocalore,intutte
le parti del corpo.Come non sentire così il benessere di creatura plasmata in
animaecorpo,amataallostessomodoinspiritoefisico,volutafragileeforte
sesolorimanenell’Unità?Esisterepuòesserequestaarmoniadisé,questacon-
sapevolezza di dignità ed unità da difendere ogni giorno.
Fa allora sorridere, per esempio, un medico che sentenzia“Lei somatizza!” e
si accanisce a considerare un uomo spezzato,fatto di parti da trattare quasi
autonomamente,quando c’è Qualcun Altro a cui affidare,per primo,la cura
dell’intera nostra persona.
SIGNORE DIO MIO...
Salvami, Signore, e abbi misericordia
delle mie chiusure e del mio egoismo..
Scendi nel mio intimo
e risveglia la fede infiacchita
e la pace assopita, che da sempre Tu
hai seminato in me.
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L’essenziale è libertà
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13.LA PACE DEL DISTACCO
Gesù Cristo è venuto per servire
e dare la sua vita per la salvezza del mondo. (cf Mt 10,43)
Il distacco rappresenta il punto decisivo della maturazione cristiana.
Solo in condizioni di distacco l’uomo si apre a Dio, gli dà spazio al pro-
priointerno,loincontra,gliconsentedioperareinlui.Machecos’èque-
stodistacco?Fugadalmondo,esistenzavissutainmodoascetico,rinun-
ciaalcontattoconquelcreatocheèuscitopurbuonodallemanidiDio?
Nulla di tutto ciò.
Il ‘distacco’ è un processo in cui l’essere umano tende alla indiffe-
renza,alla serenità e alla povertà di spirito,ad una povertà che non pre-
tende alcunché, nemmeno di fare, a suo modo, la volontà di Dio, per-
ché il distacco è l’esperienza di vuoto,è disponibilità piena ad accettare
ciò che Dio fa.
Solo in questa condizione di povertà interiore si potrà godere di
quellalimpidaaperturachecirendepossibilelapercezionedellabellezza
divinainnoi,diquelleesperienzepersonaliincuiDiostessovieneanoi.
Distacco non significa dunque fuga dal mondo, rinuncia, ritrarsi in se
stessi,mapiuttostofarsirecettivi,lasciarechenelmondoesistatuttocome
Dio lo vede. Ciò che importa è che la creatura si renda libera per Dio e
aperta alla verità intera.Il distacco lascia che esista tutto ciò che esiste in
verità, per diventare tutt’uno con la stessa verità.
SIGNORE DIO MIO...
Illumina i miei occhi, Signore, perché non mi addormenti
nell’attaccamento a questo mondo e alle futili cose..
Fa che ti serva con il solo atteggiamento
del servo. Tu umile Servo del Padre e Signore della storia.
40
Camminiamo meglio con lo zaino leggero, soprattutto se siamo in compa-
gniadipiùpiccolichepotrebberoaverbisognodipassarti,peruntratto,illoro
peso.Così se diminuisce la preoccupazione per noi stessi,per le cose da por-
tarci dietro, riusciamo a volgere lo sguardo attorno, a spaziare più lontano,
al di sopra dei ciotoli e sterpi, più in alto e vedere meglio il bello ed il buono
nel mondo,quasi con un po’della limpidezza degli occhi di Chi l’ha creato.
Atarassia,distacco dalle nostre più umane e naturali passioni per cose e per-
sone?
Noncredo:solol’esperienza,chetuttipossiamotentare,dicamminareallon-
tanando il subdolo invischiamento,per esempio consumistico,o il distrutti-
vocinismodelpiùprepotente,delpiùfurbo,offerticomeattualimodellidirea-
lizzazione.
L’essenziale è libertà
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14.LA FORZA DELL’ESSENZIALE
Beati i perfetti nella loro condotta,
che camminano nella legge del Signore. (Sal 118,1)
SevoleteattirareavoiilSignore,andatedaLuicomeidiscepolidalmae-
stro, con grande semplicità, apertamente, onestamente, senza ambiguità,
senza inutile curiosità. Dio è semplice e privo di complicazioni e vuole che
le anime che vanno a Lui siano semplici e pure. La semplicità infatti non
potrà mai essere separata dall’umiltà (San Giovanni Climaco).
Sull’esempio del maestro tutti possiamo eliminare dalla nostra vita
quotidiana tutto ciò che non è essenziale e ci sforziamo di vivere in tota-
le dipendenza da Dio.
LasemplicitàorientailnostrocuoreelanostramenteversoDio,poi-
ché in Lui soltanto possono ricomporsi e integrarsi le nostre indiscuti-
bili complessità.
Oggi, più che mai, avvertiamo l’urgenza di scoprire il segreto della
felicità,conducendounavitasenzaaffanniesenzaprimati,manellasem-
plicità quotidiana.
Spesso la bussola della nostra vita gira a vuoto, anche senza maremoti e
scossoni, ma solo in una grande confusione di mente e cuore, in cui tutto ci
sembra momentaneamente lecito e giusto per alleviare la fatica di vivere,e
stentiamo a trovare la stabilità di una calamita.La calamita che attiri a sé la
nostraesistenza,checiorientinellasperanza,nellafelicitàdiqualcosachenon
si disfi continuamente tra le mani,la calamita verso l’essenziale,verso l’oltre
il momentaneo e provvisorio,verso la limpidezza del bene.
Come riconoscere l’essenziale, come sentirne la forza e la libertà,fin da ora,
in questo momento della mia vita,come vivere scelte coerenti?
La semplicità di cuore e di mente,quando diventa abito di tutti i giorni,male
convive con l’artefatta complessità in cui siamo immersi,male viene tollera-
tadaitantichelaconsideranopurastupidità,incapacitàaviverecoipiediper
terra,inadeguatezza,inettitudine.
SIGNORE DIO MIO...
Non stare lontano da me, Signore, Dio mio!
Scrutami e conosci il mio cuore;
provami e conosci i miei pensieri.
Vedi se percorro la via dell’essenzialità.
42
15.IL DISTACCO DATUTTO E DATUTTI
Dio ci ha amati e ha mandato il suo Figlio,
vittima di espiazione per i nostri peccati. (1 Gv 4,10)
L’esserestranieriinquestomondo(cioèdistaccati)vieneindicato,dai
padri della Chiesa con la parola “xeniteia”. Questo è un termine greco
che si riferisce a una pratica ascetica piuttosto frequente tra i monaci dei
primisecoli;essaindical’espatrio,l’esiliovolontario,ilcamminomedian-
te il quale il monaco abbandona la propria patria per andare a vivere in
un paese dove avrà sempre consapevolezza di essere uno straniero.
L’espatrio è un modo per fuggire onori e riconoscimenti di cui si è cir-
condati nel proprio paese,per andare a vivere nel disprezzo e nella com-
pleta dimenticanza. La xeniteia favorisce la quiete, o hesychia (= pace-
riposo interiore), di cui il monaco ha bisogno se vuole perseverare nel
suo proposito di «sequela di Cristo»: sradicato da tutte le occupazioni
che gli procurano i legami esistenti con il luogo di origine, può vivere
nella incuranza di sé, per rendersi interamente disponibile a ciò che ha
sceltocomeunicofinedellavita,laricercadiDio.La xeniteiaècosìasso-
ciata a un’altra dimensione fondamentale della vita interiore: la spolia-
zione, la rinuncia ai beni per essere liberi da tutti gli affanni mondani.
Il cristiano,che vuole restare fedele al proprio ideale,sente il bisogno
di ripetute rotture da realizzarsi attraverso nuove rinunce. Occorre, per
questo, discernimento, tempi di nascondimento, di silenzio, di assenza
di stima, quasi di disprezzo, senza nessun soccorso, sperimentando la «
via stretta », la spoliazione: « Penso più volte di andarmene e di appro-
fittare di questa partenza per andare in un luogo dove io sia realmente
erestiassolutamentesconosciuto»(Ch.DeFoucauld). Laxeniteiapone
continuamente il monaco,e molto spesso anche il cristiano impegnato,
nelle condizioni più favorevoli per raggiungere il suo ideale: l’umiltà, la
povertà,ilsilenzio.Grazieallaxeniteiaegligioiscedellabeata«non-curan-
za », così necessaria a chi vuole trovare Dio; cammina sulle tracce dei
patriarchichehannovistoDioehannogodutolasuaintimitàdopoaver
lasciato il loro paese; cammina sulle tracce di Abramo e degli apostoli,
dispersi in numerose nazioni; segue Cristo stesso, venuto in questo
mondo come uno straniero, che non aveva una pietra su cui posare il
capo (cf Mt 8,20).
L’essenziale è libertà
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L’essenziale è libertà
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“Inchemondovivi?”,“Manonhaisentitointelevisione?”cipuòcapitarechequal-
cunocichieda,sorpreso,perchénonsiamoaconoscenzadieclatantinotizierela-
tive a difetti,o di particolari macabri e di morbose curiosità sui delitti altrui.
Viviamo in questo mondo,dono del Creatore,in cui a forza di privilegiare ciò
che fa più rumore e riempie lo spazio con più grossolanità e violenza,ci stia-
mo arrendendo.“Che ci vuoi fare,il mondo va così”e giustifichiamo le nostre
paureaprendereposizione,aparlarechiaro,aparlaredibeneedimaleedeci-
dere da quale parte stare. Adulti e vecchi verso la resa e la rinuncia, rischia-
modidiventare,congrosseresponsabilitàneiconfrontideipiccolichehanno
seteefamedibene,aiqualistiamorinunciandoadindicaredadovepuògiun-
gere il vento leggero in cui Gesù si fa sentire,ci parla,ci ama.
L’essenziale è libertà
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SIGNORE DIO MIO...
In te mi rifugio, Signore;
che io non resti nelle tenebre della prova.
Salvami e strappa la rete delle schiavitù
che occupano lo spazio del cuore.
Staccami da tutto ciò che mi opprime
e mi impedisce di vedere il tuo amore.
46
L’INTIMITA’DELLA PAROLA DI DIO
* “Elia entrò in una caverna per passarvi la notte e … udì il
Signore nel mormorio di un vento leggero”.
1RE 19, 9-15
*“quando preghi entra nella tua camera e,chiusa la porta,prega
il Padre tuo nel segreto…”
MATTEO 6, 5-6
LafendituradelcuoreLafendituradelcuore
III
«Volgeranno lo sguardo a colui che hanno trafitto» (Gv 19, 37)!
Per divina disposizione è stato permesso che un soldato trafig-
gesse e aprisse quel sacro costato (di Cristo Crocifisso). Ne uscì
sangue ed acqua, prezzo della nostra salvezza.
SorgioanimaamicadiCristo.Siicomecolomba«cheponeilsuo
nido nelle pareti di una gola profonda» (Ger 48, 28). Come «il
passero che ha trovato la sua dimora» (Sal 83, 4), non cessare di
vegliareinquestosantuario.Ivi,cometortora,nascondiituoipic-
coli, nati da un casto amore. Ivi accosta la bocca per attingere le
acque dalle sorgenti del Salvatore (cfr. Is 12, 3). ... Corri a questa
fontedivitaediluceconvivodesiderio,chiunquetusia,oanima
consacrataaDio,econl’intimaforzadelcuoregridaalui.“Oinef-
fabilebellezzadelDioeccelso,osplendorepurissimodiluceeter-
na!Tuseivitachevivificaognivita,lucecheilluminaogniluce...!”
O eterno e inaccessibile, splendido e dolce fluire di fonte nasco-
sta agli occhi di tutti i mortali! La tua profondità è senza fine, la
tua altezza senza termine,la tua ampiezza è infinita,la tua purez-
za imperturbabile!
(San Bonaventura)
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16.È DIO CHETI CERCA
Mi alzerò e andrò da mio padre e gli dirò:
Padre ho peccato contro il Cielo e contro di te. (Lc 15,18))
O anima bellissima fra tutte le creature, che desideri tanto conosce-
reilluogodovesitrovailtuoDiletto,pertrovarloedunirticonLui!Ormai
ti è stato detto che tu stessa sei il luogo in cui Egli dimora e il nascondi-
glio dove si cela. Tu puoi grandemente rallegrarti sapendo che tutto il
tuo bene e l’intera tua speranza è così vicina a te da abitare dentro di te
o, per dire meglio, che tu non puoi stare senza di Lui: Sappiate - dice lo
Sposo - che il regno di Dio è dentro di voi (Lc. 17, 21). l’apostolo S. Paolo
soggiunge: Voi siete il tempio di Dio (2 Cor. 6, 16).
Ègrandeconfortoperl’animasaperecheDiononlevienemaimeno,
ancheseessaèinpeccatomortale;quantomenoEgliabbandoneràquel-
la che è in grazia!
Che vuoi di più, o anima, e perché cerchi ancora fuori dì te, dal
momento che hai dentro di te le tue ricchezze, i tuoi diletti, la tua sod-
disfazione, la tua abbondanza e il tuo regno, cioè l’Amato, che tu desi-
deriebrami?GioiscierallegratipureconLuineltuoraccoglimentointe-
riore, poiché lo hai così vicino! Qui desideralo, adoralo, senza andare a
cercarloaltrove,poichétidistrarresti,tistancherestisenzapoterlonétro-
vare né godere con maggiore certezza e celerità,né averlo più vicino che
dentro di te. Vi è un’unica difficoltà e cioè che, pure essendo dentro di
te,senestanascosto;peròègiàmoltosesiconosceilluogodovestanasco-
sto per cercarlo con la certezza di trovarlo. È quanto tu, o anima, chie-
di, allorché con affetto di amore dici: Dove ti nascondesti?
Tuttaviamipuoidire:sel’Amatodell’animamiaèdentrodime,pre-
ché non lo trovo e non lo sento? Ciò accade perché Egli se ne sta nasco-
sto e tu non ti nascondi per trovarlo e per sentirlo. Infatti chi vuole tro-
vare una cosa nascosta deve entrare fino al nascondiglio dove quella si
trova e, quando la trova, anch’egli è nascosto come lei. Dunque poiché
il tuo Sposo amato è il tesoro nascosto nel campo dell’anima tua, per il
quale tesoro l’astuto mercante vendette tutti i suoi beni (Mt. 13, 44),sarà
necessario che tu,per trovarlo,dimenticando tutte le cose e allontanan-
doti da tutte le creature ti rifugi nel nascondiglio interiore del tuo spiri-
to (Mt 6,6) e serrata la porta dietro di te, vale a dire chiusa la tua volon-
L’essenziale è libertà
49
tàatuttelecose,preghioccultamenteilPadretuo.Allorarimanendonasco-
staconLui,losentiraieloameraidinascosto,logodraietidiletteraicon
Lui di nascosto, ossia in maniera superiore ad ogni espressione e senti-
mento umano. (San Giovanni della Croce, Cantico spirituale).
L’essenziale è libertà
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SIGNORE DIO MIO...
Tu sei paziente
e misericordioso, Signore.
Sei grande nell’amore
e buono verso tutti.
Mi attendi come un padre aspetta
il ritorno di suo figlio,
nel tempo della lunga notte della fuga.
Continua a cercarmi
nel fitto bosco delle mie infedeltà.
L’essenziale è libertà
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Consumiamo ogni giorno tante energie alla ricerca di ciò che ci fa stare
meglio:dal look,angustia di teenagers e meno,all’attenzione per migliorare
il nostro aspetto esteriore per affrontare con più sicurezza l’altro,per sentirci
meglioconnoistessi,finoallasferapiùintimadell’interioritàattraversolarifles-
sione,tecnicheindividualiecomunitariedimeditazione,lapreghierafattadi
parole e silenzi,l’adorazione,la celebrazione eucaristica.Sembra comunque
essere il nostro“io”a mettersi in azione,muoversi per primo,a cercare,a fare,
e tutto questo ci porta stanchezza.
Dolcissimoèpoterassaporarecheilnostrovolerfarevieneprecedutoespiaz-
zato da Qualcuno che ci cerca per primo da sempre e che è già in noi,pron-
to a respirare con il nostro respiro.
L’essenziale è libertà
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17.ABBI CUORE
Spero nel Signore. Spero nella sua Parola,
perché grande è la sua misericordia. (cf Sal 129,5.7)
IlpuntodipartenzadichicercaDioel’unificazionedelpropriocuore
in Lui è il sentirsi profondamente chiamato alla conversione, che signi-
fica voltarsi decisamente altrove,per rigenerare il“cuore”.Esso è sempre
stato,in tutta la tradizione spirituale e biblica,il fulcro dell’attenzione di
chiunque decide di cercare solo il Signore e di vivere pacificato inte-
riormente. Traduce bene questa attenzione un detto di Abba Poemen:
“Se hai cuore puoi salvarti”!
Che cos’è la salvezza se non una ricerca costante della libertà inte-
riore, mediante una sempre nuova fedeltà a Dio? Colui che vive quo-
tidianamenteconcuorepacificatopuògustarelabellezzadellavitadivi-
na in sé e attorno a sé: la vita eterna. Il cuore, abitato da Dio, deve
continuamente immergersi nella morte e resurrezione di Cristo, accet-
tandoleproveelepurificazionicomepartecipazionealmisteropasquale.
L’essenziale è libertà
53
LoSpiritoSantofadonodellagraziadellacontemplazioneproprioachi
ha il coraggio di ripulire il cuore dalle sue scorie, dalla sua opacità, ren-
dendolo trasparente e puro.
E’ questo il cuore unificato, il cuore maturo, capace di una costante
passione per Dio e per il Suo Regno.E’il cuore amico di Dio,avvolto da
una radicale semplicità evangelica e incarnato nella quotidianità senza
fughe.IlDiochevidimorasifavedereetrasfiguralacreatura,comespie-
gaSanPaolo:Tuttinoi,avisoscoperto,riflettiamolagloriadelSignore,venia-
mo trasfigurati in questa medesima immagine, con una gloria sempre più
grande, mediante il Signore, che è Spirito (2Cor 3,18). E la gloria sempre
più grande è proprio l’uomo, la donna unificati in Lui e ricondotti alla
vera immagine divina.
Avereilcuorediunbambinodescrivebenel’essenzialediunapersonacheman-
tienelasuaintegrità,purezza,bontà,fiduciainqualcunopiùgrande,nellavita
che intravede ed osserva ad occhi sgranati.Nutrire il cuore come centro del
nostro essere,attorno al quale tutto il resto si costruisce e si dirama,è atten-
zioneprioritariadiognicreaturachevuoleavviarsiversoilPadresenzaabbru-
tire,sprecare,negare ciò che di unico ha ricevuto in sé.
SIGNORE DIO MIO...
La mia anima sospira e cerca il tuo volto,
Signore. In te soltanto trovano pace
il cuore e la mente.
Rendimi semplice e povero.
Tu solo puoi plasmarmi
in creatura nuova e luminosa.
L’essenziale è libertà
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18.CHIEDI L’UMILTÀ
Signore chi abiterà nella tua tenda?
Chi dimorerà nel tuo santo monte?
Chi cammina in santità e agisce secondo giustizia.
(Sal 14,1-7)
“Non vi è via più dolorosa e che sottoponga a una spoliazione radi-
cale dell’umiltà evangelica, dove il contemplativo impara che non è
migliore dei suoi fratelli, che è un peccatore perdonato quanto e più di
loro, e che, per poter accedere alla contemplazione in modo forse più
agevoledeisuoifratelli,deveraggiungerecoloroiqualiGesùhapromesso
che avrebbero preceduto tutti nel suo regno. Egli diventa così la chiesa
dell’umile e gioioso pentimento.
Nell’abisso dell’umiltà si può verificare il miracolo,che Dio divente-
L’essenziale è libertà
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Chi ha sentito il ghiaccio del proprio cuore sciogliersi al calore del perdono non
può tornare alle vecchie trappole dell’orgoglio e della vanagloria come se nien-
te sia accaduto,non può scordare quanto di grande viene dal riconoscersi ulti-
mo,miserodopoaltrimiseri,avvicinatoperprimodall’Unicochepuòsoccorrere.
Tristemente, l’umiltà vissuta con coerenza nell’intimo e nella vita comune
viene confusa.In un ambiente di lavoro ho sentito qualcuno tentare di ferire
l’altro che non prevarica,non offende,non maligna con“Svegliati? Non puoi
vivere da colomba in mezzo ai falchi!”.Forse sì,possiamo.
rà“percepibiledalcuoredelcontemplativo”,cheapocoapocoeglipotrà
gustare fino a che punto il Signore è dolce. Allora potrà intravedere già
unpocolegioiedelcielo.“Madinotte”,comedicevaGiovannidellaCroce,
o meglio di notte in notte e di chiarore d’aurora in chiarore d’aurora,
quasi incollato alla Parola di Dio, lampada sui suoi passi, e dolcemente
sedotto da essa. Come dalla stella del mattino, finché il pieno sole non
venga a inondare della sua luce la chiesa intera”(Andrè Louf).
SIGNORE DIO MIO...
T’invoco, mio Dio: dammi risposta.
Rivolgi a me il tuo orecchio e ascolta la mia preghiera.
Custodiscimi come la pupilla dell’occhio,
proteggimi all’ombra delle tue ali.
L’essenziale è libertà
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19.AFFIDATI ALLA SUAVOLONTÀ
Le tue parole, Signore, sono spirito e vita;
tu hai parole di vita eterna. (cf Gv 6,63.68)
È un gran bene abbandonarsi alla volontà di Dio. Allora nell’anima
c’è solo il Signore e nessun pensiero estraneo vi penetra, la sua preghie-
radivienepura,eilcuoresentel’amorediDio:anchesesoffrenelcorpo.
Quando l’anima si affida totalmente alla volontà di Dio, il Signore
stesso comincia a guidarla, e l’anima è istruita direttamente da Dio,
mentre prima era guidata dai maestri e dalle Scritture. Ma è un dono
raro cheilMaestrodell’animasiailSignorestessoechesialuiadistruir-
lapermezzodellagraziadelloSpiritosanto;pochiconosconol’esperienza
di questo mistero: solo quelli che vivono secondo la volontà di Dio.
L’uomo superbo non cerca la volontà di Dio, ma vuole dirigere egli
stesso la sua vita. E non capisce che la sola ragione senza Dio non è suf-
ficiente ad indicargli la via. Anch’io, quando vivevo nel mondo, prima
di conoscere il Signore e lo Spirito santo, mi basavo sulla mia ragione.
Ma quando, per mezzo dello Spirito santo, ho conosciuto il Signore
Gesù Cristo, il Figlio di Dio, allora l’anima mia, si è affidata a Dio, ed io
accetto qualunque afflizione mi colpisca, e dico: «Il Signore mi vede...
che cosa dovrei temere?» Prima, però, non ero capace di vivere in que-
sto modo.
PerchisièabbandonatoallavolontàdiDio,lavitadiventamoltopiù
facile, perché anche nelle malattie e nella povertà e nella persecuzione
egli pensa: «Così ha deciso il Signore, ed io devo sopportare per i miei
peccati». (Silvano del Monte Athos)
L’essenziale è libertà
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Quando non comprendiamo,istintivamente chiediamo a chi ci può aiutare
a spiegare qualcosa in più di una realtà che ci sfugge. Tanto di sfuggevole
ammucchiamoneinostrigiornieanni,tantodiincomprensibileinnoieattor-
no a noi,che può diventare tormento,sofferenza,ribellione.L’assurdità viene
spiegata,la sofferenza lenita se solo sentiamo che c’è semplicemente Chi sta
vedendo prima di noi,per noi,aldilà del nostro abituale orizzonte,strade che
non conosciamo e che non vorremmo percorrere.
HoascoltatoLaurachemihadetto:“Daventianniconvivoconquestocorpo
trasformato, gonfiato, impedito; da venti anni sento medici scettici e con-
traddittori.Ma in questo tempo il Signore ha fatto in me grandi cose,davve-
ro mi ha trasformata:prima ero sola,adesso posso pregare,lodare,chiedere
di essermi vicino a Lui che non conoscevo e che mi ama”.
L’essenziale è libertà
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SIGNORE DIO MIO...
Guida i miei passi, Signore,
verso la tua parola.
Dirigimi sul sentiero
della tua bontà amica.
Nel solco dell’umile appartenenza a Te,
vivo l’obbedienza ai tuoi voleri.
Ti ringrazio perché
sempre mi avvolgi con il Tuo Spirito.
L’essenziale è libertà
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20.TUTTOVIENE DA LUI
Chi non è con me, è contro di me;
chi non raccoglie con me, disperde. (Lc 11,23)
“Sappiate questo, figli miei diletti, non pensate che sia opera vostra
intraprendere l’opera diDioeprogredireinessa,maèfrutto diunapre-
senzadivinachesempreviaiuta.Aspiratesempreaoffrirevoistessiquali
vittimeaDioeaccoglieteconfervorelapotenzachevieneinvostroaiuto.
OffritecosìconsolazioneaCristoGesùallasuavenuta,eatuttal’assemblea
deisantieancheame,poverouomo,chedimoroinquestocorpodifango
e di tenebra…
VogliochesappiatecheilnostroSignoreGesùCristoèilveroIntelletto
del Padre, da lui furono create tutte le nostre nature spirituali a imma-
gine della sua Immagine, perché egli è il capo di tutta la creazione e del
corpo che è la Chiesa…”(dalle lettere di S. Antonio Abate).
Creati ad immagine e somiglianza di Dio è l’incredibile,mirabile,appannata
realtà umana. Se vivessimo ogni giorno consapevoli di questo, ci aspette-
remmoanchelerelativeconseguenze,sapremmodipotercontaresullaforza
di una vita non a caso, non vana, ma innestata in Dio Padre, Figlio e Spirito
Santo.Sapremmo trovare il rispetto con cui vengono trattate le cose prezio-
se,sapremmo dove attingere energia,gioia,sopportazione.
Perché facciamo finta di non saperlo e non riusciamo a dirlo neanche ai
nostrifigli,manmanochecrescono,quasiannichilitiedindebolitidallafati-
ca di vivere?
Ogni giorno possiamo aprire la finestra verso il sorgere del sole.
L’essenziale è libertà
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SIGNORE DIO MIO...
Tu sei bellezza infinita, Signore!
Offro a Te la mia piccola storia,
come sacrificio d’amore.
Tutto è tuo e tutto mi viene da Te.
Lode e gloria alla Tua Bontà eterna.
L’essenziale è libertà
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21.ASCOLTA CHITI AIUTA
La Parola di Dio è viva, efficace;
scruta i sentimenti e i pensieri del cuore. (Eb 4,12)
Viene un momento nella vita in cui non possiamo più accontentar-
ci di idee generali; abbiamo bisogno di essere guidati concretamente,di
essere seguiti nel corso delle nostre esperienze. La trasmissione avviene
da persona a persona,“dal mio cuore al tuo cuore”.
Ogni persona che decide di viaggiare nella propria interiorità, cerca
una guida, un aiuto spirituale, al fine di scoprire in essa il volto del
Cristo, Figlio Unico rivolto nello Spirito verso “il Solo che è Padre”.
Questo accompagnamento sarà un’avventura nel cuore del deserto,che
chiederàunadocilitàatuttaprovaeun ascoltoprofondodellavocedello
Spirito che si manifesta in colui o colei che accompagna.
L’essenziale è libertà
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“Mio figlio non mi ascolta” risuona spesso nel nostro raccontarci. Ascoltare
con la testa ed il cuore è raro e non bastano certo legami di sangue.È dono
particolarel’incontroconpersonechediventanoriferimento,guida,caposaldo
della nostra vita. Per ognuno ci sono state persone speciali incontrate nel
momento giusto, le cui parole e testimonianza si andava cercando col lan-
ternino.Le nostre guide spirituali,i nostri angeli da seguire con umiltà e fidu-
cia,sono rari e preziosi,anch’essi dono per cui ringraziare il Padre.
Vicino ho il ricordo di una persona che mi ha detto poche parole con il cuore,
quelledicuiavevobisogno;uncappuccinocanuto,conilvisorotondodabam-
bino,gli occhi piccoli da agnello,il naso corto e storto,il sorriso da innamo-
rato,mi ha ascoltato e mi ha detto:“È inutile che ti arrabbi,parli e sparli.Te lo
dico perché è stata mia esperienza. Ora puoi solo tacere, pregare, amare”.
Ascoltarloestaremeglio:bastavanoqueitreverbidettidaluiinquelmomento.
SIGNORE DIO MIO...
Ti rendo grazie, Signore Dio della mia salvezza.
Poni accanto a me fratelli e sorelle
che testimoniano l’amore per Te.
La luce dello Spirito Santo mi renda
capace di discernere una guida sicura, che accompagni
i miei passi sul sentiero della vita interiore.
L’essenziale è libertà
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22.IMPARA A MORIRE
Il pubblicano, stando a distanza, si batteva il petto
e diceva:“O Dio, abbi pietà di me”! (Lc 18,13)
L’abate Macario diceva:
“Queste tre cose sono capitali ed è bene presentarsele senza tregua:
Inognimomentocisidevericordaredellamorte,sidevemorireadogni
uomo, e il pensiero deve essere costantemente unito a nostro Signore.
Difatti,se non si ha ad ogni momento presente la propria morte,non si
sarà capaci di morire ad ogni uomo; e se non si è capaci di morire ad
ogni uomo, non si sarà capaci di essere costantemente davanti a Dio”.
Morire ogni giorno vuol dire fare di se stessi un sacrificio spirituale
a Dio, e non cercare mai la propria volontà, ma quella di Dio e seguirla
come unica guida e direzione della vita.
La vita spirituale infatti è l’itinerario verso Dio di un pellegrino che
sceglie la via direttissima della salita verso il monte della visione, attra-
versando ogni giorno il deserto della morte a se stessi, senza temere l’a-
sprezza e l’aridità di queste traversate. Perché amare Dio è spogliarsi di
tutto ciò che non è Dio.
Imparare a morire per imparare a vivere è il paradosso inspiegabile di
chivuolelapienezzadivita,dichihariconosciutoinDioilpropriotutto.
Indicare l’assoluto non nella propria volontà ed autoaffermazione,
noninperfettibilimodelliesterni,manell’unicavolontàcreatricedella
vita,ècosapossibiledafareperesempioneiconfrontidiragazzisenza
essere fraintesa per autolesionismo, rinuncia, mancanza di persona-
lità,vittimismo?
Una Vittima ha già raccolto in sé tutte le morti,per la Resurrezione.
L’essenziale è libertà
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SIGNORE DIO MIO...
Abbi pietà di me, peccatore, Signore Gesù.
Pongo davanti a te ogni mia morte
E ti chiedo perdono per tutti i miei peccati.
Ogni giorno ti benedico e ti lodo, Signore,
per i tuoi innumerevoli benefici
L’essenziale è libertà
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23.NONTEMERE LA NOTTE
Io sono la luce del mondo, dice il Signore,
chi segue me avrà la luce della vita. (Gv 8,12)
La notte mi sarà luce nelle mie delizie! (Sal 138,11)
È come se il Salmista dicesse:
la notte della fede mi servirà di guida
nei guadi della mia più pura contemplazione
e della mia unione con Dio.
Da ciò si comprende come l’anima
che vuole essere illuminata
per compiere questo cammino,
deve trovarsi nelle tenebre.
(San Giovanni della Croce)
L’essenziale è libertà
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Illumina, Signore, le mie notti con la luce discreta della tua presen-
za. Non abbandonarmi nelle mie solitudini, quando tutto sembra crol-
lareattornoame,equandolepresenzepiùfamiliarimidiventanoestra-
nee e sono incapaci di consolarmi. Lo sai anche tu, o mio Gesù, quanto
sia terribile la solitudine,quando anche il Padre si è reso introvabile e tu
tiseisentitodaluiabbandonato.Perquestatuaterribiledesolazione,vieni
in aiuto ai miei deserti, non abbandonarmi quando mi sento abbando-
nata dagli altri.
Tuchehaisudatosangue,leniscilemieferite.Tucheseirisorto,rendi
feconda di vita l’esperienza di inutilità e di abbandono. Per la tua santa
agonia,riempi i miei momenti terribili,le ore e i giorni di vuoto,perché
io possa sperimentarti come il dolce salvatore.
È la risposta al nostro“Io ho terrore della notte”.Svegli,nel buio,si è attentis-
simi a scorgere il minimo indizio di luce ed a gioire e esultare per l’irrompere
della luce piena. Nella tranquilla luminosità del giorno pieno o fra i tanti
miraggidelleluciartificialisarebbeimpossibiledistinguerequalèquellaluce
unica,capace di arrivare al cuore e riscaldarlo.
L’essenziale è libertà
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SIGNORE DIO MIO...
Confido in te, Signore.
Esulto per la luce del Tuo Volto.
Ti rendo grazie per la Tua Parola,
che è lampada nelle mie notti.
La tua voce è certezza nel mio vagare.
Conducimi Tu e attirami
con la forza del tuo amore.
LE FENDITURE SALVIFICHE DELLA PAROLA DI DIO
* Omiacolomba,chestainellefendituredellaroccia,neinascon-
digli dei dirupi”
CANTICO DEI CANTICI 2, 8-17
* uno dei soldati gli colpì il fianco con la lancia e subito ne uscì
sangue ed acqua”
GIOVANNI 19, 31-37
68
IlmontedellapaceIlmontedellapace
IV
La montagna ha da sempre rappresentato per l’uomo uno spa-
zio misterioso,affascinante,attraente e tremendo,e,insieme,un
simbolodell’anelito.Unatensioneversolaconoscenzaelacomu-
nione con l’assoluto.
Lamontagnarichiamaerichiedeascensione,ascesi,silenzioesoli-
tudine,altezzaeprofondità,rischioedebbrezza,continuità,fedel-
tà fino... alla scoperta della montagna interiore, luogo della rive-
lazione più profonda di sé e dell’incontro con l’Altro.
“Quando l’uomo inizia l’ascesa della propria montagna interio-
re, scopre dentro di sé la presenza di una sorgente. Essa nasce in
fondoalui,edegliignorailpuntoincuiemerge:soltantoilcanto
della sorgente gli permette di coglierne la realtà.Questa melodia
- simile al profumo di un fiore - non rompe il silenzio; discreta,
non si impone mai: come un sussurro che permette di cogliere
leorigini,lenasciteelemetamorfosi.Rintoccosottilediunapre-
senzacheaccompagna,insegnandolaluciditànellalucecomepure
nella notte. La sorgente ha, al suo passaggio, la funzione di sve-
lare; e tutta l’azione di chi la scopre consiste nel non ostacolarne
lafluidità.Bloccarlanelsuopercorso,sospenderneilcorsosareb-
beunterribileerrore.Esistonosguardisecchiesguardiumidi:que-
stiultimisonosegretamenteanimatidallasorgentedidentro,crea-
trice di un clima interiore e di una relazione giusta con l’esterno.
I saggi sanno distinguere negli occhi la qualità di una sorgente
segreta, pura o contaminata. Animati da una sorgente, gli occhi
sono illuminati da una luce di primavera”.
(M-Madeleine Davy)
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L’essenziale è libertà
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24.L’ALTITUDINE
Il Signore è il mio pastore, non manco di nulla…
presso acque tranquille mi ristora. (Sal 22,1-2)
Lavettadiunmontecostringeadalzarelosguardoversol’alto;ècome
se fosse un indice puntato verso il cielo, è il rimando allo zenit e quindi
alla luce,all’inaccessibilità,alla trascendenza rispetto all’orizzonte in cui
noi siamo immersi quotidianamente.
Dallacimadiunmonteèpossibilecontemplareilcielostellato,come
un manto di luci, che brillano all’infinito e invitano a sperare nella vita
immersa nella notte che viene. Chi dimora sul monte si sente protetto
dal cielo che lo abbraccia e lo custodisce nel cuore della notte, nel silen-
zio del creato, rotto soltanto dal canto degli uccelli rapaci.
Siamoindubbiamenteattrattidallaviapiana,distesa,agevole;siamoabituati
alla comodità di pianificazioni che ci danno la sicurezza di un incedere il più
facile possibile,con il minor numero di rischi ed imprevisti.La pianura ci atti-
ra di più e nel piano e lineare ogni rilievo o sporgenza diventa problema,
assillo.
Se volgiamo lo sguardo più lontano verso la cima di una montagna intravi-
sta dietro le nuvole, sospiriamo, come cosa irraggiungibile; ma più vicino ci
accorgiamo di spazi nuovi,di pascoli più ricchi dove qualcuno ci aspetta per
SIGNORE DIO MIO...
Ha sete di te, Signore, l’anima mia.
Come una cerva che sale sui monti più alti,
anch’io cerco, anelante, una sorgente di vita.
Visitami con la dolcezza del tuo Spirito e ristorami.
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L’essenziale è libertà
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25.LAVETTA DEL SACRIFICIO
Dio ha mandato nel mondo il suo Figlio …
perché il mondo si salvi per mezzo di Lui. (Gv 3,17)
Nell’ascesa della vita spirituale, dice il Padre Serafino a un giovane
desideroso di apprendere l’arte del meditare: Dio ci può condurre fino al
Sacrificio ... e gli citò il passo della Genesi in cuiAbramo si mostra pron-
to a sacrificare il proprio figlio Isacco. Tutto appartiene a Dio, continuò
in un mormorio Padre Serafino. Tutto è suo, viene da lui ed è per lui.
Meditare come Abramo ti conduce alla totale spoliazione di te stesso e
di ciò che hai di più caro... qualcosa a cui tieni particolarmente, con cui
identifichi il tuo “io”. Per Abramo si trattava del suo unico figlio; se tu
sei capace di questo dono, di questo totale abbandono, di questa infini-
ta fiducia in Colui che trascende ogni ragione e ogni buon senso, tutto
ti sarà reso al centuplo: “Dio provvederà”. Meditare come Abramo è
averenelcuoreenellacoscienza“nient’altrocheLui”.Quandosalìincima
alla montagna Abramo pensava solo a suo figlio. Quando ridiscese non
pensava che a Dio.
Passare attraverso la vetta del sacrificio è scoprire che niente appar-
tiene all’io. Tutto appartiene a Dio. È la morte dell’ego e la scoperta del
“Sé”. Meditare come Abramo è aderire con la fede a Colui che trascen-
de l’universo,è praticare l’ospitalità,è intercedere per la salvezza di tutti
gli uomini.È dimenticare se stessi.È spezzare i legami,anche i più legit-
timi, per scoprire se stessi, il nostro prossimo e tutto l’universo abitato
dalla presenza infinita di Colui che.. solo È.
“Perché Dio mi chiede questo?”credo sia la domanda tragica di un uomo,di
unpopolochesale,sopportandopesipiùgrandidilui,accettandounaprova
che non capisce contando sulla sua fedeltà ad un Padre che sta chiedendo
oltre ogni possibile comprensione umana. È il grido del mondo di fronte ad
ogniincomprensibilesciagura,èl’invocazionedichispendelapropriavitacon
coerenza e va avanti con la speranza nell’unica possibilità di provvidenza e
giustizia.
L’essenziale è libertà
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SIGNORE DIO MIO...
Signore innalzo a te la mia preghiera.
Ti presento il sacrificio della mia esistenza
vissuta per te e con te. Rispondimi,
nel tuo grande amore, quando invoco salvezza e pietà
per questo mondo che vaga nelle tenebre .
L’essenziale è libertà
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26.LA PACE
Porrò la mia legge nel loro animo,
la scriverò nel loro cuore… (Ger 31,33)
Tuttidesideranolapace,manonsannocomeottenerla.UngiornoAbba
Paisios si lasciò prendere dall’ira e pregò il Signore di essere liberato da
quella passione. Il Signore gli si manifestò e gli disse: «Paisios, se vuoi
fare a meno di adirarti,non desiderare nulla,non giudicare e non odia-
re alcuno, e avrai la pace». Così, se ogni uomo rinuncia alla sua volontà
dinanzi a Dio e agli uomini, sarà sempre pacificato nell’anima. Ma chi
vuole fare la propria volontà non avrà pace.
Un’anima che si abbandona alla volontà di Dio sopporta facilmen-
te ogni afflizione e ogni malattia, perché anche nel tempo della malat-
tia rimane in contemplazione di Dio,e prega dicendo: « Signore,tu vedi
lamiainfermità;Tuvediquantoiosiapeccatoreedebole,aiutamiasop-
portare e a ringraziarti per la tua bontà ». Il Signore allevia l’affanno e
l’anima sente la vicinanza di Dio e resta davanti a Dio piena di gioia e
di riconoscenza.
Se subisci qualche contrarietà, pensa: « Il Signore vede il mio cuore,
e, se questa è la sua volontà, tutto avverrà per il bene mio e degli altri ».
E così la tua anima sarà sempre in pace. Ma se uno comincia a lamen-
tarsi e a dire: questo non va bene, quello non va come dovrebbe, allora
nell’anima sua non c’è pace, anche se digiuna e prega molto.
Gli Apostoli si rimisero totalmente alla volontà di Dio. Solo così si
conserva la pace. E allo stesso modo tutti i grandi santi sopportano
anche loro tutte le sofferenze, affidandosi alla volontà di Dio.
(cf. Silvano del Monte Athos).
Davverométalontanadiognitempoèlapace:individuale,sociale,politica,mon-
diale,ovunquesperimentiamoladrammaticitàdelladivisione,offesa,sopraffazione.
Per questo Dio ha usato la via essenziale di una legge scritta nel cuore degli
uomini e del mondo,scritta con il fuoco della sua parola,del suo amore,del
suo farsi nutrimento per una umanità affamata di pane che non perisce.
Così,liberandoci da ogni tentativo e velleità individuale di voler fare e giudi-
care da soli,possiamo farci forti solo della sua lungimiranza e del suo bene e
trovarepace.Così,uominicheabbiamoconosciutoecheconosciamo,cosìl’u-
manità malata di rabbia e voglia di riscatto,possono trovare la spiegazione
della sofferenza in un abbraccio di bene,più forte di ogni male.
L’essenziale è libertà
76
SIGNORE DIO MIO...
Gioisco in te, Signore.
Il mio cuore trova pace
nel cercare sempre il tuo volto.
Ti ringrazio per la tua continua
presenza amica che avvolge
e purifica la Chiesa e
il mondo intero.
L’essenziale è libertà
77
27.LA MEDITAZIONE
Beati coloro che custodiscono la Parola di Dio…
(cf Lc 8,15)
Meditare è mormorare come la tortora, lasciare in te quel canto che
viene dal cuore, così come hai imparato a lasciar salire in te il profumo
che viene dal fiore.
Meditare è respirare cantando.
È ripetere incessantemente:“Kyrie eleison…”,che vuol dire: Signore
pietà, Signore; manda il tuo Spirito; che la tua tenerezza sia su di me e
su tutti; che il tuo nome sia benedetto! Non impadronirti del significa-
to di questa invocazione, esso ti si rivelerà da sé.
L’essenziale è libertà
78
SIGNORE DIO MIO...
Signore, pietà. Manda il tuo Spirito.
La tua tenerezza cresca dentro di me
fino a produrre il canto della misericordia
e della compassione per tutti.
La Tua Parola è forza e tenerezza.
Nella storia di ognuno di noi ci sono piccole e grandi rinascite a vita nuova,
ogni volta che la Sua voce ci ha raggiunto nei deserti e miraggi della quoti-
dianità.Molteplicisonoleconversionidegliuominichiamatialasciarenelpas-
sato aridità,angosce,menzogne,compromessi,offese,ribellioni che solo Lui
può curare.In ognuno di noi ci sono ferite affidate al Suo amore silenzioso e
comprensivo per ogni creatura in ascolto.
L’essenziale è libertà
79
28.IL RIPOSO
Siamo stati riscattati a prezzo
del Sangue prezioso di Cristo,
Agnello senza difetti e senza macchia. (1 Pp 1,19)
Vi è uno stato di riposo in Dio, di totale rilassamento di ogni attivi-
tà intellettiva, uno stato in cui non si fanno progetti, non si prendono
decisioni e ci si astiene temporaneamente da ogni azione per rimettere
tutto il futuro alla volontà di Dio, per abbandonarsi completamente al
proprio destino. In parte mi è stato dato di sperimentare questa condi-
zioneinseguitoadunaesperienzachetrasceselemieforze,esaurìlamia
vitalità intellettuale e mi tolse ogni forma di attività.Rispetto all’abban-
dono della propria opera per mancanza di forza vitale,il riposare in Dio
rappresentaun’esperienzatotalmentenuovaesingolare.Quelloerailsilen-
zio della morte.Al suo posto subentrava un senso di sicurezza… dietro
questo soffio vivificante sembrava celarsi l’ingresso di una attività che
non è la mia. (Edith Stein)
“Vieni Spirito Santo…nella fatica riposo,nella calura riparo,nel pianto con-
forto…” è l’invocazione bellissima di chi chiede completezza per la propria
pochezza,ristoroperilproprioaffanno.Tantiattingonoquotidianamenteforza
dall’affidarsi completamente a Dio.
Unmissionarioharaccontatoairagazzi,chechiedevanonotiziesullasuagior-
nata da missionario in Burundi,che il momento più bello è il mattino presto,
quando i villaggi sono ancora addormentati ed egli si sveglia per pregare e
riposare un paio d’ore nelle braccia del Padre.Poi,fino a sera,per dieci-dodi-
ci ore va avanti con questo carburante del mattino,con la Parola che riesce
a passare anche attraverso le sue mani nude.
SIGNORE DIO MIO...
Nell’impegno di ogni giorno, Signore,
custodisco silenziosamente
la mia cella interiore.
Offro a questo mondo malato di protagonismo,
la dolce solitudine del mio essere in te e per te soltanto.
Prendi tra le tue mani sante questa piccola esistenza
che, fragile, anela a te.
Te la offro come intercessione per tuti.
80
L’essenziale è libertà
81
29.L’AMORE
Beati i misericordiosi,
perché troveranno misericordia.
Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio. (Mt 5,7-8)
Ilmisteroultimodell’essere,larealtàultimaèamore.Questaèlastrut-
tura essenziale della realtà.È presente nell’essere un infinito desiderio di
darsi per amore e questo dono di sé per amore è eternamente corrispo-
sto dall’amore. Esiste una continua danza d’amore, un continuo anda-
reetornare.Infindeiconti,èquestostessoAmoreadarsicontinuamente
in modo da creare questa e quella forma, costruendo l’universo di stel-
le e atomi e cellule viventi e poi riportando tutto a Sé; tutto viene all’e-
sistenza nella Parola come espressione d’amore e tutto ritorna al Padre,
alla Sorgente, nell’amore dello Spirito.
La realtà è non essere piuttosto che Essere. Il grande monaco bene-
dettino Augustine Baker non ha forse descritto l’unione dell’anima con
Dio come l’unione del nulla con il Nulla? Perché Dio e l’anima sicura-
mente non sono due cose; perdere la propria anima è salvarla e anche
Dio deve morire prima di poter essere conosciuto per quello che è.
(B. Griffiths, Ritorno al centro)
L’essenziale è libertà
82
IlDiodellavitaedell’amorenonpotevachecrearecosebuone;èquestalacer-
tezzasucuifondarel’esistenzanostraedelmondo.Anchequandosembraassur-
do poter parlare di bontà, anche quando è umanamente impossibile solo
intravedere il bene,sappiamo che il Creatore non lascerà nulla vano,insensa-
to,annullato dal male e dalla morte.Noi creature abbiamo sempre il confor-
todellapreghierafiduciosa.Sullascrivaniadellacameradiunsacerdotemorto
hotrovatoleparolediunapreghierachel’avevaaccompagnatonelsuocam-
mino di uomo:“…Tu dunque non altro devi fare / se non lasciare libera ope-
razione / a questo Dio d’amore / non ponendo alcun ostacolo da parte tua”.
SIGNORE DIO MIO...
L’amore che tu ci doni, Signore,
è misericordia e compassione.
Mi inviti a perdere la vita per te e per il tuo vangelo.
Sono pronta e con te accetto di salire
fino alla vetta dell’amore.
L’essenziale è libertà
83
30.COMPASSIONE
Quando sarò elevato da terra,
attirerò tutti a me. (Gv 12,32)
Chi fa l’esperienza di trovare Dio nella preghiera e nella solitudine,
scopreunadimensionenuovanelpropriocuore:lacompassionepertutta
l’umanità. La solitudine non isola, ma allarga gli spazi della propria
tenda per ospitare uomini e donne che cercano, anche a loro insaputa,
un sensoperlalorovita,evengonoraggiuntidalfluireininterrottodella
implorazione e benedizione di chi nessuno,o pochi,sanno che esiste! È
il ruolo della sentinella che veglia e avverte il sorgere del giorno nuovo,
mentre tutti dormono o sono presi dall’affanno della vita.
TomasMerthonchiamaquestovigilarenellasolitudineildesertodella
compassione.
«Il mio deserto si chiama compassione. Non c’è luogo desertico così tre-
mendo, così bello, arido e fecondo come il deserto della compassione. È il
solo deserto che davvero fiorisca come i gigli. Diventerà una fonte, germo-
glierà e sboccerà godendo della gioia. È nel deserto della compassione che
l’aridaterrasimutainpolled’acquaeilpoveropossederàtuttelecose.Non
visonoconfiniperconteneregliabitantidiquestasolitudineincuivivosoli-
tario, isolato come l’ostia sull’altare, cibo degli uomini, appartenente a
tutti e a nessuno, poiché Dio mi è accanto, siede tra le rovine del mio cuore
e predica il vangelo ai poveri».
Il monaco Silvano chiama preghiera pura, la compassione per colo-
ro che non conoscono Dio e dice: «Pregare per gli uomini è versare il
proprio sangue». Dalla sua esperienza di uomo condotto dallo Spirito
di Dio nella dura solitudine dell’Athos, può dire che amare con l’amo-
re di Cristo (e questa è compassione) significa bere al suo calice, il cali-
cecheCristostessochiedealPadred’allontanare.Cosìdigiornoingior-
no,dalsilenzioamorosoallasolitudinebenedetta,ilmonacofascendere
giù verso la valle la rivelazione dell’Amore di Dio, come tante gocce di
rugiada che brillano nel primo mattino sui campi ricchi di erba verde e
di fiori colorati.E dirà il solitario,dall’alto del suo eremo: «Il nostro fra-
tello è la nostra vita».
L’essenziale è libertà
84
Dall’esperienza di sentirsi amato,consolato,appagato non può che nascere
una nuova apertura, una nuova capacità di abbracciare, ascoltare, com-
prendere i tanti bisogni di accoglienza.Il luogo silenzioso ed intimo del rac-
coglimento e della preghiera diventa spazio grande per i tanti visi e cuori
conosciuti e sconosciuti a cui siamo legati dalla figliolanza allo stesso Padre.
Diventa allora possibile l’impossibile,curare il male con il bene,chiedere per-
dono per sé e per chi non ha la forza di farlo,rispondere all’offesa con la sup-
plica di compassione per sé e per l’altro,sentire con l’umanità lo stesso biso-
gno di guarigione.
È veramente olio che cura le piaghe,riuscire a sentire,tra le maledizioni della
disperazione,ilfiumebeneficodellebenedizioniditanticheciportanonelcuore
e ci presentano al Padre,insieme.
SIGNORE DIO MIO...
Attirami a te, Signore.
Nel grande fiume della misericordia divina, dove lo Spirito
crea e ricrea, la tua forza creatrice maturi in me l’adesione totale
alla volontà del Padre. Resto vigilante nella notte della vita e apro
il mio cuore a tutti coloro che bussano alla porta del mio cuore.
L’essenziale è libertà
85
31.LA PURIFICAZIONE
Se rimarrete fedeli alla mia parola,
sarete davvero miei discepoli;
conoscerete la verità e la verità vi farà liberi. (Gv 8,31-32)
Il deserto, che Gesù sceglie come luogo di lotta e di purificazione, è
sempre davanti a noi e dentro di noi. Chi di noi, in certi momenti del-
l’esistenza, non ha desiderato ritirarsi per qualche giorno, per qualche
meseoperqualcheannoneldeserto,inunrifugioperviandantiosuun’al-
tamontagna?(Ger9,1)?Unmaestrodellospiritocidiceaquestoriguar-
do: “Dove si trova il rifugio nel deserto, che non tiene il registro degli
ospiti?… Non c’è strada che vi conduca, non è segnato in nessuna
guida… Eppure è in questo luogo senza ubicazione, in questo ricovero
privo di abitazioni, in questa dimora senza domicilio che è la residenza
di Dio”.
Dall’altodiunmontelavisionedeldesertodapercorrerediventasem-
pre più chiara e sfidante. Una traversata nella solitudine o una scalata
pienadirischi,persalireaquotesemprepiùalte,soloperlabeatacomu-
nione d’amore con il Signore.
Ildeserto,agliocchidichiiniziaapercorrerlo,èimmenso,senzaoriz-
zonti e senza sentieri che possano indicare una meta. Chi da tempo lo
attraversa, di anno in anno, di tappa in tappa, come la Chiesa ci chia-
ma a fare in ogni quaresima, sa che esso è carico di insidie, di animali
velenosi, di miraggi che spesso disorientano lo sguardo del viandante.
È così anche della montagna: l’isolamento e la presenza di vipere e ser-
penti richiedono,a chi vi abita,molta attenzione e coraggio.Nel deser-
to crescono i tamarischi, che si nutrono di salsedine e stendono le loro
radici in cerca di umidità e di sostanze alquanto povere. Essi si ergono
spesso vicino ad acque che scaturiscono dalle rocce spaccate, frutto di
lunghi anni di assestamento della terra;si mostrano fieri della loro resi-
stenza e si allargano per fare ombra a chi si avventura nella difficile e
faticosa traversata.
Di molte qualità di alberi è ricca la vetta abitata dal solitario: casta-
gni secolari, abeti e pini, circondati da gentili betulle e ciliegi fruttuosi,
insieme ad acacie cariche di foglie e di odorosi fiori.Abitare sulla cima,
nellasommitàsolitariainunpiccoloeremo,significaessereobbligatiogni
giorno a volgere lo sguardo in alto e sentirsi più vicini al cielo.Così non
resta altro da fare che contemplare l’orizzonte dai mille colori all’alba e
al tramonto di ogni giornata, il cielo stellato di notte che, come un
manto di benedizione e di speranza, avvolge il cuore solitario.
La montagna richiama il deserto nella sua esigente solitudine e
rigoroso silenzio! Essa inoltre nasconde in sé sorgenti d’acqua che,
silenziose, scorrono tra le rocce sotterranee fino a valle, per portare
alimento e vita. Gli uccelli, con il loro cinguettio, rompono il silenzio e
popolano la solitudine dell’eremo come presenza viva del Dio
Creatore e Signore di tutte le cose.
L’essenziale è libertà
86
Un uomo in fuga è quello che abbiamo incontrato tante volte nella storia,è
quello che anche oggi fugge dalle sue paure,abbandoni,rifiuti,aggressioni.
È quello che cerca il luogo ed il momento per fermarsi e fare chiarezza,chia-
mare per nome il male ed il bene che porta con sé,scegliere,lasciarsi dietro i
compromessi,le ipocrisie,i balbettamenti.
Nondasolopuòfarequesto,maattingendoallaveritàdellaSuaParolapotrà
liberarsi dal buio che opprime l’anima,nata dalla luce.
L’essenziale è libertà
87
SIGNORE DIO MIO...
Tu, o Dio, mi inviti ad entrare
nel regno del tuo Figlio prediletto.
In Lui noi tutti abbiamo la redenzione
per mezzo del suo Sangue; la vera libertà.
Nella Sua verità è la nostra pace.
Purifica ogni mia inclinazione al male e
rendimi trasparente per la tua gloria.
L’essenziale è libertà
88
32.L’INCARNAZIONE
Ecco ora il momento favorevole,
è questo il giorno della salvezza! (cf Cor 6,2)
LadelicatezzadirapportochelapersonaspiritualestabilisceconDio,
e che è frutto di un cuore vigilante, allarga ulteriormente le dimensioni
della risposta che essa è chiamata a dare al suo Signore.
Questarispostasiconcretizzanell’attenzionechelapersonastessapone
alleesigenzedelRegnoeinunapiùprofondacapacitàdiincarnarsinella
storia; anche negli eventi più contraddittori della realtà umana.
Comeunacivettache,dotatadiunastraordinariacapacitàvisiva,riesce
nel buio a scorgere anche i dettagli dell’ambiente che la circonda, così il
vigilanteècapacediscoprire ovunqueletraccediDioeintuirelemiste-
riose direzioni del suo piano di salvezza.Questo è possibile solo perché,
mentreegliveglia,tieneilcuoreattentoallevenutedelVerbo;lasuaatten-
zione è simile a quella di una sposa che brama l’incontro amoroso con
il suo sposo. E con la stessa passione d’amore della sposa, l’anima vigi-
lante ripete ogni giorno:“Vieni Signore Gesù”.Con questa invocazione,
essaesprimelacertezzadellapresenzaamorosaebenedicentediDionella
storia dell’umanità, sempre trafitta e bisognosa di guarigione. Nessuna
situazionenuova,positivaonegativa,troveràsprovvistoilcuoredicolui
ocoleichevigilaeascolta.Etuttelerelazioniumanechesitroveràavive-
re, familiari, comunitarie o sociali acquisteranno il tono delicato del-
l’accoglienza continua e del rispetto profondo, poiché egli usa nei con-
fronti degli altri, la stessa delicatezza che Dio usa nei suoi.
L’essenziale è libertà
89
L’attenzione del Padre verso i più piccoli sta passando attraverso ognuno di
noi,voluto non a caso in questa storia,in questo momento,in situazioni feli-
ci ed infelici da far fruttificare.
È pienezza, gioia, responsabilità sentire che ciò che può passare tra le mani
dell’uomooggièfruttodellaSuafiduciosaalleanzaconunacreaturachecon-
tinua a far fiorire la creazione.
SIGNORE DIO MIO...
Ti cerco, Signore, perché tu ti fai trovare.
Invoco il tuo nome perché tu mi riveli
il momento favorevole.
Oggi mi chiami a servirti
e incarnarmi qui, dove mi hai posto,
perché Tu hai scelto per me il luogo
e il tempo dell’alleanza d’amore.
90
LE ALTITUDINI DELLA PAROLA DI DIO
*“Sul Monte Dio provvede”
GENESI 22, 1-18
*“Congedata la folla, Gesù salì sul monte, solo, a pregare”
MATTEO 14, 22-23
IlgiardinodellalibertàIlgiardinodellalibertà
V
Nel libro della Genesi, il giardino è quello che Dio aveva pianta-
to in Eden perché l’uomo, appena plasmato, vi abitasse. (Gn 2).
Disteso in tutta la sua bellezza e fornito di ogni bene necessario,
esso viene affidato alla creatura perché lo custodisca. In questo
mondo ancora paradisiaco, Dio abita con l’uomo. Creatore e
creatura vivono una stretta relazione comunionale.
L’irruzione improvvisa del peccato,scompiglia l’armoniosità del
cosmoel’uomo,dopoaverrivendicatol’autonomiadaDio,sitrova
a doversela cavare da solo. Le conseguenze negative di questa
scelta sono quelle che l’umanità di tutti i tempi ha sperimenta-
to.Manonostanteladisobbedienza,Diononlascial’uomoalsuo
destino. Egli prepara, fin da allora, il suo piano di salvezza, per
riportare l’umanità allo splendore dell’origine. Questo piano si
realizzapienamentenellapasquadiGesù.Laresurrezioneèilsegno
che Dio ha riaperto all’uomo le porte del paradiso perduto. La
creazione rifiorisce sotto l’influsso della grazia.
Un anonimo predicatore del V secolo, inizia così la sua omelia
pasquale.
“La natura che finora era morta celebra la resurrezione insieme al
suoSignore.Ladeliziosabellezzadeglialberiverdeggiantiedeifiori
variopinti sono tutti come un unico gesto di gioia. Il cielo, fino ad
oggi triste, oppresso dall’oscurità di nuvole vaganti, ora ride dolce-
mente alla terra. Volta del cielo e superficie della terra si accorda-
no in un unico canto al Cristo Dio e uomo che ha portato pace al
cielo e alla terra. Il sole, focolaio di luce per tutte le stelle, fa rifulge-
re il suo volto sfavillante, ogni creatura celebra una santa liturgia
d’amore per questo giorno della nostra salvezza.”
92
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  • 1. Anna Maria Vissani Adoratrice del Sangue di Cristo Ha insegnato, per diversi anni, Teologia spirituale. Ha dato inizio al Centro di Spiritualità“Sul Monte”,a Castelplanio (AN),curando con particolare interesse una collana di Quaderni di Spiritualità e altre pubblicazionisulMisteroPasqualeeSanguediCristo. Presso il Centro Studi Sanguis Christi,ha pubblicato: Il Sangue dell’Agnello Pasquale, Roma 1987. Presso l’Università Cattolica di Roma, nella collana CEPSAG: Creatività e apertura al futuro nelle suore anziane, Roma 1997 e La donna marchi- giana. Una femminilità vissuta in pienezza, Roma 1998. Da 5 anni vive una particolare esperienza di eremi- taggio, presso il Santuario Madonna del Monte, in provinciadiMassaCarrara.L’immersionenellanatu- ra, la vita solitaria e silenziosa, unita all’ospitalità di quanti salgono sul monte diventano luogo misterio- so di prolungata riflessione e di feconda sintesi spiri- tuale. Da questo stile di interiorità sono nati alcuni libri: Solo per amore (in coll.), Sul Monte, 18 Maggio 2003; L’identità Pasquale, Sul Monte, 1 Luglio 2003; Pregare è Pace,Sul Monte,Pasqua 2005 e quet’ultimo: L’essenzialeèlibertà(incoll.),SulMonte,4Febbraio2006. Valeria Mantinovi ViveelavoraaJesi(AN).Èsposataemammadi4figli. Ha curato, in questo libro, l’attualizzazione delle tappe di riflessione. Mariano Piccotti SacerdoteeParroco.professorediCatecheticaall’Istituto teologicodiAncona.Direttoredell’Ufficiocatechistico dellaDiocesidiJesi.promotoredelCentrodiSpiritualità “SulMonte”,insiemealleAdoratricidelSanguediCristo. Ha collaborato alla pubblicazione dei quaderni di spi- ritualità“SulMonte”eall’approfondimentodelMistero Pasquale di Cristo. In questo libro ha curato le immagini, con le foto da lui fatte nei viaggi in Palestina. Sonoio(diceGesùRisorto) chehodistruttolamorte, chehotrionfatodelnemico, chehorapitol’uomoallasommitàdeicieli. Orsù,dunque,venitevoituttestirpiumane, immerseneipeccati. Ricevetelaremissionedeipeccati. Sonoio,infattilavostraremissione; sonoiolaPasquadellasalvezza. Iol’Agnelloimmolatopervoi, ioilvostroriscatto, iolavostravita, iolavostrarisurrezione, iolavostraluce, iolavostrasalvezza, ioilvostrore, iovimostreròilPadre». (MelitonediSardi,Sullapasqua,102-103) A.M.VISSANI Sul Monte A.M.VISSANIL’essenzialeèlibertàSulMonte ALLE SORGENTI A.M.Vissani - Identità Pasquale, Sul Monte, 1 Luglio 2003 A.M.Vissani - Pregare è Pace, Sul Monte, Pasqua 2005 A.M.Vissani (e coll.) - L’essenziale è libertà, Sul Monte, 4 Febbraio 2006 Foto di Mariano Picciotti. L’essenziale èlibertà Comeattraversare ledunedell’interiorità L’essenziale èlibertà L’occhio della contemplazione “L’uomo aveva un terzo occhio, l’occhio della contemplazione, con il quale vedeva i misteri divini e la presenza di Dio nella propria vita. Quando entrarono nel cuore dell’uomo le tenebre del peccato, l’occhio della contemplazione si spense e non fu più capace di vedere” (Riccardo di San Vittore, XII sec) Sonoio(diceGesùRisorto) chehodistruttolamorte, chehotrionfatodelnemico, chehorapitol’uomoallasommitàdeicieli. Orsù,dunque,venitevoituttestirpiumane, immerseneipeccati. Ricevetelaremissionedeipeccati. Sonoio,infattilavostraremissione; sonoiolaPasquadellasalvezza. Iol’Agnelloimmolatopervoi, ioilvostroriscatto, iolavostravita, iolavostrarisurrezione, iolavostraluce, iolavostrasalvezza, ioilvostrore, iovimostreròilPadre». (MelitonediSardi,Sullapasqua,102-103)
  • 2. L’essenziale è libertà Come attraversare le dune dell’interiorità TACCUINO DIVIAGGIO PER 40 GIORNI DI DESERTO Sul Monte 4 Febbraio 2006 Anna MariaVissani con la collaborazione di Valeria Mantinovi e Mariano Piccotti
  • 3. ALLE SORGENTI A.M.Vissani - Identità Pasquale, Sul Monte, 1 Luglio 2003 A.M.Vissani - Pregare è Pace, Sul Monte, Pasqua 2005 A.M.Vissani e coll. - L’essenziale è Libertà, Sul Monte, 4 Febbraio 2006 Eremo “Sanguis Christi” Madonna del Monte 54026 Mulazzo (MS) Tel. 0187.439432 eremo.sc@hotmail.it
  • 4. Un cammino speranza: dall’arido deserto del silenzio del cuore al giardino dellapaceedell’amiciziarinnovata.Unatraversatadi40giorni:untemposuf- ficiente per maturare alcune decisioni interiori, il numero della pienezza della vita, che la Chiesa offre ad ogni cristiano in tempo di quaresima. Nontivienechiestodifareunsaltonelbuio,néunarapidacorsasulleauto- stradedelpotere,nonunascalatafrettolosadelmonte dei tuoi desideri,néuna sostaansiosanelgiardinodeipiacerimondani.Questolibrotiinvitaafareuna lenta e fiduciosa discesa nel cuore della vita. Scegli per te un piccolo spazio quotidiano per sostare in pace nella cella del- l’incontro con Dio. Rimani lì, nell’angolo della tua camera, nel cuore di una Chiesa, o ai piedi diunalberoamicoeleggilentamente,assaporapregando,guardatidentrocon misericordia e perdono, gusta la pace della presenza vigile e amica del Cristo Risorto. Dal deserto di una società frenetica alla cella silenziosa del cuore, dall’ar- dua scalata della montagna, al giardino dell’amore! Sono luoghi di partenza e di arrivo, dove solo chi ama l’essenziale può dimorarvi a lungo. Quattro tappe di un unico percorso in compagnia della Parola chiave della liturgiaquaresimale,cheaccoglielasaggiariflessionedellatradizionespirituale e si incarna nella vita quotidiana di chi ama il mondo e lo guarda con gli occhi di Dio.Tutto diventa preghiera,lode e rendimento di grazie a Dio per chi deci- de di scalare la vetta della libertà interiore. In questo libro ti viene offerto l’essenziale: quel poco che può illuminare i tuoi occhi, purificare la tua mente, riscaldare il tuo cuore e dare senso a quan- to accade dentro e attorno a te. I tuoi occhi abituati alla luce del giorno, e ai 1000 colori della natura, pos- sono cantare lo stupore della terra di Dio: la Palestina. Le foto che accompa- gnano le riflessioni di ogni giorno sono una promessa di libertà: quella stessa che Dio fece ad Abramo agli inizi della storia. In Cristo Gesù la libertà ha il sapore della essenzialità della fede e la cer- tezza della luce pasquale. Sei invitato a diventare testimone della resurrezio- ne e a proclamare che Lui, il Signore della vita, è morto ed è risorto per ren- derci partecipi della Sua Libertà! Prova a regalarti un tempo per aprire il cuore al mistero pasquale, gusterai la sorpresa dell’essere abitato/a dal Mistero di Dio. Dallatuaesperienzanasceràildesideriodiinvogliarealtriafarealtrettanto. Buon viaggio! A.M.V. Scendi nell’intimo e …ascolta …!
  • 5. Questo non è certamente un libro fotografico, ma un percorso spirituale in cui la parola biblica e la parola che nasce dall'esperienza della vita, conduco- no i lettori a pellegrinare dentro la propria anima e scoprirvi il suoVolto." Dio nessuno lo ha mai visto; è Gesù che ce lo ha rivelato",e da allora possiamo fare un cammino spirituale con solo "ascoltando" e chiudendo gli occhi, ma anche aprendo gli occhi e cantando. C'è una terra che ha visto particolarmente viva l'esperienza della ricerca di Dio. La geografia biblica da sempre ha fatto da memoria e da attenzione al percorso di Dio tra noi. Ho camminato piu' d'una volta su questa terra del "Mistero"ehovolutofermareperilmioricordoeperlamiameditazionetante immagini. Non artistiche. Ma sintomatiche del mio camminare da credente in ricerca. Ora queste sono qui ad accompagnare il libro, sulla libertà. Ho scelto anzitutto le immagini dai siti archeologici dove alle rovine delle città,deiluoghidiculto,ecc.. fadasfondoilcielo.Dentroognicasachehacusto- dito l'esperienza del mistero e che ora è senza tetto e anche senza pareti , c'è come un rimando necessario al cielo, a quell'oltre che ha sempre rappresenta- to il Mistero di Dio. E' un chiara allusione al percorso della libertà dell'uomo. C'è poi la serie di immagini che si rifanno alla montagna sacra del Sinai e al deserto. Il deserto di Giudea , o quello in Egitto, è fatto di rocce rosse. E' il rosso del sole al mattino o al tramonto; è il rosso dell'uomo che carico di feb- bre,sta passando da questo mondo all'altro. La libertà è passata lì sopra quel- le rocce ; lì hanno calpestato gli israeliti in fuga dalla prigione egiziana; lì hannosubitolaprovadellafedeltàedellafiducia;lìhannoaccoltoledieciparo- le della libertà. E lì sono sempre tornati ( come Gesù, come il Battista, come le comunità monastiche ) per ritrovare l'essenziale, cioè la libertà interiore. Ci sono poi le immagini dei luoghi "santi" che hanno visto il Figlio di Dio nascere, crescere, morire e…. risorgere. Ormai ogni luogo riflette questa luce di vita. La sua Pasqua è la libertà definitiva, da un destino di morte. Non sono foto artistiche. Ma non sono solo turistiche o da souvenirs; per chi ha percorso questa terra ,con la Bibbia e il cuore aperti,vogliono essere solo "memoria" per una nuova esperienza di libertà, che tocca a fare a ciascuno di noi.. Buon viaggio ! Don Mariano Piccotti L’essenziale è libertà 4 Le foto in questo libro
  • 7. 6 Bisognapassareattraversoildesertoeabitarviperriceverelagra- zia di Dio; è là che ci si svuota, che si scaccia via da sé tutto quel- lochenonèDioechesivuotacompletamentelapiccolacasadell’ anima per lasciare tutto il Posto a Dio solo.Gli ebrei sono passa- ti per il deserto, Mosè vi ha vissuto prima di ricevere la sua mis- sione,sanPaoloesanGiovanniCrisostomosisonoanch’essipre- parati nel deserto.È indispensabile.È ...un tempo di grazia,è un periodo attraverso il quale deve necessariamente passare ogni anima che vuole portare frutto.C’è bisogno di questo silenzio,di questo raccoglimento,di questo oblio di ogni cosa creata perché là in mezzo Dio stabilisca il suo regno e formi nell’anima lo spi- rito interiore. (Charles de Foucauld)
  • 8. 1.LASCIATI CONDURRE Oggi non indurite il vostro cuore, ma ascoltate la voce del Signore! (cf Sal 94,8) Deserto: dove la luce è più tersa, la povertà è beata, la fatica garanti- sce la vittoria, la fede non fa sentire la fame, la vicinanza di Cristo non fa patire i disagi di ogni penitenza,durezza e squallore,in una proiezio- ne escatologica della vita presente (San Girolamo). Il deserto è essenzialmente uno stato di insicurezza. L’uomo che si è smarrito nel deserto si trova davanti ad un’unica realtà oggettiva, una sola soluzione: guardare a Dio che lo redime e restare in attesa fidando- si di lui totalmente, sorretto da una assoluta e radicale fede in Dio sol- tanto. “Si va nella solitudine per espletare un servizio, una specie di contrap- pesoalladispersioneumana.Testimonidell’Assoluto,testimonidelfattoche lares,larealtà,èaldilàdelsegno…EssereèpreghieravistadaDio.Ilrisve- glio all’essere è l’opera più mirabile che l’uomo ha da compiere nel mondo e per il mondo. Egli allora è veramente un maestro spirituale, che collega edècollegato,cheraccoglieilmondodispersonell’essere,nell’unità.Unmae- stro di spirito per tutte le creature ha soltanto ormai lo sguardo di Dio. E allo stesso modo egli ha per Dio soltanto più lo sguardo di Dio su se stes- so…Èvenutal’oradeicontemplativi.Macomedevonoessereviviallapre- senza del mondo, dal profondo del loro silenzio! Non una fuga dalla real- tà, ma un penetrare nel cuore delle cose…” (Henri Le Saux). L’essenziale è libertà 7 Lasciarsicondurre,portarepermanodaqualcunodicuiconosciamolavoce: ognibambino,anziano,disabile,innamoratolofaconfiducia,senzaporsitrop- pe domande. Chiguidasadovearrivare,dovefermarsiperunasosta,quantotempoaspet- tare,cosa offrire per rigenerare. Lacreaturapuòporgereconlapropriamanotuttoilbisognodiaiutocheha.
  • 9. 8 SIGNORE DIO MIO... Tu ami tutte le tue creature, Signore, e nulla abbandoni di ciò che hai creato: tu chiami alla solitudine quanti cercano la libertà di amare. Sei in attesa di quanti vogliono incontrarti nella interiorità più pura. Sei il Signore nostro Dio. Eccomi! Fà di me ciò che a te piace.
  • 10. 2.LASCIATI LIBERARE Cercate il bene e non il male; allora vivrete e il Signore sarà con voi. (cf Am 5,14) L’unica causa della sofferenza umana consiste nell’attaccamento che si sviluppa per le cose, il potere e le persone.Togliete via questi ormeggi e tro- verete la pace (Antony de Mello). Questa è la terapia proposta per guarire la causa più profonda della sofferenza e giungere così alla vera comunione con la realtà,con gli altri e con Dio. L’attaccamento è un cancro che mina la felicità, la pace e la sicurez- za delle persone. Quando ci leghiamo a una persona o a una cosa (di tipomaterialecomeildenaro,ditiporelazionecomeilsuccessoelabuona reputazione), siamo assaliti dall’ossessione di tenerci ben stretto ciò a cui siamo legati e di evitare ad ogni costo di perderlo, per sentirci feli- ci e sicuri. L’attaccamento è frutto di una visione deformata della vita; quando questavisioneentrainconflittoconlavitastessa,sprofondiamonelpozzo buiodellasofferenza.Occorreunimpegnocostanteperliberarelanostra interioritàmalataeavvoltanell’oscurità,perrenderladimorapulitaesegre- ta dell’incontro con Dio. Quando iniziamo a prestare attenzione alla nostra interiorità faccia- mo un notevole passo in avanti per decifrare la nostra sofferenza e gua- rirla. Questo passo, tuttavia, è solo il primo di un appassionante viaggio per ritrovare se stessi, gli altri e Dio. L’essenziale è libertà 9 “Lasciaillavoroperaiutareipoveri”.Agrandicaratteriunalocandinadavan- tialgiornalaioriportavaquestanotizia“sconcertante”,questapazziainmezzo alla frenesia di stabilità. Cercareilbene,pernoieperglialtri,conquellochesiamoechefacciamo,que- sta è la pazzia, l’impegno che, solo se liberi da àncore troppo pesanti, pos- siamo vivere nella quotidianità.
  • 11. 10 SIGNORE DIO MIO... Ti invoco, Signore Dio mio! Ascolta il bisogno di libertà che sale dal profondo del mio cuore. Affido a te la gioia della mia guarigione interiore. Mi abbandono a Te, come un bimbo in braccio a sua madre.
  • 12. L’essenziale è libertà 11 3.NONTEMERE IL SILENZIO DELLA PROVA Fate penitenza, dice il Signore perché il Regno dei cieli è vicino. (cf Mt 4,17) Ogni prova della nostra esperienza spirituale porta con sé il vuoto del silenzio e dell’assenza di Dio. Sono i momenti misteriosi in cui Dio sembra tacere e non ricordarsi più delle sue creature.La notte dello spi- rito, che comporta e porta in sé la trasfigurazione dei sensi umani, tra- ghetta ogni creatura, che segue la via dello spirito, al di là della sensibi- litàumana,oltrelepropriepotenzialitàecapacità,peresserecosìintrodotti nello spazio misterioso e divino che solo Dio abita e ci abita. Anche Gesù ha sperimentato in sé il silenzio di Dio, in quel Sabato Santo,quandodisceseagliinferiperriportaretuttiall’altezzadellamise- ricordia divina. Molte vicende ci spingono a credere e a sperare in un’attesa segreta eumile,perchécaricadinudafede.Un’attesachedobbiamoteneredesta con l’olio della vigilanza e della preghiera, ripetendo nel nostro intimo e incessantemente:“Vieni Signore Gesù”!, sempre consapevoli che ogni sua venuta è imprevedibile e carica di sorpresa. Lo Spirito educa il nostro cuore a saper ricevere tutto e soltanto da Dio. Quando avremo appreso la preziosità di questa segreta relazione d’amore e di predile- zione, allora ci verrà donata la gioia e l’intensità della luce del mattino di pasqua, nel candore e nel sapore dell’unione totale con il Risorto. Undonoinaspettato,grande,asorpresa,chespiazzalanostrapoveraelenta umanità,peresempiounfiglio,vienepoichiestoindietrocomeoffertaesacri- ficio.È l’incredulità di una prova troppo grande di chi ha riconosciuto in Dio il Signore anche della propria storia.E non ci sono risposte da trovare attor- no,neanche nelle persone più care; c’è solo il dolore ed il silenzio dentro cui cercaredicurarelatuaferitaconlapreghierael’attesa,epoiancorapreghiera fino a che sentirai di nuovo“Non temere”.
  • 13. 12 SIGNORE DIO MIO... Ascoltami, Signore, Dio della mia salvezza! Tu hai pietà di me, in ogni tempo di prova; sei mia vittoria in ogni sconfitta che mi affligge. Ogni mio desiderio di bene è davanti a te.
  • 14. L’essenziale è libertà 13 4.IMMERGITI NELLA SOLITUDINE Non voglio la morte del peccatore, dice il Signore, ma che si converta e viva. (cf Ez 33,11) Quando sarai totalmente solo davanti a Dio, quando starai alla sua presenzainunreligiososilenzio,vedrailatuaimmaginecomenellospec- chiodiDioescoprirailamediocritàdeltuoaspettoecomenongliasso- migli in nulla. A motivo della sua estrema tenerezza, Dio non ti svelerà la tua ver- gogna e la tua nudità in un sol colpo, perché la tua anima non sia pro- strata dalla tristezza. Il Signore ti farà scoprire a poco a poco i motivi di risentimentocontrodite:infedeltà,orgoglio,collera,rivolta,furto,calun- nia, invidia, gelosia; ti mostrerà come queste accuse, sebbene sempre in vigorecontrodite,sianostatesospesegraziealsigillodelSanguediCristo, nell’attesa di una conversione sincera e di un patto sacro. La scoperta,da parte dell’uomo,dei propri peccati è una grande gra- zia; è l’unica via che conduce alla guarigione.È nel silenzio che tu potrai vedere chiaramente i tuoi difetti e i peccati che ti trascinano al giudizio. È ancora nel silenzio che troverai l’occasione di piangere per lavare con le tue lacrime la stupidità delle tue azioni. E uscirai dall’udienza divina
  • 15. L’essenziale è libertà 14 solodopoaverricevuto,ognivolta,nuovoissopochelaveràlatuaanima rendendola più bianca della neve. Manoncrederechesiasufficienteallontanarsidagliuominiperesse- re nella solitudine,né ritirarsi nella propria stanza per essere in silenzio. No,lasolitudinenasceinnanzituttonelcuoreeilsilenziocomincianella mente, non nella bocca. L’uomo che entra nella solitudine ha vuotato il propriocuoreditutto:dellafelicitàedellatristezza,dellasperanzaedella disperazione,dell’amoreedell’odio;haabbandonatoogniinteresseeogni riflessione, ha affidato tutto, consegnato tutto, come uno che s’appresta a entrare nella tomba. La solitudine non è semplicemente un tempo trascorso nella calma lontano dal mondo, trascorso il quale riprendiamo le nostre abitudini delpassato,lechiacchiere,lediscussioni,lepolemiche,glischerzieicom- menti politici,le letture dei fatti di cronaca e i giudizi degli altri.L’uscita dallasolitudineèinqualchemodoparagonabileall’uscitadelrisortodalla tomba: l’anima deve conservare, calma, la discrezione, il silenzio e l’al- lontanamento dal mondo nella misura del possibile. Dopo aver vissuto tempi di silenzio, tornando in mezzo agli uomi- ni, custodisci, per quanto ti è possibile, la purezza del tuo pensiero, dei tuoi sensi e dei sentimenti del cuore,affinché ti sia facile,tornando nella solitudine, lanciarti senza ostacoli nello spazio misterioso della presen- za divina.
  • 16. L’essenziale è libertà 15 È decisamente arduo ricavarsi spazi di solitudine nella nostra vita familiare, comunitaria,parrocchialesenzaessereguardaticonsospetto.Ancorapiùarduo èavereilcoraggiodiporci,nellasolitudine,davantiaDio,vederepianopianole nostrelontananze,ripulirementeecuore,chiederegraziapersanareilnostropec- cato e trovare la lingua giusta per comunicare con chi vivi. Laviadelbeneèesigente,perchécichiedenitidezzadipensieroedicuoreesolo con Lui è possibile. SIGNORE DIO MIO... Ascoltami, Signore mio Dio. È grande la tua misericordia! Ti riveli clemente e pronto a perdonare, ogni volta che ti cerco nel segreto del mio deserto interiore. Volgi ancora verso di me il tuo volto di pietà e di tenerezza.
  • 17. 5.LASCIATI SEDURRE DALL’AMORE Ecco ora il momento favorevole, è questo il giorno della salvezza. (cf 2 Cor 6,2) Dio si serve abbastanza spesso dei «quarant’anni di deserto» per introdurci alla rivelazione al mistero del suoVolto.Il modo con cui rea- giremoallesuerichiesteeallachiamataanonfermarcilungoilcammino, sarà decisivo e lo scoglio delle tempeste si trasformerà nel «Capo di buonasperanza”,altrimentiDioaspetteràun’altraoccasionepropiziache potrebbe presentarsi solo al momento della nostra morte, per immer- gerci nel deserto estremo della solitudine. Checosasuccedenelcuoredell’uomoquandoèneldeserto?Eglinon hapiùnientenénessunoedeveavanzarealdilàdellesuepossibilitàumane e di tutto ciò che rende possibile la relazione. Scopre allora quanto sia ancora impura la sua fiducia.Crede in Dio,ma deve sperimentare come la sua fede si basi ben poco sulla vera speranza teologale. Egli fa ancora leva sulle proprie forze, sulle proprie qualità, sulle proprie virtù, su ciò che lo circonda. Nel deserto tutto crolla ed egli è alla mercé del più pic- colo imprevisto, come Pietro che cammina sulle acque e appena smet- te di guardare Gesù va a fondo. Verrà il giorno in cui potrà dire come san Paolo: So infatti a chi ho creduto (2 Tm 1, 12). Anche se gli manca la terra sotto i piedi,la sua fede non vacilla in questo senso, il tempo del deserto è necessario perché sia eliminata ogni illusione e ogni sicurezza.È la prova della fede che Paolo descrive così bene nei capitoli 11 e 12 della Lettera agli Ebrei. Quando avremo capito che tutto dipende dal reciproco interscambio fra miseri- cordia e fiducia, non avremo più problemi nella vita. Ed è tipico della fiducia non cercare altro e contare solo sull’amore esullamisericordia.Perpoterciaffidaresoltantoallamisericordia,occor- re fare l’esperienza del salmista e gridare a Dio: Nel mio affanno invocai il Signore, nell’angoscia gridai al mio Dio: dal suo tempio ascoltò la mia voce, al suo orecchio pervenne il mio grido (Sal 17,7). Come gli ebrei nel deserto,bisognatrovarsidifronteaunpericolorealeeinvocareDioper- ché egli ci esaudisca. Non è più possibile contare su altre cose se non su di lui e su lui soltanto: Chi si vanta dei carri e chi dei cavalli, noi siamo forti nel nome del Signore nostro Dio (Sal 19,8). L’essenziale è libertà 16
  • 18. Tutti,inqualchemodo,dobbiamorecarcineldesertoaffinchéDiopossa infrangere il nostro cuore di pietra e riconciliarci con lui. E se il deserto è il crogiolo in cui si purifica la nostra fede, è anche la sorgente da cui scaturisce la vera preghiera. Tuttociònonavverràinseguitoainostrisforzi,maperchéDiovorrà colmarci della sua misericordia: Quindi non dipende dalla volontà né dagli sforzi dell’uomo, ma da Dio che usa misericordia (cf. Rm 9,16). Occorre pertanto fare in modo che Dio si intenerisca, come il cuore di un padre si lascia commuovere dai gemiti del figlio infermo o malato. Siccome però non lo si può costringere, l’unica cosa da fare è dirgli: «Riconosco che non mi è dovuto,che non ne sono degno,ma te lo chie- do a causa del Tuo Nome che è Misericordia». L’avere ammesso e con- fessato la nostra miseria dà modo a Dio di penetrare in noi e fare brec- cia nel nostro cuore di pietra. L’essenziale è libertà 17 Fare esperienza dell’amore misericordioso di Dio: davvero non dipende dai nostrisforziedallanostravolontà,madalSuointenerimentoperilnostrocuore di pietra se solo,gemendo e pigolando come rondine,incominciamo a chie- dere perdono ed aiuto. Ho sentito la meraviglia della misericordia anche nelle parole di Sara che mi ha raccontato un giorno particolare della sua vita. SIGNORE DIO MIO... I miei occhi, o Signore, sono fissi su di Te, come il servo è attento al minimo cenno del suo padrone. Le lacrime scorrono sul mio viso come rivoli di perdono e di pace. Ti chiedo pietà, in questo deserto di provata aridità interiore.
  • 19. L’essenziale è libertà 18 6.ACCOGLI LA CHIAMATA ALLA NOVITÁ Non di solo pane vive l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio. (Mt 4,4) Chisiritiradalmondo,èperavvicinarsimaggiormenteallafontedivi- nadacuiscaturisconoleenergiechespingonoavantiilmondoepercom- prendere in questa luce i grandi disegni dell’uomo. È nel deserto, infat- ti, che l’anima riceve spesso le ispirazioni più alte. È là che Dio ha plasmato il suo popolo. È là che lo riconduce, dopo il peccato, “per sedurloeparlarealsuocuore”(Os2,16).Èneldeserto,inoltre,cheilSignore Gesù,dopoavervintoildemonio,hadispiegatotuttalasuapotenza,pre- figurando così la vittoria della Pasqua. Non è forse attraverso un’esperienza analoga che il popolo di Dio,in ogni generazione,deve rinascere e rinnovarsi? Il contemplativo,che per vocazionesièritiratoinquestodesertospirituale,sentediviverealcuore stesso della chiesa: la sua esperienza non gli appare esoterica ma,al con-
  • 20. trario,tipica di ogni esperienza cristiana.Egli sa riconoscersi nelle prove e nelle tentazioni che subiscono molti suoi fratelli cristiani. Sa capire le lorosofferenzeenediscerneilsignificato.Conoscetuttal’amarezzael’an- goscia della notte oscura: Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato? (Sal 22,2; Mt 27,46). Ma sa anche, dalla vicenda di Cristo, che Dio è il vincitore del peccato e della morte. L’essenziale è libertà 19 Sarahavolutofarmipartecipedelmomentoincuilasuavitavecchiaèmorta ed è iniziata una nuova vita. Si trovava bloccata a letto da molti giorni, tra grandi dolori per ernie vertebrali; non poteva più contare sulle sue forze né fisiche,né razionali.Aveva chiesto una corona del rosario che non aveva mai recitato,elatenevasottoilcuscino.Unpomeriggioincuierarimastasolaper qualchemomentosentìilbisognodiaccenderelaradiosulcomodino,masape- vabenechenonpotevafarloperchénonriuscivaneancheadallungareilbrac- cio.Ciprovò,l’acceseedincominciòadascoltareleparolediunsacerdote,che non aveva mai sentito prima.Nitida ascoltò la frase:“Alzati e cammina”.Sara pensò di essere impazzita perché incominciò ad alzarsi nonostante i forti dolori ed i divieti dei medici. Da quel giorno“è incominciata la mia nuova vita”ha detto:“quella dentro”.
  • 21. L’essenziale è libertà 20 SIGNORE DIO MIO... Ricorda, Signore, il tuo amore e la tua bontà; le tue misericordie che sono da sempre. Fà che il male non trionfi su di me. Conducimi nel deserto dell’ascolto e della purificazione. Liberami da tutte le mie angosce.
  • 22. 7.AVVOLGITI DI SILENZIO Ritornate a me con tutto il vostro cuore, dice il Signore, perché io sono buono e misericordioso. (cf Gioe 2,12-13) Ilsilenziodeldesertoeilsuorichiamorisuonanocontinuamentenella Bibbia. Il deserto designa il luogo delle alleanze individuali e collettive, degli incontri, delle unioni, delle nozze. Il Signore ode le grida, le pre- ghiere di coloro che stanno nelle terre sterili. Non è necessario dire con Geremia (18. 19): «Prestami ascolto, Signore», oppure col secondo libro deiRe(19,16):«Porgi,Signore,l’orecchioeascolta».L’uditodiDioèatten- to ai gemiti di coloro che nel deserto camminano orientandosi verso il suo volto. Quando l’uomo è privo di attaccamenti terrestri, la sua voce è come un grido; quando è trattenuto da questi legami, la sua voce non desta nessun’eco. Il Signore ode i singhiozzi di Agar e il pianto del suo bambino. Non solo ode la madre e il bambino, ma li vede e li soccorre. L’esiliato,ilnomadediDio,sacheèamato:bastachedepongalasuapena inDio.Dioconduceuominiedonneneldeserto,epoiancheilsuopopo- lo, per ascoltarli meglio e guardarli con amore. Li conduce nel deserto peravvicinarsi,perlegarsi,percondividereunatenerezzacomune.Iltesto sacrodimostracomeildesertosiaunareplicadellacreazionedivinaprima chel’uomoorganizzilaterrasecondoisuoiscopi,costruendocittàdove la voce divina non è più percepita dagli uomini, travolti dall’agitazione della società, incapaci di volgere lo sguardo verso il volto di Dio. L’essenziale è libertà 21 Nella storia di ognuno di noi ci sono piccole e grandi rinascite a vita nuova, ogni volta che la Sua voce ci ha raggiunto nei deserti e miraggi della quoti- dianità.Molteplicisonoleconversionidegliuominichiamatialasciarenelpas- sato aridità,angosce,menzogne,compromessi,offese,ribellioni che solo Lui può curare.In ognuno di noi ci sono ferite affidate al Suo amore silenzioso e comprensivo per ogni creatura in ascolto.
  • 23. SIGNORE DIO MIO... Ti invoco, Signore Dio mio! Ascolta il bisogno di libertà che sale dal profondo del mio cuore. Affido a te la gioia della mia guarigione interiore. Mi abbandono a Te, come un bimbo in braccio a sua madre. 2222 SIGNORE DIO MIO... Ricorda, Signore, il tuo amore e la tua bontà; le tue misericordie che sono da sempre. Fà che il male non trionfi su di e. Conducimi nel deserto dell’ascolto e della purificazione. Liberami da tutte le mie angosce.
  • 24. L’essenziale è libertà 23 8.ACCETTA LATUA POVERTÀ Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete, dice il Signore. (cf Mt 7,7) Per poter parlare al nostro cuore e mostrarci il suo Volto (cf. Os 2,16),Dio deve condurci nel deserto.Tutti coloro che hanno fatto espe- rienza di vita eremitica lo sanno bene: quegli anni nel deserto ci metto- no duramente a confronto con noi stessi e ci fanno perdere le illusioni che abbiamo su di noi.È quello che accadde al popolo dell’Esodo,desti- nato a prendere coscienza della propria povertà attraverso i suoi falli- menti, le sue ribellioni e la sua conversione. Il popolo guidato da Mosè sperimenta la fame, la sete, è continua- mente minacciato dai nemici naturali o dagli egiziani e allora arriva a rimpiangerelecipolledell’Egittoelepentoledicarne.Lamannagliappa- re insipida e si rivolta contro Dio e contro Mosè: «Perché ci hai condot- ti in questa terra arida e inospitale?». Èlaleggedeldesertodovesimuoredisete.GliIsraelitiscopronoallo- raladurezzadellorocuoreeMosèècostrettoadalzarelebracciaeinter- cederepressoDioperottenereilperdonoelariconciliazione.EDioplaca la sua collera e si riconcilia con il popolo. Molti secoli più tardi, i profe- ti comprenderanno che il tempo trascorso nel deserto è stato un tempo di grazia,un’epoca in cui Dio si è unito al suo popolo in modo del tutto privilegiato (cf. Os 2,16 e 21-22). Tuttociòvaleanchepernoiquandoattraversiamolaprovadeldeser- to e non dev’essere necessariamente un deserto materiale. Quando Dio non ha un luogo desertico sottomano ci pone in un deserto spirituale, in seno alla famiglia o a una comunità e allora sperimentiamo la nostra povertàelanostramiseria;inunparola,ciaccorgiamodiavereuncuore durochesichiudeall’amore.Sepotessimocapirechealdilàdellenostre ribellioni lo Spirito Santo è pronto a unirsi a noi nel più profondo del nostroessere,diremmocomeilprofetaGeremia:Èbeneaspettareinsilen- zio la salvezza del Signore. È bene per l’uomo portare il giogo fin dalla gio- vinezza. Sieda costui solitario e resti in silenzio, poiché egli glielo ha impo- sto; cacci nella polvere la bocca (Lam 3,26-29). Nel deserto l’uomo deve lasciarsi riconciliare con Dio e nello stes- so tempo con se stesso e con i fratelli. In altre parole deve convertirsi
  • 25. per diventare un povero, un bambino a cui sono rivelati i segreti del Regno. Su questo Dio non può transigere: o siamo come dei bambini o non lo siamo;se lo siamo,abbiamo tutto,se non lo siamo,non abbia- mo niente. L’essenziale è libertà 24 I nostri programmi,le nostre aspettative e risorse tante volte sono stati spaz- zati via,rimescolati,annullati,intrecciati,sostituiti da altre vie lungo le quali abbiamo scoperto ricchezze insperate.“Ma lo avevate programmato?” è la domanda più frequentemente rivolta a famiglie fuori dagli standard demo- grafici.Per fortuna oltre i nostri piani c’è la fantasia di Dio,oltre le nostre illu- soriecertezze,laricchezzadellospirito,prontoacolmareognipovertàumana.
  • 26. L’essenziale è libertà 25 SIGNORE DIO MIO... Ascolta le mie parole, Signore. Odi il lamento che sale a Te dal profondo della mia miseria. Trasforma la mia povertà in oasi di pace per tutti coloro che insieme a me cercano il Tuo Volto amico, o mio Re e mio Dio.
  • 27. 26 L’OASI DELLA PAROLA DI DIO *“ricordati di tutto il cammino che il Signore tuo Dio ti ha fatto percorrere in questi quaranta anni nel deserto…” DEUTERONOMIO cap. 8 * “Gesù… fu condotto dallo Spirito nel deserto, dove, per qua- ranta giorni, fu tentato dal diavolo” LUCA 4, 1-13
  • 29. 28 Afferma Pavel Evdokimov (1901-1970):“Nelle catacombe l’im- magine che ricorre più frequentemente è la figura di una donna in preghiera, l’orante. Rappresenta la sola vera attitudine dell’a- nima umana”. Nonèsufficientepossederelapreghiera:dobbiamodiventarepre- ghiera,preghiera incarnata.Non basta avere momenti di lode; la nostrainteravita,ogniazioneeognigesto,ancheunsorriso,devo- nodiventareuninnodiadorazione,un’offerta,unapreghiera.“Noi dobbiamooffrirenonciòcheabbiamo,maciòchesiamo.Questo è ciò di cui il mondo necessita sopra ogni altra cosa: non perso- ne che dicono preghiere, con più o meno grande regolarità, ma persone che sono preghiera. È questa la preghiera del cuore. Il cuore è il centro assoluto. Interpretato in questo modo, il cuore è molto lontano dall’es- sere un organo materiale del corpo;il cuore fisico è simbolo este- riore della potenzialità spirituale illimitata della creatura umana, fatta a immagine di Dio, chiamata a realizzare la sua somi- glianza. SiamoinvitatidalloSpiritoSantoacompieretuttoilviaggiointe- riore e realizzare in noi la vera preghiera. Per fare ciò dobbiamo entrare in questo“centro assoluto”, o“cella interiore”, cioè scen- deredallamentealcuore;piùesattamente,siamochiamatiascen- derenonda,maconlamente.Loscopononètanto“lapreghiera del cuore ma la preghiera della “mente nel cuore”, perché le nostre varie forme dì comprensione,inclusa la ragione,sono un dono di Dio e devono essere usate per il suo servizio, non rifiu- tate. Questa unione “della mente nel cuore” significa la reinte- grazione della nostra natura caduta e frammentata, la restaura- zione della originaria interezza. Entrarenellasacracelladelnostrocuore,vuoldirefarel’esperienza diun“ritornoalParadiso”,unariparazionedellacaduta,unrista- bilire lo status antepeccatum. Questo significa che è una realtà escatologica, un pegno, un’an- ticipazione dell’età a venire - qualcosa che nell’età presente non è ancora pienamente e interamente realizzato. (Kallistos Ware)
  • 30. 9.LAVITA SPIRITUALE Formatevi un cuore nuovo e uno spirito nuovo, dice il Signore. (cf Ez 18,31) Seentriintestesso/aincontreraiundesiderioprofondo,moltospes- so bistrattato dalla frantumazione quotidiana della vita. È il bisogno di vivere la vita in maniera più spirituale. La vita spirituale è la condizione o destino della nostra vita perso- nale. Essa non è un fenomeno raro, dalla sola statura mistica e contem- plativa, riservata a pochi, ma è la condizione di esseri“spirituali”, dota- ti cioè d’uno spirito, di una coscienza, di una libertà. Essanonèuninsiemedisovrastruttureinseritenellacostruzioneadul- ta della nostra persona, ma è quell’intera nostra vita che, nella sua quo- tidianità, si trova a fare l’esperienza di un crescente tormento interiore, derivato dal bisogno di trovare la propria qualità, la propria profondi- tà, il proprio compimento. In tutti noi vi sono momenti in cui avvertiamo come una voce che ci chiama dal profondo del nostro cuore ad educarci per divenire per- sone libere e originali, capaci di relazionarci con gli altri in modo per- sonale e approfondito. Spesso cerchiamo la “vera vita”, sollecitati dalla brucianteconstatazionechelavitachestiamovivendoèincompleta,muti- lata, oppressa. Molte altre volte sentiamo viva l’aspirazione a sviluppa- retuttoilnostroumano,perchéavvertiamodipoterdiveniresemprequal- checosadipiùecisentiamosospintiadunoltrechecifacercareilsenso piùprofondodellanostravitainterioreeumana.Moltecircostanzedella vita, avvenimenti più o meno positivi, incontri con persone, situazioni che sembrano capovolgere la nostra normale situazione, provocano un desideriostruggentediriscoprirel’essenziale.Èlafameelasetedellapie- nezza di vita. L’essenziale è libertà 29
  • 31. L’essenziale è libertà 30 “Le cose inutili lasciale agli altri,per la tua serenità c’è…”dice la pubblicità di unprodottobancariosicuramenteadeffetto.Diquantecoseinutilicicarichiamo ogni giorno,ogni incontro,ogni anno in più della nostra crescita! Con quan- to assurdo e dannoso“per di più”facciamo crescere i nostri ragazzi,assecon- dandolioprecedendoliinunacorsa pergarantireilmeglio!Davverostiamo cercandoilmegliopernoistessieperinostrifigli,osololatranquillitàelafaci- lità di ciò che rassicura prima? È lotta quotidiana,è crisi sottile e snervante di ogni giorno la coerenza, l’attenzione per il superfluo e vuoto che rischiamo di prendere a piene mani anche quando sentiamo di voler rivolgere il nostro sguardo all’essenziale di una vita assetata di bene.
  • 32. L’essenziale è libertà 31 SIGNORE DIO MIO... Concedimi, Signore, di crescere interiormente secondo il Tuo Spirito d’amore. Rendimi umile e piccola, desiderosa solo della tua presenza in me e attorno a me.
  • 33. 10.L’AZIONETRASFORMANTE 10.DELLO SPIRITO Beati coloro che custodiscono la parola di Dio in cuore buono e sincero e portano frutto con la loro perseveranza. (cf Lc 8,15) I luoghi privilegiati in cui lo Spirito muove e porta a maturazione la vita interiore di ognuno di noi sono il corpo e il cuore. Il Corpo, tem- pio dello stesso Spirito, lo accoglie e si lascia elevare alla sfera spirituale, giornodopogiorno,digraziaingrazia.SoloDio,nellaforzadelsuoSpirito, può iniziare e portare a compimento dentro di noi questa “pasqua”, questo passaggio alla sfera dello Spirito. MaèsoprattuttoilcuorelaveradimoradelloSpiritoSanto.Èinesso che lo Spirito attesta al nostro spirito che siamo figli di Dio (Rm 8,16). È ilcuore,insiemeallamente,adascoltare,adacconsentire,aessereimpre- gnatoointrisodalloSpirito,adassimilareloSpiritomanmanocheassi- mila la Parola, e a portare i frutti spirituali della lode e dell’eucaristia. Non resteremo chiusi e sorpresi di fronte alle prove che purificano la nostra mente, il nostro cuore e il nostro corpo, perché sappiamo che quelli sono i momenti in cui possiamo accogliere la chiamata dello Spirito a lasciarci“fare”e“rifare”,per divenire degni di quell’Amore che misteriosamente cresce dentro di noi e ci sostiene nel cammino imper- vio della vita terrena, nonostante tutta la nostra vulnerabilità. Dio ci ha promesso di dissetare la nostra sete di felicità: O voi tutti assetati venite all’acqua, chi non ha denaro venga ugual- mente… porgete l’orecchio e venite a me, ascoltate e voi vivrete… (Isaia 55, 1-2). L’essenziale è libertà 32 Man mano che ci alleggeriamo, lasciando perdere le zavorre dell’inutilità, riusciamoaleggeremegliodentrodinoiibisognirealidicreaturafattadicorpo e di spirito ed abbiamo voglia di fare spazio, dentro e fuori, per un incontro nuovo; abbiamo voglia di pregare, di lodare, di ringraziare, di amare. Allora puòcapitarcidisentirelaSuavocechecidice“Alzati”edincominciareamuo- verci con passo nuovo.
  • 34. SIGNORE DIO MIO... Donami, Signore, di avvertire una sete ardente di Te. La mia vita è stretta tra le braccia paterne del Padre. Apro il mio cuore all’azione creatrice del tuo Spirito, per divenire ogni giorno nuova creatura. 33
  • 35. L’essenziale è libertà 34 SIGNORE DIO MIO... La tua legge, Signore, è parola d’amore per me. Essa dà ristoro alla mia anima, e rende più saldo il mio cuore. Tu mi cerchi nell’immenso giardino della vita; incontrarti per me è pace e misericordia. Ti rendo grazie. 11.IL SAPORE DELL’INCONTRO Siate misericordiosi, com’è misericordioso il Padre vostro. (Lc 6,36) Ci sarà anche per te un momento o più occasioni in cui ti verrà dato di vincere la notte della ricerca ansiosa di Colui che da sempre ti abita e ti attende. L’incontroèsempreunasorpresa,comelofuperlaMaddalenalamat- tina di Pasqua, nel giardino del risorto. Come fu per lei, così anche a te verràdettonelprofondodelcuore,diandareeannunciarecheLuièvivo. Devi allora essere pronto a lasciare anche il godimento del contatto con il maestro e Signore, per immergerti nella storia di tutti i giorni e vive- re come tutti, ma con il cuore abitato dal Signore della Vita. La felicità di un incontro bello non basta a sé stessa,non può essere solo per noi.Così se riusciamo ad assaporare il nutrimento,il ristoro di un abbraccio consolatoreprestocitroviamomoltoprossime:pietretaglientiebuchedivo- ratrici di energia,disponibilità,gioia.E non ci sono scuse per i nostri tentativi di dire“No,non posso”perché per primi siamo stati perdonati ed abbraccia- ti e l’Amore misericordioso esige anche da noi questo tentativo di misericor- dia.
  • 36. 35
  • 37. 12.LA CUSTODIA DI SÈ Chi si innalzerà sarà abbassato e chi si abbasserà sarà innalzato. (Mt 23,12) Bada bene che non ti entri in cuore alcun desiderio di vendetta, dice la Scrittura (Dt 15,9), cioè sta attento a te stesso in tutta la tua interez- za, non soltanto ad una parte, a discapito di un’altra. Come? Tenendo benvigilelamentenelcuore.Innessunaltromodoèpossibileessereatten- ti a se stessi in tutti gli aspetti della propria vita. Stabilisci dunque que- sta custodia, che i primi monaci definivano come un “abitare secum”, Custodiscilatuainterioritàeiltuocorpo.Grazieaquestacustodiatilibe- rerai con facilità dalle tentazioni e dalle passioni del corpo e dell’anima. Perciò vigila su te stesso, osserva te stesso; o meglio, custodisciti, osser- L’essenziale è libertà 36
  • 38. vati ed esaminati: sottometterai allo Spirito la carne in rivolta e non ci sarà più nel tuo cuore un pensiero iniquo (Dt 15,9). Se l’ira di un potente si accende contro di te, non lasciare il tuo posto, perché la calma placa le offese anche gravi (Qo 10,4). Dice il Qoelet di non lasciare senza sorve- glianzanéiltuocuore,néiltuocorpo.Diventeraiallorainaccessibileagli spiriti che ti attaccano dal basso e ti presenterai con sicurezza a Colui che prova mente e cuore, al Dio giusto (Sal 7,10), senza che egli ti esamini, perché tu stesso ti sei esaminato. Paolo dice infatti: Se ci esaminassimo attentamente da noi stessi, non saremmo giudicati (1Cor 11,31). Godrai l’esperienzadellostessosalmista(Davide),facendotuelesuestesseparo- le: nemmeno le tenebre per te sono oscure, e la notte è chiara come il gior- no; per te le tenebre sono come luce…. Tu mi hai tessuto nel seno di mia madre… mi conosci fino in fondo (Sal 138 12-13). Di vittoria in vittoria diventerai sempre più sensibile e il tuo cuore sarà capace di penetrare te stesso,il mistero degli esseri e delle cose.Il Piccolo Principe è guidato su questopercorsodellacustodiainterioredaunavolpe:“Eccoilmiosegre- to, dice la volpe. E’ molto semplice: si vede bene solo con il cuore. L’essenzialeèinvisibileagliocchi”.ESant’Agostino,nellesueConfessioni può gridare davanti a tutti:“Il nostro cuore resterà inquieto finché non riposerà in Te”.Questo riposo,che l’uomo convertito cerca,è proprio la custodia di se stesso, o meglio la capacità di abitare nel proprio intimo. Ciòèpossibilesoloquandosidecidedidiscenderenell’abissodell’umiltà, dove lo Spirito crea e ricrea la vera umanità cristificata, fino ad abilita- re la creatura a dimorare nel silenzio e nella pace del proprio cuore. L’essenziale è libertà 37 Una volta che il nostro cuore è stato riscaldato e dilatato dal fuoco dello Spirito,ilsanguechevienepompatoverràspinto,conlostessocalore,intutte le parti del corpo.Come non sentire così il benessere di creatura plasmata in animaecorpo,amataallostessomodoinspiritoefisico,volutafragileeforte sesolorimanenell’Unità?Esisterepuòesserequestaarmoniadisé,questacon- sapevolezza di dignità ed unità da difendere ogni giorno. Fa allora sorridere, per esempio, un medico che sentenzia“Lei somatizza!” e si accanisce a considerare un uomo spezzato,fatto di parti da trattare quasi autonomamente,quando c’è Qualcun Altro a cui affidare,per primo,la cura dell’intera nostra persona.
  • 39. SIGNORE DIO MIO... Salvami, Signore, e abbi misericordia delle mie chiusure e del mio egoismo.. Scendi nel mio intimo e risveglia la fede infiacchita e la pace assopita, che da sempre Tu hai seminato in me. 38
  • 40. L’essenziale è libertà 39 13.LA PACE DEL DISTACCO Gesù Cristo è venuto per servire e dare la sua vita per la salvezza del mondo. (cf Mt 10,43) Il distacco rappresenta il punto decisivo della maturazione cristiana. Solo in condizioni di distacco l’uomo si apre a Dio, gli dà spazio al pro- priointerno,loincontra,gliconsentedioperareinlui.Machecos’èque- stodistacco?Fugadalmondo,esistenzavissutainmodoascetico,rinun- ciaalcontattoconquelcreatocheèuscitopurbuonodallemanidiDio? Nulla di tutto ciò. Il ‘distacco’ è un processo in cui l’essere umano tende alla indiffe- renza,alla serenità e alla povertà di spirito,ad una povertà che non pre- tende alcunché, nemmeno di fare, a suo modo, la volontà di Dio, per- ché il distacco è l’esperienza di vuoto,è disponibilità piena ad accettare ciò che Dio fa. Solo in questa condizione di povertà interiore si potrà godere di quellalimpidaaperturachecirendepossibilelapercezionedellabellezza divinainnoi,diquelleesperienzepersonaliincuiDiostessovieneanoi. Distacco non significa dunque fuga dal mondo, rinuncia, ritrarsi in se stessi,mapiuttostofarsirecettivi,lasciarechenelmondoesistatuttocome Dio lo vede. Ciò che importa è che la creatura si renda libera per Dio e aperta alla verità intera.Il distacco lascia che esista tutto ciò che esiste in verità, per diventare tutt’uno con la stessa verità.
  • 41. SIGNORE DIO MIO... Illumina i miei occhi, Signore, perché non mi addormenti nell’attaccamento a questo mondo e alle futili cose.. Fa che ti serva con il solo atteggiamento del servo. Tu umile Servo del Padre e Signore della storia. 40 Camminiamo meglio con lo zaino leggero, soprattutto se siamo in compa- gniadipiùpiccolichepotrebberoaverbisognodipassarti,peruntratto,illoro peso.Così se diminuisce la preoccupazione per noi stessi,per le cose da por- tarci dietro, riusciamo a volgere lo sguardo attorno, a spaziare più lontano, al di sopra dei ciotoli e sterpi, più in alto e vedere meglio il bello ed il buono nel mondo,quasi con un po’della limpidezza degli occhi di Chi l’ha creato. Atarassia,distacco dalle nostre più umane e naturali passioni per cose e per- sone? Noncredo:solol’esperienza,chetuttipossiamotentare,dicamminareallon- tanando il subdolo invischiamento,per esempio consumistico,o il distrutti- vocinismodelpiùprepotente,delpiùfurbo,offerticomeattualimodellidirea- lizzazione.
  • 42. L’essenziale è libertà 41 14.LA FORZA DELL’ESSENZIALE Beati i perfetti nella loro condotta, che camminano nella legge del Signore. (Sal 118,1) SevoleteattirareavoiilSignore,andatedaLuicomeidiscepolidalmae- stro, con grande semplicità, apertamente, onestamente, senza ambiguità, senza inutile curiosità. Dio è semplice e privo di complicazioni e vuole che le anime che vanno a Lui siano semplici e pure. La semplicità infatti non potrà mai essere separata dall’umiltà (San Giovanni Climaco). Sull’esempio del maestro tutti possiamo eliminare dalla nostra vita quotidiana tutto ciò che non è essenziale e ci sforziamo di vivere in tota- le dipendenza da Dio. LasemplicitàorientailnostrocuoreelanostramenteversoDio,poi- ché in Lui soltanto possono ricomporsi e integrarsi le nostre indiscuti- bili complessità. Oggi, più che mai, avvertiamo l’urgenza di scoprire il segreto della felicità,conducendounavitasenzaaffanniesenzaprimati,manellasem- plicità quotidiana. Spesso la bussola della nostra vita gira a vuoto, anche senza maremoti e scossoni, ma solo in una grande confusione di mente e cuore, in cui tutto ci sembra momentaneamente lecito e giusto per alleviare la fatica di vivere,e stentiamo a trovare la stabilità di una calamita.La calamita che attiri a sé la nostraesistenza,checiorientinellasperanza,nellafelicitàdiqualcosachenon si disfi continuamente tra le mani,la calamita verso l’essenziale,verso l’oltre il momentaneo e provvisorio,verso la limpidezza del bene. Come riconoscere l’essenziale, come sentirne la forza e la libertà,fin da ora, in questo momento della mia vita,come vivere scelte coerenti? La semplicità di cuore e di mente,quando diventa abito di tutti i giorni,male convive con l’artefatta complessità in cui siamo immersi,male viene tollera- tadaitantichelaconsideranopurastupidità,incapacitàaviverecoipiediper terra,inadeguatezza,inettitudine.
  • 43. SIGNORE DIO MIO... Non stare lontano da me, Signore, Dio mio! Scrutami e conosci il mio cuore; provami e conosci i miei pensieri. Vedi se percorro la via dell’essenzialità. 42
  • 44. 15.IL DISTACCO DATUTTO E DATUTTI Dio ci ha amati e ha mandato il suo Figlio, vittima di espiazione per i nostri peccati. (1 Gv 4,10) L’esserestranieriinquestomondo(cioèdistaccati)vieneindicato,dai padri della Chiesa con la parola “xeniteia”. Questo è un termine greco che si riferisce a una pratica ascetica piuttosto frequente tra i monaci dei primisecoli;essaindical’espatrio,l’esiliovolontario,ilcamminomedian- te il quale il monaco abbandona la propria patria per andare a vivere in un paese dove avrà sempre consapevolezza di essere uno straniero. L’espatrio è un modo per fuggire onori e riconoscimenti di cui si è cir- condati nel proprio paese,per andare a vivere nel disprezzo e nella com- pleta dimenticanza. La xeniteia favorisce la quiete, o hesychia (= pace- riposo interiore), di cui il monaco ha bisogno se vuole perseverare nel suo proposito di «sequela di Cristo»: sradicato da tutte le occupazioni che gli procurano i legami esistenti con il luogo di origine, può vivere nella incuranza di sé, per rendersi interamente disponibile a ciò che ha sceltocomeunicofinedellavita,laricercadiDio.La xeniteiaècosìasso- ciata a un’altra dimensione fondamentale della vita interiore: la spolia- zione, la rinuncia ai beni per essere liberi da tutti gli affanni mondani. Il cristiano,che vuole restare fedele al proprio ideale,sente il bisogno di ripetute rotture da realizzarsi attraverso nuove rinunce. Occorre, per questo, discernimento, tempi di nascondimento, di silenzio, di assenza di stima, quasi di disprezzo, senza nessun soccorso, sperimentando la « via stretta », la spoliazione: « Penso più volte di andarmene e di appro- fittare di questa partenza per andare in un luogo dove io sia realmente erestiassolutamentesconosciuto»(Ch.DeFoucauld). Laxeniteiapone continuamente il monaco,e molto spesso anche il cristiano impegnato, nelle condizioni più favorevoli per raggiungere il suo ideale: l’umiltà, la povertà,ilsilenzio.Grazieallaxeniteiaegligioiscedellabeata«non-curan- za », così necessaria a chi vuole trovare Dio; cammina sulle tracce dei patriarchichehannovistoDioehannogodutolasuaintimitàdopoaver lasciato il loro paese; cammina sulle tracce di Abramo e degli apostoli, dispersi in numerose nazioni; segue Cristo stesso, venuto in questo mondo come uno straniero, che non aveva una pietra su cui posare il capo (cf Mt 8,20). L’essenziale è libertà 43
  • 45. L’essenziale è libertà 44 “Inchemondovivi?”,“Manonhaisentitointelevisione?”cipuòcapitarechequal- cunocichieda,sorpreso,perchénonsiamoaconoscenzadieclatantinotizierela- tive a difetti,o di particolari macabri e di morbose curiosità sui delitti altrui. Viviamo in questo mondo,dono del Creatore,in cui a forza di privilegiare ciò che fa più rumore e riempie lo spazio con più grossolanità e violenza,ci stia- mo arrendendo.“Che ci vuoi fare,il mondo va così”e giustifichiamo le nostre paureaprendereposizione,aparlarechiaro,aparlaredibeneedimaleedeci- dere da quale parte stare. Adulti e vecchi verso la resa e la rinuncia, rischia- modidiventare,congrosseresponsabilitàneiconfrontideipiccolichehanno seteefamedibene,aiqualistiamorinunciandoadindicaredadovepuògiun- gere il vento leggero in cui Gesù si fa sentire,ci parla,ci ama.
  • 46. L’essenziale è libertà 45 SIGNORE DIO MIO... In te mi rifugio, Signore; che io non resti nelle tenebre della prova. Salvami e strappa la rete delle schiavitù che occupano lo spazio del cuore. Staccami da tutto ciò che mi opprime e mi impedisce di vedere il tuo amore.
  • 47. 46 L’INTIMITA’DELLA PAROLA DI DIO * “Elia entrò in una caverna per passarvi la notte e … udì il Signore nel mormorio di un vento leggero”. 1RE 19, 9-15 *“quando preghi entra nella tua camera e,chiusa la porta,prega il Padre tuo nel segreto…” MATTEO 6, 5-6
  • 49. «Volgeranno lo sguardo a colui che hanno trafitto» (Gv 19, 37)! Per divina disposizione è stato permesso che un soldato trafig- gesse e aprisse quel sacro costato (di Cristo Crocifisso). Ne uscì sangue ed acqua, prezzo della nostra salvezza. SorgioanimaamicadiCristo.Siicomecolomba«cheponeilsuo nido nelle pareti di una gola profonda» (Ger 48, 28). Come «il passero che ha trovato la sua dimora» (Sal 83, 4), non cessare di vegliareinquestosantuario.Ivi,cometortora,nascondiituoipic- coli, nati da un casto amore. Ivi accosta la bocca per attingere le acque dalle sorgenti del Salvatore (cfr. Is 12, 3). ... Corri a questa fontedivitaediluceconvivodesiderio,chiunquetusia,oanima consacrataaDio,econl’intimaforzadelcuoregridaalui.“Oinef- fabilebellezzadelDioeccelso,osplendorepurissimodiluceeter- na!Tuseivitachevivificaognivita,lucecheilluminaogniluce...!” O eterno e inaccessibile, splendido e dolce fluire di fonte nasco- sta agli occhi di tutti i mortali! La tua profondità è senza fine, la tua altezza senza termine,la tua ampiezza è infinita,la tua purez- za imperturbabile! (San Bonaventura) 48
  • 50. 16.È DIO CHETI CERCA Mi alzerò e andrò da mio padre e gli dirò: Padre ho peccato contro il Cielo e contro di te. (Lc 15,18)) O anima bellissima fra tutte le creature, che desideri tanto conosce- reilluogodovesitrovailtuoDiletto,pertrovarloedunirticonLui!Ormai ti è stato detto che tu stessa sei il luogo in cui Egli dimora e il nascondi- glio dove si cela. Tu puoi grandemente rallegrarti sapendo che tutto il tuo bene e l’intera tua speranza è così vicina a te da abitare dentro di te o, per dire meglio, che tu non puoi stare senza di Lui: Sappiate - dice lo Sposo - che il regno di Dio è dentro di voi (Lc. 17, 21). l’apostolo S. Paolo soggiunge: Voi siete il tempio di Dio (2 Cor. 6, 16). Ègrandeconfortoperl’animasaperecheDiononlevienemaimeno, ancheseessaèinpeccatomortale;quantomenoEgliabbandoneràquel- la che è in grazia! Che vuoi di più, o anima, e perché cerchi ancora fuori dì te, dal momento che hai dentro di te le tue ricchezze, i tuoi diletti, la tua sod- disfazione, la tua abbondanza e il tuo regno, cioè l’Amato, che tu desi- deriebrami?GioiscierallegratipureconLuineltuoraccoglimentointe- riore, poiché lo hai così vicino! Qui desideralo, adoralo, senza andare a cercarloaltrove,poichétidistrarresti,tistancherestisenzapoterlonétro- vare né godere con maggiore certezza e celerità,né averlo più vicino che dentro di te. Vi è un’unica difficoltà e cioè che, pure essendo dentro di te,senestanascosto;peròègiàmoltosesiconosceilluogodovestanasco- sto per cercarlo con la certezza di trovarlo. È quanto tu, o anima, chie- di, allorché con affetto di amore dici: Dove ti nascondesti? Tuttaviamipuoidire:sel’Amatodell’animamiaèdentrodime,pre- ché non lo trovo e non lo sento? Ciò accade perché Egli se ne sta nasco- sto e tu non ti nascondi per trovarlo e per sentirlo. Infatti chi vuole tro- vare una cosa nascosta deve entrare fino al nascondiglio dove quella si trova e, quando la trova, anch’egli è nascosto come lei. Dunque poiché il tuo Sposo amato è il tesoro nascosto nel campo dell’anima tua, per il quale tesoro l’astuto mercante vendette tutti i suoi beni (Mt. 13, 44),sarà necessario che tu,per trovarlo,dimenticando tutte le cose e allontanan- doti da tutte le creature ti rifugi nel nascondiglio interiore del tuo spiri- to (Mt 6,6) e serrata la porta dietro di te, vale a dire chiusa la tua volon- L’essenziale è libertà 49
  • 51. tàatuttelecose,preghioccultamenteilPadretuo.Allorarimanendonasco- staconLui,losentiraieloameraidinascosto,logodraietidiletteraicon Lui di nascosto, ossia in maniera superiore ad ogni espressione e senti- mento umano. (San Giovanni della Croce, Cantico spirituale). L’essenziale è libertà 50 SIGNORE DIO MIO... Tu sei paziente e misericordioso, Signore. Sei grande nell’amore e buono verso tutti. Mi attendi come un padre aspetta il ritorno di suo figlio, nel tempo della lunga notte della fuga. Continua a cercarmi nel fitto bosco delle mie infedeltà.
  • 52. L’essenziale è libertà 51 Consumiamo ogni giorno tante energie alla ricerca di ciò che ci fa stare meglio:dal look,angustia di teenagers e meno,all’attenzione per migliorare il nostro aspetto esteriore per affrontare con più sicurezza l’altro,per sentirci meglioconnoistessi,finoallasferapiùintimadell’interioritàattraversolarifles- sione,tecnicheindividualiecomunitariedimeditazione,lapreghierafattadi parole e silenzi,l’adorazione,la celebrazione eucaristica.Sembra comunque essere il nostro“io”a mettersi in azione,muoversi per primo,a cercare,a fare, e tutto questo ci porta stanchezza. Dolcissimoèpoterassaporarecheilnostrovolerfarevieneprecedutoespiaz- zato da Qualcuno che ci cerca per primo da sempre e che è già in noi,pron- to a respirare con il nostro respiro.
  • 53. L’essenziale è libertà 52 17.ABBI CUORE Spero nel Signore. Spero nella sua Parola, perché grande è la sua misericordia. (cf Sal 129,5.7) IlpuntodipartenzadichicercaDioel’unificazionedelpropriocuore in Lui è il sentirsi profondamente chiamato alla conversione, che signi- fica voltarsi decisamente altrove,per rigenerare il“cuore”.Esso è sempre stato,in tutta la tradizione spirituale e biblica,il fulcro dell’attenzione di chiunque decide di cercare solo il Signore e di vivere pacificato inte- riormente. Traduce bene questa attenzione un detto di Abba Poemen: “Se hai cuore puoi salvarti”! Che cos’è la salvezza se non una ricerca costante della libertà inte- riore, mediante una sempre nuova fedeltà a Dio? Colui che vive quo- tidianamenteconcuorepacificatopuògustarelabellezzadellavitadivi- na in sé e attorno a sé: la vita eterna. Il cuore, abitato da Dio, deve continuamente immergersi nella morte e resurrezione di Cristo, accet- tandoleproveelepurificazionicomepartecipazionealmisteropasquale.
  • 54. L’essenziale è libertà 53 LoSpiritoSantofadonodellagraziadellacontemplazioneproprioachi ha il coraggio di ripulire il cuore dalle sue scorie, dalla sua opacità, ren- dendolo trasparente e puro. E’ questo il cuore unificato, il cuore maturo, capace di una costante passione per Dio e per il Suo Regno.E’il cuore amico di Dio,avvolto da una radicale semplicità evangelica e incarnato nella quotidianità senza fughe.IlDiochevidimorasifavedereetrasfiguralacreatura,comespie- gaSanPaolo:Tuttinoi,avisoscoperto,riflettiamolagloriadelSignore,venia- mo trasfigurati in questa medesima immagine, con una gloria sempre più grande, mediante il Signore, che è Spirito (2Cor 3,18). E la gloria sempre più grande è proprio l’uomo, la donna unificati in Lui e ricondotti alla vera immagine divina. Avereilcuorediunbambinodescrivebenel’essenzialediunapersonacheman- tienelasuaintegrità,purezza,bontà,fiduciainqualcunopiùgrande,nellavita che intravede ed osserva ad occhi sgranati.Nutrire il cuore come centro del nostro essere,attorno al quale tutto il resto si costruisce e si dirama,è atten- zioneprioritariadiognicreaturachevuoleavviarsiversoilPadresenzaabbru- tire,sprecare,negare ciò che di unico ha ricevuto in sé. SIGNORE DIO MIO... La mia anima sospira e cerca il tuo volto, Signore. In te soltanto trovano pace il cuore e la mente. Rendimi semplice e povero. Tu solo puoi plasmarmi in creatura nuova e luminosa.
  • 55. L’essenziale è libertà 54 18.CHIEDI L’UMILTÀ Signore chi abiterà nella tua tenda? Chi dimorerà nel tuo santo monte? Chi cammina in santità e agisce secondo giustizia. (Sal 14,1-7) “Non vi è via più dolorosa e che sottoponga a una spoliazione radi- cale dell’umiltà evangelica, dove il contemplativo impara che non è migliore dei suoi fratelli, che è un peccatore perdonato quanto e più di loro, e che, per poter accedere alla contemplazione in modo forse più agevoledeisuoifratelli,deveraggiungerecoloroiqualiGesùhapromesso che avrebbero preceduto tutti nel suo regno. Egli diventa così la chiesa dell’umile e gioioso pentimento. Nell’abisso dell’umiltà si può verificare il miracolo,che Dio divente-
  • 56. L’essenziale è libertà 55 Chi ha sentito il ghiaccio del proprio cuore sciogliersi al calore del perdono non può tornare alle vecchie trappole dell’orgoglio e della vanagloria come se nien- te sia accaduto,non può scordare quanto di grande viene dal riconoscersi ulti- mo,miserodopoaltrimiseri,avvicinatoperprimodall’Unicochepuòsoccorrere. Tristemente, l’umiltà vissuta con coerenza nell’intimo e nella vita comune viene confusa.In un ambiente di lavoro ho sentito qualcuno tentare di ferire l’altro che non prevarica,non offende,non maligna con“Svegliati? Non puoi vivere da colomba in mezzo ai falchi!”.Forse sì,possiamo. rà“percepibiledalcuoredelcontemplativo”,cheapocoapocoeglipotrà gustare fino a che punto il Signore è dolce. Allora potrà intravedere già unpocolegioiedelcielo.“Madinotte”,comedicevaGiovannidellaCroce, o meglio di notte in notte e di chiarore d’aurora in chiarore d’aurora, quasi incollato alla Parola di Dio, lampada sui suoi passi, e dolcemente sedotto da essa. Come dalla stella del mattino, finché il pieno sole non venga a inondare della sua luce la chiesa intera”(Andrè Louf). SIGNORE DIO MIO... T’invoco, mio Dio: dammi risposta. Rivolgi a me il tuo orecchio e ascolta la mia preghiera. Custodiscimi come la pupilla dell’occhio, proteggimi all’ombra delle tue ali.
  • 57. L’essenziale è libertà 56 19.AFFIDATI ALLA SUAVOLONTÀ Le tue parole, Signore, sono spirito e vita; tu hai parole di vita eterna. (cf Gv 6,63.68) È un gran bene abbandonarsi alla volontà di Dio. Allora nell’anima c’è solo il Signore e nessun pensiero estraneo vi penetra, la sua preghie- radivienepura,eilcuoresentel’amorediDio:anchesesoffrenelcorpo. Quando l’anima si affida totalmente alla volontà di Dio, il Signore stesso comincia a guidarla, e l’anima è istruita direttamente da Dio, mentre prima era guidata dai maestri e dalle Scritture. Ma è un dono raro cheilMaestrodell’animasiailSignorestessoechesialuiadistruir- lapermezzodellagraziadelloSpiritosanto;pochiconosconol’esperienza di questo mistero: solo quelli che vivono secondo la volontà di Dio. L’uomo superbo non cerca la volontà di Dio, ma vuole dirigere egli stesso la sua vita. E non capisce che la sola ragione senza Dio non è suf- ficiente ad indicargli la via. Anch’io, quando vivevo nel mondo, prima di conoscere il Signore e lo Spirito santo, mi basavo sulla mia ragione. Ma quando, per mezzo dello Spirito santo, ho conosciuto il Signore Gesù Cristo, il Figlio di Dio, allora l’anima mia, si è affidata a Dio, ed io
  • 58. accetto qualunque afflizione mi colpisca, e dico: «Il Signore mi vede... che cosa dovrei temere?» Prima, però, non ero capace di vivere in que- sto modo. PerchisièabbandonatoallavolontàdiDio,lavitadiventamoltopiù facile, perché anche nelle malattie e nella povertà e nella persecuzione egli pensa: «Così ha deciso il Signore, ed io devo sopportare per i miei peccati». (Silvano del Monte Athos) L’essenziale è libertà 57 Quando non comprendiamo,istintivamente chiediamo a chi ci può aiutare a spiegare qualcosa in più di una realtà che ci sfugge. Tanto di sfuggevole ammucchiamoneinostrigiornieanni,tantodiincomprensibileinnoieattor- no a noi,che può diventare tormento,sofferenza,ribellione.L’assurdità viene spiegata,la sofferenza lenita se solo sentiamo che c’è semplicemente Chi sta vedendo prima di noi,per noi,aldilà del nostro abituale orizzonte,strade che non conosciamo e che non vorremmo percorrere. HoascoltatoLaurachemihadetto:“Daventianniconvivoconquestocorpo trasformato, gonfiato, impedito; da venti anni sento medici scettici e con- traddittori.Ma in questo tempo il Signore ha fatto in me grandi cose,davve- ro mi ha trasformata:prima ero sola,adesso posso pregare,lodare,chiedere di essermi vicino a Lui che non conoscevo e che mi ama”.
  • 59. L’essenziale è libertà 58 SIGNORE DIO MIO... Guida i miei passi, Signore, verso la tua parola. Dirigimi sul sentiero della tua bontà amica. Nel solco dell’umile appartenenza a Te, vivo l’obbedienza ai tuoi voleri. Ti ringrazio perché sempre mi avvolgi con il Tuo Spirito.
  • 60. L’essenziale è libertà 59 20.TUTTOVIENE DA LUI Chi non è con me, è contro di me; chi non raccoglie con me, disperde. (Lc 11,23) “Sappiate questo, figli miei diletti, non pensate che sia opera vostra intraprendere l’opera diDioeprogredireinessa,maèfrutto diunapre- senzadivinachesempreviaiuta.Aspiratesempreaoffrirevoistessiquali vittimeaDioeaccoglieteconfervorelapotenzachevieneinvostroaiuto. OffritecosìconsolazioneaCristoGesùallasuavenuta,eatuttal’assemblea deisantieancheame,poverouomo,chedimoroinquestocorpodifango e di tenebra… VogliochesappiatecheilnostroSignoreGesùCristoèilveroIntelletto del Padre, da lui furono create tutte le nostre nature spirituali a imma- gine della sua Immagine, perché egli è il capo di tutta la creazione e del corpo che è la Chiesa…”(dalle lettere di S. Antonio Abate). Creati ad immagine e somiglianza di Dio è l’incredibile,mirabile,appannata realtà umana. Se vivessimo ogni giorno consapevoli di questo, ci aspette- remmoanchelerelativeconseguenze,sapremmodipotercontaresullaforza di una vita non a caso, non vana, ma innestata in Dio Padre, Figlio e Spirito Santo.Sapremmo trovare il rispetto con cui vengono trattate le cose prezio- se,sapremmo dove attingere energia,gioia,sopportazione. Perché facciamo finta di non saperlo e non riusciamo a dirlo neanche ai nostrifigli,manmanochecrescono,quasiannichilitiedindebolitidallafati- ca di vivere? Ogni giorno possiamo aprire la finestra verso il sorgere del sole.
  • 61. L’essenziale è libertà 60 SIGNORE DIO MIO... Tu sei bellezza infinita, Signore! Offro a Te la mia piccola storia, come sacrificio d’amore. Tutto è tuo e tutto mi viene da Te. Lode e gloria alla Tua Bontà eterna.
  • 62. L’essenziale è libertà 61 21.ASCOLTA CHITI AIUTA La Parola di Dio è viva, efficace; scruta i sentimenti e i pensieri del cuore. (Eb 4,12) Viene un momento nella vita in cui non possiamo più accontentar- ci di idee generali; abbiamo bisogno di essere guidati concretamente,di essere seguiti nel corso delle nostre esperienze. La trasmissione avviene da persona a persona,“dal mio cuore al tuo cuore”. Ogni persona che decide di viaggiare nella propria interiorità, cerca una guida, un aiuto spirituale, al fine di scoprire in essa il volto del Cristo, Figlio Unico rivolto nello Spirito verso “il Solo che è Padre”. Questo accompagnamento sarà un’avventura nel cuore del deserto,che chiederàunadocilitàatuttaprovaeun ascoltoprofondodellavocedello Spirito che si manifesta in colui o colei che accompagna.
  • 63. L’essenziale è libertà 62 “Mio figlio non mi ascolta” risuona spesso nel nostro raccontarci. Ascoltare con la testa ed il cuore è raro e non bastano certo legami di sangue.È dono particolarel’incontroconpersonechediventanoriferimento,guida,caposaldo della nostra vita. Per ognuno ci sono state persone speciali incontrate nel momento giusto, le cui parole e testimonianza si andava cercando col lan- ternino.Le nostre guide spirituali,i nostri angeli da seguire con umiltà e fidu- cia,sono rari e preziosi,anch’essi dono per cui ringraziare il Padre. Vicino ho il ricordo di una persona che mi ha detto poche parole con il cuore, quelledicuiavevobisogno;uncappuccinocanuto,conilvisorotondodabam- bino,gli occhi piccoli da agnello,il naso corto e storto,il sorriso da innamo- rato,mi ha ascoltato e mi ha detto:“È inutile che ti arrabbi,parli e sparli.Te lo dico perché è stata mia esperienza. Ora puoi solo tacere, pregare, amare”. Ascoltarloestaremeglio:bastavanoqueitreverbidettidaluiinquelmomento. SIGNORE DIO MIO... Ti rendo grazie, Signore Dio della mia salvezza. Poni accanto a me fratelli e sorelle che testimoniano l’amore per Te. La luce dello Spirito Santo mi renda capace di discernere una guida sicura, che accompagni i miei passi sul sentiero della vita interiore.
  • 64. L’essenziale è libertà 63 22.IMPARA A MORIRE Il pubblicano, stando a distanza, si batteva il petto e diceva:“O Dio, abbi pietà di me”! (Lc 18,13) L’abate Macario diceva: “Queste tre cose sono capitali ed è bene presentarsele senza tregua: Inognimomentocisidevericordaredellamorte,sidevemorireadogni uomo, e il pensiero deve essere costantemente unito a nostro Signore. Difatti,se non si ha ad ogni momento presente la propria morte,non si sarà capaci di morire ad ogni uomo; e se non si è capaci di morire ad ogni uomo, non si sarà capaci di essere costantemente davanti a Dio”. Morire ogni giorno vuol dire fare di se stessi un sacrificio spirituale a Dio, e non cercare mai la propria volontà, ma quella di Dio e seguirla come unica guida e direzione della vita. La vita spirituale infatti è l’itinerario verso Dio di un pellegrino che sceglie la via direttissima della salita verso il monte della visione, attra- versando ogni giorno il deserto della morte a se stessi, senza temere l’a- sprezza e l’aridità di queste traversate. Perché amare Dio è spogliarsi di tutto ciò che non è Dio. Imparare a morire per imparare a vivere è il paradosso inspiegabile di chivuolelapienezzadivita,dichihariconosciutoinDioilpropriotutto. Indicare l’assoluto non nella propria volontà ed autoaffermazione, noninperfettibilimodelliesterni,manell’unicavolontàcreatricedella vita,ècosapossibiledafareperesempioneiconfrontidiragazzisenza essere fraintesa per autolesionismo, rinuncia, mancanza di persona- lità,vittimismo? Una Vittima ha già raccolto in sé tutte le morti,per la Resurrezione.
  • 65. L’essenziale è libertà 64 SIGNORE DIO MIO... Abbi pietà di me, peccatore, Signore Gesù. Pongo davanti a te ogni mia morte E ti chiedo perdono per tutti i miei peccati. Ogni giorno ti benedico e ti lodo, Signore, per i tuoi innumerevoli benefici
  • 66. L’essenziale è libertà 65 23.NONTEMERE LA NOTTE Io sono la luce del mondo, dice il Signore, chi segue me avrà la luce della vita. (Gv 8,12) La notte mi sarà luce nelle mie delizie! (Sal 138,11) È come se il Salmista dicesse: la notte della fede mi servirà di guida nei guadi della mia più pura contemplazione e della mia unione con Dio. Da ciò si comprende come l’anima che vuole essere illuminata per compiere questo cammino, deve trovarsi nelle tenebre. (San Giovanni della Croce)
  • 67. L’essenziale è libertà 66 Illumina, Signore, le mie notti con la luce discreta della tua presen- za. Non abbandonarmi nelle mie solitudini, quando tutto sembra crol- lareattornoame,equandolepresenzepiùfamiliarimidiventanoestra- nee e sono incapaci di consolarmi. Lo sai anche tu, o mio Gesù, quanto sia terribile la solitudine,quando anche il Padre si è reso introvabile e tu tiseisentitodaluiabbandonato.Perquestatuaterribiledesolazione,vieni in aiuto ai miei deserti, non abbandonarmi quando mi sento abbando- nata dagli altri. Tuchehaisudatosangue,leniscilemieferite.Tucheseirisorto,rendi feconda di vita l’esperienza di inutilità e di abbandono. Per la tua santa agonia,riempi i miei momenti terribili,le ore e i giorni di vuoto,perché io possa sperimentarti come il dolce salvatore. È la risposta al nostro“Io ho terrore della notte”.Svegli,nel buio,si è attentis- simi a scorgere il minimo indizio di luce ed a gioire e esultare per l’irrompere della luce piena. Nella tranquilla luminosità del giorno pieno o fra i tanti miraggidelleluciartificialisarebbeimpossibiledistinguerequalèquellaluce unica,capace di arrivare al cuore e riscaldarlo.
  • 68. L’essenziale è libertà 67 SIGNORE DIO MIO... Confido in te, Signore. Esulto per la luce del Tuo Volto. Ti rendo grazie per la Tua Parola, che è lampada nelle mie notti. La tua voce è certezza nel mio vagare. Conducimi Tu e attirami con la forza del tuo amore.
  • 69. LE FENDITURE SALVIFICHE DELLA PAROLA DI DIO * Omiacolomba,chestainellefendituredellaroccia,neinascon- digli dei dirupi” CANTICO DEI CANTICI 2, 8-17 * uno dei soldati gli colpì il fianco con la lancia e subito ne uscì sangue ed acqua” GIOVANNI 19, 31-37 68
  • 71. La montagna ha da sempre rappresentato per l’uomo uno spa- zio misterioso,affascinante,attraente e tremendo,e,insieme,un simbolodell’anelito.Unatensioneversolaconoscenzaelacomu- nione con l’assoluto. Lamontagnarichiamaerichiedeascensione,ascesi,silenzioesoli- tudine,altezzaeprofondità,rischioedebbrezza,continuità,fedel- tà fino... alla scoperta della montagna interiore, luogo della rive- lazione più profonda di sé e dell’incontro con l’Altro. “Quando l’uomo inizia l’ascesa della propria montagna interio- re, scopre dentro di sé la presenza di una sorgente. Essa nasce in fondoalui,edegliignorailpuntoincuiemerge:soltantoilcanto della sorgente gli permette di coglierne la realtà.Questa melodia - simile al profumo di un fiore - non rompe il silenzio; discreta, non si impone mai: come un sussurro che permette di cogliere leorigini,lenasciteelemetamorfosi.Rintoccosottilediunapre- senzacheaccompagna,insegnandolaluciditànellalucecomepure nella notte. La sorgente ha, al suo passaggio, la funzione di sve- lare; e tutta l’azione di chi la scopre consiste nel non ostacolarne lafluidità.Bloccarlanelsuopercorso,sospenderneilcorsosareb- beunterribileerrore.Esistonosguardisecchiesguardiumidi:que- stiultimisonosegretamenteanimatidallasorgentedidentro,crea- trice di un clima interiore e di una relazione giusta con l’esterno. I saggi sanno distinguere negli occhi la qualità di una sorgente segreta, pura o contaminata. Animati da una sorgente, gli occhi sono illuminati da una luce di primavera”. (M-Madeleine Davy) 70
  • 72. L’essenziale è libertà 71 24.L’ALTITUDINE Il Signore è il mio pastore, non manco di nulla… presso acque tranquille mi ristora. (Sal 22,1-2) Lavettadiunmontecostringeadalzarelosguardoversol’alto;ècome se fosse un indice puntato verso il cielo, è il rimando allo zenit e quindi alla luce,all’inaccessibilità,alla trascendenza rispetto all’orizzonte in cui noi siamo immersi quotidianamente. Dallacimadiunmonteèpossibilecontemplareilcielostellato,come un manto di luci, che brillano all’infinito e invitano a sperare nella vita immersa nella notte che viene. Chi dimora sul monte si sente protetto dal cielo che lo abbraccia e lo custodisce nel cuore della notte, nel silen- zio del creato, rotto soltanto dal canto degli uccelli rapaci. Siamoindubbiamenteattrattidallaviapiana,distesa,agevole;siamoabituati alla comodità di pianificazioni che ci danno la sicurezza di un incedere il più facile possibile,con il minor numero di rischi ed imprevisti.La pianura ci atti- ra di più e nel piano e lineare ogni rilievo o sporgenza diventa problema, assillo. Se volgiamo lo sguardo più lontano verso la cima di una montagna intravi- sta dietro le nuvole, sospiriamo, come cosa irraggiungibile; ma più vicino ci accorgiamo di spazi nuovi,di pascoli più ricchi dove qualcuno ci aspetta per
  • 73. SIGNORE DIO MIO... Ha sete di te, Signore, l’anima mia. Come una cerva che sale sui monti più alti, anch’io cerco, anelante, una sorgente di vita. Visitami con la dolcezza del tuo Spirito e ristorami. 72
  • 74. L’essenziale è libertà 73 25.LAVETTA DEL SACRIFICIO Dio ha mandato nel mondo il suo Figlio … perché il mondo si salvi per mezzo di Lui. (Gv 3,17) Nell’ascesa della vita spirituale, dice il Padre Serafino a un giovane desideroso di apprendere l’arte del meditare: Dio ci può condurre fino al Sacrificio ... e gli citò il passo della Genesi in cuiAbramo si mostra pron- to a sacrificare il proprio figlio Isacco. Tutto appartiene a Dio, continuò in un mormorio Padre Serafino. Tutto è suo, viene da lui ed è per lui. Meditare come Abramo ti conduce alla totale spoliazione di te stesso e di ciò che hai di più caro... qualcosa a cui tieni particolarmente, con cui identifichi il tuo “io”. Per Abramo si trattava del suo unico figlio; se tu sei capace di questo dono, di questo totale abbandono, di questa infini- ta fiducia in Colui che trascende ogni ragione e ogni buon senso, tutto ti sarà reso al centuplo: “Dio provvederà”. Meditare come Abramo è averenelcuoreenellacoscienza“nient’altrocheLui”.Quandosalìincima alla montagna Abramo pensava solo a suo figlio. Quando ridiscese non pensava che a Dio. Passare attraverso la vetta del sacrificio è scoprire che niente appar- tiene all’io. Tutto appartiene a Dio. È la morte dell’ego e la scoperta del “Sé”. Meditare come Abramo è aderire con la fede a Colui che trascen- de l’universo,è praticare l’ospitalità,è intercedere per la salvezza di tutti gli uomini.È dimenticare se stessi.È spezzare i legami,anche i più legit- timi, per scoprire se stessi, il nostro prossimo e tutto l’universo abitato dalla presenza infinita di Colui che.. solo È. “Perché Dio mi chiede questo?”credo sia la domanda tragica di un uomo,di unpopolochesale,sopportandopesipiùgrandidilui,accettandounaprova che non capisce contando sulla sua fedeltà ad un Padre che sta chiedendo oltre ogni possibile comprensione umana. È il grido del mondo di fronte ad ogniincomprensibilesciagura,èl’invocazionedichispendelapropriavitacon coerenza e va avanti con la speranza nell’unica possibilità di provvidenza e giustizia.
  • 75. L’essenziale è libertà 74 SIGNORE DIO MIO... Signore innalzo a te la mia preghiera. Ti presento il sacrificio della mia esistenza vissuta per te e con te. Rispondimi, nel tuo grande amore, quando invoco salvezza e pietà per questo mondo che vaga nelle tenebre .
  • 76. L’essenziale è libertà 75 26.LA PACE Porrò la mia legge nel loro animo, la scriverò nel loro cuore… (Ger 31,33) Tuttidesideranolapace,manonsannocomeottenerla.UngiornoAbba Paisios si lasciò prendere dall’ira e pregò il Signore di essere liberato da quella passione. Il Signore gli si manifestò e gli disse: «Paisios, se vuoi fare a meno di adirarti,non desiderare nulla,non giudicare e non odia- re alcuno, e avrai la pace». Così, se ogni uomo rinuncia alla sua volontà dinanzi a Dio e agli uomini, sarà sempre pacificato nell’anima. Ma chi vuole fare la propria volontà non avrà pace. Un’anima che si abbandona alla volontà di Dio sopporta facilmen- te ogni afflizione e ogni malattia, perché anche nel tempo della malat- tia rimane in contemplazione di Dio,e prega dicendo: « Signore,tu vedi lamiainfermità;Tuvediquantoiosiapeccatoreedebole,aiutamiasop- portare e a ringraziarti per la tua bontà ». Il Signore allevia l’affanno e l’anima sente la vicinanza di Dio e resta davanti a Dio piena di gioia e di riconoscenza. Se subisci qualche contrarietà, pensa: « Il Signore vede il mio cuore, e, se questa è la sua volontà, tutto avverrà per il bene mio e degli altri ». E così la tua anima sarà sempre in pace. Ma se uno comincia a lamen- tarsi e a dire: questo non va bene, quello non va come dovrebbe, allora nell’anima sua non c’è pace, anche se digiuna e prega molto. Gli Apostoli si rimisero totalmente alla volontà di Dio. Solo così si conserva la pace. E allo stesso modo tutti i grandi santi sopportano anche loro tutte le sofferenze, affidandosi alla volontà di Dio. (cf. Silvano del Monte Athos). Davverométalontanadiognitempoèlapace:individuale,sociale,politica,mon- diale,ovunquesperimentiamoladrammaticitàdelladivisione,offesa,sopraffazione. Per questo Dio ha usato la via essenziale di una legge scritta nel cuore degli uomini e del mondo,scritta con il fuoco della sua parola,del suo amore,del suo farsi nutrimento per una umanità affamata di pane che non perisce. Così,liberandoci da ogni tentativo e velleità individuale di voler fare e giudi- care da soli,possiamo farci forti solo della sua lungimiranza e del suo bene e trovarepace.Così,uominicheabbiamoconosciutoecheconosciamo,cosìl’u- manità malata di rabbia e voglia di riscatto,possono trovare la spiegazione della sofferenza in un abbraccio di bene,più forte di ogni male.
  • 77. L’essenziale è libertà 76 SIGNORE DIO MIO... Gioisco in te, Signore. Il mio cuore trova pace nel cercare sempre il tuo volto. Ti ringrazio per la tua continua presenza amica che avvolge e purifica la Chiesa e il mondo intero.
  • 78. L’essenziale è libertà 77 27.LA MEDITAZIONE Beati coloro che custodiscono la Parola di Dio… (cf Lc 8,15) Meditare è mormorare come la tortora, lasciare in te quel canto che viene dal cuore, così come hai imparato a lasciar salire in te il profumo che viene dal fiore. Meditare è respirare cantando. È ripetere incessantemente:“Kyrie eleison…”,che vuol dire: Signore pietà, Signore; manda il tuo Spirito; che la tua tenerezza sia su di me e su tutti; che il tuo nome sia benedetto! Non impadronirti del significa- to di questa invocazione, esso ti si rivelerà da sé.
  • 79. L’essenziale è libertà 78 SIGNORE DIO MIO... Signore, pietà. Manda il tuo Spirito. La tua tenerezza cresca dentro di me fino a produrre il canto della misericordia e della compassione per tutti. La Tua Parola è forza e tenerezza. Nella storia di ognuno di noi ci sono piccole e grandi rinascite a vita nuova, ogni volta che la Sua voce ci ha raggiunto nei deserti e miraggi della quoti- dianità.Molteplicisonoleconversionidegliuominichiamatialasciarenelpas- sato aridità,angosce,menzogne,compromessi,offese,ribellioni che solo Lui può curare.In ognuno di noi ci sono ferite affidate al Suo amore silenzioso e comprensivo per ogni creatura in ascolto.
  • 80. L’essenziale è libertà 79 28.IL RIPOSO Siamo stati riscattati a prezzo del Sangue prezioso di Cristo, Agnello senza difetti e senza macchia. (1 Pp 1,19) Vi è uno stato di riposo in Dio, di totale rilassamento di ogni attivi- tà intellettiva, uno stato in cui non si fanno progetti, non si prendono decisioni e ci si astiene temporaneamente da ogni azione per rimettere tutto il futuro alla volontà di Dio, per abbandonarsi completamente al proprio destino. In parte mi è stato dato di sperimentare questa condi- zioneinseguitoadunaesperienzachetrasceselemieforze,esaurìlamia vitalità intellettuale e mi tolse ogni forma di attività.Rispetto all’abban- dono della propria opera per mancanza di forza vitale,il riposare in Dio rappresentaun’esperienzatotalmentenuovaesingolare.Quelloerailsilen- zio della morte.Al suo posto subentrava un senso di sicurezza… dietro questo soffio vivificante sembrava celarsi l’ingresso di una attività che non è la mia. (Edith Stein) “Vieni Spirito Santo…nella fatica riposo,nella calura riparo,nel pianto con- forto…” è l’invocazione bellissima di chi chiede completezza per la propria pochezza,ristoroperilproprioaffanno.Tantiattingonoquotidianamenteforza dall’affidarsi completamente a Dio. Unmissionarioharaccontatoairagazzi,chechiedevanonotiziesullasuagior- nata da missionario in Burundi,che il momento più bello è il mattino presto, quando i villaggi sono ancora addormentati ed egli si sveglia per pregare e riposare un paio d’ore nelle braccia del Padre.Poi,fino a sera,per dieci-dodi- ci ore va avanti con questo carburante del mattino,con la Parola che riesce a passare anche attraverso le sue mani nude.
  • 81. SIGNORE DIO MIO... Nell’impegno di ogni giorno, Signore, custodisco silenziosamente la mia cella interiore. Offro a questo mondo malato di protagonismo, la dolce solitudine del mio essere in te e per te soltanto. Prendi tra le tue mani sante questa piccola esistenza che, fragile, anela a te. Te la offro come intercessione per tuti. 80
  • 82. L’essenziale è libertà 81 29.L’AMORE Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia. Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio. (Mt 5,7-8) Ilmisteroultimodell’essere,larealtàultimaèamore.Questaèlastrut- tura essenziale della realtà.È presente nell’essere un infinito desiderio di darsi per amore e questo dono di sé per amore è eternamente corrispo- sto dall’amore. Esiste una continua danza d’amore, un continuo anda- reetornare.Infindeiconti,èquestostessoAmoreadarsicontinuamente in modo da creare questa e quella forma, costruendo l’universo di stel- le e atomi e cellule viventi e poi riportando tutto a Sé; tutto viene all’e- sistenza nella Parola come espressione d’amore e tutto ritorna al Padre, alla Sorgente, nell’amore dello Spirito. La realtà è non essere piuttosto che Essere. Il grande monaco bene- dettino Augustine Baker non ha forse descritto l’unione dell’anima con Dio come l’unione del nulla con il Nulla? Perché Dio e l’anima sicura- mente non sono due cose; perdere la propria anima è salvarla e anche Dio deve morire prima di poter essere conosciuto per quello che è. (B. Griffiths, Ritorno al centro)
  • 83. L’essenziale è libertà 82 IlDiodellavitaedell’amorenonpotevachecrearecosebuone;èquestalacer- tezzasucuifondarel’esistenzanostraedelmondo.Anchequandosembraassur- do poter parlare di bontà, anche quando è umanamente impossibile solo intravedere il bene,sappiamo che il Creatore non lascerà nulla vano,insensa- to,annullato dal male e dalla morte.Noi creature abbiamo sempre il confor- todellapreghierafiduciosa.Sullascrivaniadellacameradiunsacerdotemorto hotrovatoleparolediunapreghierachel’avevaaccompagnatonelsuocam- mino di uomo:“…Tu dunque non altro devi fare / se non lasciare libera ope- razione / a questo Dio d’amore / non ponendo alcun ostacolo da parte tua”. SIGNORE DIO MIO... L’amore che tu ci doni, Signore, è misericordia e compassione. Mi inviti a perdere la vita per te e per il tuo vangelo. Sono pronta e con te accetto di salire fino alla vetta dell’amore.
  • 84. L’essenziale è libertà 83 30.COMPASSIONE Quando sarò elevato da terra, attirerò tutti a me. (Gv 12,32) Chi fa l’esperienza di trovare Dio nella preghiera e nella solitudine, scopreunadimensionenuovanelpropriocuore:lacompassionepertutta l’umanità. La solitudine non isola, ma allarga gli spazi della propria tenda per ospitare uomini e donne che cercano, anche a loro insaputa, un sensoperlalorovita,evengonoraggiuntidalfluireininterrottodella implorazione e benedizione di chi nessuno,o pochi,sanno che esiste! È il ruolo della sentinella che veglia e avverte il sorgere del giorno nuovo, mentre tutti dormono o sono presi dall’affanno della vita. TomasMerthonchiamaquestovigilarenellasolitudineildesertodella compassione. «Il mio deserto si chiama compassione. Non c’è luogo desertico così tre- mendo, così bello, arido e fecondo come il deserto della compassione. È il solo deserto che davvero fiorisca come i gigli. Diventerà una fonte, germo- glierà e sboccerà godendo della gioia. È nel deserto della compassione che l’aridaterrasimutainpolled’acquaeilpoveropossederàtuttelecose.Non visonoconfiniperconteneregliabitantidiquestasolitudineincuivivosoli- tario, isolato come l’ostia sull’altare, cibo degli uomini, appartenente a tutti e a nessuno, poiché Dio mi è accanto, siede tra le rovine del mio cuore e predica il vangelo ai poveri». Il monaco Silvano chiama preghiera pura, la compassione per colo- ro che non conoscono Dio e dice: «Pregare per gli uomini è versare il proprio sangue». Dalla sua esperienza di uomo condotto dallo Spirito di Dio nella dura solitudine dell’Athos, può dire che amare con l’amo- re di Cristo (e questa è compassione) significa bere al suo calice, il cali- cecheCristostessochiedealPadred’allontanare.Cosìdigiornoingior- no,dalsilenzioamorosoallasolitudinebenedetta,ilmonacofascendere giù verso la valle la rivelazione dell’Amore di Dio, come tante gocce di rugiada che brillano nel primo mattino sui campi ricchi di erba verde e di fiori colorati.E dirà il solitario,dall’alto del suo eremo: «Il nostro fra- tello è la nostra vita».
  • 85. L’essenziale è libertà 84 Dall’esperienza di sentirsi amato,consolato,appagato non può che nascere una nuova apertura, una nuova capacità di abbracciare, ascoltare, com- prendere i tanti bisogni di accoglienza.Il luogo silenzioso ed intimo del rac- coglimento e della preghiera diventa spazio grande per i tanti visi e cuori conosciuti e sconosciuti a cui siamo legati dalla figliolanza allo stesso Padre. Diventa allora possibile l’impossibile,curare il male con il bene,chiedere per- dono per sé e per chi non ha la forza di farlo,rispondere all’offesa con la sup- plica di compassione per sé e per l’altro,sentire con l’umanità lo stesso biso- gno di guarigione. È veramente olio che cura le piaghe,riuscire a sentire,tra le maledizioni della disperazione,ilfiumebeneficodellebenedizioniditanticheciportanonelcuore e ci presentano al Padre,insieme. SIGNORE DIO MIO... Attirami a te, Signore. Nel grande fiume della misericordia divina, dove lo Spirito crea e ricrea, la tua forza creatrice maturi in me l’adesione totale alla volontà del Padre. Resto vigilante nella notte della vita e apro il mio cuore a tutti coloro che bussano alla porta del mio cuore.
  • 86. L’essenziale è libertà 85 31.LA PURIFICAZIONE Se rimarrete fedeli alla mia parola, sarete davvero miei discepoli; conoscerete la verità e la verità vi farà liberi. (Gv 8,31-32) Il deserto, che Gesù sceglie come luogo di lotta e di purificazione, è sempre davanti a noi e dentro di noi. Chi di noi, in certi momenti del- l’esistenza, non ha desiderato ritirarsi per qualche giorno, per qualche meseoperqualcheannoneldeserto,inunrifugioperviandantiosuun’al- tamontagna?(Ger9,1)?Unmaestrodellospiritocidiceaquestoriguar- do: “Dove si trova il rifugio nel deserto, che non tiene il registro degli ospiti?… Non c’è strada che vi conduca, non è segnato in nessuna guida… Eppure è in questo luogo senza ubicazione, in questo ricovero privo di abitazioni, in questa dimora senza domicilio che è la residenza di Dio”. Dall’altodiunmontelavisionedeldesertodapercorrerediventasem- pre più chiara e sfidante. Una traversata nella solitudine o una scalata pienadirischi,persalireaquotesemprepiùalte,soloperlabeatacomu- nione d’amore con il Signore.
  • 87. Ildeserto,agliocchidichiiniziaapercorrerlo,èimmenso,senzaoriz- zonti e senza sentieri che possano indicare una meta. Chi da tempo lo attraversa, di anno in anno, di tappa in tappa, come la Chiesa ci chia- ma a fare in ogni quaresima, sa che esso è carico di insidie, di animali velenosi, di miraggi che spesso disorientano lo sguardo del viandante. È così anche della montagna: l’isolamento e la presenza di vipere e ser- penti richiedono,a chi vi abita,molta attenzione e coraggio.Nel deser- to crescono i tamarischi, che si nutrono di salsedine e stendono le loro radici in cerca di umidità e di sostanze alquanto povere. Essi si ergono spesso vicino ad acque che scaturiscono dalle rocce spaccate, frutto di lunghi anni di assestamento della terra;si mostrano fieri della loro resi- stenza e si allargano per fare ombra a chi si avventura nella difficile e faticosa traversata. Di molte qualità di alberi è ricca la vetta abitata dal solitario: casta- gni secolari, abeti e pini, circondati da gentili betulle e ciliegi fruttuosi, insieme ad acacie cariche di foglie e di odorosi fiori.Abitare sulla cima, nellasommitàsolitariainunpiccoloeremo,significaessereobbligatiogni giorno a volgere lo sguardo in alto e sentirsi più vicini al cielo.Così non resta altro da fare che contemplare l’orizzonte dai mille colori all’alba e al tramonto di ogni giornata, il cielo stellato di notte che, come un manto di benedizione e di speranza, avvolge il cuore solitario. La montagna richiama il deserto nella sua esigente solitudine e rigoroso silenzio! Essa inoltre nasconde in sé sorgenti d’acqua che, silenziose, scorrono tra le rocce sotterranee fino a valle, per portare alimento e vita. Gli uccelli, con il loro cinguettio, rompono il silenzio e popolano la solitudine dell’eremo come presenza viva del Dio Creatore e Signore di tutte le cose. L’essenziale è libertà 86 Un uomo in fuga è quello che abbiamo incontrato tante volte nella storia,è quello che anche oggi fugge dalle sue paure,abbandoni,rifiuti,aggressioni. È quello che cerca il luogo ed il momento per fermarsi e fare chiarezza,chia- mare per nome il male ed il bene che porta con sé,scegliere,lasciarsi dietro i compromessi,le ipocrisie,i balbettamenti. Nondasolopuòfarequesto,maattingendoallaveritàdellaSuaParolapotrà liberarsi dal buio che opprime l’anima,nata dalla luce.
  • 88. L’essenziale è libertà 87 SIGNORE DIO MIO... Tu, o Dio, mi inviti ad entrare nel regno del tuo Figlio prediletto. In Lui noi tutti abbiamo la redenzione per mezzo del suo Sangue; la vera libertà. Nella Sua verità è la nostra pace. Purifica ogni mia inclinazione al male e rendimi trasparente per la tua gloria.
  • 89. L’essenziale è libertà 88 32.L’INCARNAZIONE Ecco ora il momento favorevole, è questo il giorno della salvezza! (cf Cor 6,2) LadelicatezzadirapportochelapersonaspiritualestabilisceconDio, e che è frutto di un cuore vigilante, allarga ulteriormente le dimensioni della risposta che essa è chiamata a dare al suo Signore. Questarispostasiconcretizzanell’attenzionechelapersonastessapone alleesigenzedelRegnoeinunapiùprofondacapacitàdiincarnarsinella storia; anche negli eventi più contraddittori della realtà umana. Comeunacivettache,dotatadiunastraordinariacapacitàvisiva,riesce nel buio a scorgere anche i dettagli dell’ambiente che la circonda, così il vigilanteècapacediscoprire ovunqueletraccediDioeintuirelemiste- riose direzioni del suo piano di salvezza.Questo è possibile solo perché, mentreegliveglia,tieneilcuoreattentoallevenutedelVerbo;lasuaatten-
  • 90. zione è simile a quella di una sposa che brama l’incontro amoroso con il suo sposo. E con la stessa passione d’amore della sposa, l’anima vigi- lante ripete ogni giorno:“Vieni Signore Gesù”.Con questa invocazione, essaesprimelacertezzadellapresenzaamorosaebenedicentediDionella storia dell’umanità, sempre trafitta e bisognosa di guarigione. Nessuna situazionenuova,positivaonegativa,troveràsprovvistoilcuoredicolui ocoleichevigilaeascolta.Etuttelerelazioniumanechesitroveràavive- re, familiari, comunitarie o sociali acquisteranno il tono delicato del- l’accoglienza continua e del rispetto profondo, poiché egli usa nei con- fronti degli altri, la stessa delicatezza che Dio usa nei suoi. L’essenziale è libertà 89 L’attenzione del Padre verso i più piccoli sta passando attraverso ognuno di noi,voluto non a caso in questa storia,in questo momento,in situazioni feli- ci ed infelici da far fruttificare. È pienezza, gioia, responsabilità sentire che ciò che può passare tra le mani dell’uomooggièfruttodellaSuafiduciosaalleanzaconunacreaturachecon- tinua a far fiorire la creazione. SIGNORE DIO MIO... Ti cerco, Signore, perché tu ti fai trovare. Invoco il tuo nome perché tu mi riveli il momento favorevole. Oggi mi chiami a servirti e incarnarmi qui, dove mi hai posto, perché Tu hai scelto per me il luogo e il tempo dell’alleanza d’amore.
  • 91. 90 LE ALTITUDINI DELLA PAROLA DI DIO *“Sul Monte Dio provvede” GENESI 22, 1-18 *“Congedata la folla, Gesù salì sul monte, solo, a pregare” MATTEO 14, 22-23
  • 93. Nel libro della Genesi, il giardino è quello che Dio aveva pianta- to in Eden perché l’uomo, appena plasmato, vi abitasse. (Gn 2). Disteso in tutta la sua bellezza e fornito di ogni bene necessario, esso viene affidato alla creatura perché lo custodisca. In questo mondo ancora paradisiaco, Dio abita con l’uomo. Creatore e creatura vivono una stretta relazione comunionale. L’irruzione improvvisa del peccato,scompiglia l’armoniosità del cosmoel’uomo,dopoaverrivendicatol’autonomiadaDio,sitrova a doversela cavare da solo. Le conseguenze negative di questa scelta sono quelle che l’umanità di tutti i tempi ha sperimenta- to.Manonostanteladisobbedienza,Diononlascial’uomoalsuo destino. Egli prepara, fin da allora, il suo piano di salvezza, per riportare l’umanità allo splendore dell’origine. Questo piano si realizzapienamentenellapasquadiGesù.Laresurrezioneèilsegno che Dio ha riaperto all’uomo le porte del paradiso perduto. La creazione rifiorisce sotto l’influsso della grazia. Un anonimo predicatore del V secolo, inizia così la sua omelia pasquale. “La natura che finora era morta celebra la resurrezione insieme al suoSignore.Ladeliziosabellezzadeglialberiverdeggiantiedeifiori variopinti sono tutti come un unico gesto di gioia. Il cielo, fino ad oggi triste, oppresso dall’oscurità di nuvole vaganti, ora ride dolce- mente alla terra. Volta del cielo e superficie della terra si accorda- no in un unico canto al Cristo Dio e uomo che ha portato pace al cielo e alla terra. Il sole, focolaio di luce per tutte le stelle, fa rifulge- re il suo volto sfavillante, ogni creatura celebra una santa liturgia d’amore per questo giorno della nostra salvezza.” 92