1. Il bambino dai 4 ai 6 mesi
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Corretta alimentazione in bambini
e adolescenti
In collaborazione con:
> Dipartimento sanità pubblica veterinaria e sicurezza alimentare dell’ISS
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2. Lo svezzamento (o divezzamento) del bambino è il periodo che comporta il progressivo
passaggio dall’esclusivo allattamento (al seno o artificiale) ad un’alimentazione fatta anche
di cibi solidi e semisolidi, come minestrine, vegetali, frutta, pappe.
Lo svezzamento inizia tra il quarto e sesto mese di età, dietro indicazione del pediatra.
Da notare che l’allattamento al seno non deve essere sospeso con l’introduzione dei diversi
alimenti, ma va proseguito anche oltre l’anno di età: infatti il latte della mamma trasmette
al bambino sostanze nutrive uniche e molecole ad azione immunologica; inoltre offre anche
numerosi vantaggi nella crescita psicologica del piccolo.
Questi i primi cibi che possono essere introdotti nel periodo dello svezzamento:
cereali senza glutine: come, mais, tapioca, riso in forma di semolino prima e pastina
in un secondo momento ( i cereali con glutine, quali grano, orzo e segale vanno
introdotti dopo 2-3 mesi dall’inizio del divezzamento)
frutta, iniziando da mela e pera
vegetali cotti e tritati come patate, zucchine e carote
dopo 1-2 mesi, si può introdurre carne, partendo da quella meno allergenica: agnello,
pollo, coniglio
anche per il pesce è consigliabile iniziare dalle varietà meglio tollerate: trota, nasello,
merluzzo
per l’uovo e la frutta più allergizzante (come le fragole) aspettare il 12° mese di età
non aggiungere sale e zucchero prima del compimento dell’anno di vita, e anche
successivamente utilizzarli il meno possibile
usare olio extravergine di oliva, aggiunto a crudo e parmigiano dopo un mese almeno
dall’inizio del divezzamento
In particolare:
i cereali assicurano energia
la carne fornisce proteine, vitamine del gruppo B, ferro e sali minerali
l’olio d’oliva apporta acidi grassi, indispensabili all’organismo
la frutta e la verdura contengono vitamine, ferro, fibre e sali minerali (si consiglia,
per le verdure, la cottura al vapore dopo opportuno lavaggio, così da non disperdere
eccessivamente le vitamine e i sali minerali).
Il bambino dai 2 ai 3 anni
Dopo l’anno di età, il bambino è ormai in grado di masticare e di arricchire e variare sempre
più l’alimentazione.
Obesità
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Corretta alimentazione
Allattamento
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Latte crudo
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3. La dieta dei più piccoli è fondamentale per una normale crescita, per prevenire malattie
croniche e per acquisire uno stile alimentare sano, che si porterà avanti per tutta la vita.
I genitori dovrebbero incoraggiare i figli piccoli ad assaggiare cibi diversi e a masticare il cibo
ripetutamente e con calma, insegnando l’abitudine a consumare pasti a orari regolari, seduti
a tavola.
Il bambino educato a nutrirsi in modo vario e bilanciato sarà tendenzialmente un adulto dalle
buone abitudini alimentari.
La preoccupazione che anche l’Organizzazione mondiale della sanità ha inteso destare sul
problema dell’obesità infantile, rivelando ad esempio che, nel 2011, oltre 40 milioni di
bambini con meno di 5 anni nel 2011 erano in sovrappeso, spinge ad educare a una sana
alimentazione fin dai primi anni.
Una responsabilità notevole hanno in questo senso la famiglia, l’asilo e la scuola, dove il
piccolo trascorre molte ore della giornata.
In questa fascia di età, le linee guida del Ministero della salute raccomandano una quota
calorica di circa 100 calorie al giorno per ogni chilogrammo di peso, da distribuire in
cinque pasti (oltre ai tre principali, è consigliabile aggiungere due spuntini a metà mattina e
a metà pomeriggio, che facciano fronte ai bisogni nutritivi e che spezzino il digiuno, senza
portare, però, a un eccessivo introito di calorie).
La colazione, soprattutto, è un pasto importante, in quanto interrompe il periodo di digiuno
più lungo e permette al bambino di affrontare non solo la mattinata, ma tutta la giornata,
con le necessarie energie. Consumare la colazione seduti con alimenti equilibrati (cereali,
latte, marmellata) deve essere un’abitudine da conservare in età scolastica e poi in età
adulta.
È ormai accertato che la prevalenza di obesità è minore tra i bambini che consumano
regolarmente la prima colazione rispetto a chi la salta.
Il bambino fino a 12 anni
I bisogni nutrizionali dei bambini fino ai 12 anni sono peculiari, perché il loro bisogno in
energia e in nutrienti è più alto, in rapporto al peso, rispetto a quello degli adulti.
È fondamentale che la dieta sia varia, ricca e abbia un alto contenuto di frutta e ortaggi. La
carne va alternata al pesce (in totale tre o quattro volte a settimana) ma è bene anche
introdurre proteine di origine vegetale (fornite dai legumi), almeno due volte a settimana.
Nutrizione - Tavolo tecnico
operativo sull'allattamento al seno
Nutrizione - Banche del latte umano
donato
Alimenti particolari, integratori e
novel food - Registri nazionali alimenti
a fini medici speciali, senza glutine e
formule per lattanti
News e Media
Attività dei Posti di ispezione
frontaliera e degli Uffici veterinari per
gli adempimenti comunitari – 2013
Vendita illegale di prodotti
alimentari a base di Synsepalum
dolcificum
Notiziario epidemiologico
internazionale aprile 2014
4. Le informazioni pubblicate in "La nostra salute" non sostituiscono in alcun modo i consigli, il parere, la
visita, la prescrizione del medico.
Fondamentale è inoltre l’apporto di vitamine (soprattutto la C, la D e il complesso B) e sali
minerali (soprattutto calcio, ferro e iodio, quest’ultimo anche mediante l’uso di sale iodato).
È importante limitare al minimo il consumo di alimenti come salumi, cioccolata e barrette,
patatine fritte, caramelle e altri dolci confezionati e bevande zuccherate e/o gassate, così
come i cibi a elevato contenuto calorico, grassi saturi, sale e zuccheri semplici e poveri di
fibra e vitamine.
È inoltre importante che i bambini eseguano attività fisica almeno un’ora al giorno, anche
solo correndo e giocando, e che non trascorrano molto tempo della loro giornata in attività
sedentarie (computer, videogiochi, giochi da tavolo).
L'adolescente
L’adolescenza e la pubertà (dagli 11 anni circa) sono momenti decisivi nella vita di ciascuno:
il corpo cresce rapidamente e si registrano importanti cambiamenti ormonali e fisiologici. Di
pari passo cambia il fabbisogno di sostanze nutritive. Aumenta la necessità di proteine,
ferro, calcio, vitamine A, C e D. Il regime dietetico, dunque dovrà prestare particolare
attenzione a un corretto consumo degli alimenti che contengono questi nutrienti.
Allo stesso tempo, va considerato che l’adolescente può essere portato, grazie alla sua
maggiore autonomia e alle sollecitazioni che gli arrivano dall’esterno (coetanei, pubblicità,
eccetera), a consumare frequentemente prodotti alimentari come quelli disponibili nei fast
food e nei bar: bevande zuccherate e cibi gustosi e "alla moda" ma ricchi di calorie, sale e
grassi saturi. Educare a un consumo saltuario di alimenti di questo tipo è un passo
significativo verso l’adozione di comportamenti salutari.
Anche per gli adolescenti è fondamentale è abbinare una dieta sana all’attività fisica, specie
in un’età critica come l’adolescenza in cui, non a caso, possono manifestarsi disturbi del
comportamento alimentare quali anoressia e bulimia. Per aiutare preadolescenti e
adolescenti nella conquista e nel mantenimento di corrette abitudini alimentari, andrebbero
valutati anche programmi educativi idonei e, ove possibile, l’inserimento dell’educazione
alimentare nei programmi scolastici.
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Data di pubblicazione: 8 aprile 2013, ultimo aggiornamento 8 aprile 2013
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