Intervento di Luca Settineri al quinto e ultimo incontro del corso di formazione per dirigenti sindacali "Le parole dell'innovazione e il lavoro", nato da una progettazione congiunta tra ISMEL e le segreterie CGIL, CISL e UIL di Torino e tenutosi tra marzo e maggio 2019.
Internet delle Cose: tecnologie e campi di applicazione
1. Le Parole dell’Innovazione e il Lavoro
Polo del ‘900, Torino, 22 maggio 2019
Internet delle Cose: Tecnologie e Campi di Applicazione
Luca Settineri
Dipartimento di Ingegneria Gestionale e della Produzione
Politecnico di Torino
Le Parole dell’’Innovazione e il Lavoro
Polo del’900, Torino, 22 maggio 2019
2. Le Parole dell’Innovazione e il Lavoro
Polo del ‘900, Torino, 22 maggio 2019
C’era una volta….
• “The Hammering Man” di Jonathan Borofsky
3. Le Parole dell’Innovazione e il Lavoro
Polo del ‘900, Torino, 22 maggio 2019
Industria 4.0
• Industria 4.0 è un termine collettivo che si riferisce ad un
insieme di tecnologie di trasformazione, automazione, e
scambio dati, che mette insieme Sistemi Ciberfisici,
l’Internet delle Cose e l’Internet dei Servizi.
• Il termine ha origine in un progetto del governo tedesco,
che promuove la digitalizzazione del manufacturing. In
questo senso è una quarta rivoluzione industriale.
4. Le Parole dell’Innovazione e il Lavoro
Polo del ‘900, Torino, 22 maggio 2019
Quarta Rivoluzione Industriale
• La prima ha riguardato la meccanizzazione della
produzione, con l’utilizzo di motori ad acqua o a vapore.
• La seconda ha introdotto la produzione di massa,
utilizzando energia elettrica.
• La terza ha riguardato la digitalizzazione delle macchine,
attraverso l’utilizzo dell’elettronica e dell’IT.
5. Le Parole dell’Innovazione e il Lavoro
Polo del ‘900, Torino, 22 maggio 2019
Elementi di rottura
Questa rivoluzione è guidata da quattro fattori di rottura, che
completano i recenti cambiamenti della moderna produzione
(lean manufacturing del 1970, outsourcing del 1990,
automazione del 2000)
• L’incremento straordinario nel volume dei dati, capacità di
calcolo e connettività.
• L’emergere di modelli di analisi dei sistemi di produzione e
di modelli di business intelligence.
• Nuove forme di interazione uomo-macchina e nuovi
interfaccia (touch screen, realtà aumentata…)
• Miglioramenti nel trasferimento delle istruzioni digitali al
mondo fisico (robotica avanzata, stampa 3D)
6. Le Parole dell’Innovazione e il Lavoro
Polo del ‘900, Torino, 22 maggio 2019
Factory 4.0
• Nell’Internet delle Cose, i
sistemi ciberfisici comunicano
e cooperano tra di loro e con
gli esseri umani in tempo reale.
• Nella Factory 4.0, o «Smart Factory», i Sistemi Ciberfisici
monitorano processi fisici di trasformazione, creano un
modello virtuale del mondo fisico sulla base del quale
prendono decisioni autonome e decentralizzate.
7. Le Parole dell’Innovazione e il Lavoro
Polo del ‘900, Torino, 22 maggio 2019
4 Principi Fondamentali
Il termine è stato usato
per la prima volta nel 2011
Esistono 4 principi fondamentali:
Interoperabilità: La capacità
delle macchine, delle apparecchiature, dei sensori, di
connettersi e comunicare in modo autonomo.
Trasparenza dell’Informazione: La capacità dei sistemi
informatici di creare modelli virtuali del mondo fisico.
8. Le Parole dell’Innovazione e il Lavoro
Polo del ‘900, Torino, 22 maggio 2019
4 Principi Fondamentali
Cooperazione uomo-macchina: A) Aggregare e visualizzare
le informazioni in modo comprensibile per mettere in grado
gli umani di prendere decisioni informate e rapide. B)
Supportare gli umani eseguendo tutti i compiti spiacevoli,
faticosi o insicuri per i loro colleghi umani.
Decisioni decentralizzate: La capacità dei sistemi ciberfisici
di prendere decisioni ed eseguire i loro compiti nel modo più
autonomo possibile, lasciando agli umani di intervenire solo
nel caso di eccezioni, interferenze o conflitti.
9. Le Parole dell’Innovazione e il Lavoro
Polo del ‘900, Torino, 22 maggio 2019
1 Internet delle Cose
L’Internet delle cose (o, più propriamente, Internet degli
oggetti o IoT, Internet of things) è un neologismo riferito all'estensione
di Internet al mondo degli oggetti e dei luoghi concreti. Introdotto da
Kevin Ashton, cofondatore e direttore esecutivo di Auto-ID
Center (consorzio di ricerca con sede al MIT) nel 1999.
L'Internet delle cose è una possibile evoluzione dell'uso della Rete: gli
oggetti (le "cose") si rendono riconoscibili e acquisiscono intelligenza
grazie al fatto di poter comunicare dati su se stessi e accedere ad
informazioni aggregate da parte di altri. Le sveglie suonano prima in
caso di traffico, le scarpe da ginnastica trasmettono tempi, velocità e
distanza per gareggiare in tempo reale con persone dall'altra parte del
globo, i vasetti delle medicine avvisano i familiari se si dimentica di
prendere il farmaco.
10. Le Parole dell’Innovazione e il Lavoro
Polo del ‘900, Torino, 22 maggio 2019
2 Internet delle Cose
Questi oggetti connessi che sono alla base dell’Internet delle cose si
definiscono più propriamente smart objects (oggetti intelligenti) e si
contraddistinguono per alcune proprietà o funzionalità. Le più
importanti sono identificazione, connessione, localizzazione,
capacità di elaborare dati e capacità di interagire con l’ambiente
esterno.
I campi di applicabilità sono molteplici: dalle applicazioni industriali
(processi produttivi), alla logistica e all'infomobilità, fino
all'efficienza energetica, all'assistenza remota e alla tutela
ambientale.
11. Le Parole dell’Innovazione e il Lavoro
Polo del ‘900, Torino, 22 maggio 2019
Produzione flessibile di massa
• Altre caratteristiche:
Auto-ottimizzazione, auto-configurazione, auto-diagnosi,
coscienza e supporto intelligente dei lavoratori umani.
Tutto questo rende possibile una forte customizzazione per
una produzione di massa altamente flessibile.
12. Le Parole dell’Innovazione e il Lavoro
Polo del ‘900, Torino, 22 maggio 2019
Digitalizzazione e produttività
Non li fanno più come una volta!!
Le fabbriche diventano molto più efficienti,
grazie a sistemi di produzione evoluti
capaci di scegliere i propri utensili e
rimpiazzarli, spostarsi e prendere decisioni,
“sentire” se qualcosa va storto e
intraprendere azioni correttive.
La fabbrica inglese della Nissan nel Sunderland, aperta nel 1986, è
oggi una delle più produttive in Europa. Nel 1999 costruì 271.157
automobili con 4594 persone. Nel 2015 ha costruito oltre 600.000
auto con oltre 6000 persone.
13. Le Parole dell’Innovazione e il Lavoro
Polo del ‘900, Torino, 22 maggio 2019
Contract Manufacturing
• Estendendo il concetto: “I processi e i sistemi diventano
inseparabili. Gli oggetti fisici diventano parte stessa del
processo. Il flusso di materiali cessa di esistere come
elemento logistico indipendente, ma diventa integrato
nell’hardware.
• Il business del manufacturing cambia completamente: si
trasforma in una sorta di “cloud manufacturing” o
“contract manufacturing”: il cliente acquista solamente
capacità di produzione.
15. Le Parole dell’Innovazione e il Lavoro
Polo del ‘900, Torino, 22 maggio 2019
USA e Cina
Negli anni 2000-2010 il numero
di operatori nel settore del
manifatturiero è crollato di
circa un terzo a livello mondiale.
Negli ultimi 100 anni l’America è
stata il produttore principale,
ma oggi è dietro la Cina.
La crescita dei fenomeni di
outsourcing e di offshoring, e
lo svilupparsi di supply chain
sofisticate hanno consentito alle
aziende di utilizzare come
fornitori la Cina, l’India e altri
paesi a basso costo del lavoro.
16. Le Parole dell’Innovazione e il Lavoro
Polo del ‘900, Torino, 22 maggio 2019
Crescita delle città
TRENTA ANNI FA Shenzhen era
poco più di un villaggio. Fu
dichiarata zona di sviluppo
speciale nel 1978, e nei primi
anni ’80 nacquero officine e
cominciarono a crescere
grattacieli luccicanti. Adesso ha
una popolazione di circa 12
milioni, che include circa 6
milioni di immigranti interni. Cui
si stanno aggiungendo molti
immigranti esterni.
Una di queste fabbriche è la FOXCONN.
17. Le Parole dell’Innovazione e il Lavoro
Polo del ‘900, Torino, 22 maggio 2019
Il costo del lavoro è una frazione
Alcune produzioni ad alta intensità di
lavoro si stanno oggi spostando dalle
regioni costiere all’interno della Cina,
dove i costi sono inferiori, anche se le
infrastrutture possono non essere allo
stesso livello. Un numero di fabbriche,
specialmente quelle di vestiti e scarpe,
si sono spostate in Bangladesh,
Cambogia, Indonesia e Vietnam.
Ma…. il costo del lavoro è diventato
meno importante perché il lavoro
rappresenta soltanto una piccola parte
del costo complessivo di sviluppo,
fabbricazione e commercializzazione.
18. Le Parole dell’Innovazione e il Lavoro
Polo del ‘900, Torino, 22 maggio 2019
Cluster Industriali
Ciò che Shenzhen offre è l’esperienza di 30 anni nel produrre componenti
elettronici. Shenzhen ha una rete di aziende con una supply chain
sofisticata, competenze nella progettazione e ingegnerizzazione,
conoscenza intima dei processi di produzione e la disponibilità a scalare
la produzione, se richiesto, in tempi rapidissimi.
In altri termini, Shenzhen offre un
Cluster industriale di successo.
La innovazione reale risiede nella capacità di disegnare il prodotto e creare
un software intelligente e facile da utilizzare, e questa è la specialità di un
altro cluster di successo, in Silicon Valley, dove risiede il quartier generale
di Apple.
19. Le Parole dell’Innovazione e il Lavoro
Polo del ‘900, Torino, 22 maggio 2019
Di nuovo a casa
Ragioni per il “reshoring”
• Costi del lavoro crescenti nei mercati emergenti
• Scarsità di personale qualificato
• Diffusione dell’automazione
• Riduzione del costo dell’automazione
• Pericoloso e inefficiente tenere distanti R&D e produzione
Probabili conseguenze
• L’occupazione diretta non è destinata a crescere
• L’occupazione indiretta (servizi) può tornare a crescere
20. Le Parole dell’Innovazione e il Lavoro
Polo del ‘900, Torino, 22 maggio 2019
E in Europa?
La delocalizzazione dall’Europa
• In Europa il fenomeno è stato ed è meno sviluppato perché vi è
stato meno “offshoring” e per le caratteristiche del mercato del lavoro.
• La Germania è stata avvantaggiata dal “near-shoring” con la ex
Germania Est.
• Le aziende hanno da sempre dovuto prendere decisioni del tipo
“make or buy”. E da sempre dovuto devolvere parte delle loro attività
a fornitori, di prodotti e di servizi.
• Spesso la devoluzione di parte delle attività si è rivelata un limite,
nel controllo della supply chain e perché si metteva troppa distanza
tra la ricerca e sviluppo e la produzione, rallentando l’innovazione.
• Un altro limite è la scarsa rapidità di risposta alle mutate delle
esigenze dei consumatori.
21. Le Parole dell’Innovazione e il Lavoro
Polo del ‘900, Torino, 22 maggio 2019
E nei servizi?
• Negli Stati Uniti il
fenomeno è più
avanzato, ma la
tendenza si avverte
anche in Europa.
• L’esempio dei call
centers….
Il “reshoring” nei servizi.
• Anche nei servizi si verifica il fenomeno del reshoring.
23. Le Parole dell’Innovazione e il Lavoro
Polo del ‘900, Torino, 22 maggio 2019
E adesso?
Delocalizzazione, occupazione e salari
• In realtà è difficile quantificare esattamente l’effetto
della delocalizzazione sull’impiego e sui salari.
• Non bisogna sovrastimare però l’impatto del reshoring
sull’occupazione, specialmente nella produzione
manifatturiera.
24. Le Parole dell’Innovazione e il Lavoro
Polo del ‘900, Torino, 22 maggio 2019
Crescita
Attrarre aziende e far crescere nuove imprese
• Favorire l’accesso delle grandi aziende dei Paesi emergenti.
• Investire in formazione, infrastrutture, servizi alle aziende.
• Riformare il sistema fiscale.
• Creare un ambiente favorevole al crescere di nuove imprese e
all’accesso di imprese dall’estero.
• Non limitare i salari reali.
• Affrontare il problema della flessibilità nel mercato del lavoro a
livello per lo meno comunitario, preferibilmente mondiale.
25. Le Parole dell’Innovazione e il Lavoro
Polo del ‘900, Torino, 22 maggio 2019
Investire in formazione
Come attrarre aziende e far crescere nuove imprese
E’ prevista una
notevole domanda di
personale qualificato
nel manifatturiero, e
la sua disponibilità sarà
uno dei driver principali
nella ricostruzione di
un tessuto industriale.
26. Le Parole dell’Innovazione e il Lavoro
Polo del ‘900, Torino, 22 maggio 2019
Riduzione dei salari?
Dichiarazione dei diritti tecnologici dei lavoratori,
proposta nel 1981 dalla IAM (International
Association of Machinists)
SOLO SE NON SI INVESTIRA’ MASSICCIAMENTE IN
CONOSCENZA E FORMAZIONE
Scritta nel contesto della terza rivoluzione industriale, affermava
che:
Le nuove tecnologie dell’automazione e le scienze sulle quali
queste si basano sono il prodotto di una accumulazione
mondiale di conoscenze che si appoggia su molti secoli di storia.
Di conseguenza, i lavoratori e le loro comunità hanno il diritto
di partecipare alle decisioni e ai benefici legati a questi
avanzamenti.
27. Le Parole dell’Innovazione e il Lavoro
Polo del ‘900, Torino, 22 maggio 2019
Torniamo a produrre
Produrre beni è importante per una
nazione e la sua economia, e le
nuove forme di produzione potranno
produrre nuovi e diversi posti di
lavoro
La produzione di beni vale circa l’11
percento del PIL degli Stati Uniti, ma
è origine di circa il 70 % della spesa
il ricerca e sviluppo.
La produzione manifatturiera USA in
dollari vale oggi più o meno quella
della Cina, ma ciò è realizzato con il
10% circa della forza lavoro.
28. Le Parole dell’Innovazione e il Lavoro
Polo del ‘900, Torino, 22 maggio 2019
Effetto Boomerang
All’inizio, il vantaggio di costo della Cina è
venuto da materiali meno costosi, costo del
lavoro e costo del capitale più bassi.
Ma l’innovazione di prodotto e di processo e la
progressiva crescita dello yuan stanno
erodendo rapidamente questi vantaggi.
Un pannello solare fabbricato in America o in
Europa costerà circa 50 centesimi intorno al
2020. E a questo punto si raggiungerà la
cosiddetta “grid parity”.
Naturalmente anche in Cina potrebbero essere
adottate le stesse innovazioni di prodotto e di
processo, ma il vantaggio relativo sarà eroso.
29. Le Parole dell’Innovazione e il Lavoro
Polo del ‘900, Torino, 22 maggio 2019
Forgiamo il futuro
Anche l’introduzione di nuove tecnologie
manufatturiere ha un ruolo fondamentale
30. Le Parole dell’Innovazione e il Lavoro
Polo del ‘900, Torino, 22 maggio 2019
Una Rivoluzione Tecnologica
Si domandi a una officina di oggi di
produrvi un singolo martello su
vostro disegno. Vi verrà presentato
un conto di migliaia di euro.
Il fabbricante dovrebbe produrre
una forma, fondere la testa,
lavorarla alle macchine utensili fino
ad un livello di finitura adatto,
tornire un manico di legno e
assemblare il tutto. Se invece se
ne producono migliaia, le
economie di scala renderebbero il
prodotto molto più economico.
Per le tecnologie di Additive
Manufacturing, che non hanno
bisogno di utensili, le economie di
scala hanno molta meno
importanza.
31. Le Parole dell’Innovazione e il Lavoro
Polo del ‘900, Torino, 22 maggio 2019
Additive Manufacturing
Un prodotto per tipo!
32. Le Parole dell’Innovazione e il Lavoro
Polo del ‘900, Torino, 22 maggio 2019
Stampa Tridimensionale
Un giorno si stamperà un veicolo o un
sistema ciberfisico
http://www.youtube.com/watch?v=YqzJlBcCsow
Ma per il momento, ahimé…
33. Le Parole dell’Innovazione e il Lavoro
Polo del ‘900, Torino, 22 maggio 2019
E adesso tutti insieme….
Tendenza: Crowdsourcing e Social Manufacturing
Immaginate……
Usando la sua comunità come una cassa di risonanza,
un’azienda può rapidamente stabilire se c’è un mercato per un
prodotto e definire il giusto prezzo prima di impegnarsi a
fabbricarlo.
La maggior parte della produzione dell’azienda sarà fatta da
subcontraenti in paesi a basso costo.
34. Le Parole dell’Innovazione e il Lavoro
Polo del ‘900, Torino, 22 maggio 2019
Man & Machine…
Robot e persone fanno squadra per fabbricare i prodotti in modo nuovo
Negli anni ’80 negli Stati Uniti, vi era il mito della
fabbrica completamente automatizzata.
Il concorrente principale era il Giappone, il cui
vantaggio non risiedeva però nell’automazione, ma
nella lean production, basata sull’organizzazione
del lavoro delle persone..
Oggi, grazie a robot migliori, è possibile avere una
produzione completamente automatizzata solo per
alcuni tipi di prodotti.
I sistemi ciberfisici di Industria 4.0 lavoreranno
insieme alle persone, invece di rimpiazzarle.