Proposta di costituzione di un polo di innovazione e creatività, composto da sole associazioni autonome per lo startup digitale, presentata al LivingLabCamp Palermo 2012.
1. Il modello della Silicon Valley
a Palermo
Francesco Passantino
fpassantino@gmail.com
http://about.me/fpassantino
2. Perché fare startup
Intervista a Giuseppe D’Antonio, Startupper:
– Perché avete voglia di imparare tanto e subito
– Perché credete che per avere successo bisogna
rischiare
– Perché volete creare una cultura di lavoro diversa
– Perché avete una passione per l’idea
– Perché volete essere gli autori del vostro destino
(e ve ne prenderete la responsabilità!)
3. Le 4 cose che non si possono sbagliare
Da un articolo della Harvard Business Review:
1. La squadra dei fondatori
2. I valori di riferimento
3. La sede geografica della startup
4. L’identità degli investitori e le condizioni a cui
investono
7. Dove si trovano queste persone
• I nerd vanno dove gli altri nerd sono
– Grandi università, Importanti master, Grandi aziende,
Importanti eventi
• I grandi professori vanno dove ci sono grandi colleghi
• I nerd e gli investitori (che generalmente erano nerd,
con esperienza e contatti) preferiscono vivere nelle
città che hanno personalità (ad esempio alta densità e
abitazioni diverse tra loro), con un centro attivo
• Un posto creativo non si costruisce, cresce
• Le startup sono persone, non palazzi
8. Aneddoto
• Le aziende chiave della Silicon Valley discendono tutte dalla Shockley
Semiconductor.
• Nel 1957, otto persone si licenziarono per fondare la Fairchild
Semiconductor.
• Tra questi Gordon Moore e Robert Noyce, che fondaroni Intel
• Eugene Kleiner, che fondò VC Kleiner Perkins che 42 anni dopo avrebbe
finanziato Google. Il responsabile del deal fù John Doerr, che era
venuto nella Silicon Valley nel 1974 per lavorare per Intel.
• Tutte le aziende della Valley hanno connessioni con Shockley.
• La lezione è le startup fondano le startup, Chi lavora in una startup
fonda la sua startup. Le persone che diventano ricche con le startup
ne fondano altre.
10. Dal campo alla foresta pluviale
• Il modello che abbiamo sempre seguito è quello del
campo agricolo, coltivato razionalmente con l’obiettivo
di massimizzare l’output finale.
• È un modello che funziona per la produzione di massa
di piante che già conosciamo, ma che fallisce
clamorosamente quando si tratta di crearne di nuove.
• In questo caso il metodo corretto è la Rainforest, la
“foresta pluviale” che nonostante la sua struttura
disordinata e confusionaria – anzi, proprio grazie ad
essa – è l’ambiente ottimale per la nascita e la
diffusione di nuove specie.
11. Gli assiomi
• Il potenziale innovativo del mercato è frenato dall’esistenza di
alti costi di transazione, le cosiddette «barriere sociali»
(lingua, cultura, gruppi sociali, mancanza di fiducia) che
impediscono gli scambi (più proficui) tra individui
profondamente diversi dal punto di vista socio-culturale
• L’efficacia del modello Rainforest è invece dovuto all’esistenza
di soggetti capaci di connettere operatori economici distanti
tra loro e di creare un network inclusivo.
• Protagonista indiscusso della scena è il keystone, la figura
personale o collettiva che, grazie alla sua autorevolezza ed al
suo carisma, funge da intermediario nella gestione
dell’ecosistema Rainforest, permettendo di abbassare i costi di
transazione e di attenuare i contrasti sociali.
12. I Tools
1. Learning by doing: Il processo di apprendimento non può mai essere
esclusivamente teorico, per imparare occorrono ripetute e costanti interazioni col
mondo reale.
2. Enhance diversity: Per incentivare il verificarsi di fenomeni di serendipity (scoperta
casuale di nuovi elementi) bisogna aumentare le occasioni di confronto tra
persone diverse.
3. Celebrate role models and peer interaction: L’apprendimento per imitazione,
contrariamente a quanto si crede e a quanto si è deciso a livello normativo,
promuove l’innovazione.
4. Build tribes of trust: I keystone danno l’esempio ai membri della comunità
attraverso la diffusione dei valori alla base del modello.
5. Create social feedback loops: È importante instaurare un processo di social
feedback strutturale, che permetta di segnalare alla comunità i comportamenti
positivi o negativi.
6. Make social contracts explicit: La forma scritta del contratto sociale implicito nella
costruzione della Rainforest rende l’ecosistema più stabile e ne garantisce la durata
nel tempo, perché le sue regole di funzionamento sono note a tutti.
14. Misurare l’efficienza
• Il Rainforest model è un ecosistema che può essere
paragonato ad un complesso di arterie all’interno delle
quali circola il fluido dell’innovazione. Il “flow-form
model” analizza la velocità con cui questo fluido circola
nel sistema, vale a dire, la capacità delle persone di
comunicare rapidamente ed in maniera efficace.
Condizione fondamentale per il successo della
Rainforest e la moltiplicazione dell’output innovativo è
un flusso informativo rapido, onnipresente e
facilmente comprensibile: perché l’innovazione non
può diffondersi senza la comunicazione.
15. •Who are the entrepreneurs?
•Who are the service providers?
•Who has the reputation, resources and •Who are the inventors? •What is the regulatory environment for
commitment to lead new initiatives? •Who are the capital providers? innovation?
•Who will champion new initiatives within •Who are the support organizations? •What legal/bureaucratic barriers stand in
their own organizations? •What is the role of government? the way of entrepreneurship?
•How can leaders and champions be more •Who are the other key participants in the innovation ecosystems? •What widespread social norms surround
inclusive? the innovation ecosystem?
•What are people already doing to stimulate •Where, when and how do stakeholders
•What resources are available to aspiring innovation/entrepreneurship?
•Who are the local entrepreneurs that have
interact? built successful companies?
entrepreneurs (knowledge, mentorship, •How are these people collaborating with •How do ideas, talent and capital come
cloud hosting, etc.)? each other?
•Who are the local entrepreneurs that
together?
•What sources of capital are there in the •What activities drive participation in the •What are the lines of communication
haven’t yet been successful and what can
marketplace? we learn from their failures?
community? between partners?
•How does this capital flow and interact with •What events create ‘buzz’ and generate •What regions have similar attributes and
growing businesses?
•How do members of the community resources?
interest? collaborate with each other?
•What is the volume and quality of talent in •What organizations have shared
the labor pool?
•How does the community engage external visions/values?
or global partners? •Are there other regions with successful
•What are the main sources of innovative •How does the community encourage recruit
ideas/discoveries/inventions? innovation ecosystems that we could learn
new constituents?
•What resources are available to service and •How do young people get involved?
from or emulate?
support organizations that interact with
entrepreneurs (workforce training, etc.)?
•What forums exist that allow the breakdown
of social and professional hierarchies?
•Where do people come from?
•What are their value systems?
•What is the density and quality of service providers (law, IP, consulting, real estate, etc.)? •What are their motivations (money, reputation, lifestyle, self expression, etc.)?
•What boundary spanning organizations exist? •What are the ‘amenities of place’?
•What is the local level of serial entrepreneurship? •How do we create and maintain a sense of urgency?
•What is the density and quality of physical infrastructure (airports, internet connections, etc.)? •What kind of innovative social networks exist already?
•What are the core sectors of the local economy? •How do people deal with uncertainty, risk or randomness?
•What are the strongest regional comparative advantages? •How is failure perceived?
•Do people build for perfection or iteration?
16. Il caso StartupChile
• Il governo cileno offre un visto e 40.000$ a fondo perduto a
giovani imprenditori senza vincoli di spesa e garantisce loro
contatti, un supporto costante e la possibilità di fare quello
per cui in altre circostanze ci vorrebbero anni di lavoro: il
tutto senza chiedere nulla in cambio.
• Il vero valore aggiunto è la possibilità di conoscere
tantissimi giovani da tutto il mondo e di entrare in contatto
con alcuni grandi businessman internazionali di successo,
che fungono da mentor per i vari progetti. Il loro compito è
quello di fornire supporto, esperienza e mettere a
disposizione dei giovani imprenditori le proprie
conoscenze.
• L’obbiettivo è attrarre nel paese giovani di talento, con idee
e know-how e contagiare anche gli abitanti del luogo.
17. Il caso StartupCT
• Associazioni e Istituzioni • Eventi
– Confindustria Giovani Catania – 13/6 Sicilia “Boot” Camp
– Indigeni Digitali @ Youthub - Student
Incubator
– Youthub Student Incubator
– 16/6 Girl Geek Dinner Sicilia
– Girl Geek Dinner #2 #GoGreen @ The
Hub
– 19/6 StartupMeetup – Mind
The Bridge
– Il talento delle Idee –
Unicredit
– 25/6 Working Capital
Accellerator
– 29/6 Mind The Bridge Tour
2012 Catania
18. Cosa faccio?
• Attività di ricerca, consulenza e formazione per enti e imprese
nell’area «Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione»
• Docente nei Master post-laurea dal 1990
• Project Manager, Head Hunter, Talent Scout
• Conduttore del programma radio «Like, tecnologie in azione», su
Radio Action 101, ogni venerdì alle 19
• Organizzatore del Palermo Google Technology User Group
• Organizzatore dei LivingLabCamp Palermo
• Organizzatore del primo GIS Day a Palermo
• Coach presso la Catania Startup Weekend
• Mentor presso Sementor
• …
19. Il Palermo GTUG
• Fondato nel gennaio del 2010
• 18 eventi, 74 partecipanti in media
• Usando gli spazi di: Mondadori Multicenter,
Istituto Tecnico Vittorio Emanuele III, …
• 225 membri sul gruppo linkedin
• Ultimi temi affrontati: Smart Cities, Didattica,
Ecommerce, Social Networks, Local Marketing
• Palermo Elevator Pitch: 3 investitori, 13 startup
• Prossimo evento, a luglio sulla Google I/O 2012,
successivo 21 settembre sul webmarketing
20. Il Progetto Sementor
• Realizzato in collaborazione con neu-nòi
• 2 cicli di seminari
– Trova la tua idea, per sviluppare le doti di creatività ed
innovazione
– Sviluppa la tua idea: preparare l’executive summary, il
business model ed il pitch da presentare agli
investitori
• Evento finale lunedì 18 giugno alle 17 presso le
Terrazze di Mondello con 6 investori e 15 startup
21. Cosa ho imparato
• La città ha tanti contenitori e pochi contenuti
• Pochi gruppi, pochi eventi, poche startup
• Altissima, e non soddisfatta, richiesta di
informazione tecnologica e di formazione
innovativa
• I nerd non si conoscono tra di loro, gli eventi sono
delle grandi occasioni di networking
• E’ molto semplice attrarre gli investitori
• Per fare le cose le istituzioni non servono, basta
organizzarsi
22. Cosa serve per continuare
• La costituzione di un polo di innovazione e creatività,
composto da sole associazioni autonome per lo startup
digitale
– Attività di coinvolgimento per cittadini, liberi professionisti
ed imprese
– Attività di orientamento per studenti e scuole
• Nessun contributo pubblico di tipo economico
– Uffici stampa che distribuiscano le news
– Nuovi spazi più grandi ed attrezzati per la realizzazione di
infopoint, incubatori e di eventi (hackatons, business plan
competition, convegni, incontri per investitori, conferenze,
workshop, seminari, corsi, business trip…)
23. Le regole del gioco Win-Win
• Governance indipendente, coraggiosa di applicare iniziative
innovative nell’approccio e nel metodo, capace con coesione
interna e visione internazionale, motivata al raggiungimento
dell’unico obiettivo: la creazione di valore, di posti di lavoro, di
ricaduta e crescita del territorio
• Rilanciare la città economicamente, urbanisticamente e
socialmente: la nascita di incubatori o co-working in zone
periferiche
• Comunione di visione e capacità di dialogo tra i diversi attori
• Ognuno faccia il mestiere che sa fare meglio , il successo delle
iniziative sia deciso dai risultati
• Opportunità per la città lavorando con rapidità, agilità,
efficacia, collaborazione, sinergia