Good Stuff Happens in 1:1 Meetings: Why you need them and how to do them well
Lobbying for common defence
1. LOBBYING FOR COMMON DEFENCE
Risks and opportunities for the European Arms industry
Genova, 12 luglio 2018Dott. Andrea Schiaffino
2. DOMANDA DI RICERCA
Che tipo di influenza esercitano le aziende del
settore degli armamenti nel dibattito sui temi della
Difesa europea?
3. Theoretical Aspects of
Lobbying
The Evolution of the EU
«Lobbying Warfare», towards
an European military power?
The «Italian Way» to
European defence
LA TESI
Lingua di lavoro: inglese
5. Trasparenza? Problemi e critiche…
Approccio teoretico: differenza tra «gruppo d’interesse» e
«lobbying»
Tipologie dei gruppi d’interesse: corporativi, istituzionali,
promozionali
Il loro peso è certamente aumentato con l’integrazione europea
7. La NATO, dal 1949 a difesa dell’Europa
«Tenere gli americani dentro, i russi fuori
e i tedeschi sotto».
Lord Hastings Lionel Ismay
8. Trattato di Lisbona: nuove figure
(Alto Rappresentante) e nuovi
strumenti
istituzionali (PESCO)
Post-Guerra Fredda: ampliamento graduale
dei poteri europei in fatto di politica Estera
e di Sicurezza.
9. Difficoltà a parlare «con un’unica
voce» (Russia, Brexit, Migrazioni)
Scarsi risultati nella gestione delle
crisi (Libia, 2011)
10. Capitolo 3
Che tipo di influenza esercitano le aziende del settore degli
armamenti nel dibattito sui temi della Difesa europea?
11. Quali attori, canali, proposte?
Ipotesi: la salienza e la complessità dei temi legati alla Sicurezza e
alla Difesa favoriscono il dialogo tra i grandi gruppi industriali e le
istituzioni europee
Per lo stesso motivo, il dibattito attira
l’attenzione dei gruppi pacifisti e per il
disarmo
Emergono interessi diametralmente opposti
12. Capitolo 4
Il caso dell’Italia
Quale approccio verso l’Europa della Difesa?
13. Italia tradizionale sostenitore
dell’integrazione europea
Europa della Difesa, obiettivo di
lungo corso della nostra
diplomazia
Governi Renzi-Gentiloni: molto
attivi negli ultimi 5 anni sul tema
Difesa
Riforme e modernizzazione del mezzo
militare italiano: Libro Bianco (2015)
Industria nazionale: rischi ed
opportunità
15. Gli Stati europei continuano a considerare la Difesa come
un’espressione della loro sovranità nazionale
Condivisione scarsa o nulla del potere decisionale.
Inefficacia dell’UE in politica Estera e di Difesa
I mercati domestici restano chiusi, politiche protezionistiche,
elevata frammentazione e competizione tra alleati
Spesa militare poco
efficiente, sprechi e
duplicazioni
FRAMMENTAZIONE
16. Minacce esterne, gli Europei devono fare di più insieme
Dopo decenni di riforme istituzionali (con scarsi
risultati), si punta a sviluppare capacità militari comuni
Tendenza testimoniata dal ruolo crescente di
Commissione e Agenzia Europea della Difesa (EDA)
Razionalizzare risorse, ridurre costi, eliminare
duplicazioni
Obiettivo politico:
autonomia strategica
COOPERAZIONE
17. L’azione di lobbying dell’industria della Difesa,
possibile grazie a:
Aumento dei poteri e delle competenze dell’UE
La rappresentanza degli interessi ha acquisito una rilevanza
maggiore
Il processo legislativo richiede un elevato expertise
Peculiarità del mercato della Difesa
Legami molto forti tra industria e attori politici (interesse
strategico)
18. Le critiche dei gruppi pacifisti e pro-disarmo
Disparità di trattamento da parte di
istituzioni UE, scarsa trasparenza
Rapporto pericoloso tra industria e
politica
Critiche sull’utilizzo dei fondi europei.
Profitto a scapito delle esigenze del
welfare
Tradimento dei valori europei.
UE potenza civile, non militare
20. Integrazione Europea
• Preponderanza dei governi e delle istituzioni UE
• Politica Estera e di Difesa capace di rispondere
alle sfide e alle minacce esterne
• Autonomia strategica
Militarizzazione dell’UE
• Preponderanza delle grandi corporations della
Difesa
• Nuove capacità militari, nodo gestione irrisolto
• Dipendenza strategica (NATO)
Un mix dei precedenti
21. E l’Italia?
Europa della Difesa in linea con interesse nazionale
Sicurezza (stabilizzazione mediterraneo, gestione
immigrazione, impegni in missioni internazionali) e relazioni
industriali (grandi opportunità per settore, ricerca e sviluppo)
Governi italiani (Renzi, Gentiloni) in prima fila nel rilancio
della Difesa europea
Libro Bianco (2015) ribadisce
l’importanza dell’integrazione delle FFAA
europee.
Enfasi su R&S, industria e università
Ruolo dell’industria nazionale nella
stesura e nella promozione del
documento
22. E l’Italia?
Caso Leonardo (azienda italiana
con forte presenza in UK)
Mancata attuazione del Libro Bianco, “bloccato” in
Parlamento
Governo gialloverde: poca chiarezza, scarsa
sensibilità sui temi difesa. Focus su
immigrazione
Il tempo stringe. Italia deve lavorare in Europa per
continuare a cooperare con il Regno Unito anche
dopo Brexit…
Progetti futuri (es: TEMPEST)
23. Conclusioni
Il processo verso la Difesa comune sarà lungo e pieno di incognite
Gli Stati europei non sono ancora in grado di spogliarsi di una dimension
così importante della loro sovranità
UE ha fatto più progressi negli ultimi mesi che in quasi 70 anni di
storia, ma ci vorranno ancora decenni per industria europea della
difesa
No Europa federale, no Esercito comune europeo
Italia: tutela dell’interesse nazionale da ricercare all’interno del
quadro europeo, sia per quanto riguarda l’industria che per la
nostra sicurezza