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L’ANALISI FUNZIONALE PER LA
GESTIONE DEI
COMPORTAMENTI AGGRESSIVI
IN CONTESTI EDUCATIVI
ADRIANA SABA
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PROGRAMMA
 Comportamenti aggressivi: definizione
 Modi inadeguati di gestire i
comportamenti aggressivi
 Interventi educativi possibili
 Analisi funzionale
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I COMPORTAMENTI AGGRESSIVI
INTRODUZIONE
I problemi di aggressività e di condotta in
età evolutiva sono in aumento
I bambini che manifestano difficoltà in
questo ambito sono a rischio nel futuro
Sono notevoli le ricadute nel sociale
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I COMPORTAMENTI AGGRESSIVI
DEFINIZIONE
Quale terminologia utilizzare?
I bambini/ragazzi che manifestano
comportamenti aggressivi sono accomunati
dall’esibizione di qualche forma di aggressività e di
problemi comportamentali
Per pianificare interventi appropriati è utile
distinguere tra diversi livelli di aggressività e di
rabbia
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I COMPORTAMENTI AGGRESSIVI
DEFINIZIONE
Condotte disadattive che esprimono un disagio
di natura relazionale;
modalità caratteristiche che alcuni ragazzi
mettono in atto per rispondere al contesto verso
cui cercano di esercitare il proprio controllo;
azioni dirette verso uno scopo in relazione al
contesto
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MODI INADEGUATI DI GESTIRE I
COMPORTAMENTI AGGRESSIVI
ESTRATTO DI UN’INTERVISTA
« Prima di tutto io chiamerei il genitore e andrei a controllare come si
comportava questo ragazzo alle scuole elementari. Certo, se la cosa
continua da tanto non si può fare molto! Io comunque informo gli altri
colleghi e il preside e se è necessario una visitina in presidenza gliela
faccio fare! Io cerco di dare delle regole e di proibire alcune cose,
come alzarsi senza chiedere il permesso durante la lezione o
masticare la gomma ecc. Figuriamoci se si tratta di comportamenti
aggressivi! Quelli sono vietatissimi, ovviamente! Lì per lì posso
minacciare di non far fare la ricreazione di fronte a qualche
comportamento che non va bene, oppure mando fuori…a volte
l’isolamento serve, non sempre però…Non c’è molto che si può fare
comunque».
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MODI INADEGUATI DI GESTIRE I
COMPORTAMENTI AGGRESSIVI
 ATTENZIONE-Fare del ragazzo un caso (Prima di tutto io chiamerei
il genitore e andrei a controllare come si comportava questo
ragazzo alle scuole elementari, informo gli altri colleghi e il preside)
 PROIBIZIONE (Io cerco di dare delle regole e di proibire alcune
cose, come alzarsi senza chiedere il permesso durante la lezione o
masticare la gomma ecc. Figuriamoci se si tratta di comportamenti
aggressivi! Quelli sono vietatissimi, ovviamente)
 MINACCIA (Lì per lì posso minacciare di non far fare la ricreazione
di fronte a qualche comportamento che non va bene)
 ATTACCO ALLA PERSONA
 ATTEGGIAMENTO DI RASSEGNAZIONE (Non c’è molto che si
può fare comunque)
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MODI ADEGUATI DI GESTIRE I COMPORTAMENTI
AGGRESSIVI
ESTRATTO DI UN’INTERVISTA
«Io penso che questi ragazzi siano molto arrabbiati. Il primo passo da
compiere è scoprire ciò che ha causato il problema. La mia esperienza
personale indica che la difficoltà può essere di molto ridotta nella
classe attraverso interventi strategici dell’insegnante. Si deve studiare
attentamente il ragazzo. Quando per esempio il ragazzo diventa
minaccioso e ostile? Quali cose lo provocano? Si giri al largo da esse o
le si eviti se possibile. Quando viola una regola o fa violenza ad un
compagno o qualunque altra cosa, si stia molto attenti a come si
utilizzano le cosiddette punizioni. Funziona per esempio portare fuori
dall’aula il ragazzo e confrontarsi rispetto a quello che è successo ed
insegnare al ragazzo a gestire la sua rabbia».
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MODI ADEGUATI DI GESTIRE I COMPORTAMENTI
AGGRESSIVI
 UTILIZZARE STRUMENTI CON FINALITA’ ESPLICATIVA (Si deve
studiare attentamente il ragazzo. Quando per esempio il ragazzo diventa
minaccioso e ostile? Quali cose lo provocano?)
 METTERE IN ATTO INTERVENTI STRATEGICI MIRATI ALLE CAUSE
DEL COMPORTAMENTO (Io penso che questi ragazzi siano molto
arrabbiati. Il primo passo da compiere è scoprire ciò che ha causato il
problema; la mia esperienza personale indica che la difficoltà può essere di
molto ridotta nella classe attraverso interventi strategici dell’insegnante)
 METTERE IN ATTO INTERVENTI DI GESTIONE E MODIFICAZIONE DEL
COMPORTAMENTO (Si giri al largo da esse o le si eviti se possibile.
Quando viola una regola o fa violenza ad un compagno o qualunque altra
cosa, si stia molto attenti a come si utilizzano le cosiddette punizioni.
Funziona per esempio portare fuori dall’aula il ragazzo e confrontarsi
rispetto a quello che è successo ed insegnare al ragazzo a gestire la sua
rabbia.
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UNO STRUMENTO D’INDAGINE PER I
COMPORTAMENTI AGGRESSIVI:
L’ANALISI FUNZIONALE
PRESUPPOSTI TEORICI
Il comportamento è finalizzato
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UNO STRUMENTO D’INDAGINE PER I
COMPORTAMENTI AGGRESSIVI: L’ANALISI
FUNZIONALE
PREUSSUPOSTI TEORICI
Un comportamento non si verifica
nell’isolamento, bensì in risposta a determinati
elementi ambientali. Più specificamente, i
comportamenti si verificano in relazione alle
conseguenze che li mantengono e agli eventi o
antecedenti ambientali che li precedono
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L’ANALISI FUNZIONALE
DEFINIZIONE
Operazione di valutazione con finalità esplicative
indirizzata a comprendere in che cosa consista, come
sia nato e come si mantenga un determinato
comportamento. Consiste, quindi, in un insieme di
procedure e strumenti per raccogliere dati e
informazioni necessarie a costruire una prima ipotesi
sulla natura del comportamento presentato, a partire
dalla quale strutturare e sviluppare un piano
d’intervento
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PASSI PER CONDURRE L’ANALISI
FUNZIONALE
1.INDIVIDUAZIONE DEL COMPORTAMENTO: definire operazionalmente il
comportamento problema
a) Forma: come si presenta il comportamento problema? Cosa
concretamente accade nella situazione? Se si stesse filmando la scena quali
azioni o dialoghi si riprenderebbero? Come viene eseguito il comportamento?
b) Frequenza: ogni quanto si verifica?
c) Durata: quando si verifica? Quanto dura?
d) Intensità: quanto è dannoso o distruttivo il comportamento? Per chi?
e) Ambiente: dove si verifica il comportamento e chi coinvolge in genere?
Sintesi: scrivere una definizione operazionale del comportamento utilizzando
le risposte alle domande sopra riportate
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FUNZIONALE
2.IDENTIFICAZIONE DEGLI ANTECEDENTI: identificare gli
eventi stimolo che precedono il comportamento e che sembrano
innescarlo. Quali sono le situazioni che avviano il
comportamento? Quali sono le persone di fronte alle quali è più
probabile che il comportamento si verifichi e quale è la loro
modalità relazionale? In quali situazioni e/o di fronte a quali
persone il comportamento problema non si presenta?
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FUNZIONALE
3.IDENTIFICAZIONE DEI CONSEGUENTI: identificare gli eventi
stimolo che seguono il comportamento e che sembrano
mantenerlo. Cosa accade dopo e come ciò che accade migliora
o peggiora il problema? In quali situazioni e/o di fronte a quali
persone il comportamento problema aumenta o si estingue?
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PASSI PER CONDURRE L’ANALISI
FUNZIONALE
4.INDIVIDUAZIONE DELLO SCOPO: identificare le possibili
funzioni o obiettivi che il comportamento può avere per il ragazzo
5.FORMULAZIONE DI UN’IPOTESI: costruire un’ipotesi
utilizzando le informazioni raccolte precedentemente
(antecedenti, comportamento, conseguenti, scopo) e
descrivendo operativamente il comportamento desiderato
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SCHEDA DI ANALISI FUNZIONALE
Nome: Roberto
Cognome:______
1) INDIVIDUAZIONE DEL COMPORTAMENTO
Forma: Roberto si alza dalla sedia senza permesso, gira per la classe, sceglie un
compagno a caso, prende il suo cellulare e minaccia di gettarlo dalla finestra.
Frequenza: una volta al giorno
Durata: in genere 10 minuti, prima del suono della campanella della ricreazione
Intensità: media (dura 10 minuti, non per tutta la lezione; non coinvolge direttamente
gli altri)
Ambiente: classe
Sintesi
Una volta al giorno, 10 minuti prima del suono della campanella della ricreazione
Roberto si alza dalla sedia senza il permesso dell’insegnante, gira per la classe,
prende il cellulare di un compagno e minaccia di gettarlo dalla finestra.
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SCHEDA DI ANALISI FUNZIONALE
2) IDENTIFICAZIONE DEGLI ANTECEDENTI
Comportamento dell’insegnante: l’insegnante sta spiegando la lezione
Comportamento degli altri alunni: ascoltano l’insegnante mentre parla
Fattori ambientali: accesso al cellulare
Comportamento o sensazione interna dell’alunno che emette il
comportamento: consapevolezza della prossimità del suono della campanella
3) IDENTIFICAZIONE DEI CONSEGUENTI
Comportamento dell’insegnante: urla dicendogli di sedersi e ricordandogli che non
può fare come vuole
Comportamento degli altri alunni: alcuni compagni ridono, mentre il compagno a
cui viene preso il cellulare si arrabbia. La classe si distrae rispetto al compito
Comportamento o sensazione interna dell’alunno che emette il
comportamento: Roberto si arrabbia dicendo che è lui che decide quando alzarsi
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SCHEDA DI ANALISI FUNZIONALE
4) INDIVIDUAZIONE DELLO SCOPO
essere riconosciuto come leader/affermare il proprio potere richiamare l’attenzione
dell’insegnante e dei compagni
5) FORMULAZIONE DI UN’IPOTESI
Ipotesi: ogni giorno Roberto, consapevole della prossimità del suono della campanella della
ricreazione, mentre l’insegnante parla ed i compagni ascoltano la spiegazione, si alza dalla sedia
senza permesso, gira per la classe, sceglie un compagno a cui sottrae il cellulare. Avvicinandosi
alla finestra minaccia di gettare il cellulare. Sembra che questi comportamenti siano mossi dalla
necessità di richiamare l’attenzione del docente e dei compagni e dal desiderio di essere
confermato come leader. I compagni si distraggono rispetto al compito. L’insegnante urla
dicendogli di sedersi e di ridare il cellulare al compagno. Inoltre gli ricorda che non può fare
come vuole. Roberto si arrabbia dicendo che è lui che decide quando alzarsi.
Comportamento desiderato: ogni giorno Roberto, consapevole della prossimità del suono della
campanella della campanella della ricreazione, mentre l’insegnante parla ed i compagni
ascoltano la spiegazione, rimane seduto e attende che l’insegnante dia il permesso per alzarsi.
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L’analisi funzionale e il modello di Glasser: due strumenti per la gestione dei comportamenti aggressivi in contesti educativi (1^ sessione)

  • 1. L’ANALISI FUNZIONALE PER LA GESTIONE DEI COMPORTAMENTI AGGRESSIVI IN CONTESTI EDUCATIVI ADRIANA SABA www.obiettivopsicologia.it Obiettivo Psicologia s.r.l. webinar@obiettivopsicologia.it www.opsonline.it www.scuoladicounselingpsicologico.it
  • 2. PROGRAMMA  Comportamenti aggressivi: definizione  Modi inadeguati di gestire i comportamenti aggressivi  Interventi educativi possibili  Analisi funzionale www.obiettivopsicologia.it Obiettivo Psicologia s.r.l. webinar@obiettivopsicologia.it www.opsonline.it www.scuoladicounselingpsicologico.it
  • 3. I COMPORTAMENTI AGGRESSIVI INTRODUZIONE I problemi di aggressività e di condotta in età evolutiva sono in aumento I bambini che manifestano difficoltà in questo ambito sono a rischio nel futuro Sono notevoli le ricadute nel sociale www.obiettivopsicologia.it Obiettivo Psicologia s.r.l. webinar@obiettivopsicologia.it www.opsonline.it www.scuoladicounselingpsicologico.it
  • 4. I COMPORTAMENTI AGGRESSIVI DEFINIZIONE Quale terminologia utilizzare? I bambini/ragazzi che manifestano comportamenti aggressivi sono accomunati dall’esibizione di qualche forma di aggressività e di problemi comportamentali Per pianificare interventi appropriati è utile distinguere tra diversi livelli di aggressività e di rabbia www.obiettivopsicologia.it Obiettivo Psicologia s.r.l. webinar@obiettivopsicologia.it www.opsonline.it www.scuoladicounselingpsicologico.it
  • 5. I COMPORTAMENTI AGGRESSIVI DEFINIZIONE Condotte disadattive che esprimono un disagio di natura relazionale; modalità caratteristiche che alcuni ragazzi mettono in atto per rispondere al contesto verso cui cercano di esercitare il proprio controllo; azioni dirette verso uno scopo in relazione al contesto www.obiettivopsicologia.it Obiettivo Psicologia s.r.l. webinar@obiettivopsicologia.it www.opsonline.it www.scuoladicounselingpsicologico.it
  • 6. MODI INADEGUATI DI GESTIRE I COMPORTAMENTI AGGRESSIVI ESTRATTO DI UN’INTERVISTA « Prima di tutto io chiamerei il genitore e andrei a controllare come si comportava questo ragazzo alle scuole elementari. Certo, se la cosa continua da tanto non si può fare molto! Io comunque informo gli altri colleghi e il preside e se è necessario una visitina in presidenza gliela faccio fare! Io cerco di dare delle regole e di proibire alcune cose, come alzarsi senza chiedere il permesso durante la lezione o masticare la gomma ecc. Figuriamoci se si tratta di comportamenti aggressivi! Quelli sono vietatissimi, ovviamente! Lì per lì posso minacciare di non far fare la ricreazione di fronte a qualche comportamento che non va bene, oppure mando fuori…a volte l’isolamento serve, non sempre però…Non c’è molto che si può fare comunque». www.obiettivopsicologia.it Obiettivo Psicologia s.r.l. webinar@obiettivopsicologia.it www.opsonline.it www.scuoladicounselingpsicologico.it
  • 7. MODI INADEGUATI DI GESTIRE I COMPORTAMENTI AGGRESSIVI  ATTENZIONE-Fare del ragazzo un caso (Prima di tutto io chiamerei il genitore e andrei a controllare come si comportava questo ragazzo alle scuole elementari, informo gli altri colleghi e il preside)  PROIBIZIONE (Io cerco di dare delle regole e di proibire alcune cose, come alzarsi senza chiedere il permesso durante la lezione o masticare la gomma ecc. Figuriamoci se si tratta di comportamenti aggressivi! Quelli sono vietatissimi, ovviamente)  MINACCIA (Lì per lì posso minacciare di non far fare la ricreazione di fronte a qualche comportamento che non va bene)  ATTACCO ALLA PERSONA  ATTEGGIAMENTO DI RASSEGNAZIONE (Non c’è molto che si può fare comunque) www.obiettivopsicologia.it Obiettivo Psicologia s.r.l. webinar@obiettivopsicologia.it www.opsonline.it www.scuoladicounselingpsicologico.it
  • 8. MODI ADEGUATI DI GESTIRE I COMPORTAMENTI AGGRESSIVI ESTRATTO DI UN’INTERVISTA «Io penso che questi ragazzi siano molto arrabbiati. Il primo passo da compiere è scoprire ciò che ha causato il problema. La mia esperienza personale indica che la difficoltà può essere di molto ridotta nella classe attraverso interventi strategici dell’insegnante. Si deve studiare attentamente il ragazzo. Quando per esempio il ragazzo diventa minaccioso e ostile? Quali cose lo provocano? Si giri al largo da esse o le si eviti se possibile. Quando viola una regola o fa violenza ad un compagno o qualunque altra cosa, si stia molto attenti a come si utilizzano le cosiddette punizioni. Funziona per esempio portare fuori dall’aula il ragazzo e confrontarsi rispetto a quello che è successo ed insegnare al ragazzo a gestire la sua rabbia». www.obiettivopsicologia.it Obiettivo Psicologia s.r.l. webinar@obiettivopsicologia.it www.opsonline.it www.scuoladicounselingpsicologico.it
  • 9. MODI ADEGUATI DI GESTIRE I COMPORTAMENTI AGGRESSIVI  UTILIZZARE STRUMENTI CON FINALITA’ ESPLICATIVA (Si deve studiare attentamente il ragazzo. Quando per esempio il ragazzo diventa minaccioso e ostile? Quali cose lo provocano?)  METTERE IN ATTO INTERVENTI STRATEGICI MIRATI ALLE CAUSE DEL COMPORTAMENTO (Io penso che questi ragazzi siano molto arrabbiati. Il primo passo da compiere è scoprire ciò che ha causato il problema; la mia esperienza personale indica che la difficoltà può essere di molto ridotta nella classe attraverso interventi strategici dell’insegnante)  METTERE IN ATTO INTERVENTI DI GESTIONE E MODIFICAZIONE DEL COMPORTAMENTO (Si giri al largo da esse o le si eviti se possibile. Quando viola una regola o fa violenza ad un compagno o qualunque altra cosa, si stia molto attenti a come si utilizzano le cosiddette punizioni. Funziona per esempio portare fuori dall’aula il ragazzo e confrontarsi rispetto a quello che è successo ed insegnare al ragazzo a gestire la sua rabbia. www.obiettivopsicologia.it Obiettivo Psicologia s.r.l. webinar@obiettivopsicologia.it www.opsonline.it www.scuoladicounselingpsicologico.it
  • 10. UNO STRUMENTO D’INDAGINE PER I COMPORTAMENTI AGGRESSIVI: L’ANALISI FUNZIONALE PRESUPPOSTI TEORICI Il comportamento è finalizzato www.obiettivopsicologia.it Obiettivo Psicologia s.r.l. webinar@obiettivopsicologia.it www.opsonline.it www.scuoladicounselingpsicologico.it
  • 11. UNO STRUMENTO D’INDAGINE PER I COMPORTAMENTI AGGRESSIVI: L’ANALISI FUNZIONALE PREUSSUPOSTI TEORICI Un comportamento non si verifica nell’isolamento, bensì in risposta a determinati elementi ambientali. Più specificamente, i comportamenti si verificano in relazione alle conseguenze che li mantengono e agli eventi o antecedenti ambientali che li precedono www.obiettivopsicologia.it Obiettivo Psicologia s.r.l. webinar@obiettivopsicologia.it www.opsonline.it www.scuoladicounselingpsicologico.it
  • 12. L’ANALISI FUNZIONALE DEFINIZIONE Operazione di valutazione con finalità esplicative indirizzata a comprendere in che cosa consista, come sia nato e come si mantenga un determinato comportamento. Consiste, quindi, in un insieme di procedure e strumenti per raccogliere dati e informazioni necessarie a costruire una prima ipotesi sulla natura del comportamento presentato, a partire dalla quale strutturare e sviluppare un piano d’intervento www.obiettivopsicologia.it Obiettivo Psicologia s.r.l. webinar@obiettivopsicologia.it www.opsonline.it www.scuoladicounselingpsicologico.it
  • 13. PASSI PER CONDURRE L’ANALISI FUNZIONALE 1.INDIVIDUAZIONE DEL COMPORTAMENTO: definire operazionalmente il comportamento problema a) Forma: come si presenta il comportamento problema? Cosa concretamente accade nella situazione? Se si stesse filmando la scena quali azioni o dialoghi si riprenderebbero? Come viene eseguito il comportamento? b) Frequenza: ogni quanto si verifica? c) Durata: quando si verifica? Quanto dura? d) Intensità: quanto è dannoso o distruttivo il comportamento? Per chi? e) Ambiente: dove si verifica il comportamento e chi coinvolge in genere? Sintesi: scrivere una definizione operazionale del comportamento utilizzando le risposte alle domande sopra riportate www.obiettivopsicologia.it Obiettivo Psicologia s.r.l. webinar@obiettivopsicologia.it www.opsonline.it www.scuoladicounselingpsicologico.it
  • 14. PASSI PER CONDURRE L’ANALISI FUNZIONALE 2.IDENTIFICAZIONE DEGLI ANTECEDENTI: identificare gli eventi stimolo che precedono il comportamento e che sembrano innescarlo. Quali sono le situazioni che avviano il comportamento? Quali sono le persone di fronte alle quali è più probabile che il comportamento si verifichi e quale è la loro modalità relazionale? In quali situazioni e/o di fronte a quali persone il comportamento problema non si presenta? www.obiettivopsicologia.it Obiettivo Psicologia s.r.l. webinar@obiettivopsicologia.it www.opsonline.it www.scuoladicounselingpsicologico.it
  • 15. PASSI PER CONDURRE L’ANALISI FUNZIONALE 3.IDENTIFICAZIONE DEI CONSEGUENTI: identificare gli eventi stimolo che seguono il comportamento e che sembrano mantenerlo. Cosa accade dopo e come ciò che accade migliora o peggiora il problema? In quali situazioni e/o di fronte a quali persone il comportamento problema aumenta o si estingue? www.obiettivopsicologia.it Obiettivo Psicologia s.r.l. webinar@obiettivopsicologia.it www.opsonline.it www.scuoladicounselingpsicologico.it
  • 16. PASSI PER CONDURRE L’ANALISI FUNZIONALE 4.INDIVIDUAZIONE DELLO SCOPO: identificare le possibili funzioni o obiettivi che il comportamento può avere per il ragazzo 5.FORMULAZIONE DI UN’IPOTESI: costruire un’ipotesi utilizzando le informazioni raccolte precedentemente (antecedenti, comportamento, conseguenti, scopo) e descrivendo operativamente il comportamento desiderato www.obiettivopsicologia.it Obiettivo Psicologia s.r.l. webinar@obiettivopsicologia.it www.opsonline.it www.scuoladicounselingpsicologico.it
  • 17. SCHEDA DI ANALISI FUNZIONALE Nome: Roberto Cognome:______ 1) INDIVIDUAZIONE DEL COMPORTAMENTO Forma: Roberto si alza dalla sedia senza permesso, gira per la classe, sceglie un compagno a caso, prende il suo cellulare e minaccia di gettarlo dalla finestra. Frequenza: una volta al giorno Durata: in genere 10 minuti, prima del suono della campanella della ricreazione Intensità: media (dura 10 minuti, non per tutta la lezione; non coinvolge direttamente gli altri) Ambiente: classe Sintesi Una volta al giorno, 10 minuti prima del suono della campanella della ricreazione Roberto si alza dalla sedia senza il permesso dell’insegnante, gira per la classe, prende il cellulare di un compagno e minaccia di gettarlo dalla finestra. www.obiettivopsicologia.it Obiettivo Psicologia s.r.l. webinar@obiettivopsicologia.it www.opsonline.it www.scuoladicounselingpsicologico.it
  • 18. SCHEDA DI ANALISI FUNZIONALE 2) IDENTIFICAZIONE DEGLI ANTECEDENTI Comportamento dell’insegnante: l’insegnante sta spiegando la lezione Comportamento degli altri alunni: ascoltano l’insegnante mentre parla Fattori ambientali: accesso al cellulare Comportamento o sensazione interna dell’alunno che emette il comportamento: consapevolezza della prossimità del suono della campanella 3) IDENTIFICAZIONE DEI CONSEGUENTI Comportamento dell’insegnante: urla dicendogli di sedersi e ricordandogli che non può fare come vuole Comportamento degli altri alunni: alcuni compagni ridono, mentre il compagno a cui viene preso il cellulare si arrabbia. La classe si distrae rispetto al compito Comportamento o sensazione interna dell’alunno che emette il comportamento: Roberto si arrabbia dicendo che è lui che decide quando alzarsi www.obiettivopsicologia.it Obiettivo Psicologia s.r.l. webinar@obiettivopsicologia.it www.opsonline.it www.scuoladicounselingpsicologico.it
  • 19. SCHEDA DI ANALISI FUNZIONALE 4) INDIVIDUAZIONE DELLO SCOPO essere riconosciuto come leader/affermare il proprio potere richiamare l’attenzione dell’insegnante e dei compagni 5) FORMULAZIONE DI UN’IPOTESI Ipotesi: ogni giorno Roberto, consapevole della prossimità del suono della campanella della ricreazione, mentre l’insegnante parla ed i compagni ascoltano la spiegazione, si alza dalla sedia senza permesso, gira per la classe, sceglie un compagno a cui sottrae il cellulare. Avvicinandosi alla finestra minaccia di gettare il cellulare. Sembra che questi comportamenti siano mossi dalla necessità di richiamare l’attenzione del docente e dei compagni e dal desiderio di essere confermato come leader. I compagni si distraggono rispetto al compito. L’insegnante urla dicendogli di sedersi e di ridare il cellulare al compagno. Inoltre gli ricorda che non può fare come vuole. Roberto si arrabbia dicendo che è lui che decide quando alzarsi. Comportamento desiderato: ogni giorno Roberto, consapevole della prossimità del suono della campanella della campanella della ricreazione, mentre l’insegnante parla ed i compagni ascoltano la spiegazione, rimane seduto e attende che l’insegnante dia il permesso per alzarsi. www.obiettivopsicologia.it Obiettivo Psicologia s.r.l. webinar@obiettivopsicologia.it www.opsonline.it www.scuoladicounselingpsicologico.it