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Il Bes compie 10 anni
L’Italia si allontana dall’Europa
LINDA LAURA SABBADINI | DIRETTRICE CENTRALE ISTAT
10 marzo 2021
10 marzo 2021
dieci anni di misurazione del
Benessere equo e sostenibile
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Dieci anni di storia del Bes, una rivoluzione informativa
o Nel 2010, l’Italia si inserisce nel dibattito internazionale «Gdp and beyond» con il progetto Bes
per la misura del Benessere equo e sostenibile.
o Seguendo un approccio basato sul confronto e sulla condivisione con la comunità scientifica e
con la società civile sono stati individuati 12 domini e un set di circa 130 indicatori.
o Nel 2013 è stato pubblicato il primo rapporto Bes, seguito da una nuova edizione ogni anno, fino
ad arrivare all’attuale: l’ottava.
o Nel 2016, due innovazioni importanti:
• l’integrazione con gli Obiettivi di sviluppo sostenibile (Sdgs) e la condivisione di un
sottoinsieme di indicatori-chiave tra i due framework;
• Italia tra i primi paesi ad inserire indicatori di benessere nel ciclo della programmazione
economica.
10 marzo 2021
dieci anni di misurazione del
Benessere equo e sostenibile
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Il potenziamento del framework per rispondere alla crisi
sanitaria, ai cambiamenti climatici, rivoluzione tecnologica
o Le profonde trasformazioni che hanno caratterizzato la società italiana nell’ultimo decennio e il
diffondersi della pandemia da COVID-19 hanno reso necessario un lavoro di arricchimento del
quadro concettuale del Bes.
o Fonti: formulazione di nuovi quesiti all’interno delle indagini Istat correnti (ad esempio, quesiti sulla
didattica a distanza, sulla fiducia nei medici e negli scienziati - indagine Aspetti della vita quotidiana
2021);
o Tempestività: sostituzione di alcuni indicatori aggiornabili con frequenza pluriennale con altri, a
cadenza annuale (ad esempio, misure sulla sicurezza, sulla vulnerabilità economica delle famiglie
e sull’asimmetria del lavoro familiare);
o Nuovi indicatori: il nuovo set è composto da 152 indicatori, 33 dei quali nuovi, che integrano
otto dei dodici domini del Bes. L’integrazione è stata realizzata in coerenza con le linee
fondamentali del programma #NextGenerationEU, e risponde a esigenze conoscitive specifiche,
tra cui il potenziamento delle informazioni disponibili sugli aspetti sanitari, sulla digitalizzazione,
sul capitale umano (sia dal lato della formazione, sia dal lato del lavoro) e sul cambiamento
climatico.
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dieci anni di misurazione del
Benessere equo e sostenibile
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Annullati in un solo anno i progressi raggiunti in dieci anni
nella salute
L’evoluzione positiva tra il 2010 e il 2019, pur se con evidenti disuguaglianze
geografiche, è stata duramente frenata dal COVID-19, che ha annullato,
completamente nel Nord e parzialmente nelle altre aree del Paese, i
guadagni in anni di vita attesi maturati nel decennio.
SPERANZA DI VITA ALLA NASCITA PER RIPARTIZIONE GEOGRAFICA. ANNI 2010-2020 (a).
Nord: 82,0
Centro: 83,1
Mezzogiorno: 82,2
Nel 2020: anni stimati83,1
Rispetto al 2019
Italia: - 0,9 anni
Nord: -1,6 anni
Lombardia: -2,4 anni
Fonte: Istat, Tavole di mortalità della popolazione italiana e elaborazione su dati Istat. (a) Per il 2020 dati stimati.
79.5
80.0
80.5
81.0
81.5
82.0
82.5
83.0
83.5
84.0
2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020
Nord Centro Mezzogiorno Italia
Italia: 82,3
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dieci anni di misurazione del
Benessere equo e sostenibile
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Meno posti letto negli ospedali e nei reparti a elevata
intensità assistenziale
POSTI LETTO PER SPECIALITÀ AD ELEVATA ASSISTENZA PER RIPARTIZIONE.
Anni 2010-2018. Per 10.000 ab.
Diminuiscono i posti letto dell’1,8%
l’anno, fino ad arrivare a 3,49 posti
letto - ordinari e in day hospital -
ogni 1.000 abitanti nel 2018.
Fonte: Istat, Elaborazione su dati Ministero della salute
2
2.2
2.4
2.6
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3
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3.6
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2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018
Nord Centro Mezzogiorno Italia
Rispetto al 2010
Cala anche il numero di
posti letto nei reparti a
elevata intensità
assistenziale.
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dieci anni di misurazione del
Benessere equo e sostenibile
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Elevata età media dei medici e meno infermieri rispetto
agli altri paesi europei
L’Italia si colloca tra i primi posti nella graduatoria europea per numero di medici per abitante Ma l’età media
dei medici è tra le più elevate in Europa.. Basso invece il tasso di copertura riferito agli infermieri: la
Germania, ad esempio, ha più del doppio degli infermieri per abitante rispetto all’Italia.
Fonte: Elaborazioni su dati Eurostat
(a) Dato non disponibile per tutti i
Paesi Eu28
DISPONIBILITÀ DI INFERMIERI IN ALCUNI PAESI EUROPEI. ANNO
2018. Valori per 100.000 abitanti (a).
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2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018
Germania Spagna Francia Italia
Fonte: Eurostat
MEDICI DI 55 ANNI E OLTRE IN ITALIA E IN ALCUNI PAESI EUROPEI.
ANNI 2010-2018. Per 100 medici
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Benessere equo e sostenibile
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Crescono i segnali di criticità nell’accessibilità alle cure
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Fonte: Istat, Elaborazione su dati Ministero della salute
Fonte: Istat, Elaborazione su dati Ministero della salute
In aumento il sovraccarico di pazienti sui medici di medicina generale, soprattutto nell’Italia settentrionale.
MEDICI DI MEDICINA GENERALE CON PIÙ DI 1.500 ASSISTITI PER
REGIONE. ANNO 2018. Valori percentuali
MEDICI DI MEDICINA GENERALE CON PIÙ DI 1.500 ASSISTITI PER
RIPARTIZIONE GEOGRAFICA. ANNI 2010-2018. Valori percentuali
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dieci anni di misurazione del
Benessere equo e sostenibile
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Crescono i segnali di criticità nell’accessibilità alle cure
• Nel 2020 un cittadino su 10 dichiara di
aver rinunciato, negli ultimi 12 mesi, a
visite o accertamenti, pur avendone
bisogno, per motivi legati a difficoltà di
accesso.
• In aumento di oltre il 40% rispetto al
2019, per la particolare situazione legata
alla pandemia da COVID-19 (nel 2019 la
quota era pari al 6,3%).
• La fascia di popolazione più colpita è
quella delle persone di 75 anni e più: il
14,7% ha dovuto rinunciare ad almeno una
prestazione sanitaria di cui aveva bisogno.
PERSONE CHE, NEGLI ULTIMI 12 MESI, HANNO RINUNCIATO A
PRESTAZIONI SANITARIE PUR AVENDONE BISOGNO, PER SESSO E CLASSE
DI ETÀ. ANNI 2019 e 2020 (a). Valori percentuali.
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0-13 14-19 20-24 25-34 35-44 45-54 55-59 60-64 65-74 75 e più Totale
Maschi 2019 Femmine 2019 Maschi 2020 Femmine 2020
Fonte: Indagine Aspetti della vita quotidiana (a) Dati 2020 provvisori
Rinuncia a prestazioni sanitarie
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dieci anni di misurazione del
Benessere equo e sostenibile
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Il divario con l’Europa sull’istruzione continua ad ampliarsi
Rispetto alla Ue27 siamo sotto di 16 punti per la percentuale di diplomati e di 14 per quella dei laureati:
rispettivamente il 62,6% dei 25-64 enni e il 27,9% di 30-34 enni. Le donne hanno una probabilità più alta di laurearsi
dei maschi italiani ma più bassa rispetto alle donne europee.Le donne italiane presentano livelli più bassi degli
uomini europei E’ ancora forte la preferenza per le discipline non scientifiche per gli uomini e ancor più per le
donne.
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2010
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Maschi Femmine
Italia Ue27
Maschi Ue27 Femmine Ue27
Fonte: Eurostat, European Labour Force Survey
PERSONE DI 30-34 ANNI LAUREATE O CON ALTRI TITOLI TERZIARI PER
GENERE. ANNI 2010-2020 II trimestre. Valori percentuali
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2013 2014 2015 2016 2017 2018
STEM Maschi Non STEM Maschi
STEM Femmine Non STEM Femmine
LAUREATI E ALTRI TITOLI TERZIARI PER DISCIPLINA DI
STUDIO E GENERE IN ITALIA. ANNI 2013-2018. Valori per
1000 residenti di 20-29 anni
STEM: Scienze naturali, Fisica, Matematica, Statistica, Informatica, Ingegneria
dell’informazione, Ingegneria industriale, Architettura e Ingegneria civile
Fonte: Elaborazioni Istat su dati MIUR
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dieci anni di misurazione del
Benessere equo e sostenibile
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Aumenta il divario con l’Europa anche per i NEET
• Bassi investimenti in capitale umano si
associano a basse probabilità di impiego,
ne conseguono alte percentuali di giovani
tra i 15 e i 29 anni che non studiano e non
lavorano (i cosiddetti NEET: “Not in
education, employment or training”).
• Nel secondo trimestre 2020 Il 23,9% dei
nostri giovani si trova in questa
condizione (era il 21% nel secondo
trimestre del 2010).
• La distanza rispetto al resto d’Europa,
già ampia, si è ulteriormente
accentuata: dai circa 6 punti percentuali
del secondo trimestre 2010 è passata a
10 punti nello stesso periodo del 2020.
Fonte: Eurostat, European Labour Force Survey
PERSONE DI 15-29 ANNI CHE RISULTANO NON OCCUPATE NÉ INSERITE IN
UN PERCORSO DI ISTRUZIONE O FORMAZIONE IN ITALIA E IN UE27, PER
GENERE. ANNI 2010-2020 II trimestre. Valori percentuali
0
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2010
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II trim
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Maschi Ue27 Femmine Ue27 Ue27
Maschi Femmine Italia
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dieci anni di misurazione del
Benessere equo e sostenibile
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Ancora troppo pochi i bambini iscritti al nido
• L’inserimento dei bambini da 0 a 2 anni nei
servizi dedicati alla prima infanzia è uno
strumento importante per lo sviluppo delle
capacità di apprendimento,
l’alleggerimento del carico di cura sulla
famiglia, la riduzione delle diseguaglianze.
• L’obiettivo fissato a livello europeo
prevedeva di raggiungere il 33% nel
2010. Dopo dieci anni molte regioni
sono ancora distanti da questo target,
nonostante la percentuale di bambini
iscritti al nido sia cresciuta nel tempo:
nel triennio 2018-2020 siamo ancora in
media al 28,2%.
Fonte: Istat, Indagine Aspetti della vita quotidiana
BAMBINI DI 0-2 ANNI ISCRITTI AL NIDO PER RIPARTIZIONE
GEOGRAFICA. ANNI 2008/2010-2018/2020. Valori percentuali
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2008-10 2010-12 2012-14 2014-16 2016-18 2018-20
Nord Centro Mezzogiorno Italia
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dieci anni di misurazione del
Benessere equo e sostenibile
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In 10 anni l’Italia si allontana dall’Europa per tasso di occupazione per i
due sessi. Maggiore calo occupazione femminile nel 2020
Nel 2019 gli uomini, i giovani, i residenti del Mezzogiorno non avevano ancora recuperato i livelli di occupazione pre crisi, le donne
italiane agli ultimi posti per tasso di occupazione.. La pandemia ha ulteriormente peggiorato gli squilibri del nostro mercato del lavoro e
aumentato le diseguaglianze di genere abbassando relativamente di più le probabilità di occupazione delle donne e aumentando le difficoltà di
gestione dei figli costretti a casa.
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II trim
2012
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2013
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Ue27-maschi Italia maschi
Ue27 femmine Italia femmine
TASSO DI OCCUPAZIONE (20-64 ANNI) ITALIA E UE27 PER GENERE.
ANNI 2010-2020 II trimestre. Valori percentuali
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2010
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II trim
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Maschi Femmine Totale
OCCUPATI CHE HANNO LAVORATO DA CASA PER GENERE.
ANNI 2010-2020 II trimestre. Valori percentuali
Fonte: Istat, Rilevazione sulle Forze di Lavoro
Fonte: Eurostat, European Labour Force Survey
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dieci anni di misurazione del
Benessere equo e sostenibile
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Nonostante i progressi, il carico di lavoro domestico e
di cura continua a concentrarsi sulle donne
• L’asimmetria del lavoro familiare, misurata con
la percentuale del carico di lavoro familiare
svolto dalle donne tra i 25 e i 44 anni sul totale
del tempo di lavoro familiare svolto da coppie
in cui entrambi sono occupati, è marcata a
sfavore delle donne. Nel Mezzogiorno sono
stati necessari anni per raggiungere il livello
che il Nord aveva acquisito già nel 2008.
• Anche nelle regioni settentrionali non si è
ancora arrivati all’equa distribuzione: nel
biennio 2018/19, la percentuale del carico di
lavoro familiare svolto dalle donne fra i 25 e i
44 anni, si attestava in queste regioni ancora
al 60,9%.
INDICE DI ASIMMETRIA NEL LAVORO FAMILIARE NELLE COPPIE CON
DONNA DI 25-44 ANNI PER RIPARTIZIONE GEOGRAFICA. ANNI
2008/2009 – 2018/2019. Valori percentuali (a)
Fonte: Istat, Elaborazione su dati Indagine Uso del tempo e Indagine Aspetti della vita quotidiana
(a) I dati dal 2009-2010 al 2012-2013 sono stime; i dati dal 2014-2015 al 2018-2019 sono stime soggette a
revisione.
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Nord Centro Mezzogiorno Italia
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Benessere equo e sostenibile
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Aumentano criticità nella qualità del lavoro in Italia
• Nel decennio cresce la percentuale di
lavoratori a tempo parziale a carattere
involontario, ora intorno al 12%.
• Rimane ampia la platea di lavoratori che
restano a lungo nello status di
occupato a termine, dopo il picco del
20,9% raggiunto nel 2013.
Nel 2020 ha ripreso ad aumentare:
• la componente di lungo periodo dei lavori a
termine passata nel secondo trimestre
2020 dal 17,6% al 18,7%, per effetto del
minor numero complessivo di lavoratori a
termine più esposti allo shock economico
seguito alla pandemia.
• l’incidenza dei lavoratori dipendenti con
bassa paga (retribuzione oraria inferiore
ai due terzi di quella mediana) che torna
sui livelli del 2010.
INDICATORI DELLA QUALITA’ DEL LAVORO. ANNI 2010-2020 II trimestre.
Valori percentuali
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2011 II
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2013 II
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2014 II
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2015 II
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2016 II
trim
2017 II
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2018 II
trim
2019 II
trim
2020 II
trim
Occupati in lavori a termine da almeno 5 anni
Dipendenti con bassa paga
Part time involontario
Fonte: Istat, Rilevazione sulle Forze di Lavoro
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dieci anni di misurazione del
Benessere equo e sostenibile
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La quota di poveri raddoppiata negli anni della crisi
raggiunge nel 2020 i livelli più alti mai osservati
• Le crisi economico finanziarie degli inizi
dello scorso decennio hanno impoverito
segmenti ampi e crescenti della
popolazione portando l’incidenza della
povertà assoluta su valori doppi rispetto a
quelli pre crisi.
• Solo nel 2019, in concomitanza con
l’avvio di programmi di sostegno alle
famiglie in difficoltà economica, si era
registrata una prima riduzione delle
persone in condizione di povertà
assoluta - scesi al 7,7% dall’8,4% nel
2018.
• La pandemia porta l’incidenza sui livelli più
alti osservati dal 2005 - si stimano oltre
5,6 milioni di poveri assoluti.
PERSONE IN POVERTÀ ASSOLUTA PER RIPARTIZIONE GEOGRAFICA.
Anni 2010-2020 (*). Valori percentuali
Fonte: Istat, Indagine sulle Spese delle famiglie
(*) Stime preliminari per il 2020
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2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020
Nord Centro Mezzogiorno Italia
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dieci anni di misurazione del
Benessere equo e sostenibile
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Cresce l’uso di internet, ma permane lo svantaggio del Mezzogiorno,
delle donne e dei più anziani
Cresce l’uso di internet, ma resta più basso tra le donne e le persone con più di 75 anni (80 punti percentuali in meno
rispetto ai ragazzi di 15-19 anni). Cresce anche la disponibilità in famiglia di almeno un computer (inclusi i tablet) e della
connessione a internet ma si amplia il divario tra le famiglie del Mezzogiorno e quelle del Nord : 10 punti percentuali nel
2020, 3 in più rispetto al 2010.
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Nord Centro Mezzogiorno Italia 0
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Nord Centro Mezzogiorno Italia
FAMIGLIE CHE DISPONGONO DELLA CONNESSIONE A
INTERNET E DI ALMENO UN COMPUTER PER RIPARTIZIONE
GEOGRAFICA. ANNI 2010-2020 (a). Valori percentuali
Fonte: Istat, Indagine Aspetti della vita quotidiana. (a) Dati 2020 provvisori
PERSONE DI 11 ANNI E PIÙ CHE HANNO USATO INTERNET
ALMENO UNA VOLTA A SETTIMANA NEI 3 MESI
PRECEDENTI PER RIPARTIZIONE GEOGRAFICA. ANNI 2010-
2020 (a). Valori percentuali
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dieci anni di misurazione del
Benessere equo e sostenibile
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Cresce il peso dei lavoratori della conoscenza, ma aumenta la distanza
dall’Europa. Bassi investimenti in ricerca e sviluppo
La quota di lavoratori con istruzione universitaria che svolgono una professione scientifico-tecnologica è costantemente aumentata negli
ultimi dieci anni (dal 13,6% al 18,5%), ma resta ben al di sotto della media UE 28: -6 punti percentuali nel 2019 (erano -5,6 p.p. nel 2010).
La spesa in ricerca e sviluppo (pubblica e privata) in rapporto al Pil si mantiene stabilmente al di sotto della media europea e distante dall’obiettivo
dell’1,53% fissato a livello nazionale nell’ambito della strategia “Europa 2020” .
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2010
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2011
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2013
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2015
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2016
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2017
II trim
2018
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2019
II trim
2020
II trim
Maschi Femmine Totale
0.0
0.5
1.0
1.5
2.0
2.5
3.0
3.5
2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019
Ue28 Area euro 19 Germania
Spagna Francia Italia
OCCUPATI CON ISTRUZIONE UNIVERSITARIA IN PROFESSIONI
SCIENTIFICO-TECNOLOGICHE PER SESSO. ANNI 2010-2020 II
trimestre. Valori per 100 occupati
SPESA PER RICERCA E SVILUPPO INTRA-MUROS IN ITALIA E
NELL’UNIONE EUROPEA. ANNI 2010-2019 (a). Valori in
percentuale del Pil
Fonte: Eurostat. (a) Dati 2019 provvisori
Fonte: Istat, Rilevazione sulle Forze di Lavoro
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dieci anni di misurazione del
Benessere equo e sostenibile
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Avanza ma lentamente la presenza delle donne nei luoghi
decisionali
La presenza femminile nei consigli di
amministrazione sta progressivamente
crescendo (38,6% nel 2020) – come
effetto delle quote di genere introdotte
dalla legge 120/2011.
Rimane ancora contenuta in altri
ambiti della società e
dell’economia:
nel Parlamento nazionale si è appena
sopra il 35%; sono il 22% le elette
nei Consigli regionali e il 19,1% in
altre istituzioni se si sommano
Corte costituzionale, Consiglio
superiore della magistratura,
Authority Privacy, Comunicazioni,
Concorrenza e mercato, il Corpo
diplomatico
INDICATORI DEL DOMINIO POLITICA E ISTITUZIONI. ANNI 2013-2020.
Valori percentuali
Fonte: Varie – Consob
0
10
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2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020
Donne nei consigli di amministrazione delle società quotate in borsa
Donne negli organi decisionali
Donne e rappresentanza politica a livello locale
Donne e rappresentanza politica in Parlamento
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dieci anni di misurazione del
Benessere equo e sostenibile
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Torna a crescere la partecipazione civica e politica
La partecipazione civica e politica (parlare di politica, informarsi, partecipare on line), in costante calo nel decennio, nel
2020 torna a crescere, come conseguenza di un forte bisogno di informazione e della necessità di seguire
l’evolvere delle disposizioni di contrasto al COVID-19. Il fenomeno è più evidente nel Centro-Nord e tra le donne
che recuperano, ma solo parzialmente, l’ampio divario rispetto agli uomini.
30
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80
2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020
Partecipazione civica e politica
Nord Centro
Mezzogiorno Italia
0
5
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30
35
2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020
Partecipazione sociale
Nord Centro
Mezzogiorno Italia
Fonte: Istat, Indagine Aspetti della vita quotidiana. (a) Dati 2020 provvisori
PERSONE DI 14 ANNI E PIÙ CHE SVOLGONO ATTIVITÀ DI PARTECIPAZIONE SOCIALE, CIVICA E POLITICA PER RIPARTIZIONE
GEOGRAFICA. ANNI 2010-2020 (a). Valori percentuali
10 marzo 2021
dieci anni di misurazione del
Benessere equo e sostenibile
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Cala di quasi 5 punti la partecipazione culturale fuori casa,
in aumento la lettura
0
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Nord Centro Mezzogiorno Italia
PERSONE DI 6 ANNI E PIÙ CHE HANNO PRATICATO 2 O PIÙ
ATTIVITÀ CULTURALI FUORI CASA NEI 12 MESI PRECEDENTI
L’INTERVISTA. ANNI 2010-2020 (a). Valori percentuali
Fonte: Istat, Indagine Aspetti della vita quotidiana. (a) Dato 2020 provvisorio.
(*) Per la lettura di quotidiani a partire dal 2016 si considerano anche i quotidiani on line
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Lettura di 4 o più libri nell'ultimo anno e/o 3 o più quotidiani a settimana (*)
Lettura di 4 o più libri nell'ultimo anno
Lettura di 3 o più quotidiani a settimana (*)
PERSONE DI 6 ANNI E PIÙ CHE HANNO LETTO LIBRI E/O
QUOTIDIANI. ANNI 2010-2020 (a). Valori percentuali
10 marzo 2021
dieci anni di misurazione del
Benessere equo e sostenibile
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Inadeguati e in diminuzione gli investimenti per la tutela e la
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SPESA DELLO STATO PER BENI E ATTIVITÀ CULTURALI E PAESAGGISTICI.
ANNI 2010-2019. Milioni di euro e valori percentuali
BENI ISCRITTI E CANDIDATI NELLA LISTA DEL PATRIMONIO
MONDIALE UNESCO (PRIMI 20 PAESI PER NUMERO DI BENI
ISCRITTI). ANNO 2020. Valori assoluti
Fonte: Istat, Elaborazione su dati Ragioneria generale dello Stato, La spesa delle
Amministrazioni centrali dello Stato. Fonte: Istat, Elaborazione su dati Unesco, World Heritage List e World Heritage Tentative Lists
La spesa dello Stato per la cultura e il paesaggio oscilla nell'ultimo decennio tra lo 0,17 e lo 0,27 % della spesa primaria e nel 2019 è
di nuovo in calo (0,23%). Dal 2019 l’Italia condivide con la Cina il primato nella lista del Patrimonio mondiale Unesco con 55 beni
iscritti (4,9% del totale), altri 41 sono i beni candidati all’iscrizione dal nostro Paese.
10 marzo 2021
dieci anni di misurazione del
Benessere equo e sostenibile
22
Lento miglioramento della qualità dell’aria ma i livelli restano critici,
soprattutto al Nord; progressi più netti sul fronte dei rifiuti
Diminuiscono i superamenti della media annuale di PM2,5 rispetto ai valori di riferimento dell’OMS (10 μg/m3), con livelli che rimangono però in più
dell’80% delle misure effettuate ancora su valori molto elevati dal 92,9% nel 2010 al 81,9% nel 2019
diminuisce sia la produzione dei rifiuti urbani - da 548 kg per abitante all’anno nel 2010 a 504 kg nel 2019 - sia la quota smaltita in discarica - dal
46,3% rispetto al totale dei rifiuti urbani raccolti nel 2010 al 20,9% del 2019 - ma siamo ancora lontani dal target Ue: 10% dei rifiuti urbani smaltiti in
discarica entro il 2035
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Nord Centro Mezzogiorno Italia
SUPERAMENTI DELLA MEDIA ANNUALE DI PM2,5 RISPETTO AI
VALORI DI RIFERIMENTO DELL'OMS (10 ΜG/M3) SUL TOTALE
DELLE MISURAZIONI VALIDE PER RIPARTIZIONE GEOGRAFICA.
ANNI 2010-2019. Valori percentuali
RIFIUTI URBANI SMALTITI IN DISCARICA PER RIPARTIZIONE
GEOGRAFICA. ANNI 2010-2019. Valori percentuali
Fonte: Istat, Elaborazione su dati Ispra
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dieci anni di misurazione del
Benessere equo e sostenibile
23
Avanza il consumo di suolo, l’abusivismo edilizio torna a livelli preoccupanti
nel Mezzogiorno. Crescono i timori per i cambiamenti climatici
L’aumento del consumo di suolo è una costante degli ultimi anni, si passa dal 6,98% di suolo impermeabilizzato nel 2012
al 7,1% nel 2019 – 8,6% al Nord, 6,7% al Centro, 5,9% nel Mezzogiorno.
Al contempo rispetto al 2008 l’abusivismo edilizio è aumentato, nonostante la riduzione degli ultimi anni,
soprattutto nel Mezzogiorno.
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Italia Nord Centro Mezzogiorno
INDICE DI ABUSIVISMO EDILIZIO PER RIPARTIZIONE GEOGRAFICA.
ANNI 2008-2019 (a). Nuove costruzioni abusive ogni 100 autorizzate
PREOCCUPAZIONE PER L’AUMENTO DELL’EFFETTO SERRA E/O I
CAMBIAMENTI CLIMATICI PER RIPARTIZIONE GEOGRAFICA. ANNI
2012-2020 (a). Valori per 100 persone di 14 anni e più
Fonte: Istat, Elaborazione su dati Cresme. (a) Dati 2019 provvisori Fonte: Istat, Indagine Aspetti della vita quotidiana. (a) Dati 2020 provvisori
10 marzo 2021
dieci anni di misurazione del
Benessere equo e sostenibile
24
In aumento gli eventi estremi meteo climatici
L’intensità dei giorni di caldo negli
ultimi dieci anni risulta sempre
maggiore rispetto alla mediana del
periodo 1981-2010.
Aumenta anche la frequenza di
periodi prolungati con scarsità di
pioggia che comportano riduzioni
delle risorse idriche disponibili con
possibili gravi problemi di
approvvigionamento idrico.
A questi fenomeni si contrappone
l’aumento del numero di intense e
localizzate precipitazioni, eventi
spesso associati a disastri causati
da alluvioni o frane.
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Nord Centro Mezzogiorno Italia
INDICE DI DURATA DEI PERIODI DI CALDO (WSDI): SCARTI DALLA MEDIANA
CLIMATICA (PERIODO DI RIFERIMENTO 1981-2010) PER RIPARTIZIONE
GEOGRAFICA. ANNI 2011-2020
Fonte: Istat-Crea, Elaborazione su dati Copernicus - European Union's Earth Observation Programme
10 marzo 2021
dieci anni di misurazione del
Benessere equo e sostenibile
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La criminalità predatoria si riduce negli ultimi anni dopo l’aumento
registrato durante la crisi economica
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Vittime di borseggi per 1.000 abitanti
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Vittime di furti in abitazione per 1.000 famiglie
Fonte: Per gli omicidi, Ministero dell’Interno, dati SDI e Direzione Centrale Polizia Criminale (dati operativi); per le rapine, i borseggi e i furti in abitazione, Istat, Elaborazione su dati delle denunce alle Forze
dell'ordine (Ministero dell’Interno) e dati sull' Indagine sulla Sicurezza dei cittadini (Istat)
10 marzo 2021
dieci anni di misurazione del
Benessere equo e sostenibile
26
Migliorano gli indicatori di percezione della sicurezza
Dal 2015 tutti i reati mostrano un trend
decrescente, nel 2019 il tasso di furti in abitazioni
è sotto i livelli del 2010.
Anche gli omicidi calano soprattutto quelli che
coinvolgono vittime di sesso maschile (da 1,29 uomini
uccisi per 100 mila abitanti nel 2010 a 0,70 nel 2019;
da 0,52 donne uccise per 100 mila abitanti nel 2010 a
0,36 nel 2019).
In linea con i dati sui reati migliorano tutti gli
indicatori di percezione di sicurezza riferiti alla
zona in cui si vive, aumenta la percezione di
sentirsi al sicuro quando si cammina al buio da
soli e diminuisce quella del degrado e del rischio
di criminalità. I miglioramenti più significativi di
questi indicatori si rilevano nei comuni del centro
e della periferia delle aree metropolitane, e
dunque nei territori che da sempre registrano i
livelli più critici.
INDICATORI DI PERCEZIONE DI SICUREZZA NELLA ZONA IN CUI
SI VIVE. ANNI 2010-2020 (a). Per 100 persone di 14 anni e più
o per 100 famiglie.
Fonte: Istat, Indagine Aspetti della vita quotidiana. (a) Dati 2020 provvisori
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Percezione di sicurezza camminando da soli quando è buio nella zona in cui
si vive (persone di 14 anni e più)
Percezione del rischio di criminalità nella zona in cui si vive (famiglie)
Presenza di elementi di degrado nella zona in cui si vive (persone di 14 anni
e più)
10 marzo 2021
dieci anni di misurazione del
Benessere equo e sostenibile
27
La quota di persone molto soddisfatte per la vita, fortemente diminuita
durante la crisi economica, rimane stabile nel 2020; segnali negativi
arrivano dalle aspettative
La quota di persone molto soddisfatte della propria vita, già bassa, è scesa di ben 10 punti negli anni della crisi economica per
risalire solo dal 2016; nel 2020 rimane stabile, riflesso di un cambiamento nel calibro delle percezioni che porta ad enfatizzare
l’apprezzamento per il presente. L’elevata incertezza innescata dal COVID-19 ha agito invece in modo immediato sulle
aspettative.
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PERSONE DI 14 ANNI E PIÙ MOLTO SODDISFATTE PER LA VITA (VOTO TRA 8 E 10) E CHE RITENGONO CHE LA PROPRIA SITUAZIONE
MIGLIORERÀ NEI PROSSIMI 5 ANNI PER RIPARTIZIONE GEOGRAFICA. ANNI 2010-2020 (a). Valori percentuali
Fonte: Istat, Indagine Aspetti della vita quotidiana (a) Dati 2020 provvisori
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dieci anni di misurazione del
Benessere equo e sostenibile
28
Alta e stabile la soddisfazione per le relazioni familiari e con
gli amici
Generalmente nelle crisi la soddisfazione per le relazioni familiari e amicali aumenta come è accaduto nel 2012 e da
allora è rimasta stabile (rispettivamente al 33% e al 23% circa). La fase attuale, che ha delle profonde peculiarità, non
ha registrato miglioramenti. Comunque, pur in presenza di forti limitazioni imposte dal distanziamento, il tessuto
relazionale del Paese ha tenuto.
PERSONE DI 14 ANNI E PIÙ CHE SONO MOLTO SODDISFATTE DELLE RELAZIONI FAMILIARI E AMICALI PER RIPARTIZIONE
GEOGRAFICA. ANNI 2010-2020 (a). Valori percentuali
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Fonte: Istat, Indagine Aspetti della vita quotidiana (a) Dati 2020 provvisori
Relazioni familiari Relazioni amicali
10 marzo 2021
dieci anni di misurazione del
Benessere equo e sostenibile
29
Situazione critica dell’andamento del benessere nei 10 anni
o Annullati 10 anni di miglioramento della speranza di vita, con riduzione disuguaglianze
territoriali al ribasso ( perché il Nord è peggiorato) e aumento delle disuguaglianze di genere a
sfavore degli uomini
o Migliorata l’istruzione ma aumentata la distanza tra Italia e Europa, sia per gli uomini che
per le donne sia diplomati che laureati. Aumentata la distanza dall’Europa anche per i NEET in
crescita nei 10 anni, con peggioramento maggiore del Nord, ancne se il Sud mantiene i livelli più
alti
o La crisi sanitaria ha praticamente azzerato tutti i recuperi di occupazione avvenuti dopo il
2013. il Mezzogiorno non è ancora tornato ai livelli del 2010 e il Nord si colloca ad un livello
leggermente superiore. La differenza territoriale è aumentata.
o Cresce il peso dei lavoratori della conoscenza ma aumenta il divario con l’Europa
o Esplode la povertà assoluta e aumentano le differenze territoriali a sfavore del Sud anche se nel
2020 la povertà assoluta è cresciuta di più al Nord. Il che vuol dire che nel 2012 la povertà
assoluta era balzata di più al Sud
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dieci anni di misurazione del
Benessere equo e sostenibile
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Situazione critica dell’andamento del benessere nei 10 anni
o Peggiora l’abusivismo edilizio sia al Nord che al Sud ma in misura maggiore al Sud dove
era già più alto
o Peggiorano le condizioni climatiche con l’emergere di eventi estremi più frequenti
Qualche segnale di miglioramento
o Migliora di molto l’accesso a internet, anche se permangono differenze di genere,
territoriali, generazionali
o Migliora la sicurezza dei cittadini sia nella percezione che nella realtà ma non al punto di
azzerare la crescita avvenuta negli anni precedenti
o La soddisfazione per la vita dopo essere diminuita molto negli anni della crisi recupera e
rimane stabile nel 2020. Non ritorna però ai livelli del 2010.
o Migliorano alcuni stili di vita, diminuisce la sedentarietà, il consumo di alcool, il fumo.
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dieci anni di misurazione del
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LINDA LAURA SABBADINI| sabbadin@istat.it
Si ringraziano:
Leonardo Salvatore Alaimo, Barbara Baldazzi, Emanuela Bologna, Luigi Costanzo, Lorena Di Donatantonio, Maria Cozzolino,
Manuela Michelini, Silvia Montecolle, Miria Savioli, Stefania Taralli, Stefano Tersigni, Alessandra Tinto

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Rapporto sul benessere equo e sostenibile (BES) 2021

  • 1. Il Bes compie 10 anni L’Italia si allontana dall’Europa LINDA LAURA SABBADINI | DIRETTRICE CENTRALE ISTAT 10 marzo 2021
  • 2. 10 marzo 2021 dieci anni di misurazione del Benessere equo e sostenibile 2 Dieci anni di storia del Bes, una rivoluzione informativa o Nel 2010, l’Italia si inserisce nel dibattito internazionale «Gdp and beyond» con il progetto Bes per la misura del Benessere equo e sostenibile. o Seguendo un approccio basato sul confronto e sulla condivisione con la comunità scientifica e con la società civile sono stati individuati 12 domini e un set di circa 130 indicatori. o Nel 2013 è stato pubblicato il primo rapporto Bes, seguito da una nuova edizione ogni anno, fino ad arrivare all’attuale: l’ottava. o Nel 2016, due innovazioni importanti: • l’integrazione con gli Obiettivi di sviluppo sostenibile (Sdgs) e la condivisione di un sottoinsieme di indicatori-chiave tra i due framework; • Italia tra i primi paesi ad inserire indicatori di benessere nel ciclo della programmazione economica.
  • 3. 10 marzo 2021 dieci anni di misurazione del Benessere equo e sostenibile 3 Il potenziamento del framework per rispondere alla crisi sanitaria, ai cambiamenti climatici, rivoluzione tecnologica o Le profonde trasformazioni che hanno caratterizzato la società italiana nell’ultimo decennio e il diffondersi della pandemia da COVID-19 hanno reso necessario un lavoro di arricchimento del quadro concettuale del Bes. o Fonti: formulazione di nuovi quesiti all’interno delle indagini Istat correnti (ad esempio, quesiti sulla didattica a distanza, sulla fiducia nei medici e negli scienziati - indagine Aspetti della vita quotidiana 2021); o Tempestività: sostituzione di alcuni indicatori aggiornabili con frequenza pluriennale con altri, a cadenza annuale (ad esempio, misure sulla sicurezza, sulla vulnerabilità economica delle famiglie e sull’asimmetria del lavoro familiare); o Nuovi indicatori: il nuovo set è composto da 152 indicatori, 33 dei quali nuovi, che integrano otto dei dodici domini del Bes. L’integrazione è stata realizzata in coerenza con le linee fondamentali del programma #NextGenerationEU, e risponde a esigenze conoscitive specifiche, tra cui il potenziamento delle informazioni disponibili sugli aspetti sanitari, sulla digitalizzazione, sul capitale umano (sia dal lato della formazione, sia dal lato del lavoro) e sul cambiamento climatico.
  • 4. 10 marzo 2021 dieci anni di misurazione del Benessere equo e sostenibile 4 Annullati in un solo anno i progressi raggiunti in dieci anni nella salute L’evoluzione positiva tra il 2010 e il 2019, pur se con evidenti disuguaglianze geografiche, è stata duramente frenata dal COVID-19, che ha annullato, completamente nel Nord e parzialmente nelle altre aree del Paese, i guadagni in anni di vita attesi maturati nel decennio. SPERANZA DI VITA ALLA NASCITA PER RIPARTIZIONE GEOGRAFICA. ANNI 2010-2020 (a). Nord: 82,0 Centro: 83,1 Mezzogiorno: 82,2 Nel 2020: anni stimati83,1 Rispetto al 2019 Italia: - 0,9 anni Nord: -1,6 anni Lombardia: -2,4 anni Fonte: Istat, Tavole di mortalità della popolazione italiana e elaborazione su dati Istat. (a) Per il 2020 dati stimati. 79.5 80.0 80.5 81.0 81.5 82.0 82.5 83.0 83.5 84.0 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020 Nord Centro Mezzogiorno Italia Italia: 82,3
  • 5. 10 marzo 2021 dieci anni di misurazione del Benessere equo e sostenibile 5 Meno posti letto negli ospedali e nei reparti a elevata intensità assistenziale POSTI LETTO PER SPECIALITÀ AD ELEVATA ASSISTENZA PER RIPARTIZIONE. Anni 2010-2018. Per 10.000 ab. Diminuiscono i posti letto dell’1,8% l’anno, fino ad arrivare a 3,49 posti letto - ordinari e in day hospital - ogni 1.000 abitanti nel 2018. Fonte: Istat, Elaborazione su dati Ministero della salute 2 2.2 2.4 2.6 2.8 3 3.2 3.4 3.6 3.8 4 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 Nord Centro Mezzogiorno Italia Rispetto al 2010 Cala anche il numero di posti letto nei reparti a elevata intensità assistenziale.
  • 6. 10 marzo 2021 dieci anni di misurazione del Benessere equo e sostenibile 6 Elevata età media dei medici e meno infermieri rispetto agli altri paesi europei L’Italia si colloca tra i primi posti nella graduatoria europea per numero di medici per abitante Ma l’età media dei medici è tra le più elevate in Europa.. Basso invece il tasso di copertura riferito agli infermieri: la Germania, ad esempio, ha più del doppio degli infermieri per abitante rispetto all’Italia. Fonte: Elaborazioni su dati Eurostat (a) Dato non disponibile per tutti i Paesi Eu28 DISPONIBILITÀ DI INFERMIERI IN ALCUNI PAESI EUROPEI. ANNO 2018. Valori per 100.000 abitanti (a). 0 200 400 600 800 1,000 1,200 1,400 0 10 20 30 40 50 60 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 Germania Spagna Francia Italia Fonte: Eurostat MEDICI DI 55 ANNI E OLTRE IN ITALIA E IN ALCUNI PAESI EUROPEI. ANNI 2010-2018. Per 100 medici
  • 7. 10 marzo 2021 dieci anni di misurazione del Benessere equo e sostenibile 7 Crescono i segnali di criticità nell’accessibilità alle cure 0 5 10 15 20 25 30 35 40 45 50 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 Nord Centro Mezzogiorno Italia 0 10 20 30 40 50 60 70 Fonte: Istat, Elaborazione su dati Ministero della salute Fonte: Istat, Elaborazione su dati Ministero della salute In aumento il sovraccarico di pazienti sui medici di medicina generale, soprattutto nell’Italia settentrionale. MEDICI DI MEDICINA GENERALE CON PIÙ DI 1.500 ASSISTITI PER REGIONE. ANNO 2018. Valori percentuali MEDICI DI MEDICINA GENERALE CON PIÙ DI 1.500 ASSISTITI PER RIPARTIZIONE GEOGRAFICA. ANNI 2010-2018. Valori percentuali
  • 8. 10 marzo 2021 dieci anni di misurazione del Benessere equo e sostenibile 8 Crescono i segnali di criticità nell’accessibilità alle cure • Nel 2020 un cittadino su 10 dichiara di aver rinunciato, negli ultimi 12 mesi, a visite o accertamenti, pur avendone bisogno, per motivi legati a difficoltà di accesso. • In aumento di oltre il 40% rispetto al 2019, per la particolare situazione legata alla pandemia da COVID-19 (nel 2019 la quota era pari al 6,3%). • La fascia di popolazione più colpita è quella delle persone di 75 anni e più: il 14,7% ha dovuto rinunciare ad almeno una prestazione sanitaria di cui aveva bisogno. PERSONE CHE, NEGLI ULTIMI 12 MESI, HANNO RINUNCIATO A PRESTAZIONI SANITARIE PUR AVENDONE BISOGNO, PER SESSO E CLASSE DI ETÀ. ANNI 2019 e 2020 (a). Valori percentuali. 0 2 4 6 8 10 12 14 16 0-13 14-19 20-24 25-34 35-44 45-54 55-59 60-64 65-74 75 e più Totale Maschi 2019 Femmine 2019 Maschi 2020 Femmine 2020 Fonte: Indagine Aspetti della vita quotidiana (a) Dati 2020 provvisori Rinuncia a prestazioni sanitarie
  • 9. 10 marzo 2021 dieci anni di misurazione del Benessere equo e sostenibile 9 Il divario con l’Europa sull’istruzione continua ad ampliarsi Rispetto alla Ue27 siamo sotto di 16 punti per la percentuale di diplomati e di 14 per quella dei laureati: rispettivamente il 62,6% dei 25-64 enni e il 27,9% di 30-34 enni. Le donne hanno una probabilità più alta di laurearsi dei maschi italiani ma più bassa rispetto alle donne europee.Le donne italiane presentano livelli più bassi degli uomini europei E’ ancora forte la preferenza per le discipline non scientifiche per gli uomini e ancor più per le donne. 0 5 10 15 20 25 30 35 40 45 50 2010 II trim 2011 II trim 2012 II trim 2013 II trim 2014 II trim 2015 II trim 2016 II trim 2017 II trim 2018 II trim 2019 II trim 2020 II trim Maschi Femmine Italia Ue27 Maschi Ue27 Femmine Ue27 Fonte: Eurostat, European Labour Force Survey PERSONE DI 30-34 ANNI LAUREATE O CON ALTRI TITOLI TERZIARI PER GENERE. ANNI 2010-2020 II trimestre. Valori percentuali 0 10 20 30 40 50 60 70 2013 2014 2015 2016 2017 2018 STEM Maschi Non STEM Maschi STEM Femmine Non STEM Femmine LAUREATI E ALTRI TITOLI TERZIARI PER DISCIPLINA DI STUDIO E GENERE IN ITALIA. ANNI 2013-2018. Valori per 1000 residenti di 20-29 anni STEM: Scienze naturali, Fisica, Matematica, Statistica, Informatica, Ingegneria dell’informazione, Ingegneria industriale, Architettura e Ingegneria civile Fonte: Elaborazioni Istat su dati MIUR
  • 10. 10 marzo 2021 dieci anni di misurazione del Benessere equo e sostenibile 10 Aumenta il divario con l’Europa anche per i NEET • Bassi investimenti in capitale umano si associano a basse probabilità di impiego, ne conseguono alte percentuali di giovani tra i 15 e i 29 anni che non studiano e non lavorano (i cosiddetti NEET: “Not in education, employment or training”). • Nel secondo trimestre 2020 Il 23,9% dei nostri giovani si trova in questa condizione (era il 21% nel secondo trimestre del 2010). • La distanza rispetto al resto d’Europa, già ampia, si è ulteriormente accentuata: dai circa 6 punti percentuali del secondo trimestre 2010 è passata a 10 punti nello stesso periodo del 2020. Fonte: Eurostat, European Labour Force Survey PERSONE DI 15-29 ANNI CHE RISULTANO NON OCCUPATE NÉ INSERITE IN UN PERCORSO DI ISTRUZIONE O FORMAZIONE IN ITALIA E IN UE27, PER GENERE. ANNI 2010-2020 II trimestre. Valori percentuali 0 5 10 15 20 25 30 2010 II trim 2011 II trim 2012 II trim 2013 II trim 2014 II trim 2015 II trim 2016 II trim 2017 II trim 2018 II trim 2019 II trim 2020 II trim Maschi Ue27 Femmine Ue27 Ue27 Maschi Femmine Italia
  • 11. 10 marzo 2021 dieci anni di misurazione del Benessere equo e sostenibile 11 Ancora troppo pochi i bambini iscritti al nido • L’inserimento dei bambini da 0 a 2 anni nei servizi dedicati alla prima infanzia è uno strumento importante per lo sviluppo delle capacità di apprendimento, l’alleggerimento del carico di cura sulla famiglia, la riduzione delle diseguaglianze. • L’obiettivo fissato a livello europeo prevedeva di raggiungere il 33% nel 2010. Dopo dieci anni molte regioni sono ancora distanti da questo target, nonostante la percentuale di bambini iscritti al nido sia cresciuta nel tempo: nel triennio 2018-2020 siamo ancora in media al 28,2%. Fonte: Istat, Indagine Aspetti della vita quotidiana BAMBINI DI 0-2 ANNI ISCRITTI AL NIDO PER RIPARTIZIONE GEOGRAFICA. ANNI 2008/2010-2018/2020. Valori percentuali 0 10 20 30 40 50 2008-10 2010-12 2012-14 2014-16 2016-18 2018-20 Nord Centro Mezzogiorno Italia
  • 12. 10 marzo 2021 dieci anni di misurazione del Benessere equo e sostenibile 12 In 10 anni l’Italia si allontana dall’Europa per tasso di occupazione per i due sessi. Maggiore calo occupazione femminile nel 2020 Nel 2019 gli uomini, i giovani, i residenti del Mezzogiorno non avevano ancora recuperato i livelli di occupazione pre crisi, le donne italiane agli ultimi posti per tasso di occupazione.. La pandemia ha ulteriormente peggiorato gli squilibri del nostro mercato del lavoro e aumentato le diseguaglianze di genere abbassando relativamente di più le probabilità di occupazione delle donne e aumentando le difficoltà di gestione dei figli costretti a casa. 40 45 50 55 60 65 70 75 80 85 2010 II trim 2011 II trim 2012 II trim 2013 II trim 2014 II trim 2015 II trim 2016 II trim 2017 II trim 2018 II trim 2019 II trim 2020 II trim Ue27-maschi Italia maschi Ue27 femmine Italia femmine TASSO DI OCCUPAZIONE (20-64 ANNI) ITALIA E UE27 PER GENERE. ANNI 2010-2020 II trimestre. Valori percentuali 0 5 10 15 20 25 2010 II trim 2011 II trim 2012 II trim 2013 II trim 2014 II trim 2015 II trim 2016 II trim 2017 II trim 2018 II trim 2019 II trim 2020 II trim Maschi Femmine Totale OCCUPATI CHE HANNO LAVORATO DA CASA PER GENERE. ANNI 2010-2020 II trimestre. Valori percentuali Fonte: Istat, Rilevazione sulle Forze di Lavoro Fonte: Eurostat, European Labour Force Survey
  • 13. 10 marzo 2021 dieci anni di misurazione del Benessere equo e sostenibile 13 Nonostante i progressi, il carico di lavoro domestico e di cura continua a concentrarsi sulle donne • L’asimmetria del lavoro familiare, misurata con la percentuale del carico di lavoro familiare svolto dalle donne tra i 25 e i 44 anni sul totale del tempo di lavoro familiare svolto da coppie in cui entrambi sono occupati, è marcata a sfavore delle donne. Nel Mezzogiorno sono stati necessari anni per raggiungere il livello che il Nord aveva acquisito già nel 2008. • Anche nelle regioni settentrionali non si è ancora arrivati all’equa distribuzione: nel biennio 2018/19, la percentuale del carico di lavoro familiare svolto dalle donne fra i 25 e i 44 anni, si attestava in queste regioni ancora al 60,9%. INDICE DI ASIMMETRIA NEL LAVORO FAMILIARE NELLE COPPIE CON DONNA DI 25-44 ANNI PER RIPARTIZIONE GEOGRAFICA. ANNI 2008/2009 – 2018/2019. Valori percentuali (a) Fonte: Istat, Elaborazione su dati Indagine Uso del tempo e Indagine Aspetti della vita quotidiana (a) I dati dal 2009-2010 al 2012-2013 sono stime; i dati dal 2014-2015 al 2018-2019 sono stime soggette a revisione. 50 55 60 65 70 75 80 Nord Centro Mezzogiorno Italia
  • 14. 10 marzo 2021 dieci anni di misurazione del Benessere equo e sostenibile 14 Aumentano criticità nella qualità del lavoro in Italia • Nel decennio cresce la percentuale di lavoratori a tempo parziale a carattere involontario, ora intorno al 12%. • Rimane ampia la platea di lavoratori che restano a lungo nello status di occupato a termine, dopo il picco del 20,9% raggiunto nel 2013. Nel 2020 ha ripreso ad aumentare: • la componente di lungo periodo dei lavori a termine passata nel secondo trimestre 2020 dal 17,6% al 18,7%, per effetto del minor numero complessivo di lavoratori a termine più esposti allo shock economico seguito alla pandemia. • l’incidenza dei lavoratori dipendenti con bassa paga (retribuzione oraria inferiore ai due terzi di quella mediana) che torna sui livelli del 2010. INDICATORI DELLA QUALITA’ DEL LAVORO. ANNI 2010-2020 II trimestre. Valori percentuali 0 5 10 15 20 25 2010 II trim 2011 II trim 2012 II trim 2013 II trim 2014 II trim 2015 II trim 2016 II trim 2017 II trim 2018 II trim 2019 II trim 2020 II trim Occupati in lavori a termine da almeno 5 anni Dipendenti con bassa paga Part time involontario Fonte: Istat, Rilevazione sulle Forze di Lavoro
  • 15. 10 marzo 2021 dieci anni di misurazione del Benessere equo e sostenibile 15 La quota di poveri raddoppiata negli anni della crisi raggiunge nel 2020 i livelli più alti mai osservati • Le crisi economico finanziarie degli inizi dello scorso decennio hanno impoverito segmenti ampi e crescenti della popolazione portando l’incidenza della povertà assoluta su valori doppi rispetto a quelli pre crisi. • Solo nel 2019, in concomitanza con l’avvio di programmi di sostegno alle famiglie in difficoltà economica, si era registrata una prima riduzione delle persone in condizione di povertà assoluta - scesi al 7,7% dall’8,4% nel 2018. • La pandemia porta l’incidenza sui livelli più alti osservati dal 2005 - si stimano oltre 5,6 milioni di poveri assoluti. PERSONE IN POVERTÀ ASSOLUTA PER RIPARTIZIONE GEOGRAFICA. Anni 2010-2020 (*). Valori percentuali Fonte: Istat, Indagine sulle Spese delle famiglie (*) Stime preliminari per il 2020 0 2 4 6 8 10 12 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020 Nord Centro Mezzogiorno Italia
  • 16. 10 marzo 2021 dieci anni di misurazione del Benessere equo e sostenibile 16 Cresce l’uso di internet, ma permane lo svantaggio del Mezzogiorno, delle donne e dei più anziani Cresce l’uso di internet, ma resta più basso tra le donne e le persone con più di 75 anni (80 punti percentuali in meno rispetto ai ragazzi di 15-19 anni). Cresce anche la disponibilità in famiglia di almeno un computer (inclusi i tablet) e della connessione a internet ma si amplia il divario tra le famiglie del Mezzogiorno e quelle del Nord : 10 punti percentuali nel 2020, 3 in più rispetto al 2010. 0 20 40 60 80 100 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020 Nord Centro Mezzogiorno Italia 0 20 40 60 80 100 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020 Nord Centro Mezzogiorno Italia FAMIGLIE CHE DISPONGONO DELLA CONNESSIONE A INTERNET E DI ALMENO UN COMPUTER PER RIPARTIZIONE GEOGRAFICA. ANNI 2010-2020 (a). Valori percentuali Fonte: Istat, Indagine Aspetti della vita quotidiana. (a) Dati 2020 provvisori PERSONE DI 11 ANNI E PIÙ CHE HANNO USATO INTERNET ALMENO UNA VOLTA A SETTIMANA NEI 3 MESI PRECEDENTI PER RIPARTIZIONE GEOGRAFICA. ANNI 2010- 2020 (a). Valori percentuali
  • 17. 10 marzo 2021 dieci anni di misurazione del Benessere equo e sostenibile 17 Cresce il peso dei lavoratori della conoscenza, ma aumenta la distanza dall’Europa. Bassi investimenti in ricerca e sviluppo La quota di lavoratori con istruzione universitaria che svolgono una professione scientifico-tecnologica è costantemente aumentata negli ultimi dieci anni (dal 13,6% al 18,5%), ma resta ben al di sotto della media UE 28: -6 punti percentuali nel 2019 (erano -5,6 p.p. nel 2010). La spesa in ricerca e sviluppo (pubblica e privata) in rapporto al Pil si mantiene stabilmente al di sotto della media europea e distante dall’obiettivo dell’1,53% fissato a livello nazionale nell’ambito della strategia “Europa 2020” . 0 5 10 15 20 25 2010 II trim 2011 II trim 2012 II trim 2013 II trim 2014 II trim 2015 II trim 2016 II trim 2017 II trim 2018 II trim 2019 II trim 2020 II trim Maschi Femmine Totale 0.0 0.5 1.0 1.5 2.0 2.5 3.0 3.5 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 Ue28 Area euro 19 Germania Spagna Francia Italia OCCUPATI CON ISTRUZIONE UNIVERSITARIA IN PROFESSIONI SCIENTIFICO-TECNOLOGICHE PER SESSO. ANNI 2010-2020 II trimestre. Valori per 100 occupati SPESA PER RICERCA E SVILUPPO INTRA-MUROS IN ITALIA E NELL’UNIONE EUROPEA. ANNI 2010-2019 (a). Valori in percentuale del Pil Fonte: Eurostat. (a) Dati 2019 provvisori Fonte: Istat, Rilevazione sulle Forze di Lavoro
  • 18. 10 marzo 2021 dieci anni di misurazione del Benessere equo e sostenibile 18 Avanza ma lentamente la presenza delle donne nei luoghi decisionali La presenza femminile nei consigli di amministrazione sta progressivamente crescendo (38,6% nel 2020) – come effetto delle quote di genere introdotte dalla legge 120/2011. Rimane ancora contenuta in altri ambiti della società e dell’economia: nel Parlamento nazionale si è appena sopra il 35%; sono il 22% le elette nei Consigli regionali e il 19,1% in altre istituzioni se si sommano Corte costituzionale, Consiglio superiore della magistratura, Authority Privacy, Comunicazioni, Concorrenza e mercato, il Corpo diplomatico INDICATORI DEL DOMINIO POLITICA E ISTITUZIONI. ANNI 2013-2020. Valori percentuali Fonte: Varie – Consob 0 10 20 30 40 50 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020 Donne nei consigli di amministrazione delle società quotate in borsa Donne negli organi decisionali Donne e rappresentanza politica a livello locale Donne e rappresentanza politica in Parlamento
  • 19. 10 marzo 2021 dieci anni di misurazione del Benessere equo e sostenibile 19 Torna a crescere la partecipazione civica e politica La partecipazione civica e politica (parlare di politica, informarsi, partecipare on line), in costante calo nel decennio, nel 2020 torna a crescere, come conseguenza di un forte bisogno di informazione e della necessità di seguire l’evolvere delle disposizioni di contrasto al COVID-19. Il fenomeno è più evidente nel Centro-Nord e tra le donne che recuperano, ma solo parzialmente, l’ampio divario rispetto agli uomini. 30 40 50 60 70 80 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020 Partecipazione civica e politica Nord Centro Mezzogiorno Italia 0 5 10 15 20 25 30 35 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020 Partecipazione sociale Nord Centro Mezzogiorno Italia Fonte: Istat, Indagine Aspetti della vita quotidiana. (a) Dati 2020 provvisori PERSONE DI 14 ANNI E PIÙ CHE SVOLGONO ATTIVITÀ DI PARTECIPAZIONE SOCIALE, CIVICA E POLITICA PER RIPARTIZIONE GEOGRAFICA. ANNI 2010-2020 (a). Valori percentuali
  • 20. 10 marzo 2021 dieci anni di misurazione del Benessere equo e sostenibile 20 Cala di quasi 5 punti la partecipazione culturale fuori casa, in aumento la lettura 0 5 10 15 20 25 30 35 40 45 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020 Nord Centro Mezzogiorno Italia PERSONE DI 6 ANNI E PIÙ CHE HANNO PRATICATO 2 O PIÙ ATTIVITÀ CULTURALI FUORI CASA NEI 12 MESI PRECEDENTI L’INTERVISTA. ANNI 2010-2020 (a). Valori percentuali Fonte: Istat, Indagine Aspetti della vita quotidiana. (a) Dato 2020 provvisorio. (*) Per la lettura di quotidiani a partire dal 2016 si considerano anche i quotidiani on line 0 5 10 15 20 25 30 35 40 45 50 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020 Lettura di 4 o più libri nell'ultimo anno e/o 3 o più quotidiani a settimana (*) Lettura di 4 o più libri nell'ultimo anno Lettura di 3 o più quotidiani a settimana (*) PERSONE DI 6 ANNI E PIÙ CHE HANNO LETTO LIBRI E/O QUOTIDIANI. ANNI 2010-2020 (a). Valori percentuali
  • 21. 10 marzo 2021 dieci anni di misurazione del Benessere equo e sostenibile 21 Inadeguati e in diminuzione gli investimenti per la tutela e la valorizzazione di beni e attività culturali 0.00 0.05 0.10 0.15 0.20 0.25 0.30 0 150 300 450 600 750 900 1,050 1,200 1,350 1,500 2010201120122013201420152016201720182019 Punti percentuali di spesa primaria Milioni di euro Spese in conto capitale Spese correnti Percentuale della spesa pubblica primaria (scala dx.) 0 15 30 45 60 75 90 105 120 Beni iscritti (Culturali) Beni iscritti (Naturali) Beni iscritti (Misti) Beni candidati SPESA DELLO STATO PER BENI E ATTIVITÀ CULTURALI E PAESAGGISTICI. ANNI 2010-2019. Milioni di euro e valori percentuali BENI ISCRITTI E CANDIDATI NELLA LISTA DEL PATRIMONIO MONDIALE UNESCO (PRIMI 20 PAESI PER NUMERO DI BENI ISCRITTI). ANNO 2020. Valori assoluti Fonte: Istat, Elaborazione su dati Ragioneria generale dello Stato, La spesa delle Amministrazioni centrali dello Stato. Fonte: Istat, Elaborazione su dati Unesco, World Heritage List e World Heritage Tentative Lists La spesa dello Stato per la cultura e il paesaggio oscilla nell'ultimo decennio tra lo 0,17 e lo 0,27 % della spesa primaria e nel 2019 è di nuovo in calo (0,23%). Dal 2019 l’Italia condivide con la Cina il primato nella lista del Patrimonio mondiale Unesco con 55 beni iscritti (4,9% del totale), altri 41 sono i beni candidati all’iscrizione dal nostro Paese.
  • 22. 10 marzo 2021 dieci anni di misurazione del Benessere equo e sostenibile 22 Lento miglioramento della qualità dell’aria ma i livelli restano critici, soprattutto al Nord; progressi più netti sul fronte dei rifiuti Diminuiscono i superamenti della media annuale di PM2,5 rispetto ai valori di riferimento dell’OMS (10 μg/m3), con livelli che rimangono però in più dell’80% delle misure effettuate ancora su valori molto elevati dal 92,9% nel 2010 al 81,9% nel 2019 diminuisce sia la produzione dei rifiuti urbani - da 548 kg per abitante all’anno nel 2010 a 504 kg nel 2019 - sia la quota smaltita in discarica - dal 46,3% rispetto al totale dei rifiuti urbani raccolti nel 2010 al 20,9% del 2019 - ma siamo ancora lontani dal target Ue: 10% dei rifiuti urbani smaltiti in discarica entro il 2035 65 70 75 80 85 90 95 100 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 Nord Centro Mezzogiorno Italia 0 10 20 30 40 50 60 70 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 Nord Centro Mezzogiorno Italia SUPERAMENTI DELLA MEDIA ANNUALE DI PM2,5 RISPETTO AI VALORI DI RIFERIMENTO DELL'OMS (10 ΜG/M3) SUL TOTALE DELLE MISURAZIONI VALIDE PER RIPARTIZIONE GEOGRAFICA. ANNI 2010-2019. Valori percentuali RIFIUTI URBANI SMALTITI IN DISCARICA PER RIPARTIZIONE GEOGRAFICA. ANNI 2010-2019. Valori percentuali Fonte: Istat, Elaborazione su dati Ispra
  • 23. 10 marzo 2021 dieci anni di misurazione del Benessere equo e sostenibile 23 Avanza il consumo di suolo, l’abusivismo edilizio torna a livelli preoccupanti nel Mezzogiorno. Crescono i timori per i cambiamenti climatici L’aumento del consumo di suolo è una costante degli ultimi anni, si passa dal 6,98% di suolo impermeabilizzato nel 2012 al 7,1% nel 2019 – 8,6% al Nord, 6,7% al Centro, 5,9% nel Mezzogiorno. Al contempo rispetto al 2008 l’abusivismo edilizio è aumentato, nonostante la riduzione degli ultimi anni, soprattutto nel Mezzogiorno. 0 5 10 15 20 25 30 35 40 45 50 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 Italia Nord Centro Mezzogiorno 50 60 70 80 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020 Italia Nord Centro Mezzogiorno INDICE DI ABUSIVISMO EDILIZIO PER RIPARTIZIONE GEOGRAFICA. ANNI 2008-2019 (a). Nuove costruzioni abusive ogni 100 autorizzate PREOCCUPAZIONE PER L’AUMENTO DELL’EFFETTO SERRA E/O I CAMBIAMENTI CLIMATICI PER RIPARTIZIONE GEOGRAFICA. ANNI 2012-2020 (a). Valori per 100 persone di 14 anni e più Fonte: Istat, Elaborazione su dati Cresme. (a) Dati 2019 provvisori Fonte: Istat, Indagine Aspetti della vita quotidiana. (a) Dati 2020 provvisori
  • 24. 10 marzo 2021 dieci anni di misurazione del Benessere equo e sostenibile 24 In aumento gli eventi estremi meteo climatici L’intensità dei giorni di caldo negli ultimi dieci anni risulta sempre maggiore rispetto alla mediana del periodo 1981-2010. Aumenta anche la frequenza di periodi prolungati con scarsità di pioggia che comportano riduzioni delle risorse idriche disponibili con possibili gravi problemi di approvvigionamento idrico. A questi fenomeni si contrappone l’aumento del numero di intense e localizzate precipitazioni, eventi spesso associati a disastri causati da alluvioni o frane. -5 0 5 10 15 20 25 30 35 40 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020 Nord Centro Mezzogiorno Italia INDICE DI DURATA DEI PERIODI DI CALDO (WSDI): SCARTI DALLA MEDIANA CLIMATICA (PERIODO DI RIFERIMENTO 1981-2010) PER RIPARTIZIONE GEOGRAFICA. ANNI 2011-2020 Fonte: Istat-Crea, Elaborazione su dati Copernicus - European Union's Earth Observation Programme
  • 25. 10 marzo 2021 dieci anni di misurazione del Benessere equo e sostenibile 25 La criminalità predatoria si riduce negli ultimi anni dopo l’aumento registrato durante la crisi economica 0.0 0.5 1.0 1.5 2.0 2.5 3.0 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 Vittime di omicidi per 100.000 abitanti Nord Centro Mezzogiorno Italia 0.0 0.5 1.0 1.5 2.0 2.5 3.0 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 Vittime di rapine per 100.000 abitanti 0 5 10 15 20 25 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 Vittime di borseggi per 1.000 abitanti 0 5 10 15 20 25 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 Vittime di furti in abitazione per 1.000 famiglie Fonte: Per gli omicidi, Ministero dell’Interno, dati SDI e Direzione Centrale Polizia Criminale (dati operativi); per le rapine, i borseggi e i furti in abitazione, Istat, Elaborazione su dati delle denunce alle Forze dell'ordine (Ministero dell’Interno) e dati sull' Indagine sulla Sicurezza dei cittadini (Istat)
  • 26. 10 marzo 2021 dieci anni di misurazione del Benessere equo e sostenibile 26 Migliorano gli indicatori di percezione della sicurezza Dal 2015 tutti i reati mostrano un trend decrescente, nel 2019 il tasso di furti in abitazioni è sotto i livelli del 2010. Anche gli omicidi calano soprattutto quelli che coinvolgono vittime di sesso maschile (da 1,29 uomini uccisi per 100 mila abitanti nel 2010 a 0,70 nel 2019; da 0,52 donne uccise per 100 mila abitanti nel 2010 a 0,36 nel 2019). In linea con i dati sui reati migliorano tutti gli indicatori di percezione di sicurezza riferiti alla zona in cui si vive, aumenta la percezione di sentirsi al sicuro quando si cammina al buio da soli e diminuisce quella del degrado e del rischio di criminalità. I miglioramenti più significativi di questi indicatori si rilevano nei comuni del centro e della periferia delle aree metropolitane, e dunque nei territori che da sempre registrano i livelli più critici. INDICATORI DI PERCEZIONE DI SICUREZZA NELLA ZONA IN CUI SI VIVE. ANNI 2010-2020 (a). Per 100 persone di 14 anni e più o per 100 famiglie. Fonte: Istat, Indagine Aspetti della vita quotidiana. (a) Dati 2020 provvisori 0 10 20 30 40 50 60 70 80 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020 Percezione di sicurezza camminando da soli quando è buio nella zona in cui si vive (persone di 14 anni e più) Percezione del rischio di criminalità nella zona in cui si vive (famiglie) Presenza di elementi di degrado nella zona in cui si vive (persone di 14 anni e più)
  • 27. 10 marzo 2021 dieci anni di misurazione del Benessere equo e sostenibile 27 La quota di persone molto soddisfatte per la vita, fortemente diminuita durante la crisi economica, rimane stabile nel 2020; segnali negativi arrivano dalle aspettative La quota di persone molto soddisfatte della propria vita, già bassa, è scesa di ben 10 punti negli anni della crisi economica per risalire solo dal 2016; nel 2020 rimane stabile, riflesso di un cambiamento nel calibro delle percezioni che porta ad enfatizzare l’apprezzamento per il presente. L’elevata incertezza innescata dal COVID-19 ha agito invece in modo immediato sulle aspettative. 0 5 10 15 20 25 30 35 40 45 50 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020 Italia Nord Centro Mezzogiorno 0 5 10 15 20 25 30 35 40 45 50 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020 Italia Nord Centro Mezzogiorno PERSONE DI 14 ANNI E PIÙ MOLTO SODDISFATTE PER LA VITA (VOTO TRA 8 E 10) E CHE RITENGONO CHE LA PROPRIA SITUAZIONE MIGLIORERÀ NEI PROSSIMI 5 ANNI PER RIPARTIZIONE GEOGRAFICA. ANNI 2010-2020 (a). Valori percentuali Fonte: Istat, Indagine Aspetti della vita quotidiana (a) Dati 2020 provvisori
  • 28. 10 marzo 2021 dieci anni di misurazione del Benessere equo e sostenibile 28 Alta e stabile la soddisfazione per le relazioni familiari e con gli amici Generalmente nelle crisi la soddisfazione per le relazioni familiari e amicali aumenta come è accaduto nel 2012 e da allora è rimasta stabile (rispettivamente al 33% e al 23% circa). La fase attuale, che ha delle profonde peculiarità, non ha registrato miglioramenti. Comunque, pur in presenza di forti limitazioni imposte dal distanziamento, il tessuto relazionale del Paese ha tenuto. PERSONE DI 14 ANNI E PIÙ CHE SONO MOLTO SODDISFATTE DELLE RELAZIONI FAMILIARI E AMICALI PER RIPARTIZIONE GEOGRAFICA. ANNI 2010-2020 (a). Valori percentuali 0 5 10 15 20 25 30 35 40 45 50 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020 Nord Centro Mezzogiorno Italia 0 5 10 15 20 25 30 35 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020 Nord Centro Mezzogiorno Italia Fonte: Istat, Indagine Aspetti della vita quotidiana (a) Dati 2020 provvisori Relazioni familiari Relazioni amicali
  • 29. 10 marzo 2021 dieci anni di misurazione del Benessere equo e sostenibile 29 Situazione critica dell’andamento del benessere nei 10 anni o Annullati 10 anni di miglioramento della speranza di vita, con riduzione disuguaglianze territoriali al ribasso ( perché il Nord è peggiorato) e aumento delle disuguaglianze di genere a sfavore degli uomini o Migliorata l’istruzione ma aumentata la distanza tra Italia e Europa, sia per gli uomini che per le donne sia diplomati che laureati. Aumentata la distanza dall’Europa anche per i NEET in crescita nei 10 anni, con peggioramento maggiore del Nord, ancne se il Sud mantiene i livelli più alti o La crisi sanitaria ha praticamente azzerato tutti i recuperi di occupazione avvenuti dopo il 2013. il Mezzogiorno non è ancora tornato ai livelli del 2010 e il Nord si colloca ad un livello leggermente superiore. La differenza territoriale è aumentata. o Cresce il peso dei lavoratori della conoscenza ma aumenta il divario con l’Europa o Esplode la povertà assoluta e aumentano le differenze territoriali a sfavore del Sud anche se nel 2020 la povertà assoluta è cresciuta di più al Nord. Il che vuol dire che nel 2012 la povertà assoluta era balzata di più al Sud
  • 30. 10 marzo 2021 dieci anni di misurazione del Benessere equo e sostenibile 30 Situazione critica dell’andamento del benessere nei 10 anni o Peggiora l’abusivismo edilizio sia al Nord che al Sud ma in misura maggiore al Sud dove era già più alto o Peggiorano le condizioni climatiche con l’emergere di eventi estremi più frequenti Qualche segnale di miglioramento o Migliora di molto l’accesso a internet, anche se permangono differenze di genere, territoriali, generazionali o Migliora la sicurezza dei cittadini sia nella percezione che nella realtà ma non al punto di azzerare la crescita avvenuta negli anni precedenti o La soddisfazione per la vita dopo essere diminuita molto negli anni della crisi recupera e rimane stabile nel 2020. Non ritorna però ai livelli del 2010. o Migliorano alcuni stili di vita, diminuisce la sedentarietà, il consumo di alcool, il fumo.
  • 31. 10 marzo 2021 dieci anni di misurazione del Benessere equo e sostenibile 31 LINDA LAURA SABBADINI| sabbadin@istat.it Si ringraziano: Leonardo Salvatore Alaimo, Barbara Baldazzi, Emanuela Bologna, Luigi Costanzo, Lorena Di Donatantonio, Maria Cozzolino, Manuela Michelini, Silvia Montecolle, Miria Savioli, Stefania Taralli, Stefano Tersigni, Alessandra Tinto