Comvegno Istat Roma Aula Magna 29 Novembre 2018
La sicurezza alimentare sul territorio italiano.
Indicatori statistici e metodi di sintesi
Via Cesare Balbo,16
R. Manfredini, Relazione tra food security e food safety, alcuni indicatori sperimentali
1. Relazione tra food security e food safety,
alcuni indicatori sperimentali
Rolando Manfredini
Capo Area Sicurezza Alimentare
Confederazione Nazionale Coldiretti
La sicurezza alimentare sul territorio italiano. Indicatori statistici e metodi di sintesi
Roma, 29/11/2018
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2. 2
Relazione tra food security e food safety, alcuni indicatori sperimentali
Roma, 29/11/2018
Food security: il deterioramento in Italia
• L’aumento delle importazioni di derrate alimentari, soprattutto negli ultimi 20 anni,
dovuto al sistema globalizzato basato sulla ricerca di materia prima a basso costo, ha
contribuito a ridurre il grado di autosufficienza delle produzioni nazionali : ad es. per il
grano duro è circa il 60%, grano tenero 50%, mais 70%, latte 64%, leguminose 33%,
carne bovina 55%, carne suina 68%, zucchero 30%, olio d'oliva 50%.
• L’Europa e l’Italia, in particolare, si sono dotate di regole rigide (disciplinari produttivi)
atti a dare garanzie sulla sicurezza alimentare e qualità degli alimenti. Ma importiamo
sempre più prodotti alimentari e quindi standard di sicurezza alimentare con minori
garanzie rispetto a quelli europei ed italiani.
3. 3
Aspetti critici della produzione agroalimentare
CIBO
Popolazione
Lavoro
Acqua
Raccolti
Energia
Suolo
disponibile
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4. POPOLAZIONE
• Popolazione mondiale: nel 2050 passerà dagli attuali 7,6 miliardi a 9,7 miliardi (fonte ONU)
• Fame: 1 miliardo di persone nel mondo soffre la fame (fonte FAO)
• Spreco: 1,3 miliardi di ton di cibo sano viene sprecato, pari a circa 1/3 di quello prodotto (fonte FAO)
ENERGIA
• Studi di David Pimentel indicano che l’energia immessa lungo la catena alimentare per produrre e rendere disponibile il cibo supera l’energia
contenuta nel cibo stesso (10 calorie di energia fossile contro 1 caloria di energia contenuta nel cibo)
SUOLO
• Land grabbing: le multinazionali posseggono 86.000.000 ha nel mondo (fonte Food First)
• Cementificazione: in Italia è scomparso 1/4 delle campagne negli ultimi 25 anni (fonte ISPRA)
ACQUA
• Consumo: l'uomo ne utilizza il 40%-65%, ma nel 2050 la domanda potrebbe superare l'offerta della Natura
• Inquinamento: lʼ83% dellʼacqua potabile contiene plastica (73% nell’UE) (fonte Orb Media)
• Eventi estremi: negli ultimi 20 anni alluvioni, siccità, tempeste hanno ucciso 1,3 milioni di persone e provocato perdite per 2507 miliardi di
euro e l’Italia è tra i 10 Paesi più colpiti al mondo da calamità naturali
RACCOLTI
• Riduzione della capacità produttiva: consumo del suolo e cambiamenti climatici riducono i raccolti e agevolano la diffusione di malattie, con
conseguenti spostamenti di popolazioni e nascita di conflitti tra paesi e etnie
• Patologie e insetti alieni: la globalizzazione degli scambi e i cambiamento climatici favoriscono la diffusione di malattie e insetti finora
sconosciuti in Europa e in Italia, difficilmente contrastabili (es. Xylella sull’olivo, Cinipide galligeno del castagno, Aethina tumida sulle api,
Pseudomonas syringae sul kiwi, Drosophila suzukii sulla frutta, Bactrocera oleae dell'Olivo, ecc.)
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Aspetti critici della produzione agroalimentare
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5. 5
Il commercio mondiale: ruolo dell’UE
UE 1°esportatore mondiale di cibo, ma anche
1°importatore mondiale di cibo (117 Mld € nel 2017)
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Il commercio mondiale: i rischi della globalizzazione
• Il RASFF evidenzia che l’80% di allarmi viene da prodotti provenienti da
Paesi extra UE, che non hanno gli stessi standard di sicurezza UE (es.
fitofarmaci, residui, benessere animale ecc.)
• Allontanarsi dal controllo dell’intero ciclo produttivo significa diminuire la
nostra sovranità alimentare ma anche compromettere la sicurezza
alimentare, che viene demandata agli standard produttivi e di controllo di
altri Paesi.
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Il commercio mondiale: considerazioni EFSA sui prezzi alimentari
Le variazioni di prezzo, in termini di aumento, diminuzione o fluttuazioni nel corso
del tempo, sono un fattore che influenza il cibo, la sua produzione e il suo consumo
Si possono determinare conseguenze negative sulla sicurezza alimentare e la
qualità, come l’adulterazione e la contraffazione, che sono favorite dall’instabilità
nella catena alimentare che porta anche all'assunzione di cibo meno sano
EFSA- Piloting a process for Emerging Risks Identification
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Il legame tra food safety e food security:
La Food Safety dovrebbe essere una caratteristica
intrinseca della Food Security
TUTTAVIA:
Aumentando la produzione alimentare la food
security cresce e la food safety diminuisce se non
accompagnato da regole certe (es. pacchetto igiene
UE)
Modello produttivo
agroindustriale
Food security
Food safety
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Segnali dal Rasff : indicatori
Tra le notifiche RASFF, negli ultimi 6 anni aumentano le allerte (+78% dal 2012)
Fonte: RASFF Annual Report 2017
Il sistema di allarme rapido (RASFF) rileva se gli alimenti contengono sostanze vietate o
quantità eccessive di sostanze ad alto rischio, come residui di pesticidi e altri contaminanti.
Se si rileva un pericolo, l'allarme è diffuso in tutta l'UE.
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10. • IMPORT: la Turchia è il
principale esportatore di
nocciole in Italia, soprattutto
sgusciate (83%) e
semilavorate (13%), per un
totale di circa 85.000 t/anno
di nocciole equivalenti in
guscio
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Un esempio: l’import di nocciole dalla Turchia e il rischio aflatossine
• I dati Rasff evidenziano la presenza
costante negli anni di aflatossine
nella frutta in guscio dalla Turchia
(nocciole e fichi secchi)
• AFLATOSSINE: per l’EFSA “le
aflatossine sono considerate
genotossiche e cancerogene”
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Un esempio: import di pesce dalla Spagna e rischio mercurio
• IMPORT: nel 2017 l’Italia
ha importato 170.000
tonnellate di prodotti
ittici dalla Spagna
• I dati Rasff evidenziano la presenza
costante negli anni di metalli pesanti
(mercurio e cadmio) in prodotti ittici dalla
Spagna (pesce spada, verdesca)
• MERCURIO: per l’EFSA è in grado anche di
superare la placenta e compromettere lo
sviluppo del feto, per questo nel tempo ha
ridotto la dose settimanale tollerabile e
consiglia a donne incinte e bambini di
evitare di mangiare pesci predatori (spada,
tonno, verdesca), mentre per gli adulti
raccomanda di non superare una porzione
a settimana.
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Un esempio: salmonella nei polli dal Brasile
• IMPORT: nel 2017 l’Italia ha
importato 1.900 tonnellate
di pollame dal Brasile, che
è il principale esportatore
di carne di pollame al
mondo
• Nel 2017 il Brasile è stato il paese che ha ricevuto il
maggior numero di notifiche del RASFF (372),
soprattutto per salmonella nella carne di pollo (320)
• A seguito delle segnalazioni, il Brasile è stato al centro
dello scandalo della “carne fraca”, cioè l’adulterazione
con prodotti chimici per il “maquillage” della carne
scaduta con controlli sanitari inesistenti
• Per questo, a maggio 2018 l’UE ha vietato le
importazioni di carne di pollo da 20 stabilimenti
brasiliani
Relazione tra food security e food safety, alcuni indicatori sperimentali
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13. • Il regolamento (CE) n. 669/2009, recante modalità di applicazione del regolamento (CE) n.
882/2004 del Parlamento europeo e del Consiglio, prevede un livello accresciuto di controlli
ufficiali sulle importazioni di alcuni mangimi e alimenti di origine non animale
• In pratica è una lista di prodotti originari di alcuni Paesi oggetto di controlli rafforzati nei punti di
entrata dell’Unione europea, a causa del rischio di contaminazione riscontrata su determinati
prodotti in modo ripetuto da alcuni Paesi, lista sottoposta a riesame periodico, almeno trimestrale
• I fattori di rischio considerati nella predisposizione della lista sono:
a. i dati risultanti dalle notifiche ricevute mediante il RASFF;
b. le relazioni e le informazioni risultanti dalle attività dell’Ufficio alimentare e veterinario;
c. le relazioni e le informazioni ricevute dai paesi terzi;
d. gli scambi di informazioni tra la Commissione, gli Stati membri e l’Autorità europea per la
sicurezza alimentare;
e. le valutazioni scientifiche, ove appropriato
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I controlli rafforzati (reg. Ue 669/2009)
Relazione tra food security e food safety, alcuni indicatori sperimentali
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14. Per individuare alcuni indicatori di correlazione tra food safety e security, occorre considerare:
• l’identificazione del vettore di rischio, associandolo all’insorgenza della malattia (hazard
identification), con una causa acclarata (es. diarrea e salmonella);
• la caratterizzazione del rischio, intesa come concreta possibilità che il pericolo diventi
trasmissibile all’uomo (es. consumo di carne cruda)
• la valutazione dell’esposizione (exposure assessment) della popolazione (es. quante persone
mangiano carne cruda), con soglie analitiche certe (quanta carne cruda ingerita, con quale
livello di contaminazione da salmonella (dose-response assessment), ecc.;
• la percezione del rischio da parte dei decisori/operatori di sicurezza alimentare.
La valutazione finale può riguardare anche altri elementi (risk assessment), con particolare
riferimento a sottogruppi più esposti/vulnerabili di popolazione che possono risultare colpiti
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Food safety e security: quali indicatori?
Relazione tra food security e food safety, alcuni indicatori sperimentali
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15. Serve uno sforzo comune tra istituzioni, esperti statistici, della
salute e stakeholders per indagare il rapporto tra food security
e food safety e sviluppare opportuni indicatori, partendo
dall’analisi dei dati relativi ai rispettivi ambiti, indicatori che
saranno molto utili per i decisori pubblici sulla sicurezza
alimentare, per le imprese agroalimentari e per dare risposte
concrete all’esigenza di sicurezza alimentare dei consumatori
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Verso la costruzione di indicatori sulla sicurezza alimentare
Relazione tra food security e food safety, alcuni indicatori sperimentali
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