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1 von 18
Quattrociocchi L.
Luciana.quattrociocchi@istat.it
Povertà educativa
Popolazione, istruzione, mobilità
Giornata di studio in collaborazione tra AISP, SIS, Istat e SIEDS
2 febbraio 2018((
(Non) finirai come tuo padre(
I giovani un piccolo universo di diseguali
Al 1 gennaio del 2015, la popolazione italiana residente ammonta a 60.795.612 ma i
giovani sono:
Minori di 15 anni 8.323.122
15-29enni 9.228.985
30-34enni 3.571.895
I giovani con età 15-29 anni (15,2%
della popolazione) sono
numericamente inferiori alle
generazioni di ragazzi che li hanno
preceduti.
“Diventare adulti” e il “modo in cui lo si diventa” sono legati alle opportunità di cui si
beneficia fin dall’infanzia. Non basta avere una famiglia con una buona disponibilità
economica ma molto si deve al contesto sociale, culturale e relazionale che i ragazzi
sperimentano durante la crescita.
La società e i policy makers devono acquisire consapevolezza e una adeguata
conoscenza della povertà educativa per migliorare le strategie di contrasto a questo
fenomeno.
Povertà educativa: quadro teorico di riferimento
• Povertà educativa ‘multi-dimensionale’ : privazione di opportunità e diritti (educazione, salute,
cultura, partecipazione, relazioni sociali, sviluppo fisico, trae spunto da Sen A. e la teoria delle
capabilities (Sen, 1979, 1997, 2009).
ES: HDI – Human Development Index (UNDP, 1990), composto da: PIL pro-capite, tasso di
alfabetizzazione e aspettativa di vita.
• Nussbaum M. (2011): il suo contributo è importante per individuare una serie di capabilities
«centrali» essenziali per dare dignità alla vita umana: risorse economiche, ma anche culturali e
riflessive necessarie alla realizzazione personale e alla piena cittadinanza a prescindere dalle
scelte e dal contesto.
• L’Indice di Povertà Multi-dimensionale (MPI - Multidimensional Poverty Index): associato
all’HDI (UNDP, 2010) e frutto della partnership tra il Programma di Sviluppo delle Nazioni Unite
e l’Università di Oxford, misura la povertà rispetto ad una serie di indicatori di privazione di
opportunità di base che fanno riferimento a tre dimensioni salute, educazione, tenore di vita.
• La Commissione ‘Stiglitz-Sen-Fitoussi’ sulla Misurazione della Performance Economica e del
Progresso Sociale, fonte di ispirazione per l’elaborazione del ‘Better Life Index’ (OECD,
2013c), il dibattito sulla misura della povertà si intreccia con la discussione sulla misura del
benessere delle società oltre il PIL.
Ripreso dall’ISTAT e dal CNEL con il progetto per la misura del Benessere Equo e
Sostenibile (BES), avviato nel 2010 ( ISTAT e CNEL, 2013).
Povertà educativa: fin qui solo come
mancanza di conoscenza
Si è affermata una idea di povertà educativa unidimensionale.
Una idea riduttiva dell’educazione considerata come strumento economico individuale e
collettivo al pari del tradizionale capitale materiale (Robeyns 2006; Saito, 2003).
• Ocse-Pisa (Programme for International Student Assessment – PISA). Avviato nel 2000,
coinvolge 72 paesi e misura l’acquisizione delle competenze in matematica, scienza, lettura,
e problem solving, considerate fondamentali per la vita pratica e lavorativa (OECD, 2013a).
• Ocse-Piacc - Programma internazionale per la valutazione delle competenze da adulti
(Programme for the International Assessment of Adult Competencies - PIAAC) misura le
capacità cognitive degli adulti.
• Bakhshi P., Hoffmann A.M. e Radja K. hanno cercato di sviluppare il concetto di opportunità
educative in senso “multi-dimensionale”. Partendo dalla riflessione di Nussbaum M. sulle
capabilities di base, hanno identificato 4 dimensioni di opportunità di base proprie al contesto
educativo: 1) apprendere per comprendere 2) apprendere per essere 3) appendere per
vivere insieme 4) apprendere per fare
Tali indicatori riflettono una idea di opportunità educativa come formazione del capitale umano
rivolto a esigenze ‘lavorative’ e di produttività, in un mondo globalizzato e governato
dall’economia dell’innovazione, e della conoscenza dal ‘brain power’ .
(Castells, 1996; Heckman, 2000)
La Dichiarazione di Dakar per l’Educazione per tutti (2000) sottolinea che le
«opportunità» non sono solo di tipo cognitivo ma lo sono anche le abilità motorie, le
aspirazioni degli individui, la motivazione, la capacità di relazionarsi, di partecipare
- elementi fondamentali per il benessere materiale degli individui e per garantire uno
sviluppo integrale dell’essere umano, il rispetto dei suoi diritti, la libertà
sostanziale, la dignità.
(Cunha and Heckman, 2006; Esping-Andersen, 2008, 2009; Heckman, 2000, 2008, 2009;
Heckman and Masterov, 2007; UNESCO, 2000)
L’Educational Poverty Index (EPI)
elaborato dall’Istat offre una chiave di lettura inedita della povertà educativa.
L’indice multidimensionale considera il fenomeno come:
insieme di problemi di tipo relazionale, culturale e materiale che
impediscono il pieno sviluppo di capacità essenziali per vivere in una società
moderna e complessa, sempre più caratterizzata dalla conoscenza e
dall'innovazione nei rapporti economici e sociali.
Educational Poverty Index (EPI)
una lettura multidimensionale
Recenti interventi legislativi
2016
La povertà educativa viene riconosciuta come una criticità da combattere per il
nostro Paese per cui:
la Legge di stabilità prevede lo stanziamento di un fondo di 120 milioni di
euro l’anno per tre anni per avviare progetti volti a sviluppare azioni
efficaci per garantire ricchezza educativa a bambini e ragazzi.
2017
La povertà educativa è ritenuta una priorità sociale:
la Legge di Bilancio 2018 affida all’Istat il compito di definire parametri e
indicatori territoriali per realizzare specifici interventi volti al contrasto
della povertà educativa.
E’ un segnale importante che ci chiede di affrontare la questione
tenendo in considerazione tutte le determinanti del fenomeno.
Educational Poverty Index (EPI)
La mappa della povertà educativa
Povertà
educativa
Relazioni
primarie e
competenze
Attitudine
alla
resilienza
Partecipazi
one sociale
e alla
formazione
Standard di
vita, salute
e sicurezza
Per cogliere la multidimensionalità del
fenomeno sono state considerate 4 dimensioni.
Carenza/mancanza di competenze necessarie
per avere successo in un mondo che cambia
rapidamente (capacità cognitive);
capacità di tessere relazioni con gli altri, scoprire
se stessi e la società (capacità non cognitive);
capacità per condurre una vita inclusiva, sana,
sicura (determinanti materiali, standard di
vita, salute e sicurezza), per sviluppare
l’attitudine ad avere fiducia in se stessi e nelle
proprie capacità (resilienza).
Il miglioramento in una dimensione può
essere strettamente correlato al
miglioramento delle altre.
Le 4 dimensioni tracciano una mappa del rischio per i giovani di non potersi
impadronire degli strumenti necessari per avere da adulti una migliore qualità della
vita e sviluppare una cittadinanza attiva nel contesto sociale.
Educational Poverty Index (EPI)
Overall Index
1.1 Non possiede libri in casa o se ne ha comunque non più di 25 AVQ
1.2 Non ha amici o se ne ha non li frequenta AVQ
1.2 Low Digital Skill AVQ
1.4 Low Litteracy Skill PIACC
1.5 Low Numeracy skill PIACC
2.1 Non svolge attività di volontariato AVQ
2.2 Non svolge attività politica e non ne è interessato AVQ
2.3 Non legge quotidiani nemmeno online AVQ
2.4 Non usa Internet o lo fa solo raramente AVQ
2.5 Abbandono degli studi RFL
2.6 Non frequenta corsi di lingue, informatica, artistico/culturali, ecc. AVQ
3.1 Rischio Povertà e esclusione sociale EU SILC
3.2 Non fa sport né in modo continuativo né in modo saltuario AVQ
3.3 Vive in zone che presentano elementi di degrado urbano AVQ
3.4 Vive in zone prive di spazi verdi pubblici AVQ
3.5 Indice di stato fisico SALUTE
4.1 Indice di stato psicologico SALUTE
4.2 Meno di 4 attività culturali su sei considerate AVQ
4.3 Non legge libri o se ne legge comunque non più di 3 AVQ
4.4 Non svolge attività che lo impgnano attivamente nel tempo libero TUS
4.5 Neet RFL
L’indice composito adottato è l’AMPI (Adjusted Mazziotta-Pareto
Index) ossia la metodologia ufficiale del BES dell’Istat.
Si tratta di una misura sintetica di un insieme di indicatori
elementari, nell’ipotesi di non-sostituibilità o parziale sostituibilità
delle componenti.
Ciò comporta l’introduzione di una ‘penalità’ per le unità che non
presentano dei valori ‘bilanciati’ degli indicatori.
Assunzione di base
Gli indicatori elementari sono formativi (o causali) in natura, ossia
sono visti come causa della variabile latente.
L’indice corretto di Mazziotta e Pareto
L’indice corretto di Mazziotta e Pareto
Requisiti dell’indice
 Confronti spazio-temporali
 Semplicità di calcolo e d’interpretazione
 Robustezza
I valori dell’indice composito sono interni all’intervallo 70-
130 dove 100 è riferito all’unità geografica e al tempo di
riferimento (per esempio, l’Italia al 2012).
Per saperne di più:
Mazziotta M., Pareto A. 2016. “On a Generalized Non
compensatory Composite Index for Measuring Socio-economic
Phenomena”. Social Indicators Research, Vol. 127, Issue 3, pp
983-1003, Springer.
Matrix-plot
Anno 2015Anno 2012
EPI Overall Index 2012 e 2015
La classifica EPI non lascia dubbi i giovani nel
Mezzogiorno registrano criticità maggiori. Questo
risultato è confermato dalla lettura dei singoli
indicatori.
Peggiora la condizione dei giovani del Nord-ovest
migliora quello delle ragazze del Centro Italia.
In tre anni si registrano luci e ombre: la povertà
educativa subisce un peggioramento ma lievi
miglioramenti si registrano per singoli indicatori e
dimensioni.
Areageografica Relazioni primarie
e abilitàcognitiva
Partecipazione
sociale e al
sistemadi
formazione
Standard
di vita,
sana
sicura
Resilienza Valore
EPI 2015
Posizione
Calssifica
EPI
Mezzogiorno M 124,0 115,9 119,3 114,5 118,5 1
Mezzogiorno F 116,7 113,9 123,9 108,3 116,0 2
Nord ovest M 109,4 102,1 93,1 94,6 100,2 4
Centro M 93,0 98,9 95,8 100,5 97,1 5
Centro F 96,7 90,3 102,8 93,6 96,1 3
Nord ovest F 100,8 83,1 99,9 95,1 95,3 6
Nord est F 97,4 82,6 88,0 99,0 92,2 7
Nord est M 98,1 82,1 84,5 98,9 91,5 8
ITALIA 105,8 99,2 103,3 100,1 102,2
Anno2015EPI OVERALLINDEX
Area_geografica Relazioni primarie
e abilitàcognitiva
Partecipazione
sociale e al
sistemadi
formazione
Vita
conforte
vole sana
sicura
Resilienza Valore
EPI 2012
Posizione
Calssifica
EPI
Mezzogiorno F 116,4 116,7 119,4 110,3 115,8 1
Mezzogiorno M 116,9 115,5 110,2 114,1 114,2 2
Centro F 92,3 96,2 100,4 98,1 96,8 3
Nord ovest M 106,0 93,3 87,6 89,2 94,6 4
Centro M 83,1 95,5 95,4 99,9 93,9 5
Nord ovest F 90,4 93,3 95,2 95,8 93,7 6
Nord est F 90,6 78,7 94,0 95,8 90,3 7
Nord est M 87,0 84,2 90,4 95,7 89,5 8
ITALIA 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0
Anno 2012EPI OVERALLINDEX
2012 Lo svantaggio culturale della famiglia (30%
vive senza libri in casa) e la mancanza di amici
(8%) possono fare la differenza.
Esiste un deficit di istruzione che alimenta
l’inesegibilità dei diritti. Ci sono persone povere
perché mancano i mezzi culturali.
(No Int.16,5%, No Lett 18,3%, No Mat 25,4%).
2015 Aumenta: la quota di quanti non hanno
libri in casa o ne hanno pochi (max 25), il
numero di giovani che non frequenta amici e i
ragazzi e le ragazze con bassi digital skill (da
16,5% a 20,4%).
Per stare al passo con l’innovazione servono
persone altamente competenti e costantemente
aggiornate.
EPI Dominio 1 - Relazioni primarie e
competenze
Areageografica Libriin
casa
Amici No
Digital
Skill
Noskill
inlettere
Noskillin
matematica
AMPI
2015
Posizione
classifica
EPI
MezzogiornoM 41,1 6,5 25,3 26,7 33,3 124,0 1
MezzogiornoF 37,7 9,9 21,8 18,4 36,5 116,7 2
NordovestM 24,8 8,9 17,7 26,3 32,1 109,4 3
NordovestF 22,9 16,6 16,3 9,9 16,0 100,8 6
NordestM 27,8 8,8 20,7 14,9 16,6 98,1 7
NordestF 29,7 13,7 14,8 10,1 14,2 97,4 5
CentroF 22,4 12,1 18,9 11,3 18,4 96,7 4
CentroM 25,0 5,8 22,4 12,9 10,3 93,0 8
Italia 30,9 9,9 20,4 18,3 25,4 105,8
Anno2015-Relazioniprimarieecompetenze
AreaGgeografica Libriin
casa
Amici No
Digital
Skill
Noskill
inlettere
Noskillin
matematica
AMPI
2012
Posizione
classifica
EPI
MezzogiornoM 40,1 5,2 18,6 26,7 33,3 116,9 1
MezzogiornoF 37,0 8,5 23,2 18,4 36,5 116,4 2
NordovestM 24,6 7,2 15,1 26,3 32,1 106,0 3
CentroF 21,3 9,7 18,4 11,3 18,4 92,3 4
NordestF 29,4 11,4 10,6 10,1 14,2 90,6 5
NordovestF 22,4 12,9 12,0 9,9 16,0 90,4 6
NordestM 27,3 6,7 11,7 14,9 16,6 87,0 7
CentroM 24,7 4,3 15,9 12,9 10,3 83,1 8
Italia 30,2 8,0 16,5 18,3 25,4 100
Anno2012-Relazioniprimarieecompetenze
2012 La formazione (formale o informale) è
fondamentale per uscire dai ghetti mentali.
Chi abbandona la scuola (17,6%) è a rischio
di disoccupazione ed esclusione sociale, con
conseguenze su salute e benessere.
Essere fuori dalla formazione si lega a: scarso
impegno civico, scarso interesse per politica e
società.
2015 Leggero miglioramento per quasi
tutti gli indicatori.
Forte riduzione dell’abbandono
scolastico (l’Italia si avvicina all’obiettivo
UE dell’11%).
Nella graduatoria EPI, si registrano
miglioramenti per le ragazze del Sud e
del Centro Italia.
EPI Dominio 2 – Partecipazione sociale e
alla formazione
AreaGeografica No
Volontariato
No
Politica
Nolettura
quotidiani
No
Internet
Abbandono
studi
Nocorsidi
formazione
extrascolastici
AMPI2012 Posizione
classificaEPI
MezzogiornoF 89,5 31,7 27,8 25,7 17,4 92,6 116,7 1
MezzogiornoM 91,1 25,4 24,7 22,1 24,7 94,0 115,5 2
CentroF 87,0 25,2 25,4 16,8 12,1 87,4 96,2 3
CentroM 86,8 22,6 24,0 12,5 17,3 89,5 95,5 4
NordovestM 86,3 18,2 22,3 12,9 19,1 89,9 93,3 5
NordovestF 82,1 26,1 26,1 14,2 12,3 88,5 93,3 6
NordestM 80,1 18,0 22,8 9,3 16,1 89,0 84,2 7
NordestF 79,6 19,0 20,5 14,4 13,2 83,6 78,7 8
Italia 86,5 24,4 24,6 17,6 17,6 90,2 100
ANNO2012-Partecipazionesocialeeallaformazione
AreaGeografica No
Volontariato
No
Politica
Nolettura
quotidiani
No
Internet
Abbandono
studi
Nocorsidi
formazione
extrascolastici
AMPI2012 Posizione
classificaEPI
MezzogiornoM 89,0 27,1 34,6 15,9 22,5 91,3 115,9 2
MezzogiornoF 86,9 33,5 33,2 17,8 15,8 89,8 113,9 1
NordovestM 85,1 23,5 31,9 11,1 15,7 91,1 102,1 5
CentroM 87,0 19,5 31,4 8,0 13,8 90,6 98,9 4
CentroF 82,9 19,8 30,3 10,3 9,1 87,7 90,3 3
NordovestF 80,3 18,8 29,0 9,6 9,9 82,6 83,1 6
NordestM 81,0 18,1 25,0 7,1 12,3 87,7 82,1 7
NordestF 80,9 23,7 25,1 8,3 7,9 85,4 82,6 8
Italia 84,9 24,4 30,9 12,2 14,7 88,7 99,2
ANNO2015-Partecipazionesocialeeallaformazione
2015 E’ fondamentale il senso di sicurezza
per avere una vita armonica nel contesto
relazionale e sociale.
I ragazzi che vivono in zone degradate passa
dal 15,8% al 23,5%.
Il rischio di povertà ed esclusione sociale
sale al 37%.
EPI Dominio 3 - Standard di vita, salute e
sicurezza
AreaGeografica Rischio
Povertà
ed
esclusione
sociale
Nosport Degrado
urbano
Nospazi
verdi
Indicedi
stato
fisico
AMPI
2015
Posizione
classificaEPI
MezzogiornoF 57,3 54,2 25,2 51,1 55,6 123,9 1
MezzogiornoM 56,2 35,8 27,4 52,4 55,8 119,3 2
CentroF 32,7 41,8 23,7 23,6 55,4 102,8 3
NordovestF 20,6 37,3 24,9 14,7 55,1 99,9 5
CentroM 28,7 27,2 23,4 21,1 55,4 95,8 4
NordovestM 23,3 28,3 23,2 14,4 55,4 93,1 8
NordestF 18,8 32,6 16,5 14,9 55,3 88,0 6
NordestM 19,8 25,3 16,3 14,8 55,4 84,5 7
Italia 36,9 37,1 23,5 30,8 55,5 103,3
ANNO2015-Standarddivita,saluteesicurezza
AreaGeografica Rischio
Povertà
ed
esclusione
sociale
Nosport Degrado
urbano
Nospazi
verdi
Indicedi
stato
fisico
AMPI
2012
Posizione
classificaEPI
MezzogiornoF 55,7 51,9 19,6 45,7 55,0 119,4 1
MezzogiornoM 51,39 38,7 18,8 46,5 55,5 110,2 2
CentroF 35,43 42,0 15,5 24,5 55,0 100,4 3
CentroM 30,58 29,2 15,9 23,6 54,9 95,4 4
NordovestF 23,67 38,0 14,0 10,2 54,7 95,2 5
NordestF 19,83 33,6 8,6 17,7 54,5 94,0 6
NordestM 16,75 21,4 10,3 16,7 54,5 90,4 7
NordovestM 21,57 24,5 15,6 12,2 55,0 87,6 8
Italia 36,3 37,0 15,8 28,9 55,0 100
ANNO2012-Standarddivita,saluteesicurezza
2012 Il rischio povertà ed esclusione sociale
è estremamente elevata nel Sud (la quota di
ragazzi e ragazze a rischio esclusione sociale
supera il 50% e nel Centro Italia il 30%.
La variabilità negli esiti scolastici è
maggiore tra i giovani con basso background
socio-economico.
AreaGeografica Indicedi
stato
psicologico
Menodi4
attività
culturali
Nonlegge
libri
No
impegno
attivo
Neet AMPI
2015
Posizione
classificaEPI
MezzogiornoM 52,7 92,1 82,8 86,6 34,9 114,5 1
MezzogiornoF 51,1 90,8 70,2 82,6 35,6 108,3 2
CentroM 52,0 90,3 75,7 84,9 20,2 100,5 3
NordestF 48,6 84,6 55,5 83,2 21,2 99,0 6
NordestM 51,5 89,4 74,2 85,6 13,8 98,9 7
NordovestF 49,3 81,3 53,1 84,5 20,9 95,1 5
NordovestM 51,2 88,1 72,6 81,0 17,5 94,6 8
CentroF 49,9 85,8 54,8 80,7 22,9 93,6 4
Italia 51,0 88,5 69,3 83,8 25,7 100,1
ANNO2015-Resilienza
2012 Ragazzi e ragazze del Sud presentano
livelli di sofferenza psicologica maggiori che il
resto d’Italia.
Ne deriva un senso di solitudine che pervade la
sfera emotiva, limitando lo sviluppo di un progetto
credibile e realizzabile per il futuro.
I neet (24%) sono molto al di sopra della media
europea, l’89% svolge meno di 4 attività
culturali, il 70% non legge libri.
2015 L’indice di stato psicologico migliora
per tutti i giovani.
Scende la quota di quanti svolgono attività
passive nel tempo libero.
Salgono i neet di 2 punti percentuale.
Le ragazze e i ragazzi del Nord-Est dal 6° e 7°
posto passano rispettivammente al 4° e al 5°.
Miglioramenti per le ragazze del Centro Italia.
EPI Dominio 4 - Resilienza
AreaGeografica Indicedi
stato
psicologico
Menodi4
attività
culturali
Nonlegge
libri
No
impegno
attivo
Neet AMPI
2012
Posizione
classificaEPI
MezzogiornoM 53,8 93,6 82,4 87,6 31,6 114,1 1
MezzogiornoF 52,0 90,5 74,7 86,2 34,8 110,3 2
CentroM 53,3 88,0 76,9 87,7 17,6 99,9 3
CentroF 50,7 86,0 60,2 86,6 22,0 98,1 4
NordovestF 50,0 83,5 53,2 86,6 18,5 95,8 5
NordestF 49,7 84,4 49,9 85,8 19,3 95,8 6
NordestM 52,3 88,4 70,2 86,7 12,5 95,7 7
NordovestM 52,7 88,6 69,5 82,5 15,0 89,2 8
Italia 52,1 88,8 69,6 86,3 23,8 100
ANNO2012-Resilienza
L’Indicatore EPI permette di contribuire ad avviare definitivamente una fase
innovativa nell'approccio e nella gestione dei temi che ruotano intorno
alla povertà educativa.
Applicare un modello metodologico standardizzato a livello nazionale e subnazionale;
Promuovere un approccio integrato alle politiche di contrasto alle povertà educative;
Monitorare le politiche di contrasto alle povertà educative attivate dai diversi
soggetti/livelli di governance coinvolti;
Comprendere in che misura il contributo delle diverse politiche attivate concorre al
raggiungimento degli obiettivi;
Adottare linee d’azione articolate a partire dal livello normativo e programmatorio per
uscire dalla logica della singola iniziativa isolata;
Avviare processi di comunicazione in cui l’informazione e gli strumenti di valutazione
disponibili svolgono un ruolo determinante.
Conclusioni
Si ringraziano per la collaborazione:
Save the Children
- Raffaela Milano, Giulio Cederna, Christian Morabito
Isfol
- Simona Mineo
Istat
- Roberta Crialesi, Lidia Gargiulo, Laura Iannucci
- Sabrina Prati, Tania Cappadozzi, Manuela Michelini
- Federico Polidoro, Isabella Siciliani, Francesca Lariccia
- Matteo Mazziotta, Valeria Quondamstefano
Il Presidente Giorgio Alleva, il Direttore Vittoria Buratta, l’AISP, la SIS e la
SIEDS per avermi offerto questa opportunità
TUTTI VOI per l’apporto di idee che vorrete dare a questo ambizioso progetto.

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L.Quattrociocchi, Direzione centrale per le statistiche sociali e il censimento della popolazione Istat, Povertà educativa

  • 1. Quattrociocchi L. Luciana.quattrociocchi@istat.it Povertà educativa Popolazione, istruzione, mobilità Giornata di studio in collaborazione tra AISP, SIS, Istat e SIEDS 2 febbraio 2018(( (Non) finirai come tuo padre(
  • 2. I giovani un piccolo universo di diseguali Al 1 gennaio del 2015, la popolazione italiana residente ammonta a 60.795.612 ma i giovani sono: Minori di 15 anni 8.323.122 15-29enni 9.228.985 30-34enni 3.571.895 I giovani con età 15-29 anni (15,2% della popolazione) sono numericamente inferiori alle generazioni di ragazzi che li hanno preceduti. “Diventare adulti” e il “modo in cui lo si diventa” sono legati alle opportunità di cui si beneficia fin dall’infanzia. Non basta avere una famiglia con una buona disponibilità economica ma molto si deve al contesto sociale, culturale e relazionale che i ragazzi sperimentano durante la crescita. La società e i policy makers devono acquisire consapevolezza e una adeguata conoscenza della povertà educativa per migliorare le strategie di contrasto a questo fenomeno.
  • 3. Povertà educativa: quadro teorico di riferimento • Povertà educativa ‘multi-dimensionale’ : privazione di opportunità e diritti (educazione, salute, cultura, partecipazione, relazioni sociali, sviluppo fisico, trae spunto da Sen A. e la teoria delle capabilities (Sen, 1979, 1997, 2009). ES: HDI – Human Development Index (UNDP, 1990), composto da: PIL pro-capite, tasso di alfabetizzazione e aspettativa di vita. • Nussbaum M. (2011): il suo contributo è importante per individuare una serie di capabilities «centrali» essenziali per dare dignità alla vita umana: risorse economiche, ma anche culturali e riflessive necessarie alla realizzazione personale e alla piena cittadinanza a prescindere dalle scelte e dal contesto. • L’Indice di Povertà Multi-dimensionale (MPI - Multidimensional Poverty Index): associato all’HDI (UNDP, 2010) e frutto della partnership tra il Programma di Sviluppo delle Nazioni Unite e l’Università di Oxford, misura la povertà rispetto ad una serie di indicatori di privazione di opportunità di base che fanno riferimento a tre dimensioni salute, educazione, tenore di vita. • La Commissione ‘Stiglitz-Sen-Fitoussi’ sulla Misurazione della Performance Economica e del Progresso Sociale, fonte di ispirazione per l’elaborazione del ‘Better Life Index’ (OECD, 2013c), il dibattito sulla misura della povertà si intreccia con la discussione sulla misura del benessere delle società oltre il PIL. Ripreso dall’ISTAT e dal CNEL con il progetto per la misura del Benessere Equo e Sostenibile (BES), avviato nel 2010 ( ISTAT e CNEL, 2013).
  • 4. Povertà educativa: fin qui solo come mancanza di conoscenza Si è affermata una idea di povertà educativa unidimensionale. Una idea riduttiva dell’educazione considerata come strumento economico individuale e collettivo al pari del tradizionale capitale materiale (Robeyns 2006; Saito, 2003). • Ocse-Pisa (Programme for International Student Assessment – PISA). Avviato nel 2000, coinvolge 72 paesi e misura l’acquisizione delle competenze in matematica, scienza, lettura, e problem solving, considerate fondamentali per la vita pratica e lavorativa (OECD, 2013a). • Ocse-Piacc - Programma internazionale per la valutazione delle competenze da adulti (Programme for the International Assessment of Adult Competencies - PIAAC) misura le capacità cognitive degli adulti. • Bakhshi P., Hoffmann A.M. e Radja K. hanno cercato di sviluppare il concetto di opportunità educative in senso “multi-dimensionale”. Partendo dalla riflessione di Nussbaum M. sulle capabilities di base, hanno identificato 4 dimensioni di opportunità di base proprie al contesto educativo: 1) apprendere per comprendere 2) apprendere per essere 3) appendere per vivere insieme 4) apprendere per fare Tali indicatori riflettono una idea di opportunità educativa come formazione del capitale umano rivolto a esigenze ‘lavorative’ e di produttività, in un mondo globalizzato e governato dall’economia dell’innovazione, e della conoscenza dal ‘brain power’ . (Castells, 1996; Heckman, 2000)
  • 5. La Dichiarazione di Dakar per l’Educazione per tutti (2000) sottolinea che le «opportunità» non sono solo di tipo cognitivo ma lo sono anche le abilità motorie, le aspirazioni degli individui, la motivazione, la capacità di relazionarsi, di partecipare - elementi fondamentali per il benessere materiale degli individui e per garantire uno sviluppo integrale dell’essere umano, il rispetto dei suoi diritti, la libertà sostanziale, la dignità. (Cunha and Heckman, 2006; Esping-Andersen, 2008, 2009; Heckman, 2000, 2008, 2009; Heckman and Masterov, 2007; UNESCO, 2000) L’Educational Poverty Index (EPI) elaborato dall’Istat offre una chiave di lettura inedita della povertà educativa. L’indice multidimensionale considera il fenomeno come: insieme di problemi di tipo relazionale, culturale e materiale che impediscono il pieno sviluppo di capacità essenziali per vivere in una società moderna e complessa, sempre più caratterizzata dalla conoscenza e dall'innovazione nei rapporti economici e sociali. Educational Poverty Index (EPI) una lettura multidimensionale
  • 6. Recenti interventi legislativi 2016 La povertà educativa viene riconosciuta come una criticità da combattere per il nostro Paese per cui: la Legge di stabilità prevede lo stanziamento di un fondo di 120 milioni di euro l’anno per tre anni per avviare progetti volti a sviluppare azioni efficaci per garantire ricchezza educativa a bambini e ragazzi. 2017 La povertà educativa è ritenuta una priorità sociale: la Legge di Bilancio 2018 affida all’Istat il compito di definire parametri e indicatori territoriali per realizzare specifici interventi volti al contrasto della povertà educativa. E’ un segnale importante che ci chiede di affrontare la questione tenendo in considerazione tutte le determinanti del fenomeno.
  • 7. Educational Poverty Index (EPI) La mappa della povertà educativa Povertà educativa Relazioni primarie e competenze Attitudine alla resilienza Partecipazi one sociale e alla formazione Standard di vita, salute e sicurezza Per cogliere la multidimensionalità del fenomeno sono state considerate 4 dimensioni. Carenza/mancanza di competenze necessarie per avere successo in un mondo che cambia rapidamente (capacità cognitive); capacità di tessere relazioni con gli altri, scoprire se stessi e la società (capacità non cognitive); capacità per condurre una vita inclusiva, sana, sicura (determinanti materiali, standard di vita, salute e sicurezza), per sviluppare l’attitudine ad avere fiducia in se stessi e nelle proprie capacità (resilienza). Il miglioramento in una dimensione può essere strettamente correlato al miglioramento delle altre. Le 4 dimensioni tracciano una mappa del rischio per i giovani di non potersi impadronire degli strumenti necessari per avere da adulti una migliore qualità della vita e sviluppare una cittadinanza attiva nel contesto sociale.
  • 8. Educational Poverty Index (EPI) Overall Index 1.1 Non possiede libri in casa o se ne ha comunque non più di 25 AVQ 1.2 Non ha amici o se ne ha non li frequenta AVQ 1.2 Low Digital Skill AVQ 1.4 Low Litteracy Skill PIACC 1.5 Low Numeracy skill PIACC 2.1 Non svolge attività di volontariato AVQ 2.2 Non svolge attività politica e non ne è interessato AVQ 2.3 Non legge quotidiani nemmeno online AVQ 2.4 Non usa Internet o lo fa solo raramente AVQ 2.5 Abbandono degli studi RFL 2.6 Non frequenta corsi di lingue, informatica, artistico/culturali, ecc. AVQ 3.1 Rischio Povertà e esclusione sociale EU SILC 3.2 Non fa sport né in modo continuativo né in modo saltuario AVQ 3.3 Vive in zone che presentano elementi di degrado urbano AVQ 3.4 Vive in zone prive di spazi verdi pubblici AVQ 3.5 Indice di stato fisico SALUTE 4.1 Indice di stato psicologico SALUTE 4.2 Meno di 4 attività culturali su sei considerate AVQ 4.3 Non legge libri o se ne legge comunque non più di 3 AVQ 4.4 Non svolge attività che lo impgnano attivamente nel tempo libero TUS 4.5 Neet RFL
  • 9. L’indice composito adottato è l’AMPI (Adjusted Mazziotta-Pareto Index) ossia la metodologia ufficiale del BES dell’Istat. Si tratta di una misura sintetica di un insieme di indicatori elementari, nell’ipotesi di non-sostituibilità o parziale sostituibilità delle componenti. Ciò comporta l’introduzione di una ‘penalità’ per le unità che non presentano dei valori ‘bilanciati’ degli indicatori. Assunzione di base Gli indicatori elementari sono formativi (o causali) in natura, ossia sono visti come causa della variabile latente. L’indice corretto di Mazziotta e Pareto
  • 10. L’indice corretto di Mazziotta e Pareto Requisiti dell’indice  Confronti spazio-temporali  Semplicità di calcolo e d’interpretazione  Robustezza I valori dell’indice composito sono interni all’intervallo 70- 130 dove 100 è riferito all’unità geografica e al tempo di riferimento (per esempio, l’Italia al 2012). Per saperne di più: Mazziotta M., Pareto A. 2016. “On a Generalized Non compensatory Composite Index for Measuring Socio-economic Phenomena”. Social Indicators Research, Vol. 127, Issue 3, pp 983-1003, Springer.
  • 12. EPI Overall Index 2012 e 2015 La classifica EPI non lascia dubbi i giovani nel Mezzogiorno registrano criticità maggiori. Questo risultato è confermato dalla lettura dei singoli indicatori. Peggiora la condizione dei giovani del Nord-ovest migliora quello delle ragazze del Centro Italia. In tre anni si registrano luci e ombre: la povertà educativa subisce un peggioramento ma lievi miglioramenti si registrano per singoli indicatori e dimensioni. Areageografica Relazioni primarie e abilitàcognitiva Partecipazione sociale e al sistemadi formazione Standard di vita, sana sicura Resilienza Valore EPI 2015 Posizione Calssifica EPI Mezzogiorno M 124,0 115,9 119,3 114,5 118,5 1 Mezzogiorno F 116,7 113,9 123,9 108,3 116,0 2 Nord ovest M 109,4 102,1 93,1 94,6 100,2 4 Centro M 93,0 98,9 95,8 100,5 97,1 5 Centro F 96,7 90,3 102,8 93,6 96,1 3 Nord ovest F 100,8 83,1 99,9 95,1 95,3 6 Nord est F 97,4 82,6 88,0 99,0 92,2 7 Nord est M 98,1 82,1 84,5 98,9 91,5 8 ITALIA 105,8 99,2 103,3 100,1 102,2 Anno2015EPI OVERALLINDEX Area_geografica Relazioni primarie e abilitàcognitiva Partecipazione sociale e al sistemadi formazione Vita conforte vole sana sicura Resilienza Valore EPI 2012 Posizione Calssifica EPI Mezzogiorno F 116,4 116,7 119,4 110,3 115,8 1 Mezzogiorno M 116,9 115,5 110,2 114,1 114,2 2 Centro F 92,3 96,2 100,4 98,1 96,8 3 Nord ovest M 106,0 93,3 87,6 89,2 94,6 4 Centro M 83,1 95,5 95,4 99,9 93,9 5 Nord ovest F 90,4 93,3 95,2 95,8 93,7 6 Nord est F 90,6 78,7 94,0 95,8 90,3 7 Nord est M 87,0 84,2 90,4 95,7 89,5 8 ITALIA 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Anno 2012EPI OVERALLINDEX
  • 13. 2012 Lo svantaggio culturale della famiglia (30% vive senza libri in casa) e la mancanza di amici (8%) possono fare la differenza. Esiste un deficit di istruzione che alimenta l’inesegibilità dei diritti. Ci sono persone povere perché mancano i mezzi culturali. (No Int.16,5%, No Lett 18,3%, No Mat 25,4%). 2015 Aumenta: la quota di quanti non hanno libri in casa o ne hanno pochi (max 25), il numero di giovani che non frequenta amici e i ragazzi e le ragazze con bassi digital skill (da 16,5% a 20,4%). Per stare al passo con l’innovazione servono persone altamente competenti e costantemente aggiornate. EPI Dominio 1 - Relazioni primarie e competenze Areageografica Libriin casa Amici No Digital Skill Noskill inlettere Noskillin matematica AMPI 2015 Posizione classifica EPI MezzogiornoM 41,1 6,5 25,3 26,7 33,3 124,0 1 MezzogiornoF 37,7 9,9 21,8 18,4 36,5 116,7 2 NordovestM 24,8 8,9 17,7 26,3 32,1 109,4 3 NordovestF 22,9 16,6 16,3 9,9 16,0 100,8 6 NordestM 27,8 8,8 20,7 14,9 16,6 98,1 7 NordestF 29,7 13,7 14,8 10,1 14,2 97,4 5 CentroF 22,4 12,1 18,9 11,3 18,4 96,7 4 CentroM 25,0 5,8 22,4 12,9 10,3 93,0 8 Italia 30,9 9,9 20,4 18,3 25,4 105,8 Anno2015-Relazioniprimarieecompetenze AreaGgeografica Libriin casa Amici No Digital Skill Noskill inlettere Noskillin matematica AMPI 2012 Posizione classifica EPI MezzogiornoM 40,1 5,2 18,6 26,7 33,3 116,9 1 MezzogiornoF 37,0 8,5 23,2 18,4 36,5 116,4 2 NordovestM 24,6 7,2 15,1 26,3 32,1 106,0 3 CentroF 21,3 9,7 18,4 11,3 18,4 92,3 4 NordestF 29,4 11,4 10,6 10,1 14,2 90,6 5 NordovestF 22,4 12,9 12,0 9,9 16,0 90,4 6 NordestM 27,3 6,7 11,7 14,9 16,6 87,0 7 CentroM 24,7 4,3 15,9 12,9 10,3 83,1 8 Italia 30,2 8,0 16,5 18,3 25,4 100 Anno2012-Relazioniprimarieecompetenze
  • 14. 2012 La formazione (formale o informale) è fondamentale per uscire dai ghetti mentali. Chi abbandona la scuola (17,6%) è a rischio di disoccupazione ed esclusione sociale, con conseguenze su salute e benessere. Essere fuori dalla formazione si lega a: scarso impegno civico, scarso interesse per politica e società. 2015 Leggero miglioramento per quasi tutti gli indicatori. Forte riduzione dell’abbandono scolastico (l’Italia si avvicina all’obiettivo UE dell’11%). Nella graduatoria EPI, si registrano miglioramenti per le ragazze del Sud e del Centro Italia. EPI Dominio 2 – Partecipazione sociale e alla formazione AreaGeografica No Volontariato No Politica Nolettura quotidiani No Internet Abbandono studi Nocorsidi formazione extrascolastici AMPI2012 Posizione classificaEPI MezzogiornoF 89,5 31,7 27,8 25,7 17,4 92,6 116,7 1 MezzogiornoM 91,1 25,4 24,7 22,1 24,7 94,0 115,5 2 CentroF 87,0 25,2 25,4 16,8 12,1 87,4 96,2 3 CentroM 86,8 22,6 24,0 12,5 17,3 89,5 95,5 4 NordovestM 86,3 18,2 22,3 12,9 19,1 89,9 93,3 5 NordovestF 82,1 26,1 26,1 14,2 12,3 88,5 93,3 6 NordestM 80,1 18,0 22,8 9,3 16,1 89,0 84,2 7 NordestF 79,6 19,0 20,5 14,4 13,2 83,6 78,7 8 Italia 86,5 24,4 24,6 17,6 17,6 90,2 100 ANNO2012-Partecipazionesocialeeallaformazione AreaGeografica No Volontariato No Politica Nolettura quotidiani No Internet Abbandono studi Nocorsidi formazione extrascolastici AMPI2012 Posizione classificaEPI MezzogiornoM 89,0 27,1 34,6 15,9 22,5 91,3 115,9 2 MezzogiornoF 86,9 33,5 33,2 17,8 15,8 89,8 113,9 1 NordovestM 85,1 23,5 31,9 11,1 15,7 91,1 102,1 5 CentroM 87,0 19,5 31,4 8,0 13,8 90,6 98,9 4 CentroF 82,9 19,8 30,3 10,3 9,1 87,7 90,3 3 NordovestF 80,3 18,8 29,0 9,6 9,9 82,6 83,1 6 NordestM 81,0 18,1 25,0 7,1 12,3 87,7 82,1 7 NordestF 80,9 23,7 25,1 8,3 7,9 85,4 82,6 8 Italia 84,9 24,4 30,9 12,2 14,7 88,7 99,2 ANNO2015-Partecipazionesocialeeallaformazione
  • 15. 2015 E’ fondamentale il senso di sicurezza per avere una vita armonica nel contesto relazionale e sociale. I ragazzi che vivono in zone degradate passa dal 15,8% al 23,5%. Il rischio di povertà ed esclusione sociale sale al 37%. EPI Dominio 3 - Standard di vita, salute e sicurezza AreaGeografica Rischio Povertà ed esclusione sociale Nosport Degrado urbano Nospazi verdi Indicedi stato fisico AMPI 2015 Posizione classificaEPI MezzogiornoF 57,3 54,2 25,2 51,1 55,6 123,9 1 MezzogiornoM 56,2 35,8 27,4 52,4 55,8 119,3 2 CentroF 32,7 41,8 23,7 23,6 55,4 102,8 3 NordovestF 20,6 37,3 24,9 14,7 55,1 99,9 5 CentroM 28,7 27,2 23,4 21,1 55,4 95,8 4 NordovestM 23,3 28,3 23,2 14,4 55,4 93,1 8 NordestF 18,8 32,6 16,5 14,9 55,3 88,0 6 NordestM 19,8 25,3 16,3 14,8 55,4 84,5 7 Italia 36,9 37,1 23,5 30,8 55,5 103,3 ANNO2015-Standarddivita,saluteesicurezza AreaGeografica Rischio Povertà ed esclusione sociale Nosport Degrado urbano Nospazi verdi Indicedi stato fisico AMPI 2012 Posizione classificaEPI MezzogiornoF 55,7 51,9 19,6 45,7 55,0 119,4 1 MezzogiornoM 51,39 38,7 18,8 46,5 55,5 110,2 2 CentroF 35,43 42,0 15,5 24,5 55,0 100,4 3 CentroM 30,58 29,2 15,9 23,6 54,9 95,4 4 NordovestF 23,67 38,0 14,0 10,2 54,7 95,2 5 NordestF 19,83 33,6 8,6 17,7 54,5 94,0 6 NordestM 16,75 21,4 10,3 16,7 54,5 90,4 7 NordovestM 21,57 24,5 15,6 12,2 55,0 87,6 8 Italia 36,3 37,0 15,8 28,9 55,0 100 ANNO2012-Standarddivita,saluteesicurezza 2012 Il rischio povertà ed esclusione sociale è estremamente elevata nel Sud (la quota di ragazzi e ragazze a rischio esclusione sociale supera il 50% e nel Centro Italia il 30%. La variabilità negli esiti scolastici è maggiore tra i giovani con basso background socio-economico.
  • 16. AreaGeografica Indicedi stato psicologico Menodi4 attività culturali Nonlegge libri No impegno attivo Neet AMPI 2015 Posizione classificaEPI MezzogiornoM 52,7 92,1 82,8 86,6 34,9 114,5 1 MezzogiornoF 51,1 90,8 70,2 82,6 35,6 108,3 2 CentroM 52,0 90,3 75,7 84,9 20,2 100,5 3 NordestF 48,6 84,6 55,5 83,2 21,2 99,0 6 NordestM 51,5 89,4 74,2 85,6 13,8 98,9 7 NordovestF 49,3 81,3 53,1 84,5 20,9 95,1 5 NordovestM 51,2 88,1 72,6 81,0 17,5 94,6 8 CentroF 49,9 85,8 54,8 80,7 22,9 93,6 4 Italia 51,0 88,5 69,3 83,8 25,7 100,1 ANNO2015-Resilienza 2012 Ragazzi e ragazze del Sud presentano livelli di sofferenza psicologica maggiori che il resto d’Italia. Ne deriva un senso di solitudine che pervade la sfera emotiva, limitando lo sviluppo di un progetto credibile e realizzabile per il futuro. I neet (24%) sono molto al di sopra della media europea, l’89% svolge meno di 4 attività culturali, il 70% non legge libri. 2015 L’indice di stato psicologico migliora per tutti i giovani. Scende la quota di quanti svolgono attività passive nel tempo libero. Salgono i neet di 2 punti percentuale. Le ragazze e i ragazzi del Nord-Est dal 6° e 7° posto passano rispettivammente al 4° e al 5°. Miglioramenti per le ragazze del Centro Italia. EPI Dominio 4 - Resilienza AreaGeografica Indicedi stato psicologico Menodi4 attività culturali Nonlegge libri No impegno attivo Neet AMPI 2012 Posizione classificaEPI MezzogiornoM 53,8 93,6 82,4 87,6 31,6 114,1 1 MezzogiornoF 52,0 90,5 74,7 86,2 34,8 110,3 2 CentroM 53,3 88,0 76,9 87,7 17,6 99,9 3 CentroF 50,7 86,0 60,2 86,6 22,0 98,1 4 NordovestF 50,0 83,5 53,2 86,6 18,5 95,8 5 NordestF 49,7 84,4 49,9 85,8 19,3 95,8 6 NordestM 52,3 88,4 70,2 86,7 12,5 95,7 7 NordovestM 52,7 88,6 69,5 82,5 15,0 89,2 8 Italia 52,1 88,8 69,6 86,3 23,8 100 ANNO2012-Resilienza
  • 17. L’Indicatore EPI permette di contribuire ad avviare definitivamente una fase innovativa nell'approccio e nella gestione dei temi che ruotano intorno alla povertà educativa. Applicare un modello metodologico standardizzato a livello nazionale e subnazionale; Promuovere un approccio integrato alle politiche di contrasto alle povertà educative; Monitorare le politiche di contrasto alle povertà educative attivate dai diversi soggetti/livelli di governance coinvolti; Comprendere in che misura il contributo delle diverse politiche attivate concorre al raggiungimento degli obiettivi; Adottare linee d’azione articolate a partire dal livello normativo e programmatorio per uscire dalla logica della singola iniziativa isolata; Avviare processi di comunicazione in cui l’informazione e gli strumenti di valutazione disponibili svolgono un ruolo determinante. Conclusioni
  • 18. Si ringraziano per la collaborazione: Save the Children - Raffaela Milano, Giulio Cederna, Christian Morabito Isfol - Simona Mineo Istat - Roberta Crialesi, Lidia Gargiulo, Laura Iannucci - Sabrina Prati, Tania Cappadozzi, Manuela Michelini - Federico Polidoro, Isabella Siciliani, Francesca Lariccia - Matteo Mazziotta, Valeria Quondamstefano Il Presidente Giorgio Alleva, il Direttore Vittoria Buratta, l’AISP, la SIS e la SIEDS per avermi offerto questa opportunità TUTTI VOI per l’apporto di idee che vorrete dare a questo ambizioso progetto.