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Leggere la realtà attraverso i numeri.


                  BES
      Benessere Equo e Sostenibile
                                        

Tommaso Rondinella | Istat
1.
 CRESCITA
 SVILUPPO
BENESSERE
PROGRESSO
Crescita e sviluppo
Senza crescita non c’è sviluppo: si considera sviluppo
l’esperienza dei paesi “sviluppati”: non esiste altro sviluppo
possibile. (dottrina Truman)
 Sviluppo economicista =  
       accumulazione di capitale + modernizzazione politico 
                            istituzionale
        = Progresso (produzione) + Benessere (consumo)
                                    
      performance economica = crescita del PIL = sviluppo
Simon Kuznetz , “il benessere di una nazione può
difficilmente essere dedotto dalla misura del reddito
nazionale”.


                   Bob Kennedy: “il Pil misura tutto
                   tranne ciò che rende la vita degna
                   di essere vissuta”.


Amartya Sen: “ Si potrebbe essere agiati senza stare bene. Si
potrebbe stare bene senza essere in grado di condurre la vita che si
era desiderata. Si potrebbe avere la vita che si era desiderata senza
essere felici. Si potrebbe essere felici senza avere molta libertà. Si
potrebbe avere molta libertà senza avere molto”.
I limiti del Pil
• non riflette la distribuzione del reddito
• non riflette il potere d’acquisto del reddito
• non include parti importanti dell’attività economica (lavoro 
  domestico, settori informali)
• non contabilizza le “esternalità negative” (danni ambientali, 
  industria militare)
• somma le spese riparatorie o difensive (depurazione, incidenti 
  stradali, “paradosso” distruzione ricostruzione)
• Determina il valore dei servizi secondo il valore di mercato, 
  sottostimando il valore dei servizi pubblici

       il Pil misura l’output non l’outcome
Gli approcci oltre il Pil

•   Social indicators movement
•   Basic needs
•   Utilitarismo, welfare economics e felicità
•   Allardt
•   Sen
Social indicators movement
1969, Department of Health “Towards a social report”
“to look at several important aspects of the quality of American life, and
digest what is known about progress towards generally accepted social
goals”

Al fine di:
•Offrire maggiore visibilità ai temi sociali
•Migliorare la valutazione dei programmi pubblici

Stumenti:
Indicatori oggettivi delle condizioni di vita e della capacità di soddisfare I 
bisogni e gli interessi.

               Multidimensionalità per superare la difficoltà di 
                     leggere il reddito in termini di utilità
Basic needs

1954: Approccio cognitivo, 
la piramide di Maslow




Anni ‘60-70: Basic needs (ILO + Banca Mondiale)  
1989: Sviluppo a scala umana: Manfred Max-neef
Utilitarismo, welfare economics e felicità

•    Utilitarismo (Bentham, Stuart Mill)
•    Welfare economics (Marshall, Pigou): 
               → il benessere è la somma delle preferenze individuali


                   “if men define situations as real,
       they are real in their consequences” (Thomas 1928: 571-572)


          Benessere come benessere soggettivo
    Layard (2009) “the right single measure of progress must be the one that is 
         self-evidently good. The only such measure is the Happiness of the 
                 population – and the equivalent absence of misery”.
Approccio oggetivo e soggettivo 
per l’analisi della qualità della vita
                          Indicatori oggettivi           Indicatori soggettivi
Having                    Livelli materiali di vita e    Soddisfazione per le 
(necessità materiali e    condizioni ambientali          condizioni di vita 
impersonali) 
Loving                    Misure oggettive di            Soddisfazione per le 
(necessità sociali)       relazione con gli altri        relazioni sociali
Being                     Inclusione esclusione          Alienazione/crescita 
(necessità di crescita    sociale                        personale
personale)                 



                              Fonte: Allardt, 1993
Il concetto di sviluppo umano
•L’ approccio delle capacità è la base concettuale dell’approccio allo 
sviluppo umano (Amartya Sen, Martha Nussbaum)
•Benessere, povertà e disuguaglianza devono essere valutati nello 
spazio delle capacità  opportunità reali che le persone hanno di
vivere la vita cui attribuiscono valore
•Le risorse economiche e i beni materiali vanno intesi come mezzi 
per la realizzazione di funzionamenti  reali conseguimenti delle
persone

                        welfare vs well-being
Il concetto di sviluppo umano
•Approccio centrato sulle persone :

                    - l’individuo è fine e strumento di sviluppo
                    - partecipazione e democraticità dei processi

•L’approccio delle capacità in (estrema) sintesi:




                                         Capacità o                        Risultati o 
   Beni e risorse                      funzionamenti                     funzionamenti 
                                         potenziali                        conseguiti
                          Fattori                         Capacità di 
                          sociali,                          scelta
                        economici 
                        e culturali 
Il concetto di sviluppo umano
I 4 pilastri dello sviluppo umano:
       EQUITA’         PARTECIPAZIONE         SOSTENIBILITA’     PRODUTTIVITA’




     Le persone           Le persone          L’accesso alle      Le persone 
 devono godere di       devono poter        opportunità deve     devono poter 
  pari opportunità     partecipare alle     essere assicurato    partecipare al 
 in campo politico,     decisioni e ai         anche per le       processo di 
     economico,          processi che          generazioni          crescita 
 sociale e culturale   modellano la loro          future          economica
                              vita
The Framework of the Progress of Societies


                Human system                                            Ecosystem

               Human Wellbeing              Ecosystem services


  Culture
            Individual    Social
                                       Governance
                                                                          Ecosystem 
            Wellbeing    Wellbeing                                         condition


                                          Resources management
                   Economy




                    Fonte: Hall, J., Giovannini, E.,  Morrone, A., Ranuzzi, G. (2009). 
Soluzioni per misurare il benessere
Correzioni del PIL
•Measure of Sustainable Welfare - MEW                             Nordhaus e Tobin, 1971 
•Index of Sustainable Economic Well-being – ISEW                       Daly e Cobb, 1991
•Prodotto Interno di Qualità – PIQ                                        Symbola, 2007

Indici sintetici
•Relative National Standards of Living                                     Bennett, 1937
•Level of Living Index                                                      UNRISD, 1966
•Indice di Sviluppo Umano                                                     UNDP, 1991
•Indice di Qualità della Vita delle Provincie                           Sole 24 Ore, 1993
•Indice di Qualità Regionale dello Sviluppo - QUARS                  Sbilanciamoci!, 2006
•Happy Planet Index                                                             NEF, 2006
•Better Life Index                                                            OECD, 2011

Set di indicatori
•Report of the President's Research Committee on Social Trends                USA, 1933
•Millennium Development Goals                                                 ONU, 2000
•Sustainable Development Indicators                                                   EC
•National Accounts of Wellbeing                                                NEF, 2009

Benessere soggettivo
•Life satisfaction /Happiness                                              Layard, 2000s 
2. SVILUPPI RECENTI
2004 – Palermo – OECD World Forum on Key Indicators. Statistics,
Knowledge and Policy.

2006 – Dichiarazione di Istanbul + Global Project on measuring the progress
of societies.

2007 – WWF, Club of Rome, EP – Beyond GDP (Barroso: “è ormai tempo di
andare oltre il Pil”).

2008 - Commissione speciale sulla “misura delle prestazioni economiche e
del progresso sociale” (Sen-Stiglitz-Fitoussi).

2009 – European Commission – COM “Non solo Pil. Misurare il progresso in
un mondo in cambiamento”.

2011- OECD Better Life Initiative. “How’s Life”

2011 – Eurostat –Sponsorship Group on Measuring Progress, Well-being
and Sustainable Development.
Istanbul Declaration
 Noi affermiamo il nostro impegno a misurare e promuovere il progresso delle società
in tutte le sue dimensioni, nonché a sostenere le iniziative nazionali finalizzate a tale
scopo.

 Noi chiamiamo gli uffici di statistica, le organizzazioni private e pubbliche, gli esperti
accademici a lavorare insieme con i rappresentanti della società civile per produrre
informazioni di alta qualità e utilizzabili da tutti i cittadini per costruire una
valutazione condivisa del benessere sociale e della sua evoluzione nel tempo.

Per realizzare questi obiettivi abbiamo bisogno di:
       incoraggiare ogni società a riflettere su cosa costituisca il “progresso” nel XXI
        secolo;
       condividere i migliori approcci alla misurazione del progresso;
       aiutare la società a sviluppare una più ampia e condivisa comprensione della
        sua evoluzione;
       promuovere l’importanza di adeguati investimenti nei sistemi statistici.
Stiglitz-Sen Fitoussi
Gli indicatori della crisi
Se ci si rende conto di aver costruito la propria casa sulle sabbie mobili non
basta rafforzare il suolo. Bisogna spostarsi.
Le nostre economie, costruite sul mito del Pil, stanno crollando di fronte alle
crisi economica ed ambientale. Abbiamo bisogno di fondamenta più solide
sulle quali costruire una vita migliore”.
(FT, 18 settembre 2009)

Dalla produzione al benessere
(consumi, distribuzione, indebitamento, ricchezza e attività fuori mercato)

What we measure affect what we do
Stiglitz-Sen Fitoussi
Misurare la performance economica:

Reddito nazionale netto disponibile corretto
Net Adjusted Disposable Income

•Netto:         considera gli ammortamenti (ICT)
•Nazionale:     considera i redditi dall'estero
•Disponibile:   dopo tasse e trasferimenti monetari
•Corretto:      dopo i trasferimenti di servizi
Reddito disponibile netto
      Reddito disponibile netto in rapporto al Pil
per Francia, USA, Irlanda (fonte: OECD, Annual National Accounts)
Servizi e attività fuori mercato

  Reddito reale pro capite in Francia (USA=100), 2005




                       Inclusi i i
                        Inclusi
                                           Inclusi lavoro
                                            Inclusi lavoro
                       servizi
                        servizi
    PIL p.c.
     PIL p.c.                              domestico ee
                                            domestico
                       pubblici
                        pubblici
                                           tempo libero
                                            tempo libero
Stiglitz Sen Fitoussi
Misurare il benessere:


  benessere materiale (reddito, consumo e ricchezza);

  salute;

  istruzione;

  attività personali e lavoro;

  partecipazione politica e governance;

  relazioni sociali;

  ambiente;

  insicurezza (economica e fisica).
“Non solo Pil”
La Comunicazione si propone cinque azioni fondamentali:


1.Completare il Pil con indicatori ambientali e sociali.
2.Informazioni sociali e ambientali quasi in tempo reale a
sostegno del processo decisionale.
3.Informazioni più precise su distribuzione e diseguaglianze.
4.Elaborare una tabella europea di valutazione dello sviluppo
sostenibile.
5.Estendere i conti nazionali alle questioni ambientali e sociali.
ESS Sponsorship group
• national accounts data on household income and consumption
• distribution of households income, consumption and wealth
• non-market domestic activities and leisure time

• developing EU-SILC as the core instrument for measuring the quality
  of life, incl. through incorporating further topics and subjective
  questions
• establish an expert group on quality of life

• reinforcing environmental and economic accounts on energy,
  climate change and material consumption
• deriving so called "footprint indicators" from national accounts
• developing environmental accounts relating to goods and services,
  environmental protection expenditure and natural assets
• developing landscape and biodiversity indicators
• improving data of water and waste
Conclusioni: Oltre il PIL
•Andare oltre il Pil rappresenta una delle grandi sfide politiche
dei nostri giorni.
•Molto probabilmente non arriveremo mai ad una sola misura
alternativa, ma una maggiore attenzione al benessere ed alla
sua sostenibilità potrà condurre ad una maggioer disponibilita`
di dati che permetteranno:


   Ai policy makers di prendere le proprie decisioni più
consapevolmente

  Ai media di informare meglio i cittadini

   Ai cittadini di giudicare in maniera piu` efficace l'operato
della politica.
3. LEGITTIMITÀ
E PROCESSI DELIBERATIVI
Il nodo della legitimità
L'informazione statistica per essere seguita dalla
politica ha bisogno di un certo grado di
legittimazione da parte dei cittadini

La scelta delle informazioni da monitorare
coincide con la selezione delle priorità politiche

     “What we measure affects what we do”
                Stiglitz report
Crisi della democrazia
Tuttavia, esiste una crisi della legittimità democratica
  i cui sintomi sono:

• la credibilità declinante delle istituzioni
  rappresentative dello Stato democratico;
• la crisi del sistema dei partiti;
• Ampliarsi della distanza tra cittadini ed èlite
  politica;
• un’impressione diffusa di opacità.
                                [Norris 1999; Pharr and Putnam 2000]
Il paradigma deliberativo
• Una decisione legittima non rappresenta la volontà di tutti,
  ma deriva dalla deliberazione di tutti [Manin 1987, pag. 352].
• Deliberazione pubblica: processo di scambio di informazioni e
  opinioni da parte di un pubblico alle prese con una decisione
  comune, rappresenta la dimensione discorsiva ineludibile
  attraverso cui le preferenze collettive si formano e vengono
  espresse [Bohman and Rehg 1997; Elster 1998].
• La deliberazione pubblica è in grado di generare norme
  legittime e vincolanti se rivolta al perseguimento di un
  accordo libero e ragionato tra eguali [Habermas 1985].
I rischi della deliberazione

• Teorema della giuria di Condorcet

• Polarizzazione / estremizzazione

• Non utilizzo di tutta l’informazione disponibile
  (timidezza, pressione sociale)

                      Fonte: Cass Sustain «infotopia»
Condizioni della deliberazione pubblica


• L’uguaglianza dei partecipanti allo scambio deliberativo;
• L’inclusione nel processo deliberativo di tutti i coinvolti nell’applicazione
  delle norme oggetto di deliberazione;
• La libera, pubblica e paritaria introduzione e articolazione degli interessi;
• Il perseguimento dell’intesa discorsiva;
• L’orientamento al bene comune.


La legittimità delle decisioni pubbliche non può essere esclusivamente
  prodotta e assicurata dalle garanzie e dagli ordinamenti formali –
  istituzionali, giuridici, costituzionali – dello Stato, ma deve necessariamente
  fondarsi sul contributo della società civile.

                            [Habermas 2001b; Benhabib 1996; Bohman 1996].
La società civile

La società civile rappresenta una terza sfera rispetto a Stato e
   mercato: a differenza del potere e del denaro, l’intesa
   discorsiva è la sola a poter generare la solidarietà sociale.

Attori: gruppi informali (vicinato, auto-aiuto, consumo),
   associazioni e comitati civici, organizzazioni non governative e
   di volontariato, gruppi di interesse, cooperative sociali e
   fondazioni, movimenti sociali, politici e culturali.
La dimensione politica

Società civile indispensabile per conferire una piena
legittimazione democratica alle decisioni delle
amministrazioni pubbliche
                     •[Beck 2000; Bobbio 2002; Passerin d’Entrevés 2002; Arena 2008].



Il contributo specifico delle associazioni alla definizione
delle prospettive dello sviluppo e del benessere è un
apporto propriamente politico, che intreccia la
dimensione partecipativa e quella cognitiva (il lavoro
dell’attivista e dell’esperto, la protesta e la proposta)
                                                   [Pianta 2001; Marcon 2004; 2005].
4. IL BES
Benessere Equo e Sostenibile
Nel 2010 l’Istat ha lanciato un’iniziativa congiunta con il CNEL per la
misurazione in Italia del Benessere Equo e Sostenibile.


Benessere: analisi multidimensionale degli aspetti rilevanti della qualità
della vita dei cittadini.

Equo: attenzione alla distribuzione delle determinanti del benessere tra
soggetti sociali.

Sostenibile: garanzia dello stesso benessere anche per le generazioni
future.
BES: gli strumenti
L’iniziativa mira a produrre una serie di indicatori in grado di offrire una visione
condivisa di progresso per l'Italia. Essa prevede:

a)Comitato d’indirizzo che ha elaborato una definizione condivisa di progresso
attraverso 12 domini;

b)Commissione scientifica che seleziona gli indicatori per ogni dominio entro i
primi mesi deal 2012;

c)Consultazione pubblica
     Indagine Multiscopo – l’importanza dei domini del benessere
     Questionario on-line
     Blog
     Incontri regionali

                 A marzo 2013 è prevista la pubblicazione del
     primo rapporto congiunto Istat-CNEL sulla misura del Benessere in Italia.
BES:
Indagine annuale su ciò che conta per                  il processso deliberativo
            il benessere
            (24mila famiglie)



                                Comitato                  12 Domini
                                d’indirizzo
                                                                        Questionario on-line
                                                                            (2500 persone)
                                                                               e Blog
                                                         Commissione
                                         Discussione
                                                          scientifica
    Incontri
   regionali e
      blog
                                                             132               Rapporto
                                                          Indicatori            finale
La consultazione: l’indagine Multiscopo
                                                                                          Media    % di 10
  Essere in buona salute                                                                     9,7       79,9
  Poter assicurare il futuro dei figli dal punto di vista economico e
  sociale                                                                                    9,3       66,1
  Avere un lavoro dignitoso di cui essere soddisfatto                                        9,2       59,5
  Un reddito adeguato                                                                        9,1       56,0
  Buone relazioni con amici e parenti                                                        9,1       53,2
  Essere felici in amore                                                                     9,0       53,6
  Sentirsi sicuri nei confronti della criminalità                                            9,0       56,3
  Un buon livello di istruzione                                                              8,9       48,8
  Il presente e il futuro delle condizioni dell'ambiente                                     8,9       48,3
  Vivere in una società in cui ci si possa fidare degli altri                                8,9       48,8
  Istituzioni pubbliche in grado di svolgere bene la loro funzione                           8,8       46,6
  Servizi di pubblica utilità accessibili e di buona qualità                                 8,7       43,9
  Tempo libero adeguato e di buona qualità                                                   8,5       37,4
  Poter influire sulle decisioni dei poteri locali e nazionali                               7,8       30,6
  Partecipare alla vita della comunità locale                                                7,1       18,7
Fonte: Istat   Punteggio da 0 a 10 attribuito alle dimensioni del benessere – Anno 2011
I domini del BES
La consultazione: Il questionario e il blog

   Importanza di misurare il benessere
   Valutazione delle 12 dimensioni
   Specificità italiane
   Utilizzo finale dello strumento



          Discussione più approfondita sugli aspetti rilevanti del problema.
          Trasmissione di documenti utili al dibattito.
          È possibile inviare un post a benessere@istat.it
La consultazione: Il questionario e il blog

I giudizi sono stati espressi in
modo omogeneo dagli intervistati
con pochissime differenze di
genere, generazione e territorio.

I cittadini pongono particolare
enfasi su:
•Patrimonio storico-artistico
•Qualità del cibo
•Qualità delle relazioni sociali
•Sistema di welfare universale

Ma anche su:
corruzione, burocrazia, privilegi,
disorganizzazione, individualismo,   Il 68% degli intervistati ritiene che la misura del
degrado.                             benessere possa contribuire a migliorare le
                                     politiche pubbliche
Reddito disponibile e ricchezza
1.Reddito medio disponibile aggiustato (pro-capite)
2.Indice di disuguaglianza del reddito disponibile
3.Indice di rischio di povertà relativa
4.Ricchezza netta media pro-capite
5.Indice di vulnerabilità finanziaria


Spesa per consumi e condizioni di vita materiali
6.Indice di povertà assoluta
7.Indice di grave deprivazione materiale
8.Indice di qualità dell’abitazione
9.Indice di valutazione soggettiva di difficoltà economica
10.Incidenza di individui che vivono in famiglie senza occupati
Partecipazione e inclusione sociale
1. Tasso di occupazione 20-64 anni
2. Tasso di mancata partecipazione al lavoro


Qualità del lavoro
3. Percentuale di trasformazioni nel corso di un anno da lavori instabili a lavori stabili
4. Percentuale di occupati in lavori a termine da almeno 5 anni
5. Incidenza di lavoratori dipendenti con bassa paga
6. Incidenza di occupati sovra istruiti
7. Tasso di infortuni mortali e inabilità permanente
8. Incidenza occupati non regolari sul totale degli occupati

                                                                              Continua…
Conciliazione dei tempi di vita
9. Rapporto tra tasso di occupazione delle donne 25-49 anni con figli in età prescolare
   e delle donne senza figli
10.Indice di asimmetria del lavoro familiare
11.Quota di popolazione che svolge più di 60 ore settimanali di lavoro retribuito e/o
  domestico


Vita d’impresa
12.Quota di lavoratori dipendenti coperti da contrattazione collettiva di secondo livello
13.Quota di dipendenti che lavorano in una impresa dove è presente la RSU


Percezione
14.Percezione di insicurezza dell’occupazione
15.Soddisfazione per il lavoro svolto
Società civile
1.Indice sintetico di partecipazione sociale
2.Fiducia generalizzata nella gran parte delle persone
Economia sociale
3.Organizzazioni non profit ogni 10.000 abitanti
4.Cooperative sociali ogni 10.000 abitanti
5.Attività di volontariato
6.Aiuti gratuiti dati
7.Finanziamento delle associazioni
Famiglia e relazioni sociali
8.Soddisfazione per le relazioni familiari
9.Soddisfazione per le relazioni amicali
10.Persone su cui contare
11.Attività ludiche dei bambini da tre a dieci anni svolte con i genitori
Dimensione cognitiva

1.Persone che hanno espresso un punteggio di soddisfazione per la vita tra 8 e 10

2.Persone che si dichiara molto soddisfatta per il tempo libero

3.Persone che ritengono che la loro situazione personale migliorerà nei prossimi 5 anni
Creazione di conoscenza
1.Intensità di ricerca: Spesa per R&S sul PIL
2.Propensione alla brevettazione
3.Incidenza dei lavoratori della conoscenza sull’occupazione


Applicazione e diffusione della conoscenza
4.Tasso di innovazione del sistema produttivo
5.Propensione all’innovazione di prodotto/servizio del sistema produttivo nazionale
6.Specializzazione produttiva nei settori ad alta intensità di conoscenza
7.Intensità d’uso di internet
L’equità nel Bes
Il primo rapporto sul benessere equo e sostenibile, che sarà pubblicato a
    marzo, ha cercato di valutare le disuguaglianze per ogni dominio
    attraverso:

1) l’analisi territoriale
2) l’analisi per genere e generazione (laddove possibile)


Sono stati prodotte anche analisi ad-hoc come l’analisi del contributo della
   laurea alla mobilità sociale.

Solo per il dominio benessere esistono degli indicatori specifici di equità
   nella distribuzione del reddito.


              Le prospettive di ricerca nell'ambito del benessere, Adolfo Morrone - Roma, 14/02/2013
Questioni aperte sulla E di BES

1)L’equità può essere valutata solo declinando per una serie di
caratteristiche strutturali (ad esempio decili di reddito, sesso,
territorio, ecc.) gli indicatori di benessere?
2)Dominio per dominio quale dovrebbe essere il livello di
equità a cui si dovrebbe tendere?
3)Ha senso ed è possibile rispondere a domande del tipo:
complessivamente nel dominio dell’istruzione e della
formazione l’equità è aumentata o diminuita?



            Le prospettive di ricerca nell'ambito del benessere, Adolfo Morrone - Roma, 14/02/2013
BES – Prossimi passi

Definizione di indici sintetici per ogni dominio
o sotto-dominio
Definizione di un set di indicatori per la
misurazione della sostenibilità:
     Approccio del capitale
     Fattori di rischio e vulnerabilità
La possibile applicazione pratica del Bes
• Le relazioni tecniche di accompagnamento potrebbero valutare l’impatto agli
  interventi normativi di ampio respiro rispetto ai domini del Bes;

• il Rapporto sul Bes potrebbe essere presentato e dibattuto in Parlamento, nonché,
  per gli aspetti settoriali, nelle competenti commissioni parlamentari;

• Si potrebbe sviluppare una suite di modelli statistici ed econometrici in grado di
  integrare gli aspetti economici, sociali ed ambientali, così da sostenere le analisi volte
  alla valutazione ex-ante delle politiche pubbliche;

• l’elaborazione della base informativa necessaria alla misura del Bes, anche a livello
  territoriale spinto (regioni, province, aree metropolitane, ecc.) potrebbe essere
  inserita tra i compiti obbligatori dell’Istat e del Sistema statistico nazionale

• Gli indicatori selezionati potrebbero essere oggetto di campagne informative
  nell’ambito degli spazi dedicati all’informazione istituzionale.
Gli sviluppi nelle città

URBES.
Le 15 città metropolitane stanno discutendo della possibile declinazione a scala
locale del set di indicatori BES

50 indicatori già disponibili da fonti amministrative, altro saranno coperti da
stime di piccola areo o proxi

Attivazione di consultazioni nelle città


Agenda digitale – Il dl Crescita 2.0 prevede per le comunità intelligenti la
costruzione di un sistema di monitoraggio e valutazione dell’impatto delle
politiche su indicatori economici, sociali e ambientali
Grazie!

www.misuredelbenessere.it

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T. Rondinella - BES Benessere Equo e Sostenibile

  • 1. Leggere la realtà attraverso i numeri. BES Benessere Equo e Sostenibile   Tommaso Rondinella | Istat
  • 3. Crescita e sviluppo Senza crescita non c’è sviluppo: si considera sviluppo l’esperienza dei paesi “sviluppati”: non esiste altro sviluppo possibile. (dottrina Truman)  Sviluppo economicista =   accumulazione di capitale + modernizzazione politico  istituzionale   = Progresso (produzione) + Benessere (consumo)   performance economica = crescita del PIL = sviluppo
  • 4. Simon Kuznetz , “il benessere di una nazione può difficilmente essere dedotto dalla misura del reddito nazionale”. Bob Kennedy: “il Pil misura tutto tranne ciò che rende la vita degna di essere vissuta”. Amartya Sen: “ Si potrebbe essere agiati senza stare bene. Si potrebbe stare bene senza essere in grado di condurre la vita che si era desiderata. Si potrebbe avere la vita che si era desiderata senza essere felici. Si potrebbe essere felici senza avere molta libertà. Si potrebbe avere molta libertà senza avere molto”.
  • 5. I limiti del Pil • non riflette la distribuzione del reddito • non riflette il potere d’acquisto del reddito • non include parti importanti dell’attività economica (lavoro  domestico, settori informali) • non contabilizza le “esternalità negative” (danni ambientali,  industria militare) • somma le spese riparatorie o difensive (depurazione, incidenti  stradali, “paradosso” distruzione ricostruzione) • Determina il valore dei servizi secondo il valore di mercato,  sottostimando il valore dei servizi pubblici il Pil misura l’output non l’outcome
  • 6. Gli approcci oltre il Pil • Social indicators movement • Basic needs • Utilitarismo, welfare economics e felicità • Allardt • Sen
  • 7. Social indicators movement 1969, Department of Health “Towards a social report” “to look at several important aspects of the quality of American life, and digest what is known about progress towards generally accepted social goals” Al fine di: •Offrire maggiore visibilità ai temi sociali •Migliorare la valutazione dei programmi pubblici Stumenti: Indicatori oggettivi delle condizioni di vita e della capacità di soddisfare I  bisogni e gli interessi. Multidimensionalità per superare la difficoltà di  leggere il reddito in termini di utilità
  • 9. Utilitarismo, welfare economics e felicità • Utilitarismo (Bentham, Stuart Mill) • Welfare economics (Marshall, Pigou):  → il benessere è la somma delle preferenze individuali “if men define situations as real, they are real in their consequences” (Thomas 1928: 571-572) Benessere come benessere soggettivo Layard (2009) “the right single measure of progress must be the one that is  self-evidently good. The only such measure is the Happiness of the  population – and the equivalent absence of misery”.
  • 10. Approccio oggetivo e soggettivo  per l’analisi della qualità della vita Indicatori oggettivi Indicatori soggettivi Having Livelli materiali di vita e  Soddisfazione per le  (necessità materiali e  condizioni ambientali condizioni di vita  impersonali)  Loving Misure oggettive di  Soddisfazione per le  (necessità sociali)  relazione con gli altri  relazioni sociali Being Inclusione esclusione  Alienazione/crescita  (necessità di crescita  sociale personale personale)    Fonte: Allardt, 1993
  • 11. Il concetto di sviluppo umano •L’ approccio delle capacità è la base concettuale dell’approccio allo  sviluppo umano (Amartya Sen, Martha Nussbaum) •Benessere, povertà e disuguaglianza devono essere valutati nello  spazio delle capacità  opportunità reali che le persone hanno di vivere la vita cui attribuiscono valore •Le risorse economiche e i beni materiali vanno intesi come mezzi  per la realizzazione di funzionamenti  reali conseguimenti delle persone welfare vs well-being
  • 12. Il concetto di sviluppo umano •Approccio centrato sulle persone : - l’individuo è fine e strumento di sviluppo - partecipazione e democraticità dei processi •L’approccio delle capacità in (estrema) sintesi: Capacità o  Risultati o  Beni e risorse funzionamenti  funzionamenti  potenziali conseguiti Fattori  Capacità di  sociali,  scelta economici  e culturali 
  • 13. Il concetto di sviluppo umano I 4 pilastri dello sviluppo umano: EQUITA’ PARTECIPAZIONE SOSTENIBILITA’ PRODUTTIVITA’ Le persone  Le persone  L’accesso alle  Le persone  devono godere di  devono poter  opportunità deve  devono poter  pari opportunità  partecipare alle  essere assicurato  partecipare al  in campo politico,  decisioni e ai  anche per le  processo di  economico,  processi che  generazioni  crescita  sociale e culturale modellano la loro  future economica vita
  • 14. The Framework of the Progress of Societies Human system Ecosystem Human Wellbeing Ecosystem services Culture Individual Social Governance Ecosystem  Wellbeing Wellbeing condition Resources management Economy Fonte: Hall, J., Giovannini, E.,  Morrone, A., Ranuzzi, G. (2009). 
  • 15. Soluzioni per misurare il benessere Correzioni del PIL •Measure of Sustainable Welfare - MEW   Nordhaus e Tobin, 1971  •Index of Sustainable Economic Well-being – ISEW  Daly e Cobb, 1991 •Prodotto Interno di Qualità – PIQ  Symbola, 2007 Indici sintetici •Relative National Standards of Living  Bennett, 1937 •Level of Living Index  UNRISD, 1966 •Indice di Sviluppo Umano  UNDP, 1991 •Indice di Qualità della Vita delle Provincie Sole 24 Ore, 1993 •Indice di Qualità Regionale dello Sviluppo - QUARS  Sbilanciamoci!, 2006 •Happy Planet Index  NEF, 2006 •Better Life Index OECD, 2011 Set di indicatori •Report of the President's Research Committee on Social Trends  USA, 1933 •Millennium Development Goals  ONU, 2000 •Sustainable Development Indicators  EC •National Accounts of Wellbeing  NEF, 2009 Benessere soggettivo •Life satisfaction /Happiness Layard, 2000s 
  • 17. 2004 – Palermo – OECD World Forum on Key Indicators. Statistics, Knowledge and Policy. 2006 – Dichiarazione di Istanbul + Global Project on measuring the progress of societies. 2007 – WWF, Club of Rome, EP – Beyond GDP (Barroso: “è ormai tempo di andare oltre il Pil”). 2008 - Commissione speciale sulla “misura delle prestazioni economiche e del progresso sociale” (Sen-Stiglitz-Fitoussi). 2009 – European Commission – COM “Non solo Pil. Misurare il progresso in un mondo in cambiamento”. 2011- OECD Better Life Initiative. “How’s Life” 2011 – Eurostat –Sponsorship Group on Measuring Progress, Well-being and Sustainable Development.
  • 18. Istanbul Declaration Noi affermiamo il nostro impegno a misurare e promuovere il progresso delle società in tutte le sue dimensioni, nonché a sostenere le iniziative nazionali finalizzate a tale scopo. Noi chiamiamo gli uffici di statistica, le organizzazioni private e pubbliche, gli esperti accademici a lavorare insieme con i rappresentanti della società civile per produrre informazioni di alta qualità e utilizzabili da tutti i cittadini per costruire una valutazione condivisa del benessere sociale e della sua evoluzione nel tempo. Per realizzare questi obiettivi abbiamo bisogno di:  incoraggiare ogni società a riflettere su cosa costituisca il “progresso” nel XXI secolo;  condividere i migliori approcci alla misurazione del progresso;  aiutare la società a sviluppare una più ampia e condivisa comprensione della sua evoluzione;  promuovere l’importanza di adeguati investimenti nei sistemi statistici.
  • 19. Stiglitz-Sen Fitoussi Gli indicatori della crisi Se ci si rende conto di aver costruito la propria casa sulle sabbie mobili non basta rafforzare il suolo. Bisogna spostarsi. Le nostre economie, costruite sul mito del Pil, stanno crollando di fronte alle crisi economica ed ambientale. Abbiamo bisogno di fondamenta più solide sulle quali costruire una vita migliore”. (FT, 18 settembre 2009) Dalla produzione al benessere (consumi, distribuzione, indebitamento, ricchezza e attività fuori mercato) What we measure affect what we do
  • 20. Stiglitz-Sen Fitoussi Misurare la performance economica: Reddito nazionale netto disponibile corretto Net Adjusted Disposable Income •Netto: considera gli ammortamenti (ICT) •Nazionale: considera i redditi dall'estero •Disponibile: dopo tasse e trasferimenti monetari •Corretto: dopo i trasferimenti di servizi
  • 21. Reddito disponibile netto Reddito disponibile netto in rapporto al Pil per Francia, USA, Irlanda (fonte: OECD, Annual National Accounts)
  • 22. Servizi e attività fuori mercato Reddito reale pro capite in Francia (USA=100), 2005 Inclusi i i Inclusi Inclusi lavoro Inclusi lavoro servizi servizi PIL p.c. PIL p.c. domestico ee domestico pubblici pubblici tempo libero tempo libero
  • 23. Stiglitz Sen Fitoussi Misurare il benessere:  benessere materiale (reddito, consumo e ricchezza);  salute;  istruzione;  attività personali e lavoro;  partecipazione politica e governance;  relazioni sociali;  ambiente;  insicurezza (economica e fisica).
  • 24. “Non solo Pil” La Comunicazione si propone cinque azioni fondamentali: 1.Completare il Pil con indicatori ambientali e sociali. 2.Informazioni sociali e ambientali quasi in tempo reale a sostegno del processo decisionale. 3.Informazioni più precise su distribuzione e diseguaglianze. 4.Elaborare una tabella europea di valutazione dello sviluppo sostenibile. 5.Estendere i conti nazionali alle questioni ambientali e sociali.
  • 25. ESS Sponsorship group • national accounts data on household income and consumption • distribution of households income, consumption and wealth • non-market domestic activities and leisure time • developing EU-SILC as the core instrument for measuring the quality of life, incl. through incorporating further topics and subjective questions • establish an expert group on quality of life • reinforcing environmental and economic accounts on energy, climate change and material consumption • deriving so called "footprint indicators" from national accounts • developing environmental accounts relating to goods and services, environmental protection expenditure and natural assets • developing landscape and biodiversity indicators • improving data of water and waste
  • 26. Conclusioni: Oltre il PIL •Andare oltre il Pil rappresenta una delle grandi sfide politiche dei nostri giorni. •Molto probabilmente non arriveremo mai ad una sola misura alternativa, ma una maggiore attenzione al benessere ed alla sua sostenibilità potrà condurre ad una maggioer disponibilita` di dati che permetteranno:  Ai policy makers di prendere le proprie decisioni più consapevolmente  Ai media di informare meglio i cittadini  Ai cittadini di giudicare in maniera piu` efficace l'operato della politica.
  • 28. Il nodo della legitimità L'informazione statistica per essere seguita dalla politica ha bisogno di un certo grado di legittimazione da parte dei cittadini La scelta delle informazioni da monitorare coincide con la selezione delle priorità politiche “What we measure affects what we do” Stiglitz report
  • 29. Crisi della democrazia Tuttavia, esiste una crisi della legittimità democratica i cui sintomi sono: • la credibilità declinante delle istituzioni rappresentative dello Stato democratico; • la crisi del sistema dei partiti; • Ampliarsi della distanza tra cittadini ed èlite politica; • un’impressione diffusa di opacità. [Norris 1999; Pharr and Putnam 2000]
  • 30. Il paradigma deliberativo • Una decisione legittima non rappresenta la volontà di tutti, ma deriva dalla deliberazione di tutti [Manin 1987, pag. 352]. • Deliberazione pubblica: processo di scambio di informazioni e opinioni da parte di un pubblico alle prese con una decisione comune, rappresenta la dimensione discorsiva ineludibile attraverso cui le preferenze collettive si formano e vengono espresse [Bohman and Rehg 1997; Elster 1998]. • La deliberazione pubblica è in grado di generare norme legittime e vincolanti se rivolta al perseguimento di un accordo libero e ragionato tra eguali [Habermas 1985].
  • 31. I rischi della deliberazione • Teorema della giuria di Condorcet • Polarizzazione / estremizzazione • Non utilizzo di tutta l’informazione disponibile (timidezza, pressione sociale) Fonte: Cass Sustain «infotopia»
  • 32. Condizioni della deliberazione pubblica • L’uguaglianza dei partecipanti allo scambio deliberativo; • L’inclusione nel processo deliberativo di tutti i coinvolti nell’applicazione delle norme oggetto di deliberazione; • La libera, pubblica e paritaria introduzione e articolazione degli interessi; • Il perseguimento dell’intesa discorsiva; • L’orientamento al bene comune. La legittimità delle decisioni pubbliche non può essere esclusivamente prodotta e assicurata dalle garanzie e dagli ordinamenti formali – istituzionali, giuridici, costituzionali – dello Stato, ma deve necessariamente fondarsi sul contributo della società civile. [Habermas 2001b; Benhabib 1996; Bohman 1996].
  • 33. La società civile La società civile rappresenta una terza sfera rispetto a Stato e mercato: a differenza del potere e del denaro, l’intesa discorsiva è la sola a poter generare la solidarietà sociale. Attori: gruppi informali (vicinato, auto-aiuto, consumo), associazioni e comitati civici, organizzazioni non governative e di volontariato, gruppi di interesse, cooperative sociali e fondazioni, movimenti sociali, politici e culturali.
  • 34. La dimensione politica Società civile indispensabile per conferire una piena legittimazione democratica alle decisioni delle amministrazioni pubbliche •[Beck 2000; Bobbio 2002; Passerin d’Entrevés 2002; Arena 2008]. Il contributo specifico delle associazioni alla definizione delle prospettive dello sviluppo e del benessere è un apporto propriamente politico, che intreccia la dimensione partecipativa e quella cognitiva (il lavoro dell’attivista e dell’esperto, la protesta e la proposta) [Pianta 2001; Marcon 2004; 2005].
  • 36. Benessere Equo e Sostenibile Nel 2010 l’Istat ha lanciato un’iniziativa congiunta con il CNEL per la misurazione in Italia del Benessere Equo e Sostenibile. Benessere: analisi multidimensionale degli aspetti rilevanti della qualità della vita dei cittadini. Equo: attenzione alla distribuzione delle determinanti del benessere tra soggetti sociali. Sostenibile: garanzia dello stesso benessere anche per le generazioni future.
  • 37. BES: gli strumenti L’iniziativa mira a produrre una serie di indicatori in grado di offrire una visione condivisa di progresso per l'Italia. Essa prevede: a)Comitato d’indirizzo che ha elaborato una definizione condivisa di progresso attraverso 12 domini; b)Commissione scientifica che seleziona gli indicatori per ogni dominio entro i primi mesi deal 2012; c)Consultazione pubblica  Indagine Multiscopo – l’importanza dei domini del benessere  Questionario on-line  Blog  Incontri regionali A marzo 2013 è prevista la pubblicazione del primo rapporto congiunto Istat-CNEL sulla misura del Benessere in Italia.
  • 38. BES: Indagine annuale su ciò che conta per il processso deliberativo il benessere (24mila famiglie) Comitato 12 Domini d’indirizzo Questionario on-line (2500 persone) e Blog Commissione Discussione scientifica Incontri regionali e blog 132 Rapporto Indicatori finale
  • 39. La consultazione: l’indagine Multiscopo Media % di 10 Essere in buona salute 9,7 79,9 Poter assicurare il futuro dei figli dal punto di vista economico e sociale 9,3 66,1 Avere un lavoro dignitoso di cui essere soddisfatto 9,2 59,5 Un reddito adeguato 9,1 56,0 Buone relazioni con amici e parenti 9,1 53,2 Essere felici in amore 9,0 53,6 Sentirsi sicuri nei confronti della criminalità 9,0 56,3 Un buon livello di istruzione 8,9 48,8 Il presente e il futuro delle condizioni dell'ambiente 8,9 48,3 Vivere in una società in cui ci si possa fidare degli altri 8,9 48,8 Istituzioni pubbliche in grado di svolgere bene la loro funzione 8,8 46,6 Servizi di pubblica utilità accessibili e di buona qualità 8,7 43,9 Tempo libero adeguato e di buona qualità 8,5 37,4 Poter influire sulle decisioni dei poteri locali e nazionali 7,8 30,6 Partecipare alla vita della comunità locale 7,1 18,7 Fonte: Istat Punteggio da 0 a 10 attribuito alle dimensioni del benessere – Anno 2011
  • 41. La consultazione: Il questionario e il blog  Importanza di misurare il benessere  Valutazione delle 12 dimensioni  Specificità italiane  Utilizzo finale dello strumento  Discussione più approfondita sugli aspetti rilevanti del problema.  Trasmissione di documenti utili al dibattito.  È possibile inviare un post a benessere@istat.it
  • 42. La consultazione: Il questionario e il blog I giudizi sono stati espressi in modo omogeneo dagli intervistati con pochissime differenze di genere, generazione e territorio. I cittadini pongono particolare enfasi su: •Patrimonio storico-artistico •Qualità del cibo •Qualità delle relazioni sociali •Sistema di welfare universale Ma anche su: corruzione, burocrazia, privilegi, disorganizzazione, individualismo, Il 68% degli intervistati ritiene che la misura del degrado. benessere possa contribuire a migliorare le politiche pubbliche
  • 43.
  • 44.
  • 45. Reddito disponibile e ricchezza 1.Reddito medio disponibile aggiustato (pro-capite) 2.Indice di disuguaglianza del reddito disponibile 3.Indice di rischio di povertà relativa 4.Ricchezza netta media pro-capite 5.Indice di vulnerabilità finanziaria Spesa per consumi e condizioni di vita materiali 6.Indice di povertà assoluta 7.Indice di grave deprivazione materiale 8.Indice di qualità dell’abitazione 9.Indice di valutazione soggettiva di difficoltà economica 10.Incidenza di individui che vivono in famiglie senza occupati
  • 46.
  • 47. Partecipazione e inclusione sociale 1. Tasso di occupazione 20-64 anni 2. Tasso di mancata partecipazione al lavoro Qualità del lavoro 3. Percentuale di trasformazioni nel corso di un anno da lavori instabili a lavori stabili 4. Percentuale di occupati in lavori a termine da almeno 5 anni 5. Incidenza di lavoratori dipendenti con bassa paga 6. Incidenza di occupati sovra istruiti 7. Tasso di infortuni mortali e inabilità permanente 8. Incidenza occupati non regolari sul totale degli occupati Continua…
  • 48. Conciliazione dei tempi di vita 9. Rapporto tra tasso di occupazione delle donne 25-49 anni con figli in età prescolare e delle donne senza figli 10.Indice di asimmetria del lavoro familiare 11.Quota di popolazione che svolge più di 60 ore settimanali di lavoro retribuito e/o domestico Vita d’impresa 12.Quota di lavoratori dipendenti coperti da contrattazione collettiva di secondo livello 13.Quota di dipendenti che lavorano in una impresa dove è presente la RSU Percezione 14.Percezione di insicurezza dell’occupazione 15.Soddisfazione per il lavoro svolto
  • 49. Società civile 1.Indice sintetico di partecipazione sociale 2.Fiducia generalizzata nella gran parte delle persone Economia sociale 3.Organizzazioni non profit ogni 10.000 abitanti 4.Cooperative sociali ogni 10.000 abitanti 5.Attività di volontariato 6.Aiuti gratuiti dati 7.Finanziamento delle associazioni Famiglia e relazioni sociali 8.Soddisfazione per le relazioni familiari 9.Soddisfazione per le relazioni amicali 10.Persone su cui contare 11.Attività ludiche dei bambini da tre a dieci anni svolte con i genitori
  • 50.
  • 51. Dimensione cognitiva 1.Persone che hanno espresso un punteggio di soddisfazione per la vita tra 8 e 10 2.Persone che si dichiara molto soddisfatta per il tempo libero 3.Persone che ritengono che la loro situazione personale migliorerà nei prossimi 5 anni
  • 52.
  • 53. Creazione di conoscenza 1.Intensità di ricerca: Spesa per R&S sul PIL 2.Propensione alla brevettazione 3.Incidenza dei lavoratori della conoscenza sull’occupazione Applicazione e diffusione della conoscenza 4.Tasso di innovazione del sistema produttivo 5.Propensione all’innovazione di prodotto/servizio del sistema produttivo nazionale 6.Specializzazione produttiva nei settori ad alta intensità di conoscenza 7.Intensità d’uso di internet
  • 54.
  • 55.
  • 56. L’equità nel Bes Il primo rapporto sul benessere equo e sostenibile, che sarà pubblicato a marzo, ha cercato di valutare le disuguaglianze per ogni dominio attraverso: 1) l’analisi territoriale 2) l’analisi per genere e generazione (laddove possibile) Sono stati prodotte anche analisi ad-hoc come l’analisi del contributo della laurea alla mobilità sociale. Solo per il dominio benessere esistono degli indicatori specifici di equità nella distribuzione del reddito. Le prospettive di ricerca nell'ambito del benessere, Adolfo Morrone - Roma, 14/02/2013
  • 57. Questioni aperte sulla E di BES 1)L’equità può essere valutata solo declinando per una serie di caratteristiche strutturali (ad esempio decili di reddito, sesso, territorio, ecc.) gli indicatori di benessere? 2)Dominio per dominio quale dovrebbe essere il livello di equità a cui si dovrebbe tendere? 3)Ha senso ed è possibile rispondere a domande del tipo: complessivamente nel dominio dell’istruzione e della formazione l’equità è aumentata o diminuita? Le prospettive di ricerca nell'ambito del benessere, Adolfo Morrone - Roma, 14/02/2013
  • 58. BES – Prossimi passi Definizione di indici sintetici per ogni dominio o sotto-dominio Definizione di un set di indicatori per la misurazione della sostenibilità: Approccio del capitale Fattori di rischio e vulnerabilità
  • 59. La possibile applicazione pratica del Bes • Le relazioni tecniche di accompagnamento potrebbero valutare l’impatto agli interventi normativi di ampio respiro rispetto ai domini del Bes; • il Rapporto sul Bes potrebbe essere presentato e dibattuto in Parlamento, nonché, per gli aspetti settoriali, nelle competenti commissioni parlamentari; • Si potrebbe sviluppare una suite di modelli statistici ed econometrici in grado di integrare gli aspetti economici, sociali ed ambientali, così da sostenere le analisi volte alla valutazione ex-ante delle politiche pubbliche; • l’elaborazione della base informativa necessaria alla misura del Bes, anche a livello territoriale spinto (regioni, province, aree metropolitane, ecc.) potrebbe essere inserita tra i compiti obbligatori dell’Istat e del Sistema statistico nazionale • Gli indicatori selezionati potrebbero essere oggetto di campagne informative nell’ambito degli spazi dedicati all’informazione istituzionale.
  • 60. Gli sviluppi nelle città URBES. Le 15 città metropolitane stanno discutendo della possibile declinazione a scala locale del set di indicatori BES 50 indicatori già disponibili da fonti amministrative, altro saranno coperti da stime di piccola areo o proxi Attivazione di consultazioni nelle città Agenda digitale – Il dl Crescita 2.0 prevede per le comunità intelligenti la costruzione di un sistema di monitoraggio e valutazione dell’impatto delle politiche su indicatori economici, sociali e ambientali

Hinweis der Redaktion

  1. Si tratta di un campione web, quindi ovviamente distorto. Si tratta di individui prevalentemente nella fascia di età 25-64 anni (quasi il 90%), caratterizzati da un livello di istruzione più elevato rispetto alla media ( due terzi hanno la laurea o titolo superiore ), residenti per quasi la metà dei casi in una regione settentrionale (48%), per un terzo in una del Centro (32%) e per il 19% dei casi in una regione meridionale. Inoltre si tratta molto probabilmente di un gruppo di persone sbilanciato per sensibilità verso il tema del benessere.
  2. Indice sintetico di accessibilità ad alcuni servizi (farmacie, pronto soccorso, ufficio Postale , polizia, carabinieri, uffici comunali, asilo nido, scuola materna, scuola elementare, scuola media inferiore, negozi di generi alimentari , mercati, supermercati).
  3. SSF – Raccomandazione n.7: Gli indicatori di qualità della vita, per tutte le dimensioni considerate, dovrebbero valutare le diseguaglianze esistenti in maniera esauriente.
  4. SSF – Raccomandazione n.7: Gli indicatori di qualità della vita, per tutte le dimensioni considerate, dovrebbero valutare le diseguaglianze esistenti in maniera esauriente.