Ähnlich wie A.Ravazzi Douvan, G. Lucaroni, Attività estrattive: strumenti economici per l’efficienza dell'uso delle risorse e lo sviluppo sostenibile (20)
Lorenzo D'Emidio- Lavoro sulla Bioarchittetura.pptx
A.Ravazzi Douvan, G. Lucaroni, Attività estrattive: strumenti economici per l’efficienza dell'uso delle risorse e lo sviluppo sostenibile
1. ATTIVITÀ ESTRATTIVE: STRUMENTI
ECONOMICI PER L’EFFICIENZA DELL’USO
DELLE RISORSE E LO SVILUPPO
SOSTENIBILE
MATTM – DG Sviluppo Sostenibile e Relazioni Internazionali -
Unità Assistenza Tecnica Sogesid S.p.A.
Le attività estrattive e l’ambiente
Roma - ISTAT - 20 Giugno 2017
Aldo Ravazzi Douvan - Greti Lucaroni
2. UN ANNO DI
ECONOMIA AMBIENTALE 2
Modello macroeconomico
G7 – AmbienteRapporto sullo Stato del Capitale
Naturale
Strategia Nazionale di Sviluppo
Sostenibile
Financing the future – Dialogo
Nazionale sulla Finanza Verde
Sostenibile
Catalogo dei sussidi ambientalmente
dannosi e ambientalmente favorevoli
3. INDICE DELLA
PRESENTAZIONE
Risorse non rinnovabili e sostenibilità
Risorse non rinnovabili come beni pubblici
Gli strumenti economici per l’ambiente
L’attività estrattiva in Italia: aspetti economici
Analisi dei dati
Argomenti di riflessione
Le attività estrattive e l’ambiente - Roma - ISTAT - 20 Giugno 2017
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4. RISORSE NON RINNOVABILI E
SOSTENIBILITÀ: LE FUNZIONI
DELL’AMBIENTE
Base di risorse naturali (rinnovabili e non rinnovabili)
Insieme di beni naturali (risorse di paesaggio e svago)
Capacità di assimilazione di rifiuti (inclusi materiali di scarico e di risulta)
Sistema di sostegno alla vita
Allocazione efficiente di risorse scarse
Se le risorse ambientali diventano più scarse, allora l’analisi economica può
svolgere un ruolo nell’individuazione di strategie dirette a mitigare alcune
conseguenze del processo di funzionamento dell’economia.
Necessità di un equilibrio tra coloro che utilizzano l’ambiente e coloro che
desiderano usufruirne ora in maniera indiretta (es. paesaggio, servizi
ecosistemici).
Principio di sostenibilità: le necessità della generazione attuale dovranno essere
bilanciate con i bisogni delle generazioni future.
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Le attività estrattive e l’ambiente - Roma - ISTAT - 20 Giugno 2017
5. RISORSE RINNOVABILI = RISORSE CHE SARANNO DISPONIBILI PER UN
TEMPO INDEFINITO, IN QUANTO IL LORO FLUSSO DIPENDE DAI CICLI
NATURALI;
TIPICAMENTE: ENERGIA SOLARE NELLE SUE DIVERSE FORME.
RISORSE NON RINNOVABILI = RISORSE CHE SI SONO FORMATE IN
TEMPI LUNGHISSIMI E CHE COSTITUISCONO DELLE SCORTE; LA LORO
DISPONIBILITÀ SI RIDUCE NEL TEMPO MAN MANO CHE ESSE VENGONO
UTILIZZATE;
TIPICAMENTE: I COMBUSTIBILI FOSSILI (CARBONE, PETROLIO, GAS
NATURALE, SUOLO).
RISORSE NON RINNOVABILI E
SOSTENIBILITÀ: RISORSE RINNOVABILI E
NON RINNOVABILI 5
Le attività estrattive e l’ambiente - Roma - ISTAT - 20 Giugno 2017
6. Le gestione delle risorse esauribili e non esauribili viene
perseguita in modo diverso:
Risorse esauribili: bisogna allocare fra le diverse generazioni
riserve che sono in diminuzione, guidando al contempo la
transizione verso le risorse rinnovabili;
Risorse rinnovabili: la sfida consiste nella capacità di
mantenere il flusso di risorse efficiente e sostenibile.
6
RISORSE NON RINNOVABILI E
SOSTENIBILITÀ: RISORSE RINNOVABILI E
NON RINNOVABILI
Le attività estrattive e l’ambiente - Roma - ISTAT - 20 Giugno 2017
7. Non tutte le risorse esauribili possono essere riciclate o
riutilizzate.
Le risorse energetiche come il carbone, il petrolio e il gas si
consumano via via che vengono utilizzate; una volta sottoposte a
combustione e trasformate in energia termica, il calore prodotto
si dissipa nell’atmosfera e diviene irrecuperabile.
La dotazione di risorse esauribili è limitata, se le risorse esauribili
vengono utilizzate oggi non possono essere utilizzate nel futuro;
di conseguenza esiste il problema di come ripartirle fra le varie
generazioni e tale problema si pone in tutta la sua gravità e
importanza.
L’innovazione tecnologica e il suo tempismo
RISORSE NON RINNOVABILI E
SOSTENIBILITÀ: TASSONOMIA DELLE
RISORSE NATURALI 7
Le attività estrattive e l’ambiente - Roma - ISTAT - 20 Giugno 2017
8. Con risorsa riciclabile si indica una risorsa che, benché venga
utilizzata per qualche scopo particolare, si presenta in una forma per
cui, quando tale uso non è più necessario né desiderabile, può essere
in parte recuperata.
Le risorse di una risorsa esauribile e riciclabile possono essere
incrementate oltre che ricorrendo al riciclaggio, tramite interventi
economici di ricostituzione/ripristino.
Questi ultimi assumono varie forme, tutte caratterizzate dal fatto che
rendono economicamente sfruttabili risorse che in precedenza non lo
erano. Un incentivo di questa operazione è il prezzo: via via che il
prezzo aumenta, per i produttori risulta redditizio ampliare le dimensioni
del riciclo.
RISORSE NON RINNOVABILI E
SOSTENIBILITÀ: TASSONOMIA DELLE
RISORSE NATURALI 8
Le attività estrattive e l’ambiente - Roma - ISTAT - 20 Giugno 2017
9. RISORSE NON RINNOVABILI
COME BENI PUBBLICI 9
Esistono più livelli di escludibilità e di rivalità dei beni pubblici; definire per ogni
risorsa ambientale come queste caratteristiche si combinano, aiuta ad individuare lo
strumento di policy più efficace.
Classificazione OCSE:
- Beni pubblici a carattere locale (non rivali a cui possono accedere liberamente solo i
componenti di una piccola giurisdizione - paesaggio, eredità culturale, occupazione)
- Open access resources (risorse ad accesso libero, risorse ittiche, acqua sotterranea)
- Common property resources (i membri di una comunità locale usufruiscono di diritti di proprietà
comuni su un determinato bene - gestione acqua sotterranea)
- Tool goods (escludibili - quota di accesso, ma non rivali - autostrade a pagamento, parchi
sottoutilizzati)
- Club goods (soggetti a congestione con quota di accesso stabilita dai soci pari all’effettiva
disponibilità a pagare dei soci stessi).
Le attività estrattive e l’ambiente - Roma - ISTAT - 20 Giugno 2017
10. Le attività estrattive e l’ambiente - Roma - ISTAT - 20 Giugno 2017
10IMPATTI AMBIENTALI DELLE ATTIVITÀ
ESTRATTIVE DA CAVE
Impatto acustico (rumore)
Impatto geologico (uso/consumo del suolo)
Impatto idrogeologico (possibile interferenza negativa con la
circolazione idrica sotterranea e/o inquinamento idrico)
Impatto paesaggistico
Impatto sulla biodiversità degli ecosistemi (flora e fauna)
Impatto sull’aria (emissioni di polveri)
…
Valutazione ambientale ed economica degli impatti
Diversità degli impatti in aree diverse
Si può definire un livello sostenibile di estrazione?
11. Le attività estrattive e l’ambiente - Roma - ISTAT - 20 Giugno 2017
GLI STRUMENTI DI POLICY AMBIENTALE
11
Classificazione OCSE tradizionale distingue fra:
1. Strumenti di regolamentazione
[Command & Control] (standards, divieti, …)
2. Strumenti volontari (accordi volontari,
diffusione buone pratiche, informazione, …)
3. Strumenti economici (tasse, tariffe, sussidi,
creazione di mercati, sanzioni)
12. Le attività estrattive e l’ambiente - Roma - ISTAT - 20 Giugno 2017
Le domande-chiave per usare gli strumenti economici
Per le politiche ambientali in generale meglio usare gli
strumenti di regolamentazione (command & control), gli
strumenti volontari o gli strumenti economici?
In Italia, per l’attività estrattiva da cave la maggior parte delle
Regioni (18 su 21) ha previsto un “contributo per il recupero
ambientale” a carico del titolare dell’autorizzazione per la
coltivazione della cava, rapportato alla qualità e quantità dei
materiali estratti (€/m3 estratto) da pagare alla Regione/P.A.
GLI STRUMENTI DI POLICY AMBIENTALE
12
13. 1. Tasse
2. Tariffe
3. Sussidi (agevolazioni, esenzioni, incentivi, …)
(favorevoli e dannosi per l’ambiente)
4. Creazione di mercati
5. Sanzioni (ammende, multe, penalità)
La scelta è in funzione di
settore (trasporti, energia, agricoltura, ...)
tema ambientale (aria, acqua, suolo, ...)
livello (nazionale, regionale, locale, ...)
GLI STRUMENTI ECONOMICI PER
L’AMBIENTE 13
Le attività estrattive e l’ambiente - Roma - ISTAT - 20 Giugno 2017
14. Le attività estrattive e l’ambiente - Roma - ISTAT - 20 Giugno 2017
Economia circolare: definizione
La comunicazione della Commissione Europea sull’Economia Circolare
del dicembre 2012 inizia così:
“La transizione verso un’economia più circolare, in cui il valore dei
prodotti, dei materiali e delle risorse è mantenuto quanto più a lungo
possibile e la produzione di rifiuti è ridotta al minimo, è una componente
indispensabile degli sforzi messi in campo dall’Unione europea per
sviluppare un’economia che sia sostenibile, rilasci poche emissioni di
biossido di carbonio, utilizzi le risorse in modo efficiente e resti
competitiva. Questa transizione offre all’Europa l’occasione di
trasformare l’economia e generare nuovi vantaggi competitivi sostenibili”.
GLI STRUMENTI ECONOMICI PER
L’AMBIENTE 14
15. Si applica un contributo regionale €/m3 estratto
Non c’è una tariffa nazionale
In alcune regioni (Val d’Aosta, Sardegna, Basilicata) l’attività
estrattiva da Cave non prevede il pagamento di alcuna tariffa
(sussidi impliciti)
Le tariffe sono spesso modeste, non comparate al valore
commerciale/di mercato, non sembrano avere alcun impatto
sull’uso e consumo
Non tutte le Regioni hanno adottato un Piano Cave
Non sono previste destinazioni d’uso ambientale per il gettito
derivante da tale contributo
L’ATTIVITÀ ESTRATTIVA IN ITALIA:
ASPETTI ECONOMICI 15
Le attività estrattive e l’ambiente - Roma - ISTAT - 20 Giugno 2017
17. Le attività estrattive e l’ambiente - Roma - ISTAT - 20 Giugno 2017
TARIFFE E GETTITO REGIONALE: LEGENDA
17
n.r.=materiale non raccolto
n.d.= dato non disponibile
* 0,50 (0,30 pietrisco)
** 0,35 (2,50 per sabbia e ghiaia in alveo fluviale)
*** Media tra 1,48 Sabbia e 1,184 Ghiaia
**** Media tra min e max
^ Dato non disponibile, stimato come media sui dati disponibili delle altre regioni
^^ Gettito calcolato considerando come tariffa annua, la media delle tariffe regionali
^^^ Gettito rilevato dai Bilanci Regionali 2016
Tariffa annua media (€/m3) delle tariffe regionali
Sabbia e ghiaia Pietre ornamentali Torba Calcare Argilla
0,67 1,79 0,52 0,52 0,45
18. Le attività estrattive e l’ambiente - Roma - ISTAT - 20 Giugno 2017
TARIFFE E GETTITO REGIONALE:
ALCUNI DATI 18
Totale gettito stimato € 50.476.796
Totale gettito stimato applicando una tariffa media nazionale € 59.480.352
Con la tariffa nazionale si otterrebbe un aumento del gettito del 18%
Esempi di differenti tariffe regionali
• La regione Sicilia applica una tariffa a scaglioni che si riduce all’aumentare della
quantità raccolta
• La regione Toscana per il marmo applica una tariffa che è pari all’8% del valore
commerciale
• La provincia autonoma di Trento applica tariffe che vengono stabilite dai comuni caso
per caso.
19. POLICY REGIONALE: ALCUNI DATI
19
Regioni e P.A.
Beneficiario
del gettito
Piano Cave Destinazione d'uso
Valle d’Aosta Regione^ SI n.s.
Piemonte Regione^ No n.s.
Lombardia Regione^ SI n.s.
Bolzano P. A. Provincia No n.s.
Trento P.A. Provincia SI n.s.
Friuli Venezia Giulia Regione^ No n.s.
Veneto Regione^ No n.s.
Emilia-Romagna Regione^ SI n.s.
Liguria Regione^ SI n.s.
Toscana Regione^ SI n.s.
Umbria Regione^ SI n.s.
Marche Regione^ SI n.s.
Lazio Regione^ SI n.s.
Abruzzo Regione^ No n.s.
Molise Regione^ No n.s.
Campania Regione^ SI n.s.
Basilicata Regione^ No n.s.
Calabria Regione^ No n.s.
Puglia Regione^ SI n.s.
Sardegna Regione^ No n.s.
Sicilia Regione^ SI n.s.
^ Il beneficiario principale è la Regione o la
Provincia Autonoma che di volta in volta stanzia
una quota parte ai comuni interessati
Fonte Dati: Regioni e Province Autonome
n.s.= non specificata
Dati aggiornati al 2015
Le attività estrattive e l’ambiente - Roma - ISTAT - 20 Giugno 2017
20. TARIFFE EUROPEE: ALCUNI DATI
20
UK è considerato la best-practice in Europa: applica due tariffe
1. tariffa €/m3 raccolto pari a € 4,00 e di € 22,00 €/tn per il materiale
conferito in discarica.
2. ha creato un Aggregates Levy Sustainability Fund dove far confluire
il gettito raccolto e utilizzarlo per progetti ambientali.
La Svezia applica un canone estrattivo €/m3 pari a € 2,00
La Danimarca applica una tariffa per i rifiuti portati in discarica ( €/tn)
pari a € 22,00
Collegamento tra oneri/contributi sulle estrazioni e tassa discariche
Le attività estrattive e l’ambiente - Roma - ISTAT - 20 Giugno 2017
21. Le attività estrattive e l’ambiente - Roma - ISTAT - 20 Giugno 2017
ARGOMENTI DI RIFLESSIONE (1)
21 Adozione di tariffe nazionali per tipologia di materiale? rinuncia a
scaglioni regressivi rispetto ai m3 estratti? come incoraggiare il riciclo dei
materiali da costruzione?
Equiparare (cioè innalzare) la tariffa italiana a quella di paesi europei
quali UK e Svezia?
Creazione di Fondi per la Sostenibilità Ambientale su cui far confluire
almeno parte del gettito derivante dai contributi per le attività estrattive da
utilizzare per la riduzione degli impatti ambientali o per progetti di
recupero delle aree?
Incentivare l’adozione di strumenti volontari per la gestione ambientale
delle attività estrattive (EMAS, ISO)?
Studiare la possibilità di prevedere forme di tassazione pigouviana
(internalizzazione esternalità degli impatti specifici generati) o tasse
incentivo che indichino la direzione eff.risorse-eco.circolare?
22. 22ARGOMENTI DI RIFLESSIONE (2)
Eliminare tutti i sussidi impliciti ambientalmente dannosi?
Incentivare l’adozione di sussidi ambientalmente favorevoli (uso
alternativo del territorio)?
Adozione di multe e sanzioni omogenee a livello nazionale sia per
importo che per causale?
Attuare un sistema di Payments for Ecosystem Services (PES) per
quei beni e servizi ecosistemici danneggiati o ridotti dalle attività
estrattive
Le attività estrattive e l’ambiente - Roma - ISTAT - 20 Giugno 2017
24. G7 Ambiente – Communiqué 2017
Bologna, 11-12 giugno 2017
1. Agenda 2030 and SDGs
2. Climate
3. Green/Sustainable Finance
4. MDBs support to the implementation of SDGs and
Paris Agreement
5. Resource Efficiency, 3Rs, SMM, Circular Economy
6. Marine Litter
7. Ecological Fiscal Reform and Environmentally
Harmful Subsidies
8. Environmental Policies, Growth and Employment
9. Africa
10.Firms for Sustainable Development
11.Universities for Sustainable Development
28. GLOBAL MATERIAL FLOWS AND
RESOURCE PRODUCTIVITY (1970-2010)
• Consumption has been stronger driver of growth in material use than
population growth
• The richest countries consume on average 10 times more materials as
the poorest
• Since 2000 material efficiency has declined - global economy needs
more materials per unit of GDP. Production has shifted from material
efficient countries to countries that have lower material efficiency
• The level of well-being achieved in wealthy industrial countries
cannot be generalised globally based on the same system of
production and consumption
29. In the mid-term, except in specific cases,
resource shortage will not be the core
limiting factor of our (economic)
development …
… but the environmental consequences
caused by this excessive and irresponsible use
of resources will be!
30. CONCLUSIONS FROM THE RE REPORT:
RATIONALE FOR INCREASING RESOURCE EFFICIENCY
1. Assure availability of resources in future
2. Avoid volatility of resource and commodity prices
3. National resource security
4. Negative environmental impacts of resource extraction
and use
5. Considerable opportunities for resource efficiency to be
increased with negative net costs, i.e. with overall
economic benefits.
31. Source: CSIRO and IIASA, 2016/17
CONCLUSIONS FROM THE RE REPORT:
RESOURCE EFFICIENCY, CARBON MANAGEMENT, ECONOMIC GROWTH
32. CONCLUSIONS FROM THE RE REPORT:
REALISING THE POTENTIAL
• With concerted action, there is significant potential for
increasing resource efficiency.
• Markets will not achieve higher rates of resource efficiency by
themselves. Public policy and political will be needed.
• There are significant barriers to the increases in resource
efficiency required, but they can be removed.
• Improving resource efficiency is indispensable for meeting
climate change targets cost effectively.
34. DISCONNECT BETWEEN RESOURCE
EFFICIENCY AND ECONOMIC EFFICIENCY
There is a need to rebalance the cost of labour, and
the costs of resources and pollution by pricing
externalities, using taxation and other incentives
for actors to favour paying for labour to save
materials, rather than for materials to save labour
35. LIVING WELL WITHIN ECOLOGICAL LIMITS
ECONOMIC SYSTEM FUNCTION OF ECOSYSTEM
ECOSYSTEMS
Policy
Values
Technology
Science
Market
SOCIO-TECHNICAL SYSTEMS
providing social needs and valueWithdrawals
from the
ecosystems
Ecosystem
services
Deposits
Emissions
Pollution
system
Food
system
Energy
system
system Mobility system
system
Industry
Environmental
externalities
37. Barriers
to Growth in
Circular
Processes
Insufficient Worker Skill/
Worker Training
Low Remaining Core Value
Lack the technology to fully
assess the health of a core
Low Corporate
Acceptance of CP
Low New Hire Skill
Restrictive Govt
Policy/ Regulations
Lack of Published
Procedures / Standards
Challenging contamination
Removal (cleaning)
Cores are not controlled
Legal ambiguity of
core definition
Design not viable /
Style / Technology obsolescence
Lack of designer experience in CP
Poorly conceived/ implemented
business case for C P
Conflict of interest
Lacking final test
and certification
Cores enter the centralized
recovery system
Cores are difficult to find
and source
High material scrap value/
recycling diverting cores
BOTTOM - UP: BARRIERS TO CIRCULAR PROCESSES OCCURING THROUGHOUT THE SYSTEM
38. • IRP is in the middle of the Strategic Planning Exercise 2018-2021
• Inaugural Report on resource management for UNEA 3 (2017), with an
aim to develop Regular Report(ing) for UNEA 4 (2019)
• Resource Scenarios and Modelling
SDG12.2. - By 2030 achieve sustainable management and efficient
use of natural resources
SDG 8.4. - Improve progressively through 2030 global resource
efficiency and endeavor to decouple economic growth from
environmental degradation
• In the Strategic Planning exercise Resource management and climate
policies link and Security aspects of resource management were also
identified as important areas to focus work in the future
FUTURE IRP FOCUS
39. • For the first time in a human history we face emergence of a single,
tightly
coupled human social-ecological system of planetary scope.
• It is about system change. Without leadership and improved global
governance SDGs are only a wishful thinking.
• We should refocus our efforts from addressing the consequences
(migration, security …) to the reasons leading to them (economic, social,
environmental … imbalances).
• Transition to a new economic model integrating all pillars of
sustainability should be in the centre of our attention. Trade-offs among
various SDGs are unavoidable. SCP is the most efficient strategy to avoid
them and create synergies. RE/CE/3Rs/SMM are important concepts to
operationalise it in practice. Targets and indicators like TMC, DMC,
material flows … are very useful and efficient policy tools supporting
resouce efficency transformation and “5 year Bologna Roadmap” is a
promissing way ahead.
MAIN POINTS TO REMEMBER
40. •Decoupling should be the imperative of any modern
environmental and economic policy. Addressing externalities
through valuing natural capital is essential to make it
possible.
•In the future more responsible resource use will be central if we
are sincere about delivering SDGs. In the mid-term, except in
specific cases, resource shortage will not be the main limiting
factor of our (economic) development … but the environmental
consequences caused by excessive and irresponsible use of
resources will certainly be!
•If we are to avoid globally extensive and inter-systemic
crisis and frequent conflicts let’s get serious about using
natural resources in more efficient and responsible way.
Changes are unavoidable and humans are supposed to be
intelligent. It is high time to prove it.
MAIN POINTS TO REMEMBER