Nella quinta lezione del corso affronteremo il rpoblema delle origini di Israele dal punto di vista storico. In particolare analizzeremo i racconti dei patriarchi, l'esodo e il periodo pre-monarchico.
5° lezione di introduzione all'Antico Testamento: le origini di Israele
1. Scuola vicariale di Teologia
INTRODUZIONE
ALL’ ANTICO TESTAMENTO
V LEZIONE:
LE ORIGINI DI ISRAELE
2. CONTENUTI DELLA II LEZIONE
a. Metodo e limiti della ricerca storica
b. Periodizzazione generale
c. I patriarchi, Esodo e la stele di
Merneptah
d. Conquista della terra, assemblea di
Sichem e i Giudici.
3. Metodo e limiti della ricerca storica
L’esegeta tenta di ripercorrere la freccia
attraverso uno studio critico dei testi
Fatti
Trasmissione
orale
Composizione
scritta
Riscrittura
dei testi
Redazione
finale
Inserimento
nel canone
STORIA
DEL
CANONE
EDIZIONE
CRITICA
ANALISI
LETTERARIA
GENERE
LETTERARIO
ARCHEOLOGIA
E DOCUMENTI
COEVI
FATTI??
4. .
Il suo lavoro è simile a quello di un giudice che
deve ricostruire i fatti in un tribunale:
Egli sa che ogni testimone ha il
suo punto di vista ed è mosso
da determinati interessi. Per
questo deve confrontare le
diverse versioni tra loro, per
ricostruire i fatti nella loro
complessità.
Lo storico confronta la Bibbia
con i documenti contemporanei
e con l’archeologia, pur sapendo
che ogni fonte vede solo il suo
punto di vista.
5. I testi biblici sono
stati riscritti talmente
tante volte che non è
possibile risalire ai
fatti originali.
Nel caso delle origini di Israele non è possibile
ricostruire in modo sicuro molti fatti per 2 motivi:
Nelle altre fonti
non si menziona
alcun fatto di
quelli narrati dalla
Bibbia.
6. le categorie guida della storia di Israele sono la
TERRA e il REGNO . Per questo ci sono3 periodi:
A. LE ORIGINI: promessa della terra e della
possibilità di diventare nazione.
B. LA MONARCHIA: presa di possesso della terra e
nascita del regno. In questo tempo si crea una
dialettica tra l’ideale messianico e il
comportamento dei singoli re.
C. ESILIO E POST-ESILIO: perdita della terra e
fine della monarchia. La speranza messianica
diventa un’attesa escatologica. C’è una
rivalutazione del periodo pre-monarchico, come
momento in cui si seguiva l'ideale teocratico.
Periodizzazione generale
7. Le storie dei
patriarchi sono
racconti
popolari che non
ci permettono
di distinguere
tra verità e
leggenda.
I redattori finali hanno poi riscritto la storia
di Abramo, vedendo in lui un anticipatore del
ritorno dall’esilio. Per questo motivo il suo
percorso è lo stesso che compivano i deportati
in Babilonia per tornare in Giudea.
8. Allora gli Israeliti ebbero grande paura e gridarono al
Signore. E dissero a Mosè: «È forse perché non
c’erano sepolcri in Egitto che ci hai portati a morire nel
deserto? Che cosa ci hai fatto, portandoci fuori
dall’Egitto? [….] Mosè rispose: «Non abbiate paura!
Siate forti e vedrete la salvezza del Signore, il quale
oggi agirà per voi; perché gli Egiziani che voi oggi
vedete, non li rivedrete mai più! Il Signore combatterà
per voi, e voi starete tranquilli».
Il Signore disse a Mosè: «Perché gridi verso di me?
Ordina agli Israeliti di riprendere il cammino. Tu
intanto alza il bastone, stendi la mano sul mare e
dividilo, perché gli Israeliti entrino nel mare
all’asciutto».
Che cosa si nota immediatamente?
9. Non possiamo
ricostruire i fatti
poiché si mescolano
elementi epici. È chiaro
però che il racconto
conserva la memoria di
un evento fondante.
Il testo mostra delle
contraddizioni, che ci
fanno intuire la
coesistenza di due
versioni: un’uscita-
fuga e un’uscita
espulsione.
10. La Stele di Merneptah è una
stele datata tra 1209 e il
1208 a. C. Si narra la
vittoria di Merneptah a
Canaan. Tra i popoli
sconfitti si cita ysrỉr:
ysyrỉ3r fk.t bn pr.t =f
ysrỉr (è) desolato non
(c'è) seme suo
Da molti studiosi ysrỉr
viene identificato con
Israele. Si tratterebbe
della prima testimonianza
storica extrabiblica
relativa al popolo ebraico.
11. Il Signore assegnò
dunque a Israele
tutta la terra che
aveva giurato ai
padri di dar loro, e
gli Israeliti ne
presero possesso e
vi si stabilirono. […]
Non una parola
cadde di tutte le
promesse che il
Signore aveva fatto
alla casa d’Israele:
tutto si è compiuto.
(Gs 21,43.45)
l’ira del Signore si accese contro
Israele e disse: «Poiché questa
nazione ha violato l’alleanza che
avevo stabilito con i loro padri e non
hanno obbedito alla mia voce, anch’io
non scaccerò più dinanzi a loro
nessuno dei popoli che Giosuè
lasciò quando morì. Così, per mezzo
loro, metterò alla prova Israele, per
vedere se custodiranno o no la via
del Signore, camminando in essa,
come la custodirono i loro padri». Il
Signore lasciò sussistere quelle
nazioni, senza affrettarsi a
scacciarle, e non le consegnò nelle
mani di Giosuè».
12. Quasi sicuramente non c’è
stata una conquista violenta
ed è improbabile una lenta
migrazione di massa. vi
erano diversi clan, già
stanziati, che si sono poi
riconosciuti nell’esodo e nel
culto di JHWH.
La conquista del paese
raccontata in Giosué
mostra un’evidente
contraddizione: è stato
davvero occupato il paese
oppure no?
13. Giosuè radunò tutte le tribù d’Israele a Sichem e
convocò gli anziani d’Israele, i capi, i giudici e gli scribi, ed
essi si presentarono davanti a Dio. Giosuè disse al popolo:
«Voi non potete servire il Signore, perché è un Dio santo,
è un Dio geloso; egli non perdonerà le vostre trasgressioni
e i vostri peccati. Se abbandonerete il Signore e
servirete dèi stranieri, egli vi si volterà contro e, dopo
avervi fatto tanto bene, vi farà del male e vi annienterà».
Il popolo rispose a Giosuè: «No! Noi serviremo il
Signore». [….] Giosuè in quel giorno concluse un’alleanza
per il popolo e gli diede uno statuto e una legge a
Sichem. (Gs 24,1.22.25)
il libro di Giosuè parla di un‘assemblea a Sichem, in cui si
rinnova l’alleanza del Sinai. Possiamo immaginare che
Giosuè chieda alle tribù del Nord, se desiderano
entrare nell'alleanza con JHWH
14. Questi clan sono
indipendenti fra loro e
non vi sono gerarchie,
anche se si venerano gli
stessi antenati e si
compiono riti simili. Si
uniscono tra loro solo in
caso di una minaccia
esterna, per poi
tornare alla situazione
precedente. Gli
antropologi definiscono
questa forma tribù
segmentaria.
15. Quando il Signore suscitava loro dei giudici, il Signore
era con il giudice e li liberava dalla mano dei loro nemici
durante tutta la vita del giudice; perché il Signore si
lasciava commuovere dai loro gemiti sotto il giogo dei loro
oppressori
(Gdc 2,28)La parola giudice non deve
far pensare al giudice di un
tribunale, quanto piuttosto
a un leader carismatico,
che tutti riconoscono. è
animato dallo Spirito del
Signore, per liberare il suo
popolo. È solo un tramite
perché il vero re è JHWH.