SlideShare ist ein Scribd-Unternehmen logo
1 von 24
Downloaden Sie, um offline zu lesen
dossier   d
rché andare a Messa?




r
m   la mappa del dossier


                          Perché andare a Messa? Domanda semplice.
                    Appartiene a quella categoria di interrogativi ovvi che,
                             proprio perché tali, sono imbarazzanti.
                      Sì potrebbe rispondere: "Perché esiste un precetto".
                          Oppure "Per ottenere i mezzi della salvezza".
                                      Ci basta tutto questo?
    L'interrogativo investe chi pratica da anni, ma tocca anche il marginale, l'indifferente.
                             Ed ecco il quadro dei nostri interventi:




                                                                               2.
                                                                La dimensione storico-teologica
                                                                       La Messa era il sigillo
                                                                        di un'appartenenza.
                                                                   Ora è un evento aperto a, tutti,
                                                                         senza preclusioni.
                                                                          GIULIANO ZANCHI




                                    La dimensione educativa
                                           Strade inefficaci,




                                                                    f
                                         strade da percorrere.
                                     Le condizioni favorevoli per
                                               ripartire.
                                            EZIO CAZZOTTI




                       Per l'Idea
            ci siamo avvalsi delia disponibilità e competenza di Giuliano Zanchi
            Egli è parroco a Marne, direttore del Museo diocesano di Bergamo,
                              autore di specifici saggi in materia.
Cè, per i cristiani
un "andare"
che si ripete ogni domenica
                               Porsi la
e connota la vita.
Lo si fa perché "precettati"   domanda
o per scoprire un posto ove
si incontra il Risorto?        ATTILIO BIANCHI




                               I ragazzi dell'Iniziazione? Catechesi al
                               90%; a Messa i l 10%. Qualcuno dice che
                               va bene così. M a per arrivare a dargli ra-
                               gione, o dirgli che sta prendendo farfalle,
                               occorre qualche riga. Che parte appunto
                               dall'avverbio che titola questo dossier:
                               Perché? Se v i inoltrate subito i n categorie
                               di salvezza, quelle dei teologi e dei papi
                               con le loro encicliche e i loro catechismi
                               (ricordate quello d i san Pio X?), n o n v i
                               verrà facile d i uscire da u n ginepraio, se
                               n o n dicendovi che così dev'essere. Così
                               ci è stato detto, così sia. U n amen che ha
                               la struttura d i quello liturgico senza aver
                               riguardato i l senso. E cioè che la grazia è
                               u n dono, che lo si deve meritare, e che per
                               meritarlo occorrono opere: quella della
                               Messa domenicale, appunto. E per sfug-
                               gire ad accuse d i lassismo, nel caso invece
                               vi venga facile sposare la tesi d i chi obiet-
                               ta alla obbligatorietà dell'andare a Messa,
                               dovete voi stessi ripartire dalla grazia da-
                               ta gratis: che n o n è u n modo per opporsi
                               alla p r i m a tesi, ma la via per interpretarla
                               senza precetti farisaici.

                               Fate questo
                               Intanto è bene rifarsi alla memoria, e dire
                               che oggi a Messa si sta meglio dei t e m p i
                               del pre-Concilio: meglio per partecipa-

                                                                                  151
zione, meglio per continuità di tempo e           a sua volta, chiede la professione di fede
di luogo (ricorderà qualcuno come in certi        e accende la preghiera di intercessione
paesi si entrava a "prendere" Messa siste-        della comunità, c) La liturgia eucaristi-
maticamente dopo la predica, che tanto            ca: sui doni portati all'altare, pane e vino
era valida Io stesso). E questo anche per-        e offerte per la solidarietà verso i poveri,
ché a Messa ce ne vanno di meno: e non            il Signore viene a rendersi presente con il
solo per ribadire che alla fin fine il piccolo    Suo Corpo e il Suo Sangue, d) La Comu-
resto è regola non solo della fede ebraica,       nione e l'invio: la Comunione Eucaristica
ma anche di quella cristiana. Ma sono più         si traduce nella missione ad entrare nella
convinti? Per la maggior parte, sì. Forse c'è     storia del mondo per testimoniare il bene
ancora chi alla Messa chiede solo un buon         della resurrezione di Cristo che si è cele-
servizio della Parola e subisce il resto, giu-    brata. Certo, tutto questo comporta un av-
sto rovesciando la tradizione precedente:         vicinamento che non sia solo di cuore, ma
quelli che ritenevano un'appendice la Pa-         anche di mente: i nostri ragazzi possono
rola e il suo servizio, questi che ritengono      da subito esserci? E sennò, che si fa? Ci si
un'appendice, o giù di lì, la parte eucari-       rifugia in maqiiillages che trasformano le
stica. Vado per tagli di scure, ma ci inten-      Messe in happy-hour, quell'ora felice in
diamo. Anche perché recentemente, met-            cui i bar praticano sconti? E dunque anche
tendo l'accento su omelie lunghe, noiose          le Messe siano scontate delle cose difficili
e ridondanti, eminenti personalità da ta-         ("Come si fa a parlare a un bambino di un
volino fanno lezione a chi vive sul campo:        uomo crocifisso? Meno male che ho trova-
tra le mille difficoltà di popoli liturgici che   to un prete che mi ha dato ragione" - da
dalla grammatica biblica e dalla traduzio-        un'intervista a unagirl televisiva). Oppure
ne nel quotidiano vivono distanze siderali        ci si rifugia in tentazioni regressive, dan-
(e senza scusare i preti che le omelie non        do importanza dogmatica alle rubriche: il
le preparano, e quelli che ancora celebra-        latino, un crocifisso e rispettivi candelieri
no senza più credere nel mistero). È bene         allineati sulla mensa, obbligatoriamente
fare al meglio un'omelia, ma è altrettanto        in ginocchio a ricevere il corpo del Signo-
bene mostrare il totale della celebrazione        re, così sconfiggendo quel popolo di Dio
della Messa: per non ingenerare appunto           che celebra il Signore crocifisso e risorto,
l'idea che la predica è il tutto dell'appun-      10 sposo che è presente e dunque fa festa
tamento domenicale.                               nell'incontro?
Ma fate secondo memoria                           11 posto deirincontro
Il totale della Messa potrebbe aiutare a          Ecco, andare a Messa dà gioia: è a partire
dire il perché immediato dell'andarci:            da questo che si potrebbe risolvere il per-
spiegarlo a piccoli e grandi. I quattro mo-       ché dell'andarci. Ma è troppo facile a dirsi.
menti a) L'atto penitenziale, come punto          "Ci vado quando me la sento" chissà per-
di partenza per confessare il nostro biso-        ché non lo si fa equivalere al "ti amo quan-
gno di perdono e di amore, b) La liturgia         do mi va". Abituati, dall'anno mille in poi,
della Parola, Bibbia e omelia: al bisogno         ad essere buttati in chiesa in ogni dome-
di perdono risponde la Parola di Dio, che.        nica e festa comandata, pena un peccato
mortale, è facile pensare che non si sia co-    Ma oggi la Messa è fatta da tutti, senza
struita una mentalità della necessità e in-     aver fatto nulla, o quasi. Certo troverete
vece si sia subita quella della obbligatorie-   chi dice che supplisce la Chiesa: ma chi
tà. Come si è fatto capire - o non si è fatto   10 nega? Solo che per quell'invio con cui
capire - che la fede è possibile perché c'è     la Messa si conclude - missa est, nel buon
un posto in cui incontro Gesù, il Risorto?      latino antico che non dovrebbe essere
E che quel posto è la memoria che, ripe-        manipolato a fini esteto-estatici - occor-
tuta secondo il suo comando, ci permette        re una predisposizione che è appunto il
di renderlo continuamente presente nelle        testimoniare quel che si è celebrato. Ma
parole e negli atti della nostra esistenza? È   se si è passata l'ora guardando l'orologio
vero che l'educarsi a una cosa buona na-        0 tampinando la mamma chiedendole
sce da un'abitudine coltivata: questo forse     "quando usciamo", c'è da sospettare - in-
fa capire perché, in un clima di cristianità    dovinando - che non succeda. Così come
diffusa quale hanno vissuto le generazioni      pare che non possa succedere quando
precedenti, era molto piìi facile (anche se     la Messa diventa un rito sociale: è morto
non del tutto penetrato) il motivare per-       qualcuno in Afghanistan? Una bella Messa
ché si andava a Messa. Ma oggi, se i ge-        con tutto il corpo dei politici a prescinde-
nitori che debbono passare la chiamata          re dalla fede, è perpetuare da parte della
sono essi stessi colpiti dai connotati della    Chiesa quella religione civile su cui ali-
noia per una incomprensibilità che non          mentare qualche dubbio è doveroso. Se
si è in loro stessi risolta, come pretendere    è vero che non ci può essere una Eucare-
che possano accompagnare la fede dei lo-        stia che non costruisca la Chiesa - con la
ro figli? Può avvenire, come accade in Alto     Parola e con il Pane, e con la missione al
Adige, che quasi tutti i bambini vengano        mondo - non vi pare che occorra esigere
battezzati - dunque portati alla Chiesa -       1 senso di questo andare che di domeni-
                                                 1
in percentuali superiori al 90%; e succede      ca connota una 'ita? Vi pare una domanda
che quasi la metà di loro nasca da madri        ingenua, una domanda sbagliata? O una
italiane non coniugate (48%). È l'epoca         domanda necessaria, per non costringere
del primato della coscienza individuale         nessuno a una bellezza che profanerebbe
e della ricerca di forme personalizzate di      con l'indifferenza, se non peggio? C'è si-
adesione alla religione, commenta il son-       curamente un rischio: quello del tiro alla
daggista di turno.                              fune tra una rigidità neogiansenista o ca-
                                                tara, e un'accoglienza che lasci avvicinare
Ciò che precede                                 ai Misteri chi non li apprezza, sulla scor-
Appunto tocca anche l'andare a Messa.           ta dell'immagine paolina dei cani inde-
Un tempo ai catecumeni si chiedeva -            gni. Ma proprio per questo è necessario,
prima di ammetterli ai Santi Segni - che        direi con un po' d'ironia letteraria obbli-
mostrassero di sapere la Sacra Scrittura e      gatorio, porsi la domanda, dirsi il perché
avessero appreso un codice morale. Ci si        dell'andare a Messa. Sapendo che sapere
può interrogare se le società cristiane che     non risolve certi enigmi dell'animo uma-
si sono formate su una chiave dottrinali-       no, che tende a Dio anche quando non lo
stico/moralistica siano state le migliori.      frequenta.                                 •
Abbiamo rimpressione
di aver smarrito
l'orizzonte di senso
nel quale TEucarestia
si colloca.
Essa è l'esperienza
che pone i discepoli
di fronte a Gesù
e permette loro
di riconoscerlo
come il Signore




Una preoccupazione antica                        Un'apprensione nuova
Il bisogno di fare un'apologia della parte-      La questione per noi, per giunta disincan-
cipazione all'Eucaristia non è per niente        tati eredi del sogno rianimatore del Conci-
nuovo. Se Paolo rimprovera aspramente            lio Vaticano II, si esprime con l'apprensione
i cristiani di Corinto per il modo indegno       del vedere smarrito l'orizzonte di senso sul-
con cui essi mostrano di maltrattare la ce-      lo sfondo del quale la liturgia appare com-
na del Signore (1 Cor 11,17ss), l'autore della   prensibile. La pressione ansiogena indotta
lettera agli Ebrei non tralascia di lamentare    dal fenomeno viene percepita anche per
la disdicevole abitudine di molti a disertare    riferimento al caso degli stessi frequenta-
le riunioni dei fratelli (Eb 10, 24-25). A di-   tori, che pur presenti, con maggiore o mi-
stanza di ben dodici secoli, a riforma grego-    nore assiduità, non sanno separare la loro
riana da tempo impiantata in tutta l'Euro-       pur libera scelta da un senso di prestazione
pa cristiana, il Concilio Lateranense II, per    che ne inquina la leggerezza. Il clima delle
mettere un argine alla generale diserzione       assemblee domenicali emana, in linea ge-
dall'Eucaristia del popolo cristiano, deve,      nerale, una coda di malinconia che lavo-
nel 1215, imporre le note condizioni cano-       ra sotto la pelle del sentire dei fedeli con
niche della Confessione/Comunione alme-          efficacia direttamente proporzionale agli
no a Natale e Pasqua, trasformando in pre-       sforzi di rianimare artificialmente il copio-
cetto giuridico l'essenziale forma simbolica     ne liturgico. Solo la parola del sacerdote,
della presenza del Dio di Gesti. La Chiesa       di tanto in tanto, nell'eccezione di un caso
tridentina saprà a sua volta elaborare mille     fortunato di predicazione decente, riesce a
stratagemmi di monitoraggio della fedeltà        sostenere il peso di una performance di cui
ai sacramenti del riottoso gregge cristiano.     la nostra esperienza quotidiana ha smarrì-
Eucaristia:
                                                  il necessario
                                                  non
                                                  comandato
                                                  GIULIANO ZANCHI




to l'alfabeto. Perché l'inedito appunto sta       capo di una parabola storica nella quale la
in questo. 11 metabolismo deritualizzato e        posizione dell'Eucaristia all'interno della
desimbolizzato della vita contemporanea           vita cristiana ha subito un ribaltamento
avvolge i ritmi della quotidianità di tutti,      che appare sconcertante. L'Eucaristia di-
buoni e cattivi, belli e brutti, credenti e a-    fatti nasce come il punto di approdo defi-
gnostici, praticanti e no, spogliandoci del-      nitivo di un cammino di adesione alla fede.
la sensibilità necessaria a lasciarsi edificare   Veniva ammesso all'Eucaristia qualcuno
dagli effetti performativi del segno liturgi-     che avesse compiuto per intero tutto un
co. Basterebbe pensare ai bambini di oggi.        itinerario di discepolato che prevedeva u-
I segtii della liturgia rappresentano sonno-      na profonda comprensione della Scrittura
lente esperienze di mortificazione per na-        e l'acquisizione di una vera vita evangelica.
tivi informatizzati che hanno strutturato la      La partecipazione all'Eucaristia eral'ultima
loro coscienza attraverso i simulacri della       delle tappe possibili. Era il traguardo della
realtà virtuale. Portare in chiesa un bambi-      vita cristiana. Essa era anche avvolta da una
no addestrato all'interfaccia del videogioco      disciplina di segretezza [disciplina arcani]
è un dramma. Ma non è colpa della debo-           intenta a proteggere la serietà del rito dalla
lezza del segno liturgico. È il mondo intor-      sprovvedutezza dei non iniziati. Veniva in-
no a esso che non procede piti sulle stesse       fine concessa nella sintesi dei Sacramenti
lunghezze d'onda.                                 dell'Iniziazione (Battesimo Confermazio-
                                                  ne Eucaristia), amministrati tutti insieme.
Dall'altro capo della parabola                    Per tutta una serie di ragioni, la piìi deter-
Oltretutto noi ci poniamo questi interro-         minante delle quali è lo spostamento sul
gativi anche stando precisamente all'altro        tempo dell'infanzia del cammino di ini-

                                                                                                   155
ziazione, per n o i oggi la partecipazione         ca di possibili soluzioni. Le strade battute
      all'Eucaristia è la soglia base della vita cri-    - potremmo dire - sono sostanzialmente
      stiana universalmente accessibile. La par-         tre. La prima è la piti istintiva e anche la
      tecipazione alla Messa è la prestazione di         piti grezza. Si tratta di quella insistenza pre-
      base del fedele comune. Per ogni altra cosa        cettistica che pensa di poter raccomandare
      della vita cristiana vengono richiesti itine-      l'importanza vitale dell'Eucaristia proiet-
      rari, condizioni, procedure, mentre per la         tandola nella categoria del dovere. Il lega-
      Messa basta spingere la porta della chiesa         lismo che questa logica comporta n o n ha
      e si è già al centro della vita cristiana. Poi     bisogno di essere spiegato. Né c'è bisogno
      esiste qualcuno che oltre alla Messa si i m -      - m i sembra - d i argomentare sull'ineffica-
      pegna i n u n cammino d i consapevolezza.          cia di questo maldestro modo di riaccredi-
      La Messa però è il primo gradino. L'epoca          taie l'Eucaristia. La seconda è composta da
      d'oro di questo ribaltamento è la pastora-         quella serie di strategie attrattive con cui si
      le del cristianesimo tridentino. Nel regime        pensa di riaffezionare alla Messa renden-
      della cristianità tridentina questo essere         dola con vari metodi più «coinvolgente». Il
      della Messa da subito nel centro della v i -       ricatto della retorica emotiva produce però
      ta cristiana era supplito dalla capacità del       i l piti delle volte degli effetti disastrosi. La
      sistema ecclesiale di garantire una forma-         raffinatezza del linguaggio liturgico viene
      zione a posteriori. I l controllo sociale ob-      trascinata nella facile e superficiale ecci-
      bligava alla partecipazione avita. Garantiva       tazione di una didattica molto elementa-
      così uno stato permanente d i iniziazione.         re. La forza del segno si spegne nello stu-
      Lo sgretolamento d i quel mondo sociale            pefacente deWe trovate animative. Delle tre
      cristianamente organico ha lasciato nella          questa è se n o n altro la piti appassionata e
      sua nudità questo contrasto: da u n lato un        la piij laboriosa. La terza m i sembra sem-
      punto di arriva offerto come un punto di           plicemente la p i l i ingenua. Percorre la via
      partenza; dall'altro un'incapacità generati-       pericolosa della regressione nostalgica. La
      va della pratica pastorale. Noi siamo i n u n      convinzione ingenua è che il funzionamen-
      sistema pastorale che dà tutto subito. M a         to virtuoso del cristianesimo di una volta,
      fatica a trasformare il dono i n adesione ma-      in cui tutti andavano i n chiesa, fosse do-
      tura. Il punto è che n o n è detto che i n que-    vuto a quella forma del rito con cui i n quel
      sto momento la soluzione stia nell'istinto a       momento si celebrava la liturgia. Astraen-
      ritardare il tempo dell'ammissione ai gran-        do completamente dalle metamorfosi che
      di gesti della vita cristiana. Sarebbe forse       accompagnano la storia e la cultura molti
      u n gesto autoritario. Giustamente difatti         pensano che la strada giusta sarebbe ritor-
      resistiamo nel precipitarci i n simili scelte.     nare a quella forma liturgica, al suo presun-
                                                         to «mistero», alla sua incantatrice sacralità.
      Strategie dell'ansia                               Specialmente i n tempi di incertezza come
      Intanto però l'apprensione n o n ci lascia i -     questi gli amici della «Messa i n latino» sono
      nerti. Nelle nostre comunità la preoccupa-         molti. Il rito tridentino infonde indubbia-
      zione per assemblee domenicali, della cui          mente una sua forma di fascino. Ma oggi
      grazia m o l t i distratti discepoli n o n sanno   non può essere niente di p i l i che il fascino
      approfittare, mette giustamente alla ricer-        emotivo d i una interessante esperienza e-


156
                                                                                                             I
il dinamismo dei racconti evangelici delle
                                                   apparizioni del Risorto (i quali a loro vol-
                                                   ta sono raccontati nei Vangeli secondo la
                                                   struttura delle Eucaristie già celebrate dal-
                                                   la generazione apostolica). Come proclama
                                                   i n modo splendido la preghiera eucaristica
                                                   y nella Messa Cesia stesso «ci spiega il sen-
                                                   so delle Scritture e spezza il Pane per noi»,
                                                   conduce anche n o i a riconoscere Lui co-
                                                   me Risorto e Signore, esattamente facen-
                                                   doci accedere alla stessa esperienza che è
                                                   stata d i quei discepoli. L'Eucaristia offre le
                                                   condizioni per l'atto d i fede personale che
stetica. La sua forza d i fascinazione sta nel     riconosce i n Gesti il Cristo compiuto real-
trasportare i n una dimensione separata e          mente davanti a Lui. I l secondo nucleo i n -
diversa dalla concretezza quotidiana della         candescente, senza del quale la vita cristia-
vita reale. L'opposto d i quanto è chiamato        na n o n sarebbe tale, consiste nel fatto che
a fare i l simbolo liturgico: legare la grazia     nella liturgia eucaristica si dà forma alla
di Cristo alla storia del discepolo.               natura comunitaria della salvezza indivi-
                                                   duale. Quella cristiana n o n è una fede del
Le ragioni teologali                               singolo che dialoga individualmente con
I n questa ricerca d i soluzioni rimangono         il divino. La forma i n cui la via evangelica
insondate e invisibili le ragioni teologa-         attrae nella grazia del Dio di Gesù ogni sin-
li dell'esperienza eucaristica. Ritrovare i l      golo individuo è quella della vita fraterna.
bandolo della matassa, senza precipitare           Essa è il destino promesso come comunio-
i n soluzioni d'accatto e senza rodersi i n        ne dei santi. La comunione fraterna della
ansie distruttive, richiede per lo meno d i        vita ecclesiale è anticipazione e testimo-
ritornare con consapevolezza sui nuclei            nianza d i quel destino. L'Eucaristia ne è i l
incandescenti della «necessità» d i quella         segno reale. Se ci sono ragioni per cui «si
forma cristiana del rito che abbiamo i m -         deve» essere partecipi dell'Eucaristia, esse
parato a chiamare confidenzialmente «la            stanno fra queste essenziali esigenze dell'e-
Messa». Rimettere a fuoco le ragioni per le        sperienza cristiana.
quali, senza il segno della comunione euca-        Questi due nuclei della vita cristiana co-
ristica, l'esperienza cristiana n o n solo n o n   stituiscono nella liturgia eucaristica delle
sarebbe quella che è, ma semplicemen-              relazioni reali. Davvero durante l'Eucari-
te n o n potrebbe essere. I l primo d i questi     stia si è nella vita della grazia e davanti al
nuclei incandescenti si potrebbe dire così:        Risorto. Cosa che n o n accade di fronte alla
l'Eucaristia è u n dispositivo che, secondo        sola Scrittura. Come non accade di fronte al
le intenzioni d i Gesti, attualizza simboli-       destinatario della carità (l'altro, il povero, i l
camente l'esperienza dell'incontro credente        fratello). Solo nel dispositivo della liturgia
con il Risorto. La Messa difatti-invenzione        eucaristica i l Signore Gesti è realmente di
rituale senza precedenti - replica la forma e      fronte alla nostra libertà chiamata a ricono-
La storia,
      scerlo. Essere all'altezza di questo realismo
      richiede anzitutto alla vita cristiana la capa-
      cità di ritrovare la vera forza simbolica dei


                                                         l'uomo,
      segni della liturgia. Questa esigenza è spes-
      so proclamata. Aiiiverà senz'altro al letto-
      re come una formula ovvia. Ma il punto è


                                                         l'Eucarestìa
      che a onorarne il compito non si è ancora
      veramente cominciato. La si è scambiata
      per molte cose: allegoria, didascalismo,
      oggettivismo rituale, feticismo devoziona-
      le. Sondare la posta in gioco della forza del
      segno liturgico è un compito ancora tutto
      da avviare. Si dovrà poi acquisire la capaci-
      tà di metterlo in atto. Dobbiamo del resto
      ancora acquisire veramente l'idea che ce-          EZIO GAZZOTTI

      lebrare (mettere in atto i segni della grazia)
      non è semplice esecuzione, applicazione,
      adempimento, ma un'arte, una sapienza,
      un'abilità in cui l'efficacia non si dà senza il
      concorso della verità. Come per ogni gesto
      significativo compiuto dall'uomo.

      Il necessario non comandato
      Andare a Messa non si deve. Semmai si può.
      Se si vuole. La forma eucaristica della litur-
      gia cristiana appartiene all'ordine di quelle
      cose che non possiedono la doverosità di ciò
      che è imposto, ma la necessità di ciò che è vi-
      tale, una volta entrati nell'orbita di legami
      liberi e tuttavia indispensabili. Non è mai
      stato difficile mediare l'ingresso all'interno
      di simili perimetri. La libertà è per l'uomo
      la condizione piti onerosa. Anche l'winven-
      zione» con cui Gesti rende disponibile per
      sempre e per tutti la Sua presenza rimane
      esposta all'umana ritrosia per quanto è ne-
      cessario seppure non comandato. Ma non
      gioverà in nessun modo raccomandarla al
      discepolo disaffezionato attraverso la lin-
      gua del dovere. Svanirebbe nello stesso i-
      stante la splendida rivelazione che tutto è
      grazia.                                      •

158
Come rispondere                    Succede quando si sale i n montagna; do-
                                   po ore i n cui ci si inerpica per sentieri tor-
alla domanda:                      tuosi, la fatica si fa sentire. Conviene allora
"Perché andare a Messa"?           fermarsi. Ci si assesta, ci si siede. Si consi-
Tante le vìe che, di fatto,        dera il cammino percorso. N o n è solo una
                                   necessità; è anche un'opportuna strategia.
si percorrono a livello            Vale anche per la pastorale e la catechesi.
pedagogico: l'insistenza           Si investe tanto sull'Eucarestia. Ci sono e-
                                   sperienze, riflessioni, sussidi. M a i risultati
sul precetto,
                                   n o n si vedono. Appare invece il calo verti-
il valore "sociale" della Messa,   ginoso della pratica.
la preoccupazione per un rito      Occorre fermarsi. Se si vede i l cammino
attraente. Presentiamo una         percorso a partire da u n punto lontano,
                                   qualcosa cambia. N o n è vero che nulla si
nostra risposta.                   è ottenuto.

                                   U n flash dal giurassico
                                   Imbocchiamo questa strada. Proviamo a
                                   ricordarci degli anni 1945-1948. È agevole
                                   per me: sono le prime immagini che ho re-
                                   gistrato nella mia mente. Ricordo la chie-
                                   sa del paese: è di stile romanico. È tutta i n
                                   pietra, costruita da "artigiani" del posto. Si
                                   trova a 900 metri d i altezza. Quanta fatica
                                   costa la Messa a coloro che, la domenica,
                                   salgono dal fiume? La chiesa è sempre pie-
                                   na. È impensabile n o n andare a Messa.
                                   È una specie di crocevia ove incontri tutti e
                                   sai tutto: quanti sono emigrati e quanti so-
                                   no tornati? Com'è andata la vendemmia?
                                   Chi è i n buona salute e chi è mancato?
                                   Fissiamo l'attenzione sulla "Messa alta"
                                   delle ore 11. C'è il coro che interviene. So-
                                   no presenti u o m i n i e donne con i l vestito




            V
                                   buono. M a gli u o m i n i - questa è una nor-
                                   ma n o n scritta, ma praticata - si fermano




                              i1
                                   rigorosamente fuori: aspettano che il prete
                                   scopra il calice: è da quel momento che la
                                   Messa è obbligatoria.
                                   Il prete, intelligentemente, fa la predica i n
                                   dialetto. Deve superare i l duplice handi-
                                   cap: la lingua latina e quella italiana.


                                                                                      159
Egli ha accuratamente preparato i fanciulli
      alla Prima Comunione. Bastano 2 mesi: di
      fatto il contesto familiare è profondamen-
      te religioso. Ha usato un metodo interatti-
      vo, facendo culminare ogni incontro con
      una formula del catechismo di S. Pio X.
      Quella che ci interessa è questa "L'Euca-
      restia è il Sacramento che, sotto le appa-
      renze del pane e del vino, contiene real-
      mente Corpo e Sangue, Anima e Divinità
      del nostro Signore Gesìi Cristo per il nu-
      trimento delle anime"».
      Questi i nostri interrogativi come chie-
      richetti:
      a) Quante volte il prete fa il segno della
      croce? Che significato ha questo?
      b) Perché sta così a lungo in ginocchio do-
      po la consacrazione?
      Nei giorni feriali si celebrano quasi sem-        Sono maturati elementi nuovi e fecondi:
      pre Messe dei defunti. Di solito, appena il       • Si connette sempre piti l'Eucarestia non
      prete entra con il caratteristico tricorno, il    solo con la morte, ma con la resurrezione
      sacrista intona il Rosario.                       di Gesti. Sempre piii si parla di "incontri
                                                        con il Risorto".
      Svantaggi, condizioni favorevoli                  • Le Letture con i 3 cicli (ABC) hanno per-
      Che cosa è cambiato? È finito un mondo,           messo una comprensione nuova della litur-
      quello della "profonda cristianità".              gia della Parola. Non è preparazione, sala
      Ci sono certo condizioni sfavorevoli:             d'attesa. È l'apertura della lettera che Dio
      • È svanito il catecumenato familiare. Si         ci ha inviato. Narra ciò che nel rito accade.
      sono interrotti canali di trasmissione del-       • È in ombra la dimensione di presenza
      la fede. Si fa una gran fatica per ricostru-      reale "cosificata". Ma è in piena luce, an-
      ire un contesto, un quadro di significati.        che nella percezione del popolo, quella di
      • È svanito il controllo sociale. Sappiamo        Cena del Signore (ICor 11,20).
      quale significato abbia il "trascinamento". È     • Si può fare un percorso in cui la fede si
      occasione per "vedere", farsi una ragione e       abbini alla libertà.
      poi capire. È vero che l'indifferenza e il plu-   In questo nuovo contesto quali sono le
      ralismo hanno spogliato la Chiesa dell'ulti-      strategie educative? Le esprimiamo in for-
      mo dei suoi poteri, quello sulle coscienze.       ma di risposta alla domanda: " ec é an-
                                                                                           Prh
      Ci piange il cuore nel vedere deserta que-        dare a Messa?".
      sta mensa! Ma si tratta di un elemento pu-
      ramente negativo? Non avviene, per caso,          "È obbligatorio"
      anche una chiarificazione di fondo: la Mes-       Questo slogan fa riferimento alla via precet-
      sa è atto dei credenti in Gesti, dei discepoli!   dstica. Così si esprime il catechismo di s. Pio
i6o                                                                                                       I
X. " I l terzo comandamento ricordati di san-        né giuridica; è interiore. Se perdi la Messa,
tificare le feste ci ordina d i onorare Dio nei      ti pri di uno dei pezzi di storia (individua-
giorni d i festa con atti d i culto esterno dei      le, sociale, mondiale). Se muore u n militare
quali, per i cristiani, l'essenziale è la Mes-       italiano i n Afganistan, come fai a non anda-
sa" (Parte II, n . 184). Che dire di questa via?     re ai funerali? Se viene uccisa una ragazza a
Ha u n effetto immediato maggiore. Ecco              Brembate, n o n puoi assentarti. Se si sposa
però le contro-indicazioni:                          u n amico, devi esserci. Quando tuo figlio
• C'è la norma, ma non ancora il valore. Ci si       compie otto anni devi accompagnarlo alla
può ancora chiedere: perché è obbligatorio?          Prima Comunione...
• C'è i l rischio d i restare sempre sulla so-       La fede n o n c'entra. La Messa è rappre-
glia della fede, d i scambiare i l " m i n i m o "   sentazione della vita nel suo sorgere, con-
con i l massimo. È successo per l'obbligo            giungersi, spegnersi. Segna dei passaggi.
di confessarsi e comunicarsi almeno a Pa-            Se perdi la Messa, ci perdi t u . Se partecipi
squa (Concilio Lateranense IV).                      porti qualcosa (la solidarietà, la vicinan-
• Ciò che è "possibilità", "fonte di vita" de-       za, la gioia).
cade al livello d i precetto cui adeguarsi.
• Questa procedura mantiene le persone               " T i salvi l'anima"
aJ JJveJJo delia "minore età " senza far ma-         Per secoli, a livello popolare, ha "fenuto"
turare le convinzioni.                               la motivazione devozionale, spirituale. Si
                                                     è detto: "Sei piìi vicino a Gesù; acquisti
"Non puoi non andarci"                               meriti; t i guadagni i l paradiso; vai avanti
Questo slogan è fatto proprio anche da tan-          nel cammino della fede".
ti n o n credenti. È preceduto da " i n certe oc-    Questa risposta è d i ordine diverso rispet-
casioni". La motivazione n o n è né esterna.         to alle precedenti. N o n apporta ragioni e-

                                                                                                      161
sterne, estrinseche. Pone al centro il "teso-        sa sua persone che celebrano il giorno d t
ro" che è l'Eucarestia. La considera come            Signore. Il proconsole Anulino gli chiede
fonte d'acqua zampillante.                            "Perché non glielo hai impedito?" Rispor
In negativo ha la visione del Dio con il "se"        de Emerito: "Non avrei potuto farlo, perch-
davanti. Egli "ti salva se"... vai a Messa. Il Sa-   noi cristiani non possiamo stare senza l'Eu-
cramento è premio, riconoscimento. Non è             carestia domenicale" (Atti dei Martiri XI,
pili in quell'ordine che è espresso nel saluto       Qui siamo proprio agli antipodi della T.
liturgico "La grazia del Signore Gesù Cristo,        precettistica:
l'amore di Dio Padre e la comunione dello            • È proibito
Spirito Santo sia con tutti voi".                    • Noi violiamo la legge per affermare, cor
                                                     questo rito, la nostra identità.
"Vieni e vedi"                                       Per noi lo spezzare il pane (At 2,46) e fa:
Questa risposta sposta l'accento: mostra             passare il calice è segno distintivo, moti-
l'Eucarestia. La intende come azione co-             vo di gloria. Non ci legano appartenenze
munitaria, come esperienza da vivere.                sociali, etniche, livelli etici: si comunice
Questa via, alcune volte, funziona:                  a noi il Dio fatto corpo, fatto carne, fatte
• Per i genitori, per gli educatori. È bello che     sangue. È una divinizzazione conviviale
essi precedano i piccoli e non li spediscano         discendente, festosa. Mangiando Cristc
a Messa. Si impegnano poi a fare da "voce            diventiamo suo corpo.
narrante" all'interno del rito. Non può es-          C'è un invito perentorio "Prendete e man-
sere strada permanente. I "piccoli" cresco-          giate", prendete e bevete. Con gioia lo ac-
no. Devono arrivare ad avere convinzioni.            cogliamo. Così sentiamo che Dio è pane
Gli adulti resteranno propositivi se le loro         cioè vita; è vino cioè gioia (Le 22,14-20).
facce "parleranno di resurrezione".                  Noi, come le donne che vanno al sepolcro,
• Quando una comunità intera si attiva per           cerchiamo Gesti di Nazareth. Senza di lui
accogliere, coinvolgere, presentare gesti            non potremmo vivere. Ci viene indicato
veri e non semplicemente "gesti esatti".             il luogo dell'appuntamento e dell'incon-
Non funziona (se non epidermicamente e               tro: "Andate dai fratelli: là lo vedrete" (Me
momentaneamente) quando si pongono                   16,7; Mt 28,7).
in atto procedure fascinose (ogni volta si           Le sorti del mondo sono tutt'altro che de-
inventa qualcosa, si scambia il "rumore"             cise. Vincerà la morte? Questa grande av-
con la partecipazione, si mettono le mani            ventura della storia si concluderà con il
sulla struttura stessa dell'Eucarestia). Ani-        grido inascoltato delle vittime? E Dio da
mare la Messa è mostrarne l'anima.                   che parte sta?
• Quando, dopo o prima del rito, si narra la         L'Eucarestia dà una risposta che non ri-
storia di salvezza culminante nella Pasqua.          guarda solo il destino del singolo. Concer-
                                                     ne l'umanità, la storia. Dio, in Gesti cro-
"Senza l'Eucarestia non possiamo vivere"             cifisso e risorto, si implica. Dice il Cristo:
Sappiamo che cosa succede in Africa, ad              "Questo sono io, dato per voi".
Abilene nel 304 d.C.: è in atto una violenta         In base a questo, il futuro assume la for-
persecuzione contro i cristiani. Ogni atto           ma di banchetto eterno, festivo (Le 22,14-
di culto è proibito. Emerito ospita in ca-           18).                                        •
La domenica
    occorre andare a Messa:
    pare un "precetto"
    collegato alla minore età.
    Come mai i genitori
                                                                                                          I
    disertano il rito?
    Come rimotivare gli adulti?

    ELIANA ZANOLETTI




    Una mistagogia della
    Eucarestìa o l'Eucarestìa
    come mistagogia
    Tutti i catechisti dell'ICFR sanno che l'in-    cui potrà felicemente emanciparsi appena
    sistenza con cui propongono ai fanciulli        raggiunta l'età della ragione (ovvero dopo
    e ragazzi la partecipazione all'Eucarestia      la Cresima).
    domenicale è destinata ad essere ineffica-      Come ha affermato A. Castegnaro in un'in-
    ce se non è supportata cordialmente dai         dagine miliare sulla pre-adolescenza': " Ci
    genitori, non solo a parole, ma con i fatti.    si può chiedere per quali motivi una pra-
    Il duplice messaggio contenuto nella dico-      tica religiosa così alta come quella ma-
    tomia fra le parole ("La domenica bisogna       nifestata in età evolutiva dovrebbe man-
    andare a Messa") e la pratica dei genitori      tenersi nel tempo, se il contesto sociale
•   - che a Messa proprio non ci vanno o che        è caratterizzato da una pratica reUgiosa
    depositano il bambino sulla soglia della        modesta [...].
    chiesa per venirlo a ritirare 45' dopo - crea   Un interrogativo vero si porrebbe semmai
    effetti conseguenti.                            se avvenisse il contrario, se cioè ragazzi
    Ovvero: il ragazzino capisce benissimo          nati e cresciuti in ambienti spesso mode-
    che si tratta di una pratica temporanea,        stamente religiosi o comunque lontani
    legata alla sua condizione di minorità, da      dalla religione "di chiesa", avviati ad inse-
                                                                                                    163
rirsi in un mondo adulto altrettanto poco       per l'eternità. Sono passati 40 anni di cam-
interessato, conservassero ciononostante        mino dal primo piano pastorale dell'epi-
un alto livello di pratica religiosa".          scopato italiano, la secolarizzazione è a-
                                                vanzata, le comunità cristiane hanno at-
Rimotivare gli adulti                           traversato varie fasi. Nel riconoscimento,
Sarebbe quindi fondamentale rimotivare i        non pienamente metabolizzato, di essere
credenti adulti alla frequentazione all'Eu-     una minoranza, cruciali sono i temi della
carestia della domenica; le nostre forze        figura del cristiano adulto, della differenza
migliori dovrebbero spendersi in questa         cristiana, del primo annuncio e della cura
direzione: nel far comprendere agli adulti      delle "pratiche" che mantengono vitale la
già compiutamente iniziati - ovvero che         fede senza ridurla ad una dimensione set-
hanno celebrato i sacramenti dell'inizia-       taria e culturalmente stravagante.
zione - che "senza la Messa non sei cristia-    In questa nuova temperie è frequente il ri-
no", nella convinzione che se custodiamo        chiamo al valore performativo della litur-
la domenica, "la domenica custodirà noi"        gia. D'altra parte, la liturgia è il primo luo-




C-;-~                                ,

(GEI, Volto missionario della parrocchia...).   go in cui la Ghiesa si esprime, mettendo
Questa prospettiva potrebbe sembrare, a         se stessa in scena, prima di dirsi attraver-
prima vista, una regressione rispetto alle      so discorsi razionali: essa resta un "luogo
indicazioni del decennio GEI su Evange-         simbolico in cui sono formate le menta-
lizzazione e Sacramenti 0970-80), quando        lità, modellate le spiritualità e forgiate le
si avvertiva come incresciosa una pratica       rappresentazioni cristiane".^
sacramentale discostata dalla vita, una
frequentazione alla Messa che riducesse         In una logica di "secondo annuncio"
a sé il tutto del Gristianesimo.                Si tratta di prendere sul serio la felice e-
Non si tratta, ovviamente, di ritornare al      spressione di "secondo annuncio" recen-
minimalismo del precetto adempiuto co-          temente coniata^
me tassa da pagare o investimento oculato       I genitori che incontriamo per la richiesta
dei sacramenti sono mi numero consi-             le precomprensioni religiose pre-esisten-
derevole di persone che hanno un mini-           ti, soprattutto se legate alla fanciullezza e
mo di dimestichezza con ciò che stanno           non sottoposte a nessuna revisione seria
chiedendo: conoscono il Cristianesimo e          o intervento formativo prolungato.
la Chiesa forse troppo e male; danno la fe-      Forse bisognerebbe riuscire a sorprende-
de per scontata anche se ne hanno una vi-        re di nuovo: è vero che l'Eucarestia non è
sione parziale, confusa se non addirittura       un'occasione per esibire creatività ed im-
distorta; vivono alcune abitudini religiose,     provvisazione, ma neanche è una rubrica
legate a qualche gesto o rito.                   da ripetere in modo routinario e sciatto.
Non stiamo parlando di persone totalmen-
te estranee - per le quali la Chiesa e le sue    Un deficit di conoscenza
pratiche sono assoluti misteri - ma di sog-      Per abitare la liturgia occorre l'intelligenza
getti che si avvalgono in modo differenzia-      del rito. Non occorre capire tutto - e capire
to e selettivo dell'offerta ecclesiale, avendo   tutto in ogni celebrazione - ma non è op-
acquisito il "diritto" a farlo, essendo co-      portuno sottovalutare il bisogno di sapere




munque stati iniziati. Per prendere sul se-      (non durante la celebrazione, ma prima,
rio la loro richiesta, occorre superare una      in un contesto catechistico) cosa accade,
serie di deficit che vanno prima nominati.       di ricevere suggerimenti su come vivere le
                                                 singole parti del rito.
Un deficit di sorpresa                           Spesso ci si sorprende (da adulti) a ripetere
Gli adulti sono quelli che in qualche modo       gesti, preghiere, disposizioni che ci erano
sanno già e questo "sapere già" costituisce      stati inculcati da bambini, non disponen-
spesso un inspessimento della sensibilità,       do di nessun'altra elaborazione.
una riduzione della disponibilità ad ap-
prendere. La partecipazione sporadica e          Un deficit di attivazione/processo
distratta all'Eucarestia domenicale tende        Ogni rito inizia e finisce e si suppone che
a confermare (piuttosto che a convertire)        la situazione in uscita non sia identica a
quella i n ingresso. Una celebrazione eu-
caristica fa fare delle cose. Attraverso ciò
che fa fare, intende anche sollecitare, pro-
muovere, abilitare... I l gesto che Gesìi ha
scelto, n o n ha nulla d i esoterico; è un ge-
sto dell'esistenza, la commensalità, ed una
commensalità umana: fatta d i parole, di
riconoscimento reciproco, di cibo offerto
e consumato...
Propriamente la celebrazione è una m i -
stagogia. Attraverso ciò che fa fare intro-
duce dentro.
Una mancanza di "regia" rende difficolto-
so "entrare" nella celebrazione: spesso le
parti che si susseguono vengono percepite
come scollegate. Se si cambiasse l'ordine
di alcune preghiere o m o m e n t i , l'assem-
blea celebrante i n buona parte n o n per-                                                        I
cepirebbe la dissonanza, segno che n o n è
entrata da nessuna parte.                        • L'Eucarestia come "processo alchemico"
                                                 In u n suo libro recente^ A. Gruen afferma
Un deficit di attualità                          che, i n ogni Eucaristia, celebriamo la tra-
L'Eucarestia n o n è una parentesi a-pro-        sformazione della nostra vita. Nei doni del
blematica, u n tempo sotto vuoto, u n non-       pane e del vino offriamo a Dio n o i stessi,
luogo senza rapporto con la vita. Alla fine      con le nostre lacerazioni, i nostri pensie-
bisogna pure aderire al proprio mondo.           r i e i nostri sentimenti. "Abbiamo fiducia
Viviamo u n quotidiano che è piccolo an-         nel fatto che Dio accetta i nostri d o n i e l i
che se ci impegna dal mattino alla sera.         trasforma, Attraverso le molte celebrazio-
                                                                                                  I
Questo piccolo n o n vive a sé, m a dentro       n i eucaristiche, qualcosa i n n o i , imper-
u n p i l i grande che è quello che incontria-   cettibilmente, viene modificato, come la
mo nell'assemblea domenicale. A volte, i         pasta madre fa hevitare tutta la madia di
nostri ambienti hanno poco ossigeno per-         farina e la trasforma i n qualcosa d i gusto-
ché dimenticano che il piccolo sta dentro        so e commestibile".
il grande, ma n o n come un'alienazione o        Il messaggio della metamorfosi che Dio
una sublimazione. I r i t i hanno a che fare     opera i n n o i è davvero una buona noti-
con la vita.                                     zia. Nell'Eucarestia avviene la trasforma-
                                                 zione del pane e del vino nel Corpo e nel
Due sfondi integratori                           Sangue di Gesti Cristo, m a anche la nostra
MoltepUci sono i percorsi "mistagogici"          trasformazione: la nostra quotidianità, i l
sul rito per gh adulti''; q u i ci limitiamo a   nostro lavoro, i nostri sentimenti sono tra-
proporre due orizzonti da "secondo an-           sformati i n gioia divina, i n vita divina. La
nuncio" esistenziaU e storici.                   celebrazione, attraverso quello che ci fa
Deiss L., La Messa. Comprendere per              Falsini R., Gestì e parole della Messa.
partecipare, EMP, Padova 1992.                   Per la comprensione del
Donghi A., Gesti e parole. Un'iniziazione        mistero celebrato.
al linguaggio simbolico, LEV, Città del          Ancora, Milano 2001.
Vaticano 1993.                                   Maule L., Per grazia tuatìlodo.
                                                 La preghiera cristiana:
Magrassi M.-Radcliffe T., L'anima della
                                                 i Divini misteri e le
domenica, EDB, Bologna 2005.
                                                 Ore sante,
La Font G., Eucarestìa. Il pasto e la parola.    EDB, Bologna 2006.
Grandezza e forza del simbolo, EDC,
                                                 Wernert F.-Moog D.,
Leumann 2002.
                                                 Per vivere insieme l'Eucarestìa.
Radcliffe T., Perché andare a Messa?             Strumento di lavoro
Il dramma dell'Eucarestia, San Paolo,            per animatori e gruppi liturgici,
Cinisello Balsamo 2009.                          EDC, Leumann 2010.




fare, diventa per noi la possibilità di vedere   nel secondo atto, la fede porta sàia, speran-
diversamente; di collegare diversamente i        za i dall'offertorio alla fme della Preghie-
frammenti della nostra vita secondo la lo-       ra Eucaristica). Siamo abilitati ad essere
gica che corrisponde all'esperienza di Ge-       donatori nella fiducia che il regalo che il
sti, al suo mistero pasquale. L'Eucarestia       Signore Gesù fa di sé, per quanto contra-
ci fa entrare in un rito che ci precede e ci     stato, vince sulla morte e sul male.
ospita, facendoci fare cose che ci abilitano     È questa la nostra piti grande speranza: la
ad una personale rielaborazione. Ogni Eu-        cena del giovedì santo sembra celebrare
caristia è riserva di un buon immaginario.       un fallimento, ma di fronte alla sconfit-
• La celebrazione eucaristica come "dram-        ta, Gesij offre la sua vita al Padre, lo prega
ma"                                              perché ne faccia qualcosa; nel terzo atto
Una prospettiva molto interessante è sta-        esultiamo per la vittoria dell'amore. Siamo
ta proposta daT. Radcliffe'' che riprende il     chiamati a recitare il Padre Nostro, scam-
tema della trasformazione: impercettibil-        biare il segno della pace e a riconoscere
mente, come un albero che cresce, l'Euca-        Gesù Risorto che ci prepara una mensa
restia ci forma come persone che credono,        e ci nutre del suo Corpo, rendendoci suo
sperano ed esercitano la carità.                 corpo reale.
Per spiegare ciò, propone di leggere la ce-      In conclusione siamo congedati ("Andate
lebrazione come un dramma in tre atti:           in pace"), non perché dobbiamo far posto
nel primo atto siamo imdtati ad eserci-          alla Messa successiva, ma perché siamo
tare la fede (riti di ingresso, ascolto della    mandati in missione: inviati ad incarna-
Parola, professione del Credo, Preghiera         re il riconoscimento del Padre verso tutti
dei Fedeli);                                     i suoi                  figli.               •

                                                                                                  167
dalla riflessione al lavoro



1                                                           2
La domanda                                                  Dimensione storico-teologica
Ci lasciamo raggiungere dall'interrogativo                  Leggiamo l'articolo di G. Zanchi.
espresso nel titolo "Perché andare a                        L'Eucarestia nei primi tempi era:
IVlessa?". Diamo libero sfogo alle risposte.                • Punto di arrivo del cammino di fede
Non censuriamone alcuna:                                    • Rito tipicamente cristiano, riservato
• È obbligatorio. C'è uno specifico precetto                agli iniziati, custodito dalla disciplina
della Chiesa;                                               dell'arcano.
• È una devozione;                                          Per noi è diventata:
• Si attinge forza spirituale per l'intera                  • Realtà universalmente accessibile,
settimana;                                                  incondizionata
• Si celebra la morte e resurrezione di                     • Rappresentazione del dramma
Gesù.                                                       dell'esistenza sociale.
                                                            Si può riscoprire come:
Colui che guida la riflessione fa da                        • Attualizzazione, per noi, degli incontri
specchio. Raccoglie tutto su di un foglio o                 con il Risuscitato
sulla lavagna. Fa emergere la concezione                    • Possibilità, per noi, di credere a Gesù,
di Eucarestia che è sottesa. La Messa                       di riconoscerlo presente,
appare come:                                                di nutrirci di lui.
• Osservanza rituale                                        Ci chiediamo:
• IVlezzo per la santificazione spirituale                  a) È vero che sì è verificato questo
dell'individuo                                              ribaltamento?
                                                            b) I racconti evangelici ci parlano
• Celebrazione settimanale della Pasqua.                    dell'incontro con il Risorto già in forma
                                                            di rito. Che sigrrifica questo per noi?
Ci aiuta l'articolo di A. Bianchi.


' Diocesi di Vicenza, Sentieri Interrotti, rapporto policopiato, dicembre 1996
^G.Jiouthier, La Chiesa dopo il Concilio, Qiqajon, 2007
^ E. Biemmi, // secondo annuncio, EDB, 2011, pp. 36-7
 Evangelizzare ne ha proposti a pii;t riprese: cfr. E. Ciazzotti la rubrica La Messa: un pane da spezzare,
anno 2010-11; ma anche l'inserto Dio è di casa (2002-3), una mistagogia dell'edificio,
che era insieme mistagogia alla celebrazione.
La mistagogla è una dimensione fondamentale della liturgia; essa si basa sulla consapevolezza
che il senso delle cose non si esaurisce in quello che si può vedere, ascoltare e realizzare la prima volta.
La mistagogia è l'ingresso nel mistero, e il tempo necessario a tale operazione.
(R De Clerck, Liturgia Viva, Qiqajon, 2008).
^ A. Gruen, Confidare nella trasformazione, Queriniana, 2011 (dello stesso vedi aitche Eucarestia)
« T. Radcliffe, Perché andare in Chiesa?, San Paolo, 2010
La via pedagogica                            Come rimotivare
Leggiamo l'articolo                          Leggiamo l'articolo di E. Zanoletti.
di E. Cazzotti.                              Attinge al testo di T. Radcliffe
Ci chiediamo:                                Perché andare in chiesa?
a) È vero che sono inconcludenti             Il dramma dell'Eucarestia. San Paolo,
le vie dell'esasperazione                    Cinisello Balsamo 2009. Ci chiediamo:
della legge e dell'appagamento               a) È vero che, ogni domenica,
delle esigenze individuali                   sotto i nostri occhi, si svolge il dramma
devozionali?                                 più decisivo per l'umanità?
b) Si può ancora percorrere con gli adulti   b) Come e perché le varie fasi del rito
la strada del controllo sociale?             trasformano le nostre persone, rendendole
c) Quali le vie oggi più opportune?          capaci di condividere la vita di Dio?
Volti dell'Eucarestia lungo i secoli

Per molta parte del popolo cristiano, il        Anzitutto per il calice: Ti rendiamo grazie o
Concilio Vaticano II fu reso evidente e         Padre...». La preghiera di azione di grazie,
immediato con i cambiamenti avvenuti            detta Eucaristia, accompagna la cena e la
nella celebrazione eucaristica. Il cambio       specifica; nello stesso tempo il pane e il
della direzione del celebrante, l'altare        vino collocati in questo nuovo contesto,
collocato in modo da guardare i fedeli,         assumono il nome di "Eucaristia":
l'uso della lingua italiana, furono i frutti    «Nessuno mangi o beva della vostra
evidenti e la traduzione di quell'ideale        Eucaristia se non è battezzato».
di "partecipazione attiva" [actuosa
partìcipatìo) auspicata dalla Sacrosanctum
                                                La disciplina dell'arcano
Concilium, la costituzione sulla liturgia
approvata nel dicembre del 1963. "Si            Quello che è certo,
possa concedere nelle Messe celebrate           è che la celebrazione dell'Eucarestia
con partecipazione di popolo - afferma il       era parte integrante e decisiva
testo non senza contorsioni - una congrua       del percorso di iniziazione
parte alla lingua volgare.                      di quanti intendevano entrare
Si abbia però cura che i fedeli sappiano        nella comunità cristiana.
recitare e cantare insieme anche in             Senza voler esagerare il senso
lingua latina le parti dell'Ordinario della     della disciplina detta "dell'arcano",
Messa che spettano ad essi". Eppure già         non si può dimenticare che,
per arrivare a questo primo, parziale           nella Chiesa primitiva,
obiettivo vi furono aspre resistenze tra        i riti di iniziazione erano segreti.
i padri conciliari. L'argomento utilizzato      Le catechesi dei padri ci dimostrano
dai conservatori era che bisognava              che la spiegazione particolareggiata
salvaguardare la tradizione e il mistero dei    dei riti avveniva quando i catecumeni
riti, che il latino racchiudeva più il senso    avevano ormai fatto l'esperienza
del sacro e che, usandolo, si capiva la         vitale dei Sacramenti dell'Iniziazione.
Messa in qualunque parte del mondo.             Questa catechesi era essenzialmente
Ma come è andata lungo la storia?               "mistagogica". "Iniziazione" significa anche
                                                inizio, ingresso in una vita nuova,
                                                quella appunto dell'uomo nuovo in seno
La Didaché
                                                alla Chiesa. Come in ogni vita,
Il primo scritto, dopo il Nuovo Testamento,     anche qui si ha un progresso con tappe
nel quale ricorre il sostantivo "Eucaristia",   che - in questo caso - sono rappresentate
è la Didachè, un testo molto vicino alla        dai Sacramenti dell'Iniziazione.
Prima lettera ai Corinti di Paolo. Accanto      Nel loro cammino verso l'altare,
vi troviamo la forma verbale eucaristein:       conclusione obbligatoria della loro
«Per il rendimento di grazie (Eucaristia)       iniziazione, anticamente i neofiti erano
così rendete grazie (eucaristesate).            accompagnati dal canto dei SI 22 e 44.
DANIELE ROCCHETTI




S. Ambrogio                                     in atteggiamento muto e passivo. I fedeli
                                                infatti sono chiamati ad ascoltare, senza
S. Ambrogio, commentando il SI 22,              peraltro comprendere, nella maggior
vede nell'Eucaristia il sacramento che ci       parte dei casi, il significato delle parole e
fa "entrare" definitivamente nel corpo di       dei gesti. La massa "assiste" quasi sempre
Cristo. Il Battesimo e la Confermazione         in ginocchio, in un atteggiamento di
ci danno la possibilità di incorporarci         preghiera devota e personale; le risposte
definitivamente nel corpo del Signore:          e le acclamazioni, pur previste dal rito,
sono la preparazione indispensabile a           sono generalmente date da uno a nome
ciò che nell'Eucaristia trova il suo pieno      di tutti. Le rubriche non prendono affatto
compimento. A poco a poco,                      in considerazione la presenza e l'agire
olla celebrazione si darà poi un nuovo          dell'assemblea ed escludono totalmente
nome, tanto in Occidente ("santa Messa")
che in Oriente ("Divina Liturgia"), e della
preghiera di azione di grazie si perderà
anche il nome, eccetto che per il racconto
della Cena o Consacrazione; e il nome
di "Eucaristia" sarà riservato al Corpo
e Sangue di Cristo, e infine all'Ostia
identificata nella persona di Cristo di cui
si sottolineerà la presenza, più da adorare
che da consumare.


Assistere più che partecipare
Sarà il Concilio di Trento ('J545-1563) non
solo a definire il perimetro dogmatico
e dottrinale all'interno del quale              una diversificazione nel modo celebrativo,
comprendere - in contrapposizione con la        in relazione alla diversità di situazioni
visione espressa dalla Riforma - il valore      locali ambientali, culturali e di fede.
dell'Eucarestia, ma a mostrarla come            La celebrazione acquista così un volto
elemento culmine dell'appartenenza              cerimoniale, pomposo e formalistico,
cristiana. La gestione dell'atto rituale        che suscita al più un atteggiamento di
è esclusivamente affidata ai membri             stupore e di compiacenza. S'indebolisce e
del clero, i quali devono agire non solo        addirittura si perde il senso comunitario
in piena fedeltà a quanto stabilito, ma         della Chiesa e dell'assemblea celebrante,
digne, attente ac devote. L'assemblea che       perché si appoggia a una ecclesiologia di
interviene al rito risulta in genere soltanto   poteri, il cui centro rischia di non essere il
sua destinataria e per di più quasi sempre      Cristo, ma il clero.



                                                                                                 171
I




             Nel giorno del sole
    Ogni settimana,                 Alzi gli occhi verso il Padre,
    nel giorno del sole,            gli dici "Grazie"
    ti siedi in mezzo a noi,        e frantumi il tuo corpo
    Ospite divino.                  in mille particelle,
                                    perché ogni uomo
    Ancora ci trovi                 ti abbia in cibo.
    recintati dalla nostra paura,
    pronti forse a tradirti,        Fa che, alla sera della vita,
    preoccupati comunque            ci ritroviamo ancora
    dei primi posti.                in una tavolata senza misura,
                                    ove ogni popolo veda da vicino
    Ancora dici "Pace"              il volto del Padre tuo, nella tua casa.
    e mostri la tua carta
    di riconoscimento:              Amen.
    le piaghe alle mani,
    la ferita al cuore.             EZIO 6AZZOTTI

Weitere ähnliche Inhalte

Was ist angesagt?

La gioia dell'incontro. PREGHIERE PER INCONTRARE GESU'
La gioia dell'incontro. PREGHIERE PER INCONTRARE GESU'La gioia dell'incontro. PREGHIERE PER INCONTRARE GESU'
La gioia dell'incontro. PREGHIERE PER INCONTRARE GESU'SulMonte
 
La conversione del cuore
La conversione del cuoreLa conversione del cuore
La conversione del cuoreSulMonte
 
Chisiamo
ChisiamoChisiamo
Chisiamopspm
 
Catechesi Giovanile - Cap.IX - I Vangeli
Catechesi Giovanile - Cap.IX - I VangeliCatechesi Giovanile - Cap.IX - I Vangeli
Catechesi Giovanile - Cap.IX - I VangeliCatechesiGiovanile
 
Catechesi giovanile cap.III - diario di santa Faustina Kowalska
Catechesi giovanile   cap.III  - diario di santa Faustina KowalskaCatechesi giovanile   cap.III  - diario di santa Faustina Kowalska
Catechesi giovanile cap.III - diario di santa Faustina KowalskaCatechesiGiovanile
 
E' tempo dimisericordia, collana STUPORE, a cura del Centro di Spiritualità "...
E' tempo dimisericordia, collana STUPORE, a cura del Centro di Spiritualità "...E' tempo dimisericordia, collana STUPORE, a cura del Centro di Spiritualità "...
E' tempo dimisericordia, collana STUPORE, a cura del Centro di Spiritualità "...SulMonte
 
Vita della Beata Maria Maddalena de' Pazzi
Vita della Beata Maria Maddalena de' PazziVita della Beata Maria Maddalena de' Pazzi
Vita della Beata Maria Maddalena de' PazziGiulia d'Amore
 
Intervista della Civilta Cattolica a Papa Francesco Mario Jose Bergoglio
Intervista della Civilta Cattolica a Papa Francesco Mario Jose BergoglioIntervista della Civilta Cattolica a Papa Francesco Mario Jose Bergoglio
Intervista della Civilta Cattolica a Papa Francesco Mario Jose BergoglioQuotidiano Piemontese
 
Papa Francesco intervistato da padre Antonio Spadaro
Papa Francesco intervistato da padre Antonio SpadaroPapa Francesco intervistato da padre Antonio Spadaro
Papa Francesco intervistato da padre Antonio SpadaroRaffaele Nappi
 
Chi è Gesù per te?
Chi è Gesù per te?Chi è Gesù per te?
Chi è Gesù per te?giovanitorre
 
Misericordia 2.0 sussidio di Quaresima 2016
Misericordia 2.0 sussidio di Quaresima 2016Misericordia 2.0 sussidio di Quaresima 2016
Misericordia 2.0 sussidio di Quaresima 2016Acr Saluzzo
 
Pedofilia, mafia, educazione: colloquio di Papa Francesco con E.Scalfari (A4)
Pedofilia, mafia, educazione: colloquio di Papa Francesco con E.Scalfari  (A4)Pedofilia, mafia, educazione: colloquio di Papa Francesco con E.Scalfari  (A4)
Pedofilia, mafia, educazione: colloquio di Papa Francesco con E.Scalfari (A4)il Sentiero contemplativo
 
Maria, donna dei nostri giorni
Maria, donna dei nostri giorniMaria, donna dei nostri giorni
Maria, donna dei nostri giorniRaffaele Nappi
 

Was ist angesagt? (20)

La gioia dell'incontro. PREGHIERE PER INCONTRARE GESU'
La gioia dell'incontro. PREGHIERE PER INCONTRARE GESU'La gioia dell'incontro. PREGHIERE PER INCONTRARE GESU'
La gioia dell'incontro. PREGHIERE PER INCONTRARE GESU'
 
Carlo Maria Martini
Carlo Maria MartiniCarlo Maria Martini
Carlo Maria Martini
 
La conversione del cuore
La conversione del cuoreLa conversione del cuore
La conversione del cuore
 
Non esiste un solo modo di essere umani
Non esiste un solo modo di essere umaniNon esiste un solo modo di essere umani
Non esiste un solo modo di essere umani
 
Incontro del 1 marzo
Incontro del 1 marzoIncontro del 1 marzo
Incontro del 1 marzo
 
Chisiamo
ChisiamoChisiamo
Chisiamo
 
Ma io ci credo?
Ma io ci credo?Ma io ci credo?
Ma io ci credo?
 
"Ivan ce l'avrebbe fatta"
"Ivan ce l'avrebbe fatta""Ivan ce l'avrebbe fatta"
"Ivan ce l'avrebbe fatta"
 
Catechesi Giovanile - Cap.IX - I Vangeli
Catechesi Giovanile - Cap.IX - I VangeliCatechesi Giovanile - Cap.IX - I Vangeli
Catechesi Giovanile - Cap.IX - I Vangeli
 
Catechesi giovanile cap.III - diario di santa Faustina Kowalska
Catechesi giovanile   cap.III  - diario di santa Faustina KowalskaCatechesi giovanile   cap.III  - diario di santa Faustina Kowalska
Catechesi giovanile cap.III - diario di santa Faustina Kowalska
 
E' tempo dimisericordia, collana STUPORE, a cura del Centro di Spiritualità "...
E' tempo dimisericordia, collana STUPORE, a cura del Centro di Spiritualità "...E' tempo dimisericordia, collana STUPORE, a cura del Centro di Spiritualità "...
E' tempo dimisericordia, collana STUPORE, a cura del Centro di Spiritualità "...
 
Venerdì santo
Venerdì santoVenerdì santo
Venerdì santo
 
Vita della Beata Maria Maddalena de' Pazzi
Vita della Beata Maria Maddalena de' PazziVita della Beata Maria Maddalena de' Pazzi
Vita della Beata Maria Maddalena de' Pazzi
 
Intervista della Civilta Cattolica a Papa Francesco Mario Jose Bergoglio
Intervista della Civilta Cattolica a Papa Francesco Mario Jose BergoglioIntervista della Civilta Cattolica a Papa Francesco Mario Jose Bergoglio
Intervista della Civilta Cattolica a Papa Francesco Mario Jose Bergoglio
 
Papa Francesco intervistato da padre Antonio Spadaro
Papa Francesco intervistato da padre Antonio SpadaroPapa Francesco intervistato da padre Antonio Spadaro
Papa Francesco intervistato da padre Antonio Spadaro
 
Chi è Gesù per te?
Chi è Gesù per te?Chi è Gesù per te?
Chi è Gesù per te?
 
Misericordia 2.0 sussidio di Quaresima 2016
Misericordia 2.0 sussidio di Quaresima 2016Misericordia 2.0 sussidio di Quaresima 2016
Misericordia 2.0 sussidio di Quaresima 2016
 
Pedofilia, mafia, educazione: colloquio di Papa Francesco con E.Scalfari (A4)
Pedofilia, mafia, educazione: colloquio di Papa Francesco con E.Scalfari  (A4)Pedofilia, mafia, educazione: colloquio di Papa Francesco con E.Scalfari  (A4)
Pedofilia, mafia, educazione: colloquio di Papa Francesco con E.Scalfari (A4)
 
Ora dipende da me
Ora dipende da meOra dipende da me
Ora dipende da me
 
Maria, donna dei nostri giorni
Maria, donna dei nostri giorniMaria, donna dei nostri giorni
Maria, donna dei nostri giorni
 

Andere mochten auch

5 lab methods
5 lab methods5 lab methods
5 lab methodslpoppick
 
4 field methods
4 field methods4 field methods
4 field methodslpoppick
 
1 geologic history_2
1 geologic history_21 geologic history_2
1 geologic history_2lpoppick
 
3 eelgrass
3 eelgrass3 eelgrass
3 eelgrasslpoppick
 
Carbon Isotope Fractionation
Carbon Isotope FractionationCarbon Isotope Fractionation
Carbon Isotope Fractionationsolokaisse
 
Idiom compatibility
Idiom compatibilityIdiom compatibility
Idiom compatibilityigray600
 

Andere mochten auch (6)

5 lab methods
5 lab methods5 lab methods
5 lab methods
 
4 field methods
4 field methods4 field methods
4 field methods
 
1 geologic history_2
1 geologic history_21 geologic history_2
1 geologic history_2
 
3 eelgrass
3 eelgrass3 eelgrass
3 eelgrass
 
Carbon Isotope Fractionation
Carbon Isotope FractionationCarbon Isotope Fractionation
Carbon Isotope Fractionation
 
Idiom compatibility
Idiom compatibilityIdiom compatibility
Idiom compatibility
 

Ähnlich wie Evanvelizzare3 dossier

PlinioSeniore_SecondariaII.pdf
PlinioSeniore_SecondariaII.pdfPlinioSeniore_SecondariaII.pdf
PlinioSeniore_SecondariaII.pdfmodestinonastri
 
Cristo Vive 7,8,9 (italiano).pptx
Cristo Vive 7,8,9 (italiano).pptxCristo Vive 7,8,9 (italiano).pptx
Cristo Vive 7,8,9 (italiano).pptxMartin M Flynn
 
Linee pastorali 2015-16_slim
Linee pastorali 2015-16_slimLinee pastorali 2015-16_slim
Linee pastorali 2015-16_slimMaria Concetta
 
Linementi pastorali dell'arcidiocesi di Pescara-Penne
Linementi pastorali dell'arcidiocesi di Pescara-PenneLinementi pastorali dell'arcidiocesi di Pescara-Penne
Linementi pastorali dell'arcidiocesi di Pescara-Pennecomunicazionisociali
 
Una proposta per crescere nella vita dello Spirito
Una proposta per crescere nella vita dello SpiritoUna proposta per crescere nella vita dello Spirito
Una proposta per crescere nella vita dello SpiritoSulMonte
 
Lectionline xxviii domenica del t o 12 ottobre
Lectionline xxviii domenica del t o 12 ottobreLectionline xxviii domenica del t o 12 ottobre
Lectionline xxviii domenica del t o 12 ottobreMaike Loes
 
Messaggio di Madre Yvonne Reungoat ai partecipanti al Seminario di animazione...
Messaggio di Madre Yvonne Reungoat ai partecipanti al Seminario di animazione...Messaggio di Madre Yvonne Reungoat ai partecipanti al Seminario di animazione...
Messaggio di Madre Yvonne Reungoat ai partecipanti al Seminario di animazione...Maike Loes
 
Munthe_Anacapri ins. Pannone.pdf
Munthe_Anacapri ins. Pannone.pdfMunthe_Anacapri ins. Pannone.pdf
Munthe_Anacapri ins. Pannone.pdfmodestinonastri
 
Madre dell'Eucaristia - Messaggi dell'anno 2001
Madre dell'Eucaristia - Messaggi dell'anno 2001Madre dell'Eucaristia - Messaggi dell'anno 2001
Madre dell'Eucaristia - Messaggi dell'anno 2001madredelleucaristia
 
COME SENTINELLE- CENTRO DI SPIRITUALITA' "SULMONTE"
COME SENTINELLE- CENTRO DI SPIRITUALITA' "SULMONTE"COME SENTINELLE- CENTRO DI SPIRITUALITA' "SULMONTE"
COME SENTINELLE- CENTRO DI SPIRITUALITA' "SULMONTE"SulMonte
 
Caro Papa, un ex prete ti scrive
Caro Papa, un ex prete ti scriveCaro Papa, un ex prete ti scrive
Caro Papa, un ex prete ti scriveGiveMeAChance srl
 
14 maggio 2015
14 maggio 201514 maggio 2015
14 maggio 2015Maike Loes
 

Ähnlich wie Evanvelizzare3 dossier (20)

PlinioSeniore_SecondariaII.pdf
PlinioSeniore_SecondariaII.pdfPlinioSeniore_SecondariaII.pdf
PlinioSeniore_SecondariaII.pdf
 
Cristo Vive 7,8,9 (italiano).pptx
Cristo Vive 7,8,9 (italiano).pptxCristo Vive 7,8,9 (italiano).pptx
Cristo Vive 7,8,9 (italiano).pptx
 
DI CAPUA SINODO.pptx
DI CAPUA SINODO.pptxDI CAPUA SINODO.pptx
DI CAPUA SINODO.pptx
 
La Torre - Giugno 2013
La Torre - Giugno 2013La Torre - Giugno 2013
La Torre - Giugno 2013
 
Linee pastorali 2015-16_slim
Linee pastorali 2015-16_slimLinee pastorali 2015-16_slim
Linee pastorali 2015-16_slim
 
Linementi pastorali dell'arcidiocesi di Pescara-Penne
Linementi pastorali dell'arcidiocesi di Pescara-PenneLinementi pastorali dell'arcidiocesi di Pescara-Penne
Linementi pastorali dell'arcidiocesi di Pescara-Penne
 
Una proposta per crescere nella vita dello Spirito
Una proposta per crescere nella vita dello SpiritoUna proposta per crescere nella vita dello Spirito
Una proposta per crescere nella vita dello Spirito
 
Al 2005 a
Al 2005 aAl 2005 a
Al 2005 a
 
Lectionline xxviii domenica del t o 12 ottobre
Lectionline xxviii domenica del t o 12 ottobreLectionline xxviii domenica del t o 12 ottobre
Lectionline xxviii domenica del t o 12 ottobre
 
Messaggio di Madre Yvonne Reungoat ai partecipanti al Seminario di animazione...
Messaggio di Madre Yvonne Reungoat ai partecipanti al Seminario di animazione...Messaggio di Madre Yvonne Reungoat ai partecipanti al Seminario di animazione...
Messaggio di Madre Yvonne Reungoat ai partecipanti al Seminario di animazione...
 
Munthe_Anacapri ins. Pannone.pdf
Munthe_Anacapri ins. Pannone.pdfMunthe_Anacapri ins. Pannone.pdf
Munthe_Anacapri ins. Pannone.pdf
 
Madre dell'Eucaristia - Messaggi dell'anno 2001
Madre dell'Eucaristia - Messaggi dell'anno 2001Madre dell'Eucaristia - Messaggi dell'anno 2001
Madre dell'Eucaristia - Messaggi dell'anno 2001
 
141012
141012141012
141012
 
Parrocchie informa
Parrocchie informaParrocchie informa
Parrocchie informa
 
COME SENTINELLE- CENTRO DI SPIRITUALITA' "SULMONTE"
COME SENTINELLE- CENTRO DI SPIRITUALITA' "SULMONTE"COME SENTINELLE- CENTRO DI SPIRITUALITA' "SULMONTE"
COME SENTINELLE- CENTRO DI SPIRITUALITA' "SULMONTE"
 
Bollettino (II/2010)
Bollettino (II/2010)Bollettino (II/2010)
Bollettino (II/2010)
 
La Torre - Aprile 2014
La Torre - Aprile 2014La Torre - Aprile 2014
La Torre - Aprile 2014
 
Caro Papa, un ex prete ti scrive
Caro Papa, un ex prete ti scriveCaro Papa, un ex prete ti scrive
Caro Papa, un ex prete ti scrive
 
Dialogo ecumenico
Dialogo ecumenicoDialogo ecumenico
Dialogo ecumenico
 
14 maggio 2015
14 maggio 201514 maggio 2015
14 maggio 2015
 

Evanvelizzare3 dossier

  • 1. dossier d rché andare a Messa? r
  • 2. m la mappa del dossier Perché andare a Messa? Domanda semplice. Appartiene a quella categoria di interrogativi ovvi che, proprio perché tali, sono imbarazzanti. Sì potrebbe rispondere: "Perché esiste un precetto". Oppure "Per ottenere i mezzi della salvezza". Ci basta tutto questo? L'interrogativo investe chi pratica da anni, ma tocca anche il marginale, l'indifferente. Ed ecco il quadro dei nostri interventi: 2. La dimensione storico-teologica La Messa era il sigillo di un'appartenenza. Ora è un evento aperto a, tutti, senza preclusioni. GIULIANO ZANCHI La dimensione educativa Strade inefficaci, f strade da percorrere. Le condizioni favorevoli per ripartire. EZIO CAZZOTTI Per l'Idea ci siamo avvalsi delia disponibilità e competenza di Giuliano Zanchi Egli è parroco a Marne, direttore del Museo diocesano di Bergamo, autore di specifici saggi in materia.
  • 3. Cè, per i cristiani un "andare" che si ripete ogni domenica Porsi la e connota la vita. Lo si fa perché "precettati" domanda o per scoprire un posto ove si incontra il Risorto? ATTILIO BIANCHI I ragazzi dell'Iniziazione? Catechesi al 90%; a Messa i l 10%. Qualcuno dice che va bene così. M a per arrivare a dargli ra- gione, o dirgli che sta prendendo farfalle, occorre qualche riga. Che parte appunto dall'avverbio che titola questo dossier: Perché? Se v i inoltrate subito i n categorie di salvezza, quelle dei teologi e dei papi con le loro encicliche e i loro catechismi (ricordate quello d i san Pio X?), n o n v i verrà facile d i uscire da u n ginepraio, se n o n dicendovi che così dev'essere. Così ci è stato detto, così sia. U n amen che ha la struttura d i quello liturgico senza aver riguardato i l senso. E cioè che la grazia è u n dono, che lo si deve meritare, e che per meritarlo occorrono opere: quella della Messa domenicale, appunto. E per sfug- gire ad accuse d i lassismo, nel caso invece vi venga facile sposare la tesi d i chi obiet- ta alla obbligatorietà dell'andare a Messa, dovete voi stessi ripartire dalla grazia da- ta gratis: che n o n è u n modo per opporsi alla p r i m a tesi, ma la via per interpretarla senza precetti farisaici. Fate questo Intanto è bene rifarsi alla memoria, e dire che oggi a Messa si sta meglio dei t e m p i del pre-Concilio: meglio per partecipa- 151
  • 4. zione, meglio per continuità di tempo e a sua volta, chiede la professione di fede di luogo (ricorderà qualcuno come in certi e accende la preghiera di intercessione paesi si entrava a "prendere" Messa siste- della comunità, c) La liturgia eucaristi- maticamente dopo la predica, che tanto ca: sui doni portati all'altare, pane e vino era valida Io stesso). E questo anche per- e offerte per la solidarietà verso i poveri, ché a Messa ce ne vanno di meno: e non il Signore viene a rendersi presente con il solo per ribadire che alla fin fine il piccolo Suo Corpo e il Suo Sangue, d) La Comu- resto è regola non solo della fede ebraica, nione e l'invio: la Comunione Eucaristica ma anche di quella cristiana. Ma sono più si traduce nella missione ad entrare nella convinti? Per la maggior parte, sì. Forse c'è storia del mondo per testimoniare il bene ancora chi alla Messa chiede solo un buon della resurrezione di Cristo che si è cele- servizio della Parola e subisce il resto, giu- brata. Certo, tutto questo comporta un av- sto rovesciando la tradizione precedente: vicinamento che non sia solo di cuore, ma quelli che ritenevano un'appendice la Pa- anche di mente: i nostri ragazzi possono rola e il suo servizio, questi che ritengono da subito esserci? E sennò, che si fa? Ci si un'appendice, o giù di lì, la parte eucari- rifugia in maqiiillages che trasformano le stica. Vado per tagli di scure, ma ci inten- Messe in happy-hour, quell'ora felice in diamo. Anche perché recentemente, met- cui i bar praticano sconti? E dunque anche tendo l'accento su omelie lunghe, noiose le Messe siano scontate delle cose difficili e ridondanti, eminenti personalità da ta- ("Come si fa a parlare a un bambino di un volino fanno lezione a chi vive sul campo: uomo crocifisso? Meno male che ho trova- tra le mille difficoltà di popoli liturgici che to un prete che mi ha dato ragione" - da dalla grammatica biblica e dalla traduzio- un'intervista a unagirl televisiva). Oppure ne nel quotidiano vivono distanze siderali ci si rifugia in tentazioni regressive, dan- (e senza scusare i preti che le omelie non do importanza dogmatica alle rubriche: il le preparano, e quelli che ancora celebra- latino, un crocifisso e rispettivi candelieri no senza più credere nel mistero). È bene allineati sulla mensa, obbligatoriamente fare al meglio un'omelia, ma è altrettanto in ginocchio a ricevere il corpo del Signo- bene mostrare il totale della celebrazione re, così sconfiggendo quel popolo di Dio della Messa: per non ingenerare appunto che celebra il Signore crocifisso e risorto, l'idea che la predica è il tutto dell'appun- 10 sposo che è presente e dunque fa festa tamento domenicale. nell'incontro? Ma fate secondo memoria 11 posto deirincontro Il totale della Messa potrebbe aiutare a Ecco, andare a Messa dà gioia: è a partire dire il perché immediato dell'andarci: da questo che si potrebbe risolvere il per- spiegarlo a piccoli e grandi. I quattro mo- ché dell'andarci. Ma è troppo facile a dirsi. menti a) L'atto penitenziale, come punto "Ci vado quando me la sento" chissà per- di partenza per confessare il nostro biso- ché non lo si fa equivalere al "ti amo quan- gno di perdono e di amore, b) La liturgia do mi va". Abituati, dall'anno mille in poi, della Parola, Bibbia e omelia: al bisogno ad essere buttati in chiesa in ogni dome- di perdono risponde la Parola di Dio, che. nica e festa comandata, pena un peccato
  • 5. mortale, è facile pensare che non si sia co- Ma oggi la Messa è fatta da tutti, senza struita una mentalità della necessità e in- aver fatto nulla, o quasi. Certo troverete vece si sia subita quella della obbligatorie- chi dice che supplisce la Chiesa: ma chi tà. Come si è fatto capire - o non si è fatto 10 nega? Solo che per quell'invio con cui capire - che la fede è possibile perché c'è la Messa si conclude - missa est, nel buon un posto in cui incontro Gesù, il Risorto? latino antico che non dovrebbe essere E che quel posto è la memoria che, ripe- manipolato a fini esteto-estatici - occor- tuta secondo il suo comando, ci permette re una predisposizione che è appunto il di renderlo continuamente presente nelle testimoniare quel che si è celebrato. Ma parole e negli atti della nostra esistenza? È se si è passata l'ora guardando l'orologio vero che l'educarsi a una cosa buona na- 0 tampinando la mamma chiedendole sce da un'abitudine coltivata: questo forse "quando usciamo", c'è da sospettare - in- fa capire perché, in un clima di cristianità dovinando - che non succeda. Così come diffusa quale hanno vissuto le generazioni pare che non possa succedere quando precedenti, era molto piìi facile (anche se la Messa diventa un rito sociale: è morto non del tutto penetrato) il motivare per- qualcuno in Afghanistan? Una bella Messa ché si andava a Messa. Ma oggi, se i ge- con tutto il corpo dei politici a prescinde- nitori che debbono passare la chiamata re dalla fede, è perpetuare da parte della sono essi stessi colpiti dai connotati della Chiesa quella religione civile su cui ali- noia per una incomprensibilità che non mentare qualche dubbio è doveroso. Se si è in loro stessi risolta, come pretendere è vero che non ci può essere una Eucare- che possano accompagnare la fede dei lo- stia che non costruisca la Chiesa - con la ro figli? Può avvenire, come accade in Alto Parola e con il Pane, e con la missione al Adige, che quasi tutti i bambini vengano mondo - non vi pare che occorra esigere battezzati - dunque portati alla Chiesa - 1 senso di questo andare che di domeni- 1 in percentuali superiori al 90%; e succede ca connota una 'ita? Vi pare una domanda che quasi la metà di loro nasca da madri ingenua, una domanda sbagliata? O una italiane non coniugate (48%). È l'epoca domanda necessaria, per non costringere del primato della coscienza individuale nessuno a una bellezza che profanerebbe e della ricerca di forme personalizzate di con l'indifferenza, se non peggio? C'è si- adesione alla religione, commenta il son- curamente un rischio: quello del tiro alla daggista di turno. fune tra una rigidità neogiansenista o ca- tara, e un'accoglienza che lasci avvicinare Ciò che precede ai Misteri chi non li apprezza, sulla scor- Appunto tocca anche l'andare a Messa. ta dell'immagine paolina dei cani inde- Un tempo ai catecumeni si chiedeva - gni. Ma proprio per questo è necessario, prima di ammetterli ai Santi Segni - che direi con un po' d'ironia letteraria obbli- mostrassero di sapere la Sacra Scrittura e gatorio, porsi la domanda, dirsi il perché avessero appreso un codice morale. Ci si dell'andare a Messa. Sapendo che sapere può interrogare se le società cristiane che non risolve certi enigmi dell'animo uma- si sono formate su una chiave dottrinali- no, che tende a Dio anche quando non lo stico/moralistica siano state le migliori. frequenta. •
  • 6. Abbiamo rimpressione di aver smarrito l'orizzonte di senso nel quale TEucarestia si colloca. Essa è l'esperienza che pone i discepoli di fronte a Gesù e permette loro di riconoscerlo come il Signore Una preoccupazione antica Un'apprensione nuova Il bisogno di fare un'apologia della parte- La questione per noi, per giunta disincan- cipazione all'Eucaristia non è per niente tati eredi del sogno rianimatore del Conci- nuovo. Se Paolo rimprovera aspramente lio Vaticano II, si esprime con l'apprensione i cristiani di Corinto per il modo indegno del vedere smarrito l'orizzonte di senso sul- con cui essi mostrano di maltrattare la ce- lo sfondo del quale la liturgia appare com- na del Signore (1 Cor 11,17ss), l'autore della prensibile. La pressione ansiogena indotta lettera agli Ebrei non tralascia di lamentare dal fenomeno viene percepita anche per la disdicevole abitudine di molti a disertare riferimento al caso degli stessi frequenta- le riunioni dei fratelli (Eb 10, 24-25). A di- tori, che pur presenti, con maggiore o mi- stanza di ben dodici secoli, a riforma grego- nore assiduità, non sanno separare la loro riana da tempo impiantata in tutta l'Euro- pur libera scelta da un senso di prestazione pa cristiana, il Concilio Lateranense II, per che ne inquina la leggerezza. Il clima delle mettere un argine alla generale diserzione assemblee domenicali emana, in linea ge- dall'Eucaristia del popolo cristiano, deve, nerale, una coda di malinconia che lavo- nel 1215, imporre le note condizioni cano- ra sotto la pelle del sentire dei fedeli con niche della Confessione/Comunione alme- efficacia direttamente proporzionale agli no a Natale e Pasqua, trasformando in pre- sforzi di rianimare artificialmente il copio- cetto giuridico l'essenziale forma simbolica ne liturgico. Solo la parola del sacerdote, della presenza del Dio di Gesti. La Chiesa di tanto in tanto, nell'eccezione di un caso tridentina saprà a sua volta elaborare mille fortunato di predicazione decente, riesce a stratagemmi di monitoraggio della fedeltà sostenere il peso di una performance di cui ai sacramenti del riottoso gregge cristiano. la nostra esperienza quotidiana ha smarrì-
  • 7. Eucaristia: il necessario non comandato GIULIANO ZANCHI to l'alfabeto. Perché l'inedito appunto sta capo di una parabola storica nella quale la in questo. 11 metabolismo deritualizzato e posizione dell'Eucaristia all'interno della desimbolizzato della vita contemporanea vita cristiana ha subito un ribaltamento avvolge i ritmi della quotidianità di tutti, che appare sconcertante. L'Eucaristia di- buoni e cattivi, belli e brutti, credenti e a- fatti nasce come il punto di approdo defi- gnostici, praticanti e no, spogliandoci del- nitivo di un cammino di adesione alla fede. la sensibilità necessaria a lasciarsi edificare Veniva ammesso all'Eucaristia qualcuno dagli effetti performativi del segno liturgi- che avesse compiuto per intero tutto un co. Basterebbe pensare ai bambini di oggi. itinerario di discepolato che prevedeva u- I segtii della liturgia rappresentano sonno- na profonda comprensione della Scrittura lente esperienze di mortificazione per na- e l'acquisizione di una vera vita evangelica. tivi informatizzati che hanno strutturato la La partecipazione all'Eucaristia eral'ultima loro coscienza attraverso i simulacri della delle tappe possibili. Era il traguardo della realtà virtuale. Portare in chiesa un bambi- vita cristiana. Essa era anche avvolta da una no addestrato all'interfaccia del videogioco disciplina di segretezza [disciplina arcani] è un dramma. Ma non è colpa della debo- intenta a proteggere la serietà del rito dalla lezza del segno liturgico. È il mondo intor- sprovvedutezza dei non iniziati. Veniva in- no a esso che non procede piti sulle stesse fine concessa nella sintesi dei Sacramenti lunghezze d'onda. dell'Iniziazione (Battesimo Confermazio- ne Eucaristia), amministrati tutti insieme. Dall'altro capo della parabola Per tutta una serie di ragioni, la piìi deter- Oltretutto noi ci poniamo questi interro- minante delle quali è lo spostamento sul gativi anche stando precisamente all'altro tempo dell'infanzia del cammino di ini- 155
  • 8. ziazione, per n o i oggi la partecipazione ca di possibili soluzioni. Le strade battute all'Eucaristia è la soglia base della vita cri- - potremmo dire - sono sostanzialmente stiana universalmente accessibile. La par- tre. La prima è la piti istintiva e anche la tecipazione alla Messa è la prestazione di piti grezza. Si tratta di quella insistenza pre- base del fedele comune. Per ogni altra cosa cettistica che pensa di poter raccomandare della vita cristiana vengono richiesti itine- l'importanza vitale dell'Eucaristia proiet- rari, condizioni, procedure, mentre per la tandola nella categoria del dovere. Il lega- Messa basta spingere la porta della chiesa lismo che questa logica comporta n o n ha e si è già al centro della vita cristiana. Poi bisogno di essere spiegato. Né c'è bisogno esiste qualcuno che oltre alla Messa si i m - - m i sembra - d i argomentare sull'ineffica- pegna i n u n cammino d i consapevolezza. cia di questo maldestro modo di riaccredi- La Messa però è il primo gradino. L'epoca taie l'Eucaristia. La seconda è composta da d'oro di questo ribaltamento è la pastora- quella serie di strategie attrattive con cui si le del cristianesimo tridentino. Nel regime pensa di riaffezionare alla Messa renden- della cristianità tridentina questo essere dola con vari metodi più «coinvolgente». Il della Messa da subito nel centro della v i - ricatto della retorica emotiva produce però ta cristiana era supplito dalla capacità del i l piti delle volte degli effetti disastrosi. La sistema ecclesiale di garantire una forma- raffinatezza del linguaggio liturgico viene zione a posteriori. I l controllo sociale ob- trascinata nella facile e superficiale ecci- bligava alla partecipazione avita. Garantiva tazione di una didattica molto elementa- così uno stato permanente d i iniziazione. re. La forza del segno si spegne nello stu- Lo sgretolamento d i quel mondo sociale pefacente deWe trovate animative. Delle tre cristianamente organico ha lasciato nella questa è se n o n altro la piti appassionata e sua nudità questo contrasto: da u n lato un la piij laboriosa. La terza m i sembra sem- punto di arriva offerto come un punto di plicemente la p i l i ingenua. Percorre la via partenza; dall'altro un'incapacità generati- pericolosa della regressione nostalgica. La va della pratica pastorale. Noi siamo i n u n convinzione ingenua è che il funzionamen- sistema pastorale che dà tutto subito. M a to virtuoso del cristianesimo di una volta, fatica a trasformare il dono i n adesione ma- in cui tutti andavano i n chiesa, fosse do- tura. Il punto è che n o n è detto che i n que- vuto a quella forma del rito con cui i n quel sto momento la soluzione stia nell'istinto a momento si celebrava la liturgia. Astraen- ritardare il tempo dell'ammissione ai gran- do completamente dalle metamorfosi che di gesti della vita cristiana. Sarebbe forse accompagnano la storia e la cultura molti u n gesto autoritario. Giustamente difatti pensano che la strada giusta sarebbe ritor- resistiamo nel precipitarci i n simili scelte. nare a quella forma liturgica, al suo presun- to «mistero», alla sua incantatrice sacralità. Strategie dell'ansia Specialmente i n tempi di incertezza come Intanto però l'apprensione n o n ci lascia i - questi gli amici della «Messa i n latino» sono nerti. Nelle nostre comunità la preoccupa- molti. Il rito tridentino infonde indubbia- zione per assemblee domenicali, della cui mente una sua forma di fascino. Ma oggi grazia m o l t i distratti discepoli n o n sanno non può essere niente di p i l i che il fascino approfittare, mette giustamente alla ricer- emotivo d i una interessante esperienza e- 156 I
  • 9. il dinamismo dei racconti evangelici delle apparizioni del Risorto (i quali a loro vol- ta sono raccontati nei Vangeli secondo la struttura delle Eucaristie già celebrate dal- la generazione apostolica). Come proclama i n modo splendido la preghiera eucaristica y nella Messa Cesia stesso «ci spiega il sen- so delle Scritture e spezza il Pane per noi», conduce anche n o i a riconoscere Lui co- me Risorto e Signore, esattamente facen- doci accedere alla stessa esperienza che è stata d i quei discepoli. L'Eucaristia offre le condizioni per l'atto d i fede personale che stetica. La sua forza d i fascinazione sta nel riconosce i n Gesti il Cristo compiuto real- trasportare i n una dimensione separata e mente davanti a Lui. I l secondo nucleo i n - diversa dalla concretezza quotidiana della candescente, senza del quale la vita cristia- vita reale. L'opposto d i quanto è chiamato na n o n sarebbe tale, consiste nel fatto che a fare i l simbolo liturgico: legare la grazia nella liturgia eucaristica si dà forma alla di Cristo alla storia del discepolo. natura comunitaria della salvezza indivi- duale. Quella cristiana n o n è una fede del Le ragioni teologali singolo che dialoga individualmente con I n questa ricerca d i soluzioni rimangono il divino. La forma i n cui la via evangelica insondate e invisibili le ragioni teologa- attrae nella grazia del Dio di Gesù ogni sin- li dell'esperienza eucaristica. Ritrovare i l golo individuo è quella della vita fraterna. bandolo della matassa, senza precipitare Essa è il destino promesso come comunio- i n soluzioni d'accatto e senza rodersi i n ne dei santi. La comunione fraterna della ansie distruttive, richiede per lo meno d i vita ecclesiale è anticipazione e testimo- ritornare con consapevolezza sui nuclei nianza d i quel destino. L'Eucaristia ne è i l incandescenti della «necessità» d i quella segno reale. Se ci sono ragioni per cui «si forma cristiana del rito che abbiamo i m - deve» essere partecipi dell'Eucaristia, esse parato a chiamare confidenzialmente «la stanno fra queste essenziali esigenze dell'e- Messa». Rimettere a fuoco le ragioni per le sperienza cristiana. quali, senza il segno della comunione euca- Questi due nuclei della vita cristiana co- ristica, l'esperienza cristiana n o n solo n o n stituiscono nella liturgia eucaristica delle sarebbe quella che è, ma semplicemen- relazioni reali. Davvero durante l'Eucari- te n o n potrebbe essere. I l primo d i questi stia si è nella vita della grazia e davanti al nuclei incandescenti si potrebbe dire così: Risorto. Cosa che n o n accade di fronte alla l'Eucaristia è u n dispositivo che, secondo sola Scrittura. Come non accade di fronte al le intenzioni d i Gesti, attualizza simboli- destinatario della carità (l'altro, il povero, i l camente l'esperienza dell'incontro credente fratello). Solo nel dispositivo della liturgia con il Risorto. La Messa difatti-invenzione eucaristica i l Signore Gesti è realmente di rituale senza precedenti - replica la forma e fronte alla nostra libertà chiamata a ricono-
  • 10. La storia, scerlo. Essere all'altezza di questo realismo richiede anzitutto alla vita cristiana la capa- cità di ritrovare la vera forza simbolica dei l'uomo, segni della liturgia. Questa esigenza è spes- so proclamata. Aiiiverà senz'altro al letto- re come una formula ovvia. Ma il punto è l'Eucarestìa che a onorarne il compito non si è ancora veramente cominciato. La si è scambiata per molte cose: allegoria, didascalismo, oggettivismo rituale, feticismo devoziona- le. Sondare la posta in gioco della forza del segno liturgico è un compito ancora tutto da avviare. Si dovrà poi acquisire la capaci- tà di metterlo in atto. Dobbiamo del resto ancora acquisire veramente l'idea che ce- EZIO GAZZOTTI lebrare (mettere in atto i segni della grazia) non è semplice esecuzione, applicazione, adempimento, ma un'arte, una sapienza, un'abilità in cui l'efficacia non si dà senza il concorso della verità. Come per ogni gesto significativo compiuto dall'uomo. Il necessario non comandato Andare a Messa non si deve. Semmai si può. Se si vuole. La forma eucaristica della litur- gia cristiana appartiene all'ordine di quelle cose che non possiedono la doverosità di ciò che è imposto, ma la necessità di ciò che è vi- tale, una volta entrati nell'orbita di legami liberi e tuttavia indispensabili. Non è mai stato difficile mediare l'ingresso all'interno di simili perimetri. La libertà è per l'uomo la condizione piti onerosa. Anche l'winven- zione» con cui Gesti rende disponibile per sempre e per tutti la Sua presenza rimane esposta all'umana ritrosia per quanto è ne- cessario seppure non comandato. Ma non gioverà in nessun modo raccomandarla al discepolo disaffezionato attraverso la lin- gua del dovere. Svanirebbe nello stesso i- stante la splendida rivelazione che tutto è grazia. • 158
  • 11. Come rispondere Succede quando si sale i n montagna; do- po ore i n cui ci si inerpica per sentieri tor- alla domanda: tuosi, la fatica si fa sentire. Conviene allora "Perché andare a Messa"? fermarsi. Ci si assesta, ci si siede. Si consi- Tante le vìe che, di fatto, dera il cammino percorso. N o n è solo una necessità; è anche un'opportuna strategia. si percorrono a livello Vale anche per la pastorale e la catechesi. pedagogico: l'insistenza Si investe tanto sull'Eucarestia. Ci sono e- sperienze, riflessioni, sussidi. M a i risultati sul precetto, n o n si vedono. Appare invece il calo verti- il valore "sociale" della Messa, ginoso della pratica. la preoccupazione per un rito Occorre fermarsi. Se si vede i l cammino attraente. Presentiamo una percorso a partire da u n punto lontano, qualcosa cambia. N o n è vero che nulla si nostra risposta. è ottenuto. U n flash dal giurassico Imbocchiamo questa strada. Proviamo a ricordarci degli anni 1945-1948. È agevole per me: sono le prime immagini che ho re- gistrato nella mia mente. Ricordo la chie- sa del paese: è di stile romanico. È tutta i n pietra, costruita da "artigiani" del posto. Si trova a 900 metri d i altezza. Quanta fatica costa la Messa a coloro che, la domenica, salgono dal fiume? La chiesa è sempre pie- na. È impensabile n o n andare a Messa. È una specie di crocevia ove incontri tutti e sai tutto: quanti sono emigrati e quanti so- no tornati? Com'è andata la vendemmia? Chi è i n buona salute e chi è mancato? Fissiamo l'attenzione sulla "Messa alta" delle ore 11. C'è il coro che interviene. So- no presenti u o m i n i e donne con i l vestito V buono. M a gli u o m i n i - questa è una nor- ma n o n scritta, ma praticata - si fermano i1 rigorosamente fuori: aspettano che il prete scopra il calice: è da quel momento che la Messa è obbligatoria. Il prete, intelligentemente, fa la predica i n dialetto. Deve superare i l duplice handi- cap: la lingua latina e quella italiana. 159
  • 12. Egli ha accuratamente preparato i fanciulli alla Prima Comunione. Bastano 2 mesi: di fatto il contesto familiare è profondamen- te religioso. Ha usato un metodo interatti- vo, facendo culminare ogni incontro con una formula del catechismo di S. Pio X. Quella che ci interessa è questa "L'Euca- restia è il Sacramento che, sotto le appa- renze del pane e del vino, contiene real- mente Corpo e Sangue, Anima e Divinità del nostro Signore Gesìi Cristo per il nu- trimento delle anime"». Questi i nostri interrogativi come chie- richetti: a) Quante volte il prete fa il segno della croce? Che significato ha questo? b) Perché sta così a lungo in ginocchio do- po la consacrazione? Nei giorni feriali si celebrano quasi sem- Sono maturati elementi nuovi e fecondi: pre Messe dei defunti. Di solito, appena il • Si connette sempre piti l'Eucarestia non prete entra con il caratteristico tricorno, il solo con la morte, ma con la resurrezione sacrista intona il Rosario. di Gesti. Sempre piii si parla di "incontri con il Risorto". Svantaggi, condizioni favorevoli • Le Letture con i 3 cicli (ABC) hanno per- Che cosa è cambiato? È finito un mondo, messo una comprensione nuova della litur- quello della "profonda cristianità". gia della Parola. Non è preparazione, sala Ci sono certo condizioni sfavorevoli: d'attesa. È l'apertura della lettera che Dio • È svanito il catecumenato familiare. Si ci ha inviato. Narra ciò che nel rito accade. sono interrotti canali di trasmissione del- • È in ombra la dimensione di presenza la fede. Si fa una gran fatica per ricostru- reale "cosificata". Ma è in piena luce, an- ire un contesto, un quadro di significati. che nella percezione del popolo, quella di • È svanito il controllo sociale. Sappiamo Cena del Signore (ICor 11,20). quale significato abbia il "trascinamento". È • Si può fare un percorso in cui la fede si occasione per "vedere", farsi una ragione e abbini alla libertà. poi capire. È vero che l'indifferenza e il plu- In questo nuovo contesto quali sono le ralismo hanno spogliato la Chiesa dell'ulti- strategie educative? Le esprimiamo in for- mo dei suoi poteri, quello sulle coscienze. ma di risposta alla domanda: " ec é an- Prh Ci piange il cuore nel vedere deserta que- dare a Messa?". sta mensa! Ma si tratta di un elemento pu- ramente negativo? Non avviene, per caso, "È obbligatorio" anche una chiarificazione di fondo: la Mes- Questo slogan fa riferimento alla via precet- sa è atto dei credenti in Gesti, dei discepoli! dstica. Così si esprime il catechismo di s. Pio i6o I
  • 13. X. " I l terzo comandamento ricordati di san- né giuridica; è interiore. Se perdi la Messa, tificare le feste ci ordina d i onorare Dio nei ti pri di uno dei pezzi di storia (individua- giorni d i festa con atti d i culto esterno dei le, sociale, mondiale). Se muore u n militare quali, per i cristiani, l'essenziale è la Mes- italiano i n Afganistan, come fai a non anda- sa" (Parte II, n . 184). Che dire di questa via? re ai funerali? Se viene uccisa una ragazza a Ha u n effetto immediato maggiore. Ecco Brembate, n o n puoi assentarti. Se si sposa però le contro-indicazioni: u n amico, devi esserci. Quando tuo figlio • C'è la norma, ma non ancora il valore. Ci si compie otto anni devi accompagnarlo alla può ancora chiedere: perché è obbligatorio? Prima Comunione... • C'è i l rischio d i restare sempre sulla so- La fede n o n c'entra. La Messa è rappre- glia della fede, d i scambiare i l " m i n i m o " sentazione della vita nel suo sorgere, con- con i l massimo. È successo per l'obbligo giungersi, spegnersi. Segna dei passaggi. di confessarsi e comunicarsi almeno a Pa- Se perdi la Messa, ci perdi t u . Se partecipi squa (Concilio Lateranense IV). porti qualcosa (la solidarietà, la vicinan- • Ciò che è "possibilità", "fonte di vita" de- za, la gioia). cade al livello d i precetto cui adeguarsi. • Questa procedura mantiene le persone " T i salvi l'anima" aJ JJveJJo delia "minore età " senza far ma- Per secoli, a livello popolare, ha "fenuto" turare le convinzioni. la motivazione devozionale, spirituale. Si è detto: "Sei piìi vicino a Gesù; acquisti "Non puoi non andarci" meriti; t i guadagni i l paradiso; vai avanti Questo slogan è fatto proprio anche da tan- nel cammino della fede". ti n o n credenti. È preceduto da " i n certe oc- Questa risposta è d i ordine diverso rispet- casioni". La motivazione n o n è né esterna. to alle precedenti. N o n apporta ragioni e- 161
  • 14. sterne, estrinseche. Pone al centro il "teso- sa sua persone che celebrano il giorno d t ro" che è l'Eucarestia. La considera come Signore. Il proconsole Anulino gli chiede fonte d'acqua zampillante. "Perché non glielo hai impedito?" Rispor In negativo ha la visione del Dio con il "se" de Emerito: "Non avrei potuto farlo, perch- davanti. Egli "ti salva se"... vai a Messa. Il Sa- noi cristiani non possiamo stare senza l'Eu- cramento è premio, riconoscimento. Non è carestia domenicale" (Atti dei Martiri XI, pili in quell'ordine che è espresso nel saluto Qui siamo proprio agli antipodi della T. liturgico "La grazia del Signore Gesù Cristo, precettistica: l'amore di Dio Padre e la comunione dello • È proibito Spirito Santo sia con tutti voi". • Noi violiamo la legge per affermare, cor questo rito, la nostra identità. "Vieni e vedi" Per noi lo spezzare il pane (At 2,46) e fa: Questa risposta sposta l'accento: mostra passare il calice è segno distintivo, moti- l'Eucarestia. La intende come azione co- vo di gloria. Non ci legano appartenenze munitaria, come esperienza da vivere. sociali, etniche, livelli etici: si comunice Questa via, alcune volte, funziona: a noi il Dio fatto corpo, fatto carne, fatte • Per i genitori, per gli educatori. È bello che sangue. È una divinizzazione conviviale essi precedano i piccoli e non li spediscano discendente, festosa. Mangiando Cristc a Messa. Si impegnano poi a fare da "voce diventiamo suo corpo. narrante" all'interno del rito. Non può es- C'è un invito perentorio "Prendete e man- sere strada permanente. I "piccoli" cresco- giate", prendete e bevete. Con gioia lo ac- no. Devono arrivare ad avere convinzioni. cogliamo. Così sentiamo che Dio è pane Gli adulti resteranno propositivi se le loro cioè vita; è vino cioè gioia (Le 22,14-20). facce "parleranno di resurrezione". Noi, come le donne che vanno al sepolcro, • Quando una comunità intera si attiva per cerchiamo Gesti di Nazareth. Senza di lui accogliere, coinvolgere, presentare gesti non potremmo vivere. Ci viene indicato veri e non semplicemente "gesti esatti". il luogo dell'appuntamento e dell'incon- Non funziona (se non epidermicamente e tro: "Andate dai fratelli: là lo vedrete" (Me momentaneamente) quando si pongono 16,7; Mt 28,7). in atto procedure fascinose (ogni volta si Le sorti del mondo sono tutt'altro che de- inventa qualcosa, si scambia il "rumore" cise. Vincerà la morte? Questa grande av- con la partecipazione, si mettono le mani ventura della storia si concluderà con il sulla struttura stessa dell'Eucarestia). Ani- grido inascoltato delle vittime? E Dio da mare la Messa è mostrarne l'anima. che parte sta? • Quando, dopo o prima del rito, si narra la L'Eucarestia dà una risposta che non ri- storia di salvezza culminante nella Pasqua. guarda solo il destino del singolo. Concer- ne l'umanità, la storia. Dio, in Gesti cro- "Senza l'Eucarestia non possiamo vivere" cifisso e risorto, si implica. Dice il Cristo: Sappiamo che cosa succede in Africa, ad "Questo sono io, dato per voi". Abilene nel 304 d.C.: è in atto una violenta In base a questo, il futuro assume la for- persecuzione contro i cristiani. Ogni atto ma di banchetto eterno, festivo (Le 22,14- di culto è proibito. Emerito ospita in ca- 18). •
  • 15. La domenica occorre andare a Messa: pare un "precetto" collegato alla minore età. Come mai i genitori I disertano il rito? Come rimotivare gli adulti? ELIANA ZANOLETTI Una mistagogia della Eucarestìa o l'Eucarestìa come mistagogia Tutti i catechisti dell'ICFR sanno che l'in- cui potrà felicemente emanciparsi appena sistenza con cui propongono ai fanciulli raggiunta l'età della ragione (ovvero dopo e ragazzi la partecipazione all'Eucarestia la Cresima). domenicale è destinata ad essere ineffica- Come ha affermato A. Castegnaro in un'in- ce se non è supportata cordialmente dai dagine miliare sulla pre-adolescenza': " Ci genitori, non solo a parole, ma con i fatti. si può chiedere per quali motivi una pra- Il duplice messaggio contenuto nella dico- tica religiosa così alta come quella ma- tomia fra le parole ("La domenica bisogna nifestata in età evolutiva dovrebbe man- andare a Messa") e la pratica dei genitori tenersi nel tempo, se il contesto sociale • - che a Messa proprio non ci vanno o che è caratterizzato da una pratica reUgiosa depositano il bambino sulla soglia della modesta [...]. chiesa per venirlo a ritirare 45' dopo - crea Un interrogativo vero si porrebbe semmai effetti conseguenti. se avvenisse il contrario, se cioè ragazzi Ovvero: il ragazzino capisce benissimo nati e cresciuti in ambienti spesso mode- che si tratta di una pratica temporanea, stamente religiosi o comunque lontani legata alla sua condizione di minorità, da dalla religione "di chiesa", avviati ad inse- 163
  • 16. rirsi in un mondo adulto altrettanto poco per l'eternità. Sono passati 40 anni di cam- interessato, conservassero ciononostante mino dal primo piano pastorale dell'epi- un alto livello di pratica religiosa". scopato italiano, la secolarizzazione è a- vanzata, le comunità cristiane hanno at- Rimotivare gli adulti traversato varie fasi. Nel riconoscimento, Sarebbe quindi fondamentale rimotivare i non pienamente metabolizzato, di essere credenti adulti alla frequentazione all'Eu- una minoranza, cruciali sono i temi della carestia della domenica; le nostre forze figura del cristiano adulto, della differenza migliori dovrebbero spendersi in questa cristiana, del primo annuncio e della cura direzione: nel far comprendere agli adulti delle "pratiche" che mantengono vitale la già compiutamente iniziati - ovvero che fede senza ridurla ad una dimensione set- hanno celebrato i sacramenti dell'inizia- taria e culturalmente stravagante. zione - che "senza la Messa non sei cristia- In questa nuova temperie è frequente il ri- no", nella convinzione che se custodiamo chiamo al valore performativo della litur- la domenica, "la domenica custodirà noi" gia. D'altra parte, la liturgia è il primo luo- C-;-~ , (GEI, Volto missionario della parrocchia...). go in cui la Ghiesa si esprime, mettendo Questa prospettiva potrebbe sembrare, a se stessa in scena, prima di dirsi attraver- prima vista, una regressione rispetto alle so discorsi razionali: essa resta un "luogo indicazioni del decennio GEI su Evange- simbolico in cui sono formate le menta- lizzazione e Sacramenti 0970-80), quando lità, modellate le spiritualità e forgiate le si avvertiva come incresciosa una pratica rappresentazioni cristiane".^ sacramentale discostata dalla vita, una frequentazione alla Messa che riducesse In una logica di "secondo annuncio" a sé il tutto del Gristianesimo. Si tratta di prendere sul serio la felice e- Non si tratta, ovviamente, di ritornare al spressione di "secondo annuncio" recen- minimalismo del precetto adempiuto co- temente coniata^ me tassa da pagare o investimento oculato I genitori che incontriamo per la richiesta
  • 17. dei sacramenti sono mi numero consi- le precomprensioni religiose pre-esisten- derevole di persone che hanno un mini- ti, soprattutto se legate alla fanciullezza e mo di dimestichezza con ciò che stanno non sottoposte a nessuna revisione seria chiedendo: conoscono il Cristianesimo e o intervento formativo prolungato. la Chiesa forse troppo e male; danno la fe- Forse bisognerebbe riuscire a sorprende- de per scontata anche se ne hanno una vi- re di nuovo: è vero che l'Eucarestia non è sione parziale, confusa se non addirittura un'occasione per esibire creatività ed im- distorta; vivono alcune abitudini religiose, provvisazione, ma neanche è una rubrica legate a qualche gesto o rito. da ripetere in modo routinario e sciatto. Non stiamo parlando di persone totalmen- te estranee - per le quali la Chiesa e le sue Un deficit di conoscenza pratiche sono assoluti misteri - ma di sog- Per abitare la liturgia occorre l'intelligenza getti che si avvalgono in modo differenzia- del rito. Non occorre capire tutto - e capire to e selettivo dell'offerta ecclesiale, avendo tutto in ogni celebrazione - ma non è op- acquisito il "diritto" a farlo, essendo co- portuno sottovalutare il bisogno di sapere munque stati iniziati. Per prendere sul se- (non durante la celebrazione, ma prima, rio la loro richiesta, occorre superare una in un contesto catechistico) cosa accade, serie di deficit che vanno prima nominati. di ricevere suggerimenti su come vivere le singole parti del rito. Un deficit di sorpresa Spesso ci si sorprende (da adulti) a ripetere Gli adulti sono quelli che in qualche modo gesti, preghiere, disposizioni che ci erano sanno già e questo "sapere già" costituisce stati inculcati da bambini, non disponen- spesso un inspessimento della sensibilità, do di nessun'altra elaborazione. una riduzione della disponibilità ad ap- prendere. La partecipazione sporadica e Un deficit di attivazione/processo distratta all'Eucarestia domenicale tende Ogni rito inizia e finisce e si suppone che a confermare (piuttosto che a convertire) la situazione in uscita non sia identica a
  • 18. quella i n ingresso. Una celebrazione eu- caristica fa fare delle cose. Attraverso ciò che fa fare, intende anche sollecitare, pro- muovere, abilitare... I l gesto che Gesìi ha scelto, n o n ha nulla d i esoterico; è un ge- sto dell'esistenza, la commensalità, ed una commensalità umana: fatta d i parole, di riconoscimento reciproco, di cibo offerto e consumato... Propriamente la celebrazione è una m i - stagogia. Attraverso ciò che fa fare intro- duce dentro. Una mancanza di "regia" rende difficolto- so "entrare" nella celebrazione: spesso le parti che si susseguono vengono percepite come scollegate. Se si cambiasse l'ordine di alcune preghiere o m o m e n t i , l'assem- blea celebrante i n buona parte n o n per- I cepirebbe la dissonanza, segno che n o n è entrata da nessuna parte. • L'Eucarestia come "processo alchemico" In u n suo libro recente^ A. Gruen afferma Un deficit di attualità che, i n ogni Eucaristia, celebriamo la tra- L'Eucarestia n o n è una parentesi a-pro- sformazione della nostra vita. Nei doni del blematica, u n tempo sotto vuoto, u n non- pane e del vino offriamo a Dio n o i stessi, luogo senza rapporto con la vita. Alla fine con le nostre lacerazioni, i nostri pensie- bisogna pure aderire al proprio mondo. r i e i nostri sentimenti. "Abbiamo fiducia Viviamo u n quotidiano che è piccolo an- nel fatto che Dio accetta i nostri d o n i e l i che se ci impegna dal mattino alla sera. trasforma, Attraverso le molte celebrazio- I Questo piccolo n o n vive a sé, m a dentro n i eucaristiche, qualcosa i n n o i , imper- u n p i l i grande che è quello che incontria- cettibilmente, viene modificato, come la mo nell'assemblea domenicale. A volte, i pasta madre fa hevitare tutta la madia di nostri ambienti hanno poco ossigeno per- farina e la trasforma i n qualcosa d i gusto- ché dimenticano che il piccolo sta dentro so e commestibile". il grande, ma n o n come un'alienazione o Il messaggio della metamorfosi che Dio una sublimazione. I r i t i hanno a che fare opera i n n o i è davvero una buona noti- con la vita. zia. Nell'Eucarestia avviene la trasforma- zione del pane e del vino nel Corpo e nel Due sfondi integratori Sangue di Gesti Cristo, m a anche la nostra MoltepUci sono i percorsi "mistagogici" trasformazione: la nostra quotidianità, i l sul rito per gh adulti''; q u i ci limitiamo a nostro lavoro, i nostri sentimenti sono tra- proporre due orizzonti da "secondo an- sformati i n gioia divina, i n vita divina. La nuncio" esistenziaU e storici. celebrazione, attraverso quello che ci fa
  • 19. Deiss L., La Messa. Comprendere per Falsini R., Gestì e parole della Messa. partecipare, EMP, Padova 1992. Per la comprensione del Donghi A., Gesti e parole. Un'iniziazione mistero celebrato. al linguaggio simbolico, LEV, Città del Ancora, Milano 2001. Vaticano 1993. Maule L., Per grazia tuatìlodo. La preghiera cristiana: Magrassi M.-Radcliffe T., L'anima della i Divini misteri e le domenica, EDB, Bologna 2005. Ore sante, La Font G., Eucarestìa. Il pasto e la parola. EDB, Bologna 2006. Grandezza e forza del simbolo, EDC, Wernert F.-Moog D., Leumann 2002. Per vivere insieme l'Eucarestìa. Radcliffe T., Perché andare a Messa? Strumento di lavoro Il dramma dell'Eucarestia, San Paolo, per animatori e gruppi liturgici, Cinisello Balsamo 2009. EDC, Leumann 2010. fare, diventa per noi la possibilità di vedere nel secondo atto, la fede porta sàia, speran- diversamente; di collegare diversamente i za i dall'offertorio alla fme della Preghie- frammenti della nostra vita secondo la lo- ra Eucaristica). Siamo abilitati ad essere gica che corrisponde all'esperienza di Ge- donatori nella fiducia che il regalo che il sti, al suo mistero pasquale. L'Eucarestia Signore Gesù fa di sé, per quanto contra- ci fa entrare in un rito che ci precede e ci stato, vince sulla morte e sul male. ospita, facendoci fare cose che ci abilitano È questa la nostra piti grande speranza: la ad una personale rielaborazione. Ogni Eu- cena del giovedì santo sembra celebrare caristia è riserva di un buon immaginario. un fallimento, ma di fronte alla sconfit- • La celebrazione eucaristica come "dram- ta, Gesij offre la sua vita al Padre, lo prega ma" perché ne faccia qualcosa; nel terzo atto Una prospettiva molto interessante è sta- esultiamo per la vittoria dell'amore. Siamo ta proposta daT. Radcliffe'' che riprende il chiamati a recitare il Padre Nostro, scam- tema della trasformazione: impercettibil- biare il segno della pace e a riconoscere mente, come un albero che cresce, l'Euca- Gesù Risorto che ci prepara una mensa restia ci forma come persone che credono, e ci nutre del suo Corpo, rendendoci suo sperano ed esercitano la carità. corpo reale. Per spiegare ciò, propone di leggere la ce- In conclusione siamo congedati ("Andate lebrazione come un dramma in tre atti: in pace"), non perché dobbiamo far posto nel primo atto siamo imdtati ad eserci- alla Messa successiva, ma perché siamo tare la fede (riti di ingresso, ascolto della mandati in missione: inviati ad incarna- Parola, professione del Credo, Preghiera re il riconoscimento del Padre verso tutti dei Fedeli); i suoi figli. • 167
  • 20. dalla riflessione al lavoro 1 2 La domanda Dimensione storico-teologica Ci lasciamo raggiungere dall'interrogativo Leggiamo l'articolo di G. Zanchi. espresso nel titolo "Perché andare a L'Eucarestia nei primi tempi era: IVlessa?". Diamo libero sfogo alle risposte. • Punto di arrivo del cammino di fede Non censuriamone alcuna: • Rito tipicamente cristiano, riservato • È obbligatorio. C'è uno specifico precetto agli iniziati, custodito dalla disciplina della Chiesa; dell'arcano. • È una devozione; Per noi è diventata: • Si attinge forza spirituale per l'intera • Realtà universalmente accessibile, settimana; incondizionata • Si celebra la morte e resurrezione di • Rappresentazione del dramma Gesù. dell'esistenza sociale. Si può riscoprire come: Colui che guida la riflessione fa da • Attualizzazione, per noi, degli incontri specchio. Raccoglie tutto su di un foglio o con il Risuscitato sulla lavagna. Fa emergere la concezione • Possibilità, per noi, di credere a Gesù, di Eucarestia che è sottesa. La Messa di riconoscerlo presente, appare come: di nutrirci di lui. • Osservanza rituale Ci chiediamo: • IVlezzo per la santificazione spirituale a) È vero che sì è verificato questo dell'individuo ribaltamento? b) I racconti evangelici ci parlano • Celebrazione settimanale della Pasqua. dell'incontro con il Risorto già in forma di rito. Che sigrrifica questo per noi? Ci aiuta l'articolo di A. Bianchi. ' Diocesi di Vicenza, Sentieri Interrotti, rapporto policopiato, dicembre 1996 ^G.Jiouthier, La Chiesa dopo il Concilio, Qiqajon, 2007 ^ E. Biemmi, // secondo annuncio, EDB, 2011, pp. 36-7 Evangelizzare ne ha proposti a pii;t riprese: cfr. E. Ciazzotti la rubrica La Messa: un pane da spezzare, anno 2010-11; ma anche l'inserto Dio è di casa (2002-3), una mistagogia dell'edificio, che era insieme mistagogia alla celebrazione. La mistagogla è una dimensione fondamentale della liturgia; essa si basa sulla consapevolezza che il senso delle cose non si esaurisce in quello che si può vedere, ascoltare e realizzare la prima volta. La mistagogia è l'ingresso nel mistero, e il tempo necessario a tale operazione. (R De Clerck, Liturgia Viva, Qiqajon, 2008). ^ A. Gruen, Confidare nella trasformazione, Queriniana, 2011 (dello stesso vedi aitche Eucarestia) « T. Radcliffe, Perché andare in Chiesa?, San Paolo, 2010
  • 21. La via pedagogica Come rimotivare Leggiamo l'articolo Leggiamo l'articolo di E. Zanoletti. di E. Cazzotti. Attinge al testo di T. Radcliffe Ci chiediamo: Perché andare in chiesa? a) È vero che sono inconcludenti Il dramma dell'Eucarestia. San Paolo, le vie dell'esasperazione Cinisello Balsamo 2009. Ci chiediamo: della legge e dell'appagamento a) È vero che, ogni domenica, delle esigenze individuali sotto i nostri occhi, si svolge il dramma devozionali? più decisivo per l'umanità? b) Si può ancora percorrere con gli adulti b) Come e perché le varie fasi del rito la strada del controllo sociale? trasformano le nostre persone, rendendole c) Quali le vie oggi più opportune? capaci di condividere la vita di Dio?
  • 22. Volti dell'Eucarestia lungo i secoli Per molta parte del popolo cristiano, il Anzitutto per il calice: Ti rendiamo grazie o Concilio Vaticano II fu reso evidente e Padre...». La preghiera di azione di grazie, immediato con i cambiamenti avvenuti detta Eucaristia, accompagna la cena e la nella celebrazione eucaristica. Il cambio specifica; nello stesso tempo il pane e il della direzione del celebrante, l'altare vino collocati in questo nuovo contesto, collocato in modo da guardare i fedeli, assumono il nome di "Eucaristia": l'uso della lingua italiana, furono i frutti «Nessuno mangi o beva della vostra evidenti e la traduzione di quell'ideale Eucaristia se non è battezzato». di "partecipazione attiva" [actuosa partìcipatìo) auspicata dalla Sacrosanctum La disciplina dell'arcano Concilium, la costituzione sulla liturgia approvata nel dicembre del 1963. "Si Quello che è certo, possa concedere nelle Messe celebrate è che la celebrazione dell'Eucarestia con partecipazione di popolo - afferma il era parte integrante e decisiva testo non senza contorsioni - una congrua del percorso di iniziazione parte alla lingua volgare. di quanti intendevano entrare Si abbia però cura che i fedeli sappiano nella comunità cristiana. recitare e cantare insieme anche in Senza voler esagerare il senso lingua latina le parti dell'Ordinario della della disciplina detta "dell'arcano", Messa che spettano ad essi". Eppure già non si può dimenticare che, per arrivare a questo primo, parziale nella Chiesa primitiva, obiettivo vi furono aspre resistenze tra i riti di iniziazione erano segreti. i padri conciliari. L'argomento utilizzato Le catechesi dei padri ci dimostrano dai conservatori era che bisognava che la spiegazione particolareggiata salvaguardare la tradizione e il mistero dei dei riti avveniva quando i catecumeni riti, che il latino racchiudeva più il senso avevano ormai fatto l'esperienza del sacro e che, usandolo, si capiva la vitale dei Sacramenti dell'Iniziazione. Messa in qualunque parte del mondo. Questa catechesi era essenzialmente Ma come è andata lungo la storia? "mistagogica". "Iniziazione" significa anche inizio, ingresso in una vita nuova, quella appunto dell'uomo nuovo in seno La Didaché alla Chiesa. Come in ogni vita, Il primo scritto, dopo il Nuovo Testamento, anche qui si ha un progresso con tappe nel quale ricorre il sostantivo "Eucaristia", che - in questo caso - sono rappresentate è la Didachè, un testo molto vicino alla dai Sacramenti dell'Iniziazione. Prima lettera ai Corinti di Paolo. Accanto Nel loro cammino verso l'altare, vi troviamo la forma verbale eucaristein: conclusione obbligatoria della loro «Per il rendimento di grazie (Eucaristia) iniziazione, anticamente i neofiti erano così rendete grazie (eucaristesate). accompagnati dal canto dei SI 22 e 44.
  • 23. DANIELE ROCCHETTI S. Ambrogio in atteggiamento muto e passivo. I fedeli infatti sono chiamati ad ascoltare, senza S. Ambrogio, commentando il SI 22, peraltro comprendere, nella maggior vede nell'Eucaristia il sacramento che ci parte dei casi, il significato delle parole e fa "entrare" definitivamente nel corpo di dei gesti. La massa "assiste" quasi sempre Cristo. Il Battesimo e la Confermazione in ginocchio, in un atteggiamento di ci danno la possibilità di incorporarci preghiera devota e personale; le risposte definitivamente nel corpo del Signore: e le acclamazioni, pur previste dal rito, sono la preparazione indispensabile a sono generalmente date da uno a nome ciò che nell'Eucaristia trova il suo pieno di tutti. Le rubriche non prendono affatto compimento. A poco a poco, in considerazione la presenza e l'agire olla celebrazione si darà poi un nuovo dell'assemblea ed escludono totalmente nome, tanto in Occidente ("santa Messa") che in Oriente ("Divina Liturgia"), e della preghiera di azione di grazie si perderà anche il nome, eccetto che per il racconto della Cena o Consacrazione; e il nome di "Eucaristia" sarà riservato al Corpo e Sangue di Cristo, e infine all'Ostia identificata nella persona di Cristo di cui si sottolineerà la presenza, più da adorare che da consumare. Assistere più che partecipare Sarà il Concilio di Trento ('J545-1563) non solo a definire il perimetro dogmatico e dottrinale all'interno del quale una diversificazione nel modo celebrativo, comprendere - in contrapposizione con la in relazione alla diversità di situazioni visione espressa dalla Riforma - il valore locali ambientali, culturali e di fede. dell'Eucarestia, ma a mostrarla come La celebrazione acquista così un volto elemento culmine dell'appartenenza cerimoniale, pomposo e formalistico, cristiana. La gestione dell'atto rituale che suscita al più un atteggiamento di è esclusivamente affidata ai membri stupore e di compiacenza. S'indebolisce e del clero, i quali devono agire non solo addirittura si perde il senso comunitario in piena fedeltà a quanto stabilito, ma della Chiesa e dell'assemblea celebrante, digne, attente ac devote. L'assemblea che perché si appoggia a una ecclesiologia di interviene al rito risulta in genere soltanto poteri, il cui centro rischia di non essere il sua destinataria e per di più quasi sempre Cristo, ma il clero. 171
  • 24. I Nel giorno del sole Ogni settimana, Alzi gli occhi verso il Padre, nel giorno del sole, gli dici "Grazie" ti siedi in mezzo a noi, e frantumi il tuo corpo Ospite divino. in mille particelle, perché ogni uomo Ancora ci trovi ti abbia in cibo. recintati dalla nostra paura, pronti forse a tradirti, Fa che, alla sera della vita, preoccupati comunque ci ritroviamo ancora dei primi posti. in una tavolata senza misura, ove ogni popolo veda da vicino Ancora dici "Pace" il volto del Padre tuo, nella tua casa. e mostri la tua carta di riconoscimento: Amen. le piaghe alle mani, la ferita al cuore. EZIO 6AZZOTTI