Ferito sul Pasubio il 2 luglio 1916, morto il giorno successivo.
Non sapevamo nulla di lui, dove avesse combattuto, come e dove fosse morto, dove fosse eventualmente sepolto.
Grazie ai siti web citati nel documento, abbiamo ritrovato la sua tomba nell'ossario del Pasubio, ma anche l'ospedale dove è morto ed il primo cimitero dove è stato sepolto inizialmente.
Esiste anche un racconto divulgativo e qualificato delle vicende belliche di quello stesso giorno, ma sono di fonte austriaca. Gli italiani hanno censurato brutalmente gli eventi di quella giornata campale.
Questa esperienza privata, a mio giudizio merita di essere condivisa con tutti coloro che stanno facendo una ricerca simile alla nostra.
Il sergente Tonietto Emilio riposa nell'ossario del Pasubio
1. TONIETTO EMILIO ASPETTA UN FIORE
DA UN SECOLO
Sergente del battaglione Volturno, ferito sul Pasubio, morto nell’ospedale, oggi “Locanda
Dolomiti, sepolto nel contiguo cimitero, presso malga Prà, poi nell’ossario del Pasubio.
Aveva 31 anni, graduato ma analfabeta, quindi i suoi gradi se li è guadagnati combattendo.
La sua nipote, oggi nonna, l’ha cercato per tutta la vita, ogni volta che ci capitava di passare
vicino a qualche ossario, ma non avevamo la più pallida idea di dove avesse combattuto.
L’abbiamo trovato grazie all’aiuto di due organizzazioni che ringrazio e cito nelle pagine seguenti.
Abbiamo così appurato il giorno del ferimento e della morte ed anche il luogo: il Pasubio.
A quel punto abbiamo sperato di trovarlo nel vicino ossario, ma non l’abbiamo individuato e
abbiamo ripassato in rassegna tutti gli ossari ed i cimiteri di un’ampia zona circostante.
Ci ha risolto il problema Silvia, del sito “Pietri Grande Guerra”, facendoci notare come tutti i
riscontri conducono ad individuare la sua tomba in quella con il cognome Tainetto Emilio.
Un banale e comunissimo errore nella trascrizione del nome dalla piastrina, tutti gli altri riscontri
confermano che si tratta di Tonietto Emilio (tra l’altro, il cognome Tainetto non esiste in Italia).
Abbiamo trovato il diario del suo battaglione, si dilunga su molte minuzie, ma ignora il 2 luglio
1916, giorno del suo ferimento, data fatidica, la più importante di tutta la guerra nel Pasubio.
Per fortuna esiste una lunga e dettagliata versione austriaca, vedi pag. 17 e seguenti.
2. Cognome Tonietto
Nome Emilio
Grado Sergente
Paternità Domenico
Data di nascita 1885/02/25
Nazione di nascita Italia
Unità 218° regg. fanteria, brigata Volturno
Data decesso 1916/07/02
Luogo decesso 44ª Sezione Sanità
Causa del decesso ferite in combattimento
Luogo di combattimento Monte Pasubio
Età 31
http://www.cadutigrandeguerra.it/
In questo sito internet sono raccolti tutti i nominativi dei caduti noti della grande guerra.
Il cognome storpiato in Tainetto, posto sulla tomba dell’ossario del Pasubio, non compare negli
altri elenchi che citano correttamente il cognome e può essere ritenuto un errore ortografico.
11. Entrando nell’ossario, girare subito a destra è in fondo al corridoio.
La lapide conserva l’errore di trascrizione (Tainetto, anzichè Tonietto), errore tutt’altro che raro.
Nell’albo d’oro, il caduto è riportato con il suo vero nome e non esiste alcun Tainetto.
Ha il grado di sergente, ma è possibile che la promozione sia stata concessa dopo la sua morte.
12. MAPPE
Sono salito al Pasubio per la “strada delle gallerie” che conduce al rifugio Papa, il luogo esatto e
molto ristretto, rispetto al vastissimo altipiano, dove gli italiani rimasero asserragliati, dopo il 2
luglio 1916 e fino alla fine della guerra.
Per chi ama la montagna è un’esperienza paesaggistica indimenticabile, anche per l’arditezza e
la spettacolarità di questa via.
Esiste anche un’ardita strada carrozzabile, “la via degli eroi”, che può essere percorsa dagli
automezzi, non è consentito l’accesso ai privati.
L’edificio della 44a sezione sanità oggi è un ristorante, posto su una curva, qualche chilometro
prima del “Pian delle Fugasse”.
Prima della guerra era un albergo e, nei giorni precedenti l’attacco del 2 luglio, vi vennero
ospitati anche i soldati del Volturno, in attesa del loro turno per salire al Pasubio.
Le salme del vecchio cimitero sono state trasportate tutte all’ossario, subito dopo la guerra.
Non ho visto indicazioni dalla strada asfaltata, basta uscire in corrispondenza di Malga Prà, ben
visibile e segnalata.
Attraversare un corso d’acqua e risalire la sua sponda destra, per qualche centinaio di metri.
Del vecchio cimitero rimane il cippo nella foto, una bandiera ed una tabella esplicativa.
13. L’OSSARIO SUL PASUBIO
Dista 22 km da Schio, prendere la strada per Rovereto.
L’ossario è proprio sotto il Pasubio, una volta c’era un servizio di autocorriere che saliva al luogo
del combattimento, per la “strada delle gallerie”, non so se sia ancora attivo.
Certamente questa via non è accessibile alle auto private.
Pian delle Fugasse (Vallarsa),
17. IL 2 LUGLIO 1916, RACCONTATO DAGLI ITALIANI
Nelle pagine che seguono ho fotocopiato il diario del battaglione Volturno, alla fatidica data del
2 luglio 1916, in cui è stato ferito Tonietto Emilio, non c’è nulla.
Siamo nel giorno cruciale di tutta la guerra del Pasubio, alla fine della “Strafe expedition”, o
“guerra degli altipiani”, un’offensiva scatenata dagli austriaci nella primavera del 1916.
Sul Pasubio gli italiani rimangono arroccati, letteralmente, sulla sponda dell’altipiano, nella zona
della cima Palon, ottimamente collegata al piano anche mediante la “strada delle gallerie”.
Dopo quella data, la postazione verrà mantenuta efficacemente ed eroicamente, nonostante
ulteriori, ripetuti assalti nemici, ma gli scontri avranno un’ importanza molto minore.
La copia di diario che circola è stata censurata in modo rozzo, brutale.
Va inserita nel contesto d’una manomissione sistematica di tutta la documentazione
storica sulla guerra 15-18, operata su iniziativa e con la supervisione diretta del duce.
La rozzezza brutale dei suoi interventi, certifica il suo disprezzo per l’”opinione
pubblica”, a mio parere giustificato, anche oggi.
Dopo oltre un secolo, quali azioni correttive ha assunto il mondo della cultura?
Chi cerca la verità, può cominciare leggendo la versione austriaca, vedi pag. 23 e seguenti.
Il generale Viktor Schemfil si dilunga sulla fase preparatoria nei primi tre capitoli e poi dedica il
4° a raccontare i combattimenti del 2 luglio, cancellati nella versione italiana.
Così accade che sia il nemico ad intessere le lodi al valore ed all’efficienza militare degli italiani.
Queste apparenti incongruenze hanno una spiegazione, ma non è questa la sede per parlane.
18. Il 1° luglio
Estratto del diario della compagnia Volturno, salita il 20 maggio a contenere l’attesa offensiva
Sul 2 luglio
19.
20.
21.
22. La stragrande maggioranza delle perdite avvenne
nel 1916, durante la “Strafe Expedition”, che ebbe
il suo culmine con la spallata finale del 2 luglio.
Dal diario non emerge nulla di tutto questo.
23. IL 2 LUGLIO SECONDO GLI AUSTRIACI
Ho scelto le pagine relative alla fase preparatoria ed
alla spallata finale, per cacciare gli italiani
dall’altipiano, effettuata in questa data.
A fronteggiare le truppe scelte nemiche, gli
AlpenJager, arriva il battaglione Volturno, un corpo
non specializzato per le alte quote.
Una ragione forse c’è, ma non è questa la sede per
approfondire il tema.
Forse c’è una fonte divulgativa italiana, da
contrapporre a quella nemica, ma non sono riuscito
a trovarne una di veramente valida.
Accade così che, mentre Mussolini si vergogna dei
suoi caduti, il nemico, sobriamente, ma ripetuta-
mente, non lesini i riconoscimenti per l’efficienza ed
il valore dell’avversario.
Le sue lodi ci onorano doppiamente, rispetto a
quelle di parte.