10. La logistica aziendale In economia aziendale il termine "Logistica" è definito come programmazione, gestione e controllo del flusso fisico di merci e del relativo flusso di informazioni lungo l'intera catena del valore aggiunto di una impresa. La logistica aziendale assume pertanto la funzione di un anello di congiunzione fra produzione e consumo. Attività logistiche hanno luogo in linea di massima in ogni azienda, a prescindere dal settore
11. Nella logistica si distinguono due flussi Flusso fisico Flusso informativo Quando questi due flussi sono connessi tra loro in modo che tutte le aree interessate siano connesse in modo razionale ed efficiente allora si può parlare di logistica integrata
12. Tipi di logistica Logistica in entrata Logistica in uscita Logistica interna Nelle imprese mercantili sono presenti solo logistica in entrata e in uscita
13. La logistica in entrata Logistica in entrata,che si occupa dell’approvvigionamento dei materiali,cioè deve badare all’entrata dei materiali di modo che giungano in azienda secondo le quantità e i tempi programmati
14. La logistica interna Si riferisce allo spostamento di materiali e di Particolari layout di macchinari impianti e scorte
16. Supply chain management il Supply chain management ( SCM ) o gestione della catena di fornitura è un sistematico e strategico coordinamento delle tradizionali funzioni aziendali e delle tattiche prima all’interno di ogni azienda e poi lungo i vari membri della supply chain con l’obiettivo di migliorare le prestazioni di lungo periodo dei singoli membri e dell’intera supply chain
17. Attraverso il supply chain si arriva ad operazioni come la gestione della domanda, necessario al fine di comprendere più approfonditamente le esigenze dei consumatori; la pianificazione della domanda, per realizzare piani di azione più attendibili e precisi e ridurre il numero di resi; il trattamento degli ordini; la pianificazione della capacità produttiva e quindi il conseguente utilizzo ottimale degli impianti; la pianificazione dell'utilizzo dei materiali. l'integrazione tra domanda e fornitura.
18. Il termine magazzino viene solitamente utilizzato con due significati diversi, il primo relativo ad un edificio in grado di accogliere materiali, il secondo, in ambito contabile, per la gestione delle scorte aziendali. IL MAGAZZINO
19. Area di ricevimento che e uno spazio al quale accedono i mezzi di trasporto per lo scarico di merci in arrivo Area di stoccaggio che e dove vengono tenute le merci in attesa della vendita Area di spedizione che dove vengono collocate le merci in attesa che vengano caricate sugli automezzi aziendali La struttura del magazzino
20. La tipologia delle scorte Le scorte(in base alla loro natura) possono essere differenziate in: Scorte di materie prime di materie sussidiarie e di componenti Scorte di imballaggi e di materie di consumo Scorte di pezzi di ricambio di macchinari impianti ed altri beni strumentali Scorte di semilavorati cioe di quei prodotti che devono ancora essere completati o venduti ad altre imprese Scorte di prodotti finiti In base alla provenienza In base alle dimensioni
21. Mentre se vengono prese per provenienza possono essere Scorte prodotte internamente, in questi casi si parla di prodotti finiti,sottoprodotti ecc… Scorte di origine esterna rappresentate dai beni acquistati come materie,imballaggi ecc…
22. Infine se prese per dimensione possono essere: Scorte funzionali Scorte di sicurezza Scorte effettive
23. La scorta funzionale e quella il cui livello deve necessariamente consentire un continuo e regolare svolgimento dei processi produttivi e una puntuale evasione degli ordini di vendita,da un punto di vista tecnico insomma questo livello dovrebbe essere tenuto sempre il più elevato possibile. Scorte funzionali
24. La scorta di sicurezza La scorta di sicurezza è quel tipo di scorta che stabilisce il livello al di sotto del quale non si dovrebbe mai scendere se si vuole evitare l interruzione dei processi produttivi e dei processi di vendita
25. La scorta effettiva La scorta effettiva si riferisce alla quantità di materiali destinati alla produzione o la quantità di beni da vendita che in un certo momento risulti effettivamente a disposizione dell’ azienda se ci si attende un rialzo dei prezzi questa scorta tenderà a salire mentre succederà il contrario se ci si aspetta un ribasso.
26. Costi connessi al magazzino Un magazzino ha costi direttamente inerenti alla sua struttura quali: costi del personale, costi relativi alle attrezzature, costi relativi ai locali ed agli spazi di ricevimento delle merci e di smistamento e spedizione delle stesse. La stima
27. I magazzini vincolano enormi capitali sottraendoli agli investimenti produttivi. Si stima che oltre il 30 % annuo del capitale aziendale sia vincolato in magazzino, ovvero un magazzino da 5 milioni di euro costa solo di capitale 1,5 milioni/anno, escluso i costi di gestione
28. La politica delle scorte è l’insieme delle scelte gestionali con cui il management regola i flussi in entrata e in uscita relativi ai materiali impiegati nella produzione e ai prodotti ottenuti,per governare razionalmente la quantità e i tempi di permanenza di tali beni nei magazzini aziendali. La politica delle scorte Collegamenti della politica delle scorte Gli obiettivi Gli strumenti
29. la politica delle scorte deve ricollegarsi a : La politica degli acquisti La politica della produzione La politica delle vendite diretta a definire a chi vendere,come vendere,quanto vendere e come si può ridurre la variabilità delle merci nel tempo
30. Gli obiettivi a cui deve mirare la politica delle scorte sono: Assicurare tempestività e continuità ai processi tecnici di produzione; Assicurare una continua e tempestiva alimentazione dei processi di vendita Ottenere le migliori condizioni di approvvigionamento Ridurre al minimo i costi connessi al mantenimento delle scorte
31. Gli strumenti che permettono un efficace controllo sui processi di formazione delle scorte e sul loro livello sono: La formulazione del piano d acquisto La determinazione del lotto economico d esercizio La determinazione del punto di riordino Il calcolo degli indici di rotazione delle scorte
32. Il just in time è un principio generale che si concretizza nel tentativo di azzerare o comunque di ridurre al minimo i tempi di attesa dei materiali e dei componenti,facendoli giungere alla linea di produzione al momento più opportuno minimizzando cosi la necessità di creare scorte in magazzino Just in time Le condizioni del just in time Le finalità del just in time
33. Secondo il just in time: Le materie prime devono arrivare in azienda solo al momento e nella quantità in cui devono essere impiegate nella produzione Ogni reparto deve svolgere la propria attività rendendo disponibili i semilavorati o i prodotti di sua fabbricazione nel momento e nella quantità in cui servono al reparto che dovrà lavorarli dopo I prodotti finiti devono uscire dai reparti produttivi nel momento e nella quantità in cui devono essere utilizzati per la vendita
34. Tuttavia per poter usuirfruire del just in time c è bisogno di sottostare ad alcune condizioni che sono: Flessibilità degli impianti cioe gli impianti devono poter passare rapidamente da un tipo di produzione ad un altro per poter soddisfare le richieste del mercato Capacità produttiva di riserva di modo da consentire agli impianti di affrontare rapidamente gli incrementi di produzione richiesti dal reparto successivo o dalla clientela Sforzo verso la qualità infatti affinchè un materiale o un semilavorato sia utilizzabile nel reparto al quale viene passato deve corrispondere a un preciso standard qualitativo
35. In questo modo il just in time: Consente di rispondere in modo efficace e puntuale alle richieste della clientela Tende ad azzerare o comunque a diminuire di molto le scorte nei magazzini Riduce notevolmente gli oneri finanziari che si ricollegano ai tempi di giacenza e ai capitali investiti nelle scorte
36. Il flusso fisico è l aspetto operativo della logistica per tanto inizia con l acquisto dei materiali o delle merci dai fornitori e finisce con la vendita dei prodotti o delle merci ai clienti Il flusso fisico
37. Il flusso informativo Il flusso informativo invece si occupa delle indagini sui gusti, i bisogni e le aspettative dei clienti in modo da poter poi determinare a produzione cosi da poter sapere con certezza che ordini emanare ai fornitori