1. VISITA AL PALAZZO DELL’ ACQUEDOTTO PUGLIESE:
MERAVIGLIA DEL PATRIMONIO ARCHITETTONICO E ARTISTICO DI BARI
CLASSI 1° F – 1°G – 1°H
ISTITUTO COMPRENSIVO «MASSARI-GALILEI» BARI
9 MARZO 2013
2. BREVE STORIA DELL’ACQUEDOTTO PUGLIESE
Agli inizi del xx secolo per la Puglia, procurarsi
l’acqua era estremamente difficile, poiché
non esisteva ancora un acquedotto.
Nel 1896 iniziarono i lavori che portarono
al maestoso Acquedotto Pugliese.
La storia di tale acquedotto è molto
lunga e travagliata e si attraversarono
diverse fasi ad iniziare dal 1906 con
lo scavo della galleria dell’Appennino
e le opere di captazione alle sorgenti
Madonna della Sanità di Caposele.
L’acqua arriva il 24 aprile 1915 a Bari
e ai comuni circostanti, nel 1916 a Taranto.
Il sogno dell’acquedotto fu interrotto dallo scoppio della 1° Guerra Mondiale
che bloccò i lavori. I cantieri riaprirono solo dopo la fine del conflitto e nel 1918
giunse l’acqua a Brindisi, nel 1926 a Foggia e nel 1927 a Lecce.
L’ Acquedotto Pugliese diventa una realtà definitiva nel 1939.
3. Il palazzo dell’Acquedotto Pugliese di Bari è la tangibile espressione dell’antico, grande progetto realizzato: portare l’acqua e rendere produttiva una terra cronicamente assetata, migliorando le condizioni di vita dei suoi abitanti.
4. s
La storia di questa impresa , scritta nella pietra, è raccontata con simbolica efficacia dal decoratore Duilio Cambellotti attraverso una ricca galleria di
dipinti
11. Cambellotti inventa originali decorazioni per i pavimenti, realizzati con marmi particolari per la tonalità del colore e per il disegno delle venature. Nell’elegante cromia del pavimento si inseriscono figure di cavalli e di puledri in bronzo che si abbeverano.
12. L’enorme patrimonio di mobili costituisce una preziosa testimonianza della creatività dell’artista. Sul corpo di scrivanie, armadi e poltrone ricorrono arcate, dagli schemi semplicissimi o dal disegno più complesso. Esse si fondono o si alternano alle anfore o alle portatrici d’acqua, rappresentate nei minimi intarsi.
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14. Lo stile del Palazzo, romanico pugliese, trasmette la solida immagine di un’istituzione che ha determinato la ricrescita sociale ed economica delle terre bonificate meridionali.
L’esterno del palazzo, con i quattro piani rivestiti in pietra di Trani, contiene elementi architettonici ispirati al vasto patrimonio civile e religioso locale
L’opera degli scalpellini e degli scultori arricchisce
le superfici marmoree esterne e quelle del cortile:
iscrizioni che celebrano l’acqua corrono nei capitelli,
basamenti, balconi che presentano intrecci di
elementi vegetali stilizzati, qui uniti al motivo
dell’arco semplice o sovrapposto ad altri archi,
diretto riferimento all’acquedotto e al sistema
dei suoi ponti e canali.
15. INIZIA IL NOSTRO PERCORSO ALL’INTERNO DEL PALAZZO
Il palazzo presenta, sulla sinistra dell’androne del portone, due teste con le scritte in rosso «C. Rosalba» e «M.R. Imbriani».
Camillo Rosalba, ingegnere, ebbe per primo
l’idea di trasportare le acque dalle sorgenti
del fiume Sele, fino alla Puglia, scavando
gallerie nell’Appennino.
Matteo Renato Imbriani, onorevole, si
batté molto per ottenere i finanziamenti
per la realizzazione dell’opera, ma morì
prima che la legge fosse emanata.
16. Entrando nel cortile si osserva una splendida
fontana al centro realizzata in pietra di Trani
avvolta dal «Capelvenere» e coperta da
muschio tanto da sembrare un tronco d’albero.
ed otto pluviali
retti da ancoraggi
a forma di serpenti.
Si tratta di bisce
d’acqua che in
passato erano
utilizzate nelle
cisterne come
indicatori della
purezza dell’acqua.
17. Una imponente scalinata realizzata in marmi pregiati conduce al primo piano, ed in cima ad ogni rampa si osserva in basso un’anfora marmorea dalla quale sgorga un getto d’acqua inciso sulla sottostante pietra di Trani
18. La Sala del Consiglio di Amministrazione,
stupisce per l’elevato
livello artistico
che evidenzia.
Le pareti sono
decorate da tele
dipinte a tempera
e rappresentano
dei cavalli simbolo
di purezza.
Al centro è presente un
tavolo imponente
decorato con un
intarsio che rappresenta
l’acqua lungo il suo
percorso dalla sorgente
ai centri serviti
19. .....ed infine una serie di immagini relative ad altri ambienti presenti nel Palazzo
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Gli alunni dell’Istituto Comprensivo Massari-Galilei di Bari ringraziano il Prof. Carmelo Calò Carducci e l’Ing. Giuseppe Calò Carducci per la disponibilità e l’eccellente professionalità dimostrata durante la visita all’edificio e alle sue meraviglie