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Forum Ambientale per lo Sviluppo Sostenibile
Per una visione condivisa sul futuro dell’area vasta provinciale




      REPORT EASW® Mosaico Digitale
                  Seminario Europeo di Simulazione Partecipativa
                EUROPEAN AWARENESS SCENARIO WORKSHOP

                  27 Aprile 2010 - Sala Giunta Provincia di Catanzaro


                                   REGIONE CALABRIA
          POR Calabria FESR 2007- 2013 ASSE III Ambiente - Linea di intervento 3.5.1.1

                                 Responsabile Progetto Field
                                     Salvatore Barresi

                                        Esperti Field
   Francesca Diano, Elvira Dodaro, Francesca Ferraro, Marco Maretta, Maria Teresa Muraca,
    Fausto Scervino, Simona Scrivano, Michele Sorrentino, Aurelio Paola, Valeria Gigliotti

                  Facilitazione e National Monitor EASW a cura di FUTOUR
                              Paolo Martinez e Alessandra Modi

                          Comunicazione e Ufficio Stampa a cura di
                             Dino Granata e Fernando Miriello
Sommario
PROMUOVERE LE POLITICHE DI SVILUPPO SOSTENIBILE AMBIENTALE .................... 3
1. PREMESSA ................................................................................................................................... 5
   1.1 METODOLOGIA ..................................................................................................................... 6
   1.2 RISULTATI ATTESI ............................................................................................................... 7
2. INIZIO DEL PROCESSO PARTECIPATO - AUDIT TERRITORIALE................................. 7
3. WORKSHOP EASW PROVINCIA DI CATANZARO ............................................................ 11
   3.1 RISORSE IMPIEGATE NEL WORKSHOP EASW ......................................................... 12
   3.1.1 PARTECIPANTI AL FORUM ........................................................................................... 13
   3.2 PRESENTAZIONE ............................................................................................................... 15
   3.3 OBIETTIVI.............................................................................................................................. 16
   3.4 CO-PROGETTARE IL FUTURO – METODI E STRUMENTI PARTECIPATIVI......... 17
   3.5 SCENARIO WORKSHOP MOSAICO DIGITALE ............................................................ 18
   3.6 SESSIONE “VISIONI” .......................................................................................................... 20
   3.6.1 VISIONI NEGATIVE PROSPETTATE DAI GRUPPI DI INTERESSE ...................... 22
   3.6.2. ELABORAZIONE DI UN SENSO COMUNE RISPETTO ALLE VISIONI
   NEGATIVE ................................................................................................................................... 24
   3.6.3 VISIONI POSITIVE PROSPETTATE DAI GRUPPI DI INTERESSE ........................ 24
   3.6.4 ELABORAZIONE DI UN SENSO COMUNE RISPETTO ALLE VISIONI POSITIVE
   ........................................................................................................................................................ 26
   3.7 “LANCIO delle IDEE” nelle SESSIONI TEMATICHE...................................................... 26
   3.7.1 LE SESSIONI TEMATICHE ............................................................................................ 27
   3.8 SESSIONE IDEE E AZIONI ................................................................................................ 42
   3.9 PROGETTI E IDEE DEI GRUPPI TEMATICI .................................................................. 42
   3.10 IDEE SELEZIONATE ......................................................................................................... 46
Allegati............................................................................................................................................... 47
       FORUM PROMOSSO ............................................................................................................ 48




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PROMUOVERE LE POLITICHE DI SVILUPPO SOSTENIBILE AMBIENTALE

La Fondazione FIELD, organismo in house regionale, in affiancamento e supporto al Dipartimento
14 - Politiche per l’Ambiente della Regione Calabria, impegnato su attività specifiche di animazione
dei sistemi locali e territoriali, sta implementando attività legate al POR Calabria FESR 2007-2013
in particolare all’Asse III Ambiente - Linea di intervento 3.5.1.1.

L’obiettivo è quello, attraverso azioni per garantire la sostenibilità ambientale delle politiche di
sviluppo, di avviare il processo di Agenda 21 locale sul territorio calabrese.

Una attività utile alla predisposizione di un quadro diagnostico che integri il sistema di conoscenze
già acquisite dall'amministrazione e al tempo stesso ne riorganizzi i contenuti informativi in modo
comprensibile da tutti gli attori della comunità.

La valorizzazione dei processi di coinvolgimento dei cittadini e di partecipazione pubblica, già
avviati con i principali "portatori di interessi" locali (stakeholders), e l'individuazione di modalità
organizzative e procedurali, condivise attraverso il lavoro di un Forum, che disegnino un rapporto
più trasparente tra pubblica amministrazione e cittadini calabresi.

Lo studio di modalità tecnico-amministrative per l'integrazione e l'implementazione delle azioni
previste dalla costituzione del Piano di Azione Ambientale.

Gli esperti della Fondazione FIELD promuoveranno a livello territoriale gli strumenti di analisi e
reporting ambientali e le metodologie e pratiche di Agenda 21 - Certificazioni / Registrazioni d’Area
o di Distretto; Certificazioni EMAS e di Prodotto (Ecolabel); Sistemi di Contabilità Ambientale.

Particolare sarà la diffusione tra i vari soggetti sociali e istituzionali - e anche all'interno della
struttura amministrativa - della cultura dello sviluppo sostenibile, della ricerca di strumenti e
progetti per la valorizzazione delle risorse ambientali, della capacità di valutare gli effetti ambientali
delle politiche e di programmi settoriali.

La condivisione tra i vari soggetti sociali e istituzionali dell'analisi sullo stato dell'ambiente, delle
sue criticità, degli strumenti di governo e di gestione (pubblica e privata) per la qualità ambientale,
delle potenzialità di promozione del benessere sociale ed economico legate alla valorizzazione e
tutela delle risorse ambientali e all'innovazione tecnologica e gestionale dei modi di produrre e
consumare, sarà uno dei punti forza dell’attività degli esperti Field in questo primo anno di attività
al Dipartimento Politiche Ambientali regionali.

La Regione Calabria e la Fondazione FIELD sono a servizio delle Amministrazioni Locali per il
consolidamento di forme di dialogo e di pianificazione partecipata tra i vari soggetti istituzionali e
sociali attorno ad una "visione comune" di sviluppo sostenibile e per la costruzione di progetti e
azioni comuni.

Inoltre, l’attività di Field guarderà molto all’integrazione tra obiettivi di sostenibilità ambientale e
obiettivi di coesione sociale, benessere economico ed equità di genere - pari opportunità.

L’esigenza espressa in fase di concertazione relativa alla integrazione degli obiettivi ambientali
nelle politiche e nei programmi di settore, sarà trattata attraverso l'individuazione di criteri condivisi


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di valutazione preventiva delle politiche e dei programmi, secondo l'approccio della valutazione
ambientale strategica.

Che cosa dovrà fare il gruppo di lavoro A21 della Field? Agire per migliorare la comprensione delle
questioni ambientali e per: rafforzare il ruolo delle autorità locali nella gestione ambientale
(specialmente nelle città di piccole e medie dimensioni); sviluppare idonee procedure politiche e
amministrative, rivolte in particolare alla partecipazione dei cittadini; applicare in modo efficiente gli
strumenti di gestione; accrescere il ruolo di esempio delle municipalità in campo ambientale, verso
i propri cittadini e verso le altre municipalità.

Ogni comunità è unica: le esperienze da essa maturate possono guidare le decisioni di altre
comunità, non fornire schemi operativi direttamente trasferibili; tuttavia, esempi e casi di studio
formano una sezione sostanziale dell’attività Field, destinata a stimolare utili riflessioni.

Naturalmente, ogni comunità si troverà a un differente livello nel processo di Agenda 21 Locale:
alcune amministrazioni calabresi hanno già istituito il forum, predisposto il rapporto sullo stato
dell’ambiente e si accingono a definire le linee di intervento, altre invece sono solo all’inizio del
processo.

Gli esperti accompagneranno le comunità che non dispongono di sistemi per l’analisi, la
valutazione e la pianificazione ambientale e che, più in generale, non hanno ancora attivato il
processo di Agenda 21 Locale.

                                                                                      Dr. Salvatore Barresi
                                                                                     Responsabile Progetto Field
                                                                                 POR Calabria FESR 2007- 2013
                                                                     ASSE III Ambiente - Linea di intervento 3.5.1.1




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1. PREMESSA

Nell’ambito delle attività di accompagnamento e animazione dei sistemi locali e territoriali relativi
alla Linea di intervento 3.5.1.1, previste dall’Asse III Ambiente del POR Calabria 2007-2013, la
Regione Calabria e la Provincia di Catanzaro hanno organizzato il primo “Forum Ambientale per lo
Sviluppo Sostenibile” quale momento importante di confronto sulla sostenibilità.

Il Forum Ambientale Provinciale - Workshop EASW – Seminario locale di simulazione, coordinato
dagli esperti della Fondazione FIELD con la partecipazione del National Monitor Paolo Martinez, si
tenuto giorno 27 Aprile 2010 presso il Sala Giunta della Provincia di Catanzaro.

In un’ottica di massimo coinvolgimento, al Forum sono state invitate a partecipare tutte le
organizzazioni rappresentative del sistema economico e sociale nonché le associazioni di cittadini
(ambientaliste, del tempo libero, dei consumatori, ecc.) e le altre organizzazioni locali (Università,
Centri di ricerca, ecc.) dove si è discusso e definito gli interventi di sostenibilità locale.

Il Forum, con la funzione di analisi dello stato del territorio locale e consultazione e proposta nella
definizione di strategie e nella individuazione di azioni comuni per costruire il Piano d’Azione per lo
sviluppo sostenibile della Provincia, a livello operativo, il Forum è stato articolato in gruppi tematici
ed ha lavorato all’analisi dell’esistente, dei problemi e delle loro cause, all’individuazione dei fattori
di criticità o alle opportunità da considerare.

Sulla base di tale analisi, i gruppi di lavoro hanno individuato gli obiettivi generali e specifici, le
priorità di intervento, le azioni da attuare, le responsabilità, gli attori da coinvolgere e gli indicatori
di prestazione e monitoraggio.

I gruppi tematici proposti dall’amministrazione provinciale sono stati i seguenti:

   a.   Mobilità sostenibile
   b.   Risorse e Territorio
   c.   Ambiente urbano
   d.   Produzione e Ambiente
   e.   Qualità sociale e qualità del territorio

In ognuno dei gruppi sono state affrontate specifiche tematiche di settore anche alla luce delle
priorità d’intervento segnalate nelle schede di adesione.

All’inizio delle attività è stato adottato dai partecipanti il Regolamento del “Forum Ambientale per lo
Sviluppo Sostenibile” della Provincia di Catanzaro (allegato 1) attivando, con la Regione Calabria e
la Fondazione FIELD, la metodologia "European Awareness Scenario Workshop" promossa dalla
Commissione europea, Direzione Generale ENTERPRISE, Programma Innovation, quale
strumento per discutere e favorire lo sviluppo di città ecologicamente sostenibili.

Il Forum si è svolto in un’atmosfera di grande partecipazione,                con oltre 80 persone
rappresentative di tutte le categorie sociali, culturali, economiche e ambientali del territorio.

Si è registrata la volontà della Provincia di voler perseguire l’obiettivo della sostenibilità, obiettivo,
per altro, non solo affermato più volte nell’intervento del Presidente Wanda Ferrro, ma perseguito
anche dal principale strumento di pianificazione dell’ente, che è il PTCP, in fase di definitiva
approvazione.
EASW® Modì ® Forum Ambientale per lo Sviluppo Sostenibile della Provincia di Catanzaro            Pagina 5
In particolare, l’obiettivo ultimo di Agenda 21, che è quello di addivenire alla certificazione
ambientale, è diventato obiettivo condiviso nel Forum attraverso la proposizione di idee-azioni nei
tavoli delle sessioni tematiche.

Il riequilibrio territoriale, per favorire la permanenza della popolazione locale nelle aree già
urbanizzate, comprende il contenimento di uso di suolo, per contrastare la dispersione urbana
indifferenziata. Considerando la fragilità del territorio e, contemporaneamente, il grande pregio
ambientale dello stesso, l’idea-azione più significativa è quello che punta a valorizzare la risorsa
turistica, del tipo eco-compatibile, con la riqualificazione dei centri antichi attraverso una serie di
azioni che puntino ad ottenere marchi d’area e miglioramento del sistema di mobilità sostenibile.

1.1 METODOLOGIA

La metodologia EUROPEAN AWARENESS SCENARIO WORKSHOP è nata come strumento
innovativo per facilitare il coinvolgimento e la partecipazione attiva dei diversi attori sociali nei
processi di innovazione relativi allo sviluppo urbano sostenibile. Il progetto EAWS ha sperimentato
con successo questa metodologia in decine di città ed aree rurali europee (Glasgow, Torino, Lione,
Barcellona, Monaco..).




Il metodo ha portato ad una aumentata consapevolezza dello sviluppo sostenibile e del ruolo delle
tecnologie, nonché alla produzione di nuove idee per la sostenibilità locale e per possibili piani di
intervento e si basa su due attività principali: (1) lo sviluppo di scenari; (2) le proposte di azioni.
EASW® Modì ® Forum Ambientale per lo Sviluppo Sostenibile della Provincia di Catanzaro        Pagina 6
Nello sviluppo di scenari i partecipanti sono invitati a proiettarsi nel futuro per immaginare, in
relazione ai temi della discussione, come sviluppare e gestire il proprio paese in un'ottica di
sostenibilità.

Per facilitare il processo vengono proposti, dai referenti provinciali e regionali, degli scenari che
servono da stimolo. Le visioni elaborate da ciascun gruppo dovranno produrre una visione comune
condivisa.

Sulla base della visione comune condivisa i partecipanti sono chiamati ad elaborare le azioni
necessarie per ottenere gli obiettivi indicati nella visione comune.

Lo svolgimento del seminario potrà essere certificato presso la Commissione europea attraverso la
presenza durante il seminario, di un National Monitor accreditato (National Monitor EASW – UE
DGXIII), il quale assicurerà credibilità e rilevanza all'evento.

1.2 RISULTATI ATTESI

In conformità con la Deliberazione CIPE n. 57 del 8 Agosto 2002, il “Forum Ambientale per lo
Sviluppo Sostenibile” della Provincia di Catanzaro, quale espressione delle forze sociali, culturali,
economiche dei settori industriale, artigianale, commerciale, terziario, agricolo e del lavoro,
rappresenta il principale organo consultivo ed è sede di confronto e discussione tra attori
istituzionali, economici e sociali del territorio provinciale per la definizione degli obiettivi, degli
strumenti, delle azioni e delle priorità per un futuro durevole e sostenibile.

Il Forum Ambientale persegue, nell’ambito dei Programmi d’Azione Europea i principi di
sussidiarietà, partecipazione e cooperazione, sostenibilità, integrazione, equità e prevenzione. I
risultati attesi sono: Scambio conoscenze, opinioni e idee tra residenti, esperti, amministratori
pubblici e rappresentanti del settore privato; partecipazione attiva della cittadinanza alla definizione
di uno sviluppo sostenibile del proprio paese; predisposizione di un piano di azione locale
condiviso da tutti gli attori sociali.

2. INIZIO DEL PROCESSO PARTECIPATO - AUDIT TERRITORIALE

La fase preliminare dell’Audit si è concentrata sulla mappatura delle caratteristiche territoriali,
evidenziandone in particolare i punti di forza e debolezza, le criticità e le opportunità (Cfr.
Relazione AUDIT TERRITORIALE Provincia di Catanzaro - Attività di accompagnamento e
animazione dei sistemi locali e territoriali. POR Calabria FSER 2007- 2013 Asse III Ambiente -
Linea di intervento 3.5.1.1).

Grazie alla collaborazione della Provincia di Catanzaro e dei Comuni del territorio, e in particolare
dei referenti economici e politici, si è provveduto a definire con precisione i target dell'azione di
marketing e a creare un database di contenuti utili da mettere a loro disposizione.

E' stata inoltre promossa un'azione di coordinamento con gli altri soggetti coinvolti nell’audit.

L'Audit ha analizzato nello specifico le peculiarità del territorio in riferimento ai seguenti elementi
critici:

   •   aspetti demografici, sociali, culturali, storici del territorio;

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•   sistema commerciale e imprenditoriale, domanda interna;
   •   infrastrutture, viabilità, servizi, accesso agli stessi;
   •   elementi incentivanti.

Questionari, interviste e colloqui - utilizzati come strumenti di rilevazione - sono stati somministrati
ad amministratori presenti nel territorio. Inoltre si è provveduto a operare una rilevazione da
banche dati territoriali già esistenti. Infine, ci si è soffermati su un'analisi approfondita del sistema
ambientale locale al fine di individuare possibili idee - azioni - progetto verso le quali promuovere
azioni istituzionali. Gli obiettivi sono stati quelli di pervenire ad un quadro diagnostico dettagliato
sullo stato fisico-ambientale, economico e sociale del territorio della Provincia di Catanzaro, quale
base di riferimento per una conoscenza approfondita del territorio al servizio del Forum.

Si sono tenute riunioni presso la sede della Provincia di Catanzaro con il Gruppo Esperti Field A21
e i referenti dell’Ente istituzionale per valutare e insieme decidere le buone prassi di sviluppo
ambientale sostenibile, in particolare:

(1) le certificazioni d’Area o di distretto finalizzate a realizzare un effettivo valore aggiunto
attraverso le sinergie e la cooperazione tra attività produttive, lo scambio di “buone pratiche” e
l’utilizzazione di risorse comuni;

(2) Le certificazioni di prodotto ovvero adozione del marchio europeo Ecolabel per la certificazione
ambientale dei prodotti e servizi ciò è sinonimo di qualità ambientale in quanto permette di
collocare il prodotto/servizio sul mercato europeo e garantire il consumatore interessato e sensibile
alla sostenibilità ambientale;

(3) Sistemi di contabilità ambientale che permetteranno di integrare le informazioni che descrivono
la stato dell’ambiente con rapporti, rendiconti e bilanci in grado di indirizzare la pianificazione e la
programmazione degli Enti Pubblici.

Nel merito si è stabilita la data di attivazione del Forum Ambientale per lo Sviluppo Sostenibile e si
è visionato il regolamento del Forum, invitando, in un ottica di massimo coinvolgimento, tutte le
organizzazioni rappresentative del sistema economico sociale, nonché gli amministratori, le
associazioni, i rappresentanti delle attività produttive e gli esperti del settore.

Agli stessi, si precisa, è stata consegnata, attraverso la spedizione via telematica e postale l’invito
al Forum Ambientale per lo Sviluppo Sostenibile, il Regolamento e la scheda di adesione, una
brochure delle sessioni tematiche (mobilità sostenibile, risorse e territorio/ambiente urbano,
ambiente e produzione, qualità sociale e qualità della vita).




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3. WORKSHOP EASW PROVINCIA DI CATANZARO

Programma

27 Aprile 2010 - Palazzo della Provincia CATANZARO

9.30    Registrazione
10.00   Apertura dei lavori                                                   Dr. Salvatore Barresi
                                                                              Coordinatore Progetto
            •   Approvazione del regolamento del Forum                        A21 Fondazione FIELD
            •   Obiettivi e programma della giornata
            •   Presentazione dello staff di lavoro                           Dr. Salvatore Lopresti
                                                                              Dirigente di settore
                                                                              Politiche per l’Ambiente
                                                                              Regione Calabria
10.15   La metodologia EASW: le regole e le fasi di lavoro                    Dr. Paolo Martinez
                                                                              National Monitor UE
        Presentazione degli scenari di riferimento
10.30   Principali Piani e Progetti dell'Amministrazione Provinciale          Dr. Domenico
                                                                              Primerano Dirigente
        Breve prospetto dei progetti attuati e in programma in                Provinciale all’Ambiente
        particolare riferiti agli aspetti trattati nel workshop
                                                                              Drsa Serinuccia
                                                                              Procopio Responsabile
                                                                              Provinciale ambiente
10.45   Sessione di lavoro: gruppi di ruolo
        Costituzione dei gruppi di ruolo
        Doppie interviste
        (retrospettiva di uno scenario negativo 15')                          Dr. Paolo Martinez
        (retrospettiva di uno scenario positivo 15')                          Drsa Alessandra Modi
        Discussione dei gruppi: (Scenari negativi - 20') - (Scenari postivi   National Monitor +
        - 20') - (Preparazione della presentazione della visione 20')         Gruppo di Lavoro FIELD




12.00   Sessione plenaria:                                                    Dr. Paolo Martinez
        Presentazione delle visioni elaborate dai singoli gruppi              National Monitor Dr.

        Comunicazione su: Le politiche ambientali nel territorio:             Dr. Maurizio Vento
        Agenda 21 e Rete Ecologica                                            Assessore Provinciale
                                                                              all’Ambiente
13.15   Pausa pranzo
14.15   Sessione plenaria - continua:                                         Dr. Paolo Martinez
        Discussione: verso una visione comune (30')                           National Monitor
        Elaborazione della visione comune (15')

EASW® Modì ® Forum Ambientale per lo Sviluppo Sostenibile della Provincia di Catanzaro        Pagina 11
Valutazione (15')
15.30   Presentazione della visione comune condivisa                        Dr. Salvatore Barresi
                                                                            Coordinatore Progetto
        Comunicazione su: gli strumenti di programmazione il PIANO          A21 FIELD
        TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE
                                                                            Arch. Alfredo Gigliotti
                                                                            dirigente PTCP CZ
16.45   Ogni singolo gruppo dovrà definire quali azioni reputa Dr. Paolo Martinez
        necessarie per ottenere gli obiettivi definiti nella visione comune National Monitor
        e chi deve realizzarle. Le azioni saranno discusse e votate per
        ordine di priorità. Questo costituirà una prima versione del piano
        di sviluppo ambientale provinciale.

        Comunicazione su: Il supporto tecnico al Dipartimento Mario MUZZI’
        Regionale Politiche Ambiente per la definizione di politiche di Presidente Fondazione
        sviluppo e dei relativi strumenti operativi.                    FIELD

        Comunicazione su: <<Ambiente e territorio nell’area vasta
        provinciale>>                                             Wanda Ferro
                                                                  Presidente della Provincia
18.30                                                             di Catanzaro
        Conclusioni

        La sostenibilità ambientale in Calabria
                                                                            Assessore all’Ambiente
                                                                            della Regione Calabria
        Chiusura della giornata
                                                                              On. Franco Pugliano

3.1 RISORSE IMPIEGATE NEL WORKSHOP EASW

Team della Provincia di Catanzaro: Dr. Domenico Primerano - Dirigente Provinciale
all’Ambiente, Drsa Serinuccia Procopio - Responsabile Provinciale Ambiente, Arch. Alfredo
Gigliotti dirigente PTCP CZ.

Organizzatori locali: Fondazione FIELD in collaborazione con i referenti del Settore Ambiente
della Provincia di Catanzaro, hanno seguito gli aspetti organizzativi nonché la promozione e
selezione dei partecipanti e la cura dei rapporti con gli attori locali.

Facilitatore: Supervisore Nazionale EASW Dott. Paolo Martinez, individuato sul sito della Unione
Europea dalla lista dei facilitatori certificati, affiancato dalla Dott.ssa Alessandra Modi supervisore
tecnico, hanno condotto le sessioni di lavoro plenarie, stimolato la discussione e guida d processi
di decisione.

Responsabile Progetto FIELD: Dott. Salvatore Barresi, economista, esperto di sviluppo
sostenibile;

Esperti in materia ambientale che hanno condotto le sessioni tematiche di lavoro: Dott.ssa
Francesca Diano, Ing. Elvira Dodaro, Arch. Francesca Ferraro, Ing. Marco Maretta, Arch. Maria


EASW® Modì ® Forum Ambientale per lo Sviluppo Sostenibile della Provincia di Catanzaro       Pagina 12
Teresa Muraca, Avv. Fausto Scervino, Ing. Simona Scrivano, Arch. Michele Sorrentino, Avv.
Aurelio Paola;

Responsabile del box office: Dott.ssa Valeria Gigliotti;

Comunicazione e Ufficio Stampa a cura di Dino Granata e Fernando Miriello;

3.1.1 PARTECIPANTI AL FORUM

1      Anna           Guzzi          Centro studi Verbum
2      Maria          Primo          Centro studi Verbum
3      Rosario        Capicotto      ANLC (Associazione Nazionale caccia)
4      Alessandro     Gariano        Provincia di Catanzaro
5      Angiolina      Oliveti        AssoGalCal
6      Franco         Colosimo       Gall Valle Crocchio
7      Andrea         Dominiani      Legambiente
8      Chiara         Raimondo       Istituto Studi
9      Camillo        Scalzo         Field
10     Pietro         Sainato        CONFCOMMERCIO
11     Antonio        Migliazza      Comune Caraffa
12     Alfredo        Gigliotti      Provincia di Catanzaro
13     Antonio        Gualtieri      Ass. Gruppo Archeologico
14     Francesco      Celi           COPAGRI
15     Michela        Avenoso        CGIL
16     Angela         De Fazio       Provincia di Catanzaro
17     Teresa         Gualtieri      Club UNESCO Catanzaro
18     Teresa         Gualtieri      Provincia di Catanzaro
19     Francesco      Balsamo        CONFINDUSTRIA
20     Angelo         Alcaro         Provincia di Catanzaro
21     Giuseppe       Amelio         Comune di Sellia Marina
22     Fabrizio       D’Agostino     ASI Catanzaro
23     Michele        Rosato         Provincia di Catanzaro
24     Angelo         Rubino         Calabria Ora/Centro Calabria News
25     Patrizia       Canino Il      Quotidiano della Calabria
26     Stefano        Morena         Ass. Ambiente Vita
27     Emanuela       Altilia        Ass.Com. Botricello
28     Mario          Pileggi        Amici della Terra del consiglio Nazionale
29     Pietro         Putame         Comune San Pietro a Maida
30     Luigi          Rotundo        Colleggio Geometri Catanzaro
31     Pasquale       Luzzo          Provincia di Catanzaro
32     Antonio        Borrello
33     Primerano      Domenico       Provincia di Catanzaro
34     Franco         Merante        ANCE Calabria
35     Mariangela     Bettini        Garden-Scuola
36     Salvatore      Lopresti       Regione Calabria
37     Fernando       Anania         F.A.I.
38     Francesco      Fazio          Allasia Plant Magnagrecia
39     Angela         Robbe          Lega COOPCALABRIA
40     Antonio        Zizzi          Arch. Consiglio Nazionale
41     Salvatore      Saccà          Ordine degli Ingegneri

EASW® Modì ® Forum Ambientale per lo Sviluppo Sostenibile della Provincia di Catanzaro   Pagina 13
42     Giovanni     Pulerà           Provincia Catanzaro
43     Antonio      Dominianni       Provincia di Catanzaro
44     Emiliano     Musuraca         Fondazione Field
45     Elena Marchese                Comune di Magisano
46     Elvira Dodaro                 FIELD
47     Francesca    Diano            FIELD
48     Simona       Scrivano         FIELD
49     Michele      Sorrentino       FIELD
50     Aurelio      Paola            FIELD
51     Marco        Maretta          FIELD
52     Francesca    Ferraro          FIELD
53     Mario        Cianflone        Comune Amato
54     Rosalba      Donato           Provincia
55     Valeria      Gigliotti        FIELD
56     Salvatore    Barresi          FIELD
57     Antonella    Aletti           Città solidale
58     Tommaso      Rotella          Promocultura
59     M.Elisabetta Barbale          FIELD
60     Giuseppe     Mancuso          FIELD
61     Edmondo      Granata          FIELD
62     Domenico     Calabrò          FIELD
63     Rosario      Bressi           COOP. SOC. il lambadiere
64     Giuseppina Militano           FIELD
65     Basilio      Costanzo         FIELD
66     Francesco    Fazio            COLDIRETTI
67     Sandra       Pascali          Camera di commercio
68     Sergio       Miniaci          Provincia di Catanzaro
69     Fausto       Scervino         FIELD
70     Guido        Mignolli         Camene s.a.s.
71     Carla        Maivre           Ordine degli Architetti
72     Carlo        Montesi          FIELD
73     Sabrina      Anania
74     Onofrio      Maragò           FIELD
75     Maria Teresa Muraca           FIELD




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3.2 PRESENTAZIONE

Il Forum Ambientale per lo Sviluppo Sostenibile della Provincia di Catanzaro“Per una visione
condivisa sul futuro dell’area vasta provinciale”, condotto utilizzando la metodologia di lavoro
EASW ® della Commissione Europea, adottata nel 1995 quale strumento comune per le città
europee per stimolare la partecipazione dei soggetti locali a contribuire nella risoluzione dei
problemi tipici dei territori di area vasta e delle città, si è tenuto giorno 27 Aprile 2010 presso la
Sala Giunta della Provincia di Catanzaro.

Nell’arco di una giornata attraverso la metodologia a Mosaico Digitale (Modì) di IDEAI FUTOR si
sono raccolte le idee, facilitate le discussioni e date gli spunti di riflessione al gruppo su potenziali
idee/azioni da realizzare diventando azioni progettuali per elaborare il Piano di Azione Ambientale
della Provincia.




EASW® Modì ® Forum Ambientale per lo Sviluppo Sostenibile della Provincia di Catanzaro         Pagina 15
I risultati della giornata di simulazione e partecipazione, sono riassunti nel rapporto, e forniscono
una prima visione comune di sviluppo sostenibile da parte di quattro gruppi di attori diversi
(amministratori, associazioni, attività produttive e esperti) e numerose idee progetto che saranno
sviluppate successivamente all’interno dei gruppi di lavoro tematici del Forum.

3.3 OBIETTIVI

Obiettivo generale del Forum Ambientale è stato quello di definire le linee guida per il Piano di
Azione della Provincia di Catanzaro.

In particolare, gli obiettivi specifici di simulazione sono stati i seguenti:

    •   Scambiare conoscenze, opinioni e idee tra i vari gruppi di interesse;

    •   Identificare e analizzare le visioni positive e negative dei diversi gruppi di interesse;

    •   Generare nuove idee e direttive per azioni che siano la base delle linee guida per il Piano di
        Azione.

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3.4 CO-PROGETTARE IL FUTURO – METODI E STRUMENTI PARTECIPATIVI

di Paolo Martinez e Alessandra Modi (IDEAI FUTOUR).

Per arrivare a obiettivi nuovi e diversi bisogna spesso utilizzare strumenti e metodologie innovative
che riescano ad attivare la creatività e concretezza di tutte le parti in gioco. L’innovazione è infatti
anche un processo sociale che nasce dall’interazione tra le varie anime degli ecosistemi sociali,
economici e ambientali e tra cittadini, aziende, rappresentanti di associazioni di categoria, centri di
ricerca, università, artisti, enti pubblici e studenti, e così via.

I benefici che nascono dalla partecipazione a riunioni strutturate e organizzate con metodi
partecipativi sono notevoli.

Da questo tipo di incontri facilitati e interattivi, strutturati con metodologie rigorose ed efficaci, sono
nati progetti molto importanti con fondamenta solide.

                                               Per creare ambienti favorevoli all’innovazione nei
                                               workshop adottiamo metodologie e competenze di
                                               facilitazione riconosciute a livello internazionale nel
                                               supporto ai processi di concertazione e pianificazione
                                               territoriale.

                                               Tali metodologie sono utilizzate dai principali Future
                                               Center internazionali, incubatori e acceleratori della
                                               creatività attraverso la progettazione partecipata,
                                               ambienti di lavoro attrezzati e facilitati che aiutano la
                                               società e le organizzazioni a prepararsi per le sfide del
                                               futuro creando ambienti collaborativi e proattivi dando
sistematicità ai processi creativi.

La varietà dei possibili metodi a supporto della partecipazione è vastissima e per ogni fase o
tipologia di problemi forniamo un’ampia scelta fra metodologie diverse.

Il Mosaico Digitale (MODÍ) di IDEAI FUTOUR viene utilizzato per raccogliere le idee, facilitare la
discussione e dare degli spunti di riflessione al gruppo.

Uno dei vantaggi dei workshop e degli interventi
facilitati è la possibilità, in tempi molto stretti, di
ottenere risultati condivisi con la collaborazione di tutti i
soggetti presenti in sala. L'ottimizzazione dei tempi e le
modalità di restituzione dei risultati (idee, progetti,
singoli commenti) garantita dai metodi partecipativi,
contribuiscono al raggiungimento di una serie di
obiettivi quali, per esempio: accelerare i processi
decisionali    e     di    condivisione;    stimolare     la
partecipazione e progettazione condivisa dei vari attori locali (aziende, istituzioni pubbliche,
associazioni di categoria, parti sociali, studenti.. ) sui temi specifici riguardanti l’attivazione di
progetti di sviluppo e innovazione sistemica; elaborare progetti innovativi facendo emergere i
diversi punti di vista e le migliori pratiche per creare progetti solidi e sostenibili; creare percorsi e
progetti che generino benefici per tutte le parti in causa e siano coerenti con i loro tempi, strategie
EASW® Modì ® Forum Ambientale per lo Sviluppo Sostenibile della Provincia di Catanzaro          Pagina 17
e percorsi operativi; sensibilizzare e sollecitare idee e indicazioni concertate da sviluppare da parte
dei partecipanti per futuri progetti come contributo al processo d’innovazione e competitività
sistemica locale e regionale; rafforzare in modo propedeutico e metodologico le attività dei gruppi
di lavoro tematici che potranno essere attivati; rafforzare il coinvolgimento, la fantasia, creatività e
concretezza dei partecipanti.

La metodologia EASW nasce nel mondo scandinavo, ed è stata adottata, promossa e diffusa dal
programma Innovazione della Commissione Europea per stimolare la progettualità partecipata,
negoziata, consensuale e dal basso. Grazie alla rete di National Monitor, i facilitatori accreditati
dalla CE, alla disponibilità di manuali, istruzioni e linee guida per organizzare e gestire i Workshop
EASW in tutte le lingue della UE, la metodologia è stata adottata da centinaia di città e realtà in
Europa e nel mondo.

Sono ormai tantissime le iniziative nelle quali l’EASW ha contribuito ad attivare forti cambiamenti e
innovazioni a livello locale. Bilbao, in Spagna durante il periodo di declino industriale ha utilizzato
la metodologia EASW per rilanciare l’immagine ed elaborare un piano di sviluppo di grande
successo con una corna di iniziative urbanistiche, ambientali, socio economiche nella quale spicca
l’avveniristico museo di arte moderna Guggenheim.

Le Nazioni Unite hanno utilizzato il metodo in India per elaborare strategie relative ai sistemi di
pubblica istruzione e per attivare processi di progettazione partecipata nello sviluppo locale. Sono
stati co-progettati spazi museali e spazi aperti (EASW bambini e Città della Scienza), un eco-parco
a Torino, il Piano del traffico a Perugia, un progetto per rafforzare le reti di impresa, Forum Agenda
21.

Il ruolo del National Monitor e del team di facilitatori è stato quello di offrire ai partecipanti ed
esperti locali la consulenza di processo per identificare le motivazioni, gli obiettivi, le azioni e
priorità che possano rientrare nella linea di intervento 3.5.1.1 del POR CALABRIA FESR
2007-2013 Asse III Ambiente.

3.5 SCENARIO WORKSHOP MOSAICO DIGITALE

Lo scenario Workshop Mosaico Digitale ha previsto due principali fasi:

(1) Elaborazione delle visioni: in un primo momento i singoli gruppi di interesse hanno elaborato
visioni relative al futuro possibile per l’anno 2020. In questa sessione, sono state identificate le
criticità della Provincia di Catanzaro analizzando diverse aspetti geologico, urbanistico,
geomorfologico, trasportistico, economico, sociale (visioni negative, catastrofiche) e i possibili
obiettivi da raggiungere (visioni positive, utopiche).

I partecipanti sono stati stimolati e lasciati liberi di esprimersi in maniera creativa all’interno della
sala e nei tempi previsti dalla metodologia.

I tempi stretti hanno aiutato i partecipanti a focalizzare le proposte e a collaborare.

Tali visioni del futuro, sono stati esposti a tutti gli altri partecipanti in una sessione plenaria, gli
obiettivi e le visioni convergenti e comuni elaborate dai gruppi di interesse sono stati raccolti ed
organizzate in modo da fornire ai partecipanti il punto di partenza e gli obiettivi per le aree
tematiche della sessione successiva.

EASW® Modì ® Forum Ambientale per lo Sviluppo Sostenibile della Provincia di Catanzaro         Pagina 18
(2) Lancio di idee e azioni: in questa fase i partecipanti al workshop si sono distribuiti in quattro
gruppi di lavoro tematici nei quali hanno elaborato le idee/progetto concreti per raggiungere visioni
e obiettivi identificati nella prima sessione.

Ai partecipanti è stato chiesto di indicare cosa andrebbe fatto, da chi e come. I gruppi tematici
sono stati composti in maniera eterogenea con un almeno rappresentante di ciascun gruppo di
interesse.

Attraverso tecniche di brainstorming e negoziazione interna ciascun gruppo ha condiviso e
selezionato le idee più convincenti e le ha presentate agli altri partecipanti nell’assemblea
conclusiva.

I partecipanti hanno ascoltato le idee proposte dai gruppi e hanno ne hanno selezionato cinque per
ciascuno dei quattro gruppi.

Un Workshop EASW produce in poco tempo risultati che sarebbero altrimenti impensabili.




EASW® Modì ® Forum Ambientale per lo Sviluppo Sostenibile della Provincia di Catanzaro     Pagina 19
Questo rapporto è il prodotto di una giornata nella quale tante energie si sono attivate in parallelo
per raggiungere il consenso su idee e soluzioni proposte dagli stessi partecipanti.

Data la grande quantità di informazioni elaborate e prodotte dai partecipanti normalmente un
Workshop EASW (nella versione danese) dura due giorni.

Si cerca di far passare un mese tra il primo incontro sulle visioni e il secondo sulle idee, per
consentire alle persone di elaborare visioni e progetti più approfonditi. In questo caso per motivi
organizzativi il tutto si è svolto in una intensa giornata.

Malgrado la breve durata delle sessioni dei gruppi paralleli, come si può vedere dalle visioni
emerse e dalle idee selezionate dai partecipanti, sono state elaborate visioni e idee molto
interessanti.

Il presente rapporto è il risultato del lavoro di una sessantina di persone, che in un giorno hanno
messo in campo tutto il loro sapere e le loro energie per ottenere risultati e azioni convergenti.

Vorremo ringraziare tutti coloro che direttamente e indirettamente hanno contribuito al successo
dell’iniziativa. L’organizzazione e la gestione del workshop EASW richiede un grosso lavoro di
squadra con molti attori e protagonisti, a cominciare dai partecipanti.

Naturalmente i contenuti e i risultati del workshop dipendono principalmente dalla creatività e dalle
idee dei partecipanti. Come si può vedere dalla scheda allegata hanno partecipato attivamente
circa sessanta rappresentanti dei quattro gruppi di interesse.

Son quindi emerse visioni, idee, azioni che rappresentano un punto di partenza per delineare e
mettere in cantiere un Piano di Azione Ambientale di Sviluppo Sostenibile per il territorio di area
vasta.

3.6 SESSIONE “VISIONI”

I partecipanti suddivisi in gruppi di interesse hanno sviluppato le proiezioni del proprio territorio
sostenibile nel 2020, utilizzando come fonte di ispirazione la propria conoscenza e creatività sui
possibili scenari futuri che guardino l’area vasta in un ottica di sviluppo sostenibile.

I gruppi di interesse che hanno espresso le loro visioni sono stati:

   •    Amministratori;
   •    Associazioni;
   •    Attività produttive;
   •    Esperti.

I gruppi di interesse hanno proiettato scenari negativi e positivi su quattro sessioni tematiche:

   1.   Mobilità sostenibile;
   2.   Ambiente urbano
   3.   Risorse e territorio;
   4.   Ambiente e produzione;
   5.   Qualità sociale e qualità della vita.

EASW® Modì ® Forum Ambientale per lo Sviluppo Sostenibile della Provincia di Catanzaro      Pagina 20
Il lavoro si è articolato in quattro sessioni:

   1. Sviluppo di scenari negativi nel 2020: Peggio di così non poteva andare! Raccontatela;

   2. Elaborazione di un senso comune rispetto alle visioni negative esposte da ogni singolo
      gruppo di interesse;

   3. Sviluppo di scenari positivi nel 2020: Tutti i sogni si sono avverati! Raccontateli;

   4. Elaborazione di un senso comune rispetto alle visioni positive esposte da ogni singolo
      gruppo di interesse.




Il workshop è iniziato con una domanda:

Quali personaggi famosi, reali o di fantasia (da film, telefilm, cartone animato, romanzo …)
vivrebbero volentieri in Calabria e perché?

Questa prima domanda di riscaldamento ha giocato sulle metafore dei personaggi per far
emergere da ciascun gruppo di interesse, quali possono essere i personaggi che verrebbero
volentieri a vivere in Calabria e perché.


EASW® Modì ® Forum Ambientale per lo Sviluppo Sostenibile della Provincia di Catanzaro       Pagina 21
Risposte

Amministratori                                      Imprenditori e operatori economici
     Elisabeth Bennet autore orgoglio e                   Bossi: imparerebbe a godersi la vita
     pregiudizio                                          Etò si vive da extracomunitario
     Willy il Coyote                                      Pietro l’eremita: riuscirebbe a trovare dei
     Robinson Crosue                                      luoghi dove isolarsi
     Canguro di Disney                                    Robin Hood: pochi ricchissimi a cui
     Gissing le Normant                                   rubare e tantissimi poveri a cui donare
     natura splendida accessi difficili                   don Chisciotte: per combattere contro i
     spostamenti difficili                                mulini a vento
     difficoltà ambientali                                Robin Hood perchè troverebbe pochi
                                                          ricchissimi a cui rubare e tantissimi
                                                          poveri a cui donare

Associazionismo                                     Enti di sviluppo locale
      Zorro                                                Woody Allen
      Marco Travaglio                                      Obama
      Il Piccolo Principe                                  Superman
      Vasco Rossi                                          Heidi,
      Cassiodoro                                           dr. Jeckil e mr. Hide
      Plinio il vecchio perche tutela l ambiente           Alice nel paese delle meraviglie
      Cenerentola perche povera e sfruttata                Jovanotti per la natura incontaminata
      Uomo Ragno combatte l’ingiustizia                    Peter Pan perché si troverebbe fra i sui
      Roberto Benigni per l’intelligenza                   simili


3.6.1 VISIONI NEGATIVE PROSPETTATE DAI GRUPPI DI INTERESSE
Amministratori                                  Imprenditori e operatori economici
       mancata spesa dei finanziamenti a              la fine dell’agricoltura
       causa della loro cattiva gestione              degrado sociale ed umano
       ponte sullo stretto                            Catastrofi a causa delle centrali nucleari
       cementificazione delle coste                   distruzione della flora
       abbandono dei centri storici                   perdita della biodiversità
       sfruttamento esagerato degli immigrati         utilizzo eccessivo dei prodotti chimici
       scomparsa delle menti                          nell’agricoltura
       rifiuti eccessivi e desertificazione con       aumento della pressione antropica sulle
       successive sommosse                            coste
       inquinamento delle acque                       erosione delle coste con la diminuzione
       assenza di aree di sosta                       della arenaria a causa di produzione di
       inquinamento acustico                          calcestruzzo
       mafia e stato con sopravvento della            lo spopolamento dei territori montani
       malavita su tutte le organizzazioni            con conseguente affollamento di altre
       produttive                                     zone
       aumento del divario sociale                    insufficiente smaltimento dei reflui
       aumento disparita sociale uomini donne         distruzione degli ecosistemi marini
       cambiamenti climatici                          esaurimento delle risorse idriche
       scomparsa dell’agricoltura                     eccessiva installazione dei parchi eolici
       dissesti idrogeologici
       incremento dell’individualismo

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inquinamento totale dei nostri mari
      vendita dei 409 comuni ai cinesi
      difficoltà dei collegamenti
      scuole intitolate ai nostri mafiosi
      politica imprenditoriale
Associazionismo                                     Enti sviluppo locale
      politica leghista                                    cementificazione selvaggia delle coste
      deserto umano                                        dissesto idrogeologico
      cimiteri di automobili                               inquinamento irreversibile del mare
      negazione della parola                               incendi distruzione delle aree verdi
      impossibilita di utilizzare la                       le frane
      comunicazione come momento di                        centrale nucleare sulla sial che esplode
      discussione pura attraverso l’immissione             scomparsa della biodiversità
      di un virus per la manipolazione                     mare pieno di liquami
      organizzata dall’uomo,                               discariche stracolme di rifiuti
      isolamento dei centri abitati per dissesto           diffusione di malattie
      delle strade, dissesto del territorio,               ritorno di virus e peste
      alluvioni e terremoti che hanno come                 strade inesistenti per incuria e ponte
      conseguenza il dissesto del territorio               sullo stretto come unico monumento a
      omologazione del piano sociale,                      simbolo della modernità
      morte dell’agricoltura peraltro già                  spopolamento dei piccoli comuni
      verificatasi                                         disoccupazione e ulteriore
      imbarbarimento culturale, gap tra nord e             impoverimento inurbamento senza
      sud                                                  regole
      presenza della mafia                                 uso indiscriminato del territorio
      spopolamento del territorio                          rivendicazione della natura dalle
      cementificazione selvaggia                           popolazioni
      problemi di sopravvivenza nell’ambiente              fiumi inquinati e desertificazione
      atrofizzazione del cervello umano nei                solo Mac Donalds
      confronti di comportamento che                       assenza di piazze
      ostacolano la crescita civile e culturale            svuotamento dei piccoli centri e centri
      assenza umana                                        abitati da soli immigrati
      mancanza di volontà
      popolazione vecchia
      spezzettamento degli insediamenti
      urbani, frammentazione,
      cattiva politica
      manipolazione dell’informazione
       mancanza della conoscenza
      che può essere fattore di crescita
      assenza di condivisione di valori




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3.6.2. ELABORAZIONE DI UN SENSO COMUNE RISPETTO ALLE VISIONI NEGATIVE

Degrado sia nei rapporti umani, sociali e ambientale. Abbandono agricoltura, malessere generali,
spopolamento, catastrofe, sfiducia nelle istituzioni a tutti i livelli, povertà in tutti i sensi, non rispetto
delle regole, era cosi nel 2010, non ci sarà la guerra, violenza economica, indolenza nel fare e
creare, blocco totale, perdita identità culturale


3.6.3 VISIONI POSITIVE PROSPETTATE DAI GRUPPI DI INTERESSE
Amministratori                                       Imprenditori e operatori economici
       utilizzo delle forme di energia alternativa         produzione totale energia da fonti
       servizi efficienti                                  rinnovabili
       reti di filiere produttive per l’utilizzo dei       raccolta differenziata e costruzione di
       prodotti agro/silvo/pastorali                       isole ecologiche
       costruzione edilizia antisismica e di               costruzione di case bio-sostenibili
       qualità                                             risparmio energetico
       parcheggi sotterranei nei centri storici            raccolta dei rifiuti porta a porta
       eliminazione della ndrangheta                       occupazione al 100 per 100
       utilizzo del territorio come un grande              tracciabilità alimentare assenza di
       parco                                               inquinamento nel mare
       costruzione di strutture ricettive                  ripopolamento di aree interne
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attrezzature e servizi sociali per tutti             sicurezza sismica delle costruzioni
       trasporto pubblico efficiente                        istituzione di più parchi naturali
       realizzazione di infrastrutture                      territorio calabrese come un unico
       all’avanguardia                                      grande parco
       Salerno Reggio Calabria completata                   potenziamento del trasporto pubblico
       recupero delle fasce costiere attraverso             assenza di mafia
       l’intervento pubblico                                miglioramento dell’immagine della
       creazione dei poli di ricerca e                      nostra regione
       innovazione a livello internazionale                 sicurezza sui posti di lavoro
       la Calabria centro di smistamento delle              valorizzazione delle risorse culturali
       merci del mediterraneo                               corretta integrazione delle minoranze
       Calabria centro del mediterraneo                     etniche
       turismo di eccellenza                                corretto utilizzo del patrimonio rurale
       eliminazione dei prodotti chimici                    sviluppo di un turismo ecocompatibile
       nell’agricoltura e nella filiera alimentare          valorizzazione dei prodotti locali
       utilizzo delle certificazioni d area o di            meritocrazia
       distretto nei tre ambiti montani per                 teleriscaldamento in tutti i centri urbani
       rivalutare il patrimonio naturale                    migliore collegamenti tra fascia costiera
                                                            e area interna
                                                            porti ecosostenibili
                                                            incremento di pesca turismo
                                                            dinamiche naturali assecondate e non
                                                            contrastate
                                                            abbattimento totale delle barriere
                                                            architettoniche
                                                            ridistribuzione delle ricchezze
Associazionismo                                      Enti sviluppo locale
      Calabria la florida d’Europa dove gli                 Calabria la florida d’Europa dove gli
      anziani vengono a passare l’inverno,                  anziani vengono a passare l’inverno,
      Calabria meta turistica di eccellenza,                Calabria meta turistica di eccellenza,
      turismo di qualità, fermenti turistici e              turismo di qualità, fermenti turistici e
      scambi sociali,                                       scambi sociali,
      cambia il modo di produrre e consumare                cambia il modo di produrre e consumare
      e quindi abbattimento all’origine dei                 e quindi abbattimento all’origine dei
      rifiuti                                               rifiuti
      soluzione di ogni problema di                         soluzione di ogni problema di
      inquinamento                                          inquinamento
      Calabria in mano ai giovani, nuove                    Calabria in mano ai giovani, nuove
      identità culturali, Calabria luogo di                 identità culturali, Calabria luogo di
      eccellente formazione e luogo in cui le               eccellente formazione e luogo in cui le
      menti possano essere illuminate e                     menti possano essere illuminate e
      esprimere personaggi con una nuova                    esprimere personaggi con una nuova
      visione della vita,                                   visione della vita,
      Calabria luogo di espressione di grandi               Calabria luogo di espressione di grandi
      potenzialità                                          potenzialità
      collegamenti migliori anche con scale                 collegamenti migliori anche con scale
      mobili che possano soddisfare le                      mobili che possano soddisfare le
      esigenze degli anziani e bambini, molti               esigenze degli anziani e bambini, molti
      spazi verdi, minore utilizzo di automobili,           spazi verdi, minore utilizzo di automobili,
      maggiore armonia tra interno e coste,                 maggiore armonia tra interno e coste,
      acquisire consapevolezza per                          acquisire consapevolezza per
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recuperare i centri storici                          recuperare i centri storici

3.6.4 ELABORAZIONE DI UN SENSO COMUNE RISPETTO ALLE VISIONI POSITIVE
Qualità della vita alta, ridistribuzione ricchezza, difesa ambiente, ecosostenibile, tracciabilità, soft
economy, green economy, legalità, rispetto diffuso, cultura come economia pulita, formazione alla
cultura ambientale, identità, raccolta differenziata, autonomia energetica, senso estetico del
paesaggio, sicurezza del territorio, innovazione, formazione




3.7 “LANCIO delle IDEE” nelle SESSIONI TEMATICHE

Le visioni comuni elaborate nella prima parte del workshop dai gruppi di interesse sono state la
base di partenza per il lancio di idee e azioni concrete, operative elaborate nella seconda fase del
workshop.

All’interno dei quattro gruppi di lavoro per sessione tematica c’era almeno un rappresentante di
ciascun gruppo di interesse.

Ai partecipanti è stato chiesto di proporre idee e azioni concrete, fattibili, definendo CHI (Soggetto/i
coinvolti), COME (lo sviluppo delle idee), QUANDO (asso temporale di fattibilità).

È stato chiesto e così è stato di essere propositivi, di essere ambiziosi e di pensare che ogni
azione da intraprendere deve essere necessariamente coerenti con la linea di intervento 3.5.1.1.
del POR CALABRIA FESR 2007-2013.

In questa parte del rapporto vengono presentati i risultati elaborati dai partecipanti al gruppo, in
termini di idee e di proposte di azione.

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3.7.1 LE SESSIONI TEMATICHE

Le proposte di azione prendono in riferimento le seguenti sessioni tematiche:

   1.   MOBILITÀ SOSTENIBILE;
   2.   AMBENTE URBANO/RISORSE E TERRITORIO;
   3.   AMBIENTE E PRODUZIONE;
   4.   QUALITÀ SOCIALE E QUALITÀ DEL TERRITORIO.

  SESSIONE
                                                MOBILITÀ SOSTENIBILE (1)
  TEMATICA
 Note di indirizzo

 La mobilità sostenibile è un sistema di mobilità urbana in grado di conciliare il diritto alla mobilità con
 l'esigenza di ridurre l'inquinamento e le esternalità negative, quali le emissioni di gas serra, lo smog,
 l'inquinamento acustico, la congestione del traffico urbano e l'incidentalità. Queste esternalità hanno un
 costo sociale che grava su tutti. Possono essere rimosse soltanto con una adeguata regolamentazione
 mediante intervento pubblico. In Italia la mobilità sostenibile è stata introdotta con il Decreto
 Interministeriale Mobilità Sostenibile nelle Aree Urbane del 27/03/1998. La normativa non ha però
 raggiunto i risultati sperati. I problemi relativi alla mobilità sono stati spesso demandati alle
 amministrazioni locali, senza un vero e proprio piano di intervento a livello nazionale e sovranazionale.

 Gli interventi di mobilità sostenibile

 Attualmente gli interventi di mobilità sostenibile possono considerarsi ancora alla fase sperimentale.
 Elenchiamo i principali:

     Trasporto pubblico locale

             E' la prima storica forma di mobilità sostenibile. Veicoli adibiti al trasporto di massa
             consentono di ridurre l'utilizzo dei mezzi privati.

     Corsie preferenziali

             Queste corsie sono autorizzate soltanto ai mezzi pubblici (autobus, tax, mezzi di emergenza).
             Permettono di creare due forme di scorrimento, congestionata per i mezzi privati e scorrevole
             per quelli pubblici o di pubblico intervento.

     Piste ciclabili

             In alcune città del Nord Europa sono la vera alternativa all'automobile. Le piste ciclabili sono
             situate a lato delle strade e riservate esclusivamente alle biciclette. Città come Amsterdam
             dimostrano come questa scelta sia praticabile e a basso costo. Non è però adatta ovunque,
             soltanto nelle città pianeggianti o con bassi dislivelli.

     Pedaggio urbano

             L'accesso a pagamento a strade o zone urbane. Trova la sua massima applicazione nel Road
             Pricing che estende il pagamento del ticket a tutte le automobili in entrata nella città (es.
             Londra).



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Park pricing (o parcheggi a pagamento)

              L'applicazione di ticket orari sui parcheggi tende ad aumentare il costo di utilizzo
              dell'automobile privata e facilita l'accesso al parcheggio per soste di breve periodo. In Italia
              sono conosciute come 'strisce blu'. Questa forma di intervento è adatta soprattutto nelle aree
              centrali della città. Crea invece malcontento nelle aree sub-urbane e periferiche.

     Car sharing e Car pooling

              Questi servizi sono basati sul principio dell'auto privata per uso collettivo. Nel caso del Car
              Sharing l'automobile è noleggiata per poche ore presso le apposite società e riconsegnata al
              termine del suo utilizzo. Nel caso del Car Pooling l'automobile è di proprietà di un privato che
              la mette a disposizione per compiere tragitti casa-lavoro insieme ad altre persone, spesso
              conoscenti o colleghi, con la stessa esigenza di orario e di percorso.

     Blocco del Traffico

              Il momentaneo blocco del traffico urbano è una misura di emergenza per ridurre il traffico
              veicolare e le emissioni inquinanti. Non risolve il problema. L'intervento mira a vietare l'uso
              dell'automobile per far provare forme di mobilità alternative e più sostenibili (es. trasporto
              pubblico). Il blocco del traffico può essere parziale o totale. In caso di blocchi ripetuti nel
              tempo viene applicato sotto forma di blocco per 'targhe alterne' (pari o dispari) o per tipologia
              di veicolo (euro0, euro1, euro2, euro3, euro4).
   SESSIONE
                                                    RISORSE E TERRITORIO (2)
   TEMATICA
 Note di indirizzo

 Il concetto di “territorio” ha subito, specialmente negli ultimi decenni, una trasformazione radicale: da
 semplice risorsa materiale suscettibile di sfruttamento, da spazio controllabile nel quale le differenziazioni
 sono viste come resistenze alla trasformazione, si è giunti ad una interpretazione in cui è riconosciuto il
 carattere relazionale e incerto proprio di un sistema complesso. La conoscenza del territorio passa
 attraverso il riconoscimento delle interazioni tra dinamiche a differente scala (globale/locale) e tra le
 dinamiche tra l’osservatore e l’oggetto osservato (abitante/territorio); il territorio non è più il medium neutro
 su cui si svolgono gli eventi, ma è il frutto delle dinamiche interattive che si svolgono continuamente tra di
 essi. Un prezioso contributo è fornito da Magnaghi (2000), per il quale il territorio è un «soggetto vivente
 ad alta complessità», intendendo per soggetto vivente nè il complesso di ecosistemi, nè la società
 presente che vive in un determinato luogo e neppure il milieu (inteso come giacimento socioculturale di un
 luogo). Per tale autore il territorio è soggetto vivente in quanto prodotto dalla interazione di lunga durata
 tra insediamento umano ed ambiente, ciclicamente trasformato dal succedersi delle civilizzazioni; non è
 un oggetto fisico, («il territorio non esiste in natura»), piuttosto rappresenta l’esito di un «processo di
 territorializzazione», ovvero un processo di strutturazione dello spazio fisico da parte della società
 insediata; il suolo, la terra, l’ambiente fisico, il paesaggio, l’ecosistema, l’architettura, le infrastrutture non
 sono ancora il territorio, essi ne rappresentano i supporti fisici e simbolici. La specificità del territorio
 consiste nel suo essere esito della capacità di strutturazione simbolica dello spazio, consentendo il
 riconoscimento di una correlazione fra luogo fisico e spazio culturale, simbolico, economico della società
 insediata; il territorio è inscindibile sia dai suoi supporti materiali che dalle diverse forme di appropriazione
 che si sono succedute. Il tema della finitezza delle risorse: dal Club di Roma al Rapporto M.I.T. di
 Meadows-Forrester. Modelli “catastrofici”. Limiti del modello. Gli approcci normativi: la Conferenza di
 Stoccolma (1972), Basic Needs, Self-Reliance, Ecosviluppo. Rapporto tra economia e risorse; l’economia
 classica e le risorse; dalla sostenibilità dello sviluppo allo stato stazionario. L’ecological economics.
 L’applicazione della legge dell’entropia e la bioeconomia di Georgescu-Roegen. Riconoscibilità ed
 accessibilità delle risorse. Lo sviluppo locale e lo sviluppo autosostenibile. Risorse rinnovabili e risorse
 non rinnovabili. Risorse primarie e risorse secondarie. Risorse alternative e risorse sostitutive: effetti

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sociali, ambientali ed economici della sostituzione di risorse. Trasferimento delle risorse sul territorio;
 incidenza ambientale del sistema locazione allocazione delle risorse. Ciclo di produzione, trasformazione,
 e fine vita delle risorse. Uso sostenibile delle risorse. Crescita illimitata e sviluppo. Risorse materiali ed
 energia. Energia feedstock. Uso dei combustibili fossili. L’economia a idrogeno.
   SESSIONE
                                AMBIENTE URBANO - URBANISTICA E SOSTENIBILITA' (3)
   TEMATICA
 Note di indirizzo

 L’ambiente urbano; stile e qualità della vita; demografia urbana; risorse naturali; inurbamento nelle aree
 ad alta industrializzazione; traffico urbano; spazio personale; stress; frustrazione; aggressività;
 affollamento; rumore; microclima urbano; patologia degli agglomerati urbani; antropologia culturale
 urbana; cultura dell’immagine; contrabbando culturale; “pastiche” culturale; inquinamento atmosferico e
 acustico; effetti dell’inquinamento sulla salute; inquinamento luminoso; inquinamento visivo; il mito del
 benessere; antropocentrismo; psicopatologia urbana.

 Migliorare la qualità urbana, intesa come raggiungimento di parametri che definiscono livelli soddisfacenti
 nella qualità degli elementi fisici (aria, acqua, rumore, elettromagnetismo, ecc.), sociali (accessibilità e
 spostamenti, servizi pubblici e privati, luoghi di incontro, rete commerciale, ecc.), psicologici (accettazione,
 sicurezza, paesaggio, ecc.).

 definizione di criteri per un nuovo approccio alla progettazione degli spazi urbani; definizione di indicatori
 e standard per valutare la “social friendly” delle comunità, assumendoli come parametro per eventuali
 forme di incentivo selezionato; messa a punto di interventi per aumentare la sicurezza e la coesione
 sociale; recupero delle aree verdi di quartiere; utilizzo di un mix funzionale nella pianificazione dei nuovi
 quartieri e negli interventi di ristrutturazione

 del tessuto urbano; localizzazione dei servizi coerente con la distribuzione della popolazione sul territorio;
 indirizzi e direttive agli enti nella predisposizione degli strumenti di pianificazione urbanistica e territoriale;
 mitigazione degli impatti negativi dovuti al traffico ed alla congestione urbana.

 URBANISTICA E SOSTENIBILITA'

 URBANISTICA

 Con urbanistica o, con un'accezione più ampia, pianificazione territoriale si intende quella disciplina volta
 a studiare un territorio, solitamente una città o un'area metropolitana, da un punto di vista geografico,
 economico e sociale.

 L'urbanistica si ripropone di agire su un territorio migliorandone le condizioni, attraverso la riqualifica di
 vecchie aree dismesse o la loro riorganizzazione spaziale o sociale.

 L'identità di un territorio è costituita da molti elementi; in particolare, rileva la forma del territorio, cioè il
 paesaggio, in relazione al quale si pone il problema della sostenibilità dello sfruttamento delle risorse. Uno
 degli scopi della pianificazione urbanistica è di delineare le grandi opzioni di organizzazione dello spazio e
 indirizzare a priori (piuttosto che controllare a posteriori) tutte le attività sul territorio, attraverso atti
 georeferenziati (che evidenziano la vulnerabilità e la riproducibilità delle risorse ambientali).

 In Italia l'urbanistica conosce il primo esempio di Piano Regolatore nel 1884, con l'opera dell'ingegner
 Cesare Beruto che compilò per la città di Milano il piano d'espansione oltre i Bastioni Spagnoli e oggi
 riconoscibile nella fascia tra la circonvallazione interna (sorta al posto delle vecchie mura) ed esterna.
 L'urbanistica diviene una disciplina riconosciuta ufficialmente negli anni trenta con il Razionalismo italiano
 e la fondazione delle nuove città ad opera del regime fascista, alcune anche di alto livello urbanistico ed
 architettonico, come Portolago e Sabaudia. Nel 1942 viene emanata la prima legge generale di

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coordinamento urbanistico territoriale.

 Il dopoguerra in Italia è contraddistinto dal boom edilizio che con le sue aberrazioni, generò, anche se in
 ritardo e insufficientemente la cultura della salvaguardia dei centri storici e del territorio, con lo sviluppo di
 una legislazione di tutela.

 disciplina che studia le condizioni, le manifestazioni e le esigenze di vita e di sviluppo delle città al fine
 pratico di attrezzare entità urbane e territori in funzione della vita della collettività nelle migliori condizioni.
 L'urbanistica prende in considerazione tutti gli aspetti della vita di un organismo urbano tenendo
 soprattutto presente il decentramento, la viabilità, lo scorrimento, la zonizzazione, la funzione insostituibile
 del verde pubblico, le aree pedonali.

 PIANIFICAZIONE TERRITORIALE

 La pianificazione territoriale è una disciplina che nasce in Italia in seno all'architettura. Mentre in altri paesi
 esiste una tradizione nel planning, in Italia lo studio della città e del territorio è sempre stato collegato
 all'urbanistica ed è solo da pochi anni che si tenta di dare un'autonomia disciplinare alla pianificazione.

 Ciò che differenzia la pianificazione dall'urbanistica è il forte contenuto politico e sociale, non a caso la
 pianificazione ha più a che fare con discipline quali l'economia regionale, le politiche pubbliche e la
 sociologia urbana che non direttamente con l'architettura.

 Attività che porta a progettare l’utilizzo ottimale del territorio, tenendo conto di una serie di fattori
 economici, demografici e ambientali, in modo da mantenere, nel tempo, un equilibrio positivo fra l’uomo e
 l’ecosistema, senza superare la capacità di quest’ultimo, di assorbire l’impatto ambientale antropico.

 E’ corretto, quindi, in ogni caso parlare di progetto pianificatorio e, più semplicemente, di pianificazione,
 perché qualsiasi intervento a scala territoriale, sia essa urbana, provinciale, regionale, ecc., su qualsiasi
 tematica (assetto urbano, inquinamento, infrastrutture, ecc.) discende da processi univoci e
 sovrapponibili.

 In particolare la pianificazione urbanistica, regolando le trasformazioni dell’uso del suolo, determina alcuni
 decisivi effetti sullo sviluppo socio-economico dei territori:

     -   stabilisce il dove e il come esercitare i diritti edificatori;
     -   individua la localizzazione degli insediamenti, delle infrastrutture e dei servizi;
     -   modifica i valori fondiari e le relative rendite immobiliari;
     -   condiziona l’attività edilizia e produttiva.

 Pertanto, l’adozione di modelli di pianificazione territoriale e urbanistica informati ai principi della
 sostenibilità, consente di perseguire strategie coerenti con gli obiettivi di qualità sociale e ambientale dello
 sviluppo.

 Un primo rilevante problema è determinato dagli aspetti giuridici e disciplinari caratterizzanti le due attività
 di pianificazione urbanistica e ambientale.

 La prima si costituisce su principi economici, giuridici, culturali e tecnici assai diversi e, per molti versi e
 per molto tempo, in tante parti d’Italia, antagonisti alla seconda. Anche nella terminologia delle due
 “pianificazioni” assumono significati assai diversi termini come: indicatori, indici, standard, obiettivi di
 qualità. Tuttavia, non appare più proponibile una separazione tra attività tese prevalentemente alla
 trasformazione, seppure ordinata, del territorio e della città, funzionale alla realizzazione di insediamenti,
 infrastrutture, servizi a rilevante significato economico e sociale, e un’altra volta a contenere gli impatti
 delle attività antropiche, a riparare danni spesso evitabili, a proteggere beni collettivi, talvolta privi di una

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specifica tutela giuridica, salvo per luoghi e manufatti espressamente individuati e confinati.

 Molte delle attività che determinano forti impatti sulla qualità degli ecosistemi sono di fatto connaturate
 con gli insediamenti antropici, legittimamente realizzati proprio sulla base di piani e programmi urbanistici.

 Il sistema regolativo pubblico, progressivamente implementato, essenzialmente basato su azioni di
 comando e controllo, anche nelle situazioni in cui è stato correttamente applicato, si è dimostrato nel
 tempo poco efficace, in quanto fondato su procedure autorizzative, preventive e formali, prive di verifiche
 in itinere e di controlli ex post.

 In realtà molto di più hanno prodotto, in termini di riduzione degli impatti: i mutamenti nei processi
 produttivi, i fenomeni di deindustrializzazione, l’innovazione tecnologica, il “ritardo” dello sviluppo in alcune
 aree, i vincoli di tutela dei beni ambientali di particolare valore.

 L’insieme del territorio nazionale è stato oggetto di uno sfruttamento intenso, che ha prodotto danni non
 sempre reversibili, in particolare quando è avvenuto senza regole e senza attenzione ai beni collettivi
 primari.

 Decisivo è il superamento contestuale di due concezioni, per molti versi antagoniste ed esposte al rischio
 della staticità, che contrappongono trasformazione e conservazione. Le trasformazioni territoriali e
 urbanistiche sono elementi essenziali nel governo del territorio; sono attività insopprimibili, storicamente
 funzionali a rispondere alle esigenze socio-economiche di una comunità.

 Oggi tali attività, però, non possono prescindere dalle esigenze di tutela e protezione degli ecosistemi e
 da obiettivi di recupero e miglioramento della qualità dei contesti urbani, in particolare di quelli realizzati
 nel corso dell’ultimo secolo.

 La riqualificazione ambientale della città e del territorio passa infatti attraverso piani e interventi di
 trasformazione in grado di introdurre maggiori livelli di qualità ambientale e sociale, riducendo o
 eliminando le profonde distorsioni prodotte, soprattutto nell’ultimo secolo, con la realizzazione di
 insediamenti residenziali, produttivi e di infrastrutture in aree inidonee.

 Densità insediative eccessive ovvero eccessivo spreco di territorio, l’uso di tecnologie obsolete, hanno
 determinato congestione, dispersione, carenze di servizi, assenza di equilibrio e di integrazione tra
 insediamenti ed ecosistemi.

 Trasformazione e tutela debbono quindi concorrere insieme per produrre maggiore qualità urbana, sociale
 e ambientale. Le concezioni e le prassi, effettivamente in contrasto con la prospettiva di sviluppo
 sostenibile, sono quelle che determinano pianificazione essenzialmente incrementale e speculativa e la
 scelta degenerativa dei condoni.

 La crescente consapevolezza, da parte dei cittadini, degli amministratori pubblici e di progettisti, della
 necessità di inserire i progetti di trasformazione in strategie di governo integrato del territorio, con cui
 assicurare benessere economico e sociale, si manifesta nel moltiplicarsi di esperienze concrete di
 pianificazione territoriale e urbanistica, attente alla tutela e valorizzazione degli ecosistemi e del
 patrimonio storico-ambientale, aperte al contributo di altre discipline, preoccupate di ridurre l’uso di suolo
 naturale e volte al recupero delle aree dismesse o a riqualificare parti di città.

 Per sostenere tali esperienze e diffonderle è indispensabile il consolidamento di normative regionali e
 nazionali, coerenti con questi criteri e obiettivi, che consentano di affermare il governo unitario del
 territorio e dell’ambiente urbano, nei loro caratteri storici, sociali, identitari e naturali.

 Il governo del territorio non coincide con l’attività di pianificazione territoriale o urbanistica, altri strumenti,

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politici, istituzionali, economici sono egualmente forti e condizionano la stessa pianificazione chiamata a
 dare risposte ad una molteplicità di istanze, non sempre coerenti e conciliabili. Gli strumenti di piano sono
 tuttavia la condizione per stabilire regole e opportunità valide per tutti, per questo dovrebbero risultare
 chiari, trasparenti nei contenuti e nelle modalità operative, e definiti in modo partecipato dai cittadini.

 Altro aspetto rilevante del concetto di “governo del territorio” è il superamento di una pianificazione
 urbanistica intesa prevalentemente come regolazione dell’attività di trasformazione e

 degli aspetti ad essa correlati (infrastrutture, standard di servizi,…). E’ ovviamente fondamentale
 mantenere l’efficacia del piano urbanistico, per la parte relativa al valore giuridico delle prescrizioni

 conformative della proprietà, ponendolo in relazione forte con altri strumenti pianificatori privi di tale
 essenziale caratteristica, che dovrebbero essere egualmente precisi quanto ad ambito di efficacia e
 certezza delle regole. Tuttavia serve sempre più spesso orientare, dare senso al disegno di città che il
 piano propone.

 Altrettanto essenziale è il quadro dei vincoli strutturali costituito dalle reti della mobilità di merci e persone,
 da quelle energetiche e ambientali.

 Proprio la relazione tra diversi strumenti e ambiti (tematici e territoriali) di pianificazione costituisce uno dei
 problemi principali in termini di definizione della gerarchia istituzionale e giuridica tra i piani, della loro
 efficacia prescrittiva, delle regole di trasparenza della governance connessa ad ognuno degli strumenti.

 La sovrapposizione senza integrazione tra livelli ed ambiti diversi di pianificazione rende di più difficile
 lettura le scelte e costituisce un oggettivo ostacolo alla partecipazione attiva dei cittadini ed è motivo di
 conflitto.

 Anche sotto questo aspetto assumono particolare rilevanza e andrebbero adeguatamente sostenute e
 potenziate, anche nell’ambito delle agende 21 locali tutte le strutture e le attività di documentazione, di
 informazione e di riflessione utili alla rilettura delle dinamiche e delle tendenze dello sviluppo urbano,
 considerate anche dal punto di vista temporale, dei modelli insediativi adottati nei diversi territori.

 Gli Aalborg commitments e gli impegni comunitari

 Con la conferenza Aalborg+10, svolta nel giugno scorso e con il documento finale “Ispirare il futuro”, sono
 stati attualizzati e confermati gli impegni e gli obiettivi comuni della carta: “Una visione che prevede città
 ospitali, prospere, creative e sostenibili, in grado di offrire una buona qualità della vita a tutti i cittadini,
 consentendo loro di partecipare a tutti gli aspetti della vita urbana”.

 Particolarmente importante è la riaffermazione della responsabilità dei decisori istituzionali delle città
 firmatarie, sottolineata dal documento finale:

 “Svolgiamo un ruolo centrale nell’assicurare uno sviluppo sostenibile, affrontando allo stesso tempo le
 sfide in cooperazione con tutte le altre sfere di governo. Questo ruolo centrale esige un approccio più
 deciso ed integrato all’elaborazione delle strategie locali e all’armonizzazione degli obiettivi ambientali,
 sociali, culturali ed economici. Allo stesso tempo dovremo assicurarci che le nostre azioni per migliorare la
 qualità della vita locale non minaccino quella delle persone in altre parti del mondo o delle future
 generazioni. Siamo la componente governativa più vicina ai cittadini europei e abbiamo quindi opportunità
 uniche per indirizzare i comportamenti individuali a favore della sostenibilità.

 Possiamo offrire supporto locale nell’attuazione delle strategie e delle politiche europee, come la Strategia
 di Lisbona, la Strategia per uno Sviluppo Sostenibile Europeo, il Sesto Programma d'Azione per
 l'Ambiente, la Strategica Tematica Urbana dell’UE, le iniziative europee per i cambiamenti climatici, la

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salute, la governance e nell’implementazione dei Millennium Development Goals delle Nazioni Unite e del
 piano di attuazione del Summit di Johannesburg.”

 Il richiamo ad Aalborg+10 è decisivo anche al fine di ribadire, nell’ambito del progetto “Pianificare con
 l’ambiente”, la distinzione formale presente tra le azioni svolte nell’ambito dell’agenda 21 locale,
 interamente volontarie e non codificate da norme internazionali o nazionali, sostanziate sotto il profilo
 giuridico e la prassi della pianificazione urbanistica che segue, come più sopra ricordato, uno specifico
 apparato legislativo, volto a riconoscere, regolare e tutelate interessi soggettivi legati alla proprietà degli
 immobili.

 Tra i punti di possibile connessione tra urbanistica e ambiente, sui quali costruire una più forte relazione e
 integrazione, nella prospettiva dello sviluppo sostenibile sono:

     -   l’intreccio e l’integrazione tra le norme relative alla pianificazione urbanistica e quelle finalizzate
         alla tutela degli ecosistemi (protezione ambientale, paesaggistica, storico-architettonica,
         sanitaria…), che contengono prescrizioni, vincoli, obiettivi;
     -   l’adozione di strategie volontarie dei decisori locali, che sono al contempo responsabili dell’assetto
         urbanistico e dei sistemi di regolazione degli insediamenti e impegnati alla promozione della
         sostenibilità urbana ovvero della qualità ambientale e sociale della città.

 Il 5° Aalborg commitments: Pianificazione e progett azione urbana, esplicita la natura degli impegni politici,
 volontari, che dovrebbero ispirare il governo dei processi di pianificazione e progettazione urbanistica:

 ”Ci impegniamo a svolgere un ruolo strategico nella pianificazione e progettazione urbane, affrontando
 problematiche ambientali, sociali, economiche, sanitarie e culturali per il beneficio di tutti.

 Lavoreremo quindi per:

     1. rivitalizzare e riqualificare aree abbandonate o svantaggiate.
     2. prevenire una espansione urbana incontrollata, ottenendo densità urbane appropriate e dando
        precedenza alla riqualificazione del patrimonio edilizio esistente.
     3. assicurare una miscela di destinazioni d’uso, con un buon equilibrio di uffici, abitazioni e servizi,

     1. dando priorità all’uso residenziale nei centri città.

     4. garantire una adeguata tutela, restauro e uso/riuso del nostro patrimonio culturale urbano.
     5. applicare i principi per una progettazione e una costruzione sostenibili, promovendo progetti
        architettonici e tecnologie edilizie di alta qualità.”

 La piattaforma rappresentata dai diversi punti suggerisce anche una possibile definizione generale di
 “qualità urbana”, che non è standardizzabile né coincidente con le “forme” assunte dai diversi contesti
 urbani. Grandi città, centri minori, cittadine di medie dimensioni, territori a insediamento sparso o aree
 dense, possono egualmente presentare elementi ritenuti dalla maggioranza degli abitanti portatori di
 qualità urbana, riferita tanto alla sfera antropica quanto a quella naturale, che insieme formano l’ambiente
 urbano.

 Assumendo tale approccio, alla definizione della “qualità urbana” concorrono:

     -   le prestazioni del sistema urbano e gli obiettivi, ritenuti soddisfacenti o desiderabili dai cittadini;
     -   gli indicatori di stato (ambientali, sanitari, sociali, culturali, economici, di sicurezza), riconosciuti
         come idonei a misurare quali-quantitativamente le prestazioni del sistema urbano;
     -   l’accessibilità ai beni e ai servizi e la loro disponibilità per le generazioni future, quale esercizio
         primario dei diritti di cittadinanza;

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-   gli elementi estetici e paesaggistici che rinviano a componenti identitarie e di appartenenza
         presenti nella comunità urbana.

 La compresenza di dati rilevabili e quantificabili secondo parametri scientificamente testati e di
 componenti percettive e di senso, rafforza la necessità di innestare percorsi partecipati per tradurre in
 progetti e azioni condivisi e per trasformare in norme di piano (Regolamenti attuativi e Regolamenti
 edilizi), gli obiettivi del 5° commitment di Aalbor g+10. Anche in relazione a queste indicazioni, appare utile
 sviluppare una idonea strumentazione delle agende 21 locali, per il dialogo e la collaborazione con gli
 strumenti propri della pianificazione urbanistica, sviluppando un approccio strategico comune.

 Anche per l’Unione Europea assume un crescente impegno l’implementazione di politiche di sostenibilità
 urbana attraverso politiche di integrazione, come indicato nella Decisone del 2001 del Parlamento e del
 Consiglio relativa alla definizione di un quadro comunitario di cooperazione per l’Integrazione della
 dimensione ambientale nell’ambiente urbano. Con la comunicazione: Verso una strategia tematica
 sull’ambiente urbano (COM 2004/60), la Commissione della UE ha voluto impegnare il Parlamento, il
 Consiglio, il Comitato Economico Sociale e il Comitato delle Regioni in un approfondimento delle azioni
 nei paesi dell’Unione, eventualmente sostenute da specifici programmi di intervento anche finanziario, per
 il complessivo miglioramento dell’ambiente urbano. Nella comunicazione viene fatto esplicito riferimento ai
 problemi dello sviluppo insediativi, alle caratteristiche della pianificazione urbanistica e ai suoi obiettivi.

 Criteri e strumenti generali

 L’agenda 21 locale strategica dovrebbe contenere gli obiettivi generali relativi alla qualità sociale e
 ambientale dello sviluppo di una comunità, quale elemento sostanziale di coesione sociale tra le
 generazioni, tra i diversi gruppi sociali e tra le diverse specie naturali (biodiversità), declinati in una ottica
 “glocale” di interdipendenza tra comunità, popoli ed ecosistemi ed inseriti nei processi più ampi di
 rinnovamento della governance, sul piano metodologico e sostanziale.

 L’agenda 21 locale strategica dovrebbe quindi indicare gli obiettivi, le azioni e gli strumenti da adottare nei
 piani e nei programmi di trasformazione territoriale e urbanistica, più coerenti con le strategie scelte.

 Criteri e strumenti generali sono:

     -   un apparato normativo regionale che favorisca l’integrazione tra attività di pianificazione
         urbanistica, territoriale e ambientale, superando ovunque sia tecnicamente possibile, la
         separazione settoriale che frammenta competenze, ambiti, soggetti. Sono in questo senso
         coerenti le scelte compiute in alcune regioni per superare la vecchia strumentazione urbanistica
         (PRG), articolando le previsioni di piano in due distinti documenti: il Piano Strutturale e il Piano
         Operativo. Il Piano Strutturale dovrebbe contenere gli elementi strategici quindi le invarianti
         ambientali e gli obiettivi di sostenibilità socio-economica. Tra i due si stanno sperimentando
         strumenti normativi o informativo-cartografici intermedi, che puntano a dimensionare il rapporto tra
         territorio e servizi (intesi in una accezione molto ampia) o a produrre flessibilità interpretative delle
         norme di piano finalizzate alla qualità del progetto da valutare caso per caso;
     -   un adeguato apparato conoscitivo (SIT) che consenta di affrontare le attività di pianificazione,
         integrando dati e informazioni sulle dinamiche socio-economiche con lo stato dell’ambiente
         interessato, delle emergenze da tutelare e valorizzare, confrontando tendenze e scenari anche
         sulla base di analisi diacroniche (scansioni temporali e storiche), supportando la partecipazione
         dei cittadini con efficaci azioni informative;
     -   l’individuazione dell’area vasta, sovracomunale o infraregionale, di riferimento per la
         pianificazione, necessaria a confrontare a tale scala gli effetti delle previsioni insediative e
         infrastrutturali sulle matrici ambientali, il cui andamento travalica i confini amministrativi e le
         competenze istituzionali7. Il principio generale dell’interdipendenza è infatti massimamente attivo
         nelle aree tra loro contigue, sulle quali sono inevitabili gli effetti della sovrapposizione (eccesso di
         carico) o della incoerenza delle previsioni insediative o di infrastrutturazione dei diversi territori

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contermini. La pianificazione di area vasta, provinciale e regionale, in particolare attraverso il
         PTCP dovrebbe affermare decisamente il primato del governo del territorio, rendendo pienamente
         coerenti a questo obiettivo le singole previsioni urbanistiche comunali.

 Le previsioni insediative (quantità, localizzazione) e le relative compatibilità socio-ambientali dovrebbero
 essere indicate in modo coincidente nel PTCP e nei Piani Strutturali dei comuni.

 Le agende 21 locali strategiche dovrebbero quindi contemplare in via prioritaria tali aspetti e quindi
 formarsi anche alla luce di un confronto tra comunità contermini, interessate da elementi di
 interdipendenza sociale e ambientale, formulando obiettivi e strategie comuni all’area territoriale vasta,
 oggetto di pianificazione integrata e condivisa (co-pianificazione);

     -   l’integrazione delle previsioni di piano urbanistico-territoriale e ambientale su scala comunale e
         sovracomunale, alla luce di adeguate informazioni, dovrebbe realizzarsi anche attraverso
         conferenze di pianificazione, supportate dai percorsi partecipativi di agenda 21 locale, inclusivi
         delle specifiche attività di “urbanistica partecipata”;
     -   gli aspetti di qualità sociale dello sviluppo vanno integrati con quelli ambientali, adottando una
         strumentazione specifica per programmare la dotazione di servizi (sanitari, sociali, culturali,
         aggregativi, ecc.), in coerenza con le strategie di qualità dell’ambiente urbano (riduzione
         dell’inquinamento, promozione della salute, organizzazione delle aree verdi, miglioramento della
         sicurezza, dell’accessibilità e della vivibilità degli spazi pubblici), prevedendo anche in questo
         caso un percorso partecipativo specifico nell’ambito dell’agenda 21 locale;
     -   il collegamento organico con agenda 21 strategica, dei percorsi partecipativi attivati su tematiche
         specifiche (Piani della salute, Piani della sicurezza, Piani dei servizi, urbanistica partecipata, Piani
         per la qualità urbana rivolta alle bambine e ai bambini…), per rendere davvero efficaci le
         esperienze di innovazione della governance e non disperdere, polverizzandole, le istanze di
         partecipazione dei cittadini, singoli e associati.

 Le complesse relazioni che intercorrono tra regolazione dell’attività insediativa, definizione delle previsioni
 di sviluppo urbanistico e le strategie di sviluppo sostenibile non sono comprimibili in una sola procedura e
 in una unica strumentazione. Riportando ora tutti i processi all’interno dell’agenda 21

 locale, si rischia di stravolgerne le finalità specifiche. Le agende 21 strategiche dovrebbero quindi
 funzionare come “master-plan” delle azioni sui driver propri del processo pianificatorio, che si sviluppa in
 progressione con tempi e soggetti diversi, su obiettivi generali condivisi. Su quelle basi gli strumenti di
 piano, secondo le proprie specifiche regole, individuano le condizioni per realizzare gli obiettivi generali e
 definiscono le implicazioni territoriali delle scelte di sviluppo socio-economico condivise e scelte. I progetti
 e le azioni politico-istituzionali dovrebbero rafforzare le coerenze tra governo delle trasformazioni
 territoriali e dinamiche socio-economoche verso la sostenibilità urbana. In questo processo ruolo
 fondamentale riveste lo spazio pubblico, che interpreta e materializza parte di quei beni pubblici, non
 negoziabili, che costituiscono valori essenziali per la coesione sociale, la vivibilità e il benessere dei
 cittadini e ad un tempo valorizzano, anche in termini economici, i beni individuali privati.

 Il confronto tra strategie, interessi, esigenze talvolta contrapposte, che si esprimono nelle scelte dei piani
 urbanistici e il rapporto tra queste e gli obiettivi di sviluppo sostenibile non può che essere un luogo
 pubblico e partecipato, nel quale le informazioni, gli interessi in gioco, gli obiettivi generali sono espressi in
 modo trasparente e responsabile. Tale luogo non può coincidere con l’ambito in cui, almeno per ora, si
 esprimono prevalentemente valori e sensibilità ambientali, ma deve consentire l’assunzione dell’insieme
 delle problematiche dello sviluppo socio-economico. Anche in questo caso può essere utile una
 strumentazione intermedia, che promuova la partecipazione sui molteplici punti di contatto tra Piano
 urbanistico strutturale e agenda 21 strategica. Per questo occorre pensare ad un modello di forum o ad
 una sua articolazione specifica idonea, in termini di rappresentanza e contesto culturale, istituzionale e
 politico, ad individuare, interpretare e comporre, sui punti strategici, la molteplicità degli interessi in
 campo. Per rendere efficace il dialogo, anche l’impianto culturale, le procedure e i contenuti delle Agende

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Workshop easw mody provincia di catanzaro 2010- forum ambientale per lo sviluppo sostenibile

  • 1. Forum Ambientale per lo Sviluppo Sostenibile Per una visione condivisa sul futuro dell’area vasta provinciale REPORT EASW® Mosaico Digitale Seminario Europeo di Simulazione Partecipativa EUROPEAN AWARENESS SCENARIO WORKSHOP 27 Aprile 2010 - Sala Giunta Provincia di Catanzaro REGIONE CALABRIA POR Calabria FESR 2007- 2013 ASSE III Ambiente - Linea di intervento 3.5.1.1 Responsabile Progetto Field Salvatore Barresi Esperti Field Francesca Diano, Elvira Dodaro, Francesca Ferraro, Marco Maretta, Maria Teresa Muraca, Fausto Scervino, Simona Scrivano, Michele Sorrentino, Aurelio Paola, Valeria Gigliotti Facilitazione e National Monitor EASW a cura di FUTOUR Paolo Martinez e Alessandra Modi Comunicazione e Ufficio Stampa a cura di Dino Granata e Fernando Miriello
  • 2. Sommario PROMUOVERE LE POLITICHE DI SVILUPPO SOSTENIBILE AMBIENTALE .................... 3 1. PREMESSA ................................................................................................................................... 5 1.1 METODOLOGIA ..................................................................................................................... 6 1.2 RISULTATI ATTESI ............................................................................................................... 7 2. INIZIO DEL PROCESSO PARTECIPATO - AUDIT TERRITORIALE................................. 7 3. WORKSHOP EASW PROVINCIA DI CATANZARO ............................................................ 11 3.1 RISORSE IMPIEGATE NEL WORKSHOP EASW ......................................................... 12 3.1.1 PARTECIPANTI AL FORUM ........................................................................................... 13 3.2 PRESENTAZIONE ............................................................................................................... 15 3.3 OBIETTIVI.............................................................................................................................. 16 3.4 CO-PROGETTARE IL FUTURO – METODI E STRUMENTI PARTECIPATIVI......... 17 3.5 SCENARIO WORKSHOP MOSAICO DIGITALE ............................................................ 18 3.6 SESSIONE “VISIONI” .......................................................................................................... 20 3.6.1 VISIONI NEGATIVE PROSPETTATE DAI GRUPPI DI INTERESSE ...................... 22 3.6.2. ELABORAZIONE DI UN SENSO COMUNE RISPETTO ALLE VISIONI NEGATIVE ................................................................................................................................... 24 3.6.3 VISIONI POSITIVE PROSPETTATE DAI GRUPPI DI INTERESSE ........................ 24 3.6.4 ELABORAZIONE DI UN SENSO COMUNE RISPETTO ALLE VISIONI POSITIVE ........................................................................................................................................................ 26 3.7 “LANCIO delle IDEE” nelle SESSIONI TEMATICHE...................................................... 26 3.7.1 LE SESSIONI TEMATICHE ............................................................................................ 27 3.8 SESSIONE IDEE E AZIONI ................................................................................................ 42 3.9 PROGETTI E IDEE DEI GRUPPI TEMATICI .................................................................. 42 3.10 IDEE SELEZIONATE ......................................................................................................... 46 Allegati............................................................................................................................................... 47 FORUM PROMOSSO ............................................................................................................ 48 EASW® Modì ® Forum Ambientale per lo Sviluppo Sostenibile della Provincia di Catanzaro Pagina 2
  • 3. PROMUOVERE LE POLITICHE DI SVILUPPO SOSTENIBILE AMBIENTALE La Fondazione FIELD, organismo in house regionale, in affiancamento e supporto al Dipartimento 14 - Politiche per l’Ambiente della Regione Calabria, impegnato su attività specifiche di animazione dei sistemi locali e territoriali, sta implementando attività legate al POR Calabria FESR 2007-2013 in particolare all’Asse III Ambiente - Linea di intervento 3.5.1.1. L’obiettivo è quello, attraverso azioni per garantire la sostenibilità ambientale delle politiche di sviluppo, di avviare il processo di Agenda 21 locale sul territorio calabrese. Una attività utile alla predisposizione di un quadro diagnostico che integri il sistema di conoscenze già acquisite dall'amministrazione e al tempo stesso ne riorganizzi i contenuti informativi in modo comprensibile da tutti gli attori della comunità. La valorizzazione dei processi di coinvolgimento dei cittadini e di partecipazione pubblica, già avviati con i principali "portatori di interessi" locali (stakeholders), e l'individuazione di modalità organizzative e procedurali, condivise attraverso il lavoro di un Forum, che disegnino un rapporto più trasparente tra pubblica amministrazione e cittadini calabresi. Lo studio di modalità tecnico-amministrative per l'integrazione e l'implementazione delle azioni previste dalla costituzione del Piano di Azione Ambientale. Gli esperti della Fondazione FIELD promuoveranno a livello territoriale gli strumenti di analisi e reporting ambientali e le metodologie e pratiche di Agenda 21 - Certificazioni / Registrazioni d’Area o di Distretto; Certificazioni EMAS e di Prodotto (Ecolabel); Sistemi di Contabilità Ambientale. Particolare sarà la diffusione tra i vari soggetti sociali e istituzionali - e anche all'interno della struttura amministrativa - della cultura dello sviluppo sostenibile, della ricerca di strumenti e progetti per la valorizzazione delle risorse ambientali, della capacità di valutare gli effetti ambientali delle politiche e di programmi settoriali. La condivisione tra i vari soggetti sociali e istituzionali dell'analisi sullo stato dell'ambiente, delle sue criticità, degli strumenti di governo e di gestione (pubblica e privata) per la qualità ambientale, delle potenzialità di promozione del benessere sociale ed economico legate alla valorizzazione e tutela delle risorse ambientali e all'innovazione tecnologica e gestionale dei modi di produrre e consumare, sarà uno dei punti forza dell’attività degli esperti Field in questo primo anno di attività al Dipartimento Politiche Ambientali regionali. La Regione Calabria e la Fondazione FIELD sono a servizio delle Amministrazioni Locali per il consolidamento di forme di dialogo e di pianificazione partecipata tra i vari soggetti istituzionali e sociali attorno ad una "visione comune" di sviluppo sostenibile e per la costruzione di progetti e azioni comuni. Inoltre, l’attività di Field guarderà molto all’integrazione tra obiettivi di sostenibilità ambientale e obiettivi di coesione sociale, benessere economico ed equità di genere - pari opportunità. L’esigenza espressa in fase di concertazione relativa alla integrazione degli obiettivi ambientali nelle politiche e nei programmi di settore, sarà trattata attraverso l'individuazione di criteri condivisi EASW® Modì ® Forum Ambientale per lo Sviluppo Sostenibile della Provincia di Catanzaro Pagina 3
  • 4. di valutazione preventiva delle politiche e dei programmi, secondo l'approccio della valutazione ambientale strategica. Che cosa dovrà fare il gruppo di lavoro A21 della Field? Agire per migliorare la comprensione delle questioni ambientali e per: rafforzare il ruolo delle autorità locali nella gestione ambientale (specialmente nelle città di piccole e medie dimensioni); sviluppare idonee procedure politiche e amministrative, rivolte in particolare alla partecipazione dei cittadini; applicare in modo efficiente gli strumenti di gestione; accrescere il ruolo di esempio delle municipalità in campo ambientale, verso i propri cittadini e verso le altre municipalità. Ogni comunità è unica: le esperienze da essa maturate possono guidare le decisioni di altre comunità, non fornire schemi operativi direttamente trasferibili; tuttavia, esempi e casi di studio formano una sezione sostanziale dell’attività Field, destinata a stimolare utili riflessioni. Naturalmente, ogni comunità si troverà a un differente livello nel processo di Agenda 21 Locale: alcune amministrazioni calabresi hanno già istituito il forum, predisposto il rapporto sullo stato dell’ambiente e si accingono a definire le linee di intervento, altre invece sono solo all’inizio del processo. Gli esperti accompagneranno le comunità che non dispongono di sistemi per l’analisi, la valutazione e la pianificazione ambientale e che, più in generale, non hanno ancora attivato il processo di Agenda 21 Locale. Dr. Salvatore Barresi Responsabile Progetto Field POR Calabria FESR 2007- 2013 ASSE III Ambiente - Linea di intervento 3.5.1.1 EASW® Modì ® Forum Ambientale per lo Sviluppo Sostenibile della Provincia di Catanzaro Pagina 4
  • 5. 1. PREMESSA Nell’ambito delle attività di accompagnamento e animazione dei sistemi locali e territoriali relativi alla Linea di intervento 3.5.1.1, previste dall’Asse III Ambiente del POR Calabria 2007-2013, la Regione Calabria e la Provincia di Catanzaro hanno organizzato il primo “Forum Ambientale per lo Sviluppo Sostenibile” quale momento importante di confronto sulla sostenibilità. Il Forum Ambientale Provinciale - Workshop EASW – Seminario locale di simulazione, coordinato dagli esperti della Fondazione FIELD con la partecipazione del National Monitor Paolo Martinez, si tenuto giorno 27 Aprile 2010 presso il Sala Giunta della Provincia di Catanzaro. In un’ottica di massimo coinvolgimento, al Forum sono state invitate a partecipare tutte le organizzazioni rappresentative del sistema economico e sociale nonché le associazioni di cittadini (ambientaliste, del tempo libero, dei consumatori, ecc.) e le altre organizzazioni locali (Università, Centri di ricerca, ecc.) dove si è discusso e definito gli interventi di sostenibilità locale. Il Forum, con la funzione di analisi dello stato del territorio locale e consultazione e proposta nella definizione di strategie e nella individuazione di azioni comuni per costruire il Piano d’Azione per lo sviluppo sostenibile della Provincia, a livello operativo, il Forum è stato articolato in gruppi tematici ed ha lavorato all’analisi dell’esistente, dei problemi e delle loro cause, all’individuazione dei fattori di criticità o alle opportunità da considerare. Sulla base di tale analisi, i gruppi di lavoro hanno individuato gli obiettivi generali e specifici, le priorità di intervento, le azioni da attuare, le responsabilità, gli attori da coinvolgere e gli indicatori di prestazione e monitoraggio. I gruppi tematici proposti dall’amministrazione provinciale sono stati i seguenti: a. Mobilità sostenibile b. Risorse e Territorio c. Ambiente urbano d. Produzione e Ambiente e. Qualità sociale e qualità del territorio In ognuno dei gruppi sono state affrontate specifiche tematiche di settore anche alla luce delle priorità d’intervento segnalate nelle schede di adesione. All’inizio delle attività è stato adottato dai partecipanti il Regolamento del “Forum Ambientale per lo Sviluppo Sostenibile” della Provincia di Catanzaro (allegato 1) attivando, con la Regione Calabria e la Fondazione FIELD, la metodologia "European Awareness Scenario Workshop" promossa dalla Commissione europea, Direzione Generale ENTERPRISE, Programma Innovation, quale strumento per discutere e favorire lo sviluppo di città ecologicamente sostenibili. Il Forum si è svolto in un’atmosfera di grande partecipazione, con oltre 80 persone rappresentative di tutte le categorie sociali, culturali, economiche e ambientali del territorio. Si è registrata la volontà della Provincia di voler perseguire l’obiettivo della sostenibilità, obiettivo, per altro, non solo affermato più volte nell’intervento del Presidente Wanda Ferrro, ma perseguito anche dal principale strumento di pianificazione dell’ente, che è il PTCP, in fase di definitiva approvazione. EASW® Modì ® Forum Ambientale per lo Sviluppo Sostenibile della Provincia di Catanzaro Pagina 5
  • 6. In particolare, l’obiettivo ultimo di Agenda 21, che è quello di addivenire alla certificazione ambientale, è diventato obiettivo condiviso nel Forum attraverso la proposizione di idee-azioni nei tavoli delle sessioni tematiche. Il riequilibrio territoriale, per favorire la permanenza della popolazione locale nelle aree già urbanizzate, comprende il contenimento di uso di suolo, per contrastare la dispersione urbana indifferenziata. Considerando la fragilità del territorio e, contemporaneamente, il grande pregio ambientale dello stesso, l’idea-azione più significativa è quello che punta a valorizzare la risorsa turistica, del tipo eco-compatibile, con la riqualificazione dei centri antichi attraverso una serie di azioni che puntino ad ottenere marchi d’area e miglioramento del sistema di mobilità sostenibile. 1.1 METODOLOGIA La metodologia EUROPEAN AWARENESS SCENARIO WORKSHOP è nata come strumento innovativo per facilitare il coinvolgimento e la partecipazione attiva dei diversi attori sociali nei processi di innovazione relativi allo sviluppo urbano sostenibile. Il progetto EAWS ha sperimentato con successo questa metodologia in decine di città ed aree rurali europee (Glasgow, Torino, Lione, Barcellona, Monaco..). Il metodo ha portato ad una aumentata consapevolezza dello sviluppo sostenibile e del ruolo delle tecnologie, nonché alla produzione di nuove idee per la sostenibilità locale e per possibili piani di intervento e si basa su due attività principali: (1) lo sviluppo di scenari; (2) le proposte di azioni. EASW® Modì ® Forum Ambientale per lo Sviluppo Sostenibile della Provincia di Catanzaro Pagina 6
  • 7. Nello sviluppo di scenari i partecipanti sono invitati a proiettarsi nel futuro per immaginare, in relazione ai temi della discussione, come sviluppare e gestire il proprio paese in un'ottica di sostenibilità. Per facilitare il processo vengono proposti, dai referenti provinciali e regionali, degli scenari che servono da stimolo. Le visioni elaborate da ciascun gruppo dovranno produrre una visione comune condivisa. Sulla base della visione comune condivisa i partecipanti sono chiamati ad elaborare le azioni necessarie per ottenere gli obiettivi indicati nella visione comune. Lo svolgimento del seminario potrà essere certificato presso la Commissione europea attraverso la presenza durante il seminario, di un National Monitor accreditato (National Monitor EASW – UE DGXIII), il quale assicurerà credibilità e rilevanza all'evento. 1.2 RISULTATI ATTESI In conformità con la Deliberazione CIPE n. 57 del 8 Agosto 2002, il “Forum Ambientale per lo Sviluppo Sostenibile” della Provincia di Catanzaro, quale espressione delle forze sociali, culturali, economiche dei settori industriale, artigianale, commerciale, terziario, agricolo e del lavoro, rappresenta il principale organo consultivo ed è sede di confronto e discussione tra attori istituzionali, economici e sociali del territorio provinciale per la definizione degli obiettivi, degli strumenti, delle azioni e delle priorità per un futuro durevole e sostenibile. Il Forum Ambientale persegue, nell’ambito dei Programmi d’Azione Europea i principi di sussidiarietà, partecipazione e cooperazione, sostenibilità, integrazione, equità e prevenzione. I risultati attesi sono: Scambio conoscenze, opinioni e idee tra residenti, esperti, amministratori pubblici e rappresentanti del settore privato; partecipazione attiva della cittadinanza alla definizione di uno sviluppo sostenibile del proprio paese; predisposizione di un piano di azione locale condiviso da tutti gli attori sociali. 2. INIZIO DEL PROCESSO PARTECIPATO - AUDIT TERRITORIALE La fase preliminare dell’Audit si è concentrata sulla mappatura delle caratteristiche territoriali, evidenziandone in particolare i punti di forza e debolezza, le criticità e le opportunità (Cfr. Relazione AUDIT TERRITORIALE Provincia di Catanzaro - Attività di accompagnamento e animazione dei sistemi locali e territoriali. POR Calabria FSER 2007- 2013 Asse III Ambiente - Linea di intervento 3.5.1.1). Grazie alla collaborazione della Provincia di Catanzaro e dei Comuni del territorio, e in particolare dei referenti economici e politici, si è provveduto a definire con precisione i target dell'azione di marketing e a creare un database di contenuti utili da mettere a loro disposizione. E' stata inoltre promossa un'azione di coordinamento con gli altri soggetti coinvolti nell’audit. L'Audit ha analizzato nello specifico le peculiarità del territorio in riferimento ai seguenti elementi critici: • aspetti demografici, sociali, culturali, storici del territorio; EASW® Modì ® Forum Ambientale per lo Sviluppo Sostenibile della Provincia di Catanzaro Pagina 7
  • 8. sistema commerciale e imprenditoriale, domanda interna; • infrastrutture, viabilità, servizi, accesso agli stessi; • elementi incentivanti. Questionari, interviste e colloqui - utilizzati come strumenti di rilevazione - sono stati somministrati ad amministratori presenti nel territorio. Inoltre si è provveduto a operare una rilevazione da banche dati territoriali già esistenti. Infine, ci si è soffermati su un'analisi approfondita del sistema ambientale locale al fine di individuare possibili idee - azioni - progetto verso le quali promuovere azioni istituzionali. Gli obiettivi sono stati quelli di pervenire ad un quadro diagnostico dettagliato sullo stato fisico-ambientale, economico e sociale del territorio della Provincia di Catanzaro, quale base di riferimento per una conoscenza approfondita del territorio al servizio del Forum. Si sono tenute riunioni presso la sede della Provincia di Catanzaro con il Gruppo Esperti Field A21 e i referenti dell’Ente istituzionale per valutare e insieme decidere le buone prassi di sviluppo ambientale sostenibile, in particolare: (1) le certificazioni d’Area o di distretto finalizzate a realizzare un effettivo valore aggiunto attraverso le sinergie e la cooperazione tra attività produttive, lo scambio di “buone pratiche” e l’utilizzazione di risorse comuni; (2) Le certificazioni di prodotto ovvero adozione del marchio europeo Ecolabel per la certificazione ambientale dei prodotti e servizi ciò è sinonimo di qualità ambientale in quanto permette di collocare il prodotto/servizio sul mercato europeo e garantire il consumatore interessato e sensibile alla sostenibilità ambientale; (3) Sistemi di contabilità ambientale che permetteranno di integrare le informazioni che descrivono la stato dell’ambiente con rapporti, rendiconti e bilanci in grado di indirizzare la pianificazione e la programmazione degli Enti Pubblici. Nel merito si è stabilita la data di attivazione del Forum Ambientale per lo Sviluppo Sostenibile e si è visionato il regolamento del Forum, invitando, in un ottica di massimo coinvolgimento, tutte le organizzazioni rappresentative del sistema economico sociale, nonché gli amministratori, le associazioni, i rappresentanti delle attività produttive e gli esperti del settore. Agli stessi, si precisa, è stata consegnata, attraverso la spedizione via telematica e postale l’invito al Forum Ambientale per lo Sviluppo Sostenibile, il Regolamento e la scheda di adesione, una brochure delle sessioni tematiche (mobilità sostenibile, risorse e territorio/ambiente urbano, ambiente e produzione, qualità sociale e qualità della vita). EASW® Modì ® Forum Ambientale per lo Sviluppo Sostenibile della Provincia di Catanzaro Pagina 8
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  • 10. EASW® Modì ® Forum Ambientale per lo Sviluppo Sostenibile della Provincia di Catanzaro Pagina 10
  • 11. 3. WORKSHOP EASW PROVINCIA DI CATANZARO Programma 27 Aprile 2010 - Palazzo della Provincia CATANZARO 9.30 Registrazione 10.00 Apertura dei lavori Dr. Salvatore Barresi Coordinatore Progetto • Approvazione del regolamento del Forum A21 Fondazione FIELD • Obiettivi e programma della giornata • Presentazione dello staff di lavoro Dr. Salvatore Lopresti Dirigente di settore Politiche per l’Ambiente Regione Calabria 10.15 La metodologia EASW: le regole e le fasi di lavoro Dr. Paolo Martinez National Monitor UE Presentazione degli scenari di riferimento 10.30 Principali Piani e Progetti dell'Amministrazione Provinciale Dr. Domenico Primerano Dirigente Breve prospetto dei progetti attuati e in programma in Provinciale all’Ambiente particolare riferiti agli aspetti trattati nel workshop Drsa Serinuccia Procopio Responsabile Provinciale ambiente 10.45 Sessione di lavoro: gruppi di ruolo Costituzione dei gruppi di ruolo Doppie interviste (retrospettiva di uno scenario negativo 15') Dr. Paolo Martinez (retrospettiva di uno scenario positivo 15') Drsa Alessandra Modi Discussione dei gruppi: (Scenari negativi - 20') - (Scenari postivi National Monitor + - 20') - (Preparazione della presentazione della visione 20') Gruppo di Lavoro FIELD 12.00 Sessione plenaria: Dr. Paolo Martinez Presentazione delle visioni elaborate dai singoli gruppi National Monitor Dr. Comunicazione su: Le politiche ambientali nel territorio: Dr. Maurizio Vento Agenda 21 e Rete Ecologica Assessore Provinciale all’Ambiente 13.15 Pausa pranzo 14.15 Sessione plenaria - continua: Dr. Paolo Martinez Discussione: verso una visione comune (30') National Monitor Elaborazione della visione comune (15') EASW® Modì ® Forum Ambientale per lo Sviluppo Sostenibile della Provincia di Catanzaro Pagina 11
  • 12. Valutazione (15') 15.30 Presentazione della visione comune condivisa Dr. Salvatore Barresi Coordinatore Progetto Comunicazione su: gli strumenti di programmazione il PIANO A21 FIELD TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE Arch. Alfredo Gigliotti dirigente PTCP CZ 16.45 Ogni singolo gruppo dovrà definire quali azioni reputa Dr. Paolo Martinez necessarie per ottenere gli obiettivi definiti nella visione comune National Monitor e chi deve realizzarle. Le azioni saranno discusse e votate per ordine di priorità. Questo costituirà una prima versione del piano di sviluppo ambientale provinciale. Comunicazione su: Il supporto tecnico al Dipartimento Mario MUZZI’ Regionale Politiche Ambiente per la definizione di politiche di Presidente Fondazione sviluppo e dei relativi strumenti operativi. FIELD Comunicazione su: <<Ambiente e territorio nell’area vasta provinciale>> Wanda Ferro Presidente della Provincia 18.30 di Catanzaro Conclusioni La sostenibilità ambientale in Calabria Assessore all’Ambiente della Regione Calabria Chiusura della giornata On. Franco Pugliano 3.1 RISORSE IMPIEGATE NEL WORKSHOP EASW Team della Provincia di Catanzaro: Dr. Domenico Primerano - Dirigente Provinciale all’Ambiente, Drsa Serinuccia Procopio - Responsabile Provinciale Ambiente, Arch. Alfredo Gigliotti dirigente PTCP CZ. Organizzatori locali: Fondazione FIELD in collaborazione con i referenti del Settore Ambiente della Provincia di Catanzaro, hanno seguito gli aspetti organizzativi nonché la promozione e selezione dei partecipanti e la cura dei rapporti con gli attori locali. Facilitatore: Supervisore Nazionale EASW Dott. Paolo Martinez, individuato sul sito della Unione Europea dalla lista dei facilitatori certificati, affiancato dalla Dott.ssa Alessandra Modi supervisore tecnico, hanno condotto le sessioni di lavoro plenarie, stimolato la discussione e guida d processi di decisione. Responsabile Progetto FIELD: Dott. Salvatore Barresi, economista, esperto di sviluppo sostenibile; Esperti in materia ambientale che hanno condotto le sessioni tematiche di lavoro: Dott.ssa Francesca Diano, Ing. Elvira Dodaro, Arch. Francesca Ferraro, Ing. Marco Maretta, Arch. Maria EASW® Modì ® Forum Ambientale per lo Sviluppo Sostenibile della Provincia di Catanzaro Pagina 12
  • 13. Teresa Muraca, Avv. Fausto Scervino, Ing. Simona Scrivano, Arch. Michele Sorrentino, Avv. Aurelio Paola; Responsabile del box office: Dott.ssa Valeria Gigliotti; Comunicazione e Ufficio Stampa a cura di Dino Granata e Fernando Miriello; 3.1.1 PARTECIPANTI AL FORUM 1 Anna Guzzi Centro studi Verbum 2 Maria Primo Centro studi Verbum 3 Rosario Capicotto ANLC (Associazione Nazionale caccia) 4 Alessandro Gariano Provincia di Catanzaro 5 Angiolina Oliveti AssoGalCal 6 Franco Colosimo Gall Valle Crocchio 7 Andrea Dominiani Legambiente 8 Chiara Raimondo Istituto Studi 9 Camillo Scalzo Field 10 Pietro Sainato CONFCOMMERCIO 11 Antonio Migliazza Comune Caraffa 12 Alfredo Gigliotti Provincia di Catanzaro 13 Antonio Gualtieri Ass. Gruppo Archeologico 14 Francesco Celi COPAGRI 15 Michela Avenoso CGIL 16 Angela De Fazio Provincia di Catanzaro 17 Teresa Gualtieri Club UNESCO Catanzaro 18 Teresa Gualtieri Provincia di Catanzaro 19 Francesco Balsamo CONFINDUSTRIA 20 Angelo Alcaro Provincia di Catanzaro 21 Giuseppe Amelio Comune di Sellia Marina 22 Fabrizio D’Agostino ASI Catanzaro 23 Michele Rosato Provincia di Catanzaro 24 Angelo Rubino Calabria Ora/Centro Calabria News 25 Patrizia Canino Il Quotidiano della Calabria 26 Stefano Morena Ass. Ambiente Vita 27 Emanuela Altilia Ass.Com. Botricello 28 Mario Pileggi Amici della Terra del consiglio Nazionale 29 Pietro Putame Comune San Pietro a Maida 30 Luigi Rotundo Colleggio Geometri Catanzaro 31 Pasquale Luzzo Provincia di Catanzaro 32 Antonio Borrello 33 Primerano Domenico Provincia di Catanzaro 34 Franco Merante ANCE Calabria 35 Mariangela Bettini Garden-Scuola 36 Salvatore Lopresti Regione Calabria 37 Fernando Anania F.A.I. 38 Francesco Fazio Allasia Plant Magnagrecia 39 Angela Robbe Lega COOPCALABRIA 40 Antonio Zizzi Arch. Consiglio Nazionale 41 Salvatore Saccà Ordine degli Ingegneri EASW® Modì ® Forum Ambientale per lo Sviluppo Sostenibile della Provincia di Catanzaro Pagina 13
  • 14. 42 Giovanni Pulerà Provincia Catanzaro 43 Antonio Dominianni Provincia di Catanzaro 44 Emiliano Musuraca Fondazione Field 45 Elena Marchese Comune di Magisano 46 Elvira Dodaro FIELD 47 Francesca Diano FIELD 48 Simona Scrivano FIELD 49 Michele Sorrentino FIELD 50 Aurelio Paola FIELD 51 Marco Maretta FIELD 52 Francesca Ferraro FIELD 53 Mario Cianflone Comune Amato 54 Rosalba Donato Provincia 55 Valeria Gigliotti FIELD 56 Salvatore Barresi FIELD 57 Antonella Aletti Città solidale 58 Tommaso Rotella Promocultura 59 M.Elisabetta Barbale FIELD 60 Giuseppe Mancuso FIELD 61 Edmondo Granata FIELD 62 Domenico Calabrò FIELD 63 Rosario Bressi COOP. SOC. il lambadiere 64 Giuseppina Militano FIELD 65 Basilio Costanzo FIELD 66 Francesco Fazio COLDIRETTI 67 Sandra Pascali Camera di commercio 68 Sergio Miniaci Provincia di Catanzaro 69 Fausto Scervino FIELD 70 Guido Mignolli Camene s.a.s. 71 Carla Maivre Ordine degli Architetti 72 Carlo Montesi FIELD 73 Sabrina Anania 74 Onofrio Maragò FIELD 75 Maria Teresa Muraca FIELD EASW® Modì ® Forum Ambientale per lo Sviluppo Sostenibile della Provincia di Catanzaro Pagina 14
  • 15. 3.2 PRESENTAZIONE Il Forum Ambientale per lo Sviluppo Sostenibile della Provincia di Catanzaro“Per una visione condivisa sul futuro dell’area vasta provinciale”, condotto utilizzando la metodologia di lavoro EASW ® della Commissione Europea, adottata nel 1995 quale strumento comune per le città europee per stimolare la partecipazione dei soggetti locali a contribuire nella risoluzione dei problemi tipici dei territori di area vasta e delle città, si è tenuto giorno 27 Aprile 2010 presso la Sala Giunta della Provincia di Catanzaro. Nell’arco di una giornata attraverso la metodologia a Mosaico Digitale (Modì) di IDEAI FUTOR si sono raccolte le idee, facilitate le discussioni e date gli spunti di riflessione al gruppo su potenziali idee/azioni da realizzare diventando azioni progettuali per elaborare il Piano di Azione Ambientale della Provincia. EASW® Modì ® Forum Ambientale per lo Sviluppo Sostenibile della Provincia di Catanzaro Pagina 15
  • 16. I risultati della giornata di simulazione e partecipazione, sono riassunti nel rapporto, e forniscono una prima visione comune di sviluppo sostenibile da parte di quattro gruppi di attori diversi (amministratori, associazioni, attività produttive e esperti) e numerose idee progetto che saranno sviluppate successivamente all’interno dei gruppi di lavoro tematici del Forum. 3.3 OBIETTIVI Obiettivo generale del Forum Ambientale è stato quello di definire le linee guida per il Piano di Azione della Provincia di Catanzaro. In particolare, gli obiettivi specifici di simulazione sono stati i seguenti: • Scambiare conoscenze, opinioni e idee tra i vari gruppi di interesse; • Identificare e analizzare le visioni positive e negative dei diversi gruppi di interesse; • Generare nuove idee e direttive per azioni che siano la base delle linee guida per il Piano di Azione. EASW® Modì ® Forum Ambientale per lo Sviluppo Sostenibile della Provincia di Catanzaro Pagina 16
  • 17. 3.4 CO-PROGETTARE IL FUTURO – METODI E STRUMENTI PARTECIPATIVI di Paolo Martinez e Alessandra Modi (IDEAI FUTOUR). Per arrivare a obiettivi nuovi e diversi bisogna spesso utilizzare strumenti e metodologie innovative che riescano ad attivare la creatività e concretezza di tutte le parti in gioco. L’innovazione è infatti anche un processo sociale che nasce dall’interazione tra le varie anime degli ecosistemi sociali, economici e ambientali e tra cittadini, aziende, rappresentanti di associazioni di categoria, centri di ricerca, università, artisti, enti pubblici e studenti, e così via. I benefici che nascono dalla partecipazione a riunioni strutturate e organizzate con metodi partecipativi sono notevoli. Da questo tipo di incontri facilitati e interattivi, strutturati con metodologie rigorose ed efficaci, sono nati progetti molto importanti con fondamenta solide. Per creare ambienti favorevoli all’innovazione nei workshop adottiamo metodologie e competenze di facilitazione riconosciute a livello internazionale nel supporto ai processi di concertazione e pianificazione territoriale. Tali metodologie sono utilizzate dai principali Future Center internazionali, incubatori e acceleratori della creatività attraverso la progettazione partecipata, ambienti di lavoro attrezzati e facilitati che aiutano la società e le organizzazioni a prepararsi per le sfide del futuro creando ambienti collaborativi e proattivi dando sistematicità ai processi creativi. La varietà dei possibili metodi a supporto della partecipazione è vastissima e per ogni fase o tipologia di problemi forniamo un’ampia scelta fra metodologie diverse. Il Mosaico Digitale (MODÍ) di IDEAI FUTOUR viene utilizzato per raccogliere le idee, facilitare la discussione e dare degli spunti di riflessione al gruppo. Uno dei vantaggi dei workshop e degli interventi facilitati è la possibilità, in tempi molto stretti, di ottenere risultati condivisi con la collaborazione di tutti i soggetti presenti in sala. L'ottimizzazione dei tempi e le modalità di restituzione dei risultati (idee, progetti, singoli commenti) garantita dai metodi partecipativi, contribuiscono al raggiungimento di una serie di obiettivi quali, per esempio: accelerare i processi decisionali e di condivisione; stimolare la partecipazione e progettazione condivisa dei vari attori locali (aziende, istituzioni pubbliche, associazioni di categoria, parti sociali, studenti.. ) sui temi specifici riguardanti l’attivazione di progetti di sviluppo e innovazione sistemica; elaborare progetti innovativi facendo emergere i diversi punti di vista e le migliori pratiche per creare progetti solidi e sostenibili; creare percorsi e progetti che generino benefici per tutte le parti in causa e siano coerenti con i loro tempi, strategie EASW® Modì ® Forum Ambientale per lo Sviluppo Sostenibile della Provincia di Catanzaro Pagina 17
  • 18. e percorsi operativi; sensibilizzare e sollecitare idee e indicazioni concertate da sviluppare da parte dei partecipanti per futuri progetti come contributo al processo d’innovazione e competitività sistemica locale e regionale; rafforzare in modo propedeutico e metodologico le attività dei gruppi di lavoro tematici che potranno essere attivati; rafforzare il coinvolgimento, la fantasia, creatività e concretezza dei partecipanti. La metodologia EASW nasce nel mondo scandinavo, ed è stata adottata, promossa e diffusa dal programma Innovazione della Commissione Europea per stimolare la progettualità partecipata, negoziata, consensuale e dal basso. Grazie alla rete di National Monitor, i facilitatori accreditati dalla CE, alla disponibilità di manuali, istruzioni e linee guida per organizzare e gestire i Workshop EASW in tutte le lingue della UE, la metodologia è stata adottata da centinaia di città e realtà in Europa e nel mondo. Sono ormai tantissime le iniziative nelle quali l’EASW ha contribuito ad attivare forti cambiamenti e innovazioni a livello locale. Bilbao, in Spagna durante il periodo di declino industriale ha utilizzato la metodologia EASW per rilanciare l’immagine ed elaborare un piano di sviluppo di grande successo con una corna di iniziative urbanistiche, ambientali, socio economiche nella quale spicca l’avveniristico museo di arte moderna Guggenheim. Le Nazioni Unite hanno utilizzato il metodo in India per elaborare strategie relative ai sistemi di pubblica istruzione e per attivare processi di progettazione partecipata nello sviluppo locale. Sono stati co-progettati spazi museali e spazi aperti (EASW bambini e Città della Scienza), un eco-parco a Torino, il Piano del traffico a Perugia, un progetto per rafforzare le reti di impresa, Forum Agenda 21. Il ruolo del National Monitor e del team di facilitatori è stato quello di offrire ai partecipanti ed esperti locali la consulenza di processo per identificare le motivazioni, gli obiettivi, le azioni e priorità che possano rientrare nella linea di intervento 3.5.1.1 del POR CALABRIA FESR 2007-2013 Asse III Ambiente. 3.5 SCENARIO WORKSHOP MOSAICO DIGITALE Lo scenario Workshop Mosaico Digitale ha previsto due principali fasi: (1) Elaborazione delle visioni: in un primo momento i singoli gruppi di interesse hanno elaborato visioni relative al futuro possibile per l’anno 2020. In questa sessione, sono state identificate le criticità della Provincia di Catanzaro analizzando diverse aspetti geologico, urbanistico, geomorfologico, trasportistico, economico, sociale (visioni negative, catastrofiche) e i possibili obiettivi da raggiungere (visioni positive, utopiche). I partecipanti sono stati stimolati e lasciati liberi di esprimersi in maniera creativa all’interno della sala e nei tempi previsti dalla metodologia. I tempi stretti hanno aiutato i partecipanti a focalizzare le proposte e a collaborare. Tali visioni del futuro, sono stati esposti a tutti gli altri partecipanti in una sessione plenaria, gli obiettivi e le visioni convergenti e comuni elaborate dai gruppi di interesse sono stati raccolti ed organizzate in modo da fornire ai partecipanti il punto di partenza e gli obiettivi per le aree tematiche della sessione successiva. EASW® Modì ® Forum Ambientale per lo Sviluppo Sostenibile della Provincia di Catanzaro Pagina 18
  • 19. (2) Lancio di idee e azioni: in questa fase i partecipanti al workshop si sono distribuiti in quattro gruppi di lavoro tematici nei quali hanno elaborato le idee/progetto concreti per raggiungere visioni e obiettivi identificati nella prima sessione. Ai partecipanti è stato chiesto di indicare cosa andrebbe fatto, da chi e come. I gruppi tematici sono stati composti in maniera eterogenea con un almeno rappresentante di ciascun gruppo di interesse. Attraverso tecniche di brainstorming e negoziazione interna ciascun gruppo ha condiviso e selezionato le idee più convincenti e le ha presentate agli altri partecipanti nell’assemblea conclusiva. I partecipanti hanno ascoltato le idee proposte dai gruppi e hanno ne hanno selezionato cinque per ciascuno dei quattro gruppi. Un Workshop EASW produce in poco tempo risultati che sarebbero altrimenti impensabili. EASW® Modì ® Forum Ambientale per lo Sviluppo Sostenibile della Provincia di Catanzaro Pagina 19
  • 20. Questo rapporto è il prodotto di una giornata nella quale tante energie si sono attivate in parallelo per raggiungere il consenso su idee e soluzioni proposte dagli stessi partecipanti. Data la grande quantità di informazioni elaborate e prodotte dai partecipanti normalmente un Workshop EASW (nella versione danese) dura due giorni. Si cerca di far passare un mese tra il primo incontro sulle visioni e il secondo sulle idee, per consentire alle persone di elaborare visioni e progetti più approfonditi. In questo caso per motivi organizzativi il tutto si è svolto in una intensa giornata. Malgrado la breve durata delle sessioni dei gruppi paralleli, come si può vedere dalle visioni emerse e dalle idee selezionate dai partecipanti, sono state elaborate visioni e idee molto interessanti. Il presente rapporto è il risultato del lavoro di una sessantina di persone, che in un giorno hanno messo in campo tutto il loro sapere e le loro energie per ottenere risultati e azioni convergenti. Vorremo ringraziare tutti coloro che direttamente e indirettamente hanno contribuito al successo dell’iniziativa. L’organizzazione e la gestione del workshop EASW richiede un grosso lavoro di squadra con molti attori e protagonisti, a cominciare dai partecipanti. Naturalmente i contenuti e i risultati del workshop dipendono principalmente dalla creatività e dalle idee dei partecipanti. Come si può vedere dalla scheda allegata hanno partecipato attivamente circa sessanta rappresentanti dei quattro gruppi di interesse. Son quindi emerse visioni, idee, azioni che rappresentano un punto di partenza per delineare e mettere in cantiere un Piano di Azione Ambientale di Sviluppo Sostenibile per il territorio di area vasta. 3.6 SESSIONE “VISIONI” I partecipanti suddivisi in gruppi di interesse hanno sviluppato le proiezioni del proprio territorio sostenibile nel 2020, utilizzando come fonte di ispirazione la propria conoscenza e creatività sui possibili scenari futuri che guardino l’area vasta in un ottica di sviluppo sostenibile. I gruppi di interesse che hanno espresso le loro visioni sono stati: • Amministratori; • Associazioni; • Attività produttive; • Esperti. I gruppi di interesse hanno proiettato scenari negativi e positivi su quattro sessioni tematiche: 1. Mobilità sostenibile; 2. Ambiente urbano 3. Risorse e territorio; 4. Ambiente e produzione; 5. Qualità sociale e qualità della vita. EASW® Modì ® Forum Ambientale per lo Sviluppo Sostenibile della Provincia di Catanzaro Pagina 20
  • 21. Il lavoro si è articolato in quattro sessioni: 1. Sviluppo di scenari negativi nel 2020: Peggio di così non poteva andare! Raccontatela; 2. Elaborazione di un senso comune rispetto alle visioni negative esposte da ogni singolo gruppo di interesse; 3. Sviluppo di scenari positivi nel 2020: Tutti i sogni si sono avverati! Raccontateli; 4. Elaborazione di un senso comune rispetto alle visioni positive esposte da ogni singolo gruppo di interesse. Il workshop è iniziato con una domanda: Quali personaggi famosi, reali o di fantasia (da film, telefilm, cartone animato, romanzo …) vivrebbero volentieri in Calabria e perché? Questa prima domanda di riscaldamento ha giocato sulle metafore dei personaggi per far emergere da ciascun gruppo di interesse, quali possono essere i personaggi che verrebbero volentieri a vivere in Calabria e perché. EASW® Modì ® Forum Ambientale per lo Sviluppo Sostenibile della Provincia di Catanzaro Pagina 21
  • 22. Risposte Amministratori Imprenditori e operatori economici Elisabeth Bennet autore orgoglio e Bossi: imparerebbe a godersi la vita pregiudizio Etò si vive da extracomunitario Willy il Coyote Pietro l’eremita: riuscirebbe a trovare dei Robinson Crosue luoghi dove isolarsi Canguro di Disney Robin Hood: pochi ricchissimi a cui Gissing le Normant rubare e tantissimi poveri a cui donare natura splendida accessi difficili don Chisciotte: per combattere contro i spostamenti difficili mulini a vento difficoltà ambientali Robin Hood perchè troverebbe pochi ricchissimi a cui rubare e tantissimi poveri a cui donare Associazionismo Enti di sviluppo locale Zorro Woody Allen Marco Travaglio Obama Il Piccolo Principe Superman Vasco Rossi Heidi, Cassiodoro dr. Jeckil e mr. Hide Plinio il vecchio perche tutela l ambiente Alice nel paese delle meraviglie Cenerentola perche povera e sfruttata Jovanotti per la natura incontaminata Uomo Ragno combatte l’ingiustizia Peter Pan perché si troverebbe fra i sui Roberto Benigni per l’intelligenza simili 3.6.1 VISIONI NEGATIVE PROSPETTATE DAI GRUPPI DI INTERESSE Amministratori Imprenditori e operatori economici mancata spesa dei finanziamenti a la fine dell’agricoltura causa della loro cattiva gestione degrado sociale ed umano ponte sullo stretto Catastrofi a causa delle centrali nucleari cementificazione delle coste distruzione della flora abbandono dei centri storici perdita della biodiversità sfruttamento esagerato degli immigrati utilizzo eccessivo dei prodotti chimici scomparsa delle menti nell’agricoltura rifiuti eccessivi e desertificazione con aumento della pressione antropica sulle successive sommosse coste inquinamento delle acque erosione delle coste con la diminuzione assenza di aree di sosta della arenaria a causa di produzione di inquinamento acustico calcestruzzo mafia e stato con sopravvento della lo spopolamento dei territori montani malavita su tutte le organizzazioni con conseguente affollamento di altre produttive zone aumento del divario sociale insufficiente smaltimento dei reflui aumento disparita sociale uomini donne distruzione degli ecosistemi marini cambiamenti climatici esaurimento delle risorse idriche scomparsa dell’agricoltura eccessiva installazione dei parchi eolici dissesti idrogeologici incremento dell’individualismo EASW® Modì ® Forum Ambientale per lo Sviluppo Sostenibile della Provincia di Catanzaro Pagina 22
  • 23. inquinamento totale dei nostri mari vendita dei 409 comuni ai cinesi difficoltà dei collegamenti scuole intitolate ai nostri mafiosi politica imprenditoriale Associazionismo Enti sviluppo locale politica leghista cementificazione selvaggia delle coste deserto umano dissesto idrogeologico cimiteri di automobili inquinamento irreversibile del mare negazione della parola incendi distruzione delle aree verdi impossibilita di utilizzare la le frane comunicazione come momento di centrale nucleare sulla sial che esplode discussione pura attraverso l’immissione scomparsa della biodiversità di un virus per la manipolazione mare pieno di liquami organizzata dall’uomo, discariche stracolme di rifiuti isolamento dei centri abitati per dissesto diffusione di malattie delle strade, dissesto del territorio, ritorno di virus e peste alluvioni e terremoti che hanno come strade inesistenti per incuria e ponte conseguenza il dissesto del territorio sullo stretto come unico monumento a omologazione del piano sociale, simbolo della modernità morte dell’agricoltura peraltro già spopolamento dei piccoli comuni verificatasi disoccupazione e ulteriore imbarbarimento culturale, gap tra nord e impoverimento inurbamento senza sud regole presenza della mafia uso indiscriminato del territorio spopolamento del territorio rivendicazione della natura dalle cementificazione selvaggia popolazioni problemi di sopravvivenza nell’ambiente fiumi inquinati e desertificazione atrofizzazione del cervello umano nei solo Mac Donalds confronti di comportamento che assenza di piazze ostacolano la crescita civile e culturale svuotamento dei piccoli centri e centri assenza umana abitati da soli immigrati mancanza di volontà popolazione vecchia spezzettamento degli insediamenti urbani, frammentazione, cattiva politica manipolazione dell’informazione mancanza della conoscenza che può essere fattore di crescita assenza di condivisione di valori EASW® Modì ® Forum Ambientale per lo Sviluppo Sostenibile della Provincia di Catanzaro Pagina 23
  • 24. 3.6.2. ELABORAZIONE DI UN SENSO COMUNE RISPETTO ALLE VISIONI NEGATIVE Degrado sia nei rapporti umani, sociali e ambientale. Abbandono agricoltura, malessere generali, spopolamento, catastrofe, sfiducia nelle istituzioni a tutti i livelli, povertà in tutti i sensi, non rispetto delle regole, era cosi nel 2010, non ci sarà la guerra, violenza economica, indolenza nel fare e creare, blocco totale, perdita identità culturale 3.6.3 VISIONI POSITIVE PROSPETTATE DAI GRUPPI DI INTERESSE Amministratori Imprenditori e operatori economici utilizzo delle forme di energia alternativa produzione totale energia da fonti servizi efficienti rinnovabili reti di filiere produttive per l’utilizzo dei raccolta differenziata e costruzione di prodotti agro/silvo/pastorali isole ecologiche costruzione edilizia antisismica e di costruzione di case bio-sostenibili qualità risparmio energetico parcheggi sotterranei nei centri storici raccolta dei rifiuti porta a porta eliminazione della ndrangheta occupazione al 100 per 100 utilizzo del territorio come un grande tracciabilità alimentare assenza di parco inquinamento nel mare costruzione di strutture ricettive ripopolamento di aree interne EASW® Modì ® Forum Ambientale per lo Sviluppo Sostenibile della Provincia di Catanzaro Pagina 24
  • 25. attrezzature e servizi sociali per tutti sicurezza sismica delle costruzioni trasporto pubblico efficiente istituzione di più parchi naturali realizzazione di infrastrutture territorio calabrese come un unico all’avanguardia grande parco Salerno Reggio Calabria completata potenziamento del trasporto pubblico recupero delle fasce costiere attraverso assenza di mafia l’intervento pubblico miglioramento dell’immagine della creazione dei poli di ricerca e nostra regione innovazione a livello internazionale sicurezza sui posti di lavoro la Calabria centro di smistamento delle valorizzazione delle risorse culturali merci del mediterraneo corretta integrazione delle minoranze Calabria centro del mediterraneo etniche turismo di eccellenza corretto utilizzo del patrimonio rurale eliminazione dei prodotti chimici sviluppo di un turismo ecocompatibile nell’agricoltura e nella filiera alimentare valorizzazione dei prodotti locali utilizzo delle certificazioni d area o di meritocrazia distretto nei tre ambiti montani per teleriscaldamento in tutti i centri urbani rivalutare il patrimonio naturale migliore collegamenti tra fascia costiera e area interna porti ecosostenibili incremento di pesca turismo dinamiche naturali assecondate e non contrastate abbattimento totale delle barriere architettoniche ridistribuzione delle ricchezze Associazionismo Enti sviluppo locale Calabria la florida d’Europa dove gli Calabria la florida d’Europa dove gli anziani vengono a passare l’inverno, anziani vengono a passare l’inverno, Calabria meta turistica di eccellenza, Calabria meta turistica di eccellenza, turismo di qualità, fermenti turistici e turismo di qualità, fermenti turistici e scambi sociali, scambi sociali, cambia il modo di produrre e consumare cambia il modo di produrre e consumare e quindi abbattimento all’origine dei e quindi abbattimento all’origine dei rifiuti rifiuti soluzione di ogni problema di soluzione di ogni problema di inquinamento inquinamento Calabria in mano ai giovani, nuove Calabria in mano ai giovani, nuove identità culturali, Calabria luogo di identità culturali, Calabria luogo di eccellente formazione e luogo in cui le eccellente formazione e luogo in cui le menti possano essere illuminate e menti possano essere illuminate e esprimere personaggi con una nuova esprimere personaggi con una nuova visione della vita, visione della vita, Calabria luogo di espressione di grandi Calabria luogo di espressione di grandi potenzialità potenzialità collegamenti migliori anche con scale collegamenti migliori anche con scale mobili che possano soddisfare le mobili che possano soddisfare le esigenze degli anziani e bambini, molti esigenze degli anziani e bambini, molti spazi verdi, minore utilizzo di automobili, spazi verdi, minore utilizzo di automobili, maggiore armonia tra interno e coste, maggiore armonia tra interno e coste, acquisire consapevolezza per acquisire consapevolezza per EASW® Modì ® Forum Ambientale per lo Sviluppo Sostenibile della Provincia di Catanzaro Pagina 25
  • 26. recuperare i centri storici recuperare i centri storici 3.6.4 ELABORAZIONE DI UN SENSO COMUNE RISPETTO ALLE VISIONI POSITIVE Qualità della vita alta, ridistribuzione ricchezza, difesa ambiente, ecosostenibile, tracciabilità, soft economy, green economy, legalità, rispetto diffuso, cultura come economia pulita, formazione alla cultura ambientale, identità, raccolta differenziata, autonomia energetica, senso estetico del paesaggio, sicurezza del territorio, innovazione, formazione 3.7 “LANCIO delle IDEE” nelle SESSIONI TEMATICHE Le visioni comuni elaborate nella prima parte del workshop dai gruppi di interesse sono state la base di partenza per il lancio di idee e azioni concrete, operative elaborate nella seconda fase del workshop. All’interno dei quattro gruppi di lavoro per sessione tematica c’era almeno un rappresentante di ciascun gruppo di interesse. Ai partecipanti è stato chiesto di proporre idee e azioni concrete, fattibili, definendo CHI (Soggetto/i coinvolti), COME (lo sviluppo delle idee), QUANDO (asso temporale di fattibilità). È stato chiesto e così è stato di essere propositivi, di essere ambiziosi e di pensare che ogni azione da intraprendere deve essere necessariamente coerenti con la linea di intervento 3.5.1.1. del POR CALABRIA FESR 2007-2013. In questa parte del rapporto vengono presentati i risultati elaborati dai partecipanti al gruppo, in termini di idee e di proposte di azione. EASW® Modì ® Forum Ambientale per lo Sviluppo Sostenibile della Provincia di Catanzaro Pagina 26
  • 27. 3.7.1 LE SESSIONI TEMATICHE Le proposte di azione prendono in riferimento le seguenti sessioni tematiche: 1. MOBILITÀ SOSTENIBILE; 2. AMBENTE URBANO/RISORSE E TERRITORIO; 3. AMBIENTE E PRODUZIONE; 4. QUALITÀ SOCIALE E QUALITÀ DEL TERRITORIO. SESSIONE MOBILITÀ SOSTENIBILE (1) TEMATICA Note di indirizzo La mobilità sostenibile è un sistema di mobilità urbana in grado di conciliare il diritto alla mobilità con l'esigenza di ridurre l'inquinamento e le esternalità negative, quali le emissioni di gas serra, lo smog, l'inquinamento acustico, la congestione del traffico urbano e l'incidentalità. Queste esternalità hanno un costo sociale che grava su tutti. Possono essere rimosse soltanto con una adeguata regolamentazione mediante intervento pubblico. In Italia la mobilità sostenibile è stata introdotta con il Decreto Interministeriale Mobilità Sostenibile nelle Aree Urbane del 27/03/1998. La normativa non ha però raggiunto i risultati sperati. I problemi relativi alla mobilità sono stati spesso demandati alle amministrazioni locali, senza un vero e proprio piano di intervento a livello nazionale e sovranazionale. Gli interventi di mobilità sostenibile Attualmente gli interventi di mobilità sostenibile possono considerarsi ancora alla fase sperimentale. Elenchiamo i principali: Trasporto pubblico locale E' la prima storica forma di mobilità sostenibile. Veicoli adibiti al trasporto di massa consentono di ridurre l'utilizzo dei mezzi privati. Corsie preferenziali Queste corsie sono autorizzate soltanto ai mezzi pubblici (autobus, tax, mezzi di emergenza). Permettono di creare due forme di scorrimento, congestionata per i mezzi privati e scorrevole per quelli pubblici o di pubblico intervento. Piste ciclabili In alcune città del Nord Europa sono la vera alternativa all'automobile. Le piste ciclabili sono situate a lato delle strade e riservate esclusivamente alle biciclette. Città come Amsterdam dimostrano come questa scelta sia praticabile e a basso costo. Non è però adatta ovunque, soltanto nelle città pianeggianti o con bassi dislivelli. Pedaggio urbano L'accesso a pagamento a strade o zone urbane. Trova la sua massima applicazione nel Road Pricing che estende il pagamento del ticket a tutte le automobili in entrata nella città (es. Londra). EASW® Modì ® Forum Ambientale per lo Sviluppo Sostenibile della Provincia di Catanzaro Pagina 27
  • 28. Park pricing (o parcheggi a pagamento) L'applicazione di ticket orari sui parcheggi tende ad aumentare il costo di utilizzo dell'automobile privata e facilita l'accesso al parcheggio per soste di breve periodo. In Italia sono conosciute come 'strisce blu'. Questa forma di intervento è adatta soprattutto nelle aree centrali della città. Crea invece malcontento nelle aree sub-urbane e periferiche. Car sharing e Car pooling Questi servizi sono basati sul principio dell'auto privata per uso collettivo. Nel caso del Car Sharing l'automobile è noleggiata per poche ore presso le apposite società e riconsegnata al termine del suo utilizzo. Nel caso del Car Pooling l'automobile è di proprietà di un privato che la mette a disposizione per compiere tragitti casa-lavoro insieme ad altre persone, spesso conoscenti o colleghi, con la stessa esigenza di orario e di percorso. Blocco del Traffico Il momentaneo blocco del traffico urbano è una misura di emergenza per ridurre il traffico veicolare e le emissioni inquinanti. Non risolve il problema. L'intervento mira a vietare l'uso dell'automobile per far provare forme di mobilità alternative e più sostenibili (es. trasporto pubblico). Il blocco del traffico può essere parziale o totale. In caso di blocchi ripetuti nel tempo viene applicato sotto forma di blocco per 'targhe alterne' (pari o dispari) o per tipologia di veicolo (euro0, euro1, euro2, euro3, euro4). SESSIONE RISORSE E TERRITORIO (2) TEMATICA Note di indirizzo Il concetto di “territorio” ha subito, specialmente negli ultimi decenni, una trasformazione radicale: da semplice risorsa materiale suscettibile di sfruttamento, da spazio controllabile nel quale le differenziazioni sono viste come resistenze alla trasformazione, si è giunti ad una interpretazione in cui è riconosciuto il carattere relazionale e incerto proprio di un sistema complesso. La conoscenza del territorio passa attraverso il riconoscimento delle interazioni tra dinamiche a differente scala (globale/locale) e tra le dinamiche tra l’osservatore e l’oggetto osservato (abitante/territorio); il territorio non è più il medium neutro su cui si svolgono gli eventi, ma è il frutto delle dinamiche interattive che si svolgono continuamente tra di essi. Un prezioso contributo è fornito da Magnaghi (2000), per il quale il territorio è un «soggetto vivente ad alta complessità», intendendo per soggetto vivente nè il complesso di ecosistemi, nè la società presente che vive in un determinato luogo e neppure il milieu (inteso come giacimento socioculturale di un luogo). Per tale autore il territorio è soggetto vivente in quanto prodotto dalla interazione di lunga durata tra insediamento umano ed ambiente, ciclicamente trasformato dal succedersi delle civilizzazioni; non è un oggetto fisico, («il territorio non esiste in natura»), piuttosto rappresenta l’esito di un «processo di territorializzazione», ovvero un processo di strutturazione dello spazio fisico da parte della società insediata; il suolo, la terra, l’ambiente fisico, il paesaggio, l’ecosistema, l’architettura, le infrastrutture non sono ancora il territorio, essi ne rappresentano i supporti fisici e simbolici. La specificità del territorio consiste nel suo essere esito della capacità di strutturazione simbolica dello spazio, consentendo il riconoscimento di una correlazione fra luogo fisico e spazio culturale, simbolico, economico della società insediata; il territorio è inscindibile sia dai suoi supporti materiali che dalle diverse forme di appropriazione che si sono succedute. Il tema della finitezza delle risorse: dal Club di Roma al Rapporto M.I.T. di Meadows-Forrester. Modelli “catastrofici”. Limiti del modello. Gli approcci normativi: la Conferenza di Stoccolma (1972), Basic Needs, Self-Reliance, Ecosviluppo. Rapporto tra economia e risorse; l’economia classica e le risorse; dalla sostenibilità dello sviluppo allo stato stazionario. L’ecological economics. L’applicazione della legge dell’entropia e la bioeconomia di Georgescu-Roegen. Riconoscibilità ed accessibilità delle risorse. Lo sviluppo locale e lo sviluppo autosostenibile. Risorse rinnovabili e risorse non rinnovabili. Risorse primarie e risorse secondarie. Risorse alternative e risorse sostitutive: effetti EASW® Modì ® Forum Ambientale per lo Sviluppo Sostenibile della Provincia di Catanzaro Pagina 28
  • 29. sociali, ambientali ed economici della sostituzione di risorse. Trasferimento delle risorse sul territorio; incidenza ambientale del sistema locazione allocazione delle risorse. Ciclo di produzione, trasformazione, e fine vita delle risorse. Uso sostenibile delle risorse. Crescita illimitata e sviluppo. Risorse materiali ed energia. Energia feedstock. Uso dei combustibili fossili. L’economia a idrogeno. SESSIONE AMBIENTE URBANO - URBANISTICA E SOSTENIBILITA' (3) TEMATICA Note di indirizzo L’ambiente urbano; stile e qualità della vita; demografia urbana; risorse naturali; inurbamento nelle aree ad alta industrializzazione; traffico urbano; spazio personale; stress; frustrazione; aggressività; affollamento; rumore; microclima urbano; patologia degli agglomerati urbani; antropologia culturale urbana; cultura dell’immagine; contrabbando culturale; “pastiche” culturale; inquinamento atmosferico e acustico; effetti dell’inquinamento sulla salute; inquinamento luminoso; inquinamento visivo; il mito del benessere; antropocentrismo; psicopatologia urbana. Migliorare la qualità urbana, intesa come raggiungimento di parametri che definiscono livelli soddisfacenti nella qualità degli elementi fisici (aria, acqua, rumore, elettromagnetismo, ecc.), sociali (accessibilità e spostamenti, servizi pubblici e privati, luoghi di incontro, rete commerciale, ecc.), psicologici (accettazione, sicurezza, paesaggio, ecc.). definizione di criteri per un nuovo approccio alla progettazione degli spazi urbani; definizione di indicatori e standard per valutare la “social friendly” delle comunità, assumendoli come parametro per eventuali forme di incentivo selezionato; messa a punto di interventi per aumentare la sicurezza e la coesione sociale; recupero delle aree verdi di quartiere; utilizzo di un mix funzionale nella pianificazione dei nuovi quartieri e negli interventi di ristrutturazione del tessuto urbano; localizzazione dei servizi coerente con la distribuzione della popolazione sul territorio; indirizzi e direttive agli enti nella predisposizione degli strumenti di pianificazione urbanistica e territoriale; mitigazione degli impatti negativi dovuti al traffico ed alla congestione urbana. URBANISTICA E SOSTENIBILITA' URBANISTICA Con urbanistica o, con un'accezione più ampia, pianificazione territoriale si intende quella disciplina volta a studiare un territorio, solitamente una città o un'area metropolitana, da un punto di vista geografico, economico e sociale. L'urbanistica si ripropone di agire su un territorio migliorandone le condizioni, attraverso la riqualifica di vecchie aree dismesse o la loro riorganizzazione spaziale o sociale. L'identità di un territorio è costituita da molti elementi; in particolare, rileva la forma del territorio, cioè il paesaggio, in relazione al quale si pone il problema della sostenibilità dello sfruttamento delle risorse. Uno degli scopi della pianificazione urbanistica è di delineare le grandi opzioni di organizzazione dello spazio e indirizzare a priori (piuttosto che controllare a posteriori) tutte le attività sul territorio, attraverso atti georeferenziati (che evidenziano la vulnerabilità e la riproducibilità delle risorse ambientali). In Italia l'urbanistica conosce il primo esempio di Piano Regolatore nel 1884, con l'opera dell'ingegner Cesare Beruto che compilò per la città di Milano il piano d'espansione oltre i Bastioni Spagnoli e oggi riconoscibile nella fascia tra la circonvallazione interna (sorta al posto delle vecchie mura) ed esterna. L'urbanistica diviene una disciplina riconosciuta ufficialmente negli anni trenta con il Razionalismo italiano e la fondazione delle nuove città ad opera del regime fascista, alcune anche di alto livello urbanistico ed architettonico, come Portolago e Sabaudia. Nel 1942 viene emanata la prima legge generale di EASW® Modì ® Forum Ambientale per lo Sviluppo Sostenibile della Provincia di Catanzaro Pagina 29
  • 30. coordinamento urbanistico territoriale. Il dopoguerra in Italia è contraddistinto dal boom edilizio che con le sue aberrazioni, generò, anche se in ritardo e insufficientemente la cultura della salvaguardia dei centri storici e del territorio, con lo sviluppo di una legislazione di tutela. disciplina che studia le condizioni, le manifestazioni e le esigenze di vita e di sviluppo delle città al fine pratico di attrezzare entità urbane e territori in funzione della vita della collettività nelle migliori condizioni. L'urbanistica prende in considerazione tutti gli aspetti della vita di un organismo urbano tenendo soprattutto presente il decentramento, la viabilità, lo scorrimento, la zonizzazione, la funzione insostituibile del verde pubblico, le aree pedonali. PIANIFICAZIONE TERRITORIALE La pianificazione territoriale è una disciplina che nasce in Italia in seno all'architettura. Mentre in altri paesi esiste una tradizione nel planning, in Italia lo studio della città e del territorio è sempre stato collegato all'urbanistica ed è solo da pochi anni che si tenta di dare un'autonomia disciplinare alla pianificazione. Ciò che differenzia la pianificazione dall'urbanistica è il forte contenuto politico e sociale, non a caso la pianificazione ha più a che fare con discipline quali l'economia regionale, le politiche pubbliche e la sociologia urbana che non direttamente con l'architettura. Attività che porta a progettare l’utilizzo ottimale del territorio, tenendo conto di una serie di fattori economici, demografici e ambientali, in modo da mantenere, nel tempo, un equilibrio positivo fra l’uomo e l’ecosistema, senza superare la capacità di quest’ultimo, di assorbire l’impatto ambientale antropico. E’ corretto, quindi, in ogni caso parlare di progetto pianificatorio e, più semplicemente, di pianificazione, perché qualsiasi intervento a scala territoriale, sia essa urbana, provinciale, regionale, ecc., su qualsiasi tematica (assetto urbano, inquinamento, infrastrutture, ecc.) discende da processi univoci e sovrapponibili. In particolare la pianificazione urbanistica, regolando le trasformazioni dell’uso del suolo, determina alcuni decisivi effetti sullo sviluppo socio-economico dei territori: - stabilisce il dove e il come esercitare i diritti edificatori; - individua la localizzazione degli insediamenti, delle infrastrutture e dei servizi; - modifica i valori fondiari e le relative rendite immobiliari; - condiziona l’attività edilizia e produttiva. Pertanto, l’adozione di modelli di pianificazione territoriale e urbanistica informati ai principi della sostenibilità, consente di perseguire strategie coerenti con gli obiettivi di qualità sociale e ambientale dello sviluppo. Un primo rilevante problema è determinato dagli aspetti giuridici e disciplinari caratterizzanti le due attività di pianificazione urbanistica e ambientale. La prima si costituisce su principi economici, giuridici, culturali e tecnici assai diversi e, per molti versi e per molto tempo, in tante parti d’Italia, antagonisti alla seconda. Anche nella terminologia delle due “pianificazioni” assumono significati assai diversi termini come: indicatori, indici, standard, obiettivi di qualità. Tuttavia, non appare più proponibile una separazione tra attività tese prevalentemente alla trasformazione, seppure ordinata, del territorio e della città, funzionale alla realizzazione di insediamenti, infrastrutture, servizi a rilevante significato economico e sociale, e un’altra volta a contenere gli impatti delle attività antropiche, a riparare danni spesso evitabili, a proteggere beni collettivi, talvolta privi di una EASW® Modì ® Forum Ambientale per lo Sviluppo Sostenibile della Provincia di Catanzaro Pagina 30
  • 31. specifica tutela giuridica, salvo per luoghi e manufatti espressamente individuati e confinati. Molte delle attività che determinano forti impatti sulla qualità degli ecosistemi sono di fatto connaturate con gli insediamenti antropici, legittimamente realizzati proprio sulla base di piani e programmi urbanistici. Il sistema regolativo pubblico, progressivamente implementato, essenzialmente basato su azioni di comando e controllo, anche nelle situazioni in cui è stato correttamente applicato, si è dimostrato nel tempo poco efficace, in quanto fondato su procedure autorizzative, preventive e formali, prive di verifiche in itinere e di controlli ex post. In realtà molto di più hanno prodotto, in termini di riduzione degli impatti: i mutamenti nei processi produttivi, i fenomeni di deindustrializzazione, l’innovazione tecnologica, il “ritardo” dello sviluppo in alcune aree, i vincoli di tutela dei beni ambientali di particolare valore. L’insieme del territorio nazionale è stato oggetto di uno sfruttamento intenso, che ha prodotto danni non sempre reversibili, in particolare quando è avvenuto senza regole e senza attenzione ai beni collettivi primari. Decisivo è il superamento contestuale di due concezioni, per molti versi antagoniste ed esposte al rischio della staticità, che contrappongono trasformazione e conservazione. Le trasformazioni territoriali e urbanistiche sono elementi essenziali nel governo del territorio; sono attività insopprimibili, storicamente funzionali a rispondere alle esigenze socio-economiche di una comunità. Oggi tali attività, però, non possono prescindere dalle esigenze di tutela e protezione degli ecosistemi e da obiettivi di recupero e miglioramento della qualità dei contesti urbani, in particolare di quelli realizzati nel corso dell’ultimo secolo. La riqualificazione ambientale della città e del territorio passa infatti attraverso piani e interventi di trasformazione in grado di introdurre maggiori livelli di qualità ambientale e sociale, riducendo o eliminando le profonde distorsioni prodotte, soprattutto nell’ultimo secolo, con la realizzazione di insediamenti residenziali, produttivi e di infrastrutture in aree inidonee. Densità insediative eccessive ovvero eccessivo spreco di territorio, l’uso di tecnologie obsolete, hanno determinato congestione, dispersione, carenze di servizi, assenza di equilibrio e di integrazione tra insediamenti ed ecosistemi. Trasformazione e tutela debbono quindi concorrere insieme per produrre maggiore qualità urbana, sociale e ambientale. Le concezioni e le prassi, effettivamente in contrasto con la prospettiva di sviluppo sostenibile, sono quelle che determinano pianificazione essenzialmente incrementale e speculativa e la scelta degenerativa dei condoni. La crescente consapevolezza, da parte dei cittadini, degli amministratori pubblici e di progettisti, della necessità di inserire i progetti di trasformazione in strategie di governo integrato del territorio, con cui assicurare benessere economico e sociale, si manifesta nel moltiplicarsi di esperienze concrete di pianificazione territoriale e urbanistica, attente alla tutela e valorizzazione degli ecosistemi e del patrimonio storico-ambientale, aperte al contributo di altre discipline, preoccupate di ridurre l’uso di suolo naturale e volte al recupero delle aree dismesse o a riqualificare parti di città. Per sostenere tali esperienze e diffonderle è indispensabile il consolidamento di normative regionali e nazionali, coerenti con questi criteri e obiettivi, che consentano di affermare il governo unitario del territorio e dell’ambiente urbano, nei loro caratteri storici, sociali, identitari e naturali. Il governo del territorio non coincide con l’attività di pianificazione territoriale o urbanistica, altri strumenti, EASW® Modì ® Forum Ambientale per lo Sviluppo Sostenibile della Provincia di Catanzaro Pagina 31
  • 32. politici, istituzionali, economici sono egualmente forti e condizionano la stessa pianificazione chiamata a dare risposte ad una molteplicità di istanze, non sempre coerenti e conciliabili. Gli strumenti di piano sono tuttavia la condizione per stabilire regole e opportunità valide per tutti, per questo dovrebbero risultare chiari, trasparenti nei contenuti e nelle modalità operative, e definiti in modo partecipato dai cittadini. Altro aspetto rilevante del concetto di “governo del territorio” è il superamento di una pianificazione urbanistica intesa prevalentemente come regolazione dell’attività di trasformazione e degli aspetti ad essa correlati (infrastrutture, standard di servizi,…). E’ ovviamente fondamentale mantenere l’efficacia del piano urbanistico, per la parte relativa al valore giuridico delle prescrizioni conformative della proprietà, ponendolo in relazione forte con altri strumenti pianificatori privi di tale essenziale caratteristica, che dovrebbero essere egualmente precisi quanto ad ambito di efficacia e certezza delle regole. Tuttavia serve sempre più spesso orientare, dare senso al disegno di città che il piano propone. Altrettanto essenziale è il quadro dei vincoli strutturali costituito dalle reti della mobilità di merci e persone, da quelle energetiche e ambientali. Proprio la relazione tra diversi strumenti e ambiti (tematici e territoriali) di pianificazione costituisce uno dei problemi principali in termini di definizione della gerarchia istituzionale e giuridica tra i piani, della loro efficacia prescrittiva, delle regole di trasparenza della governance connessa ad ognuno degli strumenti. La sovrapposizione senza integrazione tra livelli ed ambiti diversi di pianificazione rende di più difficile lettura le scelte e costituisce un oggettivo ostacolo alla partecipazione attiva dei cittadini ed è motivo di conflitto. Anche sotto questo aspetto assumono particolare rilevanza e andrebbero adeguatamente sostenute e potenziate, anche nell’ambito delle agende 21 locali tutte le strutture e le attività di documentazione, di informazione e di riflessione utili alla rilettura delle dinamiche e delle tendenze dello sviluppo urbano, considerate anche dal punto di vista temporale, dei modelli insediativi adottati nei diversi territori. Gli Aalborg commitments e gli impegni comunitari Con la conferenza Aalborg+10, svolta nel giugno scorso e con il documento finale “Ispirare il futuro”, sono stati attualizzati e confermati gli impegni e gli obiettivi comuni della carta: “Una visione che prevede città ospitali, prospere, creative e sostenibili, in grado di offrire una buona qualità della vita a tutti i cittadini, consentendo loro di partecipare a tutti gli aspetti della vita urbana”. Particolarmente importante è la riaffermazione della responsabilità dei decisori istituzionali delle città firmatarie, sottolineata dal documento finale: “Svolgiamo un ruolo centrale nell’assicurare uno sviluppo sostenibile, affrontando allo stesso tempo le sfide in cooperazione con tutte le altre sfere di governo. Questo ruolo centrale esige un approccio più deciso ed integrato all’elaborazione delle strategie locali e all’armonizzazione degli obiettivi ambientali, sociali, culturali ed economici. Allo stesso tempo dovremo assicurarci che le nostre azioni per migliorare la qualità della vita locale non minaccino quella delle persone in altre parti del mondo o delle future generazioni. Siamo la componente governativa più vicina ai cittadini europei e abbiamo quindi opportunità uniche per indirizzare i comportamenti individuali a favore della sostenibilità. Possiamo offrire supporto locale nell’attuazione delle strategie e delle politiche europee, come la Strategia di Lisbona, la Strategia per uno Sviluppo Sostenibile Europeo, il Sesto Programma d'Azione per l'Ambiente, la Strategica Tematica Urbana dell’UE, le iniziative europee per i cambiamenti climatici, la EASW® Modì ® Forum Ambientale per lo Sviluppo Sostenibile della Provincia di Catanzaro Pagina 32
  • 33. salute, la governance e nell’implementazione dei Millennium Development Goals delle Nazioni Unite e del piano di attuazione del Summit di Johannesburg.” Il richiamo ad Aalborg+10 è decisivo anche al fine di ribadire, nell’ambito del progetto “Pianificare con l’ambiente”, la distinzione formale presente tra le azioni svolte nell’ambito dell’agenda 21 locale, interamente volontarie e non codificate da norme internazionali o nazionali, sostanziate sotto il profilo giuridico e la prassi della pianificazione urbanistica che segue, come più sopra ricordato, uno specifico apparato legislativo, volto a riconoscere, regolare e tutelate interessi soggettivi legati alla proprietà degli immobili. Tra i punti di possibile connessione tra urbanistica e ambiente, sui quali costruire una più forte relazione e integrazione, nella prospettiva dello sviluppo sostenibile sono: - l’intreccio e l’integrazione tra le norme relative alla pianificazione urbanistica e quelle finalizzate alla tutela degli ecosistemi (protezione ambientale, paesaggistica, storico-architettonica, sanitaria…), che contengono prescrizioni, vincoli, obiettivi; - l’adozione di strategie volontarie dei decisori locali, che sono al contempo responsabili dell’assetto urbanistico e dei sistemi di regolazione degli insediamenti e impegnati alla promozione della sostenibilità urbana ovvero della qualità ambientale e sociale della città. Il 5° Aalborg commitments: Pianificazione e progett azione urbana, esplicita la natura degli impegni politici, volontari, che dovrebbero ispirare il governo dei processi di pianificazione e progettazione urbanistica: ”Ci impegniamo a svolgere un ruolo strategico nella pianificazione e progettazione urbane, affrontando problematiche ambientali, sociali, economiche, sanitarie e culturali per il beneficio di tutti. Lavoreremo quindi per: 1. rivitalizzare e riqualificare aree abbandonate o svantaggiate. 2. prevenire una espansione urbana incontrollata, ottenendo densità urbane appropriate e dando precedenza alla riqualificazione del patrimonio edilizio esistente. 3. assicurare una miscela di destinazioni d’uso, con un buon equilibrio di uffici, abitazioni e servizi, 1. dando priorità all’uso residenziale nei centri città. 4. garantire una adeguata tutela, restauro e uso/riuso del nostro patrimonio culturale urbano. 5. applicare i principi per una progettazione e una costruzione sostenibili, promovendo progetti architettonici e tecnologie edilizie di alta qualità.” La piattaforma rappresentata dai diversi punti suggerisce anche una possibile definizione generale di “qualità urbana”, che non è standardizzabile né coincidente con le “forme” assunte dai diversi contesti urbani. Grandi città, centri minori, cittadine di medie dimensioni, territori a insediamento sparso o aree dense, possono egualmente presentare elementi ritenuti dalla maggioranza degli abitanti portatori di qualità urbana, riferita tanto alla sfera antropica quanto a quella naturale, che insieme formano l’ambiente urbano. Assumendo tale approccio, alla definizione della “qualità urbana” concorrono: - le prestazioni del sistema urbano e gli obiettivi, ritenuti soddisfacenti o desiderabili dai cittadini; - gli indicatori di stato (ambientali, sanitari, sociali, culturali, economici, di sicurezza), riconosciuti come idonei a misurare quali-quantitativamente le prestazioni del sistema urbano; - l’accessibilità ai beni e ai servizi e la loro disponibilità per le generazioni future, quale esercizio primario dei diritti di cittadinanza; EASW® Modì ® Forum Ambientale per lo Sviluppo Sostenibile della Provincia di Catanzaro Pagina 33
  • 34. - gli elementi estetici e paesaggistici che rinviano a componenti identitarie e di appartenenza presenti nella comunità urbana. La compresenza di dati rilevabili e quantificabili secondo parametri scientificamente testati e di componenti percettive e di senso, rafforza la necessità di innestare percorsi partecipati per tradurre in progetti e azioni condivisi e per trasformare in norme di piano (Regolamenti attuativi e Regolamenti edilizi), gli obiettivi del 5° commitment di Aalbor g+10. Anche in relazione a queste indicazioni, appare utile sviluppare una idonea strumentazione delle agende 21 locali, per il dialogo e la collaborazione con gli strumenti propri della pianificazione urbanistica, sviluppando un approccio strategico comune. Anche per l’Unione Europea assume un crescente impegno l’implementazione di politiche di sostenibilità urbana attraverso politiche di integrazione, come indicato nella Decisone del 2001 del Parlamento e del Consiglio relativa alla definizione di un quadro comunitario di cooperazione per l’Integrazione della dimensione ambientale nell’ambiente urbano. Con la comunicazione: Verso una strategia tematica sull’ambiente urbano (COM 2004/60), la Commissione della UE ha voluto impegnare il Parlamento, il Consiglio, il Comitato Economico Sociale e il Comitato delle Regioni in un approfondimento delle azioni nei paesi dell’Unione, eventualmente sostenute da specifici programmi di intervento anche finanziario, per il complessivo miglioramento dell’ambiente urbano. Nella comunicazione viene fatto esplicito riferimento ai problemi dello sviluppo insediativi, alle caratteristiche della pianificazione urbanistica e ai suoi obiettivi. Criteri e strumenti generali L’agenda 21 locale strategica dovrebbe contenere gli obiettivi generali relativi alla qualità sociale e ambientale dello sviluppo di una comunità, quale elemento sostanziale di coesione sociale tra le generazioni, tra i diversi gruppi sociali e tra le diverse specie naturali (biodiversità), declinati in una ottica “glocale” di interdipendenza tra comunità, popoli ed ecosistemi ed inseriti nei processi più ampi di rinnovamento della governance, sul piano metodologico e sostanziale. L’agenda 21 locale strategica dovrebbe quindi indicare gli obiettivi, le azioni e gli strumenti da adottare nei piani e nei programmi di trasformazione territoriale e urbanistica, più coerenti con le strategie scelte. Criteri e strumenti generali sono: - un apparato normativo regionale che favorisca l’integrazione tra attività di pianificazione urbanistica, territoriale e ambientale, superando ovunque sia tecnicamente possibile, la separazione settoriale che frammenta competenze, ambiti, soggetti. Sono in questo senso coerenti le scelte compiute in alcune regioni per superare la vecchia strumentazione urbanistica (PRG), articolando le previsioni di piano in due distinti documenti: il Piano Strutturale e il Piano Operativo. Il Piano Strutturale dovrebbe contenere gli elementi strategici quindi le invarianti ambientali e gli obiettivi di sostenibilità socio-economica. Tra i due si stanno sperimentando strumenti normativi o informativo-cartografici intermedi, che puntano a dimensionare il rapporto tra territorio e servizi (intesi in una accezione molto ampia) o a produrre flessibilità interpretative delle norme di piano finalizzate alla qualità del progetto da valutare caso per caso; - un adeguato apparato conoscitivo (SIT) che consenta di affrontare le attività di pianificazione, integrando dati e informazioni sulle dinamiche socio-economiche con lo stato dell’ambiente interessato, delle emergenze da tutelare e valorizzare, confrontando tendenze e scenari anche sulla base di analisi diacroniche (scansioni temporali e storiche), supportando la partecipazione dei cittadini con efficaci azioni informative; - l’individuazione dell’area vasta, sovracomunale o infraregionale, di riferimento per la pianificazione, necessaria a confrontare a tale scala gli effetti delle previsioni insediative e infrastrutturali sulle matrici ambientali, il cui andamento travalica i confini amministrativi e le competenze istituzionali7. Il principio generale dell’interdipendenza è infatti massimamente attivo nelle aree tra loro contigue, sulle quali sono inevitabili gli effetti della sovrapposizione (eccesso di carico) o della incoerenza delle previsioni insediative o di infrastrutturazione dei diversi territori EASW® Modì ® Forum Ambientale per lo Sviluppo Sostenibile della Provincia di Catanzaro Pagina 34
  • 35. contermini. La pianificazione di area vasta, provinciale e regionale, in particolare attraverso il PTCP dovrebbe affermare decisamente il primato del governo del territorio, rendendo pienamente coerenti a questo obiettivo le singole previsioni urbanistiche comunali. Le previsioni insediative (quantità, localizzazione) e le relative compatibilità socio-ambientali dovrebbero essere indicate in modo coincidente nel PTCP e nei Piani Strutturali dei comuni. Le agende 21 locali strategiche dovrebbero quindi contemplare in via prioritaria tali aspetti e quindi formarsi anche alla luce di un confronto tra comunità contermini, interessate da elementi di interdipendenza sociale e ambientale, formulando obiettivi e strategie comuni all’area territoriale vasta, oggetto di pianificazione integrata e condivisa (co-pianificazione); - l’integrazione delle previsioni di piano urbanistico-territoriale e ambientale su scala comunale e sovracomunale, alla luce di adeguate informazioni, dovrebbe realizzarsi anche attraverso conferenze di pianificazione, supportate dai percorsi partecipativi di agenda 21 locale, inclusivi delle specifiche attività di “urbanistica partecipata”; - gli aspetti di qualità sociale dello sviluppo vanno integrati con quelli ambientali, adottando una strumentazione specifica per programmare la dotazione di servizi (sanitari, sociali, culturali, aggregativi, ecc.), in coerenza con le strategie di qualità dell’ambiente urbano (riduzione dell’inquinamento, promozione della salute, organizzazione delle aree verdi, miglioramento della sicurezza, dell’accessibilità e della vivibilità degli spazi pubblici), prevedendo anche in questo caso un percorso partecipativo specifico nell’ambito dell’agenda 21 locale; - il collegamento organico con agenda 21 strategica, dei percorsi partecipativi attivati su tematiche specifiche (Piani della salute, Piani della sicurezza, Piani dei servizi, urbanistica partecipata, Piani per la qualità urbana rivolta alle bambine e ai bambini…), per rendere davvero efficaci le esperienze di innovazione della governance e non disperdere, polverizzandole, le istanze di partecipazione dei cittadini, singoli e associati. Le complesse relazioni che intercorrono tra regolazione dell’attività insediativa, definizione delle previsioni di sviluppo urbanistico e le strategie di sviluppo sostenibile non sono comprimibili in una sola procedura e in una unica strumentazione. Riportando ora tutti i processi all’interno dell’agenda 21 locale, si rischia di stravolgerne le finalità specifiche. Le agende 21 strategiche dovrebbero quindi funzionare come “master-plan” delle azioni sui driver propri del processo pianificatorio, che si sviluppa in progressione con tempi e soggetti diversi, su obiettivi generali condivisi. Su quelle basi gli strumenti di piano, secondo le proprie specifiche regole, individuano le condizioni per realizzare gli obiettivi generali e definiscono le implicazioni territoriali delle scelte di sviluppo socio-economico condivise e scelte. I progetti e le azioni politico-istituzionali dovrebbero rafforzare le coerenze tra governo delle trasformazioni territoriali e dinamiche socio-economoche verso la sostenibilità urbana. In questo processo ruolo fondamentale riveste lo spazio pubblico, che interpreta e materializza parte di quei beni pubblici, non negoziabili, che costituiscono valori essenziali per la coesione sociale, la vivibilità e il benessere dei cittadini e ad un tempo valorizzano, anche in termini economici, i beni individuali privati. Il confronto tra strategie, interessi, esigenze talvolta contrapposte, che si esprimono nelle scelte dei piani urbanistici e il rapporto tra queste e gli obiettivi di sviluppo sostenibile non può che essere un luogo pubblico e partecipato, nel quale le informazioni, gli interessi in gioco, gli obiettivi generali sono espressi in modo trasparente e responsabile. Tale luogo non può coincidere con l’ambito in cui, almeno per ora, si esprimono prevalentemente valori e sensibilità ambientali, ma deve consentire l’assunzione dell’insieme delle problematiche dello sviluppo socio-economico. Anche in questo caso può essere utile una strumentazione intermedia, che promuova la partecipazione sui molteplici punti di contatto tra Piano urbanistico strutturale e agenda 21 strategica. Per questo occorre pensare ad un modello di forum o ad una sua articolazione specifica idonea, in termini di rappresentanza e contesto culturale, istituzionale e politico, ad individuare, interpretare e comporre, sui punti strategici, la molteplicità degli interessi in campo. Per rendere efficace il dialogo, anche l’impianto culturale, le procedure e i contenuti delle Agende EASW® Modì ® Forum Ambientale per lo Sviluppo Sostenibile della Provincia di Catanzaro Pagina 35