1. Gabrielle Bonheur Chanel
Saumur, 19 agosto 1883 – Parigi, 10 gennaio 1971
“I invented my life by taking for granted
that everything I did not like would have
an opposite, which I would like.”
photo taken by Man Ray
2. 1 Cenni biografici Mademoiselle Coco, la revanche.
Paul Morand, amico e biografo di Coco Chanel la definisce l’angelo stermi-
natore dello stile del diciannovesimo secolo. Agli inizi del ventesimo secolo,
infatti, Gabrielle realizza una silhouette che rifiuta i canoni fino ad allora im-
peranti nel sistema della moda: dichiaratamente ostile agli abiti asfissianti di
Poiret, Chanel confeziona una silhouette moderna e funzionale, al servizio del
movimento per donne emancipate, che lavorano.
1. Marlene Dietrich 2. Louise Brooks, 3. Amelia Earhart, la prima donna Nata a Samur, una cittadina di provincia della Francia meridionale, Gabrielle
ballerina anni ‘30 pilota Bonheur Chanel resta orfana e trascorre l’infanzia negli orfanotrofi e presso
A partire dalla fine degli anni Venti, le donne rivendica- le zie che le insegnano a cucire e la chiamano bestiolina, Coco.
no la parità sessuale. Dopo aver assunto ruoli maschili Coco cresce con un violento desiderio di riscatto sociale. Nel 1909 inizia la
di responsabilità durante la guerra, le donne sono ora sua attività sartoriale, cucendo cappelli e nel 1921 apre l’atelier al 31 di Rue
emancipate: osano i capelli corti “alla garçonne” e look Cambon. Grazie all’amicizia con Jean Cocteau, collabora con il circolo mu-
pratici, semplici, funzionali alle nuove attività. sicale d’avanguardia “il gruppo dei sei” (per cui Cocteau scrive il manifesto
programmatico), realizzando i costumi dei balletti. Così, Chanel s’introduce
nella belle epoque parigina, iniziando la sua ascesa. Da questo momento, il
lavoro è per Chanel l’unica ragione di vita: per questo odia le domeniche.
Per le simpatie con gli ambienti nazisti, e per la sua relazione con un ufficiale
tedesco, Chanel viene accusata di antisemitismo e a partire dal 1936 inizia la
sua discesa quando le sue operaie occupano l’atelier. Vive da esule in Svizzera
fino al 1954, anno del suo ritorno sulle scene dell’haute couture parigina.
Ed è una domenica a portarla via al mondo, l’11 gennaio 1971, a Parigi, nella
sua mansarda al Ritz.
4. Coco Chanel nei giardini del Palais Royale 5. Una silhouette firmata Poiret Chanel, “quella belle dame sans mercy avrebbe inventato la povertà per miliar-
Chanel veste la donna moderna, confeziona un’identità dari (mentre cenava con stoviglie d’oro), la semplicità dispendiosa” è una revan-
“vestimentaria” frutto del gioco di conservazione figu- scista, perchè cerca la sua rivincita da una giovinezza di stenti e sofferenze.
rativa di elementi mascolini e inversione dei significati.
3. 2 Semiotica visiva della silhouette La ninfa di Cranach
Alcune immagini di repertorio In un saggio contenuto ne “Le identità visive” Jean Marie Floch paragona la
il tailleur in jersey (1916), il silhouette Chanel alla ninfa di Cranach: in quest’opera il corpo della ninfa
cappello, il fiocco, la scarpa è inscritto in un parrallelogramma, i volumi sferici e pieni femminili sono
décolleté bicolore (1929), la contenuti nel piano secondo il principio classico che ordina lo spazio in piani
borsa matelassé - trapuntata, distinti, paralleli e frontali. Ma alla regia coerente che inscrive la silhouette
con la tracolla (1955), i colori Chanel in una visione classica sul piano dell’espressione, fa da contrappunto
neutri. Tutti gli elementi, pre- la raffinata ricerca di incursioni barocche: perle, ori, diamanti irrompono sugli
si singolarmente, identificano abiti creando uno stile “che non dipende da ciascun elemento ma dal loro
lo stile Chanel. rapporto”.
L’analisi semiotica della silhouette Chanel rivela infatti un principio generale
di circoscrizione delle parti (le unità corporee/vestimentarie sono precisa-
Le Petit Robert definisce il look come “l’aspetto fisico mente concatenate) che consente solo alcune libertà “sorvegliate” alle masse
volontariamente studiato di una persona”. Il total look (accessorie/ornamentali). Prevale la linearità che contorna l’intera figura e
Chanel è un sistema di senso chiuso, in cui si rivelano assicura un perfetto aplomb dei pesi, il taglio della silhouette e la sua posi-
tratti distintivi metonimici, identificativi della Maison zione nello spazio. Inoltre, il look Chanel possiede una sua propria luce, netta.
anche quando non sono disposti linearmente su una Le materie scelte impediscono lo straripare della luce rispetto alla forma e al
silhouette. contorno, i colori contengono lo sfavillio degli accessori.
4. CUM DOLOREET DOLORE FEUM IN IL ILLAM
3 Un fatto di stile Chanel, una bricoleuse
A sinistra una pubblicità del 1996: “Chanel si è costruita la sua particolare moda seguendo le sue necessità,
il tailleur, la sobrietà dei colori che come Robison Crusoe s’è costruito la capanna”. Con queste parole Floch di-
incornicia la silhouette e l’imman- chiara la natura bricolée del total look Chanel: infatti, come emerge dall’ana-
cabile contrappunto barocco. lisi di linee, luci e colori che caratterizzano la silhouette, Chanel utilizza una
In basso, alcune copertine dedi- serie di elementi/segni che appartengono a certi universi temporali e valoria-
cate al mito Chanel: a sinistra, li; li “convoca” per intessere un discorso ideologico di liberazione e moderni-
Vogue Paris (Marzo 2009); a destra tà; li sottopone a una diversa temporalità per servire un discorso secondo, di
Vogue China (February 2011); le mantenimento di una visione classica.
immagini provano che lo stile La quiete e la tranquillità a misura di una vita: gli elementi classici sono
Chanel si è mantenuto nel tempo, esaltati per contrasto e in contrappunto con gli elementi barocchi, decorativi
conservando i tratti essenziali e e ornamentali. Le figure gestuali del portamento dritto (collo e spalle) sono
distintivi - perfino in Oriente. quindi una manifestazione sensibile di questo discorso etico in cui il manteni-
mento è il valore di base.
Dunque la semiotica di Chanel garantisce un discorso sulla libertà propria
del suo secolo; e un discorso sulla femminilità, esaltata per paradosso. Si può
dunque affermare che il total look Chanel è un fatto di moda, sottoposta al
relativismo culturale, e un fatto di stile, lo stile Garçonne.
Pagina accanto: alcuni scatti in anteprima realizzati per la campagna “Chanel Spring
Summer 2011”, realizzata sotto la direzione artistica del genio creativo Karl Lagerfeld.
Gli scatti e l’intera “Chanel adv” verranno ufficialmente lanciati da ELLE UK.
5. Gabrielle Bonheur Chanel
Bibliografia e sitografia
- J. M. Floch, “Le identità visive. Costruire le identità a partire dai se-
gni”, Franco Angeli (1997)
- E. Morini, saggio su Coco Chanel in “Storia della moda XVIII-XX seco-
lo”, Skira
- P. Morand, “L’allure de Chanel”, traduz. Maurizio Ferrara, Novecento
photo taken by Man Ray
realised by Sara Mantenuto