SlideShare ist ein Scribd-Unternehmen logo
1 von 36
Downloaden Sie, um offline zu lesen
a cura di Roberto P.
Tartaglia
www.viverediscrittura.it www.robertotartaglia.
leguidedi
a cura di Roberto P.
Tartaglia
www.viverediscrittura.it www.robertotartaglia.
3
www.viverediscrittura.it
www.robertotartaglia.
com
Introduzione
“Quando parli di personal branding, a cosa ti
riferisci di preciso?”.
Questa è una domanda che mi è stata posta da
tutte le persone presenti, nel corso di una
conferenza, tenuta all’ombra del Colosseo.
Per soddisfare questa curiosità diffusa, allora, ho
deciso di preparare una guida specifica, con
strumenti e strategie su misura.
Voglio approfondire questo argomento, perché è
uno degli elementi chiave per la buona riuscita
del tuo progetto di autopubblicazione col self
publishing e del tuo progetto di vivere di scrittura
grazie al Web, in generale.
Infatti, non mi stancherò mai di ripeterlo: per chi
fa self publishing non è importante far conoscere
il proprio libro, ma se stesso.
La tua immagine è ciò che ti permetterà di
vendere di più.
Ma cos’è il personal branding? Come si fa? Che
legami ha con la tua immagine? Nelle prossime
pagine risponderò a queste e ad altre domande.
Andiamo!
1
4
www.viverediscrittura.it
www.robertotartaglia.
com
Con “personal branding” ci si riferisce a
una strategia in grado di farti
riconoscere, di emergere dalla massa
nella tua nicchia di riferimento.
E questo lo si ottiene sia con un logo,
una grafica accattivante, un sito
dedicato, ma anche, e
soprattutto, dimostrando le tue
capacità, mostrando le tue idee, la tua
personalità, il tuo modo di essere.
Qui non si tratta di comunicare solo un
brand, come fanno molte aziende. Non
sto parlando di generare un marchio che
poi verrà diffuso tramite la
pubblicità. Sto parlando di un essere
vivente, di un essere umano, sto
parlando di te.
Le capacità di comunicare emozioni,
idee e personalità, qui, sono
fondamentali.
Cos’è, il personal branding?2
“Chi sente pronunciare il uo
nome deve dire: caspita se
lo conosco questo qui!”
www.viverediscrittura.it
www.robertotartaglia.
com
Non c’è tempo, né motivo di spiattellare un
curriculum di 10 pagine da far leggere a Tizio e
Caio. Qui bisogna essere comunicativi, incisivi,
diretti. Giusto?
Chi sente pronunciare il tuo nome deve dire:
“caspita se lo conosco questo qui! È quello che
scrive libri di genere… Mi piace molto! Scrive
bene, ispira simpatia, professionalità. Mi
sembra di essere amici”.
È molto importante creare questo tipo di
relazione con chi ti segue. È finita l’era dello
scrittore che se la tira.
5
Affabilità, gentilezza, disponibilità, sono
qualità caratteriali che apprezziamo
enormemente in chiunque.
Dunque, sono indispensabili se ci mettiamo in
testa di ricoprire un ruolo delicato come quello
di “persona faro” per centinaia o migliaia di
lettori.
Con “persona faro” intendo dire diventare un
punto di riferimento per tutti coloro che amano
il tuo genere letterario e che, quindi, vedono in
te la certezza che ogni tuo nuovo libro sarà un
buon libro.
Questo, dunque, vuol dire “personal branding”:
dare spazio a tutte le tue qualità e metterle a
disposizione degli altri.
E farlo in modo assolutamente gratuito.
Lo scopo è quello di farti conoscere e
apprezzare. In fondo, è quello che facciamo un
po’ tutti quando, a una festa, ci presentiamo
alla ragazza o al ragazzo che vorremmo
conquistare. Giusto?
Ma attenzione: mai mentire! Sii sempre te
stesso/a ed evita di cadere nel tranello “dei
sorrisi finti”, tanto per capirci.
6
www.viverediscrittura.it
www.robertotartaglia.
com
Come dicevo, per chi si autopubblica,
l’importante non è saper valorizzare il proprio
libro agli occhi degli altri, per venderlo, quanto
saper valorizzare se stessi.
Ciò che fa la differenza, infatti, è l’immagine di te
che riesci a costruire col tempo. Questo fa
passare in secondo piano l’importanza di far
pubblicità al tuo libro e, paradossalmente,
l’agevola, in qualche modo.
Andare in giro a pubblicizzare il tuo libro, così,
diventa un’attività complementare. Il tuo
potenziale lettore, prima di tutto, vuole sapere
chi sei, cosa sai fare.
Vuole avere degli “assaggini” del tuo talento. E li
vuole avere gratis.
In effetti, se ci pensi e ti poni per un attimo nei
suoi panni, che interesse avrebbe, il potenziale
lettore, a comparare il libro di un perfetto
sconosciuto? O, peggio ancora, di un perfetto
sconosciuto che non fa altro che dire che il suo
libro è bello?
Qui entra in gioco il personal branding, lemma
coniato dal guru del marketing americano, Tom
Peters, in un articolo scritto e pubblicato nel
lontano 1997.
7
www.viverediscrittura.it
www.robertotartaglia.
com
Personal branding, sostanzialmente, vuol dire
“fare marketing di se stessi”.
Ma a cosa serve il personal branding per chi si
autopubblica? Come dicevo, è fondamentale per
far sapere al mondo che esisti, che scrivi e per
dimostrare che sai farlo davvero.
Ripeto ancora una volta: quando inizi a fare
personal branding, ricorda che non si tratta di
autopromozione.
Non si tratta di vendere un prodotto. Guai a
confondere le due cose! I risultati sarebbero
disastrosi.
Fare personal branding vuol dire farti conoscere,
far sapere al mondo che hai una tua personalità e
sai fare determinate cose.
Il miglior modo di fare personal branding, forse, è
proprio quello di non vendere alcunché ed essere
il più naturale possibile, di mostrarti come sei e
dar luce alle tue capacità.
Sposa una causa in cui credi, parla con i fatti e
dimostra di saper scrivere, di conoscere
approfonditamente ciò che fai.
“Quando ho voglia di leggere qualcosa di
buono a chi mi rivolgo se non a chi ha
dimostrato di saper davvero scrivere bene
quel genere di testi?”
www.viverediscrittura.it
www.robertotartaglia.
com
8
In questo modo, se lavorerai bene, pian piano,
verrai indicato/a come un esperto/un’esperta di
scrittura e saranno i lettori a venire da te.
Quando ho voglia di leggere qualcosa di buono,
infatti, una storia di quel genere che tanto mi
piace, a chi mi rivolgo se non a chi ha
dimostrato di saper davvero scrivere bene
quel genere di testi?
E lo stesso vale per i manuali tecnici.
Come avrai notato, continuo a battere sul
punto “dimostrare di saper fare”, questo
perché sono fermamente convinto che i
fatti parlino più delle parole.
Posso urlare al mondo di essere il miglior
elettricista esistente se non ho mai
nemmeno avvitato una lampadina?
Quindi, per come la vedo io, fare del buon
personal branding vuol dire, prima di
tutto, dimostrare di essere esperto/a di un
determinato settore, nel caso specifico di
scrittura di genere.
Ma come si fa a dimostrarlo?
In realtà è molto più semplice di quanto si
pensi, l’importante è lavorare sodo. Il
trucco sta tutto nel mettere anima e corpo
in ciò che si fa, nel lavorare bene stando
attenti ai dettagli.
Curare il proprio stile di scrittura, prestare
attenzione anche alle singole parole,
raccontare storie che la gente ha voglia di
vivere e leggere.
Se lavorerai bene, il resto verrà da sé.
9
www.viverediscrittura.it
www.robertotartaglia.
com
Ma come far sapere al mondo che esisti?
Niente meglio del Web può venirti in aiuto.
Inizia con autopubblicare le tue storie, non
appena ti senti sicuro/a di ciò che hai scritto.
I siti di self publishing sono ben indicizzati e, se
hanno un buon servizio di distribuzione in librerie
e siti Web, il tuo nome e i tuoi titoli inizieranno a
rimbalzare da soli, nei motori di ricerca.
Poi, dedicati ai social network. Ma ricorda: non
devi promuovere i tuoi libri, in questa fase, devi
solo far sapere che esisti e che scrivi.
Quindi, partecipa a discussioni sul tema della
scrittura, o sul tema trattato nel tuo libro (per
promuovere “Lo Scacciapensieri”, ad esempio, mi
sono inserito in discussioni che trattavano
la Sindrome di Tourette (argomento che, per
forza di cose, conosco molto bene e che è al
centro del mio thriller), fai vedere che sei una
persona in gamba e, soprattutto, fallo con umiltà.
Evita l’arroganza, non cedere alle provocazioni e
accetta le critiche. Fatti conoscere pubblicando
video su Youtube, scrivendo post o commenti
su Facebook, twittando i tuoi pensieri, o in
qualsiasi altro modo tu ritenga opportuno.
Tra qualche pagina ti illustrerò le due migliori
strategie per questo scopo.
10
www.viverediscrittura.it
www.robertotartaglia.
com
E tieni sempre a mente i 3 pilastri del personal
branding:
1. Competenza (ciò che sai fare davvero bene).
2. Visibilità (gli sforzi per emergere dalla massa
e farti notare).
3. Networking (la capacità di crearti una rete di
contatti con i tuoi stessi interessi e valori).
Ah! Quasi dimenticavo: dài sempre credito a chi
lo merita.
Voglio dire: se trovi in giro per il Web un articolo
interessante, un’idea, un aforisma a firma di
qualcuno, e ti viene voglia di ritwittarlo, di
postarlo su Facebook o di inserirlo in un tuo
video, fa’ sempre riferimento alla fonte originale,
inserendo il link dell’articolo o menzionando
l’autore o l’autrice dell’aforisma o dell’idea.
Questo, oltreché doveroso e onesto, è un
atteggiamento che paga, perché accresce la stima
nei tuoi confronti.
www.viverediscrittura.it
www.robertotartaglia.
com
11
A COSA SERVE IL
PERSONAL
BRANDING?
3
“Imparare le strategie di personal
branding è fondamentale, se vuoi crearti
un nome, diventare un personaggio noto
tra i tuoi fan.”
www.viverediscrittura.it
www.robertotartaglia.
com
12
Imparare le strategie di personal branding è
certamente utile per crearti un nome.
È fondamentale per essere facilmente
riconoscibile. Per diventare “un personaggio
famoso” tra i tuoi fan, tanto per usare termini
noti a tutti.
Sappi, però, che il personal branding richiede
una predisposizione mentale adeguata, come
accennavo poco fa, tra le righe.
Altrimenti si fallisce.
Cosa vuol dire questo? È presto detto.
Il personal branding non fa per te se:
• cerchi soldi facili,
• non hai voglia di impegnarti,
• non accetti le critiche,
• vuoi mantenere segreto ciò che fai,
• ami usare scorciatoie per farti conoscere
(compresi i trucchetti sporchi che spesso si
usano sul Web, come finti commenti, finte
recensioni e altro).
Se rientri in queste categorie, lascia stare,
credimi. Il personal branding non fa per te.
Oppure cambia le tue convinzioni.
Invece, il personal branding fa per te se:
• non hai paura di metterti in gioco,
• ami ascoltare i problemi degli altri e
risolverli,
• ami condividere il tuo sapere,
• hai pazienza per lavorare sodo,
• arricchirti non è il tuo obiettivo.
In questo caso, continua a leggere questa
guida, sei sulla strada giusta.
13
www.viverediscrittura.it
www.robertotartaglia.
com
Ma fare personal branding vuol dire anche
mettersi al servizio degli altri, in maniera
indiretta.
Troppo spesso, infatti, ci si riduce a parlare di se
stessi e per se stessi, dimenticandosi che non si è
soli quando si comunica.
Questo può accadere per un eccesso di
egocentrismo, oppure perché non si conoscono
delle valide tecniche e strategie di
comunicazione.
Premesso che conoscerle non vuol dire ingannare
il prossimo, perché nessuno ha il diritto di farlo,
forse qualche nozione può aiutarci, soprattutto se
si ha il vizio di parlare sempre di sé.
Il primo passo è quello di pensare con la testa del
tuo interlocutore. Di cosa ha bisogno? Quali sono
le sue esigenze? In che modo posso aiutarlo?
Queste sono le domande giuste da porti, prima di
scrivere o parlare con qualcuno.
Al contrario, invece, ci si ritrova spesso
a soddisfare solo le proprie esigenze.
“Fare personal
branding vuol dire
anche mettersi al
servizio degli altri.”
14
www.viverediscrittura.it
www.robertotartaglia.
com
Come? Dicendo ciò che si vorrebbe sentir dire
dagli altri, ma che non viene detto. Come, ad
esempio, vantarsi dei propri successi.
Il metodo migliore per uscire da questo tunnel
è coltivare l’umiltà, nel corso della propria vita.
Ma anche il secondo passo che sto per illustrarti,
oltreché una buona strategia di comunicazione, è
un valido supporto per aiutare l’umiltà a uscire
allo scoperto.
Se si ha l’abitudine di vantarsi e soddisfare solo le
proprie esigenze, ci si ridurrà necessariamente
a utilizzare il pronome “io”.
Di fatto, tutto questo non interessa a nessuno.
Al contrario, l’interlocutore potrebbe voler
sapere cosa ci guadagna dall’acquistare il tuo
libro. Potrebbe voler sapere come hai fatto a
pubblicarne uno, dato che anche lui ama scrivere.
E così via.
15
www.viverediscrittura.it
www.robertotartaglia.
com
Cambiare pronome, passare dall’”io” al “tu”, se si
parla vis a vis e sul Web, o al “voi”, se ci si trova
davanti a una platea, fa sì che la propria mente si
ponga nelle condizioni di servire il prossimo, di
soddisfare le sue esigenze, di rispondere ai suoi
dubbi.
Un’altra buona prassi è certamente quella
di ascoltare almeno il doppio del tempo che si
impiega per esprimersi.
Coltiva queste qualità dunque, ti saranno
estremamente utili per porti in quello stato
mentale particolare, di cui ti parlavo qualche
pagina fa.
IO
TU
www.viverediscrittura.it
www.robertotartaglia.
com
16
QUALI SONO LE
DIFFERENZE TRA
PERSONAL
BRANDING E
MARKETING?
4
17
www.viverediscrittura.it
www.robertotartaglia.
com
Se pensi al marketing tradizionale, alla pubblicità
in TV, che aggettivi ti vengono in mente? A me
vengono in mente parole come “fredda”,
“distaccata”, “anonima”, “fastidiosa”.
Questo perché? Perché la pubblicità ti arriva
quando meno te lo aspetti, ti entra in casa
interrompendo il tuo film preferito, ti parla di
persone sconosciute che hanno migliorato la loro
vita acquistando il prodotto XXX. È fastidiosa.
Ormai, quando mi capita di guardare qualche
televendita in TV o di vedere una raffica di
pubblicità, mi viene il disgusto, nella maggior
parte dei casi. Subito scatta, in me, un senso di
diffidenza, di distacco.
In fondo, la pubblicità vecchia maniera spara nel
mucchio, colpisce tutti indiscriminatamente.
Dunque: le aziende che cercano di convincermi a
usare il loro prodotto, come diavolo fanno a
sapere a me cosa serve? Ho bisogno di qualcuno
che mi dia ascolto e poi mi fornisca delle
soluzioni appropriate.
Per questo motivo preferisco fare spesa nei piccoli
negozi e non nei supermercati.
18
www.viverediscrittura.it
www.robertotartaglia.
com
Non voglio essere servito da una cassiera che, tra
un beep e un altro, mi presenta il conto. Voglio
essere servito da qualcuno che prima ascolti le
mie esigenze e poi mi dia il prodotto giusto.
Oggi funziona così, soprattutto nel Web.
Andiamo in giro a chiedere opinioni ai nostri amici
(reali o virtuali) che ne sanno più di noi su un
argomento specifico, andiamo a leggere le
opinioni di blogger che riteniamo autorevoli e
che si sono creati la fama di essere indipendenti
ed esperti di un determinato settore.
Vedi? La differenza è questa: si punta tutto sulla
persona, non sul marchio, ormai.
Quindi, tu devi essere una di quelle che io chiamo
“persone-faro”. Illumina la strada di chi vuole
leggere un determinato tipo di libri.
Guida queste persone verso di te con la tua luce e
dagli ciò che cercano. Se lavorerai bene, le
persone torneranno ancora e ancora.
Hai idea di quanti ottimi libri e autori sconosciuti
ci siano lì fuori, che ti stai perdendo perché
continui a seguire le pubblicità tradizionali?
“Si punta tutto
sulla persona,
non sul marchio,
ormai.”
www.viverediscrittura.it
www.robertotartaglia.
com
19
E ancora: hai idea di quanti metodi ci siano in
giro nel Web per risparmiare soldi e vivere
meglio, ma non lo sai perché continui ad
ascoltare solo una voce?
Questo è il futuro dell’informazione e del
mercato: l’evoluzione di quello che i nostri
nonni chiamavano semplicemente
“passaparola”.
Anzi: è già il presente, per molte persone.
Eh già, perché, se lavorerai bene e farai del
buon personal branding, i lettori resteranno
soddisfatti. E cosa faranno subito dopo?
Ne parleranno in giro.
Quindi, si trasformeranno in spontanei e
gratuiti agenti letterari. Questo ti permetterà
certamente di diventare una persona
conosciuta e apprezzata.
In conclusione, i primi passi che dovrai
compiere sono:
• armarti di pazienza,
• acquisire professionalità nella scrittura e
affinare la tua tecnica,
• prepararti ad accettare sia critiche che elogi,
• fare un inventario delle tue idee, dei
tuoi valori e delle emozioni che ti distinguono,
• fare un inventario delle capacità tecniche che
ti rendono una penna speciale,
• dimenticare i soldi.
“Questo è il futuro dell’informazione e del
mercato: l’evoluzione di quello che i nostri
nonni chiamavano semplicemente
passaparola.”
www.viverediscrittura.it
www.robertotartaglia.
com
20
3 TRUCCHI PER
MIGLIORARE LA
TUA IMMAGINE
5
21
www.viverediscrittura.it
www.robertotartaglia.
com
Come ho già detto: per chi fa self publishing non
è importante far conoscere il proprio libro, ma se
stesso.
La tua immagine è ciò che ti permetterà di
vendere di più. Quando ci avviciniamo al
meraviglioso mondo del self publishing, siamo dei
perfetti sconosciuti. E chi acquisterebbe mai il
libro di uno sconosciuto?
Per questo motivo dobbiamo farci conoscere e
dobbiamo farlo bene. Dando un’immagine di noi
che sia onesta, trasparente e affascinante.
Se il lettore si affezionerà a noi, amerà anche i
nostri libri (a meno che non scriviamo con i piedi,
ma quello è un altro discorso).
Per aiutarti in un questo percorso di personal
branding per il self publishing, ti darò, ora, 3
consigli che, spero, si riveleranno utili.
22
www.viverediscrittura.it
www.robertotartaglia.
com
Molti, io compreso, sono convinti che il Web
abbia creato un problema prima quasi
inesistente: arrivare per primi.
Internet, infatti, dà possibilità a tutti di creare
qualcosa e renderla nota. Tutto si gioca sui tempi.
Non penserai mica di essere l’unica persona al
mondo ad avere quell’idea, no?
E questo, spesso, crea disagio e frustrazione.
Perché, per motivi di lavoro, famiglia o salute, non
sempre si può stare appiccicati al PC
per pubblicare qualsiasi cosa geniale ci venga in
mente. E, ancora, se anche fosse possibile,
bisognerebbe far sapere al mondo, con una
campagna di comunicazione efficace, che
quell’idea l’abbiamo avuta noi per primi. Non
basta pubblicarla su un blog o un sito di self
publishing.
Che ansia! Come rimediare, allora?
Per abbattere le barriere e i disagi di questa
iperinformazione, il mio consiglio è quello
di puntare sulla tua personalità e sulla tua
esperienza di vita.
Ognuno di noi è unico nel suo genere. E ognuno
di noi ha da raccontare qualcosa di particolare. O
qualcosa di già sentito, ma con uno stile originale
e personale.
Questo farà sì che tu ti distingua dalla massa.
Credi davvero che le varie storie, i vari intrecci
che leggi sui libri o guardi al cinema siano
qualcosa di originale?
Basta fare un po’ di ricerche, o sforzarsi per
accedere ai cassettini della propria memoria, per
rendersi conto che qualcun altro, tempo
prima, ha scritto la stessa cosa. Ma in modo
diverso.
1. SII ORIGINALE!
23
www.viverediscrittura.it
www.robertotartaglia.
com
Farti riconoscere vuol dire dare un’immagine
precisa di te. Distinguibile e unica. Qualcosa che
emerga come un papavero rosso in un campo di
carciofi. Chiaro il concetto?
L’importante è far sì che alla tua immagine
siano associate sempre emozioni positive.
Sforzati di regalare allegria, emozioni forti e
freschezza anche quando non ne hai voglia. È
questo uno dei compiti più ardui di chi lavora con
l’arte e lo spettacolo.
Sai cos’è il “priming”?
È un effetto psicologico, usato spessissimo nel
marketing, che si basa sulla prima impressione.
Mi spiego meglio. Entri in un negozio di fiori e
subito vieni avvolto da un piacevole profumo di
rose fresche.
O in un panificio, e un fragrante odore di pane ti
stuzzica l’appetito. Oppure entri in un negozio di
hi-tech e il tuo sguardo si perde tra mille monitor
illuminati con colori avvolgenti.
Ecco che sei catturato! Parte il sorriso. D’un tratto
ti senti felice.
Devi replicare lo stesso effetto anche sul Web. E
rendere la tua immagine unica.
Se ti dico Marilyn Monroe a cosa pensi? Alla
gonna che si alza, giusto?
E se dicessi Einstein? A lui che fa la linguaccia,
vero? Dico bene?
E Jerry Lewis, cosa ti ricorda? La sua faccia di
gomma, corretto?
Sensualità, genio e follia, simpatia. Ognuno di
questi personaggi viene ricordato per un
particolare che l’ha reso unico. E tu?
2. Fatti riconoscere!
24
www.viverediscrittura.it
www.robertotartaglia.
com
Uno degli scopi principali del fare personal
branding sul Web, anche per chi si affida al self
publishing per pubblicare i propri libri, è quello
di creare un gruppo di fan.
Un gruppo di amici e conoscenti con i quali
condividere esperienze, scambiare opinioni,
vivere emozioni, scrivere insieme e così via.
I tuoi fan sono molto speciali, allora faglielo
capire senza remore!
Per farlo, puoi utilizzare il tuo blog, la
tua newsletter, i tuoi account social.
Come preferisci. Ma sono solo dei mezzi.
L’importante è la tua capacità di relazionarti, il
tuo saper coinvolgere gli altri.
Non fare l’orso e non giocare a fare l’artista
maledetto e riservato. Qui non paga.
In questo modo dài il via a un affascinante gioco a
spirale dove interagire crea gruppo e dà
un’immagine positiva di te che si ricorda e che, al
contempo, fa sì che gli altri siano stimolati a
interagire con te, aumentando l’interazione.
E così via.
3. Fai gruppo!
Ma agisci sempre col cuore. Non fingere. Non farlo
solo perché te l’ho detto io o perché vuoi far fessi e
contenti i tuoi fan.
Oltre ad essere eticamente errato, ti porterà presto
alla perdita di tutti i fan. Credimi.
www.viverediscrittura.it
www.robertotartaglia.
com
25
UNA METAFORA
PRIMA DELLA PRATICA
6
26
www.viverediscrittura.it
www.robertotartaglia.
com
Prima di passare alla parte pratica di questa guida,
voglio spiegarti ancora cos’è il personal branding, ma
usando una metafora.
Mio nonno era contadino e, come tutti i contadini di
una volta, odiava l’eccesso di tecnologia. Quindi, non
ha mai acquistato una di quelle motozappe
elettroniche che si guidano tipo scooter. No, lui aveva
una di quelle vecchio tipo.
Ora, se non ne hai mai vista una, la motozappa
vecchio tipo è più difficile da accendere che da
utilizzare.
Per farla partire, infatti, bisogna avvolgere, fino alla
fine, una corda bella doppia e abbastanza lunga
intorno a una specie di girandola in acciaio.
Dopodiché, mettere un piede sulla ruota per fare
forza, prendere in mano quel che resta della corda e
tirare, con uno strattone secco e potente.
Già questo sarebbe un bel lavoro. Ma non finisce qui.
No, perché la motozappa non parte mai al primo
colpo. Nel migliore dei casi servono 2 o 3 tentativi e
l’aiuto di qualche parente o amico dalle braccia forti.
27
www.viverediscrittura.it
www.robertotartaglia.
com
Una volta partita, però, non si spegne più finché
non togli gas. Va avanti quasi da sola, devi solo
dirigerla.
Ecco, il personal branding è proprio così. È la tua
motozappa.
Prima di andare sul campo e iniziare a zappare,
bisogna metterla in moto. Poi andrà da sé.
Ci vuole tempo e fatica, ma il lavoro verrà ben
ripagato. E, molte volte, occorre farsi aiutare da
conoscenti dalle “braccia forti”.
In pratica cosa vuol dire?
Vuol dire che bisogna mettersi in testa che,
all’inizio, bisognerà sperimentare, fare tentativi e
impegnarsi molto per far sì che la motozappa
parta, per far sì che il tuo nome inizi a circolare e
che si guardi a te come a una persona davvero in
gamba.
Le “braccia forti” potrebbero essere quelle
di amici blogger, di giornalisti, di persone
influenti che possano parlar bene di te (se lo
meriti).
Per far questo devi lavorare molto di networking.
Devi crearti una rete di amicizie e fan, non di
semplici contatti.
www.viverediscrittura.it
www.robertotartaglia.
com
28
2 TATTICHE VINCENTI:
COMMENT E CONTENT
MARKETING
7
“Per farti conoscere, devi frequentare i
luoghi d’incontro dei tuoi potenziali lettori
e far capire loro quanto vali.”
www.viverediscrittura.it
www.robertotartaglia.
com
29
Ormai è chiaro: lo scopo del personal branding
è quello di farsi conoscere.
Per farlo ci sono diversi modi.
Chi utilizza i social network che, certamente,
sono una valida risorsa, chi si fa pubblicità
tramite Google AdWords o Faceboook Ads.
E poi ci sono i metodi vergognosi: quelli di chi
spamma le bacheche o i profili di mezzo
mondo dicendo che è bravo e che ha fatto
questo e quello. Ma questo non è personal
branding!
Indipendentemente dal mezzo utilizzato,
quello che penso (e l’esperienza mi ha
dato ragione) è che, per farti conoscere,
devi frequentare i luoghi d’incontro dei
tuoi potenziali lettori e far capire loro
quanto vali.
Ma non con le parole. Con i fatti.
Devi intercettarli e sedurli, in qualche
modo. Devi metterti in gioco e mostrarti
per ciò che sei. Senza veli, né inganni.
Per raggiungere questo obiettivo, ci vengono in
aiuto 2 tattiche assolutamente vincenti:
• il content marketing,
• il comment marketing.
Queste due “armi”, con nomi simili ma non
identici, sono ciò su cui puntare per farti
conoscere da quante più persone possibili.
Ora vediamo insieme come usarle al meglio.
30
www.viverediscrittura.it
www.robertotartaglia.
com
Per content marketing si intende la produzione
di materiale davvero di valore per chi ti segue,
o ha intenzione di farlo.
Che tipo di materiale? Qualsiasi cosa ti venga
in mente: dal semplice post testuale con
immagini, ai video, alle presentazioni Power
Point o Prezi, per arrivare a guide in PDF da far
scaricare gratuitamente, o infografiche
tematiche.
E anche il contenuto è a tua libera scelta.
Puoi decidere di distribuire un contenuto che
risolva un problema specifico, o qualcosa di
divertente che faccia sognare, emozionare e
riflettere. Estendendo il concetto di content
marketing e di contenuti di valore, puoi anche
permetterti di scegliere se rendere il
contenuto pubblico o privato.
Io, ad esempio, integro il content marketing
con la newsletter.
Content marketing
31
www.viverediscrittura.it
www.robertotartaglia.
com
Sui miei siti e canali social pubblico le opere di
altri scrittori emergenti e indipendenti, video che
mirano a risolvere problemi specifici, o a
rispondere a domande che mi vengono poste,
guest post di altri blogger, o esperti di particolari
settori, e così via.
Nel momento in cui decidi di fare del buon
content marketing sul tuo blog, ricorda, è
importante gettare un occhio alla cosiddetta SEO
(Search Engine Optimization, l’ottimizzazione del
contenuto per il posizionamento sui motori di
ricerca).
Le regole per una buona indicizzazione sono
diverse e in continuo mutamento, così come gli
algoritmi dei motori di ricerca che stabiliscono
quali tipologie di contenuti meritano di essere
meglio posizionati.
Tutte cose, queste, che insegno anche nella mia
Accademia del Self Publishing.
Una regola generalmente valida, comunque, è
quella di produrre contenuti sempre originali e di
qualità.
1. Mettici sempre del tuo in ciò che scrivi
2. Cura il linguaggio e rendilo chiaro
3. Evita gli errori grammaticali
4. Rispondi a domande specifiche
5. Non offendere
6. Fornisci reale valore
7. Non peccare d’avarizia, dài il massimo
8. Mantieni una regolarità di pubblicazione
9. Coinvolgi con domande o giochi
10. Quando puoi, prediligi la pubblicazione
di immagini e/o video
Le 10 regole del
content marketing
32
www.viverediscrittura.it
www.robertotartaglia.
com
Il comment marketing si chiama quasi come il
precedente, sì, ma ha poco a che fare con esso.
Come per il content marketing, infatti, anche in
questo caso devi fare attenzione a ciò che scrivi,
essere originale, eliminare i refusi e dare reale
valore, ma non si tratta di post o contenuti
speciali. Si tratta di commenti.
Vediamo come si fa.
Prima di tutto, vai sul sito http://it.gravatar.com/
e creati un tuo profilo con tanto di foto. La foto
che inserirai sarà quella che verrà visualizzata ogni
volta che lascerai un commento, quindi sceglila
con cura.
Fatto ciò, inizia a girare per la Rete alla ricerca di
discussioni alle quali partecipare. Oltre che
Google (ricerca news, discussioni e blog) puoi
utilizzare molti altri strumenti per trovare, sul
Web, discussioni interessanti.
Eccone uno interessantissimo:
http://socialmention.com/
E anche i commenti su gruppi e pagine di social
network possono essere inseriti in questa
strategia.
1. Evita la superficialità
2. Cura il linguaggio e rendilo chiaro
3. Evita gli errori grammaticali
4. Rispondi solo sul tema della discussione
5. Non offendere
6. Evita di inserire link a tuoi siti o libri
7. Leggi cosa dicono gli altri, prima di
intervenire
8. Sii umile e fornisci valore alla discussione
9. Chiedi anche il parere degli altri, non
pretendere di dire verità assolute
10. Evita anche l’ironia, spesso non viene
compresa, quando è scritta.
Le 10 regole del
comment marketing
www.viverediscrittura.it
www.robertotartaglia.
com
33
MENTION: L’ARMA
SEGRETA
8
34
www.viverediscrittura.it
www.robertotartaglia.
com
Ma come trovare gli argomenti e le discussioni in cui
intervenire per fare comment marketing o scrivere
post di valore?
In soccorso ci viene un software gratuito e di estrema
potenza: Mention.
Basta iscriversi e iniziare a smanettare un po’, per
rendersi conto di quanto sia semplice.
L’unica cosa che devi fare è inserire le tue parole di
ricerca argomento nell’apposita area e configurare il
tutto. Inserisci anche un tuo indirizzo email.
Ciò che accadrà sarà che, in tempo reale, non appena
mention individuerà nuove discussioni, post, articoli
o altro relativi a quella tua determinata parola di
ricerca, ti invierà un’email riassuntiva con tutti i link
a cui far riferimento per accedere alle discussioni.
Ad esempio, se scrivi romanzi fantascientifici, inserisci
in mention parole che possano permetterti di
partecipare a discussioni inerenti il tuo argomento.
Quali? Potresti inserire:
• UFO
• Alieni
• Teletrasporto
E molte altre!
35
www.viverediscrittura.it
www.robertotartaglia.
com
Ma non è tutto. Già, perché la reputazione non
basta crearsela con il personal branding, ma
occorre anche monitorarla.
Sul Web, chiunque potrebbe parlare (bene o
male) di te.
Mention ti torna utile anche in questo caso.
Basta inserire, tra le ricerche, il tuo nome e
cognome.
Così, ogniqualvolta verrai menzionato/a, sul
Web, Mention ti avviserà via email.
E tu potrai controllare cosa si dice sul tuo conto.
Ringraziare qualora si parli bene di te, intervenire
nel caso in cui si dicano cose meno piacevoli.
Tutto chiaro?
Per ora è tutto, fammi sapere come va il tuo
percorso di personal branding.
E ricorda: ci vuole tempo. Mesi. Anni, a volte, per
crearsi una reputazione e iniziare a vedere i primi
risultati.
È un po’ come aprire un negozio. Abbi pazienza!
a cura di Roberto P.
Tartaglia
www.viverediscrittura.it www.robertotartaglia.

Weitere ähnliche Inhalte

Ähnlich wie Personal branding - Come crearsi una reputazione nel self publishing

Ähnlich wie Personal branding - Come crearsi una reputazione nel self publishing (20)

Il Personal Branding - La valorizzazione del talento e dell'unicità della Per...
Il Personal Branding - La valorizzazione del talento e dell'unicità della Per...Il Personal Branding - La valorizzazione del talento e dell'unicità della Per...
Il Personal Branding - La valorizzazione del talento e dell'unicità della Per...
 
Ggd sicilia3 personal branding
Ggd sicilia3   personal brandingGgd sicilia3   personal branding
Ggd sicilia3 personal branding
 
Your Story Your Brand
Your Story Your BrandYour Story Your Brand
Your Story Your Brand
 
Social media e lavoro
Social media e lavoroSocial media e lavoro
Social media e lavoro
 
Il blog come strumento di comunicazione
Il blog come strumento di comunicazioneIl blog come strumento di comunicazione
Il blog come strumento di comunicazione
 
OneBookOnePage #10 - Epic Content Marketing
OneBookOnePage #10 - Epic Content MarketingOneBookOnePage #10 - Epic Content Marketing
OneBookOnePage #10 - Epic Content Marketing
 
Personal branding - AnnaFata
Personal branding - AnnaFataPersonal branding - AnnaFata
Personal branding - AnnaFata
 
Personal branding_Anna Fata
Personal branding_Anna FataPersonal branding_Anna Fata
Personal branding_Anna Fata
 
Personal branding
Personal brandingPersonal branding
Personal branding
 
Modulo1
Modulo1Modulo1
Modulo1
 
WE for ME - Presentazione dell'8 gennaio 2021
WE for ME - Presentazione dell'8 gennaio 2021WE for ME - Presentazione dell'8 gennaio 2021
WE for ME - Presentazione dell'8 gennaio 2021
 
Come e Perché Creare il Tuo Personal Brand
Come e Perché Creare il Tuo Personal BrandCome e Perché Creare il Tuo Personal Brand
Come e Perché Creare il Tuo Personal Brand
 
Lista contatti efficace come fare
Lista contatti efficace come fareLista contatti efficace come fare
Lista contatti efficace come fare
 
SMAU MILANO 2023 | Personal Branding: come comunicare in maniera efficace la...
SMAU MILANO 2023 |  Personal Branding: come comunicare in maniera efficace la...SMAU MILANO 2023 |  Personal Branding: come comunicare in maniera efficace la...
SMAU MILANO 2023 | Personal Branding: come comunicare in maniera efficace la...
 
Brand identity strategy
Brand identity strategyBrand identity strategy
Brand identity strategy
 
Personal Branding: utilizzo strategico del Web 2.0 per la promozione personale
Personal Branding: utilizzo strategico del Web 2.0 per la promozione personalePersonal Branding: utilizzo strategico del Web 2.0 per la promozione personale
Personal Branding: utilizzo strategico del Web 2.0 per la promozione personale
 
Per scrivere bisogna sporcarsi le mani
Per scrivere bisogna sporcarsi le maniPer scrivere bisogna sporcarsi le mani
Per scrivere bisogna sporcarsi le mani
 
Blogging è arte, competenza, capacità
Blogging è arte, competenza, capacitàBlogging è arte, competenza, capacità
Blogging è arte, competenza, capacità
 
Online Personal Storytelling
Online Personal StorytellingOnline Personal Storytelling
Online Personal Storytelling
 
Social media management: come gestire una pagina Facebook
Social media management: come gestire una pagina FacebookSocial media management: come gestire una pagina Facebook
Social media management: come gestire una pagina Facebook
 

Kürzlich hochgeladen

case passive_GiorgiaDeAscaniis.pptx.....
case passive_GiorgiaDeAscaniis.pptx.....case passive_GiorgiaDeAscaniis.pptx.....
case passive_GiorgiaDeAscaniis.pptx.....
giorgiadeascaniis59
 
Scienza Potere Puntoaaaaaaaaaaaaaaa.pptx
Scienza Potere Puntoaaaaaaaaaaaaaaa.pptxScienza Potere Puntoaaaaaaaaaaaaaaa.pptx
Scienza Potere Puntoaaaaaaaaaaaaaaa.pptx
lorenzodemidio01
 
Nicola pisano aaaaaaaaaaaaaaaaaa(1).pptx
Nicola pisano aaaaaaaaaaaaaaaaaa(1).pptxNicola pisano aaaaaaaaaaaaaaaaaa(1).pptx
Nicola pisano aaaaaaaaaaaaaaaaaa(1).pptx
lorenzodemidio01
 

Kürzlich hochgeladen (19)

ProgettoDiEducazioneCivicaDefinitivo_Christian Tosone.pptx
ProgettoDiEducazioneCivicaDefinitivo_Christian Tosone.pptxProgettoDiEducazioneCivicaDefinitivo_Christian Tosone.pptx
ProgettoDiEducazioneCivicaDefinitivo_Christian Tosone.pptx
 
Tosone Christian_Steve Jobsaaaaaaaa.pptx
Tosone Christian_Steve Jobsaaaaaaaa.pptxTosone Christian_Steve Jobsaaaaaaaa.pptx
Tosone Christian_Steve Jobsaaaaaaaa.pptx
 
Descrizione Piccolo teorema di Talete.pptx
Descrizione Piccolo teorema di Talete.pptxDescrizione Piccolo teorema di Talete.pptx
Descrizione Piccolo teorema di Talete.pptx
 
Oppressi_oppressori.pptx................
Oppressi_oppressori.pptx................Oppressi_oppressori.pptx................
Oppressi_oppressori.pptx................
 
case passive_GiorgiaDeAscaniis.pptx.....
case passive_GiorgiaDeAscaniis.pptx.....case passive_GiorgiaDeAscaniis.pptx.....
case passive_GiorgiaDeAscaniis.pptx.....
 
Scienza Potere Puntoaaaaaaaaaaaaaaa.pptx
Scienza Potere Puntoaaaaaaaaaaaaaaa.pptxScienza Potere Puntoaaaaaaaaaaaaaaa.pptx
Scienza Potere Puntoaaaaaaaaaaaaaaa.pptx
 
discorso generale sulla fisica e le discipline.pptx
discorso generale sulla fisica e le discipline.pptxdiscorso generale sulla fisica e le discipline.pptx
discorso generale sulla fisica e le discipline.pptx
 
Quadrilateri e isometrie studente di liceo
Quadrilateri e isometrie studente di liceoQuadrilateri e isometrie studente di liceo
Quadrilateri e isometrie studente di liceo
 
Lorenzo D'Emidio_Vita e opere di Aristotele.pptx
Lorenzo D'Emidio_Vita e opere di Aristotele.pptxLorenzo D'Emidio_Vita e opere di Aristotele.pptx
Lorenzo D'Emidio_Vita e opere di Aristotele.pptx
 
Vuoi girare il mondo? educazione civica.
Vuoi girare il mondo? educazione civica.Vuoi girare il mondo? educazione civica.
Vuoi girare il mondo? educazione civica.
 
LE ALGHE.pptx ..........................
LE ALGHE.pptx ..........................LE ALGHE.pptx ..........................
LE ALGHE.pptx ..........................
 
Lorenzo D'Emidio- Lavoro sulla Bioarchittetura.pptx
Lorenzo D'Emidio- Lavoro sulla Bioarchittetura.pptxLorenzo D'Emidio- Lavoro sulla Bioarchittetura.pptx
Lorenzo D'Emidio- Lavoro sulla Bioarchittetura.pptx
 
Lorenzo D'Emidio_Francesco Petrarca.pptx
Lorenzo D'Emidio_Francesco Petrarca.pptxLorenzo D'Emidio_Francesco Petrarca.pptx
Lorenzo D'Emidio_Francesco Petrarca.pptx
 
Lorenzo D'Emidio_Vita di Cristoforo Colombo.pptx
Lorenzo D'Emidio_Vita di Cristoforo Colombo.pptxLorenzo D'Emidio_Vita di Cristoforo Colombo.pptx
Lorenzo D'Emidio_Vita di Cristoforo Colombo.pptx
 
Scrittura seo e scrittura accessibile
Scrittura seo e scrittura accessibileScrittura seo e scrittura accessibile
Scrittura seo e scrittura accessibile
 
Aristotele, vita e opere e fisica...pptx
Aristotele, vita e opere e fisica...pptxAristotele, vita e opere e fisica...pptx
Aristotele, vita e opere e fisica...pptx
 
Presentazioni Efficaci e lezioni di Educazione Civica
Presentazioni Efficaci e lezioni di Educazione CivicaPresentazioni Efficaci e lezioni di Educazione Civica
Presentazioni Efficaci e lezioni di Educazione Civica
 
Nicola pisano aaaaaaaaaaaaaaaaaa(1).pptx
Nicola pisano aaaaaaaaaaaaaaaaaa(1).pptxNicola pisano aaaaaaaaaaaaaaaaaa(1).pptx
Nicola pisano aaaaaaaaaaaaaaaaaa(1).pptx
 
descrizioni della antica civiltà dei sumeri.pptx
descrizioni della antica civiltà dei sumeri.pptxdescrizioni della antica civiltà dei sumeri.pptx
descrizioni della antica civiltà dei sumeri.pptx
 

Personal branding - Come crearsi una reputazione nel self publishing

  • 1. a cura di Roberto P. Tartaglia www.viverediscrittura.it www.robertotartaglia. leguidedi
  • 2. a cura di Roberto P. Tartaglia www.viverediscrittura.it www.robertotartaglia.
  • 3. 3 www.viverediscrittura.it www.robertotartaglia. com Introduzione “Quando parli di personal branding, a cosa ti riferisci di preciso?”. Questa è una domanda che mi è stata posta da tutte le persone presenti, nel corso di una conferenza, tenuta all’ombra del Colosseo. Per soddisfare questa curiosità diffusa, allora, ho deciso di preparare una guida specifica, con strumenti e strategie su misura. Voglio approfondire questo argomento, perché è uno degli elementi chiave per la buona riuscita del tuo progetto di autopubblicazione col self publishing e del tuo progetto di vivere di scrittura grazie al Web, in generale. Infatti, non mi stancherò mai di ripeterlo: per chi fa self publishing non è importante far conoscere il proprio libro, ma se stesso. La tua immagine è ciò che ti permetterà di vendere di più. Ma cos’è il personal branding? Come si fa? Che legami ha con la tua immagine? Nelle prossime pagine risponderò a queste e ad altre domande. Andiamo! 1
  • 4. 4 www.viverediscrittura.it www.robertotartaglia. com Con “personal branding” ci si riferisce a una strategia in grado di farti riconoscere, di emergere dalla massa nella tua nicchia di riferimento. E questo lo si ottiene sia con un logo, una grafica accattivante, un sito dedicato, ma anche, e soprattutto, dimostrando le tue capacità, mostrando le tue idee, la tua personalità, il tuo modo di essere. Qui non si tratta di comunicare solo un brand, come fanno molte aziende. Non sto parlando di generare un marchio che poi verrà diffuso tramite la pubblicità. Sto parlando di un essere vivente, di un essere umano, sto parlando di te. Le capacità di comunicare emozioni, idee e personalità, qui, sono fondamentali. Cos’è, il personal branding?2
  • 5. “Chi sente pronunciare il uo nome deve dire: caspita se lo conosco questo qui!” www.viverediscrittura.it www.robertotartaglia. com Non c’è tempo, né motivo di spiattellare un curriculum di 10 pagine da far leggere a Tizio e Caio. Qui bisogna essere comunicativi, incisivi, diretti. Giusto? Chi sente pronunciare il tuo nome deve dire: “caspita se lo conosco questo qui! È quello che scrive libri di genere… Mi piace molto! Scrive bene, ispira simpatia, professionalità. Mi sembra di essere amici”. È molto importante creare questo tipo di relazione con chi ti segue. È finita l’era dello scrittore che se la tira. 5 Affabilità, gentilezza, disponibilità, sono qualità caratteriali che apprezziamo enormemente in chiunque. Dunque, sono indispensabili se ci mettiamo in testa di ricoprire un ruolo delicato come quello di “persona faro” per centinaia o migliaia di lettori. Con “persona faro” intendo dire diventare un punto di riferimento per tutti coloro che amano il tuo genere letterario e che, quindi, vedono in te la certezza che ogni tuo nuovo libro sarà un buon libro. Questo, dunque, vuol dire “personal branding”: dare spazio a tutte le tue qualità e metterle a disposizione degli altri. E farlo in modo assolutamente gratuito. Lo scopo è quello di farti conoscere e apprezzare. In fondo, è quello che facciamo un po’ tutti quando, a una festa, ci presentiamo alla ragazza o al ragazzo che vorremmo conquistare. Giusto? Ma attenzione: mai mentire! Sii sempre te stesso/a ed evita di cadere nel tranello “dei sorrisi finti”, tanto per capirci.
  • 6. 6 www.viverediscrittura.it www.robertotartaglia. com Come dicevo, per chi si autopubblica, l’importante non è saper valorizzare il proprio libro agli occhi degli altri, per venderlo, quanto saper valorizzare se stessi. Ciò che fa la differenza, infatti, è l’immagine di te che riesci a costruire col tempo. Questo fa passare in secondo piano l’importanza di far pubblicità al tuo libro e, paradossalmente, l’agevola, in qualche modo. Andare in giro a pubblicizzare il tuo libro, così, diventa un’attività complementare. Il tuo potenziale lettore, prima di tutto, vuole sapere chi sei, cosa sai fare. Vuole avere degli “assaggini” del tuo talento. E li vuole avere gratis. In effetti, se ci pensi e ti poni per un attimo nei suoi panni, che interesse avrebbe, il potenziale lettore, a comparare il libro di un perfetto sconosciuto? O, peggio ancora, di un perfetto sconosciuto che non fa altro che dire che il suo libro è bello? Qui entra in gioco il personal branding, lemma coniato dal guru del marketing americano, Tom Peters, in un articolo scritto e pubblicato nel lontano 1997.
  • 7. 7 www.viverediscrittura.it www.robertotartaglia. com Personal branding, sostanzialmente, vuol dire “fare marketing di se stessi”. Ma a cosa serve il personal branding per chi si autopubblica? Come dicevo, è fondamentale per far sapere al mondo che esisti, che scrivi e per dimostrare che sai farlo davvero. Ripeto ancora una volta: quando inizi a fare personal branding, ricorda che non si tratta di autopromozione. Non si tratta di vendere un prodotto. Guai a confondere le due cose! I risultati sarebbero disastrosi. Fare personal branding vuol dire farti conoscere, far sapere al mondo che hai una tua personalità e sai fare determinate cose. Il miglior modo di fare personal branding, forse, è proprio quello di non vendere alcunché ed essere il più naturale possibile, di mostrarti come sei e dar luce alle tue capacità. Sposa una causa in cui credi, parla con i fatti e dimostra di saper scrivere, di conoscere approfonditamente ciò che fai.
  • 8. “Quando ho voglia di leggere qualcosa di buono a chi mi rivolgo se non a chi ha dimostrato di saper davvero scrivere bene quel genere di testi?” www.viverediscrittura.it www.robertotartaglia. com 8 In questo modo, se lavorerai bene, pian piano, verrai indicato/a come un esperto/un’esperta di scrittura e saranno i lettori a venire da te. Quando ho voglia di leggere qualcosa di buono, infatti, una storia di quel genere che tanto mi piace, a chi mi rivolgo se non a chi ha dimostrato di saper davvero scrivere bene quel genere di testi? E lo stesso vale per i manuali tecnici. Come avrai notato, continuo a battere sul punto “dimostrare di saper fare”, questo perché sono fermamente convinto che i fatti parlino più delle parole. Posso urlare al mondo di essere il miglior elettricista esistente se non ho mai nemmeno avvitato una lampadina? Quindi, per come la vedo io, fare del buon personal branding vuol dire, prima di tutto, dimostrare di essere esperto/a di un determinato settore, nel caso specifico di scrittura di genere. Ma come si fa a dimostrarlo? In realtà è molto più semplice di quanto si pensi, l’importante è lavorare sodo. Il trucco sta tutto nel mettere anima e corpo in ciò che si fa, nel lavorare bene stando attenti ai dettagli. Curare il proprio stile di scrittura, prestare attenzione anche alle singole parole, raccontare storie che la gente ha voglia di vivere e leggere. Se lavorerai bene, il resto verrà da sé.
  • 9. 9 www.viverediscrittura.it www.robertotartaglia. com Ma come far sapere al mondo che esisti? Niente meglio del Web può venirti in aiuto. Inizia con autopubblicare le tue storie, non appena ti senti sicuro/a di ciò che hai scritto. I siti di self publishing sono ben indicizzati e, se hanno un buon servizio di distribuzione in librerie e siti Web, il tuo nome e i tuoi titoli inizieranno a rimbalzare da soli, nei motori di ricerca. Poi, dedicati ai social network. Ma ricorda: non devi promuovere i tuoi libri, in questa fase, devi solo far sapere che esisti e che scrivi. Quindi, partecipa a discussioni sul tema della scrittura, o sul tema trattato nel tuo libro (per promuovere “Lo Scacciapensieri”, ad esempio, mi sono inserito in discussioni che trattavano la Sindrome di Tourette (argomento che, per forza di cose, conosco molto bene e che è al centro del mio thriller), fai vedere che sei una persona in gamba e, soprattutto, fallo con umiltà. Evita l’arroganza, non cedere alle provocazioni e accetta le critiche. Fatti conoscere pubblicando video su Youtube, scrivendo post o commenti su Facebook, twittando i tuoi pensieri, o in qualsiasi altro modo tu ritenga opportuno. Tra qualche pagina ti illustrerò le due migliori strategie per questo scopo.
  • 10. 10 www.viverediscrittura.it www.robertotartaglia. com E tieni sempre a mente i 3 pilastri del personal branding: 1. Competenza (ciò che sai fare davvero bene). 2. Visibilità (gli sforzi per emergere dalla massa e farti notare). 3. Networking (la capacità di crearti una rete di contatti con i tuoi stessi interessi e valori). Ah! Quasi dimenticavo: dài sempre credito a chi lo merita. Voglio dire: se trovi in giro per il Web un articolo interessante, un’idea, un aforisma a firma di qualcuno, e ti viene voglia di ritwittarlo, di postarlo su Facebook o di inserirlo in un tuo video, fa’ sempre riferimento alla fonte originale, inserendo il link dell’articolo o menzionando l’autore o l’autrice dell’aforisma o dell’idea. Questo, oltreché doveroso e onesto, è un atteggiamento che paga, perché accresce la stima nei tuoi confronti.
  • 12. “Imparare le strategie di personal branding è fondamentale, se vuoi crearti un nome, diventare un personaggio noto tra i tuoi fan.” www.viverediscrittura.it www.robertotartaglia. com 12 Imparare le strategie di personal branding è certamente utile per crearti un nome. È fondamentale per essere facilmente riconoscibile. Per diventare “un personaggio famoso” tra i tuoi fan, tanto per usare termini noti a tutti. Sappi, però, che il personal branding richiede una predisposizione mentale adeguata, come accennavo poco fa, tra le righe. Altrimenti si fallisce. Cosa vuol dire questo? È presto detto. Il personal branding non fa per te se: • cerchi soldi facili, • non hai voglia di impegnarti, • non accetti le critiche, • vuoi mantenere segreto ciò che fai, • ami usare scorciatoie per farti conoscere (compresi i trucchetti sporchi che spesso si usano sul Web, come finti commenti, finte recensioni e altro). Se rientri in queste categorie, lascia stare, credimi. Il personal branding non fa per te. Oppure cambia le tue convinzioni. Invece, il personal branding fa per te se: • non hai paura di metterti in gioco, • ami ascoltare i problemi degli altri e risolverli, • ami condividere il tuo sapere, • hai pazienza per lavorare sodo, • arricchirti non è il tuo obiettivo. In questo caso, continua a leggere questa guida, sei sulla strada giusta.
  • 13. 13 www.viverediscrittura.it www.robertotartaglia. com Ma fare personal branding vuol dire anche mettersi al servizio degli altri, in maniera indiretta. Troppo spesso, infatti, ci si riduce a parlare di se stessi e per se stessi, dimenticandosi che non si è soli quando si comunica. Questo può accadere per un eccesso di egocentrismo, oppure perché non si conoscono delle valide tecniche e strategie di comunicazione. Premesso che conoscerle non vuol dire ingannare il prossimo, perché nessuno ha il diritto di farlo, forse qualche nozione può aiutarci, soprattutto se si ha il vizio di parlare sempre di sé. Il primo passo è quello di pensare con la testa del tuo interlocutore. Di cosa ha bisogno? Quali sono le sue esigenze? In che modo posso aiutarlo? Queste sono le domande giuste da porti, prima di scrivere o parlare con qualcuno. Al contrario, invece, ci si ritrova spesso a soddisfare solo le proprie esigenze. “Fare personal branding vuol dire anche mettersi al servizio degli altri.”
  • 14. 14 www.viverediscrittura.it www.robertotartaglia. com Come? Dicendo ciò che si vorrebbe sentir dire dagli altri, ma che non viene detto. Come, ad esempio, vantarsi dei propri successi. Il metodo migliore per uscire da questo tunnel è coltivare l’umiltà, nel corso della propria vita. Ma anche il secondo passo che sto per illustrarti, oltreché una buona strategia di comunicazione, è un valido supporto per aiutare l’umiltà a uscire allo scoperto. Se si ha l’abitudine di vantarsi e soddisfare solo le proprie esigenze, ci si ridurrà necessariamente a utilizzare il pronome “io”. Di fatto, tutto questo non interessa a nessuno. Al contrario, l’interlocutore potrebbe voler sapere cosa ci guadagna dall’acquistare il tuo libro. Potrebbe voler sapere come hai fatto a pubblicarne uno, dato che anche lui ama scrivere. E così via.
  • 15. 15 www.viverediscrittura.it www.robertotartaglia. com Cambiare pronome, passare dall’”io” al “tu”, se si parla vis a vis e sul Web, o al “voi”, se ci si trova davanti a una platea, fa sì che la propria mente si ponga nelle condizioni di servire il prossimo, di soddisfare le sue esigenze, di rispondere ai suoi dubbi. Un’altra buona prassi è certamente quella di ascoltare almeno il doppio del tempo che si impiega per esprimersi. Coltiva queste qualità dunque, ti saranno estremamente utili per porti in quello stato mentale particolare, di cui ti parlavo qualche pagina fa. IO TU
  • 17. 17 www.viverediscrittura.it www.robertotartaglia. com Se pensi al marketing tradizionale, alla pubblicità in TV, che aggettivi ti vengono in mente? A me vengono in mente parole come “fredda”, “distaccata”, “anonima”, “fastidiosa”. Questo perché? Perché la pubblicità ti arriva quando meno te lo aspetti, ti entra in casa interrompendo il tuo film preferito, ti parla di persone sconosciute che hanno migliorato la loro vita acquistando il prodotto XXX. È fastidiosa. Ormai, quando mi capita di guardare qualche televendita in TV o di vedere una raffica di pubblicità, mi viene il disgusto, nella maggior parte dei casi. Subito scatta, in me, un senso di diffidenza, di distacco. In fondo, la pubblicità vecchia maniera spara nel mucchio, colpisce tutti indiscriminatamente. Dunque: le aziende che cercano di convincermi a usare il loro prodotto, come diavolo fanno a sapere a me cosa serve? Ho bisogno di qualcuno che mi dia ascolto e poi mi fornisca delle soluzioni appropriate. Per questo motivo preferisco fare spesa nei piccoli negozi e non nei supermercati.
  • 18. 18 www.viverediscrittura.it www.robertotartaglia. com Non voglio essere servito da una cassiera che, tra un beep e un altro, mi presenta il conto. Voglio essere servito da qualcuno che prima ascolti le mie esigenze e poi mi dia il prodotto giusto. Oggi funziona così, soprattutto nel Web. Andiamo in giro a chiedere opinioni ai nostri amici (reali o virtuali) che ne sanno più di noi su un argomento specifico, andiamo a leggere le opinioni di blogger che riteniamo autorevoli e che si sono creati la fama di essere indipendenti ed esperti di un determinato settore. Vedi? La differenza è questa: si punta tutto sulla persona, non sul marchio, ormai. Quindi, tu devi essere una di quelle che io chiamo “persone-faro”. Illumina la strada di chi vuole leggere un determinato tipo di libri. Guida queste persone verso di te con la tua luce e dagli ciò che cercano. Se lavorerai bene, le persone torneranno ancora e ancora. Hai idea di quanti ottimi libri e autori sconosciuti ci siano lì fuori, che ti stai perdendo perché continui a seguire le pubblicità tradizionali? “Si punta tutto sulla persona, non sul marchio, ormai.”
  • 19. www.viverediscrittura.it www.robertotartaglia. com 19 E ancora: hai idea di quanti metodi ci siano in giro nel Web per risparmiare soldi e vivere meglio, ma non lo sai perché continui ad ascoltare solo una voce? Questo è il futuro dell’informazione e del mercato: l’evoluzione di quello che i nostri nonni chiamavano semplicemente “passaparola”. Anzi: è già il presente, per molte persone. Eh già, perché, se lavorerai bene e farai del buon personal branding, i lettori resteranno soddisfatti. E cosa faranno subito dopo? Ne parleranno in giro. Quindi, si trasformeranno in spontanei e gratuiti agenti letterari. Questo ti permetterà certamente di diventare una persona conosciuta e apprezzata. In conclusione, i primi passi che dovrai compiere sono: • armarti di pazienza, • acquisire professionalità nella scrittura e affinare la tua tecnica, • prepararti ad accettare sia critiche che elogi, • fare un inventario delle tue idee, dei tuoi valori e delle emozioni che ti distinguono, • fare un inventario delle capacità tecniche che ti rendono una penna speciale, • dimenticare i soldi. “Questo è il futuro dell’informazione e del mercato: l’evoluzione di quello che i nostri nonni chiamavano semplicemente passaparola.”
  • 21. 21 www.viverediscrittura.it www.robertotartaglia. com Come ho già detto: per chi fa self publishing non è importante far conoscere il proprio libro, ma se stesso. La tua immagine è ciò che ti permetterà di vendere di più. Quando ci avviciniamo al meraviglioso mondo del self publishing, siamo dei perfetti sconosciuti. E chi acquisterebbe mai il libro di uno sconosciuto? Per questo motivo dobbiamo farci conoscere e dobbiamo farlo bene. Dando un’immagine di noi che sia onesta, trasparente e affascinante. Se il lettore si affezionerà a noi, amerà anche i nostri libri (a meno che non scriviamo con i piedi, ma quello è un altro discorso). Per aiutarti in un questo percorso di personal branding per il self publishing, ti darò, ora, 3 consigli che, spero, si riveleranno utili.
  • 22. 22 www.viverediscrittura.it www.robertotartaglia. com Molti, io compreso, sono convinti che il Web abbia creato un problema prima quasi inesistente: arrivare per primi. Internet, infatti, dà possibilità a tutti di creare qualcosa e renderla nota. Tutto si gioca sui tempi. Non penserai mica di essere l’unica persona al mondo ad avere quell’idea, no? E questo, spesso, crea disagio e frustrazione. Perché, per motivi di lavoro, famiglia o salute, non sempre si può stare appiccicati al PC per pubblicare qualsiasi cosa geniale ci venga in mente. E, ancora, se anche fosse possibile, bisognerebbe far sapere al mondo, con una campagna di comunicazione efficace, che quell’idea l’abbiamo avuta noi per primi. Non basta pubblicarla su un blog o un sito di self publishing. Che ansia! Come rimediare, allora? Per abbattere le barriere e i disagi di questa iperinformazione, il mio consiglio è quello di puntare sulla tua personalità e sulla tua esperienza di vita. Ognuno di noi è unico nel suo genere. E ognuno di noi ha da raccontare qualcosa di particolare. O qualcosa di già sentito, ma con uno stile originale e personale. Questo farà sì che tu ti distingua dalla massa. Credi davvero che le varie storie, i vari intrecci che leggi sui libri o guardi al cinema siano qualcosa di originale? Basta fare un po’ di ricerche, o sforzarsi per accedere ai cassettini della propria memoria, per rendersi conto che qualcun altro, tempo prima, ha scritto la stessa cosa. Ma in modo diverso. 1. SII ORIGINALE!
  • 23. 23 www.viverediscrittura.it www.robertotartaglia. com Farti riconoscere vuol dire dare un’immagine precisa di te. Distinguibile e unica. Qualcosa che emerga come un papavero rosso in un campo di carciofi. Chiaro il concetto? L’importante è far sì che alla tua immagine siano associate sempre emozioni positive. Sforzati di regalare allegria, emozioni forti e freschezza anche quando non ne hai voglia. È questo uno dei compiti più ardui di chi lavora con l’arte e lo spettacolo. Sai cos’è il “priming”? È un effetto psicologico, usato spessissimo nel marketing, che si basa sulla prima impressione. Mi spiego meglio. Entri in un negozio di fiori e subito vieni avvolto da un piacevole profumo di rose fresche. O in un panificio, e un fragrante odore di pane ti stuzzica l’appetito. Oppure entri in un negozio di hi-tech e il tuo sguardo si perde tra mille monitor illuminati con colori avvolgenti. Ecco che sei catturato! Parte il sorriso. D’un tratto ti senti felice. Devi replicare lo stesso effetto anche sul Web. E rendere la tua immagine unica. Se ti dico Marilyn Monroe a cosa pensi? Alla gonna che si alza, giusto? E se dicessi Einstein? A lui che fa la linguaccia, vero? Dico bene? E Jerry Lewis, cosa ti ricorda? La sua faccia di gomma, corretto? Sensualità, genio e follia, simpatia. Ognuno di questi personaggi viene ricordato per un particolare che l’ha reso unico. E tu? 2. Fatti riconoscere!
  • 24. 24 www.viverediscrittura.it www.robertotartaglia. com Uno degli scopi principali del fare personal branding sul Web, anche per chi si affida al self publishing per pubblicare i propri libri, è quello di creare un gruppo di fan. Un gruppo di amici e conoscenti con i quali condividere esperienze, scambiare opinioni, vivere emozioni, scrivere insieme e così via. I tuoi fan sono molto speciali, allora faglielo capire senza remore! Per farlo, puoi utilizzare il tuo blog, la tua newsletter, i tuoi account social. Come preferisci. Ma sono solo dei mezzi. L’importante è la tua capacità di relazionarti, il tuo saper coinvolgere gli altri. Non fare l’orso e non giocare a fare l’artista maledetto e riservato. Qui non paga. In questo modo dài il via a un affascinante gioco a spirale dove interagire crea gruppo e dà un’immagine positiva di te che si ricorda e che, al contempo, fa sì che gli altri siano stimolati a interagire con te, aumentando l’interazione. E così via. 3. Fai gruppo! Ma agisci sempre col cuore. Non fingere. Non farlo solo perché te l’ho detto io o perché vuoi far fessi e contenti i tuoi fan. Oltre ad essere eticamente errato, ti porterà presto alla perdita di tutti i fan. Credimi.
  • 26. 26 www.viverediscrittura.it www.robertotartaglia. com Prima di passare alla parte pratica di questa guida, voglio spiegarti ancora cos’è il personal branding, ma usando una metafora. Mio nonno era contadino e, come tutti i contadini di una volta, odiava l’eccesso di tecnologia. Quindi, non ha mai acquistato una di quelle motozappe elettroniche che si guidano tipo scooter. No, lui aveva una di quelle vecchio tipo. Ora, se non ne hai mai vista una, la motozappa vecchio tipo è più difficile da accendere che da utilizzare. Per farla partire, infatti, bisogna avvolgere, fino alla fine, una corda bella doppia e abbastanza lunga intorno a una specie di girandola in acciaio. Dopodiché, mettere un piede sulla ruota per fare forza, prendere in mano quel che resta della corda e tirare, con uno strattone secco e potente. Già questo sarebbe un bel lavoro. Ma non finisce qui. No, perché la motozappa non parte mai al primo colpo. Nel migliore dei casi servono 2 o 3 tentativi e l’aiuto di qualche parente o amico dalle braccia forti.
  • 27. 27 www.viverediscrittura.it www.robertotartaglia. com Una volta partita, però, non si spegne più finché non togli gas. Va avanti quasi da sola, devi solo dirigerla. Ecco, il personal branding è proprio così. È la tua motozappa. Prima di andare sul campo e iniziare a zappare, bisogna metterla in moto. Poi andrà da sé. Ci vuole tempo e fatica, ma il lavoro verrà ben ripagato. E, molte volte, occorre farsi aiutare da conoscenti dalle “braccia forti”. In pratica cosa vuol dire? Vuol dire che bisogna mettersi in testa che, all’inizio, bisognerà sperimentare, fare tentativi e impegnarsi molto per far sì che la motozappa parta, per far sì che il tuo nome inizi a circolare e che si guardi a te come a una persona davvero in gamba. Le “braccia forti” potrebbero essere quelle di amici blogger, di giornalisti, di persone influenti che possano parlar bene di te (se lo meriti). Per far questo devi lavorare molto di networking. Devi crearti una rete di amicizie e fan, non di semplici contatti.
  • 29. “Per farti conoscere, devi frequentare i luoghi d’incontro dei tuoi potenziali lettori e far capire loro quanto vali.” www.viverediscrittura.it www.robertotartaglia. com 29 Ormai è chiaro: lo scopo del personal branding è quello di farsi conoscere. Per farlo ci sono diversi modi. Chi utilizza i social network che, certamente, sono una valida risorsa, chi si fa pubblicità tramite Google AdWords o Faceboook Ads. E poi ci sono i metodi vergognosi: quelli di chi spamma le bacheche o i profili di mezzo mondo dicendo che è bravo e che ha fatto questo e quello. Ma questo non è personal branding! Indipendentemente dal mezzo utilizzato, quello che penso (e l’esperienza mi ha dato ragione) è che, per farti conoscere, devi frequentare i luoghi d’incontro dei tuoi potenziali lettori e far capire loro quanto vali. Ma non con le parole. Con i fatti. Devi intercettarli e sedurli, in qualche modo. Devi metterti in gioco e mostrarti per ciò che sei. Senza veli, né inganni. Per raggiungere questo obiettivo, ci vengono in aiuto 2 tattiche assolutamente vincenti: • il content marketing, • il comment marketing. Queste due “armi”, con nomi simili ma non identici, sono ciò su cui puntare per farti conoscere da quante più persone possibili. Ora vediamo insieme come usarle al meglio.
  • 30. 30 www.viverediscrittura.it www.robertotartaglia. com Per content marketing si intende la produzione di materiale davvero di valore per chi ti segue, o ha intenzione di farlo. Che tipo di materiale? Qualsiasi cosa ti venga in mente: dal semplice post testuale con immagini, ai video, alle presentazioni Power Point o Prezi, per arrivare a guide in PDF da far scaricare gratuitamente, o infografiche tematiche. E anche il contenuto è a tua libera scelta. Puoi decidere di distribuire un contenuto che risolva un problema specifico, o qualcosa di divertente che faccia sognare, emozionare e riflettere. Estendendo il concetto di content marketing e di contenuti di valore, puoi anche permetterti di scegliere se rendere il contenuto pubblico o privato. Io, ad esempio, integro il content marketing con la newsletter. Content marketing
  • 31. 31 www.viverediscrittura.it www.robertotartaglia. com Sui miei siti e canali social pubblico le opere di altri scrittori emergenti e indipendenti, video che mirano a risolvere problemi specifici, o a rispondere a domande che mi vengono poste, guest post di altri blogger, o esperti di particolari settori, e così via. Nel momento in cui decidi di fare del buon content marketing sul tuo blog, ricorda, è importante gettare un occhio alla cosiddetta SEO (Search Engine Optimization, l’ottimizzazione del contenuto per il posizionamento sui motori di ricerca). Le regole per una buona indicizzazione sono diverse e in continuo mutamento, così come gli algoritmi dei motori di ricerca che stabiliscono quali tipologie di contenuti meritano di essere meglio posizionati. Tutte cose, queste, che insegno anche nella mia Accademia del Self Publishing. Una regola generalmente valida, comunque, è quella di produrre contenuti sempre originali e di qualità. 1. Mettici sempre del tuo in ciò che scrivi 2. Cura il linguaggio e rendilo chiaro 3. Evita gli errori grammaticali 4. Rispondi a domande specifiche 5. Non offendere 6. Fornisci reale valore 7. Non peccare d’avarizia, dài il massimo 8. Mantieni una regolarità di pubblicazione 9. Coinvolgi con domande o giochi 10. Quando puoi, prediligi la pubblicazione di immagini e/o video Le 10 regole del content marketing
  • 32. 32 www.viverediscrittura.it www.robertotartaglia. com Il comment marketing si chiama quasi come il precedente, sì, ma ha poco a che fare con esso. Come per il content marketing, infatti, anche in questo caso devi fare attenzione a ciò che scrivi, essere originale, eliminare i refusi e dare reale valore, ma non si tratta di post o contenuti speciali. Si tratta di commenti. Vediamo come si fa. Prima di tutto, vai sul sito http://it.gravatar.com/ e creati un tuo profilo con tanto di foto. La foto che inserirai sarà quella che verrà visualizzata ogni volta che lascerai un commento, quindi sceglila con cura. Fatto ciò, inizia a girare per la Rete alla ricerca di discussioni alle quali partecipare. Oltre che Google (ricerca news, discussioni e blog) puoi utilizzare molti altri strumenti per trovare, sul Web, discussioni interessanti. Eccone uno interessantissimo: http://socialmention.com/ E anche i commenti su gruppi e pagine di social network possono essere inseriti in questa strategia. 1. Evita la superficialità 2. Cura il linguaggio e rendilo chiaro 3. Evita gli errori grammaticali 4. Rispondi solo sul tema della discussione 5. Non offendere 6. Evita di inserire link a tuoi siti o libri 7. Leggi cosa dicono gli altri, prima di intervenire 8. Sii umile e fornisci valore alla discussione 9. Chiedi anche il parere degli altri, non pretendere di dire verità assolute 10. Evita anche l’ironia, spesso non viene compresa, quando è scritta. Le 10 regole del comment marketing
  • 34. 34 www.viverediscrittura.it www.robertotartaglia. com Ma come trovare gli argomenti e le discussioni in cui intervenire per fare comment marketing o scrivere post di valore? In soccorso ci viene un software gratuito e di estrema potenza: Mention. Basta iscriversi e iniziare a smanettare un po’, per rendersi conto di quanto sia semplice. L’unica cosa che devi fare è inserire le tue parole di ricerca argomento nell’apposita area e configurare il tutto. Inserisci anche un tuo indirizzo email. Ciò che accadrà sarà che, in tempo reale, non appena mention individuerà nuove discussioni, post, articoli o altro relativi a quella tua determinata parola di ricerca, ti invierà un’email riassuntiva con tutti i link a cui far riferimento per accedere alle discussioni. Ad esempio, se scrivi romanzi fantascientifici, inserisci in mention parole che possano permetterti di partecipare a discussioni inerenti il tuo argomento. Quali? Potresti inserire: • UFO • Alieni • Teletrasporto E molte altre!
  • 35. 35 www.viverediscrittura.it www.robertotartaglia. com Ma non è tutto. Già, perché la reputazione non basta crearsela con il personal branding, ma occorre anche monitorarla. Sul Web, chiunque potrebbe parlare (bene o male) di te. Mention ti torna utile anche in questo caso. Basta inserire, tra le ricerche, il tuo nome e cognome. Così, ogniqualvolta verrai menzionato/a, sul Web, Mention ti avviserà via email. E tu potrai controllare cosa si dice sul tuo conto. Ringraziare qualora si parli bene di te, intervenire nel caso in cui si dicano cose meno piacevoli. Tutto chiaro? Per ora è tutto, fammi sapere come va il tuo percorso di personal branding. E ricorda: ci vuole tempo. Mesi. Anni, a volte, per crearsi una reputazione e iniziare a vedere i primi risultati. È un po’ come aprire un negozio. Abbi pazienza!
  • 36. a cura di Roberto P. Tartaglia www.viverediscrittura.it www.robertotartaglia.