2.
Intervention dans un colloque (RIPAM 5)
Sujet très «visuel» : (de)montrer que
l’environnement spatial des printemps
arabes est composé par des architectures et
des quartiers récents, souvent coloniaux
Une présentation avec des nombreuses
images d’origines et «archivages» multiples
Propres – des photos réalisées pas moi-même
D’autres – en provenance de publications
numériques
« Internet », piochées dans le réseau
L’occasion pour
décomposer l’action
3. Production
multiple 1
Archivage(s)
Production
multiple 2
Production
multiple 3
Production
multiple 4
(Ré)Utilisation
Sauvegarde(s)
Analyser la procédure mis en place
Rendre le système plus performant par rapport
à soi même et aux autres usagers
Thématique générale : la
gestion du régime
transitoire des images
4.
Acquisition
Photos réalisées par moi-même
Images prises sur Internet
Google maps
Images
Images réalisées par d’autres
personnes
Archives personnelles
Photos
Romeo
Archives et bibliothèques
Types d’images
5.
Photos réalisées sur le terrain
Un temps dans les missions est dédié à la
prise des photos
Pas d’images tirés avec le téléphone, sauf
en case d’oublie de l’appareil
La qualité des fichiers augmente en
suivant la production industrielle
Choix d’appareils avec des grand capteurs
Si possible, appareils capables de
sauvegarder en quadrichromie (TIFF
avant après RAW)
Acquisition
personnelle
En effet pas beaucoup d’usage de RAW,
JPEG à la définition majeur et sans
compression est le format plus fréquent
RAW + transformation = trop chronophage
Astuce : jamais travailler sur les fichiers
originaux, mais toujours sur des copies
6.
Pas de réduction de points (dpi >>> dpi =
NO !)
Éditeur d’images de Microsoft Office,
Photoshop pour les modifications plus
poussées
Recadrage
Parfois correction dans l’illumination
Filtre avec élimination de certaines images
Pas d’autres corrections pour la totalité des
images gardées
Dénomination des fichiers
Sujet, micro descriptif (parfois adresse)
Préparation fichiers
Hamra la maison de
hamra (3)
Fronte notturno 2
Blv Hassan II tram 14
7.
La logique d’archivage des photos personnelles s’est
imposée pour les autres archivages et sauvegardes
1.
Photos
Nation (entité juridique actuelle, avec
reconnaissance internationale)
Parfois filtre local régional (Centre,
Lombardie, Tensift, Vallée du Douro …)
Ville ou site
I.
II.
III.
I.
IV.
Libano/Beirut 2012
08/Hamra
Dossier nommé avec Ville, année, mois, jour
Parfois regroupements (Hamra – présentation
livre ….)
Pour aider l’indexation des fichiers, je photographe Egitto/Heliopolis 060505
barone Empeint
toutes plaques utiles, les textes sur place … pas GPS
… il n’est pas bon pour mes sujets
Une arborescence de
dossiers
Marocco/Casablanca
2013 01
8.
Images en provenance d’Internet
Téléchargement et archivage sur Archives et
Bibliothèque
Google maps temporaires : acquisition par «impr.
Écran» + coller pour les PPT
Google maps image : envoie par mail, jpg
Casablanca : in
Casablanca de
l’archive
Images d’autres auteurs
Archivage sur Archives et Bibliothèque
Collé dans un PPT
archivé en tant que
PPT
Images produites par autrui
9.
Il s’agit de cartes, dessins, powerpoints ….
Sauvegardés en format natif, vectoriel si possible
Risqué pour la sécurité du fichier dans le temps
Très confortable pour l’utilisation
L’archivage suit la composante scientifique
Autres images produites par
soi même
10. Click !
Une copie active sur disque dur de
l’ordinateur primaire
Une copie temporaire des fichiers
« bruts » (comme ce ppt) sur
dropbox (le dossier dropbox est, lui
même copié sur plusieurs disques
durs)
Copie de synchronisation sur
disque dur extérieur basé «ailleurs»
(maison-bureau)
Deux copies aléatoires, plutôt
fréquents et presque totales (un
disque dur extérieur et le disque
dur de l’ordi secondaire, qui est au
bureau)
Sauvegarde des fichiers
L’utilizzazione mi ha fatto notare che, in ogni caso, utilizzo unicamente l’archivio, non certo il momento di presa di foto. La constatazione è banale ma … ha sennso.
Scelta apparecchio con sensore ampio per avere meno rumore nei colori
Se possible apparecchio con possibilità di registrare in quadricromia TIFF prima RAW poi
Un effetti la quadricromia, benché molto migliore dal punto di vista tecnico, è stata abbandonata perché troppo consumatrice di spazio ma, soprattutto , di tempo per conversione e modifica
Difficili da vedere, non semplicissimi … se si usa la possibilità della doppia registrazione jpg+raw il risultato è grosso e non utile …
Per le pubblicazioni correnti un buon jpg è sufficiente
Astuzia: mai lavorare su file ma sempre su copie per evitae di rovinarli e di perdere i dati con le riscritture successive del jpg - loss
Senza riduzione di punti, ma con riquadratura e a volte sistemazione delle luci e un primo mini filtro con eliminazione delle immagini, correzioni maggiori unicamente in caso di utilizzazione successiva.
Normalmente con l’editore di immagini di Microsoft Office per la prima elaborazione semplice, Photoshop per la successiva.
Arborescenza,
Foto
Sstato – entità giuridica riconosciuta attualmente
A volte filtro regionale – Valle del Douro, tensift, lombardie, Centre …
Città sito
Dentro: data della missione
Sito anno mese giorno per agerli in serie e vicini tra loro
Non utilizzo la geolocalizzazione, ho provato con gps in exif (credo exif … ) ma ho dei problemi precisione eccessiva e troppo approssimativa, non mi da l’edifiicio ma il punto dell’apparecchio, quindi non buono per me.
Utilizzo alcune delle fotografie per preparare dei dati di localizzazione, plaques de rue, note varie, cartellini alle mostre … varie e eventuali …
Pannelli esplicativi e pannelli d’orientamento.
Non archiviate: se utilizzate in una comunicazione, questa è registrata e salvata in quanto tale, segue la stessa logica di salvataggio delle immagini ma in «Romeo», li è archiviato per
«Intervento»
Quelle archiviate – registrate – finiscono in Archivio e biblio dove il dossier geografico segue lo stesso schema delle fotografie proprie
Vengono salvate nel formato presente in internet senza trasformazioni – per non abbassare la qualità e per pigrizia
Questioni di diritto … per l’uso normale, me ne impippo …. Per le pubblicazioni ci penso volta per volta, non ho una tale produzione da dovermi preoccupare.
Le immagini di altri vanno in archivio e biblioteca
Google maps.
Caso particolare assai frequente ma con uso differente.
Quando mi servono le catturo con print screen, più rapido e diretto per infilarlo nei ppt o altro, poi non salvo … solo il ppt nella sua versione finale. In genere limito la dimensione delle immagini a non più della slide, ma non meno in modo da poter eventualmente ridimensionare l’immagine all’interno di un altro ppt.
In alcuni casi le carte google sono interessanti, me le spedisco per averle in jjpg, poi seguono la procedura delle altre immagini.
Carte, schemi, disegni …
Salvate in formato vettoriale – quando possibile – e legate alla produzione dell’immagine.
Forse il formato più rischioso perché salvo spesso in formati nativi dei vari programmi, in modo da poter ccontinuare a lavorare, rischioso sul lungo termine ma molto pratico ….
Le immagini ricavate sono incastonate nei ppt (tabelle etc …) seguono PPT
Vanno quindi in Romeo ….
1 copia attiva su disco rigido primario del computer (portatile, che è il mio primario)
2 copia volante su dropbox – la quale è copiata aleatoriamente su disco rigido esterno
3 copia sincro su disco rigido esterno, piuttosto frequente che contiene tutto e sta in un altro sito (casa-ufficio)
4 due copie aleatorie ma consequenti (parziali ma quasi totali, a volte totali) su 2 altri dischi, uno esterno e uno del computer secondario – fisso in ufficio
5 le immagini non più attive – quasi nessuna, solo alcune legate a file di progetti antichi – sono archiviate su un altro disco esterno
Uso dischi rigidi perché non credo molto ai salvataggi in rete – soprattutto non sono disponibili quando non c’è la rete o quando è lenta – e perché i supporti più «piccoli» CD e DVD sono scomodi e difficilmente implementabili. Poi li perdo !
1 copia attiva su disco rigido primario del computer (portatile, che è il mio primario)
2 copia volante su dropbox – la quale è copiata aleatoriamente su disco rigido esterno
3 copia sincro su disco rigido esterno, piuttosto frequente che contiene tutto e sta in un altro sito (casa-ufficio)
4 due copie aleatorie ma consequenti (parziali ma quasi totali, a volte totali) su 2 altri dischi, uno esterno e uno del computer secondario – fisso in ufficio
5 le immagini non più attive – quasi nessuna, solo alcune legate a file di progetti antichi – sono archiviate su un altro disco esterno
Uso dischi rigidi perché non credo molto ai salvataggi in rete – soprattutto non sono disponibili quando non c’è la rete o quando è lenta – e perché i supporti più «piccoli» CD e DVD sono scomodi e difficilmente implementabili. Poi li perdo !