Liceo Scientifico “G. Vailati”
A.S. 2010 – 2011
Classe III A
Lavoro realizzato da M. Barbaliscia, G. Bocchini, C. Fiorentini nell’ambito di un’attività di webquest coordinata dal Prof. P. Volpones
2. LO STATO IDEALE SECONDO
PLATONE
1. Presentazione dello stato ideale
2.Esposizione del mito “I figli della Terra”
3.“Il comunismo platonico”
4.“Lo stato e i cittadini”
5.Riflessioni sui brani platonici
3. LO STATO IDEALE
(Uomo in grande)
Anima razionale Anima irascibile Anima concupiscibile
sapienza o saggezza fortezza temperanza
(filosofi) (guerrieri) (produttori)
4. IL MITO DEI FIGLI DELLA TERRA
Con “Il mito dei figli della terra”, esposto dall’illustre filosofo Socrate,
Platone vuole illustrare il modello dello stato ideale,concepito grazie
alla figura della madre Terra che forgia,in origine,le anime già
finalizzate al compito di custodi(rappresentati dall’oro), di
protettori(rappresentati dall’argento) e di produttori(rappresentati dal
rame).
Questa gerarchia dovrebbe venire,secondo Socrate, insegnata fin
dall’infanzia per risultare credibile a quest’ultimi da adulti.
5. Quindi il mito rappresenta due passaggi fondamentali
della filosofia di Platone, riassumibili semplicemente nel
fatto che:
1. Il ruolo del custode viene insegnato soltanto agli
individui che possiedono una potenzialità per adempire
a questa carica, non calcolandone il fattore
discriminante per il resto del popolo
2. Ognuno deve accettare il proprio ruolo sociale, legato,
non alla volontà dei governanti, ma alla propria natura.
Questo è un esempio di come lo Stato, attraverso il
mito, abbia il diritto di modellare le personalità dei
cittadini in funzione del bene comune
6. IL COMUNISMO PLATONICO
Platone basa il suo Lo Stato deve
Stato su una visione provvedere al
comunitaria, per sostentamento dei
evitare che i custodi custodi, che
cadano vittima della possiedono il minimo
brama di potere indispensabile,dato
dovuta al possesso di come ricompensa del
beni materiali. loro ufficio di custodi.
7. I custodi non devono
possedere neanche
dell’oro,poiché, essendo
formati loro stessi da oro
puro,donato dagli dei,
non devono essere
contaminati da oro
terreno. Questo perché
così potranno salvare
essi e la propria città.
8. Riflessioni sul mito dei “Figli della terra”
Nel mito Platone esalta subito uno stato
dispotico e poco equo. Analizzando infatti
attentamente il mito ci si accorge come non
solo viene tolta, anche se a fin di bene, la
possibilità di scelta, da parte del popolo, di un
proprio futuro, ma anche quella di poter
pensare con la propria testa e quindi scegliere
di conseguenza ciò che è bene e ciò che è
male.
9. Quindi lo stato che Platone ci presenta si basa
su una bugia e nasconde perciò la verità: questo
si può definire il punto debole dell’istituzione;
infatti se, per qualche ragione, la realtà uscisse
fuori il sistema decadrebbe e lo stato
perderebbe il suo equilibrio andando in contro al
caos più totale.
10. Riflessioni sul comunismo platonico
Platone voleva assicurare la presenza
della giustizia all’interno dello stato,
impedendo che la corruzione arrivasse
ai filosofi. Infatti loro devono essere
giusti ed equi nel mantenere la giustizia
e nel governare. Proprio in questo senso
possiamo affermare che Platone vuole
assicurare uno stato giusto e per poterlo
creare il filosofo sa che i governatori
dovranno sempre stare lontani dalle idee
di corruzione e dal possedere il potere e
la ricchezza.
11. Riflessioni sullo stato e i cittadini
Il singolo non deve essere sottovalutato
quindi o tutta la popolazione è felice o
nessuno. Poiché se la maggior parte è
felice, quelli infelici potrebbero ribellarsi.
Quindi in una popolazione ideale perfetta
tutti devono essere felici. Questo può
essere tradotto nell’opposizione della
metafora della statua dove l’intera
opera,sempre secondo Platone,deve essere
omogenea e nessun elemento deve
apparire più degli altri.
12. Questo, però,
porterebbe lo stato ad
essere un sistema
immobile, dove non
esiste uno scambio di
idee e quindi si avrebbe
“una staticità evolutiva”.
13. Liceo Scientifico “G. Vailati”
A.S. 2010 – 2011
Classe III A
realizzato da M. Barbaliscia, G.
Bocchini, C. Fiorentini nell’ambito di
un’attività di webquest coordinata dal
Prof. P. Volpones