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Cinque imprenditori per cinque regole d’oro:
le ricette per avere successo all’estero.
Expo Milano 2015, 2 luglio
Riso Scotti e Intesa Sanpaolo, in collaborazione con la rivista Food, hanno organizzato un dibattito con alcuni dei
principali protagonisti del food&beverage made in Italy, per evidenziare quali strategie vanno messe in campo dalle
imprese che vogliono accelerare lo sviluppo sui mercati internazionali.
A Expo Milano 2015, nello spazio espositivo The Waterstone di Intesa Sanpaolo, attraverso le case history di big
brand come Scotti, Mutti, Divella, Gruppo SanBenedetto e Monini, si è parlato di limiti e margini di miglioramento
del nostro sistema-Paese, di operazioni finanziare finalizzate alla crescita oltreconfine, di relazioni virtuose con i
partner del trade estero, di operazioni di co-marketing per affrontare nuovi mercati, di sostenibilità come leva
competitiva del made in Italy agli occhi dei consumatori di tutto il mondo.
Per riassumere la loro filosofia imprenditoriale all’estero, i cinque imprenditori coinvolti nel dibattito hanno scelto
ciascuno una parola chiave, in grado di sintetizzare i punti di forza della loro presenza sui mercati internazionali.
Cinque parole per un ‘micro-dizionario’ che rappresenta una sorta di vademecum per chi guarda con interesse
crescente ai paesi esteri.
Cinque ricette per vincere la sfida, più volte ribadita dal Governo italiano, di far passare l’export dell’agroalimentare
italiano da 33 a 50 miliardi di euro entro il 2020.
#TENACIA Divella #PASSIONE Monini #COMPRENSIONE Mutti
#CORAGGIO Scotti #CULTURA Zoppas
Cinque personalità forti, eredi di famiglie che nel tempo hanno saputo creare brand competitivi, capaci di affrontare
mercati internazionali con coraggio e tenacia, animati dalla passione per il loro lavoro e per i loro prodotti, solidi
nella loro cultura imprenditoriale, nell’analisi e comprensione delle peculiarità di ogni singolo Paese.
Francesco Divella, Procuratore dell’omonimo gruppo pastaio, ha scelto la parola tenacia per la sua duplice
valenza. “Per affrontare i mercati esteri c’è bisogno di tenacia come quella del mio bisnonno che ha iniziato questa
impresa nel 1890, con un mulino, a cui negli anni si è aggiunto un pastificio e addirittura un biscottificio. Ma la
tenacia è anche una caratteristica importante della nostra pasta. Con la tenacia, oggi abbiamo raggiunto una quota
di mercato del 10% a volume e siamo diventati protagonisti del settore”.
Per Zefferino Monini, Presidente e Amministratore Delegato della Spa olearia, invece la parola chiave per
competere sullo scenario internazionale è passione. “L’olio è un prodotto che non si può standardizzare, per questo
occorre passione. Non siamo industriali, ma artigiani, e quindi dobbiamo appassionarci costantemente rispetto a
ciò che facciamo”.
Francesco Mutti, Amministratore Delegato dell’omonima industria del pomodoro, mette in luce la necessità di
muoversi sui mercati internazionali, analizzando le peculiarità di ogni singolo paese. Parla di comprensione. “Il
mondo non è uno solo, ma occorre declinare i propri prodotti in relazione alle caratteristiche di ogni mercato in cui
si sceglie di esportare, quindi in relazione alle abitudini del consumatore e alle esigenze del trade; ma per attivarsi
in questo modo servono forti investimenti, non sempre possibili per le dimensioni aziendali del nostro sistema
produttivo.
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Per Dario Scotti, Presidente e Amministratore Delegato del gruppo risiero pavese, l’ingrediente principale nonché
indispensabile per aggredite i mercati esteri è il coraggio “che serve per passare dai pensieri alle decisioni
strategiche. Coraggio significa da un lato accollarsi i rischi e dall’altro fare autocritica quando le cose non vanno
come vogliamo, sapendo anche fare un passo indietro, se occorre”.
Matteo Zoppas, Consigliere Delegato del Gruppo San Benedetto, si affida alla parola cultura. “Quando esportiamo
un prodotto, esportiamo il nostro saper fare e quindi la nostra cultura, anche se siamo meno bravi degli altri a
trasferirla. Dobbiamo riuscire a far comprendere ancora meglio il nostro prodotto perché, quando si parla di Italia,
nel mondo si parla del prodotto migliore!”.
Ospite in sala, il Direttore Generale Event Management di Expo Milano 2015, Piero Galli: ha voluto aggiungere altri
due concetti chiave per incrementare il valore delle esportazioni: imparare a fare marketing di noi stessi e a
fare sistema. “Gli imprenditori devono sapersi aggregare; i capitali per investire ci sono, ma occorre saperli
investire in competenze. Expo Milano 2015 sta offrendo una vetrina d’eccezione all’italianità: è una grande
opportunità per l’imprenditoria e per i prodotti tricolori”.
In chiusura, un commento degli imprenditori alla sfida che il Governo italiano ha più volte rilanciato.
La strada per raggiungere i 50 miliardi di euro di export entro il 2020, , è ancora lunga e irta di ostacoli, ma lo
sforzo delle istituzioni che per la prima volta hanno investito in azioni mirate in paesi target per valorizzare e
promuovere l’autentico italian food è un segnale positivo per l’industria italiana. “Per la prima volta - dichiara infatti
Divella – Mipaaf, Mise e Ice hanno fatto gioco di squadra per portare il made in Italy nel mondo”. Monini mette in
luce la necessità di andare oltre il populismo dell’origine della materia prima se si vuole crescere in quantità oltre
che in qualità: “Il nostro settore ha bisogno di essere disciplinato per moltiplicare le produzioni di qualità, altrimenti
aumenta il rischio che le nostre aziende passino in mani straniere”. Per Francesco Mutti, per rendere possibile il
traguardo dei 50 miliardi di export, occorrono interventi strutturali e in efficienza per le nostre filiere altrimenti.
Per Dario Scotti, se l’Italia è un mercato statico, l’estero rappresenta una grande opportunità per un’azienda che
produce riso: un prodotto che sfama il mondo e che sposa la domanda crescente di prodotti salutistici. Matteo
Zoppas sottolinea: “La pressione fiscale è troppo elevata; abbiamo un gettito che incide del 20-30% in più rispetto
ai nostri competitor. Noi imprenditori dobbiamo necessariamente continuare ad investire in risorse, innovazione e
prodotti di qualità che sappiamo fare meglio di altri. Non possiamo esportare commodity”.
Per informazioni: Riso Scotti SpA – Via Angelo Scotti 2 – Bivio Vela - 27100 Pavia
Tel: +39 0382 508301- e-mail: info@risoscotti.it
Sito web: www.risoscotti.it - www.risoscottiexpo.it
Ufficio stampa: www.risoscottipress.it
Laura Quattrocchi +39348 8715526 - e-mail: quattrocchi@risoscotti.it
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2015-07-02_Cinque imprenditori per cinque regole d'oro

  • 1. 1 Cinque imprenditori per cinque regole d’oro: le ricette per avere successo all’estero. Expo Milano 2015, 2 luglio Riso Scotti e Intesa Sanpaolo, in collaborazione con la rivista Food, hanno organizzato un dibattito con alcuni dei principali protagonisti del food&beverage made in Italy, per evidenziare quali strategie vanno messe in campo dalle imprese che vogliono accelerare lo sviluppo sui mercati internazionali. A Expo Milano 2015, nello spazio espositivo The Waterstone di Intesa Sanpaolo, attraverso le case history di big brand come Scotti, Mutti, Divella, Gruppo SanBenedetto e Monini, si è parlato di limiti e margini di miglioramento del nostro sistema-Paese, di operazioni finanziare finalizzate alla crescita oltreconfine, di relazioni virtuose con i partner del trade estero, di operazioni di co-marketing per affrontare nuovi mercati, di sostenibilità come leva competitiva del made in Italy agli occhi dei consumatori di tutto il mondo. Per riassumere la loro filosofia imprenditoriale all’estero, i cinque imprenditori coinvolti nel dibattito hanno scelto ciascuno una parola chiave, in grado di sintetizzare i punti di forza della loro presenza sui mercati internazionali. Cinque parole per un ‘micro-dizionario’ che rappresenta una sorta di vademecum per chi guarda con interesse crescente ai paesi esteri. Cinque ricette per vincere la sfida, più volte ribadita dal Governo italiano, di far passare l’export dell’agroalimentare italiano da 33 a 50 miliardi di euro entro il 2020. #TENACIA Divella #PASSIONE Monini #COMPRENSIONE Mutti #CORAGGIO Scotti #CULTURA Zoppas Cinque personalità forti, eredi di famiglie che nel tempo hanno saputo creare brand competitivi, capaci di affrontare mercati internazionali con coraggio e tenacia, animati dalla passione per il loro lavoro e per i loro prodotti, solidi nella loro cultura imprenditoriale, nell’analisi e comprensione delle peculiarità di ogni singolo Paese. Francesco Divella, Procuratore dell’omonimo gruppo pastaio, ha scelto la parola tenacia per la sua duplice valenza. “Per affrontare i mercati esteri c’è bisogno di tenacia come quella del mio bisnonno che ha iniziato questa impresa nel 1890, con un mulino, a cui negli anni si è aggiunto un pastificio e addirittura un biscottificio. Ma la tenacia è anche una caratteristica importante della nostra pasta. Con la tenacia, oggi abbiamo raggiunto una quota di mercato del 10% a volume e siamo diventati protagonisti del settore”. Per Zefferino Monini, Presidente e Amministratore Delegato della Spa olearia, invece la parola chiave per competere sullo scenario internazionale è passione. “L’olio è un prodotto che non si può standardizzare, per questo occorre passione. Non siamo industriali, ma artigiani, e quindi dobbiamo appassionarci costantemente rispetto a ciò che facciamo”. Francesco Mutti, Amministratore Delegato dell’omonima industria del pomodoro, mette in luce la necessità di muoversi sui mercati internazionali, analizzando le peculiarità di ogni singolo paese. Parla di comprensione. “Il mondo non è uno solo, ma occorre declinare i propri prodotti in relazione alle caratteristiche di ogni mercato in cui si sceglie di esportare, quindi in relazione alle abitudini del consumatore e alle esigenze del trade; ma per attivarsi in questo modo servono forti investimenti, non sempre possibili per le dimensioni aziendali del nostro sistema produttivo.
  • 2. 2 Per Dario Scotti, Presidente e Amministratore Delegato del gruppo risiero pavese, l’ingrediente principale nonché indispensabile per aggredite i mercati esteri è il coraggio “che serve per passare dai pensieri alle decisioni strategiche. Coraggio significa da un lato accollarsi i rischi e dall’altro fare autocritica quando le cose non vanno come vogliamo, sapendo anche fare un passo indietro, se occorre”. Matteo Zoppas, Consigliere Delegato del Gruppo San Benedetto, si affida alla parola cultura. “Quando esportiamo un prodotto, esportiamo il nostro saper fare e quindi la nostra cultura, anche se siamo meno bravi degli altri a trasferirla. Dobbiamo riuscire a far comprendere ancora meglio il nostro prodotto perché, quando si parla di Italia, nel mondo si parla del prodotto migliore!”. Ospite in sala, il Direttore Generale Event Management di Expo Milano 2015, Piero Galli: ha voluto aggiungere altri due concetti chiave per incrementare il valore delle esportazioni: imparare a fare marketing di noi stessi e a fare sistema. “Gli imprenditori devono sapersi aggregare; i capitali per investire ci sono, ma occorre saperli investire in competenze. Expo Milano 2015 sta offrendo una vetrina d’eccezione all’italianità: è una grande opportunità per l’imprenditoria e per i prodotti tricolori”. In chiusura, un commento degli imprenditori alla sfida che il Governo italiano ha più volte rilanciato. La strada per raggiungere i 50 miliardi di euro di export entro il 2020, , è ancora lunga e irta di ostacoli, ma lo sforzo delle istituzioni che per la prima volta hanno investito in azioni mirate in paesi target per valorizzare e promuovere l’autentico italian food è un segnale positivo per l’industria italiana. “Per la prima volta - dichiara infatti Divella – Mipaaf, Mise e Ice hanno fatto gioco di squadra per portare il made in Italy nel mondo”. Monini mette in luce la necessità di andare oltre il populismo dell’origine della materia prima se si vuole crescere in quantità oltre che in qualità: “Il nostro settore ha bisogno di essere disciplinato per moltiplicare le produzioni di qualità, altrimenti aumenta il rischio che le nostre aziende passino in mani straniere”. Per Francesco Mutti, per rendere possibile il traguardo dei 50 miliardi di export, occorrono interventi strutturali e in efficienza per le nostre filiere altrimenti. Per Dario Scotti, se l’Italia è un mercato statico, l’estero rappresenta una grande opportunità per un’azienda che produce riso: un prodotto che sfama il mondo e che sposa la domanda crescente di prodotti salutistici. Matteo Zoppas sottolinea: “La pressione fiscale è troppo elevata; abbiamo un gettito che incide del 20-30% in più rispetto ai nostri competitor. Noi imprenditori dobbiamo necessariamente continuare ad investire in risorse, innovazione e prodotti di qualità che sappiamo fare meglio di altri. Non possiamo esportare commodity”. Per informazioni: Riso Scotti SpA – Via Angelo Scotti 2 – Bivio Vela - 27100 Pavia Tel: +39 0382 508301- e-mail: info@risoscotti.it Sito web: www.risoscotti.it - www.risoscottiexpo.it Ufficio stampa: www.risoscottipress.it Laura Quattrocchi +39348 8715526 - e-mail: quattrocchi@risoscotti.it Official Sponsor Cluster Riso Presente a