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REGIONE LAZIO
   Dipartimento:                 DIPARTIMENTO PROGRAMMAZ. ECONOMICA E SOCIALE

   Direzione Regionale: ATTIVITA' PRODUTTIVE E RIFIUTI

   Area:                         CICLO INTEGRATO DEI RIFIUTI


                                           DETERMINAZIONE
   N.     B02442        del   30/04/2012                         Proposta n. 8003 del 27/04/2012

   Oggetto:

     AMA S.p.a. - Autorizzazione Integrata Ambientale ai sensi del Titolo III-bis Parta II del D. lgs. 152/2006 e s.m.i. per
     l'impianto di termovalorizzazione dei rifiuti sanitari situato nel Comune di Roma. Loc. Ponte Malnome (RM).




   Proponente:


     Estensore                                                  MARCONI FABIO          _____________________________

     Responsabile del procedimento                              MARCONI FABIO          _____________________________

     Responsabile dell' Area                                        L. MINICILLO       _____________________________

     Direttore Regionale                                            M. MAROTTA         _____________________________

     Direttore Dipartimento                                          G. MAGRINI        _____________________________


     Protocollo Invio                                                                  _____________________________

     Firma di Concerto                                                                 _____________________________




Pagina 1 / 8                               Richiesta di pubblicazione sul BUR: SI
Oggetto:     AMA S.p.a. – Autorizzazione Integrata Ambientale ai sensi del Titolo III-bis
                             Parta II del D. lgs. 152/2006 e s.m.i. per l’impianto di termovalorizzazione dei
                             rifiuti sanitari situato nel Comune di Roma. Loc. Ponte Malnome (RM).




                                   IL DIRETTORE
           DEL DIPARTIMENTO DELLA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA E SOCIALE




                SU PROPOSTA dell’Area “Ciclo Integrato dei Rifiuti” della Direzione “Attività Produttive
                e Rifiuti”;

                VISTA l’Organizzazione generale interna dell’Amministrazione regionale ed i sui doveri
                Istituzionali esterni, come da:
                     - Statuto della Regione Lazio;
                     - Disciplina del sistema organizzativo della Giunta e del Consiglio e disposizioni relative
                       alla dirigenza ed al personale regionale, L.R. 18 febbraio 2002, n.6 e s.m.i;
                     - Regolamento di organizzazione degli uffici e dei servizi della Giunta regionale, 6
                       settembre 2002, n.1, Regolamento 6 settembre 2002, n.1 e s.m.i.;

                VISTE le seguenti leggi, regolamenti e disposizioni in materia di rifiuti:

                • di fonte comunitaria:

                Direttiva 2008/98/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 19-11-2008 “relativa ai
                rifiuti e che abroga alcune direttive”;

                • di fonte nazionale:

               “Regolamento recante disciplina della gestione dei rifiuti sanitari a D.P.R. del 15 luglio 2003,
                norma dell'articolo 24 della legge 31 luglio 2002, n. 179”                   n. 254
               “Norme in materia ambientale”                                                 D. lgs. del 03-04-2006, n.
                                                                                             152 e s.m.i.
               “Linee guida per l’individuazione e l’utilizzazione delle migliori D.M. Ambiente 29-01-
                tecniche disponibili per le attività elencate nell’allegato I del D. lgs. n. 2007
                59/05”
               “Determinazione delle spese istruttorie di A.I.A.”                            D.M. Economia/fin. 24-04-
                                                                                             2008
               “Testo unico sulla salute e sicurezza sul lavoro (attuazione D. lgs. del 09-04-2008,
                dell'articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela n.81 e s.m.i.
                della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro)”

                • di fonte regionale:




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“Disciplina regionale della gestione dei rifiuti”              L.R. del 09-07-1998, n. 27 e
                                                                              s.m.i.
               “Approvazione Piano di tutela delle acque regionali ai sensi D.C.R.L. n. 42 del 27-09-2007 e
                 del D. Lgs 152/99”                                           s.m.i.
               “Piano di Risanamento della Qualità dell’Aria della Regione D.C.R.L. del 10-12-2009
                Lazio”
               “Approvazione del Piano di gestione dei rifiuti del Lazio ai D.C.R.L. del 18 gennaio 2012, n.
                sensi dell’art. 7, comma 1 della L.R. 9 luglio 1998, n. 27”   14 (pubblicata sul supplemento
                                                                              ordinario n. 15 del Bollettino n.
                                                                              10 del 14 marzo 2012)
               “Monitoraggio delle acque sotterranee. Rilevazione dei D.G.R.L. n. 222 del 25-02-2005
                 fattori meteo-climatici e idrologici per il calcolo del
                 bilancio idrico degli acquiferi”
               “Autorità competente al rilascio dell’autorizzazione D.G.R.L. n. 1116 del 13-12-2005
                integrata ambientale disciplinata dal D.lgs. 59 del 18
                febbraio 2005. Determinazione del calendario delle
                scadenze per la presentazione delle domande per il
                rilascio dell’autorizzazione integrata ambientale ai sensi
                del D lgs. 59/2005”
               “Decreto legislativo 59/05. Attuazione integrale della D.G.R.L. n. 288 del 16-05-2006
                direttiva 96/61/CE relativa alla prevenzione e riduzione
                integrate dell’inquinamento. Approvazione modulistica
                per la presentazione della domanda di autorizzazione
                integrata ambientale”
               “Prime linee guida agli uffici regionali competenti, all’ARPA D.G.R. L. n. 239 del 18-04-2008
                Lazio, alle Amministrazioni Provinciali e ai Comuni, sulle
                modalità di svolgimento dei procedimenti volti al rilascio
                delle autorizzazioni agli impianti di gestione dei rifiuti ai
                sensi del D. lgs. 152/06 e della L.R. 27/98”
               “Approvazione documento tecnico sui criteri generali D.G.R.L. del 24-10-2008, n. 755
                riguardanti la prestazione delle garanzie finanziarie per il
                rilascio delle autorizzazioni all’esercizio delle operazioni
                di smaltimento e recupero dei rifiuti, ai sensi dell’art. 208
                del D. lgs. 152/2006, dell’art. 14 del D. lgs. 36/2003 e del
                D. lgs. n. 59/2005 – Revoca della D.G.R. 4100/99”
               “Modifiche ed integrazioni alla D.G.R n. 755/2008, D.G.R. L. del 17-04-2009, n. 239
                sostituzione allegato tecnico”

                PREMESSO CHE:

                - l’impianto di termovalorizzazione dei rifiuti sanitari in oggetto, attivo dal 1996 in forza
                  delle D.G.R. del Lazio nn. 4258/1996, 1321/1997, 862/1998, nonché del Decreto del Vice
                  Commissario Delegato n. 65/2001 e del Decreto del Commissario Delegato n. 14 del
                  20/12/2002, con il quale, in particolare, l’impianto è stato autorizzato al trattamento di
                  circa 30.000 t/anno di rifiuti, il cui elenco esaustivo è riportato in allegato allo stesso
                  Decreto (Allegato A );




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-    l’impianto in questione è localizzato all’interno di un’area più vasta, occupata dallo
                   stabilimento AMA di Ponte Malnome, nel quale sono effettuate altre attività riconducibili
                   all’Azienda Municipalizzata in questione;
               -   In data 19/06/2006, con propria nota prot. n. 78222/U, la Società AMA, S.p.a. ha
                   presentato istanza presso gli uffici dell’allora Commissario Delegato, al fine di conseguire
                   autorizzazione integrata ambientale (A.I.A.) per il suddetto impianto di
                   termovalorizzazione, ai sensi del previgente D. lgs. 59/2005 e s.m.i.;
               -   lo stesso Commissario ha provveduto, ai sensi dell’art. 8 della L. 241/1990 e s.m.i., a
                   comunicare l’avvio del procedimento per il rilascio dell’A.I.A. suddetta, con propria nota
                   prot. n. 1089/RUP dell’11/11/2007, senza, peraltro, dare seguito alla prevista Conferenza
                   di Servizi;
               -   a seguito della cessazione dello stato di emergenza ambientale nel territorio della Regione
                   Lazio, avvenuta il 30 giugno 2008, taluni procedimenti per il rilascio di A.I.A. in corso, ivi
                   compreso quello relativo all’impianto di Ponte Malnome in oggetto, sono passati in capo
                   alla Regione Lazio (Autorità competente);
               -   con nota prot. n. 221758 del 18/12/2008, l’Autorità competente ha convocato la relativa
                   Conferenza di Servizi, tenutasi in data 15/01/2009;
               -   al fine del completamento dell’iter amministrativo utile al rilascio dell’A.I.A. in questione,
                   l’Autorità competente ha consentito la prosecuzione dell’esercizio dell’impianto in parola,
                   con successive proroghe, l’ultima delle quali, rilasciata con Determinazione dirigenziale n.
                   B9158 del 30/11/2011, ha fissato la scadenza improrogabilmente al 30/04/2012;

               VISTA la documentazione presentata in data 12/01/2012, e integrata nel corso del relativo
               procedimento amministrativo, dalla Società AMA S.p.a., ai sensi delle D.G.R. del Lazio n.
               288/2006 e n. 35/2010, ai fini del rilascio dell’A.I.A. in questione, in ottemperanza a quanto
               prescritto nella suddetta Determinazione dirigenziale n. B9158/2011; tale documentazione è
               costituita da:

               -   Scheda A;
               -   Scheda B;
               -   Scheda D;
               -   Scheda E – Piano di Monitoraggio e Controllo (PMeC);
               -   Sintesi non tecnica.

               VISTA la Determinazione dirigenziale n. B02431 del 27/04/2012 di conclusione positiva del
               procedimento relativo al rilascio di A.I.A., ai sensi del Titolo III- bis Parte II del D. lgs.
               152/2006 e s.m.i., per l’impianto di termovalorizzazione dei rifiuti sanitari situato nel
               Comune di Roma, loc. Ponte Malnome (RM), gestito dalla Società AMA S.p.a., emessa dopo
               aver acquisito l’assenso, con prescrizioni, dei seguenti Enti: Provincia di Roma,
               Amministrazione di Roma Capitale, Servizi S.Pre.S.A.L. e S.I.S.P. del Dipartimento di
               Prevenzione della ASL territorialmente competente;

               VISTO il parere, con prescrizioni, reso da ARPA Lazio sul PMeC relativo all’impianto in
               questione, ai sensi dell’art. 29 – quater comma 7 del D. lgs. 152/2006 e s.m.i., contenuto nelle
               note prot. n. 25475 del 6/04/2012 e prot. n. 27056 del 13/04/2012 della medesima Agenzia
               regionale, acquisite, rispettivamente, al n. 70193 del 10/04/2012 e n. 75005 del 16/04/2012
               del prot. della Regione Lazio;




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PRESO ATTO che, sull’impianto in esame si è espressa la competente Area regionale di
               V.I.A. con pronuncia di compatibilità ambientale positiva prot. n. 197936 del 27/10/2008;

               PRESO ATTO di quanto dichiarato in merito al medesimo progetto dalla competente
               Area Difesa Suolo della Regione Lazio con propria nota prot. n. n. 110449 del 13/03/2012;

               PRESO ATTO che la Società AMA S.p.a., sulle indicazioni fornite da ARPA Lazio nel
               suddetto parere, ai fini dell’approvazione definitiva del PMeC relativo all’impianto di cui
               trattasi, ha consegnato presso gli uffici della stessa ARPA, con propria nota prot. n. 22343/U
               del 20/04/2012, acquisita al prot. regionale n. 82523 del 27/04/2012, una nuova stesura del
               PMeC in questione;

               CONSIDERATO che i reflui potenzialmente contaminati prodotti all’interno dell’area
               dell’impianto di termovalorizzazione dei rifiuti sanitari di Ponte Malnome, sono destinati ad
               un depuratore, regolarmente autorizzato allo scarico con Determinazione dirigenziale della
               Provincia di Roma n. 520 del 26/02/2008, localizzato al di fuori del perimetro dell’impianto in
               questione, a servizio dell’intero stabilimento AMA di Ponte Malnome, che ospita altre attività
               riconducibili all’Azienda Municipalizzata, non tecnicamente connesse tra loro;


               CONSIDERATO che è prossima alla scadenza l’ultima proroga all’esercizio concessa
               all’impianto di termovalorizzatore dei rifiuti sanitari di cui trattasi, fissata con la richiamata
               Determinazione dirigenziale n. B9158 del 30/11/2011, per il 30/04/2012;

               TENUTO CONTO della procedura d’infrazione n. 2009/2071 “Regime sulla prevenzione e
               la riduzione integrata dall’inquinamento relativo agli impianti esistenti- direttiva 2008/01”, avviata
               dalla Commissione Europea, anche, nei confronti della Regione Lazio, in particolare per il
               mancato rilascio dell’A.I.A. per l’impianto di termovalorizzazione di Ponte Malnome in
               questione;

               RITENUTO che, anche su preliminare indicazione di ARPA Lazio, contenuta nel suddetto
               parere di competenza, che il depuratore in questione, seppure impiegato solo per una parte
               marginale al trattamento dei reflui dell’impianto di termovalorizzazione di cui trattasi, possa
               essere fatto oggetto del monitoraggio relativo alla presente A.I.A., quale attività
               tecnicamente connessa;

               RITENUTO opportuno promuovere, a tal proposito, un tavolo tecnico, al fine di valutare
               la possibilità di includere successivamente il depuratore in questione all’interno della
               presente A.I.A., ai fini del suo monitoraggio;

               RITENUTO, pertanto, opportuno e necessario rilasciare il presente provvedimento di
               A.I.A. per l’impianto di termovalorizzazione in oggetto, fermi restando gli esiti del suddetto
               tavolo tecnico a seguito dei quali la presente A.I.A. è suscettibile di essere aggiornata;




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DETERMINA


               le premesse costituiscono parte integrante e sostanziale del presente provvedimento,


               - di rilasciare, per anni 5 (cinque), l’Autorizzazione Integrata Ambientale, ai sensi del Titolo
                 III-bis della Parte II del D. lgs. 152/2006 e s.m.i., per l’impianto di termovalorizzazione dei
                 rifiuti sanitari situato nel Comune di Roma, loc. Ponte Malnome (RM) e gestito dalla
                 Società AMA S.p.a. con sede legale in Via Calderon de la Barca, 87 - 00142 Roma – P.IVA
                 e C.F. ed Iscr. Reg. Impr. Trib. Roma 05445891004;

               - di approvare la seguente documentazione presentata dalla medesima AMA S.p.a., ai fini del
                 rilascio dell’A.I.A. in questione, ai sensi delle D.G.R. del Lazio n. 288/2006 e n. 35/2010:

                - Scheda A ;
                - Scheda B ;
                - Scheda D ;
                - Scheda E – Piano di Monitoraggio e Controllo (PMeC);
                - Sintesi non tecnica.

               - di prescrivere alla Società di rispettare le condizioni, tutte, contenute nell’allegato tecnico
                 al presente provvedimento – che richiama, tra l’altro, le prescrizioni emesse dalle
                 Amministrazioni convenute alla Conferenza dei Servizi conclusasi con atto prot. n. B02431
                 del 27/04/2012 – nonché quelle riportate nel parere di compatibilità ambientale di cui
                 all’atto prot. n. 197936 del 27/10/2008; la medesima Società è chiamata, inoltre, al rispetto
                 di quanto previsto dal PMeC, anch’esso allegato al presente provvedimento, relativamente
                 a tempistiche, modalità e valori limite in esso contenuti;

                In caso di inosservanza delle prescrizioni autorizzatorie, o di esercizio in assenza di
                autorizzazione, si procederà secondo la gravità delle infrazioni:

                a) alla diffida, assegnando un termine entro il quale devono essere eliminate le irregolarità;
                b) alla diffida e contestuale sospensione dell'attività autorizzata per un tempo determinato,
                   ove sì manifestino situazioni di pericolo per l'ambiente;
                c) alla revoca dell'autorizzazione integrata ambientale e alla chiusura dell'impianto, in caso
                   di mancato adeguamento alle prescrizioni imposte con la diffida e in caso di reiterate
                   violazioni che determinino situazioni di pericolo e di danno per l'ambiente.

                In caso di inosservanza delle prescrizioni autorizzatorie, ove si manifestino situazioni di
                pericolo o di danno per la salute, si procederà ai sensi dell’art. 29 – decies comma 10 del D.
                lgs. 152/2006 e s.m.i., dandone comunicazione al sindaco ai fini dell'assunzione delle
                eventuali misure ai sensi dell'articolo 217 del Regio Decreto 27 luglio 1934, n. 1265.

               - di dare atto che la presente A.I.A. sostituisce, secondo quanto previsto dall’allegato IX alla
                 Parte II del D. lgs. 152/2006 e s.m.i., le seguenti autorizzazioni:




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- autorizzazione allo scarico (capo II del titolo IV della Parte terza del D. lgs.152/2006 e
                  s.m.i.)
                - autorizzazione unica per i nuovi impianti di smaltimento e recupero dei rifiuti (art. 208
                  del D. lgs.152/2006 e s.m.i.);
                - autorizzazione alle emissioni in atmosfera, fermi restando i profili concernenti aspetti
                  sanitari (Titolo I Parte V del D. lgs. 152/2006 e s.m.i.)

               - di disporre che L’AMA S.p.a. dovrà aggiornare, entro 60 giorni dall’efficacia del presente
                 provvedimento, ai fini dell’esercizio dell’impianto di termovalorizzazione in questione, la
                 polizza fideiussoria, già accettata dalla Regione Lazio con nota prot. n. 12760 del
                 23/01/2012, fino alla concorrenza di € 684.000,00 (seicentottantaquattromila,00) facendo
                 riferimento agli estremi del presente provvedimento.

                La stessa polizza dovrà avere durata pari alla durata del presente provvedimento più due
                anni, ai sensi di quanto previsto dalla D.G.R.L. 239/2009.

               - di promuovere un tavolo tecnico, da convocare entro 60 giorni dal rilascio della presente
                 A.I.A., al fine di valutare la possibilità di ricomprendere nel monitoraggio inerente il
                 termovalorizzatore di cui trattasi, il depuratore a servizio dell’intero stabilimento AMA di
                 Ponte Malnome, quale attività tecnicamente connessa; a tale tavolo saranno invitati, per le
                 rispettive competenze, ARPA Lazio – sezione provinciale di Roma e Provincia di Roma.
                 All’esito degli approfondimenti in questione, la presente A.I.A. sarà aggiornata; fino ad
                 allora, l’AMA S.p.a. dovrà rispettare quanto previsto e prescritto relativamente allo scarico
                 afferente il depuratore in questione con Determinazione dirigenziale della Provincia di
                 Roma n. 520 del 26/02/2008.

               Il presente provvedimento sarà oggetto di riesame da parte dell’Amministrazione regionale,
               anche su proposta delle altre Amministrazioni competenti in materia ambientale, qualora si
               verifichi una delle condizioni di cui all’art. 29 - octies, comma 4, del D. lgs. 152/2006 e s.m.i.

               I costi sostenuti per i controlli richiamati nell’art. 29 - decies comma 3 del D. lgs. 152/2006 e
               s.m.i. sono a carico del gestore e dovranno essere versati secondo le modalità indicate nei
               commi 1 e 4 dell’art. 6 del D.M. 24 aprile 2008 direttamente all’Arpa Lazio competente per
               territorio.

               I documenti e gli atti del procedimento relativi alla presente autorizzazione nonché i dati relativi
               ai controlli delle emissioni, sono depositati, al fine della consultazione del pubblico, secondo
               quanto stabilito dall’art. 29 – quater comma 2 del D. lgs. 152/2006 e s.m.i., presso gli Uffici
               dell’Area “Ciclo Integrato dei Rifiuti” della Regione Lazio siti in Via R.R. Garibaldi, 7 – 00147
               Roma.

               Il presente Provvedimento non esonera la Società dall’acquisizione di eventuali ulteriori
               pareri, assensi, nulla osta ed autorizzazioni non ricomprese nel presente atto e funzionali e/o
               necessari allo svolgimento dell’attività autorizzata.

               Il presente Provvedimento sarà notificato alla AMA. S.p.a. dal Direttore della Direzione
               “Attività Produttive e Rifiuti” e trasmesso alle seguenti Amministrazioni: Provincia di Roma,




Pagina 7 / 8
Amministrazione di Roma Capitale, ARPA Lazio – sezione provinciale di Roma, Ministero
               dell’Ambiente della Tutela del Mare e del Territorio ed all’ISPRA.

               Copia della documentazione tecnica, opportunamente timbrata e siglata dall’Area “Ciclo
               Integrato dei Rifiuti” della Regione Lazio, sarà consegnata alla Società, la quale è tenuta a
               conservarla e metterla a disposizione degli Enti di controllo, a semplice richiesta.

               Gli effetti del presente Provvedimento avranno luogo dal giorno della prevista pubblicazione sul
               Bollettino Ufficiale della Regione Lazio (B.U.R.L.).

               Avverso il presente provvedimento è ammesso ricorso giurisdizionale innanzi al Tribunale
               Amministrativo Regionale del Lazio nel termine di 60 giorni dalla comunicazione (ex artt. 29,
               41 e 119 del D. lgs. n. 104/2010), ovvero ricorso straordinario al Capo dello Stato entro il
               termine di 120 giorni (ex art. 8 e ss. D.P.R. n. 1199/1971).



               IL DIRETTORE DEL DIPARTIMENTO “PROGRAMMAZIONE ECONOMICA E SOCIALE”

                                                   ……………………………………
                                                      (dott. Guido Magrini)




               AllegatoTecnicoAMA.    PMeCAprile
                        pdf          2012AMA.pdf




Pagina 8 / 8
$//(*$72 7(&1,&2             alla Determinazione n._______del _________


 '$7, 68 *(6725( 5()(5(17( ,33 H 5$335(6(17$17( /(*$/(



*HVWRUH GHOO·LPSLDQWR



Nome e cognome: AMA S       .p.a.
Indirizzo: VIA CALDERON DE LA BARCA 87 – 00142 - ROMA
Recapiti telefonici: 06.516(1)
e-mail: info@amaroma.it

5HIHUHQWH ,33



Nome e cognome: LUCIO MAS       TROMATTEI
Indirizzo: VIA CALDERON DE LA BARCA 87 – 00142 - ROMA
Recapiti telefonici 06.51692337
e-mail: lucio.mastromattei@amaroma.it

5DSSUHVHQWDQWH OHJDOH



Nome e cognome: S  ALVATORE CAPPELLO
Indirizzo: VIA CALDERON DE LA BARCA 87 – 00142 – ROMA


 '(65,=,21( '(//·,03,$172


Il termovalorizzatore di Ponte Malnome è localizzato in località Ponte Galeria, nella
parte sud-ovest della città di Roma.
L’area, perimetrata, sulla quale insiste l’impianto in questione, pari a circa 15.800 mq, fa
parte di un’area più vasta occupata da uno stabilimento AMA nel quale sono effettuate
molteplici attività tutte riconducibili alla medesima Azienda Municipalizzata.
In particolare, l’impianto è individuato al Foglio n. 746 particelle 111, 112, 578 del
Catasto Terreni.

L’attività IPPC, inerente appunto la termovalorizzazione dei rifiuti sanitari, è inquadrata
come segue:

ATTIVITÀ IPPC          Categoria 5.1      Impianti per l’eliminazione o il recupero di rifiuti
                                          pericolosi, della lista di cui all’art. 1, paragrafo 4, della
                                          direttiva 91/689/Cee, quali definiti negli allegati II A e II
                                          B (operazioni R1, R5, R6, R8 e R9) della Direttiva
                                          75/422/Cee e nella Direttiva 75/439/Cee del 16 giugno
                                          1975 del Consiglio, concernente l’eliminazione degli oli
                                          usati, con capacità di oltre 10 tonnellate al giorno.
L’impianto, costituito da due analoghe linee di combustione e trattamento degli
effluenti gassosi, è, attualmente, autorizzato per una potenzialità complessiva di
incenerimento di rifiuti pari a 30.000 tonnellate annue, dalla cui combustione, per la
presenza di una sezione di recupero energetico (gruppo turboalternatore), può essere
resa disponibile una potenza elettrica fino a circa 3,3 MW.

Qui di seguito, si riporta lo schema a blocchi delle attività di incenerimento con
recupero di energia effettuate nell’impianto di Ponte Malnome.
Di seguito, vengono elencate le principali fasi di cui è costituito il processo tecnologico
dell’impianto.

1. Accettazione, stoccaggio e alimentazione;
2. Combustione e postcombustione;
3. Sezione di raffreddamento dei fumi;
4. Recupero energetico;
5. Depurazione dei fumi:

 5.1 Trattamento dei fumi a secco;
 5.2 Trattamento dei fumi ad umido;

6. Espulsione fumi.

Per una descrizione dettagliata di ogni singola fase si rimanda alla Relazione tecnica –
allegato B.18 – facente parte della documentazione approvata con la presente A.I.A.


 21',=,21, *(1(5$/, $,$



Per il rispetto delle condizioni di cui al presente paragrafo, la Società dovrà, in
particolare:

1. prima di dare attuazione a quanto richiamato nel presente provvedimento,
   effettuare la comunicazione ai sensi dell’art. 29-GHFLHV del D. lgs. 152/2006 e s.m.i.
   alla Autorità competente e all’ARPA Lazio; detta comunicazione dovrà, comunque,
   intervenire entro 30 giorni a far data dall’efficacia del presente provvedimento;

2. acquisire il C.P.I. da parte del Corpo Provinciale dei VV.F.;

3. presentare, in originale, entro 30 giorni dalla data di notifica del presente
   provvedimento, e successivamente, con cadenza annuale entro il 31 gennaio di
   ciascun anno, la documentazione attestante il permanere dei requisiti soggettivi
   necessari per la gestione dell’impianto;

4. trasmettere, entro il 31 gennaio di ciascun anno, i dati relativi ai controlli di cui
   all’art. 29-VH[LHV, comma 6, Titolo III – bis della Parte II del D. lgs. 152/2006 e s.m.i.,
   all’Autorità competente, all’ARPA Lazio, alla Provincia di Roma e
   all’Amministrazione di Roma Capitale, secondo le indicazioni riportate nel PMeC,
   allegato alla presente A.I.A.;
5. comunicare, nei successivi 30 giorni dall’evento, all’Autorità competente ogni
   mutamento del gestore dell’impianto, del referente IPPC e del rappresentante
   legale, anche nelle forme dell’autocertificazione previste dalla vigente normativa;

6. comunicare preventivamente all’Autorità competente, per le necessarie valutazioni
   sugli effetti che la stessa potrebbe avere per gli esseri umani e per l’ambiente, ogni
   modifica all’impianto, così come definita all’art. 5 comma 1, lettera l, Titolo III – ELV
   del D. lgs. 152/2006 e s.m.i., ai sensi dell’art. 29 – QRQLHV del medesimo D. lgs.
   152/2006 e s.m.i.;

7. sottoporre i macchinari, le linee di produzione e i sistemi di
   contenimento/abbattimento delle emissioni in tutte le matrici ambientali, a periodici
   interventi di manutenzione secondo le istruzioni delle imprese costruttrici;

8. mantenere in perfetta efficienza le impermeabilizzazioni della pavimentazione, delle
   canalette e dei pozzetti di raccolta degli sversamenti su tutte le aree interessate dal
   deposito e dalla movimentazione dei rifiuti, nonché il sistema di raccolta delle
   acque di prima pioggia e i bacini di contenimento, dei serbatoi, dei pozzetti di
   raccolta degli sversamenti oggetto della presente autorizzazione;

9. dotare i lavoratori operanti nell’impianto dei Dispositivi di Protezione Individuali
   (D.P.I.); gli stessi lavoratori dovranno essere idoneamente formati per le azioni di
   competenza;

10. avvalersi di personale qualificato per il controllo dei processi e la sorveglianza dei
    luoghi di lavoro;

11. effettuare i prelievi e le analisi previste per garantire il rispetto dei limiti delle
    emissioni utilizzando laboratori accreditati UNI CEI EN IS O/IEC o equivalenti;

12. riferire all’Autorità competente, alla Provincia di Roma e all’ARPA Lazio – sezione
    provinciale di Roma, eventuali cambiamenti riguardanti:

   a. ruoli e responsabilità nella gestione degli impianti e dei processi;
   b. procedure per la gestione delle emergenze ambientali (Piano di Emergenza
      Interno).

13. provvedere alle verifiche prescritte, ed agli eventuali ulteriori interventi tecnici ed
    operativi, che le autorità preposte al controllo ritengano necessari durante le fasi di
    gestione autorizzate;

14. fornire, al fine di consentire l’attività di controllo da parte degli enti preposti, tutta
    l’assistenza necessaria per lo svolgimento di qualsiasi verifica tecnica relativa
    all’impianto, per prelevare campioni e per raccogliere qualsiasi informazione;
15. garantire la custodia continuativa dell’impianto anche attraverso l’adozione di un
    sistema di reperibilità;

16. garantire che le operazioni autorizzate siano svolte in conformità con le vigenti
    normative di tutela ambientale di salute e sicurezza sul lavoro ed igiene pubblica.


 *(67,21( '(//·,03,$172



Presso l’impianto in oggetto, la S       ocietà AMA S     .p.a. e, per essa il proprio legale
rappresentante, è autorizzata all’effettuazione delle operazioni di gestione rifiuti di
seguito riportate e definite ai sensi degli allegati B e C alla Parte IV del D. lgs. 152/2006
e s.m.i., nel rispetto dei limiti quantitativi riportati in tabella.

7DEHOOD 

                           5   – Utilizzazione principale come combustibile o come altro
                                  mezzo per produrre energia.
2SHUD]LRQL GL
                           5   – Messa in riserva dei rifiuti per sottoporli a una delle
JHVWLRQH
                                  operazioni indicate nei punti da R1 a R 12
DXWRUL]]DWH


                           '   – Deposito preliminare prima di una delle operazioni di cui
                                  ai punti da D1 a D151
4XDQWLWDWLYR

PDVVLPR DQQXR

GL ULILXWL                                                ”  W

DPPHVVL LQ

LQJUHVVR

4XDQWLWDWLYR

PDVVLPR

JLRUQDOLHUR GL                                              ”  W

ULILXWL DPPHVVL

LQ LPSLDQWR

4XDQWLWDWLYR
                                                         5                         '
PDVVLPR GL
                                                         W                         W
ULILXWL LQ                 3HULFRORVL

VWRFFDJJLR                 1RQ
                                                          W                          W
LVWDQWDQHR                 SHULFRORVL




1
    L’operazione D15 è autorizzata per la gestione dei rifiuti in uscita dall’impianto, come riportato
    nell’appendice II al presente allegato tecnico.
Il deposito temporaneo dei rifiuti prodotti resta soggetto alle specifiche condizioni di
cui ai punti 1,2,3,4 e 5 riportate sotto la lettera bb) dell’art. 183 del D. lgs. 152/2006 e
s.m.i.

Le aree di stoccaggio dei rifiuti sono individuate puntualmente nella planimetria che
costituisce appendice I del presente allegato tecnico.

 5LILXWL DXWRUL]]DWL LQ LQJUHVVR



In particolare, AMA S  .p.a. è autorizzata alla ricezione in ingresso all’impianto in esame
dei seguenti rifiuti, accanto a ciascuno dei quali si riporta la relativa operazione di
gestione, coerentemente con quanto sopra indicato.

Almeno il 98% (” 29.400 t/anno) dei quantitativi in ingresso presso l’impianto in
questione dovrà essere costituito dai rifiuti sanitari riportati nella seguente tabella 2.

7DEHOOD 

(5              'HVFUL]LRQH                                     2SHUD]LRQH              GL

                                                                 JHVWLRQH

           Oggetti da taglio (eccetto 18 01 03*)           5 5

           Parti anatomiche d organi incluse le sacche     5 5

                 per il plasma e le riserve di sangue (tranne
                 18 01 03*)
  
        Rifiuti che devono essere raccolti e smaltiti   5 5

                 applicando precauzioni particolari per
                 evitare infezioni
           Rifiuti che non devono essere raccolti e        5 5

                 smaltiti applicando precauzioni particolari
                 per      evitare infezioni     (es. bende,
                 ingessature, lenzuola, indumenti monouso,
                 assorbenti igienici)
           Medicinali diversi da quelli di cui alla voce   5 5

                 18 01 08*
           Oggetti da taglio (eccetto 18 02 02*)           5 5

  
        Rifiuti che devono essere raccolti e smaltiti   5 5

                 applicando precauzioni particolari per
                 evitare infezioni
           Rifiuti che non devono essere raccolti e        5 5

                 smaltiti applicando precauzioni particolari
                 per      evitare infezioni     (es. bende,
                 ingessature, lenzuola, indumenti monouso,
                 assorbenti igienici)
           Medicinali diversi da quelli di cui alla voce   5 5

                 20 01 31*
In particolare, i CER appartenenti alla categoria 18 riportati in Tabella 2 devono
provenire esclusivamente da strutture sanitarie pubbliche e private, individuate ai sensi
del D. lgs. 30 dicembre 1992, n. 502 e s.m.i., che svolgono attività medica e veterinaria
di prevenzione, diagnosi, di cura, di riabilitazione e di ricerca ed erogano le prestazioni
di cui alla L. 23 dicembre 1978, n. 833.

Il CER 20 01 32 è da ricondurre a quei rifiuti di prodotti farmaceutici da raccolte
differenziate o da resi o fuori specifica dell’industria farmaceutica ovvero sostanze
stupefacenti e psicotrope conferite dai Tribunali oppure sostanze stupefacenti e
psicotrope conferite dalle farmacie pubbliche e private.

In riferimento ai rifiuti sanitari pericolosi ammessi in impianto, si riportano qui di
seguito i valori minimi e massimi riferiti al P.C.I. e quelli relativi, invece, ai flussi di
massa previsti (i dati dei flussi di massa si riferiscono a valori medi calcolati sugli ultimi
3 anni).

7DEHOOD 

(5                      3, .FDO.J
)OXVVL GL PDVVD WJ
Minimo              Massimo             Minimo              Massimo
  
                     3.000               4.200               76,8                 96
  
                     3.000                4.200               0,72                1,44

Il restante 2% (” 600 t/anno) dei quantitativi autorizzati in ingresso potrà essere
impegnato, qualora necessario, per il conferimento dei seguenti ulteriori rifiuti.

7DEHOOD 

(5               'HVFUL]LRQH                                        2SHUD]LRQH            GL

                                                                     JHVWLRQH

            Imballaggi in materiali compositi                  5 5

            Imballaggi in materiali misti                      5 5

            Imballaggi in materia tessile                      5 5




            Assorbenti, materiali filtranti, stracci ed        5 5

                  indumenti protettivi, diversi da quelli di cui
                  alla voce 15 02 02*
            Rifiuti organici                                   5 5
Carta e cartone                                   5 5

            Plastica e gomma                                  5 5

            Legno diverso da quello di cui alla voce 19       5 5

                  12 06*
            Prodotti tessili                                  5 5

            Altri rifiuti (compresi materiali misti)          5 5

                  prodotti dal trattamento meccanico dei
                  rifiuti, diversi da quelli di cui alla voce 19
                  12 11*
            Carta e cartone                                   5 5

            Abbigliamento                                     5 5

            Prodotti tesili                                   5 5

            Legno diverso da quello di cui alla voce 20       5 5

                  01 37*
            Plastica                                          5 5

            Altri rifiuti non biodegradabili                  5 5



In particolare, i rifiuti appartenenti alla famiglia 19 potranno essere accolti presso
l’impianto esclusivamente per soddisfare esigenze derivanti dalla stessa A.M.A. S.p.a. e
dagli impianti ad essa riconducibili.

I rifiuti appartenenti alle categorie 15, 16 e 20 riportati in Tabella 4 potranno essere
accolti in impianto solo dietro esplicita richiesta dell’Autorità giudiziaria, da esecuzione
di disposizioni di pubblica sicurezza, di igiene pubblica e di richieste da parte dei Corpi
di Polizia, Esercito e via dicendo.

Nella seguente tabella sono riportate la capacità nominale e il carico termico nominale
dell’impianto in questione.

7DEHOOD 

DSDFLWj QRPLQDOH                                100 t/g (50/t/g per linea)
DULFR WHUPLFR QRPLQDOH                          15 Gcal/h (7,5 Gcal/h per linea)

3UHVFUL]LRQL



Per il rispetto delle condizioni di cui al presente paragrafo, la Società dovrà, in
particolare:

17. rispettare, per ciascuna categoria di rifiuti sanitari riportati in Tabella 3, il rispettivo
    quantitativo massimo consentito in ingresso all’impianto;

18. adottare tutte le precauzioni necessarie riguardo alla consegna e alla ricezione dei
    rifiuti per evitare o limitare per quanto praticabile gli effetti negativi sull'
                                                                                   ambiente,
    ed, in particolare, l'  inquinamento dell'
                                             aria, del suolo, delle acque superficiali e
sotterranee, nonché odori e rumore e i rischi diretti per la salute umana. Tali
    misure devono soddisfare almeno le condizioni riportate nei successivi punti 19 e
    20;

19. prima della accettazione dei rifiuti nell'impianto di cui trattasi:

    19.1 determinare almeno la massa di ciascuna categoria di rifiuti, possibilmente in
         base al codice dell'Elenco europeo dei rifiuti;

    19.2 acquisire informazioni sui rifiuti al fine di verificare, fra l'altro, l'osservanza dei
         requisiti previsti all’art. 4 del D. lgs. 133/2005 e s.m.i. e, comunque richiamati
         all’interno della presente A.I.A.;

    19.3 acquisire, inoltre, le informazioni sui rifiuti che comprendano almeno i
         seguenti elementi:

          a) lo stato fisico e, ove possibile, la composizione chimica dei rifiuti, il
             relativo codice dell'Elenco europeo dei rifiuti e tutte le informazioni
             necessarie per valutare l'idoneità del previsto processo di incenerimento
             dei rifiuti;

          b) le caratteristiche di pericolosità dei rifiuti, le sostanze con le quali non
             possono essere mescolati e le precauzioni da adottare nella
             manipolazione dei rifiuti;

20. prima dell'accettazione dei rifiuti pericolosi nell'impianto, il gestore deve inoltre
    applicare almeno le seguenti procedure di ricezione:

    a) fermo restando quanto previsto dall’adesione volontaria al S   ISTRI, deve essere
       verificata la documentazione prescritta dall'articolo 193 del D. lgs. 152/2006 e
       s.m.i., o dall'articolo 7, comma 2, del regolamento (CE) n. 1774/2002 e dal
       regolamento (CEE) n. 259/93, relativo alla sorveglianza ed al controllo delle
       spedizioni di rifiuti all'interno della Comunità europea, nonché in entrata e in
       uscita dal suo territorio e dai regolamenti sul trasporto di merci pericolose;

    E
ad esclusione dei rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo, devono essere
         prelevati campioni rappresentativi. Questa operazione va effettuata, per quanto
         possibile, prima del conferimento nell'impianto, per verificarne mediante
         controlli la conformità all'autorizzazione nonché alle informazioni di cui ai su
         indicati punti 19.2 e 19.3, e per consentire alle autorità competenti di
         identificare la natura dei rifiuti trattati. I campioni devono essere conservati per
         almeno un mese dopo l'incenerimento dei rifiuti da cui sono stati prelevati;
21. devono essere adottate tutte le misure affinché le attrezzature utilizzate per la
    ricezione, gli stoccaggi, i pretrattamenti e la movimentazione dei rifiuti, nonché per
    la movimentazione o lo stoccaggio dei residui prodotti, siano progettate e gestite in
    modo da ridurre le emissioni e gli odori, secondo i criteri della migliore tecnologia
    disponibile;

22. gestire l’impianto in modo da ottenere il più completo livello di incenerimento
    possibile, adottando, se necessario, adeguate tecniche di pretrattamento dei rifiuti.
    Le scorie e le ceneri pesanti prodotte dal processo di incenerimento non possono
    presentare un tenore di incombusti totali, misurato come carbonio organico totale
    (TOC), superiore al 3 per cento in peso, o una perdita per ignizione superiore al 5
    per cento in peso sul secco;

23. avere cura che, dopo l' ultima immissione di aria di combustione, i gas prodotti dal
    processo di incenerimento siano portati, in modo controllato ed omogeneo, anche
    nelle condizioni più sfavorevoli, ad una temperatura di almeno 850 ° per almeno
                                                                          C
    due secondi. Tale temperatura e'misurata in prossimità della parete interna della
    camera di combustione, o in un altro punto rappresentativo della camera di
    combustione indicato dall'   autorità competente. S vengono inceneriti rifiuti
                                                          e
    pericolosi contenenti oltre l' per cento di sostanze organiche alogenate, espresse
                                 1
    in cloro, la suddetta temperatura deve essere di almeno 1100 ° per almeno due
                                                                    C
    secondi;

24. adottare tecniche tali da assicurare:

   a) il rispetto dei valori limite di emissione fissati nel PMeC allegato al presente
      provvedimento;

   b) che le condizioni d'   esercizio autorizzate non diano luogo ad una maggior
      quantità di residui o a residui con un più elevato tenore di inquinanti organici
      rispetto ai residui ottenibili applicando le prescrizioni di cui sopra;

25. avere cura, nei casi di avviamento e arresto dell’impianto, che il bruciatore
    ausiliario sia azionato al fine di garantire l'
                                                  innalzamento ed il mantenimento della
    temperatura minima stabilita al precedente punto 23, durante tali operazioni e
    fintantoché vi siano rifiuti nella camera di combustione. Tale bruciatore deve
    intervenire automaticamente qualora la temperatura dei gas di combustione, dopo
    l'ultima immissione di aria, scenda al di sotto della temperatura minima stabilita al
    richiamato punto 23. Il bruciatore ausiliario non deve essere alimentato con
    combustibili che possano causare emissioni superiori a quelle derivanti dalla
    combustione di gasolio, gas liquefatto e gas naturale;

26. mantenere in piena efficienza il sistema automatico di blocco dell’alimentazione dei
    rifiuti all’impianto, predisposto al fine di intervenire nei seguenti casi:
a) all’avviamento, finché non sia raggiunta la temperatura minima stabilita al
      precedente punto 24;

   b) qualora la temperatura nella camera di combustione scenda al di sotto di quella
      minima stabilita al predetto punto 24;

   c) qualora le misurazioni continue degli inquinanti negli effluenti indichino il
      superamento di uno qualsiasi dei valori limite di emissione riportati nel PMeC, a
      causa del cattivo funzionamento o di un guasto dei dispositivi di depurazione
      dei fumi;

27. nei casi di arresto automatico, di cui alle lettere a), b) e c) del precedente punto
    26, dell’alimentazione dei rifiuti autorizzati in ingresso all’impianto di
    termovalorizzazione, rispettare i periodi massimi per l’avviamento e l’arresto dello
    stesso indicati nel Manuale del sistema di monitoraggio in continuo delle emissioni
    (SME), facente parte della documentazione approvata con la presente A.I.A. Nei
    periodi in questione non saranno applicabili i valori limite previsti per il CO e le
    condizioni previste per il rispetto dei limiti di emissione in atmosfera in genere,
    contenuti nel PMeC allegato al presente provvedimento;

28. avere cura che il calore generato durante il processo di incenerimento sia
    recuperato, per quanto possibile;

29. avere cura che i rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo siano introdotti
    direttamente nel forno di incenerimento senza prima essere mescolati con altre
    categorie di rifiuti e senza manipolazione diretta;

30. avere cura di affidare la gestione operativa dell’impianto a persone fisiche
    tecnicamente competenti;

31. avere cura di ridurre al minimo la quantità e la pericolosità dei residui prodotti
    durante il funzionamento dell'   impianto; i residui devono essere riciclati o recuperati
    in conformità al D. lgs. 152/2006 e s.m.i., quando appropriato, direttamente
    nell'
        impianto o al di fuori di esso; i residui che non possono essere riciclati o
    recuperati devono essere smaltiti in conformità al D. lgs. 152/2006 e s.m.i., nonché
    nel rispetto dei criteri fissato con D.M.27/09/2010;

32. avere cura di effettuare il trasporto e lo stoccaggio di residui secchi sotto forma di
    polvere in modo tale da evitarne la dispersione nell'         ambiente, ad esempio
    utilizzando contenitori chiusi;

33. effettuare preliminarmente al riciclaggio, recupero o smaltimento dei residui
    prodotti dall'
                 impianto, opportune prove per stabilire le caratteristiche fisiche e
chimiche, nonché il potenziale inquinante dei vari residui. L'analisi deve riguardare
   in particolare l'intera frazione solubile e la frazione solubile dei metalli pesanti;

34. mettere a disposizione dei lavoratori adeguati servizi igienici e locali accessori;

35. adottate tutte le misure necessarie al contenimento delle polveri ed in particolare
    quelle richieste a garanzia della salute dei lavoratori;

36. realizzare ulteriori interventi tecnici ed operativi che gli organi di controllo
    ritengano necessari durante il periodo della gestione;

37. realizzare tutti gli interventi di mitigazione dell’impatto ambientale previsti dal S e
                                                                                         IA
    dagli altri elaborati progettuali;

38. sottoporre a verifica gli strumenti di pesatura funzionali alla presa in carico dei
    rifiuti sul registro di cui all’art. 190 del D. lgs. 152/2006 e s.m.i., nel rispetto di
    quanto richiamato, in materia, dal D.M. 28 marzo 2008, n. 182;

39. richiedere idonea certificazione analitica, rilasciata da laboratori certificati UNI CEI
    EN ISO o equivalenti, qualora ad un rifiuto sia attribuito un CER per il quale sia
    prevista una corrispondente voce a specchio nell’elenco dei rifiuti di cui all’allegato
    alla Parte IV del D. lgs. 152/2006 e s.m.i.;

40. nei casi in cui sui rifiuti in ingresso all’impianto sia registrata contaminazione
    radioattiva attenersi a quanto contenuto nella procedura dell’Esperto Qualificato
    facente parte della documentazione approvata con la presente A.I.A., dandone
    contestualmente comunicazione alle autorità di controllo e le altre autorità
    territoriali impegnate nella sorveglianza della popolazione e dei lavoratori; ai fini
    dell’utilizzo di strumenti di misurazione adeguati osservare, inoltre, quanto previsto
    dalla norma UNI 10897/2001;

41. seguire le operazioni di scarico avendo cura di evitare qualunque sversamento dei
    rifiuti nell’ambiente circostante; qualora dovesse verificarsi quest’ultimo evento, la
    Società dovrà provvedere immediatamente alla delimitazione dell’area attraverso
    appositi presidi e, successivamente, alla rimozione dei rifiuti e alla pulizia dell’area
    interessata;

42. identificare le aree dedicate al deposito delle materie e dei rifiuti autoprodotti,
    secondo quanto riportato nell’appendice I al presente allegato tecnico; individuare,
    inoltre, le aree con apposita cartellonistica che riporti ben visibile per dimensioni e
    collocazione, le norme per il comportamento, la manipolazione dei rifiuti, il
    contenimento dei rischi per la salute dell’uomo e per l’ambiente;
43. garantire la pulizia delle aree di movimentazione e transito dei rifiuti al termine
    della lavorazione giornaliera;

44. prevedere l’adeguamento della barriera verde disposta lungo il perimetro
    dell’impianto che, oltre ad agire come fatto di mitigazione sugli effetti paesaggistici
    del luogo, dovrà essere costituita da essenze odorose, sia arboree che arbustive,
    con lo scopo di mitigare anche gli eventuali residui odori negativi e trattenere
    materiale particellare;

45. acquisire preventivamente il nullaosta dell’Amministrazione regionale, per l’avvio di
    ulteriori eventuali attività presso l’impianto ai sensi dell’art. 214, D. lgs. n. 152/2006
    e s.m.i.


 (0,66,21, ,1 $7026)(5$



Le emissioni (convogliate) in atmosfera generate dall’impianto di Ponte Malnome,
provengono dalla ciminiera del sistema di termovalorizzazione dei rifiuti sanitari.

Il camino, al quale pervengono i fumi depurati del processo di combustione, è
costituito da una struttura centrale portante e da due canne di evacuazione dei fumi
posizionate esternamente, aventi, ciascuna, un diametro di circa 1 metro ed altezza
pari a circa 80 metri.

S possono, a tal proposito, individuare due punti di verifica delle emissioni suddette.
 i

        3RVL]LRQH                                                       6LVWHPL GL

     DPPLQLVWUDWLYD                    3URYHQLHQ]D               DEEDWWLPHQWR SUHVHQWL

                                                                       LQ LPSLDQWR



                                                                - Post-combustione

                                                                - Denitrificazione SNCR

                                                                - Raffreddamento fumi

          ( (                         Ciminiera              - Adsorbimento su calce
                                                                e carboni attivi

                                                                - Filtrazione a tessuto

                                                                - Abbattimento ad umido

                                                                - Camino
I punti di verifica E1 ed E2 su indicati sono meglio individuati nella planimetria che
costituisce appendice II al presente allegato tecnico.

Per ciò che concerne i valori limite di emissione relativi alle sostanze inquinanti da
monitorare si rimanda al PMeC allegato al presente provvedimento.

3UHVFUL]LRQL



Per il rispetto delle condizioni di cui al presente paragrafo, la Società dovrà, in
particolare:

46. realizzare una simulazione modellistica della dispersione in atmosfera degli agenti
    inquinanti PM10, PM2,5, PTS diossine e furani secondo i parametri stabiliti
                                     ,
    dall’Allegato 2 – Procedura tecnica 2 riportata nel Piano di Risanamento della
    qualità dell’Aria della Regione Lazio;

47. rispettare i valori limite dei parametri interessati dalle emissioni in atmosfera
    stabiliti dalla vigente normativa ed, in particolare, riportati nel PMeC allegato al
    presente provvedimento;

48. comunicare ad ARPA Lazio – sezione provinciale di Roma, l’avvenuta installazione
    dei dispositivi automatici di misurazione delle emissioni gassose; la stessa ARPA
    procederà, quindi, a verificarne il funzionamento. La taratura di detti dispositivi
    deve essere verificata, con metodo parallelo di riferimento, con cadenza almeno
    triennale;

49. avere cura di registrare ed elaborare tutti i risultati delle misurazioni da presentare
    all'
       ARPA Lazio – sezione provinciale di Roma, in modo da consentirle di verificare
    l'
     osservanza delle condizioni di funzionamento previste e dei valori limite di
    emissione stabiliti nella presente A.I.A., secondo le procedure fissate nel PMeC
    allegato alla stessa;

50. qualora, dalle misurazioni eseguite, risulti che i valori limite di emissione in
    atmosfera siano superati, provvedere ad informare tempestivamente l'    Autorità
    competente e Arpa Lazio – sezione provinciale di Roma, fermo restando quanto
    prescritto al paragrafo 9. MISURE RELATIVE ALLE CONDIZIONI DIVERS DA       E
    QUELLE DI NORMALE ES         ERCIZIO MIS   URE RELATIVE ALLE CONDIZIONI
    DIVERS DA QUELLE DI NORMALE ES
            E                               ERCIZIO della presente A.I.A.;

51. sottoporre a periodiche manutenzioni la sezione di abbattimento dei fumi e delle
    emissioni dei camini, secondo le tempistiche riportate nella Relazione tecnica –
    B.18 – della documentazione approvata con il presente provvedimento;
52. avere cura che gli effluenti gassosi siano emessi in modo controllato, con velocità e
    contenuto entalpico tale da favorire una buona dispersione degli effluenti stessi, al
    fine di salvaguardare la salute umana e l'ambiente, con particolare riferimento alla
    normativa relativa alla qualità dell'aria e al Piano di Tutela e Risanamento della
    Qualità dell’Aria regionale.


 $48(      ',   352(662         0(7(25,+(         ',   35,0$      (   6(21'$

  3,2**,$ ( 6$5,+, ),1$/,



I flussi idrici prodotti dal termovalorizzatore, così come risulta dalla Relazione tecnica
– D.7 – facente parte della documentazione approvata con la presente A.I.A., alla quale
si rimanda per ulteriori dettagli, consistono negli scarichi delle acque di processo
(industriali) e negli scarichi delle acque meteoriche, oltre a quelle degli scarichi dei
servizi igienici e degli spogliatoi per il personale di conduzione dell’impianto.
I tre flussi sono raccolti mediante reti separate e pertanto accuratamente segregati, in
modo tale che le acque potenzialmente contaminate possono essere avviate al
trattamento nell’impianto di depurazione esistente a servizio dell’intero stabilimento
AMA di Ponte Malnome.
Le acque di processo vengono per la maggior parte ricircolate ed utilizzate all’interno
dell’impianto per l’abbassamento della temperatura dei fumi nelle torri di
condizionamento e per lo spegnimento delle scorie, minimizzando in tal modo i
consumi di risorsa idrica e loro scarico di reflui ai sistemi di trattamento.

Le acque meteoriche, in funzione dalla natura dell’area d’impianto su cui si raccolgono,
sono separate nei seguenti ulteriori due flussi:

1. acque meteoriche ricadenti sulle superfici coperte/asfaltate relative all'impianto di
   termovalorizzazione rifiuti, che vengono raccolte nella rete delle acque di pioggia
   d'impianto, e quindi avviate nella vasca di prima pioggia, che dovrà essere adeguata
   così come indicato negli elaborati progettuali.

   Le acque di seconda pioggia vengono scaricate nel fosso che confluisce nel Rio
   Galeria attraverso il punto di scarico MN1, in cui possono essere campionate e
   controllate nel piano di monitoraggio.

2. Le acque meteoriche ricadenti nella zona dei capannoni di stoccaggio dei rifiuti da
   trattare Tutte le acque meteoriche ricadenti nella zona dei capannoni di stoccaggio
   dei rifiuti da trattare sono separate idraulicamente da quelle dell’adiacente area del
   termovalorizzatore con specifici accorgimenti, quali griglie di raccolta carrabili e
   dossi sul piano strada. Tali acque vengono pertanto convogliate nella rete di
   raccolta delle acque di pioggia di stabilimento per essere poi comunque raccolte e
   trattate nell’impianto di depurazione dello stabilimento di Ponte Malnome
Nell’area d’impianto in oggetto sono presenti i seguenti scarichi finali.

                3XQWR GL YHULILFD                                    5HFHWWRUH

                                                        Depuratore         generale           di
                        6)
                                                        stabilimento
                       01                              Affluente del Rio Galeria

Lo scarico finale S recapita presso un depuratore, regolarmente autorizzato ai sensi
                     F1
dell’art. 124 del D. lgs. 152/2006 e s.m.i. con Determinazione della Provincia di Roma
n. 520 del 26/02/2008, a servizio dell’intero stabilimento AMA di Ponte Malnome,
complesso industriale più ampio che ospita, in una sua parte, l’impianto di
termovalorizzazione e che ospita, altresì, innumerevoli attività (rimessaggio mezzi,
officine, parcheggi, stazione carburante, lavaggi, magazzini, trasferenza multi materiale
ecc.) relativi ai servizi territoriali erogati.

Lo stesso si trova localizzato al di fuori dell’area dell’impianto in questione ed è
interessato dai reflui provenienti dalle attività dell’impianto di termovalorizzazione per
circa l’8% del totale dei reflui provenienti dalle altre attività suddette.

La localizzazione puntuale dei punti di scarico finali (e parziali) e dei sistemi di raccolta
delle acque di processo, civili, di prima e seconda pioggia è riportata nella planimetria
che costituisce appendice III al presente allegato tecnico.

Per ciò che concerne i valori limite di emissione relativi alle sostanze inquinanti da
monitorare si rimanda al PMeC allegato al presente provvedimento.

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Per il rispetto delle condizioni di cui al presente paragrafo, la Società dovrà, in particolare:

53. rispettare quanto prescritto nell’autorizzazione allo scarico di acque reflue
    industriali, comprendenti acque di prima pioggia e acque reflue domestiche in
    corpo idrico superficiale, di cui alla Determinazione dirigenziale n. 520 del
    26/02/2008 della Provincia di Roma;

54. realizzare la nuova vasca di prima pioggia secondo le specifiche tecniche riportate
    nel relativo elaborato, facente parte della documentazione approvata con la
    presente A.I.A.;

55. installare allo scarico S  F1 campionatori automatici programmabili a tempo
    indeterminato, refrigerati ed autopulenti, e che siano resi inamovibili e sigillabili,
    compreso il sistema di “presa campione” ;
56. comunicare ad ARPA Lazio – sezione provinciale di Roma, l’avvenuta installazione
    dei dispositivi automatici di misurazione degli scarichi idrici; la stessa ARPA
    procederà, quindi, a verificarne il funzionamento. La taratura di detti dispositivi
    deve essere verificata, con metodo parallelo di riferimento, con cadenza almeno
    triennale;

57. avere cura di registrare ed elaborare tutti i risultati delle misurazioni da presentare
    all'
       ARPA Lazio – sezione provinciale di Roma, in modo da consentirle di verificare
    l'
     osservanza delle condizioni di funzionamento previste e dei valori limite di
    emissione stabiliti nella presente A.I.A., secondo le procedure fissate nel PMeC
    allegato alla stessa;

58. qualora, dalle misurazioni eseguite, risulti che i valori limite di emissione negli
    ambienti idrici siano superati, provvedere ad informare tempestivamente l' Autorità
    competente e Arpa Lazio – sezione provinciale di Roma, fermo restando quanto
    prescritto al paragrafo 9. MIS  URE RELATIVE ALLE CONDIZIONI DIVERS DA       E
    QUELLE DI NORMALE ES       ERCIZIO della presente A.I.A.;

59. avere cura di convogliare e trattare opportunamente, ai fini della prevenzione di
    rischi idraulici ed ambientali, le acque meteoriche di dilavamento, le acque di prima
    pioggia e di lavaggio, le acque contaminate derivanti da spandimenti o da operazioni
    di estinzione di incendi delle aree esterne, fermo restando il divieto di scarico o di
    immissione diretta di acque meteoriche nelle acque sotterranee;

60. tenere separate le acque reflue contenenti sostanze pericolose dalle acque di
    raffreddamento e dalle acque di prima pioggia, rispettando i valori limite di
    emissione a piè d’impianto di trattamento, di cui al PMeC allegato alla presente
    A.I.A.;

61. qualora le acque reflue provenienti dalla depurazione dei gas di scarico siano
    trattate congiuntamente ad acque reflue provenienti da altre fonti, effettuare le
    previste misurazioni in riferimento a tutti gli scarichi idrici presenti in impianto:

   a) sul flusso delle acque reflue provenienti dai processi di depurazione degli
      effluenti gassosi prima dell'
                                  immissione nell'
                                                 impianto di trattamento collettivo
      delle acque reflue;

   b) sugli altri flussi di acque reflue prima dell'
                                                   immissione nell'
                                                                  impianto di
      trattamento collettivo delle acque reflue;

   c) dopo il trattamento, al punto di scarico finale delle acque reflue;

62. gestire le acque di prima pioggia (primi 5 mm di precipitazioni) ai sensi dell’art. 24
    del Piano Tutela Acque regionale di cui alla D.C.R.L. n. 42 del 27-09-2007 e s.m.i.;
63. realizzare la prevista vasca di contenimento per le acque di prima pioggia, con
    volumetria pari a 100 mc;

64. assicurare un efficace sistema di drenaggio delle acque che eviti ruscellamenti
    incontrollati e/o ristagni;

65. garantire la necessaria manutenzione ordinaria e la pulizia delle condutture
    funzionali al convogliamento delle acque di seconda pioggia lungo tutto il perimetro
    confinante con la proprietà dell’azienda e comunque, per almeno 50 m sia a monte,
    sia a valle, dei punti di scarico;

66. registrare le operazioni di manutenzione ordinaria e straordinaria effettuate sulle
    aste fognarie, pozzetti e vasche di accumulo;

67. mantenere in condizioni di efficienza e di accessibilità per l’intera durata della
    presente autorizzazione i pozzetti di prelevamento dei campioni posti sulle
    tubazioni di scarico sia finali che parziali; gli stessi dovranno essere individuati con
    apposita segnaletica;

68. non modificare le condizioni che danno luogo alla formazione degli scarichi quando
    sono iniziate o sono in corso operazioni di controllo; non ostacolare le operazioni
    di controllo delle condizioni, in atto o potenziali, che determinano la formazione di
    qualunque tipologia di scarico, nonché consentire il prelievo dei campioni;

69. consentire il controllo dei sistemi di misura sia dell’approvvigionamento idrico sia
    dello scarico delle acque;

70. garantire che il sistema di campionamento venga mantenuto costantemente
    funzionante;

71. individuare con apposita segnaletica i pozzetti fiscali e le “prese campione” con
    apposita codifica;

72. svuotare la vasca di prima pioggia, a conclusione dell’evento meteorico, entro le
    successive 48 ore;

73. comunicare tempestivamente ad ARPA Lazio – sezione provinciale di Roma,
    qualunque anomalia interna allo stabilimento che dia o possa dar luogo a situazioni
    particolari. In tale eventualità, il gestore dovrà garantire che siano effettuate
    procedure volte a contenere al massimo le immissioni in ambiente idrico; in ogni
    caso non dovranno essere provocati fenomeni di inquinamento tali da peggiorare
    l’attuale situazione ambientale;
74. i valori limite di emissione in corpo idrico attraverso lo scarico SF1 non possono in
    alcun caso essere conseguiti mediante diluizione con acque prelevate
    esclusivamente allo scopo.


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Attualmente, l’impianto di Ponte Malnome non è dotato di una adeguata rete di
monitoraggio delle acque sotterranee.

A tal proposito, l’AMA S.p.a. dovrà provvedere alla sua realizzazione entro e non oltre 90
giorni dalla comunicazione di cui al punto 1 del paragrafo 3. CONDIZIONI GENERALI
A.I.A.

La proposta di ubicazione dei nuovi piezometri dovrà essere sottoposta, prima della loro
realizzazione, alla valutazione di ARPA Lazio – sezione provinciale di Roma, alle cui
indicazioni la medesima AMA S   .p.a. dovrà attenersi.

L’intervento in questione potrà essere realizzato da AMA S.p.a., senza ulteriori atti di
assenso, successivamente ad opportuna comunicazione da trasmettere all’Autorità
competente ed ARPA Lazio.

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Per il rispetto delle condizioni di cui al presente paragrafo, la Società dovrà, in
particolare:

75. redigere, entro 30 giorni dalla comunicazione di cui al punto 1 del paragrafo 3.
    CONDIZIONI GENERALI A.I.A., un adeguato studio idrogeologico, al fine di
    individuare la posizione e le caratteristiche costruttive dei piezometri a servizio
    dell’impianto medesimo;

76. realizzare, secondo la tempistica di cui al secondo capoverso del presente
    paragrafo 7, almeno tre piezometri, uno a monte e due a valle rispetto alla
    direzione della falda idrica sottostante l’impianto;

77. una volta realizzati i suddetti piezometri, realizzare il monitoraggio delle acque
    sotterranee, con le modalità previste dalla D.G.R. del Lazio 222/2005;

78. una volta realizzata la rete di monitoraggio in questione, anche su indicazione di
    ARPA Lazio, effettuare prelievi al fine di verificare lo stato chimico-fisico delle
    acque sotterranee ai fini della definizione di opportuni livelli di guardia;
79. i pozzi e i nuovi piezometri presenti o da realizzare dovranno essere protetti con
    un idoneo manufatto fuori terra, avere un sistema di chiusura a tenuta stagna e
    una piattaforma cementata al bocca pozza;

80. relativamente al monitoraggio delle acque sotterranee richiedere:

    a) all’Ufficio Idrografico e Mareografico della Direzione Regionale Protezione
       Civile, le modalità di misura e trasmissione dei dati riguardanti gli aspetti
       quantitativi;
    b) all’ARPA Lazio le analisi da effettuare per gli aspetti qualitativi.


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Per ciò che concerne l’impatto acustico si rimanda alla relazione di valutazione d’impatto
acustico stilata, nell’ottobre 2007, dal tecnico Franco Adriano, iscritto all’Albo della
Autorità competente dei Tecnici Competenti in Acustica ambientale con n. ordine 472,
facente parte della documentazione approvata con la presente A.I.A.

In particolare, la suddetta relazione si conclude con le seguenti assunzioni:

- i livelli di emissione sono conformi al quanto previsto dalla tabella B del DPCM
  14/11/1997;
- i livelli di immissione sono conformi a quanto previsto dalla tabella C del DPCM
  14/11/1997;
- I livelli differenziali sono conformi a quanto previsto dall’art. 4 comma 1 del DPCM
  14/11/1997.

Al fine di una migliore visualizzazione delle principali fonti di rumore poste all’interno
dell’area d’impianto in questione si fornice l’appendice IV al presente allegato tecnico.

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Per il rispetto delle condizioni di cui al presente paragrafo, la Società dovrà, in particolare:

81. effettuare un’ulteriore campagna di rilevazioni fonometriche dei livelli di pressione
    assoluti e differenziali indicati dalla L. 447/1995 art. 2 comma1 in prossimità delle
    unità abitative prossime agli impianti, anche in previsione di sviluppo
    dell’insediamento urbano nelle vicinanze di questi;

82. qualora si riscontrasse un superamento dei limiti normativi, predisporre un piano di
    bonifica acustica che preveda tutti gli interventi necessari al contenimento del
    rumore da notificare ad ARPA Lazio – sezione di Roma, nonché all’Autorità
    competente;
83. conservare gli esiti delle misure di autoverifica a disposizione dell’ARPA Lazio –
    sezione provinciale di Roma per almeno 5 anni;

84. evitare, nell’esercizio dell’attività di gestione dei rifiuti autorizzata, gli inconvenienti
    derivanti dalla produzione di rumore e vibrazioni.


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Per il rispetto delle condizioni di cui al presente paragrafo, la Società dovrà, in particolare:

85. nei casi di guasto, ridurre o arrestare l'
                                             attività appena possibile, finché sia ristabilito
    il normale funzionamento;

86. registrare eventuali blocchi parziali o totali dell’impianto per cause di emergenza,
    riportando ora di fermata e di riavvio, motivazioni ed eventuali interventi effettuati,
    al fine di renderli disponibili agli Enti di controllo;

87. comunicare con tempestività all’Autorità competente, alla Provincia di Roma,
    all’ARPA Lazio – sezione provinciale di Roma ed all’Amministrazione di Roma
    Capitale, eventuali incidenti ambientali occorsi, le cause individuate e gli eventuali
    interventi effettuati e/o eventuali misure adottate per la mitigazione degli impatti;

88. fatto salvo il caso in cui si verifichi l’interruzione automatica di alimentazione dei
    rifiuti, per nessun motivo, in caso di superamento dei valori limite di emissione,
    continuare ad incenerire rifiuti per più di quattro ore consecutive; inoltre, la
    durata cumulativa del funzionamento in tali condizioni in un anno deve essere
    inferiore a sessanta ore. La durata di sessanta ore si applica alle linee dell' intero
    impianto che sono collegate allo stesso dispositivo di abbattimento degli inquinanti
    dei gas di combustione;

89. avere cura che, anche nei periodi, eventualmente previsti dall’Autorità
    competente, in cui sia consentito che l’incenerimento dei rifiuti generi valori di
    concentrazione degli inquinanti superiori ai valori limite fissati dalla presente A.I.A.,
    a causa di disfunzionamenti, guasti dei dispositivi di depurazione e di misurazione o
    arresti tecnicamente inevitabili dell’impianto in questione, il tenore totale di
    polvere delle emissioni nell'atmosfera non superari i 150 mg/m3, espressi come
    media su 30 minuti; non possono essere, inoltre, superati i valori limite relativi alle
    emissioni nell'atmosfera di CO e TOC. Devono inoltre essere rispettate tutte le
altre prescrizioni riportate al paragrafo 2 - GESTIONE DELL’IMPIANTO del
    presente allegato tecnico;

90. non appena si verificano le condizioni anomale previste dal precedente punto 79,
    nonché quelle per cui siano eventualmente consentite dall’Autorità competente, le
    deroghe temporanee al superamento di taluni valori limite degli inquinanti a causa
    di disfunzionamenti, guasti dei dispositivi di depurazione e di misurazione o arresti
    tecnicamente inevitabili dell’impianto in questione, dare comunicazione nel più
    breve tempo possibile alla Provincia di Roma, ad ARPA Lazio – sezione provinciale
    di Roma, nonché all’Autorità competente. Analoga comunicazione viene data non
    appena e'  ripristinata la completa funzionalità dell'
                                                         impianto;

91. tenere, presso i siti di stoccaggio dei rifiuti autoprodotti, prodotti assorbenti in
    forma granulare, cuscini e salsicciotti a disposizione immediata del personale della
    squadra di pronto intervento;

92. mantenere in piena efficienza i sistemi di allarme e/o blocco applicati alle
    apparecchiature critiche per l’ambiente e/o per la sicurezza esistenti.


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La dismissione dell’impianto deve avvenire nelle condizioni di massima sicurezza ed il
sito deve essere bonificato e ripristinato ai sensi della normativa vigente.

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Per il rispetto delle condizioni di cui al presente paragrafo, la Società dovrà, in
particolare:

93. comunicare preventivamente la eventuale cessazione delle attività dell’impianto
    autorizzate con il presente provvedimento alla Autorità competente ed agli organi
    di controllo; nel qual caso, la medesima S  ocietà dovrà, inoltre, provvedere alla
    restituzione del provvedimento autorizzativo;

94. evitare qualsiasi rischio di inquinamento al momento della cessazione definitiva
    delle attività;

95. a far tempo dalla eventuale chiusura dell’impianto e fino all’avvenuta bonifica e
    ripristino dello stato dei luoghi, ritenersi responsabile per ogni evento dannoso che
    si dovesse eventualmente produrre, ai sensi della vigente legislazione civile e
    penale. Sono, comunque, fatti salvi i diritti di terzi;
96. comunicare, prima di effettuare le operazioni di ripristino del sito, all’Autorità
    competente, alla Provincia di Roma, all’Amministrazione di Roma Capitale ed
    all’ARPA Lazio – sezione provinciale di Roma, un cronoprogramma di dismissione
    approfondito, relazionando sugli interventi previsti; l’esecuzione di tale programma
    è vincolato al nullaosta scritto dell’Autorità competente, che provvederà a disporre
    un sopralluogo iniziale e, al termine dei lavori, un sopralluogo finale, per verificarne
    la corretta esecuzione; sino ad allora, la presente A.I.A. deve essere rinnovata e
    manterrà la sua validità.

97. ripristinare, ai sensi della normativa vigente in materia di bonifiche e ripristino
    ambientale, e all’atto della cessazione dell’attività, il sito su cui insiste l’impianto,
    tenendo conto delle potenziali fonti permanenti di inquinamento del terreno e degli
    eventi accidentali che si siano manifestati durante l’esercizio.




     Appendice           Appendice             Appendice               Appendice
  I_Stoccaggi.pdf   II_Emissioni in atmosfera.pdf
                                          III_Emissioni in corpo IV_emissioni sonore.pdf
                                                                 idrico.pdf




      Il Dirigente dell’Area regionale “ Ciclo                   Il Direttore della Direzione regionale
                Integrato dei Rifiuti”                                “Attività produttive e Rifiuti”

                    Ing. Luigi Minicillo                                     Dott. Mario Marotta
TERMOVALORIZZATORE
  DI RIFIUTI SPECIALI ED OSPEDALIERI


  Via Benedetto Luigi Montel 61/63 – ROMA




PIANO MONITORAGGIO E CONTROLLO



                 Aprile 2012
Impianto di Termovalorizzazione di Ponte Malnome



                                                                                 INDICE
1. MODALITÀ DI GESTIONE DEGLI ASPETTI AMBIENTALI E PIANO DI MONITORAGGIO ..................... 4
   1.1. INTRODUZIONE ............................................................................................................................................................ 4
   1.2. DATI IDENTIFICATIVI DELL’IMPIANTO ............................................................................................................................... 4
   1.3. CARATTERISTICHE DELL’IMPIANTO ................................................................................................................................ 4
2. FINALITÀ DEL PIANO .................................................................................................................................. 5
   2.1. STRUTTURA DEL PMEC ............................................................................................................................................... 5
3. I CONTENUTI DEL PMEC ............................................................................................................................ 6
4. REGISTRAZIONE, CONSERVAZIONE E TRASMISSIONE DEI DATI DI AUTOCONTROLLO ................ 8
5. QUADRO GENERALE COMPARTI E MISURE ........................................................................................... 9
6. QUADRO DELLE ATTIVITÀ DI MONITORAGGIO DI AUTOCONTROLLO E CONTROLLO
PROGRAMMATO ........................................................................................................................................... 10
   6.1. NOTE ....................................................................................................................................................................... 11
7. CONSUMO MATERIE PRIME E AUSILIARIE ........................................................................................... 12
   7.1. NOTE ....................................................................................................................................................................... 13
8. CONSUMO RISORSE IDRICHE ................................................................................................................. 14
   8.1. NOTE ....................................................................................................................................................................... 14
9. CONSUMO ENERGIA................................................................................................................................. 15
   9.1. NOTE ....................................................................................................................................................................... 15
10. CONSUMO COMBUSTIBILI ..................................................................................................................... 16
   10.1. NOTE ..................................................................................................................................................................... 16
11. EMISSIONI IN ARIA – MISURE IN CONTINUO ....................................................................................... 17
12. EMISSIONI IN ARIA – MISURE IN DISCONTINUO................................................................................. 18
13. SISTEMI DI TRATTAMENTO FUMI ......................................................................................................... 19
14. EMISSIONI IN ACQUA ............................................................................................................................. 20
   14.1. NOTE ..................................................................................................................................................................... 22
15. SISTEMI DI DEPURAZIONE .................................................................................................................... 23
   15.1. NOTE ..................................................................................................................................................................... 23
16. EMISSIONI ECCEZIONALI IN CONDIZIONI PREVEDIBILI .................................................................... 24
17. EMISSIONI SONORE................................................................................................................................ 25
   17.1. NOTE ..................................................................................................................................................................... 25
18. CONTROLLO RADIOMETRICO............................................................................................................... 26
19. ACQUE SOTTERRANEE ......................................................................................................................... 27
20. PIEZOMETRI ............................................................................................................................................. 27
21. MISURE PIEZOMETRICHE QUANTITATIVE .......................................................................................... 27
22. MISURE PIEZOMETRICHE QUALITATIVE ............................................................................................. 28
23. SUOLO – AREE DI STOCCAGGIO.......................................................................................................... 29
24. RIFIUTI ...................................................................................................................................................... 31
   24.1. RIFIUTI IN INGRESSO ................................................................................................................................................ 31
   24.2. RIFIUTI PRODOTTI.................................................................................................................................................... 33
   24.3. NOTE ..................................................................................................................................................................... 33
25. GESTIONE DELL’IMPIANTO – CONTROLLO E MANUTENZIONE ...................................................... 34


PIANO DI MONITORAGGIO E CONTROLLO                                                                                                                            Pagina 2 di 42
Impianto di Termovalorizzazione di Ponte Malnome


26. CONTROLLI SUI MACCHINARI .............................................................................................................. 35
27. INTERVENTI DI MANUTENZIONE ORDINARIA ..................................................................................... 36
28. PUNTI CRITICI DEGLI IMPIANTI E DEI PROCESSI PRODUTTIVI ........................................................ 37
29. INTERVENTI DI MANUTENZIONE SUI PUNTI CRITICI.......................................................................... 38
30. ALLEGATI ................................................................................................................................................. 39
   30.1. PIANO PREVISIONALE DI MANUTENZIONE DELL’IMPIANTO .............................................................................................. 40
   30.2. PLANIMETRIA DELLO STABILIMENTO CON INDIVIDUAZIONE DELLE AREE PER LO STOCCAGGIO DI MATERIE E RIFIUTI .............. 41
   30.3. SCHEMA A BLOCCHI ATTIVITÀ DI INCENERIMENTO CON RECUPERO DI ENERGIA ................................................................ 42




PIANO DI MONITORAGGIO E CONTROLLO                                                                                                         Pagina 3 di 42
Impianto di Termovalorizzazione di Ponte Malnome



1.MODALITÀ DI GESTIONE DEGLI ASPETTI AMBIENTALI E PIANO DI
MONITORAGGIO

1.1.Introduzione

Il documento che segue è stato redatto secondo le Linee Guida elaborate da ARPA Lazio riguardo
alle attività di monitoraggio, controllo degli impianti ed emissioni nell'ambiente per gli impianti
soggetti ad Autorizzazione Integrata Ambientale (di seguito AIA) ed è conforme a quanto indicato
nella deliberazione della Giunta regionale del Lazio 21 gennaio 2010, n. 35 sui Piani di
Monitoraggio e Controllo (di seguito PMeC).
Il documento descrive le misure previste per controllare le emissioni nell’ambiente nonché le
attività di autocontrollo e controllo programmato che il Gestore deve indicare all'Autorità
competente ai sensi dell'art. 29-ter comma 1 lettera h) D.Lgs 152/2006 e s.m.i., Parte II Titolo III-
bis.
Questo documento, per quanto stabilito dalle suddette Linee Guida va a sostituire ed integrare la
scheda E (modalità di gestione degli aspetti ambientali e piano di monitoraggio) riportata nella
modulistica per la presentazione della domanda di AIA approvata con la deliberazione della Giunta
regionale del Lazio 16 maggio 2006, n. 288.
Attraverso la compilazione degli schemi e delle tabelle riportati nel documento, tenendo presente
quanto previsto nella citata scheda E, il Gestore fornisce le informazioni basilari sui monitoraggi e i
controlli delle emissioni e dei parametri di processo, che ritiene più idonei per la valutazione di
conformità ai principi della normativa IPPC e, contestualmente, propone le frequenze di
autocontrollo e di controllo programmato che richiede l'intervento di Arpa Lazio.

1.2.Dati identificativi dell’impianto

Impianto                      Impianto di termovalorizzazione rifiuti
Localizzazione                Provincia di Roma
                              Comune di Roma
                              Via Benedetto Luigi Montel, 61/63
Gestore                       AMA SpA
                              Provincia di Roma
                              Comune di Roma
                              Via Calderon de la Barca, 87

1.3.Caratteristiche dell’impianto

L’impianto di termovalorizzazione rifiuti rientra tra gli impianti assoggettati alla direttiva IPPC
(D.Lgs 152/06 e s.m.i., Allegato VIII alla Parte seconda, punto 5.1)




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Impianto di Termovalorizzazione di Ponte Malnome



2.FINALITÀ DEL PIANO

In attuazione dell' art. 29-sexies, comma 6 e dell’art. 29-ter, comma 1 alla lettera h) del D.Lgs
152/06 e s.m.i., la proposta del Piano di Monitoraggio e Controllo che segue ha la finalità principale
della verifica di conformità dell'esercizio dell'impianto alle condizioni prescritte nell' Autorizzazione
Integrata Ambientale (AIA) che verrà rilasciata per l'attività IPPC dell'impianto e farà, pertanto,
parte integrante dell'AIA suddetta.

2.1.Struttura del PMeC

Il monitoraggio delle fonti di pressione ambientale di un’attività IPPC è costituito dalla
combinazione di:

   −   misure in continuo

   −   misure discontinue (periodiche e ripetute sistematicamente)

   −   stime basate su calcoli utilizzando parametri operativi del processo produttivo
Il documento che segue è strutturato in due sezioni che rispecchiano le principali tematiche da
monitorare all’interno dell’azienda, rispettivamente.
1. Tematica Ambientale in cui sono descritte schematicamente le componenti ambientali che
   entrano in gioco nei processi dell’impianto in esame. In questa sezione sono riportate le
   informazioni sui rifiuti in ingresso e in uscita dall’impianto: quantità, analisi, controlli. In questa
   sezione sono inoltre considerate le risorse utilizzate dall’impianto come l’energia, i combustibili,
   le materie prime, nonché le varie matrici ambientali in cui si può verificare un impatto a seguito
   dell’attività dell’impianto.
2. Tematica Gestionale in cui sono considerati i fattori di gestione dell’impianto che di fatto sono
   inscindibili dall’attività di gestione dei rifiuti, con un’analisi accurata delle fasi critiche
   dell’impianto, degli interventi di manutenzione ordinaria e della gestione operativa dell’impianto.
Nell’ambito dei controlli ed alla loro titolarità, il presente PMeC distingue:

   −   i controlli a carico del Gestore

   −   i controlli a carico dell’Autorità pubblica di controllo




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Impianto di Termovalorizzazione di Ponte Malnome



3.I CONTENUTI DEL PMeC

I punti fondamentali considerati nella stesura del presente PMeC, sulla base anche di quanto
indicato ai punti D e H delle Linee Guida in materia di “Sistemi di Monitoraggio” – Allegato II del
DM 31 gennaio 2005, sono quelli indicati nella seguente lista di controllo:
   1. Chi realizza il monitoraggio
       Il seguente rapporto indica le modalità per la predisposizione ottimale del Sistema di
       Monitoraggio delle Emissioni (SME) che il gestore svolgerà per l’attività IPPC e di cui sarà il
       responsabile.
   2. Individuazione Componenti Ambientali interessate e Punti di Controllo
       Vengono identificate e quantificate le prestazioni ambientali dell’impianto, in maniera tale
       da consentire all’Autorità competente al rilascio dell’autorizzazione e al controllo di
       verificare la conformità con le condizioni dell’autorizzazione che verrà rilasciata. Il Piano
       individua inoltre le modalità di controllo che possono consentire all’Autorità competente di
       verificare la realizzazione degli interventi da effettuare sull’impianto alle prescrizioni AIA ed
       indica un appropriato sistema di controllo per consentire il monitoraggio di tali interventi
       (report periodici, visite/ispezioni con scadenze programmate, etc.)
   3. Scelta degli Inquinanti/Parametri da monitorare
       La scelta dei parametri da monitorare è stata formulata sulla base del processo produttivo,
       dalle materie prime e dalle sostanze chimiche utilizzate e/o rilasciate dall’impianto.
       L’individuazione dei parametri da monitorare tiene conto di quanto indicato nell’Allegato X
       alla Parte seconda del D.Lgs 152/06 e s.m.i..
   4. Metodologie di monitoraggio
       In generale si hanno i seguenti metodi:

           − Misure dirette continue o discontinue

           − Misure indirette fra cui:
                     Parametri sostitutivi
                     Bilancio di massa
                     Altri calcoli
                     Fattore di emissione
   5. Espressione dei risultati del monitoraggio
       Le unità di misura che verranno utilizzate sono le seguenti:

           − Concentrazioni

           − Portate di massa

           − Unità di misura specifiche e fattori di emissione
   6. Gestione dell’incertezza di misura
       Al gestore dell’impianto viene dichiarata l’incertezza complessiva associata ad ogni singola
       misura in funzione della metodica e/o della strumentazione utilizzata (così come indicato

PIANO DI MONITORAGGIO E CONTROLLO                                                        Pagina 6 di 42
Impianto di Termovalorizzazione di Ponte Malnome



     nel Punto H delle Linee Guida in materia di “Sistemi di Monitoraggio” – Allegato II del DM
     31 gennaio 2005).
  7. Tempi di monitoraggio
     Sono stabiliti in relazione al tipo di processo ed alla tipologia delle emissioni, consentendo
     di ottenere dati significativi e confrontabili con i dati di altri impianti.




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Impianto di Termovalorizzazione di Ponte Malnome



4.REGISTRAZIONE, CONSERVAZIONE E TRASMISSIONE DEI DATI DI
AUTOCONTROLLO

Relativamente ai dati rilevati durante le attività di autocontrollo a cura del Gestore previste nel
presente PMeC si evidenzia quanto segue:

   −   I dati sono registrati, in ogni caso, dal Gestore su documenti ad approvazione interna ed
       integrati con l’ausilio di strumenti informatici che consentano l’organizzazione degli stessi in
       formato elettronico; i certificati analitici prodotti a seguito dei controlli previsti sono raccolti
       su apposito registro tenuto a disposizione dell’Autorità competente.

   −   Le registrazioni sono conservate per un periodo pari alla durata dell’AIA presso lo
       stabilimento, a disposizione dell’Autorità competente in caso di controlli.

   −   I dati sono trasmessi alle Autorità competenti solo nei casi in cui la colonna “Reporting”
       nelle tabelle di dettaglio non risulti vuota, con la frequenza indicata nella stessa colonna. In
       tal caso, i dati sono raccolti in un apposito report costituito su supporto informatico
       accompagnato, ove richiesto, da una relazione esplicativa di commento dei dati dell’anno in
       questione, il cui formato viene strutturato e fornito a cura del Gestore all’Autorità
       competente.




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Impianto di Termovalorizzazione di Ponte Malnome



5.QUADRO GENERALE COMPARTI E MISURE

                                    MISURE
                                    Materie prime e ausiliarie
            CONSUMI                 Risorse idriche
                                    Energia elettrica/termica
                                    Combustibili
            EMISSIONI IN ARIA       Misure continue e periodiche
                                    Sistemi di trattamento fumi
            EMISSIONI IN ACQUA      Misure periodiche e continue
                                    Sistemi di depurazione
            EMISSIONI ECCEZIONALI   Emissioni eccezionali in condizioni prevedibili
 COMPARTI




            EMISSIONI SONORE        Misure periodiche
            RADIAZIONI              Controllo radiometrico

            ACQUE SOTTERRANEE       Piezometri
                                    Misure quantitative e qualitative
            SUOLO                   Aree di stoccaggio

            RIFIUTI                 Misure periodiche in ingresso
                                    Misure periodiche in uscita
                                    Controlli sui macchinari
                                    Interventi di manutenzione ordinaria
            GESTIONE IMPIANTO       Punti critici degli impianti e dei processi
                                    produttivi
                                    Interventi di manutenzione sui punti critici




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Determinazione b02442 del_30_aprile_2012
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  • 1. REGIONE LAZIO Dipartimento: DIPARTIMENTO PROGRAMMAZ. ECONOMICA E SOCIALE Direzione Regionale: ATTIVITA' PRODUTTIVE E RIFIUTI Area: CICLO INTEGRATO DEI RIFIUTI DETERMINAZIONE N. B02442 del 30/04/2012 Proposta n. 8003 del 27/04/2012 Oggetto: AMA S.p.a. - Autorizzazione Integrata Ambientale ai sensi del Titolo III-bis Parta II del D. lgs. 152/2006 e s.m.i. per l'impianto di termovalorizzazione dei rifiuti sanitari situato nel Comune di Roma. Loc. Ponte Malnome (RM). Proponente: Estensore MARCONI FABIO _____________________________ Responsabile del procedimento MARCONI FABIO _____________________________ Responsabile dell' Area L. MINICILLO _____________________________ Direttore Regionale M. MAROTTA _____________________________ Direttore Dipartimento G. MAGRINI _____________________________ Protocollo Invio _____________________________ Firma di Concerto _____________________________ Pagina 1 / 8 Richiesta di pubblicazione sul BUR: SI
  • 2. Oggetto: AMA S.p.a. – Autorizzazione Integrata Ambientale ai sensi del Titolo III-bis Parta II del D. lgs. 152/2006 e s.m.i. per l’impianto di termovalorizzazione dei rifiuti sanitari situato nel Comune di Roma. Loc. Ponte Malnome (RM). IL DIRETTORE DEL DIPARTIMENTO DELLA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA E SOCIALE SU PROPOSTA dell’Area “Ciclo Integrato dei Rifiuti” della Direzione “Attività Produttive e Rifiuti”; VISTA l’Organizzazione generale interna dell’Amministrazione regionale ed i sui doveri Istituzionali esterni, come da: - Statuto della Regione Lazio; - Disciplina del sistema organizzativo della Giunta e del Consiglio e disposizioni relative alla dirigenza ed al personale regionale, L.R. 18 febbraio 2002, n.6 e s.m.i; - Regolamento di organizzazione degli uffici e dei servizi della Giunta regionale, 6 settembre 2002, n.1, Regolamento 6 settembre 2002, n.1 e s.m.i.; VISTE le seguenti leggi, regolamenti e disposizioni in materia di rifiuti: • di fonte comunitaria: Direttiva 2008/98/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 19-11-2008 “relativa ai rifiuti e che abroga alcune direttive”; • di fonte nazionale: “Regolamento recante disciplina della gestione dei rifiuti sanitari a D.P.R. del 15 luglio 2003, norma dell'articolo 24 della legge 31 luglio 2002, n. 179” n. 254 “Norme in materia ambientale” D. lgs. del 03-04-2006, n. 152 e s.m.i. “Linee guida per l’individuazione e l’utilizzazione delle migliori D.M. Ambiente 29-01- tecniche disponibili per le attività elencate nell’allegato I del D. lgs. n. 2007 59/05” “Determinazione delle spese istruttorie di A.I.A.” D.M. Economia/fin. 24-04- 2008 “Testo unico sulla salute e sicurezza sul lavoro (attuazione D. lgs. del 09-04-2008, dell'articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela n.81 e s.m.i. della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro)” • di fonte regionale: Pagina 2 / 8
  • 3. “Disciplina regionale della gestione dei rifiuti” L.R. del 09-07-1998, n. 27 e s.m.i. “Approvazione Piano di tutela delle acque regionali ai sensi D.C.R.L. n. 42 del 27-09-2007 e del D. Lgs 152/99” s.m.i. “Piano di Risanamento della Qualità dell’Aria della Regione D.C.R.L. del 10-12-2009 Lazio” “Approvazione del Piano di gestione dei rifiuti del Lazio ai D.C.R.L. del 18 gennaio 2012, n. sensi dell’art. 7, comma 1 della L.R. 9 luglio 1998, n. 27” 14 (pubblicata sul supplemento ordinario n. 15 del Bollettino n. 10 del 14 marzo 2012) “Monitoraggio delle acque sotterranee. Rilevazione dei D.G.R.L. n. 222 del 25-02-2005 fattori meteo-climatici e idrologici per il calcolo del bilancio idrico degli acquiferi” “Autorità competente al rilascio dell’autorizzazione D.G.R.L. n. 1116 del 13-12-2005 integrata ambientale disciplinata dal D.lgs. 59 del 18 febbraio 2005. Determinazione del calendario delle scadenze per la presentazione delle domande per il rilascio dell’autorizzazione integrata ambientale ai sensi del D lgs. 59/2005” “Decreto legislativo 59/05. Attuazione integrale della D.G.R.L. n. 288 del 16-05-2006 direttiva 96/61/CE relativa alla prevenzione e riduzione integrate dell’inquinamento. Approvazione modulistica per la presentazione della domanda di autorizzazione integrata ambientale” “Prime linee guida agli uffici regionali competenti, all’ARPA D.G.R. L. n. 239 del 18-04-2008 Lazio, alle Amministrazioni Provinciali e ai Comuni, sulle modalità di svolgimento dei procedimenti volti al rilascio delle autorizzazioni agli impianti di gestione dei rifiuti ai sensi del D. lgs. 152/06 e della L.R. 27/98” “Approvazione documento tecnico sui criteri generali D.G.R.L. del 24-10-2008, n. 755 riguardanti la prestazione delle garanzie finanziarie per il rilascio delle autorizzazioni all’esercizio delle operazioni di smaltimento e recupero dei rifiuti, ai sensi dell’art. 208 del D. lgs. 152/2006, dell’art. 14 del D. lgs. 36/2003 e del D. lgs. n. 59/2005 – Revoca della D.G.R. 4100/99” “Modifiche ed integrazioni alla D.G.R n. 755/2008, D.G.R. L. del 17-04-2009, n. 239 sostituzione allegato tecnico” PREMESSO CHE: - l’impianto di termovalorizzazione dei rifiuti sanitari in oggetto, attivo dal 1996 in forza delle D.G.R. del Lazio nn. 4258/1996, 1321/1997, 862/1998, nonché del Decreto del Vice Commissario Delegato n. 65/2001 e del Decreto del Commissario Delegato n. 14 del 20/12/2002, con il quale, in particolare, l’impianto è stato autorizzato al trattamento di circa 30.000 t/anno di rifiuti, il cui elenco esaustivo è riportato in allegato allo stesso Decreto (Allegato A ); Pagina 3 / 8
  • 4. - l’impianto in questione è localizzato all’interno di un’area più vasta, occupata dallo stabilimento AMA di Ponte Malnome, nel quale sono effettuate altre attività riconducibili all’Azienda Municipalizzata in questione; - In data 19/06/2006, con propria nota prot. n. 78222/U, la Società AMA, S.p.a. ha presentato istanza presso gli uffici dell’allora Commissario Delegato, al fine di conseguire autorizzazione integrata ambientale (A.I.A.) per il suddetto impianto di termovalorizzazione, ai sensi del previgente D. lgs. 59/2005 e s.m.i.; - lo stesso Commissario ha provveduto, ai sensi dell’art. 8 della L. 241/1990 e s.m.i., a comunicare l’avvio del procedimento per il rilascio dell’A.I.A. suddetta, con propria nota prot. n. 1089/RUP dell’11/11/2007, senza, peraltro, dare seguito alla prevista Conferenza di Servizi; - a seguito della cessazione dello stato di emergenza ambientale nel territorio della Regione Lazio, avvenuta il 30 giugno 2008, taluni procedimenti per il rilascio di A.I.A. in corso, ivi compreso quello relativo all’impianto di Ponte Malnome in oggetto, sono passati in capo alla Regione Lazio (Autorità competente); - con nota prot. n. 221758 del 18/12/2008, l’Autorità competente ha convocato la relativa Conferenza di Servizi, tenutasi in data 15/01/2009; - al fine del completamento dell’iter amministrativo utile al rilascio dell’A.I.A. in questione, l’Autorità competente ha consentito la prosecuzione dell’esercizio dell’impianto in parola, con successive proroghe, l’ultima delle quali, rilasciata con Determinazione dirigenziale n. B9158 del 30/11/2011, ha fissato la scadenza improrogabilmente al 30/04/2012; VISTA la documentazione presentata in data 12/01/2012, e integrata nel corso del relativo procedimento amministrativo, dalla Società AMA S.p.a., ai sensi delle D.G.R. del Lazio n. 288/2006 e n. 35/2010, ai fini del rilascio dell’A.I.A. in questione, in ottemperanza a quanto prescritto nella suddetta Determinazione dirigenziale n. B9158/2011; tale documentazione è costituita da: - Scheda A; - Scheda B; - Scheda D; - Scheda E – Piano di Monitoraggio e Controllo (PMeC); - Sintesi non tecnica. VISTA la Determinazione dirigenziale n. B02431 del 27/04/2012 di conclusione positiva del procedimento relativo al rilascio di A.I.A., ai sensi del Titolo III- bis Parte II del D. lgs. 152/2006 e s.m.i., per l’impianto di termovalorizzazione dei rifiuti sanitari situato nel Comune di Roma, loc. Ponte Malnome (RM), gestito dalla Società AMA S.p.a., emessa dopo aver acquisito l’assenso, con prescrizioni, dei seguenti Enti: Provincia di Roma, Amministrazione di Roma Capitale, Servizi S.Pre.S.A.L. e S.I.S.P. del Dipartimento di Prevenzione della ASL territorialmente competente; VISTO il parere, con prescrizioni, reso da ARPA Lazio sul PMeC relativo all’impianto in questione, ai sensi dell’art. 29 – quater comma 7 del D. lgs. 152/2006 e s.m.i., contenuto nelle note prot. n. 25475 del 6/04/2012 e prot. n. 27056 del 13/04/2012 della medesima Agenzia regionale, acquisite, rispettivamente, al n. 70193 del 10/04/2012 e n. 75005 del 16/04/2012 del prot. della Regione Lazio; Pagina 4 / 8
  • 5. PRESO ATTO che, sull’impianto in esame si è espressa la competente Area regionale di V.I.A. con pronuncia di compatibilità ambientale positiva prot. n. 197936 del 27/10/2008; PRESO ATTO di quanto dichiarato in merito al medesimo progetto dalla competente Area Difesa Suolo della Regione Lazio con propria nota prot. n. n. 110449 del 13/03/2012; PRESO ATTO che la Società AMA S.p.a., sulle indicazioni fornite da ARPA Lazio nel suddetto parere, ai fini dell’approvazione definitiva del PMeC relativo all’impianto di cui trattasi, ha consegnato presso gli uffici della stessa ARPA, con propria nota prot. n. 22343/U del 20/04/2012, acquisita al prot. regionale n. 82523 del 27/04/2012, una nuova stesura del PMeC in questione; CONSIDERATO che i reflui potenzialmente contaminati prodotti all’interno dell’area dell’impianto di termovalorizzazione dei rifiuti sanitari di Ponte Malnome, sono destinati ad un depuratore, regolarmente autorizzato allo scarico con Determinazione dirigenziale della Provincia di Roma n. 520 del 26/02/2008, localizzato al di fuori del perimetro dell’impianto in questione, a servizio dell’intero stabilimento AMA di Ponte Malnome, che ospita altre attività riconducibili all’Azienda Municipalizzata, non tecnicamente connesse tra loro; CONSIDERATO che è prossima alla scadenza l’ultima proroga all’esercizio concessa all’impianto di termovalorizzatore dei rifiuti sanitari di cui trattasi, fissata con la richiamata Determinazione dirigenziale n. B9158 del 30/11/2011, per il 30/04/2012; TENUTO CONTO della procedura d’infrazione n. 2009/2071 “Regime sulla prevenzione e la riduzione integrata dall’inquinamento relativo agli impianti esistenti- direttiva 2008/01”, avviata dalla Commissione Europea, anche, nei confronti della Regione Lazio, in particolare per il mancato rilascio dell’A.I.A. per l’impianto di termovalorizzazione di Ponte Malnome in questione; RITENUTO che, anche su preliminare indicazione di ARPA Lazio, contenuta nel suddetto parere di competenza, che il depuratore in questione, seppure impiegato solo per una parte marginale al trattamento dei reflui dell’impianto di termovalorizzazione di cui trattasi, possa essere fatto oggetto del monitoraggio relativo alla presente A.I.A., quale attività tecnicamente connessa; RITENUTO opportuno promuovere, a tal proposito, un tavolo tecnico, al fine di valutare la possibilità di includere successivamente il depuratore in questione all’interno della presente A.I.A., ai fini del suo monitoraggio; RITENUTO, pertanto, opportuno e necessario rilasciare il presente provvedimento di A.I.A. per l’impianto di termovalorizzazione in oggetto, fermi restando gli esiti del suddetto tavolo tecnico a seguito dei quali la presente A.I.A. è suscettibile di essere aggiornata; Pagina 5 / 8
  • 6. DETERMINA le premesse costituiscono parte integrante e sostanziale del presente provvedimento, - di rilasciare, per anni 5 (cinque), l’Autorizzazione Integrata Ambientale, ai sensi del Titolo III-bis della Parte II del D. lgs. 152/2006 e s.m.i., per l’impianto di termovalorizzazione dei rifiuti sanitari situato nel Comune di Roma, loc. Ponte Malnome (RM) e gestito dalla Società AMA S.p.a. con sede legale in Via Calderon de la Barca, 87 - 00142 Roma – P.IVA e C.F. ed Iscr. Reg. Impr. Trib. Roma 05445891004; - di approvare la seguente documentazione presentata dalla medesima AMA S.p.a., ai fini del rilascio dell’A.I.A. in questione, ai sensi delle D.G.R. del Lazio n. 288/2006 e n. 35/2010: - Scheda A ; - Scheda B ; - Scheda D ; - Scheda E – Piano di Monitoraggio e Controllo (PMeC); - Sintesi non tecnica. - di prescrivere alla Società di rispettare le condizioni, tutte, contenute nell’allegato tecnico al presente provvedimento – che richiama, tra l’altro, le prescrizioni emesse dalle Amministrazioni convenute alla Conferenza dei Servizi conclusasi con atto prot. n. B02431 del 27/04/2012 – nonché quelle riportate nel parere di compatibilità ambientale di cui all’atto prot. n. 197936 del 27/10/2008; la medesima Società è chiamata, inoltre, al rispetto di quanto previsto dal PMeC, anch’esso allegato al presente provvedimento, relativamente a tempistiche, modalità e valori limite in esso contenuti; In caso di inosservanza delle prescrizioni autorizzatorie, o di esercizio in assenza di autorizzazione, si procederà secondo la gravità delle infrazioni: a) alla diffida, assegnando un termine entro il quale devono essere eliminate le irregolarità; b) alla diffida e contestuale sospensione dell'attività autorizzata per un tempo determinato, ove sì manifestino situazioni di pericolo per l'ambiente; c) alla revoca dell'autorizzazione integrata ambientale e alla chiusura dell'impianto, in caso di mancato adeguamento alle prescrizioni imposte con la diffida e in caso di reiterate violazioni che determinino situazioni di pericolo e di danno per l'ambiente. In caso di inosservanza delle prescrizioni autorizzatorie, ove si manifestino situazioni di pericolo o di danno per la salute, si procederà ai sensi dell’art. 29 – decies comma 10 del D. lgs. 152/2006 e s.m.i., dandone comunicazione al sindaco ai fini dell'assunzione delle eventuali misure ai sensi dell'articolo 217 del Regio Decreto 27 luglio 1934, n. 1265. - di dare atto che la presente A.I.A. sostituisce, secondo quanto previsto dall’allegato IX alla Parte II del D. lgs. 152/2006 e s.m.i., le seguenti autorizzazioni: Pagina 6 / 8
  • 7. - autorizzazione allo scarico (capo II del titolo IV della Parte terza del D. lgs.152/2006 e s.m.i.) - autorizzazione unica per i nuovi impianti di smaltimento e recupero dei rifiuti (art. 208 del D. lgs.152/2006 e s.m.i.); - autorizzazione alle emissioni in atmosfera, fermi restando i profili concernenti aspetti sanitari (Titolo I Parte V del D. lgs. 152/2006 e s.m.i.) - di disporre che L’AMA S.p.a. dovrà aggiornare, entro 60 giorni dall’efficacia del presente provvedimento, ai fini dell’esercizio dell’impianto di termovalorizzazione in questione, la polizza fideiussoria, già accettata dalla Regione Lazio con nota prot. n. 12760 del 23/01/2012, fino alla concorrenza di € 684.000,00 (seicentottantaquattromila,00) facendo riferimento agli estremi del presente provvedimento. La stessa polizza dovrà avere durata pari alla durata del presente provvedimento più due anni, ai sensi di quanto previsto dalla D.G.R.L. 239/2009. - di promuovere un tavolo tecnico, da convocare entro 60 giorni dal rilascio della presente A.I.A., al fine di valutare la possibilità di ricomprendere nel monitoraggio inerente il termovalorizzatore di cui trattasi, il depuratore a servizio dell’intero stabilimento AMA di Ponte Malnome, quale attività tecnicamente connessa; a tale tavolo saranno invitati, per le rispettive competenze, ARPA Lazio – sezione provinciale di Roma e Provincia di Roma. All’esito degli approfondimenti in questione, la presente A.I.A. sarà aggiornata; fino ad allora, l’AMA S.p.a. dovrà rispettare quanto previsto e prescritto relativamente allo scarico afferente il depuratore in questione con Determinazione dirigenziale della Provincia di Roma n. 520 del 26/02/2008. Il presente provvedimento sarà oggetto di riesame da parte dell’Amministrazione regionale, anche su proposta delle altre Amministrazioni competenti in materia ambientale, qualora si verifichi una delle condizioni di cui all’art. 29 - octies, comma 4, del D. lgs. 152/2006 e s.m.i. I costi sostenuti per i controlli richiamati nell’art. 29 - decies comma 3 del D. lgs. 152/2006 e s.m.i. sono a carico del gestore e dovranno essere versati secondo le modalità indicate nei commi 1 e 4 dell’art. 6 del D.M. 24 aprile 2008 direttamente all’Arpa Lazio competente per territorio. I documenti e gli atti del procedimento relativi alla presente autorizzazione nonché i dati relativi ai controlli delle emissioni, sono depositati, al fine della consultazione del pubblico, secondo quanto stabilito dall’art. 29 – quater comma 2 del D. lgs. 152/2006 e s.m.i., presso gli Uffici dell’Area “Ciclo Integrato dei Rifiuti” della Regione Lazio siti in Via R.R. Garibaldi, 7 – 00147 Roma. Il presente Provvedimento non esonera la Società dall’acquisizione di eventuali ulteriori pareri, assensi, nulla osta ed autorizzazioni non ricomprese nel presente atto e funzionali e/o necessari allo svolgimento dell’attività autorizzata. Il presente Provvedimento sarà notificato alla AMA. S.p.a. dal Direttore della Direzione “Attività Produttive e Rifiuti” e trasmesso alle seguenti Amministrazioni: Provincia di Roma, Pagina 7 / 8
  • 8. Amministrazione di Roma Capitale, ARPA Lazio – sezione provinciale di Roma, Ministero dell’Ambiente della Tutela del Mare e del Territorio ed all’ISPRA. Copia della documentazione tecnica, opportunamente timbrata e siglata dall’Area “Ciclo Integrato dei Rifiuti” della Regione Lazio, sarà consegnata alla Società, la quale è tenuta a conservarla e metterla a disposizione degli Enti di controllo, a semplice richiesta. Gli effetti del presente Provvedimento avranno luogo dal giorno della prevista pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Lazio (B.U.R.L.). Avverso il presente provvedimento è ammesso ricorso giurisdizionale innanzi al Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio nel termine di 60 giorni dalla comunicazione (ex artt. 29, 41 e 119 del D. lgs. n. 104/2010), ovvero ricorso straordinario al Capo dello Stato entro il termine di 120 giorni (ex art. 8 e ss. D.P.R. n. 1199/1971). IL DIRETTORE DEL DIPARTIMENTO “PROGRAMMAZIONE ECONOMICA E SOCIALE” …………………………………… (dott. Guido Magrini) AllegatoTecnicoAMA. PMeCAprile pdf 2012AMA.pdf Pagina 8 / 8
  • 9. $//(*$72 7(&1,&2 alla Determinazione n._______del _________ '$7, 68 *(6725( 5()(5(17( ,33 H 5$335(6(17$17( /(*$/( *HVWRUH GHOO·LPSLDQWR Nome e cognome: AMA S .p.a. Indirizzo: VIA CALDERON DE LA BARCA 87 – 00142 - ROMA Recapiti telefonici: 06.516(1) e-mail: info@amaroma.it 5HIHUHQWH ,33 Nome e cognome: LUCIO MAS TROMATTEI Indirizzo: VIA CALDERON DE LA BARCA 87 – 00142 - ROMA Recapiti telefonici 06.51692337 e-mail: lucio.mastromattei@amaroma.it 5DSSUHVHQWDQWH OHJDOH Nome e cognome: S ALVATORE CAPPELLO Indirizzo: VIA CALDERON DE LA BARCA 87 – 00142 – ROMA '(65,=,21( '(//·,03,$172 Il termovalorizzatore di Ponte Malnome è localizzato in località Ponte Galeria, nella parte sud-ovest della città di Roma. L’area, perimetrata, sulla quale insiste l’impianto in questione, pari a circa 15.800 mq, fa parte di un’area più vasta occupata da uno stabilimento AMA nel quale sono effettuate molteplici attività tutte riconducibili alla medesima Azienda Municipalizzata. In particolare, l’impianto è individuato al Foglio n. 746 particelle 111, 112, 578 del Catasto Terreni. L’attività IPPC, inerente appunto la termovalorizzazione dei rifiuti sanitari, è inquadrata come segue: ATTIVITÀ IPPC Categoria 5.1 Impianti per l’eliminazione o il recupero di rifiuti pericolosi, della lista di cui all’art. 1, paragrafo 4, della direttiva 91/689/Cee, quali definiti negli allegati II A e II B (operazioni R1, R5, R6, R8 e R9) della Direttiva 75/422/Cee e nella Direttiva 75/439/Cee del 16 giugno 1975 del Consiglio, concernente l’eliminazione degli oli usati, con capacità di oltre 10 tonnellate al giorno.
  • 10. L’impianto, costituito da due analoghe linee di combustione e trattamento degli effluenti gassosi, è, attualmente, autorizzato per una potenzialità complessiva di incenerimento di rifiuti pari a 30.000 tonnellate annue, dalla cui combustione, per la presenza di una sezione di recupero energetico (gruppo turboalternatore), può essere resa disponibile una potenza elettrica fino a circa 3,3 MW. Qui di seguito, si riporta lo schema a blocchi delle attività di incenerimento con recupero di energia effettuate nell’impianto di Ponte Malnome.
  • 11. Di seguito, vengono elencate le principali fasi di cui è costituito il processo tecnologico dell’impianto. 1. Accettazione, stoccaggio e alimentazione; 2. Combustione e postcombustione; 3. Sezione di raffreddamento dei fumi; 4. Recupero energetico; 5. Depurazione dei fumi: 5.1 Trattamento dei fumi a secco; 5.2 Trattamento dei fumi ad umido; 6. Espulsione fumi. Per una descrizione dettagliata di ogni singola fase si rimanda alla Relazione tecnica – allegato B.18 – facente parte della documentazione approvata con la presente A.I.A. 21',=,21, *(1(5$/, $,$ Per il rispetto delle condizioni di cui al presente paragrafo, la Società dovrà, in particolare: 1. prima di dare attuazione a quanto richiamato nel presente provvedimento, effettuare la comunicazione ai sensi dell’art. 29-GHFLHV del D. lgs. 152/2006 e s.m.i. alla Autorità competente e all’ARPA Lazio; detta comunicazione dovrà, comunque, intervenire entro 30 giorni a far data dall’efficacia del presente provvedimento; 2. acquisire il C.P.I. da parte del Corpo Provinciale dei VV.F.; 3. presentare, in originale, entro 30 giorni dalla data di notifica del presente provvedimento, e successivamente, con cadenza annuale entro il 31 gennaio di ciascun anno, la documentazione attestante il permanere dei requisiti soggettivi necessari per la gestione dell’impianto; 4. trasmettere, entro il 31 gennaio di ciascun anno, i dati relativi ai controlli di cui all’art. 29-VH[LHV, comma 6, Titolo III – bis della Parte II del D. lgs. 152/2006 e s.m.i., all’Autorità competente, all’ARPA Lazio, alla Provincia di Roma e all’Amministrazione di Roma Capitale, secondo le indicazioni riportate nel PMeC, allegato alla presente A.I.A.;
  • 12. 5. comunicare, nei successivi 30 giorni dall’evento, all’Autorità competente ogni mutamento del gestore dell’impianto, del referente IPPC e del rappresentante legale, anche nelle forme dell’autocertificazione previste dalla vigente normativa; 6. comunicare preventivamente all’Autorità competente, per le necessarie valutazioni sugli effetti che la stessa potrebbe avere per gli esseri umani e per l’ambiente, ogni modifica all’impianto, così come definita all’art. 5 comma 1, lettera l, Titolo III – ELV del D. lgs. 152/2006 e s.m.i., ai sensi dell’art. 29 – QRQLHV del medesimo D. lgs. 152/2006 e s.m.i.; 7. sottoporre i macchinari, le linee di produzione e i sistemi di contenimento/abbattimento delle emissioni in tutte le matrici ambientali, a periodici interventi di manutenzione secondo le istruzioni delle imprese costruttrici; 8. mantenere in perfetta efficienza le impermeabilizzazioni della pavimentazione, delle canalette e dei pozzetti di raccolta degli sversamenti su tutte le aree interessate dal deposito e dalla movimentazione dei rifiuti, nonché il sistema di raccolta delle acque di prima pioggia e i bacini di contenimento, dei serbatoi, dei pozzetti di raccolta degli sversamenti oggetto della presente autorizzazione; 9. dotare i lavoratori operanti nell’impianto dei Dispositivi di Protezione Individuali (D.P.I.); gli stessi lavoratori dovranno essere idoneamente formati per le azioni di competenza; 10. avvalersi di personale qualificato per il controllo dei processi e la sorveglianza dei luoghi di lavoro; 11. effettuare i prelievi e le analisi previste per garantire il rispetto dei limiti delle emissioni utilizzando laboratori accreditati UNI CEI EN IS O/IEC o equivalenti; 12. riferire all’Autorità competente, alla Provincia di Roma e all’ARPA Lazio – sezione provinciale di Roma, eventuali cambiamenti riguardanti: a. ruoli e responsabilità nella gestione degli impianti e dei processi; b. procedure per la gestione delle emergenze ambientali (Piano di Emergenza Interno). 13. provvedere alle verifiche prescritte, ed agli eventuali ulteriori interventi tecnici ed operativi, che le autorità preposte al controllo ritengano necessari durante le fasi di gestione autorizzate; 14. fornire, al fine di consentire l’attività di controllo da parte degli enti preposti, tutta l’assistenza necessaria per lo svolgimento di qualsiasi verifica tecnica relativa all’impianto, per prelevare campioni e per raccogliere qualsiasi informazione;
  • 13. 15. garantire la custodia continuativa dell’impianto anche attraverso l’adozione di un sistema di reperibilità; 16. garantire che le operazioni autorizzate siano svolte in conformità con le vigenti normative di tutela ambientale di salute e sicurezza sul lavoro ed igiene pubblica. *(67,21( '(//·,03,$172 Presso l’impianto in oggetto, la S ocietà AMA S .p.a. e, per essa il proprio legale rappresentante, è autorizzata all’effettuazione delle operazioni di gestione rifiuti di seguito riportate e definite ai sensi degli allegati B e C alla Parte IV del D. lgs. 152/2006 e s.m.i., nel rispetto dei limiti quantitativi riportati in tabella. 7DEHOOD 5 – Utilizzazione principale come combustibile o come altro mezzo per produrre energia. 2SHUD]LRQL GL 5 – Messa in riserva dei rifiuti per sottoporli a una delle JHVWLRQH operazioni indicate nei punti da R1 a R 12 DXWRUL]]DWH ' – Deposito preliminare prima di una delle operazioni di cui ai punti da D1 a D151 4XDQWLWDWLYR PDVVLPR DQQXR GL ULILXWL ” W DPPHVVL LQ LQJUHVVR 4XDQWLWDWLYR PDVVLPR JLRUQDOLHUR GL ” W ULILXWL DPPHVVL LQ LPSLDQWR 4XDQWLWDWLYR 5 ' PDVVLPR GL W W ULILXWL LQ 3HULFRORVL VWRFFDJJLR 1RQ W W LVWDQWDQHR SHULFRORVL 1 L’operazione D15 è autorizzata per la gestione dei rifiuti in uscita dall’impianto, come riportato nell’appendice II al presente allegato tecnico.
  • 14. Il deposito temporaneo dei rifiuti prodotti resta soggetto alle specifiche condizioni di cui ai punti 1,2,3,4 e 5 riportate sotto la lettera bb) dell’art. 183 del D. lgs. 152/2006 e s.m.i. Le aree di stoccaggio dei rifiuti sono individuate puntualmente nella planimetria che costituisce appendice I del presente allegato tecnico. 5LILXWL DXWRUL]]DWL LQ LQJUHVVR In particolare, AMA S .p.a. è autorizzata alla ricezione in ingresso all’impianto in esame dei seguenti rifiuti, accanto a ciascuno dei quali si riporta la relativa operazione di gestione, coerentemente con quanto sopra indicato. Almeno il 98% (” 29.400 t/anno) dei quantitativi in ingresso presso l’impianto in questione dovrà essere costituito dai rifiuti sanitari riportati nella seguente tabella 2. 7DEHOOD (5 'HVFUL]LRQH 2SHUD]LRQH GL JHVWLRQH Oggetti da taglio (eccetto 18 01 03*) 5 5 Parti anatomiche d organi incluse le sacche 5 5 per il plasma e le riserve di sangue (tranne 18 01 03*) Rifiuti che devono essere raccolti e smaltiti 5 5 applicando precauzioni particolari per evitare infezioni Rifiuti che non devono essere raccolti e 5 5 smaltiti applicando precauzioni particolari per evitare infezioni (es. bende, ingessature, lenzuola, indumenti monouso, assorbenti igienici) Medicinali diversi da quelli di cui alla voce 5 5 18 01 08* Oggetti da taglio (eccetto 18 02 02*) 5 5 Rifiuti che devono essere raccolti e smaltiti 5 5 applicando precauzioni particolari per evitare infezioni Rifiuti che non devono essere raccolti e 5 5 smaltiti applicando precauzioni particolari per evitare infezioni (es. bende, ingessature, lenzuola, indumenti monouso, assorbenti igienici) Medicinali diversi da quelli di cui alla voce 5 5 20 01 31*
  • 15. In particolare, i CER appartenenti alla categoria 18 riportati in Tabella 2 devono provenire esclusivamente da strutture sanitarie pubbliche e private, individuate ai sensi del D. lgs. 30 dicembre 1992, n. 502 e s.m.i., che svolgono attività medica e veterinaria di prevenzione, diagnosi, di cura, di riabilitazione e di ricerca ed erogano le prestazioni di cui alla L. 23 dicembre 1978, n. 833. Il CER 20 01 32 è da ricondurre a quei rifiuti di prodotti farmaceutici da raccolte differenziate o da resi o fuori specifica dell’industria farmaceutica ovvero sostanze stupefacenti e psicotrope conferite dai Tribunali oppure sostanze stupefacenti e psicotrope conferite dalle farmacie pubbliche e private. In riferimento ai rifiuti sanitari pericolosi ammessi in impianto, si riportano qui di seguito i valori minimi e massimi riferiti al P.C.I. e quelli relativi, invece, ai flussi di massa previsti (i dati dei flussi di massa si riferiscono a valori medi calcolati sugli ultimi 3 anni). 7DEHOOD (5 3, .FDO.J
  • 17. Minimo Massimo Minimo Massimo 3.000 4.200 76,8 96 3.000 4.200 0,72 1,44 Il restante 2% (” 600 t/anno) dei quantitativi autorizzati in ingresso potrà essere impegnato, qualora necessario, per il conferimento dei seguenti ulteriori rifiuti. 7DEHOOD (5 'HVFUL]LRQH 2SHUD]LRQH GL JHVWLRQH Imballaggi in materiali compositi 5 5 Imballaggi in materiali misti 5 5 Imballaggi in materia tessile 5 5 Assorbenti, materiali filtranti, stracci ed 5 5 indumenti protettivi, diversi da quelli di cui alla voce 15 02 02* Rifiuti organici 5 5
  • 18. Carta e cartone 5 5 Plastica e gomma 5 5 Legno diverso da quello di cui alla voce 19 5 5 12 06* Prodotti tessili 5 5 Altri rifiuti (compresi materiali misti) 5 5 prodotti dal trattamento meccanico dei rifiuti, diversi da quelli di cui alla voce 19 12 11* Carta e cartone 5 5 Abbigliamento 5 5 Prodotti tesili 5 5 Legno diverso da quello di cui alla voce 20 5 5 01 37* Plastica 5 5 Altri rifiuti non biodegradabili 5 5 In particolare, i rifiuti appartenenti alla famiglia 19 potranno essere accolti presso l’impianto esclusivamente per soddisfare esigenze derivanti dalla stessa A.M.A. S.p.a. e dagli impianti ad essa riconducibili. I rifiuti appartenenti alle categorie 15, 16 e 20 riportati in Tabella 4 potranno essere accolti in impianto solo dietro esplicita richiesta dell’Autorità giudiziaria, da esecuzione di disposizioni di pubblica sicurezza, di igiene pubblica e di richieste da parte dei Corpi di Polizia, Esercito e via dicendo. Nella seguente tabella sono riportate la capacità nominale e il carico termico nominale dell’impianto in questione. 7DEHOOD DSDFLWj QRPLQDOH 100 t/g (50/t/g per linea) DULFR WHUPLFR QRPLQDOH 15 Gcal/h (7,5 Gcal/h per linea) 3UHVFUL]LRQL Per il rispetto delle condizioni di cui al presente paragrafo, la Società dovrà, in particolare: 17. rispettare, per ciascuna categoria di rifiuti sanitari riportati in Tabella 3, il rispettivo quantitativo massimo consentito in ingresso all’impianto; 18. adottare tutte le precauzioni necessarie riguardo alla consegna e alla ricezione dei rifiuti per evitare o limitare per quanto praticabile gli effetti negativi sull' ambiente, ed, in particolare, l' inquinamento dell' aria, del suolo, delle acque superficiali e
  • 19. sotterranee, nonché odori e rumore e i rischi diretti per la salute umana. Tali misure devono soddisfare almeno le condizioni riportate nei successivi punti 19 e 20; 19. prima della accettazione dei rifiuti nell'impianto di cui trattasi: 19.1 determinare almeno la massa di ciascuna categoria di rifiuti, possibilmente in base al codice dell'Elenco europeo dei rifiuti; 19.2 acquisire informazioni sui rifiuti al fine di verificare, fra l'altro, l'osservanza dei requisiti previsti all’art. 4 del D. lgs. 133/2005 e s.m.i. e, comunque richiamati all’interno della presente A.I.A.; 19.3 acquisire, inoltre, le informazioni sui rifiuti che comprendano almeno i seguenti elementi: a) lo stato fisico e, ove possibile, la composizione chimica dei rifiuti, il relativo codice dell'Elenco europeo dei rifiuti e tutte le informazioni necessarie per valutare l'idoneità del previsto processo di incenerimento dei rifiuti; b) le caratteristiche di pericolosità dei rifiuti, le sostanze con le quali non possono essere mescolati e le precauzioni da adottare nella manipolazione dei rifiuti; 20. prima dell'accettazione dei rifiuti pericolosi nell'impianto, il gestore deve inoltre applicare almeno le seguenti procedure di ricezione: a) fermo restando quanto previsto dall’adesione volontaria al S ISTRI, deve essere verificata la documentazione prescritta dall'articolo 193 del D. lgs. 152/2006 e s.m.i., o dall'articolo 7, comma 2, del regolamento (CE) n. 1774/2002 e dal regolamento (CEE) n. 259/93, relativo alla sorveglianza ed al controllo delle spedizioni di rifiuti all'interno della Comunità europea, nonché in entrata e in uscita dal suo territorio e dai regolamenti sul trasporto di merci pericolose; E
  • 20. ad esclusione dei rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo, devono essere prelevati campioni rappresentativi. Questa operazione va effettuata, per quanto possibile, prima del conferimento nell'impianto, per verificarne mediante controlli la conformità all'autorizzazione nonché alle informazioni di cui ai su indicati punti 19.2 e 19.3, e per consentire alle autorità competenti di identificare la natura dei rifiuti trattati. I campioni devono essere conservati per almeno un mese dopo l'incenerimento dei rifiuti da cui sono stati prelevati;
  • 21. 21. devono essere adottate tutte le misure affinché le attrezzature utilizzate per la ricezione, gli stoccaggi, i pretrattamenti e la movimentazione dei rifiuti, nonché per la movimentazione o lo stoccaggio dei residui prodotti, siano progettate e gestite in modo da ridurre le emissioni e gli odori, secondo i criteri della migliore tecnologia disponibile; 22. gestire l’impianto in modo da ottenere il più completo livello di incenerimento possibile, adottando, se necessario, adeguate tecniche di pretrattamento dei rifiuti. Le scorie e le ceneri pesanti prodotte dal processo di incenerimento non possono presentare un tenore di incombusti totali, misurato come carbonio organico totale (TOC), superiore al 3 per cento in peso, o una perdita per ignizione superiore al 5 per cento in peso sul secco; 23. avere cura che, dopo l' ultima immissione di aria di combustione, i gas prodotti dal processo di incenerimento siano portati, in modo controllato ed omogeneo, anche nelle condizioni più sfavorevoli, ad una temperatura di almeno 850 ° per almeno C due secondi. Tale temperatura e'misurata in prossimità della parete interna della camera di combustione, o in un altro punto rappresentativo della camera di combustione indicato dall' autorità competente. S vengono inceneriti rifiuti e pericolosi contenenti oltre l' per cento di sostanze organiche alogenate, espresse 1 in cloro, la suddetta temperatura deve essere di almeno 1100 ° per almeno due C secondi; 24. adottare tecniche tali da assicurare: a) il rispetto dei valori limite di emissione fissati nel PMeC allegato al presente provvedimento; b) che le condizioni d' esercizio autorizzate non diano luogo ad una maggior quantità di residui o a residui con un più elevato tenore di inquinanti organici rispetto ai residui ottenibili applicando le prescrizioni di cui sopra; 25. avere cura, nei casi di avviamento e arresto dell’impianto, che il bruciatore ausiliario sia azionato al fine di garantire l' innalzamento ed il mantenimento della temperatura minima stabilita al precedente punto 23, durante tali operazioni e fintantoché vi siano rifiuti nella camera di combustione. Tale bruciatore deve intervenire automaticamente qualora la temperatura dei gas di combustione, dopo l'ultima immissione di aria, scenda al di sotto della temperatura minima stabilita al richiamato punto 23. Il bruciatore ausiliario non deve essere alimentato con combustibili che possano causare emissioni superiori a quelle derivanti dalla combustione di gasolio, gas liquefatto e gas naturale; 26. mantenere in piena efficienza il sistema automatico di blocco dell’alimentazione dei rifiuti all’impianto, predisposto al fine di intervenire nei seguenti casi:
  • 22. a) all’avviamento, finché non sia raggiunta la temperatura minima stabilita al precedente punto 24; b) qualora la temperatura nella camera di combustione scenda al di sotto di quella minima stabilita al predetto punto 24; c) qualora le misurazioni continue degli inquinanti negli effluenti indichino il superamento di uno qualsiasi dei valori limite di emissione riportati nel PMeC, a causa del cattivo funzionamento o di un guasto dei dispositivi di depurazione dei fumi; 27. nei casi di arresto automatico, di cui alle lettere a), b) e c) del precedente punto 26, dell’alimentazione dei rifiuti autorizzati in ingresso all’impianto di termovalorizzazione, rispettare i periodi massimi per l’avviamento e l’arresto dello stesso indicati nel Manuale del sistema di monitoraggio in continuo delle emissioni (SME), facente parte della documentazione approvata con la presente A.I.A. Nei periodi in questione non saranno applicabili i valori limite previsti per il CO e le condizioni previste per il rispetto dei limiti di emissione in atmosfera in genere, contenuti nel PMeC allegato al presente provvedimento; 28. avere cura che il calore generato durante il processo di incenerimento sia recuperato, per quanto possibile; 29. avere cura che i rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo siano introdotti direttamente nel forno di incenerimento senza prima essere mescolati con altre categorie di rifiuti e senza manipolazione diretta; 30. avere cura di affidare la gestione operativa dell’impianto a persone fisiche tecnicamente competenti; 31. avere cura di ridurre al minimo la quantità e la pericolosità dei residui prodotti durante il funzionamento dell' impianto; i residui devono essere riciclati o recuperati in conformità al D. lgs. 152/2006 e s.m.i., quando appropriato, direttamente nell' impianto o al di fuori di esso; i residui che non possono essere riciclati o recuperati devono essere smaltiti in conformità al D. lgs. 152/2006 e s.m.i., nonché nel rispetto dei criteri fissato con D.M.27/09/2010; 32. avere cura di effettuare il trasporto e lo stoccaggio di residui secchi sotto forma di polvere in modo tale da evitarne la dispersione nell' ambiente, ad esempio utilizzando contenitori chiusi; 33. effettuare preliminarmente al riciclaggio, recupero o smaltimento dei residui prodotti dall' impianto, opportune prove per stabilire le caratteristiche fisiche e
  • 23. chimiche, nonché il potenziale inquinante dei vari residui. L'analisi deve riguardare in particolare l'intera frazione solubile e la frazione solubile dei metalli pesanti; 34. mettere a disposizione dei lavoratori adeguati servizi igienici e locali accessori; 35. adottate tutte le misure necessarie al contenimento delle polveri ed in particolare quelle richieste a garanzia della salute dei lavoratori; 36. realizzare ulteriori interventi tecnici ed operativi che gli organi di controllo ritengano necessari durante il periodo della gestione; 37. realizzare tutti gli interventi di mitigazione dell’impatto ambientale previsti dal S e IA dagli altri elaborati progettuali; 38. sottoporre a verifica gli strumenti di pesatura funzionali alla presa in carico dei rifiuti sul registro di cui all’art. 190 del D. lgs. 152/2006 e s.m.i., nel rispetto di quanto richiamato, in materia, dal D.M. 28 marzo 2008, n. 182; 39. richiedere idonea certificazione analitica, rilasciata da laboratori certificati UNI CEI EN ISO o equivalenti, qualora ad un rifiuto sia attribuito un CER per il quale sia prevista una corrispondente voce a specchio nell’elenco dei rifiuti di cui all’allegato alla Parte IV del D. lgs. 152/2006 e s.m.i.; 40. nei casi in cui sui rifiuti in ingresso all’impianto sia registrata contaminazione radioattiva attenersi a quanto contenuto nella procedura dell’Esperto Qualificato facente parte della documentazione approvata con la presente A.I.A., dandone contestualmente comunicazione alle autorità di controllo e le altre autorità territoriali impegnate nella sorveglianza della popolazione e dei lavoratori; ai fini dell’utilizzo di strumenti di misurazione adeguati osservare, inoltre, quanto previsto dalla norma UNI 10897/2001; 41. seguire le operazioni di scarico avendo cura di evitare qualunque sversamento dei rifiuti nell’ambiente circostante; qualora dovesse verificarsi quest’ultimo evento, la Società dovrà provvedere immediatamente alla delimitazione dell’area attraverso appositi presidi e, successivamente, alla rimozione dei rifiuti e alla pulizia dell’area interessata; 42. identificare le aree dedicate al deposito delle materie e dei rifiuti autoprodotti, secondo quanto riportato nell’appendice I al presente allegato tecnico; individuare, inoltre, le aree con apposita cartellonistica che riporti ben visibile per dimensioni e collocazione, le norme per il comportamento, la manipolazione dei rifiuti, il contenimento dei rischi per la salute dell’uomo e per l’ambiente;
  • 24. 43. garantire la pulizia delle aree di movimentazione e transito dei rifiuti al termine della lavorazione giornaliera; 44. prevedere l’adeguamento della barriera verde disposta lungo il perimetro dell’impianto che, oltre ad agire come fatto di mitigazione sugli effetti paesaggistici del luogo, dovrà essere costituita da essenze odorose, sia arboree che arbustive, con lo scopo di mitigare anche gli eventuali residui odori negativi e trattenere materiale particellare; 45. acquisire preventivamente il nullaosta dell’Amministrazione regionale, per l’avvio di ulteriori eventuali attività presso l’impianto ai sensi dell’art. 214, D. lgs. n. 152/2006 e s.m.i. (0,66,21, ,1 $7026)(5$ Le emissioni (convogliate) in atmosfera generate dall’impianto di Ponte Malnome, provengono dalla ciminiera del sistema di termovalorizzazione dei rifiuti sanitari. Il camino, al quale pervengono i fumi depurati del processo di combustione, è costituito da una struttura centrale portante e da due canne di evacuazione dei fumi posizionate esternamente, aventi, ciascuna, un diametro di circa 1 metro ed altezza pari a circa 80 metri. S possono, a tal proposito, individuare due punti di verifica delle emissioni suddette. i 3RVL]LRQH 6LVWHPL GL DPPLQLVWUDWLYD 3URYHQLHQ]D DEEDWWLPHQWR SUHVHQWL LQ LPSLDQWR - Post-combustione - Denitrificazione SNCR - Raffreddamento fumi ( ( Ciminiera - Adsorbimento su calce e carboni attivi - Filtrazione a tessuto - Abbattimento ad umido - Camino
  • 25. I punti di verifica E1 ed E2 su indicati sono meglio individuati nella planimetria che costituisce appendice II al presente allegato tecnico. Per ciò che concerne i valori limite di emissione relativi alle sostanze inquinanti da monitorare si rimanda al PMeC allegato al presente provvedimento. 3UHVFUL]LRQL Per il rispetto delle condizioni di cui al presente paragrafo, la Società dovrà, in particolare: 46. realizzare una simulazione modellistica della dispersione in atmosfera degli agenti inquinanti PM10, PM2,5, PTS diossine e furani secondo i parametri stabiliti , dall’Allegato 2 – Procedura tecnica 2 riportata nel Piano di Risanamento della qualità dell’Aria della Regione Lazio; 47. rispettare i valori limite dei parametri interessati dalle emissioni in atmosfera stabiliti dalla vigente normativa ed, in particolare, riportati nel PMeC allegato al presente provvedimento; 48. comunicare ad ARPA Lazio – sezione provinciale di Roma, l’avvenuta installazione dei dispositivi automatici di misurazione delle emissioni gassose; la stessa ARPA procederà, quindi, a verificarne il funzionamento. La taratura di detti dispositivi deve essere verificata, con metodo parallelo di riferimento, con cadenza almeno triennale; 49. avere cura di registrare ed elaborare tutti i risultati delle misurazioni da presentare all' ARPA Lazio – sezione provinciale di Roma, in modo da consentirle di verificare l' osservanza delle condizioni di funzionamento previste e dei valori limite di emissione stabiliti nella presente A.I.A., secondo le procedure fissate nel PMeC allegato alla stessa; 50. qualora, dalle misurazioni eseguite, risulti che i valori limite di emissione in atmosfera siano superati, provvedere ad informare tempestivamente l' Autorità competente e Arpa Lazio – sezione provinciale di Roma, fermo restando quanto prescritto al paragrafo 9. MISURE RELATIVE ALLE CONDIZIONI DIVERS DA E QUELLE DI NORMALE ES ERCIZIO MIS URE RELATIVE ALLE CONDIZIONI DIVERS DA QUELLE DI NORMALE ES E ERCIZIO della presente A.I.A.; 51. sottoporre a periodiche manutenzioni la sezione di abbattimento dei fumi e delle emissioni dei camini, secondo le tempistiche riportate nella Relazione tecnica – B.18 – della documentazione approvata con il presente provvedimento;
  • 26. 52. avere cura che gli effluenti gassosi siano emessi in modo controllato, con velocità e contenuto entalpico tale da favorire una buona dispersione degli effluenti stessi, al fine di salvaguardare la salute umana e l'ambiente, con particolare riferimento alla normativa relativa alla qualità dell'aria e al Piano di Tutela e Risanamento della Qualità dell’Aria regionale. $48( ', 352(662 0(7(25,+( ', 35,0$ ( 6(21'$ 3,2**,$ ( 6$5,+, ),1$/, I flussi idrici prodotti dal termovalorizzatore, così come risulta dalla Relazione tecnica – D.7 – facente parte della documentazione approvata con la presente A.I.A., alla quale si rimanda per ulteriori dettagli, consistono negli scarichi delle acque di processo (industriali) e negli scarichi delle acque meteoriche, oltre a quelle degli scarichi dei servizi igienici e degli spogliatoi per il personale di conduzione dell’impianto. I tre flussi sono raccolti mediante reti separate e pertanto accuratamente segregati, in modo tale che le acque potenzialmente contaminate possono essere avviate al trattamento nell’impianto di depurazione esistente a servizio dell’intero stabilimento AMA di Ponte Malnome. Le acque di processo vengono per la maggior parte ricircolate ed utilizzate all’interno dell’impianto per l’abbassamento della temperatura dei fumi nelle torri di condizionamento e per lo spegnimento delle scorie, minimizzando in tal modo i consumi di risorsa idrica e loro scarico di reflui ai sistemi di trattamento. Le acque meteoriche, in funzione dalla natura dell’area d’impianto su cui si raccolgono, sono separate nei seguenti ulteriori due flussi: 1. acque meteoriche ricadenti sulle superfici coperte/asfaltate relative all'impianto di termovalorizzazione rifiuti, che vengono raccolte nella rete delle acque di pioggia d'impianto, e quindi avviate nella vasca di prima pioggia, che dovrà essere adeguata così come indicato negli elaborati progettuali. Le acque di seconda pioggia vengono scaricate nel fosso che confluisce nel Rio Galeria attraverso il punto di scarico MN1, in cui possono essere campionate e controllate nel piano di monitoraggio. 2. Le acque meteoriche ricadenti nella zona dei capannoni di stoccaggio dei rifiuti da trattare Tutte le acque meteoriche ricadenti nella zona dei capannoni di stoccaggio dei rifiuti da trattare sono separate idraulicamente da quelle dell’adiacente area del termovalorizzatore con specifici accorgimenti, quali griglie di raccolta carrabili e dossi sul piano strada. Tali acque vengono pertanto convogliate nella rete di raccolta delle acque di pioggia di stabilimento per essere poi comunque raccolte e trattate nell’impianto di depurazione dello stabilimento di Ponte Malnome
  • 27. Nell’area d’impianto in oggetto sono presenti i seguenti scarichi finali. 3XQWR GL YHULILFD 5HFHWWRUH Depuratore generale di 6) stabilimento 01 Affluente del Rio Galeria Lo scarico finale S recapita presso un depuratore, regolarmente autorizzato ai sensi F1 dell’art. 124 del D. lgs. 152/2006 e s.m.i. con Determinazione della Provincia di Roma n. 520 del 26/02/2008, a servizio dell’intero stabilimento AMA di Ponte Malnome, complesso industriale più ampio che ospita, in una sua parte, l’impianto di termovalorizzazione e che ospita, altresì, innumerevoli attività (rimessaggio mezzi, officine, parcheggi, stazione carburante, lavaggi, magazzini, trasferenza multi materiale ecc.) relativi ai servizi territoriali erogati. Lo stesso si trova localizzato al di fuori dell’area dell’impianto in questione ed è interessato dai reflui provenienti dalle attività dell’impianto di termovalorizzazione per circa l’8% del totale dei reflui provenienti dalle altre attività suddette. La localizzazione puntuale dei punti di scarico finali (e parziali) e dei sistemi di raccolta delle acque di processo, civili, di prima e seconda pioggia è riportata nella planimetria che costituisce appendice III al presente allegato tecnico. Per ciò che concerne i valori limite di emissione relativi alle sostanze inquinanti da monitorare si rimanda al PMeC allegato al presente provvedimento. 3UHVFUL]LRQL Per il rispetto delle condizioni di cui al presente paragrafo, la Società dovrà, in particolare: 53. rispettare quanto prescritto nell’autorizzazione allo scarico di acque reflue industriali, comprendenti acque di prima pioggia e acque reflue domestiche in corpo idrico superficiale, di cui alla Determinazione dirigenziale n. 520 del 26/02/2008 della Provincia di Roma; 54. realizzare la nuova vasca di prima pioggia secondo le specifiche tecniche riportate nel relativo elaborato, facente parte della documentazione approvata con la presente A.I.A.; 55. installare allo scarico S F1 campionatori automatici programmabili a tempo indeterminato, refrigerati ed autopulenti, e che siano resi inamovibili e sigillabili, compreso il sistema di “presa campione” ;
  • 28. 56. comunicare ad ARPA Lazio – sezione provinciale di Roma, l’avvenuta installazione dei dispositivi automatici di misurazione degli scarichi idrici; la stessa ARPA procederà, quindi, a verificarne il funzionamento. La taratura di detti dispositivi deve essere verificata, con metodo parallelo di riferimento, con cadenza almeno triennale; 57. avere cura di registrare ed elaborare tutti i risultati delle misurazioni da presentare all' ARPA Lazio – sezione provinciale di Roma, in modo da consentirle di verificare l' osservanza delle condizioni di funzionamento previste e dei valori limite di emissione stabiliti nella presente A.I.A., secondo le procedure fissate nel PMeC allegato alla stessa; 58. qualora, dalle misurazioni eseguite, risulti che i valori limite di emissione negli ambienti idrici siano superati, provvedere ad informare tempestivamente l' Autorità competente e Arpa Lazio – sezione provinciale di Roma, fermo restando quanto prescritto al paragrafo 9. MIS URE RELATIVE ALLE CONDIZIONI DIVERS DA E QUELLE DI NORMALE ES ERCIZIO della presente A.I.A.; 59. avere cura di convogliare e trattare opportunamente, ai fini della prevenzione di rischi idraulici ed ambientali, le acque meteoriche di dilavamento, le acque di prima pioggia e di lavaggio, le acque contaminate derivanti da spandimenti o da operazioni di estinzione di incendi delle aree esterne, fermo restando il divieto di scarico o di immissione diretta di acque meteoriche nelle acque sotterranee; 60. tenere separate le acque reflue contenenti sostanze pericolose dalle acque di raffreddamento e dalle acque di prima pioggia, rispettando i valori limite di emissione a piè d’impianto di trattamento, di cui al PMeC allegato alla presente A.I.A.; 61. qualora le acque reflue provenienti dalla depurazione dei gas di scarico siano trattate congiuntamente ad acque reflue provenienti da altre fonti, effettuare le previste misurazioni in riferimento a tutti gli scarichi idrici presenti in impianto: a) sul flusso delle acque reflue provenienti dai processi di depurazione degli effluenti gassosi prima dell' immissione nell' impianto di trattamento collettivo delle acque reflue; b) sugli altri flussi di acque reflue prima dell' immissione nell' impianto di trattamento collettivo delle acque reflue; c) dopo il trattamento, al punto di scarico finale delle acque reflue; 62. gestire le acque di prima pioggia (primi 5 mm di precipitazioni) ai sensi dell’art. 24 del Piano Tutela Acque regionale di cui alla D.C.R.L. n. 42 del 27-09-2007 e s.m.i.;
  • 29. 63. realizzare la prevista vasca di contenimento per le acque di prima pioggia, con volumetria pari a 100 mc; 64. assicurare un efficace sistema di drenaggio delle acque che eviti ruscellamenti incontrollati e/o ristagni; 65. garantire la necessaria manutenzione ordinaria e la pulizia delle condutture funzionali al convogliamento delle acque di seconda pioggia lungo tutto il perimetro confinante con la proprietà dell’azienda e comunque, per almeno 50 m sia a monte, sia a valle, dei punti di scarico; 66. registrare le operazioni di manutenzione ordinaria e straordinaria effettuate sulle aste fognarie, pozzetti e vasche di accumulo; 67. mantenere in condizioni di efficienza e di accessibilità per l’intera durata della presente autorizzazione i pozzetti di prelevamento dei campioni posti sulle tubazioni di scarico sia finali che parziali; gli stessi dovranno essere individuati con apposita segnaletica; 68. non modificare le condizioni che danno luogo alla formazione degli scarichi quando sono iniziate o sono in corso operazioni di controllo; non ostacolare le operazioni di controllo delle condizioni, in atto o potenziali, che determinano la formazione di qualunque tipologia di scarico, nonché consentire il prelievo dei campioni; 69. consentire il controllo dei sistemi di misura sia dell’approvvigionamento idrico sia dello scarico delle acque; 70. garantire che il sistema di campionamento venga mantenuto costantemente funzionante; 71. individuare con apposita segnaletica i pozzetti fiscali e le “prese campione” con apposita codifica; 72. svuotare la vasca di prima pioggia, a conclusione dell’evento meteorico, entro le successive 48 ore; 73. comunicare tempestivamente ad ARPA Lazio – sezione provinciale di Roma, qualunque anomalia interna allo stabilimento che dia o possa dar luogo a situazioni particolari. In tale eventualità, il gestore dovrà garantire che siano effettuate procedure volte a contenere al massimo le immissioni in ambiente idrico; in ogni caso non dovranno essere provocati fenomeni di inquinamento tali da peggiorare l’attuale situazione ambientale;
  • 30. 74. i valori limite di emissione in corpo idrico attraverso lo scarico SF1 non possono in alcun caso essere conseguiti mediante diluizione con acque prelevate esclusivamente allo scopo. $48( 6277(55$1(( Attualmente, l’impianto di Ponte Malnome non è dotato di una adeguata rete di monitoraggio delle acque sotterranee. A tal proposito, l’AMA S.p.a. dovrà provvedere alla sua realizzazione entro e non oltre 90 giorni dalla comunicazione di cui al punto 1 del paragrafo 3. CONDIZIONI GENERALI A.I.A. La proposta di ubicazione dei nuovi piezometri dovrà essere sottoposta, prima della loro realizzazione, alla valutazione di ARPA Lazio – sezione provinciale di Roma, alle cui indicazioni la medesima AMA S .p.a. dovrà attenersi. L’intervento in questione potrà essere realizzato da AMA S.p.a., senza ulteriori atti di assenso, successivamente ad opportuna comunicazione da trasmettere all’Autorità competente ed ARPA Lazio. 3UHVFUL]LRQL Per il rispetto delle condizioni di cui al presente paragrafo, la Società dovrà, in particolare: 75. redigere, entro 30 giorni dalla comunicazione di cui al punto 1 del paragrafo 3. CONDIZIONI GENERALI A.I.A., un adeguato studio idrogeologico, al fine di individuare la posizione e le caratteristiche costruttive dei piezometri a servizio dell’impianto medesimo; 76. realizzare, secondo la tempistica di cui al secondo capoverso del presente paragrafo 7, almeno tre piezometri, uno a monte e due a valle rispetto alla direzione della falda idrica sottostante l’impianto; 77. una volta realizzati i suddetti piezometri, realizzare il monitoraggio delle acque sotterranee, con le modalità previste dalla D.G.R. del Lazio 222/2005; 78. una volta realizzata la rete di monitoraggio in questione, anche su indicazione di ARPA Lazio, effettuare prelievi al fine di verificare lo stato chimico-fisico delle acque sotterranee ai fini della definizione di opportuni livelli di guardia;
  • 31. 79. i pozzi e i nuovi piezometri presenti o da realizzare dovranno essere protetti con un idoneo manufatto fuori terra, avere un sistema di chiusura a tenuta stagna e una piattaforma cementata al bocca pozza; 80. relativamente al monitoraggio delle acque sotterranee richiedere: a) all’Ufficio Idrografico e Mareografico della Direzione Regionale Protezione Civile, le modalità di misura e trasmissione dei dati riguardanti gli aspetti quantitativi; b) all’ARPA Lazio le analisi da effettuare per gli aspetti qualitativi. ,03$772 $867,2 Per ciò che concerne l’impatto acustico si rimanda alla relazione di valutazione d’impatto acustico stilata, nell’ottobre 2007, dal tecnico Franco Adriano, iscritto all’Albo della Autorità competente dei Tecnici Competenti in Acustica ambientale con n. ordine 472, facente parte della documentazione approvata con la presente A.I.A. In particolare, la suddetta relazione si conclude con le seguenti assunzioni: - i livelli di emissione sono conformi al quanto previsto dalla tabella B del DPCM 14/11/1997; - i livelli di immissione sono conformi a quanto previsto dalla tabella C del DPCM 14/11/1997; - I livelli differenziali sono conformi a quanto previsto dall’art. 4 comma 1 del DPCM 14/11/1997. Al fine di una migliore visualizzazione delle principali fonti di rumore poste all’interno dell’area d’impianto in questione si fornice l’appendice IV al presente allegato tecnico. 3UHVFUL]LRQL Per il rispetto delle condizioni di cui al presente paragrafo, la Società dovrà, in particolare: 81. effettuare un’ulteriore campagna di rilevazioni fonometriche dei livelli di pressione assoluti e differenziali indicati dalla L. 447/1995 art. 2 comma1 in prossimità delle unità abitative prossime agli impianti, anche in previsione di sviluppo dell’insediamento urbano nelle vicinanze di questi; 82. qualora si riscontrasse un superamento dei limiti normativi, predisporre un piano di bonifica acustica che preveda tutti gli interventi necessari al contenimento del rumore da notificare ad ARPA Lazio – sezione di Roma, nonché all’Autorità competente;
  • 32. 83. conservare gli esiti delle misure di autoverifica a disposizione dell’ARPA Lazio – sezione provinciale di Roma per almeno 5 anni; 84. evitare, nell’esercizio dell’attività di gestione dei rifiuti autorizzata, gli inconvenienti derivanti dalla produzione di rumore e vibrazioni. 0,685( 5(/$7,9( $//( 21',=,21, ',9(56( '$ 48(//( ', 1250$/( (6(5,=,2 3UHVFUL]LRQL Per il rispetto delle condizioni di cui al presente paragrafo, la Società dovrà, in particolare: 85. nei casi di guasto, ridurre o arrestare l' attività appena possibile, finché sia ristabilito il normale funzionamento; 86. registrare eventuali blocchi parziali o totali dell’impianto per cause di emergenza, riportando ora di fermata e di riavvio, motivazioni ed eventuali interventi effettuati, al fine di renderli disponibili agli Enti di controllo; 87. comunicare con tempestività all’Autorità competente, alla Provincia di Roma, all’ARPA Lazio – sezione provinciale di Roma ed all’Amministrazione di Roma Capitale, eventuali incidenti ambientali occorsi, le cause individuate e gli eventuali interventi effettuati e/o eventuali misure adottate per la mitigazione degli impatti; 88. fatto salvo il caso in cui si verifichi l’interruzione automatica di alimentazione dei rifiuti, per nessun motivo, in caso di superamento dei valori limite di emissione, continuare ad incenerire rifiuti per più di quattro ore consecutive; inoltre, la durata cumulativa del funzionamento in tali condizioni in un anno deve essere inferiore a sessanta ore. La durata di sessanta ore si applica alle linee dell' intero impianto che sono collegate allo stesso dispositivo di abbattimento degli inquinanti dei gas di combustione; 89. avere cura che, anche nei periodi, eventualmente previsti dall’Autorità competente, in cui sia consentito che l’incenerimento dei rifiuti generi valori di concentrazione degli inquinanti superiori ai valori limite fissati dalla presente A.I.A., a causa di disfunzionamenti, guasti dei dispositivi di depurazione e di misurazione o arresti tecnicamente inevitabili dell’impianto in questione, il tenore totale di polvere delle emissioni nell'atmosfera non superari i 150 mg/m3, espressi come media su 30 minuti; non possono essere, inoltre, superati i valori limite relativi alle emissioni nell'atmosfera di CO e TOC. Devono inoltre essere rispettate tutte le
  • 33. altre prescrizioni riportate al paragrafo 2 - GESTIONE DELL’IMPIANTO del presente allegato tecnico; 90. non appena si verificano le condizioni anomale previste dal precedente punto 79, nonché quelle per cui siano eventualmente consentite dall’Autorità competente, le deroghe temporanee al superamento di taluni valori limite degli inquinanti a causa di disfunzionamenti, guasti dei dispositivi di depurazione e di misurazione o arresti tecnicamente inevitabili dell’impianto in questione, dare comunicazione nel più breve tempo possibile alla Provincia di Roma, ad ARPA Lazio – sezione provinciale di Roma, nonché all’Autorità competente. Analoga comunicazione viene data non appena e' ripristinata la completa funzionalità dell' impianto; 91. tenere, presso i siti di stoccaggio dei rifiuti autoprodotti, prodotti assorbenti in forma granulare, cuscini e salsicciotti a disposizione immediata del personale della squadra di pronto intervento; 92. mantenere in piena efficienza i sistemi di allarme e/o blocco applicati alle apparecchiature critiche per l’ambiente e/o per la sicurezza esistenti. *(67,21( '(/ ),1( 9,7$ '(//·,03,$172 La dismissione dell’impianto deve avvenire nelle condizioni di massima sicurezza ed il sito deve essere bonificato e ripristinato ai sensi della normativa vigente. 3UHVFUL]LRQL Per il rispetto delle condizioni di cui al presente paragrafo, la Società dovrà, in particolare: 93. comunicare preventivamente la eventuale cessazione delle attività dell’impianto autorizzate con il presente provvedimento alla Autorità competente ed agli organi di controllo; nel qual caso, la medesima S ocietà dovrà, inoltre, provvedere alla restituzione del provvedimento autorizzativo; 94. evitare qualsiasi rischio di inquinamento al momento della cessazione definitiva delle attività; 95. a far tempo dalla eventuale chiusura dell’impianto e fino all’avvenuta bonifica e ripristino dello stato dei luoghi, ritenersi responsabile per ogni evento dannoso che si dovesse eventualmente produrre, ai sensi della vigente legislazione civile e penale. Sono, comunque, fatti salvi i diritti di terzi;
  • 34. 96. comunicare, prima di effettuare le operazioni di ripristino del sito, all’Autorità competente, alla Provincia di Roma, all’Amministrazione di Roma Capitale ed all’ARPA Lazio – sezione provinciale di Roma, un cronoprogramma di dismissione approfondito, relazionando sugli interventi previsti; l’esecuzione di tale programma è vincolato al nullaosta scritto dell’Autorità competente, che provvederà a disporre un sopralluogo iniziale e, al termine dei lavori, un sopralluogo finale, per verificarne la corretta esecuzione; sino ad allora, la presente A.I.A. deve essere rinnovata e manterrà la sua validità. 97. ripristinare, ai sensi della normativa vigente in materia di bonifiche e ripristino ambientale, e all’atto della cessazione dell’attività, il sito su cui insiste l’impianto, tenendo conto delle potenziali fonti permanenti di inquinamento del terreno e degli eventi accidentali che si siano manifestati durante l’esercizio. Appendice Appendice Appendice Appendice I_Stoccaggi.pdf II_Emissioni in atmosfera.pdf III_Emissioni in corpo IV_emissioni sonore.pdf idrico.pdf Il Dirigente dell’Area regionale “ Ciclo Il Direttore della Direzione regionale Integrato dei Rifiuti” “Attività produttive e Rifiuti” Ing. Luigi Minicillo Dott. Mario Marotta
  • 35. TERMOVALORIZZATORE DI RIFIUTI SPECIALI ED OSPEDALIERI Via Benedetto Luigi Montel 61/63 – ROMA PIANO MONITORAGGIO E CONTROLLO Aprile 2012
  • 36. Impianto di Termovalorizzazione di Ponte Malnome INDICE 1. MODALITÀ DI GESTIONE DEGLI ASPETTI AMBIENTALI E PIANO DI MONITORAGGIO ..................... 4 1.1. INTRODUZIONE ............................................................................................................................................................ 4 1.2. DATI IDENTIFICATIVI DELL’IMPIANTO ............................................................................................................................... 4 1.3. CARATTERISTICHE DELL’IMPIANTO ................................................................................................................................ 4 2. FINALITÀ DEL PIANO .................................................................................................................................. 5 2.1. STRUTTURA DEL PMEC ............................................................................................................................................... 5 3. I CONTENUTI DEL PMEC ............................................................................................................................ 6 4. REGISTRAZIONE, CONSERVAZIONE E TRASMISSIONE DEI DATI DI AUTOCONTROLLO ................ 8 5. QUADRO GENERALE COMPARTI E MISURE ........................................................................................... 9 6. QUADRO DELLE ATTIVITÀ DI MONITORAGGIO DI AUTOCONTROLLO E CONTROLLO PROGRAMMATO ........................................................................................................................................... 10 6.1. NOTE ....................................................................................................................................................................... 11 7. CONSUMO MATERIE PRIME E AUSILIARIE ........................................................................................... 12 7.1. NOTE ....................................................................................................................................................................... 13 8. CONSUMO RISORSE IDRICHE ................................................................................................................. 14 8.1. NOTE ....................................................................................................................................................................... 14 9. CONSUMO ENERGIA................................................................................................................................. 15 9.1. NOTE ....................................................................................................................................................................... 15 10. CONSUMO COMBUSTIBILI ..................................................................................................................... 16 10.1. NOTE ..................................................................................................................................................................... 16 11. EMISSIONI IN ARIA – MISURE IN CONTINUO ....................................................................................... 17 12. EMISSIONI IN ARIA – MISURE IN DISCONTINUO................................................................................. 18 13. SISTEMI DI TRATTAMENTO FUMI ......................................................................................................... 19 14. EMISSIONI IN ACQUA ............................................................................................................................. 20 14.1. NOTE ..................................................................................................................................................................... 22 15. SISTEMI DI DEPURAZIONE .................................................................................................................... 23 15.1. NOTE ..................................................................................................................................................................... 23 16. EMISSIONI ECCEZIONALI IN CONDIZIONI PREVEDIBILI .................................................................... 24 17. EMISSIONI SONORE................................................................................................................................ 25 17.1. NOTE ..................................................................................................................................................................... 25 18. CONTROLLO RADIOMETRICO............................................................................................................... 26 19. ACQUE SOTTERRANEE ......................................................................................................................... 27 20. PIEZOMETRI ............................................................................................................................................. 27 21. MISURE PIEZOMETRICHE QUANTITATIVE .......................................................................................... 27 22. MISURE PIEZOMETRICHE QUALITATIVE ............................................................................................. 28 23. SUOLO – AREE DI STOCCAGGIO.......................................................................................................... 29 24. RIFIUTI ...................................................................................................................................................... 31 24.1. RIFIUTI IN INGRESSO ................................................................................................................................................ 31 24.2. RIFIUTI PRODOTTI.................................................................................................................................................... 33 24.3. NOTE ..................................................................................................................................................................... 33 25. GESTIONE DELL’IMPIANTO – CONTROLLO E MANUTENZIONE ...................................................... 34 PIANO DI MONITORAGGIO E CONTROLLO Pagina 2 di 42
  • 37. Impianto di Termovalorizzazione di Ponte Malnome 26. CONTROLLI SUI MACCHINARI .............................................................................................................. 35 27. INTERVENTI DI MANUTENZIONE ORDINARIA ..................................................................................... 36 28. PUNTI CRITICI DEGLI IMPIANTI E DEI PROCESSI PRODUTTIVI ........................................................ 37 29. INTERVENTI DI MANUTENZIONE SUI PUNTI CRITICI.......................................................................... 38 30. ALLEGATI ................................................................................................................................................. 39 30.1. PIANO PREVISIONALE DI MANUTENZIONE DELL’IMPIANTO .............................................................................................. 40 30.2. PLANIMETRIA DELLO STABILIMENTO CON INDIVIDUAZIONE DELLE AREE PER LO STOCCAGGIO DI MATERIE E RIFIUTI .............. 41 30.3. SCHEMA A BLOCCHI ATTIVITÀ DI INCENERIMENTO CON RECUPERO DI ENERGIA ................................................................ 42 PIANO DI MONITORAGGIO E CONTROLLO Pagina 3 di 42
  • 38. Impianto di Termovalorizzazione di Ponte Malnome 1.MODALITÀ DI GESTIONE DEGLI ASPETTI AMBIENTALI E PIANO DI MONITORAGGIO 1.1.Introduzione Il documento che segue è stato redatto secondo le Linee Guida elaborate da ARPA Lazio riguardo alle attività di monitoraggio, controllo degli impianti ed emissioni nell'ambiente per gli impianti soggetti ad Autorizzazione Integrata Ambientale (di seguito AIA) ed è conforme a quanto indicato nella deliberazione della Giunta regionale del Lazio 21 gennaio 2010, n. 35 sui Piani di Monitoraggio e Controllo (di seguito PMeC). Il documento descrive le misure previste per controllare le emissioni nell’ambiente nonché le attività di autocontrollo e controllo programmato che il Gestore deve indicare all'Autorità competente ai sensi dell'art. 29-ter comma 1 lettera h) D.Lgs 152/2006 e s.m.i., Parte II Titolo III- bis. Questo documento, per quanto stabilito dalle suddette Linee Guida va a sostituire ed integrare la scheda E (modalità di gestione degli aspetti ambientali e piano di monitoraggio) riportata nella modulistica per la presentazione della domanda di AIA approvata con la deliberazione della Giunta regionale del Lazio 16 maggio 2006, n. 288. Attraverso la compilazione degli schemi e delle tabelle riportati nel documento, tenendo presente quanto previsto nella citata scheda E, il Gestore fornisce le informazioni basilari sui monitoraggi e i controlli delle emissioni e dei parametri di processo, che ritiene più idonei per la valutazione di conformità ai principi della normativa IPPC e, contestualmente, propone le frequenze di autocontrollo e di controllo programmato che richiede l'intervento di Arpa Lazio. 1.2.Dati identificativi dell’impianto Impianto Impianto di termovalorizzazione rifiuti Localizzazione Provincia di Roma Comune di Roma Via Benedetto Luigi Montel, 61/63 Gestore AMA SpA Provincia di Roma Comune di Roma Via Calderon de la Barca, 87 1.3.Caratteristiche dell’impianto L’impianto di termovalorizzazione rifiuti rientra tra gli impianti assoggettati alla direttiva IPPC (D.Lgs 152/06 e s.m.i., Allegato VIII alla Parte seconda, punto 5.1) PIANO DI MONITORAGGIO E CONTROLLO Pagina 4 di 42
  • 39. Impianto di Termovalorizzazione di Ponte Malnome 2.FINALITÀ DEL PIANO In attuazione dell' art. 29-sexies, comma 6 e dell’art. 29-ter, comma 1 alla lettera h) del D.Lgs 152/06 e s.m.i., la proposta del Piano di Monitoraggio e Controllo che segue ha la finalità principale della verifica di conformità dell'esercizio dell'impianto alle condizioni prescritte nell' Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) che verrà rilasciata per l'attività IPPC dell'impianto e farà, pertanto, parte integrante dell'AIA suddetta. 2.1.Struttura del PMeC Il monitoraggio delle fonti di pressione ambientale di un’attività IPPC è costituito dalla combinazione di: − misure in continuo − misure discontinue (periodiche e ripetute sistematicamente) − stime basate su calcoli utilizzando parametri operativi del processo produttivo Il documento che segue è strutturato in due sezioni che rispecchiano le principali tematiche da monitorare all’interno dell’azienda, rispettivamente. 1. Tematica Ambientale in cui sono descritte schematicamente le componenti ambientali che entrano in gioco nei processi dell’impianto in esame. In questa sezione sono riportate le informazioni sui rifiuti in ingresso e in uscita dall’impianto: quantità, analisi, controlli. In questa sezione sono inoltre considerate le risorse utilizzate dall’impianto come l’energia, i combustibili, le materie prime, nonché le varie matrici ambientali in cui si può verificare un impatto a seguito dell’attività dell’impianto. 2. Tematica Gestionale in cui sono considerati i fattori di gestione dell’impianto che di fatto sono inscindibili dall’attività di gestione dei rifiuti, con un’analisi accurata delle fasi critiche dell’impianto, degli interventi di manutenzione ordinaria e della gestione operativa dell’impianto. Nell’ambito dei controlli ed alla loro titolarità, il presente PMeC distingue: − i controlli a carico del Gestore − i controlli a carico dell’Autorità pubblica di controllo PIANO DI MONITORAGGIO E CONTROLLO Pagina 5 di 42
  • 40. Impianto di Termovalorizzazione di Ponte Malnome 3.I CONTENUTI DEL PMeC I punti fondamentali considerati nella stesura del presente PMeC, sulla base anche di quanto indicato ai punti D e H delle Linee Guida in materia di “Sistemi di Monitoraggio” – Allegato II del DM 31 gennaio 2005, sono quelli indicati nella seguente lista di controllo: 1. Chi realizza il monitoraggio Il seguente rapporto indica le modalità per la predisposizione ottimale del Sistema di Monitoraggio delle Emissioni (SME) che il gestore svolgerà per l’attività IPPC e di cui sarà il responsabile. 2. Individuazione Componenti Ambientali interessate e Punti di Controllo Vengono identificate e quantificate le prestazioni ambientali dell’impianto, in maniera tale da consentire all’Autorità competente al rilascio dell’autorizzazione e al controllo di verificare la conformità con le condizioni dell’autorizzazione che verrà rilasciata. Il Piano individua inoltre le modalità di controllo che possono consentire all’Autorità competente di verificare la realizzazione degli interventi da effettuare sull’impianto alle prescrizioni AIA ed indica un appropriato sistema di controllo per consentire il monitoraggio di tali interventi (report periodici, visite/ispezioni con scadenze programmate, etc.) 3. Scelta degli Inquinanti/Parametri da monitorare La scelta dei parametri da monitorare è stata formulata sulla base del processo produttivo, dalle materie prime e dalle sostanze chimiche utilizzate e/o rilasciate dall’impianto. L’individuazione dei parametri da monitorare tiene conto di quanto indicato nell’Allegato X alla Parte seconda del D.Lgs 152/06 e s.m.i.. 4. Metodologie di monitoraggio In generale si hanno i seguenti metodi: − Misure dirette continue o discontinue − Misure indirette fra cui:  Parametri sostitutivi  Bilancio di massa  Altri calcoli  Fattore di emissione 5. Espressione dei risultati del monitoraggio Le unità di misura che verranno utilizzate sono le seguenti: − Concentrazioni − Portate di massa − Unità di misura specifiche e fattori di emissione 6. Gestione dell’incertezza di misura Al gestore dell’impianto viene dichiarata l’incertezza complessiva associata ad ogni singola misura in funzione della metodica e/o della strumentazione utilizzata (così come indicato PIANO DI MONITORAGGIO E CONTROLLO Pagina 6 di 42
  • 41. Impianto di Termovalorizzazione di Ponte Malnome nel Punto H delle Linee Guida in materia di “Sistemi di Monitoraggio” – Allegato II del DM 31 gennaio 2005). 7. Tempi di monitoraggio Sono stabiliti in relazione al tipo di processo ed alla tipologia delle emissioni, consentendo di ottenere dati significativi e confrontabili con i dati di altri impianti. PIANO DI MONITORAGGIO E CONTROLLO Pagina 7 di 42
  • 42. Impianto di Termovalorizzazione di Ponte Malnome 4.REGISTRAZIONE, CONSERVAZIONE E TRASMISSIONE DEI DATI DI AUTOCONTROLLO Relativamente ai dati rilevati durante le attività di autocontrollo a cura del Gestore previste nel presente PMeC si evidenzia quanto segue: − I dati sono registrati, in ogni caso, dal Gestore su documenti ad approvazione interna ed integrati con l’ausilio di strumenti informatici che consentano l’organizzazione degli stessi in formato elettronico; i certificati analitici prodotti a seguito dei controlli previsti sono raccolti su apposito registro tenuto a disposizione dell’Autorità competente. − Le registrazioni sono conservate per un periodo pari alla durata dell’AIA presso lo stabilimento, a disposizione dell’Autorità competente in caso di controlli. − I dati sono trasmessi alle Autorità competenti solo nei casi in cui la colonna “Reporting” nelle tabelle di dettaglio non risulti vuota, con la frequenza indicata nella stessa colonna. In tal caso, i dati sono raccolti in un apposito report costituito su supporto informatico accompagnato, ove richiesto, da una relazione esplicativa di commento dei dati dell’anno in questione, il cui formato viene strutturato e fornito a cura del Gestore all’Autorità competente. PIANO DI MONITORAGGIO E CONTROLLO Pagina 8 di 42
  • 43. Impianto di Termovalorizzazione di Ponte Malnome 5.QUADRO GENERALE COMPARTI E MISURE MISURE Materie prime e ausiliarie CONSUMI Risorse idriche Energia elettrica/termica Combustibili EMISSIONI IN ARIA Misure continue e periodiche Sistemi di trattamento fumi EMISSIONI IN ACQUA Misure periodiche e continue Sistemi di depurazione EMISSIONI ECCEZIONALI Emissioni eccezionali in condizioni prevedibili COMPARTI EMISSIONI SONORE Misure periodiche RADIAZIONI Controllo radiometrico ACQUE SOTTERRANEE Piezometri Misure quantitative e qualitative SUOLO Aree di stoccaggio RIFIUTI Misure periodiche in ingresso Misure periodiche in uscita Controlli sui macchinari Interventi di manutenzione ordinaria GESTIONE IMPIANTO Punti critici degli impianti e dei processi produttivi Interventi di manutenzione sui punti critici PIANO DI MONITORAGGIO E CONTROLLO Pagina 9 di 42