R. Villano - Thesaurus pharmacologicus: forme speziali
Raimondo Villano - Di taluni musei farmaceutici e raccolte museali in Italia
1. Musei e raccolte museali
“…Il mio compito era di dimostrare quale e
quanta sia la luce che irradia nei secoli della
farmacia italiana, non per un vano e sterile
senso di orgoglio di poeta isolato e clamante
nel deserto, ma per richiamare gli speziali
avviliti e costernati, date le condizioni nelle
quali si dibatte oggi la professione, ad un
senso profondo e virile della nostra bella arte
a i oc a ica”
Carlo Pedrazzini
La Farmacia Storica ed Artistica Italiana
Edizioni Vittoria, 1934
2. Museo Aboca di Sansepolcro (AR)
Ricco di collezioni di libri ed erbari, di antichi vasi e vetri di farmacia, di mortai in pietra, bronzo e
porfido. Una parte considerevole della collezione è formata dai cosiddetti reperti: mortai, ceramiche,
maioliche e recipienti in vetro che costituivano gli antichi impiegati nelle “spezierie”. Tra le numerose
opere della Sala dei mortai è possibile
trovare alcune testimonianze curiose
come, per esempio, il mortaio in bronzo
che risale all’epoca di Giulio Il della
Rovere, destinato a uno speziale di nome
Pollastro, su cui sono incisi alcuni
gallinacei come elementi decorativi.
Nella Sala dei vetri sono da segnalare le
opere del settecento che presentano
vivaci decorazioni finemente dipinte.
Non si può non notare, osservando i
lavori, che la forma e la trasparenza dei
contenitori in vetro variava a seconda
del medicamento da conservare.
Ma l’ambiente forse più suggestivo di
tutto il museo è la Sala delle erbe, in cui
sono presentate una lunga serie di piante
3. Museo Aboca di Sansepolcro (AR)
medicinali, le rispettive tecniche di raccolta che
avvenivano durante il “tempo balsamico”, la selezione
delle parti utili alla terapia (radici, foglie, corteccia, ecc.)
e la loro conservazione ottimale. Vi è anche un Centro
studi ed una Sala Internet per l’approfondimento
interattivo. La Bibliotheca antiqua, destinata a studiosi e
ricercatori, è normalmente chiusa al pubblico. é una
collezione di oltre 800 volumi a stampa, che coprono il
periodo compreso tra il 1500 e il 1900, tutti accomunati
dall’affascinante tematica delle medicine naturali: dai
primi trattati sui “semplici” agli studi di botanica
farmaceutica, dai volumi di alchimia alle più recenti
farmacopee passando per gli interessanti antidotari
rinascimentali. Nella biblioteca, infine, trovano spazio le
più belle opere dell’iconografia botanica: xilografie del
1500, calco grafie del 1600 e del 1700 e finissime
incisioni su rame del 1800. All’interno dell’azienda
agraria si possono visionare i sistemi odierni di raccolta,
selezione, disinfestazione e confezionamento dei prodotti
fitoterapici.
4. Antica premiata Farmacia Corvi
Splendida raccolta di numerosissimi
oggetti, strumenti, apparecchi da
laboratorio dell’Antica premiata Farmacia
Corvi ospitati nel solaio che abbina
Farmacia e Museo. In un’atmosfera
particolare, che si perde fra le antiche travi
del soffitto e che sorge dal plurisecolare
pavimento di mattoni, fanno bella mostra
gli strumenti dell’Arte farmaceutica:
vasetti in vetro e contenitori, scatolette di
vecchie preparazioni, mortai (anche in
porfido rosso del 1600 e un mortaio di
ferro con il pestello a balestra per alleviare
la fatica di pestare le pietre preziose,),
bilance, apparecchi per la filtrazione,
apparecchio per bagnomaria multiplo,
comprimitore di tappi di sughero e
pilloliere, torchio per le polpe vegetali del
1700, circa 30 “imbuti” di vetro non
via Nova, 15 - 29100 Piacenza
Tel./fax 0523 33 84 34
5. Antica premiata Farmacia Corvi
conici ma cilindrici (per occupare meno
spazio) posizionati in batteria su tavole di
legno opportunamente forate sembrano
ancora pronti all’uso.
Tra le cose originali: il lettino di ferro con
maschera antigas sul quale il vecchio
farmacista passava la notte in periodi
bellici.
Vi sono, inoltre, medaglie, premi, diplomi e
riconoscimenti ottenuti dall’Antica
Farmacia Corvi alle mostre nazionali ed
internazionali; la vetrina preparata da Luigi
Corvi per una Esposizione.
Completano la collezione: arredi, libri,
ricettari, documenti e stampe, specialità
farmaceutiche e cosmetiche italiane e
straniere del ‘900 ed una ricca raccolta di
etichette, in parte della Farmacia di
famiglia.
6. Anna e Angelo Beccarelli VAREDO - MILANO
Bella ed ampia raccolta di migliaia di oggetti
farmaceutici: manoscritti (uno in carta
pergamena del ‘500), formulari (uno in
elegante, armoniosa calligrafia e
particolarmente ricco di formulazioni),
Farmacopee, Statuti e libri dalla fine del ‘400
in poi, fantastici erbari (tra cui uno raro e
prezioso a incunaboli del 1491 ed uno
bellissimo del ‘700 con in ogni pagina piante
medicinali essiccate che escono da un vasetto
di carta dipinto, ritagliato e incollato) e sei
stupendi volumi ottocenteschi di flora
medico-farmaceutica colorati a mano,
apparecchi, vasi (uno bellissimo del’700 da
Venezia, con scritte anche in arabo), pestelli,
contenitori, strumentazione, fatture, materiale
pubblicitario, ex libris di farmacisti, mobili
provenienti da una farmacia del ‘700,
farmacie da viaggio, cassettine militari,
vasetti di vetro verde al cobalto, ampolline,
contagocce, contenitori in bosso, scatoline.
7. Anna e Angelo Beccarelli VAREDO - MILANO
Tra le cose originali: raccoglitore tascabile
omeopatico, scatola campionario di pillole, vasi del
‘700 contenenti vipere e bisce, rarissimi
paracapezzoli in bosso e in piombo, curiosi
“bastoni” da farmacista.
Completano la collezione: aghi da sutura di fine
‘800, una raccolta di biberon compreso quello
veterinario, sigilli di garanzia, sputacchiere da tasca,
spatoline, cucchiaini (compreso uno per non
impiastricciare i baffi con lo sciroppo o quelli segna
orario o da viaggio o per il malato sdraiato),
medaglie, stemmi da farmacia, I primi preservativi,
termometri, misura pressione, forbicine, penne e
segnalibri pubblicitari, scatole di siringhe con i loro
“spicilli”, cavatappi speciali per bottigliette di
farmaci chiuse a sughero, settecenteschi attestati di
laurea in bassa farmacia (rurale)
e in alta farmacia (urbana), etichette da vasi, molte
migliaia migliaia di vecchie pubblicità
farmaceutiche e di cartoline, numerosi calendari di
farmacia.
8. Farmacia Picciola 1799 - 1999
via Oriani, 2 Trieste
Tel. 040 63 25 58
(visite su prenotazione)
Sorto per iniziativa di Giorgio du Ban con la consulenza dello scenografo istriano Athos Pericin in un
ambiente totalmente rinnovato, situato al piano nobile sopra il magazzino, raccoglie in sette locali per un
totale di 120 mq. una raccolta assai ricca che consente di effettuare un viaggio attraverso 200 anni di
professione: vasi, apparecchi, utensileria storica, documenti e storiche memorie della farmacia di famiglia,
archivio, quadreria, parte del mobilio, fotografie, storici contenitori, vasi di Boemia, vetrerie, laboratorio,
etichette delle preparazioni.
Tra le cose originali: etichette di
preparazioni speciali, come il “roob
anticolerico” che valse una menzione
d’onore al titolare di farmacia del tempo, o i
“cordoni viperini” usati per le infiammazioni
di pelle e di gola.
La collezione è arricchita da donazioni di
altre farmacie che ne hanno
significativamente ampliato i connotati
originali, arricchitosi di attrezzature di
spezierie venete e con settori di carattere
mittleuropeo.
Complessivamente sono esposti oltre 1.000
articoli, 1.300 oggetti, 400 libri e 30
collezioni di riviste.
9. Farmacia di Brixen/Bressanone
via Ponte Aquila, 4 - CP 39042
(Tel. 0472.209112 - Fax 0472.832777)
e-mail: museum@pharmazie.it
sito web: www.pharmazie.it
È stato realizzato nel 2003 da un’équipe multidisciplinare comprendente medici, storici ed economisti, oltre
ai farmacisti, raccolti nell’associazione “Recipe!”. Il Museo occupa circa 150 mq ed è stato realizzato da
Walter Angonesee e Paul Senoner, con la collaborazione di Elisabetta Peer per la pratica farmaceutica e di
Petra Paolazzi per la didattica museale. Raccoglie le testimonianze autentiche e originali della Stadtapotheke
di Bressanone, che ha oltre 400 anni ed è gestita da oltre 200 anni ininterrottamente dalla famiglia Peer. Si
snoda in poche stanze, che concettualmente rappresentano la sala vendite, il laboratorio, la biblioteca, ma
anche la casa. E’ possibile individuare quattro settori caratterizzati da altrettanti temi:
1) Rassegna delle droghe e dei preparati, in
oltre cento cassetti illuminati, corredati da
note essenziali.
2) Arte farmaceutica, con rimedi galenici e
industriali di ogni epoca.
3) Arte chimica, dalle tecniche
alchimistiche all’ascesa della scienza, di
cui furono protagonisti i farmacisti
dell’800.
4) La farmacia, centro di preparazione e
distribuzione dei farmaci, si è trasformata
in luogo di informazione e di consulenza
sempre disponibile alle esigenze del
paziente per ogni problema sanitario.