R. Villano "Spectacular and Pharmaceutical Activities in the Kingdom of Naples" - Presentation by the President of the Italian Academy of Pharmacy History Dr. Antonio Corvi. The essay which represents a remarkable effort of synthesis for an exhaustive history of the pharmacy in the oldest Italian kingdom in which the author does not even forget the primordialities of a Mediterranean civilization that saw in Campania the birth of the extraordinary Salernitan School of origin uncertain but of fundamental importance, extended by Bologna, with Guglielmo da Saliceto, in Paris, with the Antidotario of Nicolò, proclaimed a pharmacopoeia official in '400; highlighted, then, the primacy of the birth of public pharmacy by a Genius, studying subsequent periods up to the nineteenth century and the influences of the many dynasties that succeeded in this strong state as well as the fundamental activity of the Church. The volume is in many specialized libraries. (Chiron, ISBN 978-88-904235-74, LCC DG 831, CDD 615 VIL att 2010, page 112 (richly illustrated), May 1st 2010, 1st October 2010 - Presented at the National AISF Congress ( Bari, Nov. 2010);
R. Villano - Speziali nel Regno di Napoli - dagli Asburgo ai Borbone
1. Raimondo Villano
LCC DG831
Attività speziali e farmaceutiche
nel Regno di Napoli:
dagli Asburgo ai Borbone
“Abbiamo la responsabilità
di mantenere vivo il passato
dal quale veniamo:
è allo stesso tempo
nostro padre e nostro figlio”
Carlos Fuentes
2. R. Villano - Activities and Apothecaries Pharmaceutical Companies in the Kingdom of Naples2
Presentazione del Presidente dell’Accademia Italiana di Storia della Farmacia
Dott. Antonio Corvi. Il saggio che rappresenta un notevole sforzo di sintesi per
una storia esaustiva della farmacia nel più antico Regno italiano in cui l’autore
non dimentica neanche i primordi di una civiltà mediterranea che ha, poi, visto
nascere in Campania la straordinaria Scuola Salernitana, di origine incerta ma
di fondamentale importanza divulgativa, estesa da Bologna, con Guglielmo da
Saliceto, a Parigi, con l’Antidotario di Nicolò, proclamato farmacopea ufficiale
nel ‘400; evidenziato, poi, il primato della nascita della farmacia pubblica voluta
da un Genio, studia i periodi successivi fino al XIX secolo e le influenze delle
molte dinastie che si sono succedute in questo Stato forte nonché la fondamentale
attività della Chiesa. Il volume è in molte Biblioteche specialistiche. (Chiron,
ISBN 978-88-904235-74, LCC DG 831; CDD 615 VIL att 2010, pag. 112
(riccamente illustrato), 1^ ed. maggio 2010; 1^ rist. ottobre 2010 - presentata al
Congresso Nazionale AISF (Bari, nov. 2010).
4. R. Villano - Activities and Apothecaries Pharmaceutical Companies in the Kingdom of Naples4
Indice
Presentazione 9
Dalla fine dell’impero Romano al Ducato bizantino 13
Dal Regno ostrogoto al Ducato 17
Dai Normanni agli Svevi 27
L’epoca angioina 39
L’epoca aragonese e spagnola 49
Dagli Asburgo ai Borbone 69
Le produzioni ceramiche 97
Farmacie storiche 103
Appendice:
Epoche storiche 109
5. R. Villano - Activities and Apothecaries Pharmaceutical Companies in the Kingdom of Naples 5
Presentazione
l presente saggio di Raimondo Villano, che si aggiunge ad altre indagini sull’arte
farmaceutica condotte su uno scenario ancora più vasto, rappresenta un notevole
sforzo di sintesi.
Il Regno delle due Sicilie ha trovato la sua unità, almeno a partire dal 1200, con la prima
monarchia moderna di Federico II.
L’Autore non dimentica neanche i primordi di una civiltà mediterranea che ha, poi, visto
nascere in Campania la straordinaria Scuola Salernitana, di origine incerta ma di
fondamentale importanza divulgativa, estesa da Bologna, con Guglielmo da Saliceto, a
Parigi, con l’Antidotario di Nicolò, proclamato farmacopea ufficiale nel ‘400.
Il primato della nascita della farmacia pubblica voluta da un Genio, pur ispirato da un
parziale precedente francese, condizionerà questo Stato a prestare grande attenzione alla
nostra arte, favorita dalla cultura monastica, dallo scriptorium di Cassiodoro
all’universalismo di Costantino l’Africano.
Molte dinastie si sono succedute in questo Paese senza però stravolgere le sue
caratteristiche, lasciando molto spazio alle baronie locali e all’attività della Chiesa. Per
questo motivo non è mai nato uno Stato forte e il prezioso aggiornamento legislativo
dovuto ad una Università, per questo famosa, è stato applicato saltuariamente e, forse, a
macchia di leopardo.
Si può spiegare così il monopolio delle farmacie conventuali benedettine a Napoli nel
‘700, come le impressioni degli stranieri che nell’800 lodavano magari il singolo speziale
per la sua onestà, ma rimarcavano le manchevolezze del sistema. Che, per esempio,
esploderanno con la legge di liberalizzazione Crispi alla fine del secolo: pur essendo in
vigore una pianta organica, che nelle regioni del nord limitò l’incondizionata
proliferazione degli esercizi, qui, vedi a Messina e Catania, centinaia di botteghe alzarono
un’insegna limitandosi alla raccolta delle ricette, convogliate all’unico farmacista dietro
compenso.
Lo studio documentato da Mario Zappalà sulla vicenda si unisce alle diverse fonti
consultate da Villano, con speciale riguardo alle opere di Andrea Russo e di Chichierchia
e Papa.
Partendo da questa base, l’Autore riuscirà a scrivere una storia esaustiva della farmacia
nel più antico Regno italiano che, anche nel decadente periodo ottocentesco, sarà il più
attento ad aggiornare i suoi Petitoria e Ricettari Napoletani rispetto agli altri Stati italiani.
Dott. Antonio Corvi
Presidente Accademia Italiana di Storia della Farmacia
I
6. R. Villano - Activities and Apothecaries Pharmaceutical Companies in the Kingdom of Naples6
Dagli Asburgo ai Borbone
Il 31 maggio 1730 la Congregazione degli Speziali di Medicina di
Napoli fonda in via San Paolo, traversa di via Tribunali, la
Venerabile Arciconfraternita dei SS. Pellegrino ed Emiliano, santi
7. R. Villano - Activities and Apothecaries Pharmaceutical Companies in the Kingdom of Naples 7
che diventano, fra i vari, patroni degli Speziali Napoletani, per preciso
volere dei Governatori eletti a reggere la Congregazione.
Secondo un’antica leggenda, infatti, San Pellegrino, noto come
eremita, dopo aver condotto gran parte della sua vita in giro per il
mondo, si stabilisce in Napoli dove muore ed ha sepoltura.
Sembra che il suo vero nome sia sconosciuto e per tal motivo egli sia
denominato Pellegrino; a lui va ascritto il merito di aver scoperto una
cura che, per la prima volta, libera i napoletani dall’imperversare della
peste.
Sant’Emiliano, invece, è noto come medico la sua storia è legata alle
persecuzioni in Africa nell’anno 484 sotto il re ariano Unnarico.
La chiesa ed il palazzo ad essa annesso passano successivamente al
Duca di Bagnoli, cui l’Ordine degli Speziali di Medicina di Napoli si
rivolge per ottenere la concessione in enfiteusi della chiesa; 1’atto
notarile stabilisce che vengano pagati ducati 18 di carlini d’argento
annui. La Venerabile Arciconfraternita dei SS. Pellegrino ed Emiliano
svolge una vasta attività sia religiosa che assistenziale, redige e
pubblica, traendone utili, il Ricettario e la Tariffa dei medicinali,
soggetti ad approvazione del Protomedico pro tempore, e si dota di
proprie leggi per la tutela degli interessi della categoria.
Contestualmente gli Speziali assumono l’incarico di riedificare dalle
fondamenta la chiesa(55)
, in gravi condizioni, godendo perciò anche
del beneplacito delle autorità sia civili che ecclesiastiche.
8. R. Villano - Activities and Apothecaries Pharmaceutical Companies in the Kingdom of Naples8
Nel 1732 a Napoli l’incaricato per la riorganizzazione dell’università
Monsignor Galiani nota che nello Studium napoletano “mancarvi
anche la cattedra per insegnare la natura dei minerali, coll'uso de'
quali infiniti medicamenti si compongono. E sebbene sia una cattedra
per insegnare a' giovani l'uso dei semplici, e la natura delle erbe
ch'entrano nella composizione d'infinite medicine, cioè della
Botanica; ad ogni modo in questa le lezioni per i giovani sono di
niuna utilità, poiché la descrizione di ciascun erba non viene
accompagnata dall'osservazione oculare dell'erba medesima, non
essendovi nello studio, l'orto dei semplici, come negli altri studi
d'Europa(56)
”. La cattedra, senza orto per le esercitazioni, per richiesta
al Ceto degli Speziali è assegnata ad Orazio Biancardo (o
Blancardo)(57)
.
Nel 1776, sull’onda dello spirito illuminista del XVIII secolo e degli
studi di Linneo, Ferdinando IV concede la somma di 600 ducati al
marchese della Sambuca per realizzare l’Orto Botanico di Napoli e
l’Osservatorio Astronomico.
Lo scopo è sviluppare la scienza botanica e la medicina dei semplici.
Nel 1779 sorge a Palermo l’Accademia di Regi Studi che istituisce la
Cattedra di Botanica e Materia Medica con un piccolo Orto dei
Semplici che nel 1786 è trasferito in una sede più grande impiantata
dal Senato palermitano
9. R. Villano - Activities and Apothecaries Pharmaceutical Companies in the Kingdom of Naples 9
Nel 1779 il Re di Napoli Ferdinando IV di Borbone impone il
monopolio statale sulla preparazione della teriaca, il cui
commercio è ancora particolarmente fiorente, affidando in esclusiva la
preparazione del prodotto alla Reale Accademia di Scienze e Belle
Lettere(58)
ed obbligando tutti gli speziali del Regno ad acquistarne
almeno mezzo libbra l’anno nonché ad esibire, nell’ispezione
periodica del Protomedico o del suo vice, sia il vaso con la teriaca che
la relativa ricevuta di acquisto annuale(59)
.
L’iniziativa borbonica della teriaca statale, comunque, riscuote scarso
successo(60)
.
La scia delle riforme illuministiche, intanto, travolge la maggior parte
dei Protomedicati, essendo uffici strettamente dipendenti dal
funzionamento dello Stato.
Il Protomedicato napoletano, tuttavia, sopravvive alle richieste di
riforma della fine del Settecento. Anzi, con le riforme del Decennio
francese, la sua attività di esazione passa semplicemente dal Ministero
delle Finanze al Ministero dell’Interno.
A Napoli il termine Protomedicato è adoperato, soprattutto, per
alludere al suo aspetto fiscale, cioè l’esazione dei diritti.
Mentre a Roma, per esempio, i vari diritti e multe pagati al
Protomedicato contribuiscono ai salari e ai costi del Collegio dei
Medici, a Napoli la rendita spetta alla Camera della Sommaria.
10. R. Villano - Activities and Apothecaries Pharmaceutical Companies in the Kingdom of Naples10
11. R. Villano - Activities and Apothecaries Pharmaceutical Companies in the Kingdom of Naples 11
Il Protomedicato, in effetti, è prevalentemente uno dei tanti
arrendamenti (nel senso etimologico dal castigliano di arrendar, dare
in appalto); secondo questo sistema, in effetti, l’arrendatore (o
affittatore) offre all’asta pubblica una somma di denaro anticipata,
basata sulle entrate annuali dovute all’ufficio.
L’arrendatore, poi, si impegna all’esazione delle imposte o diritti, di
solito tramite un sistema di subaffitti.
Per l’arrendamento del Protomedicato, istituto nel 1609-10, il primo
arrendatore paga 8,330 ducati, tenendo per sè gli emolumenti derivati
dall’emissione di patenti e privilegi, le visite alle spezierie e
l’imposizione di multe.
Il guadagno per il fisco rimane relativamente basso durante il
Seicento, mentre durante il Settecento diventa per la corona una
lucrosa fonte di reddito, dovuta in parte alla crescita continua sia del
numero degli operatori sanitari che della popolazione del Regno
stesso.
Ciò influenzò l’attività del Protomedicato, a tal punto da far scrivere a
Giuseppe Maria Galanti(61)
, nel 1786, che “l’oggetto di questo officio
sembra essere la sola esazione de’ dritti, che per gli speziali è quasi
arbitraria”.
Anziché diminuire di importanza, dunque, l’autorità effettiva del
Protomedicato napoletano aumenta ed è accresciuta dalla chiusura del
12. R. Villano - Activities and Apothecaries Pharmaceutical Companies in the Kingdom of Naples12
Collegio dei Dottori nel 1806 e dall’estensione della sua giurisdizione
ai medici e chirurghi dottorati.
Per la prima volta, nel 1786 e poi nel 1809-10, i Protomedici del
Regno di Napoli compilano elenchi di tutti gli operatori sanitari,
provincia per provincia, comune per comune, dando nome e cognome
di ciascuno.
In tutto il Regno, meno le due Calabrie, non incluse nel
censimento(62)
, sono più di diecimila le persone che esercitano le arti
sanitarie (tra medici, chirurghi, medici-chirurghi, salassatori, speziali,
droghieri, e levatrici). Nella sola Terra d’Otranto ammontano a
1.215(63)
. I medici del Regno sono poco più di tremila, per una
popolazione di quasi cinque milioni, o un rapporto di 6,2 medici per
ogni 10,000 abitanti.
Nell’ultima metà del Settecento il numero dei medici che si laurea alle
due facoltà mediche del Regno (Napoli e Salerno) è in continuo
aumento. Il rapporto medici-popolazione è, quindi, alto, soprattutto
nelle dodici province del Regno.
Nei primi anni dell’Ottocento a Napoli ci sono 180 medici, una cifra
che, benchè alta, rappresenta solo 4 medici per ogni 10.000 napoletani
e costituisce appena il 3,6 % dei medici dell’intero Regno. Anzichè
attirare a sè un numero cospicuo di medici, essendo la capitale centro
di poteri, privilegi e legami clientelari, Napoli sembra dunque
mandare via i suoi giovani medici che, una volta laureati, tornano ai
13. R. Villano - Activities and Apothecaries Pharmaceutical Companies in the Kingdom of Naples 13
loro centri nativi. Così in Terra d’Otranto risultano esserci ben 358
medici, per una popolazione di 300.356 abitanti (11,9 medici per ogni
10,000 abitanti). I medici si trovano troviamo per tutta la provincia; se
a Lecce, capitale provinciale di 14.307 abitanti, risultano esserci 19
medici (un rapporto leggermente più alto di 13,3 medici per ogni
10.000 abitanti), spesso non mancano neanche in paesi con meno di
500 abitanti (come Torricella, Uggiano, Barbarano, Caprarica,
Montesano, Sorano, Diso, Vitigliano, Ortelle, Pisignano, Acaia, per
dare qualche esempio). La provincia è, quindi, ben servita da medici
non solo nei suoi centri più importanti bensì anche in quelli minori.
In Terra d’Otranto, poi, gli speziali sono 214, cui si aggiungono 20
droghieri e 9 “semplicisti” o venditori di erbe medicinali. In generale,
ogni paese con più di mille abitanti ha almeno un rappresentante di
ogni ramo dell’arte sanitaria, cioè un medico, un chirurgo (più spesso
un salassatore), uno speziale e una levatrice. Le peculiarità del Regno
di Napoli, però, rispetto alla media europea, sono due: un alto numero
di operatori sanitari e il fatto che la proporzione di operatori sanitari
rispetto al numero di abitanti è più alta nei paesi piccoli (sotto
diecimila abitanti) che in quelli grandi(64)
.
Due importanti interventi per l’istruzione del farmacista, poi,
caratterizzano quasi l’inizio e la fine del periodo austriaco-borbonico,
importante epoca durante la quale l’Università ottiene una sede più
ampia e più degna.
14. R. Villano - Activities and Apothecaries Pharmaceutical Companies in the Kingdom of Naples14
15. R. Villano - Activities and Apothecaries Pharmaceutical Companies in the Kingdom of Naples 15
Il primo intervento risale al 1732 a Napoli allorché l’incaricato per la
riorganizzazione dell’università Monsignor Galiani pone in opportuno
rilievo che nello Studium napoletano addirittura ancora “mancarvi
anche la cattedra per insegnare la natura dei minerali, coll'uso de'
quali infiniti medicamenti si compongono. E sebbene sia una cattedra
per insegnare a' giovani l'uso dei semplici, e la natura delle erbe
ch'entrano nella composizione d'infinite medicine, cioè della
Botanica; ad ogni modo in questa le lezioni per i giovani sono di
niuna utilità, poiché la descrizione di ciascun erba non viene
accompagnata dall'osservazione oculare dell'erba medesima, non
essendovi nello studio, l'orto dei semplici, come negli altri studi
d'Europa(65)
”. La cattedra, senza orto per le esercitazioni, è assegnata
ad Orazio Biancardo (o Blancardo)(66)
.
Il secondo intervento è il Decreto n. 198 del 5 settembre 1806 che con
maggior accuratezza, in virtù dell’articolo 12, stabilisce che per poter
esercitare la farmacia lo studente deve conseguire il relativo grado
accademico presso l’Università dopo aver dimostrato di aver fatto
esercizio pratico nella professione, mentre per effetto dell’articolo 33
dispone che tutte le farmacie siano obbligatoriamente dirette da un
farmacista abilitato.
Nei primi anni dell’Ottocento nel Regno delle Due Sicilie la
questione riguardante il riconoscimento ufficiale dell’attività svolta
nelle spezierie conventuali subisce un deciso ricorso fatto dal
16. R. Villano - Activities and Apothecaries Pharmaceutical Companies in the Kingdom of Naples16
Consiglio degli Otto, che salvaguarda i diritti degli Speziali
Napoletani, in cui si propone, tra l’altro, che gli speziali cedolati
abbiano intestate a loro nome le farmacie monastiche e che queste
ultime siano anch’esse sottoposte alle normali ispezioni annuali da
parte del Protomedico nonché al versamento della relativa tassa
annuale.
Soltanto nel 1805, intanto, comincia l’impianto dell’Orto Botanico di
Napoli per l’istruzione universitaria, ufficialmente istituito su decreto
firmato il 28 dicembre 1807 da Giuseppe Bonaparte, annoverabile tra
gli Orti d’Italia più recenti e più importanti per numero e la qualità
delle sue collezioni(67)
.
Gli architetti G. De Fazio e V. Paoletti ne curano la realizzazione
mentre il botanico Michele Tenore si occupa dell’organizzazione
scientifica e ne diviene Direttore dal 1810 al 1860. Realizzato per
decreto di Giuseppe Bonaparte del 28 dicembre 1807 su progetto degli
architetti G. De Fazio e V. Paoletti e con l’organizzazione scientifica
di Michele Tenore che ne diviene direttore dal 1810 al 1860.
Il 16 febbraio 1810 per decreto di Gioacchino Murat è disposto che
in ogni capoluogo di provincia del Regno di Napoli l’istituzione di
una Società di Agricoltura con annesso Orto botanico per
sperimentazione e produzione di piante agrarie e ornamentali. Lo
stesso anno nasce l’Orto botanico di Lecce(68)
.
17. R. Villano - Activities and Apothecaries Pharmaceutical Companies in the Kingdom of Naples 17
18. R. Villano - Activities and Apothecaries Pharmaceutical Companies in the Kingdom of Naples18
Il 10 agosto 1811, per disposizioni ministeriali riprese, poi, da un
Rescritto del 25 settembre 1822 e da successivi Regolamenti, sono
emanate le disposizioni inerenti l’oblazione della tassa sanitaria(69),
(70)
che “è obbligativa” per chi esercita l’attività ed il cui importo varia
a seconda della “classe” di appartenenza: per la “classe” dei
“farmacisti esercenti” ammonta a “doc. 3 annui” mentre per le
“classi” dei “droghieri e venditori di medicinali ingrosso” e dei
“semplicisti ed erbaioli” è di “carlini 15 annui”. Nel caso in cui,
invece, non si esercita più si può essere esentati purché sia constatato
“il non esercizio con certificato di due del mestiere, che han già
soddisfatto la loro tassa, e con pari acertamento del sig. Sindaco e
Parroco, e tutti per la verità”.
In caso non si eserciti più o si rinunzi all’esercizio, tuttavia, è
precondizione per l’esenzione dalla tassa sanitaria l’obbligo di
depositare presso la Cancelleria comunale la relativa Carta di
autorizzazione. Gli incaricati della percezione della tassa sanitaria
sono gli agenti protomedicali e in caso di infrazioni sono comminate
le “sovrane sanzioni” previste dal sovrano Rescritto del 1822 e
dall’art. 3 del “Regolamento pe’ Vice protomedicati”.
Qualora, poi, siano effettuati sequestri di medicamenti, essi vengono
distribuiti gratuitamente ai poveri applicando le norme contenute
nella Prammatica del 16 settembre 1585.
19. R. Villano - Activities and Apothecaries Pharmaceutical Companies in the Kingdom of Naples 19
Nel caso in cui è individuato o denunciato l’arrivo nel Regno di un
“cantabanco”, l’Ufficio protomedicale attiva funzionari delegati ad
interdirgli l’esercizio dell’attività che è penalmente perseguibile; da
un certo periodo, comunque, è documentato che al “cantabanco”
possono essere concesse autorizzazioni allo smercio di “segreti” e, più
in generale, gli è consentita un’attività commerciale ma senza
ricorrere alla “ciarlataneria” e allocandosi in idoneo locale o officina
soggetta ai controlli protomedicali(71)
.
Il 29 novembre 1811, a seguito di un Decreto sul riordinamento della
pubblica istruzione da Gioacchino Murat, vi è la chiusura della
Scuola Medica Salernitana, di cui, però, già da molto tempo è
cessata l’importanza.
Il 1° gennaio 1812 per Decreto Regio è stabilita la collazione dei
gradi dottorali per i farmacisti: approvazione, licenza, laurea. Il
decreto, inoltre, dispone che: “per i farmacisti l'esame sarà
ugualmente verbale e in scritto: i soggetti delle dimande dovranno
essere presi dalla botanica, dalla chimica e dalla farmacia. Oltre a
ciò si darà loro qualche operazione farmaceutica a fare in presenza
degli esaminatori. Gli esaminatori saranno in Napoli i professori di
botanica, di chimica e di materia medica, presieduti dal Decano della
Facoltà”; i requisiti per essere ammessi all’esame sono quelli di aver
seguito per due anni gli studi della professione, le lezioni di storia
naturale e chimica farmaceutica; il titolo è abilitante e per coloro che
20. R. Villano - Activities and Apothecaries Pharmaceutical Companies in the Kingdom of Naples20
esercitano in comuni con oltre seimila abitanti la tassa è di Lire 100
mentre per tutti gli altri è di Lire 40; sia prestato giuramento
obbligatorio per l’esercizio al pubblico(72)
.
Nell’agosto del 1813 è realizzato l’Orto botanico di Bari che dopo
poco tempo è chiuso a seguito dell’allontanamento della Società di
Agricoltura ad opera dei Borboni reinsediatisi sul trono di Napoli.
Il 27 dicembre 1815, poi, per regio decreto è stabilito che l’Università
di Napoli ha facoltà di conferire tre specie di titoli accademici:
approvazione col grado di “Baccelliere”, licenza col grado di
“Licenziato” e laurea col grado di “Dottore”. Tale decreto, inoltre,
dispone l’obbligo per i farmacisti di sostenere: due esami, uno “a voce
ed un altro in iscritto, fatto di proprio carattere dell'aspirante ed in
lingua italiana. I soggetti delle dimande dovranno prendersi dalla
botanica, dalla chimica e dalla farmacia”; un saggio di pratica con
un’operazione chimico-farmaceutica in presenza di esaminatori; il
pagamento di un diritto pari a quello per le scienze naturali, ovvero
ducati 2 per l’approvazione e ducati 4 per la cedola. Le Lezioni, che si
svolgono prevalentemente nei locali dell’Ospedale degli Incurabili e
dell’annessa farmacia(73)
, trattano: Chimica, Botanica, Materia medica
e Chimica farmaceutica.
Il decreto stabilisce, infine, che “i farmacisti che vorranno insegnare
chimica e la farmacia non potranno farlo senza prendere il grado di
21. R. Villano - Activities and Apothecaries Pharmaceutical Companies in the Kingdom of Naples 21
licenza in scienze fisiche e matematiche” e fa esplicito divieto di
contemporaneo esercizio di farmacia e medicina.
Nel successivo 1816, poi, un Regolamento regio impone l’obbligo di
frequenza alle lezioni universitarie di farmacia e gli esami possono
essere sostenuti 4 volte al mese e con non più di 15 candidati per
volta.
Nel 1826, invece, una regia disposizione dà facoltà agli studenti di
Farmacia di rifare gli esami dopo tre mesi se respinti per la prima
volta, dopo sei mesi per la seconda volta e dopo un anno se respinti
per la terza volta.
Il 1° gennaio 1812 per decreto regio è stabilita nel Regno di Napoli la
collazione dei gradi dottorali per i farmacisti: approvazione,
licenza, laurea.
Il decreto, inoltre, dispone che: “per i farmacisti l'esame sarà
ugualmente verbale e in scritto: i soggetti delle dimande dovranno
essere presi dalla botanica, dalla chimica e dalla farmacia. Oltre a
ciò si darà loro qualche operazione farmaceutica a fare in presenza
degli esaminatori.
Gli esaminatori saranno in Napoli i professori di botanica, di chimica
e di materia medica, presieduti dal Decano della Facoltà”; i requisiti
per essere ammessi all'esame sono quelli di aver seguito per due anni
gli studi della professione, le lezioni di storia naturale e chimica
farmaceutica; il titolo è abilitante e per coloro che esercitano in
22. R. Villano - Activities and Apothecaries Pharmaceutical Companies in the Kingdom of Naples22
comuni con oltre seimila abitanti la tassa è di L. 100 mentre per tutti
gli altri è di L. 40; si presti giuramento obbligatorio per poter
esercitare in pubblico.
Il 27 dicembre 1815 nel Regno di Napoli per decreto è stabilito che
l’Università di Napoli ha facoltà di conferire tre specie di titoli
accademici: approvazione col grado di baccelliere, licenza col grado
di licenziato e laurea col grado di dottore. Tale decreto, inoltre,
dispone l’obbligo per i farmacisti di sostenere: due esami, uno “a voce
ed un altro in iscritto, fatto di proprio carattere dell'aspirante ed in
lingua italiana. I soggetti delle dimande dovranno prendersi dalla
botanica, dalla chimica e dalla farmacia”; un saggio di pratica con
un’operazione chimico-farmaceutica in presenza degli esaminatori; il
pagamento di un diritto pari a quello per le scienze naturali, ovvero
ducati due per l’approvazione e ducati quattro per la cedola.
Le Lezioni, che si svolgono prevalentemente nei locali dell’Ospedale
degli Incurabili e dell’annessa farmacia(74)
, trattano: chimica, botanica,
materia medica e chimica farmaceutica.
Il decreto, infine, stabilisce anche che “i farmacisti che vorranno
insegnare chimica e la farmacia non potranno farlo senza prendere il
grado di licenza in scienze fisiche e matematiche” e fa esplicito
divieto di contemporaneo esercizio di farmacia e medicina.
Nel 1816 nel Regno di Napoli con un Regolamento regio è imposto
l’obbligo di frequenza alle lezioni universitarie di farmacia e gli
23. R. Villano - Activities and Apothecaries Pharmaceutical Companies in the Kingdom of Naples 23
24. R. Villano - Activities and Apothecaries Pharmaceutical Companies in the Kingdom of Naples24
esami possono essere sostenuti 4 volte al mese e con non più di 15
candidati per volta. Nel 1826, invece, una regia disposizione dà
facoltà agli studenti di Farmacia di rifare gli esami dopo tre mesi se
respinti per la prima volta, dopo sei mesi per la seconda volta e dopo
un anno se respinti per la terza volta.
Al 1817 risale il più recente documentato ed ufficiale Giuramento
Costituzionale del Farmacista nel Regno di Napoli che recita:
“Giuro al cospetto di Dio, e prometto al nostro Re Ferdinando I di
preparare con attenzione tutti i rimedi composti secondo il Ricettario
Farmaceutico Napoletano(75)
; di conservar questi, come i rimedi
semplici , in modo da non soffrire adulteramento alcuno: di farne
sempre la spedizione secondo le ricette de’ Medici, e chirurghi e di
non spedire mai senza ricetta i medicamenti sospetti”.
Per Sovrano Rescritto 29 maggio 1832 e per Uffizio del 9 luglio 1833
n. 2585 art. V(76)
, il “prattico” di un maestro è dichiarato illegale e gli
è proibito l’esercizio professionale in quanto “le conoscenze
scientifiche sono individuali e non si possono delegare”.
Il controllo delle forniture alle farmacie del Regno(77)
è
appannaggio sempre del Ufficio del Protomedico che si avvale di un
Collegiale di Farmacia, selezionato da uno speciale elenco rivisto
annualmente, o talora dallo stesso Decano del Collegio che verifica se
il farmacista ha in ordine i documenti di rendicontazione dei
movimenti con le annotazioni dei medicinali e se tale documento sia
25. R. Villano - Activities and Apothecaries Pharmaceutical Companies in the Kingdom of Naples 25
munito di vidimazione e del previsto certificato municipale. A
controllo ultimato il Collegiale di Farmacia stila un verbale in cui si
evidenzia se quanto ispezionato sia o meno “a tenore della vigente
tariffa”. Tali procedure, a far data dal 1833, sono regolate dall’art. 19
del Regolamento del 13 marzo.
A partire dal 1830, per disposizioni a firma di Ronchi e Vergari, è
prevista per i farmacisti morosi della tassa sanitaria addirittura la
chiusura dell’officina.
Nell’officina della farmacia si effettua la verifica della congruità e
dell’idoneità quali-quantitativa delle dotazioni e degli strumenti, in
particolare secondo quanto previsto anche dalla circolare n. 404 del 7
luglio 1841.
Nel 1832 il farmacista-scienziato Giovanni Semmola (1793-1865),
tra i più significativi maestri della scuola medica napoletana ricordato
per l’impostazione moderna impressa ai problemi farmacologici, con
la pubblicazione del Saggio chimico sulla preparazione, facoltà ed
uso dei medicamenti e nel 1854 pubblicando il Trattato di
farmacologia e terapia generale sottolinea la necessità di studiare la
costituzione fisica e chimica dei rimedi in rapporto ai cambiamenti
chimici che essi inducono nei tessuti e negli umori.
Dal 1832 inizia ad impervesare in Europa il colera, la “peste
dell’Ottocento” che comparendo come la peste trecentesca a più
riprese in un arco di mezzo secolo(78)
, falcidia vite umane ovunque
26. R. Villano - Activities and Apothecaries Pharmaceutical Companies in the Kingdom of Naples26
infuriando soprattutto nei quartieri più degradati delle città, “là dove
vive, ammassata in abituri sudici e angusti, la moltitudine dei più
poveri, in condizioni talmente miserabili da sfiorare l’abominio. Nelle
strade si riversano e accumulano i liquami di scolo e le immondizie;
dai pozzi, scavati a poca profondità e spesso in contiguità con le
latrine, si attinge acqua inquinata; in un contesto urbano di miseria e
sporcizia alligna endemica quella famiglia morbosa definita
genericamente dalla scienza medica come complesso delle affezioni
gastroenteriche(79)
”.
Nel 1836 esplode il colera in Europa.
Nel 1837 Ferdinando II di Borbone vuole che l’omeopatia sia
utilizzata nel Regno delle Due Sicilie per la cura dell’epidemia del
“morbo asiatico”, il colera.
Nel 1838 l’illustre chimico napoletano e patriota di valore professor
Raffaele Piria trasforma per idrolisi la salicina in acido salicilico
(che è immediatamente assimilato all’acido spirico, estratto in quegli
anni sotto forma di olio essenziale, a partire dalla Spirea olmaria, dal
farmacista di Bera Pangerstecher) e ne dà comunicazione
nell’articolo “Ricerche sulla salicilina ed i prodotti che ne derivano”.
Nel 1847 le pressioni del benedettino Francesco Tornabene
Roccaforte, titolare della cattedra di Botanica a Catania, inducono la
Deputazione della Regia Università di Catania ad acquistare un
terreno in località Borgo per la creazione di un Orto botanico
27. R. Villano - Activities and Apothecaries Pharmaceutical Companies in the Kingdom of Naples 27
catanese il cui incarico di progettazione all’architetto Mario Di
Stefano risale al 1856.
A metà del secolo XIX a Napoli nei soli quartieri di San Ferdinando,
Chiaia, San Giuseppe, Montecalvario, Avvocata, Stella, San Carlo
all’Arena, Vicaria, San Lorenzo, Porto, Mercato e Pendino sono
presenti 115 farmacie (di cui in epoca contemporanea ben 77
conservano ancora la medesima collocazione!)(80)
.
Nella prima metà dell’Ottocento è prevista dall’Autorità
protomedicale una “ricognizione di tutti coloro che esercitano i vari
rami dell’arte salutare”, ma non sempre di tutti quelli che sono già
autorizzati e che dalle istituzioni municipali “si dice essere nel loro
solito esercizio” quanto soprattutto dei “nuovi li quali per la prima
fiata debbono essere riconosciuti personalmente” non tralasciando di
ispezionarne accuratamente anche la regolare tenuta delle officine di
farmaci, droghe ed erbe.
Sono in questo periodo Protomedici Amati e Ronchi mentre è
Segretario generale Vergari.
Presso l’ufficio del Protomedico è attivo un registro degli esercenti
dell’arte salutare in cui sono annotati anche tutti i farmacisti con:
citazione della documentazione autorizzativa di pertinenza rilasciata
dalla Real Università o dal Protomedico; eventuali riconoscimenti;
rapporti sulla condotta morale; importo della tassa sanitaria di
competenza e correntezza dei pagamenti.
28. R. Villano - Activities and Apothecaries Pharmaceutical Companies in the Kingdom of Naples28
29. R. Villano - Activities and Apothecaries Pharmaceutical Companies in the Kingdom of Naples 29
In particolare, ai sensi della circolare 3916 del 21 giugno 1834, il
Protomedico riconosce esclusivamente gli esercenti farmacisti in
possesso di apposite cedole, ovvero documenti di idoneità spediti
direttamente dalla Real Università all’autorità protomedicale che se ne
riserva il riconoscimento di validità. Inoltre, ogni documento
universitario anteriore al 1812 ed ogni documento protomedicale
anteriore al 1826 necessitano di vidimazione per assumere valore
legale a partire dal 1846(81)
.
Con circolare protomedicale n. 1900 del 30 ottobre 1846, concernente
norme in merito alle posizioni illegali, si dispone che ai vecchi possa
eventualmente esser concessa dispensa dagli esami mentre per i
giovani di sostenere degli esami meno gravosi presso l’Intendenza o la
Sottintendenza.
L’istruttoria della visita ispettiva protomedicale prevede una fase di
ricognizione di tutti i documenti riguardanti la farmacia eseguita
presso l’Archivio del Vice Protomedico Distrettuale e la redazione di
un consuntivo finanziario degli addebiti alla farmacia comprensivo
delle spese di stampa e di notifica necessarie ai fini dell’ispezione.
I modelli ispettivi, poi, sono inviati a cura dei Vice Protomedicati, in
cui sono divise le provincie del Regno, entro il mese di aprile di
ciascun anno ai Sindaci che sono deputati a preparare le matricole
delle farmacie da ispezionare nelle loro municipalità.
30. R. Villano - Activities and Apothecaries Pharmaceutical Companies in the Kingdom of Naples30
La vasta documentazione che il farmacista è tenuto a sua volta ad
esibire nel corso della visita ispettiva comprende, tra l’altro: le carte di
ispezione; le circolari per i Signori Intendenti del Regno, i registri per
i nuovi autorizzati all’esercizio dalla Reale Università; gli avvisi per la
riscossione della tassa sanitaria, eventuali contratti di compravendita
con descrizione dei locali.
La visita ispettiva protomedicale, a partire dal 1850, si svolge a
norma dell’art. 37 del Regolamento promulgato con Real Decreto del
10 aprile, il cui successivo art. 44 dispone l’obbligo di versamento di
una tassa sanitaria che in ragione di un terzo va a favore del Vice
Protomedico e del farmacista visitatore mentre la restante parte è a
beneficio della Cassa delle lauree della Real Università.
Nell’officina della farmacia si effettua la verifica della congruità e
dell’idoneità quali-quantitativa delle dotazioni e degli strumenti, in
particolare anche secondo la circolare n. 404 del 7 luglio 1841.
Nel 1850 le norme dell’Ordinamento delle farmacie del Regno delle
Due Sicilie stabiliscono, con sorprendente modernità, che ogni
spezieria sia dotata di un idoneo laboratorio protetto dagli incendi
e disposto in modo tale da non coinvolgere i passanti in caso di
fiamme o esplosioni.
D’altro canto, le officine ritenute dall’ufficio protomedicale prive di
un legale rappresentante, in quanto mancanti della documentazione di
31. R. Villano - Activities and Apothecaries Pharmaceutical Companies in the Kingdom of Naples 31
autorizzazione, non sono ispezionate e restano chiuse fino a
regolarizzazione della posizione.
Con decreto n. 531 del 21 gennaio 1830, poi, “ogni teriaca diversa da
quella del R. Istituto d’Incoraggiamento è in contravvenzione” la cui
entità è fissata in ben 15 carlini per libbra dalla circolare emessa il 16
luglio 1831.
In osservanza del Real Rescritto 23 settembre 1856, inoltre, è fatto
obbligo ai farmacisti di esibire i vasetti di teriaca “già presi o la
ricevuta rilasciata dai rispettivi cassieri per l’anno in corso” mentre i
visitatori “debbono esaminare l’acqua teriacale che da loro si
spaccia, per conoscersi di che sia formata, dovendosi considerarsi
come caduti in contravvenzione coloro che non documentassero
l’acquisto fatto nell’anno o che spacciassero acqua teriacale fatta di
erbe inutili”.
Effettuata l’ispezione, il Presidente della Commissione, composta
almeno dal Vice Protomedico e da un Farmacista Visitatore, fa
pervenire al Protomedico il rapporto sulla visita ispettiva,
controfirmato dal farmacista amministratore della farmacia
ispezionata e con annotazione allegata degli acquisti effettuati di
teriaca nonchè di analitico rigoroso riporto dei relativi numeri di
ricettari.
32. R. Villano - Activities and Apothecaries Pharmaceutical Companies in the Kingdom of Naples32
33. R. Villano - Activities and Apothecaries Pharmaceutical Companies in the Kingdom of Naples 33
Il Presidente della Commissione, inoltre, trasmette all’ufficio
protomedicale anche un rendiconto sulla condotta del farmacista, su
esposti scritti e finanche verbali relativi a provvedimenti assunti nei
suoi confronti, su eventuali assenze di personale all’atto della visita,
su eventuali rinunce all’esercizio, sul corretto pagamento della tassa
sanitaria, su eventuali abusi.
Più dettagliatamente, tra gli obblighi del farmacista sottoposti a
controllo figurano: l’acquisto e la corretta tenuta del Ricettario e della
Tariffa; la raccolta delle leggi e dei regolamenti per il ceto
farmaceutico(82)
; “far prevenzione a tutti i farmacisti che non mai
lascino le loro officine senza la di loro presenza(83)
”; “non permettersi
l’amministrazione e spedizione di medicinali a persone inesperte con
grave pericolo della salute pubblica(84)
”; la corretta tenuta e gestione
dei medicamenti e, in particolare, dei veleni(85)
;
la spedizione esclusivamente diretta e personale di droghe pericolose
e veleni (mentre i restanti prodotti possono essere venduti da
collaboratori “del mestiere” e mai da coniuge, figli o domestici)(86)
; la
presenza accanto alla porta d’ingresso di un campanello al cui suono è
fatto obbligo di rispondere nei turni di servizio notturno a battenti
chiusi(87)
; il rispetto dell’obbligo del medico, sancito dalle
disposizioni di visita protomedicale del 25 aprile 1840, di “fare le
ricette per iscritto chiare e rilasciarle agli infermi per servirsi a
piacimento di qualunque farmacia”; il rispetto della distanza minima
34. R. Villano - Activities and Apothecaries Pharmaceutical Companies in the Kingdom of Naples34
tra farmacie di 50 passi geometrici o, per la sola città di Napoli, di
70 passi geometrici(88), (89)
.
A tal proposito, tuttavia, A. Philippe(90)
cita che a Napoli a metà del
secolo poche farmacie, su un totale di 275, riescono a sviluppare
grandi volumi d’affari per l’abile gestione di farmacisti titolari
stranieri che stringono accordi con i medici con cui
spartiscono i ricavi mentre la maggior parte degli esercizi ricava
un profitto mediocre e taluni generano addirittura perdite.
Philippe, inoltre, aggiungendo che “se pur certi farmacisti siciliani,
come accade ovunque, invadono il campo medico, la più parte si
limita a prescrivere medicine ai malati che le chiedono (come i
barbieri che in questo paese fanno i chirurghi-salassatori e
consigliano il salasso a coloro che ad essi si rivolgono)”, conclude,
però, affermando che “se certi farmacisti napoletani degradano la
professione a causa della poca educazione e dei traffici equivoci ai
quali si dedicano, c’è però da dire che in generale è ancora fra la
classe dei farmacisti che si trovano le persone oneste”.
Va sottolineato, infine, che nel Regno di Napoli non tutte le farmacie
da visitare sono uguali: alcune, infatti, sono ben più importanti di altre
e tali, dunque, da richiedere una Commissione ispettiva di più alto
rango, senza deroga alcuna.
Nel 1850, tuttavia, una Ministeriale del 4 settembre dispone che per
Napoli, “possa visitare quelle farmacie ove si spediscono medicine
35. R. Villano - Activities and Apothecaries Pharmaceutical Companies in the Kingdom of Naples 35
per le persone reali” anche il Presidente della Commissione, ma ciò
non induca affattto a conclusioni affrettate: è il caso solo ed
esclusivamente di sopraggiunta evoluzione di status, ovvero
“considerando di essersi riunita nel Presidente stesso la qualità di
Primo Medico di Camera”.
Nel 1846 sul servizio notturno delle farmacie sono emanate nuove
norme(91)
a “far prevenzione a tutti i farmacisti con officina a pubblico
uso, che non potendo egli in questo pernottare, pensino a tenervi
persona, cui nelle circostanze possa fare regolare spedizione secondo
le leggi e regolamenti in vigore”.
In tema di gestione dei veleni, poi, una Circolare protomedicale(92)
richiama agli obblighi che: siano detenuti in armadio separato e chiuso
a chiave sempre custodita dal proprietario della farmacia che “senza
passare giammai in altre mani, sarà addetto a riporvi le cose velenose
e sospette. Queste niente avranno in comune col restante della
spezieria, e perciò avranno il suo tavolo particolare, le sue bilancie,
mortai, spatole, cucchiai e vasi totalmente separati, i quali mantenuti
con tutta la possibile nettezza e chiusi nell'armadio non potranno
servire ad altri usi”; che i “proprietari delle spezierie per le droghe
velenose o sospette non potranno fare la spedizione che con le proprie
mani e per gli altri medicamenti, se si avvaleranno di giovani del
mestiere, abili, probi ed attenti, non potranno giammai permettere di
spedirsi dai figli, dalla moglie o dai domestici”.
36. R. Villano - Activities and Apothecaries Pharmaceutical Companies in the Kingdom of Naples36
37. R. Villano - Activities and Apothecaries Pharmaceutical Companies in the Kingdom of Naples 37
Nella Circolare, infine, è fatta un’ammonizione di alto valore
professionale: “le farmacie stando aperte a pubblico uso debbono
essere non da altri presenziate che dalla persona legalmente
autorizzata”.
Non vanno sottaciute, più in generale, le numerose richieste, inoltrate
all’Ufficio del Protomedicato, di chiusura di farmacie gestite da
persone non abilitate(93)
.
Nella prima metà del XIX secolo nel Regno delle Due Sicilie
l’assetto territoriale delle farmacie è regolato da permessi
protomedicali e autorizzazioni ai trasferimenti sulla scorta della
distanza controllata da una Commissione, nominata dal Protomedico
e composta dal Decano del Collegio, da uno Speziale di Farmacia del
Collegio stesso e da un altro Speziale locale, nonché, quasi sempre
inderogabilmente, dalla vigente legislazione in materia ovvero,
essenzialmente, dal Real Beneplacito del 14 febbraio 1706, dalla
Collaterale del 17 settembre 1706, dalla Legge sovrana del 22 aprile
1829, dal Decreto di Ferdinando II del 29 gennaio 1853(94)
.
Ancora in tema di distanze tra le farmacie nel 1854 il Consiglio
generale della Pubblica Istruzione stabilisce(95)
che se una farmacia è
al di sotto dei limiti minimi di distanza da altro analogo esercizio, in
caso di vendita trasmette all’acquirente il suo stesso privilegio; in
particolare l’istituzione ritiene “essere giusto che quel favore che si
accorda al morto non sia negato al vivo” e si pronuncia ritenendo che
38. R. Villano - Activities and Apothecaries Pharmaceutical Companies in the Kingdom of Naples38
la negazione della concessione della dispensa della distanza ad una
farmacia, ovvero “quantunque non siavi legale distanza”, sia
pregiudizievole per l’assetto proprietario. Per le farmacie di nuova
istituzione o per le autorizzazioni ai trasferimenti, invece, è operativa
una Commissione Protomedicale (composta dal Decano, da uno
speziale del Collegio di Farmacia e da uno Speziale locale) deputata
alla misurazione della distanza(96)
.
Il 10 aprile 1850 un Regio Decreto del Regno delle Due Sicilie in
merito a problematiche di “pianta organica” delle farmacie
stabilisce, tra l’altro, che: “il numero delle farmacie in ciascun
Comune non deve essere maggiore del bisogno della popolazione; e
perciò non potrà aprirsi una nuova spezieria senza il permesso della
Commissione Protomedicale, che verrà determinato dietro i ricorsi
della municipalità che rappresenterà il bisogno di un nuovo
stabilimento (Art. 67)”; “ciascuna farmacia sarà collocata nelle
strade più frequentate e sane; e dove ve ne sarà una sola, sarà aperta
nel centro del Comune e non all'estremità, a ciò il pubblico possa
essere servito con comodo e prontezza ed i medicamenti possano
conservarsi efficaci (Art. 68)”; “dove vi sono più spezierie deve
serbarsi una distanza tra l'una e l'altra, perché il servizio sia più
pronto e per evitare molti inconvenienti, che per la troppa vicinanza
potrebbero accadere (Art. 69)”; la legge, inoltre, dispone che: ogni
spezieria sia dotata di idoneo laboratorio protetto dagli incendi e
39. R. Villano - Activities and Apothecaries Pharmaceutical Companies in the Kingdom of Naples 39
disposto in modo tale da non coinvolgere i passanti in caso di fiamme
o esplosioni (“ogni spezieria deve essere fornita di un buon
laboratorio difeso dagli incidenti e fuori del caso di poter nuocere ai
passeggeri all’occasione di qualche impreveduta esplosione (Art.
70)”); la spedizione di droghe pericolose e veleni è appannaggio
esclusivo del farmacista mentre i restanti prodotti possono essere
venduti da collaboratori “del mestiere” e mai da coniuge, figli o
domestici; ogni spezieria “dovrà anche avere tutti gli utensili
necessari per le operazioni farmaceutiche, che dovranno i farmacisti
eseguire, onde preparare da lor stessi la maggior parte dei composti.
Detti utensili debbono conservarsi con la maggiore nettezza (Art.
71)”; che per i turni di servizio notturno a battenti chiusi è previsto
accanto alla porta d’ingresso un campanello al cui suono è fatto
obbligo di rispondere; la distanza minima tra farmacie è di 50 passi
geometrici mentre, per la sola città di Napoli, è di 70 passi
geometrici(97)
.
A metà del secolo, a Napoli nei soli quartieri di San Ferdinando,
Chiaia, San Giuseppe, Montecalvario, Avvocata, Stella, San Carlo
all’Arena, Vicaria, San Lorenzo, Porto, Mercato, Pendino, sono
presenti 115 farmacie (di cui in epoca contemporanea ben 77
conservano ancora la medesima collocazione!)(98)
.
40. R. Villano - Activities and Apothecaries Pharmaceutical Companies in the Kingdom of Naples40
41. R. Villano - Activities and Apothecaries Pharmaceutical Companies in the Kingdom of Naples 41
Il 29 gennaio 1853 un Regolamento approvato con Regio Decreto del
Regno delle Due Sicilie detta normative “per l’amministrazione, la
distanza e quanto altro concerne il servizio delle farmacie nella parte
dei RR. Domini al di quà del Faro” stabilendo, in particolare,
all’articolo 3 che “in quei paesi del Regno dove vi ha più di una
farmacia non se ne potrà aprire più di una nuova se non dista dalle
esistenti cinquanta passi geometrici, ciascuno di palmi otto ed un
terzo, ed in questa capitale settanta come da lungo tempo è in uso, e
precisamente dopo prescritto dalla Prammatica del 17 settembre
1706. Quelle che non hanno tale distanza, dopo la morte di coloro che
si trovano averne la proprietà nell'epoca della pubblicazione del
presente regolamento, resteranno abolite qualora però non vi fossero
dei minori, dovendosi in tal caso procedere, come si dirà (…)”.
Il 31 luglio 1858, genetliaco della Regina delle Due Sicilie, il Gran
Cancelliere dell’Università Ferdinando Cutrona pone la prima pietra
dell’Orto botanico di Catania.
Con l’unificazione d’Italia giunge inevitabilmente anche la fine dei
Protomedicati di Napoli e Palermo.
Al termine del XVIII secolo, infine, val bene ricordare, la teriaca
scompare dalle farmacopee di molte città europee; in Italia, invece, ed
in special modo nel meridione, la sua popolarità continua pressoché
intatta ancora a lungo.
42. R. Villano - Activities and Apothecaries Pharmaceutical Companies in the Kingdom of Naples42
43. R. Villano - Activities and Apothecaries Pharmaceutical Companies in the Kingdom of Naples 43
_______________
(55) Fondo Cappellano Maggiore, A.S.N., Speziali di Medicina, Fasc.1189, 4
aprile 1739. Fonte: Chichierchia Luca - Papa Simona, Storia della farmacia a
Napoli. Dalla Spetieria conventuale alle botteghe dell’Ottocento, Electa Napoli,
1998.
(56) Origlia G., Istoria dello Studio di Napoli, stamperia di G. Di Simone, Napoli
MDCCLIV, vol. II, pp. 301-302.
(57) De Renzi S., Storia della Medicina Italiana, tipografia Filiatre Sebezio,
Napoli, 1848, T.V.
(58) Tuttavia, ingenti quantità di teriaca continuano a giungere dai confini del
Regno eludendo sistematicamente la regia dogana ed alimentando un fiorente
contrabbando anche in questo settore.
(59) Non di rado il vaso di teriaca presente alle ispezioni delle autorità, passando
velocemente all’occorrenza di mano in mano, è lo stesso per un certo numero
spezierie più “disinvolte” nel rispetto della legge.
(60) Nel 1807 Giuseppe Bonaparte chiude la Reale Accademia e concede il diritto
esclusivo di fabbricazione al neonato Real Istituto di Incoraggiamento alle
Scienze naturali di Napoli ma la situazione non migliora.
(61) David Gentilcore - Il Regio Protomedicato Napoletano e gli operatori
sanitari nel Regno di Napoli - Università di Leicester (G. B.)
(62) I numeri calabresi si posso ricostruire tramite i dati forniti dalla statistica
murattiana di un anno più tardi; cfr. D. Demarco, a cura di, La «Statistica» del
Regno di Napoli nel 1811, Roma, 1988, quattro volumi.
(63) A.S.N., Dip. Sommaria: Arrendamenti, no. 250, “Registro degli individui
ch’esercitano i varj rami dell’Arte salutare in tutte le provincie del Regno di
Napoli a meno delle due Calabrie”.
44. R. Villano - Activities and Apothecaries Pharmaceutical Companies in the Kingdom of Naples44
(64) David Gentilcore, ibid.
(65) Origlia G., Istoria dello Studio di Napoli, stamperia di G. Di Simone, Napoli
MDCCLIV, vol. II, pp. 301-302.
(66) De Renzi S., Storia della Medicina Italiana, tipografia Filiatre Sebezio,
Napoli, 1848, T.V.
(67) Attualmente si estende per circa 12 ettari, dove sono raccolte circa 10.000
specie per un totale di quasi 25.000 esemplari, ed è dedito alla coltivazione e
presentazione a fini museologici delle collezioni, alla ricerca scientifica, alla
didattica universitaria e media e alla conservazione di alcune specie vegetali in via
di estinzione. Le collezioni dell’Orto botanico sono quasi sempre presentate
secondo i criteri sistematico, ecologico ed etnobotanico: in alcune aree le piante
sono raccolte per medesima categoria sistematica; in altre aree per specie affini
per esigenze ambientali; in altre per area geografica di provenienza. In alcuni
locali dell’edificio del XVII secolo denominato Castello è ospitato il Museo di
Paleobotanica ed Etnobotanica. La Sezione Sperimentale per le piante officinali
oggi sviluppa attività didattica e cura l’acclimatazione di piante esotiche di
interesse farmacologico e industriale.
(68) Con il direttore Gaetano Stella l’Orto si amplia fino a raggiungere la
superficie di circa tre ettari e mezzo, si costruiscono i locali per il ricovero
invernale delle piante più delicate e delle specie tropicali e sono arricchite le
collezioni vive già esistenti. Nel 1857 nel catalogo delle piante dell’Orto figurano
570 taxa subgenerici di cui oltre 100 varietà di alberi da frutto. Successivamente
Eugenio Balsamo, direttore dell’Orto dal 1862, sostiene la concezione che “i
giardini botanici non debbano solo soddisfare le legittime aspirazioni dell'utile,
ma ricreare l'occhio, allettare lo spirito, educare l'animo all'estetica della
natura”.
45. R. Villano - Activities and Apothecaries Pharmaceutical Companies in the Kingdom of Naples 45
(69) Archivio Farmacie di Napoli A.F.N.; Fondo Prefettura di Napoli 1890-1891;
Archivio di Stato di Napoli, Fondo Regio Protomedicato, Fascicolo 148: Circolari
varie. Circolare a stampa emessa dall’Ufficio del Protomedicato generale di
Napoli n. 8198 del 12 maggio 1838.
(70) Con essa il Protomedicato provvede alle spese correnti ed alle spese del
personale.
(71) Archivio Farmacie di Napoli A.F.N.; Fondo Prefettura di Napoli 1890-1891;
Archivio di Stato di Napoli, Fondo Regio Protomedicato, Fascicolo 148: Circolari
varie. Circolare a stampa emessa dall’Ufficio del Protomedicato generale di
Napoli n. 3916 del 21 giugno 1834.
(72) Archivio Farmacie di Napoli A.F.N.; Fondo Prefettura di Napoli 1890-1891;
Archivio di Stato di Napoli, Fondo Regio Protomedicato, Fascicolo 142: registri
di corrispondenze varie; documenti: revisione ricette.
(73) Talora si svolgono anche presso le abitazioni private dei docenti, previa
apposita autorizzazione.
(74) Talora si svolgono anche presso le abitazioni private dei docenti, previa
apposita autorizzazione.
(75) Ricettario Farmaceutico Napolitano approvato dal Real Ministro dell’Interno
sotto il Protomedicato del famoso medico-scienziato Domenico Cotugno (1736-
1822).
(76) Archivio Farmacie di Napoli A.F.N.; Fondo Prefettura di Napoli 1890-1891;
Archivio di Stato di Napoli, Fondo Regio Protomedicato, Fascicolo 148: Circolari
varie. Circolare a stampa emessa dall’Ufficio del Protomedicato generale di
Napoli n. 3919 del 21 giugno 1834.
(77) Archivio Farmacie di Napoli A.F.N.; Fondo Prefettura di Napoli 1890-1891;
Archivio di Stato di Napoli, Fondo Regio Protomedicato, Fascicolo 142: registri
di corrispondenze varie; revisione ricette.
46. R. Villano - Activities and Apothecaries Pharmaceutical Companies in the Kingdom of Naples46
(78) Nel 1832-35 c’è la prima ondata di colera in Italia con 150.000 vittime; altre
ondate si verificano nel 1849, 1854-55, 1865-67, 1884-86.
(79) Cosmacini, op. cit., pag. 342; abs. Da Cosmacini G., Gaudenzi G., Satolli R.,
Dizionario di storia della salute, voce colera di Betti M.L., Einaudi, Torino,
1996.
(80) Archivio Farmacie di Napoli A.F.N.; Fondo Prefettura di Napoli 1890-1891;
Archivio di Stato di Napoli, Fondo Regio Protomedicato, fascio 151, Permessi e
riconoscenze ai farmacisti della città di Napoli dal 1822 al 1860.
(81) Circolare n. 1900 del 30 ottobre 1846; Archivio di Stato di Napoli, Fondo
Regio Protomedicato, fascio 139, Disposizioni generali per le ispezioni annue dal
1827 al 1861.
(82) Decreto 27 dicembre 1815; Uffizio 21 luglio 1832 art. VIII; Sovrano
Rescritto 9 giugno 1833; e art. 15 del Regolamento promulgato con Real Decreto
del 10 aprile 1850.
(83) Norme protomedicali del 7 aprile 1838.
(84) Ibid.
(85) Secondo le Giunte di Veleno dal 1713 al 1733 ed ai sensi della circolare
protomedicale n. 404 del 7 luglio 1841.
(86) Ordinamento delle farmacie del Regno delle Due Sicilie del 1850.
(87) Ibid.
(88) La lunghezza di 1 passo geometrico corrisponde a 2 metri circa.
(89) Ordinamento delle farmacie del Regno delle Due Sicilie del 1850.
(90) Philippe A., Histoire des Apothicaires, cap. 23 - DPM, Parigi, 1853.
(91) Archivio Farmacie di Napoli A.F.N.; Fondo Prefettura di Napoli 1890-1891;
Archivio di Stato di Napoli, Fondo Regio Protomedicato, Fascicolo 148: Circolari
varie. Circolare a stampa emessa dall’Ufficio del Protomedicato generale di
Napoli n. 2000 del 7 dicembre 1846.
47. R. Villano - Activities and Apothecaries Pharmaceutical Companies in the Kingdom of Naples 47
(92) Archivio Farmacie di Napoli A.F.N.; Fondo Prefettura di Napoli 1890-1891;
Archivio di Stato di Napoli, Fondo Regio Protomedicato, Fascicolo 148: Circolari
varie. Circolare interna alle Sezioni n. 3476 del 18 ottobre 1852 emessa
dall’Ufficio del Protomedicato generale di Napoli.
(93) Archivio di Stato di Napoli, Fondo Regio Protomedicato, Fascicolo 148.
(94) Archivio di Stato di Napoli, Fondo Regio Protomedicato, Fascicolo 154.
(95) Archivio Farmacie di Napoli A.F.N.; Fondo Prefettura di Napoli 1890-1891;
Archivio di Stato di Napoli, Fondo Regio Protomedicato, Fascicolo 148: Circolari
varie. Circolare n. 6348 del 20 settembre 1854 emessa dall’Ufficio del
Protomedicato generale di Napoli.
(96) Archivio Farmacie di Napoli A.F.N.; Fondo Prefettura di Napoli 1890-1891;
Archivio di Stato di Napoli, Fondo Regio Protomedicato, Fascicolo 154:
compravendite di farmacia di Napoli 1826/1850.
(97) La lunghezza di 1 passo geometrico corrisponde a 2 metri circa.
(98) Archivio Farmacie di Napoli A.F.N.; Fondo Prefettura di Napoli 1890-1891;
Archivio di Stato di Napoli, Fondo Regio Protomedicato, fascio 151, Permessi e
riconoscenze ai farmacisti della città di Napoli dal 1822 al 1860.
48. R. Villano - Activities and Apothecaries Pharmaceutical Companies in the Kingdom of Naples48
49. R. Villano - Activities and Apothecaries Pharmaceutical Companies in the Kingdom of Naples 49
APPENDICE
Epoche storiche
• Regno di Odoacre, fino al 493 (eruli ed altri)
• Regno Ostrogoto, fino al 542 circa (ostrogoti)
• Imp. Bizantino, fino al 763 (bizantini)
• Ducato di Napoli, fino al 1137
• Ducato di Napoli, fino al 1195 (normanni)
• Regno di Sicilia, fino al 1266 (svevi)
• Regno di Napoli, fino al 1442 (angioini, famiglia Durazzo)
• Regno di Napoli, fino al 1646 (aragonesi, spagnoli)
• Repubblica Napoletana, fino al 1647
• Regno di Napoli, fino al 1713 (spagnoli)
• Regno di Napoli, fino al 1734 (austriaci)
• Regno di Napoli, fino al 1799
• Repubblica Partenopea, 1799
• Regno di Napoli, fino al 1806
• Regno di Napoli, fino al 1815 (francesi)
• Regno delle Due Sicilie, fino al 1860
50. R. Villano - Activities and Apothecaries Pharmaceutical Companies in the Kingdom of Naples50
SYNTHETIC PROFILE OF THE AUTHOR
“Do not try to become a successful man,
but rather a valuable man”
Albert Einstein
Born in 1960. Lives between Rome and Torre Annunziata. His wife is a biologist, pharmacist,
social assistant and talented professor of sciences in the Classical and Scientific State High
schools; the son is a brilliant university mathematician. Role: General Manager of Villano
International Business Team from 2012 with 16 business, consulting & service activities
(including: international affairs, high-end real estate, housing, construction and restoration,
import-export, food, computer science, healthcare, art and culture); Member (since 2013), Associate
Professor in History of Health Administration Pharmaceutical Department (2014) and Honorary Member of
Ruggero II University of Florida State (BR, Miami, Florida, USA, 2015); Trader (since 1976), Independent
Financial Trading Operator of Stocks and Forex (since 1983), Knight Sovereign Military Order of Malta
(since 2002, presented by the Knight of Justice Fr. Giorgio Maria Castriota Scanderbeg, descendant of Eroe
founder of the Kingdom of Albania); President of the Chiron social and humanitarian Foundation (since
1985); Single Director Chiron Publisher (since 2006). Academies: History of Sanitary Art -Ministry Cultural
Heritage (2001), Neapolitan Society History of Italy (2008), Noble (2006), already Pontifical Tiberina),
Melitensi Studies (2002), Medical Tradition Smithsonian Institution-USA (2010), International Society
History Pharmacy, Noble Pharmaceutical Chemistry College (ad honorem, 2006). Over 100 conferences and
chairs in dozens of congresses. He collaborates with important national and international magazines. He is
Advisory Board Member for the US publisher DPC, which publishes in over 150 countries. Studies:
Classical; Degree and Enabling: Pharmacy (1985); Certified courses of: Medicinal Plants; Cosmetic
Techniques; Work safety; Food safety; History; Social Doctrine Church; Theology. Honorary degrees:
Humanities and Social Sciences (2009); History and Philosophy (2010); Communication Sciences (2013);
Diplomacy and International Studies (2015). Master honoris causa: Science Medical Ethics (2010). He was
author, organizer and chairman of Security Course for Managers, obtaining High Patronats of Head of State
and United Nations (2000), Diplomatic Councilor of Aerec dpt ENVA 2011-15, Secretary of International
Committee Biothecnologies Wabt-Unesco 2008-13, member of World Academy Biomedical Technology
(Unesco 2007-12), 11 years in IBD’s Health Security Scientific Committee (Security Court Company of
Judiciary Court Appeal of Naples), Beaumont Onlus Foundation Cancer Research chaired by Nobel Prize
Tarro and Prefect of Naples (2011-12), European Academic for Economic and Cultural Relations 2004-2015.
For 32 years he is a member and holder of an important pharmacy until 2010. He has been a member since
1990, a 29 years Secretary from 1990 to 1995 (among the youngest in Italy) and President 2000-01 of Rotary
Club Pompei-Vesuvius, 14 years Delegate Of District Governors 2100-Italy (more than 3.000 Rotarians and
around 80 Clubs) and at ICR For Rotary Italia; in National Committee of Italy: Professional Ethics, World
Action, Computer Science; among many international roles: archeology Pompeii-Carthage; Magna Grecia
Prize Committee; author and presenter at the World Rotary Legislative Council on the International Day for
the Protection of Life (2001-04). From 1986 to 1990 President of Naples, National Coordinator and Founder
of Young Pharmacists Federation; National Representative Federative Syndicate. Assistant Professor of
Microbiology in Pharmacy Faculty of Naples University (1985-90, Chair Prof. Lembo-National Istitut
Superior of Health). International Group Member of the ISHP Pharmacopoeia Study (Berne University,
2012-13). As part of the “World no-tobacco day” events, he has participated in various initiatives at the
Ministry of Health. Proponents and godfathers of various Honorary Members, including: Archibishop of
Pompeii Francesco Saverio Toppi, since 2013 Servant of God in the Cause of Beatification and Canonization
(Rotary, 1992); Dino De Laurentiis (proposed in 2000), Hollywood Film Producer and Career Oscar Award
(Rotary, 2001); Antonio Greco, Court of Justice President (Rotary, 2000); Giulio Tarro, virologist and
Candidate for the Nobel Prize of Medicine 2000 and 2015 (Asas, 2011); Gianni Rivera, Vice Soccer World
Champion (Aerec, 2012); Patrizio Polisca, who was already assisting the doctors of Paul VI and John Paul II
and the Pope’s Doctor with Benedict XVI and Francis and Vatican Health Director; Gualtiero Ricciardi,
President of the Institute of Higher Health. International Awards: Honorary Diploma for Unique
Exceptional Services in the 5 Actives of Rotary International President (Evanston 2001: only 100 / year / 1.5
million members); Benevolence Anti-Crime-Task Force Rotary Italy, Albania, Former Yugoslavia, S. Marino
51. R. Villano - Activities and Apothecaries Pharmaceutical Companies in the Kingdom of Naples 51
(Zurich 2001); Sapientia Mundi-Ethics (Rm 2008); Gold Legion-Work Union (Rm 2010); Veritas in
Charitate-Religion (2011); Bonifaciano-Culture and Society (2011); Norman Ac.-Publishing Gold Medal
(Rm 2014); Norman Ac.-Health Galen (Rm 2014); Norman Ac.-Health Galen 2 ^ ed. (Rm 2015); Norman
Ac.-Art photo Gold Medal (Rm 2015). National awards: Aesculapius-Health patronage Presidency Council
of Italian Ministers (Rm 1987); LXVIII Piccinini Asas-Mi.BAC-Historical-Scientific Research (Rm 2006);
LXV Stramezzi-Health (Rm 2007); Capitoline-Humanitarian Activity (Rm 2010); Tiberino-Culture (Rm
2012); LXXIV Serono-History and Literature (Rm 2012), Aerec-Culture (Rm 2013); Certificate of Merit for
Public Health (Rome, DPR 2013): only 269 from 1800; Tiberin-Science (Rm 2014); LXXIV Piccinini Asas-
Mi.BACT-Historical-scientific research (Rm 2014); Silver Medal for Merit Public Health (Rome, DPR
2016); Special Prize Asas-Mi.BACT-Historical studies in biomedical and pharmaceutical sciences (Rm
2016). He is the author of a large and qualified literary production of more than 790 health, professional,
scientific, historical, religious, and artistic publications, most of which are in critical review, indexed and
impact factor reviews; over 50 books (of which 14 with a total of 35 editions and 19 reprints, numerous
translations also in English, French, German and Spanish) with prestigious publishers such as Zanichelli,
with patronage from the Ministry of Cultural Heritage, Unesco, Rotary, University, etc. From nationally-
recognized Headquarter offices in over 120 Italian Libraries (including: Quirinale, National Academy of
Sciences, Ministries) and in more than 40 nations (including National Institute Health-USA, Nationale de
France, Congress UK) Culture, Universities, Museums. At the Frankfurt Fair he debuted a book. Over 80
multimedia works (in several languages and multiple editions and reprinting) often of great prestige and
published with prestigious publishers and patrons (including Bayer S.p.A.). Catalogs: Library of Congress
UK Authority (NACO); Bibliothèque nationale de France; Deutsche Nationalbibliothek; Library of National
Institutes of Health (NIH) U.S.A .; Magistrale Library S.M. Malta Order; Library of the Vatican Foundation
Joseph Ratzinger-Benedict XVI; 2000 Outstanding Intellectuals IBC-Cambridge UK since 2010; Opac Sbn
with over 200 works; BAC Ministry Authority Card. Various books have appreciations from institutional
authorities, including some European rulers and several times the Head of State and the Holy Father.
* * *
Some books: Global Information Society, 1996; Rotary for Men, 2001; Safety Management in Pharmacy (Dr.
Renzulli, formerly United Nations Security Adviser, 2004); Art and History Pharmacy (presentation by Prof.
Ledermann, President Em. International Society History Pharmacy, 2 ed., 2006); History and activities of
SMOM (4 ediz., 2007); Pharmaceutical Meridianes between secular ethics and catholic moral (presentation
by Prof. Tarro, Nobel Prize Candidate, 3 ed., 2008); Thesaurus Pharmacologicus (presentation by Italian
Pharmacists President Dr. Mandelli 2009); Time sculpted in silence eternity. Reflections on diacronical
investigation for homo faber memory (presentation by: honorable historical figures Fra’ von Lobstein;
prestigious critics and Rotary International Governor Prof. Carosella, 6 rist, 2010); Pharmaceutical Activities
of the Kingdom of Naples (presentation by President Italian Academy of Pharmacy History Dr. Corvi, 2010);
Logos and theophany in digital time (presentation by Bishop Trafny, Dpt Science-Faith Pontifical Council
Culture, 2012); Religious Aspects and ecclesial dimension SMOM (2013); Pharmacy Museums: echoing the
past for a future ransom (presentation by Prof. Ledermann, Director of Library Switzerland, 2015);
Photographs - about 200 of his works, selected for philosophical and creative themes among those realized in
over 40 years (2015). Among the multimedia: Art and history pharmacy notes (patronage Italian Academy
of Pharmacy History, 2002); Influenza A / H1N1 (patronage UNESCO, 2009).
“I've learned so much from you, Mens...
I learned that everyone wants to live on the top of the mountain,
without knowing that true happiness lies in how this mountain has been climbed”
Gabriel Garcia Marquez
52. R. Villano - Activities and Apothecaries Pharmaceutical Companies in the Kingdom of Naples52