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Raimondo Villano - Logos e teofania nel tempo digitale 3
FEDE E RAGIONE
Raimondo Villano - Logos e teofania nel tempo digitale4
Copia n. _____________
L’autore
__________________________
© Copyright: Raimondo Villano.
Ricerche ©, creazione, copertina di Raimondo Villano.
Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte del libro può essere riprodotta o diffusa con un
mezzo qualsiasi, fotocopie, microfilm o altro, senza il permesso scritto dell’editore.
All right reserved. No part of this book shall be reproduced, stored in a retrieval system, or
transmitted by ani means, electronic, mechanical, photocopying, recording or otherwise,
withoutwritten permission from the publisher.
Editore: Chiron - Praxys dpt.
© 2012 Fondazione Chiron
Vendite: www.raimondovillano.com (business: editoria)
Stampa: MBE - Roma.
Prima edizione: marzo 2012. Prima ristampa: ottobre 2012. Seconda ristampa: dicembre
2012; Terza ristampa: febbraio 2013; Seconda Edizione: marzo 2014.
Finito di scrivere il 10 gennaio 2012.
Pagine complessive: 292.
Serie numerata. Questo volume, privo del numero di serie e della firma dell’autore, è da
ritenersi contraffatto.
Con la Società Dante Alighieri, in accordo con uno dei più importanti dizionari dell’uso della
lingua italiana contemporanea, il Devoto-Oli by Mondadori Education, l’autore è “Custode
del lemma: digitale” per il 2011/2012 nell’ambito della campagna “Adotta una parola” per la
sensibilizzazione del pubblico ad un uso corretto e consapevole delle parole, di sostegno alla
conoscenza più ampia del lessico italiano, di monitoraggio di alcuni termini e, più in generale,
di promozione della grande varietà di espressione del mondo della comunicazione globale.
Tale iniziativa, interpretando il sentimento di affezione verso la propria lingua, è tesa ad
arginare l’impoverimento del lessico nella lingua italiana contemporanea e comporta
l’impegno sia di segnalare i casi in cui la parola viene usata in modo non adeguato sia di
usare la parola scelta tutte le volte che se ne presenta l’occasione. Il lemma assunto in tutela e
monitoraggio, espunte le parole base, è acquisito attingendo ad una lista che rappresenta la
traccia della lingua italiana nel suo insieme, sia parole che circolano ormai poco, e delle quali
si sente la mancanza, sia parole nuove, che lo colpiscono per la loro utilità , sia parole
tecniche, alle quali si è legati per lavoro o interessi personali (Firenze, 17 ottobre 2011).
ISBN 978-88-97303-16-9.
CDD 215 VIL log 2012.
LCC HN30-39.
Raimondo Villano - Logos e teofania nel tempo digitale 5
Abstract dal volume di R. Villano “Logos e teofania nel tempo
digitale”, con il Patrocinio della già Pontificia Accademia Tiberina e
dell’Accademia Europea per le Relazioni Economiche e Culturali e con
presentazione del Rev. Mons. Tomasz Trafny, Responsabile
del Dipartimento Scienza e Fede del Pontificio Consiglio della Cultura
e Direttore esecutivo del Progetto STOQ - Science, Theology and the
Ontological Quest - che, in collaborazione con le sette Università
Pontificie Romane (Lateranense, Gregoriana, Regina Apostolorum, San
Tommaso - Angelicum, Santa Croce, Salesiana, Urbaniana), è teso a
sviluppare il dialogo fra scienza, filosofia e teologia, al fine di
confrontare la visione cristiana del mondo, dell’uomo e della società con
le molteplici sfide teoretiche, etiche e culturali che nascono dallo
sviluppo della scienza ed è diretto a studenti, scienziati, filosofi e teologi
e a quanti siano interessati ad approfondire le basi razionali della propria
fede o ad approfondire la possibilità di divenire credenti all’inizio del
Terzo Millennio. È in varie prestigiose istituzioni governative,
scientifiche, storiche, professionali, in molti Istituti Italiani di Cultura.
(Chiron Praxys, ISBN 978-88-97303-12-1, CDD 215 VIL log 2012,
LCC HN30-39, pagg. 260, Prima Edizione febbraio 2012; Prima
ristampa: ottobre 2012; Seconda ristampa: dicembre 2012; Terza
ristampa: febbraio 2013; Seconda Edizione con Patrocinio Accademia
Tiberina e Accademia Europea Relazioni Economiche e Culturali, ISBN
978-88-97303-16-9, CDD 215VIL log 2014, LCC HN30-39, pp. XXII +
264, gennaio 2014).
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Alla mia stupenda moglie Maria Rosaria
e al mio meraviglioso figlio Francesco,
con immenso amore!
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Indice
Alla ricerca dei punti fermi - Logos e teofania nel tempo digitale 29
Prefazione 35
Parte 1. Aspetti antropologici
Capitolo I
Problematiche ed azioni politiche 43
Capitolo II
Aspetti filosofici, morali ed esistenziali 59
Capitolo III
Impatto spaziale. Problemi urbanistici 71
Capitolo IV
Impatto sociale 79
Capitolo V
Conclusioni 93
Parte 2. Elementi dottrinali
Capitolo VI
Fede e cultura 99
Capitolo VII
Fede e ragione 107
Capitolo VIII
Fede e scienza 119
Capitolo IX
Fede e amore 127
Capitolo X
Fede e arte 133
Parte 3. Riflessioni pastorali
Capitolo XI
Pastorale e diaconia della cultura digitale 147
Capitolo XII
Nuova evangelizzazione nel mondo digitale 165
Capitolo XIII
Contributo del laicato cattolico 175
Capitolo XIV
Metodica e pedagogia di approccio a web e social media 183
Capitolo XV
Elementi progettuali di presenza nel web 207
Parte 4. Orizzonti teofanici
Capitolo XVI
Tempo digitale 217
Capitolo XVII
Spazio digitale 231
Capitolo XVIII
Forma e materia 235
Capitolo XIX
Bellezza e verità 239
Capitolo XX
Conclusioni 247
Appendice 249
Bibliografia essenziale 265
Profilo sintetico dell’autore 285
Raimondo Villano - Logos e teofania nel tempo digitale18
Alla ricerca dei punti fermi - Logos e teofania nel
tempo digitale
Sulla tomba di Raffaello Sanzio si legge
un’iscrizione latina: Ille hic est Raphael timuit quo sospite
vinci rerum magna parens et moriente mori (Qui è quel
Raffaello da cui, fin che visse, Madre Natura temette di
essere superata, e quando morì temette di morire con lui).
Il grande pittore era conosciuto soprattutto per la sua
perfezione nel raffigurare ciò che dipingeva. La sua ultima
opera è stata La trasfigurazione di Cristo, oggi esposta
nella Pinacoteca dei Musei Vaticani. Considerata un'opera
innovativa per la maestria nell'utilizzo della luce e
l'espressività nella rappresentazione biblica, sembra di
conservare ancora le tracce dell'incompiutezza.
Raimondo Villano - Logos e teofania nel tempo digitale 19
Le due zone circolari del dipinto sovrapposte creano
un’evidente tensione tra orizzonti diversi. Quello in basso,
dedicato alla fallita guarigione dell’ossesso, “viene letto”
come simbolo della fragilità umana e dell'impotenza di
fronte al male, messe in risalto dall'oscurità che travolge i
protagonisti dell'episodio. La scena in alto, da cui prende il
titolo l'intero dipinto, è investita, invece, da una luce
abbagliante e da grande dinamicità che attraggono
immediatamente l'attenzione dell'osservatore. Il Logos,
l’eterno Verbo del Padre, entra nella dimensione
temporale nascondendosi nella forma umana e nell'atto
epifanico della trasfigurazione rivela la propria identità
divina. L'intero episodio raccontato dagli evangelisti e
rappresentato nel dipinto di Raffaello potrebbe, quindi,
essere compendiato in tre parole: Logos, teofania e tempo.
Raimondo Villano - Logos e teofania nel tempo digitale20
In un certo senso, il dipinto di Raffaello potrebbe
essere una sintesi iconografica dell’umanità di tutti i tempi
anche dell’uomo del tempo digitale, che è il nostro. Anche
oggi, come allora, l’uomo si ritrova in balia delle fragilità,
scosso dalle vecchie e nuove perturbazioni, non di rado
avvolto dall’oscurità, ma in cerca della luce e di un
orizzonte di speranza, che va oltre un semplice soddisfare
il fabbisogno.
Di fronte all’evidente smarrimento di una società
fluttuante, l’uomo contemporaneo sembra essersi stancato
delle incertezze e dei relativismi e, sempre più spesso,
insegue delle costanti su cui poggiare la propria esistenza.
Nasce, quindi, spontaneamente la domanda: esistono
ancora dei punti fermi che ci permettono di orientarci con
sicurezza e ritrovare la strada per un cammino sereno? E
Raimondo Villano - Logos e teofania nel tempo digitale 21
se la risposta dovesse risultare positiva ne nascerebbe
subito un’altra: quali sono?
Raimondo Villano accetta la non facile sfida di
indicarli a partire dall’antica categoria del Logos, carica di
accezioni che disegnano un ampio percorso di riflessione
in cui alla ricerca del senso accompagna anche una ferma
volontà di indicare i punti cardinali di riferimento. Non c’è
dubbio che, per un cristiano, il Logos rappresenta tale
riferimento per eccellenza incidendo non solo sull’intera
ermeneutica teologica, ma anche e anzitutto sul vissuto
umano nella sua concretezza. La presenza del Verbo si
estende su tutta la storia salvifica fin dall’atto creativo e
riceve un’espressione unica nel fatto dell’Incarnazione,
quando vengono annullate in maniera radicale e del tutto
singolare le distanze tra Dio e l’uomo, perché l’Eterno
Raimondo Villano - Logos e teofania nel tempo digitale22
inizia ad esistere nel tempo diventando l’Emmanuele Dio
con noi (Mt 1, 23).
Il Verbo, pertanto, diviene una costante, un
riferimento che sin dagli inizi della storia della salvezza
accompagna l’uomo diventando il desiderio del cuore, la
regola di vita e la lampada nel cammino che non si spegne
mai, perché - come dice la Scrittura - tutto passerà, ma la
Parola di Dio rimarrà in eterno (1 Pt 1, 25). Nel Verbo
Incarnato ogni cristiano ritrova l’orientamento ideale della
propria vita, la sua sorgente (Gv 1, 3. 10; Eb 1, 2),
principio di continuità (Eb 1,3) e sua meta (Ap 22, 13).
Ma l’audacia della scelta di Villano non consiste solo
nella capacità di indicare un concetto caro a chi si
ricollega idealmente all’orizzonte dell’insegnamento
biblico, ma anche nell’aver scelto una categoria che,
essendo cruciale per la Bibbia, può costituire un
Raimondo Villano - Logos e teofania nel tempo digitale 23
riferimento universale per chi, pur non condividendo la
stessa eredità di fede, desidera la comprensione della
realtà, cioè cerca la verità e vuole seguirla. Il termine
logos, infatti, è segnato dall’universalità, considerando che
già nell’antichità diventa decisivo al di fuori del cerchio
della rivelazione giudeo-cristiana e costituisce un
riferimento importante per il nobile pensiero della filosofia
greca. Basta ricordare il significato attribuitogli da Eraclito
(550 ca - 480 ca a.C.) di ragione universale investita di un
carattere divino che permea ogni cosa e crea l’armonia del
mondo; oppure da Platone (427 - 347 a. C.) che, pur
limitando la sua comprensione alla dimensione del
discorso o della ragione, riconosce in esso qualcosa di
trascendente per il suo legame con la verità. Con diverse
accezioni, il logos accompagna la riflessione di Aristotele
(384 - 322 a. C), degli Stoici dal III secolo a.C. in poi, e di
Raimondo Villano - Logos e teofania nel tempo digitale24
Filone di Alessandria (20 a.C. - 50), costituendo qualcosa
di più di una semplice categoria speculativa: una chiave di
comprensione della realtà.
È chiaro che, nella tradizione cristiana, il Logos (il
Verbo, la Parola) riceve un significato molto più ampio
racchiudendo in sé una dimensione epifanico-teofanica. La
sua unicità consiste nell’essere sia un riferimento ideale
della vita, sia uno “strumento” privilegiato di
comprensione, che rende accessibili gli eventi teofanici
offrendo una chiave di lettura e guidando l’uomo verso un
rapporto consapevole con Dio. L’espressione epifanica più
radicale, però, si manifesta quando il Verbo stesso diventa
il protagonista della storia attraverso l’Incarnazione,
assumendo la natura umana e diventando allo stesso tempo
l’immagine del Dio invisibile (Col 1, 15). Tuttavia,
sembra che la tradizione occidentale, a differenza di quella
Raimondo Villano - Logos e teofania nel tempo digitale 25
bizantina, nella riflessione teologica privilegi più la
dimensione speculativa degli eventi epifanici che la
simbolico - rappresentativa.
Nella tradizione bizantina dell'iconografia persiste la
convinzione che l'icona, nel suo esprimere il divino, vada
oltre una semplice raffigurazione artistica. Tutte le fasi
dello “scrivere” un'icona mirano a un solo obiettivo:
“fissare l'evento” epifanico. La tavola di legno su cui si
posa l’immagine solo apparentemente circoscrive il sacro,
il trascendente. In realtà, nel “fissare l’evento”, l’icona
attua un’epifania, diventando una sorta di finestra tra
divino e umano. L’immagine sacra, quindi, supera il limite
del “rimandare verso”… e della rappresentazione, tanto da
veder coniare un vero e proprio titolo acheropite, per le
icone considerate non dipinte da mano umana.L’icona,
pertanto, comunica e crea un dinamismo di incontro tra
Raimondo Villano - Logos e teofania nel tempo digitale26
Dio e uomo, aprendo quest’ultimo alla dimensione
salvifica. In questo senso, nella spiritualità bizantina
l’icona verrà vista come mezzo epifanico pari ad esempio,
alla Parola del Vangelo.
In questa prospettiva, quindi, Logos e teofania sono
tutt’uno trovando un’espressione straordinaria nella
cornice del tempo. Il Verbo, infatti, incide sul tempo
modificando il suo paradigma interpretativo. Il succedersi
dei momenti, inteso come chrónos, subirà un
cambiamento radicale e straordinario, con l’ingresso del
Verbo nella dimensione temporale. Nel Verbo Incarnato il
tempo si ricongiunge all'eternità di Dio, e la Sua presenza
nel mondo traccia un nuovo orizzonte di riferimento:
quello dell'incontro tra Dio e l'uomo. Ed è proprio in
questo orizzonte che avviene una radicale trasformazione:
il tempo inteso come chrónos diventa il tempo inteso
Raimondo Villano - Logos e teofania nel tempo digitale 27
come kairós, ossia il tempo salvifico, il tempo
dell'incontro intimo con Dio che si rende presente nella
storia dell'uomo. Lo svolgersi degli eventi, che nella
prospettiva cosmica delle credenze arcaiche trasmetteva
l'idea di regolarità e di una certa circolarità, riceverà una
comprensione nuova, lineare e aperta al futuro, che non si
esaurisce nella ciclicità ma proietta l’uomo verso eternità.
Così, l'uomo, pur vivendo nell’abituale cornice del tempo-
chrónos, entra nella dimensione del tempo-kairós scandito
dall'incontro con Dio, sempre nuovo e dinamico, che
diventa anche la misura della storia e dell’esistenza umana
qualitativamente diverse.
In questo libro di Villano, le categorie del Logos,
della teofania e del tempo si intrecciano con varia
intensità, offrendo una lettura anticonformista dell’uomo
contemporaneo e della sua cultura. Da essa emerge un
Raimondo Villano - Logos e teofania nel tempo digitale28
messaggio inconfondibile: il continuo cercare dei punti
fermi di riferimento e l'impegno a costruire su di essi la
propria esistenza sono espressione di una vita
qualitativamente migliore. Nelle pagine che seguono è
stato indicato un arduo ma interessante percorso di
riflessione che attraversa diversi ambiti e si confronta con
varie realtà: da quelle più vicine alla quotidianità come la
politica e l’agire sociale a quelle sublimi della metafisica e
dell’estetica. Ma, per certi versi, questo libro è anche un
compendio della comprensione della cultura nelle sue
molteplici espressioni alla luce degli autori classici e del
magistero della Chiesa. Perciò, accanto alle riflessioni
dell’autore, si potranno trovare anche ampie citazioni di
alcuni testi fondamentali a comporre quasi una piccola
antologia di riferimento.
Raimondo Villano - Logos e teofania nel tempo digitale 29
Un aspetto importante di questo libro è l'attenzione
riservata al presente. Il tempo digitale, indicato come una
componente essenziale della riflessione. Già a partire dal
titolo, il libro, nasconde in sé una serie di domande
fondamentali: le categorie classiche, come quella del
Logos, hanno ancora ragione di essere riproposte? Sono
ancora comprensibili o almeno traducibili per l'uomo
contemporaneo? E quest’ultimo, può abbracciare il Logos
ed entrare anche oggi nella prospettiva dell'esperienza di
tipo epifanico? Inoltre, il “tempo digitale”, l'era degli
eventi scollegati e estremamente relativizzati, il tempo
delle autostrade telematiche dove l'informazione
sovrabbonda e, a volte, soffoca la dimensione
contemplativa dell’essere, “l’era fluttuante”, può costituire
un luogo d'incontro tra l'eternità e il presente, tra l'assoluto
e il contingente? Infine, l’uomo contemporaneo è ancora
Raimondo Villano - Logos e teofania nel tempo digitale30
capace di sperimentare quel tipo di incontro con la Parola,
con il Verbo, così da essere trasformato radicalmente nella
sua esistenza per diventare un'icona di Dio, ovvero
l’imago Chrisiti che riflette l’imago Dei?
La risposta di Villano è audace e serena. L’autore
non è intimorito dal tempo virtuale, che penetrando nella
cultura ne condiziona le basi cambiandole e, non di rado,
sconvolgendole. L’afflizione del tempo fluttuante, che
sembra affermarsi e propagarsi mentre in realtà si dissolve
nel nulla, non deve per forza opprimerci. L’uomo di oggi
può ritrovare un orizzonte positivo per la propria
esistenza. Logos, teofania e tempo sono termini che
codificano un percorso da seguire non solo dal punto di
vista della comprensione speculativa, ma anche
dell’esperienza esistenziale. Il Verbo, accolto e vissuto,
diventa una forza trasformatrice al punto d’innalzare
Raimondo Villano - Logos e teofania nel tempo digitale 31
l’uomo verso una nuova dimensione, una nuova dignità,
rendendolo imago Dei, un segno visibile quasi epifanico.
Come nel quadro di Raffaello c’è chi rimane
circondato dall’oscurità, chi è turbato dalla realtà che lo
spaventa e chi, invece, guarda la luce e indica il Cristo
trasfigurato nel fiducioso gesto di certezza di aver trovato
la strada da seguire. In un contesto socio-culturale in cui
gradualmente vengono meno le certezze, e con esse anche
la speranza, il tentativo di restituire fiducia offerto da
Villano incoraggia e apre insperati laboratori di ricerca.
Rev. Tomasz Trafny
Responsabile del Dipartimento Scienza e Fede
Direttore esecutivo del Progetto STOQ(*)
Pontificio Consiglio della Cultura
Città del Vaticano
_______________
(*) Progetto Science, Theology and the Ontological Quest che, in collaborazione con le sette Università
Pontificie Romane (Lateranense, Gregoriana, Regina Apostolorum, San Tommaso - Angelicum, Santa
Croce, Salesiana, Urbaniana), è teso a sviluppare il dialogo fra scienza, filosofia e teologia, al fine di
confrontare la visione cristiana del mondo, dell’uomo e della società con le molteplici sfide teoretiche,
etiche e culturali che nascono dallo sviluppo della scienza ed è diretto a studenti, scienziati, filosofi e
teologi e a quanti siano interessati ad approfondire le basi razionali della propria fede o ad approfondire
la possibilità di divenire credenti all’inizio del Terzo Millennio.
Raimondo Villano - Logos e teofania nel tempo digitale32
Prefazione
Tra il 1985 e il 2000 essenzialmente quattro punti,
per così dire cardinali, dominavano i miei interessi e la
mia esistenza: la vita sentimentale prima e coniugale poi,
la professione, gli studi e l’attività umanitaria. Nel tempo,
in pratica, quest’ultima e, in larga misura, l’attività
professionale divennero, ancorché ne avessi completa
consapevolezza, tendenzialmente una vera e propria forma
di “apostolato”.
D’altro canto, ciò che ho indicato quale ambito di
studio era costituito, in effetti, sia da approfondimento
scientifico, umanistico, tecnico e culturale di determinate
discipline a me congeniali, sia più che da un mero studio
da una vera e propria formazione spirituale autodidatta,
Raimondo Villano - Logos e teofania nel tempo digitale 33
prevalentemente incentrata su documenti del Magistero
petrino e pastorali. Tale attitudine, poi, in tempi non
lunghi mi fece tacciare “amichevolmente” di una
“dipendenza quasi eccessiva” nell’ambiente di una
blasonata organizzazione non governativa internazionale
in cui operavo a vari livelli da dirigente. Decisamente
questo episodio determinò per taluni versi una mia
correzione di rotta, nel senso che dismisi pubblicamente
l’abito stricto sensu di “intellettuale” di matrice cristiana a
tutto vantaggio del rafforzamento dell’azione umanitaria e
caritativa, sempre secondo i dettami della dottrina sociale
della Chiesa in me radicati: una veste, quindi, più laica ed
in chiave dialettica con varie espressioni di realtà
confessionali diverse presenti nella citata qualificata o.n.g.
a me tanto cara, ora come allora. Con il senno di poi,
dunque, vedendo opportunità di carità ed attuandole, forse,
Raimondo Villano - Logos e teofania nel tempo digitale34
inconsapevolmente, per dirla parafrasando con
Sant’Agostino(1)
, avevo quasi la grazia di contemplare al
mio orizzonte il bagliore della Trinità.
Dal punto di vista della formazione e degli studi, poi,
il fenomeno emergente della società globale
dell’informazione, dopo oltre un decennio di
approfondimenti, approdò nel 1996 nella pubblicazione
del libro “Verso la società globale dell’informazione” in
cui effettuavo un’analisi dei principali fattori problematici
di genesi e sviluppo sia in termini scientifici che
umanistici, con approfondimenti essenziali di aspetti
filosofici ed esistenziali con accenni teologici e pastorali.
Fu uno dei miei pochi libri di maggiore complessità.
Dal 1996 al 2000, tra i vari impegni, ne ebbi
principalmente tre che coinvolsero in modo
significativo la mia coscienza di cristiano
Raimondo Villano - Logos e teofania nel tempo digitale 35
cattolico socialmente impegnato in conferenze, studi e
promozione di documenti: la difesa della vita nascente
(1996 e seguenti), la famiglia e la tutela della vita
(2000/01). Ai primi anni 2000, intanto, per la mia
investitura a membro dell’Ordine dei Giovanniti e, nel
contempo, per un’innegabile crescita professionale, mi
addentrai nella disamina di articolate tematiche di etica
laica e morale cristiana culminata a fine 2007 nella
pubblicazione del libro, piuttosto elaborato, dal titolo “La
cruna dell’ago: meridiani farmaceutici tra etica laica e
morale cattolica”. La vita di Giovannita, intanto,
continuava a formarmi spiritualmente e tale percorso
condusse nel 2008 ad una sintesi melitense nell’opera
“Tuitio fidei et obsequium pauperum. Storia, spiritualità e
sovranità nelle tradizioni e nella modernità del Sovrano
Militare Ordine di Malta”.
Raimondo Villano - Logos e teofania nel tempo digitale36
Con la sensibilità e la cultura di studioso di storia
che, nel frattempo, si erano in me andate formando,
coniugate ad una più matura formazione spirituale, giunsi
a gennaio 2010 alla pubblicazione del complesso libro “Il
tempo scolpito nel silenzio dell’eternità. Riflessioni
sull’indagine diacronica per la memoria dell’homo faber”
dove, tra l’altro, approfondivo aspetti inerenti la sede delle
epifanie divine nell’intreccio fra tempo ed eternità e le
applicazioni dell’informatica multimediale e telematica in
ambito storico e museale. Negli ultimi anni, intanto, il
piano di formazione spirituale è sostanzialmente traslato,
accostandomi al Voto di Obbedienza canonica in ambito
giovannita.
Nel contempo, ho ripreso taluni approfondimenti di
cultura digitale, a partire dalla “realtà virtuale” sviluppata
fino al 1996 e, per alcuni aspetti, nel 2010. Il lasso di
Raimondo Villano - Logos e teofania nel tempo digitale 37
tempo che intercorre tra il mio primo lavoro del 1996 e
oggi è di quindici anni: potrebbe sembrare un breve lasso
mentre, in effetti, per il mondo delle nuove tecnologie è
una “era geologica”. Si è passati dai primi sviluppi (1991),
dall’ipertestualità e gli iniziali data-base, alla
multimedialità, alla diffusione planetaria, all’ipermedialità
fino ai social networking ed alla piena era di web 2.0, che
modificano ulteriormente le dinamiche relazionali, per
giungere alla crossmedialità, convergenza tecnologica e
digitale dei principali media come tv, radio, telefonia,
web. Da un’esistenza digitale quindici anni dopo la
rivoluzione tecnologica evolve in rivoluzione culturale!
Occorre riflettere sul fatto che Internet è una grande
risorsa culturale che presenta anche ambiguità e rischi. Il
tempo che viviamo, largamente modellato dallo sviluppo
di nuove tecnologie, è andato ben oltre il limite delle
Raimondo Villano - Logos e teofania nel tempo digitale38
semplici relazioni, dal momento che la comunicazione ha
fatto irruzione non come elemento esterno, bensì come
fatto costitutivo di una nuova realtà che ogni giorno si
configura in modo diverso: “comunica” in senso lato,
trasformando, come un laboratorio sempre all’opera, fatti
ed eventi in tendenze e comportamenti culturali.
Aumentano i pericoli di omologazione e di controllo, di
relativismo intellettuale e morale, già ben riconoscibili
nella flessione dello spirito critico, nella verità ridotta al
gioco delle opinioni, nelle molteplici forme di degrado e di
umiliazione dell'intimità della persona. Si assiste allora a
un “inquinamento dello spirito, quello che rende i nostri
volti meno sorridenti, più cupi, che ci porta a non salutarci
tra di noi, a non guardarci in faccia(2)
...”.
Mi è sembrato necessario, dunque, prendere atto
della realtà contemporanea ed esaminarne le principali
Raimondo Villano - Logos e teofania nel tempo digitale 39
nuove sfide di significativo rilievo tra cui, in particolare,
l’esigenza del dialogo a tutto campo con la cultura
digitale. Interagire al servizio dell’uomo in questo ambito
sviluppando un’azione pastorale è compito molto
impegnativo ma obiettivo da perseguire in quanto la
dimensione pastorale ha la capacità di porsi al servizio di
una “nuova evangelizzazione” correlata all’influsso che i
nuovi media esercitano nei modi di vita, nel costume e
nella cultura di una società in rapido e continuo
cambiamento.
Ne è nato questo libro che, partendo da una disamina
umanistica del fenomeno della società globale
dell’informazione desunta in parte dal mio libro in merito
del 1996 e rielaborata a completamento, giunge nella 1^
parte a riflessioni più propriamente di matrice filosofico -
esistenziale per poi riflettere nella 2^ parte su elementi di
Raimondo Villano - Logos e teofania nel tempo digitale40
magistero, nella 3^ parte su aspetti di pastorale ed
evangelizzazione mentre nell’ultima parte tratta gli
orizzonti di teofania digitale ed aspetti correlati. Nelle
riflessioni di questo lavoro, però, non vi è alcun tentativo
di esercizio accademico o di erudizione e men che meno
un intento pedagogico quanto, invece, più limitatamente
ma con buone probabilità anche più autenticamente, il
desiderio di dare una parte di me stesso forse concorrendo
a creare consapevolezze di futuro.
Benché abbia acquisito un vissuto per vari aspetti più
specificamente digitale e, quindi, con un tasso di
sofferenza e disagio sensibilmente diversi ed attenuati
rispetto a chi proviene da realtà distanti e si percepisce
“alieno” di fronte a difficoltà assai maggiori, mi sento,
tuttavia, di affermare che nell’epoca contemporanea,
almeno culturalmente, siamo tutti una sorta di “pellegrini”,
Raimondo Villano - Logos e teofania nel tempo digitale 41
nel senso indicato dal Virgilio di dantesca memoria alle
anime spaesate appena sbarcate sulla spiaggia del
Purgatorio: “(…) voi credete forse che siano esperti d’esto
loco; / ma noi siam peregrini come voi siete”.
Questo lavoro, dunque, altro non è che un non mero
esercizio di comprensione un po’ più approfondita di un
pellegrino.
D’altro canto, sebbene non mi sfugga che
un’originalità di concezione e di pensiero possa esporre a
maggior rischio d’incorrere in errore, benché in buona
fede, essendomi avventurato in meandri insidiosi di ambiti
specialistici di considerevole complessità, con l’attenuante
della curiositas di semplice credente discretamente
praticante, ove mai questo mio scritto dovesse giungere ad
esperti di Santa Romana Ecclesia, confido nella
Raimondo Villano - Logos e teofania nel tempo digitale42
benevolenza riservabile ad un figlio, quantunque umile, di
Dio e, magari, nell’opportunità di correggere i miei errori.
Altrettanta benevolenza, ovviamente, spero possa
essermi all’uopo riservata anche dall’acculturato lettore
laico.
Ad entrambi, comunque, va la mia gratitudine anche
per l’attenta lettura riservatami.
Tornando ad illustrare più nel particolare il lavoro
svolto, nelle pagine seguenti tento di aiutare a superare, in
effetti, alcune dinamiche collettive che inducono a
smarrire la percezione della profondità delle persone e ad
appiattirsi sulla loro superficie e mi prefiggo di essere utile
a stimolare riflessioni sulla fede nel mondo digitale,
giacché la nuova cultura ed il nuovo linguaggio
coinvolgono credente e non credente nelle consapevolezze
e nelle verità fondamentali.
Raimondo Villano - Logos e teofania nel tempo digitale 43
Rifacendosi alla splendida similitudine del Cardinale
Joseph Ratzinger circa l’albero di sicomoro, i cui frutti
non sono commestibili se non preventivamente incisi in
modo accurato, si può intuire quanto l’impegno culturale
costituisca una sorta di incisione determinante affinché la
persona e la società crescano nell’era digitale per
l’annuncio e la difesa del Vangelo nelle diverse culture:
un’incisione, tuttavia, che può essere effettuata
correttamente solo se si possiedono competenza,
conoscenza ed esperienza.
Con questo lavoro, pertanto, mi sono prefisso di
approfondire i principali aspetti problematici dei fenomeni
del tempo digitale correlativamente alle questioni
fondamentali che il Santo Padre e la Chiesa hanno
proposto come impegno comune alla cristianità, partendo
dal tentativo di riassumere le principali ragioni a favore
Raimondo Villano - Logos e teofania nel tempo digitale44
dell’opzione per un Dio che è Logos (Ragione) e Amore
(ambedue inseparabili) riflettendo nel contesto delle
conoscenze su quanto sia considerata ancora
ragionevole(3)
.
Annunciare il Vangelo è il compito primario di ogni
cristiano. Evangelizzare, anche in questa nuova fase
caratterizzata dalla presenza dei cosiddetti nuovi media, è
un impegno da affrontare con vigore, in un’epoca in cui
esiste e prospera una rilevante cristofobia e in un tempo
digitale in cui si rilevano “visioni” secondo le quali tutta la
storia della Chiesa nel secondo millennio sarebbe stata un
declino permanente e in cui alcuni vedono il declino già
subito dopo il Nuovo Testamento. In realtà, “opera Christi
non deficiunt, sed proficiunt”, le opere di Cristo non vanno
indietro, ma progrediscono.
Raimondo Villano - Logos e teofania nel tempo digitale 45
San Bonaventura ci insegna l’insieme del necessario
discernimento, anche severo, del realismo sobrio e
dell’apertura a nuovi carismi donati da Cristo, nello
Spirito Santo, alla sua Chiesa. E mentre si ripete questa
idea del declino, c’è anche l’altra idea, quella di un
“utopismo spiritualistico”, che si ripete. Sappiamo, infatti,
come dopo il Concilio Vaticano II alcuni erano convinti
che tutto fosse nuovo, che ci fosse un’altra Chiesa, che la
Chiesa pre-conciliare fosse finita e ne avremmo avuta
un’altra, totalmente “altra”. Un utopismo anarchico!
E grazie a Dio i timonieri saggi della barca di
Pietro, Papa Paolo VI e Papa Giovanni Paolo II, da una
parte hanno difeso la novità del Concilio e dall’altra, nello
stesso tempo, hanno difeso l’unicità e la continuità della
Chiesa, “che è sempre Chiesa di peccatori e sempre luogo
di Grazia(4)
”.
Raimondo Villano - Logos e teofania nel tempo digitale46
Dunque, “non seduce certo la prospettiva ingenua
che, di fronte alle grandi sfide del nostro tempo, possa
esserci una formula magica(5)
”.
Ma, d’altro canto, non posso affatto non riconoscere
quanto sia in me radicato la convinzione che “non una
formula ci salverà, ma una Persona, e la certezza che essa
ci infonde: Io sono con voi(6)
!” .
Raimondo Villano
_______________
(1) De Trinitate, VIII, 8, 12.
(2) Benedetto XVI, Discorso in Piazza di Spagna, 8 dicembre 2009.
(3) Rif.: Card. Joseph Ratzinger, Fede, ragione e istituzioni della Chiesa, 1999.
(4) Benedetto XVI, Catechesi su San Bonaventura all’udienza generale, Vaticano, 10 marzo 2010.
(5) Giovanni Paolo II, Lettera apostolica Novo millennio ineunte (29), Epifania del Signore 2001.
(6) Giovanni Paolo II, Ibid.
Raimondo Villano - Logos e teofania nel tempo digitale 47
Parte Seconda
Elementi Dottrinali
“Non ci seduce certo la prospettiva ingenua che,
di fronte alle grandi sfide del nostro tempo,
possa esserci una formula magica.
No, non una formula ci salverà, ma una Persona,
e la certezza che essa ci infonde: Io sono con voi!”
Giovanni Paolo II
Lettera apostolica Novo millennio ineunte (2001)
Raimondo Villano - Logos e teofania nel tempo digitale48
““SSeennzzaa ttiimmoorrii vvoogglliiaammoo pprreennddeerree iill llaarrggoo nneell mmaarree ddiiggiittaallee,, aaffffrroonnttaannddoo
llaa nnaavviiggaazziioonnee aappeerrttaa ccoonn llaa sstteessssaa ppaassssiioonnee cchhee ddaa dduueemmiillaa aannnnii
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ccoommuunniiccaattiivvoo ddeellllaa rreettee.. ÈÈ qquueessttaa llaa nnoossttrraa mmiissssiioonnee,, llaa mmiissssiioonnee
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Raimondo Villano - Logos e teofania nel tempo digitale 49
CAPITOLO VII
Fede e ragione
La relazione tra fede e ragione è un’opzione originaria
della fede cristiana, già chiaramente formulata nella
letteratura profetica e sapienziale dell’Antico Testamento
e, successivamente, ripresa risolutamente dal Nuovo
Testamento(58)
.
“La fede e la ragione sono come le due ali con le quali lo
spirito umano si innalza verso la contemplazione della
verità(59)
”.
Non si vola verso la verità con una sola ala, né con la sola
fede né con la sola ragione. Spetta alla teologia, e
segnatamente alla “teologia fondamentale”, “mostrare
l’intima compatibilità tra la fede e la sua esigenza
essenziale di esplicitarsi mediante una ragione che sia in
grado di dare in piena libertà il suo assenso(60)
”.
L’una sostiene l’altra, dunque, e ognuna ha il suo proprio
ambito di azione(61)
, “nonostante vi siano ancora quelli che
vorrebbero disgiungere l’una dall’altra. Coloro che
propongono questa esclusione positivistica del divino
dall’universalità della ragione non solo negano quella che
Raimondo Villano - Logos e teofania nel tempo digitale50
è una delle più profonde convinzioni dei credenti: essi
finiscono per contrastare proprio quel dialogo delle culture
che loro stessi propongono. Una comprensione della
ragione sorda al divino, che relega le religioni nel regno
delle subculture, è incapace di entrare in quel dialogo delle
culture di cui il nostro mondo ha così urgente bisogno(62)
.
Alla fine, la ‘fedeltà all’uomo esige la fedeltà alla verità
che, sola, è garanzia di libertà’(63)
”.
In un tornante storico che pare aver smarrito la limpidezza
del giudizio circa la capacità stessa dell’uomo di
conoscere il reale, di giungere alla verità, conformando la
propria esistenza alla verità incontrata e conosciuta, il
Pontefice richiama con vigore la Chiesa tutta, e con essa
l’umanità, a un vibrato recupero delle reali potenzialità
della ragione umana, creata da Dio e, comunque, capace di
relazionarsi con la realtà, conoscendola davvero(64)
.
“Sia la ragione che la fede si sono impoverite e sono
divenute deboli l’una di fronte all’altra. La ragione, privata
dell’apporto della Rivelazione, ha percorso sentieri laterali
che rischiano di farle perdere di vista la sua meta finale.
La fede, privata della ragione, ha sottolineato il sentimento
Raimondo Villano - Logos e teofania nel tempo digitale 51
e l’esperienza, correndo il rischio di non essere più una
proposta universale.
È illusorio pensare che la fede, dinanzi a una ragione
debole, abbia maggiore incisività; essa, al contrario, cade
nel grave pericolo di essere ridotta a mito o superstizione.
Alla stessa stregua, una ragione che non abbia innanzi una
fede adulta non è provocata a puntare lo sguardo sulla
novità e radicalità dell’essere(65)
”.
“[...] La fede della Chiesa si è sempre attenuta alla
convinzione che tra Dio e noi, tra il suo eterno Spirito
creatore e la nostra ragione creata esista una vera analogia
in cui - come dice il Concilio Lateranense IV nel 1215 -
certo le dissomiglianze sono infinitamente più grandi delle
somiglianze, non tuttavia fino al punto da abolire
l’analogia e il suo linguaggio. Dio non diventa più divino
per il fatto che lo spingiamo lontano da noi in un
volontarismo puro e impenetrabile, ma il Dio veramente
divino è quel Dio che si è mostrato
come logos [ragione, ndr] e come logos ha agito e agisce
pieno di amore in nostro favore. Certo, l’amore, come dice
Paolo, sorpassa la conoscenza ed è per questo capace di
Raimondo Villano - Logos e teofania nel tempo digitale52
percepire più del semplice pensiero (cfr. Ef 3, 19), tuttavia
esso rimane l’amore del Dio-Logos, per cui il culto
cristiano è, come dice ancora Paolo, loghikè latreía - un
culto che concorda con il Verbo eterno e con la nostra
ragione (cfr. Rm 12, 1)(66)
”.
“Nel mondo occidentale domina largamente l’opinione
che soltanto la ragione positivista e le forme di filosofia da
essa derivanti siano universali. Ma le culture
profondamente religiose del mondo vedono proprio in
questa esclusione del divino dall’universalità della ragione
un attacco alle loro convinzioni più intime. Una ragione
che di fronte al divino è sorda e respinge la religione
nell’ambito delle sottoculture, è incapace di inserirsi nel
dialogo delle culture(67)
”.
Vi sono “patologie minacciose della religione e della
ragione, patologie che necessariamente devono scoppiare,
quando la ragione viene ridotta a tal punto che le questioni
della religione e dell’ethos non la riguardano più(68)
”.
Queste patologie, oggi, hanno soprattutto il nome di
integralismo e di fondamentalismo, mentre la mens
sana comporta una ragione che di fronte agli interrogativi
Raimondo Villano - Logos e teofania nel tempo digitale 53
fondamentali della vita si apra alla religione e una
religiosità che dalla ragione attinga quelle motivazioni
umano-scientifiche che rendano la
nostra pietas un rationabile obsequium.
“L’Occidente, da molto tempo, è minacciato da questa
avversione contro gli interrogativi fondamentali della sua
ragione, e così potrebbe subire solo un grande danno. Il
coraggio di aprirsi all’ampiezza della ragione, non il
rifiuto della sua grandezza, è questo il programma con cui
una teologia impegnata nella riflessione sulla fede biblica,
entra nella disputa del tempo presente(69)
”.
I “sentieri laterali” di cui parlava Giovanni Paolo II e le
“patologie” richiamate da Benedetto XVI avviano il
percorso della ragione verso quel relativismo che la
ragione lasciata a sé stessa e non illuminata dalla fede
pretende garante della libertà che, invece, approda
all’arbitrio che cancella quella “proposta universale”,
condizione irrinunciabile per la promozione e la difesa dei
diritti umani fondamentali incentrati nel diritto alla vita e
nell’affermazione della dignità e sacralità della persona
umana.
Raimondo Villano - Logos e teofania nel tempo digitale54
Il relativismo che, in teoria, pretende di difendere i diritti
di tutti, in realtà mina alle fondamenta i diritti
irrinunciabili di ciascuno.
Il pericolo del mondo occidentale - per parlare solo di
questo - è oggi che l’uomo, proprio in considerazione della
grandezza del suo sapere e potere, si arrenda davanti alla
questione della verità. E ciò significa allo stesso tempo che
la ragione, alla fine, si piega davanti alla pressione degli
interessi e all’attrattiva dell’utilità, costretta a riconoscerla
come criterio ultimo(70)
.
Detto dal punto di vista della struttura dell’università:
esiste il pericolo che la filosofia, non sentendosi più
capace del suo vero compito, si degradi in positivismo;
che la teologia col suo messaggio rivolto alla ragione,
venga confinata nella sfera privata di un gruppo più o
meno grande(71)
.
Se però la ragione - sollecita della sua presunta purezza -
diventa sorda al grande messaggio che le viene dalla fede
cristiana e dalla sua sapienza, inaridisce come un albero le
cui radici non raggiungono più le acque che gli danno vita.
Raimondo Villano - Logos e teofania nel tempo digitale 55
Perde il coraggio per la verità e così non diventa più
grande, ma più piccola(72)
.
Applicato alla nostra cultura europea ciò significa: se essa
vuole solo autocostruirsi in base al cerchio delle proprie
argomentazioni e a ciò che al momento la convince e -
preoccupata della sua laicità - si distacca dalle radici delle
quali vive, allora non diventa più ragionevole e più pura,
ma si scompone e si frantuma(73)
.
Che cosa ha da fare o da dire il Papa nell’università?
Sicuramente non deve cercare di imporre ad altri in modo
autoritario la fede, che può essere solo donata in libertà. Al
di là del suo ministero di Pastore nella Chiesa e in base
alla natura intrinseca di questo ministero pastorale è suo
compito mantenere desta la sensibilità per la verità;
invitare sempre di nuovo la ragione a mettersi alla ricerca
del vero, del bene, di Dio e, su questo cammino,
sollecitarla a scorgere le utili luci sorte lungo la storia
della fede cristiana e a percepire così Gesù Cristo come la
Luce che illumina la storia ed aiuta a trovare la via verso il
futuro(74)
.
Raimondo Villano - Logos e teofania nel tempo digitale56
“Fede e ragione, in reciproco dialogo, vibrano di gioia
quando sono entrambe animate dalla ricerca dell’intima
unione con Dio(75)
”.
Quando l’amore vivifica la dimensione orante della
teologia, la conoscenza, acquisita dalla ragione, si allarga.
La verità è ricercata con umiltà, accolta con stupore e
gratitudine: in una parola, la conoscenza cresce solo se
ama la verità. L’amore diventa intelligenza e la teologia
autentica sapienza del cuore, che orienta e sostiene la
fede e la vita dei credenti.
Il problema fondamentale è quello della Verità.
Occorre superare la “prigionia delle interpretazioni”
propria della mentalità storica, anzi storicistica, che ha
invaso la cultura occidentale e che ha visto il ripiegamento
della ragione su se stessa.
Occorre rompere le barriere erette dall'eclettismo, dallo
storicismo, dallo scientismo, dal pragmatismo, dal
nichilismo e anche a non abbandonarsi a una forma
di postmodernità, che sfocia in un decadente
compiacimento nella stessa negatività, come rinuncia a
Raimondo Villano - Logos e teofania nel tempo digitale 57
ogni senso e sceglie di accontentarsi del provvisorio e
dell’effimero.
La questione della verità, le domande che la filosofia, in
senso classico e originario, ha espresso riguardano, invece,
la questione dell’essere dell'uomo, all’interno di culture
che si sono autosuperate (ebraica, greca) per aprirsi ed
entrare nella vastità della verità comune a tutti.
Emerge, quindi, una circolarità tra fede e filosofia “nel
senso che la teologia ha come punto di partenza sempre la
Parola di Dio, ma poiché questa Parola è verità, la
collocherà sempre in relazione con la ricerca umana della
verità, con l'impegno della ragione per la verità e così nel
dialogo con la filosofia. La ricerca della verità da parte del
credente si realizza così in un movimento, nel quale
ascolto della Parola divenuta storia e ricerca della
ragione si incontrano continuamente(76)
”.
“Le vie per raggiungere la verità rimangono molteplici”.
Ma ciò che i Padri a differenza del pagano Simmaco non
misero mai in dubbio è che “ciascuna di queste vie può
essere percorsa, purché conduca alla meta finale, ossia alla
rivelazione di Gesù Cristo”.
Raimondo Villano - Logos e teofania nel tempo digitale58
E proprio qui risiede l’originale, perenne magistero dei
Padri circa il rapporto fede-ragione.
“Essi accolsero in pieno la ragione aperta all’assoluto e in
essa innestarono la ricchezza proveniente dalla
Rivelazione (...) Dinanzi alle filosofie, i Padri non ebbero
tuttavia timore di riconoscere tanto gli elementi comuni
quanto le diversità che esse presentavano rispetto alla
Rivelazione(77)
”.
Il grande Padre africano sant’Agostino d’Ippona, il
Dottore serafico teologo francescano San Bonaventura da
Bagnoregio e San Tommaso d’Aquino sono i sommi
maestri che con diversa sensibilità hanno cercato di capire
il rapporto tra fede e ragione, tra fede e storia; in altri
termini, quale rapporto ci possa essere tra Dio e l'uomo, tra
la realtà invisibile e quella visibile e come cambi il senso
della vita personale e sociale aprendo la propria anima e il
proprio intelletto alla contemplazione di Dio.
La filosofia, scriveva san Bonaventura, è una via per
arrivare alle altre scienze, ma chi si vuole fermare cade
nelle tenebre. Andare oltre la conoscenza di ragione
aprendosi, almeno come interrogativo plausibile, alla
Raimondo Villano - Logos e teofania nel tempo digitale 59
conoscenza della fede ha rappresentato un filo costante
nella riflessione dei Padri della Chiesa(78)
. E per san
Bonaventura Cristo rimane la via di tutte le scienze. Di
Dio non si può fare a meno perché egli è più intimo a noi
di quanto non lo siamo a noi stessi. Difficile, pure
volendo, accantonarlo e isolarlo, dal momento che Dio
non è avversario dell’uomo. Come insegna Bonaventura e
come ripete in molti modi Benedetto XVI.
San Tommaso d’Aquino, il Doctor Angelicus et
communis, è “un teologo di tale valore che lo studio del
suo pensiero è stato esplicitamente raccomandato dal
Concilio Vaticano II (...) in due documenti, il
decreto Optatam totius, sulla formazione al sacerdozio, e
la dichiarazione Gravissimum educationis, che tratta
dell’educazione cristiana.
Del resto, già nel 1880 il Papa Leone XIII, suo grande
estimatore e promotore di studi tomistici, volle dichiarare
San Tommaso Patrono delle Scuole e delle Università
Cattoliche(79)
.
Tommaso d’Aquino si concentra sulla distinzione fra
filosofia e teologia, perché all’epoca, alla luce da una parte
Raimondo Villano - Logos e teofania nel tempo digitale60
della filosofia aristotelica e platonica e dall’altra la
filosofia elaborata dai Padri della Chiesa “la questione
pressante era: (…) il mondo della razionalità, la filosofia
pensata senza Cristo, e il mondo della fede sono
compatibili? Oppure si escludono? San Tommaso era
fermamente convinto della loro compatibilità - anzi che la
filosofia elaborata senza conoscenza di Cristo quasi
aspettava la luce di Gesù per essere completa. Questa è
stata la grande ‘sorpresa’ di Tommaso, che ha determinato
il suo cammino di pensatore. Mostrare questa
indipendenza di filosofia e teologia e, nello stesso tempo,
la loro reciproca relazionalità, è stata la missione storica
del grande maestro(80)
”.
“La fede consolida, integra e illumina il patrimonio di
verità che la ragione umana acquisisce. La fiducia che san
Tommaso accorda a questi due strumenti della conoscenza
- la fede e la ragione - può essere ricondotta alla
convinzione che entrambe provengono dall’unica sorgente
di ogni verità, il ‘Logos’ divino, che opera sia nell’ambito
della creazione, sia in quello della redenzione(81)
”.
Raimondo Villano - Logos e teofania nel tempo digitale 61
“La ragione accoglie una verità in forza della sua evidenza
intrinseca, mediata o immediata; la fede, invece, accetta
una verità in base all’autorità della Parola di Dio che si
rivela(82)
”.
“Questa distinzione assicura l'autonomia tanto delle
scienze umane (...) quanto delle scienze teologiche. Essa
però non equivale a separazione, ma implica piuttosto una
reciproca e vantaggiosa collaborazione. La fede, infatti,
protegge la ragione da ogni tentazione di sfiducia nelle
proprie capacità, la stimola ad aprirsi a orizzonti sempre
più vasti, tiene viva in essa la ricerca dei fondamenti e,
quando la ragione stessa si applica alla sfera
soprannaturale del rapporto tra Dio e uomo, arricchisce il
suo lavoro(83)
”.
“Non è soltanto la fede che aiuta la ragione. Anche la
ragione, con i suoi mezzi, può fare qualcosa di importante
per la fede, rendendole un triplice servizio che san
Tommaso riassume nel Proemio: “Dimostrare i
fondamenti della fede; spiegare mediante similitudini le
verità della fede; respingere le obiezioni che si sollevano
contro la fede(84)
”.
Raimondo Villano - Logos e teofania nel tempo digitale62
Alla luce dell’insegnamento di San Tommaso, dunque, “la
teologia afferma che, per quanto limitato, il linguaggio
religioso è dotato di senso, come una freccia che si dirige
verso la realtà che significa(85)
”. “Il motivo
dell’apprezzamento di san Tommaso risiede non solo nel
contenuto del suo insegnamento, ma anche nel metodo da
lui adottato, soprattutto la sua nuova sintesi e distinzione
tra filosofia e teologia(86)
”.
“I Padri della Chiesa si trovavano confrontati con diverse
filosofie di tipo platonico, nelle quali si presentava una
visione completa del mondo e della vita, includendo la
questione di Dio e della religione.
Questa visione, basata sulla rivelazione biblica ed
elaborata con un platonismo corretto alla luce della fede,
essi la chiamavano la ‘filosofia nostra’. La parola
‘filosofia’ non era quindi espressione di un sistema
puramente razionale e, come tale, distinto dalla fede, ma
indicava una visione complessiva della realtà, costruita
nella luce della fede, ma fatta propria e pensata dalla
ragione; una visione che, certo, andava oltre le capacità
proprie della ragione, ma che, come tale, era anche
Raimondo Villano - Logos e teofania nel tempo digitale 63
soddisfacente per essa. Per san Tommaso l’incontro con la
filosofia pre-cristiana di Aristotele (morto circa nel 322
a.C.) apriva una prospettiva nuova. La filosofia aristotelica
era, ovviamente, una filosofia elaborata senza conoscenza
dell’Antico e del Nuovo Testamento, una spiegazione del
mondo senza rivelazione, per la sola ragione. E questa
razionalità conseguente era convincente. Così la vecchia
forma della ‘filosofia nostra’ dei Padri non funzionava più.
La relazione tra filosofia e teologia, tra fede e ragione, era
da ripensare. Esisteva una “filosofia” completa e
convincente in se stessa, una razionalità precedente la
fede, e poi la “teologia”, un pensare con la fede e nella
fede.
La questione pressante era questa: il mondo della
razionalità, la filosofia pensata senza Cristo, e il mondo
della fede sono compatibili? Oppure si escludono?
Non mancavano elementi che affermavano
l’incompatibilità tra i due mondi, ma san Tommaso era
fermamente convinto della loro compatibilità - anzi che la
filosofia elaborata senza conoscenza di Cristo quasi
aspettava la luce di Gesù per essere completa. Questa è
Raimondo Villano - Logos e teofania nel tempo digitale64
stata la grande ‘sorpresa’ di san Tommaso, che ha
determinato il suo cammino di pensatore. Mostrare questa
indipendenza di filosofia e teologia e, nello stesso tempo,
la loro reciproca relazionalità è stata la missione storica
del grande maestro(87)
”.
“Nel suo lavoro teologico, san Tommaso suppone e
concretizza questa relazionalità. La fede consolida, integra
e illumina il patrimonio di verità che la ragione umana
acquisisce. La fiducia che san Tommaso accorda a questi
due strumenti della conoscenza - la fede e la ragione - può
essere ricondotta alla convinzione che entrambe
provengono dall’unica sorgente di ogni verità,
il Logos divino, che opera sia nell’ambito della creazione,
sia in quello della redenzione.
Insieme con l’accordo tra ragione e fede, si deve
riconoscere, d’altra parte, che esse si avvalgono di
procedimenti conoscitivi differenti. La ragione accoglie
una verità in forza della sua evidenza intrinseca, mediata o
immediata; la fede, invece, accetta una verità in base
all’autorità della Parola di Dio che si rivela(88)
”.
Raimondo Villano - Logos e teofania nel tempo digitale 65
D’altra parte, non è soltanto la fede che aiuta la ragione.
Anche la ragione, con i suoi mezzi, può fare qualcosa di
importante per la fede, rendendole un triplice servizio che
san Tommaso riassume nel proemio del suo commento
al De Trinitate di Boezio: “Dimostrare i fondamenti della
fede; spiegare mediante similitudini le verità della fede;
respingere le obiezioni che si sollevano contro la fede” (q.
2, a. 2).
Tutta la storia della teologia è, in fondo, l’esercizio di
questo impegno dell’intelligenza, che mostra
l’intelligibilità della fede, la sua articolazione e armonia
interna, la sua ragionevolezza e la sua capacità di
promuovere il bene dell’uomo(89)
”.
“San Tommaso, sottolineando il ruolo fondamentale,
nella vita morale, dell’azione dello Spirito Santo, della
Grazia, da cui scaturiscono le virtù teologali e morali, fa
comprendere che ogni cristiano può raggiungere le alte
prospettive del ‘Sermone della Montagna’ se vive un
rapporto autentico di fede in Cristo, se si apre all’azione
del suo Santo Spirito. Però - aggiunge l’Aquinate - ‘anche
se la grazia è più efficace della natura, tuttavia la natura è
Raimondo Villano - Logos e teofania nel tempo digitale66
più essenziale per l'uomo’ (Summa Theologiae, ia, q. 29, a.
3), per cui, nella prospettiva morale cristiana, c’è un posto
per la ragione, la quale è capace di discernere la legge
morale naturale. La ragione può riconoscerla considerando
ciò che è bene fare e ciò che è bene evitare per il
conseguimento di quella felicità che sta a cuore a
ciascuno, e che impone anche una responsabilità verso gli
altri, e, dunque, la ricerca del bene comune. In altre parole,
le virtù dell’uomo, teologali e morali, sono radicate nella
natura umana. La Grazia divina accompagna, sostiene e
spinge l’impegno etico ma, di per sé, secondo san
Tommaso, tutti gli uomini, credenti e non credenti, sono
chiamati a riconoscere le esigenze della natura umana
espresse nella legge naturale e ad ispirarsi ad essa nella
formulazione delle leggi positive, quelle cioè emanate
dalle autorità civili e politiche per regolare la convivenza
umana(90)
”.
“In conclusione, Tommaso ci propone un concetto della
ragione umana largo e fiducioso: largo perché non è
limitato agli spazi della cosiddetta ragione empirico-
scientifica, ma aperto a tutto l’essere e quindi anche alle
Raimondo Villano - Logos e teofania nel tempo digitale 67
questioni fondamentali e irrinunciabili del vivere umano;
e fiducioso perché la ragione umana, soprattutto se
accoglie le ispirazioni della fede cristiana, è promotrice di
una civiltà che riconosce la dignità della persona,
l’intangibilità dei suoi diritti e la cogenza dei suoi
doveri(91)
”.
“Se è vero che alcuni ritengono che le domande sollevate
dalla religione, dalla fede e dall’etica non abbiano posto
nell’ambito della ragione pubblica, tale visione non è per
nulla evidente. La libertà che è alla base dell’esercizio
della ragione nella Chiesa ha uno scopo preciso: essa è
diretta alla ricerca della verità, e come tale esprime una
dimensione propria del Cristianesimo. In verità, la sete di
conoscenza dell’uomo spinge ogni generazione ad
ampliare il concetto di ragione e ad abbeverarsi alle fonti
della fede(92)
.
La grande tradizione formativa, aperta al trascendente, che
è all’origine delle università in tutta Europa, è stata
sistematicamente sovvertita dalla riduttiva ideologia del
materialismo, dalla repressione della religione e
dall’oppressione dello spirito umano.
Raimondo Villano - Logos e teofania nel tempo digitale68
Nel 1989, tuttavia, il mondo è stato testimone in maniera
drammatica del rovesciamento di una ideologia totalitaria
fallita e del trionfo dello spirito umano.
L’anelito per la libertà e la verità è parte inalienabile della
nostra comune umanità.
Esso non può mai essere eliminato e, come la storia ha
dimostrato, può essere negato solo mettendo in pericolo
l’umanità stessa.
È a questo anelito che cercano di rispondere la fede
religiosa, le varie arti, la filosofia, la teologia e le altre
discipline scientifiche, ciascuna col proprio metodo, sia
sul piano di un’attenta riflessione che su quello di una
buona prassi.
Sin dai tempi di Platone, l’istruzione non consiste nel
mero accumulo di conoscenze o di abilità, bensì in
una paideia, una formazione umana nelle ricchezze di una
tradizione intellettuale finalizzata a una vita virtuosa(93)
.
Se è vero che le grandi università, che nel medioevo
nascevano in tutta Europa, tendevano con fiducia
all’ideale della sintesi di ogni sapere, ciò era sempre a
servizio di un’autentica humanitas, ossia di una perfezione
Raimondo Villano - Logos e teofania nel tempo digitale 69
dell’individuo all’interno dell'unità di una società bene
ordinata. Allo stesso modo oggi: una volta che la
comprensione della pienezza e unità della verità viene
risvegliata nei giovani, essi provano il piacere di scoprire
che la domanda su ciò che essi possono conoscere
dispiega loro l’orizzonte della grande avventura su come
debbano essere e cosa debbano compiere.
Deve essere riguadagnata l’idea di una formazione
integrale, basata sull’unità della conoscenza radicata nella
verità. Ciò può contrastare la tendenza, così evidente nella
società contemporanea, verso la frammentazione del
sapere. Con la massiccia crescita dell’informazione e della
tecnologia nasce la tentazione di separare la ragione dalla
ricerca della verità. La ragione però, una volta separata dal
fondamentale orientamento umano verso la verità,
comincia a perdere la propria direzione. Essa finisce per
inaridire o sotto la parvenza di modestia, quando si
accontenta di ciò che è puramente parziale o provvisorio,
oppure sotto l’apparenza di certezza, quando impone la
resa alle richieste di quanti danno in maniera
indiscriminata uguale valore praticamente a tutto. Il
Raimondo Villano - Logos e teofania nel tempo digitale70
relativismo che ne deriva genera un camuffamento, dietro
cui possono nascondersi nuove minacce all'autonomia
delle istituzioni accademiche(94)
.
Cosa potrà accadere se la nostra cultura dovesse costruire
se stessa solamente su argomenti alla moda, con scarso
riferimento a una tradizione intellettuale storica genuina o
sulle convinzioni che vengono promosse facendo molto
rumore e che sono fortemente finanziate? Cosa potrà
accadere se, nell’ansia di mantenere una secolarizzazione
radicale, finisse per separarsi dalle radici che le danno
vita? Le nostre società non diventeranno più ragionevoli o
tolleranti o duttili, ma saranno piuttosto più fragili e meno
inclusive, e dovranno faticare sempre di più per
riconoscere quello che è vero, nobile e buono(95)
.
Vi sono, poi, molti campi in cui la Chiesa e le pubbliche
autorità possono lavorare insieme per il bene dei cittadini
avvalendosi anche del ruolo “correttivo” della religione
nei confronti della ragione. Ad esempio, “(…) ogni
generazione, mentre cerca di promuovere il bene comune,
deve chiedersi sempre di nuovo: quali sono le esigenze
che i governi possono ragionevolmente imporre ai propri
Raimondo Villano - Logos e teofania nel tempo digitale 71
cittadini, e fin dove esse possono estendersi? A quale
autorità ci si può appellare per risolvere i dilemmi morali?
Queste questioni ci portano direttamente ai fondamenti
etici del discorso civile. Se i principi morali che
sostengono il processo democratico non si fondano, a loro
volta, su nient’altro di più solido che sul consenso sociale,
allora la fragilità del processo si mostra in tutta la sua
evidenza. Qui si trova la reale sfida per la democrazia.
L’inadeguatezza di soluzioni pragmatiche, di breve
termine, ai complessi problemi sociali ed etici è stata
messa in tutta evidenza dalla recente crisi finanziaria
globale.
Vi è un vasto consenso sul fatto che la mancanza di un
solido fondamento etico dell’attività economica abbia
contribuito a creare la situazione di grave difficoltà nella
quale si trovano ora milioni di persone nel mondo. Così
come ‘ogni decisione economica ha una conseguenza di
carattere morale’ (Caritas in veritate, 37), analogamente,
nel campo politico, la dimensione morale delle politiche
attuate ha conseguenze di vasto raggio, che nessun
governo può permettersi di ignorare. Una positiva
Raimondo Villano - Logos e teofania nel tempo digitale72
esemplificazione di ciò si può trovare in una delle
conquiste particolarmente rimarchevoli del Parlamento
britannico: l’abolizione del commercio degli schiavi. La
campagna che portò a questa legislazione epocale, si basò
su principi morali solidi, fondati sulla legge naturale, e ha
costituito un contributo alla civilizzazione di cui questa
nazione può essere giustamente orgogliosa.
La questione centrale in gioco, dunque, è la
seguente: dove può essere trovato il fondamento etico per
le scelte politiche? La tradizione cattolica sostiene che le
norme obiettive che governano il retto agire sono
accessibili alla ragione, prescindendo dal contenuto della
rivelazione. Secondo questa comprensione, il ruolo della
religione nel dibattito politico non è tanto quello di fornire
tali norme, come se esse non potessero esser conosciute
dai non credenti - ancora meno è quello di proporre
soluzioni politiche concrete, cosa che è del tutto al di fuori
della competenza della religione - bensì piuttosto di
aiutare nel purificare e gettare luce sull’applicazione della
ragione nella scoperta dei principi morali oggettivi. Questo
ruolo ‘correttivo’ della religione nei confronti della
Raimondo Villano - Logos e teofania nel tempo digitale 73
ragione, tuttavia, non è sempre bene accolto, in parte
poiché delle forme distorte di religione, come il settarismo
e il fondamentalismo, possono mostrarsi esse stesse causa
di seri problemi sociali. E, a loro volta, queste distorsioni
della religione emergono quando viene data una non
sufficiente attenzione al ruolo purificatore e strutturante
della ragione all'interno della religione. È un processo che
funziona nel doppio senso. Senza il correttivo fornito dalla
religione, infatti, anche la ragione può cadere preda di
distorsioni, come avviene quando essa è manipolata
dall’ideologia, o applicata in un modo parziale, che non
tiene conto pienamente della dignità della persona umana.
Fu questo uso distorto della ragione, in fin dei conti, che
diede origine al commercio degli schiavi e poi a molti altri
mali sociali, non da ultimo le ideologie totalitarie del
ventesimo secolo. Per questo vorrei suggerire che il
mondo della ragione ed il mondo della fede - il mondo
della secolarità razionale e il mondo del credo religioso -
hanno bisogno l’uno dell’altro e non dovrebbero avere
timore di entrare in un profondo e continuo dialogo, per il
bene della nostra civiltà.
Raimondo Villano - Logos e teofania nel tempo digitale74
La religione, in altre parole, per i legislatori non è un
problema da risolvere, ma un fattore che contribuisce in
modo vitale al dibattito pubblico nella nazione. In tale
contesto, non posso che esprimere la mia preoccupazione
di fronte alla crescente marginalizzazione della religione,
in particolare del Cristianesimo, che sta prendendo piede
in alcuni ambienti, anche in nazioni che attribuiscono alla
tolleranza un grande valore. Vi sono alcuni che
sostengono che la voce della religione andrebbe messa a
tacere, o tutt’al più relegata alla sfera puramente privata.
Vi sono alcuni che sostengono che la celebrazione
pubblica di festività come il Natale andrebbe scoraggiata,
secondo la discutibile convinzione che essa potrebbe in
qualche modo offendere coloro che appartengono ad altre
religioni o a nessuna. E vi sono altri ancora che -
paradossalmente con lo scopo di eliminare le
discriminazioni - ritengono che i cristiani che rivestono
cariche pubbliche dovrebbero, in determinati casi, agire
contro la propria coscienza. Questi sono segni
preoccupanti dell'incapacità di tenere nel giusto conto non
solo i diritti dei credenti alla libertà di coscienza e di
Raimondo Villano - Logos e teofania nel tempo digitale 75
religione, ma anche il ruolo legittimo della religione nella
sfera pubblica(96)
”. Ciascun esponente del mondo politico,
economico e culturale, nelle rispettive sfere di influenza,
andrebbe, pertanto, invitato a cercare vie per promuovere
ed incoraggiare il dialogo tra fede e ragione ad ogni livello
della vita nazionale(97)
”.
Il nostro tempo, inoltre, è paragonabile al periodo del
tramonto dell’impero romano, quando “il disfacimento
degli ordinamenti portanti del diritto e degli atteggiamenti
morali di fondo, che ad esso davano forza, causava la
rottura degli argini che fino a quel momento avevano
protetto la convivenza pacifica fra gli uomini”. Anche
oggi, infatti, si ha l’impressione che “il consenso morale si
stia dissolvendo(98)
”.
Per opporci efficacemente a tale processo di degrado della
vita personale e sociale, bisogna cogliere il suo
fondamento ideologico. Negli anni Settanta si asseriva -
persino nell’ambito della teologia cattolica - “che non
esisterebbero né il male in sé, né il bene in sé. Niente
sarebbe in se stesso bene o male. Tutto dipenderebbe dalle
circostanze o dal fine inteso”. In questa prospettiva si è
Raimondo Villano - Logos e teofania nel tempo digitale76
fatta strada una concezione della coscienza individuale
come “l’ultima istanza della decisione”.
“Qui la coscienza non si presenta come la finestra, che
spalanca all’uomo la vista su quella verità universale, che
fonda e sostiene tutti noi e che in tal modo rende possibile,
a partire dal suo comune riconoscimento, la solidarietà del
volere e della responsabilità. In questa concezione la
coscienza dell’uomo non è l’apertura dell’uomo al
fondamento del suo essere, la possibilità di percepire
quanto è più elevato e più essenziale. Essa sembra essere
piuttosto il guscio della soggettività, in cui l’uomo può
sfuggire alla realtà e nasconderlesi(99)
”.
Questo modo di pensare, che deriva dall’illuminismo e dal
liberalismo, non apre la strada al cammino liberante della
verità, la quale o non esiste affatto o è troppo esigente per
noi: “La coscienza è l’istanza che ci dispensa dalla verità.
Essa si trasforma nella giustificazione della soggettività
che non si lascia più mettere in questione, così come nella
giustificazione del conformismo sociale, che come
minimo denominatore comune tra le diverse soggettività,
ha il compito di rendere possibile la vita nella società(100)
”.
Raimondo Villano - Logos e teofania nel tempo digitale 77
La riduzione della coscienza alla certezza soggettiva
significa, pertanto, la rinuncia alla verità.
Ad una simile concezione può essere contrapposta la
riaffermazione del pensiero tradizionale della Chiesa(101)
:
la coscienza o la ragione umana non potrebbero avere un
potere vincolante se non in quanto interpreti di “una
ragione più alta”, alla quale il nostro spirito e la nostra
libertà devono essere sottomessi.
Ad una riflessione elementare su noi stessi risulta, del
resto, che i criteri originali del bene e del male, pur
essendo immanenti in noi, non ce li diamo da noi; al
contrario ci vengono dati, tanto da emergere alla nostra
coscienza come indisponibili.
Considerando etimologicamente la parola conscientia,
essa implica comunque il riferimento a un altro:
“coscienza, in effetti, stando al significato proprio della
parola, include un ordine della conoscenza a qualche cosa;
infatti, conscientia deriva da cum alio scientia(102)
”.
Nell’uomo la ragione, in tanto diviene capace di giudicare
l’azione secondo i primi principi del bene e del male, in
Raimondo Villano - Logos e teofania nel tempo digitale78
quanto essa è rivelatrice della legge eterna che è la ragione
divina(103)
.
La coscienza umana ha, quindi, come punto di riferimento
una realtà trascendente e assoluta. In questa dipendenza è
tutta la sua grandezza; la capacità, cioè, di riconoscere la
verità e quindi di indicare il bene, un bene che non sia
valido soltanto soggettivamente, ma anche oggettivamente
e universalmente(104)
.
La tradizione cattolica sostiene che le norme obiettive che
governano il retto agire sono accessibili alla ragione a
prescindere dal contenuto della rivelazione(105)
.
“Per poter operare rettamente, tuttavia, la ragione deve
sempre di nuovo essere purificata, perché il suo
accecamento etico derivante dal prevalere dell’interesse e
del potere che l’abbagliano, è un pericolo mai totalmente
eliminabile(106)
”.
Essendo la coscienza la capacità di giudicare rettamente
riguardo all’agire morale, l’educazione della coscienza
retta appare tra le questioni fondamentali del nostro
tempo, che è caratterizzato non tanto dal male morale,
quanto dalla menzogna sul male, cioè dal tentativo di
Raimondo Villano - Logos e teofania nel tempo digitale 79
giustificarlo come espressione dell’autonomia dell’uomo
e, quindi, come sua piena realizzazione(107)
.
Benché sia chiaro, infine, come già inizialmente indicato,
come la relazione tra fede e ragione sia un’opzione
originaria della fede cristiana, appare opportuno che venga
riservata attenzione, per una condivisione senza riserve, al
fatto che la ragione evolve e non può irrigidirsi in una
pretesa età dell’oro. Lungi dal voler limitare, dunque, la
“ragione” allo stato che essa aveva raggiunto all’epoca dei
Padri della Chiesa, è essenziale che essa si interroghi
sempre di nuovo e che ogni acquisizione diventi una
nuova ricerca(108)
.
E tra le questioni che la teologia deve porsi nei tempi
attuali tentando di indicare le motivazioni a favore, la
fondamentale, preliminare a tutte le altre, è se l’opzione
per Dio, per un Dio che è Logos (Ragione) e Amore
(ambedue inseparabili) può oggi, nel contesto delle nostre
conoscenze, essere considerata ancora ragionevole(109)
.
Raimondo Villano - Logos e teofania nel tempo digitale80
_______________
(58) Cardinale Joseph Ratzinger, Risposta al Cardinale Eyt in relazione alla
provocazione al dialogo insita nell’Intervento alla Sorbona in cui si intende
invitare a “porsi con rinnovata franchezza e fermezza le questioni
fondamentali che il Papa nell’enciclica Fides et ratio ha proposto come un
impegno comune alla cristianità” (1998).
(59) Apertura della splendida Enciclica Fides et ratio, uno dei momenti “alti”
del magistero di Papa Giovanni Paolo II e della Chiesa tutta (14 settembre
1998).
(60) Giovanni Paolo II, Enciclica Fides et ratio (n. 67).
(61) Giovanni Paolo II, Enciclica Fides et ratio (n. 17).
(62) Benedetto XVI, Discorso al mondo universitario e ai rappresentanti
accademici e delle istituzioni culturali della Repubblica Ceca, castello di
Praga 27 settembre 2009.
(63) Benedetto XVI, Enciclica Caritas in veritate (n. 9).
(64) Arciv. Mauro Piacenza, Segretario della Congregazione per il Clero,
Alleniamoci alle domande fondamentali, L'Osservatore Romano - 12
novembre 2009.
(65) Giovanni Paolo II, Enciclica Fides et ratio (n. 48).
(66) Lezione dedicata al rapporto essenziale tra fede e ragione tenuta da
Benedetto XVI all’Università di Regensburg in Germania il 12 settembre
2006.
(67), (68) Ibid.
(69) Illuminante conclusione della conferenza di Regensburg.
(70) Benedetto XVI, Discorso all’Università “La Sapienza” di Roma.
(71) - (74) Benedetto XVI, ibid..
(75) Giovanni Paolo II, Enciclica Fides et ratio (Incipit).
(76) Cardinale Joseph Ratzinger, Intervento alla Sorbona, Parigi 1998.
Raimondo Villano - Logos e teofania nel tempo digitale 81
(77) Giovanni Paolo II, Enciclica Fides et ratio (n. 41).
(78) Da Agostino a Bonaventura, L’Osservatore Romano, 6 settembre 2009.
(79) Benedetto XVI, Catechesi dell’Udienza Generale, Città del Vaticano 16
giugno 2010.
(80) - (86) Ibid.
(87) - (89) Ibid
(90) - (91) Ibid.
(92) Benedetto XVI, Discorso al mondo universitario e ai rappresentanti
accademici e delle istituzioni culturali della Repubblica Ceca, castello di
Praga 27 settembre 2009.
(93) - (95) Benedetto XVI, Ibid.
(96), (97) Benedetto XVI, Discorso al mondo politico, economico e culturale
britannico, Londra (GB) Westminster hall della House of Commons, 17
settembre 2010.
(98) Benedetto XVI, Discorso alla Curia romana, Città del Vaticano 20
dicembre 2010.
(99) Cardinale Joseph Ratzinger, concezione illustrata in una conferenza su
coscienza e verità tenuta in occasione del 750° anniversario dell’Università di
Siena (1991). Joseph Ratzinger, Elogio della coscienza, Il Sabato, 16 marzo
1991.
(100) Cardinale Joseph Ratzinger, Ibid.
(101) Riferimento a: Giovanni Paolo II, Enciclica Veritatis splendor.
(102) San Tommaso d’Aquino, Summa Theologiae (i, q. 79, a. 13, c.).
(103) San Tommaso d’Aquino, Summa Theologiae (i-ii, q. 19, a. 4; i-
ii, q. 91, a. 2).
(104) Francesco Ventorino, Quando la coscienza è una finestra sulla verità,
L’Osservatore Romano, 25 dicembre 2010.
(105) Francesco Ventorino, ibid.
Raimondo Villano - Logos e teofania nel tempo digitale82
(106) Benedetto XVI, Enciclica Deus caritas est (n. 28).
(107) Francesco Ventorino, ibid.
(108) Cardinale Joseph Ratzinger, Risposta al Cardinale Eyt in relazione alla
provocazione al dialogo insita nell’Intervento alla Sorbona in cui si intende
invitare a “porsi con rinnovata franchezza e fermezza le questioni
fondamentali che il Papa nell’enciclica Fides et ratio ha proposto come un
impegno comune alla cristianità” (1998).
(109) Cardinale Joseph Ratzinger, Ibid..
Raimondo Villano - Logos e teofania nel tempo digitale 83
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Schiavone Aldo, Storia e destino, Einaudi, 2007;
Benedetto XVI, Discorso ai partecipanti al convegno inter-
accademico promosso dalla Académie des Sciences di Parigi e
dalla Pontificia Accademia delle Scienze, Sala dei Papi, 28
gennaio 2008;
Benedetto XVI, Lectio magistralis sulle Scritture, sulla libertà dal
fondamentalismo e sulla domanda dell’Ignoto dissetata da fede e
ragione, Parigi, 12 settembre 2008;
Villano Raimondo, La cruna dell’ago: meridiani farmaceutici tra
etica laica e morale cattolica, Effegibi, ISBN 978-88-904235-09,
LCC BJ 1725, CDD 177 VIL cru 2008, pag. 393, settembre 2008.
Pera Marcello, Perché dobbiamo dirci cristiani. Il liberalismo
l’Europa l’Etica, Milano, Mondadori, 2008;
Ratzinger Card. Joseph, San Bonavetura. La teologia della storia.
Edizioni Porziuncola, Assisi, 2008;
Benedetto XVI, Enciclica Caritas in veritate, 29 giugno 2009;
Raimondo Villano - Logos e teofania nel tempo digitale 93
Benedetto XVI, Udienza generale, 1 luglio 2009;
Leclerc Marc, Pontificia Università Gregoriana, Un volto tra la
natura e il divino, L’Osservatore Romano, 7 agosto 2009;
Leclerc Marc, Pontificia Università Gregoriana, Un volto tra la
natura e il divino, L’Osservatore Romano, 7 agosto 2009;
Amato Arciv. Angelo, Prefetto della Congregazione delle Cause
dei Santi, Lectio ai docenti e agli studenti della University of Notre
Dame nell'Indiana (Stati Uniti), 8 agosto 2009;
Benedetto XVI, Omelia rivolta ai suoi ex allievi, riuniti nel
Ratzinger Schülerkreis, durante la celebrazione eucaristica,
Cappella del Centro Mariapoli di Castel Gandolfo, 30 agosto 2009;
Benedetto XVI, Discorso al mondo universitario e ai
rappresentanti accademici e delle istituzioni culturali della
Repubblica Ceca, castello di Praga 27 settembre 2009;
Benedetto XVI, Meditazione nel corso della prima Congregazione
Generale della II Assemblea speciale per l’Africa del Sinodo dei
Vescovi, dopo la lectio brevis dell’Ora Terza, Città del Vaticano,
Aula del Sinodo, 5 ottobre 2009;
Follo Mons. Francesco, Osservatore permanente della Santa Sede
presso l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la
Scienza e la Cultura (Unesco), La cultura si trova là dove gli
uomini si preoccupano della verità e la cercano, Intervento della
Santa Sede al dibattito di politica generale della 35ª sessione della
Conferenza generale dell’Unesco, Parigi 10 ottobre 2009;
Raimondo Villano - Logos e teofania nel tempo digitale94
Benedetto XVI, Catechesi dell’Udienza Generale, Città del
Vaticano 21 ottobre 2009;
Associazione “Bombacarta” & Riviste “Clandestino” e “Altre
braci”, Educare alla bellezza, Convegno presso la Fondazione
Claudi, Roma, ottobre 2009;
Tighe Mons. Paul, Segretario del Pontificio Consiglio delle
Comunicazioni sociali, Intervento alla riunione della Commissione
episcopale europea per i media (Ceem), Città del Vaticano, 13
novembre 2009;
Benedetto XVI, Catechesi all’udienza generale, Città del
Vaticano, Aula Paolo VI, 18 novembre 2009;
Benedetto XVI, Discorso ai Pontifici Atenei romani e alle
Università cattoliche, 19 novembre 2009;
Benedetto XVI, Discorso agli artisti, Città del Vaticano, Cappella
Sistina, 21 novembre 2009;
Benedetto XVI, Catechesi su di Guglielmo di Saint-Thierry
all’udienza generale,Città del Vaticano 2 dicembre 2009;
Benedetto XVI, Discorso in Piazza di Spagna, 8 Dicembre 2009;
Benedetto XVI, Presentazione degli auguri natalizi alla Curia , 21
dicembre 2009;
Verdon Timothy, L’arte nella vita della Chiesa, Città del Vaticano,
Libreria Editrice Vaticana, 2009;
Ciceri Massimo, Piccolissimo sguardo sulla filosofia della storia
antica e medievale, 2009;
Raimondo Villano - Logos e teofania nel tempo digitale 95
Conferenze del Congresso Internazionale di Filosofia sul tema
“Materia”, Università di Roma La Sapienza e di Verona, Roma,
Villa Mirafiori, 7 gennaio 2010;
Israel Giorgio, Ma la razionalità non è riduzionismo scientifico,
L’Osservatore Romano, 21 gennaio 2010;
Benedetto XVI, Messaggio per la XLIV Giornata mondiale delle
comunicazioni sociali, Il sacerdote e la pastorale nel mondo
digitale: nuovi media al servizio della Parola, 24 gennaio 2010;
Benedetto XVI, Angelus della festa di San Francesco di Sales,
Piazza San Pietro, Città del Vaticano, domenica 24 gennaio 2010;
Benedetto XVI, Discorso alle Pontificie Accademie ricevute in
udienza in occasione della quattordicesima Seduta Pubblica sul
tema “La formazione teologica del presbitero”, Città del Vaticano,
Palazzo Apostolico, Sala Clementina, 28 gennaio 2010;
Benedetto XVI, Discorso alle Pontificie Accademie in occasione
della quattordicesima seduta pubblica, Palazzo Apostolico, sala
Clementina, 29 gennaio 2010;
Benedetto XVI, Catechesi dell’Udienza Generale, Città del
Vaticano 3 febbraio 2010;
“La dimensione culturale della fede un impegno per tutti”,
L’Osservatore Romano - 4 febbraio 2010;
Villano Raimondo, Il tempo scolpito nel silenzio dell’eternità.
Riflessioni sull’indagine diacronica per la memoria dell’homo
Raimondo Villano - Logos e teofania nel tempo digitale96
faber, ISBN 978-88-90423536, LCC BH 81-208; CDD 177 VIL
tem 2010, Chiron, Napoli, febbraio 2010;
Buttiglione Rocco, Senza divieti non c’è libertà, Pontificia
Accademia delle Scienze Sociali, 25 febbraio 2010;
Benedetto XVI, Catechesi su San Bonaventura all’udienza
generale, Città del Vaticano, 10 marzo 2010;
Benedetto XVI, Catechesi dell’Udienza Generale, Città del
Vaticano 17 marzo 2010;
Bagnasco Card. Angelo, Presidente Conferenza Episcopale Italiana
CEI, Istanze educative e questione antropologica, Convegno sulla
sfida educativa, Milano 18 marzo 2010;
Benedetto XVI, Omelia pronunciata alla Messa per i Membri
della Pontificia Commissione Biblica, 15 aprile 2010;
Benedetto XVI, Discorso in udienza concessa ai partecipanti al
Convegno sul tema “Testimoni digitali. Volti e linguaggi nell’era
crossmediale” promosso dalla Conferenza Episcopale Italiana,
Città del Vaticano, Aula Paolo VI, 24 aprile 2010;
Benedetto XVI, Discorso al mondo della cultura del Portogallo,
Centro culturale di Belém, Lisbona, 12 maggio 2010;
Benedetto XVI, Discorso al Centro Culturale di Belém per
l’incontro con i rappresentanti del mondo della cultura, PV-
Portogallo VIS 20100512 (770), 12 maggio 2010;
Raimondo Villano - Logos e teofania nel tempo digitale 97
Benedetto XVI, Messaggio per la XLIV Giornata mondiale delle
comunicazioni sociali, Il sacerdote e la pastorale nel mondo
digitale: nuovi media al servizio della Parola, 16 maggio 2010;
Benedetto XVI, Catechesi dell’Udienza Generale, Città del
Vaticano 16 giugno 2010;
Benedetto XVI, Viaggio apostolico nel Regno Unito, Omelia, 16
settembre 2010;
Benedetto XVI, Discorso al mondo politico, economico e culturale
britannico, Londra (GB) Westminster hall della House of
Commons, 17 settembre 2010;
Benedetto XVI, Lettera Apostolica in forma di Motu
Proprio “Ubicumque et semper”, Castel Gandolfo, 21 settembre
2010;
Benedetto XVI, Udienza ai partecipanti al Congresso
Internazionale della Stampa Cattolica, Città del Vaticano, Palazzo
Apostolico, Sala Clementina, 7 ottobre 2010;
Bagnasco Card. Angelo, Arcivescovo metropolita di Genova e
Presidente della Conferenza episcopale italiana, Prolusione alla
celebrazione della 46ª Settimana Sociale dei Cattolici Italiani,
Reggio Calabria, teatro Cilea, 14 ottobre 2010;
Benedetto XVI, Messaggio al Presidente della Cei Cardinale
Angelo Bagnasco in occasione dell’apertura della 46ª Settimana
Sociale dei Cattolici Italiani, Reggio Calabria, 14 ottobre 2010;
Raimondo Villano - Logos e teofania nel tempo digitale98
Benedetto XVI, Discorso ai partecipanti alla Sessione Plenaria
della Pontificia Accademia delle Scienze riuniti per riflettere sul
tema “L’eredità scientifica del XX secolo”, Città del Vaticano 28
ottobre 2010;
Ravasi Card. Gianfranco, Presentazione dell’Assemblea plenaria
del Pontificio Consiglio della Cultura, in programma dal 10 al 13
novembre, sul tema “Cultura della comunicazione e nuovi
linguaggi”, Città del Vaticano, 3 novembre 2010.
Benedetto XVI, Discorso al conferimento del Premio
internazionale Paolo VI a “Sources chrétiennes”, Città del
Vaticano, 8 novembre 2010.
Benedetto XVI, Discorso ai Vescovi della Conferenza episcopale
regionale «Sul 1» del Brasile in visita in visita ad limina
Apostolorum, Città del Vaticano, 14 novembre 2010;
Benedetto XVI, Omelia dei vespri celebrati nella Basilica di San
Pietro alla presenza di studenti e docenti delle università di Roma,
Città del Vaticano, 16 dicembre 2010;
Benedetto XVI, Discorso alla Curia romana, Città del Vaticano 20
dicembre 2010;
Ratzinger Joseph, Lodate Dio con arte, Venezia, Marcianum Press,
2010
Ravasi Card. Gianfranco, Presidente del Pontificio Consiglio della
Cultura, Prefazione del libro “Kunst und Kirche auf Augenhöhe.
Künstlerische Gestaltungen in der Diözese” a cura di Martina
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Gelsinger, Alexander Jöchl e Huber Nitsch, Linz, Gutenberg,
2010;
Berger René, L’origine del futuro, 2010;
Ratzinger Joseph, Lodate Dio con arte, Venezia, Marcianum Press,
2010;
Schneider Robert, Kristus, Neri Pozza, 2010;
Ravasi Card. Gianfranco, Presidente del Pontificio Consiglio della
Cultura, Stralci della Premessa al libro Ireneus Wojciech
Kornzeniowski “Per una ermeneutica veritativa”, Roma, Città
Nuova, 2010;
Barrow John D., Le immagini della scienza, Mondadori, 2010;
Benedetto XVI, Discorso alla plenaria della Congregazione per
l’Educazione Cattolica, Sala del Concistoro Città del Vaticano, 7
febbraio 2011;
Benedetto XVI, Discorso alla plenaria del Pontificio Consiglio
delle Comunicazioni Sociali, Città del Vaticano, Palazzo
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Celli Arciv. Claudio Maria, Presidente del Pontificio Consiglio
delle Comunicazioni Sociali, Saluti al Santo Padre Benedetto XVI
alla plenaria del Dicastero, Città del Vaticano, Palazzo
Apostolico, Sala Clementina, 28 febbraio 2011;
Cantalamessa Rev. Raniero, Predicatore della Casa pontificia, La
rilevanza sociale del Vangelo, Quarta e ultima Predica
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Quaresimale svoltasi alla presenza del Papa, Città del Vaticano,
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Benedetto XVI, Omelia della messa celebrata in piazza San Pietro
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Beaumont Keit, Oratorio di Francia, Idea di preghiera nel pensiero
di John Henry Newman, simposio internazionale su “Il primato di
Dio nella vita e negli scritti del beato John Henry Newman”
organizzato dall’International Centre of Newman Friends,
Pontificia Università Gregoriana, 30-31 maggio 2011;
Benedetto XVI, Incontro con la Stampa sull’aereo in volo verso la
26esima edizione della Giornata Mondiale della Gioventù,
Madrid, 18 agosto 2011;
Benedetto XVI, Discorso ai giovani alla 26esima edizione della
Giornata Mondiale della Gioventù, Madrid, 18 agosto 2011;
Di Napoli Giuseppe, I principi della forma. Natura, percezione,
arte, Einaudi, Torino, pagg. 464, 2011;
Klee Paul, Teoria della forma e della figurazione vol. II, Storia
naturale infinita, a cura di Marcello Barlson, 2011: introduzione di
Jürg Spiller Mimesis, Milano, pagg. 448, 2011;
Zanchi Giuliano, Prefazione al libro “Il Genio e i Lumi”, Milano,
Vita e Pensiero, 2011;
Mayer Schönberger Viktor, Delete. Il diritto all’oblio nell’era
digitale, Egea, 2011.
Raimondo Villano - Logos e teofania nel tempo digitale 101
Audiovisivi
Celata L., Realtà virtuale - Tg Uno ore 13,30 19 gennaio 1995;
Foresi Antonio, Bruxelles: G.7 informatica, - Rai, Tg Uno, ore
20,00 - 25 febbraio 1995;
Foresi Antonio, Bruxelles: G.7 informatica, Rai-Tg Uno, ore 13,30
- 26 febbraio 1995;
Tg Uno - RAI, 27 febbraio 1995;
Gruber Lilly, Vertice di Halifax - Intervista a L. B. Moratti - Rai,
Tg Uno 18 maggio 1995;
Lugato G., Vertice di Washington - Intervista a C. De Benedetti -
Rai-Tg Uno, 19 maggio 1995;
Abruzzese, Intervista sul summit delle TLC a Napoli - Rai, Tg Tre,
maggio 1995;
Gruber Lilly, Società globale dell’informazione - Intervista a Carlo
De Benedetti - Rai, Tg Uno ore 20,00 - 15 giugno 1995;
Breveglieri B., Pornografia in rete - Rai Tg Uno ore 13,30 - 17
giugno 1995;
Piga C., Telelavoro - Rai - Tg Uno Economia 27 giugno 1995;
De Palma Gabriele, Il futuro di Internet tra ologrammi e allegati
3D, Sky, Tg Sky News 24, 17 agosto 2011.
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R. Villano - Logos e Teofania nel tempo digitale - Fede e ragione

  • 1. Raimondo Villano - Logos e teofania nel tempo digitale 3 FEDE E RAGIONE
  • 2. Raimondo Villano - Logos e teofania nel tempo digitale4 Copia n. _____________ L’autore __________________________ © Copyright: Raimondo Villano. Ricerche ©, creazione, copertina di Raimondo Villano. Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte del libro può essere riprodotta o diffusa con un mezzo qualsiasi, fotocopie, microfilm o altro, senza il permesso scritto dell’editore. All right reserved. No part of this book shall be reproduced, stored in a retrieval system, or transmitted by ani means, electronic, mechanical, photocopying, recording or otherwise, withoutwritten permission from the publisher. Editore: Chiron - Praxys dpt. © 2012 Fondazione Chiron Vendite: www.raimondovillano.com (business: editoria) Stampa: MBE - Roma. Prima edizione: marzo 2012. Prima ristampa: ottobre 2012. Seconda ristampa: dicembre 2012; Terza ristampa: febbraio 2013; Seconda Edizione: marzo 2014. Finito di scrivere il 10 gennaio 2012. Pagine complessive: 292. Serie numerata. Questo volume, privo del numero di serie e della firma dell’autore, è da ritenersi contraffatto. Con la Società Dante Alighieri, in accordo con uno dei più importanti dizionari dell’uso della lingua italiana contemporanea, il Devoto-Oli by Mondadori Education, l’autore è “Custode del lemma: digitale” per il 2011/2012 nell’ambito della campagna “Adotta una parola” per la sensibilizzazione del pubblico ad un uso corretto e consapevole delle parole, di sostegno alla conoscenza più ampia del lessico italiano, di monitoraggio di alcuni termini e, più in generale, di promozione della grande varietà di espressione del mondo della comunicazione globale. Tale iniziativa, interpretando il sentimento di affezione verso la propria lingua, è tesa ad arginare l’impoverimento del lessico nella lingua italiana contemporanea e comporta l’impegno sia di segnalare i casi in cui la parola viene usata in modo non adeguato sia di usare la parola scelta tutte le volte che se ne presenta l’occasione. Il lemma assunto in tutela e monitoraggio, espunte le parole base, è acquisito attingendo ad una lista che rappresenta la traccia della lingua italiana nel suo insieme, sia parole che circolano ormai poco, e delle quali si sente la mancanza, sia parole nuove, che lo colpiscono per la loro utilità , sia parole tecniche, alle quali si è legati per lavoro o interessi personali (Firenze, 17 ottobre 2011). ISBN 978-88-97303-16-9. CDD 215 VIL log 2012. LCC HN30-39.
  • 3. Raimondo Villano - Logos e teofania nel tempo digitale 5 Abstract dal volume di R. Villano “Logos e teofania nel tempo digitale”, con il Patrocinio della già Pontificia Accademia Tiberina e dell’Accademia Europea per le Relazioni Economiche e Culturali e con presentazione del Rev. Mons. Tomasz Trafny, Responsabile del Dipartimento Scienza e Fede del Pontificio Consiglio della Cultura e Direttore esecutivo del Progetto STOQ - Science, Theology and the Ontological Quest - che, in collaborazione con le sette Università Pontificie Romane (Lateranense, Gregoriana, Regina Apostolorum, San Tommaso - Angelicum, Santa Croce, Salesiana, Urbaniana), è teso a sviluppare il dialogo fra scienza, filosofia e teologia, al fine di confrontare la visione cristiana del mondo, dell’uomo e della società con le molteplici sfide teoretiche, etiche e culturali che nascono dallo sviluppo della scienza ed è diretto a studenti, scienziati, filosofi e teologi e a quanti siano interessati ad approfondire le basi razionali della propria fede o ad approfondire la possibilità di divenire credenti all’inizio del Terzo Millennio. È in varie prestigiose istituzioni governative, scientifiche, storiche, professionali, in molti Istituti Italiani di Cultura. (Chiron Praxys, ISBN 978-88-97303-12-1, CDD 215 VIL log 2012, LCC HN30-39, pagg. 260, Prima Edizione febbraio 2012; Prima ristampa: ottobre 2012; Seconda ristampa: dicembre 2012; Terza ristampa: febbraio 2013; Seconda Edizione con Patrocinio Accademia Tiberina e Accademia Europea Relazioni Economiche e Culturali, ISBN 978-88-97303-16-9, CDD 215VIL log 2014, LCC HN30-39, pp. XXII + 264, gennaio 2014).
  • 4. Raimondo Villano - Logos e teofania nel tempo digitale6
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  • 6. Raimondo Villano - Logos e teofania nel tempo digitale8
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  • 14. Raimondo Villano - Logos e teofania nel tempo digitale16 Alla mia stupenda moglie Maria Rosaria e al mio meraviglioso figlio Francesco, con immenso amore!
  • 15. Raimondo Villano - Logos e teofania nel tempo digitale 17 Indice Alla ricerca dei punti fermi - Logos e teofania nel tempo digitale 29 Prefazione 35 Parte 1. Aspetti antropologici Capitolo I Problematiche ed azioni politiche 43 Capitolo II Aspetti filosofici, morali ed esistenziali 59 Capitolo III Impatto spaziale. Problemi urbanistici 71 Capitolo IV Impatto sociale 79 Capitolo V Conclusioni 93 Parte 2. Elementi dottrinali Capitolo VI Fede e cultura 99 Capitolo VII Fede e ragione 107 Capitolo VIII Fede e scienza 119 Capitolo IX Fede e amore 127 Capitolo X Fede e arte 133 Parte 3. Riflessioni pastorali Capitolo XI Pastorale e diaconia della cultura digitale 147 Capitolo XII Nuova evangelizzazione nel mondo digitale 165 Capitolo XIII Contributo del laicato cattolico 175 Capitolo XIV Metodica e pedagogia di approccio a web e social media 183 Capitolo XV Elementi progettuali di presenza nel web 207 Parte 4. Orizzonti teofanici Capitolo XVI Tempo digitale 217 Capitolo XVII Spazio digitale 231 Capitolo XVIII Forma e materia 235 Capitolo XIX Bellezza e verità 239 Capitolo XX Conclusioni 247 Appendice 249 Bibliografia essenziale 265 Profilo sintetico dell’autore 285
  • 16. Raimondo Villano - Logos e teofania nel tempo digitale18 Alla ricerca dei punti fermi - Logos e teofania nel tempo digitale Sulla tomba di Raffaello Sanzio si legge un’iscrizione latina: Ille hic est Raphael timuit quo sospite vinci rerum magna parens et moriente mori (Qui è quel Raffaello da cui, fin che visse, Madre Natura temette di essere superata, e quando morì temette di morire con lui). Il grande pittore era conosciuto soprattutto per la sua perfezione nel raffigurare ciò che dipingeva. La sua ultima opera è stata La trasfigurazione di Cristo, oggi esposta nella Pinacoteca dei Musei Vaticani. Considerata un'opera innovativa per la maestria nell'utilizzo della luce e l'espressività nella rappresentazione biblica, sembra di conservare ancora le tracce dell'incompiutezza.
  • 17. Raimondo Villano - Logos e teofania nel tempo digitale 19 Le due zone circolari del dipinto sovrapposte creano un’evidente tensione tra orizzonti diversi. Quello in basso, dedicato alla fallita guarigione dell’ossesso, “viene letto” come simbolo della fragilità umana e dell'impotenza di fronte al male, messe in risalto dall'oscurità che travolge i protagonisti dell'episodio. La scena in alto, da cui prende il titolo l'intero dipinto, è investita, invece, da una luce abbagliante e da grande dinamicità che attraggono immediatamente l'attenzione dell'osservatore. Il Logos, l’eterno Verbo del Padre, entra nella dimensione temporale nascondendosi nella forma umana e nell'atto epifanico della trasfigurazione rivela la propria identità divina. L'intero episodio raccontato dagli evangelisti e rappresentato nel dipinto di Raffaello potrebbe, quindi, essere compendiato in tre parole: Logos, teofania e tempo.
  • 18. Raimondo Villano - Logos e teofania nel tempo digitale20 In un certo senso, il dipinto di Raffaello potrebbe essere una sintesi iconografica dell’umanità di tutti i tempi anche dell’uomo del tempo digitale, che è il nostro. Anche oggi, come allora, l’uomo si ritrova in balia delle fragilità, scosso dalle vecchie e nuove perturbazioni, non di rado avvolto dall’oscurità, ma in cerca della luce e di un orizzonte di speranza, che va oltre un semplice soddisfare il fabbisogno. Di fronte all’evidente smarrimento di una società fluttuante, l’uomo contemporaneo sembra essersi stancato delle incertezze e dei relativismi e, sempre più spesso, insegue delle costanti su cui poggiare la propria esistenza. Nasce, quindi, spontaneamente la domanda: esistono ancora dei punti fermi che ci permettono di orientarci con sicurezza e ritrovare la strada per un cammino sereno? E
  • 19. Raimondo Villano - Logos e teofania nel tempo digitale 21 se la risposta dovesse risultare positiva ne nascerebbe subito un’altra: quali sono? Raimondo Villano accetta la non facile sfida di indicarli a partire dall’antica categoria del Logos, carica di accezioni che disegnano un ampio percorso di riflessione in cui alla ricerca del senso accompagna anche una ferma volontà di indicare i punti cardinali di riferimento. Non c’è dubbio che, per un cristiano, il Logos rappresenta tale riferimento per eccellenza incidendo non solo sull’intera ermeneutica teologica, ma anche e anzitutto sul vissuto umano nella sua concretezza. La presenza del Verbo si estende su tutta la storia salvifica fin dall’atto creativo e riceve un’espressione unica nel fatto dell’Incarnazione, quando vengono annullate in maniera radicale e del tutto singolare le distanze tra Dio e l’uomo, perché l’Eterno
  • 20. Raimondo Villano - Logos e teofania nel tempo digitale22 inizia ad esistere nel tempo diventando l’Emmanuele Dio con noi (Mt 1, 23). Il Verbo, pertanto, diviene una costante, un riferimento che sin dagli inizi della storia della salvezza accompagna l’uomo diventando il desiderio del cuore, la regola di vita e la lampada nel cammino che non si spegne mai, perché - come dice la Scrittura - tutto passerà, ma la Parola di Dio rimarrà in eterno (1 Pt 1, 25). Nel Verbo Incarnato ogni cristiano ritrova l’orientamento ideale della propria vita, la sua sorgente (Gv 1, 3. 10; Eb 1, 2), principio di continuità (Eb 1,3) e sua meta (Ap 22, 13). Ma l’audacia della scelta di Villano non consiste solo nella capacità di indicare un concetto caro a chi si ricollega idealmente all’orizzonte dell’insegnamento biblico, ma anche nell’aver scelto una categoria che, essendo cruciale per la Bibbia, può costituire un
  • 21. Raimondo Villano - Logos e teofania nel tempo digitale 23 riferimento universale per chi, pur non condividendo la stessa eredità di fede, desidera la comprensione della realtà, cioè cerca la verità e vuole seguirla. Il termine logos, infatti, è segnato dall’universalità, considerando che già nell’antichità diventa decisivo al di fuori del cerchio della rivelazione giudeo-cristiana e costituisce un riferimento importante per il nobile pensiero della filosofia greca. Basta ricordare il significato attribuitogli da Eraclito (550 ca - 480 ca a.C.) di ragione universale investita di un carattere divino che permea ogni cosa e crea l’armonia del mondo; oppure da Platone (427 - 347 a. C.) che, pur limitando la sua comprensione alla dimensione del discorso o della ragione, riconosce in esso qualcosa di trascendente per il suo legame con la verità. Con diverse accezioni, il logos accompagna la riflessione di Aristotele (384 - 322 a. C), degli Stoici dal III secolo a.C. in poi, e di
  • 22. Raimondo Villano - Logos e teofania nel tempo digitale24 Filone di Alessandria (20 a.C. - 50), costituendo qualcosa di più di una semplice categoria speculativa: una chiave di comprensione della realtà. È chiaro che, nella tradizione cristiana, il Logos (il Verbo, la Parola) riceve un significato molto più ampio racchiudendo in sé una dimensione epifanico-teofanica. La sua unicità consiste nell’essere sia un riferimento ideale della vita, sia uno “strumento” privilegiato di comprensione, che rende accessibili gli eventi teofanici offrendo una chiave di lettura e guidando l’uomo verso un rapporto consapevole con Dio. L’espressione epifanica più radicale, però, si manifesta quando il Verbo stesso diventa il protagonista della storia attraverso l’Incarnazione, assumendo la natura umana e diventando allo stesso tempo l’immagine del Dio invisibile (Col 1, 15). Tuttavia, sembra che la tradizione occidentale, a differenza di quella
  • 23. Raimondo Villano - Logos e teofania nel tempo digitale 25 bizantina, nella riflessione teologica privilegi più la dimensione speculativa degli eventi epifanici che la simbolico - rappresentativa. Nella tradizione bizantina dell'iconografia persiste la convinzione che l'icona, nel suo esprimere il divino, vada oltre una semplice raffigurazione artistica. Tutte le fasi dello “scrivere” un'icona mirano a un solo obiettivo: “fissare l'evento” epifanico. La tavola di legno su cui si posa l’immagine solo apparentemente circoscrive il sacro, il trascendente. In realtà, nel “fissare l’evento”, l’icona attua un’epifania, diventando una sorta di finestra tra divino e umano. L’immagine sacra, quindi, supera il limite del “rimandare verso”… e della rappresentazione, tanto da veder coniare un vero e proprio titolo acheropite, per le icone considerate non dipinte da mano umana.L’icona, pertanto, comunica e crea un dinamismo di incontro tra
  • 24. Raimondo Villano - Logos e teofania nel tempo digitale26 Dio e uomo, aprendo quest’ultimo alla dimensione salvifica. In questo senso, nella spiritualità bizantina l’icona verrà vista come mezzo epifanico pari ad esempio, alla Parola del Vangelo. In questa prospettiva, quindi, Logos e teofania sono tutt’uno trovando un’espressione straordinaria nella cornice del tempo. Il Verbo, infatti, incide sul tempo modificando il suo paradigma interpretativo. Il succedersi dei momenti, inteso come chrónos, subirà un cambiamento radicale e straordinario, con l’ingresso del Verbo nella dimensione temporale. Nel Verbo Incarnato il tempo si ricongiunge all'eternità di Dio, e la Sua presenza nel mondo traccia un nuovo orizzonte di riferimento: quello dell'incontro tra Dio e l'uomo. Ed è proprio in questo orizzonte che avviene una radicale trasformazione: il tempo inteso come chrónos diventa il tempo inteso
  • 25. Raimondo Villano - Logos e teofania nel tempo digitale 27 come kairós, ossia il tempo salvifico, il tempo dell'incontro intimo con Dio che si rende presente nella storia dell'uomo. Lo svolgersi degli eventi, che nella prospettiva cosmica delle credenze arcaiche trasmetteva l'idea di regolarità e di una certa circolarità, riceverà una comprensione nuova, lineare e aperta al futuro, che non si esaurisce nella ciclicità ma proietta l’uomo verso eternità. Così, l'uomo, pur vivendo nell’abituale cornice del tempo- chrónos, entra nella dimensione del tempo-kairós scandito dall'incontro con Dio, sempre nuovo e dinamico, che diventa anche la misura della storia e dell’esistenza umana qualitativamente diverse. In questo libro di Villano, le categorie del Logos, della teofania e del tempo si intrecciano con varia intensità, offrendo una lettura anticonformista dell’uomo contemporaneo e della sua cultura. Da essa emerge un
  • 26. Raimondo Villano - Logos e teofania nel tempo digitale28 messaggio inconfondibile: il continuo cercare dei punti fermi di riferimento e l'impegno a costruire su di essi la propria esistenza sono espressione di una vita qualitativamente migliore. Nelle pagine che seguono è stato indicato un arduo ma interessante percorso di riflessione che attraversa diversi ambiti e si confronta con varie realtà: da quelle più vicine alla quotidianità come la politica e l’agire sociale a quelle sublimi della metafisica e dell’estetica. Ma, per certi versi, questo libro è anche un compendio della comprensione della cultura nelle sue molteplici espressioni alla luce degli autori classici e del magistero della Chiesa. Perciò, accanto alle riflessioni dell’autore, si potranno trovare anche ampie citazioni di alcuni testi fondamentali a comporre quasi una piccola antologia di riferimento.
  • 27. Raimondo Villano - Logos e teofania nel tempo digitale 29 Un aspetto importante di questo libro è l'attenzione riservata al presente. Il tempo digitale, indicato come una componente essenziale della riflessione. Già a partire dal titolo, il libro, nasconde in sé una serie di domande fondamentali: le categorie classiche, come quella del Logos, hanno ancora ragione di essere riproposte? Sono ancora comprensibili o almeno traducibili per l'uomo contemporaneo? E quest’ultimo, può abbracciare il Logos ed entrare anche oggi nella prospettiva dell'esperienza di tipo epifanico? Inoltre, il “tempo digitale”, l'era degli eventi scollegati e estremamente relativizzati, il tempo delle autostrade telematiche dove l'informazione sovrabbonda e, a volte, soffoca la dimensione contemplativa dell’essere, “l’era fluttuante”, può costituire un luogo d'incontro tra l'eternità e il presente, tra l'assoluto e il contingente? Infine, l’uomo contemporaneo è ancora
  • 28. Raimondo Villano - Logos e teofania nel tempo digitale30 capace di sperimentare quel tipo di incontro con la Parola, con il Verbo, così da essere trasformato radicalmente nella sua esistenza per diventare un'icona di Dio, ovvero l’imago Chrisiti che riflette l’imago Dei? La risposta di Villano è audace e serena. L’autore non è intimorito dal tempo virtuale, che penetrando nella cultura ne condiziona le basi cambiandole e, non di rado, sconvolgendole. L’afflizione del tempo fluttuante, che sembra affermarsi e propagarsi mentre in realtà si dissolve nel nulla, non deve per forza opprimerci. L’uomo di oggi può ritrovare un orizzonte positivo per la propria esistenza. Logos, teofania e tempo sono termini che codificano un percorso da seguire non solo dal punto di vista della comprensione speculativa, ma anche dell’esperienza esistenziale. Il Verbo, accolto e vissuto, diventa una forza trasformatrice al punto d’innalzare
  • 29. Raimondo Villano - Logos e teofania nel tempo digitale 31 l’uomo verso una nuova dimensione, una nuova dignità, rendendolo imago Dei, un segno visibile quasi epifanico. Come nel quadro di Raffaello c’è chi rimane circondato dall’oscurità, chi è turbato dalla realtà che lo spaventa e chi, invece, guarda la luce e indica il Cristo trasfigurato nel fiducioso gesto di certezza di aver trovato la strada da seguire. In un contesto socio-culturale in cui gradualmente vengono meno le certezze, e con esse anche la speranza, il tentativo di restituire fiducia offerto da Villano incoraggia e apre insperati laboratori di ricerca. Rev. Tomasz Trafny Responsabile del Dipartimento Scienza e Fede Direttore esecutivo del Progetto STOQ(*) Pontificio Consiglio della Cultura Città del Vaticano _______________ (*) Progetto Science, Theology and the Ontological Quest che, in collaborazione con le sette Università Pontificie Romane (Lateranense, Gregoriana, Regina Apostolorum, San Tommaso - Angelicum, Santa Croce, Salesiana, Urbaniana), è teso a sviluppare il dialogo fra scienza, filosofia e teologia, al fine di confrontare la visione cristiana del mondo, dell’uomo e della società con le molteplici sfide teoretiche, etiche e culturali che nascono dallo sviluppo della scienza ed è diretto a studenti, scienziati, filosofi e teologi e a quanti siano interessati ad approfondire le basi razionali della propria fede o ad approfondire la possibilità di divenire credenti all’inizio del Terzo Millennio.
  • 30. Raimondo Villano - Logos e teofania nel tempo digitale32 Prefazione Tra il 1985 e il 2000 essenzialmente quattro punti, per così dire cardinali, dominavano i miei interessi e la mia esistenza: la vita sentimentale prima e coniugale poi, la professione, gli studi e l’attività umanitaria. Nel tempo, in pratica, quest’ultima e, in larga misura, l’attività professionale divennero, ancorché ne avessi completa consapevolezza, tendenzialmente una vera e propria forma di “apostolato”. D’altro canto, ciò che ho indicato quale ambito di studio era costituito, in effetti, sia da approfondimento scientifico, umanistico, tecnico e culturale di determinate discipline a me congeniali, sia più che da un mero studio da una vera e propria formazione spirituale autodidatta,
  • 31. Raimondo Villano - Logos e teofania nel tempo digitale 33 prevalentemente incentrata su documenti del Magistero petrino e pastorali. Tale attitudine, poi, in tempi non lunghi mi fece tacciare “amichevolmente” di una “dipendenza quasi eccessiva” nell’ambiente di una blasonata organizzazione non governativa internazionale in cui operavo a vari livelli da dirigente. Decisamente questo episodio determinò per taluni versi una mia correzione di rotta, nel senso che dismisi pubblicamente l’abito stricto sensu di “intellettuale” di matrice cristiana a tutto vantaggio del rafforzamento dell’azione umanitaria e caritativa, sempre secondo i dettami della dottrina sociale della Chiesa in me radicati: una veste, quindi, più laica ed in chiave dialettica con varie espressioni di realtà confessionali diverse presenti nella citata qualificata o.n.g. a me tanto cara, ora come allora. Con il senno di poi, dunque, vedendo opportunità di carità ed attuandole, forse,
  • 32. Raimondo Villano - Logos e teofania nel tempo digitale34 inconsapevolmente, per dirla parafrasando con Sant’Agostino(1) , avevo quasi la grazia di contemplare al mio orizzonte il bagliore della Trinità. Dal punto di vista della formazione e degli studi, poi, il fenomeno emergente della società globale dell’informazione, dopo oltre un decennio di approfondimenti, approdò nel 1996 nella pubblicazione del libro “Verso la società globale dell’informazione” in cui effettuavo un’analisi dei principali fattori problematici di genesi e sviluppo sia in termini scientifici che umanistici, con approfondimenti essenziali di aspetti filosofici ed esistenziali con accenni teologici e pastorali. Fu uno dei miei pochi libri di maggiore complessità. Dal 1996 al 2000, tra i vari impegni, ne ebbi principalmente tre che coinvolsero in modo significativo la mia coscienza di cristiano
  • 33. Raimondo Villano - Logos e teofania nel tempo digitale 35 cattolico socialmente impegnato in conferenze, studi e promozione di documenti: la difesa della vita nascente (1996 e seguenti), la famiglia e la tutela della vita (2000/01). Ai primi anni 2000, intanto, per la mia investitura a membro dell’Ordine dei Giovanniti e, nel contempo, per un’innegabile crescita professionale, mi addentrai nella disamina di articolate tematiche di etica laica e morale cristiana culminata a fine 2007 nella pubblicazione del libro, piuttosto elaborato, dal titolo “La cruna dell’ago: meridiani farmaceutici tra etica laica e morale cattolica”. La vita di Giovannita, intanto, continuava a formarmi spiritualmente e tale percorso condusse nel 2008 ad una sintesi melitense nell’opera “Tuitio fidei et obsequium pauperum. Storia, spiritualità e sovranità nelle tradizioni e nella modernità del Sovrano Militare Ordine di Malta”.
  • 34. Raimondo Villano - Logos e teofania nel tempo digitale36 Con la sensibilità e la cultura di studioso di storia che, nel frattempo, si erano in me andate formando, coniugate ad una più matura formazione spirituale, giunsi a gennaio 2010 alla pubblicazione del complesso libro “Il tempo scolpito nel silenzio dell’eternità. Riflessioni sull’indagine diacronica per la memoria dell’homo faber” dove, tra l’altro, approfondivo aspetti inerenti la sede delle epifanie divine nell’intreccio fra tempo ed eternità e le applicazioni dell’informatica multimediale e telematica in ambito storico e museale. Negli ultimi anni, intanto, il piano di formazione spirituale è sostanzialmente traslato, accostandomi al Voto di Obbedienza canonica in ambito giovannita. Nel contempo, ho ripreso taluni approfondimenti di cultura digitale, a partire dalla “realtà virtuale” sviluppata fino al 1996 e, per alcuni aspetti, nel 2010. Il lasso di
  • 35. Raimondo Villano - Logos e teofania nel tempo digitale 37 tempo che intercorre tra il mio primo lavoro del 1996 e oggi è di quindici anni: potrebbe sembrare un breve lasso mentre, in effetti, per il mondo delle nuove tecnologie è una “era geologica”. Si è passati dai primi sviluppi (1991), dall’ipertestualità e gli iniziali data-base, alla multimedialità, alla diffusione planetaria, all’ipermedialità fino ai social networking ed alla piena era di web 2.0, che modificano ulteriormente le dinamiche relazionali, per giungere alla crossmedialità, convergenza tecnologica e digitale dei principali media come tv, radio, telefonia, web. Da un’esistenza digitale quindici anni dopo la rivoluzione tecnologica evolve in rivoluzione culturale! Occorre riflettere sul fatto che Internet è una grande risorsa culturale che presenta anche ambiguità e rischi. Il tempo che viviamo, largamente modellato dallo sviluppo di nuove tecnologie, è andato ben oltre il limite delle
  • 36. Raimondo Villano - Logos e teofania nel tempo digitale38 semplici relazioni, dal momento che la comunicazione ha fatto irruzione non come elemento esterno, bensì come fatto costitutivo di una nuova realtà che ogni giorno si configura in modo diverso: “comunica” in senso lato, trasformando, come un laboratorio sempre all’opera, fatti ed eventi in tendenze e comportamenti culturali. Aumentano i pericoli di omologazione e di controllo, di relativismo intellettuale e morale, già ben riconoscibili nella flessione dello spirito critico, nella verità ridotta al gioco delle opinioni, nelle molteplici forme di degrado e di umiliazione dell'intimità della persona. Si assiste allora a un “inquinamento dello spirito, quello che rende i nostri volti meno sorridenti, più cupi, che ci porta a non salutarci tra di noi, a non guardarci in faccia(2) ...”. Mi è sembrato necessario, dunque, prendere atto della realtà contemporanea ed esaminarne le principali
  • 37. Raimondo Villano - Logos e teofania nel tempo digitale 39 nuove sfide di significativo rilievo tra cui, in particolare, l’esigenza del dialogo a tutto campo con la cultura digitale. Interagire al servizio dell’uomo in questo ambito sviluppando un’azione pastorale è compito molto impegnativo ma obiettivo da perseguire in quanto la dimensione pastorale ha la capacità di porsi al servizio di una “nuova evangelizzazione” correlata all’influsso che i nuovi media esercitano nei modi di vita, nel costume e nella cultura di una società in rapido e continuo cambiamento. Ne è nato questo libro che, partendo da una disamina umanistica del fenomeno della società globale dell’informazione desunta in parte dal mio libro in merito del 1996 e rielaborata a completamento, giunge nella 1^ parte a riflessioni più propriamente di matrice filosofico - esistenziale per poi riflettere nella 2^ parte su elementi di
  • 38. Raimondo Villano - Logos e teofania nel tempo digitale40 magistero, nella 3^ parte su aspetti di pastorale ed evangelizzazione mentre nell’ultima parte tratta gli orizzonti di teofania digitale ed aspetti correlati. Nelle riflessioni di questo lavoro, però, non vi è alcun tentativo di esercizio accademico o di erudizione e men che meno un intento pedagogico quanto, invece, più limitatamente ma con buone probabilità anche più autenticamente, il desiderio di dare una parte di me stesso forse concorrendo a creare consapevolezze di futuro. Benché abbia acquisito un vissuto per vari aspetti più specificamente digitale e, quindi, con un tasso di sofferenza e disagio sensibilmente diversi ed attenuati rispetto a chi proviene da realtà distanti e si percepisce “alieno” di fronte a difficoltà assai maggiori, mi sento, tuttavia, di affermare che nell’epoca contemporanea, almeno culturalmente, siamo tutti una sorta di “pellegrini”,
  • 39. Raimondo Villano - Logos e teofania nel tempo digitale 41 nel senso indicato dal Virgilio di dantesca memoria alle anime spaesate appena sbarcate sulla spiaggia del Purgatorio: “(…) voi credete forse che siano esperti d’esto loco; / ma noi siam peregrini come voi siete”. Questo lavoro, dunque, altro non è che un non mero esercizio di comprensione un po’ più approfondita di un pellegrino. D’altro canto, sebbene non mi sfugga che un’originalità di concezione e di pensiero possa esporre a maggior rischio d’incorrere in errore, benché in buona fede, essendomi avventurato in meandri insidiosi di ambiti specialistici di considerevole complessità, con l’attenuante della curiositas di semplice credente discretamente praticante, ove mai questo mio scritto dovesse giungere ad esperti di Santa Romana Ecclesia, confido nella
  • 40. Raimondo Villano - Logos e teofania nel tempo digitale42 benevolenza riservabile ad un figlio, quantunque umile, di Dio e, magari, nell’opportunità di correggere i miei errori. Altrettanta benevolenza, ovviamente, spero possa essermi all’uopo riservata anche dall’acculturato lettore laico. Ad entrambi, comunque, va la mia gratitudine anche per l’attenta lettura riservatami. Tornando ad illustrare più nel particolare il lavoro svolto, nelle pagine seguenti tento di aiutare a superare, in effetti, alcune dinamiche collettive che inducono a smarrire la percezione della profondità delle persone e ad appiattirsi sulla loro superficie e mi prefiggo di essere utile a stimolare riflessioni sulla fede nel mondo digitale, giacché la nuova cultura ed il nuovo linguaggio coinvolgono credente e non credente nelle consapevolezze e nelle verità fondamentali.
  • 41. Raimondo Villano - Logos e teofania nel tempo digitale 43 Rifacendosi alla splendida similitudine del Cardinale Joseph Ratzinger circa l’albero di sicomoro, i cui frutti non sono commestibili se non preventivamente incisi in modo accurato, si può intuire quanto l’impegno culturale costituisca una sorta di incisione determinante affinché la persona e la società crescano nell’era digitale per l’annuncio e la difesa del Vangelo nelle diverse culture: un’incisione, tuttavia, che può essere effettuata correttamente solo se si possiedono competenza, conoscenza ed esperienza. Con questo lavoro, pertanto, mi sono prefisso di approfondire i principali aspetti problematici dei fenomeni del tempo digitale correlativamente alle questioni fondamentali che il Santo Padre e la Chiesa hanno proposto come impegno comune alla cristianità, partendo dal tentativo di riassumere le principali ragioni a favore
  • 42. Raimondo Villano - Logos e teofania nel tempo digitale44 dell’opzione per un Dio che è Logos (Ragione) e Amore (ambedue inseparabili) riflettendo nel contesto delle conoscenze su quanto sia considerata ancora ragionevole(3) . Annunciare il Vangelo è il compito primario di ogni cristiano. Evangelizzare, anche in questa nuova fase caratterizzata dalla presenza dei cosiddetti nuovi media, è un impegno da affrontare con vigore, in un’epoca in cui esiste e prospera una rilevante cristofobia e in un tempo digitale in cui si rilevano “visioni” secondo le quali tutta la storia della Chiesa nel secondo millennio sarebbe stata un declino permanente e in cui alcuni vedono il declino già subito dopo il Nuovo Testamento. In realtà, “opera Christi non deficiunt, sed proficiunt”, le opere di Cristo non vanno indietro, ma progrediscono.
  • 43. Raimondo Villano - Logos e teofania nel tempo digitale 45 San Bonaventura ci insegna l’insieme del necessario discernimento, anche severo, del realismo sobrio e dell’apertura a nuovi carismi donati da Cristo, nello Spirito Santo, alla sua Chiesa. E mentre si ripete questa idea del declino, c’è anche l’altra idea, quella di un “utopismo spiritualistico”, che si ripete. Sappiamo, infatti, come dopo il Concilio Vaticano II alcuni erano convinti che tutto fosse nuovo, che ci fosse un’altra Chiesa, che la Chiesa pre-conciliare fosse finita e ne avremmo avuta un’altra, totalmente “altra”. Un utopismo anarchico! E grazie a Dio i timonieri saggi della barca di Pietro, Papa Paolo VI e Papa Giovanni Paolo II, da una parte hanno difeso la novità del Concilio e dall’altra, nello stesso tempo, hanno difeso l’unicità e la continuità della Chiesa, “che è sempre Chiesa di peccatori e sempre luogo di Grazia(4) ”.
  • 44. Raimondo Villano - Logos e teofania nel tempo digitale46 Dunque, “non seduce certo la prospettiva ingenua che, di fronte alle grandi sfide del nostro tempo, possa esserci una formula magica(5) ”. Ma, d’altro canto, non posso affatto non riconoscere quanto sia in me radicato la convinzione che “non una formula ci salverà, ma una Persona, e la certezza che essa ci infonde: Io sono con voi(6) !” . Raimondo Villano _______________ (1) De Trinitate, VIII, 8, 12. (2) Benedetto XVI, Discorso in Piazza di Spagna, 8 dicembre 2009. (3) Rif.: Card. Joseph Ratzinger, Fede, ragione e istituzioni della Chiesa, 1999. (4) Benedetto XVI, Catechesi su San Bonaventura all’udienza generale, Vaticano, 10 marzo 2010. (5) Giovanni Paolo II, Lettera apostolica Novo millennio ineunte (29), Epifania del Signore 2001. (6) Giovanni Paolo II, Ibid.
  • 45. Raimondo Villano - Logos e teofania nel tempo digitale 47 Parte Seconda Elementi Dottrinali “Non ci seduce certo la prospettiva ingenua che, di fronte alle grandi sfide del nostro tempo, possa esserci una formula magica. No, non una formula ci salverà, ma una Persona, e la certezza che essa ci infonde: Io sono con voi!” Giovanni Paolo II Lettera apostolica Novo millennio ineunte (2001)
  • 46. Raimondo Villano - Logos e teofania nel tempo digitale48 ““SSeennzzaa ttiimmoorrii vvoogglliiaammoo pprreennddeerree iill llaarrggoo nneell mmaarree ddiiggiittaallee,, aaffffrroonnttaannddoo llaa nnaavviiggaazziioonnee aappeerrttaa ccoonn llaa sstteessssaa ppaassssiioonnee cchhee ddaa dduueemmiillaa aannnnii ggoovveerrnnaa llaa bbaarrccaa ddeellllaa CChhiieessaa.. PPiiùù cchhee ppeerr llee rriissoorrssee tteeccnniicchhee,, ppuurr nneecceessssaarriiee,, vvoogglliiaammoo qquuaalliiffiiccaarrccii aabbiittaannddoo aanncchhee qquueessttoo uunniivveerrssoo ccoonn uunn ccuuoorree ccrreeddeennttee,, cchhee ccoonnttrriibbuuiissccaa aa ddaarree uunn’’aanniimmaa aallll’’iinniinntteerrrroottttoo fflluussssoo ccoommuunniiccaattiivvoo ddeellllaa rreettee.. ÈÈ qquueessttaa llaa nnoossttrraa mmiissssiioonnee,, llaa mmiissssiioonnee iirrrriinnuunncciiaabbiillee ddeellllaa CChhiieessaa:: iill ccoommppiittoo ddii ooggnnii ccrreeddeennttee cchhee ooppeerraa nneeii mmeeddiiaa èè qquueelllloo ddii ‘‘ssppiiaannaarree’’ llaa ssttrraaddaa aa nnuuoovvii iinnccoonnttrrii,, aassssiiccuurraannddoo sseemmpprree llaa qquuaalliittàà ddeell ccoonnttaattttoo uummaannoo ee ll’’aatttteennzziioonnee aallllee ppeerrssoonnee ee aaii lloorroo vveerrii bbiissooggnnii ssppiirriittuuaallii;; ooffffrreennddoo aaggllii uuoommiinnii cchhee vviivvoonnoo qquueessttoo tteemmppoo ‘‘ddiiggiittaallee’’ ii sseeggnnii nneecceessssaarrii ppeerr rriiccoonnoosscceerree iill SSiiggnnoorree””.. BBeenneeddeettttoo XXVVII mmeessssaaggggiioo ppeerr llaa 4444^^ GGiioorrnnaattaa mmoonnddiiaallee ddeellllee ccoommuunniiccaazziioonnii ssoocciiaallii ((1166 mmaaggggiioo 22001100))
  • 47. Raimondo Villano - Logos e teofania nel tempo digitale 49 CAPITOLO VII Fede e ragione La relazione tra fede e ragione è un’opzione originaria della fede cristiana, già chiaramente formulata nella letteratura profetica e sapienziale dell’Antico Testamento e, successivamente, ripresa risolutamente dal Nuovo Testamento(58) . “La fede e la ragione sono come le due ali con le quali lo spirito umano si innalza verso la contemplazione della verità(59) ”. Non si vola verso la verità con una sola ala, né con la sola fede né con la sola ragione. Spetta alla teologia, e segnatamente alla “teologia fondamentale”, “mostrare l’intima compatibilità tra la fede e la sua esigenza essenziale di esplicitarsi mediante una ragione che sia in grado di dare in piena libertà il suo assenso(60) ”. L’una sostiene l’altra, dunque, e ognuna ha il suo proprio ambito di azione(61) , “nonostante vi siano ancora quelli che vorrebbero disgiungere l’una dall’altra. Coloro che propongono questa esclusione positivistica del divino dall’universalità della ragione non solo negano quella che
  • 48. Raimondo Villano - Logos e teofania nel tempo digitale50 è una delle più profonde convinzioni dei credenti: essi finiscono per contrastare proprio quel dialogo delle culture che loro stessi propongono. Una comprensione della ragione sorda al divino, che relega le religioni nel regno delle subculture, è incapace di entrare in quel dialogo delle culture di cui il nostro mondo ha così urgente bisogno(62) . Alla fine, la ‘fedeltà all’uomo esige la fedeltà alla verità che, sola, è garanzia di libertà’(63) ”. In un tornante storico che pare aver smarrito la limpidezza del giudizio circa la capacità stessa dell’uomo di conoscere il reale, di giungere alla verità, conformando la propria esistenza alla verità incontrata e conosciuta, il Pontefice richiama con vigore la Chiesa tutta, e con essa l’umanità, a un vibrato recupero delle reali potenzialità della ragione umana, creata da Dio e, comunque, capace di relazionarsi con la realtà, conoscendola davvero(64) . “Sia la ragione che la fede si sono impoverite e sono divenute deboli l’una di fronte all’altra. La ragione, privata dell’apporto della Rivelazione, ha percorso sentieri laterali che rischiano di farle perdere di vista la sua meta finale. La fede, privata della ragione, ha sottolineato il sentimento
  • 49. Raimondo Villano - Logos e teofania nel tempo digitale 51 e l’esperienza, correndo il rischio di non essere più una proposta universale. È illusorio pensare che la fede, dinanzi a una ragione debole, abbia maggiore incisività; essa, al contrario, cade nel grave pericolo di essere ridotta a mito o superstizione. Alla stessa stregua, una ragione che non abbia innanzi una fede adulta non è provocata a puntare lo sguardo sulla novità e radicalità dell’essere(65) ”. “[...] La fede della Chiesa si è sempre attenuta alla convinzione che tra Dio e noi, tra il suo eterno Spirito creatore e la nostra ragione creata esista una vera analogia in cui - come dice il Concilio Lateranense IV nel 1215 - certo le dissomiglianze sono infinitamente più grandi delle somiglianze, non tuttavia fino al punto da abolire l’analogia e il suo linguaggio. Dio non diventa più divino per il fatto che lo spingiamo lontano da noi in un volontarismo puro e impenetrabile, ma il Dio veramente divino è quel Dio che si è mostrato come logos [ragione, ndr] e come logos ha agito e agisce pieno di amore in nostro favore. Certo, l’amore, come dice Paolo, sorpassa la conoscenza ed è per questo capace di
  • 50. Raimondo Villano - Logos e teofania nel tempo digitale52 percepire più del semplice pensiero (cfr. Ef 3, 19), tuttavia esso rimane l’amore del Dio-Logos, per cui il culto cristiano è, come dice ancora Paolo, loghikè latreía - un culto che concorda con il Verbo eterno e con la nostra ragione (cfr. Rm 12, 1)(66) ”. “Nel mondo occidentale domina largamente l’opinione che soltanto la ragione positivista e le forme di filosofia da essa derivanti siano universali. Ma le culture profondamente religiose del mondo vedono proprio in questa esclusione del divino dall’universalità della ragione un attacco alle loro convinzioni più intime. Una ragione che di fronte al divino è sorda e respinge la religione nell’ambito delle sottoculture, è incapace di inserirsi nel dialogo delle culture(67) ”. Vi sono “patologie minacciose della religione e della ragione, patologie che necessariamente devono scoppiare, quando la ragione viene ridotta a tal punto che le questioni della religione e dell’ethos non la riguardano più(68) ”. Queste patologie, oggi, hanno soprattutto il nome di integralismo e di fondamentalismo, mentre la mens sana comporta una ragione che di fronte agli interrogativi
  • 51. Raimondo Villano - Logos e teofania nel tempo digitale 53 fondamentali della vita si apra alla religione e una religiosità che dalla ragione attinga quelle motivazioni umano-scientifiche che rendano la nostra pietas un rationabile obsequium. “L’Occidente, da molto tempo, è minacciato da questa avversione contro gli interrogativi fondamentali della sua ragione, e così potrebbe subire solo un grande danno. Il coraggio di aprirsi all’ampiezza della ragione, non il rifiuto della sua grandezza, è questo il programma con cui una teologia impegnata nella riflessione sulla fede biblica, entra nella disputa del tempo presente(69) ”. I “sentieri laterali” di cui parlava Giovanni Paolo II e le “patologie” richiamate da Benedetto XVI avviano il percorso della ragione verso quel relativismo che la ragione lasciata a sé stessa e non illuminata dalla fede pretende garante della libertà che, invece, approda all’arbitrio che cancella quella “proposta universale”, condizione irrinunciabile per la promozione e la difesa dei diritti umani fondamentali incentrati nel diritto alla vita e nell’affermazione della dignità e sacralità della persona umana.
  • 52. Raimondo Villano - Logos e teofania nel tempo digitale54 Il relativismo che, in teoria, pretende di difendere i diritti di tutti, in realtà mina alle fondamenta i diritti irrinunciabili di ciascuno. Il pericolo del mondo occidentale - per parlare solo di questo - è oggi che l’uomo, proprio in considerazione della grandezza del suo sapere e potere, si arrenda davanti alla questione della verità. E ciò significa allo stesso tempo che la ragione, alla fine, si piega davanti alla pressione degli interessi e all’attrattiva dell’utilità, costretta a riconoscerla come criterio ultimo(70) . Detto dal punto di vista della struttura dell’università: esiste il pericolo che la filosofia, non sentendosi più capace del suo vero compito, si degradi in positivismo; che la teologia col suo messaggio rivolto alla ragione, venga confinata nella sfera privata di un gruppo più o meno grande(71) . Se però la ragione - sollecita della sua presunta purezza - diventa sorda al grande messaggio che le viene dalla fede cristiana e dalla sua sapienza, inaridisce come un albero le cui radici non raggiungono più le acque che gli danno vita.
  • 53. Raimondo Villano - Logos e teofania nel tempo digitale 55 Perde il coraggio per la verità e così non diventa più grande, ma più piccola(72) . Applicato alla nostra cultura europea ciò significa: se essa vuole solo autocostruirsi in base al cerchio delle proprie argomentazioni e a ciò che al momento la convince e - preoccupata della sua laicità - si distacca dalle radici delle quali vive, allora non diventa più ragionevole e più pura, ma si scompone e si frantuma(73) . Che cosa ha da fare o da dire il Papa nell’università? Sicuramente non deve cercare di imporre ad altri in modo autoritario la fede, che può essere solo donata in libertà. Al di là del suo ministero di Pastore nella Chiesa e in base alla natura intrinseca di questo ministero pastorale è suo compito mantenere desta la sensibilità per la verità; invitare sempre di nuovo la ragione a mettersi alla ricerca del vero, del bene, di Dio e, su questo cammino, sollecitarla a scorgere le utili luci sorte lungo la storia della fede cristiana e a percepire così Gesù Cristo come la Luce che illumina la storia ed aiuta a trovare la via verso il futuro(74) .
  • 54. Raimondo Villano - Logos e teofania nel tempo digitale56 “Fede e ragione, in reciproco dialogo, vibrano di gioia quando sono entrambe animate dalla ricerca dell’intima unione con Dio(75) ”. Quando l’amore vivifica la dimensione orante della teologia, la conoscenza, acquisita dalla ragione, si allarga. La verità è ricercata con umiltà, accolta con stupore e gratitudine: in una parola, la conoscenza cresce solo se ama la verità. L’amore diventa intelligenza e la teologia autentica sapienza del cuore, che orienta e sostiene la fede e la vita dei credenti. Il problema fondamentale è quello della Verità. Occorre superare la “prigionia delle interpretazioni” propria della mentalità storica, anzi storicistica, che ha invaso la cultura occidentale e che ha visto il ripiegamento della ragione su se stessa. Occorre rompere le barriere erette dall'eclettismo, dallo storicismo, dallo scientismo, dal pragmatismo, dal nichilismo e anche a non abbandonarsi a una forma di postmodernità, che sfocia in un decadente compiacimento nella stessa negatività, come rinuncia a
  • 55. Raimondo Villano - Logos e teofania nel tempo digitale 57 ogni senso e sceglie di accontentarsi del provvisorio e dell’effimero. La questione della verità, le domande che la filosofia, in senso classico e originario, ha espresso riguardano, invece, la questione dell’essere dell'uomo, all’interno di culture che si sono autosuperate (ebraica, greca) per aprirsi ed entrare nella vastità della verità comune a tutti. Emerge, quindi, una circolarità tra fede e filosofia “nel senso che la teologia ha come punto di partenza sempre la Parola di Dio, ma poiché questa Parola è verità, la collocherà sempre in relazione con la ricerca umana della verità, con l'impegno della ragione per la verità e così nel dialogo con la filosofia. La ricerca della verità da parte del credente si realizza così in un movimento, nel quale ascolto della Parola divenuta storia e ricerca della ragione si incontrano continuamente(76) ”. “Le vie per raggiungere la verità rimangono molteplici”. Ma ciò che i Padri a differenza del pagano Simmaco non misero mai in dubbio è che “ciascuna di queste vie può essere percorsa, purché conduca alla meta finale, ossia alla rivelazione di Gesù Cristo”.
  • 56. Raimondo Villano - Logos e teofania nel tempo digitale58 E proprio qui risiede l’originale, perenne magistero dei Padri circa il rapporto fede-ragione. “Essi accolsero in pieno la ragione aperta all’assoluto e in essa innestarono la ricchezza proveniente dalla Rivelazione (...) Dinanzi alle filosofie, i Padri non ebbero tuttavia timore di riconoscere tanto gli elementi comuni quanto le diversità che esse presentavano rispetto alla Rivelazione(77) ”. Il grande Padre africano sant’Agostino d’Ippona, il Dottore serafico teologo francescano San Bonaventura da Bagnoregio e San Tommaso d’Aquino sono i sommi maestri che con diversa sensibilità hanno cercato di capire il rapporto tra fede e ragione, tra fede e storia; in altri termini, quale rapporto ci possa essere tra Dio e l'uomo, tra la realtà invisibile e quella visibile e come cambi il senso della vita personale e sociale aprendo la propria anima e il proprio intelletto alla contemplazione di Dio. La filosofia, scriveva san Bonaventura, è una via per arrivare alle altre scienze, ma chi si vuole fermare cade nelle tenebre. Andare oltre la conoscenza di ragione aprendosi, almeno come interrogativo plausibile, alla
  • 57. Raimondo Villano - Logos e teofania nel tempo digitale 59 conoscenza della fede ha rappresentato un filo costante nella riflessione dei Padri della Chiesa(78) . E per san Bonaventura Cristo rimane la via di tutte le scienze. Di Dio non si può fare a meno perché egli è più intimo a noi di quanto non lo siamo a noi stessi. Difficile, pure volendo, accantonarlo e isolarlo, dal momento che Dio non è avversario dell’uomo. Come insegna Bonaventura e come ripete in molti modi Benedetto XVI. San Tommaso d’Aquino, il Doctor Angelicus et communis, è “un teologo di tale valore che lo studio del suo pensiero è stato esplicitamente raccomandato dal Concilio Vaticano II (...) in due documenti, il decreto Optatam totius, sulla formazione al sacerdozio, e la dichiarazione Gravissimum educationis, che tratta dell’educazione cristiana. Del resto, già nel 1880 il Papa Leone XIII, suo grande estimatore e promotore di studi tomistici, volle dichiarare San Tommaso Patrono delle Scuole e delle Università Cattoliche(79) . Tommaso d’Aquino si concentra sulla distinzione fra filosofia e teologia, perché all’epoca, alla luce da una parte
  • 58. Raimondo Villano - Logos e teofania nel tempo digitale60 della filosofia aristotelica e platonica e dall’altra la filosofia elaborata dai Padri della Chiesa “la questione pressante era: (…) il mondo della razionalità, la filosofia pensata senza Cristo, e il mondo della fede sono compatibili? Oppure si escludono? San Tommaso era fermamente convinto della loro compatibilità - anzi che la filosofia elaborata senza conoscenza di Cristo quasi aspettava la luce di Gesù per essere completa. Questa è stata la grande ‘sorpresa’ di Tommaso, che ha determinato il suo cammino di pensatore. Mostrare questa indipendenza di filosofia e teologia e, nello stesso tempo, la loro reciproca relazionalità, è stata la missione storica del grande maestro(80) ”. “La fede consolida, integra e illumina il patrimonio di verità che la ragione umana acquisisce. La fiducia che san Tommaso accorda a questi due strumenti della conoscenza - la fede e la ragione - può essere ricondotta alla convinzione che entrambe provengono dall’unica sorgente di ogni verità, il ‘Logos’ divino, che opera sia nell’ambito della creazione, sia in quello della redenzione(81) ”.
  • 59. Raimondo Villano - Logos e teofania nel tempo digitale 61 “La ragione accoglie una verità in forza della sua evidenza intrinseca, mediata o immediata; la fede, invece, accetta una verità in base all’autorità della Parola di Dio che si rivela(82) ”. “Questa distinzione assicura l'autonomia tanto delle scienze umane (...) quanto delle scienze teologiche. Essa però non equivale a separazione, ma implica piuttosto una reciproca e vantaggiosa collaborazione. La fede, infatti, protegge la ragione da ogni tentazione di sfiducia nelle proprie capacità, la stimola ad aprirsi a orizzonti sempre più vasti, tiene viva in essa la ricerca dei fondamenti e, quando la ragione stessa si applica alla sfera soprannaturale del rapporto tra Dio e uomo, arricchisce il suo lavoro(83) ”. “Non è soltanto la fede che aiuta la ragione. Anche la ragione, con i suoi mezzi, può fare qualcosa di importante per la fede, rendendole un triplice servizio che san Tommaso riassume nel Proemio: “Dimostrare i fondamenti della fede; spiegare mediante similitudini le verità della fede; respingere le obiezioni che si sollevano contro la fede(84) ”.
  • 60. Raimondo Villano - Logos e teofania nel tempo digitale62 Alla luce dell’insegnamento di San Tommaso, dunque, “la teologia afferma che, per quanto limitato, il linguaggio religioso è dotato di senso, come una freccia che si dirige verso la realtà che significa(85) ”. “Il motivo dell’apprezzamento di san Tommaso risiede non solo nel contenuto del suo insegnamento, ma anche nel metodo da lui adottato, soprattutto la sua nuova sintesi e distinzione tra filosofia e teologia(86) ”. “I Padri della Chiesa si trovavano confrontati con diverse filosofie di tipo platonico, nelle quali si presentava una visione completa del mondo e della vita, includendo la questione di Dio e della religione. Questa visione, basata sulla rivelazione biblica ed elaborata con un platonismo corretto alla luce della fede, essi la chiamavano la ‘filosofia nostra’. La parola ‘filosofia’ non era quindi espressione di un sistema puramente razionale e, come tale, distinto dalla fede, ma indicava una visione complessiva della realtà, costruita nella luce della fede, ma fatta propria e pensata dalla ragione; una visione che, certo, andava oltre le capacità proprie della ragione, ma che, come tale, era anche
  • 61. Raimondo Villano - Logos e teofania nel tempo digitale 63 soddisfacente per essa. Per san Tommaso l’incontro con la filosofia pre-cristiana di Aristotele (morto circa nel 322 a.C.) apriva una prospettiva nuova. La filosofia aristotelica era, ovviamente, una filosofia elaborata senza conoscenza dell’Antico e del Nuovo Testamento, una spiegazione del mondo senza rivelazione, per la sola ragione. E questa razionalità conseguente era convincente. Così la vecchia forma della ‘filosofia nostra’ dei Padri non funzionava più. La relazione tra filosofia e teologia, tra fede e ragione, era da ripensare. Esisteva una “filosofia” completa e convincente in se stessa, una razionalità precedente la fede, e poi la “teologia”, un pensare con la fede e nella fede. La questione pressante era questa: il mondo della razionalità, la filosofia pensata senza Cristo, e il mondo della fede sono compatibili? Oppure si escludono? Non mancavano elementi che affermavano l’incompatibilità tra i due mondi, ma san Tommaso era fermamente convinto della loro compatibilità - anzi che la filosofia elaborata senza conoscenza di Cristo quasi aspettava la luce di Gesù per essere completa. Questa è
  • 62. Raimondo Villano - Logos e teofania nel tempo digitale64 stata la grande ‘sorpresa’ di san Tommaso, che ha determinato il suo cammino di pensatore. Mostrare questa indipendenza di filosofia e teologia e, nello stesso tempo, la loro reciproca relazionalità è stata la missione storica del grande maestro(87) ”. “Nel suo lavoro teologico, san Tommaso suppone e concretizza questa relazionalità. La fede consolida, integra e illumina il patrimonio di verità che la ragione umana acquisisce. La fiducia che san Tommaso accorda a questi due strumenti della conoscenza - la fede e la ragione - può essere ricondotta alla convinzione che entrambe provengono dall’unica sorgente di ogni verità, il Logos divino, che opera sia nell’ambito della creazione, sia in quello della redenzione. Insieme con l’accordo tra ragione e fede, si deve riconoscere, d’altra parte, che esse si avvalgono di procedimenti conoscitivi differenti. La ragione accoglie una verità in forza della sua evidenza intrinseca, mediata o immediata; la fede, invece, accetta una verità in base all’autorità della Parola di Dio che si rivela(88) ”.
  • 63. Raimondo Villano - Logos e teofania nel tempo digitale 65 D’altra parte, non è soltanto la fede che aiuta la ragione. Anche la ragione, con i suoi mezzi, può fare qualcosa di importante per la fede, rendendole un triplice servizio che san Tommaso riassume nel proemio del suo commento al De Trinitate di Boezio: “Dimostrare i fondamenti della fede; spiegare mediante similitudini le verità della fede; respingere le obiezioni che si sollevano contro la fede” (q. 2, a. 2). Tutta la storia della teologia è, in fondo, l’esercizio di questo impegno dell’intelligenza, che mostra l’intelligibilità della fede, la sua articolazione e armonia interna, la sua ragionevolezza e la sua capacità di promuovere il bene dell’uomo(89) ”. “San Tommaso, sottolineando il ruolo fondamentale, nella vita morale, dell’azione dello Spirito Santo, della Grazia, da cui scaturiscono le virtù teologali e morali, fa comprendere che ogni cristiano può raggiungere le alte prospettive del ‘Sermone della Montagna’ se vive un rapporto autentico di fede in Cristo, se si apre all’azione del suo Santo Spirito. Però - aggiunge l’Aquinate - ‘anche se la grazia è più efficace della natura, tuttavia la natura è
  • 64. Raimondo Villano - Logos e teofania nel tempo digitale66 più essenziale per l'uomo’ (Summa Theologiae, ia, q. 29, a. 3), per cui, nella prospettiva morale cristiana, c’è un posto per la ragione, la quale è capace di discernere la legge morale naturale. La ragione può riconoscerla considerando ciò che è bene fare e ciò che è bene evitare per il conseguimento di quella felicità che sta a cuore a ciascuno, e che impone anche una responsabilità verso gli altri, e, dunque, la ricerca del bene comune. In altre parole, le virtù dell’uomo, teologali e morali, sono radicate nella natura umana. La Grazia divina accompagna, sostiene e spinge l’impegno etico ma, di per sé, secondo san Tommaso, tutti gli uomini, credenti e non credenti, sono chiamati a riconoscere le esigenze della natura umana espresse nella legge naturale e ad ispirarsi ad essa nella formulazione delle leggi positive, quelle cioè emanate dalle autorità civili e politiche per regolare la convivenza umana(90) ”. “In conclusione, Tommaso ci propone un concetto della ragione umana largo e fiducioso: largo perché non è limitato agli spazi della cosiddetta ragione empirico- scientifica, ma aperto a tutto l’essere e quindi anche alle
  • 65. Raimondo Villano - Logos e teofania nel tempo digitale 67 questioni fondamentali e irrinunciabili del vivere umano; e fiducioso perché la ragione umana, soprattutto se accoglie le ispirazioni della fede cristiana, è promotrice di una civiltà che riconosce la dignità della persona, l’intangibilità dei suoi diritti e la cogenza dei suoi doveri(91) ”. “Se è vero che alcuni ritengono che le domande sollevate dalla religione, dalla fede e dall’etica non abbiano posto nell’ambito della ragione pubblica, tale visione non è per nulla evidente. La libertà che è alla base dell’esercizio della ragione nella Chiesa ha uno scopo preciso: essa è diretta alla ricerca della verità, e come tale esprime una dimensione propria del Cristianesimo. In verità, la sete di conoscenza dell’uomo spinge ogni generazione ad ampliare il concetto di ragione e ad abbeverarsi alle fonti della fede(92) . La grande tradizione formativa, aperta al trascendente, che è all’origine delle università in tutta Europa, è stata sistematicamente sovvertita dalla riduttiva ideologia del materialismo, dalla repressione della religione e dall’oppressione dello spirito umano.
  • 66. Raimondo Villano - Logos e teofania nel tempo digitale68 Nel 1989, tuttavia, il mondo è stato testimone in maniera drammatica del rovesciamento di una ideologia totalitaria fallita e del trionfo dello spirito umano. L’anelito per la libertà e la verità è parte inalienabile della nostra comune umanità. Esso non può mai essere eliminato e, come la storia ha dimostrato, può essere negato solo mettendo in pericolo l’umanità stessa. È a questo anelito che cercano di rispondere la fede religiosa, le varie arti, la filosofia, la teologia e le altre discipline scientifiche, ciascuna col proprio metodo, sia sul piano di un’attenta riflessione che su quello di una buona prassi. Sin dai tempi di Platone, l’istruzione non consiste nel mero accumulo di conoscenze o di abilità, bensì in una paideia, una formazione umana nelle ricchezze di una tradizione intellettuale finalizzata a una vita virtuosa(93) . Se è vero che le grandi università, che nel medioevo nascevano in tutta Europa, tendevano con fiducia all’ideale della sintesi di ogni sapere, ciò era sempre a servizio di un’autentica humanitas, ossia di una perfezione
  • 67. Raimondo Villano - Logos e teofania nel tempo digitale 69 dell’individuo all’interno dell'unità di una società bene ordinata. Allo stesso modo oggi: una volta che la comprensione della pienezza e unità della verità viene risvegliata nei giovani, essi provano il piacere di scoprire che la domanda su ciò che essi possono conoscere dispiega loro l’orizzonte della grande avventura su come debbano essere e cosa debbano compiere. Deve essere riguadagnata l’idea di una formazione integrale, basata sull’unità della conoscenza radicata nella verità. Ciò può contrastare la tendenza, così evidente nella società contemporanea, verso la frammentazione del sapere. Con la massiccia crescita dell’informazione e della tecnologia nasce la tentazione di separare la ragione dalla ricerca della verità. La ragione però, una volta separata dal fondamentale orientamento umano verso la verità, comincia a perdere la propria direzione. Essa finisce per inaridire o sotto la parvenza di modestia, quando si accontenta di ciò che è puramente parziale o provvisorio, oppure sotto l’apparenza di certezza, quando impone la resa alle richieste di quanti danno in maniera indiscriminata uguale valore praticamente a tutto. Il
  • 68. Raimondo Villano - Logos e teofania nel tempo digitale70 relativismo che ne deriva genera un camuffamento, dietro cui possono nascondersi nuove minacce all'autonomia delle istituzioni accademiche(94) . Cosa potrà accadere se la nostra cultura dovesse costruire se stessa solamente su argomenti alla moda, con scarso riferimento a una tradizione intellettuale storica genuina o sulle convinzioni che vengono promosse facendo molto rumore e che sono fortemente finanziate? Cosa potrà accadere se, nell’ansia di mantenere una secolarizzazione radicale, finisse per separarsi dalle radici che le danno vita? Le nostre società non diventeranno più ragionevoli o tolleranti o duttili, ma saranno piuttosto più fragili e meno inclusive, e dovranno faticare sempre di più per riconoscere quello che è vero, nobile e buono(95) . Vi sono, poi, molti campi in cui la Chiesa e le pubbliche autorità possono lavorare insieme per il bene dei cittadini avvalendosi anche del ruolo “correttivo” della religione nei confronti della ragione. Ad esempio, “(…) ogni generazione, mentre cerca di promuovere il bene comune, deve chiedersi sempre di nuovo: quali sono le esigenze che i governi possono ragionevolmente imporre ai propri
  • 69. Raimondo Villano - Logos e teofania nel tempo digitale 71 cittadini, e fin dove esse possono estendersi? A quale autorità ci si può appellare per risolvere i dilemmi morali? Queste questioni ci portano direttamente ai fondamenti etici del discorso civile. Se i principi morali che sostengono il processo democratico non si fondano, a loro volta, su nient’altro di più solido che sul consenso sociale, allora la fragilità del processo si mostra in tutta la sua evidenza. Qui si trova la reale sfida per la democrazia. L’inadeguatezza di soluzioni pragmatiche, di breve termine, ai complessi problemi sociali ed etici è stata messa in tutta evidenza dalla recente crisi finanziaria globale. Vi è un vasto consenso sul fatto che la mancanza di un solido fondamento etico dell’attività economica abbia contribuito a creare la situazione di grave difficoltà nella quale si trovano ora milioni di persone nel mondo. Così come ‘ogni decisione economica ha una conseguenza di carattere morale’ (Caritas in veritate, 37), analogamente, nel campo politico, la dimensione morale delle politiche attuate ha conseguenze di vasto raggio, che nessun governo può permettersi di ignorare. Una positiva
  • 70. Raimondo Villano - Logos e teofania nel tempo digitale72 esemplificazione di ciò si può trovare in una delle conquiste particolarmente rimarchevoli del Parlamento britannico: l’abolizione del commercio degli schiavi. La campagna che portò a questa legislazione epocale, si basò su principi morali solidi, fondati sulla legge naturale, e ha costituito un contributo alla civilizzazione di cui questa nazione può essere giustamente orgogliosa. La questione centrale in gioco, dunque, è la seguente: dove può essere trovato il fondamento etico per le scelte politiche? La tradizione cattolica sostiene che le norme obiettive che governano il retto agire sono accessibili alla ragione, prescindendo dal contenuto della rivelazione. Secondo questa comprensione, il ruolo della religione nel dibattito politico non è tanto quello di fornire tali norme, come se esse non potessero esser conosciute dai non credenti - ancora meno è quello di proporre soluzioni politiche concrete, cosa che è del tutto al di fuori della competenza della religione - bensì piuttosto di aiutare nel purificare e gettare luce sull’applicazione della ragione nella scoperta dei principi morali oggettivi. Questo ruolo ‘correttivo’ della religione nei confronti della
  • 71. Raimondo Villano - Logos e teofania nel tempo digitale 73 ragione, tuttavia, non è sempre bene accolto, in parte poiché delle forme distorte di religione, come il settarismo e il fondamentalismo, possono mostrarsi esse stesse causa di seri problemi sociali. E, a loro volta, queste distorsioni della religione emergono quando viene data una non sufficiente attenzione al ruolo purificatore e strutturante della ragione all'interno della religione. È un processo che funziona nel doppio senso. Senza il correttivo fornito dalla religione, infatti, anche la ragione può cadere preda di distorsioni, come avviene quando essa è manipolata dall’ideologia, o applicata in un modo parziale, che non tiene conto pienamente della dignità della persona umana. Fu questo uso distorto della ragione, in fin dei conti, che diede origine al commercio degli schiavi e poi a molti altri mali sociali, non da ultimo le ideologie totalitarie del ventesimo secolo. Per questo vorrei suggerire che il mondo della ragione ed il mondo della fede - il mondo della secolarità razionale e il mondo del credo religioso - hanno bisogno l’uno dell’altro e non dovrebbero avere timore di entrare in un profondo e continuo dialogo, per il bene della nostra civiltà.
  • 72. Raimondo Villano - Logos e teofania nel tempo digitale74 La religione, in altre parole, per i legislatori non è un problema da risolvere, ma un fattore che contribuisce in modo vitale al dibattito pubblico nella nazione. In tale contesto, non posso che esprimere la mia preoccupazione di fronte alla crescente marginalizzazione della religione, in particolare del Cristianesimo, che sta prendendo piede in alcuni ambienti, anche in nazioni che attribuiscono alla tolleranza un grande valore. Vi sono alcuni che sostengono che la voce della religione andrebbe messa a tacere, o tutt’al più relegata alla sfera puramente privata. Vi sono alcuni che sostengono che la celebrazione pubblica di festività come il Natale andrebbe scoraggiata, secondo la discutibile convinzione che essa potrebbe in qualche modo offendere coloro che appartengono ad altre religioni o a nessuna. E vi sono altri ancora che - paradossalmente con lo scopo di eliminare le discriminazioni - ritengono che i cristiani che rivestono cariche pubbliche dovrebbero, in determinati casi, agire contro la propria coscienza. Questi sono segni preoccupanti dell'incapacità di tenere nel giusto conto non solo i diritti dei credenti alla libertà di coscienza e di
  • 73. Raimondo Villano - Logos e teofania nel tempo digitale 75 religione, ma anche il ruolo legittimo della religione nella sfera pubblica(96) ”. Ciascun esponente del mondo politico, economico e culturale, nelle rispettive sfere di influenza, andrebbe, pertanto, invitato a cercare vie per promuovere ed incoraggiare il dialogo tra fede e ragione ad ogni livello della vita nazionale(97) ”. Il nostro tempo, inoltre, è paragonabile al periodo del tramonto dell’impero romano, quando “il disfacimento degli ordinamenti portanti del diritto e degli atteggiamenti morali di fondo, che ad esso davano forza, causava la rottura degli argini che fino a quel momento avevano protetto la convivenza pacifica fra gli uomini”. Anche oggi, infatti, si ha l’impressione che “il consenso morale si stia dissolvendo(98) ”. Per opporci efficacemente a tale processo di degrado della vita personale e sociale, bisogna cogliere il suo fondamento ideologico. Negli anni Settanta si asseriva - persino nell’ambito della teologia cattolica - “che non esisterebbero né il male in sé, né il bene in sé. Niente sarebbe in se stesso bene o male. Tutto dipenderebbe dalle circostanze o dal fine inteso”. In questa prospettiva si è
  • 74. Raimondo Villano - Logos e teofania nel tempo digitale76 fatta strada una concezione della coscienza individuale come “l’ultima istanza della decisione”. “Qui la coscienza non si presenta come la finestra, che spalanca all’uomo la vista su quella verità universale, che fonda e sostiene tutti noi e che in tal modo rende possibile, a partire dal suo comune riconoscimento, la solidarietà del volere e della responsabilità. In questa concezione la coscienza dell’uomo non è l’apertura dell’uomo al fondamento del suo essere, la possibilità di percepire quanto è più elevato e più essenziale. Essa sembra essere piuttosto il guscio della soggettività, in cui l’uomo può sfuggire alla realtà e nasconderlesi(99) ”. Questo modo di pensare, che deriva dall’illuminismo e dal liberalismo, non apre la strada al cammino liberante della verità, la quale o non esiste affatto o è troppo esigente per noi: “La coscienza è l’istanza che ci dispensa dalla verità. Essa si trasforma nella giustificazione della soggettività che non si lascia più mettere in questione, così come nella giustificazione del conformismo sociale, che come minimo denominatore comune tra le diverse soggettività, ha il compito di rendere possibile la vita nella società(100) ”.
  • 75. Raimondo Villano - Logos e teofania nel tempo digitale 77 La riduzione della coscienza alla certezza soggettiva significa, pertanto, la rinuncia alla verità. Ad una simile concezione può essere contrapposta la riaffermazione del pensiero tradizionale della Chiesa(101) : la coscienza o la ragione umana non potrebbero avere un potere vincolante se non in quanto interpreti di “una ragione più alta”, alla quale il nostro spirito e la nostra libertà devono essere sottomessi. Ad una riflessione elementare su noi stessi risulta, del resto, che i criteri originali del bene e del male, pur essendo immanenti in noi, non ce li diamo da noi; al contrario ci vengono dati, tanto da emergere alla nostra coscienza come indisponibili. Considerando etimologicamente la parola conscientia, essa implica comunque il riferimento a un altro: “coscienza, in effetti, stando al significato proprio della parola, include un ordine della conoscenza a qualche cosa; infatti, conscientia deriva da cum alio scientia(102) ”. Nell’uomo la ragione, in tanto diviene capace di giudicare l’azione secondo i primi principi del bene e del male, in
  • 76. Raimondo Villano - Logos e teofania nel tempo digitale78 quanto essa è rivelatrice della legge eterna che è la ragione divina(103) . La coscienza umana ha, quindi, come punto di riferimento una realtà trascendente e assoluta. In questa dipendenza è tutta la sua grandezza; la capacità, cioè, di riconoscere la verità e quindi di indicare il bene, un bene che non sia valido soltanto soggettivamente, ma anche oggettivamente e universalmente(104) . La tradizione cattolica sostiene che le norme obiettive che governano il retto agire sono accessibili alla ragione a prescindere dal contenuto della rivelazione(105) . “Per poter operare rettamente, tuttavia, la ragione deve sempre di nuovo essere purificata, perché il suo accecamento etico derivante dal prevalere dell’interesse e del potere che l’abbagliano, è un pericolo mai totalmente eliminabile(106) ”. Essendo la coscienza la capacità di giudicare rettamente riguardo all’agire morale, l’educazione della coscienza retta appare tra le questioni fondamentali del nostro tempo, che è caratterizzato non tanto dal male morale, quanto dalla menzogna sul male, cioè dal tentativo di
  • 77. Raimondo Villano - Logos e teofania nel tempo digitale 79 giustificarlo come espressione dell’autonomia dell’uomo e, quindi, come sua piena realizzazione(107) . Benché sia chiaro, infine, come già inizialmente indicato, come la relazione tra fede e ragione sia un’opzione originaria della fede cristiana, appare opportuno che venga riservata attenzione, per una condivisione senza riserve, al fatto che la ragione evolve e non può irrigidirsi in una pretesa età dell’oro. Lungi dal voler limitare, dunque, la “ragione” allo stato che essa aveva raggiunto all’epoca dei Padri della Chiesa, è essenziale che essa si interroghi sempre di nuovo e che ogni acquisizione diventi una nuova ricerca(108) . E tra le questioni che la teologia deve porsi nei tempi attuali tentando di indicare le motivazioni a favore, la fondamentale, preliminare a tutte le altre, è se l’opzione per Dio, per un Dio che è Logos (Ragione) e Amore (ambedue inseparabili) può oggi, nel contesto delle nostre conoscenze, essere considerata ancora ragionevole(109) .
  • 78. Raimondo Villano - Logos e teofania nel tempo digitale80 _______________ (58) Cardinale Joseph Ratzinger, Risposta al Cardinale Eyt in relazione alla provocazione al dialogo insita nell’Intervento alla Sorbona in cui si intende invitare a “porsi con rinnovata franchezza e fermezza le questioni fondamentali che il Papa nell’enciclica Fides et ratio ha proposto come un impegno comune alla cristianità” (1998). (59) Apertura della splendida Enciclica Fides et ratio, uno dei momenti “alti” del magistero di Papa Giovanni Paolo II e della Chiesa tutta (14 settembre 1998). (60) Giovanni Paolo II, Enciclica Fides et ratio (n. 67). (61) Giovanni Paolo II, Enciclica Fides et ratio (n. 17). (62) Benedetto XVI, Discorso al mondo universitario e ai rappresentanti accademici e delle istituzioni culturali della Repubblica Ceca, castello di Praga 27 settembre 2009. (63) Benedetto XVI, Enciclica Caritas in veritate (n. 9). (64) Arciv. Mauro Piacenza, Segretario della Congregazione per il Clero, Alleniamoci alle domande fondamentali, L'Osservatore Romano - 12 novembre 2009. (65) Giovanni Paolo II, Enciclica Fides et ratio (n. 48). (66) Lezione dedicata al rapporto essenziale tra fede e ragione tenuta da Benedetto XVI all’Università di Regensburg in Germania il 12 settembre 2006. (67), (68) Ibid. (69) Illuminante conclusione della conferenza di Regensburg. (70) Benedetto XVI, Discorso all’Università “La Sapienza” di Roma. (71) - (74) Benedetto XVI, ibid.. (75) Giovanni Paolo II, Enciclica Fides et ratio (Incipit). (76) Cardinale Joseph Ratzinger, Intervento alla Sorbona, Parigi 1998.
  • 79. Raimondo Villano - Logos e teofania nel tempo digitale 81 (77) Giovanni Paolo II, Enciclica Fides et ratio (n. 41). (78) Da Agostino a Bonaventura, L’Osservatore Romano, 6 settembre 2009. (79) Benedetto XVI, Catechesi dell’Udienza Generale, Città del Vaticano 16 giugno 2010. (80) - (86) Ibid. (87) - (89) Ibid (90) - (91) Ibid. (92) Benedetto XVI, Discorso al mondo universitario e ai rappresentanti accademici e delle istituzioni culturali della Repubblica Ceca, castello di Praga 27 settembre 2009. (93) - (95) Benedetto XVI, Ibid. (96), (97) Benedetto XVI, Discorso al mondo politico, economico e culturale britannico, Londra (GB) Westminster hall della House of Commons, 17 settembre 2010. (98) Benedetto XVI, Discorso alla Curia romana, Città del Vaticano 20 dicembre 2010. (99) Cardinale Joseph Ratzinger, concezione illustrata in una conferenza su coscienza e verità tenuta in occasione del 750° anniversario dell’Università di Siena (1991). Joseph Ratzinger, Elogio della coscienza, Il Sabato, 16 marzo 1991. (100) Cardinale Joseph Ratzinger, Ibid. (101) Riferimento a: Giovanni Paolo II, Enciclica Veritatis splendor. (102) San Tommaso d’Aquino, Summa Theologiae (i, q. 79, a. 13, c.). (103) San Tommaso d’Aquino, Summa Theologiae (i-ii, q. 19, a. 4; i- ii, q. 91, a. 2). (104) Francesco Ventorino, Quando la coscienza è una finestra sulla verità, L’Osservatore Romano, 25 dicembre 2010. (105) Francesco Ventorino, ibid.
  • 80. Raimondo Villano - Logos e teofania nel tempo digitale82 (106) Benedetto XVI, Enciclica Deus caritas est (n. 28). (107) Francesco Ventorino, ibid. (108) Cardinale Joseph Ratzinger, Risposta al Cardinale Eyt in relazione alla provocazione al dialogo insita nell’Intervento alla Sorbona in cui si intende invitare a “porsi con rinnovata franchezza e fermezza le questioni fondamentali che il Papa nell’enciclica Fides et ratio ha proposto come un impegno comune alla cristianità” (1998). (109) Cardinale Joseph Ratzinger, Ibid..
  • 81. Raimondo Villano - Logos e teofania nel tempo digitale 83 Bibliografia Essenziale Libri e documenti Platone, De Republica;
  • 82. Raimondo Villano - Logos e teofania nel tempo digitale84 Aristotele, Poetica Aristotele, Fisica; Aristotele, Metafisica; San Paolo, Prima Lettera ai Corinzi; Sant’Agostino d’Ippona, Sermones; Sant’Agostino d’Ippona, Epistulae; Sant’Agostino d’Ippona, Confessiones; Boezio, De consolatione philosophiae; Sant’Anselmo d’Aosta, De concordia; San Tommaso d’Aquino, Breve principium; San Tommaso d’Aquino, Summa Theologiae; San Tommaso d’Aquino, Commento al De Trinitate di Boezio; San Tommaso d’Aquino, Summa contra gentiles; Bacone Francesco, Saggi; Montaigne, Saggi; Hobbes, Leviatano; Pascal Blaise, Pensieri; Von Goethe Johann Wolfgang, Faust; Leone XIII, Lettera Apostolica Saepenumero considerantes, 18 agosto 1883; Blondel Maurice, L’Action; Kierkegaard Søren, Opere; Giovanni Battista Montini, Studium, 1928;
  • 83. Raimondo Villano - Logos e teofania nel tempo digitale 85 Giovanni Battista Montini, Introduzione allo studio di Cristo, Roma 1933; Hersch Jeanne, L’illusione filosofica”,1936; Hersch Jeanne, La nascita di Eva; Bonhoeffer Dietrich, Etica della responsabilità; Max Karl Plank, Saggio sulla conoscenza; Concilio Vaticano II, Decreto Optatam totius sulla formazione al sacerdozio; Concilio Vaticano II, Dichiarazione Gravissimum educationis sull’educazione cristiana; Concilio Vaticano II, Costituzione Dogmatica Dei Verbum sulla divina rivelazione; Paolo VI, Discorso agli artisti, Città del Vaticano, Cappella Sistina, 7 maggio del 1964; Concilio Vaticano II, Lumen Gentium (1964); Giovanni XXIII, Costituzione apostolica Humanae salutis; Paolo VI, Lettera enciclica Ecclesiam suam; Paolo VI, Allocuzione al Corpus diplomaticum, 1965; Costituzione Apostolica Sapientia christiana; Enchiridion Vaticanum, 1965; Kant Immanuel, Critica della ragion pratica, Bari, Laterza, 1966; Von Balthasar Hans Urs, Cordula, ovverosia il caso serio, 1966; Von Balthasar Hans Urs, Teologia della storia, Morcelliana, 1969; Ratzinger Joseph, Fede e futuro, Queriniana, 1971;
  • 84. Raimondo Villano - Logos e teofania nel tempo digitale86 Hick John, Dio e l’universo delle fedi, 1973; Giovanni Paolo II, Lettera per il centenario della nascita di Einstein, 1979; Gottman John, Office work and evolution of cities - Ekistics 274, 1979; Hick John, Dio ha molti nomi, 1980; Lévinas E., Totalità e infinito, Jaca Book, Milano 1980; Giovanni Battista Montini, Spiritus veritatis, in Colloqui religiosi, Brescia 1981 Escrivà de Balaguer José Maria, “Il tesoro del tempo”, Amici di Dio, Ares, 1982; Glucksmann R., Innovazioni nelle tecniche e negli apparecchi - Telematica Jackson 1982; Sabbah F., The new media - 1983; Lévinas E., Altrimenti che essere o aldilà dell’essenza, Jaca Book, Milano 1983; Richeri G., La circolazione telematica dei dati - L’Universo telematico, 1983; Gottmann John, Urban settlements and telecommunications - Ekistics 302, 1983; Castels M., High technology economic restructuring, and urban regional process in the U.S.A. - Ekistics, 1983; Turke K., Urban and regional impacts of the new information and communication technologies - Ekistics 302, 1983;
  • 85. Raimondo Villano - Logos e teofania nel tempo digitale 87 Gadamer Hans Georg, Verità e metodo, Bompiani Editore, Milano, 1983; Von Balthasar Hans Urs, Teodrammatica (1973-1983); De Varda G. - Pagella P., Telematica e territorio - Quaderni Italtel n. 77 novembre 1984; De Varda G. - Pagella P., Telematica e territorio: telematica e agricoltura, Turismatica - Quaderni Italtel n. 77 novembre 1984; Sarati L., L’integrazione telematica - Quaderni Italtel, n. 77 novembre 1984; De Varda G. - Pagella P., Telematica e agricoltura - Quaderni Italtel, n. 77 novembre 1984; Lizza G., L’organizzazione telematica della città - Marsilio 1984; Tosco F., I servizi della città cablata, Telecomunicazioni informatica, ottobre 1985; Negroponte Nicholas, Essere digitali, Sperling e Kupfer, 1985; Sanguineti Juan José, La filosofia del cosmo in Tommaso d’Aquino, Ares, 1986; Beguinot Corrado, Le attività di ricerca per la città cablata - Giannini 1986; Carassa F., La città cablata - Giannini 1986; Ricoeur Paul, Tempo e racconto , 3 voll., Jaca Book, 1986-1988; C. N. R., IPIGET Napoli, La città cablata - Giannini 1987; Giovanni Paolo II, Esortazione postsinodale Christifideles Laici (1988);
  • 86. Raimondo Villano - Logos e teofania nel tempo digitale88 Pontificio Consiglio delle Comunicazioni sociali, Criteri di collaborazione ecumenica ed interreligiosa nel campo delle comunicazioni sociali, Roma, 1989; Giovanni Paolo II, Costituzione apostolica Le università cattoliche, 1990; Ratzinger Card. Joseph, Elogio della coscienza, “Il Sabato”, 16 marzo 1991; Fabbroni F., Manuale di didattica generale, Laterza, Bari, 1992. Giovanni Paolo II, Lettera enciclica Veritatis splendor (1993); Leuba J. L., Temps et eschatologie, Académie Internationale des Sciences Religieuses, Cerf, Paris 1994; Prigogine I., La nascita del tempo, Bompiani, 1994; Telecom Italia, I servizi internazionali - 17 luglio 1995; Censis-Cnel, Indagine sulle scuole (dati dei primi 570 questionari elaborati sui 1600 pervenuti dalle scuole), anno scolastico 1993-94 (1995); Teknibank per Osservatorio Smau, Investimenti in informatica delle industrie italiane espressi in miliardi di lire (1995); Pietrabissa Ettore, I nuovi orizzonti nelle relazioni banche-clienti, Direttore centrale ABI. Nona conferenza di IPACRI, Barcellona, 1995; Associazione Bancaria ItalianaABI, relazione illustrata da Fernando Fabiano, responsabile del Servizio automazione
  • 87. Raimondo Villano - Logos e teofania nel tempo digitale 89 interbancaria dell’ABI Convegno su “L’informatica nelle banche: stato dell’arte e prospettive”, Roma, 1995; Lauria Costantino, dirigente Servizio Antiriciclaggio Ministero del Tesoro, intervento al Convegno Assofiduciaria su “Aggiornamento delle istruzioni per la lotta al riciclaggio”, Roma, 1995; Sicurforum Italia-F.T.I., Giornate di studio “La sicurezza informatica: il progetto intersettoriale A.I.P.A.11, Roma, 1995. Rey Guido, Presidente A.I.P.A., Convegno Technimedia su “Comportamenti e norme nella società vulnerabile”nell’ambito del Forum multimediale “La società dell’informazione” (Libera Università Studi Sociali “Guido Carli”, Roma, 1995; Santer Jacques, Presidente Commissione Europea, Relazione di apertura G7, Bruxelles, 24 febbraio 1995; McGovern Pat, Presidente e Amministratore delegato di Ide, Apertura dei lavori dell’European It Forum, Parigi, 1995; Paolo Parrini Paolo, Conoscenza e realtà. Saggio di filosofia positiva, Laterza, Bari, 1995; Giovanni Paolo II, Lettera enciclica Evangelium Vitae, 1995. Hobsbawm Eric J., Il Secolo breve, trad. it., Rizzoli, Milano 1995; “Archeologia delle attività produttive, storia del lavoro e storia della scienza: verso un nuovo cammino interdisciplinare”, Atti dalla Conferenza internazionale del TICCIH su “L’Archeologia
  • 88. Raimondo Villano - Logos e teofania nel tempo digitale90 Industriale e la nuova cultura del riuso”, Roma 11-12 ottobre 1996. Huntington Samuel, Lo scontro delle civiltà e il nuovo ordine mondiale, 1996; Villano Raimondo, Verso la Società Globale dell’Informazione, Eidos, pag. 194, 1996; PCM, Piano triennale per l’informatizzazione dello Stato italiano 1996/99; Associazione italiana per il calcolo automatico (Aica), Proposta per l’osservatorio sull’impiego dei sistemi di sicurezza, 1996; Hawking S., Penrose R., La natura dello spazio e del tempo , Sansoni, 1996; Giovanni Paolo II, Lettera enciclica Fides et ratio,14 settembre 1998; Ratzinger Card. Joseph, Intervento alla Sorbona, 1998; Ratzinger Card. Joseph, Risposta al Cardinale Eyt in relazione alla provocazione al dialogo insita nell’Intervento alla Sorbona (1998); Mariani E., Aspetti del tempo, Quaderni I.P.E. n. 8, Napoli 1998; Di Maio Andrea, Il concetto di comunicazione. Saggio di lessicografia filosofica e teologica sul tema “communicare” in Tommaso d’Aquino, Roma, Pontificia Università Gregoriana, 1998; Cerruti Luigi, Dipartimento di Chimica Generale ed Organica Applicata dell’Università di Torino, Finalità educative della
  • 89. Raimondo Villano - Logos e teofania nel tempo digitale 91 storia e dell’epistemologia delle scienze, Convegno “Insegnanti di qualità. I percorsi di formazione”, Trieste 3-5 maggio 1999. Ratzinger Card. Joseph, Cenni della concezione cristiana di tempo e di eternità, intervento alla Pontificia Università Lateranense il 15 dicembre 1998 all’interno del Colloquio su “San Tommaso e lo Spirito Santo”, Nuntium, giugno 1999; Giovanni Paolo II, Novo millennio ineunte, Epifania del Signore 2001; Tanzella G. -Nitti, Strumia A. (a cura di), Dizionario interdisciplinare di Scienza e Fede, UUP & Città Nuova 2002 Weiler Joseph H. H., Un’Europa cristiana: Un saggio esplorativo, Milano, Biblioteca Universale Rizzoli, 2003; Cit Research, Mercato del cavo in Europa occidentale dal 1993 al 2003 (2004); Benedetto XVI, La rivoluzione di Dio, San Paolo, Milano, 2005; Benedetto XVI, Lettera enciclica Deus caritas est (2005); Benedetto XVI, Colloquio con il Clero, Duomo di Bressanone, 6 agosto 2006; Benedetto XVI, Discorso al Convegno ecclesiale, Verona 19 ottobre 2006; Benedetto XVI, Conferenza all’Università di Regensburg (De), 12 settembre 2006;
  • 90. Raimondo Villano - Logos e teofania nel tempo digitale92 Brandmüller Mons. Walter, Presidente del Pontificio Comitato di Scienze Storiche, Galileo e la Chiesa alla luce della storia del pensiero, 2006; Benedetto XVI, Incontro con i parroci e il clero della Diocesi di Roma, 22 Febbraio 2007; Benedetto XVI, Discorso di apertura del Convegno della Diocesi di Roma , 11 giugno 2007; Benedetto XVI, Lettera enciclica Spe Salvi (2007); Schiavone Aldo, Storia e destino, Einaudi, 2007; Benedetto XVI, Discorso ai partecipanti al convegno inter- accademico promosso dalla Académie des Sciences di Parigi e dalla Pontificia Accademia delle Scienze, Sala dei Papi, 28 gennaio 2008; Benedetto XVI, Lectio magistralis sulle Scritture, sulla libertà dal fondamentalismo e sulla domanda dell’Ignoto dissetata da fede e ragione, Parigi, 12 settembre 2008; Villano Raimondo, La cruna dell’ago: meridiani farmaceutici tra etica laica e morale cattolica, Effegibi, ISBN 978-88-904235-09, LCC BJ 1725, CDD 177 VIL cru 2008, pag. 393, settembre 2008. Pera Marcello, Perché dobbiamo dirci cristiani. Il liberalismo l’Europa l’Etica, Milano, Mondadori, 2008; Ratzinger Card. Joseph, San Bonavetura. La teologia della storia. Edizioni Porziuncola, Assisi, 2008; Benedetto XVI, Enciclica Caritas in veritate, 29 giugno 2009;
  • 91. Raimondo Villano - Logos e teofania nel tempo digitale 93 Benedetto XVI, Udienza generale, 1 luglio 2009; Leclerc Marc, Pontificia Università Gregoriana, Un volto tra la natura e il divino, L’Osservatore Romano, 7 agosto 2009; Leclerc Marc, Pontificia Università Gregoriana, Un volto tra la natura e il divino, L’Osservatore Romano, 7 agosto 2009; Amato Arciv. Angelo, Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, Lectio ai docenti e agli studenti della University of Notre Dame nell'Indiana (Stati Uniti), 8 agosto 2009; Benedetto XVI, Omelia rivolta ai suoi ex allievi, riuniti nel Ratzinger Schülerkreis, durante la celebrazione eucaristica, Cappella del Centro Mariapoli di Castel Gandolfo, 30 agosto 2009; Benedetto XVI, Discorso al mondo universitario e ai rappresentanti accademici e delle istituzioni culturali della Repubblica Ceca, castello di Praga 27 settembre 2009; Benedetto XVI, Meditazione nel corso della prima Congregazione Generale della II Assemblea speciale per l’Africa del Sinodo dei Vescovi, dopo la lectio brevis dell’Ora Terza, Città del Vaticano, Aula del Sinodo, 5 ottobre 2009; Follo Mons. Francesco, Osservatore permanente della Santa Sede presso l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura (Unesco), La cultura si trova là dove gli uomini si preoccupano della verità e la cercano, Intervento della Santa Sede al dibattito di politica generale della 35ª sessione della Conferenza generale dell’Unesco, Parigi 10 ottobre 2009;
  • 92. Raimondo Villano - Logos e teofania nel tempo digitale94 Benedetto XVI, Catechesi dell’Udienza Generale, Città del Vaticano 21 ottobre 2009; Associazione “Bombacarta” & Riviste “Clandestino” e “Altre braci”, Educare alla bellezza, Convegno presso la Fondazione Claudi, Roma, ottobre 2009; Tighe Mons. Paul, Segretario del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni sociali, Intervento alla riunione della Commissione episcopale europea per i media (Ceem), Città del Vaticano, 13 novembre 2009; Benedetto XVI, Catechesi all’udienza generale, Città del Vaticano, Aula Paolo VI, 18 novembre 2009; Benedetto XVI, Discorso ai Pontifici Atenei romani e alle Università cattoliche, 19 novembre 2009; Benedetto XVI, Discorso agli artisti, Città del Vaticano, Cappella Sistina, 21 novembre 2009; Benedetto XVI, Catechesi su di Guglielmo di Saint-Thierry all’udienza generale,Città del Vaticano 2 dicembre 2009; Benedetto XVI, Discorso in Piazza di Spagna, 8 Dicembre 2009; Benedetto XVI, Presentazione degli auguri natalizi alla Curia , 21 dicembre 2009; Verdon Timothy, L’arte nella vita della Chiesa, Città del Vaticano, Libreria Editrice Vaticana, 2009; Ciceri Massimo, Piccolissimo sguardo sulla filosofia della storia antica e medievale, 2009;
  • 93. Raimondo Villano - Logos e teofania nel tempo digitale 95 Conferenze del Congresso Internazionale di Filosofia sul tema “Materia”, Università di Roma La Sapienza e di Verona, Roma, Villa Mirafiori, 7 gennaio 2010; Israel Giorgio, Ma la razionalità non è riduzionismo scientifico, L’Osservatore Romano, 21 gennaio 2010; Benedetto XVI, Messaggio per la XLIV Giornata mondiale delle comunicazioni sociali, Il sacerdote e la pastorale nel mondo digitale: nuovi media al servizio della Parola, 24 gennaio 2010; Benedetto XVI, Angelus della festa di San Francesco di Sales, Piazza San Pietro, Città del Vaticano, domenica 24 gennaio 2010; Benedetto XVI, Discorso alle Pontificie Accademie ricevute in udienza in occasione della quattordicesima Seduta Pubblica sul tema “La formazione teologica del presbitero”, Città del Vaticano, Palazzo Apostolico, Sala Clementina, 28 gennaio 2010; Benedetto XVI, Discorso alle Pontificie Accademie in occasione della quattordicesima seduta pubblica, Palazzo Apostolico, sala Clementina, 29 gennaio 2010; Benedetto XVI, Catechesi dell’Udienza Generale, Città del Vaticano 3 febbraio 2010; “La dimensione culturale della fede un impegno per tutti”, L’Osservatore Romano - 4 febbraio 2010; Villano Raimondo, Il tempo scolpito nel silenzio dell’eternità. Riflessioni sull’indagine diacronica per la memoria dell’homo
  • 94. Raimondo Villano - Logos e teofania nel tempo digitale96 faber, ISBN 978-88-90423536, LCC BH 81-208; CDD 177 VIL tem 2010, Chiron, Napoli, febbraio 2010; Buttiglione Rocco, Senza divieti non c’è libertà, Pontificia Accademia delle Scienze Sociali, 25 febbraio 2010; Benedetto XVI, Catechesi su San Bonaventura all’udienza generale, Città del Vaticano, 10 marzo 2010; Benedetto XVI, Catechesi dell’Udienza Generale, Città del Vaticano 17 marzo 2010; Bagnasco Card. Angelo, Presidente Conferenza Episcopale Italiana CEI, Istanze educative e questione antropologica, Convegno sulla sfida educativa, Milano 18 marzo 2010; Benedetto XVI, Omelia pronunciata alla Messa per i Membri della Pontificia Commissione Biblica, 15 aprile 2010; Benedetto XVI, Discorso in udienza concessa ai partecipanti al Convegno sul tema “Testimoni digitali. Volti e linguaggi nell’era crossmediale” promosso dalla Conferenza Episcopale Italiana, Città del Vaticano, Aula Paolo VI, 24 aprile 2010; Benedetto XVI, Discorso al mondo della cultura del Portogallo, Centro culturale di Belém, Lisbona, 12 maggio 2010; Benedetto XVI, Discorso al Centro Culturale di Belém per l’incontro con i rappresentanti del mondo della cultura, PV- Portogallo VIS 20100512 (770), 12 maggio 2010;
  • 95. Raimondo Villano - Logos e teofania nel tempo digitale 97 Benedetto XVI, Messaggio per la XLIV Giornata mondiale delle comunicazioni sociali, Il sacerdote e la pastorale nel mondo digitale: nuovi media al servizio della Parola, 16 maggio 2010; Benedetto XVI, Catechesi dell’Udienza Generale, Città del Vaticano 16 giugno 2010; Benedetto XVI, Viaggio apostolico nel Regno Unito, Omelia, 16 settembre 2010; Benedetto XVI, Discorso al mondo politico, economico e culturale britannico, Londra (GB) Westminster hall della House of Commons, 17 settembre 2010; Benedetto XVI, Lettera Apostolica in forma di Motu Proprio “Ubicumque et semper”, Castel Gandolfo, 21 settembre 2010; Benedetto XVI, Udienza ai partecipanti al Congresso Internazionale della Stampa Cattolica, Città del Vaticano, Palazzo Apostolico, Sala Clementina, 7 ottobre 2010; Bagnasco Card. Angelo, Arcivescovo metropolita di Genova e Presidente della Conferenza episcopale italiana, Prolusione alla celebrazione della 46ª Settimana Sociale dei Cattolici Italiani, Reggio Calabria, teatro Cilea, 14 ottobre 2010; Benedetto XVI, Messaggio al Presidente della Cei Cardinale Angelo Bagnasco in occasione dell’apertura della 46ª Settimana Sociale dei Cattolici Italiani, Reggio Calabria, 14 ottobre 2010;
  • 96. Raimondo Villano - Logos e teofania nel tempo digitale98 Benedetto XVI, Discorso ai partecipanti alla Sessione Plenaria della Pontificia Accademia delle Scienze riuniti per riflettere sul tema “L’eredità scientifica del XX secolo”, Città del Vaticano 28 ottobre 2010; Ravasi Card. Gianfranco, Presentazione dell’Assemblea plenaria del Pontificio Consiglio della Cultura, in programma dal 10 al 13 novembre, sul tema “Cultura della comunicazione e nuovi linguaggi”, Città del Vaticano, 3 novembre 2010. Benedetto XVI, Discorso al conferimento del Premio internazionale Paolo VI a “Sources chrétiennes”, Città del Vaticano, 8 novembre 2010. Benedetto XVI, Discorso ai Vescovi della Conferenza episcopale regionale «Sul 1» del Brasile in visita in visita ad limina Apostolorum, Città del Vaticano, 14 novembre 2010; Benedetto XVI, Omelia dei vespri celebrati nella Basilica di San Pietro alla presenza di studenti e docenti delle università di Roma, Città del Vaticano, 16 dicembre 2010; Benedetto XVI, Discorso alla Curia romana, Città del Vaticano 20 dicembre 2010; Ratzinger Joseph, Lodate Dio con arte, Venezia, Marcianum Press, 2010 Ravasi Card. Gianfranco, Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, Prefazione del libro “Kunst und Kirche auf Augenhöhe. Künstlerische Gestaltungen in der Diözese” a cura di Martina
  • 97. Raimondo Villano - Logos e teofania nel tempo digitale 99 Gelsinger, Alexander Jöchl e Huber Nitsch, Linz, Gutenberg, 2010; Berger René, L’origine del futuro, 2010; Ratzinger Joseph, Lodate Dio con arte, Venezia, Marcianum Press, 2010; Schneider Robert, Kristus, Neri Pozza, 2010; Ravasi Card. Gianfranco, Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, Stralci della Premessa al libro Ireneus Wojciech Kornzeniowski “Per una ermeneutica veritativa”, Roma, Città Nuova, 2010; Barrow John D., Le immagini della scienza, Mondadori, 2010; Benedetto XVI, Discorso alla plenaria della Congregazione per l’Educazione Cattolica, Sala del Concistoro Città del Vaticano, 7 febbraio 2011; Benedetto XVI, Discorso alla plenaria del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali, Città del Vaticano, Palazzo Apostolico, Sala Clementina, 28 febbraio 2011; Celli Arciv. Claudio Maria, Presidente del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali, Saluti al Santo Padre Benedetto XVI alla plenaria del Dicastero, Città del Vaticano, Palazzo Apostolico, Sala Clementina, 28 febbraio 2011; Cantalamessa Rev. Raniero, Predicatore della Casa pontificia, La rilevanza sociale del Vangelo, Quarta e ultima Predica
  • 98. Raimondo Villano - Logos e teofania nel tempo digitale100 Quaresimale svoltasi alla presenza del Papa, Città del Vaticano, Cappella Redemptoris Mater, 15 aprile 2011; Benedetto XVI, Omelia della messa celebrata in piazza San Pietro nella mattina della domenica delle Palme, 17 aprile 2011; Beaumont Keit, Oratorio di Francia, Idea di preghiera nel pensiero di John Henry Newman, simposio internazionale su “Il primato di Dio nella vita e negli scritti del beato John Henry Newman” organizzato dall’International Centre of Newman Friends, Pontificia Università Gregoriana, 30-31 maggio 2011; Benedetto XVI, Incontro con la Stampa sull’aereo in volo verso la 26esima edizione della Giornata Mondiale della Gioventù, Madrid, 18 agosto 2011; Benedetto XVI, Discorso ai giovani alla 26esima edizione della Giornata Mondiale della Gioventù, Madrid, 18 agosto 2011; Di Napoli Giuseppe, I principi della forma. Natura, percezione, arte, Einaudi, Torino, pagg. 464, 2011; Klee Paul, Teoria della forma e della figurazione vol. II, Storia naturale infinita, a cura di Marcello Barlson, 2011: introduzione di Jürg Spiller Mimesis, Milano, pagg. 448, 2011; Zanchi Giuliano, Prefazione al libro “Il Genio e i Lumi”, Milano, Vita e Pensiero, 2011; Mayer Schönberger Viktor, Delete. Il diritto all’oblio nell’era digitale, Egea, 2011.
  • 99. Raimondo Villano - Logos e teofania nel tempo digitale 101 Audiovisivi Celata L., Realtà virtuale - Tg Uno ore 13,30 19 gennaio 1995; Foresi Antonio, Bruxelles: G.7 informatica, - Rai, Tg Uno, ore 20,00 - 25 febbraio 1995; Foresi Antonio, Bruxelles: G.7 informatica, Rai-Tg Uno, ore 13,30 - 26 febbraio 1995; Tg Uno - RAI, 27 febbraio 1995; Gruber Lilly, Vertice di Halifax - Intervista a L. B. Moratti - Rai, Tg Uno 18 maggio 1995; Lugato G., Vertice di Washington - Intervista a C. De Benedetti - Rai-Tg Uno, 19 maggio 1995; Abruzzese, Intervista sul summit delle TLC a Napoli - Rai, Tg Tre, maggio 1995; Gruber Lilly, Società globale dell’informazione - Intervista a Carlo De Benedetti - Rai, Tg Uno ore 20,00 - 15 giugno 1995; Breveglieri B., Pornografia in rete - Rai Tg Uno ore 13,30 - 17 giugno 1995; Piga C., Telelavoro - Rai - Tg Uno Economia 27 giugno 1995; De Palma Gabriele, Il futuro di Internet tra ologrammi e allegati 3D, Sky, Tg Sky News 24, 17 agosto 2011.