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Pellegrinaggio
    In Italia
    In Italia




  Antwerpen 19/03/2013
Il percorso
1.Definizione di pellegrinaggio
2.Le forme del pellegrinaggio nelle varie
  tradizioni religiose
3.Il pellegrinaggio cristiano
4.Le tre principali vie di Pellegrinaggio
5.Le vie di pellegrinaggio in Italia
6.Conclusione
1. Cosa è il
        pellegrinaggio
• Indica un andare finalizzato
• Un tempo che l’individuo toglie dalla
  continuità del tessuto ordinario della
  propria vita (luoghi, rapporti, produzione
  del reddito)
• Una connessione al Sacro
In tutte le grandi religioni
       storiche esistono

• forme
• indicazioni
• destinazioni
• finalizzazioni
Etimologia
• Pelegrinus > Peregrinus (in latino)
• da PER (attraverso) + AGER (i campi)
            Indicava in origine lo
               STRANIERO,
      colui che viveva al di fuori della
                    città
2. Le forme del
pelleggrinaggio nelle
  diverse religioni
ISLAM
Islam
• Il Hajj è uno dei cinque pilastri della
  religione musulmana
• Si compie obbligatoriamente nell’ultimo
  mese lunare dell’anno islamico
• Si deve compiere almeno una volta nella
  vita
• Si giunge alla Mecca
EBRAISMO
Ebraismo


• Il muro del pianto è il luogo di
  pellegrinaggio più conosciuto
INDUISMO
Induismo

• Ci sono diversi luoghi sacri in India per gli
  induisti
• Sono quasi sempre legati ai corsi d’acqua
  (GANGE) per rappresentare il ciclo della
  rinascita, della purificazione e della
  liberazione
Buddismo
Buddismo
• Se possono i buddisti del mondo
  intero intraprendono un viaggio per
  fare visita ai quattro luoghi indiani più
  importanti, che ricordano avvenimenti
  legati alla vita del Buddha
        •     Lumbinī: il luogo di nascita
        •     Bodhgayā: il luogo del Risveglio
        •     Sārnāth: (anticamente: Isipathana) dove predicò il primo
sermone e mise in moto la ruota del Dharma.
        •     Kuśīnagar: (anticamente: Kushavati): dove entrò nel
Parinirvana.
Ancora molte altre religioni
 hanno i loro pellegrinaggi


          •Gianismo
         •Shintoismo
             •....
3. Il pellegrinaggio
   CRISTIANO
Due tipologie di
   pellegrinaggio

• Il pellegrinaggio DEVOZIONALE
• Il pellegrinaggio PENITENZIALE
DEVOZIONALE
• Esiste fin dall’epoca paleocristiana
• Faceva parte del processo di conversione
  Per liberarsi dalle ansie e dalle paure del
   mondo si partiva verso Gerusalemme
  dove si viveva da stranieri per un tempo
                   indefinito
PENITENZIALE
                O ESPIATORIO
                O ESPIATORIO

• Si diffonde nell’alto medioevo
• È una forma di condanna per chi si era reso
  colpevole di crimini molto gravi
• I colpevoli dovevano portare segni indelebili
  del loro peccato
• Le mete principali erano Roma e
  Gerusalemme
Geografia

• Roma
• Gerusalemme
• XI secolo l’Abazia di Cluny promuove
  Santiago de Compostela (Reconquista)
Economia

• Fenomeno numericamente limitato fino
  all’XI secolo
• Dopo l’anno mille: nuova mobilità, rinascita
  dei commerci
• 1300 Giubileo promosso da Bonifacio VIII
4. Le TRE principali vie
    di Pellegrinaggio
Le vie europee

• Gerusalemme
• Roma (Francigena)
• Santiago de Compostela
Mappa dei cammini in Europa
Mappa per Gerusalemme
Mappa per Roma (Francigena)
Mappa per Santiago de
    Compostela
Le vie di Pellegrinaggio
        in Italia
Le vie italiane
• Via Francigena
• Via Micaelica
• Il Cammino di Francesco
• Il Cammino Celeste
• Il Cammino di San Giacomo (Jakobsweg)
• Il Cammino di San Benedetto
La via Francigena
La parte italiana
Cenni storici
• Insieme di percosri per unire Roma ai
  territori dell’Europa centro-occidentale
• Grande importanza storica, economica e
  culturale
• Nasce fra il VII e l’VIII secolo sotto la spinta
  dei Longobardi
• Sotto il regno dei Franchi ci fu un ulteriore
  sviluppo
Le regioni attraversate
• Valle d’Aosta
• Piemonte
• Emilia Romagna
• Liguria
• Toscana
• Lazio
L'hospice du Grand-Saint-Bernard
Aosta
Aosta
Santhià (Vercelli)
Il castello di Vettignè
Il castello di Vettignè
Pavia
La Certosa di Pavia
Piacenza (Il Gotico)
Lucca
Turre Guinigi
San Gimignano
Monteriggioni
Siena
San Quirico - Val d’Orcia
Roma - San Pietro
La via Micaelica
Cartina
Il santuario di San Michele Arcangelo
Il cammino di
   Francesco
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La Verna
I fratelli Della Robbia
Assisi
San Damiano
L ’ITER AQUILEIENSE -
 CAMMINO CELESTE
Carta
Aquileia
La Basilica
Monte Santo di Lussari
Il Camino di San
     Giacomo
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Abbazia di Novacella
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Il Cammino di San
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Norcia
Subiaco Sacro Speco
Santa Scolastica
Montecassino
Conclusione
L’uomo del medioevo

• Homo viator
• Andare al Servigio dell’Altissimo
• Straniero
Gesù, lo straniero

• Ma Gesù gli rispose: "Le volpi hanno le tane
  e gli uccelli i loro nidi, ma il Figlio dell'uomo
  non ha neppure un cuscino dove poggiare il
  capo!" Luca 9, 58
Il cammino oggi

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Subordinata Soggettiva
Subordinata SoggettivaSubordinata Soggettiva
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I pellegrinaggi ppt

Hinweis der Redaktion

  1. Les Jaïns aiment faire des pèlerinages ( yâtrâ ) à leurs nombreux lieux sacrés, à la fois pour raviver leur foi et pour rencontrer souvent parents et amis, lors de certaines fêtes ou foires ; les pèlerins marchent pieds nus et doivent monter souvent de nombreuses marches pour atteindre le sommet des collines qui mènent aux sanctuaires • Mont Fuji , lie u de pèlerinage pédestre et de recueillement dans les sanctuaires shintos. • L' Ise-jingū , plu s haut li eu du shintoïsme. • Les Monts Kii , dont les routes de pè lerinage sont classées au patrimoine mondial de l'Humanité.
  2. Fare un accenno al concetto di straniero Citazioni vangelo... esempio sant’elena, madre di Costantino Nel 327 - 328 El ena partì per un viaggio nelle province orientali dell'impero. Questo viaggio è descritto da Eusebio, il quale ne fa un pellegrinaggio in Terra Santa sui l uoghi della passione di Gesù , con atti di pie tà cristiana da parte dell'augusta e costruzione di chiese
  3. (dall' omicidio all' incesto ) , nella quale incorrevano soprattutto gli ecclesiastici , non essendo e ssi sottomessi al diritto dei laici Il reo era condan nato a vagabondare in continuazione, per terre sconosciute e pericolose, vivendo nella povertà grazie solo alle elemosine , imposs ibilitato a stabilizzarsi altrove, lavorare e rifarsi una vita, in tutto simile alla vita fatta da Caino dopo l' omicidio di Abele ( Genesi , 4, 12-14) E l’Et erno disse: " Che hai tu fatto? la voce del sa ngue d i tuo fratello grida a me dalla terra. Genesi 4:11 ^ E ora tu sarai maledetto, condannato ad errar lungi dalla terra che ha a pe rto la sua bocca per ricevere il sangue del tuo fratello dalla tua mano. Genesi 4:12 ^ Quando coltiverai il suolo, esso non ti darà più i suoi prodotti, e tu sar ai vagabondo e fuggiasco sulla terra". giravano infatti nudi, scalzi e con ferri che ne cingevano i polsi e le gambe: non a caso in vari testi agiografici altomedievali ci sono passi in cui le catene si spezzano improvvisa mente quale miracolo (piuttosto frequente) che segnalava la f ine de cisa da Dio della pena.
  4. Ai pellegrinaggi verso Roma e la Terrasanta nel corso dell' XI secolo la potent e abbazia di Cluny si fece promotrice di un'altra destinazione, la città di Santiago di Compostela in Galizia , d ove esisteva la (presu nta) tomba dell' apostolo Giacomo . Santiago aveva il vantaggio di unire il flusso dei pellegrini al processo di Reconquista della Spagna allora musulmana.
  5. Per quanto riguarda Gerusalemme essa era fin dal VII secolo in mano dei musulmani , in un'ar ea contesa tra i califfati del Cairo ( fatimide , sc iita ) e di B aghdad ( abbaside , sunnit a ). I pellegr ini cri stiani po tevano v isitare la città e le chiese al prezzo di pagare per i salvacondotti . Fino all'XI secolo i pellegrinaggi furono un fenomeno esis tente ma piuttosto limitato, per l'insicurezza generale e anche per una certa diffidenza da parte della stessa Chiesa: essi andavano oltre il controllo delle diocesi, che era saldamente territoriale, e non era gradito dagli ordini monastici , che seguivano il precetto della stabilitas loci , che im pediva a un mona co di cambiare monastero . Essi inoltre sostenevano in genere che la propria "Gerusalemme" andasse trovata nel cuore di ogni cris tiano, piuttosto che nel viaggio. In seguito la Chiesa riconobbe nel pellegrinaggio un'esperienza fondamentale della vita religiosa e lo disciplinò, corredandolo di un apposito voto e delle relative indulgenze spirituali. I pellegrinaggi furono dopo l' anno Mille uno dei motori della ritrovata mobilità delle persone e affiancarono il rinascere dei commerci. Le vie dei pelle grinaggi si attrezzarono con hospitalia (ospizi) dove rifocillarsi e curarsi, se infermi. A partire dal 1300 quando papa Bonifacio VIII istituì il primo Giubileo , ogni fedele cattolico è invitato a fare un pellegrinaggio nell'a nno giubilare
  6. I tre maggiori pellegrinaggi medioevali davano diritto a chi li avesse compiuti nomi e simboli tradizionali, così indicati da Dante nella Vita Nova : • San Giacomo di Compostela pellegrini , simbolo: la conchiglia; • Roma Romei , simbolo: una croce; • Gerusalemme Palmizi , simbolo: la palma. Perfino Dante parlò de i tre diversi pellegrinaggi maggiori nella Vita Nova : "È però da sapere che in tre modi si chiamano propriamente le genti che vanno al servigio de l’Altissimo: chiamansi palmieri in quanto vanno oltremare, la onde molte volte recano la palma; chiamansi peregrini in quanto vanno a la casa di Galizia, però che la sepoltura di Sa' Iacopo fue più lontana della sua patria che d'alcuno altro apostolo; chiamansi romei quanti vanno a Roma" (Dante, Vita Nova , XL). 1293 95
  7. L' Itinerarium a Burdigala Jerusalem usque et ab Heraclea per Aulonam et per urbem Romam Mediolanum usque , usualmente noto come Itinerarium Burdigalense o Itinerarium Hierosolymitanus , è il più antico racconto conosciuto di un itinerario cristiano. Fu scritto nel 333 - 334 da un anonimo pelleg rino duran te il viaggio da Burdigala , l'attuale Bordeaux , fino a Gerusale mme , dov'era dir etto per ve nerare il Santo Sepolcro .
  8. Il percorso di un pellegrinaggio che il vescovo Sigerico , nel X secolo , fece da Canterbury per giunger e a Roma r appresenta una delle testi moni anze più significative di questa rete di vie di comunicazione europea in epoca medioevale, ma non esaurisce le molteplici alternative che giunsero a definire una fitta ragnatela di collegamenti che il pellegrino percorreva a seconda della stagione, della situazione politica dei territori attraversati, delle credenze religiose legate alle reliquie dei santi. La relazione di viaggio più antica risale al 990 ed è compiuta da Sigerico , arciv esc ovo di Canterbury di ritorno da Roma do ve ha ricevuto il Pallio dalle mani del Papa. L'arcivescovo inglese descrive le 79 tappe d el suo itinerario verso Canterbury, annotandole in un diario. La descrizione del percorso è assai precisa, unicamente per ciò che riguarda i punti di sosta ( Mansio ). Le informazioni contenute nella cronaca di Sigerico sono molto utili per stabilire quale fosse il tracciato originario della Francigena tra Canterbury e Roma.
  9. Il Cammino di Santiago di Compostela è il lungo percorso che i pellegrini fin dal Medioevo intraprendono, attraverso la Francia e la Spa gna , per giu ngere al santuario di Santiago di Compostela , presso cui ci sareb be la tomba di Giacomo il Maggiore . Le strade francesi e spagnole che c ompongono l'itinera rio sono state dichiarate Patrimonio dell'umanità dall' UNESCO . nel 2011 183.000 pellegrini
  10. Francigena tra il Gran San Bernardo e Roma, per una lunghezza di 945 km. L’itinerario è suddiviso in 51 tappe La Via Francigena consente di attraversare l’Italia camminando in modo piacevole e sicuro, percorrendo strade secondarie, carrareccie e sentieri il più possibile lontani dal traffico automobilistico.
  11. Con il termine "Via Francigena" si indica l ’insieme di percorsi che metteva in comunicazione Roma con i territori dell ’Europa centro-occidentale. Il nome sottolineava che la via aveva origine in territori "francesi"; tuttavia, in epoche e in luoghi diversi, era anche detta "Romea" per sottolineare che portava a Roma, centro della cristianità. In realtà il termine "Francia" indicava sì l ’ attuale territorio francese, ma, più in generale, i territori dominati dai Franchi, e quindi anche parte dell ’Europa centro/settentrionale. La via ebbe un ’importanza straordinaria sul piano storico, economico, culturale. Le sue origini si collocano nei secoli VII e VIII e per la necessità dei Longobardi di collegare il regno di Pavia con i territori del centro e sud Italia. La via era presidiata nei punti strategici da una rete di fortificazioni; oltre a vere e proprie fortezze presidiate con soldati la funzione di sicurezza era affidata alle "abbazie regie", monasteri fortificati che obbedivano direttamente ai re longobardi (sottratte quindi al controllo della Chiesa). Le abbazia gestivano anche le funzioni di ospizio per i viandanti. Con il passaggio della dominazione longobarda alla dominazione franca la strada crebbe di importanza; fu migliorato il fondo stradale, passando in molti tratti dalla terra battuta al fondo lastricato (come erano state, peraltro, le vie in epoca romana). In questo periodo la strada superò l ’interesse delle comunicazioni locali e furono creati i collegamenti con la Francia. Relazioni di viaggiatori alla fine del primo millennio documentano il percorso che per molti secoli, pur con numerose varianti locali, restò comunque confermato nelle sue direttrici fondamentali, come si può vedere dalla cartina che segue.
  12. Il est situé au sommet du col du Grand-Saint-Bernard dans les Alpes Pennines , à 2  473 mètres d' altitude. La frontière avec l' Italie passe à quelques centaines de mè tres au sud en contre-bas. Siamo in Svizzera. Vers 1050 , Saint Bernard d' Aoste (de Menthon ou du Mon t-Joux, ancie n nom du col du Grand -Saint-Ber nard), archidiacre d'Aoste , voyant régulièrement des voyageurs arriver terr orisés et détroussé s, décide de mettre fin aux brigandages dans la montagne. Si attraversano poi la città di Aosta e altri villaggi molto rinomati della Valle D’Aosta tra cui anche il Arnad, famosa per un buonissimo prodotto locale conosciuto con il nome di lardo di Arnad.
  13. L’arco Fu edificato nel 25 a.C. in occasione della vittoria dei Romani sui Salassi ad ope ra di Aulo Terenzio Varrone Murena .
  14. Celebrato anche da Carducci nel verso citato in testa a questa pagina, il castello delle t re torri è un po' l'emblema della città. Fatto edificare ( 1357 ) da Amedeo VI d i Savoia Ivrea è nota per il proprio carnevale storico nel quale ha luogo la celebre "battagl ia delle arance". L'origine del carnevale risale al 1808 , sotto dominio napoleonico
  15. Il castello di Vettignè , sito nell'omonima frazione che tra il XVIII e il XIX secolo fu com une a utonomo, fu costruito nel XV secolo presso il crocevia tra la Via Svi zzera e l a Via Francigena . Il toponimo di Vet tignè deriva infatti dal vecti gal , ossia il dazio richiesto ai viandant i per ottenere il diritto di passaggio . Santhià ( Santià o S ant'À gata in piemontese ) è un comune italiano di 8 .934 abitanti della provincia di Vercelli . Anche la città d Vercelli è est remamente ricca di monument i ed è particol armente conosciuta per il riso che viene prodotto nella regio ne. che le ha valso l’appellativo di capitale europea del riso.
  16. Il castello Visconteo di Pavia fu costruito nel 1360 da G aleazzo II Visconti . I Visco nti vollero anche disegnare un grandioso parco di caccia, che si estendeva originariamente per una decina di chilometri, fino alla Certosa di Pavia ; Il centro storico cittadin o è situato sulla riva sinistra del Ticino, mentre sulla riva destra è Borgo Ticino , quartiere che era originariamen te fuori dal le mura della città. Il centro storico e Borgo Ticino erano collegati dal Ponte Coperto (detto anche Ponte Vecchio ), datato 1351-13 54, che fu da nneggiato durante la seconda guerra mondiale dai bombardamenti alleati e abbattuto nel dopo guerra per la scarsa se nsibilità del tempo verso i monumenti storici [5] . Una copia del ponte antico, non del tutto fedele all'originale, è stata costruita nel do pog uerra.
  17. La costruzione della Certosa di Pavia fu voluta da Gian Galeazzo Visconti , che inaugurò i lavori il 27 agosto 1396 , tardo -gotico i taliano. c erot sini, carmelitani, e oggi cistercensi
  18. • Palazzo Comunale della città, detto il Gotico , e suo vero simbolo. Edificato a partire dal 1281 per volere di A lberto Scoto, reggente ghibellino [6] della città. Num erosi sono i palazzi di origine aristocratica e borghese, di notevole pregio caratterizzati da bellissimi giardini. Piacenza risulta appunto "città di palazzi" come nessun altro centro della Val Padana . Divenuta sede di un d ucato long obardo, quindi conquistata dai Franchi, la città acquista maggiore importanza attorno all'anno Mille, trovandosi sulla Via Francigena . Dal 1126 fu libero comune e combatté con la Lega lombarda con tro il Barba rossa a Legnan o Piacenza passa, nella prima m età del Cinqu ecento, prima alla Franc ia, poi al lo Stato Pon tificio , infine diventa capitale del Ducato di Parma e Piacenza sotto i Farnese ( 1545 ). Dal 1732 al 1859 vi fu il dominio borbonico, dal 1802 quello napoleonico, quind i quello di Maria Luigia d'Austria , che ap portò all a ci ttà importa nti ammodern amen ti.
  19. Dopo aver attraversato splendidi paesi ricchi di storia come Pontremoli, Aulla, Sarzana si arriva a Lucca
  20. Ai primi del Trecento, Lucca andava fiera delle oltre 250 torri e dei numerosi campanili che arricchivano la città in epoca medioevale , entro una cerchia di mura molto più stretta dell'attuale . I Guinigi , orm ai padroni della città, vollero ingentilire le loro severe dimore con una torre alberata, che divenne simbolo di rinascita, in cima al simulacro della loro signoria.
  21. Per la caratteristica architettura medievale del suo centro storico è stato dichiarato da ll' UNESCO patrimonio dell'umanità . Il s ito di San Gi mignano, nonostante alc uni ripristini otto-novecenteschi, è per lo più intatto nell'aspetto due-trecentesco ed è uno dei migliori esempi in Europa di organizzazione urbana dell' età comunale [3] .
  22. Costruito dai senesi nel 1219
  23. La città è universalmente conosciuta per il suo ingente patrimonio storico, artistico, paesaggistico e per la sua sostanziale unità stilistica dell'arredo urbano medie vale , non ché per il celebre Palio di Siena . Per tali mer iti, nel 1995 il suo centro storico è sta to insignito dall' UNESCO del titolo di Patrimonio dell'U manità . Nella città h a sede la Banca Monte d ei Paschi di Siena , fondata nel 1472 e dunque la più antica banca in attività n onché la più longeva al mondo.
  24. La valle è anche un importante parco, naturale, artistico e culturale , e dal 2 luglio 2004 è stato riconosciuto Patr imonio mondiale dell'Umanità dal l' UNESCO , per lo stato di conservazion e ecce llente del panorama, così come prodotto da un'intelligente opera di antropizzazione , il quale ha avuto una not evole influenza su molti artisti del Rinascimento . La commissione ha così giustificato l'inser imento nella lista [1] : «  Criterio (iv): la Val d'Orcia è un eccezionale esempio di come il paesaggio naturale sia stato ridisegnato nel periodo Rinascimentale per rispecchiare gli ideali di buon governo e per creare un'immagine esteticamente gradevole; Criterio (vi): il paesaggio della Val d'Orcia è stato celebrato dai pittori della Scuola Senese, fiorita durante il Rinascimento. Le immagini della Val d'Orcia ed in particolar modo le riproduzioni dei suoi paesaggi, in cui si raffigura la gente vivere in armonia con la natura, sono diventate icone del Rinascimento ed hanno profondamente influenzato il modo di pensare il paesaggio negli anni futuri.  »
  25. Si giunge alla fine del pellegrinaggio a Roma
  26. Viene così chiamata perché collega Roma con Monte S.Angelo, ove si trova l ’antichissimo santuario ipogeo di San Michele. Viene anche chiamata "Via dell ’Angelo" o "Francigena del Sud" perché costituisce l ’ideale prosecuzione della via che collega il nord Europa con Roma.
  27. Da mont saint michel al santuario di san michele Tra il 1151 ed il 1154 Nikulas di Munkathvera, abate islandese del monastero di Thingor, si recò in pellegrinaggio a Roma e a Gerusalemme e scrisse un diario accurato nel quale descrisse itinerari, varianti di percorso, luoghi visitati. Oltrepassata Roma l ’ abate scelse la Via Latina in quanto la Via Appia nel tempo si era andata impaludando nell ’area Pontina; passò da Frascati, Ferentino, Ceprano, Aquino, Capua, Montecassino, Benevento, Siponto, Barletta, Trani, Bisceglie, Molfetta, Bari
  28. Il santuario di San Michele Arcangelo si trova a Monte Sant'Angelo , in provincia di Fogg ia . L'insieme fa pa rte del sito seriale " Longobardi in Italia: i luoghi del p otere ", comprendente sette luoghi densi d i testimonianze architettoniche , pittoriche e scultoree dell' arte longobarda , inscritto alla L ista dei patrim oni dell'umanità dell' Unesc o nel giugno 2011 . Sec ondo la tradi zione, il santu ario ha origine nel 490 , anno de lla prima apparizione dell' Arcan gelo Michele sul Gargano [1] . A partire dal 6 50 l'area garganic a , n ella quale sorgeva il santuario, entrò a far parte dei dom ini longobardi , direttamente soggetta al D ucato di Benevent o . Il popolo germanico nutriv a una p art icolare venerazione pe r l' arcange lo Michel e , nel quale ritrovavano le virtù guerriere un tempo adorate nel dio germa nico Odino , e già a partire dal VII secolo cons iderarono il santua rio garganico il santuario nazionale dei Longobardi. Presto San Michele Arca ngelo divenne il principale ce ntro di culto del l'arcangelo dell'intero Occidente, modello tipologico per tutti gli altri. Il san tuario fu ogg etto del mecen atism o monumentale sia dei duchi di Beneve nto, sia dei re installati a Pavia , che promossero numerosi interventi di ristrutturazione per facilitare l'accesso alla grotta della prima apparizione e per alloggiare i pellegrini. San Michele Arcangelo divenne così una delle principali mete di pellegrinaggi o della cri stianità, tappa di quella variante della Via Francigena oggi chiamata “ Via Sacra L angobardorum ” che conduceva in Terra Santa [2] . Il Santuario infatti è uno dei tre maggiori luoghi di culto europei intitolati a San Michele, insieme alla Sacra di San Michele in val di Susa, e a Mont Saint-Michel in Normandia . I tre luoghi sacri si trovano a 1000 chilometri di distanza l'uno dall' altro, allinea ti lungo una retta che, prolun gata in linea d'aria, c onduce a Gerusalemme .
  29. 350 chilometri , o forse qualcuno di più, da La Verna, dai boschi delle ultime propaggini della Toscana, alla bella e ampia valle di Rieti in Lazio attraversando i luoghi più significativi della vita di San Francesco, percorrendo valli e monti della splendida Umbria, cuore geografico d’Italia, 16 tappe Esiste una credenziale apposita
  30. Il Santuario francescano della Verna , situato a pochi chilometri da Chiusi dell a Verna ( provincia di Arezzo ), all'int erno del Parco Nazio nale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna , è famoso per essere il luogo in cui San France sco d'Assisi ricevette le stigmate il 14 settembre 1224 Fratelli della robbia ceramisti fiorentini capolav ori
  31. famiglia numerosa lungo tutto il 1400 Fratelli della robbia ceramisti fiorentini capolavori
  32. È conosciuta per essere la città in cui nacquero, vissero e morirono san F rancesco , pat rono d' Italia , e santa Ch iara .
  33. Nel 1205 san Francesco d'Assisi pre gando davanti al crocifisso presente all'in terno dell a Chiesa lo sente parlare e chiedergli di riparare la sua casa . Questo evento inciderà profondamente nella vita del santo che proprio qui, negli ultimi anni della sua vita, compose il Cantico delle Creature . Il crocifiss o ha un aspetto molto particolare: Cristo in croce non mostra sofferenza, ma sembra quasi ergersi per comunicare a braccia aperte un messaggio di speranza. Anonimo del crocifisso 1100
  34. Il percorso italiano, che segue l ’itinerario di antiche vie di pellegrinaggio, ha dunque inizio ad Aquileia, sede dell ’antico patriarcato e si snoda dal mare ai monti, con andamento Nord / Sud, lungo tutto il Friuli a non molta distanza dal confine sloveno. Il primo tratto è di pianura: si attraversano le colline del Collio, salendo poi sulle prealpi sino alle Alpi Giulie. Il Santuario del Monte Lussari, oltre ad essere un luogo di grande bellezza, accomuna il ceppo etnico slavo, italiano e tedesco. Già nel XVI secolo il Monte era meta di pellegrinaggi dei tre popoli ed oggi può definirsi un Santuario europeo, simbolo di scambio, incontro e convivenza fra diverse culture. 205 kilometri, fra sterrati, mulattiere e sentieri, in dodici giorni, programmando due giorni di pausa
  35. Nonostante i vari interventi posteriori, la Basilica di Aquileia mantiene le forme del XI secolo. La prima parte venne edificata nell'anno 313, successivamente all' editto di Costantino , per volontà del Ve scovo Teodoro. Essa era costituita da due aule parallele, connesse da una trasversale. Tra il 1021 ed il 1031 venne realizzata una quasi totale ricostruzione, per desiderio del Patriarca Popone, e venne edificato il campanile isolato, alto 73 metri, a cuspide, che costituì prototipo per le costruzioni friulane ed istriane. Colonia romana fondata nel 181 a.C. , fu capitale della X regione augustea e metro poli del la chiesa cristiana . Insieme con Ravenna è il più importante sito a rcheologi co dell' Italia s ettentrionale , e con Cividale del Friuli e Udi ne è st ata una delle capitali storiche del Friuli .
  36. Tra le antiche mura, si è conservato uno straordinario pavimento a mosaico di inizio del IV secolo, con scene dell'antico testamento, che è particolarmente interessante perché, se nella contemporanea pittura nelle catacom be a Roma si iniziava ad assistere a una semplificazione dello stile usato, a fronte di una maggior immediatezza della raffigurazione e un marcato simbolismo, ad Aquileia si notano ancora uno stile naturalistico di matrice ellenistica, sebbene già pienamente adeguato alla nuova simbologia cristiana.
  37. Il Santuario del Monte Lussari, oltre ad essere un luogo di grande bellezza, accomuna il ceppo etnico slavo, italiano e tedesco. Già nel XVI secolo il Monte era meta di pellegrinaggi dei tre popoli ed oggi può definirsi un Santuario europeo, simbolo di scambio, incontro e convivenza fra diverse culture. 205 kilometri, fra sterrati, mulattiere e sentieri, in dodici giorni, programmando due giorni di pausa
  38. Rappresenta il tratto italiano del Cammino di San Giacomo - Jakobsveg che attraversa l ’intero Tirolo.   Dal Brennero si segue il percorso che porta a Innsbruck (Duomo dedicato al San Giacomo). Da li attraverso Vorarlberg si connette al cammino svizzero.   Questo cammino è tracciato e gestito dalla omonima Confraternita austriaca con sede in Innsbruck. Sei sono le tappe in Italia per complessivi 131 km; solo 83 per chi intende fermarsi a Novacella, all ’incrocio con la Valle dell ’Isarco, nei pressi di Bressanone. 1 tappa: Prato Drava - Monguelfo 2 tappa: Monguelfo - Brunico 3 tappa: Brunico - Vandoies di Sotto 4 tappa: Vandoies di Sotto - Novacella - Fortezza 5 tappa: Fortezza - Vipiteno 6 tappa: Vipiteno - Brennero Il cammino percorre quindi l ’intera Val Pusteria e l ’Alta Val Isarco, attraversando splendidi territori.
  39. Rappresenta il tratto italiano del Cammino di San Giacomo - Jakobsveg che attraversa l ’intero Tirolo.   Dal Brennero si segue il percorso che porta a Innsbruck (Duomo dedicato al San Giacomo). Da li attraverso Vorarlberg si connette al cammino svizzero.   Questo cammino è tracciato e gestito dalla omonima Confraternita austriaca con sede in Innsbruck. Sei sono le tappe in Italia per complessivi 131 km; solo 83 per chi intende fermarsi a Novacella, all ’incrocio con la Valle dell ’Isarco, nei pressi di Bressanone. 1 tappa: Prato Drava - Monguelfo 2 tappa: Monguelfo - Brunico 3 tappa: Brunico - Vandoies di Sotto 4 tappa: Vandoies di Sotto - Novacella - Fortezza 5 tappa: Fortezza - Vipiteno 6 tappa: Vipiteno - Brennero Il cammino percorre quindi l ’intera Val Pusteria e l ’Alta Val Isarco, attraversando splendidi territori. Percorso impegnativo in alta quota
  40. Il convento di Novacella è stato fondato nel 1142 dal ves covo dell a dioce si di Bressano ne beato Hartmann, gi à preposito dell'abbazia di Klosterneuburg , con l'aiuto del burgravi o di Sabiona R eginbert e della sua consorte Ch ristina. L'abbazia app artiene alla Congregazione Lateranense Austriaca dei Canonici Regolari di San Agost ino .
  41. Il più notevole edificio è la cappella di San Michele, detta "Castello dell'Angelo" ( Engelsburg ), una rotonda di epoca romanica, rimaneggiata nel coronamento ma sostanzialmente ben conservata. Edifici di questo tipo erano frequenti sulle rotte dei pellegrinaggi, richiamandosi sia ai grandi edifici romani sia alla rotonda del Santo Sepolcro di Gerusalemme . I n questo ca so è probabile anche una identificazione col celebre e quasi omonimo importante monumento romano .
  42. Si sviluppa per 310 km. suddivisi in 16 tappe giornaliere, prevalentemente per sentieri e carrarecce. Le tappe sono pensate in funzione delle distanze (lunghezza media di 19 km) e dei dislivelli, oltre che delle possibilità di alloggio.
  43. Un Cammino attraverso il cuore dell’Italia: un percorso che muovendo dall’ultima propaggine dell'Umbria, percorre tutto il Lazio per giungere quasi al confine con la Campania. Un Cammino sulle tracce di san Benedetto da Norcia, che, attraverso carrarecce, sterrate e strade secondarie, unisce i tre più importanti luoghi benedettini: Norcia , luogo natale del Santo; Subiaco , dov'egli visse più di trent’anni e fondò numerosi monasteri; e Montecassino , dove trascorse l’ultima parte della vita e diede compimento alla Regola che porta il suo nome
  44. San Benedetto da Norcia ( Norcia , 480 ci rca – Montecass ino , 21 marz o 547 ) è stato un mona co italia no , fondatore dell' ordine dei Be nedettin i . Viene venerato da tutt e le chiese cristiane che riconoscono il culto dei santi . La Basilica di San Benedetto la cui costruzione originale, c on la splendida facciata gotica , il roson e e i fregi dei 4 evangelisti risale al XII secolo . La tradizione vuole ch e sia st ata costr uita s ui resti de lla ca sa natale del santo ma più probabi lmente nello stesso l uogo sorge va una basilica di epoca romana andata successivamente distrutta.
  45. La prima chiesa in muratura, che racchiudeva due grotte del Taleo - nelle quali Benedetto restò per tre anni - fu edificata solo nel sec. XI per volere dell’abate Umberto. La vita monastica in forma organizzata vi iniziò nel 1200 circa Anche MOnastero di San Benedetto
  46. Il protocenobio di Santa Scolastica è uno dei tredici monasteri fondati da S. Benedetto nella zona, l’unico sopravvissuto alle vicissitudini dei secoli. Fondato nel 520, è il più antico monastero benedettino d’Italia e del mondo .
  47. Fondata nel 529 da san Ben edetto da Norcia su l luogo di un'antica torre e di un tempio dedicato ad Apo llo , s ituato a 519 metri sul li vello del mare , ha sub ito nel corso della sua st oria un'alterna vicenda di distruzioni, saccheggi, terremoti e successive ricostruzioni. Nel 577 , durante l'invasione dei Longobardi , il monastero venne dis trutto per la prima volta e l a comunità dei monaci, con le spoglie del Santo fondatore, dovette ripararsi a Roma. Poi, dal 643 i monaci trovarono ospitalità dalla comunità di San Colombano a Bobbio e in seguito nei vari monasteri ed abbazie colombanian e in Italia e d in Europa, di ffonde ndo enormemente le comunità benedettine. Ricostruita intorno al 717 sotto l'impulso di Petronace di Montecassino , l'abbazia venne distrutta una seconda volta d ai Saraceni nel 883 , venend o riedificata per volere di papa Agapito II solo nel 949 . Per tutto il medioevo , l'abbazia fu un cen tro vivi ssimo di cul tur a attraverso i suoi abati , le sue bibli oteche , i suoi archivi , le scuole scritt ori e e miniaturistich e, che t rascrissero e conservarono molte opere dell'antichità. Testimonianze sto riche del più alto interesse e di sicura validità sono st ate raccolte e tramandate a Montecassino: dai primi preziosi documenti in lingua volgare ai famosi codici miniati cassinesi , ai preziosi e rarissimi incunaboli .
  48. Un’altra osservazione interessante avanzata da Oursel (2) riguarda la natura profonda dell’uomo del Medioevo, che trova origine nelle sue ascendenze barbare: non solo i pellegrini, ma anche i guerrieri, i giullari, i chierici e i predicatori si spostavano continuamente, anche su grandi distanze. L’uomo del Medioevo era Homo viator , ossia uomo viaggiatore, che trovava appagamento nel senso dell’avventura che gli dava la precarietà del viaggio, del non avere fissa dimora. E così, il pellegrino spesso pronunciava il suo voto, senza bisogno di esservi spinto da una penitenza, ma per il bisogno di cambiare la propria vita, di metterla al servizio di Dio e di rinnovarsi profondamente. Nel desiderio del pellegrino di partire, mettendo in gioco la propria vita, è difficile distinguere quale fosse il bisogno che lo faceva scaturire, se l’anelare ad una vita ascetica, rifugiarsi in uno stile di vita completamente diverso dall’abituale in cui meditare, trovare Dio e a volte se stessi, o se un bisogno umano di evasione o di fuga. “ Peregrini si possono intendere in due modi, in uno largo e in uno stretto: in largo, in quanto è peregrino chiunque è fuori della sua patria; in modo stretto non s’intende peregrino se non chi va verso la casa di Sa’ Iacopo o riede. E’ però da sapere che in tre modi si chiamano propriamente le genti che vanno al servigio dell’Altisimo: chiamansi palmieri in quanto vanno oltremare, la onde molte volte recano la palma; chiamansi peregrini in quanto vanno a la casa di Galizia, però che la sepoltura di Sa’ Iacopo fue la più lontana della sua patria che d’alcuno altro apostolo, chiamansi romei quanti vanno a Roma” (Dante Alighieri, Vita Nova, XL)
  49. La vita è come un ponte, puoi attraversarlo, ma non puoi costruirci una casa sopra! Rflessione sulla rinascita del cammino nei tempi moderni, dove la stanzialità è la modalità più diffusa. Evadere dalla realtà per ritrovare un contatto con la natura, con sé stessi e con la spiritualità.