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CONFERENZA STAMPA DEL 6 APRILE 2011
SITUAZIONE          SQUILIBRI        FINANZIARI          DENUNCIATA            DA      COTA    COME
ATTRIBUIBILE ALLA PRECEDENTE LEGISLATURA REGIONALE




Nel corso dell'ottava legislatura regionale 2005 – 2010 ho dovuto farmi carico di risanare una
difficile situazione finanziaria ereditata dopo le        due precedenti     legislature di governo di
centrodestra.


L'impegno, assunto in ossequio al rispetto dei principi di buon governo e di continuità
amministrativa, impone agli amministratori subentranti il dovere di assumere, tenendone dritta la
barra, il timone del governo dell'ente, qualunque sia lo stato in cui esso si trovi.


Con la mia giunta ho operato quindi fin da subito per risanare il pesante deficit ereditato della
sanità e per riprendere la rotta virtuosa, arginando la crescita delle spese e ristabilendo equilibri di
bilancio, anche con indispensabili operazioni di ricorso al credito; cosa quest'ultima che mi ha
procurato, ingiustamente pesanti accuse di responsabilità per l'aumento del debito regionale.


Il debito della Regione
La situazione dei conti regionali, rilevata a luglio 2005 attraverso un'accurata indagine interna,
evidenziava un rilevante debito pregresso della gestione sanitaria 2002/2004 (pari a 1.073.300.000
€). A questo si sommava la necessità di dare copertura, attraverso risorse regionali e ove queste
fossero insufficienti, attraverso rcorso al credito, a spese per 2,3 miliardi di Euro – dettagliate per
materia nella tabella A) - prive di copertura le cui fonti di finanziamento (statali e comunitarie)
erano già state utilizzate per finanziare spese regionali, sia correnti, sia di investimento, sostenute
negli ultimi cinque anni di giunta Ghigo.
L'avanzo di amministrazione che risultava dal rendiconto 2004 appariva, a fronte di quanto sopra,
assolutamente insufficiente a fronteggiare sia il debito sanitario, sia la copertura di spese,
prevalentemente di investimento, che stavano maturando e di cui, entro il successivo
biennio,sarebbe stato necessario rendere conto agli organismi finanziatori (Stato e UE). Anzi tale
avanzo applicato al bilancio 2005 era risultato sovrastimato di 226 milioni di Euro che abbiamo
dovuto recuperare riducendo spese per pari ammontare, senza per questo gridare al “buco”.


La scelta politica adottata fu quella di operare, in una logica di continuità amministrativa, per il
graduale ripiano del debito sanitario e per la progressiva copertura delle suddette spese prive di
finanziamento, secondo criteri di priorità legati ai tempi di maturazione dei relativi pagamenti.
Appariva non irrilevante, a tale proposito, la necessità di poter ottenere finanziamenti a condizioni
favorevoli, al fine di non peggiorare la già critica situazione di squilibrio finanziario e patrimoniale
del bilancio regionale, ottenendo un buon merito di credito che lo consentisse.


Nel DPEFR 2006/2008, il primo redatto della legislatura, si da conto della situazione sopra descritta
(DCR 61 – 11637 del 3/4/2006).


Il debito sanitario pregresso venne ripianato con operazioni di credito che hanno visto coinvolte le
ASR (700 milioni di Euro) e il bilancio regionale (373,3 milioni di Euro ) e possiamo affermare
senza tema di essere smentiti, così come certificato dal Ministero della Sanità nel mese di febbraio
2010, che i conti della sanità dal 2005 in poi sono stati in equilibrio, compresi quelli dell'ultimo
esercizio chiuso 2009.


Nel corso del 2005 è stato, per gli effetti di cui sopra, stipulato un primo mutuo di 1.183.315.000,
generato dalla precedente amministrazione regionale ma non attivato prima della sua scadenza, non
attribuibile in termini di responsabilità di maggior indebitamento alla mia giunta.




L'emissione di obbligazioni regionali con “derivati”
Una seconda operazione di ricorso al credito, si è resa necessaria nel corso del 2006, per ulteriori
1.853 milioni di Euro per “rifinanziare” interventi di investimento nei vari settori dell'ente, vincolati
a risorse statali e comunitarie già in precedenza accertate, e in parte incassate, nei bilanci regionali
precedenti il 2004. Come si vede nella tabella A) il valore degli investimenti da finanziare è di
1.950 milioni di Euro. Anche tale seconda operazione di indebitamente è esclusivamente
imputabile a chi mi avea preceduto.
Contrariamente alle osservazioni riportate nella relazione della Corte dei Conti sulla gestione 2009,
l'operazione di emissione obbligazionaria con derivati è stata garantità da contanti (e non da azioni)
e il frazionamento del prestito tra tre istituti e non quattro, come prescritto dalle norme vigenti è
avvenuto nel rispetto delle medesime norme emanate in deroga e consentite dalla legge finanziaria
2005. In aggiunta a quanto sopra, l'operazione è stata supportata da una legal opinion e da un
“confronto” con il Ministero dell'economia . Se in allora (2006) avessimo scelto un tasso fisso oggi
pagheremmo circa il 5% anuo, anziché il 3,75%. Che l'operazione sia interessante per la Regione è
confermato dal fatto che oggi il titolo vale circa l'80% del suo valore nominale; se la Regione
potesse disporre delle risorse potrebbe comprarsi i Bond con un esborso di 1.440 milioni, avendone
a suo tempo ricevuti 1.800.     Quanto sopra conferma la qualità dell'operazione, anche perchè 800
milioni del'emissione erano relativi a vecchi mutui di Ghigo a tassi più onerosi e certamente più
elevati di quelli della nuova emissione.
Per quanto riguarda il rinvio al futuro dell'onere dell'emissione, considerando come è corretto fare
l'intera rata e non solo le quote capitali, si dimostra che i flussi di cassa attualizzati dei pagamenti
sono costanti ed anzi tendono a decrescere lievemente.


Tale operazione di consolidamento del debito pregresso e di emissione contemporanea di un nuovo
prestito, ha consentito di “liberare” spese per interessi e oneri finanziari, che andranno a influire
positivamente per tutto il decorso dell'attuale legislatura. Cio nonostante la costituzione in giudizio
con l'incarico di difesa legale per rinegoziare i contratti della Merril L. deliberata da Cota, rischia di
generare costi maggiori a quelli finora risparmiati con grave danno per le finanze regionali.


Nel 2007 non è stato fatto ricorso al credito, nel 2008 e nel 2009, sono stati rispettivamente
autorizzati mutui per 790 milioni e per 800 milioni di Euro, non completamente utilizzati in quegli
anni. A fine 2009 le necessità di risorse da reiscrivere a bilancio per fronteggiare spese e
investimenti vincolati a risorse statali e comunitarie si sono ridotte a meno di un terzo dell'importo
inizialmente “ereditato” dalla Giunta Ghigo.


I residui attivi e passivi e le cosiddette “reimpostazioni”
A novembre 2007 in un incontro con l'allora Ministro Tommaso Padoa Schioppa, si cercò di fare
chiarezza sulla situazione dei residui attivi conservati a bilancio, a partire dal 1984 riguardanti
l'utilizzo di risorse accertate nel bilancio regionale a seguito di trasferimenti e assegnazioni da parte
dello Stato.    L'eredità ricevuta dalla mia giunta, come già detto, ha riguardato un consistente
ammontare di spese da sostenere per effetto delle suddette assegnazioni statali di cui si è conservata
“memoria” solo al di fuori delle scritture contabili dove risultavano regolarmente accertate le
entrate ma non impegnate le connesse spese come obbligazioni da onorare. L'unica possibilità per la
loro reiscrizione a bilancio sarebbe stata data dal ricorso al credito, come poi effettivamente è
avvenuto. Ma a fine 2007 restavano da esigere residui di tale natura per oltre mezzo miliardo
risalenti in parte, all'anno 1984 e a questi si aggiungeva un credito nei confronti dello stato dovuto
alla mancata erogazione di 1,6 miliardi stimati come gettito derivante dall'aumento dello 0,5
dell'addizionale IRPEF deciso dalla giunta Ghigo a partire dal 2002.
Nel corso della legislatura si è proceduto ad una revisione dei residui attivi in maggior parte
derivanti da sovravalutazione di entrate relative ad anni precedenti al 2005, per oltre 800 milioni di
euro. Si tratta della stessa operazione promossa ora dalla giunta Cota ma con l'affidamento di un
incarico – illegittimo pochè tali competenze spettano alla tecnostruttura interna – che costa 1000
euro a giornata di lavoro.


Gli accordi di programma non finanziati.
Come Giunta ci siamo fatti carico di onorare impegni assunti prima del nostro insediamento,
finanziando accordi di programma, alcuni dei quali, vista la data della loro sottoscrizione, erano
palesemente di stampo elettorale più che derivanti da una ordinata programmazione sul territorio
delle reali necessità da esso emergente.


I conti 2010 e 2011
Il bilancio 2010 presentato dalla mia giunta, e non approvato dal consiglio entro la fine della
legislatura si configurava come documento tecnico destinato alla gestione provvisoria per i primi
sei mesi dell'anno. L'integrazione di entrate e spese avvenuta in sede di approvazione definitiva e
del relativo assestamento da parte della nuova giunta è stata descritta dal neo governatore come il
ripiano di un buco lasciato dalla mia amministrazione. L'integrazione ha visto, aumentare le spese
della sanità,    del funzionamento del Consiglio Regionale e dell'indebitamento, nonostante i
proclami di volerle ridurre.
I pesanti tagli effettuati da Cota al bilancio 2011 sono conseguenza di un atteggiamento
compiacente, succube e servile nei confronti del governo pochè egli li ha difesi come riduzioni di
sprechi. Si direbbe che le frequentazioni romane del neo governatore non abbiano giovato ai conti
del nostro territorio, come lui vorrebbe invece far credere.
Il bilancio 2011 ha ripercussioni pesanti sul nostro territorio a causa dei tagli agli enti locali, alla
cultura e all funzioni indispensabili che costituiscono diritti sociali per la cittadinanza, come
l'assistenza.


Per concludere
ho presentato, insieme ad altri consiglieri della minoranza una interrogazione urgente invitando
l'assessore a informare direttamente il consiglio, anziché sproloquiare sui giornali, della reale
situazione dei conti 2010, sia quelli riguardanti la sanità, sia quelli riguardanti il bilancio regionale
nel suo complesso. Entro la fine di questo mese la giunta dovrà presentare il rendiconto generale
del 2010 e dovrebbe ssere già in grado di spiegare, sulla base del preconsuntivo, ciò che sta
accadendo.      Sono indignata per le continue illazioni e discarico di responsabilità sulla mia persona
e sulla mia giunta di presunti disavanzi; l'onestà imporrebbe che prendano atto della loro incapacità
di amministrare e di fare una efficace programmazione e controllo della spesa. Lo dimostra il fatto
che non hanno ad oggi ancora approvato il documento di programmazione economico finanziaria
regionale. Il termine previsto dalla legge regionale è scaduto il 30 settembre dello scorso anno e la
mia interrogazione presentata a febbraio è rimasta tuttora inevasa.


Esprimo preoccupazione per tale atteggiamento irresponsabile, lesivo del rispetto delle leggi
regionali e irresponsaile per gli effetti che produrrà sul territorio.

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Gli squilibri fiinanziari della Regione Piemonte

  • 1. CONFERENZA STAMPA DEL 6 APRILE 2011 SITUAZIONE SQUILIBRI FINANZIARI DENUNCIATA DA COTA COME ATTRIBUIBILE ALLA PRECEDENTE LEGISLATURA REGIONALE Nel corso dell'ottava legislatura regionale 2005 – 2010 ho dovuto farmi carico di risanare una difficile situazione finanziaria ereditata dopo le due precedenti legislature di governo di centrodestra. L'impegno, assunto in ossequio al rispetto dei principi di buon governo e di continuità amministrativa, impone agli amministratori subentranti il dovere di assumere, tenendone dritta la barra, il timone del governo dell'ente, qualunque sia lo stato in cui esso si trovi. Con la mia giunta ho operato quindi fin da subito per risanare il pesante deficit ereditato della sanità e per riprendere la rotta virtuosa, arginando la crescita delle spese e ristabilendo equilibri di bilancio, anche con indispensabili operazioni di ricorso al credito; cosa quest'ultima che mi ha procurato, ingiustamente pesanti accuse di responsabilità per l'aumento del debito regionale. Il debito della Regione La situazione dei conti regionali, rilevata a luglio 2005 attraverso un'accurata indagine interna, evidenziava un rilevante debito pregresso della gestione sanitaria 2002/2004 (pari a 1.073.300.000 €). A questo si sommava la necessità di dare copertura, attraverso risorse regionali e ove queste fossero insufficienti, attraverso rcorso al credito, a spese per 2,3 miliardi di Euro – dettagliate per materia nella tabella A) - prive di copertura le cui fonti di finanziamento (statali e comunitarie) erano già state utilizzate per finanziare spese regionali, sia correnti, sia di investimento, sostenute negli ultimi cinque anni di giunta Ghigo. L'avanzo di amministrazione che risultava dal rendiconto 2004 appariva, a fronte di quanto sopra, assolutamente insufficiente a fronteggiare sia il debito sanitario, sia la copertura di spese, prevalentemente di investimento, che stavano maturando e di cui, entro il successivo biennio,sarebbe stato necessario rendere conto agli organismi finanziatori (Stato e UE). Anzi tale avanzo applicato al bilancio 2005 era risultato sovrastimato di 226 milioni di Euro che abbiamo dovuto recuperare riducendo spese per pari ammontare, senza per questo gridare al “buco”. La scelta politica adottata fu quella di operare, in una logica di continuità amministrativa, per il graduale ripiano del debito sanitario e per la progressiva copertura delle suddette spese prive di
  • 2. finanziamento, secondo criteri di priorità legati ai tempi di maturazione dei relativi pagamenti. Appariva non irrilevante, a tale proposito, la necessità di poter ottenere finanziamenti a condizioni favorevoli, al fine di non peggiorare la già critica situazione di squilibrio finanziario e patrimoniale del bilancio regionale, ottenendo un buon merito di credito che lo consentisse. Nel DPEFR 2006/2008, il primo redatto della legislatura, si da conto della situazione sopra descritta (DCR 61 – 11637 del 3/4/2006). Il debito sanitario pregresso venne ripianato con operazioni di credito che hanno visto coinvolte le ASR (700 milioni di Euro) e il bilancio regionale (373,3 milioni di Euro ) e possiamo affermare senza tema di essere smentiti, così come certificato dal Ministero della Sanità nel mese di febbraio 2010, che i conti della sanità dal 2005 in poi sono stati in equilibrio, compresi quelli dell'ultimo esercizio chiuso 2009. Nel corso del 2005 è stato, per gli effetti di cui sopra, stipulato un primo mutuo di 1.183.315.000, generato dalla precedente amministrazione regionale ma non attivato prima della sua scadenza, non attribuibile in termini di responsabilità di maggior indebitamento alla mia giunta. L'emissione di obbligazioni regionali con “derivati” Una seconda operazione di ricorso al credito, si è resa necessaria nel corso del 2006, per ulteriori 1.853 milioni di Euro per “rifinanziare” interventi di investimento nei vari settori dell'ente, vincolati a risorse statali e comunitarie già in precedenza accertate, e in parte incassate, nei bilanci regionali precedenti il 2004. Come si vede nella tabella A) il valore degli investimenti da finanziare è di 1.950 milioni di Euro. Anche tale seconda operazione di indebitamente è esclusivamente imputabile a chi mi avea preceduto. Contrariamente alle osservazioni riportate nella relazione della Corte dei Conti sulla gestione 2009, l'operazione di emissione obbligazionaria con derivati è stata garantità da contanti (e non da azioni) e il frazionamento del prestito tra tre istituti e non quattro, come prescritto dalle norme vigenti è avvenuto nel rispetto delle medesime norme emanate in deroga e consentite dalla legge finanziaria 2005. In aggiunta a quanto sopra, l'operazione è stata supportata da una legal opinion e da un “confronto” con il Ministero dell'economia . Se in allora (2006) avessimo scelto un tasso fisso oggi pagheremmo circa il 5% anuo, anziché il 3,75%. Che l'operazione sia interessante per la Regione è confermato dal fatto che oggi il titolo vale circa l'80% del suo valore nominale; se la Regione potesse disporre delle risorse potrebbe comprarsi i Bond con un esborso di 1.440 milioni, avendone
  • 3. a suo tempo ricevuti 1.800. Quanto sopra conferma la qualità dell'operazione, anche perchè 800 milioni del'emissione erano relativi a vecchi mutui di Ghigo a tassi più onerosi e certamente più elevati di quelli della nuova emissione. Per quanto riguarda il rinvio al futuro dell'onere dell'emissione, considerando come è corretto fare l'intera rata e non solo le quote capitali, si dimostra che i flussi di cassa attualizzati dei pagamenti sono costanti ed anzi tendono a decrescere lievemente. Tale operazione di consolidamento del debito pregresso e di emissione contemporanea di un nuovo prestito, ha consentito di “liberare” spese per interessi e oneri finanziari, che andranno a influire positivamente per tutto il decorso dell'attuale legislatura. Cio nonostante la costituzione in giudizio con l'incarico di difesa legale per rinegoziare i contratti della Merril L. deliberata da Cota, rischia di generare costi maggiori a quelli finora risparmiati con grave danno per le finanze regionali. Nel 2007 non è stato fatto ricorso al credito, nel 2008 e nel 2009, sono stati rispettivamente autorizzati mutui per 790 milioni e per 800 milioni di Euro, non completamente utilizzati in quegli anni. A fine 2009 le necessità di risorse da reiscrivere a bilancio per fronteggiare spese e investimenti vincolati a risorse statali e comunitarie si sono ridotte a meno di un terzo dell'importo inizialmente “ereditato” dalla Giunta Ghigo. I residui attivi e passivi e le cosiddette “reimpostazioni” A novembre 2007 in un incontro con l'allora Ministro Tommaso Padoa Schioppa, si cercò di fare chiarezza sulla situazione dei residui attivi conservati a bilancio, a partire dal 1984 riguardanti l'utilizzo di risorse accertate nel bilancio regionale a seguito di trasferimenti e assegnazioni da parte dello Stato. L'eredità ricevuta dalla mia giunta, come già detto, ha riguardato un consistente ammontare di spese da sostenere per effetto delle suddette assegnazioni statali di cui si è conservata “memoria” solo al di fuori delle scritture contabili dove risultavano regolarmente accertate le entrate ma non impegnate le connesse spese come obbligazioni da onorare. L'unica possibilità per la loro reiscrizione a bilancio sarebbe stata data dal ricorso al credito, come poi effettivamente è avvenuto. Ma a fine 2007 restavano da esigere residui di tale natura per oltre mezzo miliardo risalenti in parte, all'anno 1984 e a questi si aggiungeva un credito nei confronti dello stato dovuto alla mancata erogazione di 1,6 miliardi stimati come gettito derivante dall'aumento dello 0,5 dell'addizionale IRPEF deciso dalla giunta Ghigo a partire dal 2002. Nel corso della legislatura si è proceduto ad una revisione dei residui attivi in maggior parte derivanti da sovravalutazione di entrate relative ad anni precedenti al 2005, per oltre 800 milioni di euro. Si tratta della stessa operazione promossa ora dalla giunta Cota ma con l'affidamento di un
  • 4. incarico – illegittimo pochè tali competenze spettano alla tecnostruttura interna – che costa 1000 euro a giornata di lavoro. Gli accordi di programma non finanziati. Come Giunta ci siamo fatti carico di onorare impegni assunti prima del nostro insediamento, finanziando accordi di programma, alcuni dei quali, vista la data della loro sottoscrizione, erano palesemente di stampo elettorale più che derivanti da una ordinata programmazione sul territorio delle reali necessità da esso emergente. I conti 2010 e 2011 Il bilancio 2010 presentato dalla mia giunta, e non approvato dal consiglio entro la fine della legislatura si configurava come documento tecnico destinato alla gestione provvisoria per i primi sei mesi dell'anno. L'integrazione di entrate e spese avvenuta in sede di approvazione definitiva e del relativo assestamento da parte della nuova giunta è stata descritta dal neo governatore come il ripiano di un buco lasciato dalla mia amministrazione. L'integrazione ha visto, aumentare le spese della sanità, del funzionamento del Consiglio Regionale e dell'indebitamento, nonostante i proclami di volerle ridurre. I pesanti tagli effettuati da Cota al bilancio 2011 sono conseguenza di un atteggiamento compiacente, succube e servile nei confronti del governo pochè egli li ha difesi come riduzioni di sprechi. Si direbbe che le frequentazioni romane del neo governatore non abbiano giovato ai conti del nostro territorio, come lui vorrebbe invece far credere. Il bilancio 2011 ha ripercussioni pesanti sul nostro territorio a causa dei tagli agli enti locali, alla cultura e all funzioni indispensabili che costituiscono diritti sociali per la cittadinanza, come l'assistenza. Per concludere ho presentato, insieme ad altri consiglieri della minoranza una interrogazione urgente invitando l'assessore a informare direttamente il consiglio, anziché sproloquiare sui giornali, della reale situazione dei conti 2010, sia quelli riguardanti la sanità, sia quelli riguardanti il bilancio regionale nel suo complesso. Entro la fine di questo mese la giunta dovrà presentare il rendiconto generale del 2010 e dovrebbe ssere già in grado di spiegare, sulla base del preconsuntivo, ciò che sta accadendo. Sono indignata per le continue illazioni e discarico di responsabilità sulla mia persona e sulla mia giunta di presunti disavanzi; l'onestà imporrebbe che prendano atto della loro incapacità di amministrare e di fare una efficace programmazione e controllo della spesa. Lo dimostra il fatto che non hanno ad oggi ancora approvato il documento di programmazione economico finanziaria
  • 5. regionale. Il termine previsto dalla legge regionale è scaduto il 30 settembre dello scorso anno e la mia interrogazione presentata a febbraio è rimasta tuttora inevasa. Esprimo preoccupazione per tale atteggiamento irresponsabile, lesivo del rispetto delle leggi regionali e irresponsaile per gli effetti che produrrà sul territorio.